Finestre sul mondo - Classe 5a - Laboratorio di scrittura

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5

L. Stano

F. Zampighi

4

classe

ISBN per l’adozione: 978-88-473-0697-4

nella

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sullo

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COORDINANTI

noi

noi, ci

2a persona plurale

voi

voi, vi

3a persona plurale

loro, essi loro, esse

loro, essi, sé, li, ne, si loro, esse, sé, le, ne, si

SUBORDINANTI

Se stabiliscono un rapporto di parità tra parole o frasi: Ho portato quaderni e matite. Sono stanco, ma uscirò lo stesso.

Se collegano due frasi, di cui una è meno importante dell’altra e da questa dipende per avere un senso compiuto: Ti ho perdonato nonostante tu mi abbia offesa.

Lia incontra il nonno.

La gatta allatta i cuccioli.

Andrea apre il regalo.

I COMPLEMEN TI INDIRETTI

SCE Si scrive sempre senza la I, tranne in: usciere; scie; scienza; coscienza e nei loro derivati: scienziato; scientifico; cosciente; incosciente

I complementi indiretti integrano e arricchiscono il significato di soggetto e predicato. In genere sono introdotti da una preposizione, semplice o articolata. I principali complementi indiretti sono: di SPECIFICAZIONE

di chi?; di che cosa?

La penna di Cecilia è rossa.

di TERMINE

a chi?; a che cosa?

Non parteciperemo a quella festa.

di LUOGO

dove?; in quale luogo? (stato in luogo) dove?; verso quale luogo? (moto a luogo) da dove?; da quale luogo? (moto da luogo) per dove?; attraverso dove? (moto per luogo)

Li ho incontrati in palestra. Anna si avviò verso l’uscita. Papà è tornato ora dall’ufficio. Siamo passati per il centro storico.

quando?; tra quanto? (tempo determinato) da quando?; per quanto tempo? (tempo continuato)

Ci vediamo alle otto. Resterò al mare fino a settembre.

con chi?; con che cosa?

Vado a scuola con Lucia. Gruppo Editoriale ELi

di TEMPO

di COMPAGNIA e UNIONE

Il piacere di apprendere

/ ARTE E MUSICA

MB/MP Davanti alle lettere B e P ci vuole sempre la M: timbro; tombola; campione; lampo

-ZIONE Le parole che finiscono in –ZIONE e quelle che contengono le sillabe ZIA, ZIE, ZIO non vogliono la doppia ZZ: profezia; calvizie; emozione

linguaggi espressivi

GIO

o ibr G.O.

UN CALENDARIO

L’

giornate mondiali per scoprire l’educazione civica i protagonisti dell’educazione civica

Capponi

R. Köhler R. Imbrogno

per

CIVIC LUN

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percorsi narrativi

MER

GIO

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4

gamificatio

DIGITALE

AGENDA 2030

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Labiarica

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Allegato

a MONDO

Il piacere di apprendere Allegato a FINESTRE SUL

MONDO 4. Non vendibile

separatamente

Il piacere

linguaggi espressivi

laboratori

di apprendere

Allegato

2030

ra gi

a FINESTRE SUL

il libro L’ EdUcA

MONDO 4.

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4

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vendibile

Gruppo Editoriale ELi

separatamente

IL COMPLEMENT O OGGETTO

• La frase è un insieme di parole organizzate intorno a un verbo ed è dotata di senso compiuto. • La frase semplice è costituita da una sequenza di parole che si organizza intorno a un solo verbo, espresso al modo finito:

• Il complemento oggetto, o complemento diretto, indica la persona, l’animale o la cosa su cui ricade direttamente l’azione compiuta dal soggetto.

I VERBI

2a coniugazione: verbi in –ere (scrivere)

3a coniugazione: verbi in –ire (finire)

coniugazione propria: verbi essere e avere

Matteo legge un libro di avventure.

• La frase complessa è costituita dall’unione di più frasi semplici collegate insieme: Matteo legge un libro di avventure e si diverte molto poiché i suoi eroi affrontano coraggiosamente prove di ogni tipo.

MODI

• quattro modi finiti, che precisano il numero e la persona che compie l’azione: - indicativo: io gioco - congiuntivo: che io giochi

- condizionale: io giocherei - imperativo: (tu) gioca!

• tre modi indefiniti, che non definiscono il numero e la persona che compie l’azione: - infinito: giocare

- participio: giocato

- gerundio: giocando

tempi composti passato prossimo (ho giocato) trapassato prossimo (avevo giocato) trapassato remoto (ebbi giocato) futuro anteriore (avrò giocato)

• Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa di cui si parla, che compie o subisce l’azione: La nonna innaffia i fiori.

Il fiume scorre lento.

2a persona: singolare: tu ami plurale: voi amate

3a persona: singolare: egli ama plurale: essi amano

• A volte il soggetto può essere sottinteso, cioè può non essere espresso nella frase: (noi) Andremo in montagna.

IL PREDICATO

Il verbo può essere:

- TRANSITIVO, se l’azione dal soggetto passa direttamente sul complemento oggetto: Marina legge un libro. - INTRANSITIVO, se l’azione si esaurisce sul soggetto che la compie: Marina corre. Marina piace a tutti. Il verbo può avere:

- FORMA ATTIVA, quando il soggetto compie l’azione: La mamma (soggetto) lava la frutta. - FORMA PASSIVA, quando il soggetto subisce l’azione: La frutta (soggetto) è lavata dalla mamma. - FORMA RIFLESSIVA, quando il soggetto compie e nello stesso tempo subisce l’azione: La mamma si lava.

VERBALE

Indica che cosa fa il soggetto:

Indica che cos’è oppure com’è il soggetto, ed è costituito dal verbo essere unito a un aggettivo, a un nome o a entrambi: Il cavallo è selvaggio.

L’ATTRIBUTO

L’attributo è un aggettivo che si unisce al nome e gli “attribuisce” una qualità o una caratteristica che meglio lo precisa. Esso concorda con il nome in genere e numero: Il veloce cerbiatto si nascose nella foresta. Roberta è una ragazza simpatica.

Per la festa ho preparato dei panini e delle torte.

Mio zio è un pittore.

Le frittelle d i Pericle

L’apposizione è un nome che si unisce a un altro nome per meglio descriverlo: Il mio amico Luca è ammalato. Sul monte Olimpo vivevano gli dèi greci.

CIE/GIE Le parole che al singolare terminano in CIA e GIA hanno il plurale: • in CIE e GIE se queste sillabe sono precedute da vocale: camicie; magia magie camicia • in CE e GE se sono precedute da consonante: roccia rocce; frangia frange SCE Si scrive sempre senza la I, tranne in: usciere; scie; scienza; coscienza e nei loro derivati: scienziato; scientifico; cosciente; incosciente

Gruppo Editoriale ELi

Gruppo Editoriale ELi

LIBRO DIGITALE

di chi?; di che cosa?

. , ; : ? ! … _“ ”_

La penna di Cecilia è rossa.

di TERMINE

a chi?; a che cosa?

Non parteciperemo a quella festa.

di LUOGO

dove?; in quale luogo? (stato in luogo) dove?; verso quale luogo? (moto a luogo) da dove?; da quale luogo? (moto da luogo) per dove?; attraverso dove? (moto per luogo)

Li ho incontrati in palestra. Anna si avviò verso l’uscita. Papà è tornato ora dall’ufficio. Siamo passati per il centro storico.

di TEMPO

quando?; tra quanto? (tempo determinato) da quando?; per quanto tempo? (tempo continuato)

Ci vediamo alle otto. Resterò al mare fino a settembre.

di COMPAGNIA e UNIONE

con chi?; con che cosa?

Vado a scuola con Lucia.

di MODO

come?; in che modo?

Giorgia cammina lentamente.

di MEZZO

con che cosa?

Colorerò il disegno con le tempere.

di MATERIA

di che cosa?

Mi hanno regalato degli orecchini d’argento.

di CAUSA

per quale motivo?

Tremo per il freddo.

d’AGENTE e CAUSA EFFICIENTE

da chi?; da che cosa?

Il tiro è stato parato dal portiere. L’albero è stato abbattuto dal vento. Gruppo Editoriale ELi

Il piacere di apprendere

punto o punto fermo

Il piacere

ere

di apprend

Allegato a

MONDO 2030

4. Non vendibile

ESERCIZI DIGITAL MAPPE INTERATTIVEI E CSP00218 22.84.147.0

Indica una pausa lunga.

virgola

Indica una pausa breve. Indica una pausa un po’ più lunga della virgola.

due punti

Introducono un elenco, una spiegazione, il discorso diretto.

punto interrogativo

Si mette al termine di una frase che esprime una domanda.

punto esclamativo

Si mette al termine di una frase che esprime meraviglia, stupore, sorpresa...

puntini di sospensione

Indicano un discorso lasciato in sospeso.

virgolette e lineette

Aprono e chiudono il discorso diretto.

IL TRONCAMENT O

L’ELISIONE L’elisione indica che la vocale finale di una parola è stata eliminata perché la parola successiva inizia anch’essa per vocale o con la lettera H. L’elisione si indica con il segno grafico dell’apostrofo. l’ape; dov’era; quell’indiano; l’uva; l’hotel

Il troncamento è la caduta della vocale finale o della sillaba finale di una parola davanti a una parola che inizia per vocale o per consonante. Il troncamento non vuole l’apostrofo. buon anno; nessun elemento; qual è; bel libro

Il piacere di apprendere Non vendibile separatamente

Gruppo Editoriale ELi

#altuofianco

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sfogliabili con selezione di esercizi interattivi / volumi esercizi interattivi extra per tutte le materie / simulazioni di prove nazionali INVALSI / audiolibro per / tracce audio tutti i volumi del corso / libro liquido: versione accessibile dei volumi per alunni/e con BES e DSA / mappe grammaticali interattive, con attività / percorsi semplificati stampabili per alunni/e con BES e DSA /

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UN

Capponi

zi

LUN

MAR

MER

GIO

VEN

SAB

DOM

di apprendere

Gruppo Editoriale ELi

SUL MONDO

4. Non vendibile

separatamente

Gruppo Editoriale ELi

separatam

ente

riassunto invalsi testi misti e non continui mappe

giochiamo tutti insieme

K IT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, facilitati per alunni/e con / BES e DSA e tutto il necessario per il corso. L IBRO DIGITALE (scaricalo subito seguendo le istruzioni all’interno della copertina):

G.O.

R. Köhler R. Imbrogno

CALENDARIO L’ EdUcA per 4 One CIVICA

civica

AGENDA 2030

CU Si usa se dopo la vocale U c’è una consonante: culla; cugino; custode Alcune parole non rispettano la regola e si scrivono con CU + vocale: cuore; cuoco; cuoio; scuola; circuito; taccuino; proficuo; innocuo; cuocere; scuotere; percuotere; riscuotere

punto e virgola

4

ro

per mondiali scoprire l’educazione i protagonisti dell’educazione civica percorsi narrativigiornate gamification debate

apprendere

Gruppo Editoriale ELi

I principali segni di punteggiatura:

I COMPLEMENT I INDIRETTI

L. Labiarica

lib

il

Il piacere

AGENDA 2030

LA PUNTEGGIATU RA

I complementi indiretti integrano e arricchiscono il significato di soggetto e predicato. In genere sono introdotti da una preposizione, semplice o articolata. I principali complementi indiretti sono:

Aldo è un bravo pittore.

L’APPOSIZION E

5

I compagni hanno eletto Luisa capoclasse. La tua partenza ha reso tristi i nonni. Tutti ti considerano allegra.

di SPECIFICAZIONE

Il cavallo scalpita nel recinto.

NOMINALE

HE LE DIFFICOLTÀ ORTOGRAFIC

Andrea apre il regalo.

NARRATIVA

Il premio è stato vinto da mio fratello.

Il predicato indica che cosa fa il soggetto o ciò che si dice di lui. Il predicato può essere:

PERSONA E NUMERO

La gatta allatta i cuccioli.

• Il complemento predicativo dell’oggetto è un aggettivo o un nome che completa il significato del verbo, dicendo qualcosa del complemento oggetto:

LE FRITTELLE DI PERICLE

I TEMPI dell’indicativo sono otto, quattro semplici e quattro composti:

tempi semplici presente (gioco) imperfetto (giocavo) passato remoto (giocai) futuro semplice (giocherò)

1a persona: singolare: io amo plurale: noi amiamo

IL SOGGETTO

Lia incontra il nonno.

introdottoMelchiorre da del, dello, della, dei, degli, delle • Il complemento oggetto partitivo èRoberto e indica una quantità generica:

ROBERTO MELCHIORRE

1a coniugazione: verbi in –are (giocare)

M. Fuga

e

MUSICA linguaggi espressivi

laboratori

Il piacere di

/ LABORATORIO di SCRITTURA

LA FRASE SEMPLICE E COMPLESSA

CONIUGAZIONI

ro

LIBRO DIGITALE

ISBN per l’adozione: 978-88-473-0698-1

I verbi sono parti variabili del discorso. Indicano le azioni oppure il modo di essere di una persona, di un animale o di una cosa.

lib

Allegato a FINESTRE

DOM

debate

LIBRO

Il piacere

n

debate

A

SAB

gamification

5

• Letture 5: 288 pagine • Riflessione linguistica 5: 216 pagine • L e frittelle di Pericle, narrativa abbinata al percorso di Riflessione Linguistica: 128 pagine •M appe plastificate dei principali contenuti grammaticali 5 • Laboratorio di Scrittura 5: 144 pagine • Educazione Civica + Linguaggi espressivi 5: 96 pagine

A

DOM VEN SAB

perco rsi narr ativi ll

LIBRO DIGITALE

Il piacere di apprendere

MER LUN MAR

isti i protagonazione dell’educ civica

laboratori

Fanno eccezione le parole che derivano da nomi o aggettivi con doppia ZZ e di origine straniera: pazzia; razzia

Gruppo Editoriale ELi

CIVIC

il

nello

sul

L’ mondiali giornate rire per scop ne civica l’educazio

/ ARTE E MUSICA

nel

CQU Per dividere in sillabe questo gruppo, occorre spezzarlo dopo la C: ac/qua; ac/que/rel/li; ac/qui/sta/re

gir a

in

su

• Il complemento oggetto, o complemento diretto, indica la persona, l’animale o la cosa su cui ricade direttamente l’azione compiuta dal soggetto.

CIVICA

alle

dalle

PER L’EDUCAZIONE

agli

dagli

/ UN CALENDARIO

ai

dai

a

all’

dall’

MUSICA

CU Si usa se dopo la vocale U c’è una consonante: culla; cugino; custode Alcune parole non rispettano la regola e si scrivono con CU + vocale: cuore; cuoco; cuoio; scuola; circuito; taccuino; proficuo; innocuo; cuocere; scuotere; percuotere; riscuotere

Aldo è un bravo pittore.

gi r

alla

dalla

Mio zio è un pittore.

i

allo

dallo

Il cavallo è selvaggio.

e

QU La lettera Q vuole sempre accanto la vocale U seguita da un’altra vocale per formare le sillabe QUA, QUE, QUI, QUO: quaglie; questione; squisito; quota

Il cavallo scalpita nel recinto.

gir a

al

dal

Indica che cos’è oppure com’è il soggetto, ed è costituito dal verbo essere unito a un aggettivo, a un nome o a entrambi:

4

per UN CALENDARIO

E MUSICA

a

da

NOMINALE

IL COMPLEMEN TO OGGETTO

/ ARTE E MUSICA

classe

le

delle

LE CONGIUNZIO NI

1a persona plurale

maschile femminile

gli

degli

CIVICA

di flashcard Se t di Educazione Civica, Linguaggi espressivi, Mindfulness 4-5

lui, sé, lo, gli, ne, si lei, sé, la, le, ne, si

i

dei

PER L’EDUCAZIONE

4

me, mi

te, ti

egli (lui), esso ella (lei), essa

l’

dell’

Indica che cosa fa il soggetto:

/ UN CALENDARIO

5

io

tu

maschile femminile

la

della

Le congiunzioni sono parti invariabili del discorso. Servono a collegare tra loro due o più parole nella stessa frase oppure due frasi. In base alla loro FUNZIONE, si suddividono in:

COMPLEMENTO

1a persona singolare

2a persona singolare

3a persona singolare

lo

dello

VERBALE

4

/ ARTE

I pronomi sono parti variabili del discorso. I pronomi personali indicano la persona che parla o a cui si parla, e la persona, l’animale o la cosa di cui si parla. Possono svolgere la funzione di soggetto o di complemento.

La rab bia ti fa dire o fare antipa cose tiche?

il

del

Il predicato indica che cosa fa il soggetto o ciò che si dice di lui. Il predicato può essere:

no

R. Imbrog

/ ARTE E MUSICA

Che cosa possiamo fare noi? ari: Quali ri primstrategie i i colo per libe tro trov si rarusi al cen lo e blu. ri che dal nda ngolo gial la rab ti ri seco rosso, Nel tria bia? i i colo ri primari. rno trov colo iari. ngoli into ndo due i colori terz i Nei tria formano une trov rno hio este Nel cerc

+

di

GN GNA, GNE, GNO, GNU non vogliono la I: castagna; prugne; legno; gnu

L. Labianca

gi

I PRONOMI PERSONALI

SOGGETTO

5

LE PREPOSIZION I

4

IL PREDICATO

i G.O. Cappon R. Köhler M. Fuga

CSP00216

GLI GL è sempre seguito dalla I per formare le sillabe GLIA, GLIE, GLIO, GLIU: triglia; famiglie; figlio; pagliuzza

CIVICA

3

forse, probabilmente, circa, magari, eventualmente… perché?, dove?, quando?, come?, quanto?… come!, quanto!…

Le preposizioni sono parti invariabili del discorso. Collegano parole e frasi. Possono essere: • semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra; • articolate, quando si uniscono agli articoli determinativi:

3a persona: singolare: egli ama plurale: essi amano

Le parole che al singolare terminano in CIA e GIA hanno il plurale: • in CIE e GIE se queste sillabe sono precedute da vocale: camicie; magia magie camicia • in CE e GE se sono precedute da consonante: roccia rocce; frangia frange

NARRATIVA

L’EDUCAZIONE

Ch succed e cosa e al tuo quimpegnare In quali campi ci si può and cor (es: o ti arrabb po come volontari? mi i? sento irrigidisc scopp caldo, mi o, ia la testa… ) Che cosa significa essere solidali?

2a persona: singolare: tu ami plurale: voi amate

HE ESERCIZ LE DIFFICOLTÀ ORTOGRAFIC I DIGITAL MAPPE INTERATTIVEI E CIE/GIE

Il premio è stato vinto da mio fratello.

Mariagrazia Bertarini

PER

PERSONA E NUMERO 1a persona: singolare: io amo plurale: noi amiamo

Il fiume scorre lento.

(noi) Andremo in montagna.

CALENDARIO

I TEMPI dell’indicativo sono otto, quattro semplici e quattro composti: tempi semplici tempi composti presente passato prossimo imperfetto trapassato prossimo passato remoto trapassato remoto futuro semplice futuro anteriore

Che cosa ti fa arrabb iare?

La nonna innaffia i fiori.

• A volte il soggetto può essere sottinteso, cioè può non essere espresso nella frase:

/ UN

4

• tre modi indefiniti, che non definiscono il tempo, il numero e la persona che compie l’azione: - infinito: giocare - participio: giocato - gerundio: giocando

tanto, poco, più, meno, troppo, niente, parecchio, quasi…

sì, certo, certamente, sicuro, davvero, proprio, appunto, pure… neppure, non, no, nemmeno, neanche…

/ UN CALENDARIO PER L’EDUCAZIONE CIVICA

3

Perché si celebra?

IL SOGGETTO • Il soggetto è la persona, l’animale o la cosa di cui si parla, che compie o subisce l’azione:

bene, male, piano, forte, volentieri, insieme, soltanto, così, quasi, come… ora, adesso, dopo, presto, domani, ieri, oggi, prima, poi, ancora, mai… qui, qua, là, davanti, dietro, vicino, lontano, sopra, sotto, fuori, dentro…

IL SEGRETO DEL FARAONE

2

2

GLI AVVERBI

Gli avverbi sono parti invariabili del discorso. In base al loro SIGNIFICATO, si suddividono in: MODO TEMPO LUOGO QUANTITÀ AFFERMAZIONE E NEGAZIONE DUBBIO INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI

coniugazione propria: verbi essere e avere

4

RABBIA

3a coniugazione: verbi in –ire (finire)

4

1

S

ChOeSTENIBILITÀ signifi cosa ca te qu per est frase? a Quale giornata mondiale ti ricorda l’immagine?

1

2a coniugazione: verbi in –ere (scrivere)

/ UN CALENDARIO PER L’EDUCAZIONE CIVICA

I Colori

CONIUGAZIONI 1a coniugazione: verbi in –are (giocare)

MODI • quattro modi finiti, che precisano il tempo, il numero e la persona che compie l’azione: - indicativo: io gioco - condizionale: io giocherei - congiuntivo: che io giochi - imperativo: (tu) gioca!

4

I VERBI

I verbi sono parti variabili del discorso. Indicano le azioni oppure il modo di essere di una persona, di un animale o di una cosa.

5 DICEMBRE GIORNATA MONDIALE DEL VOLONTARIATO

MARIAGRAZIA BERTARINI

Cl r la asse e P

• Letture 4: 288 pagine • Riflessione Linguistica 4: 216 pagine • I l segreto del faraone, narrativa abbinata al percorso di Riflessione Linguistica: 144 pagine •M appe plastificate dei principali contenuti grammaticali 4 • Laboratorio di Scrittura 4: 144 pagine • E ducazione Civica + Linguaggi espressivi 4: 96 pagine

5

con

l’

C IV IC A

LABORATORIO di SCRITTURA Allegato a FINESTRE SUL MONDO 5 Non vendibile separatamente

Il piacere di apprendere

Gruppo Editoriale ELi



IN DIC E PROGET T ARE E REALIZZARE T EST I

33

ORA SCRIVO IO

4

Mappa

6

La pianificazione

8

La stesura

34

Mappa

Il mio gatto puffo • Il sole e il vento

35

L’Anello

Una nonna speciale

36

Il nemico

10

Un evento spiacevole

38

La fata tata

11

La revisione

40

9

SCRIV E RE UN RACCON T O FAN T ASY

ORA SCRIVO IO

Mia sorella Clara • Il bambino-orso polare 12

ORA SCRIVO IO

SCRIV E RE UN RACCON T O DI FAN T ASCIENZA

42

Mappa

43

Una biblioteca nello spazio

44

Come cambiare il mondo

15 La novella guidatrice • La stellina curiosa

46

L’ora del disastro

16

48

ORA SCRIVO IO

SCRIV E RE UN T EST O NARRAT IVO

14

Mappa Il furbo novellatore • Il leone e la rana • Uno strano naso

17

Un magico insetto

18

Cane Puzzone

19

Un’auto “quasi nuova”

20 Una fermata imprevista • L’ultimo concerto • In partenza 21

ORA SCRIVO IO

SCRIV E RE UN RACCON T O BIOGRAF ICO

22

Mappa

23 Un inventore straordinario 24

Meghan

25

Agatha • Una scelta difficile

26

Marie Curie • Pablo Picasso

27

SCRIV E RE UN RACCON T O GIALLO

50

Mappa

51

Un furto a Palermo

52

Un alibi inattaccabile

54

Fuorilegge per golosità

56

ORA SCRIVO IO

SCRIV E RE UN RACCON T O ST ORICO

58

Mappa

59

Cena a Pompei

60

Il giovane gladiatore

62

ORA SCRIVO IO

ORA SCRIVO IO SCRIV E RE UN T EST O DESCRIT T IVO

SCRIV E RE UN RACCON T O UMORIST ICO

64

Mappa

28

Mappa

65

Cielo notturno • Di notte

29

Un errore dolcissimo

66

La città di Pjort

30

Il prof di matematica Perpiù

67

L’uragano

31

Una fiaba… sottosopra!

68

L’astronave

32

Tutto in ordine! • Il quaderno di scienze

69

La cassapanca


70 Il geco comune

102 Ministro, salviamo le scuole di montagna

71 Il geco

103 Michael e la balena: il pescatore ingoiato

72 Mia sorella

come Pinocchio

73 Daiana: una grande amica!

104

74 La magia dell’estate

106 I giornali online

76 Ent

107 Come consultare un giornale online

77 La strega

108

78

ORA SCRIVO IO

ORA SCRIVO IO

ORA SCRIVO IO

SCRIV E RE UN T EST O POET ICO

SCRIV ERE UN T EST O ARGOMENT AT IVO

110 Mappa

80 Mappa

111 Pro e contro della tecnologia

81 Un po’ di felicità • Poesia sulla terra •

112 Aziende agricole verticali

Parabola • Italia, magico paese

113 L’agricoltura biologica

82 Che rima!

114 Tutti liberi nel proprio ambiente

83 La cascata • Inverno

116

ORA SCRIVO IO

84 Ballerina • La barca a vela 85 Mughetto • Piove 86 Haiku 87

ORA SCRIVO IO

RIASSUME RE UN T EST O NARRAT IVO

118 Mappa

88 La parafrasi di un testo poetico • Acquerello

119 Gli Alpini

89

120 Storiella

ORA SCRIVO IO

122 La serva laboriosa SCRIV E RE UN T EST O NON CON T INUO E MIST O

123 Un brutto presentimento 124 Un ottimo acquisto

90 Mappa

125 I libri, la mia passione

91 I fumetti

126

ORA SCRIVO IO

93 La pratica sportiva in Italia 94 Una pubblicità progresso 95 ORA SCRIVO IO

RIASSUME RE UN T EST O NON NARRAT IVO

128 Mappa 129 Chi ha inventato la televisione? SCRIV E RE UN T EST O ESPOSIT IVO E UN ART ICOLO DI GIORNALE

130 Vita da lupi

96 Mappa

132 I cambiamenti climatici in Italia

97 La domus

134

131 Le strategie di difesa degli animali ORA SCRIVO IO

98 Curiosità sulle ragnatele 100 Nella Valle dei Templi rinasce un agrumeto 101 Occhiello, titolo e sommario

136 PROV E INVALSI


PROGETTARE e

REALIZZARE TESTI

Come hai già imparato lo scorso anno, un testo ben scritto è il risultato di tre fasi di lavoro importantissime: 1. PIANIFICAZIONE 2. STESURA 3. REVISIONE RACCOGLI LE IDEE

PIANIFICAZIONE (25 minuti circa)

•L eggi bene il titolo proposto dall’insegnante, in modo da individuare il tipo di testo che ti viene richiesto (individua se si tratta di un testo narrativo o non narrativo) • A nnota le idee così come ti vengono in mente CREA LA SCALETTA •R iordina le idee e gli appunti seguendo un filo logico • Crea la tua scaletta “a punti”, seguendo le indicazioni delle mappe che trovi in questo quaderno di scrittura (ricorda: un testo fantastico richiede la stesura di una scaletta diversa da quella necessaria per un testo espositivo!)

4


STESURA (1 ora e trenta minuti/ due ore circa)

Nel caso di un testo narrativo: • c ostruisci un inizio appropriato (ricorda che una sequenza descrittiva rende più esauriente questa parte; ricorda anche che nelle prime righe di solito si individua anche il tempo e il luogo dell’azione) • s viluppa le idee inserite nella scaletta, inserendo sequenze dialogiche, riflessive, anticipazioni, flashback... (svolgimento) • c ollega bene le frasi con indicatori temporali e connettivi logici • s crivi una conclusione appropriata Nel caso di un testo non narrativo: • s viluppa i punti che la scaletta indica in base alla tipologia testuale richiesta (la tesi e l’antitesi in un testo argomentativo; la descrizione in un testo descrittivo; l’elenco di regole in un testo regolativo; grafici in un testo espositivo...)

REVISIONE (trenta minuti circa)

Rileggi con attenzione il tuo elaborato controllando questi elementi: • l’ortografia • la punteggiatura • il lessico (evita le ripetizioni...) • i tempi dei verbi • che le informazioni seguano un ordine logico e cronologico • l a completezza delle informazioni (se necessario aggiungi le parti mancanti) 5


PROGET TARE E REALIZZARE T EST I: LA PIANIF ICAZIONE Quando devi scrivere un testo, la prima cosa da fare è pianificarlo, cioè raccogliere le idee e creare la scaletta.

Ecco i passaggi necessari per scrivere un testo narrativo sulla base di una traccia data dall’insegnante:

1. leggi la consegna; 2. individua la tipologia testuale richiesta; 3. pensa a ciò che hai da raccontare su questo tema; 4. scrivi il titolo; 5. stendi la scaletta (se necessario, usa le mappe del libro di Letture o del Laboratorio di scrittura). L’insegnante ti chiede di scrivere un testo che parli del tuo primo giorno di scuola in classe quinta. Segui la traccia.

1. Leggi con molta attenzione il titolo del testo. 2. Individua quale tipo di testo ti viene richiesto. Questo ti aiuta a fare la scaletta: per descrivere l’ambiente, per esempio, dovrai utilizzare elementi molto diversi da quelli che utilizzeresti per un racconto realistico... 3. Rifletti qualche minuto su ciò che vuoi raccontare. Annota brevemente le idee che ti vengono in mente su un foglio di brutta copia. Eventualmente puoi scrivere anche semplicemente delle parole-chiave. 4. Può servire anche scrivere un “tuo” titolo, che ti aiuti a focalizzare il tipo di testo che vuoi realizzare. 5. Fai la scaletta del testo riordinando le idee (puoi aiutarti partendo dalle mappe che trovi sul libro). 6. Definisci gli elementi essenziali: • Narrazione in prima o terza persona? • Chi? • Quando? • Dove? • Che cosa? Come? Perché? 7. Ricorda di rispettare la struttura: • Inizio • Svolgimento • Conclusione

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I: LA PIANIF ICAZIONE

L’arrivo in classe

Finalmente è il 15 settembre

Il saluto con i compagni e le compagne

C’è una nuova compagna

C’è una nuova insegnante

IL MIO PRIMO GIORNO IN CLASSE QUINTA

Il rientro a casa

L‘intervallo

Emozioni

Il saluto dell’insegnante dell’anno scorso La lezione

Sensazioni

Aspettative

E ora, mettiti alla prova! Stendi la scaletta di un testo in cui ti viene chiesto di parlare di una persona che conosci. ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I: LA ST ESURA Quando scrivi un testo, fai attenzione che sia rispondente alla richiesta. Il testo deve essere coerente, cioè deve essere composto da frasi legate fra loro da un filo logico: non deve presentare contraddizioni, parole e frasi intruse.

L’insegnante chiede di scrivere un testo su un animale domestico. Un alunno scrive il seguente testo, che contiene due frasi non aderenti alla consegna. Individuale ed evidenziale.

Il mio gatto Puffo o ho un gatto che si chiama Puffo. Me l’ha regalato la zia Mafalda tre anni fa, in occasione del mio compleanno. Mi piacerebbe andare al mare e fare una bella passeggiata sulla spiaggia. Puffo è grigio, con la punta delle orecchie bianca. Il musetto è tondo e incorniciato da lunghi baffi trasparenti. Il corpo è allungato e ricoperto da folto pelo grigiastro. La coda è corta e arricciata, cosa rara nei gatti. Il cielo, infatti, oggi è meravigliosamente azzurro. Puffo adora mangiare crocchette di pesce. Scorazza tutto il giorno per la casa, giocando con tutto ciò che trova: sonagli, gomitoli, fili del telefono… si ferma solo quando capisce che qualcuno vuol fargli le coccole: allora si mette a pancia all’aria e fa le fusa. Puffo è davvero un gatto fantastico!

L’insegnante chiede di scrivere una favola. Un’alunna scrive il seguente testo, compiendo due errori. Evidenziali.

U

Il sole e il vento

n giorno il vento e il sole litigarono: ognuno pretendeva di essere il più forte. Videro un viandante e stabilirono che il più forte sarebbe stato quello tra loro che fosse riuscito a togliergli il mantello. Il vento cominciò a soffiare, ma il viandante si avvolse ancora più strettamente. Il viandante aveva fame. Dopo un po’ il vento si arrese. Fu la volta del sole, che iniziò a brillare e a emanare calore. Il viandante allora cominciò ad avere freddo e si tolse il mantello.

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I: LA ST ESURA Per coinvolgere maggiormente chi legge, puoi arricchire il tuo lavoro con le descrizioni dei personaggi, delle loro emozioni e dei luoghi nei quali agiscono. Arricchisci il seguente testo con una descrizione della nonna all’inizio e con la reazione dei bambini nel finale.

Una nonna speciale

O

gni sabato andavamo dalla nonna che ci leggeva una favola.

La nonna era

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La nonna inizia a leggere: – C’erano una volta marito e moglie. Avevano una cagnolina che si chiamava Smettila. Dovevano fare legna per l’inverno. Quando andavano nel bosco a far legna, andava sempre con loro anche la cagnolina. Una volta si addentrarono nel fitto più fitto del bosco. Incontrarono un lupo feroce. Questi fece un ghigno e mostrò loro i denti. Si spaventarono a morte e si guardarono in giro per vedere dove mai fosse finita la cagnolina, che avrebbe cacciato via il lupo. Ma la cagnolina se n’era andata in giro da qualche parte. La chiamarono a gran voce. Vedete, però, mi sono dimenticata come si chiamava quella cagnolina. E i bambini: – Smettila, Smettila! E la nonna: – Beh, allora smetto, visto che dite che devo smettere. Continueremo un’altra volta. A quel punto ................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................

Maria Bidovec, Fiabe e leggende slovene, Besa muci

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I: LA ST ESURA La struttura del testo (inizio, svolgimento, conclusione) deve essere sviluppata in modo che chi legge possa comprendere la vicenda narrata. Leggi con attenzione il seguente testo. Ti accorgerai che non è stato sviluppato lo svolgimento: a chi legge mancano informazioni per comprendere la vicenda. Aggiungile tu: indica con una crocetta il punto in cui secondo te manca una parte del racconto, quindi immagina che cosa può essere avvenuto e scrivi sui puntini.

Un evento spiacevole

C

redimi, non è stato per niente facile tornare a casa con una nota da far firmare ai genitori. Non ne avevo mai presa una in vita mia! Non capisco come ad alcuni dei miei compagni sembri non fare nessun effetto. A me si contorcevano le budella alla sola idea di parlarne con mia madre o con mio padre. Entrando in casa non avevo idea di come avrei affrontato la questione. Avevo a disposizione qualche ora prima che mamma e papà rientrassero e le passai sdraiato sul letto, in camera mia, a pensare a tutte le possibilità. Affrontarli subito, appena fossero stati sulla porta? Dirlo mentre cucinavano? Mi sgridarono un po’ ma non troppo, firmarono (tutti e due) e dissero che sarebbero venuti a parlare personalmente con la maestra. Annalisa Strada, Il bambino perfetto, Giunti

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PROGET TARE E REALIZZARE T EST I: LA REVISIONE Quando sei nella fase della revisione, devi innanzitutto controllare che nel testo non ci siano errori ortografici o errori nella coniugazione delle voci verbali. Inoltre devi controllare che non ci siano delle ripetizioni ed eventualmente usare dei sinonimi o dei pronomi per sostituire le parole ripetute troppo spesso.

Il seguente testo è stato scritto frettolosamente e contiene molti errori ortografici. Evidenziali. Contiene inoltre molte ripetizioni della parola “Clara”. Riscrivi il testo correggendo gli errori ortografici e usando dei sinonimi o dei pronomi.

Mia sorella Clara

M

ia sorella Clara aveva lunghi cappelli scuri e scuri anche gli occi su una pelle pallida. Clara era snela. Clara non era alta, aveva ganbe quasi secche. Clara era generosa, Clara era riflessiva; Clara era sagia e anche fantasiosa. Clara leggeva molto. Clara non era cattiva, Clara era intelligiente. Isabella Bossi Fedrigotti, Di buona famiglia, Longanesi .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................

Nel seguente testo ci sono errori nella coniugazione delle voci verbali. Sottolinea e riscrivi sui puntini i verbi al tempo giusto.

Il bambino-orso polare l bambino-orso polare è capace di uscire a maniche corte, anche quando persino il mercurio del termometro si fu rifiutato di uscire a causa del rigore del clima. Protetto dal suo perfetto metabolismo e da uno spesso strato di entusiasmo infantile, il bimbo-orso polare costituisce per l’insegnante un pensiero continuo: da una parte essa temesse che il piccolo plantigrado si ammali; dall’altra confrontò un po’ avvilita i suoi brividi, il suo cronico mal di gola e i piccoli acciacchi che l’età comporterà con la salute di ferro dell’orsetto. Stefano Bordiglioni, Scuolaforesta, Einaudi Ragazzi .........................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Scrivere il testo Terminata la fase organizzativa, non resta che scrivere il testo suddividendo i vari argomenti della scaletta in tre blocchi fondamentali: inizio, sviluppo, conclusione. • L’inizio serve per inquadrare l’argomento di cui si intende parlare. Questa introduzione deve catturare l’attenzione di chi legge e invogliarlo a leggere il testo. • Lo sviluppo ha lo scopo di illustrare i concetti già predisposti in ordine nella scaletta. • La conclusione, cioè la parte finale del testo, può consistere in un breve riassunto del tema svolto oppure in un commento o in una considerazione personale. Elabora un testo partendo dal titolo “La televisione in casa mia” e utilizzando la scaletta indicata.

INIZIO • La televisione è il mezzo di comunicazione più diffuso.

TESTO ..................................................................................................................

SVOLGIMENTO

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• Quante TV ci sono in casa mia. • In quali momenti la guardo. • Quanto tempo trascorro davanti alla TV. • I motivi per cui la guardo. • Quali sono le reti che seguo di più. • Quali programmi preferisco. • Quali invece non mi piacciono per niente. • I gusti della mia famiglia. • A spetti positivi: la televisione informa, trasmette conoscenze e cultura, diverte, rilassa, fa compagnia agli anziani… • A spetti negativi: condiziona le scelte e gli acquisti, isola le persone, trasmette programmi poco intelligenti, mostra troppa violenza, manda in onda molta pubblicità…

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CONCLUSIONE • Alcune proposte per farne un uso migliore: scegliere con cura le trasmissioni, limitare il tempo davanti allo schermo, scrivere alle autorità competenti per esporre le proprie critiche o i propri suggerimenti...

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O RA S C R I V O I O

Correggere il testo Conclusa la stesura del testo, bisogna controllare quanto è stato scritto: è la revisione. Di un testo si può correggere: • il contenuto, aggiungendo nuove idee ed eliminando quelle che sono ripetitive o non pertinenti con l’argomento; • la forma, rivedendo le frasi non chiare e controllando l’ortografia, la punteggiatura, il lessico; • l’aspetto grafico, migliorando la grafia e l’ordine.

C orreggi il seguente testo, dal titolo “I pericoli dell’inquinamento”, sulla base delle indicazioni date. Aggiungi due segni di punteggiatura.

Il mondo di oggi è gravemente ammalato fiumi, laghi, mari, terreni, aria sono danneggiati gravemente dallo sfruttamento incontrollato

Sostituisci la parola sottolineata con un termine più appropriato.

In particolare, la nostra atmosfera, che ci consente di respirare, di vivere e ci protegge, è piena di gas brutti prodotti principalmente dalle fabbriche e dai veicoli a motore.

Elimina la ripetizione.

La natura, attaccata da ogni parte, non riesce a difendersi e la natura si sta lentamente deteriorando.

Inserisci il predicato verbale che manca.

L’inquinamento atmosferico dei danni gravissimi alla salute delle persone.

Correggi il tempo verbale sbagliato.

Anche i monumenti storici e gli edifici antichi correranno un grave pericolo perché l’inquinamento li corrode e li danneggia.

Scopri e correggi i cinque errori di ortografia.

In questi anni sono stati adottati vari provvedimenti: le marmitte catalitiche alle auto, le targe alterne, il divieto di circolazzione in cierti giorni, ma questi provedimenti non anno dato i risultati sperati.

Correggi la concordanza tra un nome e un aggettivo.

È necessario trovare soluzioni più efficace come, ad esempio, l’uso di altri tipi di energia che non inquinino l’aria. Poi occorrerebbe usare di più la bicicletta e i mezzi pubblici.


SCRIVERE

un

TESTO NARRATIVO

Il testo narrativo può raccontare una storia moderna o antica, vera o inventata. Ecco quali sono le sue caratteristiche.

Racconta una storia con vicende vere o possibili, avventurose, fantastiche, umoristiche… LO SCOPO Coinvolgere, divertire, commuovere, far riflettere, emozionare...

UN TESTO NARRATIVO

LA STRUTTURA Inizio Nella situazione iniziale, o inizio, chi scrive presenta di solito i personaggi, il tempo e il luogo della storia narrata (Chi? Quando? Dove?) Svolgimento È lo sviluppo (o svolgimento) dei fatti Conclusione È la situazione finale (o conclusione) della storia narrata, in cui un fatto finale chiude la vicenda in modo divertente, lieto, curioso, inaspettato… 14

LA NARRAZIONE La narrazione può essere: • esterna alla storia, che è raccontata in terza persona • interna alla storia, che è raccontata in prima persona

GLI ELEMENTI ESSENZIALI Chi? In ogni storia agiscono: • un/una protagonista • altri personaggi, chiamati “secondari”, che possono essere realistici o immaginari Quando? Le vicende si svolgono in un tempo precisato, definito, o imprecisato, indefinito Dove? I luoghi possono essere reali o fantastici Che cosa? La storia narra fatti, reali o inventati, che accadono di solito in successione e costituiscono la trama del racconto Perché? I fatti sono la conseguenza di cause scaturite dal comportamento dei personaggi o da eventi esterni


SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO Autore/Autrice è chi scrive il racconto. Narratore/Narratrice è chi racconta la storia. La storia può essere narrata in terza persona, cioè da qualcuno esterno alla vicenda, oppure in prima persona, cioè da un personaggio del racconto.

La novella guidatrice

U

na radiosa mattinata, tutta la famiglia si preparò alla sua prima gita nella prima auto che avessimo mai posseduto. Era un’enorme vettura francese nera, decappottabile. L’avrebbe guidata mia sorella, di dodici anni maggiore di me (aveva allora ventun anni). Davanti stavano in tre, la guidatrice al volante, il mio fratellastro diciottenne e la mia sorellina di dodici. Dietro, gli altri quattro membri della famiglia: mia madre, quarant’anni, le sorelline di otto e cinque anni, e io Roald, di nove anni. Un fremito di gioia e di paura ci pervase quando la guidatrice azionò la cloche e la grande macchina nera prese a muoversi. – Sei sicura che sai come si fa? – urlammo. – Sai dov’è il freno? Ben presto c’inoltrammo in campagna, senza un’anima in vista. – Non credevate che ce l’avrei fatta, eh? – disse mia sorella girandosi verso di noi tutta sorridente.

L eggi con attenzione, poi rispondi alle domande. • Chi è l’autore del testo? ...............................................................

• Chi è il narratore del testo? ...............................................................

• ˆ Autore e narratore sono la stessa persona? ..............................................................

Roald Dahl, Boy, Salani

La stellina curiosa

C’

era una volta una stellina molto curiosa. Stava sempre spenzolata dal cielo per guardare tutto quel che accadeva sulla Terra. Invano l’angelo lampionaio, che va la sera in giro per il cielo ad accendere le stelle, le diceva: – Bada, stellina, non spenzolarti così: una volta o l’altra finirai per cadere! E infatti una brutta sera la stellina si spenzolò più del solito e, patapumfete, perse l’equilibrio, cadde sulla Terra e andò a finire sul ciglio di un monte. Era sempre una stellina, ma non c’era più l’angelo lampionaio per accenderla e perciò non mandava più luce… Come per magia, si trasformò in un fiore: la stella alpina, che spicca tutta bianca fra il verde, e sembra una stella caduta dal cielo. M.P. Sorrentino, La stellina curiosa

L eggi con attenzione, poi rispondi alle domande. • Il brano è scritto in prima o terza persona? ...............................................................

• Chi è l’autore del testo? ...............................................................

• ˆ Autore e narratore sono la stessa persona? ..............................................................

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SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO In ogni storia agiscono un/una protagonista, che ha il ruolo principale, e altri personaggi chiamati secondari. Il/La protagonista e gli altri personaggi possono essere reali, realistici o immaginari. Inoltre possono essere sia persone, sia animali, sia oggetti... Leggi i tre testi, poi rispondi.

A

Il furbo novellatore

• C’è un solo protagonista? ...................................................................

U

na volta tre novellatori fecero una gara e avrebbe vinto quello che sapeva la favola più corta. Il primo novellatore raccontò una favola di cento parole. Il secondo raccontò una favola di cinquanta parole. Il terzo stette zitto. – Be’, allora? – dissero gli altri due. – Non dici niente, tu? – Ho già finito. La mia favola s’intitola: “Il silenzio è d’oro”. I suoi compagni riconobbero che la sua era stata la favola più corta e gli dettero il premio.

• I personaggi sono cose, persone o animali? ...................................................................

Gianni Rodari, Fiabe lunghe un sorriso, Einaudi ragazzi

B

Il leone e la rana

U

n leone udì il gracidare di una rana si volse, credendo che si trattasse di un animale di grossa taglia. Ma quando vide la rana venir fuori dallo stagno, le si avvicinò dicendo: – Come! Sei tanto piccola e gridi tanto forte? D’ora in poi non mi spaventerò più prima di aver visto di che cosa si tratta! Esopo

C

Q

Uno strano naso

uella mattina il naso di Enrico decise di andare a fare una passeggiata: era stufo di rimanere sempre appiccicato al viso! E così si staccò e prese a gironzolare qua e là per il corpo. Dapprima si fermò sulla mano destra, poi scivolò lungo la gamba sinistra e si andò a piazzare sulla scarpa: era bellissimo vedere il mondo dal basso e farsi scarrozzare!

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• Chi è il protagonista? ...................................................................

• Chi è l’altro personaggio? ...................................................................

• Nella favola agiscono persone o animali? ...................................................................

• Indica chi sono i protagonisti dei tre testi scrivendo nel quadratino la lettera corrispondente. Animali. Persone. Cose.


SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO Un testo narrativo ha una struttura suddivisa in sequenze. La prima sequenza corrisponde all’inizio. Poi si passa da una sequenza all’altra ogni volta che: • accade un fatto nuovo o entra in scena un nuovo personaggio; • cambia il luogo dell’azione; • cambia il tempo dell’azione. L’ultima sequenza coincide con la conclusione. Leggi con attenzione il seguente testo. È già stato suddiviso in sequenze. Individua qual è il cambiamento che fa passare da una sequenza all’altra e scrivilo.

Un magico insetto

U

na sera sono sceso in cortile e ho visto le lucciole. Volevo prenderne una, ma non ci riuscivo. Dopo un po’ ne ho presa una al volo.

Situazione iniziale: inizio della storia Sono rientrato a casa, sono andato in camera mia e l’ho messa dentro una scatolina. Però vedevo che non si accendeva. Stava ferma, se la toccavo tremava tutta e poi si fermava di nuovo. Cambia il luogo dove .......................................................................................................................................................... Allora ho capito che non voleva stare lì. Ho aperto la finestra e l’ho messa sul davanzale. La lucciola ha incominciato a volare e nel cielo ha riacceso la sua luce. Evviva! Cambia ancora il ..................................................................................................................................................................... Sono tornato a letto felice: non farò mai più prigioniero nessun animale! Conclusione. Riflessioni finali del ...........................................................................................................................

Il luogo dove si svolge la vicenda può essere reale o di fantasia. Il tempo può essere preciso o imprecisato. I personaggi possono essere reali o di fantasia. Il personaggio principale è il/la protagonista. Rispondi alle domande relative al testo che hai appena letto.

• Il/La protagonista del racconto che hai appena letto è:

realistico.

fantastico.

• In quale luogo si svolge la vicenda? ....................................................................................................................................................

• In quale tempo si svolge l’azione? ........................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO Le sequenze che compongono un testo narrativo hanno diverse funzioni e caratteristiche. Possono suddividersi in: • sequenze narrative, che raccontano i fatti; • sequenze descrittive, che descrivono luoghi, personaggi...; • sequenze dialogiche, che riportano i dialoghi dei personaggi; • sequenze riflessive, che esprimono i pensieri e i giudizi di chi scrive o di un personaggio. Leggi il seguente testo e poi scrivi sui puntini di quale tipo di sequenza si tratta.

Cane Puzzone

C

ane Puzzone è pieno di pulci e non fa un passo senza il suo affezionato fan club di mosche. Eppure, sotto il pelo di questo sfortunato animale si nasconde una creatura dolce e affettuosa. Peccato che a vederlo sembri una vecchia moquette spelacchiata e che persino i bambini più coraggiosi lo evitino. 1a sequenza ................................................................................................................................................................. Cane Puzzone divide il suo bidone con Spiaccigatto, finito sotto le ruote di un camion quando aveva tre mesi. Un giorno Cane Puzzone nell’immondizia trova un vecchio guinzaglio e fa una domanda intelligente: – Di’ un po’, Spiaccigatto, perché i cani hanno un guinzaglio? – Perché hanno un padrone, Cane Puzzone! – E che cos’è un padrone? – Non sai cos’è un padrone? – No… – Tranquillo, te lo spiego io – lo rassicura Spiaccigatto. 2a sequenza ................................................................................................................................................................. Cane Puzzone sogna di avere un padrone che gli vuole bene e che gli dà le crocchette. Dopo aver scambiato una corda per saltare con un guinzaglio, Cane Puzzone finalmente trova un possibile padrone. “Credo di piacergli” pensa Cane Puzzone. 3a sequenza ................................................................................................................................................................. Cane Puzzone vorrebbe tanto abbaiare per festeggiare l’incontro, ma non riesce a emettere neanche un suono. È talmente emozionato che è come se avesse un sacchetto di noccioline bloccato in gola. È il più bel giorno della sua vita. 4a sequenza ................................................................................................................................................................. Colas Gutmann, Marc Boutavant, Cane Puzzone, Terre di Mezzo editore

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SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO La fabula è l’ordine logico e cronologico di un insieme di fatti narrati. La storia segue questo schema lineare: prima • poi • infine. Nel seguente racconto i fatti sono narrati in ordine cronologico, cioè seguendo la successione in cui sono avvenuti. Tale successione è resa ancor più evidente dalle parole del tempo usate dall’autrice. Evidenziale nel testo; poi scrivi sui puntini prima, poi, infine.

Un’auto “quasi nuova” Il protagonista di questo racconto decide di comprare un’automobile, ma ha poco denaro a disposizione. Il suo acquisto ricade su una vecchia auto che, nonostante l’età, diviene quasi un’amica di famiglia. l lunedì andammo da un parente in secondo grado di mia moglie, che vende automobili. Quando seppe della somma di cui disponevamo, fece una faccia! – Certo non posso darvi un modello molto recente, ma credo di avere qualcosa che fa per voi… La macchina ha fatto tanti chilometri, ma l’ex proprietario era un mio carissimo cliente, l’avvocato De Paoli, uomo che tratta le auto come bambini. ...................................................................

Nei giorni che seguirono scoprii, sul libretto di circolazione, che prima dell’avvocato De Paoli l’auto aveva avuto altri cinque proprietari. Non dimenticherò mai quei primi giorni. Spari, ringhi e botti si succedevano con un ritmo e una fantasia encomiabili. Mia moglie ad ogni botto sobbalzava e mi chiedeva col terrore negli occhi: – C-che cos’è? – Niente, niente – rispondevo con imperturbabilità. Nel giro di pochi mesi mia moglie passò da un’atterrita avversione a uno sviscerato affetto. ...................................................................

E adesso, dopo tre anni, le proponevamo di cambiarla: avrebbe opposto minor resistenza se le avessero proposto di cambiare il marito. ...................................................................

Brunella Gasperini, Io e loro, BUR Rizzoli

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SCRIVERE UN T EST O NARRAT IVO Quando chi scrive racconta i fatti senza seguire l’ordine cronologico, narra gli eventi in un intreccio. Si possono anticipare degli eventi che nella realtà sono avvenuti dopo (anticipazione) oppure introdurre fatti che sono accaduti tempo prima (flashback). Nel seguente testo chi scrive compie un’anticipazione. Individuala ed evidenziala in giallo (per facilitarti la frase è stata scritta in corsivo).

P

Una fermata imprevista

artiti dalla stazione di Faenza, il treno aveva percorso solo pochi chilometri quando a un passaggio a livello si fermò. Il viaggio era lungo, ci saremmo fermati soltanto alla lontanissima stazione d’arrivo, correndo per dieci ore filate. E ora eravamo lì fermi, non si sa perché... Era un fatto molto strano: non era prevista nessuna fermata intermedia. Ora individua la frase che contiene un’anticipazione e sottolineala.

D

L’ultimo concerto

urante il concerto tutto andava disfacendosi, dentro e dinanzi a lui. I cenni della bacchetta non trasmettevano più nulla all’orchestra, la quale si era a sua volta resa conto dei problemi del direttore. Fra poco egli se ne sarebbe andato: quello era il suo ultimo concerto. Sarebbe tornato alla sua grigia vita di sempre. Ora anche il pubblico si stava accorgendo che il direttore non era in grado di dirigere l’orchestra... Individua la frase che contiene un flashback (cioè un salto all’indietro nel tempo) ed evidenziala in colore azzurro.

In partenza

S

i sente il suono della sirena che lancia il suo segnale al cielo: una, due volte. Tutto è pronto per la partenza. La nave si stacca lentamente dal molo trainata da due rimorchiatori. Il porto di Genova è una distesa di mani che si tendono per l’ultimo saluto. Noi due stiamo andando a raggiungere papà a Londra. Il giorno della partenza di nostro padre era stato tremendo per noi: molte lacrime, soprattutto di mio fratello e della nonna. Il babbo si faceva forza e diceva di essere bravi e che ci saremmo visti presto. Egli stava partendo per aprire un ristorante a Londra. E ora siamo qui, in partenza per andare a raggiungerlo.

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O RA S C R I V O I O

Che dimenticanza! Ora scrivi un testo narrativo realistico. Narra in prima persona: il/la protagonista sei tu.

INIZIO Chi?

Io e

Quando?

Un lunedì mattina ....................................................................................................................................................

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Dove? A scuola .........................................................................................................................................................................

SVOLGIMENTO Quando l’insegnante inizia la lezione mi rendo conto di non avere svolto i compiti. Che cosa succede? ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................ la vicenda? ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un

RACCONTO BIOGRAFICO

Per scrivere un racconto biografico bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Narra la vita reale di persone note o famose e i loro ricordi, le riflessioni e le emozioni

LO SCOPO Far conoscere, incuriosire, commuovere, divertire…

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IL RACCONTO BIOGRAFICO

LA NARRAZIONE In terza persona

LA STRUTTURA

GLI ELEMENTI ESSENZIALI

Il racconto biografico presenta un inizio, uno svolgimento e una conclusione. Inoltre la biografia può essere: • realistica: ricostruzione fedele attraverso testimonianze e documenti • romanzata: ricostruzione arricchita con elementi soggettivi, cioè stati d’animo e opinioni di chi scrive

Chi? Il/La protagonista è la persona di cui si racconta l’intera vita o alcuni episodi significativi Quando? I fatti si svolgono nel passato, in un tempo preciso, spesso scandito da date Dove? Il racconto si svolge in luoghi reali


SCRIVERE UN RACCONT O BIOGRAF ICO Nel racconto biografico l’autore/l’autrice scrive di avvenimenti importanti della vita di una persona. Spesso indica date e luoghi precisi in cui sono avvenuti i fatti. Leggi con attenzione. Sottolinea in rosso le date e in azzurro i luoghi. Quindi completa.

Un inventore straordinario G uglielmo Marconi nacque a Bologna nel 1874. Dedicò la sua vita a inventare sistemi di comunicazione senza fili che funzionassero attraverso le onde radio. Intuì l’utilità pubblica delle sue invenzioni. È uno dei padri della telecomunicazione moderna: la radio, la televisione, il cellulare, i telecomandi derivano dalle sue invenzioni. A 20 anni, insieme al maggiordomo, nella sua casa sulle colline bolognesi inventò un segnalatore di temporali. Da quel momento la famiglia lo finanziò, aprendogli la strada dei suoi esperimenti in Inghilterra, dove ottenne il primo brevetto per l’invenzione di un sistema di telegrafia. Fu il primo dei suoi successi, che lo portarono a vincere il Premio Nobel per la Fisica all’età di 35 anni e a essere nominato cittadino onorario di ben 12 nazioni. Morì a Roma nel 1937.

Focus Junior, I cento geni che hanno cambiato il mondo, Mondadori

• Il testo è scritto in ............................................................... persona. • Luogo e tempo sono .......................................................................................................................... • I fatti sono narrati secondo un ordine ........................................................................................ Intervista un tuo compagno o una tua compagna per creare la sua mini-biografia. Domanda dove e quando è nato/a; dove abita e con chi; quali scuole ha frequentato e frequenta; quali sono i suoi passatempi preferiti. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O BIOGRAF ICO Nel racconto biografico si può raccontare l’intera vita di una persona oppure si possono riportare solo alcuni episodi significativi. Leggi il testo, poi rispondi.

Meghan Meghan Markle è oggi molto nota per aver sposato, nel 2018, il principe Harry, il figlio secondogenito di Carlo, erede al trono del Regno Unito. Ma il suo impegno civile, in particolare in difesa dei diritti delle donne, arriva da lontano.

M

eghan Markle è una ragazza con le idee chiare, pronta a far sentire la sua voce per cambiare una situazione che trova ingiusta. Nel 1992, a 11 anni, partecipa con altri ragazzi a una trasmissione televisiva durante la quale vengono mostrati degli spot. Tra le varie pubblicità trasmesse ce n’è una che attira la sua attenzione. Si parla di un sapone per piatti e lo spot recita: “Le donne di tutta America stanno combattendo contro pentole e padelle unte”. “Perché solo le donne?” si chiede Meghan. “Gli uomini non lavano i piatti?” La ragazza storce il naso e dice la sua: “Non credo che sia giusto che i bambini crescano con la convinzione che solo la mamma faccia queste cose o che la mamma faccia tutto”. Ma non si limita a questo. Tornata a casa, si mette a scrivere una serie di lettere di protesta. Le scrive alla ditta produttrice del sapone ma anche ad alcune donne di potere, avvocati, giornaliste e all’allora first lady Hillary Clinton: il riferimento alle faccende domestiche come qualcosa che deve riguardare solo le donne era sessista e andava eliminato. • Questa biografia Le sue lettere non passano inosservate: l’azienda di saponi modifica il riporta: testo dello spot sostituendo “donne” con “persone”, e Hillary Clinton le l’intera vita di risponde incoraggiandola a perseguire il suo obiettivo. Meghan. Da quel momento Meghan ha sempre sostenuto la battaglia per i diritti episodi significativi della vita di Meghan. delle donne e negli anni ha tenuto importanti discorsi pubblici sul tema dell’uguaglianza di genere, come quello all’ONU del 2015. • I tempi delle vicende “Se vi sentite offese da qualcosa che vedete in televisione, scrivete una sono riportati: lettera e inviatela alla persona giusta. Ogni gesto fa la differenza”. in modo preciso. in modo indefinito.

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Elena Favilli, 100 donne migranti che hanno cambiato il mondo. Storie della buonanotte per bambine ribelli, Mondadori


SCRIVERE UN RACCONT O BIOGRAF ICO Il racconto biografico ha lo scopo di far conoscere la vita di una persona per incuriosire, commuovere, divertire, ma anche per dare un esempio. Leggi il testo, poi rispondi.

Agatha

C’

era una volta una ragazza che amava scrivere. Poesie, romanzi rosa, gialli, lettere: si mise alla prova in tutti i generi. Agatha voleva essere una scrittrice più di ogni altra cosa al mondo. Mandò i suoi racconti ad alcune riviste, ma furono respinti. Le lettere di rifiuto continuarono ad accumularsi, ma lei non si lasciò scoraggiare. Era un’avida lettrice e aveva una speciale predilezione per i gialli. Così ne scrisse uno tutto suo. Il protagonista era Hercule Poirot, un detective belga con dei magnifici baffi. Molti editori rifiutarono il manoscritto, ma alla fine uno disse sì. Quando il romanzo fu pubblicato, fu un successo clamoroso e segnò l’inizio di una carriera incredibile. I libri di Agatha Christie hanno venduto più di due miliardi di copie e sono stati tradotti in oltre cento lingue, facendo di lei l’autrice più venduta di tutti i tempi. Francesca Cavallo, Elena Favilli, Storie della buonanotte per bambine ribelli 2, Mondadori

• Qual è l’insegnamento che chi legge può trarre da questo brano? ........................................................................................ • Perché Agatha Christie può essere considerata un esempio per chi vuole diventare uno scrittore o una scrittrice?

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Leggi il seguente testo. Si tratta di un brano tratto dall’autobiografia dell’astrofisica Margherita Hack. Trasformalo in una biografia: riscrivilo sul quaderno.

Una scelta difficile miei genitori, anche se ormai facevano fatica a tenere il passo con le materie che affrontavo, continuavano a sostenermi, a farmi capire che la scuola non era solo un dovere, ma una continua occasione di apprendimento. Appoggiavano il mio impegno con entusiasmo da tifosi e un profondo rispetto per le mie decisioni. Ecco perché ancora oggi, quando un ragazzo o una ragazza mi chiede quale corso di studi conviene intraprendere, io do sempre la stessa risposta: – Fai una scelta responsabile purché sia la tua scelta. Io ho scelto di fare l’astrofisica! Margherita Hack, Federico Taddia, Nove vite come i gatti, Rizzoli

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SCRIVERE UN RACCONT O BIOGRAF ICO Il racconto biografico può essere: • r ealistico, quando c’è una ricostruzione precisa dei fatti attraverso testimonianze e documenti; • r omanzato, quando la ricostruzione dei fatti è arricchita da stati d’animo e opinioni di chi scrive, quindi presenta elementi soggettivi. Leggi con attenzione e scrivi nei cartellini di che tipo di biografia si tratta.

M

Marie Curie

arie Skłodowska era nata in Polonia nel 1867; la madre era pianista, cantante e professoressa, mentre il padre insegnava matematica e fisica. Fu proprio da lui che Marie ereditò la passione per le materie scientifiche. Alla fine del 1800 nel suo Paese a una donna era proibito iscriversi all’università. Marie decise quindi di trasferirsi a Parigi e, dopo essersi laureata, divenne la prima donna insegnante nella celebre università della Sorbona. Lì conobbe il fisico Pierre Curie, che divenne suo marito. Insieme a lui e allo scienziato Antoine Henri Becquerel compì una serie di esperimenti e riuscì a scoprire gli elementi della radioattività: il polonio e il radio. Morì a Passy, in Francia, nel 1934.

Pablo Picasso P

icasso è stato uno dei più grandi geni dell’arte moderna: dotato di solide basi tecniche, riuscì a creare nuovi stili di pittura che influenzarono profondamente la sua epoca e quelle successive. Inventò il cubismo, una maniera di ritrarre i soggetti da molti punti di vista diversi, accostati in un unico disegno. La figura geometrica del cubo dava l’idea delle diverse prospettive nelle quali poteva essere riprodotto un volto o un oggetto pur rimanendo un’unica immagine. Picasso sconvolse tutte le regole della pittura del suo tempo; per questo, molti critici lo ritennero posseduto dal diavolo. Alcuni arrivarono addirittura a definirlo “demonio”! Focus Junior, I cento geni che hanno cambiato il mondo, Mondadori

Focus Junior, I cento geni che hanno cambiato il mondo, Mondadori

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U na volta individuata la biografia realistica, riscrivila sul tuo quaderno romanzandola: mettiti nei panni di chi scrive e aggiungi commenti personali e opinioni.

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O RA S C R I V O I O

Una biografia speciale Intervista il tuo insegnante/la tua insegnante e poi scrivi il racconto biografico della sua vita. È nato/a il ........................................................... a ............................................................................................................................................ I suoi genitori erano ...................................................................................................................................................................................... Da bambino/a ..................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................

Da ragazzino/a ................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................

A vent’anni ........................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

Nella sua vita ....................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................

Hai scritto una biografia fedele. Ora ricopiala aggiungendo alcuni commenti personali e opinioni: otterrai una biografia romanzata. .................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

Per me è veramente speciale nel .............................................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

Penso che ............................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un

RACCONTO UMORISTICO

Per scrivere un racconto umoristico bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Racconta storie che inizialmente sono normali e che poi diventano comiche, assurde e strampalate

LO SCOPO Far ridere, divertire…

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IL RACCONTO UMORISTICO

LA NARRAZIONE • In prima persona • In terza persona

LA STRUTTURA

GLI ELEMENTI ESSENZIALI

Ogni racconto umoristico presenta un inizio, uno svolgimento e una conclusione. Per far ridere, chi scrive utilizza delle tecniche particolari: • malintesi (parole fraintese o scambi di persona) • situazioni esagerate e divertenti • contrasto fra buone azioni del/della protagonista e risultato ottenuto • animazione di oggetti • giochi di parole • colpi di scena

Chi? Il/La protagonista è: • una persona ingenua, sprovveduta, goffa, pasticciona • una persona normale con comportamenti bizzarri • bambini o bambine combinaguai Quando? I fatti si svolgono in un tempo presente, passato o futuro Dove? I luoghi possono essere reali ma anche immaginari


SCRIVERE UN RACCONT O UMORIST ICO Per costruire dei dialoghi umoristici si fa largo uso di frasi o parole che possono avere un doppio significato oppure che possono generare malintesi. Nel testo evidenzia il malinteso che rende umoristico questo racconto.

Un errore dolcissimo

U

na volta un padre disse al suo bambino: – Per favore, corri alla posta e comprami trenta francobolli. E la madre aggiunse: – Al ritorno, passa dal bar e prendi tre maritozzi per la merenda. Il bambino uscì con il denaro. Per strada vide degli altri bambini che giocavano e si mise a giocare con loro. Finalmente andò alla posta, comprò tre francobolli e al bar prese trenta maritozzi, dei pacchi belli pieni e così grandi che faceva fatica a portarli. Il padre, quando li vide, esclamò: – Ora dovrò incollare maritozzi alle mie lettere! La madre si mise a ridere, preparò subito il caffè e tutti insieme mangiarono i maritozzi fino ad avere mal di pancia. Ursula Wölfel, Storie per ridere, Nuove Edizioni Romane

Prova a spiegare i doppi significati di queste espressioni e poi utilizzale per scrivere sul quaderno un dialogo umoristico tra l’insegnante e un tuo compagno di classe. • Oggi sono corso. ................................................................................................................................................................................................ • Io non sono corso, sono piemontese. ................................................................................................................................................... • Non hai più scampo. ....................................................................................................................................................................................... • Se vuoi uno scampo, vai a pescarlo. ........................................................................................................................................................ • Sono in coda da due ore. .............................................................................................................................................................................. • Quel cane ha una lunga coda. ..................................................................................................................................................................... Inventa una situazione nella quale un malinteso potrebbe generare sorrisi. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O UMORIST ICO Il racconto umoristico può presentare situazioni di vita normale ma esagerate, per ottenere un effetto comico. Leggi con attenzione il racconto, poi sottolinea nel testo le esagerazioni che l’autore utilizza per creare un effetto comico.

Il prof di matematica Perpiù P

erpiù era tutto tranne che un normale prof di matematica. Infatti era in preda a un’ossessione oscura. Il rifiuto dei palloni. Ma da dove nasceva quella sua strana avversione per gli oggetti sferici? La nostra storia inizia quando Perpiù era un pupetto. Ad appena dieci anni Perpiù fu vittima di un terribile incidente. Fu colpito in testa da una palla. Non una palla qualunque, ma la sfera da demolizione. Una delle palle più grandi e più pesanti del mondo, tutta d’acciaio e che, appesa a una gru, viene lanciata contro gli edifici per distruggerli. Dal fatidico giorno dell’incidente, Perpiù odiava palle e palloni di qualsiasi tipo. Così, quando diventò prof di matematica, fu costernato di scoprire che nella San Globus, la scuola dove insegnava, c’erano palloni d’ogni tipo, ognuno dei quali gli ricordava il giorno peggiore della sua vita. Palloni da calcio, palle da tennis nonché palline da ping-pong rimbalzavano in ogni angolo del cortile della scuola. Appena ne vedeva uno, Perpiù strabuzzava gli occhi, diventava paonazzo, gli si appannavano gli occhiali gli si arruffava il riporto. “Palloni!” urlava con la bava alla bocca. Perpiù confiscava ogni pallone all’istante e lo rinchiudeva in un apposito sgabuzzino in fondo al lungo corridoio vicino alla sua aula. Non pago di aver confiscato ogni pallone a ogni allievo della scuola, il prof Perpiù stilò una lista nera degli oggetti sferici e ogni giorno s’aggirava per la scuola sequestrando tutto quel ch’era tondo. Rubò una caramella dalla bocca del giardiniere: “Palloni! Sputa fuori!”. Rubò il mappamondo dall’aula di geografia: “Palloni! I palloni sono vietati in tutta la scuola!”. Un pisello dall’aria sospetta nella mensa: “Palloni! Quel pisello poteva cavarmi un occhio!”. Un sequestro dietro l’altro. David Walliams, I peggiori prof del mondo, L’ippocampo

Prendi spunto da questo racconto e scrivi sul quaderno un testo che parli di un amico o un’amica e di una situazione comune che diventa umoristica attraverso la tecnica dell’esagerazione.

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SCRIVERE UN RACCONT O UMORIST ICO Il racconto umoristico può avere come protagonisti personaggi con comportamenti bizzarri, ma anche persone normali, ingenue, goffe o pasticcione e bambini vivaci, un po’ pestiferi. Leggi con attenzione e sottolinea nel testo i comportamenti “bizzarri” della Bella Addormentata.

Una fiaba... sottosopra! l Principe Azzurro salì gli scalini e arrivò in un tetro corridoio. Lo percorse fino in fondo, poi entrò con cautela nella stanza e sorrise: era la camera della Bella Addormentata! Lei era lì, stesa sul letto, meravigliosa. Il principe si avvicinò in punta di piedi, chinò la testa sulla sua e la baciò. La Bella Addormentata si scosse, sbadigliò e stiracchiandosi chiese: – Tu sei il nuovo maggiordomo? Ho una fame! Il principe tirò su un sopracciglio. – Mentre pensi alla risposta, portami un caffè. E qualcosa da mangiare… Il Principe Azzurro scese le scale e salì a cavallo. Raggiunse il villaggio più vicino e si fece dare un thermos di caffè e un sacchetto di biscottini al cioccolato. Poi si fermò a comprare il giornale, quindi tornò al castello. – Mia principessa, sono sicuro che un dolcetto e un po’ di caffè sono quello che ci vuole dopo la lunga dormita che hai fatto! La Bella Addormentata si stupì: – Lunga dormita?! Come ti permetti? Sei proprio un maggiordomo maleducato… Il principe decise che era il momento buono per offendersi: – Io sono il Principe Azzurro! Tu hai dormito per cent’anni. Se non mi credi leggi il giornale! La Bella Addormentata prese il giornale, lesse la data e urlò: – Ma allora è vero! – Ecco, hai capito. Adesso mi sposi e poi viviamo felici e contenti. La Bella Addormentata, però, non lo stava ascoltando: stava leggendo il giornale. – Ma è incredibile! Al mondo non c’è una sola cosa che vada bene… In cent’anni è andato tutto a rotoli! Non possiamo restare fermi qui, dobbiamo andare! Il Principe Azzurro sbuffò: – Prima dobbiamo sposarci! La Bella Addormentata lo fissò un secondo: – Ci sposiamo dopo aver salvato il mondo, ok? Mise il giornale sottobraccio e imboccò la porta. Annalisa Strada, La Bella Addormentata è un tipo sveglio, Piemme

• Che cosa noti di strano in questa fiaba rispetto a quella che conosci? ...................................................................................... Prendi la fiaba che preferisci e “modifica” il comportamento del personaggio principale per ottenere un effetto comico. Lavora sul quaderno.

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SCRIVERE UN RACCONT O UMORIST ICO Il racconto umoristico può presentare situazioni assurde e può narrare situazioni fantastiche. Una tecnica per far ridere è l’animazione degli oggetti. Leggi il racconto e riquadra in rosso tutte le azioni assurde compiute dal protagonista.

Tutto in ordine!

U

n uomo era così ordinato che non sopportava di vedere storte neppure le lancette dell’orologio. I suoi orologi dovevano indicare soltanto le undici e mezzo o le tre meno un quarto. Era un uomo che metteva in ordine perfino il secchio dell’immondizia e che durante il sonno si aggiustava sempre le coperte. Un giorno si cucinò delle fettuccine, le tolse dalla pentola a una a una, le stirò per bene e poi con le forbici le tagliò, badando che risultassero tutte della medesima lunghezza. Infine le mise belle e ordinate l’una accanto all’altra nella scodella. Quando però si mise a tavola per mangiare, l’uomo ebbe un sussulto: scodella e forchetta dovevano stare nell’armadio, non sul tavolo! C’era un terribile disordine e bisognava rimettere tutto a posto, così l’uomo sparecchiò e rinunciò a mangiare. Ursula Wölfel, Storie per ridere, Nuove Edizioni Romane

• Per prolungare il divertimento, aggiungi sul quaderno qualche altra azione assurda che potrebbe compiere il protagonista. Leggi il racconto e riquadra in blu l’elemento fantastico inserito nella narrazione.

Il quaderno di scienze

M

aria Chiara è alle prese con il compito di scienze. Deve rispondere a una serie di domande sul Sistema Solare, poi deve accompagnare le risposte con adeguati disegni dei pianeti. Purtroppo oggi la bambina non è concentrata: è una bella giornata e lei pensa a quanto sarebbe più divertente trascorrerla a passeggio con le amiche. Scrive… cancella… Riscrive… cancella… Disegna… cancella… Disegna… D’un tratto dalla pagina spunta una bocca rossa che in un sol boccone ingoia la gomma! – La vuoi smettere di cancellare continuamente? Mi fai male! Maria Chiara rimane a bocca aperta per lo stupore… Prova a inventare tu una conclusione assurda a questo racconto e scrivila sul quaderno.

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O RA S C R I V O I O

Il secchio dispettoso Narra in terza persona. Lasciati guidare dalle domande.

INIZIO Chi?

Giovanni, il marito di Elisa

Quando?

Lunedì, alle 18.00

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Dove? Nel corridoio ................................................................................................................................................................

SVOLGIMENTO Giovanni sta passando lo straccio bagnato Che cosa succede? ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ A un tratto, Giovanni si gira e il secchio non c’è più, si è spostato .......................................... Che cosa accade a un certo ............................................................................................................................................................................................ punto? (Inserisci un oggetto) ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................

Descrivi una Giovanni comincia a ................................................................................................................................................ situazione ............................................................................................................................................................................................ assurda ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................ la vicenda? ............................................................................................................................................................................................ (Inserisci ............................................................................................................................................................................................ un colpo di scena) ............................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un

RACCONTO FANTASY

Per scrivere un racconto fantasy bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Narra sfide, missioni, imprese eroiche con prove da superare per lottare contro il Male e far trionfare il Bene LO SCOPO Coinvolgere, appassionare, stimolare la fantasia…, ma anche veicolare messaggi: l’eterna lotta fra il Bene e il Male, la fiducia in se stessi, il senso di responsabilità… LA STRUTTURA Inizio Il/La protagonista inizia il viaggio per sconfiggere le forze del Male Svolgimento Il/La protagonista affronta varie prove, con l’aiuto di un oggetto magico o di un altro personaggio, l’aiutante, con poteri straordinari Conclusione Trionfo del Bene 34

IL RACCONTO FANTASY

LA NARRAZIONE • In prima persona • In terza persona

GLI ELEMENTI ESSENZIALI Chi? Il/La protagonista di solito è un essere umano predestinato ad affrontare imprese eroiche. Gli altri personaggi possono essere creature fantastiche: elfi, folletti, hobbit, draghi, ippogrifi, troll. Sono dotati di poteri straordinari e intervengono in qualità di: • aiutanti • antagonisti Quando? Al di fuori del tempo reale; in un tempo vago e misterioso Dove? Luoghi ignoti, magici e fantastici (foreste incantate, boschi misteriosi, caverne oscure...) che si collocano accanto al mondo reale


SCRIVERE UN RACCONT O FANTASY Nel racconto fantasy il protagonista affronta delle prove e può essere affiancato da un aiutante o da un oggetto magico; può essere intralciato da oggetti o persone antagoniste. Leggi il racconto, poi rispondi.

L’Anello Il protagonista Frodo sta parlando con il mago Gandalf. Il mago gli rivela che è stato scelto per distruggere l’Anello, che si è rivelato pericoloso.

F

rodo tolse nuovamente di tasca l’Anello e lo guardò. Era una oggetto straordinario e di altissimo pregio. Prima di averlo in mano, la sua intenzione era di scaraventarlo lontano, nella parte più infuocata del camino. Ma ora si accorgeva che non era cosa facile, che avrebbe avuto bisogno di un grandissimo sforzo di volontà. Soppesò l’Anello, esitante e imponendosi di pensare a tutto ciò che Gandalf gli aveva detto; poi riunì tutte le sue forze per lanciarlo lontano nel fuoco, ma scoprì di esserselo rimesso in tasca. Gandalf rise sardonicamente. – Lo vedi? Si sta impadronendo di te e anche tu, Frodo, già non riesci a sbarazzartene e non hai più la volontà di distruggerlo. E io non ti potrei “costringere”, se non con la forza, cosa che sconvolgerebbe la tua mente. Ma, quanto a rompere l’Anello, la forza è del tutto vana. Anche colpendolo con una mazza da fabbro, non lo scalfiresti nemmeno. Le tue mani e le mie mai lo potranno disgregare... Nessun fabbro e nessuna fucina in tutta la Contea sarebbero in grado di alterarlo. Nemmeno le fornaci e le incudini dei Nani vi riuscirebbero... – ... Desidero distruggerlo, e con tutte le mie forze! – gridò Frodo. – O che perlomeno venga distrutto. Non sono affatto amante delle imprese pericolose. Cosa darei per non aver mai visto quest’Anello! Perché è toccato a me? Come mai sono stato scelto io? – Queste domande sono senza risposta – disse Gandalf. – Puoi credere che ciò non è dovuto ad alcun merito particolare o personale: non certo per via della forza o della sapienza, in ogni caso. Ma sei stato scelto tu, e hai dunque il dovere di adoperare tutta la forza, l’intelligenza e il coraggio di cui puoi disporre. John Ronald Renel Tolkien, Il Signore degli Anelli, Bompiani

• Nel testo evidenza le caratteristiche dell’Anello. • In questo caso l’oggetto magico si comporta da aiutante o antagonista? .................................................................... • Chi è l’aiutante del protagonista? ............................................................................................................................................................. Ti piacerebbe essere al posto di Frodo? Entra anche tu nella storia come protagonista e immagina di provare a distruggere l’Anello. Che cosa faresti? Scrivi tu una conclusione sul quaderno.

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SCRIVERE UN RACCONT O FANTASY Nel racconto fantasy sono presenti creature magiche che intervengono nella storia in qualità di aiutanti o antagonisti/antagoniste. A volte si verificano trasformazioni, sparizioni o materializzazioni improvvise di persone o cose. Le descrizioni sono sempre accurate. Leggi il racconto, poi rispondi.

Il nemico Freddie, Jem, Mirabelle e Bertram sono davanti alla loro casa, quando...

L

a voce veniva da una figura in fondo al vicolo. Era una voce melliflua, profonda e melodica, suadente e autorevole, ma con una sfumatura d’odio che Jem riconobbe subito. L’uomo si avvicinò. Indossava un cappotto vecchio e logoro e i suoi capelli erano di un castano grigiastro. La caratteristica che più saltava all’occhio era il suo sorriso. Un sorriso che sembrava troppo grande e conteneva troppi denti. Un sorriso di assoluta malvagità. Si girò verso Jem e gli altri con quel sorriso ancora dipinto sulla faccia. Se prima Jem era spaventata, adesso era paralizzata dal terrore. Le pulsavano le tempie e aveva lo stomaco sottosopra. Si domandò se le fosse rimasta un po’ di forza nelle gambe per fuggire. Anche Mirabelle, al suo fianco, sembrava in preda al panico. L’uomo buttò indietro la testa e fiutò rumorosamente l’aria. – Oh, perbacco, che profumo meraviglioso. Dolce e inebriante. Freddie, non mi avevi parlato dei tuoi amici. Volevi tenermeli nascosti? Agitò un dito in segno di rimprovero. – Chi è lei? – chiese Mirabelle. L’uomo si finse sbalordito: – Vorresti dire che non lo sai? – Io lo so – ringhiò Bertram. – So che cosa sei. Apriva e chiudeva i pugni. Jem capiva che era furioso. Furioso e spaventato. Digrignava i denti e riusciva a malapena a controllarsi. La sua voce divenne più profonda e gli occhi gli si scurirono fino ad assumere un color rosso rubino. Accadde in meno di un secondo. Un momento Bertram era lì. L’istante dopo, una tonnellata di pelo e artigli esplose e si scagliò verso lo sconosciuto. Jem esultò. Nella sua immaginazione, l’uomo stava per essere ridotto in poltiglia. Invece riuscì a schivare l’orso, lo afferrò per

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SCRIVERE UN RACCONT O FANTASY i fianchi e lo scagliò con violenza contro una casa. Si udì lo schiantarsi di mattoni, vetri e travi di legno. Bertram scivolò giù lungo il muro, ma nel giro di pochi secondi fu di nuovo in piedi. Scrollò le spalle, buttò indietro la testa e ruggì scoprendo le zanne nella notte. Poi si lanciò di nuovo contro l’uomo. Questa volta l’uomo non si mosse e si limitò ad afferrare Bertram per la collottola. Per quanto ruggisse e si divincolasse, l’orso non riusciva a liberarsi. L’uomo girò la belva come se pesasse meno di un gattino. Il suo aspetto di orso divenne scintillante, poi cominciò a svanire. Bertram riapparve nella sua forma umana. Sudava e si contorceva nel disperato tentativo di liberarsi, ma l’uomo lo teneva immobilizzato con facilità, un braccio intorno al collo. E poi anche lo sconosciuto cambiò forma. I suoi occhi divennero grigi, la bocca si allargò. Le sue dita si allungarono in artigli acuminati. Jem era sconvolta da quella trasformazione... Padraig Kenny, I mostri di Rookhaven, EL

• In questo racconto chi è l’antagonista?

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• Evidenzia la sua descrizione. È una descrizione ricca di particolari e di aggettivi che permette di farsi un’idea precisa del personaggio. Che cosa succederà? Come si concluderà la vicenda? Immagina e scrivi. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O FANTASY Nel racconto fantasy le vicende si svolgono in un tempo vago e in luoghi ignoti, magici e fantastici, che si collocano accanto al mondo reale.

Leggi il racconto, poi completa.

La fata tata

M

i chiamo Vaniglia Periwinkle, ma da quando siamo nate, lo stesso giorno, mia sorella Pervinca mi chiama Babù e io chiamo lei Vì. Tutti, o almeno quasi tutti i bambini magici di Fairy Oak hanno una fata luminosa che li segue e li protegge. Di solito arriva alla loro nascita e resta fino al quindicesimo compleanno. Poi, la regola impone che la fatina lasci l’impiego per dedicarsi a nuovi bambini. Sefeliceleisaràdircelovorrà arrivò in tempo per vederci nascere, il trenta di ottobre. Pervinca lanciò il suo primo grido di guerra quella notte, a mezzanotte e un secondo preciso, dunque il trentuno di ottobre. Io attesi che il sole fosse alto nel cielo e sorrisi alla vita a mezzogiorno preciso dello stesso giorno. Identiche e opposte fin dal primo istante: lei tenebrosa, io solare. Durante gli anni che restò con noi, Felì si fece molto amare e molto apprezzare da tutta la famiglia, e con zia Tomelilla, che viveva con noi, instaurò un rapporto speciale. L’aveva voluta la zia, quella fatina. L’intuito le diceva che era giusta per noi e così aveva scritto al Gran Consiglio perché invitassero Sefeliceleisaràdircelovorrà a lasciare il Regno delle Rugiade d’Argento per unirsi alla nostra famiglia e diventare la nostra fata tata. Felì aveva accettato sopraffatta dall’emozione, non per il compenso pattuito, che sarebbe stato di dieci petali di rose al mese più due panini all’arancia per i giorni di festa, ma perché colei che l’aveva mandata a chiamare era nientemeno che Lillà dei Sentieri (questo il vero nome della zia), la strega della Luce più famosa, saggia e potente di tutti i regni incantati, un mito per la giovane fatina alla sua prima esperienza di lavoro. Mamma le faceva il letto ogni giorno con la mollica del pane fresco e papà, con un rocchetto di filo da cucito, le costruì una scrivania a cui lei sedette ogni giorno ad aggiornare il suo diario. A volte Pervinca, per farle uno dei suoi scherzi, le avvitava il coperchio

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SCRIVERE UN RACCONT O FANTASY sulla testa. Felì allora s’infuriava e appena usciva volava a darle un tritapizzicotto, come li chiamava lei. Il giorno del nostro quindicesimo compleanno, dopo averci coccolate e viste crescere, aver raccolto le nostre confidenze, aver vissuto con noi mille avventure e aver sciolto molti dei nostri dubbi, risolto pasticci, essersi presa la responsabilità dei nostri guai, averci salvato la vita, protetto e amato, insomma, dopo aver condiviso con noi ogniminutoistante di quegli anni, Felì sparì senza salutare. Qualcuno doveva averle detto che il modo migliore per dire addio è di non dirlo affatto, e che il miglior ricordo che si possa conservare è quello di un giorno qualsiasi. Sta di fatto che quel mattino semplicemente non la trovammo più. Elisabetta Gnone, Fairy Oak. La storia perduta, Salani

• Il tempo della vicenda è ............................................................................................................ • Il luogo della vicenda è

............................................................................................................

La tata Felì è rimasta accanto alle gemelle per quindici anni. Le ha accudite e con loro ha vissuto mille avventure. Immagina e scrivi un’avventura vissuta da queste tre magiche creature. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Un cavallo... magico! Ora scrivi tu un racconto fantasy. Narra in terza persona e lasciati guidare dalle domande.

INIZIO Una giovane cavallerizza ..................................................................................................................................... Chi? (Presenta ............................................................................................................................................................................................. e descrivi la giovane ............................................................................................................................................................................................ e quali poteri ............................................................................................................................................................................................ possiede) Quando?

Un sabato, nel tardo pomeriggio ....................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................ Nella stalla del maneggio ..................................................................................................................................... Dove? ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................

Ecco l’antagonista Ed ecco spuntare una strana creatura ........................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................

SVOLGIMENTO Che cosa ............................................................................................................................................................................................ succede? ............................................................................................................................................................................................

............................................................................................................................................................................................ Quali azioni fantastiche ............................................................................................................................................................................................ compie la ............................................................................................................................................................................................ protagonista per sconfiggere ............................................................................................................................................................................................ il Male? ............................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE Come si conclude ............................................................................................................................................................................................ l’avventura? ............................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio racconto fantasy Prendi spunto dalle immagini e scrivi sul tuo quaderno un racconto fantasy. Chi? PROTAGONISTA

Dove? LUOGO

Quando? TEMPO

Che cosa succede? SITUAZIONE

Come va a finire? CONCLUSIONE

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SCRIVERE

un RACCONTO DI FANTASCIENZA

Per scrivere un racconto di fantascienza bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Racconta storie di fantasia in cui sono sempre presenti elementi scientifici (macchinari supermoderni, scoperte tecnologiche...)

LO SCOPO Rispondere al desiderio di conoscere l’Universo e di immaginare il futuro del nostro pianeta e dell’umanità

IL RACCONTO DI FANTASCIENZA

• In prima persona • In terza persona

LA STRUTTURA

GLI ELEMENTI ESSENZIALI

Inizio Presentazione del/della protagonista e della situazione da cui parte la storia (Chi? Quando? Dove?)

Chi? Personaggi reali: astronauti/e, scienziati/e, persone comuni... Personaggi di fantasia: robot, extraterrestri, mutanti, alieni, androidi (robot simili agli umani), cyborg (esseri per metà umani e per metà artificiali)...

Svolgimento Sviluppo della vicenda con inserimento di elementi di fantascienza Conclusione Si conclude la vicenda (il finale è libero, non vi è necessariamente un lieto fine) 42

LA NARRAZIONE

Quando? I fatti si svolgono in genere nel futuro; più raramente nel passato Dove? In luoghi reali (la Terra e altri pianeti conosciuti) o in luoghi immaginari (la Terra del futuro, altre galassie a noi sconosciute, nuovi mondi interstellari...)


SCRIVERE UN RACCONT O DI FANTASCIENZA I personaggi del racconto di fantascienza possono essere reali e/o immaginari. Il luogo dove si svolge la vicenda può essere lo spazio, la nostra galassia, un pianeta lontano a noi sconosciuto... in un tempo futuro, ma talvolta anche presente o passato. Leggi il racconto, poi rispondi.

Una biblioteca nello spazio D

ata astrale: Lunedì 27 maggio 3874 Il capitano Print, bibliotecario capo a bordo di Astro-Biblion 21-26 all’estrema periferia ovest della Via Lattea, alza la testa dal palmare su cui sta digitando il resoconto della giornata e spinge lo sguardo fuori dall’oblò. Su uno sfondo più nero della pece rotolano silenziosi nello spazio milioni di asteroidi sparsi ovunque. Lontano, molto più lontano, le stelle palpitano incessantemente nell’oscurità. Tra qualche mese tornerà su Urano, dove ha sede la Biblioteca Centrale del Sistema. Ogni cinque anni, infatti, il personale a bordo delle Biblioteche Periferiche Mobili viene sostituito per evitare le crisi di astrofobia. – Ehi, Print! – Data, l’addetta al servizio prestito-libri, compare improvvisamente in cabina. – Ho una richiesta di attracco sul mio computer. L’equipaggio di una navicella proveniente da Phoebus, asteroide del gruppo Artemis, zona delle Grandi Lattiginose. – Prepara il ponte numero 5 per l’attracco – ordina Print. Il capitano accoglie il suo ospite. I due entrano in uno spazio circolare con cupola in vetroflex, simile a un enorme occhio spalancato sull’universo. Sospeso al centro c’è uno schermo gigante tridimensionale, alla console di comando siede Data. – Signor Rapsolex, nella nostra biblioteca abbiamo libri-game in micro-dischetto, cioè storie multiple che si modificano interagendo con il lettore. Video-libri da trasformare con immagini tridimensionali, percepibili con i cinque sensi grazie a un casco sensoriale. – Caspita! – Rapsolex spalanca gli occhi dalla meraviglia. Anna Lavatelli, Mega-Bit e il grande libro di metallo, Editrice Signum

• Chi è il personaggio principale?

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• Quale lavoro svolge? ......................................................................................................................................................................................... • Che servizi offre la biblioteca? ..................................................................................................................................................................... • Come vi si accede? ............................................................................................................................................................................................. • Dove si trova la biblioteca? ............................................................................................................................................................................ • Quali caratteristiche hanno i libri? ............................................................................................................................................................. • Quando si svolgono i fatti? ...........................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O DI FANTASCIENZA Nel racconto di fantascienza i personaggi possono essere realistici oppure di fantasia come robot, androidi... Leggi il racconto, poi rispondi.

Come cambiare il mondo S

i formò un governo di coalizione, composto in parti uguali da esseri umani e robot. Gli umani erano una fonte di idee davvero sorprendenti, originali, intelligenti. Idee sulla conservazione del pianeta, sulla sopravvivenza della specie, sull’utilizzo dell’energia. Idee nate da tre decenni passati all’interno dei bunker, in cui il genere umano era sopravvissuto grazie all’inventiva che lo caratterizzava. I robot impararono molto da loro. Ci furono dei cambiamenti anche riguardo alle rovine della civiltà umana: furono demolite. Al loro posto si costruirono nuovi edifici, progettati dagli esseri umani ed eretti dai robot. Per tutti quegli anni erano state lasciate in piedi, per ricordare a tutti i difetti dell’umanità. Adesso, era giunto il momento di celebrare qualcosa di diverso. Non gli errori, ma il potenziale. E ci fu un’altra novità: mi installarono un nuovo paio di gambe. E dopo aver riacquistato la capacità di muovermi come una volta, tornai a lavorare nel campo dei pannelli solari. Era bello ricominciare. Eravamo solo SkD, Ceeron e io. Io e i miei colleghi. I miei amici. Il nostro compito era regolare, prevedibile. Fissare, collegare, attaccare, ripetere. Lavoravamo uno accanto all’altro in una perfetta sintonia. Tre robot perfettamente coordinati. Una cosa che non era cambiata. Un giorno, mentre tornavo verso casa, sentii una voce familiare: – Ehi, XR! Era Emma, che mi correva incontro. Anche lei era cambiata. Il colore dei capelli era più intenso. Aveva le guance più paffute, mangiava cibo migliore e molto più vario: pesce appena pescato, verdure dell’orto, mele. Tante, tantissime mele. Niente più cubi di proteine sintetiche. Era diventata più alta. Dal nostro primo incontro era cresciuta di tre centimetri. – Come stai? – Niente male – dissi. – Sto andando a casa a ricaricarmi. E tu?

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SCRIVERE UN RACCONT O DI FANTASCIENZA – Abbiamo trovato un altro bunker nel Nevada. I miei genitori e io ci andremo la settimana prossima. Dal momento che era stata la prima umana ad aver lasciato il bunker, Emma era diventata una figura importante nella nostra nuova società. Spesso era la prima a entrare in contatto con altri umani nascosti ancora sottoterra, li convinceva che non c’erano più pericoli. Raccontava loro la nostra storia. Una storia con un inizio e uno svolgimento. E per quanto riguarda la fine… La stavamo ancora scrivendo. Emma era un’ambasciatrice, un’intermediaria, un anello della catena che collegava gli umani e i robot. Naturalmente questo significava che doveva saltare spesso la scuola. Perciò viaggiava con due insegnanti al seguito, uno umano e uno robot. Lee Bacon, L’ultimo umano sulla Terra, Mondadori

• Chi sono i personaggi? 1. ................................................................................................................................................................................................................................ 2. ................................................................................................................................................................................................................................ • Qual è il personaggio che rimanda alla fantascienza? ................................................................................................................. Gli umani e i robot hanno deciso di governare insieme il mondo. Che cosa sarà successo prima di raggiungere questo accordo? Immagina e scrivi. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O DI FANTASCIENZA Il racconto di fantascienza narra viaggi nel tempo, scoperte di nuovi mondi, incontri con altre civiltà, invasioni aliene…

Leggi il racconto, poi rispondi.

L’ora del disastro

S

e per disastro si intende “una sciagura che provochi danni di vaste proporzioni a cose e persone”, allora in questo caso “disastro” è proprio la parola giusta. E pensare che tutto successe per colpa di un albero: un platano, per la precisione, alto più di trenta metri. Alle ore una, un minuto e trentacinque secondi, le radici del platano, senza la benché minima bava di vento, mollarono definitivamente la presa sul terreno che le aveva custodite per un secolo e mezzo. La nota più drammatica del tragico crollo fu che, mentre il platano rovinava a terra fra il giardino e la strada, spargendo pezzi di sé per decine di metri intorno, il ramo più grande andò a cadere sulla cabina elettrica all’inizio della via. L’urto, devastante, ridusse in briciole la cabina, innescando un cortocircuito che per diverse ore lasciò l’intero quartiere al buio. Ora, come quest’evento abbia potuto influenzare la vita dei nostri protagonisti è ancora oggetto di disperate analisi e innumerevoli ipotesi. I più tecnici e informati danno la colpa al fatto che tutti e quattro stessero, in quel preciso istante, armeggiando con un telefonino collegato alla presa con un caricabatterie; gli amanti delle trame oscure e dei complotti ritengono che ci fosse in atto un esperimento dei servizi segreti per governare le menti dei più giovani attraverso un videogioco… Fatto sta che nell’attimo stesso in cui la cabina elettrica saltava in aria in un tripudio di scintille e lampi multicolore, Kevin, Samanta, Alika e Niccolò vennero risucchiati all’interno del loro telefonino e di loro non restò alcuna traccia fisica nel mondo reale. L’unica cosa certa è che il corpo dei quattro all’improvviso perse la sua solita consistenza e venne letteralmente inghiottito dal loro telefonino, lanciando tutto intorno una serie di lampi e scintille molto simili a quelli della cabina elettrica. Nelle stanze dei ragazzi non restò altro che letti vuoti, cellulari bollenti e un odore acre di bruciato nell’aria. Che fossero finiti nel telefonino fu subito chiaro a tutti e quattro. Ma dove precisamente? Intorno a loro c’erano migliaia e migliaia di guer-

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SCRIVERE UN RACCONT O DI FANTASCIENZA rieri e guerriere… erano senza dubbio finiti dentro Warmaggedon! Per prima cosa, spinti da un sano spirito di sopravvivenza, i quattro amici si rifugiarono dietro una grossa roccia che distava pochi metri dal punto in cui erano comparsi all’interno del gioco. Ognuno dei quattro riconobbe gli altri dalle sembianze del loro avatar. – Ma come ci siamo finiti qui dentro? – domandò Samanta, che di tutti sembrava la più terrorizzata. – Non ne ho idea. – Ma siamo noi, giusto? Cioè non siamo virtuali… siamo proprio noi, in carne e ossa… – Così mi sembra. In quell’attimo un’esplosione a pochi metri dal gruppo… – Siamo noi davvero! – urlò Kevin terrorizzato. – Presto, muoviamoci di qua! Cominciarono a correre. Un enorme androide gli si era fatto molto vicino, ma l’arrivo di un cowboy dello spazio a pistole spianate fece pensare al peggio… Nicola Brunialti, Doctor Dark Web. Fuga dal telefonino, Lapis

• I protagonisti del racconto sono

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• In quale “mondo” vengono risucchiati?

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Immagina e scrivi il finale del racconto. Aiutati con queste domande: che cosa potrebbe succedere ora? Riusciranno i ragazzi e le ragazze a sopravvivere agli attacchi di androidi e cowboy spaziali? Chi s’impossesserà delle loro menti? Perché? ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio racconto fantascientifico Narra in terza persona, lasciandoti guidare dalle domande. Ricorda che il racconto deve essere completo in tutte le sue parti: inizio, svolgimento e conclusione. La storia che ti proponiamo parla di un piccolo alieno che cade dalla sua navicella spaziale e non sa dov’è e come tornare a casa… Segui gli spunti che ti forniamo!

INIZIO Totazeta ......................................................................................................................................................................... Chi? Personaggio .............................................................................................................................................................................................. principale: breve descrizione .............................................................................................................................................................................................. dell’alieno .............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................

Altri personaggi: la scienziata e lo scienziato

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Durante un’aurora boreale Quando?

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centro di ricerca P14Nt3, che si occupa di botanica sperimentale

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O RA S C R I V O I O SVOLGIMENTO Che cosa succede? La scienziata crede di poter aiutare l’alieno creando una pianta che cresce alla velocità Descrivi le fasi della luce, alla quale l’alieno può aggrapparsi per tornare a casa. dell’invenzione e l’aiuto fornito .............................................................................................................................................................................................. dall’alieno .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE .............................................................................................................................................................................................. Come si conclude la vicenda?

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SCRIVERE

un

RACCONTO GIALLO

Per scrivere un racconto giallo bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Narra casi da risolvere e segue le indagini di detective o commissari di polizia

LO SCOPO Creare suspense, coinvolgere, nel tentativo di risolvere l’enigma

LA NARRAZIONE

IL RACCONTO GIALLO

• In prima persona • In terza persona

GLI ELEMENTI ESSENZIALI LA STRUTTURA Il racconto giallo presenta: • il crimine, che coinvolge una vittima • l’indagine, svolta dall’investigatore o dall’investigatrice attraverso gli indizi individuati • la soluzione, con l’individuazione del/della colpevole, delle prove e, a volte, del movente

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Chi? Il/La protagonista, di solito, è l’investigatore o l’investigatrice. Altri personaggi sono: • l’aiutante • il/la colpevole • la vittima • i testimoni o sospettati Quando? In un tempo ben definito, presente o passato Dove? Luoghi reali o verosimili


SCRIVERE UN RACCONT O GIALLO Nel racconto giallo il/la protagonista può essere un/una detective, un ispettore/ un’ispettrice di polizia, un investigatore/un’investigatrice... Ci sono anche altri personaggi: i testimoni o i sospettati (coloro che si trovano dove avviene il reato) e la vittima. Il movente è il motivo per cui è stato compiuto il crimine. Leggi il racconto, poi rispondi.

Un furto a Palermo n una villa sul mare, a Palermo, viveva una signora molto ricca che aveva tanti gioielli; fra quelli più importanti c’era una preziosa collana di diamanti. La signora, di nome Laura, conservava la collana in una cassaforte dentro casa e teneva sempre con sé la combinazione della cassaforte, scritta su un biglietto. Laura spesso usciva con un uomo pieno di debiti, Victor Le Blank. Un giorno, in occasione del suo compleanno, aveva appuntamento con Victor. Quando arrivò al ristorante, lo vide già seduto a un tavolo e lo raggiunse. I due iniziarono a parlare, ma appena Laura si allontanò un attimo, Victor mise nel suo bicchiere un sonnifero potente: il piano era quello di sottrarle la collana, venderla e pagare i suoi debiti. Quando Laura tornò al tavolo, Victor la invitò a brindare. La signora bevve e si sentì subito molto insonnolita; allora l’uomo le propose di riaccompagnarla a casa. Giunta nella villa, Laura si addormentò e Victor frugò nella sua borsa. Trovato il biglietto su cui era scritta la combinazione della cassaforte, indossò un paio di guanti per non lasciare impronte e la aprì, prese la collana e scappò indisturbato. Appena Laura si svegliò, l’indomani, si accorse che la collana era sparita e chiamò la polizia. A occuparsi del caso fu il commissario Francesco Casseri, uomo di grande esperienza. Il commissario chiese alla donna che cosa avesse fatto la sera del furto; lei rispose che era uscita con Victor Le Blank, ma che dopo non ricordava più niente… Casseri capì al volo com’erano andate le cose, ma ci voleva una prova. Ispezionando la cassaforte, trovò un capello: lo fece esaminare e scoprì che il colpevole era proprio Victor Le Blank. Lo arrestò e restituì alla donna la collana. • Elenca tutti i personaggi della vicenda (sono tre) e per ciascuno spiega qual è il suo ruolo (vittima, colpevole, investigatore). • .............................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O GIALLO Talvolta nel racconto giallo si parla anche dell’alibi, cioè la prova della propria estraneità al reato: consiste nel dimostrare che, al momento in cui veniva commesso il reato, si era in un luogo diverso da quello in cui avvenivano i fatti. Per risolvere il caso è sempre necessario che l’investigatore/l’investigatrice sia dotato/a di grande spirito di osservazione e di capacità di collegare, con ragionamenti logici, la causa all’effetto. Chi scrive deve fornire anche un indizio-chiave che permetta di ricostruire l’accaduto e, quindi, risolvere il caso.

Leggi il racconto, poi rispondi.

Un alibi inattaccabile

Q

uel pomeriggio l’ispettore Stefani era di pessimo umore. Pensava alla rapina alla gioielleria Ponzetti, avvenuta il lunedì precedente a mezzogiorno in punto. Il rapinatore mascherato che aveva effettuato il colpo era senza dubbio il Marchetti, ma l’alibi del pregiudicato sembrava inattaccabile. L’uomo aveva sostenuto infatti d’aver trascorso tutta la giornata del lunedì al mare, e di avere anche la prova che lo scagionava. Le fotografie che Stefani rigirava tra le dita ritraevano infatti il Marchetti in compagnia della fidanzata sul lungomare. I due si trovavano accanto a una rivendita di giornali e, dall’ingrandimento fatto dalla Scientifica, si potevano notare i titoli delle prime pagine dei quotidiani esposti sul bancone. – Questo demonio del Marchetti! – sbuffò Stefani rivolgendosi all’agente Lorenzi. – Il giorno della rapina era davvero al mare. Non c’è dubbio, i giornali della foto sono di lunedì e la fotografia è stata scattata proprio intorno a mezzogiorno. Guarda anche tu, Lorenzi: in questa foto si vede sullo sfondo un orologio che indica le 12. L’agente osservò attentamente la fotografia e annuì.

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SCRIVERE UN RACCONT O GIALLO Sebbene la lunga ombra del campanile della chiesa oscurasse il quadrante dell’orologio, si poteva vedere che segnava le 12. Lorenzi restituì la fotografia all’ispettore. – Capo, credo che stavolta siamo sulla pista sbagliata, dobbiamo arrenderci. Stefani gettò un’ultima occhiata all’immagine. – Questa foto è la prova della sua innocenza... – mormorò. Ma si interruppe di botto, si batté una mano sulla fronte ed esclamò: – Innocenza? Ma quale innocenza! Questa, invece, è la prova della sua colpevolezza! Presto Lorenzi, contatta l’ufficio del Procuratore e fai emettere un mandato d’arresto per Marchetti. Enigmistica

• Il protagonista è ..................................................................................................................................................................................................... • L’aiutante del protagonista è ........................................................................................................................................................................ • Il crimine è ............................................................................................................................................................................................................... • L’indagine si concentra su una ...................................................................................................................................................................... • Il sospettato è

.......................................................................................................................................................................................................

• L’alibi consiste in ................................................................................................................................................................................................... Hai scoperto l’indizio-chiave che fa chiudere il caso all’ispettore? Qual è? ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

Soluzione La foto è stata scattata il giorno della rapina, come si vede dai giornali esposti all’edicola, ma non all’ora indicata dall’orologio. A mezzogiorno infatti i raggi del sole sono quasi perpendicolari e il campanile non poteva proiettare un’ombra lunga. L’orologio era pertanto guasto e questa circostanza è stata sfruttata dal colpevole per costruirsi un alibi fasullo.

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SCRIVERE UN RACCONT O GIALLO Il racconto giallo è composto dai seguenti elementi: • il crimine o reato; • l’indagine svolta dall’investigatore/dall’investigatrice; • la soluzione, con l’ individuazione del colpevole. Leggi il racconto, poi rispondi.

P

Fuorilegge per golosità

elle Muschel era soprannominato “Pralina”, per la sua inesauribile passione per la cioccolata. Di qualsiasi tipo fosse, al caffè, alle nocciole, al latte, oppure cioccolatini al liquore, ripieni di marzapane o raffinati tartufi al cioccolato, Pelle Muschel divorava tutto con lo stesso godimento. Così una volta al mese rubava la provvista di cioccolata per le quattro settimane successive. La polizia conosceva questa sua debolezza, ma non era mai riuscita a coglierlo con le mani nel sacco o a raccogliere indizi che dimostrassero la sua colpevolezza. Si arrivò al 10 marzo, giorno in cui “Pralina” decise di andare a fare provviste, dal momento che le sue scorte iniziavano a scarseggiare. Scelse la “Bonbonnière”, un negozio di cioccolata dall’altra parte della città. A mezzanotte e venti salì in macchina. Deve essere stato il pensiero delle delizie che lo aspettavano a renderlo incauto: non si accorse, infatti, che stava superando il limite di velocità. Lo capì soltanto quando vide affiancarsi una macchina della polizia. Pagò la multa senza fiatare e infilò la ricevuta nella fodera del cappello, com’era solito fare con altri appunti o foglietti meno importanti. Alle 0.55 arrivò nelle vicinanze della “Bonbonnière”, parcheggiò e prese dal bagagliaio una capace borsa da viaggio. All’1.10 aveva già forzato le due serrature e si trovava all’interno del negozio. Pelle Muschel si tolse il cappotto, posò il cappello e si dedicò interamente alla sua prima scorpacciata.

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SCRIVERE UN RACCONT O GIALLO All’1.40 aveva ingerito quattro tavolette di cioccolata e il contenuto di un vaso di cioccolatini. All’1.45 iniziò finalmente a riempire la borsa. Proprio mentre era in procinto di sistemare le ultime tavolette di cioccolata nel cappotto, sentì una sirena della polizia. Fu preso dal panico. A velocità supersonica si infilò il cappotto, afferrò la borsa e se la svignò passando per l’entrata di servizio. Alle 2.20 rientrò indisturbato in casa. Non poteva sapere che la pattuglia della polizia si stava recando sul luogo di un incidente e che il furto alla “Bonbonnière” sarebbe stato scoperto solo alle otto del mattino. Il proprietario chiamò subito la polizia, che arrivò alle 8.20. Dopo il destino prese il suo corso, perché Pelle Muschel, detto “Pralina”, aveva commesso un enorme errore. Quando i poliziotti, alle 10.30, suonarono alla sua porta, capì in un attimo: era stato lui a mettere i tutori della legge sulle proprie tracce… Wolfgang Ecke, La casa dei 99 fantasmi, E. Elle

• Qual è il crimine che viene commesso? • Chi denuncia il crimine?

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• Rileggi il racconto e rifletti: quale sarà l’indizio che porta alla soluzione del caso? Per aiutarti, sottolinea tutte le azioni che compie il ladro. Scrivi in modo dettagliato il finale del racconto, seguendo le domande. Perché “Pralina” capisce di aver fatto un grande errore? Quale? Ora che cosa succederà? ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

Confrontatevi in classe leggendo ad alta voce i vostri finali. Soluzione “Pralina” dimentica il cappello, in cui aveva infilato la ricevuta della multa. È questo che porta la polizia sulle sue tracce.

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O RA S C R I V O I O

La rapina del secolo Scrivi un racconto giallo: prepara gli elementi e lasciati guidare dalle domande…

IL CRIMINE Dalla Banca Centrale d’Italia vengono sottratti cento milioni di euro Che cos’è successo?

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L’INDAGINE Il detective era tranquillamente seduto ........................................................................................................ Descrivi l’investigatore: ............................................................................................................................................................................................. dagli un nome e presentalo nel ............................................................................................................................................................................................. momento in cui viene contattato ............................................................................................................................................................................................. per recarsi sul ............................................................................................................................................................................................. luogo del crimine .............................................................................................................................................................................................

Presenta i sospettati Decidi un movente

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LA SOLUZIONE .............................................................................................................................................................................................. Metti all’opera l’investigatore: ............................................................................................................................................................................................ descrivi ciò che vede, ............................................................................................................................................................................................. fallo parlare tra sé e sé, in modo ............................................................................................................................................................................................. da spiegare ............................................................................................................................................................................................. le sue riflessioni .............................................................................................................................................................................................

Fornisci un indizio-chiave che permetta di risolvere il caso

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O RA S C R I V O I O

Il mio racconto giallo Prendi spunto dalle immagini e scrivi sul quaderno un racconto giallo. IL CRIMINE IL PROTAGONISTA

LA VITTIMA

DOVE E QUANDO

L’INDAGINE SOSPETTATI

LA SOLUZIONE MOVENTE

INDIZIO CHIAVE

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SCRIVERE

un

RACCONTO STORICO

Per scrivere un racconto storico bisogna conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Narra fatti storici reali oppure vicende immaginarie ambientate in un’epoca storica ben precisa

LO SCOPO • Far conoscere usi e fatti del passato • Far riflettere su avvenimenti accaduti nel passato

LA NARRAZIONE

IL RACCONTO STORICO

• In prima persona • In terza persona

GLI ELEMENTI ESSENZIALI LA STRUTTURA Il racconto storico è caratterizzato da descrizioni dettagliate di personaggi realmente esistiti, oltre che degli ambienti e dei luoghi del tempo in cui è ambientato. Per scrivere un racconto storico occorre documentarsi per usare termini specifici relativi ai cibi, agli strumenti e all’abbigliamento dell’epoca storica trattata

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Chi? • Personaggi storici realmente esistiti • Personaggi verosimili (schiavi, soldati, regine, guerrieri…) ai quali chi scrive dà vita con la fantasia Quando? In un tempo ben definito, nel passato Dove? Luoghi reali dove i fatti storici si sono verificati


SCRIVERE UN RACCONT O ST ORICO Lo scopo del racconto storico è far conoscere gli avvenimenti del passato e gli usi e i costumi di altre epoche. Per scrivere un racconto storico occorre documentarsi per usare termini specifici relativi a cibi, strumenti, oggetti... coerenti con l’epoca trattata. Leggi con attenzione ed evidenzia i termini relativi all’epoca in cui è ambientato il testo. Poi rispondi.

Cena a Pompei

S

ostenute da lunghe catene d’ottone, le lanterne scendevano a grappoli dal soffitto. Sospese a mezz’aria, illuminavano la sala con le loro fiammelle silenziose. Sembravano vigilare sul banchetto insieme ai Lari, gli spiriti protettori della casa. I servi andavano e venivano incessantemente con vassoi colmi di delizie; la voce melodiosa dei cantori avvolgeva tutti nel suo morbido abbraccio. Quella sera, ormai, terminata la vendemmia, si festeggiava la Meditrina, la dea del vino e della salute. L’atmosfera era allegra, ma Tito non si lasciava contagiare. In disparte, dal suo sgabello, osservava le movenze eleganti delle suonatrici di nacchere. In realtà si annoiava, detestava quel tipo di serate: cene interminabili, in cui gli adulti non facevano che rimanere sdraiati sul divano per ore, mangiando e bevendo senza sosta, spesso addormentandosi fra una portata e l’altra. Le sole iniziative divertenti all’interno della festa erano gli spettacoli con acrobati e ballerini, ma duravano sempre troppo poco. Tito non apprezzava nemmeno il cibo. Dall’uovo alla frutta, ovvero dall’inizio alla fine del banchetto, non c’era niente di suo gusto. L’arrosto di carne troppo unto d’olio, le focacce troppo dure, le polpette troppo pepate, le uova troppo insipide. Per non parlare dei contorni di verdure che emanavano un puzzo irritante a causa del garum, la salsa di pesce usata per condire. Il ragazzo era al culmine della noia, quando alcuni schiavi giunsero in sala con le loro tuniche colorate. Erano i Misurini, gli addetti al servizio delle bevande: biondi, eleganti, giovani e selezionati con cura. Qualcuno, prima della cena, acconciava loro i capelli con boccoli e ricci. Rosa Tiziana Bruno, L’ultimo gladiatore di Pompei, Raffaello

• In questo racconto lo scopo dell’autrice è ............................................................................................................................................ ....................................................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN RACCONT O ST ORICO I/Le protagonisti/e del racconto storico possono essere: • personaggi realmente vissuti nell’epoca storica scelta da chi scrive; • personaggi verosimili, tipici della realtà storica in cui è ambientata la vicenda narrata, ai quali chi scrive ha dato vita con nomi e caratteristiche di fantasia. Leggi il racconto, poi rispondi.

Il giovane gladiatore

A

undici anni Marco era alto per la sua età; il duro addestramento gli aveva dato forza e resistenza, oltre a una certa abilità con la spada. Ma anche così, mentre fronteggiava il suo avversario, un uomo robusto sulla trentina, sapeva che le possibilità gli erano contro. Sapeva che la sua unica speranza stava nel compiere un gesto inaspettato, qualcosa che il suo avversario non fosse pronto ad affrontare. Dal modo in cui l’uomo si muoveva e maneggiava il gladio, era evidente che era stato addestrato come soldato, o forse perfino come gladiatore, proprio come lui. Quando gli aveva sfoderato contro la spada, aveva iniziato con finte e pigri affondi, ma man mano che Marco aveva parato con sicurezza i suoi assalti, il ghigno iniziale che aveva sulla faccia era rapidamente sparito. Quindi aveva attaccato sul serio e fra le mura del cortile era riecheggiato il clangore dei colpi di gladio. Nonostante i rapidi e agili movimenti del ragazzo, in breve lo strinse all’angolo intrappolandolo contro il muro. Con un ruggito, l’uomo balzò in avanti mirando alla testa di Marco, che subito si abbassò da un lato mentre la punta della lama sibilava in aria a pochi pollici dalla sua faccia. Immediatamente Marco diede un colpo di taglio verso il braccio armato dell’avversario. Questi cadde all’indietro e sollevò il braccio per esaminarsi la ferita. Era solo un graffio superficiale, ma il sangue usciva copioso lungo l’avambraccio.

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SCRIVERE UN RACCONT O ST ORICO Fissò Marco con occhi gelidi: – Questa me la paghi ragazzo. Me la paghi cara. L’uomo avanzò e sferrò un altro attacco. Marco temette che la fine fosse arrivata. Il cuore gli si colmò di rimpianto e di vergogna per non aver saputo riconquistare la libertà e trovare sua madre. Era diventata schiava insieme con lui ed era stata portata da qualche parte in Grecia, a lavorare in una fattoria, e se lui fosse morto sarebbe stata destinata a finire là i suoi giorni. Serrando gli occhi, Marco pregò gli dèi di venire risparmiato. Simon Scarrow, Il gladiatore. Guerra di strada, Giunti Junior

• Chi è il protagonista del racconto? ............................................................................................................................................................... • Secondo te, è realmente esistito? ................................................................................................................................................................. • In quale epoca storica è ambientata la vicenda? .............................................................................................................................. • Quali sono i termini storici specifici usati in questo racconto? .................................................................................................. Attraverso questa storia l’autore narra com’era la vita di un piccolo schiavo destinato a essere gladiatore. Riquadra in rosso il punto del testo in cui si capisce com’è stata l’infanzia di Marco. Svolgi una breve ricerca sui gladiatori dell’antica Roma, sul loro abbigliamento e il loro addestramento, sulla vita che conducevano e da dove arrivavano. Utilizza le informazioni per creare l’ambientazione storica corretta per la tua conclusione del racconto. ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Un soldato spartano Scrivi il tuo racconto storico. Narra in terza persona e lasciati guidare dalle domande. Prima di iniziare a scrivere, documentati sul Sussidiario, su altri libri o riviste di Storia o attraverso documentari o filmati che trattano questo periodo storico. Lo scopo del racconto è far conoscere come venivano educati i soldati a Sparta.

INIZIO Chi? Descrizione fisica, dell’abbigliamento e dell’equipaggiamento (oplon, schinieri…)

Un soldato spartano .............................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................

Quando?

Una mattina all’alba ............................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................

Dove?

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O RA S C R I V O I O SVOLGIMENTO Che cosa succede? ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................

Descrivi le fasi del combattimento

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CONCLUSIONE Come si conclude .............................................................................................................................................................................................. la vicenda? .............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................

Scrivi ciò che ha reso così forte il soldato

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SCRIVERE

un

TESTO DESCRITTIVO

Per scrivere un testo descrittivo è necessario conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Descrive la realtà: cose, oggetti, ambienti, animali, persone reali e di fantasia. Tutte le tipologie di testi possono contenere delle sequenze descrittive. LO SCOPO

LA DESCRIZIONE

Descrivere la realtà in tutti i suoi aspetti, sia attraverso i dati sensoriali sia attraverso le emozioni che suscita

• Oggettiva, in cui sono descritte le caratteristiche della realtà che tutti possono osservare • Soggettiva, in cui si esprimono le proprie sensazioni e i propri giudizi

LA STRUTTURA Per descrivere è possibile usare una di queste strategie: • seguire l’ordine logico, partendo dall’insieme per arrivare ai particolari (e viceversa) • seguire l’ordine temporale, descrivendo i cambiamenti nel tempo • seguire l’ordine spaziale, per esempio da lontano a vicino, da destra a sinistra

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IL TESTO DESCRITTIVO

GLI ELEMENTI

MODALITÀ LINGUISTICHE Uso di un linguaggio che crea “immagini” coinvolgenti: • paragoni • similitudini • personificazioni • espressioni originali • metafore

Percepiti con i cinque sensi: • la vista: linee, forme, colori, dimensioni, posizioni, movimenti • il tatto: superfici, materiali, temperature • l’udito: rumori, suoni, voci, silenzio • l’olfatto: odori, profumi, fragranze • il gusto: sapori, acidità


DESCRIVERE UN AMBIENT E La descrizione usa i dati sensoriali per nominare le caratteristiche osservate. Si può partire dai particolari per arrivare a dare una visione d’insieme o fare il contrario. Leggi le due descrizioni di ambiente. Abbiamo cominciato noi a sottolineare i dati sensoriali (nomi e aggettivi). Continua tu.

Cielo notturno

J

osh raggiunse l’estremità di Montana Avenue e cercò un posto dove sedere. Si stese sulla schiena e si dispose in modo che le luci stradali venissero oscurate dagli alberi. Era bello starsene disteso di notte. Chiuse gli occhi. Il suono delle onde che rotolavano sulla spiaggia sottostante trasmetteva un profondo respiro. Josh aprì gli occhi. – Ehi, Orione – disse ad alta voce. La costellazione scintillava sopra di lui, le tre stelle della sua cintura sfavillanti nel cielo. Orione era la sua costellazione preferita. Aveva imparato a riconoscerla quando aveva solo quattro anni. Ma ora Josh le conosceva tutte: Perseo, l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore, Cassiopea, Boote. Il suo cuore agitato cominciò a calmarsi mentre guardava il firmamento. Lo calmava sempre trovare le costellazioni e nominarle. Sapeva a che ora ciascuna di esse appariva sopra l’orizzonte e quando ridiscendevano nuovamente oltre la sua linea. Conosceva le differenze fra le stelle del cielo invernale e quelle del cielo estivo. Sapeva quali erano stelle e quali erano in realtà pianeti. Sapeva quasi tutto sul cielo notturno. E ne era orgoglioso. Bruce Balan, Terroristi del cyberspazio, Piemme

Di notte

L

a casa era sommersa nel silenzio, consegnata alla notte, avvolta nei profumi del giardino. Adesso tutto respirava pace, tranquillità e il silenzio era totale; si udiva solo, a strappi, stridere il gallo della banderuola sul terrazzo a nord, ma aveva anch’esso un suono quasi gracile. A tendere meglio l’orecchio si poteva udire il tenue gorgoglio di un rubinetto o di un acquaio o, ch’era un crepitio ancora più leggero, lo scricchiolio di un tarlo occupato a scavare con pazienza il camminamento nel legno secco di una poltroncina. Michele Prisco, Il colore del cristallo, Rizzoli

Sul quaderno descrivi i rumori e i suoni che senti nella tua casa prima di cena.

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DESCRIVERE UN AMBIENT E La descrizione di un ambiente può essere oggettiva. In questo tipo di descrizione, chi scrive presenta un oggetto, un ambiente, una persona o un animale in modo chiaro e preciso, senza esprimere opinioni. Leggi questa descrizione di un ambiente: è una descrizione oggettiva. Sottolinea gli elementi che te lo fanno capire.

La città di Pjort

L

a città di Pjort si trova nel paese del Bulgistan. Pjort somiglia a tutte le altre cittadine del Bulgistan. Sorge sulle rive di un fiumiciattolo fangoso, oltre il quale si vedono le montagne. Quasi tutte le case di Pjort sono dipinte di bianco e hanno il tetto piatto. Quando il sole tramonta dietro le montagne, oltre il fiume, l’aria diventa fresca e trasparente. Le strade di Pjort sono strette e ripide – qualcuna, anzi, è così ripida che è addirittura fatta a scale. E tutta la città è piena di piazzette polverose, dove i mercanti, i calzolai e i venditori di tappeti siedono all’ombra delle loro tende ad aspettare i clienti. Ole L. Kirkegaard, Il tappeto volante del Bulgistan, Iperborea

Osserva l’immagine accanto e fanne una breve descrizione oggettiva. Usa gli indicatori spaziali. .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................

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DESCRIVERE UN AMBIENT E La descrizione di un ambiente può essere soggettiva. In questo tipo di descrizione , chi scrive presenta un oggetto, un ambiente, una persona o un animale esprimendo le proprie opinioni, i propri stati d’animo e sentimenti. Ricorre anche ad aggettivi, similitudini e a metafore (paragoni fatti senza usare espressioni come “sembra”, “pare”...). Questa è una descrizione soggettiva. Nel testo ci sono alcune similitudini: per aiutarti abbiamo evidenziato la prima. Trova tu le altre ed evidenziale.

L’uragano

L’

uragano Donna avanzava dai Caraibi nella nostra direzione. Verso le dieci sentimmo alla radio che l’occhio del ciclone sarebbe passato su di noi alle 13,07. La nostra baia era tranquilla, senza un’onda, ma l’acqua era scura. Il vento irruppe proprio nell’istante che ci avevano detto e squarciò l’aria come una lama nera. Picchiò come un enorme martello. L’intera vetta di una quercia piombò giù, radendo la villetta dove eravamo a guardare. La raffica successiva sfondò una delle finestre. Guardavamo il vento tormentare terra e mare come un branco di terrier. Gli alberi si piegavano come fili d’erba e l’acqua frustata sorgeva come una panna di spuma. Il vento smise all’improvviso, come all’improvviso era incominciato, e le onde non erano più squassate dal vento. Il silenzio era come un rumore fortissimo. John Steinbeck, Viaggio con Charley alla ricerca dell’America, Bompiani

Osserva l’immagine accanto e fanne una descrizione soggettiva, arricchendola con aggettivi, similitudini e metafore. .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................

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DESCRIVERE UN OGGET T O Nella descrizione soggettiva di un oggetto chi scrive esprime le proprie impressioni, emozioni e i propri pensieri usando un linguaggio personale ricco di aggettivi. Leggi il testo: si tratta di una descrizione soggettiva. Sottolinea tutti gli aggettivi.

L’astronave

L

e sue dimensioni sono difficili da immaginare, da valutare. Enorme, immenso, alcune centinaia di chilometri, forse trecento, da una parte all’altra. Ovviamente, non è una massa solida, al contrario. È delicata, aerea, non un’astronave come noi le conosciamo, e nemmeno una città. Magnifica, di cristallo e leggerissima, viva, con le sue luci tenui, una specie di grande ragnatela: ricorda un po’ i vecchi velieri che si usavano in passato. In realtà, non è affatto un’astronave. È tutta aperta al vuoto, non ha cabine separate o sfere di supporto vitale. Avanza piuttosto velocemente. Forse è un vascello solare, spinto da raggi laser. Di forma ottagonale. Il nucleo, il centro, è luminoso, poi c’è una piccola zona scura e quindi una grande area luminosa, ma la parte scura sembra essere l’unica interamente solida. Le aree illuminate sono traslucide, al di là posso vedere le stelle, anche se il loro colore è alterato, tendente al blu. Veli, io li chiamo veli. Tra il nucleo e i veli si protendono otto lunghi, anzi lunghissimi raccordi, distanziati in modo non proprio uniforme. Uno dei raccordi si sta spostando, molto lentamente, i veli si stanno increspando… quindi quelle estensioni sono mobili, e la ragnatela passa da un raccordo all’altro tutto intorno, ma ci sono… dei disegni, strane figure. Non riesco a distinguere un ordine nei disegni, nell’intrico delle linee, ma sono sicuro che c’è un ordine, un significato che deve ancora essere scoperto, ci sono delle luci. Più brillanti attorno al nucleo centrale, ma comunque sempre delicate, viola pallido, le luci si spostano, corrono lungo i raccordi a velocità diverse. Non so cosa siano quelle luci, forse un sistema di comunicazione. George R.R. Martin, Nightflyers, Mondadori

Descrivi sul quaderno la console per videogiochi raffigurata qui a destra.

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DESCRIVERE UN OGGET T O La descrizione oggettiva di un oggetto ha lo scopo di informare chi legge. Usa un linguaggio preciso, con termini tecnici e specifici. Quella soggettiva invece esprime le emozioni di chi scrive. Leggi le due descrizioni, poi rispondi.

A

La cassapanca

C

assa rettangolare, lunga e bassa, realizzata di solito in legno, con coperchio ribaltabile, a volte con schienale e braccioli, in cui si ripongono abiti, biancheria e simili.

B

La cassapanca

A

casa della nonna c’era una splendida cassapanca di legno laccato bianco, sul quale spiccavano i colori vivaci dei fiori dipinti sul coperchio. A me sembrava un mobile da castello delle fate e mi piaceva alzare il coperchio e scoprire all’interno vecchi abiti di pizzo, deliziose pantofoline di velluto, guanti di pelle morbidissima. Quale delle due è una descrizione oggettiva? La descrizione A .

La descrizione B .

Scegli un oggetto a te caro e fai due brevi descrizioni: una oggettiva, l’altra soggettiva. Descrizione oggettiva: .............................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

Descrizione soggettiva: ............................................................................................................................................................................ .............................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

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DESCRIVERE UN ANIMALE Anche la descrizione di un animale può essere sia oggettiva sia soggettiva. Nella descrizione oggettiva l’animale viene descritto così come si presenta, usando un linguaggio chiaro, preciso e fornendo informazioni scientifiche. La descrizione oggettiva è quella che si usa nei testi informativi. Leggi questa descrizione oggettiva. Sottolinea i nomi delle parti del corpo.

Il geco comune

Q

uesto geco è robusto e con la testa piatta. Su tutto il corpo sono presenti dei tubercoli conici prominenti. La parte finale della coda è invece liscia e priva di tubercoli. Ha una bocca simile a un angolo ottuso, occhi privi di palpebre e pupilla verticale. Le dita sono provviste di ampi cuscinetti, più larghi sulla punta, che hanno sul lato inferiore una serie di lamelle longitudinali con funzione adesiva. Sono tali lamelle che permettono al geco di muoversi con facilità praticamente su qualsiasi superficie, anche liscia, verticale e perfino sotto i soffitti. È di colore grigio oppure marrone brunastro con punti scuri o luminosi. Questi colori cambiano d’intensità a seconda della luce. Quando è attivo di giorno, il suo colore è più scuro rispetto a quando è attivo di notte. Lo si trova in cantieri, rovine, pietraie, tronchi d’albero, muretti. Si nutre di insetti. Osserva l’immagine, cerca informazioni sul cigno e poi scrivi una breve descrizione oggettiva. Il cigno è ..................................................................................................................................... ............................................................................................................................................. ......................................................................................................................................... ...............................................................................................................................

Le piume sono di colore ......................................................................... Il becco .............................................................................................................. Gli occhi

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DESCRIVERE UN ANIMALE Nel descrivere un animale in modo soggettivo, chi scrive esprime anche le proprie impressioni, emozioni e i propri pensieri e usa un linguaggio personale ricco di aggettivi, similitudini o metafore. Leggi attentamente la descrizione soggettiva del geco. Sottolinea le similitudini e cerchia gli aggettivi. Poi rispondi.

Il geco

O

gni sera, appena s’accende la luce, il geco che abita sotto le foglie sul muro si sposta sul vetro e resta immobile come una lucertola al sole. La cosa più straordinaria sono le sue zampe, vere e proprie mani dalle dita morbide, tutte polpastrelli, che premute contro il vetro vi aderiscono con le loro minuscole ventose: le cinque dita si allargano come petali di fiorellini in un disegno infantile, e quando una zampa si muove, si raccolgono come un fiore che si chiude, per tornare poi a distendersi e a schiacciarsi contro il vetro. Le zampe ripiegate sembrano, più che tutte ginocchio, tutte gomito, molleggiate a sollevare il corpo. La coda aderisce al vetro solo con una striscia centrale, dove prendono origine gli anelli che la fasciano da una parte all’altra e ne fanno uno strumento robusto e ben difeso. Del capo sono visibili la gola capace e vibrante, e ai lati gli occhi sporgenti e senza palpebra. La gola è una specie di sacco floscio che s’estende dalla punta del mento, dura e tutta scaglie come quelle di un caimano, al ventre bianco che dove preme sul vetro presenta anch’esso una picchiettatura granulosa, forse adesiva. Quando un moscerino passa vicino alla bocca del geco, la lingua scatta e inghiotte, fulminea e duttile e prensile, priva di forma e capace di assumere ogni forma. Il geco resta immobile per ore, con una frustata di lingua deglutisce ogni tanto una zanzara o un moscerino. Italo Calvino, Palomar, Mondadori

Confronta le due descrizioni del geco. Quale ti coinvolge di più? La descrizione soggettiva.

La descrizione oggettiva.

Osserva un animale, poi scrivi una breve descrizione soggettiva. ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................

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DESCRIVERE UNA PERSONA Nella descrizione di una persona, oltre alle caratteristiche fisiche, si possono descrivere anche aspetti del carattere e il modo di comportarsi. Leggi la descrizione. Sottolinea in rosso i dati relativi all’aspetto fisico e in blu i dati relativi al carattere e al modo di comportarsi.

È

Mia sorella

la mia sorellina. Ha nove anni. È una lagna e ottiene quasi sempre quello che vuole. Fa uno strillo acuto come il fischietto di un arbitro. È alta e certe volte è veramente maleducata. Però è anche divertente. Dice quello che pensa e spesso anche quello che pensano gli altri, ma lei è l’unica che ha il coraggio di dirlo ad alta voce. Un’altra cosa su quella matta di mia sorella (potrei scrivere 500 pagine su di lei): le piace la musica. Va fuori di testa per un gruppo che non conosce nessuno, i Noyzeeboys. La loro hit s’intitola “Controllare l’uscita di sicurezza”. Piace anche a me, ma lei va matta per questa canzone. Ogni volta che la sente alla radio salta su ad alzare il volume e si mette a ballare come una bambola di stracci che ha messo le dita nella presa della corrente. Come ballerina è fantastica. Per il resto, nella vita di tutti i giorni è una frana. Elizabeth Honey, Stella Street 45 e 47, Salani

Descrivi sul quaderno un tuo familiare, un compagno o una compagna. Prima di scrivere, osserva e prendi appunti per arricchire la descrizione sui seguenti aspetti:

• le caratteristiche fisiche ................................................................................................................................................................................ ......................................................................................................................................................................................................................... .............................................................................................................................................................................................................

• il modo di comportarsi ................................................................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................

• il carattere

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• sport, musica, cantanti preferiti ................................................................................................................................................................ .................................................................................................................................................................................................................

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DESCRIVERE UNA PERSONA Anche delle persone si possono fare descrizioni oggettive o soggettive. Nelle descrizioni soggettive chi scrive presenta la persona guardandola attraverso i propri occhi, talvolta anche confrontandola con le altre persone. Leggi questa descrizione e sottolinea i commenti personali della narratrice.

Daiana: una grande amica! L ei sì che se la spassa! Vive in una città dove succedono un sacco di cose interessanti e dove non ci si annoia mai! È figlia unica, quindi niente discussioni o litigi con i fratelli, che è una bella fortuna, secondo me. E poi è così matura e giudiziosa per la sua età ed è anche molto spiritosa e intelligente e piena di moltissime altre qualità. Ad esempio: quando promette, mantiene. Io con lei mi sento migliore. Anna Lavatelli, Anna Vivarelli, Carla e Daiana in vacanza… da sole!, Piemme Junior

Questa è una descrizione: oggettiva.

soggettiva.

Fai una descrizione soggettiva di una tua amica o un tuo amico. ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................

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DESCRIVERE UNA PERSONA Attraverso la descrizione dei comportamenti di una persona si può caratterizzare il suo mondo interiore. L eggi il racconto.

La magia dell’estate

M

arcello era un tipo giovanile. Nel senso che faceva la quinta elementare ma tutti lo scambiavano per un allievo di quarta o addirittura di terza: questo lo rendeva poco attraente con le ragazze, che invece avevano puntato Gigi, un tipo altissimo e ascelle assassine, da vero duro. Per il suo aspetto delicato, Marcello aveva interpretato Gesù Bambino nella recita di Natale e Pollicino nella fiaba di Pollicino. Ma Marcello avrebbe dato la sua intera collezione di figurine pur di essere Gigi, anche se Gigi era così lungo e legnoso che nelle due suddette recite aveva interpretato l’albero accanto all’asinello e il sasso di fronte alla casa dell’orco. Gigi, dal canto suo, non se la passava meglio. Era così grande e grosso che quando scoppiava a piangere lo guardavano con sorpresa: evidentemente pensavano che tutti i suoi liquidi finissero sotto le ascelle, lasciando a secco i condotti lacrimali, o che avere il 41 di scarpe bastasse a non avere mai paura. Ma non era così. Gigi sognava di fare il centravanti, ma il suo piede arrivava alla palla sempre in ritardo. Doveva essere a causa dell’altezza, pensava: dalla testa ai piedi, il comando di colpire aveva troppa strada da fare e, quando arrivava, il pallone era già passato. Fortunato Marcello, che era corto come uno zucchino e il suo piede era sempre al posto giusto al momento giusto. Marcello aveva altri problemi, però. A volte si sentiva trasparente, doveva essere a causa della bassezza, pensava. Alle cene, quando i grandi, dopo qualche bicchiere di vino, parlavano di politica e di tasse, nessuno badava a lui più di quanto non badasse alla brocca dell’acqua. Mentre Marcello la soluzione ce l’aveva: se le persone avessero messo tutto quello che possedevano in un unico salvadanaio e poi si fossero divisi tutto in parti uguali, se la sarebbero spassata alla grande sia i poveri che i ricchi. Marcello aveva il terrore di restare piccolo. Gigi aveva il terrore di restare il più grande, per sempre. Marcello aveva iniziato a fare addominali, flessioni ed estensioni, ma il suo corpo non voleva saperne di allungarsi e farsi più muscoloso. Gigi, dal canto suo, dormiva rannicchiato e rattrappito, nella speranza di fermare l’inarrestabile crescita.

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DESCRIVERE UNA PERSONA Poi la scuola finì, arrivarono le vacanze estive, e tutti si distrassero con i tuffi in mare e le passeggiate in montagna. Quando giunse l’autunno, Marcello e Gigi si ritrovarono davanti al portone della scuola. E, per la prima volta, si guardarono negli occhi e scoprirono di essere alti uguali. A ben vedere, Marcello aveva anche le spalle più larghe, le dita dei piedi uscivano visibilmente dai sandali, diventati improvvisamente troppo corti, e aveva lo sguardo sveglio di uno a cui chiedi volentieri un consiglio. Mentre Gigi aveva un aspetto più armonioso, aveva imparato a crossare, e per fortuna aveva appreso anche l’uso del deodorante. Sono magie che capitano sempre d’estate. Barbara Frandino, Che paura! Guida per fabbricare coraggio e affrontare ogni mostro, Fabbri Editori

Questo racconto descrive due bambini molto diversi fra loro, praticamente opposti. Ora prova anche tu a disegnare e descrivere due compagne o due compagni con caratteristiche differenti. ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ........................................................................................................... ...........................................................................................................

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DESCRIVERE UNA CREAT URA FANTAST ICA Descrivere creature fantastiche aiuta chi legge a entrare “dentro” la storia e a restarne affascinato. Anche per descrivere creature fantastiche si usano i dati sensoriali uniti al carattere e alle abitudini. Leggi con attenzione, poi sottolinea nel testo le due similitudini.

A

Ent

eva il fisico di un uomo, alto però più del doppio, molto robusto, con una lunga testa, e quasi senza collo. Sarebbe stato difficile dire se ciò che lo ricopriva fosse una specie di corteccia verde e grigia, o la sua stessa pelle. Comunque le braccia, a breve distanza dal tronco, non erano avvizzite, ma lisce e brune. I grandi piedi avevano sette dita l’uno. La parte inferiore del lungo viso era nascosta da una vigorosa barba grigia, folta, dalle radici grosse quasi come ramoscelli e le punte fini. Occhi marroni profondi, lenti e solenni, ma molto penetranti. La voce bassa e profonda come il suono di un violoncello. John R.R. Tolkien, Il signore degli anelli, Rusconi

Inventa un personaggio fantastico. Disegnalo e descrivilo.

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DESCRIVERE UNA CREAT URA FANTAST ICA

La strega Leggi il brano.

Q

uando si parla di una strega molti si immaginano una vecchierella rinsecchita con la faccia piena di verruche pelose e un unico dente che le balla in bocca. Tiranna Vampiria era l’esatto contrario. Era piuttosto piccola di statura, ma in compenso era incredibilmente grassa. Il suo abbigliamento consisteva in un abito da sera a grosse righe blu su fondo giallo che la faceva assomigliare a un enorme calabrone. Era stracarica di gioielli, perfino i suoi denti erano tutto d’oro e al posto delle otturazioni aveva fulgidi brillanti. Sulla sua testa troneggiava un cappello grande come una gomma d’automobile, da cui ciondolavano centinaia di monete scintillanti. La sua faccia rincagnata, con le borse sotto gli occhi e le guance cascanti, era così pesantemente truccata da somigliare alla vetrina di un negozio di cosmetici. Come borsetta, la strega portava sotto il braccio una piccola cassaforte con la serratura a combinazione. Michael Ende, La notte dei desideri, Salani

Trasforma la descrizione di Tiranna Vampiria. Puoi decidere se farla diventare alta, magra, bellissima... come vuoi tu. Ma non dimenticare che è sempre una strega! ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

La mia descrizione di ambiente Fai una descrizione soggettiva dell’ambiente raffigurato nell’immagine dando voce alle emozioni, agli stati d’animo e ai sogni che ti suscita.

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O RA S C R I V O I O

La mia descrizione di persona Osserva le fotografie e immagina quali potrebbero essere il carattere e gli hobby dei due bambini ritratti. Quindi scrivi una descrizione oggettiva in cui prendi in considerazione, oltre all’aspetto fisico, anche questi elementi.

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SCRIVERE

un

TESTO POETICO

Per comprendere e scrivere un testo poetico è necessario conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Descrive, ricorda, racconta, immagina, emoziona… LA STRUTTURA • Utilizza il verso: l’insieme di parole scritte nella stessa riga. Il verso può essere anche di una sola parola • Utilizza strofe: raggruppamenti di versi separati da spazi bianchi

IL TESTO POETICO

LO SCOPO

Le rime possono essere:

Il poeta/La poetessa vuole comunicare e suscitare emozioni scrivendo delle proprie esperienze, del proprio modo di vedere la realtà e del proprio modo di vivere le emozioni

• rima alternata ABAB/CDCD/… • rima incrociata ABBA/CDDC/… Le poesie possono essere anche in versi sciolti, cioè non in rima 80

Narra di come il poeta/la poetessa vive e vede la realtà: i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi ricordi, i suoi sentimenti, gli stati d’animo, le impressioni, le suggestioni IN CHE MODO?

LE RIME • rima baciata AA/BB/CC/…

DI CHE COSA PARLA?

• Utilizza parole che creano cadenze e musicalità: rime, allitterazioni, onomatopee • Crea immagini insolite e suggestive: similitudini, personificazioni, metafore o espressioni metaforiche


SCRIVERE UN T EST O POET ICO Una poesia è formata da versi. Un verso è l’insieme delle parole scritte nella stessa riga. I versi di una poesia possono essere legati fra loro dalla rima oppure possono essere sciolti, non legati da rima. La rima può essere: • baciata: due versi consecutivi rimano fra loro (AA/BB/CC/...); • alternata: il primo verso rima con il terzo, il secondo verso rima con il quarto (ABAB/CDCD/...); • incrociata: il primo verso rima con il quarto, il secondo verso rima con il terzo (ABBA/CDDC/...).

Leggi le seguenti poesie e scrivi lo schema delle rime. Poi rispondi alle domande.

Un po’ di felicità

Poesia sulla terra

F

tanno le piante asciutte coi loro stecchi secchi le foglie sono brutte i fiori sono vecchi. Viene la pioggia lieve viene la pioggia forte e viene perché deve sconfiggere la morte.

orte il mio cuore leva il suo canto ............ perché io non ti vedo da tanto. ............ Notte più bella, giorno più bravo ............ perché era tanto che non ti abbracciavo. ............ Corvi di nuvole volano via ............ perché finisce la mia nostalgia. ............ Bruno Tognolini, Rima rimani

S

............ ............ ............ ............ ............ ............ ............ ............

Roberto Piumini, Tutta una scivolandia, Einaudi Ragazzi

• Da quanti versi è composta la poesia? .................

• Da quanti versi è composta la poesia? .................

• Che tipo di rima presenta? .............................................

• Che tipo di rima presenta? ..........................................

Parabola

Italia, magico paese

I

l bimbo guarda tra le dieci dita la bella mela che vi tiene stretta; e indugia – tanto è lucida e perfetta – a dar coi denti quella gran ferita.

............ ............ ............ ............

C

hi conosce quel magico paese dove il cielo si tinge d’un azzurro che a dirsi non basta la parola? Aleksandr Puškin

Guido Gozzano, La via del rifugio, Raffaello

• Da quanti versi è composta la poesia? .................

• Da quanti versi è composta la poesia? .................

• Che tipo di rima presenta? .............................................

• La poesia non ha rime. Come si chiama questo tipo di versi? .........................................................................

81


SCRIVERE UN T EST O POET ICO

Che rima! Leggi le seguenti poesie, scrivi lo schema delle rime e poi completa.

La fonte Gelida cristallina, ............ dalla rupe zampilla ............ l’onda: giù per la china ............ fugge guizzando, brilla ............ del sole al lume, e franta ............ ride fra i sassi, in mezzo all’erbe, e canta. ............ Arturo Graf, Poesie, Torino

• I primi due versi sono a rima ......................................................

Dolcezza della sera Quel che fu nembo di rossa bufera risale ai monti in nubi lievi, aeree rose... O giorni brevi! E questa è la dolcezza della sera.

Ora crea tu la tua poesia in rima baciata.

Che dice il venticello che soffia birbantello ..................................................................................

............ ............

..................................................................................

............

..................................................................................

............

..................................................................................

Diego Valeri, Il flauto a due canne, Mondadori

• I versi sono a rima ..........................................................................

Io ti mando queste poesie Io ti mando queste poesie, se non conosci tutti i caratteri, puoi con le tue mani toccarli piano piano, come il medico tocca il malato, forse ti accorgerai del loro agitato affannarsi pari al ritmo del tuo cuore.

............

Ora crea tu la tua poesia in rima alternata.

Splende una stella .................................................................................. ..................................................................................

............

..................................................................................

............

..................................................................................

............ ............ ............ ............ ............

Wen I-tuo, Poesia cinese moderna, Editori Riuniti

Ora crea tu la tua poesia in rima incrociata.

È bello canticchiare .................................................................................. .................................................................................. ..................................................................................

• I versi sono ..........................................................................................

..................................................................................

82 .................................................................................. ..................................................................................


SCRIVERE UN T EST O POET ICO Nelle poesie viene spesso usata la personificazione, che consiste nell’attribuire a fenomeni ed elementi della natura azioni o qualità degli esseri umani oppure nomi di parti del corpo umano. Per esempio: “Il sole si pettina i raggi”. Leggi la poesia, poi completa.

La cascata R

ide, rimbalza, risplende, scroscia, schianta, sprizza, aleggia, spumeggia, biancheggia, canta e incanta, si colora d’arcobaleno e riflette il sereno, solletica e lava la montagna e di questo lavoro non si lagna. Christian Broutin, Filastrocche del tempo che fa, Motta Junior

• Elenca le azioni della cascata (sono sedici).

Scrivi tu una poesia sul fiume usando delle personificazioni. Usa otto versi come nella poesia dedicata alla cascata.

Il fiume Scende sorridendo, .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. .................................................................................. ..................................................................................

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Inverno l ghiaccio inazzurra i sentieri la nebbia addormenta i fossati. Antonia Pozzi, Parole, Mondadori

Conospcaorole le Inazzurra vuol dire “rende azzurro”. È un termine nuovo, creato dalla poetessa proprio per dare l’idea di questo particolare colore.

Scrivi una poesia di soli due versi, usando una personificazione e inventando anche tu un nuovo verbo. .................................................................................. ..................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O POET ICO Nella poesia si usano paragoni per creare immagini nuove e suggestive servendosi di parole come sembra, pare, assomiglia... Questi paragoni si chiamano similitudini. Per esempio: “Tu sei splendente come il sole”.

Leggi le poesie ed evidenzia le similitudini (una nella prima e due nella seconda).

Ballerina L’

Costruisci alcune similitudini con questi aspetti della farfalla.

elegantissima vanessa che s’allontana e s’avvicina a questo fresco fiore di peonia, è come una stupenda ballerina che turbina magicamente su un tappeto di fuoco e di profumo, sulla punta delle dita, e, tra i cuscini morbidi di rosa, cade sfinita. Carlo Govoni, in I poeti del nostro tempo, Signorelli

La barca a vela S

olca il mare la barca a vela, come il vomere la terra, e la variopinta tela gonfia di vento si piega ad ogni soffio più violento quasi volesse sfuggire, volare lontano come un solitario gabbiano.

Giuseppe Colli, Poesie a due voci, Sei

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La farfalla è leggera come ........................... ...................................................................................... .....................................................................................

È variopinta come ............................................. ...................................................................................... .....................................................................................

Pare ........................................................................... ..................................................................................... ......................................................................................

• Ora scrivi tu la tua poesia usando le similitudini che hai creato. ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ...................................................................................... ......................................................................................

Conospcaorole le • Il vomere è la parte dell’aratro che crea i solchi nel terreno. • La tela in questo caso è la vela.


SCRIVERE UN T EST O POET ICO La metafora mette in relazione due parole in modo originale, insolito, senza ricorrere alle espressioni “sembra”, “come” eccetera, che sono tipiche della similitudine. Per esempio: “Tu sei il sole”. Leggi le poesie, poi rispondi.

Mughetto M A

ughetto fiore piccino calice di enorme candore sullo stelo esile innocenza di bimbi gracile sull’altalena del cielo

Giuseppe Ungaretti, Vita di un uomo, Mondadori

Piove

B

P

iove senza rumore sul prato del mare

Cesare Pavese, da Tolleranza, in Lavorare stanca, Einaudi

• Nella poesia A l’ultimo verso è: una similitudine. una personificazione. una metafora.

• Nella poesia B l’autore, attraverso la metafora, intende dire che: la superficie del mare è liscia e verde come un prato erboso. il prato è liscio come il mare.

Trasforma ogni frase data in metafora, come nell’esempio.

prato del mare Il mare sembra un prato erboso. Il....................................................................................................................................................... Nel bosco ci sono alberi con foglie gialle e rossastre come fossero fiamme. ................................................................................................................................................................................................................................

Le gocce di rugiada brillano al sole svelando i colori dell’arcobaleno. ................................................................................................................................................................................................................................

Dal cielo scendono grosse gocce che sembrano un pianto. ................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O POET ICO L’haiku è un breve testo poetico giapponese composto da una sola strofa di tre versi. Queste poesie esprimono un’emozione, un sentimento, un ricordo.

Leggi i seguenti haiku e inventa tu dei titoli adatti.

Haiku

Mattino ...........................................................................................

A

lba novella. Sull’apice delle verdi foglie d’orzo brina di primavera. Cento Haiku, Longanesi

...........................................................................................

Minuscolo, un fazzoletto di giardino: malata, vi cade, immensa, una foglia. Cento Haiku, Longanesi ...........................................................................................

Frizzante mattino d’ottobre i gatti s’azzuffano nell’erba. ...........................................................................................

Nel sole le ali delle farfalle paiono le vetrate di una chiesa. Jack Kerouak, Il libro degli Haiku, Oscar Mondadori ...........................................................................................

Nell’ombra del verde fogliame pagliuzze d’oro sinistro: gli occhi d’un gatto tutto inchiostro. Cento Haiku, Longanesi

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O RA S C R I V O I O

La mia poesia sulla natura Bianco è il campo di neve.

Leggi i seguenti haiku sulle stagioni. Il primo, sull’inverno, è stato scritto da un tuo coetaneo. Tu completa gli altri.

Solo due macchie nere, due lucidi corvi. Danzano leggere nell’aria nella brezza autunnale ...........................................................................................

Verde novello è il prato. ........................................................................................... ...........................................................................................

Nubi cupe, brontolii lontani ........................................................................................... ...........................................................................................

Leggi i due haiku, su due diversi aspetti della natura. Poi scrivine tu altri due. Puoi pensare a quello che vuoi: animali, piante, colori… Quindi dai un titolo ai tuoi haiku.

Rana

Titolo:

Antico stagno:

...............................................................................................................

una rana vi si getta,

...............................................................................................................

suono d’acqua.

...............................................................................................................

.............................................................................

Onitsura, Haiku, Rizzoli

Rosa

Titolo:

Rosa bianca

...............................................................................................................

spruzzata di rosso. Oh!

...............................................................................................................

Gelato alla vaniglia e ciliegia!

...............................................................................................................

.............................................................................

Jack Kerouak, Il libro degli Haiku, Oscar Mondadori

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LA PARAF RASI DI UN T EST O POET ICO La parola parafrasi vuole dire “frase messa accanto a un’altra per spiegarla”. La parafrasi, quindi, serve per spiegare che cosa dice una poesia semplificandone il linguaggio e la costruzione delle frasi. Leggi la poesia e segui i passaggi per fare la sua parafrasi.

Acquerello G

ioca una schiera di bambini sul prato. È mite il giorno. Piena di luce e di carezze, intorno aleggia la primavera. Ridono i cieli e l’erbe nuove; senza fronde, pura, biancheggia la fioritura dei mandorli e dei meli. Ada Negri, Poesie, Mondadori

1. Si ricostruisce l’ordine naturale della frase (soggetto, predicato, complementi). Una schiera di bambini gioca sul prato. Il giorno è mite. La primavera, piena di luce e di carezze, aleggia intorno. I cieli e l’erbe nuove ridono; la fioritura dei mandorli e dei meli biancheggia senza fronde. 2. Si sostituiscono le parole difficili con sinonimi più semplici. Se occorre, si ricorre all’aiuto del dizionario. Una schiera/gruppo di bambini gioca sul prato. Il giorno è mite/tiepido. La primavera, piena di luce e di carezze, aleggia intorno/si sente, è diffusa tutto intorno. I cieli e l’erbe nuove/l’erba appena spuntata ridono; la fioritura dei mandorli e dei meli biancheggia/spicca per il colore bianco senza fronde/foglie. 3. Si riscrive tutto, spiegando anche le immagini più difficili. Un gruppo di bambini gioca sul prato. La giornata è tiepida. La primavera, piena di luce e di dolcezza, si sente tutto intorno. I cieli e l’erba appena spuntata sembrano ridere di gioia; la fioritura dei mandorli e dei meli spicca per il colore bianco tra i rami senza foglie.

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O RA S C R I V O I O

La mia parafrasi Leggi questa poesia, poi fanne la parafrasi seguendo il percorso indicato.

Il risveglio del vento

N

el colmo della notte, a volte, accade che si risvegli, come un bimbo, il vento. Solo, pian piano, vien per il sentiero, penetra nel villaggio addormentato. Striscia, guardingo, sino alla fontana; poi si sofferma, tacito, in ascolto. Pallide stan tutte le case, intorno; tutte le querce mute. Rainer Maria Rilke, Liriche, Sansoni

• Ricostruisci l’ordine naturale della frase (soggetto, predicato, complementi). ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

• Sostituisci le parole difficili con sinonimi più semplici. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

• Riscrivi tutto (se necessario spiega anche le immagini più difficili). ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un TESTO NON CONTINUO e MISTO

Osserva le caratteristiche del testo non continuo e misto.

I TESTI POSSONO ESSERE

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CONTINUI

NON CONTINUI

MISTI

formati solo da parole

tabelle, immagini, grafici... accompagnati da poche parole. L’immagine è prevalente

formati da un testo scritto accompagnato da immagini, grafici, tabelle… Il testo è prevalente

TIPI DI TESTI CONTINUI

TIPI DI TESTI NON CONTINUI

TIPI DI TESTI MISTI

romanzi, racconti...

carte geografiche, mappe, diagrammi, immagini pubblicitarie, orari (dei treni, degli autobus)...

fumetti, riviste illustrate, libri scolastici, libri illustrati...


SCRIVERE UN T EST O MIST O Il fumetto è un testo misto. Si tratta di una storia raccontata attraverso immagini e parole. La pagina di un fumetto è suddivisa in tanti riquadri. Ogni riquadro si chiama vignetta. • L e illustrazioni raffigurano i luoghi, i personaggi e le azioni. Chi illustra può esprimere il carattere di un personaggio e le sue emozioni o l’atmosfera di una scena attraverso diversi elementi grafici. • Le parole danno voce ai personaggi, raccontano la loro storia e descrivono le scene. In questa pagina di fumetto la protagonista parte per il mare… Che cosa succederà? Completa le vignette e colora.

I fumetti Oggi è la giornata ideale per andare in spiaggia!

............................................

............................................

..........................................

..........................................

A quanto pare, sono in tanti ad aver avuto l’idea di andare al mare oggi!

A un tratto... Accidenti, gomma a terra! Non resta che cambiarla.

Finalmente, dopo diverse ore... il mare!

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SCRIVERE UN T EST O MIST O Una striscia è una breve storia a fumetti in cui le vignette sono messe in fila, una dietro l’altra. I personaggi parlano ed esprimono i loro pensieri attraverso le nuvolette o balloon. Leggi le seguenti strisce, poi rispondi.

A

B

BEH, HO LE MANI OCCUPATE. VUOI METTERLA IN UN POSTO IN CUI NON ME LA DIMENTICO?

È IN ARRIVO IL NATALE! ECCO UNA LISTA PER AIUTARTI A DECIDERE CHE COSA MI REGALERAI.

DI' UN PO', PERCHÉ VOI CATTIVI NON SORRIDETE MAI?

• Da quante vignette sono composte queste due strisce? A • Queste due strisce fanno: riflettere. divertire.

LASCIA PERDERE, HO CAPITO!

.................

Disegna una striscia formata da tre o quattro vignette.

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B

.................


SCRIVERE UN T EST O NON CONT INUO I testi non continui sono costituiti da immagini, schemi, grafici, tabelle, mappe, moduli... Chi legge deve osservare e interpretare i dati e le informazioni che essi trasmettono.

Osserva il grafico.

La pratica sportiva in Italia La pratica sportiva in Italia. PIÙ DI 20 MILIONI DI PERSONE PRATICANO UNO O PIÙ SPORT

34,3%

24,4% in modo continuo 9,8% in modo saltuario

incidenza sulla popolazione di 3 anni e più

39,1%

GLI SPORT PIÙ PRATICATI DA UOMINI E DONNE 38,5

della popolazione

PIÙ DI 23 MILIONI SONO SEDENTARI

38,7 26,1 17,6

16,6

15,6

17,1

15,2

16,8 9,0

Dati ISTAT

Leggi i dati riportati nel grafico e completa il testo. In Italia le persone che praticano uno o più sport sono più di

...............................................................

cioè il ............................................................... della popolazione. Di questi, soltanto il

milioni,

.............................................................

lo fa in modo continuo. Sono numerosi gli Italiani che non svolgono nessuna attività fisica; rappresentano infatti il ............................................................... della popolazione. Agli uomini piace giocare a ................................................... e l’alta percentuale, pari al .................................................... , conferma questa scelta. Le donne, invece, con la percentuale del ................................................ , preferiscono la .................................................. , l’ ............................................................... e il ............................................................... . Agli ultimi posti degli sport più praticati dagli Italiani, ci sono il

...............................................................

per gli ............................................................... e la ............................................................... per le .......................................................... .

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SCRIVERE UN T EST O NON CONT INUO La pubblicità progresso è un esempio di testo non continuo. Il suo scopo è quello di far riflettere le persone su determinati argomenti. Può contenere brevi messaggi scritti, slogan scritti su un’immagine, che resta comunque la parte più importante. Leggi il testo, osserva la pubblicità progresso, poi rispondi.

Una pubblicità progresso “Salva la goccia” è la campagna di sensibilizzazione per il risparmio idrico di Green Cross Italia. Questa pubblicità si pone l’obiettivo di sottolineare l’importanza delle piccole azioni per ridurre gli sprechi di acqua e tutelare le risorse idriche e quindi gli ecosistemi del nostro pianeta. • Qual è l’elemento che ti colpisce di più in questa pubblicità? L’immagine. Il testo scritto. • Quali sono secondo te gli elementi più efficaci, quelli che trasmettono con immediatezza il messaggio? ....................................................................................................................... .......................................................................................................................

Crea la tua campagna pubblicitaria sul tema “Salvaguardiamo i boschi!”. Disegnala nel riquadro e scrivi lo slogan. ............................................................................................................... .............................................................................................................. .............................................................................................................. .............................................................................................................. ..............................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio testo misto Scrivi un testo misto utilizzando i dati che ti forniamo. Le classi quinte di una Scuola Primaria, per un totale di 100 alunni, hanno svolto un’indagine per scoprire che cosa consumano i bambini e le bambine durante la prima colazione del mattino. Qui trovi i risultati dell’indagine. Usali per colorare i grafici, che poi inserirai in un breve testo che li spieghi.

Che cosa mangi a colazione?

■ ■ ■ ■

Niente 4% Biscotti 31% Merendine 25% Cereali 40%

Che cosa bevi a colazione?

■ ■ ■ ■

Niente 8% Latte 40% Succo di frutta 32% Tè 20%

• Come si può notare osservando il primo grafico, la maggior parte dei bambini e delle bambine della scuola ........................................................................................................................................................................................................................ ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

• Il secondo grafico invece ci mostra come............................................................................................................................................. ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE

un

TESTO ESPOSITIVO

e un ARTICOLO DI GIORNALE Per scrivere un testo espositivo e/o un articolo di giornale bisogna conoscere le loro caratteristiche. Osserva le mappe.

Esposizione di argomenti di storia, geografia, scienze, attualità…

L’ESPOSIZIONE • In terza persona

LA STRUTTURA • Ha un titolo che mette in evidenza l’argomento • Può essere sviluppato in paragrafi, anche numerati o con titoli, o unità informative • Può essere accompagnato da foto o disegni

GLI ELEMENTI ESSENZIALI

IL TESTO ESPOSITIVO

LO SCOPO Divulgare informazioni

I giornali ci informano di ciò che succede nel mondo: politica, economia, cronaca, cultura, sport…

L’ARTICOLO DI GIORNALE 96

Chi? Che cosa? Informazioni storiche, scientifiche, geografiche… Come? Linguaggio tecnico e specifico della disciplina trattata. Nell’esposizione si segue un ordine logico e cronologico

LA STRUTTURA • occhiello, sopra il titolo, che introduce l’argomento • titolo, in carattere grande per attirare chi legge • sommario, sotto il titolo, riassume il contenuto • testo, risponde alle “cinque Wh”: Who? (Chi?), What? (Che cosa?), Where? (Dove?), When? (Quando?), Why? (Perché?), How? (Come?)


SCRIVERE UN T EST O ESPOSIT IVO Il testo espositivo comunica notizie in modo oggettivo usando un linguaggio chiaro e preciso, con termini specifici. Può presentarsi come: testo continuo, formato solo da parole; non continuo, formato solo da illustrazioni e grafici; misto, formato sia da parole sia da illustrazioni. Leggi il seguente testo ed evidenzia in giallo i termini specifici usati degli autori.

La domus

L

a domus, abitazione tipica delle famiglie romane abbienti, non supera i due piani, ma è molto estesa. Nella parte rivolta alla strada è generalmente priva di finestre per motivi di sicurezza, ma dotata di piccole aperture per l’aerazione. La porta d’ingresso immette in un corridoio che conduce all’atrio. Nel mezzo dell’atrio vi è un bacino che raccoglie l’acqua piovana in cisterne; attorno si aprono le diverse stanze, che spesso sono affrescate. La stanza da pranzo si chiama triclinio: qui i Romani consumano il pasto sdraiati su tre grandi divani a tre posti collocati lungo i tre lati della tavola. La domus ha in genere pochi mobili: il letto, insieme a tappeti e cuscini, costituisce l’arredo più importante. Nel II secolo a.C. la pianta delle ricche case romane fu ampliata con l’aggiunta di un cortile a colonne, il peristilio, di origine ellenistica. AA.VV, Storia, Edizioni Scolastiche Mondadori

Il testo che hai appena letto è un testo di tipo continuo, cioè espone informazioni solo attraverso le parole. Trasformalo tu in un testo misto: riscrivi le informazioni con parole tue e arricchiscile disegnando i due elementi indicati. ............................................................................................... ...............................................................................................

Il triclinio

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Il peristilio

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SCRIVERE UN T EST O ESPOSIT IVO Il testo espositivo ha lo scopo di fornire informazioni; può essere sviluppato in paragrafi, o unità informative, anche numerati e/o con titoli. Le parole chiave possono essere evidenziate in colore o in grassetto.

Leggi il testo, poi rispondi.

Curiosità sulle ragnatele

S

iamo molto ingiusti con le ragnatele: contrariamente al loro aspetto un po’ disgustoso, sono dei veri capolavori della natura. Diamo quindi uno sguardo da vicino a queste intricate opere d’arte per scoprire alcune delle loro caratteristiche più affascinanti. 1. Lo sapevate che le ragnatele sono fatte di seta? Questa viene prodotta “in forma liquida” all’interno di ghiandole specializzate dette “filatrici”, che si trovano nell’addome del ragno. Quando la sostanza liquida entra in contatto con l’aria, si solidifica formando il filamento. 2. Aggrovigliate, simmetriche, a imbuto, a spirale… Esistono tantissimi tipi diversi di ragnatele, ma le più famose sono quelle “a spirale”. Per realizzarle, i ragni prima costruiscono un’intelaiatura a “raggiera”, simile a una ruota di bicicletta, fatta con filamenti più spessi e resistenti, e su questa creano poi tante spirali concentriche con dei filamenti più sottili, mantenendo sempre la stessa distanza tra una spira e l’altra. Si tratta di una struttura praticamente perfetta, che i matematici chiamano “spirale di Archimede”. 3. Nella maggior parte dei casi, i ragni intrecciano le loro tele per catturare e uccidere le loro prede. Ecco perché sono così appiccicose. Ma le ragnatele non sono solo trappole mortali: talvolta, i ragni le usano per riposare, rimanendovi appesi a testa in giù; altre volte invece le sfruttano come vele per farsi trasportare dal vento. Le ragnatele possono anche servire per costruire il bozzolo, dove la femmina depone le uova. 4. Sembrano delicate e impalpabili come lo zucchero filato, invece sono incredibilmente robuste. Gli scienziati hanno messo a confronto le loro caratteristiche con quelle di altri materiali, scoprendo che la seta prodotta da alcune specie di ragno ha una resistenza 4-5 volte superiore a quella dell’acciaio! 5. Possono avere dimensioni da record: nel 2010, una guardia forestale del Parco nazionale Andasibe-Mantadia, nel Madagascar, si è imbattuta in una struttura da record: una ragnatela a spirale di ben 25 metri, sospesa da una sponda all’altra di un fiume. Si

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SCRIVERE UN T EST O ESPOSIT IVO tratta della ragnatela più grande mai vista finora e a realizzarla è stato un singolo esemplare di “ragno della corteccia di Darwin” (Caerostris darwini). Roba da far invidia a Spiderman in persona! 6. Le ragnatele possono anche suonare! Un ricercatore giapponese ha attorcigliato circa cinquemila fili di seta prodotti da 300 femmine di “tessitore di sfere dorate” (Nephila maculata) per filare un set di corde di violino, risultate poi perfettamente funzionanti. a seta delle ragnatele è un ottimo conduttore di calore, addirittura migliore di 7. L alcuni metalli come rame, ferro e alluminio. In futuro, gli scienziati potrebbero quindi usare la tela di ragno per realizzare componenti elettronici e tessuti più caldi. 8. Infine, sapete quale verbo si usa in italiano per dire “togliere le ragnatele”? “Diragnare”… Federica Campanelli, Focusjunior.it

• Qual è il titolo di questo testo espositivo? ................................................................................................................................................ • Qual è il suo scopo? ............................................................................................................................................................................................ • L ’argomento esposto quale ambito riguarda (storico/scientifico/geografico…)? .................................................................... •Q uesto testo è strutturato in paragrafi: numerati?

No

con titoli?

No

• Viene usato un linguaggio generico o specifico? .................................................................................................................. • Le parole chiave sono evidenziate?

No

Cerca informazioni sulle api e poi crea un breve testo informativo suddiviso in paragrafi. A ciascun paragrafo dai un titolo. Numera i paragrafi. Ricorda di usare termini specifici. ............................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................... .............................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN ART ICOLO DI GIORNALE Le notizie degli articoli di cronaca rispondono, in genere, alle domande fondamentali dette “le domande delle cinque W”: Who? (Chi?) • What? (Che cosa?) • Where? (Dove?) • When? (Quando?) • Why? (Perché?). Leggi l’articolo e rispondi alle domande.

Nella Valle dei Templi rinasce un agrumeto

“Loro vogliono mettere cemento nella Valle dei Templi, io voglio piantare alberi”. Giuseppe Lo Pilato è un agronomo siciliano, caparbio e tenace, convinto che le rivoluzioni, talvolta, si possano fare anche partendo da un albero. O da un’arancia. Scopre il giardino della Kolymbethra, nella Valle dei Templi (Agrigento) alla fine degli anni Ottanta. Ci arriva per caso, o meglio grazie ad Antonino Vella, “u zzì Ninu”, anziano contadino e “jardineri”, cioè coltivatore di agrumi. Sarà proprio lui a mostragli questo agru-

meto nascosto nella Valle dei Templi, poco produttivo perché popolato da piante “vecchie”, secolari. Deve però trascorrere ancora un decennio prima che Lo Pilato torni nuovamente alla Kolymbethra e dia avvio alla rivoluzione. Questa volta, infatti, le sterpaglie hanno invaso l’agrumeto, molte piante sono morte o stanno morendo. Sa di dover agire in fretta per salvarlo dall’abbandono. Lo Pilato non si arrende, bussa a tutte le porte istituzionali, organizza una raccolta fondi e poi, nel 1999, vola a Milano per incontrare la dirigenza del FAI, il Fondo per l’ambiente italiano. È sufficiente una visita in loco per fugare ogni dubbio: la Kolymbethra deve essere preservata. Due anni dopo, alla fine del 2001, il giardino entra ufficialmente tra i Beni del FAI e può iniziare la ricostruzione. “Abbiamo ripulito l’area e le piante sopravvissute hanno ripreso a respirare” spiega Lo Pilato. “Dopo quindici anni il giardino è tornato produttivo e le arance sono diventate un’importante risorsa”. Un risultato importante, reso possibile grazie all’appoggio del FAI. www.repubblica.it

• Who? (Chi?) ................................................................................................................................................................................................................ • What? (Che cosa?) ................................................................................................................................................................................................. • Where? (Dove?) ...................................................................................................................................................................................................... • When? (Quando?) ................................................................................................................................................................................................. • Why? (Perché?)

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SCRIVERE UN ART ICOLO DI GIORNALE • Il titolo di un articolo è scritto in caratteri più grandi e si focalizza sull’informazione più interessante per attirare l’attenzione di chi legge. Può essere caldo, se comunica emozioni, o freddo, se dà solo l’informazione. • L’occhiello è collocato sopra il titolo e introduce in breve il contenuto dell’articolo. • Il sommario riassume gli elementi essenziali dell’articolo.

Occhiello, titolo e sommario In questo articolo sono presenti occhiello, titolo e sommario. Sottolineali nei colori corrispondenti.

CYBERBULLISMO, LA VIOLENZA È ONLINE

SE I MINORI SONO VITTIME DI COETANEI Il centro di supporto del Moige contro gli atti di intimidazione e violenza morale con strumenti telematici.

Colora in rosso il quadratino sotto i titoli caldi e in blu quello sotto i titoli freddi. Poi scrivi l’argomento che tratta ognuno, scegliendo tra i seguenti: salute • sport • economia • cronaca • politica • meteo

Casa, tre milioni di famiglie in grande difficoltà con mutui e bollette

Sonno: quanto bisogna dormire per notte?

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Pioggia e vento ancora non bastano: Milano e Torino prigioniere dello smog ................................................................................................

MARCELL JACOBS è leggenda ................................................................................................

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SCRIVERE UN ART ICOLO DI GIORNALE Il linguaggio di un articolo deve essere chiaro e specifico. A volte gli articoli sono accompagnati da fotografie che servono per accrescere l’interesse di chi legge e dare credibilità alla notizia. Leggi l’articolo e sottolinea in verde l’occhiello, in rosso il titolo e in blu il sommario.

La scuola ha un ruolo essenziale per il rilancio dei territori

«Ministro, salviamo le scuole di montagna» La lettera, indirizzata anche alla Regione, è firmata dai sindaci di otto comuni forlivesi «Là dove muore una scuola, muore un paese». Lo scrivono 15 sindaci della montagna della Provincia di Forlì-Cesena e dei territori toscani confinanti in una lettera che hanno inviato ieri al Ministro della Pubblica Istruzione per chiedere che non vengano chiuse le piccole scuole dell’obbligo che si trovano nei paesi di montagna. Ma che cosa chiedono i sindaci al Ministro? Fondamentalmente quattro provvedimenti: • primo: una norma che non preveda un numero prefissato di alunni per la costituzione di pluriclassi;

• secondo: la formazione degli insegnanti che lavorano nelle pluriclassi per garantire una didattica di qualità; • terzo: il riconoscimento di un punteggio aggiuntivo ai docenti che prestano servizio nella stessa sede di montagna per almeno cinque anni; • quarto: la promozione di progetti innovativi per sostenere, potenziare e valorizzare i centri educativi dei territori di montagna. La coordinatrice del progetto, Marzia Marchesini, afferma: «Le piccole scuole di montagna rappresentano un fenomeno consistente e complesso di una parte importante dell’intera popolazione scolastica italiana che è stabile nel tempo. Le piccole scuole, inoltre, hanno un’importanza essenziale culturale e socioeconomica per il rilancio dei territori e delle comunità dei luoghi fragili come quelli di montagna.» Quinto Cappelli, in Il Resto del Carlino

Nel testo sottolinea le parole specifiche dell’argomento di cui tratta l’articolo. In questo caso, secondo te, la fotografia a che cosa serve? ....................................................................................................................................................................................................................................

Ora identifica nel testo le “cinque W” e rispondi. • Who? (Chi?) ................................................................................................................................................................................................................ • What? (Che cosa?) ................................................................................................................................................................................................. • Where? (Dove?) ...................................................................................................................................................................................................... • When? (Quando?) ................................................................................................................................................................................................. • Why? (Perché?)

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SCRIVERE UN ART ICOLO DI GIORNALE Quando si scrive un articolo si possono usare metafore, similitudini, personificazioni ed espressioni figurate per coinvolgere, incuriosire e divertire chi legge. Leggi l’articolo, poi svolgi le attività.

Michael e la balena: il pescatore ingoiato come Pinocchio L’uomo è finito in bocca al cetaceo che poi lo ha sputato fuori, probabilmente perché era troppo grande per essere digerito! In bocca alla balena! Michael Packard, cinquantasei anni, vive al nord della East Coast (USA), dove è considerato un espertissimo pescatore subacqueo. Dobbiamo però concludere che, per quanto navigatissimo, Packard non avesse messo in conto proprio tutti i rischi del mestiere. Lo scorso venerdì, alle otto del mattino, Packard era già alla seconda immersione dalla sua barca, quando ha sentito uno strano urto e tutto si è fatto buio intorno al lui. Era successo che una balena lo aveva inavvertitamente risucchiato nella propria cavità orale. Non si era accorto subito, il biblico bestione, che il boccone aveva dimensioni abbastanza differenti da quelle dei crostacei, molluschi e plancton che come tutte le sue consimili va a procacciarsi vicino alle coste. Questa volta qualcosa non deve avere proprio funzionato perché nulla ha trattenuto il povero Packard dal fare ingresso nella bocca del cetaceo. Essere inghiottito dall’esofago, quello non gli è toccato. Non appena si è riavuto dallo smarrimento, Packard ha impiegato la sua attrezzatura da sub per abbreviare il più possibile

il suo soggiorno nella sala da pranzo della balena. Balena che nel frattempo si era un po’ agitata: chissà se ha provato il panico che per noi è usuale quando un boccone ci va di traverso. Sta di fatto che dopo una quarantina di secondi – certo non i più fulminei della sua esistenza – e qualche sgraziato conato, Packard stava di nuovo nuotando in mare. Boccone un po’ arduo da mandar giù, persino per una balena, Packard è dunque tornato libero e a galla, ricordando a tutti gli italiani la sorte di Geppetto e di Pinocchio. Stefano Bartezzaghi, in Repubblica

• Il giornalista ha usato un linguaggio colorito, facendo paragoni, utilizzando espressioni figurate e modi di dire. Il suo scopo è quello di ............................................................ chi legge. • Ora scrivi sul quaderno un articolo di cronaca utilizzando questi suggerimenti: • personificazione: i banchi attendevano con trepidazione gli alunni e le alunne... • espressione figurata: i bambini sono esplosi di gioia... • metafora: l’insegnante, che è una vecchia volpe...

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O RA S C R I V O I O

Il mio articolo di giornale Ecco le informazioni necessarie per scrivere un articolo di cronaca: • in collina, durante una passeggiata, una ragazzina di nome Milly trova vicino al fiume uno scatolone con una famiglia di gatti; • alcuni gattini sono ammalati e la ragazzina li porta in una clinica veterinaria; • la ragazzina riesce a convincere i genitori ad adottare i gatti. Metti le informazioni nella tabella, rispondendo alle domande delle “cinque W”. • Who? (Chi?)

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• What? (Che cosa?)

................................................................................................................................................................................

• Where? (Dove?)

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• When? (Quando?)

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• Why? (Perché?)

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O ra scrivi l’articolo di cronaca dandogli un titolo adeguato. Non dimenticare di cercare alcune immagini fotografiche oppure di fare tu un disegno per illustrarlo. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. ............................................................................................................................................. ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O Prendi spunto dalle immagini e scrivi un articolo con occhiello e titolo caldo. Al termine del lavoro leggi ad alta voce il tuo articolo alla classe. Occhiello: ..................................................................................................................................................................................................................... Titolo: ............................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................ ................................................................................................................

Who? Chi?

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What? Che cosa?

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When? Quando?

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Where? Dove?

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Why? Perché?

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COMPET ENZE DIGITALI

I giornali online

C

ome ben sai, oggi non esistono più solo “i giornali di carta”, ma anche i giornali online, cioè testate giornalistiche che vengono pubblicate in rete. Questi giornali hanno redazioni strutturate come quelli “di carta”, con un direttore/una direttrice, giornalisti/giornaliste... Come nella stampa cartacea, un giornale online può essere di informazione quotidiana o essere dedicato a un argomento specifico (letteratura, arte, sport, società, politica…). I giornali online possono essere gratuiti o a pagamento. Spesso hanno alcuni contenuti fruibili liberamente, mentre per accedere ad altri bisogna abbonarsi. Tutti i principali giornali cartacei hanno anche una versione online; altri giornali invece sono nati solo nella versione per il web, quindi sono disponibili solo online. Osserva un esempio di giornale online. Che cosa noti di diverso rispetto a una pagina di un giornale cartaceo?

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Individua gli elementi e collegali all’immagine.

Barra per la ricerca

Condivisione social

Menù a tendina

Link ad altre pagine

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COMPET ENZE DIGITALI

Come consultare un giornale online n un giornale online puoi trovare non solo articoli composti di testi e foto, ma anche tutti i media che il web mette a disposizione: video, audio, foto. Consultare gli articoli online è facile. In ogni pagina trovi infatti un simbolo, in genere una lente, con uno spazio in cui inserire la parola chiave relativa all’argomento che ti interessa. Ti basta scriverla e cliccare perché ti venga proposto l’elenco di tutti i contenuti relativi all’argomento che cerchi. Sono tutti link (collegamenti): se ci clicchi sopra, vai all’articolo che ti interessa. All’interno degli articoli, poi, spesso sono presenti link specifici su altre parole chiave correlate: così puoi approfondire, ma anche scoprire altri argomenti interessanti. In un attimo puoi spaziare da un argomento all’altro, usufruendo di video, audio, foto. La scrittura per il web, quindi, deve essere sintetica, rapida, chiara e adatta al tipo di supporto usato (il video del pc, del tablet o del cellulare). Può contenere, inoltre, collegamenti a ulteriori spiegazioni e/approfondimenti. Facciamo un esempio.

Se digiti la parola chiave “terremoto” nella barra di ricerca di una rivista online per ragazzi (foto a destra), ti appare un elenco di articoli sul tema che stai cercando.

Scegline uno e clicca per esempio su questo link: “Onda su onda, il terremoto subacqueo”. Si aprirà la schermata che vedi accanto.

Leggendo l’articolo, noterai delle parole evidenziate: sono link, che rimandano ad altri testi. In questo caso, per esempio, le parole “placca tettonica”: se ci clicchi sopra, apri un articolo che ti spiega che cosa sono le placche tettoniche. Puoi andare avanti così, di link in link, scoprendo sempre nuove informazioni!

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O RA S C R I V O I O Scegli un fatto avvenuto nella tua classe e scrivi una cronaca sia per il giornale cartaceo sia per la versione online.

Giornalino scolastico cartaceo Occhiello: ................................................................................................................................................................ Titolo: .......................................................................................................................................................................... Sommario: ...............................................................................................................................................................

Testo (spiega bene e con ricchezza di particolari che cos’è avvenuto. Tieni presente la regola delle “cinque W”). ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................

Foto o disegno per illustrare l’articolo.

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O RA S C R I V O I O Giornalino scolastico online Foto (nella foto inserisci un richiamo, per esempio relativo alla scuola).

Testo (spiega che cos’è avvenuto. Tieni presente la regola delle “cinque W”). ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................

Evidenzia in azzurro alcune parole da usare per effettuare un link, cioè un collegamento con altri argomenti.

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SCRIVERE

un TESTO ARGOMENTATIVO

Per comprendere e scrivere un testo argomentativo è necessario conoscere le sue caratteristiche. Osserva la mappa.

Presenta diversi punti di vista su vari temi, per esempio il lavoro, l’ambiente, la politica…

LA STRUTTURA

LO SCOPO

Presentazione del problema o del tema preso in considerazione Tesi Presentazione dell’opinione di chi scrive sul tema trattato Argomentazione a sostegno della tesi Antitesi Opinioni e/o affermazioni contrarie a quelle di chi scrive Conclusione

Interessare, convincere, persuadere chi legge a condividere la tesi esposta

L’ESPOSIZIONE • In prima persona • In terza persona

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IL TESTO ARGOMENTATIVO

GLI ELEMENTI ESSENZIALI Coinvolgimento in prima persona di chi espone il problema (secondo me, ritengo che, a mio avviso…) Uso di connettivi per collegare le argomentazioni a favore o contrarie alla tesi (però, perché, eppure, infatti…)


SCRIVERE UN T EST O ARGOMENTAT IVO Le argomentazioni per sostenere una tesi possono essere di vario tipo: ragionamenti, risultati di esperimenti, narrazione di esperienze vissute, confronti, esempi, citazioni e pareri di persone competenti in materia, dati e fatti oggettivi.

Leggi il brano, poi completa la tabella.

Pro e contro della tecnologia computer sono un sussidio irresistibile per l’apprendimento e quindi i ragazzi e le ragazze, con il loro aiuto, impareranno in fretta. E ciò è un bene. Ma i computer sono tanto irresistibili da portare all’assuefazione. Il che è un male. I computer possono gestire quantità enormi di dati a grande velocità. Il che è un bene. Ma questi dati possono facilmente venire rubati o andare perduti. Il che è un male. Una società computerizzata sarà agile ed efficiente. Il che è un bene. Ma ci ritroveremo in uno stato di dipendenza dalle macchine. E ciò è un male. Che dire di queste visioni contraddittorie? La rivoluzione del computer investe tutti gli aspetti della società e produrrà quindi effetti buoni e cattivi. Ma la storia ci dice che i modi in cui le nostre vite si modificano di fronte a una nuova tecnologia sono imprevedibili. È difficile predire il futuro delle società che la adotteranno. E comunque questo futuro è nelle nostre mani... nelle tue, nelle mie e in quelle dei nostri vicini. Michael Crichton, La vita elettronica, Garzanti

Aspetti positivi dell’uso del computer

Aspetti negativi dell’uso del computer

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SCRIVERE UN T EST O ARGOMENTAT IVO Lo scopo del testo argomentativo è interessare, convincere e persuadere chi legge a condividere la tesi esposta. L’esposizione può essere in prima o in terza persona. Leggi il testo, poi completa.

Aziende agricole verticali D

avide non sta lavorando in un campo. È in un capannone industriale alla periferia di Melzo, a est di Milano. È la sede di Agricola Moderna, la più grande fattoria verticale commerciale d’Italia. Nella camera di coltura dello stabilimento, un box metallico alto otto metri – quasi come un palazzo di tre piani – ci sono ottocento metri quadrati di vassoi sovrapposti colmi di lattughe e altra verdura illuminati da luci led viola. Secondo i suoi inventori, l’agricoltura verticale potrebbe risolvere molti problemi di oggi. I campi al chiuso non sono esposti a catastrofi naturali, al riscaldamento globale, agli insetti, quindi non occorre trattare le piante con fertilizzanti o antiparassitari tossici. Permettono di fare molti più raccolti durante l’anno, essendo sganciati dalle intemperie e dal ciclo delle stagioni. Inoltre consentono di risparmiare molta terra e acqua grazie alle tecniche idroponiche e aeroponiche: le radici delle piante infatti sono immerse in una soluzione acquosa o nebulizzate con uno spray umido di nutrienti. Niente consumo di terra, ridottissimo consumo di acqua. Senza contare che, sorgendo in città, queste fattorie abbattono le emissioni causate dai trasporti: sono davvero a chilometro zero. Purtroppo assorbono molta energia a causa dei led e costa molto l’impianto per realizzarle. Vito Tartamella, Nella nuova fattoria, in Focus.it

• Questo testo è scritto in ........................................................... persona. • Lo scopo di questo testo è quello di ........................................................................................................................... chi legge. Completa la tabella.

La fattoria verticale Argomentazioni a favore

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Argomentazioni a sfavore


SCRIVERE UN T EST O ARGOMENTAT IVO O ra osserva la tabella riguardante l’agricoltura biologica, che si pone come obiettivo la produzione di frutta e verdura nel pieno rispetto della stagionalità e con una particolare cura nella coltivazione dei terreni.

L’agricoltura biologica Argomentazioni a favore

Argomentazioni a sfavore

Nelle stagioni di siccità, i campi coltivati in Costo elevato dei prodotti. maniera organica hanno offerto raccolti maggiori rispetto a quelli convenzionali. I terreni coltivati secondo i principi della Minore produttività dei terreni e quindi bioagricoltura hanno mostrato una mag- quantità più limitata di prodotti sulla tavogiore resistenza alle erbacce e hanno la- la del consumatore/della consumatrice. sciato un suolo in migliore salute e più fertile rispetto a quello coltivato con agricoltura convenzionale. La filiera della produzione in agricoltura biologica è interamente controllata, protetta e garantita dalla coltivazione alla vendita.

Dal punto di vista nutrizionale, non ci sono forti differenze tra i prodotti coltivati in modo biologico e quelli coltivati in modo tradizionale.

L’uso di diserbanti e di concimi non natu- Maggiore dispendio di tempo ed energie. rali è vietato: questo è un grande beneficio per la salute del consumatore/della consumatrice. Partendo dalla tabella, scrivi un testo argomentativo e sostieni la tesi a favore dell’agricoltura biologica.

L’agricoltura biologica ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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SCRIVERE UN T EST O ARGOMENTAT IVO Il testo argomentativo segue uno schema ben preciso: presentazione del tema, tesi e argomentazione, antitesi e conclusione. A volte nel testo argomentativo sono presenti anche delle proposte che invitano chi legge a cercare soluzioni al problema evidenziato.

Leggi con attenzione, poi rispondi.

Tutti liberi nel proprio ambiente G

li animali, tutti gli animali, sono nati per vivere liberi nei loro ambienti originari e hanno il diritto di farlo. La selezione naturale, che salva sempre gli esemplari più forti, e la grande adattabilità che caratterizza ogni specie, hanno poi fatto sì che potessero affrontare, con buone probabilità di salvezza, anche le situazioni più difficili, come la progressiva diminuzione dei loro habitat a causa delle insensate attività dell’essere umano... Gli animali sono esseri dotati di intelligenza e sensibilità: negli zoo soffrono della loro condizione di non libertà, si incupiscono, si nevrotizzano e diventano solo un’ombra, malata, dolorante e infelice, di quello che erano. Infine, non bisogna dimenticare che i giardini zoologici, anche quelli reputati “più umani”, non sono altro purtroppo che luoghi di divertimento per le persone: luoghi forniti di bar, pizzerie e gelaterie, tutte cose di cui gli animali non hanno ancora imparato ad apprezzare i vantaggi. I sostenitori degli zoo, naturalmente, non la pensano così: per loro gli zoo sono luoghi non solo piacevoli ma anche utili, che devono continuare a esistere e magari svilupparsi. Essi affermano infatti che gli zoo rappresentano un efficace mezzo per riavvicinare l’essere umano alla natura e rieducarlo al suo rispetto. Dicono anche che i giardini zoologici sono utili perché in essi si provvede a salvare molte specie in via d’estinzione: a loro giudizio, quello che conta è salvare una specie, anche a costo di allontanarla dal suo ambiente di origine, dove magari è minacciata. Ma queste sono falsità. Chiudendo gli animali negli zoo, infatti, non si riavvicina l’essere umano alla natura e tantomeno lo si rieduca al suo rispetto: per un bambino non c’è nulla di più diseducativo della vista di animali selvaggi chiusi in gabbia, umiliati nella loro dignità e torturati da condizioni di vita che definiremmo “bestiali”. E non è neanche vero che i giardini zoologici hanno la funzione di salvare le specie in via d’estinzione. Per proteggere le specie a rischio sarebbe ben più utile e corretto lottare contro l’inquinamento e la deforestazione, contro la caccia

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SCRIVERE UN T EST O ARGOMENTAT IVO e la speculazione commerciale sulle pelli dei grandi felini o sui corni dei rinoceronti. Non c’è alcun dubbio: gli animali selvaggi sono nati per essere liberi, non per “vivere” negli zoo. Federico Roncoroni, Anche i gatti, nel loro piccolo

• L’autore presenta in apertura il tema di cui si occuperà. In questo caso di cosa parla? ......................................................................................................................................................................................................................................

• Qual è la tesi dell’autore? ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

• L’autore espone anche l’antitesi. Riportala qui sotto. ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

• Allo scopo di sostenere la sua tesi, l’autore espone alcuni argomenti. Li puoi trovare nella parte del testo evidenziata. Riportali: ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................................

• Infine l’autore arriva a una conclusione. Qual è? ......................................................................................................................................................................................................................................

• Prova ad aggiungere altre argomentazioni a sostegno della tesi dell’autore. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

• Tu hai qualche proposta per proteggere le specie animali a rischio di estinzione? ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O

Il mio testo argomentativo Narra in prima persona lasciandoti guidare dalla traccia. Immagina di essere un alunno/ un’alunna che ha deciso di fare sport nel pomeriggio.

INIZIO Qual è il tema?

Ho deciso che frequenterò il corso di

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TESI E ARGOMENTAZIONE

Lo sport fa bene al fisico in crescita. Serve per scaricare le tensioni. Il contatto con i coetanei aiuta a socializzare. Lo sport di squadra favorisce la comprensione e il rispetto delle regole. ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................

ANTITESI

Sono stanco/a quando rientro da scuola e ho bisogno di riposare. L’istruttore/istruttrice è severo/a e impone regole rigide. Certe volte si crea un clima di competizione eccessivo, anche tra i compagni di squadra. ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................

CONCLUSIONE

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O RA S C R I V O I O

Debate in classe Ecco uno spunto per organizzare un debate nella tua classe. Quattro amici decidono di trascorrere insieme la domenica pomeriggio. È primavera ed è una bellissima giornata. Due preferiscono andare al parco nella zona riservata agli skateboard a fare acrobazie, due invece vorrebbero stare in casa a giocare con un videogioco. Indica due argomenti a favore della scelta di andare al parco. 1. ....................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................

2. ....................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................

Indica due argomenti contro la scelta di andare al parco. 1. ............................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................

2. ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................

Indica due argomenti a favore della scelta del videogioco. 1. ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................

2. ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................

Indica due argomenti contro la scelta del videogioco. 1. ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................

2. ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................

Ora dividetevi in gruppi da quattro e intavolate la discussione, dividendovi i compiti: ogni gruppo dovrà sostenere una posizione diversa. Quindi scambiatevi i ruoli.

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RIASSUMERE

un TESTO NARRATIVO

Per fare il riassunto di un testo narrativo, bisogna conoscere bene la sua struttura. Osserva la mappa.

1. LEGGI • il titolo • il testo in modo approfondito per comprenderlo bene • CERCHIA le parole che non conosci e ricerca il loro significato (anche con l’aiuto del vocabolario)

7. RILEGGI verificando di: • aver utilizzato i tempi verbali corretti • aver narrato in terza persona • non aver inserito idee personali • aver prodotto un lavoro che non sia più lungo di un terzo del testo originale

2. INDIVIDUA LE SEQUENZE in cui si può dividere il testo • segnalandole a lato • dando loro un titolo

PER RIASSUMERE UN TESTO NARRATIVO

6. RISCRIVI collegando le informazioni contenute nelle varie sequenze con i connettivi logici adeguati e gli indicatori temporali corretti 118

3. EVIDENZIA LE INFORMAZIONI PRINCIPALI in due modi: • sottolineando le parti essenziali • cancellando le informazioni superflue

4. ELIMINA le sequenze descrittive e le sequenze riflessive

5. TRASFORMA i discorsi diretti in discorsi indiretti


RIASSUMERE UN T EST O NARRAT IVO Per riassumere un testo innanzi tutto devi leggerlo attentamente per comprenderne il contenuto. Se incontri parole difficili, di cui non conosci il significato, cercale sul vocabolario.

Leggi con attenzione il testo, prima a voce alta e poi in silenzio. Abbiamo evidenziato le prime parole difficili che incontri. Continua tu a evidenziare gli altri termini difficili.

Gli Alpini

G

li Alpini sono i figli dei monti: scendono dalle Alpi che cingon l’Italia, vengono da valli remote, perdute, lontane da rumori. La loro giovinezza è trascorsa fra pascoli e boschi. Hanno vissuto lunghi inverni nella neve, nelle tormente. Poco sanno di agi e di ricchezze. È loro ignota la grande proprietà; tutto il loro patrimonio consiste in miseri campicelli, in poveri tuguri. Ed è un re chi ha il campo e la casa veramente suoi e non dell’ipoteca. Sono patriarcali nella fede, nei costumi, negli interessi. Quanto accolgono di nuovo si innesta sulle vecchie tradizioni e ne prende il colore. Cesare Battisti, Gli Alpini, Fratelli Treves

Ora cerca sul vocabolario le parole difficili. • Cingon = cingere = ........................................................................................................................................................................................... • Remote = remoto = .......................................................................................................................................................................................... • Tormente = tormenta =

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Hai compreso il significato generale del testo? Rispondi. • Di chi si parla in questo breve testo? • Da dove provengono?

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.....................................................................................................................................................................................

• Dove hanno trascorso la giovinezza? E i lunghi inverni? ............................................................................................................. • Qual è il loro patrimonio? .............................................................................................................................................................................. • Se imparano cose nuove, annullano le conoscenze precedenti? .............................................................................................

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RIASSUMERE UN T EST O NARRAT IVO Per riassumere un testo, dopo averlo letto, devi individuare le sequenze nelle quali può essere suddiviso, segnalandole a lato e dando loro un titolo. Leggi con attenzione il racconto. Individua le sequenze in cui puoi dividerlo e segnale con una riga a lato del testo. Ti abbiamo aiutato separando con uno spazio bianco le prime tre.

Storiella

L

a signora Giulietta Settanti stava leggendo il giornale, quando lanciò un urlo e svenne. Accorse la cameriera e la rianimò. La signora Settanti riafferrò il giornale, che era caduto per terra, e col dito tremante indicò un grosso annuncio mortuario. – Luigi Settanti – singhiozzò. – Morto improvvisamente. – Cielo! – esclamò la cameriera sgomenta. – Luigi Settanti: vostro marito! In quel momento entrò il marito della signora Giulietta, signor Luigi Settanti, guardò l’annuncio e scosse il capo. – Mia cara, – disse affettuosamente – non vedo perché tu debba disperarti: io sono qui vivo e allegro! La signora Giulietta scosse il capo continuando a singhiozzare. – No, no, lo so! Tu dici così per tranquillizzarmi, ma tutto è inutile! Il signor Luigi Settanti non si scoraggiò. – Leggi bene, mia cara: qui si parla di un Luigi Settanti come me, però di un Luigi Settanti fu Aristide. Tu lo sai: io sono Luigi Settanti fu Antonio. – Sarà un errore di stampa, un comune errore di stampa. Oh me infelice e vedova! – singhiozzò la signora Giulietta. – Mia cara, scusami se insisto: ma qui si parla di una moglie straziata dal dolore, che si chiama Adalgisa, mentre tu, lo sai bene, ti chiami Giulietta. La signora Giulietta sollevò il capo, rilesse attentamente l’annuncio poi respirò di sollievo.

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RIASSUMERE UN T EST O NARRAT IVO – Dio sia lodato! – esclamò. – Per questa volta è andata bene! Poi si rivolse severa al marito. – Tu però sta’ attento! – implorò. – Lo vedi che dolore terribile prova una povera donna privata del marito! – Te lo prometto, Giulietta! – assicurò il signor Settanti. Giovannini Guareschi, Lo Zibaldino, Rizzoli

Rispondi. • Potresti eliminare interamente alcune sequenze? • Ci sono sequenze descrittive?

No

No

• Quali operazioni dovresti compiere sulle sequenze dialogiche? Trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti. Eliminare totalmente queste sequenze. Ora scrivi un titolo per ogni sequenza. 1.

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2.

......................................................................................................................................................................................................

3.

......................................................................................................................................................................................................

4.

......................................................................................................................................................................................................

5.

......................................................................................................................................................................................................

6.

......................................................................................................................................................................................................

Secondo te, è sufficiente mettere insieme i titoli per scrivere il riassunto?

No

Che cosa devi fare ora? Indica con una X le operazioni non corrette (cioè quelle che non devi fare). Sottolineare in ogni sequenza le parti essenziali o cancellare le informazioni superflue. Inserire commenti personali. Eliminare le sequenze descrittive e le sequenze riflessive (se sono presenti). Trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti. Riscrivere tutto il testo in prima persona. Riscrivere collegando le informazioni contenute nelle varie sequenze con i connettivi logici adeguati e gli indicatori temporali corretti. Produrre un elaborato che sia lungo meno della metà del racconto originale. Rileggere il testo finale.

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RIASSUMERE UN T EST O NARRAT IVO Dopo aver individuato le sequenze, devi evidenziare le informazioni principali, sottolineando le parti essenzial. Leggi il testo. Sottolinea le informazioni principali di ognuna, quindi usale per scrivere il riassunto sui puntini.

La serva laboriosa I

n un paese c’era una volta una ragazza bella, ma pigra e trascurata, a cui non piaceva filare. Quando doveva filare, infatti, si innervosiva così tanto che se il lino aveva anche solo un piccolo nodo, lei ne strappava subito un mucchio e lo buttava a terra. Questa ragazza aveva una servetta laboriosa che raccoglieva il lino scartato, lo puliva, lo filava sottile e con quel tessuto si fece un bel vestito. La ragazza pigrona era fidanzata con un giovane che le aveva chiesto di sposarlo e le nozze erano imminenti. Alla vigilia della cerimonia, la fanciulla laboriosa danzava allegramente con il suo vestito e la futura sposa disse al fidanzato che quel vestito se lo era fatto grazie a tutto il lino che lei aveva scartato. Il ragazzo, accorgendosi che la fanciulla era attenta e volenterosa mentre la fidanzata era pigra e svogliata, la lasciò, andò dalla servetta e le chiese di sposarlo. Fratelli Grimm, Il libro celeste della fiaba, Editori Riuniti

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RIASSUMERE UN T EST O NARRAT IVO Per riassumere un testo, devi eliminare tutti i discorsi diretti e trasformarli in discorsi indiretti. Leggi il racconto: è stato diviso in tre sequenze. Riscrivilo eliminando i discorsi diretti.

Un brutto presentimento

D

ue galline che erano andate a visitare il giardino zoologico rimasero molto stupite di non trovare una gabbia con dentro i vermi. – Che razza di giardino zoologico è questo? – si dissero scandalizzate. Avevano visto le gabbie con dentro i leoni e i leopardi, le giraffe e gli ippopotami, avevano visto il reparto speciale dei serpenti e le voliere con le aquile e gli altri uccelli, ma dei vermi nemmeno l’ombra. – Forse i vermi non fanno parte della categoria degli animali – si dissero le due galline. – Ma allora a quale categoria appartengono? Ci pensarono molto e alla fine decisero che i vermi appartengono alla categoria delle cose da mangiare, come gli spaghetti. Mentre uscivano dal cancello del giardino zoologico si guardarono in faccia preoccupate: si erano appena ricordate che nel giardino zoologico non c’erano nemmeno le galline… Luigi Malerba, Storie e storiette tascabili, Einaudi .............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................

Cancella le informazioni superflue e usa quelle rimaste per riassumere il testo sul quaderno.

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RIASSUMERE UN T EST O NARRAT IVO Ricorda: quando scrivi il riassunto devi usare la terza persona singolare! Leggi il testo e poi riassumilo, usando la terza persona singolare. Per facilitarti abbiamo già diviso il testo in sequenze.

Un ottimo acquisto

A

vrò avuto tredici, forse quattordici anni. Non mi piacevo: non mi piaceva la mia fronte troppo alta, il corpo goffo, i capelli troppo fini che tenevo legati e la mia, più che una coda di cavallo, sembrava una coda di topo. Non mi piacevano i brufoli che mi riempivano la faccia, resistenti a tutti i trattamenti a cui mia madre pazientemente mi sottoponeva.

Una bambina di ...............................................................................

L’unica cosa che mi piaceva era studiare e riuscire bene a scuola: ero bravissima, soprattutto in italiano e storia.

Alla bambina piace ...............................................................................

E poi sognavo: avevo letto un romanzo, credo di Louis Bromfield, La grande pioggia, e sognavo di andare in India...

Inoltre la bambina ...............................................................................

Poi un giorno mia madre mi annunciò: – E adesso andiamo a comprarci un bel paio di scarpe! Mi portò in un negozio di qualità, disse il mio numero, trentotto, e lasciò fare al commesso.

Un giorno la mamma ...............................................................................

Passarono pochi minuti e quello arrivò con un paio di scarpette di morbido vitello rosso, aperte in punta. Guardai perplessa mia madre. Non disse nulla. E le provai: perfette. Mi guardai allo specchio. Mi guardai solo dalle ginocchia in giù. Quello che c’era sopra, il mio viso con i brufoli, la coda di topo, l’eterno vestitino blu, non lo vedevo più. L’unica cosa che vedevo erano i miei piedi con le scarpette rosse. E dalle ginocchia in giù, anche se solo dalle ginocchia in giù, per la prima volta mi piacqui. Anna Maria Mori, Lasciami stare, Sperling & Kupfer

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non si ............................................................................... ............................................................................... .............................................................................. ...............................................................................

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Il commesso .............................................................................. ............................................................................... ..............................................................................

Per la prima volta .............................................................................. ............................................................................... .............................................................................. .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................


RIASSUMERE UN T EST O NARRAT IVO Per legare le frasi del riassunto bisogna usare connettivi logici e indicatori temporali.

Leggi con attenzione. Poi scrivi il riassunto di questo testo volgendolo in terza persona e usando i connettivi logici e gli indicatori temporali.

I libri, la mia passione

Q

uando avevo la tua età, la mia passione erano i libri. Leggevo fino a sfinirmi, immergendomi nei libri come in un’acqua amica e benigna. Leggevo in ogni momento della giornata, tanto da ricevere i rimproveri dei miei insegnanti a scuola, dei miei genitori a casa quando pretendevo di rimanere sui libri pure a tavola mentre mangiavo. Per leggere più tranquilla, a scuola, mi mettevo sempre negli ultimi banchi. L’insegnante qualche volta diceva: – Maraini, che fai, dormi? – perché mi vedeva con la testa china e gli occhi bassi che da lontano sembravano chiusi. In realtà leggevo, ma non potevo dirlo e perciò mi prendevo in silenzio i rimproveri per il mio presunto sonno. Anche quando non sapevo ancora leggere ero appassionata di storie e chiedevo a tutti di raccontarmele. Mia madre era la sola che avesse la pazienza di raccontarmene sempre una nuova. A me piaceva anche sentirle una seconda volta. Appena finiva di narrarmi una storia le dicevo: – Ancora! – Ma la storia è finita! – protestava lei. E io insistente: – Ricomincia da capo, ti prego! Dacia Maraini, Quando avevo la tua età, Bompiani

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O RA S C R I V O I O

Le tre accette Leggi con attenzione.

C’

era una volta un povero taglialegna. Egli andava nei boschi a far fascine, sua moglie le vendeva in città e così non morivano di fame. Un giorno che il taglialegna tornava dal lavoro, l’accetta gli sfuggì di mano e cadde nelle acque vorticose di un fiume. Il poveretto se ne stava tristemente sulla riva a lamentarsi e non sapeva che fare. Quand’ecco che dal fiume venne fuori un vecchio con la barba bianca e gli domandò: – Buon uomo, perché ti lamenti? – Mi è caduta l’accetta nel fiume, senza la mia accetta io sono perduto. – Voglio aiutarti. Io sono lo spirito di questo fiume, ti riporterò l’accetta. Il vecchio si tuffò nei flutti e riemerse dopo un momento con in mano l’accetta, ma non era un’accetta comune: era tutta d’oro. – È questa la tua accetta? – No, la mia era di ferro e aveva il manico di legno. Il vecchio si tuffò di nuovo e dopo un momento tornò a galla con in mano un’accetta tutta d’argento. – È questa la tua accetta? – No – rispose il taglialegna. – La mia era di ferro e aveva il manico di legno. Il vecchio si tuffò per la terza volta e quando venne a galla aveva in mano un’accetta di ferro col manico di legno. – Ecco, è questa la mia accetta! – gridò il taglialegna tutto contento. – Ti ringrazio con tutto il cuore. – Sei un uomo onesto – disse lo spirito del fiume – e per premiarti ti darò anche l’accetta d’oro e l’accetta d’argento. E prima che il taglialegna potesse ringraziarlo era già scomparso nell’acqua. Il taglialegna prese le tre accette e tornò a casa. Vendette le accette d’oro e d’argento e ne ricavò tanto denaro che la sua miseria finì per sempre. Quando il suo vicino di casa venne a sapere com’erano andate le cose, prese anche lui un’accetta, corse al fiume e la gettò nell’acqua, poi si se-

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O RA S C R I V O I O dette sulla riva ad aspettare. Dopo un po’ venne a galla lo spirito del fiume e gli domandò: – Che stai facendo qui? – Mi è caduta l’accetta nel fiume. – Ti aiuterò io – disse il vecchio. Si tuffò tra i flutti e dopo un momento tornò in superficie con in mano un’accetta tutta d’oro. – È questa la tua accetta? – Sì, sì, grazie è proprio questa! – Bugiardo! – gridò il vecchio incollerito. Afferrò il poveraccio, lo trascinò sott’acqua e nessuno lo ha mai più rivisto. Gianni Rodari, Enciclopedia della Favola, Editori Riuniti

Suddividi il brano in sequenze: sono dieci. Sottolinea in ogni sequenza le informazioni più importanti. Per aiutarti, abbiamo iniziato noi. Dai un titolo a ogni sequenza. 1. .............................................................................................................................................................................................................................. 2. .............................................................................................................................................................................................................................. 3. .............................................................................................................................................................................................................................. 4. .............................................................................................................................................................................................................................. 5. .............................................................................................................................................................................................................................. 6. .............................................................................................................................................................................................................................. 7. .............................................................................................................................................................................................................................. 8. .............................................................................................................................................................................................................................. 9. .............................................................................................................................................................................................................................. 10. ........................................................................................................................................................................................................................... Ora scrivi sul quaderno il tuo riassunto: non dimenticare di sostituire il discorso diretto con quello indiretto.

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RIASSUMERE

un

TESTO NON NARRATIVO

Per fare il riassunto di un testo non narrativo bisogna conoscere la sua struttura. Osserva la mappa.

1. LEGGI • il titolo • il testo in modo approfondito per comprenderlo bene • CERCHIA le parole che non conosci e cerca il loro significato

6. RILEGGI IL LAVORO VERIFICANDO DI: • aver utilizzato i tempi verbali corretti • aver usato il linguaggio specifico del testo di partenza • aver usato la terza persona • non aver ricopiato semplicemente le frasi • non aver inserito idee personali • non aver cambiato l’ordine delle informazioni • non aver riportato esempi, descrizioni, ripetizioni

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2. INDIVIDUA I PARAGRAFI in cui si può dividere il testo. Alcuni testi informativi sono già suddivisi in paragrafi

PER RIASSUMERE UN TESTO NON NARRATIVO

3. EVIDENZIA LE INFORMAZIONI PRINCIPALI Puoi farlo in due modi: • evidenziando le parole chiave • cancellando le informazioni superflue

4. SCRIVI FRASI-SINTESI che contengano le informazioni principali di ogni paragrafo 5. RISCRIVI collegando le informazioni con i connettivi logici adeguati e gli indicatori temporali corretti Se riassumi per studiare, puoi trasformare il tuo riassunto in uno schema, utilizzando le parole chiave e le frasi sintesi.


RIASSUMERE UN T EST O NON NARRAT IVO Quando riassumi un testo informativo, devi suddividerlo in paragrafi. Per ogni paragrafo scrivi un titolo ed evidenzia le parole chiave (in molti libri sono già evidenziate). Leggi il seguente testo, che parla dell’invenzione della televisione. È già stato suddiviso in paragrafi. Scrivi i titoli ed evidenzia le parole chiave.

Chi ha inventato la televisione? Titolo: ............................................................................................................................................................................................... l 26 gennaio del 1926, a Londra, venne fatta la prima dimostrazione di un’invenzione che avrebbe cambiato il mondo: la televisione. A quel tempo, nessuno pensava che la televisione avrebbe cambiato così tanto la nostra vita. Nemmeno il suo inventore, l’ingegnere scozzese John Logie Baird. Titolo: ............................................................................................................................................................................................... La storia dell’invenzione della televisione inizia in realtà alla fine del 1800. Precisamente il 24 dicembre del 1883, grazie a un semplice disco pieno di fori disposti a spirale che, ruotando, analizzava le immagini: in pratica il principio base su cui si fonda la tv. Il sistema visto oggi fa sorridere (è molto rudimentale), tuttavia era troppo avveniristico per la tecnologia dell’epoca e non venne mai costruito. Passarono così ben 42 anni. Fin quando, cioè, John Logie Baird, il 25 marzo 1925, dimostrò il funzionamento del suo televisor. Fu un successo. Titolo: ............................................................................................................................................................................................... Passato qualche mese, il 2 ottobre 1925, avvenne la prima trasmissione televisiva dal laboratorio di Baird alla stanza a fianco. Circa tre mesi dopo, il 26 gennaio 1926, lo scienziato scozzese alla presenza della stampa trasmise da una stanza all’altra il viso della sua socia Daisy Elizabeth Gandy: la tv era nata. Titolo: ............................................................................................................................................................................................... Appena due anni dopo Baird trasmise un segnale televisivo non tra due stanze ma tra due città distanti 700 km, ossia Londra e Glasgow , grazie a una comune linea telefonica. Focusjunior.it

S crivi una frase sintesi per ciascuno dei quattro paragrafi. 1.

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2.

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3.

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4.

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RIASSUMERE UN T EST O NON NARRAT IVO Il riassunto di un testo espositivo deve contenete tutte le informazioni essenziali del testo originale e mettere in risalto i collegamenti logici tra le informazioni e le spiegazioni. Il lessico deve essere il più possibile fedele al lessico di partenza. Dividi il testo in sequenze e per ognuna di esse annota a fianco le informazioni principali. Quindi scrivi il riassunto sul quaderno.

Vita da lupi l lupo non è un selvatico qualsiasi: è un animale che non vive più nel suo habitat naturale perché il suo ambiente di vita è stato manomesso dagli esseri umani. Se un lupo ha una fame arrabbiata, è anche perché lavora per cercare cibo più di qualsiasi altro animale in libertà. Mentre rincorre la scarsa preda, corre cinquanta, e anche sessanta chilometri al giorno, consumando un’enorme energia e spesso a pancia vuota; cosicché è costretto a mangiare argilla per calmare i morsi dello stomaco. Se non fosse intelligente e non sapesse praticare bene l’arte di arrangiarsi, non avrebbe potuto salvarsi nelle condizioni in cui si trova a vivere. Ad esempio, la volpe abbocca sempre alle esche avvelenate, mentre i lupi lo fanno assai raramente e se le ingoiano, si accorgono subito del trabocchetto e si salvano vomitandole immediatamente. Alfredo Todisco, Animali addio, S.E.I.

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RIASSUMERE UN T EST O NON NARRAT IVO Per individuare le informazioni principali di un testo espositivo si può usare la tecnica della sottolineatura, per evidenziare le informazioni di ogni sequenza.

Leggi il testo. Abbiamo sottolineato le informazioni principali contenute nelle prime righe. Continua tu.

Le strategie di difesa degli animali

G

li animali, quando si trovano davanti a un nemico, spesso usano delle particolari strategie per spaventarlo o ingannarlo e salvarsi così la vita. La moffetta, ad esempio, emana un cattivo odore che fa allontanare i predatori dal fiuto delicato, permettendole di mettersi in salvo. Sulle ali di alcune farfalle sono disegnati dei cerchi che sembrano occhi. Lo scopo di questi disegni è disorientare i nemici, che credono di trovarsi di fronte un avversario minaccioso, così le farfalle hanno il tempo di fuggire.

Ora riporta qui sotto le parole che hai sottolineato. Poi scrivi il riassunto del testo. ................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................

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RIASSUMERE UN T EST O NON NARRAT IVO Se riassumi per studiare, è utile inserire le informazioni in uno schema, che servirà come traccia per ripetere oralmente. Leggi il testo, ponendo particolare attenzione ai titoletti e alla suddivisione del testo in paragrafi.

I cambiamenti climatici in Italia

G

li studiosi prevedono, per l’Italia, un progressivo aumento delle temperature medie fino a 2 °C nel periodo 2021-2050, rispetto alla situazione del periodo 19812010. Ecco le possibili conseguenze.

Dove si avvertiranno di più Le variazioni saranno più sentite nelle zone alpine e durante le stagioni estive, quando l’innalzamento della temperatura media potrà raggiungere i 5 °C alla fine del secolo.

Meno piogge, più intense Nel centro e sud d’Italia le precipitazioni diminuiranno nel periodo primaverile e ancor più durante l’estate, ma aumenteranno nel periodo invernale nel nord Italia. Le piogge saranno molto più concentrate e intense rispetto al passato e vedremo precipitazioni giornaliere da record.

Aumentano temperature e livello del mare L’ambiente marino sia costiero sia di mare aperto vedrà un aumento delle temperature superficiali. Inoltre il livello del mare aumenterà per lo scioglimento dei ghiacci a livello globale; crescerà anche l’erosione costiera.

Nelle città L’ambiente urbano è caratterizzato dalla presenza di grandi aree impermeabili ricoperte da cemento e asfalto e da poche aree naturali, ossia suolo e vegetazione. L’aumento delle temperature medie ed estreme sarà perciò avvertito maggiormente nelle città e comporterà una maggiore frequenza e durata delle ondate di calore (ossia di periodi di almeno tre giorni con temperature di 2° o 3° C superiori alle medie) e di eventi di precipitazioni intense.

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RIASSUMERE UN T EST O NON NARRAT IVO

Rischio idro-geologico A causa dello scioglimento di neve e ghiaccio, le aree maggiormente interessate da fenomeni di dissesto idro-geologico saranno le zone alpine e appenniniche. Le precipitazioni intense invece potrebbero aumentare il rischio di esondazioni e di alluvioni dei fiumi e dei laghi, oppure provocare frane nei terreni più permeabili. Focus.it

Sottolinea e cerca sul vocabolario le parole di cui non conosci il significato. Evidenzia in ogni paragrafo le parole chiave. Scrivi una frase sintesi per ognuno dei paragrafi, aiutandoti con le parole evidenziate. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

Ora scrivi il riassunto, collegando le informazioni contenute nelle frasi sintesi con i connettivi logici e gli indicatori temporali corretti. ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................

Infine fai lo schema, utilissimo per visualizzare rapidamente le informazioni di questo testo. Dove si avvertiranno di più: ...................................................

I cambiamenti climatici in Italia

Le temperature ...................................................

Conseguenze

................................................

................................................

................................................

................................................

................................................

................................................

................................................

................................................

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O RA S C R I V O I O

Il chewing gum ora riassumi tu! Segui le indicazioni. E 1. Leggi il testo più volte; 2. individua le parole che non conosci e ricerca il loro significato; 3. suddividi il testo in sequenze; 4. dai un titolo a ogni sequenza; 5. sottolinea le informazioni principali; 6. riassumi il testo (ricorda di usare la terza persona); 7. rileggi il tuo lavoro. 1. Leggi a bassa voce il seguente testo almeno due volte.

n Italia si consumano ogni giorno quasi 28 milioni di gomme da masticare. Peccato però che molti, troppi di questi chewing gum siano gettati dove capita, fuori dal finestrino dell’automobile o semplicemente per terra: così le strade e le piazze delle città sono punteggiate da macchie nerastre, difficilissime da togliere. Già, perché lasciare cadere per terra una gomma, anziché gettarla in un cestino, è considerata al massimo una “piccola disonestà”, spesso liquidata con un sorriso di leggero rimprovero. E invece allo Stato può costare molto cara. Si stima che nella sola città di Londra le aziende di trasporti e il Comune spendano ogni anno quattro milioni di sterline (circa sei milioni di euro) per liberarsi dalle gomme appiccicate ai marciapiedi e alle banchine della metropolitana. Ma che cosa contengono i chewing gum di tanto resistente all’azione di acqua e aria? Una gomma da masticare pesa in media 1,5 grammi. Di questi, un grammo è fatto di zuccheri e aromi che si sciolgono in bocca. Il restante mezzo grammo è di gomma naturale mista a elastomeri artificiali, entrambi non biodegradabili. È incredibile che si possa mandare una sonda su Marte e non si riesca a fare un chewing gum biodegradabile! Ecco perché è faticoso pulire le strade... Eppure l’invenzione giusta esiste da secoli: si chiama cestino...

2. Conosci il significato di tutti i vocaboli? Anche di elastomeri e biodegrabile? Se non lo conosci, cercalo sul vocabolario. Elastomeri: .................................................................................................................................................................................................. Biodegrabile: .............................................................................................................................................................................................

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O RA S C R I V O I O 3. Suddividi il testo in sequenze. Per facilitarti ti aiutiamo dicendoti che le sequenze sono sei. 4. Dai un titolo a ogni sequenza. 1a sequenza: ........................................................................................................................................................................................................... 2a sequenza: ........................................................................................................................................................................................................... 3a sequenza: ........................................................................................................................................................................................................... 4a sequenza: ........................................................................................................................................................................................................... 5a sequenza: ........................................................................................................................................................................................................... 6a sequenza: ........................................................................................................................................................................................................... 5. Sottolinea le informazioni principali contenute in ogni sequenza. Segui l’esempio:

1a sequenza Il consumo di chewing gum in Italia In Italia si consumano ogni giorno quasi 28 milioni di gomme da masticare. 2a sequenza Il “destino” dei chewing gum Peccato però che molti, troppi di questi chewing gum siano gettati dove capita, fuori dal finestrino dell’automobile o semplicemente per terra: così le strade e le piazze delle città sono punteggiate da macchie nerastre, difficilissime da togliere.

6. Procedi con il riassunto del brano. Scrivi frasi corte; “lega” le frasi con i giusti connettivi logici. ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................

7. Rileggi il tuo lavoro facendo attenzione a come hai “legato” le frasi fra loro. Ricorda che il contenuto deve sempre essere chiaro e non devono mancare le informazioni principali.

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PROVA INVALSI

Alberto e il postino di pagina 87

N

5

10

15

20

25

30

35

136

elle scuole di Roma è nota la storia di un certo Alberto che un giorno, nel bel mezzo di un’analisi logica, si ritrovò coinvolto in una rissa. Alberto era un ragazzo esemplare: decorosamente distratto a scuola e onestamente svogliato con i compiti. Il suo coinvolgimento è quindi da attribuire al caso: Alberto si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato. Quel giorno Alberto stava sudando sette camicie sull’analisi della frase: “Il postino porta una lettera e viene azzannato dal cane”, quando il postino decise che era stufo marcio di quella situazione. Da quindici anni, alla pagina 87 del libro di grammatica, il Soggetto/Postino, nello svolgimento del proprio dovere, veniva aggredito dal Complemento d’Agente/Cane, che lo azzannava e gli faceva a brandelli la divisa. “Ma è vita questa?” , si chiedeva. Così decise di ribellarsi. Il Soggetto prese a borsate il Complemento d’Agente. Il Complemento d’Agente si bloccò, la testa bassa e il sedere in alto, pronto a balzare sulla sua preda. Il Soggetto scavalcò con un salto la staccionata, pensando di essere al sicuro. Ma il Complemento d’Agente addentò le assi di legno del cancello, le sbriciolò e si lanciò nel giardino dei vicini perché nulla, ormai, lo avrebbe tenuto lontano da quell’antipatico postino. Nella confusione, il povero Alberto, colpevole solo di avere il libro aperto alla pagina 87, venne risucchiato nella mischia, dove si trovò a schivare borsate lanciate alla cieca e dove mandibole feroci si chiudevano su tutto quello che trovavano a tiro. Alberto venne risputato fuori pochi minuti più tardi, con la maglietta strappata e qualche sbucciatura. Quello stesso giorno, decise che non avrebbe più fatto i compiti: troppo rischioso, diceva. Preferiva trascorrere i pomeriggi sul divano, a sognare a occhi aperti, ché un sogno a occhi aperti non ha mai morso nessuno. Poco male se mi bocciano: quel cagnaccio bavoso e quel postino isterico non li voglio più vedere. Passò la prima settimana disteso sulla schiena, a immaginare un futuro da grande viaggiatore e a elencare tutte le città del mondo che avrebbe visitato. La seconda settimana la passò sul fianco sinistro, a immaginarsi sindaco o presidente della Repubblica.


PROVA INVALSI

40

45

La terza la trascorse sul fianco destro a fantasticare su futuri alternativi: scienziato, dottore, astronauta, stella del cinema. La quarta settimana, Alberto rimase disteso sulla pancia e, forse perché era scomodo, i suoi pensieri si inclinarono al pessimismo: si vide ormai vecchio, seduto allo stesso banco della V B, con le ginocchia troppo arrugginite per giocare a nascondino. Così capì che, se non avesse studiato, non avrebbe realizzato neanche un sogno piccolo piccolo. Oggi Alberto fa il ministro dell’Istruzione. Sua è la famosa riforma scolastica, nota come la Riforma del Postino, dopo la quale tutti i libri di scuola – nessuno escluso – finiscono a pagina 86.

PROVA A A1 Il personaggio principale di questo racconto è:

A. B. C. D.

il postino. il cane. Alberto. i compagni di classe.

A2 A quale genere narrativo appartiene questo racconto?

A. B. C. D.

Realistico. Fantastico. Giallo. Fantascientifico.

A3 Alla riga 2 trovi la parola “ rissa”. Il suo significato è:

A. B. C. D.

combattimento sul ring. intesa tra due o più persone. litigata tra due o più persone. discussione violenta tra due o più persone.

A4 Alberto è un ragazzo:

A. B. C. D.

amante dei compiti e sempre attento. svogliato nei compiti e spesso distratto. amante del calcio e molto attento. amante dei compiti e poco distratto.

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PROVA INVALSI A5 Che cosa sta facendo Alberto quando si ritrova coinvolto nella rissa?

A. B. C. D.

Gioca al parco. Analizza una frase di Grammatica. Attraversa una strada. È a pagina 87 del libro di Matematica.

A6 Nella riga 7 trovi l’espressione “sudare sette camicie”. Che cosa significa?

Spiegalo con le tue parole. ..................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................

A7 Quale frase sta analizzando Alberto? Scrivila. ..................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................

A8 Qual è il complemento d’agente nella frase che sta analizzando Alberto?

A. B. C. D.

Il postino. Il cane. Una lettera. Azzannato.

A9 Alla riga 9 leggi che il postino era “stufo marcio”. Quale delle seguenti

espressioni è un sinonimo di questa? A. B. C. D.

Non poterne più. Essere molto impaurito. Essere molto annoiato. Essere furioso.

A10 Che tipo di analisi sta facendo Alberto?

A. B. C. D.

Analisi grammaticale. Analisi del periodo. Analisi logica. Analisi storica.

A11 Chi è coinvolto nella rissa?

A. B. C. D.

138

Un gatto, il postino, Alberto. Alberto, un cane, il postino. Il postino, il portiere, un cane. Un cane, Alberto, l’insegnante.


PROVA INVALSI A12 Indica con una X se queste affermazioni sono vere (V) o false (F).

• Il postino è stanco di subire l’aggressione di un cane. • Alberto viene aggredito dal cane. • Alberto non vuole fare il compito. • Il Soggetto viene aggredito dal Complemento d’Agente. • Il postino non vuole consegnare la lettera ad Alberto.

V V V V V

F F F F F

A13 A quale personaggio corrisponde il soggetto?

A. C.

Al cane. Ad Alberto.

B. D.

Al postino. Al gatto.

A14 Alberto è colpevole di avere:

A. B. C. D.

il libro di Matematica aperto a pagina 87. il libro di Italiano aperto a pagina 97. il libro di Scienze aperto a pagina 87. il libro di Grammatica aperto a pagina 87.

A15 In che modo Alberto esce dalla rissa?

A. B. C. D.

Con la maglietta strappata e qualche sbucciatura. Con la maglietta integra e qualche sbucciatura. Con la maglietta strappata e nessuna sbucciatura. Con la maglietta integra e nessuna sbucciatura.

A16 Alberto quando ritorna nel suo mondo decide di:

A. B. C. D.

fare analisi logica tutti i giorni. smettere di eseguire tutti i compiti. fare i compiti solo in compagnia. smettere di eseguire solo i compiti di Grammatica.

A17 Perché Alberto decide di non fare i compiti?

A. B. C. D.

È troppo faticoso. È troppo difficile. È troppo rischioso. È troppo noioso.

A18 Quale delle seguenti frasi esprime il pensiero di Alberto (righe 30-32)?

Sarò bocciato, ma felice!

A.

Sarò bocciato e infelice con quel cane e quel postino!

B.

Sarò bocciato, ma non vedrò mai più cani e gatti!

C.

Sarò bocciato, ma non vedrò mai più quel cane e quel postino!

D.

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PROVA INVALSI A19 Dopo la sua decisione Alberto passa la prima settimana:

A. B. C. D.

correndo e immaginando di viaggiare. disteso e immaginando di visitare le città del mondo. a letto e leggendo libri di Geografia. disteso e immaginando di diventare famoso in tutto il mondo.

A20 Alberto nella seconda settimana cambia posizione. È:

A. B. C. D.

disteso sul fianco sinistro. disteso sul fianco destro. disteso sulla schiena. disteso sulla pancia.

A21 Nella terza settimana Alberto sogna di diventare:

A. B. C. D.

astronauta, dottore, scienziato, geografo. dottore, scienziato, astronauta, attore. scienziato, attore, dottore, geografo. archeologo, astronauta, dottore, scienziato.

A22 Nella riga 40 con quali parole puoi sostituire l’espressione “s’inclinarono

al pessimismo”? A. B.

Cominciarono a diventare negativi. Cominciarono a diventare positivi.

A23 Dopo quattro settimane, Alberto capisce che per raggiungere anche

un piccolo sogno occorre: A. C.

B. D.

studiare. aspettare.

pensare. guardare.

A24 Aggiungi le parole mancanti.

Oggi Alberto è diventato

...........................................................................

.....................................................................

scolastica, nota come ..................................................................... ,

la quale prevede che tutti i libri di

.....................................................................

pagina ..................................................................... .

140

, ha fatto una famosa non superino la


PROVA INVALSI PROVA A

Paura di fare i compiti

Nome scientifico: Horror Absolvendi Pensum Soprannome: Pensor Habitat: Il Pensor vive principalmente nelle zone aride e pianeggianti 5 dei banchi del doposcuola e sulle scrivanie di casa, nelle pagine di libri e quaderni, soprattutto in quelli scritti fitti e con poche immagini. Si manifesta in presenza di nozioni di italiano, grammatica, storia, matematica, geometria, lingue straniere. Visto per l’ultima volta: 10 Oggi attorno alle 16, da una certa Maria e da Carlo e Lorenzo e Filippo e Rita e Francesco e Arturo e Isabella e Sonia e Margherita e Sebastiano e Rocco… Punti deboli: La fifa dell’interrogazione e della verifica il giorno dopo o il 15 terrore di una punizione non annullano il Pensor, ma perlomeno ne indeboliscono la forza. Sintomi provocati dalla sua presenza: Nei casi più comuni, la vittima del Pensor ricorda improvvisamente di avere un impegno urgente e improrogabile, tipo fare 20 merenda o finire una partita alla playstation, che lo costringe a rinviare il compito a data da destinarsi. Nei casi estremi si segnalano anche vista annebbiata e mal di testa. Barbara Frandino, Che paura! Guida per fabbricare il coraggio e affrontare ogni mostro, Fabbri

A1 Individua nel testo le informazioni necessarie per completare lo schema.

Nome

Dove vive

....................................................

..............................................................................................

Sintomi di chi ne è colpito

Punti deboli

..............................................................................................

..............................................................................................

141


PROVA INVALSI

I libri preferiti PROVA A A1 Osserva il grafico. Indica con una X le affermazioni corrette.

Le preferenze di lettura dei bambini e delle bambine di classe quinta

Racconti d’avventura 24% Fiabe 12% Racconti del brivido 18% Racconti di fantascienza 20% Racconti fantasy 26%

A. B. C. D. E.

I più numerosi sono i bambini/le bambine che preferiscono i racconti d’avventura. I bambini/le bambine che preferiscono le fiabe sono più numerosi di quelli che amano i racconti fantasy. I l 18% dei bambini/delle bambine preferisce i racconti del brivido. Nel grafico non sono presenti le favole. I bambini che amano i racconti di fantascienza sono più numerosi di quelli che amano i racconti del brivido.

PROVA B B1 Quale gruppo di parole è diviso in sillabe correttamente?

A. B. C. D.

col-la-bo-ra-zio-ne, giu-sti-zia, so-li-da-rie-tà, u-nio-ne col-la-bo-ra-zio-ne, gi-u-sti-zi-a, so-li-da-ri-e-tà, u-ni-o-ne co-lla-bo-ra-zio-ne, so-li-da-ri-e-tà, giu-sti-zi-a, u-nio-ne col-la-bor-az-io-ne, giu-sti-zi-a, so-li-da-rie-tà, u-ni-o-ne

B2 Leggi le frasi e aggiungi l’h quando occorre.

• Nel bosco, ........a nord, crescono tanti tipi di funghi, alcuni ........anno un profumo molto intenso, altri

........anno

delle cappelle enormi ........a ventaglio.

• Lucia ........a 10 ........anni e l’........anno prossimo andrà alla scuola secondaria di primo grado ........a

Firenze.

• ........ A che ora ........ai finito i compiti ieri? E poi sei andato ........ai giardini? Chi ........ai incontrato?

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PROVA INVALSI B3 Sinonimi o contrari? Indica con una X.

PAROLE

SINONIMI

CONTRARI

cristallino • limpido bugiardo • sincero irritato • calmo melodioso • armonioso docente • insegnante fortunato • sfortunato

B4 Che cos’hanno in comune questi nomi?

libretto • tavolino • ladruncolo • quadernone A. B. C. D.

Sono tutti nomi derivati. Sono tutti nomi composti. Sono tutti nomi collettivi. Sono tutti nomi alterati.

B5 “Flotta” è un nome:

A. C.

derivato. collettivo.

B. D.

alterato. composto.

B6 Nella frase “Quando incontrerò Fabrizio, tuo fratello, lo saluterò”, “lo” è:

A. B. C. D.

articolo indeterminativo. articolo determinativo. pronome personale. pronome possessivo.

B7 Leggi la seguente frase: “Quest’anno Marcello ha conquistato la medaglia d’oro alla corsa

ciclistica con quella bicicletta”. Le parole sottolineate sono: A. entrambi aggettivi dimostrativi. B. entrambi pronomi dimostrativi. C. il primo aggettivo dimostrativo e il secondo pronome dimostrativo. D. il primo pronome dimostrativo e il secondo aggettivo dimostrativo. B8 Nella frase “alcuni di questi biscotti sono al cioccolato” la parola sottolineata è:

A. B. C. D.

un aggettivo indefinito. un pronome indefinito. un pronome relativo. un aggettivo esclamativo.

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PROVA INVALSI B9 Tra queste forme verbali, indica con una X quelle che non sono espresse al modo indicativo.

guardano camminai essere pentito

mangiava avrei perduto scrivesti

avessimo sognato sentiremo cucireste

canterebbero saltando ebbero gradito

B10 Qual è l’analisi grammaticale corretta della voce verbale “avrebbe realizzato”?

Voce del verbo realizzare, prima coniugazione, modo condizionale, tempo presente, terza persona singolare. Voce del verbo realizzare, prima coniugazione, modo indicativo, tempo futuro anteriore, terza persona singolare. Voce del verbo realizzare, prima coniugazione, modo condizionale, tempo passato, terza persona singolare. Voce del verbo realizzare, prima coniugazione, modo condizionale, tempo presente, terza persona plurale. B11 Nella frase “Mentre Leo fa i compiti, suo fratello gioca” la parola sottolineata è:

una preposizione. un avverbio. una congiunzione subordinante. una congiunzione coordinante. B12 Queste frasi sono state divise in gruppi sintattici (sintagmi). Solo una divisione però

è corretta. Quale? A. B. C. D.

Questa mattina / la nonna / ha / comprato / il giornale / in edicola. Questa / mattina / la nonna / ha / comprato / il giornale / in edicola. Questa / mattina / la nonna / ha comprato / il giornale / in edicola. Questa mattina / la nonna / ha comprato / il giornale / in edicola.

B13 Sottolinea il soggetto di queste frasi.

A. B. C. D.

Luca e Anita giocano in giardino con la palla. Sul tavolo della cucina troneggia un vaso di cristallo. Domani Michele comprerà la playstation a suo fratello. Sara disegna modellini di vestiti per bambole.

B14 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso il predicato verbale e in blu il predicato nominale.

A. B. C. D.

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Al termine dello spettacolo, il pubblico applaudì il cantante. Oggi Lia è arrivata a scuola in ritardo. La Luna splende nel cielo sereno. La minestra è molto saporita.


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