RASSEGNA STAMPA 23 NOVEMBRE 2020

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23-NOV-2020 Estratto da pag. 17

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LUNEDÌ 23 NOVEMBRE 2020 LA TRIBUNA

TREVISO

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mai, si chiedono i cittadini, «il sindaco Conte aveva detto che limitare la capienza al 75% era eccessivo, in quanto era tutto sotto controllo?». E ancora, «perché il governatore Zaia voleva tenere la capienza al 100%, salvo poi concordare con il governo il 50% del trasporto locale e il 60% per quello scolastico?». Infine, «perché l’assessore regionale dà per erogati i fondi statali alle aziende di trasporto locale? È ingiustificabile, allora, che non siano state adeguatamente impegnate le risorse disponibili».

l’appello

«Un nuovo piano trasporti per scuole aziende e servizi» Altratreviso critica le scelte sulla mobilità: un mese per cambiare Intanto Conte annuncia il progetto della «Città in 15 minuti»

I PIANI DEL SINDACO

Un nuovo piano regolatore del trasporto locale. Che tenga conto della rivoluzione sociale apportata dal Covid 19 e dalla conseguente pandemia, ma anche delle istanze di una mobilità diversa, più sostenibile, che alleggerisca il traffico. Lo chiede un gruppo di cittadini che hanno fondato l’associazione Altratreviso (sito www.altratreviso.it). E si rivolgono al sindaco Mario Conte, anche come presidente di Anci veneto, al presidente della Mom, Giacomo Colladon, ai responsabili delle Associazioni Imprenditoriali e del Commercio, alle autorità scolastiche e ai sindacati. SFORZO COMUNE

Premettendo di non voler fare polemiche, Altratreviso chiede di «unirsi costruttivamente il più possibile in uno

sforzo comune per elaborare azioni concrete, da un’analisi dei flussi, per mettere in sicurezza i trasporti locali, dalla scuole, alle aziende ai servizi». IL PIANO ORARIO

L’auspicio dell’associazione è quello di un «piano organi-

L’associazione lamenta «scene indegne sui bus» e invoca una svolta per la ripartenza co» che «agevoli la riapertura delle scuole in presenza, come la comunità didattica, le istituzioni, le associazioni competenti e le famiglie». E come primo passo l’associazione invoca la convocazione di un tavolo che studi

«un piano regolatore degli orari delle attività produttive e dei servizi pubblici e privati, per arrivare preparati alla riapertura dopo la serrata». E sottolinea «l’aggravarsi della situazione», per chiedere alle autorità di «non perdere neanche un attimo in più e intervenire subito». Studenti stipati su un bus di Mom a metà ottobre Fra gli obiettivi indicati dal piano, «il potenziamento della mobilità pubblica del le appaia impegnata soltan- ra delle scuole, «aveva assiVeneto, la tutela di ambien- to a dare ad altri (governo, curato che “avrebbe apportate e territorio», anche con scienziati, cinesi, immigra- to modifiche ai propri piani l’integrazione dei fondi sta- ti…) la colpa», scrivono i cit- di trasporto seguendo l’assetali da parte di Regione e Co- tadini promotori, «Ma men- stamento degli orari scolastimuni. tre tutti hanno cercato di tu- ci e utilizzando i servizi dei telare dipendenti, studenti, privati in supporto”, per ga«SCENE INDEGNE SUI BUS» clienti, mai ci saremmo atte- rantire il rispetto della caAltratreviso parla di «nuova si di vedere, per i trasporti pienza massima prevista dalprogrammazione territoria- pubblici locali, scene inde- le norme». Ma, registra Altrale» e lamenta: «Siamo anco- gne di un paese civile, già treviso, «si è scoperto che ra attoniti nel vedere che Tre- presenti prima della pande- Mom non aveva provveduto viso sia la provincia veneta mia». all’adeguamento, in quanto più esposta alla pandemia e L’associazione ricorda infi- sprovvista di mezzi e fondi che l’amministrazione loca- ne come Mom, alla riapertu- sufficienti». Ma allora, come

Ma mentre Altratreviso attacca sui trasporti, il sindaco Mario Conte è recentemente intervenuto all’assemblea nazionale dell’Anci sultema dei servizi e della mobilità interna alle città. Conte – in linea con quanto stnno facendo grandi città come Milanio e Parigi – ha sostenuto con forza il progetto della «Città dei 15 minuti». Ossia l’idea di suddividere idealmente la città in quadranti entro cui – con una mobilità a piedi o in bicicletta di soli 15 minuti – si possano avere a disposizione tutti i servizi necessari. Al progetto sta lavorando in particolare il vicesindaco Andrea De Checchi insieme al tavolo Urbecom, che riuniosce categorie economiche e professionisti trevigiani. L’obiettivo è di presentare un piano organico entro fine anno. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

l’ipotesi è il dolo

coalizione civica

Incendio alla Step di Silea Si indaga a 360 gradi per scovare i responsabili

Scontro sull’urbanistica «Solo cemento e nuovi supermercati»

Sono in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Treviso per capire chi possa aver appiccato il fuoco che nella serata di sabato si è sviluppato all’interno del cortile dell’azienda di lavorazioni meccaniche, la Step srl di Silea. Incendio che ha coinvolto 3 veicoli (due furgoni e un’autovettura), rimasti quasi completamente distrutti. Le fiamme, da primi accertamenti, si sono sviluppate dall’interno dell’abitacolo dei mezzi. I carabinieri, infatti, ritengono che il rogo sia

«Nessuna strategia, ritardi, tanto cemento e tanti supermercati». Così Luigi Calesso, di Coalizione Civica, critica la giunta Conte sul tema dell’Urbanistica. «Non c’è alcuna idea di città, nessuna strategia. Lo specchio più nitido di questa mancanza è il recente Documento del sindaco in materia urbanistica che si limita a recepire i progetti di alcuni proprietari di aree e a vaghissime dichiarazioni su tutto il resto. E, allora, va tutto bene! Il programma proponeva un sottopasso all’altezza di “Pino” in viale della Repubblica? Va bene anche la rotatoria. Si prometteva la riapertura della stazione di porta Santi Quaranta? Le ferrovie la escludono e l’amministrazione non batte ciglio. Il programma prevedeva un parco in via Polveriera quando verrà trasferito il deposito degli autobus? La maggioranza consiliare approva l’osservazione che propone in quell’area la realizzazione di laboratori e strutture ricettive a servizio dell’ospedale». E poi, secondo Calesso, ci sono i ritardi. «C’è voluto quasi un anno per portare in consiglio comunale le controdeduzioni alle osservazioni al Piano degli Interventi: erano 622 eppure ci sono voluti mesi e mesi». Nota dolente: il cemento.

di natura dolosa, qualcuno cioè, potrebbe aver preso di mira l’azienda, per cause che sono oggetto di indagine. L’ipotesi più verosimile è che l’incendio sia di natura dolosa, soprattutto perché i mezzi erano distanti tra di loro. In queste ore saranno sentiti i titolari dell’azienda, che sembra non fosse attiva da tempo. Una volta raccolte le dichiarazioni, si cercheranno di fare approfondimenti, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona. L’allarme è

Appello dell’Organizzazione Italo-Marocchina

No alla guerra nel Sahara cento firme dalla Marca L’INIZIATIVA

ento firme illustri per scongiurare la guerra nel Sahara marocchino. Artefice dell’appello è il trevigiano Abdallah Khezraji presidente dell’Organizzazione Italo-Marocchina per i Diritti Umani. L’annosa questione negli ultimi giorni si è inasprita con il rischio di degenerare in esodi di massa, infiltrazioni terroristiche, tratta

C

Abdallah Kezraji

Un’immagine dei mezzi andati a fuoco sabato

scattato qualche minuto prima delle 20 di sabato con la telefonata al 115, che ha spedito sul posto, accanto al noto mobilificio Faoma, una squadra e l’autobotte da Treviso. Assieme ai vigili del fuoco gli uomini dell’Arma, che hanno immediatamente iniziato i rilievi per far luce sull’accaduto. I

due furgoncini, di proprietà della ditta Step Srl lavorazioni meccaniche, erano parcheggiati all’esterno del capannone, ma all’interno della proprietà aziendale, tanto che i vigili del fuoco hanno dovuto forzare la recinzione per poter operare. —

di esseri umani e gravi ripercussioni in Europa. In un comunicato il presidente Khezraji spiega: «La nostra organizzazione, convinta delle ragioni espresse dal Regno del Marocco, ha lanciato questo appello nell’ambito del suo impegno nel campo dei diritti umani». Tra i personaggi che hanno posto la loro firma, molti provengono dalla Marca: i sindacalisti della Cgil Nicola Atalmi e della Cisl Franco Marcuzzo; l’attore e regista Mirco Artuso, lo scultore Luciano Longo, il sindaco di Silea Rossella Cendron e l’ex sindaco Silvano Piazza, il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra, il senatore di Forza Italia Andrea Causin insieme al coordinatore del Pd in Veneto Giovanni Tonella nonché esponenti del volonta-

riato come Maria Letizia Chiavellati esperta del conflitto israeliano-palestinese, Giovanni Rasera presidente dell’associazione “I Care”, Thiam Massamba referente dei migranti senegalesi e tanti altri. L’appello richiama la storica Marcia Verde, evento di stampo ghandiano a cui hanno partecipato 350.000 marocchini per contrastare «le false rivendicazioni portate avanti dai mercenari del fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria». Gli aderenti all’appello hanno considerato i recenti atti vandalici «una provocazione rivolta ai membri della missione delle Nazioni Unite presenti sul posto nonché a tutta la Comunità internazionale». —

MARTA ARTICO

LAURA SIMEONI © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Non bastassero gli incrementi di volumetrie consentiti dal Piano Casa, l’attuale giunta si caratterizza per le proroghe alla realizzazione dei piani di lottizzazione: oltre 100mila metri cubi di nuova edificazione per i quali l’amministrazione Conte ha concesso la proroga da 2 a 5 anni per “completare” la realizzazione. “Completare” non è forse l’espressione esatta perché in 5 casi su 7 dell’edificato non è stato realizzato assolutamente nulla (per alcuni sono state realizzate le opere di urbanizzazione, per altri neppure quelle), in un caso è stato costruito un lotto degli otto previsti, in un altro il 40% delle abitazioni in progetto». C’è poi il capitolo dei nuovi supermercati. «A dispetto delle dichiarazioni sulla “difesa del piccolo commercio” l’amministrazione Conte si caratterizza per l’apertura delle porte alla realizzazione di nuovi supermercati. Grazie alle decisioni di questa amministrazione, infatti, è già aumentata complessivamente di ben 7.598 metri quadrati la superficie a destinazione commerciale». E si citano diversi esempi di approvazioni a Sant’Angelo, in Viale della Repubblica e a San Paolo. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


4 Primo Piano

IL GIORNALE DI VICENZA Lunedì 23 Novembre 2020

1643

IlVenetoelalottaalvirus

NUOVICASI ATTUALMENTE INISOLAMENTOPREVENTIVO

Polemicheadistanza per tamponieindennizzi

6375

Sonoappena2.007intuttala provinciadiRovigo,lameno colpita.Salgonoa14.166,invece, ipositiviattualmentein isolamentoinquelladiVicenza

IDIMESSI DAGLIOSPEDALI VENETI DALL’INIZIODELL’EMERGENZA

Èlacasellachesiguardacon maggioriatteseinsiemeaquella deinegativizzati:daquandoè scoppiatoilCovidinVenetosono salitiaquota47.586

DATIEPOLEMICHE. L’assessore Bottacin:«Lieve rallentamentodei contagie deiricoveri soloin alcuneprovince.Siamo ancora nella tempesta.Inversionea finemese»

«Un’altrasettimanainattesadel picco» ZaiaaLa7smontaCrisantisuivaccinianti-Covid: «Lofaròappenaesce.Simetteinsicurezzalagente» ADeLucasuitestfai-dai-te:«Adda’passà’anuttata»

«TIMIDI SEGNALI». Le certez-

ze, si sa, al momento nessuno è in grado di darle. Questa ondata è diversa dalla prima nei tempi e nei modi. L’unico punto fermo sono le cifre. E Bottacin parte da queste. La prima riguarda il coefficiente di diffusione del virus da cui, a cascata, dipendono i nuovi ingressi nelle aree non critiche poi nelle terapie intensive degli ospedali. «Si vede che sta cambiando qualcosa in Veneto, più precisamente dal 21 ottobre - spiega -. L’indice Rt ora è sceso a 1,12. Ricordo che abbiamo toccato punte ben più alte. Ma finché questo numero è uguale o superiore a 1 vuol dire che l’epidemia si mantiene uguale: non si espande e non si riduce. Va da sé che, invece, se l’indice è più vicino a 2, vuol dire che 100 positivi sono in grado di infettare poco meno di 200 persone. La foto dunque è questa: la velocità di espansione del virus si è ridotta. E in alcune Ulss troviamo il riscontro: una legge-

Altri24morti inungiorno Rianimazione aquota303 Salgono a 124.005 il totale dei positivi stando all’ultimo bollettino che ha emesso l’Azienda Zero della Regione Veneto ieri sera. Si tratta di 3.034 nuovi casi. Sono attualmente in quarantena in 73.183 segnando un + 1.643 rispetto a sabato sera. In particolare, a Vicenza risultano in 14.166, a Verona in 13.818 e a Padova in 13.684. Le vittime, purtroppo, salgono ancora e raggiungono quota 3.226 da inizio emergenza, il 21 febbraio scorso. Nell’arco di una giornata sono mancate 24 persone. E veniamo all’andamento dei ricoveri ospedalieri. Nei reparti dell’area non critica il segno è sempre positivo: più 48 nelle ultime 24 ore arrivando a toccare 2.368. Al San Bortolo ieri sera risultavano 124 pazienti, a Santorso 151, al San Bassiano 22. Sono 5 anche nella casa di cura Eretenia. Guardando fuori provincia, a Padova sono 136, al Borgo Roma di Verona 105 e al Cà Foncello di Treviso 96. Le terapie intensive continuano a crescere costantemente. Stavolta l’incremento è di + 14 rispetto al bollettino di sabato sera arrivando a quota 303. Anche qui, nel Vicentino l’ospedale di Vicenza ne conta 17 e 15 quello di Santorso. Nell’azienda ospedaliera di Padova sono 21 e al Borgo Trento di Verona 4. © RIPRODUZIONERISERVATA

ZAIA A LA7. Ospite della tra-

smissione su La7, “L’aria che tira”, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha risposto ai suoi detrattori. In replica ai dubbi espressi nei giorni scorsi da Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, sul vaccino anti-Covid, ribadisce: «Appena esce lo farò. Questo è il modo che abbiamo per mettere in sicurezza la vita delle persone». Al collega della Campania, Vincenzo De Luca, invece, in tema di test fai-da-te, risponde in dialetto napoletano: «A lui dico “Adda’ passà ’a nuttata“. È una partita seria questa, in fase di sperimentazione. Poi invieremo i dati al ministero della Salute. Gli Usa ci hanno preceduti e speriamo di non arrivare ultimi stavolta. Se il test in auto-somministrazione sarà disponibile, lo sarà per tutti non solo per i veneti». Le critiche su questo strumento erano partite anche da Crisanti perché sostiene che con questo metodo saltino i tracciamenti. Ma Zaia chiude: «Allora è come se nel piano di sanità pubblica per la ricerca del tumore al colon, invece del sangue occulto nelle feci, indicassimo di fare a tutti la gastroscopia». • © RIPRODUZIONERISERVATA

3.307

Belluno

Totale

Vicenza

8.825

5.061 Verona

6.516

7.052

5.451

2.839

Padova

Treviso

39.051

Venezia

Con sintomi

Rovigo

Belluno

2.119

25

1.111

52

98

all’ultimo contatto telefonico 651

Padova

5.514

13

1.447

78

324

2.709

Rovigo

1.770

27

1.015

27

50

444

Treviso

4.628

3

4.019

175

230

1.858

Venezia

2.879

156

2.220

196

144

1.088

Verona

4.187

79

2.184

66

125

1.131

Vicenza

3.751

50

1.246

14

103

824

24.848

353

13.242

608

1.074

8.705

Provincia

Totale

Positivi

Ottobre

ra diminuzione di posti letto occupati. Ma, purtroppo, solo in alcune. Non siamo ancora fuori dal tunnel. Ricordo, poi, che nella prima ondata la curva di crescita è stata più alta, quindi veloce, di quella della decrescita. Tradotto: se in un mese si è arrivati al picco, ce ne sono voluti due per svuotare i reparti». Il turn over dei ricoveri, poi, è un dato importante. Nelle terapie intensive del Veneto tra venerdì e sabato si è registrata una netta diminuzione (-42), ma va notato che per metà si trattava di decessi. Un dato staticamente irrilevante per Bottacin, ma che fa capire che siamo ancora nel bel mezzo di una crisi che sta picchiando duro.

L’andamento in isolamento domiciliare

Viaggiatori Contatti

Altri

Ieri

Novembre

Quando inizieranno a calare i ricoveri? Quanto ancora durerà la seconda ondata dell’epidemia? L’algoritmo della Regione aiuta a stimare il momento di cambio di rotta. Inizialmente era previsto dal 15 al 20 novembre. Ma ora slitta ancora perché «la fase della turbolenza», come l’ha definita nei giorni scorsi il presidente del Veneto, Luca Zaia, ancora è nel suo pieno. L’uomo dei numeri nella squadra del presidente Zaia, l’assessore Gianpaolo Bottacin, aiuta a decifrare i dati e a tradurre l’andamento delle curve. «Al picco non ci siamo ancora arrivati - esordisce -. Abbiamo registrato un lieve rallentamento, ma non ovunque. Stimiamo che per gli ultimi giorni di novembre, quindi entro questa settimana, si possa arrivare al massimo per poi decrescere. O almeno speriamo».

Ilreport

Numeri totali dei soggetti in isolamento domiciliare

L’EGO-HUB

Cristina Giacomuzzo

L'andamento del numero delle persone in isolamento in Veneto 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 0

10.000 20.000 30.000 40.000 50.000

NODO. Il Sottosegretario: «Meccanismo non semplice per quantificare»

Ristori,Variatiassicura Macriticailgovernatore «Zaiadoveva trovare un’intesasullamodalità diindennizzoprima difirmare l’ordinanza» «Uno spazio c’è. E se non c’è lo troveremo». Il Sottosegretario al Ministero dell’Interno, il vicentino Achille Variati, non ha dubbi in tema di ristori. Nel decreto Ter, fresco di approvazione, non c’è esplicita menzione degli aiuti dallo Stato ai proprietari delle attività bloccate dall’ordinanza regionale. Ma ci sono alcuni punti che rassicurano. E li spiega. «Intanto, pochi giorni fa il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha emanato una nota chiara: il Governo intende ristorare proporzionalmente i negozi che subiscono le restrizioni per ordinanze regionali. Insomma, ha dato l’imput politico. Il fatto è che non sarà semplicissimo concretizzare perché l’ordinanza

AchilleVariati

di Zaia ha creato delle limitazioni per le passeggiate non per i negozi dei centri storici. Quindi, si dovrà distinguere se sono attività che sono in centro, perciò penalizzate dal minor afflusso di clienti, o meno. E poi quanto sono penalizzate? Perché, per esempio, a Vicenza dai check point si poteva passare per gli acquisti. E ancora. I nego-

zi vengono chiusi alla domenica. Ma quanti lo restavano già prima dell’ordinanza?» Quindi, il nodo è: qual è il vero danno subito? Il meccanismo da mettere in piedi per dare il giusto indennizzo non sarà così immediato come lo è stato per il Ristori Ter. «Quel provvedimento - conferma Variati nasce per compensare gli esercenti che sono stati colpiti dal passaggio di colore di una Regione dallo scenario giallo ad arancione con le conseguenze note. E cioè bar e ristoranti che non abbassano più le saracinesche alle 18, ma restano chiusi direttamente. E quindi hanno bisogno di un ristoro importante. Ecco perché è stato stanziato un miliardo e mezzo di euro. Attenzione però - e questo è il secondo elemento che deve rassicurare i commercianti veneti -. In quello stesso provvedimento è stato inserito un passaggio importante e che,

in sostanza, dice che sono ristorati anche quei negozi che hanno avuto delle perdite di fatturato per effetto di ordinanze del ministro della Salute. E sono stati stanziati 50 milioni». Qui, però, Variati ammette che la questione è sul filo di lana perché l’ordinanza veneta non è del ministro della Salute, ma è stata presa “d’intesa” col ministero. E non è la stessa cosa. «C’è da chiedersi - punge perché Zaia non abbia definito questi passaggi durante la conferenza unificata Stato-Regioni prima di firmare il provvedimento. Non sarà facile, insomma, venirne a capo. Ma è indubbio che le attività abbiano subito un danno», conferma. Il nodo sta nel quantificarlo in modo equo. L’altro punto di confronto Governo - Regioni riguarda i parametri che servono a definire lo scenario di appartenenza. Al momento i criteri sono 21. La richiesta è di ridurli a 5. «Ma questa non deve essere una scelta politica, ma meramente tecnica boccia Variati -. Eppoi non si possono cambiare parametri una settimana sì e l’altra no. Serve proseguire così». • CRI.GIA.

LA RICERCA. I’Irccs Sacro Cuore di Negrar a Verona è tra i primi in Italia a introdurre una nuova metodologia diagnostica

Untest pertre virus: Covid einfluenze Dal4 novembredei 4milatamponifatti,il12%ha contratto il Sars-Cov2. La stagionale non c’è ancora Stanare tre virus con un solo test, il tampone multiplex. Un solo referto entro 24 ore per sapere se la tosse o la febbre è dovuta al Sars-Cov-2, all’influenza di tipo A e B o al virus respiratorio sinciziale che provoca bronchiolite e polmonite nei bambini, prima causa di ricovero in quelli al di sotto dei due anni. Per il paziente un unico appuntamento e un unico test. Per i medici una diagnosi più tempestiva di tre patologie i cui

sintomi sono simili e sovrapponibili. L’Irccs ospedale Sacro Cuore Don Calabria a Negrar di Valpolicella è uno dei primi ospedali in Italia a introdurre questo tampone multiplex e sperimentare un nuovo approccio diagnostico nel Laboratorio di microbiologia del Dipartimento di Malattie infettive e tropicali. Tale approccio risponde all’esigenza di una diagnosi differenziale cruciale in questa stagione in cui convivono il

Covid-19 e l’influenza così come il virus respiratorio sinciziale, come altre forme para influenzali dovute ai primi freddi. La metodica adottata al Sacro Cuore prevede sempre un tampone naso-faringeo, sul cui campione prelevato viene effettuata un’analisi molecolare specifica in grado ricercare contestualmente l’acido nucleico dei tre i virus. Dal 4 novembre a Negrar sono stati effettuati 4mila tam-

poni multiplex, con una media di 500 al giorno e punte di 700. Risultato? la percentuale delle persone positive al Covid si aggira intorno al 12% e nessun tampone ha rilevato la presenza del virus influenzale. Intanto una cosa è certa, il risparmio per la sanità pubblica: il nuovo kit molecolare che consente tre test in uno ha significato per il Sacro Cuore in due settimane e poco più un risparmio di 500mila euro. «Questa tipologia di test molecolare fornisce un servizio che limita i disagi del paziente e consente un risparmio di risorse» conferma il di-

rettore amministrativo, Claudio Cracco. Di più. Spiega Francesca Perandin, biologa e responsabile del Laboratorio di microbiologia delle Malattie infettive: «La nostra scelta è stata dettata dal fatto che i sintomi del nuovo Coronavirus sono sovrapponibili a quelli di un’influenza o di una polmonite. A darci un aiuto è la tecnologia che offre sistemi multiplex capaci di ricercare l’Rna dei tre virus». E se i sintomi non fossero riconducibili a nessuna delle tre opzioni? «Si valuteranno prontamente altre indagini». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Sanitarioduranteilprelievoper iltampone

© RIPRODUZIONERISERVATA


22 Provincia

L'ARENA

Lunedì 23 Novembre 2020

CALDIERO. Dadomani i medici dibase eseguirannotamponi rapidiantigenici nell’ambulatorio predisposto dalComune GREZZANA. Iniziative peril 25novembre

Allarme positivi fantasma Ilsindaco:«Moltimi comunicano informalmentediessere stati contagiatima nonrientranotra coloroche sono inisolamento» Zeno Martini

I dati in crescita dei contagiati in paese - al 22 novembre sono arrivati a 68 - hanno spinto amministrazione comunale e medici di base di Caldiero a intervenire con due servizi capillari: un numero dedicato ai contagiati da Covid e una campagna di tamponi rapidi per i residenti. «Sono preoccupato dal fatto che molti caldieresi mi comunicano informalmente di essere positivi», spiega il sindaco Marcello Lovato, «ma non rientrano nell'elenco delle persone in isolamento che predispone l'Ulss 9. Non sono quindi soggette a tracciamento». IL COMUNE ha così deciso di

attivare un numero telefonico dedicato ai contagiati da Covid, o presunti tali, per segnalazioni di isolamento o di positività: il 348.3663690 (anche per sms). Funzionerà da domani, quando i medici di base, in accordo con l'amministrazione comunale, inizieranno una campagna di tamponi rapidi antigenici, nell'ambulatorio medico messo a disposizione dal Comune. I tamponi rapidi sa-

ranno effettuati solo a coloro che abbiano i requisiti clinici definiti dallo stesso medico di famiglia: per sottoporsi al tampone rapido serve l'appuntamento da concordare con il medico di base, come prevede l'ordinanza del presidente della Regione Luca Zaia. «Il servizio verrà garantito fino ad esaurimento dei tamponi», avverte il sindaco, «per cui non sarà possibile effettuare uno screening o indagini epidemiologiche a tutti coloro che sospettano di aver contratto il Covid. Ringrazio i nostri medici, che sono in prima linea nella lotta al contagio». Tra i 68 caldieresi in isolamento, 38 sono positivi al virus accertati, mentre 17 sono in attesa di conferma di essere stati contagiati. Le due case di riposo, sono al momento indenni dal contagio. «Pare che la diffusione a Caldiero avvenga da parte di positivi asintomatici», dichiara il sindaco, «che contagiano amici e parenti all'interno delle famiglie. Per questo rinnovo l'invito ad evitare assembramenti tra persone e a rispettare le misure di prevenzione. Cerchiamo di essere prudenti e rispettosi della sa-

Novità per i mercati di Soave: il contagio da Covid ha imposto uno stop per quello dell'antiquariato, mentre quello settimanale del martedì mattina, a partire dalle 7, viene regolamentato da severe norme di controllo e vigilanza per contenere il contagio da Covid. Con una prima ordinanza del 12

novembre, il sindaco Gaetano Tebaldi ha disposto la sospensione del mercatino dell'antiquariato e del collezionismo, che si tiene ogni terza domenica del mese, finchè l'ordinanza non verrà revocata. Questa decisione è stata presa, poiché «il mercatino, per le sue caratteristiche, la sua ubicazione e per l'intensa frequentazione»,

spiega Tebaldi, «non consente di garantire l'osservanza delle necessarie misure di precauzione e in particolare misure idonee ad evitare assembramenti, nonché la disponibilità di rispettare le distanze raccomandate per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica». Invece l'accesso al mercato del martedì mattina in centro storico sarà scaglionato e monitorato da personale da addetti alla vigilanza ai tre varchi di accesso all'area mercatale: piazza Castagnedi-Porta Verona, via Contrada degli Ebrei e corso Vittorio Emanuele II all'intersezione con via Mutinelli. «La polizia locale potrà individuare un posteggio diverso nell'area di vendita per gli ambulanti», ha disposto il sindaco nell'ordinanza, «qualora ne ravvisi la necessità per motivi logistici e di sicurezza, senza che l'intestatario del posteggio possa pretendere o vantare eventuali diritti». Questo per consentire il necessario distanziamento sociale dei clienti tra una bancarella e l'altra. Gli ambulanti sono chiamati a garantire il rispetto delle disposizioni di sicurezza di fronte al proprio posteggio, che sono: indossare la mascherina, un senso unico di marcia per gli acquirenti e un accesso ed un'uscita differenziati per ogni spazio di vendita. Z.M.

lute di tutti. I numeri odierni si riferiscono a comportamenti di 15 giorni fa, nella prima fase delle chiusure imposte dal premier Giuseppe Conte».

Chi si trova in isolamento, inoltre, deve effettuare la raccolta rifiuti in modo particolare. Molti infatti continuano a conferire normalmente i rifiuti, sebbene siano risulta-

ti positivi al Covid. Per questo bisogna assolutamente comunicare la propria situazione all'azienda Serit, attraverso il numero dedicato: 800. 125850. •

Soave

Sospesoilmercatino dell’antiquariato vigilanzaalsettimanale

Spesaa un bancodi frutta everdura

Lescarpetterosse monitocontro laviolenzaalledonne EglialunniditerzedellaPascoli rifletterannosuquestotema Alessandra Scolari

L’amministrazione comunale e l’istituto comprensivo Giovanni Pascoli di Grezzana celebreranno dopodomani la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con due iniziative. Accanto alla panchina rossa - collocata dal Comune a nord della chiesa parrocchiale - sarà inserita una teca, realizzata dal laboratorio FabLab di Grezzana, contenente delle scarpette rosse opera dell’artista grezzanese Cristina Annichini quale simbolo della violenza sulle donne e per non dimenticare le molte vittime di discriminazioni e brutalità, come recita la delibera di giunta presentata dall’assessore Federica Maria Veronesi. Gli studenti delle terze della scuola media Pascoli, invece, si fermeranno per riflettere assieme a Cristina Martini, ricercatrice di ProsMedia, e a Cristina Cobelli psicologa, mediatrice del Consultorio Famiglia e comunità di Grezzana - sul tema «L’amore non è violenza. Stereotipi e rappresentazioni della stampa nei casi di violenza di genere». Sottolinea il dirigente scolastico Sergio Cavarzere:

«Gli alunni approfondiranno, in particolare, le cause sociali e culturali che portano agli episodi di violenza che, troppo spesso, riempiono la cronaca». Altre proposte di sensibilizzazione, in questi ultimi nove anni sono state concretizzate dal Comune, attraverso la biblioteca comunale, prima fra tutte «Il Mondo in Rosa», ovvero le iniziative del mese marzo dedicate alle donne, a cui ha collaborato anche il gruppo «Donne Insieme». Quest’anno era tutto pronto, ma il lockdown ha di fatto annullato gli eventi di marzo. Inoltre a Grezzana ha sede la Fondazione Just Italia, costituita dall’omonima azienda che, nel 2018, ha avviato il progetto «Mai sole al mondo», sostenendo Reama (Rete per l’Empowement e l’auto mutuo aiuto) di Milano, un’associazione che dal 2002 si occupa di donne e bambini. A causa del perdurare dell’epidemia da Coronavirus, il tema della violenza o dei maltrattamenti sulle donne sembra passare in secondo ordine e anche per le donne denunciare diventa difficile. Ma chiedere aiuto si può, telefonando al numero 1522 (gratuito, anche dai telefonini), attivo 24 ore su 24. •

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24 Provincia

L'ARENA

Lunedì 23 Novembre 2020

GARDA- BALDO SANZENO DIMONTAGNA. Dopol'aperturadel cantiereametà settembre elo smantellamento dellevecchie strutture, gli operai hannoiniziato arealizzare i basamenti

Nuova funivia di Prada, avanti tutta Ilcalcestruzzo arrivadalcielograzieall’elicottero che in seguito verrà utilizzato anche per il trasporto dialcuni piloni da posizionare nei punti piùimpervi Emanuele Zanini

Avanti tutta con i lavori per la costruzione della nuova funivia di Prada, che inizia gradualmente a prendere forma. Dopo l'apertura del cantiere a metà settembre e il successivo smantellamento delle vecchie strutture, ferme da oltre sette anni, nei giorni scorsi gli operai hanno iniziato a realizzare i plinti, cioè i basamenti – una trentina in tutto, almeno sei quelli già terminati – sui quali, in un secondo momento, verranno installati i piloni. Piloni che sosterranno i cavi su cui scorreranno la nuova cabinovia nel primo tratto e la seggiovia nel secondo fino in vetta al Baldo, nei pressi di Cima Costabella. In questa fase iniziale dell'intervento, che sta avanzando a pieno ritmo, si sta utilizzando un elicottero per trasportare i carichi di calcestruzzo da versare negli scavi, distanziati a diversi metri

L’obiettivo èquellodiiniziare aposaretra febbraioemarzo leinfrastrutture dell’impianto

uno dall'altro, realizzati lungo il tragitto, in cui piantare i piloni. Il velivolo impiegato negli ultimi giorni ha fatto continuamente da spola dal punto dove si trova il materiale che poi va a creare il basamento e le grandi buche dove vengono realizzati, sul momento, i plinti, i quali misurano quattro metri di lato per un totale di sedici metri cubi di volume. La stessa cosa avverrà nei prossimi giorni. Per trasportare un metro cubo di calcestruzzo sono necessari due viaggi e mezzo dell'elicottero, che a svolgere quest'ultimo tragitto impiega poco più di un minuto e mezzo. A Prada si trovano le betoniere dove viene fatto il calcestruzzo e viene «confezionato» il ferro che poi fa da armatura alla base di cemento armato dei piloni. Il «quartier generale» dei lavori si trova nei pressi dell'agriturismo Soleneve. Le operazioni finora stanno procedendo spedite, grazie anche al bel tempo che sta agevolando gli interventi. Se non ci saranno intoppi causati dal maltempo, i plinti potrebbero essere conclusi entro tre, quattro settimane, sostengono dalla funivia di Malcesine, incaricata di realizzare l'opera grazie ad un progetto da 3,6 milioni di euro. L'elicottero verrà utilizzato

anche in altre fasi dei lavori, per esempio per trasportare alcuni piloni che verranno posizionati nei punti più impervi, dove i camion non hanno la possibilità di arrivare. Potrebbe essere utile anche nel trasporto di materiali per la costruzione, per esempio, della nuova stazione intermedia, ma non solo. I prossimi mesi, quindi saranno dedicati proprio alla realizzazione delle strutture portanti che sosterranno le cabine e la seggiovia. Il fattore clima rimane determinante. In questo senso Atf, Azienda trasporti funicolari Malcesine Monte Baldo, sta incrociando le dita, sperando in una stagione invernale non troppo rigida e soprattutto asciutta, che consenta cioè di non interrompere i lavori a causa della pioggia o della neve. Rimane poi anche un interrogativo sull'evoluzione dell'emergenza sanitaria ancora ben lungi dall'essere risolta e su cui, come è noto, è molto difficile fare previsioni. Se tutto andrà per il verso giusto, per l'inizio del prossimo anno dovrebbe essere conclusa la fase dell'installazione dei piloni, mentre tra febbraio e marzo, sempre del 2021, potrebbe iniziare la graduale posa delle infrastrutture della nuova funivia. In questo caso ci sarebbero

Caprino

Attivatiigruppidistudio organizzatidalComune

L’elicotteroche trasportai carichidi calcestruzzo

i tempi tecnici per riaprire la funivia di Prada nel corso del prossimo anno, con le persone che potranno tornare così a salire da Prada fino in vet-

ta, a Costabella, a oltre 1.800 metri di altitudine, viaggiando di nuovo sull'impianto a fune rinnovato. •

Cisono ancorapostiliberi per partecipareai «Gruppi di studio»organizzatidal Comune diCaprino, inparticolare dall'assessoreai Servizisociali eallePolitiche giovanili, Irene Armani,incollaborazione con il Servizioeducativodell’Azienda Ulss9Scaligera ela CooperativasocialeIl Ponte di Verona.Possonoessere frequentati,acausa del Covid-19,solodai ragazzini dellescuole primariae secondariadiprimogrado, quindidellafascia d'età cheva dai6 ai14 anni».«Lescuole sonoiniziate danonmolto, ma cisono già compitidafare, lezionidastudiare, temida ripassare»,fapresente Armani. «Abbiamoquindi predisposto questeattivitànelrispetto dellevigentinorme cautelari finalizzatealcontenimento delladiffusionedel virus».I «Gruppidistudio», attivitàdi supportoscolasticoseguite daglioperatoriqualificatidella cooperativail Ponte,si svolgerannotuttinell'edificio diviaPertinidove si trovavala direzionedidattica dell'Istituto comprensivostatale di Caprino»,precisa. I corsi riguardanogli alunnidella primariediPazzon, chesi incontranoil lunedìeil mercoledìdalle13alle 16,e delleprimarie delcapoluogo a cuisono riservati il mercoledìe

Un’alunnafa icompiti ilgiovedì nelmedesimo orario.È sempreprevisto il pranzoal sacco. Aglistudentidellasecondariadi primogradosono stati dedicati i martedìpomeriggio,nel medesimoorario (sempre con pranzoa sacco),piùil mercoledìe ilvenerdì dalle16,30 alle18. «Finora»,fasapere sempre l'assessoreArmani,«si sono iscritti11alunni delleprimarie e8 dellesecondarie.Maci sono ancorapostiliberi.Vorrei ringraziarela dirigente scolastica eilcorpo insegnantichehanno caldeggiatola partecipazionea questeimportanti attivitàdi supportoa quellescolastiche ». Il costodelservizioè23 euro al mese.L'iscrizione sifa compilandol'appositomodulo scaricabiledal sito www.comunecaprinoveronese.it doveci sono anchealtre informazioni.Sipuòanche contattarelaeducatrice comunale telefonando,dalunedì a venerdì, dalle8,30alle 12,30,allo 045.6209942. B.B.

AMBIENTE. Al meeting del Ctg Aca hanno partecipato naturalisti ed associazioni ambientaliste GARDA Ilsindacoannuncia cheil testsipotrà fareapartireda oggi

«Per valorizzare il monte Baldo Arrivailtampone rapido nellaversione drive-in dobbiamorimanereuniti» Si vuole creare un coordinamento compostodaveronesietrentini Un «coordinamento» veronese-trentino, composto da associazioni e amministrazioni, per valorizzare il Baldo sotto un unico progetto dell'Unesco. Si è tenuto un incontro virtuale tra i rappresentanti di numerose associazioni baldensi sul tema della difesa e della valorizzare del monte Baldo. Un faccia a faccia su due progetti entrambi condotti sotto l'egida dell’Unesco ma incompatibili tra loro. Uno è il Mab - Man e the Biosphere - proposto dall'Unione Montana del Baldo-Garda e l'altro è quello già avviato dalla Provincia autonoma di Trento che punta a iniziare l'iter di riconoscimento al Baldo di Patrimonio dell’umanità. Al meeting, promosso dal Centro turistico giovanile (Ctg) Animatori culturali ambientali (Aca) Monte Baldo, presieduto da Maurizio Delibori, hanno preso parte rappresentanti di Legambiente,

Wwf Verona, Italia Nostra, associazioni Baldofestival, Sorasengi, Orchidee selvatiche, Equipe Natura, BirdWatching, il Club alpino italiano (Cai), Ctg Brenzone, nonché molti naturalisti e appassionati del Baldo veronese e trentino, tra cui i professori Daniele Zanini, Roberto Lorenzini e Roberto Cesari. Tra gli amministratori si è collegata il sindaco di Ferrara di Monte Baldo, Serena Cubico, ed è intervenuto il primo cittadino di Costermano sul Garda Stefano Passarini. Hanno seguito la diretta anche i consiglieri, di Garda, Lorenza Ragnolini (Garda Futura) e, di Costermano sul Garda, Alex Sometti (Siamo Costermano - De Beni Sindaco). In linea anche Quinto Canali, ex assessore a Brentonico a sua volta convinto che il Baldo vada valorizzato nella sua interezza. Ha fatto presente Delibori: «Il 58 per cento del territorio del Baldo fa capo alla Regio-

Vedutadellago dal monteBaldo

ne Veneto, il 42 pr cento al Trentino Alto Adige. Vi sorgono 15 comuni per un totale di circa 60.300 residenti». All’incontro ha sottolineato «l'unicità del Baldo come scrigno di una biodiversità unica e come custode di una storia millenaria che, dal Paleolitico, arriva ai giorni nostri. Non ha senso dividerne la valorizzazione sulla base di due

progetti completamente diversi e tra loro incompatibili», ha evidenziato. Anche Zanini ha notato «come la conoscenza approfondita ed estesa di tutti i fattori costitutivi dell’ambiente baldense, dal punto di vista scientifico, debbano favorire un’inclusione territoriale unitaria e lo sviluppo di politiche e azioni comuni su tutto il territorio e non progetti separati». I rappresentanti delle associazioni del posto hanno proposto di sensibilizzare le amministrazioni scrivendo una lettera con raccolta firme affinché si crei un tavolo di confronto unico. Si è anche deciso di creare un coordinamento di associazioni veronesi e trentine che, superando i confini amministrativi e guardando all'unicità naturalistica, storica, sociale del Baldo sensibilizzi ad una unica tutela e valorizzazione sostenibile del territorio. «Entro novembre sarà organizzato un altro incontro per sottoscrivere questo documento comune da sottoporre agli amministratori pubblici locali per invitarli a un confronto costruttivo», ha detto Delibori. • B.B

Precisaildottor Franzini: «Lopotrannochiedere soloi pazientiselezionati dailoro medicidibase»

Da oggi tampone rapido versione «drive-in» a Garda. La possibilità di sottoporsi a questo controllo per sapere se si è positivi al Covid-19 è stata annunciata dal sindaco, Davide Bendinelli, il quale rammenta che, intanto, è ancora possibile, fino a giovedì (incluso), fare la vaccinazione anti-influenzale, caldamente consigliata a chi è anziano o affetto da patologie croniche importanti. Categorie per cui è gratuita. Il punto di riferimento sono sempre i medici di medicina generale che lavorano ai poliambulatori di piazza Donatori di sangue: il dottori Carlo Andrea Franchini, Caterina Pastori e Stefano Vantini. A proposito del tampone il sindaco Bendinelli, per informare la popolazione, ha registrato un video visibile sul sito del Comune. Sui tamponi, che si potranno appunto fare da oggi, precisa il dottor Franzini: «Verranno eseguiti quelli rapidi in modalità drive-in

Tamponerapido

esclusivamente ai pazienti selezionati dai medici in base a una precisa normativa regionale e aziendale (quella dell'Azienda Ulss 9 Scaligera, ndr). L'esecuzione del tampone rapido», assicura, «permette di avere una risposta in tempi ragionevoli che i medici provvederanno a trasmettere ai propri pazienti». Il controllo sarà eseguito in

auto, nello spazio tra il retro degli ambulatori e il parco giochi «con accesso regolamentato dai nostri volontari di Protezione civile, che ringrazio per la disponibilità», dice il sindaco. Tornando ai vaccini antinfluenzali, il dottor Franzini ragguaglia: «È stato di circa un migliaio il numero di persone finora presentatesi. Stiamo cercando di individuare e contattare altri nostri pazienti per i quali, in considerazione della cronicità e gravità della loro patologia, l'esecuzione del vaccino sarebbe indicata». Sono gli stessi medici a rammentare che, soprattutto in questo momento pandemico, vaccinarsi è importantissimo. Perché alcuni sintomi dell'infezione da Covid-19 sono molto simili a quelli dell'influenza. Perché più gente è vaccinata e meno probabile è che i sintomi legati al virus possano essere confusi con quelli dell'influenza, che è in ogni caso meglio evitare anche perché la possibilità di contrarre entrambe le patologie aumenta significativamente il rischio di complicanze anche gravi. • B.B


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Primo Piano

Lunedì 23 Novembre 2020 www.gazzettino.it

L’emergenza a Nordest

Il Veneto conferma le restrizioni, spiragli per alcune attività Nuova ordinanza da oggi al 3 dicembre `Per ora ammessi motoria e canto a scuola Ferramenta, apertura in vista nel weekend In Fvg niente zone rosse: tamponi a tappeto `

LE MISURE VENEZIA Stretto fra due regioni arancioni quali l’Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia, da oggi il Veneto continuerà ad essere «una zona gialla plus», almeno fino al prossimo 3 dicembre. In mattinata il governatore veneto Luca Zaia presenterà la nuova ordinanza, che dovrebbe sostanzialmente confermare le regole entrate in vigore il 14 novembre, «salvo alcuni piccoli aggiustamenti sull’onda dell’esperienza maturata in questi dieci giorni»: si profilano alcuni spiragli nelle aperture del fine settimana, ma limitati a determinate categorie merceologiche, visto che le curve dei contagi e dei ricoveri non consentono rilassamenti. I suoi colleghi confinanti erano già intervenuti a modificare i rispettivi provvedimenti, ma mentre Stefano Bonaccini aveva mantenuto le restrizioni regionali in parallelo a quelle statali, Massimiliano Fedriga si era adeguato alle limitazioni prescritte a livello nazionale e ieri ha fatto marcia indietro

sull’ipotesi di introdurre alcune aree rosse, preferendo optare per una campagna di tamponi a tappeto nei Comuni più infetti.

CAPISALDI E PRECISAZIONI Zaia ha lasciato intendere che resteranno in piedi i capisaldi dell’ordinanza, come l’obbligo di mascherina praticamente dappertutto, l’autorizzazione a fare passeggiate nei luoghi poco affollati, la regolamentazione dei mercati, il divieto di consumazione al

banco dopo le 15. Quanto alle chiusure del sabato (per le medie e grandi strutture di vendita) e della domenica (per tutti i negozi), potrebbe essere consentita l’apertura di qualche attività in più. Per esempio si parla delle rivendite di ferramenta (ma in Emilia Romagna sono stati sbloccati anche i prodotti per l’igiene della persona e della casa, nonché gli articoli di cartoleria e cancelleria), con la precisazione che i distributori di gpl e metano pos-

sono restare operativi sette giorni su sette. Quest’ultima puntualizzazione era contenuta in uno dei periodici “chiarimenti” pubblicati sul sito della Regione, ma a quanto pare non è apparsa sufficientemente ufficiale agli occhi esterni. È successo anche per lo stop all’educazione fisica e a quella musicale (se comporta il canto o l’uso di strumenti a fiato), alle elementari e alle medie: diverse scuole hanno sospeso le lezioni, malgrado Palazzo Balbi

LA RICHIESTA

TENSIONE SOCIALE Il pensiero va ancora alla rabbia sociale che si respira ovunque: «Moltissimi cittadini patiscono pesanti condizioni economiche che rendono il futuro più incerto. Non posso pensare davvero che l’Italia non possa permettersi alcuni mesi di tregua istituzionale e politica». Il primo cittadino di Padova, sostenuto da una coalizione di cen-

avesse postillato che non era ancora arrivato il prescritto parere del Comitato tecnico scientifico nazionale. Al riguardo l’Avvocatura ribadisce che la richiesta, pendente ormai da una settimana, non ha ancora ricevuto risposta, per cui «attualmente non è vietato lo svolgimento dell’attività musicale e fisica».

IN SEI COMUNI Nel frattempo in Friuli Venezia Giulia, dopo l’ennesimo con-

Il prefetto di Venezia lascia la terapia intensiva

SEMPRE OPERATIVI I DISTRIBUTORI DI GPL E METANO MA RESTA L’OBBLIGO DI MASCHERINA VISTI I NUMERI DEI CONTAGI

PADOVA «Da otto mesi noi sindaci ci troviamo ogni giorno in trincea. Non c’è solo la gestione dell’emergenza sanitaria: dobbiamo anche reggere l’urto della rabbia sociale, delle ansie e dalle legittime paure dei nostri concittadini, evitando pericolose derive». È questa la premessa che porta il sindaco di Padova Sergio Giordani a invocare un forte sostegno da parte dell’intero Parlamento. «Come sindaci - evidenzia Giordani - abbiamo bisogno di vedere una politica nazionale più unita e non dilaniata da continue liti e divisioni che poi ricadono inevitabilmente sui nostri territori contribuendo a dividere anche le nostre comunità. C’è addirittura chi trova il tempo di sdoganare o accarezzare teorie negazioniste quando noi sul territorio siamo ogni giorno a pregare i cittadini di rispettare le necessarie prudenze».

DIAGNOSI L’esecuzione di un tampone per la ricerca del Coronavirus

MERCATI SOLO REGOLAMENTATI L’attività degli ambulanti prevede varchi, distanze e contingentamento

Giordani, appello a Roma: «Non abbandonate i sindaci, siamo noi in prima linea» SINDACO Sergio Giordani lancia un appello bipartisan alla collaborazione tra forze di governo e di opposizioni richiamandosi alle parole di Mattarella

trosinistra, si attende ulteriori aiuti da Roma. «In questi mesi ho sentito il governo vicino in modo concreto, sono giunti a Padova milioni di euro che hanno evitato il tracollo finanziario, raggiunto il quale non saremmo stati in grado di erogare i servizi per le persone. Certo, ora chiedo con forza nuovi aiuti per far fronte alla seconda ondata e ci sarà modo di parlarne. Non importa il colore del governo - insiste - io ci avrei comunque collaborato in ogni modo anche se fosse stato di segno diverso. Siamo in emergenza nazionale, siamo come in una guerra. In Veneto i 7 sindaci dei capoluoghi che siano di destra o di sinistra stanno collaborando con Zaia e va benissimo così, insieme siamo chiamati a dare risposte ai veneti. Tutti devono seguire l’in-

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VENEZIA Tra i ricoverati “eccellenti” per Covid c’è anche il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, che dopo essere stato portato anche in terapia intensiva per ragioni precauzionali sembra però ora avviato sulla via della guarigione. Zappalorto, trevigiano di 64 anni, già prefetto a Udine (era stato anche commissario del Comune di Venezia dopo lo scandalo Mose e la caduta del sindaco Orsoni), si trova dall’inizio della scorsa settimana ricoverato all’ospedale Civile del capoluogo veneto. In un primo tempo accolto nell’area riservata ai malati infettivi non gravi, nei giorni scorsi è stato ricoverato in terapia intensiva in via prudenziale, ma le sue condizioni non sarebbero mai state preoccupanti. In ogni caso, a conferma dei miglioramenti in corso, già oggi o domani il prefetto di Venezia sarà nuovamente portato nel reparto di cura Covid intermedio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL PRIMO CITTADINO DI PADOVA DI CENTROSINISTRA VALUTA POSITIVA L’APERTURA DI BERLUSCONI: «C’È BISOGNO DI DIALOGO»

fronto con il team di esperti capitanato dal professor Fabio Barbone, la Regione ha ritenuto inutile l’istituzione di micro zone rosse, viste le dimensioni ridotte dei Comuni interessati. Si è preferito scegliere il modello altoatesino e sottoporre la popolazione dei paesi con più contagi a un controllo diagnostico di massa, che stando a ciò che filtra inizierà da domani. Nel dettaglio, i Comuni coinvolti saranno sei: in provincia di Pordenone si tratta di Castelnovo del Friuli (834 abitanti) e Claut (887); in provincia di Udine, Paularo (2.457), Socchieve (883) e Sutrio (1.267); in provincia di Gorizia, Dolegna del Collio (329). L’esperimento potrà essere esteso ad altri Comuni.

IL BOLLETTINO Ieri a Nordest sono stati registrati altri 3.709 contagi e 37 decessi. In particolare, il Veneto ha rilevato 3.034 nuovi casi (totale 124.005) e 24 vittime (dall’inizio 3.236), con i ricoverati che salgono a 303 in Terapia intensiva e a 2.368 in area non critica, mentre le persone in isolamento domiciliare scendono a 39.051. Invece il Friuli Venezia Giulia ha contabilizzato 675 nuove infezioni (nel complesso 24.658) e 13 morti (dal principio 646), con i degenti che arrivano a quota 56 in Terapia intensiva e 545 negli altri reparti, più altre 12.450 persone in quarantena. Marco Agrusti Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

dicazione del Capo dello Stato Sergio Mattarella e collaborare».

COLLABORAZIONE Nonostante rappresenti un Comune governato da un altro colore politico, Giordani assicura di aver «apprezzato moltissimo lo spirito costruttivo con cui Silvio Berlusconi ha teso la mano al governo e anche la risposta pragmatica del Pd. Questo è il modo di lavorare e ciò non significa che vengono meno le posizioni e i ruoli di maggioranza e opposizione, ma nelle città abbiamo bisogno di vedere questi segnali di concordia non la contrapposizione becera nell’ora più buia. C’è da stupirsi davvero ed è un Paese assai strano quello in cui qualcuno da destra ha pure accusato il Cavaliere di cercare inciuci». «Il leader di Forza Italia - chiude Giordani - ha solo fatto quello che ci si aspetterebbe da ogni opposizione moderna di una grande potenza occidentale. Cerchiamo di guardare tutti un centimetro oltre la variazione percentuale del consenso temporaneo del proprio partito e comprendiamo appieno la gravità della situazione. Sui livelli locali rischiano di divampare incendi di malcontento e lo dobbiamo evitare a ogni costo. Chi ama l’Italia non specula sul dolore e si rimbocca le maniche per superare questa fase». Gabriele Pipia © RIPRODUZIONERISERVATA


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Primo Piano

Lunedì 23 Novembre 2020 www.gazzettino.it

Grido d’allarme Ascom: «Zero turisti, hotel vuoti» Non va meglio per i clienti business `Le Terme si “salvano” con i week end Bertin: «Così non si va avanti a lungo» «Ma la situazione è tragica anche lì» `

LO SCENARIO PADOVA «La situazione degli hotel continua a essere tragica, l’unico spiraglio di speranza è qualche turista dei dintorni che decide di passare il fine settimana ad Abano e Montegrotto». Patrizio Bertin non fa nulla per nascondere la sua preoccupazione. Il settore alberghiero a Padova e provincia – come del resto in tutto il mondo – di fatto non è mai uscito dal lockdown. Il sostanziale azzeramento del turismo internazionale e la contrazione del segmento business stanno mettendo in ginocchio anche gli hotel, i bed & breakfast e, più in generale, tutte le strutture ricettive. «Il quadro generale è sconfortante – ha confermato ieri il presidente dell’Ascom – specialmente in città, le strutture sono praticamente vuote. Turisti stranieri, per ovvi motivi, non se ne vedono. La chiusura delle mostre e dei musei, poi, ha anche azzerato la presenza

degli italiani. Di conseguenza camere non se ne vendono». Non va meglio neppure per gli hotel specializzati nella clientela business che si concentrano soprattutto nell’area est della città. «Da un lato lo smart working che ha ridotto in maniera significativa le trasferte, dall’altro le aziende che solo in parte hanno rispeso a pieno regime – ha detto ancora Bertin – hanno determinato una situazione molto preoccupante che ha quasi azzerato la tradizionale clientela su cui potevano contare queste strutture».

UN BARLUME Se il quadro generale in città

DETERMINANTE LA CHIUSURA DI MOSTRE E MUSEI PER LE PRESENZE ITALIANE IN CITTÁ E PROVINCIA

non è per nulla incoraggiante, una piccola boccata d’ossigeno arriva dalla provincia. Meglio, qualche barlume di speranza s’intravede nel bacino termale. «Intendiamoci, ad Abano e Montegrotto la situazione continua a essere pesantissima – ha messo le mani avanti il numero uno dei commercianti padovani – Detto questo, però, nei fine settimana si registra qualche presenza di turismo locale. Qualcuno, infatti, sta approfittando della possibilità offerte dalle strutture termali: dalle piscine ai fanghi, passando per la cena serale che nei ristoranti tradizionali ora non è possibile». «Purtroppo si tratta di ospiti che si fermano solamente week end – ha continuato – di conseguenza, durante il resto della settimana, le strutture sono praticamente vuote. É del tutto evidente che così non si può andare avanti a lungo». A oggi, tanto in città, quanto in provincia, non si sarebbero registrate chiusure. «Per il momento non ci risulta – ha con-

cluso Bertin – ma, lo ripeto, in queste condizioni non si può resistere per molto tempo». Nel frattempo, però, c’è chi si organizza e trasforma l’epidemia in un’occasione di lavoro. Alcune strutture ricettive presenti in città, per esempio, si stanno trasformando in Covid hotel. Ultima, in ordine di tempo, è la Casa del Pellegrino proprio di fronte alla Basilica del Santo. L’albergo, infatti, ha messo a disposizione dell’Ulss una parte della sua struttura che potrà accogliere i positivi al Coronavirus che non presentano sintomi particolarmente gravi. Già da giugno, invece, a destinare una parte delle sue camere a questa funzione è la Casa a Colori nel quartiere Crocifisso. Attualmente la struttura ospita 6 persone in isolamento fiduciario. Il costo di una stanza singola è di 595 per 10 giorni, tutto compreso. L’ostello finora ha ospitato complessivamente una cinquantina di persone. Alberto Rodighiero © RIPRODUZIONE RISERVATA

In 230mila online per informarsi sulla salute globale IL BILANCIO PADOVA Una settimana di riflessioni su salute globale, ambiente, ricerca scientifica, politica sanitaria, economia: è calato il sipario sulla seconda edizione del “Global Health – Il Festival della Salute Globale”, quest’anno svoltosi solamente online. Ma il Covid-19 non è stato solo un limite, ma uno stimolo sotto diversi aspetti: ha permesso di sviluppare le tecnologie per abbracciare un pubblico più ampio ed è stato lo spunto per riflettere sul rapporto tra uomo e natura e sugli effetti della globalizzazione. Numeri alla fine importanti: 104 relatori italiani e stranieri, per 44 eventi su 7 canali diversi che hanno raggiunto 230mila persone. Questo il positivo bilancio del Festival 2020, ideato e progettato dagli Editori Laterza, con

NUMERI RECORD PER IL FESTIVAL: 104 RELATORI PER 44 EVENTI TRASMESSI SU 7 CANALI DIVERSI

DIRETTORE SCIENTIFICO Walter Ricciardi alla guida del festival con Stefano Vella

il Comune e l’Università degli Studi di Padova, con il patrocinio della Regione Veneto, della Provincia di Padova e della Camera di Commercio di Padova, e la direzione scientifica di Walter Ricciardi e Stefano Vella.

GLI INTERVENTI Tra gli eventi di maggiore successo quello animato dal direttore del Centro per lo Sviluppo sostenibile della Columbia University Jeffrey Sachs, che ha messo in luce come quella attuale sia una crisi di governance, in quanto i governi sapevano da mesi che avrebbero dovuto comportarsi meglio durante questa seconda ondata e si conoscevano le misure da attuare che però invece non sono state implementate. Sull’ambiente si è centrato l’intervento del climatologo Luca Mercalli che ha sottolineato come i danni della crisi climatica siano già in corso e «ormai possiamo solo moderare i sintomi». La docente di Harvard Francesca Dominici ha illuminato sulle relazioni tra l’inquinamento e la salute, e in particolare il Covid-19, mostrando una evidenza numerica di morti per Coronavirus e densità di particolato sottile nell’aria. Richard Horton, direttore della rivista scientifica Lancet, ha ricordato che le persone più povere sono anche le più vulnerabili, e che piuttosto di parlare di pandemia dovremmo riferirci a quello che stiamo vivendo come un “sindemia”, che non possiamo risolvere se ci concentriamo solo sul virus e non sulle problematiche sociali. Fino al monito finale di Ricciardi: «Gli uomini battono i virus da millenni, ma se i virus imparano, e approfittano delle nostre debolezze, sociali e politiche, potremmo arrivare a delle catastrofi». È possibile rivedere tutti gli eventi del Festival sul sito www.festivalsaluteglobale.it e sulla relativa, omonima pagina Facebook. F.Capp. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE CONSEGUENZE La chiusura di mostre e musei ha ridotto ulteriormente la presenza di turisti, soprattutto italiani, in città e provincia. Gli alberghi sono vuoti. Non nasconde la sua preoccupazione il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin (nel tondo)

«Caro Crozza, grazie a nome di Montegrotto» LA SCENETTA MONTEGROTTO TERME In tempi di Covid, si può anche ridere. Così come ha fatto il sindaco di Montegrotto Riccardo Mortandello quando ha visto lo sketch del comico genovese Maurizio Crozza che, nella oramai celebre imitazione del presidente del Veneto Luca Zaia durante l’ultima puntata del suo programma “Fratelli di Crozza”, cita espressamente Montegrotto Terme. Ringraziandolo poi con tanto di messaggio sulla sua pagina Facebook. Nella scenetta, della durata di poco più di un minuto, Crozza è seduto davanti a una selva di telecamere in una stanza che riproduce la sala dove Zaia tiene le sue quotidiane conferenza stampa di aggiornamento sul Coronavirus. Sta affannosamente cercando al

cellulare Roberto Rigoli, il virologo dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e coordinatore delle quattordici microbiologie del Veneto, che ha messo a punto i test fai-da-te annunciati qualche giorno fa dal governatore. Al posto del medico, però, gli risponde una misteriosa Fernanda. Interdetto, “Zaia” chiede dove sia il virologo, ascolta la risposta della donna e poi esclama: “A Montegrotto Terme! Me lo può passare?”. Altra replica dell’interlocutrice e quindi Crozza sbotta stupito: “Ah! Sta tamponando? Allora mi scusi” e chiude la comunicazione, visibilmente imbarazzato. Poi si rivolge a un tal Gelindo, fuori scena, e lo rimprovera aspramente: “Dimmelo, quando Rigoli va a infrattarsi con la mora”. Quindi Crozza/Zaia si lancia in uno sperticato elogio dell’ “Elon Musk della Confederazio-

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ne Veneta” (espressione che il vero governatore ha effettivamente usato nel paragonare il medico trevigiano all’eclettico imprenditore statunitense) per poi concludere: “Lui era uno che già vent’anni fa, quando non esisteva Facebook, postava le foto dei gattini su televideo”.

LA LETTERA «Queste poche righe per ringraziarti di avere citato Montegrotto Terme nella tua ultima in-

IL SINDACO SCRIVE AL COMICO GENOVESE PER LO SKETCH SU RIGOLI: «ANCHE UNA CITAZIONE IN CHIAVE UMORISTICA É DI GRANDE AIUTO»

terpretazione del nostro presidente – scrive Riccardo Mortandello nel suo messaggio rivolto al comico genovese - Anche una citazione in chiave umoristica rappresenta un elemento positivo per il nostro morale in questa fase storica così delicata che stiamo vivendo». Dopo aver ricordato le pesanti conseguenze economiche causate dal Covid al turismo euganeo con la serrata degli alberghi («Cinquemila lavoratori sono a casa»), il sindaco della città termale conclude con un invito a Crozza: «Mi auguro di averti come gradito ospite nella nostra Montegrotto che dell’accoglienza fa il suo cavallo di battaglia da sempre». E chiosa, in tema con il siparietto: «Rigoli e la Fernanda già vengono. L’invito è esteso a Gelindo e compagnia varia». Eugenio Garzotto © RIPRODUZIONE RISERVATA


da pag. 1-3 Quotidiano nazionale

Direttore: Maurizio Molinari

Lettori Audipress 09/2020: 187.327 63

ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA

23-NOV-2020


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Direttore: Luciano Fontana

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23-NOV-2020


Bassano 21

IL GIORNALE DI VICENZA Lunedì 23 Novembre 2020

BASSANO

Storieper giocare Omaggioa Rodari

POVE

L’iniziativa “Tante storie per giocare”, promossa dalla biblioteca civica per rendere omaggio a Gianni Rodari nel centenario della nascita, si trasferisce online e propone per i più piccoli un percorsodiletturacondottodaAnnaBrancifortieFabioDallaZuannain unaseriedi video caricatisul canaleyoutubedella biblioteca.

Raccoltadilibri perlabiblioteca

Per tutta la settimana la scuola primaria di Pove, con il supporto dell’amministrazione comunale, aderisce all’iniziativa di promozioneallalettura“Ioleggoperchè”einvitatuttelepersoneinteressate a partecipare a una raccolta di libri a favore della biblioteca scolastica.Indicazioni sullapagina facebook del Comune.

CARTIGLIANO. Lavoriin corsonel vecchio edificioconl’obiettivodi ampliarlo maanche, infuturo, dicentralizzare leattivitàdell’istruzione

Lamedia fa largoalpolo scolastico IlComune pensadiricavare un’areaperle sedi diasilonidoe materna realizzandospazi collettivi erazionalizzando laboratori,mensee trasporti Riccardo Bonato

Grandi lavori alla vecchia scuola media di Cartigliano, per migliorare l’edificio e per l’adeguamento sismico. Stanno proseguendo a pieno regime gli interventi nel cantiere in viale San Pio X, a due passi dal centro del paese. L’intervento più vistoso è stata la demolizione dell’ala nord, ormai non più funzionale alle attività didattiche. Si sta inoltre lavorando nella zona nella quale c’è stata la demolizione e intorno all’ala sud (quella delle aule). Un grande scavo perimetrale permetterà la realizzazione delle nuove fondazioni. L’idea della giunta guidata dal sindaco Germano Rac-

Intervento da800milaeuro finanziato dalministero conifondi antisismici

Ilsindaco Germano Racchella

chella è di arrivare a un unico polo scolastico in paese. Infatti con le demolizioni è possibile liberare per il futuro spazi che si vorrebbe destinare a edifici per la fascia prescolare (asilo nido, scuola materna). Laccorpamento delle sedi didattiche in un unico sito avrebbe come vantaggio l’ottimizzazione dell’attività scolastica e la possibilità di fruire degli spazi collettivi, in primis i laboratori, senza contare le ricadute positive su altri servizi come la mensa e il trasporto scolastico. Nell’ala dell’ampliamento della scuola media è previsto

di ricavare un atrio di ingresso, due nuove aule, una sala insegnanti al primo piano. Complessivamente, aule e area servizi igienici saranno più spaziosi e il complesso sarà servito da un nuovo ascensore. L’intervento, su progetto dell’ingegnere Flavio Zoncheddu, è seguito dall’ufficio tecnico comunale. L’importo è di 800 mila euro e il cronoprogramma prevedela conclusione nell’estate del 2021. Il finanziamento arriva da apposito decreto del ministero dell’istruzione in base alla legge 232 del 2016, che sosteneva la campagna di messa in sicurezza e adeguamento sismico degli edifici scolastici. Il progetto prevede la generale ricomposizione architettonica, con alcuni accorgimenti di natura funzionale ed estetica. Per la porzione di nuova costruzione saranno utilizzati gli stessi materiali di rivestimento della vicina scuola elementare (primaria). Le aperture saranno rese regolari tra di loro e l’intero insieme sarà oggetto di una tinteggiatura finale. • © RIPRODUZIONERISERVATA

CASSOLA. Un nuovoservizio checonsiglialibri adattiaiproprigusti

della nostra biblioteca», spiega l'assessore alla cultura Marta Orlando Favaro. Per usufruire dell’opportunità basta telefonare allo 0424 530275 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11) e spiegare alle bibliotecarie a quali generi letterari si è interessati, specificando se si preferiscono i classici o le ultime novità. Il personale selezionerà per ciascun lettore il volume o i volumi più adatti, che potranno poi essere ritirati, su appuntamento dall'utente stesso o da un familiare. In alternativa, è

sempre possibile consultare il catalogo online di Biblioinrete o prenotare il titolo desiderato telefonando o inviando un e-mail a prestito@comune.cassola.vi.it. «Con l'occasione avvieremo una piccola campagna di sensibilizzazione sui pericoli del gioco patologico – conclude Favaro -. Tutti i libri saranno infatti consegnati all'interno di una borsetta che porterà stampati, oltre al logo della biblioteca, gli slogan per la prevenzione della ludopatia». • © RIPRODUZIONERISERVATA

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Il giovane Leonardo Scapin “tentailvolo”conunlibro Debuttocome autoretra poesiaenarrativa per il ventiseiennediSolagna LeonardoScapin.Il giovane ha datodapoco alle stampeper i tipidellaAttilioFraccaro editoreil suo primolibro,dal titolo“Tentativo divolo”. Concepitocome unaraccoltadi prosepoetiche, raccontibrevi,

epoesie,il volumeabbraccia scritticompostia partiredal 2017 erielaboratidurante il lockdown dellascorsaprimavera. «Si tratta diunasorta diZibaldone–spiega l’autore- ilcui filo conduttoreèil rapportocon le cose delmondo, dallesperanzedellamia generazioneallapolitica, ai sentimenti».Unlibroche viaggia

“ascheggesparse” (altra definizionedell’autore)chesi concededigressionia voltevolute, altresorteper generazione spontaneaproprio durante la stesura.«Iltutto– come sottolineala prefazione affidata allostoricoinsegnante delliceo BrocchiPaoloSignori – legato dallaconsapevolezza diusarela scritturacomestrumento di crescitaedemancipazione». Uno strumento,lappuntola scrittura, chehapermessoal giovane autoreesordientedi rapportarsi almondo eagli altri immaginando i traguardiche oattendono nella vita. L.P. © RIPRODUZIONERISERVATA

MUSSOLENTE. Dotazioneantipioggia edisicurezza peril Pedibus

“Librisottobanco”,labiblioteca offreconsulenzeai suoilettori Si intitola “Libri sottobanco” il nuovo servizio di consulenza della biblioteca comunale di Cassola, destinato a chi ha voglia di leggere un buon libro ma non ha le idee chiare, a chi non ha dimestichezza con i cataloghi online o a chi semplicemente cerca un consiglio nella scelta. Il progetto mira a offrire ai lettori un servizio di consulenza aggiuntivo alle semplici operazioni di consegna e ritiro dei volumi prenotati on line. «L’obiettivo è supportare, anche a distanza, gli utenti

Ilavori incorso allavecchia scuola media diviale San Pio XaCartigliano BONATO

Alunni colorati di giallo conponchoepettorine IniziativadelComune con l’aiutodelle dittelocali Gli alunni delle scuole primarie del Comune di Mussolente saranno ancora più colorati. Sono stati infatti consegnati i poncho gialli agli allievi delle due scuole primarie di Casoni e di Mussolente e le pettorine catarifrangenti ai volontari e ai bambini del Pedibus. Un’iniziativa, quella delle pettorine, utile e originale, nata su suggerimento dei volontari del Pedibus, in particolare Andrea Dalla Rosa, Christian Ferronato, Paola Lando ed Elettra Dalla Zanna, che l’amministrazione comunale ha accolto volentieri aggiungendo anche la distribuzione dei poncho a tutti i bambini. Fondamentale è stato il contributo di quattro aziende locali (Cma, Onda, Ialc e Caliper), che hanno finanziato tutti insieme l’acquisto degli indumenti così come della Bariplast che li ha prodotti. La consegna ufficiale è stata effettuata dal sindaco Cristiano Montagner e dall’assessore all’istruzione Ellena Bontorin al dirigente scolastico Giacomo Bonpadre, alla prima collaboratrice Michela Zermian e ai bambini e ai volontari del Pedibus di Casoni e di Mussolente. Spiega l’assessore Bontorin: «Le pettorine sono consegnate in comodato d’uso in

Iponcho donatiagli alunnidelle primariedi Casoni eMussolente

modo che, a fine anno scolastico, possano essere ritirate e riconsegnate l’anno successivo ai nuovi partecipanti e ai nuovi volontari del Pedibus. L’idea di regalare i poncho, invece, da usare nelle giornate di pioggia, è nata perché li riteniamo più comodi dell’ombrello e sicuri dal punto di vista igienico. Inoltre proteggono gli zaini evitando così che si bagnino libri e quaderni. E poi il colpo d’occhio nel vedere i nostri bambini tutti in giallo porterà di sicuro più allegria, anche nelle giornate di pioggia oltre che aumentare la sicurezza per

strada». «Il senso di comunità e di unità tra i cittadini si trasmette e si rende evidente anche attraverso piccoli-grandi gesti come questi, grazie al quale le aziende locali hanno reso possibile questa donazione utile e simpatica - commenta il sindaco Montagner -. Il progetto va anche nel senso del rispetto ambientale perché favorisce l’uso del Pedibus da parte di tutti i bambini delle scuole primarie. Un ringraziamento ai volontari e ai gruppi alpini che contribuiscono a fare crescere il servizio». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Taccuino Taxi "Consorzio radio taxi" garantisce la copertura del servizio sette giorni su sette per la fascia oraria che va dalle 5 del mattino all’1 di notte. La nuova struttura è raggiungibile telefonicamente, chiamando lo 0424 567774. Telefono amico Nella vita di ogni giorno si presentano molte occasioni difficili, di disagio. E spesso nessuno è disponibile ad ascoltare. Ora un amico c’è. Telefono Amico è un servizio telefonico assolutamente anonimo, gratuito, effettuato da volontari. Telefono Amico ti ascolta tutti i giorni (festivi compresi) dalle 10 alle 23, al numero 0223272327. Associazione Oncologica San Bassiano-Onlus I volontari dell’Associazione offrono assistenza gratuita ed amichevole a domicilio ai malati e ai loro familiari; accompagnano gratuitamente il paziente in ospedale; prestano ascolto e compagnia. Inoltre l'Associazione offre corsi di: Arteterapia; Tai Chi; Nordic Walking; Linfodrenaggio in acqua; Yoga; Consulenza alimentare. Tel: 342 0488022 o 340 9967046. E-mail: associazione@oncosanbassiano.it Sito web: www.oncosanbassiano.it Pagina Fb: Associazione Oncologica San Bassiano-Onlus Orari: Sportello Ospedale "Tutela dell'Ammalato" il martedì dalle 14.30 alle 16.30. In ospedale il mercoledì mattina ottavo piano con la Tisaneria. Sede (Via Calibri,61B, San Giuseppe di Cassola): Martedì 11-12.30; mercoledì 16.30-19.00; giovedì 9-12.30. Chiamare per appuntamenti. Associazione oncologica Mai Soli Onlus - Associazione Oncologica Bassanese via Beata Giovanna 90 – Bassano del Grappa. Le volontarie/i sono presenti tutti giorni all’8° piano del D. H. Oncologico dell’Ospedale S. Bassiano dalle 9,30 alle 12,30. Il lunedì e mercoledì (mattina) e il martedì-giovedì-venerdì (pomeriggio) all’Hospice Casa Gerosa. Un volontario è presente il mercoledì mattina dalle 9,30 alle 11,30 presso il Punto Associazioni dell’ospedale S. Bassiano per svolgere pratiche di invalidità e legge 104. Con il progetto Andiamoci Insieme tutte le mattine e i pomeriggi della settimana i nostri volontari accompagnano gratuitamente i pazienti alla RADIOTERAPIA dell’ Ospedale S. Bortolo di Vicenza. Il martedì pomeriggio dalle 16,00 (dalle 15,00 con l’ora solare) al piano -1 dell’ospedale S. Bassiano si svolge la Touch Therapy per il riequilibrio energetico del malato al quale seguono gli incontri di condivisione o a tema. Presso la sede di Romano d’Ezzelino si svolgono gli incontri di Make Up “La forza e il sorriso” ogni 2° lunedì del mese e il prestito parrucche su appuntamento. Contatti: 348–0066349 oppure 339-5422384 e-mail: maisoliassociazione@gmail.com - a.cora1@yahoo.it. facebook - mai soli-onlus associazione oncologica Bassano del Grappa sito web - www.maisolionlus.it


LUNEDÌ 23 NOVEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

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dopo il siluramento di fontana

Lega, le mani di Salvini sul Veneto ribelle Stefani il proconsole, sezioni in fermento Il cambio del commissario, con il giovane deputato in pole, avvicina la resa dei conti tra segretario del partito e governatore Filippo Tosatto / VENEZIA

Matteo Salvini e il suo entourage; una discreta frangia dei leghisti veneti in Parlamento; qualche consigliere di maggioranza a Palazzo Ferro-Fini, persino. Con amici del genere, Luca Zaia non ha bisogno di avversari. Architettata in gran segreto, ora la manovra volta a sgambettare il governatore più votato in cinquant’anni di storia regionalista si è palesata tracciando una prima crocetta sulla black list, quella corrispondente a Lorenzo Fontana, ex ministro e commissario - uscente, ormai - di una Liga divenuta campo di battaglia. I SETTE PECCATI CAPITALI

Alla resa dei conti, il lungo sodalizio con il Capitano (del quale è vice federale e compare di nozze) non è valso al veronese la salvezza dal fuoco amico ma, al più, una medaglia di legno, ovvero la nomina a capo del dipartimento Famiglia e valori identitari, circostanza che ne comporta sic et simpliciter la rimozione dal vertice veneto. A lui, creatura politica di Flavio Tosi, uomo di buone letture e cattolico tradizionalista, il “cerchietto magico” ha imputato sette peccati capitali, riflesso di altrettanti impegni assunti in avvio di mandato (correva il luglio 2019) e nel tempo disattesi. Leggi la mancata rivitalizzazione dei circoli, sempre più spenti e disertati dai militanti delusi; la perdurante ostilità tra gli eletti a Roma e a Venezia; l’assenza di confronto in fase di definizione delle candidature del

21 settembre e il varo della terza lista, Autonomia Veneta, giudicata uno sgarbo gratuito al marchio ufficiale; e poi l’insufficiente impegno nella formazione dei quadri e nel tesseramento, fino alla “spartizione” dei nuovi dirigenti locali condivisa con il sornione Zaia. LA CORDATA DEI PARLAMENTARI

Certo, al buon esito dell’operazione - orchestrata da una cordata di deputati e senatori che include Massimo Bitonci, Andrea Ostellari, Alberto Stefani, Dimitri Coin e

Autonomismo labour e destra sovranista? Due linee politiche in rotta di collisione Giorgia Andreuzza, tra gli altri - hanno concorso ulteriori fattori, quali la modesta prova della Lega ufficiale a fronte dell’exploit del Luca pigliatutto e, soprattutto, l’inattesa parabola di Fontana; incaricato di riallineare la “piccola patria di San Marco” al modello sovranista e tricolore, il fiduciario ha istituito un direttorio che include il governatore con tre fedelissimi - Erika Stefani, Roberto “Bulldog” Marcato, Nicola Finco - e un’unica voce fuori dal coro, quella di Bitonci, custode del simbolo. L’INSOFFERENZA VERSO IL MONARCA

Inevitabile, allora, l’approdo autonomista e laburisteggiante, assai lontano dalle parole d’ordine della destra populista e conservatrice coltivata dal Matteo in felpa,

Dall’alto in senso orario: Matteo Salvini e Lorenzo Fontana, Alberto Stefani, Massimo Bitonci, Andrea Ostellari e Roberto “bulldog” Marcato

che ha reagito capovolgendo il tavolo. La successione? Il leghismo delle origini l’avrebbe delegata al voto del congresso; nel partito attuale, commissariato dall’estate 2018, il prescelto sarà calato dall’alto. Ostellari? È già coordinatore in Emilia Romagna e rumors insistenti lo vogliono candidato sindaco a Padova nel 2022. Mario Conte? Il sindaco di Treviso è un emergente però i

suoi screzi con Zaia suggeriscono prudenza. Favorito d’obbligo, allora, è il padovano Stefani: 28 anni appena, laurea in giurisprudenza e faccia da bravo ragazzo, è deputato-sindaco di Borgoricco. Spalleggiato dalla Lega Giovani, avrà il compito di arginare lo strapotere zaiano - definito «una monarchia istituzionale e mediatica che nega spazio alla dialettica» - epurando (una vol-

ta ancora) le federazioni scomode, fino a “normalizzare” l’ala irriducibile all’egemonia lumbard. Una prospettiva che già suscita tensioni nel circuito delle sezioni. SPUNTA LA TERZA COMPONENTE

E se Luca Zaia sceglie il silenzio (non l’inazione, però), Fontana, dopo aver giocato d’anticipo rispetto all’annuncio ufficiale, chiama a raccolta la sua corrente che conta

l’eurodeputato Paolo Borchia e il coordinatore dei giovani Piergiovanni Sorato; i dirigenti provinciali Matteo Celebron, Nicolò Zavarise e Andrea Tomaello; i parlamentari Vito Comencini e Vania Valbusa. La volontà è di rappresentare un outsider tra i duellanti maggiori. Perché il redde rationem - è facile profezia - procede a passo svelto. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

emergenza contagi

cappelletti (m5s)

Il consiglio regionale trasloca a Ca’ Corner

«Pedemontana buco nei conti con 4 mila auto al giorno»

Il segretario generale di palazzo Ferro Fini ha sospeso il servizio al bar e alla mensa per i dipendenti Positivo un motoscafista VENEZIA

Il consiglio regionale vuole traslocare. Dopo l’acqua alta di novembre con la fuga a Treviso nella cattedrale con parco ormai deserta della Provincia, i 51 consiglieri dovranno imparare a vogare per muoversi in gondola sul canale Grande. Anche i motoscafisti sono vittime del Covid, perché i consiglieri raramente vanno a piedi tra le calli. I tempi sono sempre molto stretti e con il taxi d’acqua lo spettacolo è magnifico. La prossima convocazione dell’assemblea si potrebbe tenere a Ca’ Corner, sede della prefettura e della Provincia di

Venezia, altro ente desautorato di poteri ma tenuto in vita dalla Città metropolitana guidata dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, padrone di casa. Il dibattito è aperto: l’alternativa è restare a casa o in ufficio e attaccarsi al computer. Da remoto. Come in primavera. Un dato è certo: l’Rt del consiglio regionale è da zona rossa. Anzi peggio, da clinica pneumologica o da malattie infettive. 9 positivi su 51, pari al 17,6 per cento. In realtà con gli 8 assessori esterni nominati da Zaia il rapporto scende al 15 per cento. Insomma, palazzo Ferro Fini va sanificato da cima a fondo per l’incolumità del personale che ci lavora e così pure palazzo Balbi, perché il contagio riguarda anche tre assessori. Nessuna istituzione ha un rapporto così da incubo, solo gli ospedali. A Montecitorio Pd e M5s hanno registrato

L’aula del consiglio regionale a palazzo Ferro Fini

difficoltà con il numero legale per alcune deffaillances ma i casi Covid si contano sulle dita di due mani. Se ci fosse il rapporto del 15% come in Veneto almeno 90 deputati sarebbero ko. Al Senato invece grazie alla regia del “questore” Anto-

nio De Poli i contagi sono inesistenti ma il Parlamento ha scelto di non votare da remoto. Tutti in aula. Sempre. A Venezia da quasi 50 anni stanno stretti sui banchi, gomito a gomito, microfono su microfono. I vincoli della Soprin-

tendenza devono aver confuso le idee all’architetto che ha disegnato l’emiciclo. Il principato veneto, per dirla con Crozza, meriterebbe una sede migliore e così il trasloco nell’aristocratica Ca’ Corner è senz’altro gradito: gli scranni sono più eleganti e comodi. Durerà fino a maggio? Non si sa. La pandemia non dà tregua. E il presidente Ciambetti si è dovuto arrendere all’ultimatum del segretario generale Roberto Valente che ha sospeso il servizio bar e mensa al Ferro Fini, con sanificazione immediata. Scelta doverosa e perfetta. L’ultimo contagio riguarda il consigliere FdI Tommaso Razzolini, che da dato l’allarme mercoledì scorso dopo il tampome rapido. Ora si trasloca. E la mascherina? E l’igiene delle mani? Massimo rigore. Eppure il Covid viaggia con l’Rt del 15%. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

VICENZA

Non si rassegna: Enrico Cappelletti, ex senatore e candidato M5s alla presidenza della regione contro Zaia, ribadisce le critiche alla Pedemontana: «Poco traffico da Malo a Bassano e il tratto da Breganze, decantato nel l’ ultima inaugurazione, poteva essere percorso prendendo la nuova Gasparona, impiegando lo stesso tempo e senza pagare alcun pedaggio. I 4 mila passaggi odierni sono l’85% in meno di quelli necessari per andare a pareggio (27 mila, poi saliranno). Esileranti gli squilli di giubilo di Zaia». — © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L'ARENA

Lunedì 23 Novembre 2020

VERONA

Telefono 045.9600.111 Fax 045.9600.120 | E-mail: cronaca@larena.it

LA DOMENICA «GIALLA». Il presidente della Regione a La7: «Si mette in sicurezza la vita delle persone». E a De Luca: «Tamponi “fai da te“, se funzionano saranno per tutti»

Zaia: «Quando esce, farò il vaccino» Assembramenti,in centro due solemulte sabato.Molti controlli ePolizialocale sottopressione perfalse«allerta affollamento» Paolo Mozzo

Fotografia di un fine settimana veronese quasi normale. Centro frequentato ma senza «assembramenti» né interventi di rilievo da parte della Polizia locale: seconda prova, nei giorni più critici, della «zona gialla plus» decisa dal presidente del Veneto, Luca Zaia. Il quale si dichiara «deciso a reiterare il provvedimento». «Non siamo usciti da questo “casino“, anche se il sistema sanitario, l’organizzazione e il lavoro dei medici ci consentono di restare nella fascia di rischio più bassa», la meno dannosa per tutti. E aggiunge, in replica polemica e diretta ai dubbi espressi nei giorni scorsi da Andrea Crisanti, microbiologo dell’università di Padova e suo (ormai ex) collaboratore nella prima fase dell’emergenza Covid-19 in Veneto: «Appena esce il vaccino, io lo farò». LAPOLEMICA. «Non sto facen-

do campagna per le grandi aziende farmaceutiche o altre stupidaggini diffuse dai negazionisti», spiega a «L’Aria che tira», in onda su La7,

Numerose leverifiche negliesercizi commerciali, dovecomunque sirespiralacrisi Segno di speranza: dueragazzi chesibaciano inunauntempo affollatavia delcentrostorico

con l’Arena e le montagne di Cortina proiettate alle spalle. «Penso semplicemente che, avendo studiato i vaccini, a differenza di chi parla senza neppure sapere cosa siano, si deva prendere atto di come questi siano stati provati su 70 mila persone». Il presidente della Regione conferma la futura «non obbligatorietà» della somministrazione, che sarà comunque su base volontaria. Ma poi si sfoga, mirando diritto «a un certo negazionismo che esagera con le affermazioni», alimentato spesso «dalle fake news»: «Chiariamolo una buona volta: la mia libertà finisce dove inizia la tua e viceversa. Abbiamo l’opportunità di mettere in sicurezza la vita delle persone ma sembra che ora sia un problema anche l’affermare di essere pronti a vaccinarsi. I “social media“ in generale hanno ormai dato il premio Nobel a tutti». Sintesi sferzante: «Chiunque ora può parlare di sanità pubblica». Il Veneto è destinato, dunque, a restare «zona gialla plus», grazie alla «più bassa percentuale nazionale di ospedalizzazione e occupazione delle terapie intensive. Ma con l’imperativo di non abbassare la guardia». LASFERZATA. Zaia riserva an-

che una replica diretta al collega campano, Vincenzo De Luca. «A lui dico “Adda’ passà ’a nuttata“. La sperimentazione ci dirà se i “test fai da te“ siano validi o meno. Ma negare una possibilità ai cittadini non credo sia giusto», ribadisce in risposta ai dubbi sollevati sull’attendibilità dei «tamponi rapidi». «È una partita seria, in fase di sperimentazione, poi invieremo i dati al ministero della Salute. Gli Usa ci hanno preceduti e speriamo di non arrivare ultimi stavolta su questa metodologia. Se il tampone fai da te sarà disponibile ciò

Zavarise

«Divietifatti rimuovere daipannelli»

ControllidellaPolizialocalein viaMazzini: resta altala guardia perevitare gli assembramentiin centro FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI

avverrà per tutti, non solo per i veneti». VERONA GIALLA. Ieri, con 40

Passeggioeconsumazioni alsole tiepido dipiazza Bra

tra agenti e ufficiali della Polizia locale in servizio, sono state controllate tra mattinata e pomeriggio 185 persone e 187 esercizi commerciali. Zero sanzioni. Poco diversa l’istantanea del sabato, con uno schieramento di controllo raddoppiato: due multe, 270 verifiche individuali e 120 nelle strutture di vendita. Corso Porta Borsari, le vie Mazzini e Cappello, come altre zone definite a rischio nell’ordinanza «numero 101» del sindaco, non hanno mostrato criticità». PRESSIONE. Poco o nulla, sul

Inegozi (ieri chiusi)cercherannodi risollevarsicon laBlack Week

piano dell’ordine pubblico. Salvo l’intasamento dei centralini della Centrale operativa della Polizia locale, tempestati di segnalazioni. Molte delle quali frutto dell’«ansia da delazione» già vista nel primo «lockdown». Un bar in Valpantena che, a detta del chiamante, doveva essere chiuso ma in cui un gruppo di giovani stava, regolarmente, registrando un video musicale. Proteste anche per la (normale) partita della Virtus e per gli «assembramen-

ti» in un vivaio in Valpantena dove si vendevano, in base alle norme, le piante mentre erano chiusi, come previsto, gli spazi commerciali natalizi. Altrettanto per un presunto supermarket «affollato»: in cui, a verifica effettuata, si entrava uno alla volta. Evidentemente, su alcuni, la situazione attuale produce pesanti effetti sulla psiche. Con riflessi anche sull’operatività della Polizia locale, per la quale vale l’equazione «una segnalazione, una pattuglia». IN CENTRO. Coppie,

micro-gruppi di amici. Messa distanziata in Duomo, con il gel all’ingresso al posto dell’acquasanta. «La mattina si tiene, il pomeriggio è un disastro» ammette Andrea Orlandi, titolare della caffetteria «Al Duomo». «Impossibile programmare, speriamo di tornare presto ai “bei tempi“ che appaiono oggi così lontani». Le vie del lusso ispirano tristezza. Ma in Corso Portoni Borsari avviene la «rivoluzione»: due ragazzi si baciano, persi e incuranti dei (pochi) passanti. Non hanno, va da sé, la mascherina. Sono un primo, timido, segno di salvezza. Auguri. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Unodeipannelli inautostrada «Dopol’InsistenzadellaLega, l’immediatasegnalazioneal sindacodellacapogruppoin Comune,Anna Grassi,ela collaborazionecon gli operatorieconomicidel territorio,sui pannelli informativiposti inautostrada enelComune diVerona èstato toltoil messaggio deldivieto delpasseggio incentro». Lodicel’assessoreal commercioecommissario provincialedellaLega Nicolò Zavarisechespiega: «La Lega haraccoltole segnalazioni arrivatedallecategorie economiche,la comunicazione degliultimigiorni aveva causatoconfusione,vista anchelasemantica delleparole usata:erafacilescambiare la parolapasseggio con passaggio,con laconseguenza chemoltagentehaevitato a prioridiraggiungere il centro perfareacquisti». «Ilperiodoècertamente difficileenonpossiamo permettercierrorisuperficiali chepossonocostare anche caroai nostri artigiani, commerciantieimprenditori cheoggi hannonecessità di tuttoilnostro supporto. Categoriefortemente penalizzatedalla desertificazionedel centro storico»conclude Zavarise.

IDATI. NelVeronese il totaledei morti salea 847,il peggiordato di tuttalaRegione. Inegativizzatie guaritisono8.652

Nelleultime24oreinuovicasisono351 Con 13.818 positivi Verona èsecondainVeneto dopo Vicenza.Zaia: «Sanità sempremoltoreattiva» Camilla Madinelli

Nella penultima domenica di novembre, stando all’aggiornamento delle 17 del bollettino regionale, i nuovi casi di Covid 19 in Veneto sono 1.323 e portano il totale dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus a 124.005. Le persone positive sono arrivate a quota 73.183, quelle decedute sono 3.236. Sale il “popolo“ di coloro che si sono nega-

tivizzati, raggiungendo quota 47.586. Questi i primi dati che balzano subito all’occhio nel bollettino sanitario diffuso dalla Regione tramite Azienda Zero. Ma come sta andando a Verona? I pazienti con tampone risultato positivo al virus Sars-Cov-2 nel territorio di città e provincia sono arrivati a 23.317, con un balzo di 70 nuovi “ingressi“. Confrontando i dati delle 17 di ieri con quelli delle 17 del giorno precedente, sono 351 i nuovi casi di Coronavirus nel Veronese e 13.818 gli attuali positivi. Dati che purtroppo piazzano la nostra provincia al secondo posto dopo Vicenza, che

ha fatto un drammatico balzo in avanti (oltre 800 casi in 24 ore). Sette i nuovi decessi nel Veronese, nelle ultime 24 ore: portano al totale di 847, il peggior dato di tutta la regione (612 a Vicenza, 520 a Venezia, 499 a Treviso, 455 a Padova 209 a Belluno e 80 a Rovigo). Sempre a Verona, sono 77 le persone ricoverate in terapia intensiva (+3) e 485 quelle in area non critica (+21): sono numeri vicini al momento di peggiore pressione sugli ospedali scaligeri nello scorso aprile, quando arrivarono a circa 500 e 100. Sono 118, infine, le persone negativizzate in queste 24 ore.

A livello regionale, i positivi ricoverati in area non critica sono 2.255 e quelli in terapia intensiva 287. Numeri che sono stati sottolineati proprio ieri dal presidente della Regione, Luca Zaia, per indicare una situazione «sotto controllo». «Da noi la sanità ospedaliera e territoriale è molto reattiva» ha detto. «Però nessuno abbassi la guardia, perché nessuno può escludere che possa arrivare anche la terza ondata e forse la quarta, l’importante è essere preparati. Per il Covid in Veneto abbiamo il più basso tasso di ospedalizzazione perché da tempo avevamo puntato su una scelta di cure domi-

ciliari e su quello abbiamo investito» prosegue. «Il binomio medicina ospedaliera e territoriale paga molto di più davanti al Covid. Abbiamo 51 equipe Usca per le visite a domicilio e un ottimo rapporto con una squadra efficiente di medici di base che al 59 per cento fa anche tamponi». Proprio su questo fronte, tra l’altro, a Verona è molto più alta e supera il 90 per cento la percentuale di medici di medicina generale che si sono messi a disposizione per eseguire test rapidi nei loro ambulatori, in postazioni drive-in o in strutture individuate con Circoscrizioni, Comuni e associazioni locali. •

L’arrivodi unmalatodi Covidall’ospedaledi Borgo Trento


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23-NOV-2020


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23-NOV-2020


PRIMO PIANO

LUNEDÌ 23 NOVEMBRE 2020 IL MATTINO

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Coronavirus: l’emergenza sanitaria biogem e testami

Test fai da te una start up di Avellino lancia la sfida NAPOLI

Una palestra di Bolzano attrezzata in ambulatorio per lo screning di massa con il tampone rapido per scoprire il Covid: oltre 320 mila i test in tre giorni

A Bolzano 343 mila tamponi scovati 3 mila asintomatici Il 62 per cento della popolazione si è sottoposta all’esame rapido antigenico Arno Kompatscher: risultato straordinario, da martedì riaprono le elementari BOLZANO

È stata massiccia la partecipazione allo screening di massa in Alto Adige. Per tre giorni tutti gli altoatesini, dai 5 anni in su, erano chiamati a sottoporsi al tampone rapido. «Sono stati individuati oltre 3 mila asintomatici che ora si trovano in quarantena. Se non li avessimo individuati, avendo in Alto Adige un Rt di 1,5 avremmo rischiato 95 milacontagi nel giro di poco tempo». Lo ha detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher, facendo un primo bilancio dei test a tappeto che ha suscitato interesse internazionale. Vienna ha infatti inviato degli osservatori per replicare la stessa procedura, dopo il lockdown dichiarato una settimana fa. Anche ieri in tutti i 116 Co-

muni gli altoatesini si sono messi pazientemente in fila davanti ai tradizionali seggi elettorali. Il tutto è stato organizzato nel giro di pochi giorni per portare l’Alto Adige fuori dal profondo rosso. Lo screening di massa si è rivolto a 350 mila persone, ovvero il 70% della popolazione. «Speravamo – ha confessato Kompatscher – che tra 200 e 250 mila altoatesini accogliessero l’invito, mentre alla conclusione dei tre giorni, in serata, sono risultati somministrati 343.227 tamponi. Si tratta di un risultato straordinario». Il presidente della Provincia autonoma ha invitato però i cittadini a «non abbassare la guardia, altrimenti sarebbe come mollare all’89° minuto una partita, essendo in vantaggio». In riferimento al fatto

che solo lo 0,9% dei testati è risultato positivo ( in tutto 3.185 asintomatici) il governatore ha ricordato che allo screening di massa in Slovacchia il dato è stato dell’1,5%, però in una fase più acuta della pandemia. In Alto Adige da parecchi giorni sono in atto delle restrizioni, «che stanno già dando i primi frutti», ha confermato il responsabile dello screening Partick Fanzoni. «Senza screening rischiavamo un lockdown ben oltre Natale, ora invece possiamo iniziare a riaprire passo dopo passo, iniziando martedì dalle scuole elementari», ha sottolineato il presidente Kompatscher. Con il freddo che negli ultimi giorni ha raggiunto l’Alto Adige sulle montagne sono stati messi in funzione i cannoni sparaneve. L’avvio della stagione sciistica, per il

ARNO KOMPATSCHER

IL GOVERNATORE FA UN PRIMO BILANCIO DELLO SCREENING ANTICOVID

Il presidente della Provincia «Abbiamo evitato 95 mila contagi» L’Austria vuole copiare il modello

momento, è stato rinviato a data da destinarsi. Il presidente ha messo in chiaro che «è ancora prematuro parlare di stagione sciistica. Noi speriamo che nel mese di gennaio possa anche reiniziare questa attività, ma tutto dipenderà dall’andamento epidemiologico e dalla nostra disciplina nell’osservare le regole». Le gare di Coppa del mondo di sci a metà dicembre in val Gardena e in val Badia si svolgeranno senza pubblico. Intanto domani la conferenza Stato Regioni inizierà a discutere le linee guida per la stagione sciistica, ma non è il caso di farsi illusioni. Una delegazione della cancelleria di Vienna e del governo del Land Tirolo hanno incontrato a Bolzano i referenti del progetto Test rapidi in Alto Adige. L’Austria ha i in programma uno screening di massa a partire dal 5 dicembre. L’esperienza fatta dalla Provincia di Bolzano è molto preziosa, soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento dell’esercito di volontari della Croce bianca e dei vigili del fuoco. Kompatscher ha annunciato che allo screening di massa potranno seguire test più mirati per alcune categorie di persone e in Comuni focolai. —

Dopo quello presentato in Veneto dal governatore Zaia, anche in Campania viene approntato un tampone «fai da te» realizzato dalla startup campana del settore Health Tech «Testami» insieme con Biogem, il centro di ricerca scientifica di Ariano Irpino (Avellino), operante negli ambiti della genetica molecolare e delle biotecnologie. L'innovativo tampone «fai da te», infatti, consente ai pazienti di eseguire il prelievo autonomamente e anche di inviare senza problemi i campioni ai laboratori di ricerca. Al fianco della startup «Testami» hanno lavorato un team di ricercatori di Biogem guidato dal professore Michele Caraglia e dalle dottoresse Alessandra Pucci e Alessia Cossu. Secondo una ricerca di Biogem, fa sapere una nota, «i tamponi auto prelevati consentono la corretta diagnosi dei casi covid-19 positivi con una percentuale di concordanza pari al 94,74% rispetto al tampone somministrato da operatori sanitari». Inoltre, «sulla base dei test effettuati è possibile concludere che il tampone conserva la stabilità del genoma virale anche a secco senza necessità di refrigerazione e di liquido di trasporto». «Dopo aver certificato il kit presso il Ministero della Salute, - conclude la nota di Testami - la startup è pronta a scendere in campo al fianco delle istituzioni e delle aziende per supportare il processo di screening di popolazione e dare il proprio contributo alla battaglia al coronavirus». In Veneto intanto prosegue la sperimentazione sui 5000 pazienti con il kit coreano adattato da Rigoli. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


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LUNEDÌ 23 NOVEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

PRIMO PIANO

Coronavirus: il rischio sanitario

Zaia prevede nuove ondate: guardia alta «Probabile una terza e una quarta fase di contagi, ma in Veneto il sistema ospedaliero e sanitario sta reggendo la sfida» VENEZIA

Altro che campane a festa per lo scampato pericolo arancione. A frenare il sollievo suscitato dalla permanenza del Veneto in fascia gialla, provvede lo stesso Luca Zaia: «Da noi per ora la situazione è sotto controllo perché la sanità ospedaliera e territoriale è molto reattiva. Ma guai ad abbassare la guardia, una terza ondata è probabile e così una quarta. L’importante è essere preparati, con questo virus dovremo imparare a convivere finché non saremo tutti vacci-

nati», le allarmanti dichiarazioni del governatore alla Stampa. È un’eventualità, quella dell’ulteriore espansione del contagio, ventilata in effetti da più scienziati. «Se le città riapriranno a Natale e le scuole dopo le vacanze, la catena diffusionale del contagio riprenderà forza», la previsione di Andrea Crisanti; «Un nuovo picco è prevedibile entro la fine di gennaio», rincara Massimo Antonelli, anestesiologo del comitato tecnico-scientifico di Palazzo Chigi. E al riguardo, lo stesso al-

goritmo previsionale adottato dall’unità di crisi sconsiglia facili entusiasmi: «La prima ondata di primavera ha evidenziato un rapido aumento delle infezioni e un successivo decremento assai più lento, al momento il nostro indice di contagio si mantiene superiore a 1, quindi l’epidemia non ha raggiunto l’apice di ricoveri e decessi né si è stabilizzata», il commento dell’assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin che dalla fine di febbraio cura l’aggiornamento del modello matematico. La serietà del-

Il governatore veneto Luca Zaia

Nessuna incompatibilità d’incarico: accogliendo l’invito politico, il direttore veneto di Agenas si è dimesso dalla presidenza dell’Agenzia del farmaco per consentire l’ascesa del virologo

la situazione trova conferma anche nell’invito dell’Istituto superiore della sanità alla Regione affinché rafforzi le misure restrittive e al riguardo l’ordinanza anti-assembramenti sarà prorogata fino al 3 dicembre. Che altro? Ospite di Myrta Merlino a La7, Zaia ha replicato alla frecciata del collega campano Vincenzo De Luca, scettico circa l’efficacia del tampone fai-da-te messo a punto da Roberto Rigoli ed eseguito in anteprima a Marghera: «Questi test sono uno strumento serio, ne stiamo eseguendo la vali-

dazione “in doppio”, con i molecolari, su duemila pazienti e alla fine trasmetteremo l’esito al ministero della salute. Negli Stati Uniti il sistema è già stato approvato dall’agenzia federale competente, speriamo di non arrivare buoni ultimi. Stiamo parlando di procedimenti scientifici, le battute le lasciamo ad altri. la sperimentazione confermerà se l’autodiagnosi è valida oppure no, ma negarne in partenza la possibilità ai cittadini significa essere fuori dalla storia». —

ne, un rapporto amicale con l’ambizioso Mantoan.

nas. Qualche obiezione l’ha espressa invece Speranza, favorevole alla permanenza del collaboratore ma infine “ammansito” da una moral suasion congiunta della citata coppia rossoverde.

ASSE ROSSOVERDE CON BONACCINI

Aifa: la regìa del governatore nella staffetta Mantoan-Palù IL RETROSCENA Filippo Tosatto

utti gli uomini del presidente. Se la stagione dell’epidemia ha accresciuto il ruolo della conferenza delle Regioni - divenuta a tutti gli effetti una forza di governo in grado di condizionare il potere centrale - a spiccare nel riassetto degli equilibri politici è il Veneto di Luca Zaia, front runner nell’innovazione sanitaria e capace, a dispetto di una maggioranza romana avversa, di collocare figure fiduciarie nei gangli cruciali del welfare.

T

LA MOSSA DEL MINISTRO SPERANZA

Un obiettivo perseguito senza clamori, frutto delle relazioni trasversali coltivate

dal governatore leghista e del prestigio personale dei prescelti. Esemplare, in tal senso, è la vicenda di Domenico Mantoan, per un decennio top manager della sanità nostrana e ora approdato alla direzione di Agenas, l’agenzia-braccio operativo del dicastero retto dal “rosso” Roberto Speranza. Che incurante della casacca d’appartenenza e degli strali scagliati dal M5S, ha cooptato il vicentino, conferendogli ampi poteri di gestione nell’emergenza Covid. Una mossa a sorpresa, ligia ai criteri di competenza e ispirata - si apprende - da un influente Richelieu, il capo di gabinetto ministeriale Goffredo Zaccardi; già consigliere di Stato, vicino alla sinistra Leu, il fiorentino mantiene da tempo, e nella totale discrezio-

In senso orario: Giorgio Palù, Domenico Mantoan e Francesca Russo

il rapporto del ministero della salute

È tragico il bilancio di ottobre A Venezia 22% di decessi in più VENEZIA

È Venezia la città veneta che, più delle altre, ha registrato l’aumento più importante dei decessi a ottobre, confrontando le cifre con i dati dei quattro anni precedenti. È uno degli esiti del rapporto messo a punto dal ministero della Salute, un’analisi dell’andamento della mortalità giornaliera nelle città italiane in relazione al-

la pandemia, tra il primo settembre e il 3 novembre. E i dati più drammatici si leggono, appunto, nel capoluogo di regione, che a ottobre ha affrontato un aumento dei decessi nell’ordine del 22%. Esattamente come la media nel nord Italia, un punto percentuale in meno rispetto alla media nazionale. Una cifra che si discosta di poco da quella di Verona,

dove l’aumento è stato del 19%, mentre a Padova l’aumento è stato del 10%. Citando i numeri assoluti, tra il primo e il 31 ottobre a Venezia sono mancate 323 persone, vale a dire 59 in più rispetto alla cifra “attesa”. Verona ha invece sofferto 229 decessi, contro i 193 preventivati. È più sottile la differenza a Padova, dove le morti registrate solo state 217, con un “più 19” ri-

spetto a quanto ci si immaginava. La risposta è il Covid? Difficile affermare il contrario, soprattutto compiendo la stessa analisi a settembre, quando i dati della diffusione del contagio erano decisamente più contenuti rispetto a quelli che stiamo registrando oggi. E allora lo scarto tra decessi “osservati” e “attesi” era nullo a Venezia. Mentre a Padova è persino stato registrato il 10% delle morti in meno rispetto a quando ci si sarebbe immaginato: 172 contro 191. Diverso l’andamento a a Verona, dove si è osservato sempre un aumento, seppur con cifre meno importanti rispetto a quelle che siamo costretti a contare og-

Quest’ultimo, en passant, ha esercitato fino a ieri la carica di presidente di Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco, ottenuta grazie all’asse Zaia-Bonaccini. L’intesa profonda tra il leghista e il collega dem dell’Emilia Romagna è ormai segreto di Pulcinella. «Stefano è bravo... », il refrain abituale a Palazzo Balbi, culminato nel (vano) tentativo di mantenere il sodale alla presidenza di una conferenza delle regioni ormai a schiacciante prevalenza del centrodestra. Non divaghiamo: alla fine di ottobre, il Luca-pigliatutto ha contattato Mantoan ventilandogli l’eventualità di una rinuncia al timone di Aifa a beneficio del virologo Giorgio Palù, personalità di spicco dell’università patavina e consulente del comitato tecnico-scientifico istituito a Venezia. «Potrà svolgere un lavoro prezioso in vista della campagna vaccinale di massa che ci attende a gennaio, è l’uomo giusto al posto giusto», l’argomentazione. Accolta di buon grado dal manager nonostante la compatibilità dell’incarico in ballo rispetto ad Age-

gi: 214 decessi contro i 187 attesi, con un incremento percentuale pari al 14%. Parlando di età e tornando a Venezia (la cui provincia è la terza in Veneto a registrare il numero più alto delle morti per Covid), dei 355 decessi registrati tra il 30 settembre e il 3 novem-

Andamento difforme a Padova e a Verona Il Covid causa diretta di 920 morti in Veneto bre, 182 riguardano over 85 e 107 persone tra i 75 e gli 84 anni. La settimana più nera è stata quella tra il 21 e il 27 ottobre, nella qua-

FILIPPO TOSATTO

RUSSO NEL COMITATO DI ARCURI

Triangolazioni, già. Come quella intercorsa tra lo stesso ministro, il commissario straordinario Domenico Arcuri e l’ineffabile Zaia, che ha consentito l’ingresso nel “comitato strategico vaccinale” di Francesca Russo, la direttrice del dipartimento prevenzione del Veneto che a gennaio stilò il piano tamponi” liquidato come «una baggianata» da Andrea Crisanti. Nell’occasione il governatore evitò lo scontro diretto, limitandosi alla difesa istituzionale della collaboratrice; non così Palù, lesto a definire « zanzarologo» lo scienziato rivale. Parole e atteggiamenti che hanno lasciato il segno. QUELLA DIPLOMAZIA PARALLELA

È una diplomazia parallela, sì, che ai caporioni di partito privilegia i grand commis. Fonda sul pragmatismo, condivide obiettivi e insofferenze. Perché la salute non ha prezzo ma calamita un potere primario. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

le sono stati registrati 78 decessi. Sono diversi i dati di Padova, dove la fascia delle persone tra i 75 e gli 84 anni sembra essere stata meno colpita. Qui, le settimane con il maggior numero di decessi sono due: dal 21 al 27 ottobre e dal 28 ottobre al 3 novembre, entrambe con 55 vite spezzate. Difficile stabilire con esattezza quanto la pandemia abbia inciso su questi dati, spesso caratterizzati da casi clinici pregressi e cronici. Certo è che nell’ultimo mese, nella nostra regione, secondo i dati forniti quotidianamente da Azienda zero il coronavirus ha “portato con sé” 920 persone. — LAURA BERLINGHIERI © RIPRODUZIONE RISERVATA


3

Primo Piano Il bilancio in Italia IERI

188.747 Tamponi effettuati

Lunedì 23 Novembre 2020 www.gazzettino.it

Zaia: «Vaccino volontario Appena ci sarà, io lo farò» Il presidente: «Non sostengo Big Pharma, `Magrini (Aifa): «Crisanti? Toni spiacevoli ho studiato. Nessun obbligo, ma rispetto» A gennaio dosi per 1,7 milioni di italiani» `

Nuovi casi 28.337 % positivi rispetto ai test 21/11 22/11

14,6% 15,01%

Deceduti

562 553.098 Guariti

1.408.868 CONTAGIATI TOTALI

49.823 Deceduti

805.947 Attualmente positivi

Novembre

13 Giorno record di picco contagi

VENEZIA Prima l’annuncio: «Appena ci sarà il vaccino, io lo farò». Poi la precisazione sul siero anti-Covid: «Immagino che in Italia non sarà obbligatorio e in Veneto sarà sicuramente su base volontaria». Ma con una postilla: «La mia libertà finisce dove inizia la tua e la tua libertà finisce dove inizia la mia». Il governatore Luca Zaia, ospite ieri del programma “L’aria di domenica” su La7, sa già che da qui a gennaio dovrà fare i conti anche con i no-vax, per questo comincia a piantare i paletti: la somministrazione sarà lasciata alla libera scelta dei singoli (e per quanto lo riguarda il presidente della Regione ha già deciso), però nel rispetto reciproco fra le diverse posizioni in campo.

IL PROCESSO

L’ANARCHIA

40.902 casi Marzo

21 Giorno record di picco contagi (durante il lockdown)

6.557 casi Fonte: Protezione Civile dati aggiornati alle 17 di ieri

ma senza obblighi. «Quindi io rispetto le tue idee – dice Zaia, rivolto idealmente a un no-vax – ma tu non mi devi rompere le scatole se mi vaccino. Adesso invece diventa un problema anche dire che si fa il vaccino. Un po’ è la disinformazione, un po’ sono le fake news, un po’ è l’anarchia, come davanti alle mascherine viste da alcuni come una forma di coercizione. I social hanno dato il premio Nobel a tutti: chiunque può parlare di vaccini, chiunque può parlare di sanità pubblica...».

IL PUNTO

L’Ego-Hub

Nei giorni del vivace dibattito sull’efficacia e sulla sicurezza dell’immunizzazione, Zaia si schiera a favore. «Non sto facendo campagna per Big Pharma o altre stupidaggini. Penso semplicemente che, avendo studiato i vaccini, a differenza di qualcun altro che ne parla e non sa nemmeno cosa siano...». La conduttrice Myrta Merlino lo interrompe: sta forse parlando di Andrea Crisanti? «No – sorride il le-

GOVERNATORE Luca Zaia intende vaccinarsi a gennaio contro il Covid

ghista il professor Crisanti li ha studiati. Intendevo i negazionisti. Si deve prendere atto che questi vaccini sono stati testati da più di 70.000 persone. Siamo davanti a un’opportunità che è quella di mettere in sicurezza la vita delle persone». Ci sarà una campagna di sensibilizzazione,

IL LEGHISTA RISPONDE ALLE CRITICHE DEL DEM DE LUCA SUI TEST FAI-DA-TE: «NEGARLI È ESSERE FUORI DALLA STORIA»

L’intervista Marco Marin

«Ristori, il Veneto penalizzato dall’esclusione delle zone gialle» IL NODO Nel nuovo decreto Ristori-Ter del governo non c’è un euro di stanziamento per le zone gialle del Veneto e delle altre regioni. Qual è la posizione di Forza Italia? «Non esiste che per piccole imprese, partite Iva, commercianti e artigiani non sia previsto alcun tipo di contributo. Significa non conoscere la realtà - rispon-

FORZA ITALIA Marco Marin

«È ASSURDO CHE L’ULTIMO DECRETO NON CONTEMPLI CHI È VIRTUOSO: PMI, AUTONOMI, PARTITE IVA VANNO AIUTATE SUBITO»

de Marco Marin, deputato di Fi Le pmi del Veneto sono in ginocchio a prescindere dalla colorazione cromatiche assegnata in base a ragioni sanitarie. Non esistono due Italie, non ha alcun senso venire incontro solo alle attività che risiedono in zona rossa o arancione. Un’autentica assurdità. È ora invece di passare dalle parole ai fatti». Le attività economiche pagano il “prezzo” di una sanità che regge l’urto e funziona. «È la linea del governo giallorosso: “hai una sanità di eccellenza? Ti ammazzo le imprese”. I ristori invece devono essere fatti e subito, le aziende sono massacrate. Bisogna basarsi su parametri reali, come il mancato guadagno. Le nostre attività creano ricchezza e lavoro, altro che “prenditori”, come dice un ministro in carica. Quanto alla sanità veneta, va ringraziata e il suo sforzo va riconosciuto anche sul piano economico. Non regalando briciole». Il sottosegretario Baretta lascia intendere che, quanto a ristori, per Venezia, le città d’arte e forse le zone turistiche non verranno considerati i colori. «Il turismo va sostenuto, su questo non c’è dubbio. Ma il turismo ha tante sfaccettature: è in difficoltà Venezia, come lo sono la montagna, il mare, le città, i borghi. È tutta l’economia che in questo momento drammatico va supportata. Non certo con

inutili bonus». Legge di bilancio, Fi tende la mano al governo in nome dell’emergenza Covid. «No. Fi ha preparato proposte concrete, a cui finora l’esecutivo è stato sordo, per aiutare l’Italia non il governo delle quattro sinistre che ha valori antitetici ai nostri. Siamo all’opposizione, senza ambiguità, senza se e senza ma. Siamo il centro del centrodestra e vogliamo tornare al governo passando dal voto degli elettori». A giorni arriva in Parlamento l’ultimo scostamento di bilancio: ne avete votati due, astenuti sul terzo. Adesso? «La linea l’ha tracciata in modo chiaro il presidente Berlusconi: siamo disponibili solo le nostre proposte verranno accettate a partire dal sostegno a Pmi, partite Iva, autonomi, commercianti, artigiani, professionisti e al blocco (semestre bianco) delle scadenze fiscali. Se riguarda monopattini e banchi a rotelle, no grazie». Paolo Francesconi © RIPRODUZIONE RISERVATA

«FORZA ITALIA È ALL’OPPOSIZIONE DI QUESTO GOVERNO DELLE 4 SINISTRE: CI INTERESSA SOLO SALVARE IL PAESE» f249f9d9-36d8-4eec-9833-28e791303060

Quando ne parla uno scienziato, dovrebbe pesare le parole, torna intanto a ribadire Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, che dovrà autorizzare il siero. Durante “Mezz’ora in più” su Rai3, il riferimento va ancora a quanto dichiarato da Crisanti: «È molto spiacevole ed è una bomba sulla credibilità di chi l’ha detto. Non è vero che per il vaccino Covid si siano saltate fasi di studio e non si può gettare discredito su tutto il processo, non ci sono state scorciatoie né devono esserci. Ma ho visto che in parte si è ravveduto». Il dg di Aifa circoscrive così il tema dell’obbligatorietà: «È un meccanismo delicato che va riservato solo in casi estremi, come al

personale sanitario e al personale delle Rsa, ma deve essere usato con molta cautela perché occorre stimolare invece la responsabilità e la fiducia individuale fornendo informazioni adeguate». Quanto ai numeri dei soggetti che saranno immunizzati all’inizio del 2021, per il Veneto la stima è sull’ordine di grandezza del centinaio di migliaia, viste le cifre nazionali ricordate da Magrini: «Il commissario Domenico Arcuri ha annunciato l’arrivo di 3,4 milioni di dosi di vaccino in Pfeizer nella seconda metà di gennaio, il che equivale a un 1,7 milioni di persone vaccinabili con il primo dei vaccini. Il numero esatto di persone vaccinabili mese per mese lo sapremo solo a partire da metà gennaio, quando ci saranno le approvazioni».

L’AUTODIAGNOSI Nel frattempo continua la discussione sul tampone in autodiagnosi. Criticato dal collega campano dem Vincenzo De Luca, il veneto Zaia prova a tenere il punto: «Parliamo di aspetti scientifici e seri, da non liquidare con battute. La sperimentazione confermerà se è valido o no. Ma negare oggi la possibilità di dare ai cittadini un test fai-da-te, vuol dire essere fuori dalla storia». Il presidente della Regione cita il precedente degli Stati Uniti, «perché la Food and drug administration (l’equivalente dell’Aifa, ndr.) ha approvato il primo vendibile al banco», peraltro a circa 50 dollari, contro i 3 euro stimati invece in Veneto. «Speriamo – conclude Zaia – che non si arrivi ultimi stavolta. Se il tampone fai-da-te sarà disponibile, lo sarà per tutti i cittadini italiani, non solo per i veneti». A. Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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