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Educazione civica L’economia circolare

L’economia circolare

L’espressione “economia circolare” si usa per contrapporre una nuova visione dell’economia rispetto alla tradizionale economia lineare. L’economia lineare è quella che ha accompagnato lo sviluppo economico dei Paesi negli ultimi due secoli. L’economia circolare è il modello di sviluppo che dovrà essere adottato nei prossimi anni se vogliamo salvaguardare il nostro pianeta.

Economia circolare ed economia lineare

L’economia lineare utilizza un processo di sviluppo che non è più sostenibile perché non tiene conto del fatto che le risorse che si utilizzano per produrre sono limitate e che ben presto, se non si cambia marcia, non potremo più disporre delle risorse necessarie perché si esauriranno. I minerali e i combustibili fossili come carbone e petrolio, che sono le più importanti materie prime per la produzione nell’economia lineare sono sempre state utilizzate come fossero disponibili in quantità illimitate. L’economia circolare parte da un altro punto di vista cioè quello di utilizzare come materie prime elementi riciclati e utilizzare risorse naturali da fonti rinnovabili, ciò significa che l’energia dovrà essere prodotta non più con l’utilizzo di combustibili fossili ma con utilizzo di energia solare oppure eolica. Il modello di economia circolare non prevede il concetto di scarto ma contempla processi attraverso i quali tutto può essere reimpiegato per nuove produzioni. Lo scarto viene in pratica azzerato. Nell’economia circolare, si possono ottenere nuovi prodotti attraverso lo smaltimento e il riciclo dei beni.

Gli obiettivi dell’economia circolare

L’economia circolare mira a raggiungere tre obiettivi: • eliminare tutto ciò che non serve e che può creare scarti e rifiuti (packaging) e consumare beni prodotti in prossimità per evitare trasporti costosi e inquinanti; • incentivare il consumo di beni riutilizzabili evitando tutti i beni usa e getta; • favorire il consumo di beni prodotti con materie prime riciclabili in modo che al termine dell’uso quel bene possa tornare in vita.

Risorse naturali

Rifiuti c lo i R i c Produzione

Raccolta differenziata

Rifiuti

Schema dell’economia lineare

Consumo ed uso

Schema dell’economia circolare

In che cosa consiste la sanificazione

La sanificazione è un processo che combina detersione e disinfezione, capace di rendere una superficie in condizioni ottimali di igiene: • sotto il profilo biologico, ossia pulita e priva di microrganismi patogeni; • sotto il profilo fisico, ossia priva di sporco visibile dovuto a residui, polvere, unto, grasso sintetico; • sotto il profilo chimico, ossia priva di sporco visibile dovuto a prodotti chimici utilizzati.

Come avviene la detersione

Per rimuovere lo sporco è necessario effettuare diversi tipi di intervento: • meccanico (asportazione meccanica mediante frizionamento manuale e pressione dell’acqua dei residui grossolani); • termico (utilizzo di acqua calda); • chimico (utilizzo di detergenti).

I detergenti chimici sono sostanze in grado di rimuovere lo sporco da una superficie. I componenti principali di un detergente chimico sono: • tensioattivi per emulsionare lo sporco; • sequestranti per addolcire l’acqua; • candeggianti (ipoclorito o perborato di sodio, acqua ossigenata); • enzimi per decomporre lo sporco formato da nutrienti organici; • solventi come etanolo, isopropanolo o ammoniaca; • altri componenti per il controllo della schiumosità, profumi, coloranti, azzurranti ottici, emulsionanti, addensanti.

È fondamentale che tali sostanze siano tenute separate dalle derrate alimentari e custodite in armadi richiudibili.

Come avviene la disinfezione

La disinfezione ha lo scopo di ridurre

il numero di microrganismi contaminanti

e/o patogeni, presenti sulle superfici e sulle attrezzature che sono a contatto con gli alimenti. Avviene applicando appositi prodotti (disinfettanti) che devono presentare le seguenti principali caratteristiche: • assenza di tossicità per l’operatore; • biodegradabilità; • non corrosività; • capacità di distruggere i microrganismi patogeni; • spettro d’azione il più ampio possibile; • efficacia anche in presenza di acque dure; • attivazione a basse temperature.

Asportazione meccanica dello sporco grossolano Risciacquo iniziale con acqua calda Applicazione del detergente

Risciacquo finale con abbondante acqua corrente

In quali fasi si articola la sanificazione

Le operazioni di sanificazione devono avvenire esclusivamente in fasce orarie differenti da quelle che coinvolgono le fasi di lavorazione, somministrazione e vendita degli alimenti. L’operatore è tenuto a interrompere i flussi energetici dei macchinari presenti, indossare dispositivi di protezione (guanti, mascherina), così come riportato sulle schede tecniche e sulle etichette dei prodotti chimici. Le fasi lavorative della sanificazione riguardano quindi: • asportazione dei residui visibili; • detersione; • primo risciacquo; • disinfezione; • secondo risciacquo; • asciugatura.

La sequenza corretta di ciascuna operazione, associata a un’opportuna frequenza di intervento, permette di prevenire la deposizione di residui organici e la conseguente proliferazione batterica. Alla base di qualunque tipo di lavaggio interagiscono quattro parametri essenziali: • la temperatura; • l’azione meccanica; • il tempo; • l’azione chimica.

Quando una superficie è sanificata

Una superficie è sanificata quando: • è priva di tracce contaminanti; • non risulta untuosa al tatto; • è inodore; • non annerisce un fazzoletto di carta bianco strisciato; • l’acqua versata cola uniformemente senza separarsi in goccioline; • ha una presenza ridotta di microrganismi (controlli di igiene con tampone o piastra); • ha una presenza pari a zero di residui di alimenti (controlli di igiene con ricerca di proteine/sostanze riducenti).

Azione meccanica

Temperatura

Efficacia del lavaggio

Azione chimica Tempo

ESERCIZIO 1 La sanificazione può avvenire durante l’orario di somministrazione e vendita degli alimenti, purché comunicato in anticipo 2 L’asciugatura non rientra tra le fasi della sanificazione 3 Alla base di qualunque tipo di lavaggio interagiscono vari parametri, tra cui la temperatura 4 Una superficie sanificata può risultare untuosa al tatto 5 Una superficie sanificata deve risultare inodore

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