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Il suono

I suoni che riusciamo a distinguere sono tanti, più o meno gradevoli: la musica, le voci delle persone, il rumore dei motori delle automobili... Ma da che cosa sono originati? Il suono viene considerato dagli scienziati come energia sonora e si trasmette attraverso l’aria. Tutti i suoni derivano dalla vibrazione di un corpo, un movimento molto veloce compiuto in sensi opposti: si tratta, cioè, di un movimento che può andare da avanti a indietro, dall’alto al basso, da destra a sinistra... Per esempio, se colpisci la pelle di un tamburo, la pelle vibra: essa è la sorgente sonora all’origine del suono che si propaga. Le vibrazioni della pelle del tamburo si trasmettono all’aria, che vibra a sua volta e trasmette i suoni alle nostre orecchie. Le vibrazioni prodotte sono le onde sonore che si diffondono come onde concentriche in ogni direzione. Le onde sonore si propagano dalla sorgente (cioè da dove nascono) in tutte le direzioni, come quelle che si formano sulla superficie dell’acqua quando vi lanciamo un sasso. Anche se possiamo paragonare le onde sonore ai cerchi concentrici che si formano nell’acqua dopo il lancio di un sasso, c’è una differenza: le onde sonore, infatti, si diffondono in tutto lo spazio, tutto intorno alla sorgente, e non solo su un piano.

ESPERIMENTO

Materiale occorrente Svolgimento Distendi bene l’elastico più corto tra pollice e indice. Pizzica l’elastico elastici teso con un dito dell’altra mano, poi metti un orecchio vicino all’elastico. Ripeti l’esperimento con l’elastico più lungo. Sentirai che l’elastico corto produce un suono più acuto, mentre l’elastico lungo emette un suono più grave. Le tue conclusioni Quando pizzichi l’elastico produci una vibrazione, più veloce nell’elastico corto e più lenta in quello lungo. Il suono che ottieni ha caratteristiche diverse a seconda della velocità della vibrazione dell’elastico.

I suoni non si propagano nel vuoto: hanno sempre bisogno di avere un materiale da attraversare. Inoltre, la velocità di propagazione dei suoni dipende dal materiale che attraversano. Per esempio, i suoni attraversano l’aria a una velocità di circa 340 metri al secondo; viaggiano molto più rapidamente nell’acqua e nel vetro, materiali in cui la velocità di propagazione è rispettivamente di 1 500 e 5 000 metri al secondo, perché sono buoni conduttori del suono. Alcuni materiali, al contrario, riducono notevolmente la velocità di trasmissione dei suoni. Si tratta dei cattivi conduttori del suono, detti fonoassorbenti, come per esempio il polistirolo, la gomma, la stoffa, la sabbia...

I fenomeni del suono

Quando ti trovi in un ambiente non molto grande, le onde sonore si riflettono in continuazione sulle pareti e producono un effetto sonoro in cui il suono riflesso e quello originato dalla voce si sovrappongono e non si distinguono più. Questo fenomeno è conosciuto come rimbombo. La riflessione dei suoni, inoltre, può generare un altro fenomeno, l’eco. Per esempio, se ti trovi in un ambiente aperto come in montagna e lanci un urlo, il suono ritornerà verso le tue orecchie in modo molto chiaro. Perché si verifichi questo fenomeno è necessario che l’ostacolo che riflette il suono (in questo caso la parete della montagna) sia distante almeno 17 metri dalla sorgente sonora (la tua bocca).

■ Le pareti degli studi di registrazione sono rivestite di materiale fonoassorbente per evitare i fenomeni di eco e rimbombo.

Per Studiare

Per studiare il testo di questa pagina, puoi suddividerlo in sequenze. Procedi così: ● individua nel testo gli argomenti principali e traccia una linea orizzontale tra un argomento e il successivo: hai individuato le sequenze; ● in ciascuna sequenza sottolinea le informazioni più importanti (per esempio: dove non si propagano i suoni, dove si propagano...); ● esponi il testo facendoti guidare dalle parti che hai sottolineato. Infine esponi di nuovo il testo senza guardare il libro.

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