05-SET-2020 Estratto da pag. 4
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05-SET-2020 Estratto da pag. 1
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05-SET-2020 Estratto da pag. 8
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05-SET-2020 Estratto da pag. 8
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05-SET-2020 Estratto da pag. 8
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04-SET-2020 Estratto da pag. 5
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02-SET-2020 Estratto da pag. 28
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6566
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6566
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PRIMO PIANO
Corriere del Veneto Sabato 5 Settembre 2020
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L’INTERVISTA IL PROFESSORE CANDIDATO
torale da remoto, con incontri in videoconferenza. Per un po’ di tempo, infatti, dovrò restare cautelativamente a casa. E come richiesto dalle autorità sanitarie, invito tutte le persone che mi hanno incontrato negli ultimi cinque giorni a rivolgersi agli uffici delle rispettive aziende sanitarie per sottoporsi a tampone». E così il professore che i veneti stavano pian piano cominciando a conoscere dovrà appunto trascorrere a casa le ultime due settimane prima del voto. Proprio quelle che, magari, gli avrebbero fatto conquistare un po’ più di consensi rispetto a quelli che oggi gli attribuiscono i sondaggi. Intanto, il presidente Zaia è tra i primi a manifestare solidarietà: «Oltre la politica, esiste la vita reale. E per questo esprimo all’uomo Lorenzoni la mia vicinanza e gli auguri di una pronta guarigione. Inoltre, alla luce del suo isolamento domiciliare, mi sembra il minimo annunciare che rinuncerò a tutti gli spazi televisivi di campagna elettorale che erano previsti per me». E più o meno in contemporanea con Zaia, ecco le parole del professor Andrea Crisanti, il virologo dell’Università di Padova con cui Lorenzoni, negli ultimi mesi, ha intessuto un ottimo rapporto: «Stiamo già testando a tappeto tutte le persone che hanno avuto contatti con lui nei giorni scorsi. E purtroppo non sono poche». Pieno d’affetto, poi, il saluto del sindaco Giordani e dei suoi ex colleghi di giunta: «Un grande in bocca al lupo ad Arturo, che non si farà certo fermare da quest’improvviso ostacolo». Nonostante il tampone negativo, si è messo in autoisolamento anche il candidato sindaco di Venezia e sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta: «Domenica ho incontrato Arturo», ha spiegato. Dalla Mostra del cinema di Venezia, infine, il segretario federale della Lega, Matteo Salvini: «Ho già mandato i miei auguri a Lorenzoni. Spero possa rimettersi in fretta, con la salute non si scherza». Un po’ di fair play, a volte, non guasta.
«Elezioni falsate ma non mi arrendo Vorrei un confronto a distanza con Zaia»
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Arturo Lorenzoni, come si sente? «Tutto sommato bene. Ho solo un po’ di febbre, 37.7, e qualche dolore qua e là. La temperatura ha cominciato a salirmi durante la notte e al mattino ho deciso di sottopormi subito al tampone». Positivo. «Già, bella sfortuna vero?». I suoi famigliari sono in isolamento? «Mi moglie ha già fatto il tampone, negativo. Due dei miei tre figli sono in vacanza, del terzo siamo in attesa dei risultati del test». Ha idea di come possa essersi contagiato? « N o . A b b i a m o s e m p re adottato tutte le precauzioni richieste dalle autorità sanitarie ma le occasioni di incontro durante la campagna elettorale sono talmente tante...». Quanti contatti ha avuto negli ultimi giorni? «Stiamo ricostruendo la lista insieme al Servizio di igiene pubblica, alcune persone le ho avvisate io direttamente, le altre saranno chiamate dall’Usl. Approfitto di questo spazio per invitare tutte le persone che mi hanno incontrato negli ultimi 5 giorni a rivolgersi alle rispettive aziende sanitarie per sottoporsi a tampone». Dove è stato? «Dal primo settembre a Portogruaro, San Donà, Schio, Porto Viro, Adria, Venezia...». In laguna ha incontrato il candidato sindaco del centrosinistra Baretta. «Sì, per fortuna risultato negativo al tampone. Ci siamo visti per pochi minuti, all’aperto. Certo, ci mancava solo questa...».
70%? «Spero che prenda il 90% - scherza Salvini - sono tutti candidati e militanti nostri quelli nelle liste, è una bella competizione interna. Se Pd e 5 Stelle insieme fanno il 20% vuol dire che i problemi sono da loro». Dopo la politica pure, si passa al valore anche economico di ripresa che ha questa Mostra del Cinema: «È importante riprendere lo spettacolo e l’arte in presenza perché con la cultura si mangia e si lavora, oltre che bellezza è business. Ho fatto un incontro con gli imprenditori di Venezia proprio su questo, penso che potrebbe esserci un turismo intelligente di qualità e non di quantità». Sullo stesso red carpet anche il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, insieme alla moglie
Nunzia De Girolamo: «Stasera ci godiamo lo spettacolo di un grande cinema italiano dove c’è un pezzo di storia del nostro Paese. Salvini in sala? Spero si goda questo grande cinema e spero che per una sera si sieda dalla stessa parte. Venezia è un inno all’unità nazionale». E l’autonomia? «Il lavoro è già completato e sarà trasmesso ai gruppi parlamentari nelle prossime settimane, entro fine settembre». Segnali di concretezza che si è sforzato di fornire anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti, costretto a sospendere le iniziative elettorali con Lorenzoni: «Sono contento perché ora, sia per la ripresa che per il lavoro, grazie al governo italiano penso sia possibile combattere: stanno arrivando centinaia di
Come se la sua campagna elettorale non fosse già abbastanza in salita. Giusto ieri sono usciti i sondaggi che vedono Zaia oltre il 70%. «Che non sarebbe stata una passeggiata l’abbiamo sempre saputo. Ma di quei sondaggi, che peraltro danno risultati diversi gli uni dagli altri, do una lettura diversa dalla sua, meno pessimista. Intanto emerge una frattura profonda nel centrodestra, con la Lista Zaia che surclassa nettamente quella della Lega, circostanza che avrà conseguenze al loro interno. Poi mi pare si vedano i segnali del ricompattamento del voto democratico. Gli elet-
tori hanno capito che solo uniti si possono battere le destre, che dobbiamo privilegiare ciò che ci unisce rispetto a ciò che ci divide». Non sarà facile diffondere il messaggio: per due settimane dovrà stare chiuso in casa. «Nessuno si faccia illusioni: non intendo cedere di un centimetro, la mia campagna elettorale continua». In che modo? «La mia squadra organizzerà eventi in tutte le province ed io sarò presente in collegamento da remoto. Paradossalmente l’isolamento mi permetterà di ridurre i tempi di
Distanziamento Lorenzoni presenta la sua candidatura con i segretari dei partiti
● L’editoriale spostamento, così da infittire l’agenda. La tecnologia ci dà ampie possibilità, da Zoom a Meet, passando per Teams. Non ho bisogno di essere fisicamente presente per parlare agli elettori». Zaia l’ha chiamata? «No ma non ho il suo numero, ben potrebbe essere tra quelli che mi hanno cercato e non sono ancora riuscito a richiamare. Comunque ho ricevuto moltissime attestazioni di solidarietà, mi ha fatto piacere». Poco dopo, Zaia esprime attraverso l’Ansa la sua vicinanza, augura allo sfidante una pronta guarigione e annuncia di rinunciare agli spazi televisivi a lui riservati, visto che Lorenzoni non potrà sfruttare i suoi: «È il minimo», dice. «Lo ringrazio per il bel gesto ma le nuove tecnologie, come dicevo, consentono di potermi collegare da casa e poiché sto bene auspico che non solo ci siano gli spazi televisivi ma magari anche qualche confronto diretto così da consentire a tutti di farsi un’idea visto che, sino ad oggi, hanno sentito soltanto una voce». Un avvocato veneziano chiede di rinviare le elezioni perché sarebbe violata la par condicio. È d’accordo? «Il risultato di queste elezioni è indubbiamente falsato perché, al di là del mio attuale isolamento, fin dal principio è stato impossibile svolgere una campagna elettorale normale. Il virus amplia il divario tra chi dispone di ingenti risorse economiche, e dunque può spendere per manifesti e spot radio-tivù, e chi, avendone poche, è costretto a puntare tutto su incontri di persona, con i rischi che vediamo. Le assicuro che di questi tempi la gente non ha tanta voglia di essere avvicinata per parlare di politica, ha ben altre preoccupazioni. E non a torto visto quello che mi è capitato». Ha paura? «No. Mi è stato consigliato di tenere sotto controllo il livello dell’ossigeno e così sto facendo. I medici che mi seguono sono bravissimi». Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il segretario Pd Zingaretti con il sindaco Giordani (Foto, Bergamaschi)
Il leader della Lega Matteo Salvini alla Mostra del cinema (Foto, Vision)
miliardi a sostegno dell’economia e di chi non ce la fa. Ora bisogna correre. Il governo lo farà: il Pd presenterà nelle prossime ore suggerimenti sul Recovery Fund: c’è grande aspettativa e rimettersi in piedi può diventare realtà. I primi segnali, per quanto gravi, sono incoraggianti. Il Paese vuole combattere, bisogna intervenire in modo chirurgico su settori strategici: penso ad aiuti alle fiere e al turismo che sono pilastri della nostra economia. Guai a disperdere o logorare patrimonio produttivo. Non basta parlare dei problemi, bisogna costruire soluzioni. Noi vogliamo che arrivino le risorse del Mes». Sara D’Ascenzo Gian Maria Collicelli
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Donne, la curva della violenza
E
SEGUE DALLA PRIMA
che, se talvolta sono scomparsi, altre volte hanno solo cambiato nome ma non sostanza. La violenza non è, come alcuni pensano, connaturata all’uomo, ma si è diffusa attraverso varie tappe temporali e spaziali, finendo col radicarsi ovunque. È probabilmente legata alla paura del diverso inteso come pericoloso: lo straniero, l’omosessuale, il malato di mente… e la donna. La donna è il diverso per eccellenza, che in quanto tale bisognava ridurre a una sorta di marginalizzazione e di sudditanza, fatta di obbedienza all’uomo se non di servitù. È avvenuto nel lungo corso della società patriarcale, una società che, nonostante le leggi che hanno di recente sancito molti diritti a tutti e tutte, tollera ancora abbastanza male l’emancipazione femminile, la libertà di pensiero, l’utopia di una società egualitaria, in cui fra l’altro può accadere che sia la donna a voler separarsi dal compagno. In questi casi spesso si scatena nel partner una rabbia che può sconfinare nella violenza psicologica, sessuale, fisica, fino al femminicidio. Si tratta di un’aggressività che ha fatto nascere a contrasto numerosi centri antiviolenza a cui sempre più spesso si rivolgono le vittime di abusi. Donne che trovano il coraggio di denunciare, donne di ogni età, condizione sociale, italiane e straniere, separate, divorziate o ancora infelicemente conviventi, perfino disabili, anziane con gravi problemi di salute. Molte comunque stanno imparando a difendersi da sole: se escono di sera o di notte, per esempio, portano con sé una bomboletta spray urticante e accecante. E non accettano più il logoro stereotipo secondo cui l’aggressività maschile fa parte della virilità e come tale va sopportata. Gli uomini devono imparare a essere complici e collaborativi, rispettosi dei diritti della compagna e non giustizieri che possono trasformarsi in carnefici. E rendersi conto che la comprensione e la gentilezza sono armi infinitamente più efficaci della prevaricazione e del rancore. Con la comprensione ti crei un alleato. Con la violenza un nemico. Gabriella Imperatori
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VE
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Corriere di Verona Sabato 5 Settembre 2020
VR
L’emergenza sanitaria
IL VIRUS
Caldiero, malore in piazza
Allarme in corsia nel Rodigino Ieri si sono registrati anche 5 morti
Muore dopo l’ictus e scoprono che era positivo
Contagi, record d’estate: 311 Palù: «Ma non sono malati» All’Aia di Treviso il focolaio più esteso. In Veneto Rt ancora sotto l’1%
VENEZIA Addirittura peggio del 31 marzo, quando l’epidemia era al suo picco ed era in vigore il lockdown. Quel giorno il Veneto registrò 302 contagi da coronavirus Covid-19, superati dai 311 contati ieri. E, proprio come allora, la maggioranza dei nuovi infetti delle ultime 24 ore si rileva a Treviso, al tempo martoriato dal cluster interno alla Geriatria del Ca’ Foncello (+63), oggi vessato dal focolaio scoppiato nell’azienda Aia di Vazzola, che fa schizzare il computo complessivo a +142. Dei 639 dipendenti sottoposti a tampone, 225 sono risultati positivi. E poi ci sono i viaggiatori rientrati dai Paesi a rischio (Croazia, Grecia, Malta, Spagna e Adge, in Francia). Dei nuovi contagi, 45 sono stati individuati da un laboratorio privato, sempre trevigiano. Ai vacanzieri di rientro è invece dovuta la maggioranza dei 37 infetti scovati a Vicenza, dei 33 diagnosticati a Verona e dei 29 individuati a Venezia. Allarme pure in corsia, con i 10 pazienti e i 7 operatori della Casa di Cura di Porto Viro trovati positivi al tampone. Bloccati i ricoveri in Medicina, ridotta l’attività del Pronto Soccorso. «Le positività sono emerse giovedì sera, in seguito a un massiccio screening nell’area medica — spiega Antonio Compostella, direttore generale dell’Usl Polesana —. Il caso indice è una degente nei giorni scorsi trasferita nel nostro reparto di Malattie infettive dopo essere stata sottoposta a tampone per comparsa di sintomi compatibili al Covid-19. E però risultata negativa, probabilmente perché era nella finestra temporale compresa tra il contatto con il virus e lo sviluppo dell’infezione. Da qui la decisione di testare gli 80 dipendenti e tutti gli altri pazienti e di sospendere i ricoveri internistici. L’attività verrà supportata dall’ospedale di Adria. Lo stesso vale per
il Pronto Soccorso di Porto Viro, che per alcuni giorni funzionerà a regime ridotto. Questo è l’ennesimo esempio della fragilità di ospedali e case di riposo». Mica finita. Ieri è uscito il nuovo report dell’Istituto superiore di Sanità: la buona notizia è che il Veneto mantiene l’indice del contagio a 0,87, sotto la soglia di allarme di 1, la cattiva è che negli ultimi 14 giorni evidenzia l’incidenza più alta d’Italia, cioè 35,19 casi per 100 mila abitanti, contro i 27,83 della Lombardia e i 30,98 dell’Emilia Romagna. L’età media dei soggetti positivi al tampone
si abbassa ulteriormente da 38 a 32 anni, così come scendono a 150 (-10) i ricoveri in area non critica e a 13 (-1) in Terapia intensiva. Il bollettino della Regione evidenzia anche cinque nuovi decessi, che portano il totale a 2.130. La situazione rischia di aggravarsi per il fatto che lunedì scadrà l’obbligo di tampone per chi arriva da Spagna, Grecia, Malta e Croazia e di quarantena per i soggetti in entrata da Bulgaria e Romania. A meno che il ministro della Salute, Roberto Speranza, non decida di prorogare l’ordinanza del 12 agosto, inclusiva dei due diktat.
Il dato L’età media dei positivi si abbassa: da 38 a 32 anni
La protesta A Palazzo Balbi
Un centinaio Gli attivisti di Venice Climate Camp ieri mattina a Palazzo Balbi, sede della Regione
I no global occupano la sede della Regione per manifestare contro i tagli alla sanità di Zaia VENEZIA Si sono mossi ieri mattina in un centinaio e hanno occupato per un
paio d’ore Palazzo Balbi, la sede della Regione Veneto. Sono gli attivisti del Venice Climate Camp, che avrà luogo a Marghera dall’8 settembre. Il motivo dell’occupazione? La difesa della sanità pubblica. «Abbiamo manifestato contro i tagli alla sanità pubblica fatti da Zaia – dichiara Tommaso Cacciari, leader dei Nonav –. Dal 2015 ha portato avanti un piano di tagli, tentando di portare la sanità veneta sul modello lombardo, come la riduzione del 30% dei posti in terapia intensiva, che abbiamo visto quante vite hanno salvato e avrebbero potuto salvare».
Si è sentito male domenica mentre si trovava nella piazza del paese con la moglie e i figli, è finito in ospedale a causa di un ictus, i sanitari gli hanno fatto il tampone come da protocollo ed è risultato positivo al Covid 19. Mercoledì è deceduto e, come da protocollo, è stato conteggiato tra i morti per Coronavirus. Ma a Caldiero dove lui, un 53enne cittadino nigeriano, viveva da tempo, il Comune si è affrettato a dare comunicazione ai cittadini: non è stato il coronavirus a essergli fatale. «Abbiamo sentito sia il medico di famiglia che quelli dell’ospedale — fa sapere il sindaco del Paese, Marcello Lovato — in questo caso la patologia non c’entra. Il nostro concittadino non aveva manifestato sintomi di alcun tipo, così come il resto della sua famiglia, che pur è risultata positiva al tampone». Insomma, un tragico evento che potrebbe, non di certo per volontà della vittima e della famiglia, riaccendere il dibattito sul conteggio dei casi, sollevato anche dal presidente della Regione, Luca Zaia, nei giorni scorsi. Chi entra in ospedale per una qualsiasi patologia ed è positivo al virus — questa la sintesi — viene conteggiato come paziente Covid. E se muore è tra le vittime dalle malattia. La questione, in questo singolo caso, è ulteriormente complicata, dal fatto che l’ictus appare essere tra le complicanze del Covid 19: uno studio condotto nei mesi scorsi in due ospedali di New York (con pazienti sintomatici) ne aveva calcolato l’incidenza all’1,6 per cento, aggiungendolo alla lista dei possibili danni neurologici del virus.Il 53enne lascia, oltre la moglie, due figli, ora tutti in quarantena. Lavorava all’Aia di San Martino Buon Albergo, e sono in corso verifiche per escludere che potesse essere venuto in contatto con i colleghi di Vazzola (Treviso), nel cui stabilimento è stato individuato un focolaio di oltre duecento lavoratori. Allo stesso modo, un’indagine epidemiologica potrebbe essere condotta anche tra i suoi contatti lavorativi nel Veronese. Nella giornata di ieri, il servizio di igiene e sanità pubblica di Verona ha contato altri trentaquattro casi in provincia. Quasi la metà, sedici, sono nel capoluogo. Tra i comuni più colpiti, quello di Monteforte d’Alpone, dove è risultata positiva un’intera famiglia di cinque persone: il cluster domestico è stato scoperto a seguito di un accesso al pronto soccorso. Più di un terzo dei casi, ben dodici sono dovuto ai «viaggiatori» di rientro dai Paesi a rischio (a cui si aggiunge, su base volontaria, la Sardegna). A partire dal 15 agosto sono stati effettuati, a quanti tornavano, 8.026 tamponi, di cui 7.803 già refertati. Rilevante anche l’aumento dei positivi a livello regionale, ben 311, concentrati in particolare in provincia di Treviso (141). A Verona e provincia, le persone positive allo stato attuale sono complessivamente 352, quindici i ricoverati, di cui quattro in terapia intensiva. D. O.
VERONA
Nel frattempo, dati alla mano, gli esperti iniziano a chiedersi: che sia già iniziata la recrudescenza del Covid-19 prevista per l’autunno? «Il virus circola, è vero, ma a differenza di quanto accadeva in primavera non riempie gli ospedali, perché quasi il 94% dei casi attualmente rilevati nel Veneto è asintomatico — avverte il virologo Giorgio Palù, professore emerito all’Università di Padova e consulente della Regione — e accade lo stesso in tutta Italia. Essere positivi al tampone non significa essere malati o infettivi, anzi: gli americani si sono accorti che il 90% degli ultimi casi non trasmette il Covid-19, perché per farlo è necessaria una carica virale pari a un milione di particelle infettanti. Dico di più: questo coronavirus nel mondo ha una letalità inferiore all’1% dei contagiati. E allora non serve nè fare tamponi a tutti e nemmeno fasciarci la testa, la nostra sanità deve curare anche altre malattie, non possiamo rimanere in un costante stato d’allerta e investirci tutte le risorse del sistema pubblico in un’unica direzione. Dobbiamo cominciare a calcolare bene rischi, benefici e costi. Leggiamo bene i dati — esorta Palù — sta esplodendo la curva dei contagi, non quella dei malati». Ed esplode soprattutto tra i giovani, protagonisti della vita notturna, e i lavoratori coinvolti in particolare nel trattamento di animali e carni. «Certo, perché negli ambienti refrigerati le nostre goccioline di saliva con l’aria fredda e l’umidità si condensano e si polverizzano in particelle di aerosol, in grado di veicolare il virus anche lontano — spiega il virologo —. Sono agevolate dalla mancanza di raggi ultravioletti e dall’assenza di ricambio d’aria: c’è un continuo riciclo, senza espulsione all’esterno». Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabato 5 Settembre 2020 Corriere del Veneto
VE
Politica Verso le Regionali
Da quando la legge Tatarella ha introdotto l’elezione diretta del presidente della Regione, nel 1995, nessun candidato ha mai toccato vette di consenso così alte in Italia. Non ci riuscì Vito De Filippo in Basilicata nel 2005, non ce la fece Raffaele Lombardo in Sicilia nel 2008 (peraltro finiti entrambi malamente, tra inchieste per rimborsi illeciti e condanne per voto di scambio). Luca Zaia, viceré del Nordest, sta invece lì, al 70%, e anche se sono solo sondaggi, neppure l’opposizione se la sente di smentirli più di tanto. Per dire: il leader dello schieramento avverso, Arturo Lorenzoni, ha annunciato la costituzione di una «giunta ombra» che nelle intenzioni vorrebbe essere un avvertimento bellicoso ma nei fatti è la conferma che la partita è già data per persa prima dello spoglio. Ma perché i veneti votano in massa per Zaia? Dove nasce questo consenso largo nei numeri, diffuso in tutti i ceti sociali, radicato sul territorio, trasversale ai partiti? Come si è arrivati ad una simbiosi tra il politico e i cittadini tale per cui a volte lo stesso Zaia arriva a bollare le critiche alla sua amministrazione come «attacchi al popolo veneto»? Lo diciamo subito, perché ce l’hanno detto tutti: non c’è un’alternativa, le opposizioni sono smarrite, incapaci di trovare leadership forti e popolari, argomenti convincenti, strategie comunicative efficaci. Ma ciò premesso, per Ilvo Diamanti, docente di Scienza Politica dell’università di Urbino, il successo di Zaia parte da lontano e mette radici nella Liga (non nella Lega) che nella Pedemontana delle piccole imprese e dei piccoli Comuni ebbe la sua culla. «È lì, nel Veneto profondo dove l’elettore non chiede alla politica di “fare” ma di “lasciar fare” che nasce la Liga di cui oggi Zaia è il massimo interprete, grazie anche ad un passato lavorativo che ne esalta le doti di comunicatore, come vediamo dai riscontri su stampa, tivù e social media. Poi c’è l’autonomia, che ci ha consegnato un referendum con oltre 2 milioni di votanti e il Sì al 98%: la Lega di Zaia è ancora la Lega del federalismo, il sindacato del territorio; quella di Salvini è la Lega nazionale, un’alt r a co s a o r m a i . Q u i n d i , l’emergenza sanitaria: detto che Zaia ha avuto alti indici di gradimento fin dal primo mandato, è indubbio che questo si è dilatato enormemente negli ultimi sei mesi, quando da parte dei cittadini è emerso prepotentemente il bisogno di punti di riferimento». Zaia come l’uomo forte, dun-
❞
Allievi (Sociologo) È portavoce del “sentire medio”, mai divisivo o radicale, cerca di non scontentare nessuno
Perchéspopola «Zaiaincarna l’animaveneta»
● La Legge
TATARELLA
Nel febbraio 1995 introduce l’elezione diretta del presidente nelle Regioni a statuto ordinario e dal 2001 anche in Sicilia, Sardegna, FriuliVenezia Giulia e Trentino. Valle d’Aosta e Bolzano mantengono il vecchio sistema proporzionale
Consensi record, le parole chiave secondo gli esperti: solido, affidabile, sobrio, comunicatore. E c’è sempre Governatori eletti con il maggior consenso Presidente eletto
Percentuale voti
Luca Zaia*
74,00%
Regione
Anno
Veneto
2020
Vito de Filippo
67,00%
Basilicata
2005
Raffaele Lombardo
65,35%
Sicilia
2008
Filippo Bubbico
63,16%
Basilicata
2000
Maria Rita Lorenzetti
63,00%
Umbria
2005
Vasco Errani
62,73%
Emilia-Romagna
2005
Roberto Formigoni
62,37%
Lombardia
2000
Antonio Bassolino
61,56%
Campania
2005
Mario Oliverio
61,41%
Calabria
2014
Lorenzo Dellai
60,82%
Prov. Aut. Trento
2003
Vito de Filippo
60,82%
Basilicata
2010
Luca Zaia
60,16%
Veneto
2010 L’Ego-Hub
*secondo i sondaggi
que? «Sì, purché inteso in termini di autorità, non di autoritarismo». Un’analisi condivisa da Paolo Feltrin politologo dell’università di Trieste: «Zaia parte da basi solidissime, dal 1995 a oggi il Veneto è sempre stato saldamente nelle mani del centrodestra e lui ha governato in continuità, senza scossoni. È uscente, al terzo mandato, dunque è favorito per definizione ma a dargli la spinta
decisiva per superare il 70% è stato il virus, che a ben vedere ha rafforzato tutti i vertici di governo, dal premier ai sindaci. Nel mare in tempesta, ci si affida al capitano, a lui si chiede il miracolo. E il covid ha rilanciato pure il federalismo, che si era un po’ appannato negli ultimi tempi, nella sua accezione migliore: non oppositivo ma collaborativo. Le soluzioni migliori per i cittadini sono scaturite da un con-
fronto a tratti aspro ma fattivo tra Roma e i territori. Esattamente ciò che predica Zaia». È il pragmatismo cardine della narrazione del presidente, che nonostante faccia politica da quando aveva vent’anni, ripete ad ogni occasione: «Io non sono un politico, sono un amministratore». Una narrazione potente in Veneto secondo Stefano Allievi, professore di Sociologia all’università di Padova: «Zaia mette
sempre molta enfasi sulla retorica dei veneti che “si tirano su le maniche”, anche se questo a volte tradisce la realtà. È bravo a farsi portavoce del “sentire medio” della gente, non assume mai posizioni divisive o radicali, in Zaia ci si riconosce facilmente perché lui è attento a non scontentare mai nessuno. A questo accompagna un understatement che fa dire “è uno di noi” anche nei comporta-
A Rovigo
Ex candidata della Lega nei guai: fa la spesa in malattia «Saprà difendersi» ROVIGO Al supermercato mentre era in malattia, Monica Gambardella finisce al centro di un procedimento disciplinare della Provincia, di cui è dipendente come responsabile territoriale della Protezione civile. Gambardella, 55 anni, era stata candidata dal centrodestra a sindaca di Rovigo alle elezioni 2019, risultando poi sconfitta al ballottaggio da Edoardo Gaffeo, economista del centrosinistra. Molto nota e stimata, era stata voluta in primis dalla Lega per far dimenticare la Caporetto di Massimo Bergamin. Ad aprire il procedimento disciplinare nei confronti di Gambardella, Maria Votta Gravina, direttrice generale della
Provincia. A quanto si apprende, sarebbe stata proprio Votta Gravina ad incontrare a inizio giugno Gambardella tra gli scaffali del supermarket, intenta a fare la spesa in un orario (attorno alle 17, quando le fasce di reperibilità nel settore pubblico sono tra le 9 e le 13 e le 15 e le 18) in cui la dirigente della Protezione civile sarebbe dovuta essere a casa, a disposizione di un’eventuale visita del medico fiscale. Va in ogni modo ricordato che l’Inps ha sospeso le
visite fiscali tra il 10 marzo e il 10 agosto, come provvedimento per il contenimento del Covid-19. Intanto lunedì l’ufficio competente della Provincia dovrebbe fissare la data in cui Gambardella sarà ascoltata per portare le proprie ragioni. «Nessuna replica per ora», risponde, interpellata, Gambardella. A quanto trapela, l’ex candidata a sindaco potrebbe produrre una serie di documenti per attestare la liceità della propria condotta. Si astiene da commenti Ivan Dall’Ara, presidente della Provincia. «Non seguo queste vicende – spiega – perché rientrano nelle specifiche competenze dei dirigenti». Altrettanto fa Gaffeo: «Non conosco i dettagli della vicenda». Vicinanza dal consigliere Antonio Rossini, il più votato nel centrodestra proprio con la civica Gambardella: «Sono garantista e ho fiducia che saprà dimostrare la correttezza del proprio operato». Nicola Chiarini Natascia Celeghin © RIPRODUZIONE RISERVATA
menti privati: mai una festa, un salotto, un galà per vip, si tiene a debita distanza dai cenacoli intellettuali. Interpreta la politica come un “lavoro”, appunto, per cui fa quello che deve fare, per cui è pagato potremmo dire usando un’espressione cara ai veneti, e torna a casa. Poi certo è molto abile nel porre le domande quando in realtà dovrebbe dare le risposte - continua Allievi - ha una straordinaria capacità di reazione nell’emergenza ma è meno incisivo su temi di lungo respiro, come la fuga dei laureati verso l’estero, l’Emilia Romagna e la Lombardia, un futuro già ipotecato. E fa riflettere che Zaia faccia notizia in Italia per la sua forza in Veneto, mentre il Veneto è sempre più debole in Italia. È un successo locale». Non gliene fa una colpa Carlo Alberto Tesserin, tra gli ultimi alfieri della Democrazia Cristiana, in Regione dal 1990 al 2015, ora Procuratore di San Marco: «Mancanza di visione? Si è concentrato sul core business della Regione che è la sanità e non si può dire che questa in Veneto non funzioni bene, specie se si guarda a come vanno le cose vicino a noi. Ha amministrato con risorse ben diverse da quelle di cui hanno potuto disporre la Dc e Galan e se farà la Pedemontana potrà mettersi al petto un’altra medaglia. I Giochi di Cortina, le colline del Prosecco patrimonio Unesco, se poi gli danno l’autonomia... Dal punto di vista amministrativo è solido, ha svolto tutto il cursus honorum, dal Comune alla Provincia, dalla Regione al ministero, ma il suo vero punto di forza è che lui c’è quando la gente vuole che ci sia: da Vaia all’Acqua Granda, i veneti sanno che si possono fidare e questo è un sentimento che trascende le appartenenze ai partiti». D’accordo Gianluca Comin, docente di Strategia di Comunicazione alla Luiss: ««Si parla molto delle sue doti di comunicatore ma è evidente che senza il buon governo la comunicazione non basta. A fare la differenza sono la sua capacità di sintonizzarsi sui problemi, di essere presente sui temi che sono in cima alle priorità della gente. Poi certo attorno a lui c’è una squadra che lavora bene, con professionalità, dando corpo alle intuizioni che gli portano popolarità. E l’imitazione di Crozza è il sigillo finale sulla sua notorietà». Marco Bonet © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Comin (Comunicatore) Se non amministri bene comunicare non serve Ma attenti, mantenere il consenso non è mai facile
PRIMO PIANO
SABATO 5 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI
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Coronavirus ed elezioni
E Crisanti traccia i contatti del prof «Non sono pochi, test a tappeto» Solidarietà di Zaia che sospende le interviste tv. Baretta in autoisolamento ma il tampone è negativo salvini a venezia
«Il governatore? Una bella sfida interna alla Lega» Matteo Salvini ieri sera arriva alla Mostra del cinema di Venezia, fa gli auguri sia a Berlusconi che a Lorenzoni e parla del voto: «Tra Lista Lega e Lista Zaia siamo al 60%» osserva «il problema, semmai, è in casa altrui, vorrei averne in tutta Italia di situazioni in cui siamo messi così. Spero che Zaia prenda non il 70% ma il 90%, nella Lista ci sono tutti militanti e sindaci della Lega, è una bella competizione interna. Se fossi al posto degli altri, di Pd e Cinquestelle che, insieme, nel Veneto, fanno il 20% allora sì che avrei un problema».
Mitia Chiarin / VENEZIA
Il Covid irrompe nella corsa elettorale in Veneto. La positività annunciata da Arturo Lorenzoni, professore universitario di Padova ed ex vicesindaco, mette in allarme altri esponenti che hanno partecipato ad incontri nei giorni scorsi con il candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra. Solo nel Bellunese si dormono sonni tranquilli. Lorenzoni lì non è arrivato. Ore agitate, ieri a Venezia. Si sottopone per primo al tampone il sottosegretario all'Economia e candidato sindaco di Venezia Pier Paolo Baretta, che dopo il test è risultato non contagiato. «Stiamo testando sistematicamente a tappeto tutti i contatti di Lorenzoni» afferma Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell'Università di Padova «E purtroppo non sono pochi. Ci siamo mobilitati per dare un supporto in questa si-
tuazione». Pier Paolo Baretta, così come Francesca Zottis, candidata al consiglio regionale del Pd, rimane per ora in autoisolamento anche se il tampone è risultato negativo. Ma saltano appuntamenti politici: oggi i due dovevano partecipare ad un incontro a Mestre con il senatore Andrea Ferrazzi e il collega Alessandro Alfieri sulle riforme per Venezia e la città metropolitana. Rinviato a data da destinarsi. «Attendiamo le disposizioni dell’Azienda sanitaria», fa sapere lo staff di Baretta che aveva partecipato ad un incontro elettorale con Lorenzoni domenica scorsa a Mestre. Baretta rassicura i suoi: «La campagna elettorale non si ferma. Tutta la coalizione, i volontari e i cittadini che pensano che un'alternativa per Venezia sia possibile saranno in prima linea ogni giorno in tutti i quartieri della città. A loro dico: la nostra campa-
Luca Zaia e Andrea Crisanti
gna continua sulle vostre gambe». E si preoccupa anche il centrosinistra di Castelfranco, nel Trevigiano. Lorenzoni mercoledì scorso ha partecipato ad un incontro, con 90 persone, dove sono stati presentati i candidati castellani alle elezioni regionali: sul palco, assieme a lui, anche il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra Castelfranco Merita Sebastiano Sartoretto, risultato negativo ai tamponi ad agosto con polemica al vetriolo col competitor Marcon che aveva reso pubblica la faccenda. Ieri a Venezia, per un incontro privato con industriali e albergatori e poi il passaggio alla Mostra del Cinema c’era anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha fatto gli auguri a Silvio Berlusconi e pure al «candidato Pd del Veneto risultato positivo», ha detto. «Spero possano rimettersi, con la salute non si scherza». E Luca Zaia, in serata, annuncia un passo all'insegna della galanteria politica. «Visto che il piano di sanità pubblica prevede l'isolamento fiduciario della persona positiva e quindi determina una oggettiva impossibilità» dichiara «mi sembra il minimo annunciare che rinuncio a tutti gli spazi televisivi che la campagna elettorale prevedeva per me». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMO PIANO
SABATO 5 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI
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Coronavirus: il fronte sanitario
Oltre 200 nuovi contagi e cinque decessi Ma il Veneto permane al di sotto dell’indice di rischio Rt 1. E i ritardi sul fronte scolastico alimentano la polemica politica glia minima di sicurezza oltre la quale la legislazione prevede un inasprimento delle misure restrittive. Quattro le regioni che superano l’1 (sono Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Toscana) e altre - è il caso dell’Emilia Romagna (0, 97) e della Liguria - (0, 92) restano in bilico. Non si placa, intanto, la polemica politica riguardante il ritorno in classe: «Mancano dieci giorni al suono della campanella e, a causa di un Governo che non decide e rimanda tutto, su trasporti e cattedre vuote si naviga in alto mare», punge il senatore
padovano Antonio De Poli, presidente dell’Udc; «In gran parte degli istituti veneti, e soprattutto nelle medie inferiori, mancano gli insegnanti, il ministro Azzolina alterna ritardi e rinvi, ad oggi non risultano, ancora, ripartiti i contributi per le materne e gli asili nido paritari. Per non parlare degli studenti con disabilità: le famiglie non hanno garanzia alcuna su servizi necessari per l’assistenza. L’inclusione scolastica non può andare in quarantena. Il diritto allo studio va garantito a tutti» . —
Impegno eccezionale per la Regione, le risorse disponibili si aggireranno sui 380 milioni mentre gli esborsi continuano
to? Quasi, perché ad arrotondare il conto provvede il bonus di 81 mln riconosciuto a quanti hanno operato in prima (e seconda) linea contro il virus nel servizio sanitario. Morale della favola? Il citato mezzo miliardo prende corpo.
VENEZIA
Brusca accelerazione dei contagi nel Veneto. Sono 204 i nuovi casi di positività al Covid registrati nelle ventiquattr’ore a conferma di un rischio infettivo persistente e diffuso. Certo i positivi non vanno confusi con i malati conclamati (solo una piccola percentuale di loro contrae la patologia, la stragrande maggioranza di negativizza, spesso senza sintomi) ma le cifre documentate dal report di Azienda Zero – che elevano a 2834 il totale – inducono l’autorità sanitaria a man-
tenere elevata le guardia e accentuano i timori in vista della riapertura delle scuole. Perché questa impennata? Gli epidemiologi della Regione indicano tre concause: l’esito di un «import» da una laboratorio privato che effettuato i test nella seconda metà di agosto (45 casi); il focolaio attivo nello stabilimento trevigiano di Aia a Vazzola (121 contagiati); e il rientro dei vacanzieri da zone rivelatesi problematiche quali Sardegna, Croazia, Malta, Spagna. Gli altri indicatori: la giornata segna 5 ulteriori decessi
distribuiti tra Vicenza (3), Venezia e Verona – il bilancio delle vittime dall’insorgere della pandemia sale così a 2130 – mentre flettono i ricoveri: ora sono 150 i pazienti in area non critica (-10) e 13 quelli degenti in terapia intensiva (-1). Ma qual è la reale incidenza del virus sulla popolazione nostra? Secondo il monitoraggio compiuto da Istituto superiore di sanità e ministero della salute, il Veneto presenta un indice Rt (è il potenziale di diffusione del virus in una media di 14 giorni) pari 0, 87, tuttora inferiore all’unità ritenuta la so-
Tamponi al personale scolastico
Mezzo miliardo di spesa straordinaria l’incubo Covid sul bilancio del Veneto LA MANOVRA
la testimonianZa
Ha “strappato” un tampone all’Ulss dopo 79 telefonate
Filippo Tosatto
e la salute non ha prezzo, la sua tutela ai tempi del Covid comporta oneri finanziari gravosi. Contrasto epidemiologico, potenziamento del circuito ospedaliero, prevenzione e profilassi su vasta scala: è stimata intorno al mezzo miliardo di euro la spesa straordinaria che il Veneto sosterrà nell’anno solare a fronte di disponibilità di cassa che, realisticamente, non raggiungeranno i 400. «È un impegno ingente, che continua ogni giorno, il bilancio regionale è stato rimodulato in corsa, tagliando tutto ciò che non era strettamente indispensabile, stiamo raschiando il fondo del barile ma è evidente che una situazione straordinaria richiede interventi adeguati da parte dello Stato», è il commento dell’assessore alla sanità Manuela Lanzarin, “ombra” del governatore Zaia nella lunga stagione del coronavirus.
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I MATERIALI SALVAVITA E LA TECNOLOGIA
Le cifre in dettaglio sono indicative ma eloquenti. Le spese vive nella fase più acuta del contagio, anzitutto; il report inviato il 31 maggio da Palazzo Balbi al commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, delineava quattro flussi principali: l’acquisto di tamponi e reagenti in una fase di scarsa offerta sul mercato che ha fatto lievitare i prezzi (33,60 milioni) stante la scelta veneta di attuare screening di massa sulla popolazione; la dotazione di apparecchi salvavita, in primis i fatidici ventilatori polmonari che hanno consentito alle terapie intensive di reggere
Sanità. il governatore Luca Zaia, Francesca Russo capo della Prevenzione e l’assessore Manuela Lanzarin
l’urto dei ricoveri (33, 21 milioni); i dispositivi di sicurezza - mascherine, guanti, gel igienizzante, camici, caschi, calzature, scafandri - distribuiti prioritariamente al personale sanitario (143,48 milioni) uscito così sostanzialmente indenne da un rischio infettivo che altrove ha mietuto decine di vite tra i camici bianchi. ASSUNZIONI OSPEDALIERE RECORD
A ciò si aggiunge la scorta senza precedenti di materiali ospedalieri, sancita da una delibera d’agosto (78 milioni) e,
sul versante degli organici, l’assunzione straordinaria di personale autorizzata dal Governo attraverso il decreto-rilancio: 1600 medici, infermieri, operatori sociosanitari e tecnici candidati ad entrare nel servizio pubblico entro l’anno; a tale scopo sono già stati investiti 30 milioni e altri 100 “aleggiano” in bilancio, condizionati dalla difficoltà persistente di reperire figure specializzate: «Fatichiamo a trovare infermieri professionisti mentre qualche segnale positivo arriva dai giovani medici», fa sapere l’assessore. È tut-
L’assessore Lanzarin «Stiamo destinando ogni risorsa disponibile No alla leva fiscale» «Lo sforzo finanziario supera le nostre forze, attendiamo interventi adeguati del Governo»
Settantanove (79! ) chiamate al numero verde dell’Ulss Euganea prima di ottenere il sospirato via libera all’effettuazione del tampone previsto dalla legge. È capitato al padovano Nicola Benfatto, un tecnico dell’Aprila che abita a San Dono di Massanzago. A metà agosto, reduce da una viaggio in Moldova via Romania, l’uomo ha diligentemente dichiarato all’autorità il rientro da un Paese a rischio Covid e si è sottoposto alla prevista quarantena fiduciaria a domicilio. Conclusi i 14 giorni, il protocollo in vigore nel Veneto prevede un tampone di controllo e qui casca l’asino. «Ho iniziato a telefonare, dall’altra parte la comunicazione veniva chiusa all’istante, decine di tentativi a vuoto ogni giorno, è andata avanti così per una settimana. Ho anche provato a inviare mail, senza ottenere risposta. Capisco gli impregni e la pressione a cui è sottoposto il sistema sanitario, però... ». Finalmente, correva il 25, una voce si è materializzata… «Non ci speravo più e ho avuto la tentazione di rinunciare ma sentivo che era un dovere civico rispettare le regole sanitarie, alla fine mi hanno convocato a Camposampiero e il test è risultato negativo». Ma quanta fatica, però.
TOSATTO FILIPPO
AIUTI STATALI, FONDI EUROPEI, DONAZIONI
Le risorse disponibili, si diceva. A riguardo, in primavera, Roma ha stanziato 114 milioni attraverso il decreto-cura Italia; almeno altrettanti, sono attesi dal riparto del fondo sanitario nazionale: la torta ammonta a 2,3 miliardi e la fetta veneta, tradizionalmente, sfiora l’8% del totale. Ci sono poi i quattrini racimolati dalla revisione dei capitoli del bilancio regionale compiuta in corsa dall’assessore Gianluca Forcolin - 12 milioni - e quelli dirottati dai finanziamenti europei (81) destinati in partenza ad altri ambiti. Ultime, but non least, le donazioni dei cittadini al conto corrente solidale: hanno raggiunto i 60 milioni, una quota record. Il totale si aggira così sui 380 milioni, una cifra importante eppure insufficienti a coprire il fabbisogno. «LEVA FISCALE? MAI E POI MAI»
«Stiamo concentrando gli sforzi nell’obiettivo di scongiurare la seconda ondata», conclude Lanzarin; «Il piano di salute pubblica per l’autunno inverno prevede uno sforzo considerevole sia sul piano dell’aggiornamento tecnologico e del rafforzamento del personale che in termini di sostegno allo screening su vasta scala che ci caratterizza: abbiamo superato il milione e mezzo di tamponi ai quali si aggiunge un analogo volume di test rapidi e sierologici. Tutto ciò è vitale e comporta un costo che supera le nostre forze e crediamo che il Governo debba concorrere seriamente a sostenerlo. Il ricorso alla leva fiscale in forma di addizionale Irpef? Neanche a parlarne, il presidente Zaia è stato categorico in proposito. La nostra comunità attraversa una crisi economica e sociale gravissima, ha bisogno di aiuto, non di tasse». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Nordest
AUTOVIE VENETE CONSEGNA 25 AUTO ALLA POLIZIA Sono state consegnate 25 Volvo V60 station wagon alla Polizia da Autovie Venete S.p.A. e destinate alle pattuglie impegnate a garantire la sicurezza sulla rete autostradale di Veneto e Friuli Venezia Giulia Sabato 5 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Pedemontana, piano anti-allagamenti Dopo la chiusura di una settimana fa, la struttura di progetto, `«Piogge eccezionali, ma problema annoso da risolvere, il concessionario e i consorzi di bonifica definiscono le opere intervenendo sui terreni circostanti». I lavori sono all’85% `
L’INFRASTRUTTURA VENEZIA Da mezzo secolo nel Vicentino non pioveva così tanto com’è accaduto fra il 29 e il 30 agosto, tant’è vero che anche per quella provincia la Regione ha dichiarato lo stato di crisi. Ma poiché «in un anno i casi di piogge eccezionali cominciano ad essere in numero tale che perdono appunto di eccezionalità», sottolinea la struttura di progetto guidata da Elisabetta Pellegrini, bisogna evitare che la Superstrada Pedemontana Veneta si allaghi di nuovo (e venga chiusa) com’è successo una settimana fa. Per questo ieri è stato concordato un piano di interventi con il concessionario dell’arteria Sis e con i consorzi di bonifica Brenta e Alta Pianura Veneta.
LE PROTESTE Lo sversamento dell’acqua piovana, nella carreggiata in territorio comunale di Malo e nel sottopasso della viabilità complanare di Colceresa, aveva suscitato proteste e ironie da parte degli avversari politici della giunta Zaia, candidati alle Regionali. «Ci sarebbe da ridere se non ci fosse di mezzo un’infrastruttura che costerà ai veneti almeno 3 miliardi, che porterà al privato 12,5 miliardi dalle casse regionali e i cui cantieri sono già stati sequestrati quattro volte», aveva lamentato il dem Andrea Zanoni. «Non sono contro l’opera, ma contro un costo aumentato di circa il 500% e che si blocca con un diluvio», aveva concordato la pentastellata Sonia Perenzoni. «Verificare le eventuali carenze progettuali è doveroso», aveva
GLI SVERSAMENTI DI ACQUA PIOVANA AVEVANO SUSCITATO PROTESTE E IRONIE DA PARTE DEGLI AVVERSARI POLITICI
aggiunto la civica Simonetta Rubinato.
affidare l’onere agli impianti di smaltimento dell’infrastruttura. I cambiamenti climatici impongono da un punto di vista tecnico una sfida per tutto il nostro territorio di intensificazione della difesa idrogeologica oltre che di adeguamento dei manufatti e delle infrastrutture».
IN TRINCEA Il tavolo tecnico idraulico, convocato in mattinata dal direttore Pellegrini e istituito nel 2019 per affrontare criticità come questa, ha verificato che le parti di infrastruttura interessate sono tutte in trincea, cioè più basse del cosiddetto “piano campagna”, per cui a monte della Spv «è sversata acqua dai campi posti a quota superiore che si erano allagati». I partecipanti all’incontro hanno definito «di assoluta eccezionalità» i fenomeni atmosferici dello scorso fine settimana: «Dai dati di rilevamento delle stazioni pluviometriche di Arpav si sono raggiunti 180 millimetri di acqua, quando l’evento maggiore degli ultimi due anni ne aveva dati 90 ed eventi del genere non si verificavano da almeno 50 anni». Gli esperti hanno affermato che «tutti i manufatti idraulici costruiti su Pedemontana», quali ad esempio ponti, attraversamenti idraulici e tombotti, «sono correttamente dimensionati» e che gli allagamenti sono dovuti «a sversamenti dai territori limitrofi».
L’ARGILLA La struttura di progetto ha riconosciuto che già da anni prima della costruzione della Spv i terreni in quella zona, in occasione di piogge particolarmente intense, si allagavano «a causa della inadeguatezza della rete idraulica superficiale, della caratteristica dei terreni argillosa, e quindi impermeabile, e dell’asporto di argilla per le vicine fornaci, che ha prodotto l’abbassamento del piano campagna a quota inferiore rispetto ai corsi d’acqua». Per questo gli oppositori avevano stigmatizzato la decisione di procedere comunque con i lavori. «La costruzione della strada – è ora la posizione della struttura di progetto – impone oggi di risolvere questo annoso problema territoriale, non essendo possibile, per buona regola costruttiva,
LE AZIONI
IL CANTIERE Lavori in corso, e in via di ultimazione, sul tracciato della Superstrada Pedemontana Veneta
Belluno
Il Tar: «Preapertura, ammessa la caccia ai cervi» BELLUNO Testacoda del tribunale amministrativo del Veneto che solo il 28 agosto scorso si era pronunciato sospendendo l’apertura anticipata della caccia al cervo in provincia di Belluno. Con un decreto firmato dalla presidente, Maddalena Filippi, la prima sezione ha quindi revocato il provvedimento che fermava le doppiette. In provincia di Belluno il piano è attuato direttamente dalla Provincia, su delega della Regione. Tenute conto delle particolari condizioni della flora e della fauna la Provincia ha deciso di anticipare al 16 agosto l’apertura della stagione. Una scelta che non era piaciuta all’Associazione difesa animali e ambiente (Aidaa) che ha presentato ricorso al giudice amministrativo chiedendo la sospensiva. La discussione nel merito ora è fissata per il
prossimo 28 di settembre, quando la finestra che anticipa la stagione regolamentare sarà conclusa. «Il giudice amministrativo - ha spiegato l’assessore Regionale Giuseppe Pan - ha fatto marcia indietro rispetto alla precedente decisione cautelare, riconoscendo la fondatezza del piano gestionale presentato dalla Provincia di Belluno e la
ESEMPLARI Via libera alle doppiette
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sua piena adesione alle linee guida dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, massimo organo nazionale per la tutela e la protezione dell’ambiente». Nel provvedimento il Tar Veneto ha evidenziato come l’Ispra consideri «ordinariamente consentita» la caccia ai maschi di cervo e definisca «accettabile» la caccia alle femmine e ai piccoli nel periodo di preapertura della stagione venatoria, «tenuto conto della consistenza delle popolazioni di ungulati e dei piani di abbattimento del cervo in provincia di Belluno». Soddisfazione da parte dell’amministrazione provinciale: «La caccia, in questo territorio - ha spiegato l’assessore Franco De Bon - non è esercizio venatorio o divertimento ma è un riequilibrio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Ecco allora le azioni definite al termine del confronto: «Si è deciso di provvedere ad una riqualificazione ambientale idraulica superficiale da parte dei consorzi, che si metteranno immediatamente all’opera con la redazione dei progetti necessari, al fine di regimare le acque piovane provenienti da nord, riconducendole in una rete irrigua superficiale efficace e in vasche di espansione. Nel frattempo verranno posti in essere piani di protezione civile al fine di evitare ciò che è successo sabato scorso. Il concessionario di Pedemontana ultimerà i ripristini ed intensificherà la vigilanza». La responsabile Pellegrini e il suo ufficio hanno assicurato che il cronoprogramma dell’infrastruttura non subirà ritardi, ribadendo anzi che la rapidità è stata garantita pure durante l’estate: fra luglio e agosto «sono stati realizzate e computate esecuzioni per circa 95 milioni di euro», tanto che attualmente la quota di avanzamento complessivo si aggira intorno all’85%. Traguardo in vista, dunque: «La conclusione e messa in esercizio sino a Bassano ovest per quest’autunno ormai è verosimile per chiunque passi per quel tratto e sbirci il cantiere». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE STAZIONI ARPAV HANNO RILEVATO 180 MILLIMETRI DI PRECIPITAZIONI: NON SUCCEDEVA DA MEZZO SECOLO
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IL GIORNALE DI VICENZA Sabato 5 Settembre 2020
PROVINCIA
ZOVENCEDO
“Aristidee laGina” teatroin piazza
Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: provincia@ilgiornaledivicenza.it
Per “Teatro in Piazza” martedì 8 settembre, con inizio alle 20.30, in piazza a Zovencedo sarà allestito “Aristide e la Gina”, rappresentazione teatrale a cura della compagnia Theama di Vicenza. Questo spettacolo è organizzato dal Comune con la Pro loco e la biblioteca civica. M.G.
LONIGO. Ilcapodella Legain tourelettorale alparco Ippodromohapresentato anchei candidati alle Regionalidi Carroccioe “Zaia Presidente”
SalvinilanciaDovigo, sfilanole liste Illeader: «Conlei inmunicipio nienteimmigratida accogliere» L’aspirantesindaco: «Orgogliosa diguidareuna compagineunita» Sul parco Ippodromo di Lonigo batte il sole a mezzogiorno, in attesa che Matteo Salvini scenda da Vicenza per incontrare i fedelissimi della Lega che, sfidando l’orario e il caldo, si sono radunati nei pressi del palco imbandierato. Tra i vessilli rosso-oro con il leone della Serenissima spicca il bianco-azzurro degli striscioni sollevati da coloro che “credevano nella Banca Popolare di Vicenza”, accorsi a Lonigo per lanciare l’ennesimo appello. La tendenza di molti tra i circa 250 presenti è di ripararsi sotto l’ombra dei tigli, ma lo speaker richiama all’ordine i sostenitori e con tono perentorio li convoca in prima linea, a un passo dal Capo, che arriva puntuale e inizia l’incontro chiamando accanto a sé i candidati alle elezioni regionali nelle liste della Lega e di Zaia Presidente. Fa gli onori di casa Francesca Dovigo, vicesindaco in carica e candidata dalla
Lega e da altre tre forze di centrodestra di prendere il posto di Luca Restello a villa Mugna. Dovigo impugna il microfono e scandisce: «Sono orgogliosa di rappresentare il centrodestra leoniceno, che attorno al mio nome ha trovato una solida unità di intenti. Sono numerosi i problemi che ci attendono al varco: la crisi sanitaria da Covid, la problematica riapertura delle scuole, il sostegno alle famiglie in difficoltà, i problemi economici di tante aziende; sperando che i soldi in arrivo dall’Europa non vengano spesi tutti per comperare dei monopattini. Noi ci saremo, con l’aiuto degli elettori, per il bene della nostra città». Salvini aggiunge: «Un sindaco è importante, è lui che fornisce i globuli rossi necessari per far vivere l’organismo comunale. Avere il sindaco giusto può fare la differenza. A Lonigo siete fortunati di poter contare su un candidato forte come Francesca Dovigo. Votatela con convinzione e fatela vin-
MatteoSalvini sul palco delparcoIppodromo conla candidatasindaco FrancescaDovigo. SERVIZIO IMPIUMI
Icandidati delleliste Lega e ZaiaalleRegionali e laplatea alparco
LONIGO. L’ex leghistaCastiello emolti giovani NOVENTA
Lalista “SiamoLonigo”: alcentroGiacomello e Castiello. ZONIN
“SiamoLonigo” Centrodestracivico perGiacomello Cinque anni fa fu il più votato nella lista della Lega che portò alla vittoria Luca Restello. Ora Andrea Castiello torna in pista appoggiando la candidatura a sindaco di Luigi Giacomello con una formazione chiamata “Siamo Lonigo”. Al suo fianco, nel ruolo di consigliere esterno, una figura di prestigio come Luca Lazzari, decano della vita politica leonicena. «Siamo una formazione di centrodestra - spiega Castiello - e le linee guida che ispirano il nostro programma riguardano i temi dell’ambiente, dello sport e della cultura, elementi che riteniamo fondamentali per una comunità sicura, unita e forte. Ci poniamo inoltre l’obbiettivo di avvicinare alla vita politica perso-
ne nuove e con valide competenze, salvaguardando le nostre tradizioni, anche sportive, valorizzando il territorio e garantendo per tutti la sicurezza, fattore essenziale ed imprescindibile per lo stare bene assieme. Guardiamo con ottimismo e fiducia al futuro della nostra città». Questi gli altri nomi che compongono la lista che ha un forte componente giovanile: Marco Bragolusi, Roberto Gleria, Michele Scarlassara, Bruno Rossetto, Veronica Cogo, Benedetta Loro, Matteo Bolcato, Alessandro Bressello, Natalia Maria Palak, Silvia Tessari, Giorgia Carmignato, Simone Zampieri, Marco Mizzon, Silvia Bicego, Enrico Prudente. • L.Z. © RIPRODUZIONERISERVATA
cere. Sono sicuro che, con lei in municipio, a Lonigo non verrà accolto nessuno degli immigrati che fra un po’ verranno distribuiti in tutta Italia». In platea c’è ottimismo. I sondaggi danno Zaia in testa con quotazioni mai viste prima e anche per quanto riguarda Lonigo non manca la fiducia. Ma il leader ammonisce: «Non commettete l’errore di considerarvi vincitori prima del triplice fischio finale. Niente viene regalato e tutto si conquista con rabbia, grinta, fatica e sudore».
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Migliorano lecondizioni dell’operaio ferito Sono migliorate le condizioni dell’operaio della Meccalte di Creazzo travolto da un braccio meccanico. Dovrebbe essere dimesso a breve dall’ospedale San Bortolo di Vicenza dove era stato ricoverato l’altra mattina, Hossain Bony Ahad, operaio di 31 anni, di origine bangladese e residente a Montecchio Maggiore. Avrebbe subìto la frattura di alcune costole e un taglio sul capo a causa della rottura improvvisa del pilone che sorregge l’argano che lo ha colpito mentre lavorava. Erano circa le 11 di giovedì e Ahad, che lavorava insieme con un altro operaio, stava spostando delle merci utilizzando proprio la piccola gru. Improvvisamente, mentre sollevava un pezzo, il paranco ha ceduto cadendogli addosso. Il giovane è stato soccorso dai colleghi che hanno spostato il macchinario in modo da liberare il prima possibile il ferito dal peso e prestargli i primi soccorsi. I sanitari del Suem 118 hanno trasportato Ahad al nosocomio berico in codice giallo mentre i carabinieri e lo Spisal dell'Ulss8 si sono occupati dei rilievi, utili a ricostruire la dinamica. • A.F. © RIPRODUZIONERISERVATA
MONTEGALDA
Torna ilfestival “Venezia daterra”
Unaserata inbianco persalutare l’estate
Dopo il positivo debutto dello scorso anno sarà nuovamente il centro noventano ad ospitare a inizio ottobre l’apertura della sesta edizione di “Venezia da terra-festival della storia, del Veneto e delle sue piccole comunità” ben rispettando il distanziamento sociale anticovid. Nell’ultima seduta il Consiglio comunale ha aderito all’unanimità al progetto culturale itinerante tra convegni, arte e concerti condiviso con Campiglia dei Berici (Comune capofila), Pojana Maggiore Orgiano e la collaborazione del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA) dell’Università di Padova. La serata del 2 ottobre proporrà un concerto alle ore 21 in Duomo e la conferenza evento su Giambattista Tiepolo nel 250° anniversario della morte. Sabato 3 ottobre alle 17 alla Grotta Azzurra o al Teatro comunale di Orgiano, chiacchierata con gli storici su “Grandi eventi in tempo di peste: Venezia 1630”, alle 21 nella Chiesa Parrocchiale concerto a cura del Coro Amici della Musica di Barbarano Mossano. Domenica 4 alle 16 concerto a Villa Pojana di Pojana Maggiore, alle 21 Villa Repeta-Bressan di Campiglia spettacolo teatrale e chiusura del Festival. • F.B.
È un ritorno alla normalità al rallentatore quello che si terrà stasera a Montegalda con la quarta edizione del “White Summer End 2020”, con cui il Comune saluta la stagione estiva che sta per finire. Un evento di piazza, quest’anno fortemente condizionato dal tempo, con il rinvio della settimana scorsa, e dalle norme di sicurezza per il coronavirus. La piazza di Montegalda si colora di “white” a partire dalle 20, con l'obbligo per i partecipanti di presentarsi vestiti di bianco, incluso l’obbligo della mascherina, per consumare una cena sotto le stelle e in pieno centro. La singolare formula, prevede un piccolo ingresso a pagamento e una cena che ognuno singolarmente o in gruppo può portarsi da casa. Oppure, usufruendo delle proposte enogastronomiche dei ristoratori locali che per l’occasione servono speciali menù “in bianco”, con una cornice musicale e un allestimento rigorosamente in tema con la serata che quest’anno ha il sapore più che di un addio a una stagione, del risveglio da un momento poco felice che anche in paese come in tutta Italia e nel mondo ha fermato o condizionato lo svolgimento di tutte le maggiori manifestazioni. • A.GR.
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La Pro Loco di Montegaldella comunica a tutti gli appassionati della Festa della Zucca che a causa del Covid-19 attenendosi alle disposizioni dell’Autorità Sanitaria Nazionale, Regionale, Comune di Montegaldella e come consigliato dall’Unpli Basso Vicentino (consorzio Pro Loco) che la manifestazione “Festa Della Zucca” viene rinviata al prossimo anno con l’obiettivo di tornare più bella di prima. Direttivo Pro Loco di Montegaldella
www.prolocomontegaldella.it
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Lino Zonin
Salvini prosegue il comizio sui tasti consueti: tocca argomenti politici di attualità come la normativa sulle pensioni («Mai più un’altra legge Fornero. Dopo quota cento faremo quota 41, come gli anni necessari per ottenere il giusto riposo»), l’immigrazione («Da presidente del consiglio chiuderò di nuovo i porti»), i finanziamenti attesi dal Mes («Se arriveranno, quei contributi non saranno altro che una restituzione parziale dei soldi che abbiamo dato finora all’Europa), l’autonomia regionale («Con Zaia in Regione e Salvini a palazzo Chigi il Veneto otterrà quello che va chiedendo da anni e che il governo fa di tutto per non concedere»). Prima della fine salgono sul palco i candidati leghisti alle Comunali. Molti di loro indossano una maglietta con la scritta “Processate anche me”, in riferimento alle vicissitudini giudiziarie salviniane, che lo vedono a processo per sequestro di persona. «Aspetto anche voi a Catania all’inizio di ottobre per la prima udienza del processo per il caso Gregoretti. Affronto con serenità la prova, convinto come sono di aver agito per il bene del Paese». Alla fine, selfie per tutti con Matteo. All’ombra, però. •
CREAZZO
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Primo Piano
IL CASO PADOVA «Giuro che non sono andato a ballare». Alle quattro del pomeriggio, un’ora dopo aver ricevuto l’esito positivo del tampone, Arturo Lorenzoni prova a sdrammatizzare. Il tono della voce al telefono però non è certo dei più squillanti: un po’ per le cinque linee di febbre accompagnate da tosse e stanchezza, un po’ per quel ricco calendario elettorale improvvisamente interrotto. «Vado avanti, guai a dirmi che è finita» avvisa il candidato governatore del centrosinistra. A due settimane dal voto e con il principale sfidante di Luca Zaia bloccato in casa, però, il rischio è che la campagna sia davvero ai titoli di coda. Il Pd intanto ha sospeso ogni iniziativa in attesa che tutti i candidati entrati in contatto con Lorenzoni vengano sottoposti a tampone. È lui il primo a lanciare l’appello: «Chi negli ultimi cinque giorni mi ha incontrato è bene che si rivolga alla propria azienda sanitaria». Il tracciamento di tutti i contatti non sarà affatto facile, per questo si punta molto sul senso di responsabilità di ciascuno.
BOTTA E RISPOSTA «Oltre la campagna elettorale e la politica esiste la vita reale. Per cui esprimo all’uomo Arturo Lorenzoni la mia vicinanza e gli auguri di una pronta guarigione - dichiara in serata il governatore Zaia -. Visto che il piano di sanità pubblica prevede l’isolamento fiduciario della personale positiva e quindi determina una oggettiva impossibilità mi sembra il minimo annunciare che rinuncio a tutti gli spazi televisivi che la campagna elettorale prevedeva per me». Pronta, però, la risposta di Lorenzoni: «Ringrazio Luca Zaia per la solidarietà e per il buon gesto di rinunciare agli spazi televisivi, ma la mia campagna elettorale non si ferma e le nuove tecnologie consentono di potermi collegare da casa. Poiché
IERI LA SVEGLIA CON TOSSE E FEBBRE, POI IL TAMPONE ANNULLATO L’INCONTRO CON ZINGARETTI A PADOVA CONTROLLI A TAPPETO SU TUTTI I SUOI CONTATTI
Sabato 5 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Lorenzoni positivo al Covid: «Ma io sto bene, vado avanti» Il candidato alla presidenza del Veneto `«Non ho idea di come posso averlo preso, del centrosinistra: «Ora tutto da remoto» spero di non aver passato il virus a nessuno» `
sto molto bene, dunque, auspico che non solo ci siano gli spazi televisivi ma magari anche qualche confronto diretto così da consentire a tutti di farsi un’idea visto che, sino ad oggi, hanno sentito soltanto una voce. Siamo nel 2020, i mezzi tecnologici consentono senza alcuna difficoltà collegamenti da remoto. Durante il lockdown milioni di italiani hanno lavorato, studiato e svolto attività molto complesse dalle proprie abitazioni».
tenuti - assicura il candidato presidente -. Certo, se già prima era difficile incontrare le persone e farmi conoscere adesso lo sarà ancor di più».
I CONTATTI
LA GIORNATA La giornata che stravolge le ultime due settimane elettorali dell’ex vicesindaco di Padova comincia presto, prima delle otto. «Fino a giovedì sera stavo bene, poi nella notte ho iniziato ad accusare tosse. Al mattino ho sentito che la febbre saliva e l’ho subito misurata: 37.5». Solo stanchezza e tensione oppure il Covid ha colpito un altro esponente politico illustre? Lorenzoni corre a farsi il tampone, intanto l’incontro pubblico previsto per le 11 in municipio con Nicola Zingaretti viene annullato. Il segretario nazionale del Pd arriva comunque a Palazzo Moroni per incontrare il sindaco e i vertici locali del partito, ma l’attenzione è altrove. «Come sta Lorenzoni?». La risposta alla domanda arriva nel primo pomeriggio: il suo tampone dà esito positivo, quella della moglie invece è negativo. «Mi spiace per tutte le persone che ho incontrato in questi giorni - spiega Lorenzoni - Ho sempre mantenuto le distanze e ho sempre portato la mascherina, spero di non aver passato il virus a nessuno. Non ho davvero idea di come possa averlo preso. Non so quando farò il tampone di controllo, per ora monitoriamo la febbre». La corsa del centrosinistra si trova davanti un ulteriore ostacolo. «La campagna elettorale cambierà nella modalità ma non nei con-
ARTURO LORENZONI Candidato del centrosinistra alla guida del Veneto
L’appello dei ricercatori «Test rapidi sulla saliva» GLI SCIENZIATI VENEZIA I test rapidi contro il Covid? «Con la riapertura di scuole e università, è arrivato il momento di utilizzarli»: non solo in Veneto, precursore con l’Ulss 2 Marca Trevigiana nella sperimentazione dei kit poi validati dall’istituto Spallanzani di Roma, ma in tutta Italia. A dirlo è l’appello di dieci scienziati, fra cui il biochimico Luca Scorrano e l’immunologa Antonella Viola, in prima linea da Padova nella ricerca sulla pandemia.
I TEMPI Gli esperti ne fanno una questione di tenuta del sistema complessivo: «In condizioni di alta richiesta diagnostica, come inevitabilmente sarà durante la circolazione del virus dell’influenza il prossimo autunno-inverno, mentre alcuni laboratori saranno attrezzati per gestire grandi numeri, la maggior parte del territorio italiano sarà in difficoltà e non riuscirà a produrre i referti in tempi accettabili (24 ore)». È evidente che questo non sarà il
caso del Veneto, che di test rapidi ne ha già processati 1,3 milioni in aggiunta agli 1,6 milioni di tamponi tradizionali. Ma la preoccupazione rimane per la risposta nel resto del Paese. Per i ricercatori, «il primo passo verso una semplificazione è rappresentato dal test molecolare sulla saliva», già approvato negli Stati Uniti, che consente di saltare la procedura del prelievo: «Ai soggetti da analizzare è richiesto semplicemente di raccogliere la saliva in un contenitore». Il secondo avanzamento è costituito dall’esame antigenico, che dà una risposta in pochi minuti ed è attualmente usato a Fiumicino: «Non si capisce perché un test adatto a identificare potenziali positivi in aeroporto non possa andar bene per monitorare nel tempo studenti e personale della scuola o dell’università». Dopodiché l’obiettivo finale sarà «un test salivare antigenico a basso costo e sufficientemente sensibile e specifico da poter essere ripetuto periodicamente», anche «una volta alla settimana». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Gli uomini del suo staff si sono sottoposti a tampone tra ieri e oggi. Anche alcuni candidati consiglieri sono già corsi a fare il test. «Stiamo testando sistematicamente a tappeto tutti i contatti di Lorenzoni e purtroppo non sono pochi» spiega il professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia padovana. L’agenda di Lorenzoni nelle ultime settimane è sempre stata fittissima. Lunedì la conferenza di presentazione di +Europa a Padova, una visita ad
un’azienda di Schio, un incontro col Pd vicentino e una serata in un’azienda agricola di Marano Vicentino. Martedì una diretta in uno studio tv padovano, una conferenza stampa a Padova e un incontro pubblico a San Donà di Piave. Mercoledì un evento a Castelfranco assieme al sindaco, anche lui precedentemente positivo al Covid. Giovedì un’altra lunga giornata elettorale padovana.
LE REAZIONI Tre anni fa il futuro sindaco di Padova Sergio Giordani dovette interrompere bruscamente la campagna elettorale perché colpito da un ictus. Ora un altro candidato padovano del centrosinistra, questa volta in Regione, deve affrontare il Covid. «Il sindaco di Padova con tutta la giunta esprimono ad Arturo Lorenzoni i loro più sinceri auguri di una rapida guarigione e di una veloce ripresa della campagna elettorale in persona e non on line, in tutta la Regione» recita la nota del Comune. Messaggi di solidarietà bipartisan anche dal leader della Lega Matteo Salvini e da moltissimi candidati veneti. Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA
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IL GIORNALE DI VICENZA Sabato 5 Settembre 2020
VENETO
CACCIA.IlTarVeneto:sìallapreaperturapericervisulleAlpi
Telefono 0444.396.311 Fax 0444.396.333 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it
IlTardelVenetohariammessolapossibilitàdicacciareicervinellazonaAlpianchenelperiododipreapertura.Con decretodellapresidenteMaddalenaFilippièstatarevocatalalasospensivaemessail28agostocontroilcalendario venatorioadottatodellaProvinciadiBellunosudelegaregionale,perlacacciaagliungulatifinoalunedì14.
COLPODISCENAINCAMPAGNAELETTORALE. MoltiesponentidelPdanchedelVicentinochesonostatiincontattoconluinegliultimi5giornidisonofermatiinattesadifareiltest
Lorenzonièpositivo:èinisolamentoacasa Ilcandidatodelcentrosinistra ierimattina avevala febbre:il tamponehaconfermatoilCovid «Stobene, lavorerò da casa» Marina Zuccon PADOVA
Il coronavirus irrompe nella campagna elettorale per il presidente della Regione Veneto. Il candidato del centrosinistra Arturo Lorenzoni è risultato positivo al tampone. Il primo sintomo ieri mattina con 37,7 di febbre, l’accertamento al reparto Infettivi dell’ospedale di Padova e nel primo pomeriggio il risultato: contagiato. La conseguenza: isolamento fiduciario per due settimane. Costretto nella sua casa di Padova dunque fino a ridosso delle urne del 20 e 21 settembre (compleanno compreso: il 19). «Ma non mollo, mi sento bene - dice risoluto il 53enne professore universitario - continuerò la campagna elettorale da remoto. Sarò presente ovunque tramite il web con incontri in teleconferenza e su tutti i social. Il mio impegno non cambia. E neppure quello della squadra che mi accompagna. Mi dispiace di quanto successo anche perché sono sempre stato molto attento e ho rispettato le regole». E invita a tutte le persone che lo hanno incontrato negli ultimi cinque giorni a sottoporsi al tampone «perché ritengo che sia responsabilità di tutti limitare la diffusione del virus». IL PD SI BLOCCA. Alcuni espo-
nenti del Pd hanno già deciso di sottoporsi agli accertamenti e non presenziare ad eventi fino all’esito. Lo stesso segretario regionale Pd, Alessandro Bisato, precisa: «Noi ci rifacciamo alle procedure previste dalle Ulss. Quindi verrà fatto un tracciamento per individuare i contatti stretti avuti dalle persone, esponenti del partito compresi, con Lorenzoni. Per precauzione le attività pubbliche del sabato (oggi) saranno sospese, eccetto che tutti i partecipanti non abbiano avuto contatti con Lorenzoni negli ultimi 5 giorni. Ad Arturo va tutta la
nostra vicinanza e gli auguri di una pronta ripresa. Raddoppieremo gli sforzi in questa campagna elettorale». I VICENTINI. Lunedì Lorenzo-
ni aveva partecipato a una biciclettata a Schio coi candidati Giulia Andrian e Giacomo Possamai e sabato scorso era a villa Lates col professor Andrea Crisanti, il noto microbiologo dell’ospedale di Padova: «Stiamo testando sistematicamente a tappeto tutti i contatti di Lorenzoni. E purtroppo non sono pochi», ha spiegato all’agenzia Ansa il microbiologo: «Ci siamo mobilitati per dare un supporto in questa situazione». E ai medici e al personale del reparto “Infettivi” Lorenzoni manda il ringraziamento per la solerzia e il supporto avuti quando si è presentato per effettuare il tampone. Con lui anche la moglie, risultata negativa. «Anche se la situazione cambia, il mio impegno nel territorio vicentino proseguirà con tenacia –assicura il professore - I candidati si muovono con determinazione e io li affiancherò da remoto, portando avanti il nostro programma che si ispira all’Agenda 2030 dell’Onu con i 17 obiettivi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Ci sono a riguardo ferite molto profonde nel Vicentino, non dimentichiamo i Pfas e la galleria di Vallugana per la Pedemontana. Riguardo poi alla sanità ci sono strutture ospedaliere fortemente depotenziate, come nel caso dell’ospedale di Santorso dove i servizi ai cittadini non sono assicurati. È indispensabile potenziare la medicina del territorio. Mi dispiace molto di dover saltare due incontri a Bassano (previsti ieri) con Achille Variati, Chiara Luisetto e Luca Cortese del Pd e Renzo Masolo di Europa Verde. Ringrazio per i le manifestazioni di affetto dimostratemi da politici e cittadini». • © RIPRODUZIONERISERVATA
Idatidelvirus Ben19.500 tamponiieri El’indiceRt venetoè0,87 L’indice Rt di trasmissione del virus sta salendo in Italia, ma non in Veneto: il Ministero della salute e l’Iss ieri hanno assegnato alla nostra regione per la settimana dal 24 al 30 agosto un indice di 0,87, minore quindi alla soglia di allerta che è fissata a 1, con 17 casi ogni 100 mila abitanti. La Regione ieri ha anche segnato un altro record di tamponi fatti: un picco di 19.514. Ne sono risultati altri 311 casi positivi, cioè l’1,5% dei casi, ma la Regione ha anche segnalato che 45 casi sono in realtà precedenti ,a segnalati solo ieri da un laboratorio privato di analisi del Trevigiano, dove sono cresciuti anche i casi di positivi nello stabilimento Aia di Vazzola. Il bollettino di Azienda Zero diffuso ieri sera dalla Regione dice anche che ci sono state purtroppo altre cinque vittime legate in qualche modo all’epidemia Covid (due delle quali decedute in ospedale): si tratta di tre lutti nel Vicentino, uno nel Veronese e uno nel Trevigiano. Per fortuna invece il numero di ricoveri da virus nei reparti medici degli ospedali regionali è sceso a 150 (ieri -10), grazie anche a 20 persone dimesse nelle ultime 24 ore, anche se i pazienti attualmente positivi sono saliti a 80 (ieri +4). Nelle terapie intensive invece ci sono 13 malati gravi Covid e 9 di questi tuttora positivi. Infine da sottolineare che nonostante i nuovi negativizzati siano stati ieri 102 gli attualmente positivi in Veneto sono ora 2834 (+204). • P.E.
ArturoLorenzoni (a destra)erasabato scorso a“Fornaci rosse”proprio conilvirologo padovanoAndreaCrisanti (asin.). FOTO ILARIATONIOLO
SALTATOIERIL’EVENTOCONZINGARETTI. IntantoBaretta,candidatoaVenezia,èrisultatonegativo
Zaia:«Fermeròimieieventitv» «Grazie,mavorreiunconfronto» Lorenzoniricevegli auguri delgovernatore (edi Salvini)ma rilancia:«Posso farecampagnavia Rete» E ieri mattina a Padova è saltata anche la conferenza prevista per il candidato governatore del centrosinistra con Nicola Zingaretti: il leader del Pd, che era a Venezia dall’altra sera, è arrivato a Padova per sostenere la corsa di Lorenzoni ha appreso in municipio la notizia della assenza del candidato per la febbre. Zingaretti non si è comunque astenuto dal toccare alcuni punti caldi della politica e non. Virus compreso. «Dobbiamo tornare a vivere e a produrre - ha detto - Ma non dimenticare che il Covid esiste e non possiamo fregarcene delle regole. La mascherina va tenuta, e non dobbiamo torgliercela come fanno alcuni…». E il vaccino antinfluenzale? «Fondamentale
Zingarettiierimattina aPadova
per salvare vite ed evitare ricoveri inappropiati. Lo faccio da sette anni». E sempre in tema di sanità ribadisce: «Vogliamo che arrivino i soldi europei del Mes, è una filiera di finanziamento molto vantaggiosa». «Adesso dobbiamo combattere per la ripresa – sollecita il segretario Pd - E dico che se oggi l’economia può rimettersi in piedi è grazie al centrosinistra, che ha salvato l’I-
talia e grazie al quale adesso stanno arrivando centinaia di euro dall’Europa. Con la destra non ci sarebbe questa opportunità. Abbiamo subito attacchi anche dalle destre europee, ma abbiamo saputo difendere l’Italia e l’Europa». «Facciamo voli free-Covid con tamponi rapidi all’imbarco per i passeggeri». E sulle prossime elezioni regionali? «Un appello agli esponenti dell’area di governo: sostengano i nostri candidati, solo così possiamo fermare la destra». Intanto è risultato negativo il tampone a cui si è sottoposto ieri Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia e candidato sindaco di Venezia per il centrosinistra: lo ha reso noto il suo ufficio stampa. Baretta aveva incontrato nei giorni scorsi Lorenzoni, candidato governatore poi risultato positivo al Covid. A Lorenzoni sono stati indirizzati messaggi di auguri di
Daniela Sbrollini, candidato presidente per Italia Viva, e della lista Europa Verde (Lorenzoni è sostenuto anche da Il Veneto che vogliamo, Pd, +Veneto in Europa Volt, Sanca autonomia). Ma gli ha mandato i suoi auguri anche il leader della Lega, Matteo Salvini. E ieri sera il governatore Luca Zaia ha espresso a Lorenzoni «la mia vicinanza e gli auguri di una pronta guarigione» E ha annunciato: «Mi sembra il minimo annunciare che rinuncio a tutti gli spazi televisivi che la campagna elettorale prevedeva per me». E Lorenzoni ha ringraziato Zaia del gesto ma ha ribattuto: «La mia campagna elettorale non si ferma e le nuove tecnologie consentono di potermi collegare da casa. Poiché sto molto bene, auspico che non solo ci siano gli spazi televisivi ma magari anche qualche confronto diretto» . • MA.ZUC. © RIPRODUZIONERISERVATA
VERONA. Dopo l’ira di Zaia ildg Cobello ha sospeso ildirettore sanitario, quello ospedaliero e ilresponsabile di pediatria
Bimbimorti,via primarioedirigenti SaltanoleprimetestealBorgo TrentoperildrammaCitrobacter VERONA
Saltano le prime teste per il dramma del Citrobacter che ha travolto il punto nascite del Borgo Trento. In serata il dg Francesco Cobello ha sospeso oltre al primario di pediatria a indirizzo critico Paolo Biban, anche il direttore sanitario Chiara Bovo e quello ospedaliero Giovanna Girlanda. La decisione era nell’aria dopo che il governatore Luca
Zaia chiedeva un intervento deciso per dare una risposta alla collettività veronese che assiste attonita al clamoroso caso sanitario che fin qui ha visto quattro bambini morti e nove con gravi danni cerebrali. «È di fondamentale importanza, ora, capire perché il Citrobacter sia arrivato nella neonatologia di Verona e di chi siano le eventuali responsabilità. Conviene fare in fretta, soprattutto per poter individuare i 100 neonati
positivi indicati dalla relazione della Commissione regionale, andando a rintracciarli uno per uno, in modo da garantire loro l’assistenza necessaria monitorando nel tempo lo stato di salute e mettendo in atto le migliori azioni di salvaguardia possibile». Così Sandra Zampa, sottosegretario del Ministero della Salute, commenta su il quotidiano “L’Arena” l’invio all’ospedale di Borgo Trento degli ispettori ministeriali. Sette «tecnici» guidati da Maria Grazia Laganà, commissario nominato ad hoc per questa emergenza, sono entrati negli uffici della direzione gene-
rale dell’Azienda ospedaliera ieri alle 8.30 e usciti dopo più di sette ore. «Hanno svolto quelli che tecnicamente si chiamano audit cioè audizioni dei principali attori, manager e medici, di questa terribile vicenda», ha spiegato il sottosegretario, «raccogliendo documentazioni e dichiarazioni che finiranno nella relazione che consegneranno nei prossimi giorni. Certo è, sottolinea Zampa, che come è fondamentale la ricerca delle cause e dei colpevoli «per fare giustizia e perché non avvenga più che in un ospedale di ultima generazione, luogo
di salute, ci si ammali e si muoia per un batterio», altrettanto «a noi preme mettere al riparo i bimbi sopravvissuti, quelli che sono stati colonizzati dal 2017 dal germe e che solo con lo sviluppo, dato che si parla di creature nate negli ultimi 3 anni, si potrà valutare se l’infezione ha provocato problemi e di che natura». E poi: «Il Citrobacter nell’ospedale della Donna e del Bambino di Verona è un campanello d’allarme perché s’è annidato nei rubinetti della Terapia intensiva neonatale. Bisogna capire perché è accaduto. Il Citrobacter, ripeto, è un germe tra i più pericolo-
Gliispettori delMinisterodellasaluteinviati ierialBorgo Trento
si». «È giusto - conclude che i genitori chiedano le dimissioni di coloro che saranno riconosciuti colpevoli. Li invito ad avere ancora un po’ di pazienza, aspettando che la Procura e le istituzioni, finiscano il loro lavoro. La verità salterà fuori, anche nell’interesse dello stesso ospedale e dei grandi professionisti che ci lavorano: non è giusto che finiscano nel tritacarne». “L’Arena” infatti rende noto
che sui social sono comparsi insulti e perfino alcune minacce di morte verso i sanitari. Intanto la mamma che ha denunciato tutto, Francesca Frezza, è riuscita a incontrare il dg dell’Azienda ospedaliera Francesco Cobello. E il direttore sanitario Chiara Bovo, sempre a “L’Arena”, ha detto che non pensa di dimettersi: «Non voglio essere il capro espiatorio». • © RIPRODUZIONERISERVATA
REGIONE
SABATO 5 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO
la tragedia del citrobacter
I neonati stroncati dal batterio killer L’ospedale di Verona sospende tre medici Stop al direttore sanitario, la monselicense Chiara Bovo Il commissario Cobello ha inviato la sua difesa alla Regione VERONA
«La Direzione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona comunica che a seguito delle risultanze della relazione della Commissione Ispettiva Regionale in relazione alla vicenda Citrobacter dell'Ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento, a partire da sabato 5 settembre 2020, vengono sospesi in via cautelare secondo condizioni cautelari tre medici». Lo si legge in una nota dell'Azienda ospedaliera diffusa in tarda serata sulla vicenda del cosiddetto batterio killer. I medici sospesi sono la dottoressa di Monselice Chiara Bovo, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera di
COMMISSARIO FRANCESCO COBELLO A CAPO DELL’AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA INTEGRATA DI VERONA
treviso
Stefanel, per l’acquisto è una corsa a due Rinviata la scadenza TREVISO
Stefanel in vendita, due gruppi fanno sul serio e hanno chiesto un supplemento di tempo per approfondire la documentazione relativa all’acquisto. Ieri scadevano infatti i termini per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisizione dello stabilimento di Ponte di Piave e del marchio Interfashion, delle cinque società che si erano palesate con una manifestazione d’inte-
resse sarebbero due, un gruppo italiano e uno straniero, quelle pronte a sottoporre l’offerta vincolante. Si tratta delle due società che per prime si fecero avanti in estate, e che ora sono riuscite a spostare la scadenza al 14 settembre. «Cogliamo questa notizia come un indizio positivo circa la volontà di andare fino in fondo nella trattativa e nell’operazione» fa sapere Tiziana Basso, Filctem Cgil, «chiederemo subi-
Verona; la dottoressa Giovanna Ghirlanda, direttore medico della struttura e il dottor Paolo Biban, direttore della Pediatria. Sono questi i primi provvedimenti in seguito alla tragedia del batterio killer all’ospedale di Verona. Ieri l’Azienda ospedaliera ha fatto sapere la sua posizione. È stata inviata alla Regione Veneto la relazione del commissario dell'Aoui di Verona, Francesco Cobello, con le controdeduzioni richieste dal direttore generale dell'Area sanità Domenico Mantoan, riguardo alle infezioni da Citrobacter che hanno causato quattro decessi di neonati e nove lesioni cerebrali permanenti, confermate dalla re-
to un incontro al ministero dello Sviluppo economico perché sia fatta chiarezza sulle intenzioni e sui programmi dei futuri acquirenti di Stefanel». La notizia relativa al rinvio ha colto di sorpresa i lavoratori dello stabilimento di Ponte di Piave, sede storica della società, che si aspettavano di conoscere già ieri il futuro dello storico marchio. La partita resta incerta, il surplus di informazioni chiesto dai due gruppi è indizio di un concreto interesse ma, allo stesso tempo, dice che manca ancora qualcosa per andare “a dama”. Finora solo un nome tra i cinque che hanno presentato una manifestazione d’interesse è stato reso noto: Argenthal Capital partners, fondo francese. La gara riguarda sia la business unit
Una sala parto
lazione della Commissione di esperti nominata dal governatore Luca Zaia. Sui punti critici evidenziati dalla Commissione regionale, Cobello sottolinea che «queste osservazioni contribuiscono al processo di revisione delle criticità già in atto presso l'Azienda». Riguardo all'andamento epidemiologico dei casi di Citrobacter koseri il com-
missario dell'Azienda ospedaliera precisa che «una prima considerazione riguarda il confronto per le infezioni invasive tra gli anni 2019, 2019 e 2020. Nel 2018 un solo caso isolato, nel 2019 tre casi di cui due incerti per modalità di trasmissione e per provenienza, nel 2020 cinque casi di cui uno probabile e poi chiusura del punto nascita». «Si sottolinea -
ANDREA DE POLO © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ultima collezione presentata da Stefanel la scorsa primavera
tar veneto
Sì alla caccia dei cervi durante la preapertura
Consorzi al lavoro a Malo contro gli allagamenti La chiusura per allagamento della Pedemontana, il 29 e il 30 agosto a Malo e Colceresa, è stata al centro di un incontro tecnico avvenuto ieri. Rilevata l’eccezionalità dell’evento meteorologico che l’ha determinata (180 i millimetri di pioggia caduti, evento senza precedenti in mezzo secolo) è stato comunque deciso di prendere provvedimenti, in quanto è evi-
prosegue la relazione - che in Azienda viene utilizzato quasi esclusivamente latte già fornito dalle aziende produttive in forma liquida, per il quale non viene richiesta alcuna manipolazione da parte degli operatori, e solo occasionalmente si utilizza latte in polvere per particolari esigenza del neonato». «In questo caso prosegue - non viene utilizzata acqua potabile presa dal rubinetto, ma acqua minerale di bottiglia». Cobello conclude la sua relazione ricordando che «la colonizzazione non significa malattia e non è nemmeno predittiva di futura malattia, ma soltanto indicativa di circolazione del batterio». In campo anche il governo, nella persona del sottosegretario alla Salute Sandra Zampa, che ha commentato fra l’altro l’invio all’Ospedale di Borgo Trento degli ispettori ministeriali. Sette «tecnici» guidati da Maria Grazia Laganà, commissario nominato ad hoc per questa emergenza, entrati negli uffici della direzione generale dell’Azienda ospedaliera di Borgo Trento ieri alle 8.30 e usciti nel pomeriggio, dopo più di sette ore. «Hanno svolto audizioni dei principali attori, manager e medici», ha spiegato il sottosegretario, «raccogliendo documentazioni e dichiarazioni che finiranno nella relazione che consegneranno nei prossimi giorni». Sulla vicenda la tensione rimane alta. Il sindacato Cisl-Fp ha inviato un esposto in Procura relativo a minacce al personale ospedaliero comparse su Facebook.—
Stefanel, sia la controllata Interfashion, produttrice e distributrice del marchio High. In vendita c’è tutto il perimetro del gruppo, che ha un’esposizione debitoria di oltre 95 milioni di euro, in una situazione appesantita - come per qualsiasi altra realtà del settore - dal lungo lockdown, con numerosi negozi che ancora non sono stati riaperti. Due i lotti che sono finiti sul mercato, tanto che non è da escludere l’ipotesi di uno spezzatino: da una parte marchio, sede di Ponte di Piave e rete di vendita composta da una trentina di negozi; dall’altra come detto Interfashion, che produce e distribuisce capi di abbigliamento a marchio High, posseduto da una controllata lussemburghese. —
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VICENZA
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dente che il clima sta cambiando. I due consorzi di bonifica competenti, Brenta e Alta Pianura Veneta, si occuperanno della riqualificazione ambientale idraulica superficiale, per contenere le acque piovane provenienti da nord, riconducendole in una rete irrigua superficiale efficace e in vasche di espansione. Il concessionario, da parte sua, ultimerà i ripristini e intensificherà la vigilanza. —
I lavori di ripristino delle carreggiate della Pedemontana Veneta invase dall’acqua
Il Tar del Veneto ha riammesso la possibilità di cacciare i cervi nella zona Alpi anche nel periodo di preapertura. Con decreto della presidente, Maddalena Filippi, la prima sezione ha revocato la sospensiva emessa lo scorso 28 agosto nei confronti del calendario venatorio adottato della Provincia di Belluno, su delega regionale, in merito alla caccia agli ungulati per il periodo 16 agosto-14 settembre. Lo rende noto l'assessore regionale Pan, secondo cui «il giudice amministrativo ha fatto marcia indietro rispetto alla precedente decisione cautelare».
Cronaca 15
L'ARENA
Sabato 5 Settembre 2020
VERSOLE ELEZIONI. Latitolaredel ministero dell’Innovazionee digitalizzazioneha avutoun incontroaporte chiuseconil presidentedi VeronaFiereMaurizioDanese
PositivoalCovid ilcandidato delPd ArturoLorenzoni:«Stobene e continuo la campagna da remoto» IncittàilministroPaolaPisano persostenereCappellettidelM5S
FerrerodiSinistra Europea
«Zaiaingannaiveneti, quiilpericoloèlaLega»
Maria Vittoria Adami
È iniziata con qualche linea di febbre. Poi il tampone. Ora il candidato alla presidenza del Veneto per il centrosinistra, Arturo Lorenzoni, è risultato positivo al coronavirus e per lui la campagna elettorale procederà da remoto. Il primo a saltare è stato l’incontro a Padova, ieri, con il segretario nazionale del Partito democratico Nicola Zingaretti. «Sto bene», ha detto Lorenzoni. «Continuerò la campagna elettorale con incontri in teleconferenza e invito le persone che mi hanno incontrato negli ultimi cinque giorni a sottoporsi al tampone». A Lorenzoni ha espresso la sua vicinanza il presidente della Regione Luca Zaia, candidato per il centrodestra, che ha rinunciato per questo a tutti gli spazi televisivi previsti per lui in vista delle elezioni del 20 e 21 settembre. Continua, invece, la campagna elettorale del padovano Enrico Cappelletti, candidato alla presidenza per il Movimento cinque stelle, ieri a Verona accompagnato dal ministro all’innovazione e alla digitalizzazione, Paola Pisano con la quale è parti-
ArturoLorenzoni
Ilministro Paola Pisanoieri pomeriggiosul Liston,a sinistraCappelletti, adestra Dusi FOTO MARCHIORI
to, nel tour, dall’avveniristico Vega di Marghera. Pisano ha incontrato in fiera Maurizio Danese, presidente di VeronaFiere e dell’Associazione esposizioni e fiere italiane. Ha auspicato un’integrazione tra il modello reale analogico delle fiere e quello digitale, modello, quest’ultimo, innescato dalla crisi Covid, e che consente a chi non si può permettere di partecipare a una fiera di farsi conoscere nel mondo. «Veronafiere», ha detto Danese, «con Marmomac Re-Start digital edition e Wine2wine exhibition, in programma nel secondo semestre, investe per
sviluppare eventi 100 per cento digitali o ibridi, per garantire a espositori e buyer occasioni di business e relazioni internazionali in sicurezza. Il modello integrerà sempre più in futuro la rassegna fisica che non sarà sostituita dal virtuale ma potenziata». Pisano ha poi voluto incontrare, al Liston 12, in piazza Bra, Andrea Dusi e Cristina Pozzi, presidente e Ad della Impact school, azienda che studia gli impatti delle tecnologie sulla società e fa formazione nelle scuole su nuove tecnologie e futuro «per una visione politica o aziendale in grado di guardare da qui a 50
anni», spiega Dusi. Pisano ha poi visitato il polo di innovazione 311 di Verona, che raduna liberi professionisti e start up. Ha voluto incontrare le due realtà per «il loro bel messaggio che si deve portare in giro per l’Italia: l’investimento sulla formazione dei giovani e sulla loro digitalizzazione che deve rientrare nel processo formativo. Perché non dobbiamo usare le tecnologie in modo passivo, ma per accedere alle opportunità che ci offre, mettendo al centro l’ uomo. Occorre creare sinergia tra amministrazioni centrali, regionali e locali». Per investire («E i 209 mi-
LAPROPOSTA. Incampol’esponente del Pd
I CANDIDATI. Si presentano con Fratelli d’Italia
L’ideadiLa Paglia contempla ilbigliettounico tra vari mezzi
La Morgantein campocon Casali «Noicolonnadelcentrodestra»
«Poterusareitreni «Giovanie famiglia perlepiccoletratte emolta attenzione sulnostroterritorio» versoipiù deboli» Da Parona al centro città in sei minuti, contro la mezz’ora buona che ci si impiega in macchina. Non utopia ma realtà, se solo fosse possibile scegliere il treno per piccoli spostamenti da e per le zone del veronese. La linea ferroviaria che già attraversa la provincia, da Domegliara alla Bassa passando per la città, deve essere arricchita di nuove corse territoriali per poter diventare a tutti gli effetti un servizio di trasporto pubblico extraurbano: una metropolitana leggera, e di superficie, perfettamente integrata anche come tariffe e ticket, con la rete dell’Atv. La proposta arriva da Elisa La Paglia, consigliere in Comune e candidata alle elezioni regionali per il Pd. «La Regione Emilia-Romagna ha aggiunto una serie di collegamenti ogni ora da Poggio Rusco fino a Bologna, di fatto raddoppiando l’offerta. Dobbiamo cominciare da qui anche noi per rilanciare i nostri collegamenti su rotaia, tra cui la Verona-Bologna e la Legnago-Verona, due tra le tratte più lente e inefficienti della nostra regione», analizza La Paglia. «È giusto che an-
ElisaLaPaglia
MaddalenaMorgante
StefanoCasali
che il territorio veronese possa contare su un sistema di trasporto pubblico moderno e integrato, con orario cadenzato ogni 30 minuti, affinché il servizio pubblico diventi appetibile per studenti, lavoratori, turisti, aggiunge la candidata. La proposta di La Paglia contempla anche il biglietto unico integrato tra i vari mezzi di trasporto pubblico, come già accade in moltissime altre città europee. E ancora, come secondo step e a fronte di investimenti non indifferenti, la possibilità di rimettere in funzione stazioni dismesse come quelle di Parona e Pescantina. • I.N.
«Il volto nuovo per continuare a credere». È questo lo slogan elettorale di Maddalena Morgante, 39 anni, avvocato, due bimbe e un forte impegno nel mondo del volontariato che ha presentato la sua candidatura alle regionali tra le fila di Fratelli d’Italia. «Sono alla mia prima esperienza come candidata. Il mio obiettivo è quello di lavorare per i giovani, al fianco dei giovani, affinché abbiano sul territorio tutte le opportunità senza bisogno di andare all’estero. I temi sui quali puntiamo ruotano attorno alla famiglia. Inoltre, intendo portare in Regione i valori
del terzo settore: l'impegno verso la propria comunità; l'attenzione ai più deboli», ha spiegato Morgante. Al suo fianco, l’ex vicesindaco, consigliere comunale e assessore Stefano Casali. Dal 2015 consigliere regionale nella maggioranza di Zaia, Casali tenta ora il bis a Palazzo Ferro Fini tra le fila di Fdi, dove è entrato nel gennaio di quest’anno. I due hanno incassato l’appoggio di Verona Domani e l’Officina. «Fratelli d’Italia si candida ad essere la colonna portante del centrodestra a livello regionale e nazionale a fianco di Zaia», ha aggiunto Casali. • I.N.
liardi portati a casa dall’Europa da Conte per il Recovery fund ci apriranno grandi opportunità») su digitale, infrastrutture tecnologiche, reti aggiornate, cloud e data center, «disegnando il futuro». Temi cari al M5S: «Abbiamo centri di specializzazione, incubatori e università, ma non sappiamo coglierne i frutti», spiega Cappelletti. «La politica deve interrogarsi sugli errori e sulla visione miope che non ha costruito un’idea di sviluppo: cemento, strade e magazzini (ora vuoti) potevano andare bene una volta, ora l’innovazione tecnologica è il futuro dello sviluppo». •
«Zaiaela Lega sonoriusciti a convincerei venetichei problemiarrivanosempre da fuori,a partire dagliimmigrati, chec’èsempre unnemico esterno,così comefaceva Mussolini».Esordiscecosì PaoloFerrero, vicepresidente delPartitodellaSinistra Europea,incittà per sostenere lecandidature diCatia ManganottieRenatoPeretti nellalistaSolidarietàAmbiente Lavoro.«Mai problemi», continuaFerrero, «sonoin Veneto,come l’inquinamento dell’acquadopodecenni di sviluppocaotico, ediconsumo delterritorioele conseguenze levediamo dal momentoche ognivoltache piovec’è un’alluvione...La Lega ha sadicamentedistrutto il Veneto,come se quici abitasseroaltri. Laricetta, quindi»,esclamaFerrero, «smetteredicementificareedi asfaltareefarecomestanno facendoinGermania intemadi ricomposizioneambientale... La LegainVeneto citasempre la Bavieracome esempio da seguire,quindi agiscanodi conseguenza.Senonsi cambia conun po’disale inzucca sarà semprepeggio».«Così comesi deveinvertirela rotta», continual’ex ministro, «sulla sanitàpubblica,chequi erala
Ferrerotra Manganotti ePeretti migliored’Italia,echesi sta demolendocon unacontinua corsaalla privatizzazione». Ferrero,inoltre, lancia unappello peril No alreferendum costituzionalesulla riduzionedei parlamentari.«Meglioridurrei privilegiegli stipendi, equiparandoloalsettimo livello delcontrattodeimetalmeccanici, conlo stessotrattamento previdenziale.La riduzionedei parlamentari»,esclama. «èuna riduzionedellademocrazia,se diminuisconodiminuisce ancheil pesodeglielettori,vale ancheper glielettori dellaLega». CatiaManganottiparla, invece, deldramma citrobacter:«Ora sappiamochebastava un filtrosui rubinettiper scongiuraretante tragedie,troppofacileaccusarei lavoratori». E.S.
12 Cronaca
L'ARENA
Sabato 5 Settembre 2020
Lacittàdelfuturo
Leimmagini del«sogno»
Ilmegapianoper ilparcoaridosso delcentro
LA PRESENTAZIONE. Il master plan illustrato davanti all’ad di Fs. «Cerniera tra il centro storico e quartieri della periferia»
LaPortaVerdediVerona «Unsognochesirealizza» L’operada450milametriquadratiprontanel2025 Il«CentralPark»sorgeràsulleareedelloscalomerci ZaiaassiemeaSboarina:«Cambiailvoltodellacittà» Enrico Santi
Il nome c’è già. Si chiamerà Verona Porta Verde. Il grande parco urbano da 450mila metri quadrati all’ex scalo merci ferroviario di Santa Lucia sarà completato entro il mese di giugno del 2025. In tempo per le Olimpiadi invernali del 2026, di cui Verona sarà crocevia strategico, senza dimenticare che, l’Arena ospiterà la cerimonia conclusiva della manifestazione sportiva internazionale. UFFICIALE. A mettere il tim-
bro ufficiale sulla data è Umberto Lebruto, amministratore delegato di Fs Sistemi urbani. Tempi, quindi, più brevi del previsto per il progetto di riconversione a parco urbano delle aree dello scalo. L’annuncio è stato fatto ieri in Gran Guardia durante la presentazione del master plan. E non esita a parlare di «giornata storica» il sindaco Federico Sboarina che in questo progetto, da molti ritenuto impossibile da realizzare in tempi brevi, ha sempre creduto. Il piano urbanistico prevede, infatti, che l’86 per cento dell’area sarà completamente a verde, cui si aggiunge un 7 per cento di infrastrutture funzionali alla stazione e al parco. Il restante 14 per cento sarà composto da strutture turistico-ricettive, direzionali e residenziali. Per quanto riguarda il commerciale, l’assessore all’urbanistica Ilaria Segala sottolinea che il volume verrà definito nell’accordo di programma con la Regione. SOGNO. Parla di «sogno che si
realizza» Federico Sboarina. «Durante la campagna elettorale del 2017 tutti ne parlavano del Central Park, ma una cosa è parlarne, altro è portare a casa un risultato a dir poco epocale». E aggiunge: «La cicatrice che adesso divide da nord a sud la città diventerà un parco urbano, il più grande a livello europeo per percentuale di suolo destinato a verde, che cambierà il volto della città, di cui sarà il nuovo centro». La «ricucitura» della città divisa da un’enorme fascio di binari, Sboarina lo definisce il suo sogno da sempre. «È sufficiente provare a percorrerla a piedi», suggerisce, «per rendersi conto di quanto sia grande l’area dell’ex scalo merci. Ma una volta trasformato in parco», conclude il sindaco, «diventerà la cerniera tra il centro storico e i quartieri residenziali di Borgo Ro-
ma, Golosine e Santa Lucia».. Sullo schermo alle sue spalle, intanto, scorrono le immagini di come sarà la «Porta Verde» di Verona. E quelle di altri parchi urbani europei realizzati in aree ferroviarie dismesse. Dal Park Spoor Noord di Anversa, di 24 ettari, al Park Am Gleisdeiek di Berlino (32 ettari), dallo Scalo Farini di Milano (47 ettari) al Bayerischer Banhof Leipzig di Lipsia (36 ettari), dallo scalo Ravone e Prati di Caprara di Bologna (84 ettari) alla Sagrera di Barcellona (164 ettari). Ma, prendendo la parola, il presidente della regione Luca Zaia suggerisce piuttosto un esempio con Valencia. «La rigenerazione urbana attraverso il verde», osserva il governatore, «è la cosa più innovativa, un’operazione contro l’entropia dal momento che l’amministrazione comunale di Verona ha messo ordine nel disordine, un processo quasi innaturale di questi tempi». OLIMPIADI. E sottolinea: «Nel-
la partita delle Olimpiadi Verona ha un’importanza assoluta, e non solo perché ospiterà la chiusura. Per questo, per quanto riguarda la Regione faremo tutto quello che c’è da fare per accorciare i tempi. Dopo di che la fase operativa spetta all’amministrazione comunale e alla Ferrovie che devono correre perché nel 2026 non possiamo avere cantieri, transenne, impalcature e cose del genere. La città», conclude Zaia, «dev’essere tirata a lucido per ricevere milioni di persone». Per l’assessore alla Pianificazione urbanistica, Ilaria Segala, l’area dismessa dalle Ferrovie, complessivamente di 57 ettari, «si trova in una posizione baricentrica che la rende strategica per saldare il centro storico con i quartieri residenziali sviluppatesi nella seconda metà del Novecento». Tocca a lei fare un excursus su un progetto di cui a Palazzo Barbieri si parla da una quindicina di anni. VARIANTE. «Nel 2007 con
Paolo Zanotto sindaco», fa sapere, «venne proposta una variante urbanistica mai attuata sullo scalo, che prevedeva una edificazione a bassa densità e un’alternanza di verde e costruito. Ma», mette in evidenza, «non venne mai sciolto il nodo più difficile e cioè la realizzazione del parco per la questione della proprietà dell’area. Infatti Rete ferroviaria manifestò l’intenzione di mettere a profitto l’area piuttosto che cederla al
Comune, poi con Flavio Tosi sindaco», continua l’assessore all’urbanistica, «venne solo genericamente indicata la necessità di avere un 50 per cento di parco e niente più, mentre negli ultimi anni invece sono stati fatti passi decisivi. Dal 2017, infatti», afferma, «abbiamo ripreso un tavolo di confronto con Ferrovie su tutti i lotti dell’alta velocità, che era abbandonato da anni e nel luglio 2019 abbiamo sottoscritto insieme a Regione Veneto e Ferrovie un protocollo d’intesa per l’area dell’attuale scalo merci». Ad accelerare i tempi per un accordo sul Central Park tra Comune e Ferrovie è la realizzazione del nodo dell’alta velocità ferroviaria. «Un’opportunità unica e irripetibile per il miglioramento della qualità viabilistica complessiva del Comune di Verona», esclama il vicesindaco con delega alla Viabilità e alle infrastrutture, Luca Zanotto.
Lostudio EFFETTISUL CLIMA. È contenutainuna tesidi laurea,quella della dottoressaMarikaTomasi dell’universitàdiTrento, unostudiosuglieffetti che puòaveresul clima la realizzazionedel parco a VeronaSude sulleisole di caloreche sicreano in estate.Arendere noto questodettaglioè stata IlariaSegala,assessorealla Pianificazioneurbanistica, durantelapresentazione delmaster plan nelpalazzo dellaGran Guardia.«Lo studio»,spiega l’assessore inlinguaggiotecnico, «si basasui datimeteorologici effettivie utilizzaun modelloa mesoscalaper capirecosa potrebbeessere l’effettopositivoanche solo diun 50percentodi area verdealpostodell’attuale scalomerci ferroviario». Ibenefici di questo parco, aggiungel’assessore all’urbanistica,«sono dimostratidai modelli matematici,la modellazione climaticasarà infatti sempre piùinfuturo lo
PASSEGGERI. «L’utenza dei
passeggeri del trasporto ferroviario», sottolinea Zanotto, «troverà un nuovo fronte a sud di servizi concepito come cerniera urbana di mobilità e quindi sarà più facile raggiungere la zona industriale e produttiva con un percorso direttamente interconnesso con stradone Santa Lucia e a quattro minuti a piedi dalla Fiera». E aggiunge: «Verrà attivato anche un nuovo percorso di trasporto pubblico, che unito ad serie una percorsi stradali dedicati alla cosiddetta mobilità dolce aumenterà la fruibilità della stazione da vari fronti». SCALO. «Storicamente», os-
serva Zanotto, «lo scalo merci è sempre stato vissuto come un elemento di divisione della città. Il fascio di binari e lo scalo hanno sempre rappresentato una barriera che costringe tutt’oggi tutti i cittadini ad impegnare necessariamente la grande arteria di viale Piave. Il nuovo sottopasso di collegamento tra stradone Santa Lucia e via Albere compreso nel progetto», quindi, «rappresenta una svolta epocale nella ricucitura di due quartieri vicini ma allo stesso modo molto distanti, con benefici sostanziali sulla viabilità e sull’abbattimento dell’inquinamento in tutta la città». E conclude assicurando che «il 14 per cento della superficie totale del parco sarà dedicato alla mobilità dolce, con una rete di piste ciclabili, soluzione naturale e moderna per migliorare l’ambiente creare un parco vissuto tutti i giorni, in sicurezza e sostenibile». • © RIPRODUZIONERISERVATA
Reazioni «Sitratta deisoliti proclami» «Ennesimo proclama del Comune di opere futuribili». Così Orietta Salemi, consigliera regionale di Italia Viava e candidata nella lista di Daniela Sbrollini, liquida quella che invece il sindaco Sboarina ha definito «giornata storica». «L’Amministrazione comunale», afferma, «ha fatto l’ennesimo proclama di un’opera che non si sa se e quando verrà mai realizzata. Del Central Park», continua Salemi, «se ne parla ormai da tre anni, ma finora nulla è stato fatto, così per altre opere come il recupero dell’Arsenale del quale non si è mai visto neppure l’inizio dei lavori o uno straccio di progetto esecutivo». Secondo Salemi «Sboarina non riesce a prendere provvedimenti su lavori urgenti come i cantieri del filobus che sono un problema e lo diventeranno sempre di più per la viabilità, a pochi giorni dall’inizio delle scuole e l’intervento di Zaia, mai così presente a Verona, sembra un tentativo maldestro di recupero di credibilità, dopo la terribile vicenda del citrobacter». • E.S.
strumentoindispensabile per validarescelteprogettuali e offrirescenaria supporto dellesceltepianificatorie in campourbanistico». L’assessoreSegalasottolinea, inoltrecheil masterplanè statostilato nei previsti12 mesigrazie al contributo dell’UniversitàdiPadova. «Ringraziol’ateneo»,aggiunge atale proposito,«perlostudio elelinee guida che cihanno consentitodiarrivare a questo risultatofinale,e un grazie va ancheagli uffici urbanisticae mobilitàe traffico checi hanno affiancatointutto questo annodi lavoro anche nei momentipiùdifficili del lokdown». «Puntarel’attenzione sul parco,ingiornicomequesti doveabbiamo toccatocon manoicambiamenticlimatici inatto,operare attraversoun pianostrategicodi adattamentoclimatico», conclude,«è lavia, l’adattamentoclimaticoè l’occasioneperripensarelo spaziourbanoe migliorarele condizioniinterminidi comfort». E.S.
L’areadi 450milametriquadratiall’ex Scalomerci ferroviarioche saràtrasformaton
LEDICHIARAZIONI. Accordotrovato conleFerrovie delloStato
«Raggiuntounrisultato chenonerascontato» «Cisiamovisti conil sindaco ehocapito che facevasulserio» «Quello che presentiamo oggi è un risultato per nulla scontato». Esordisce così, in Gran Guardia, l’amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani, Umberto Lebruto. «E il merito», aggiunge, «è della determinazione del sindaco e della sua squadra». Il dirigente delle Ferrovie, nel suo intervento ripercorre le fasi della collaborazione con Palazzo Barbieri per trovare un accordo sulla cessione dello scalo in vista della creazione del parco, nell’ambito delle opere di compensazione sul passaggio in città dell’alta velocità ferroviaria. «Ci siamo visti per la prima volta un anno fa», racconta Lebruto, «e ho capito che faceva sul serio. Per Ferrovie dello Stato», assicura, «si tratta di un’opera di grande valore: la previsione di una Porta a Sud della stazione ferroviaria esistente, andrà a ricucire due parti della città divise dalla ferrovia ed accoglierà importanti flussi di persone». Inoltre, il ceo di Fs Sistemi Urbani, spiega che «il progetto dello scalo ed il nuovo assetto previsto dal Master-
plan andranno a cambiare la mobilità prevedendo una nuova maglia veicolare e ciclopedonale con la previsione di un nuovo sottopasso ferroviario che consentirà di accrescere la permeabilità nord-sud». «La riqualificazione dello scalo ferroviario alla quale abbiamo lavorato insieme all’amministrazione comunale», osserva Lebruto, «consentirà la creazione di un Central Park integrato nel costituendo Hub di intermodalità con scambio tra ferro, gomma, tram, bus e bici, di Verona Porta Nuova - Sud, con una occupazione complessiva di suolo pari al 93 per cento, e in modo residuale solo il 7 per cento delle aree dello scalo saranno occupate da volumi per un mix di funzioni che garantiscano la sostenibilità tecnico-economica della trasformazione, nonché quella ambientale e soprattutto sociale». «Questa», gli fa eco il sindaco Federico Sboarina, «è senza dubbio un giorno di cui essere orgogliosi e fieri, dopo tre anni di incessante lavoro. Sono decenni, infatti, che si
parla di realizzare un’area verde in questa zona strategica della città, e noi ci riusciremo, Comune, Ferrovie dello Stato e Regione». Il Central Park, assicura il il sindaco, «sarà molto di più di un parco urbano, diventerà il polmone verde di Verona, ma anche un polo attrattivo per chi viene da fuori, turisti compresi». E spiega: «Sport, spazi ricreativi e culturali, piste ciclabili, aree attrezzate, recupero di edifici storici. Molte città europee hanno già fatto la rigenerazione urbana con la creazione di zone verdi, quello di Verona con l’86 per cento dell’area a parco è ad oggi quello che destina a verde la percentuale più alta in Europa. Anversa è al 75 per cento, Berlino all’81 Barcellona al 24, Lipsia al 58, Milano al 57 e Bologna al 28 per cento». Molte polemiche, nei mesi scorsi, erano sorte per la destinazione urbanistica di una parte dell’ex scalo. «Gli edifici presenti», replica Sboarina, «saranno quelli necessari a innalzare la qualità della vita, oltre alle strutture di servizio per le ferrovie ci saranno destinazioni sportive, servizi innovativi e spazi per il tempo libero. Un mix di funzioni che rendono il Central park sicuro e funzionale». • E.S.
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CONEGLIANO
SABATO 5 SETTEMBRE 2020 LA TRIBUNA
la crisi del consorzio di tutela del Prosecco
san vendemiano
Docg, il collegio sindaci tenta di mediare «Nuova assemblea per ritrovare unità»
È morta Gelmina imprenditrice di 59 anni
Il 10 settembre i soci saranno chiamati a confrontarsi sulla corretta interpretazione dello statuto Ivo Nardi: «Ora confronto più pacato». Si vuole ricomporre la frattura tra vecchia guardia e “nuovi”
CONEGLIANO
Corsa contro il tempo per evitare la deflagrazione del Consorzio Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg. Il collegio dei sindaci, di cui fa parte anche Ivo Nardi, vicepresidente di Unindustria e titolare dell’azienda ‘Perlage’ di Farra, ha convocato un’assemblea straordinaria per il 10 settembre, alle 17.30 al cinema Careni di Pieve di Soligo. I soci saranno chiamati a decidere quale sarà l’interpretazione autentica dello statuto: se quella seguita fino ad oggi, che ha permesso nel consiglio di amministrazione la maggioranza di larghe intese con presidente Innocente Nardi, o quella degli otto componenti del cda che, costituendosi in maggioranza alternativa, hanno dettato muovi equilibri per la governance del prossimo mandato.
sulle cantine sociali. Non solo, l’8 settembre si terrà un cda per approvare il verbale della seduta che ha determinato il ribaltone, con Nardi in minoranza, pur restando al vertice del Consorzio. E proprio in questa veste Nardi si è sentito autorizzato a rispondere all’appello del presidente della Regione, Luca Zaia.
sempre possibili, non stravolgimenti». Nardi invita quindi ad “abbassare i toni” della polemica: «Ho sentito produttori del Valdobbiadenese, l’altra sera all’incontro sulla prossima vendemmia, rivendicare una netta distinzione tra il Docg ed il Doc, in modo da valorizzare pienamente le rispettive identità, lontano da quegli interessi per cui oggi si auspicano pericolose sintesi ai fini del mercato. Io sono d’accordo, lo sono anche tantissimi soci».
«GIUSTO TROVARE UN’INTESA»
«Sono assolutamente d'accordo con il Presidente Zaia e colgo completamente la sua esortazione, infatti riconfermo nuovamente la mia piena disponibilità a trovare punti di incontro e di mediazione tra i vari interessi presenti nel nostro Consorzio: è con questo spirito che mi sono adoperato in tutti questi mesi, proponendo molteplici occasioni di confronto su temi concreti riguardanti il futuro della Denominazione, e ancora più convintamente mi impegnerò in queste settimane, sperando che la giusta esortazione del Presidente
SAN VENDEMIANO
FRANCESCO DAL MAS
Si è spenta al Ca’ Foncello Gelmina De Zotti, 59 anni, imprenditrice e madre di famiglia. Originaria di San Fior, Gelmina è stata cofondatrice col marito Erminio Da Ronch della Tecno Minuterie. Un grave malattia se l’è portata via. Aveva affiancato il marito nell’azienda sorta nel 1996 nel settore metalmeccanico, con sede a Ramera. Lascia anche i figli Alice (31 anni) e Moreno (35), la nuora Ilenia, il papà Eliseo, il nipotino, le sorelle, il fratello. Il funerale oggi alle 10.30 nella chiesa di San Vendemiano. —
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A.V.
LO STOCCAGGIO
Ivo Nardi, titolare dell’azienda Perlage di Farra e dirigente Unindustria
Gelmina De Zotti
Intanto l’accordo tra i consorzi ha permesso alla Regione di pubblicare oggi nel Bur due importanti passaggi per il Consorzio Doc: è stato approvato lo stoccaggio deciso per la vendemmia prossima ed è stato dato il via al 50% di de-stoccaggio del vino messo da parte nella vendemmia 2019. Soddisfattissimo il presidente Stefano Zanette. —
Zaia e il positivo invito di Coldiretti aiutino tutti a trovare un maggiore senso di responsabilità a favore di tutta la nostra Denominazione e per il bene dell’intero territorio». Così appunto Innocente Nardi. Mentre l’altro Nardi, Ivo, si è prodotto in uno scatto d’orgoglio convocando l’assemblea, insie-
me ai colleghi sindaci. «Lo statuto – precisa – si scrive di solito in tempi di pace, quando gli animi sono sereni. Lavoriamo tutti perché questo sia possibile, al di là delle interpretazioni dello statuto. Non vedo perché l’interpretazione che fino ad oggi era valsa, adesso non sia più valida. Migliorie sono
aveva 57 anni
alle medie grava
in centro storico
Addio a Luigi Gubert cuoco e ristoratore
Orario dimezzato Genitori in difficoltà
Le copie di opere d’arte famose sulle vetrine dei negozi chiusi
DOPO IL RIBALTONE
L’intento sostanziale è di far valere di più i produttori privati
VALDOBBIADENE
Ieri pomeriggio la comunità di Bigolino ha dato l’estremo saluto al suo cuoco e ristoratore Luigi Gubert, deceduto per una grave malattia a 57 anni. Era conosciuto ed apprezzato per aver lavorato e gestito diversi locali e attività di ristorazione sulle colline di Valdobbiadene. Aveva iniziato come cuoco ad inizio Anni ‘80 al ristorante da Ugo nel suo paese e poi alla trattoria Al Campanile di San Giovanni. Nel 1989 aveva aperto la sua prima osteria “Da coche” e dopo cinque anni era tornato a Bigolino per gestire la trattoria La Lanterna e poi a Valdobbiadene il locale La Torre. Alla fine degli Anni ‘90 aveva gestito Il Borgo a San Pietro di Barbozza. Luigi Gubert aveva collaborato inoltre con la cooperativa San Gregorio e lavorato anche per il panificio di Pederobba. Nel 2012 aveva deciso di cercare fortuna all’estero per continuare nella sua attività di cuoco, e si era trasferito a Dublino, in Irlanda, dove aveva lavorato al ristorante pizzeria Al Vesuvio. A maggio la terribile diagnosi di un tumore che non gli ha lasciato scampo. È riuscito a tornare in Italia e trascorrere così l’ultimo periodo della sua vita con i suoi cari. Le sue soddisfazioni
CONEGLIANO
erano i figli Greta e Alberto. Pochi giorni prima di morire, con le ultime forze, ha pubblicato sul profilo social una fotografia da giovane sorridente abbracciato ai suoi figli. Ha voluto così lasciare una memoria indelebile delle sue più grandi gioie. Ieri parenti e amici si sono stretti attorno ai figli Greta e Alberto, Claudia, la mamma Gianna, le sorelle Emanuela, Katia e il fratello Roberto. Era inoltre lo zio dei campioni europei di judo Alessandra e Mattia Prosdocimo. Le offerte raccolte durante il funerale saranno devolute alla sezioni di Montebelluna della Lilt, la Lega italiana per la lotta ai tumori. La salma verrà sepolta nel cimitero di Imer in Trentino, suo paese d’origine. —
Orario ridotto alle medie Grave per le prime due settimane di scuola: delusione e rammarico di alcuni genitori. Come da notizia pubblicata sul sito dell’istituto comprensivo Grava di Conegliano, da lunedì 14 settembre a sabato 26 settembre (con la pausa per le elezioni) tredici classi della scuola secondaria di primo grado seguiranno l’orario dalle 7.55 alle 10.40, sette classi invece saranno in aula dalle 11 alle 13.45. Un orario di non facile gestione per le mamme e i papà che magari non possono contare sull’aiuto dei nonni e hanno difficoltà di gestione con i turni di lavoro. «Capisco il problema sanitario in merito al Covid19 e questo è insindacabile ma credo che il problema sia la mancanza di insegnanti e quindi la gestione stessa delle classi - protesta uno dei genitori - un genitore come può gestire un orario scolastico dalle 11 alle ore 13.45? Inoltre le altre scuole come Mareno e Susegana si sono attrezzate di termoscanner per la misurazione della temperatura, mentre qui è tutto affidato ai genitori. Questo non è aiutare le famiglie». —
DI.B.
SA.B.
Luigi Gubert, 57 anni
Il progetto di Contrada Granda e dell’artista Debora Basei vuole dare nuovo lustro alla zona, e domani tocca alla Festa delle Associazioni CONEGLIANO
Le vetrine spoglie vengono riempite dalle riproduzioni di quadri famosi e il centro storico diventa una “galleria d’arte” a cielo aperto. Attorno a un progetto dell’artista Debora Basei e di Contrada Granda si sono raccolti diversi gruppi e così in questi giorni via XX Settembre ha cominciato a riempirsi di stampe di dipinti di artisti famosi. Il grigiore di locali commerciali sfitti - uno dei problemi cronici di Contrada Granda, dove ormai i negozi chiusi non si contano più, alcuni perfino da decenni - rimarrà colorato per riqualificare il cuore cittadino. L’obiettivo è anche attirare turismo e portare vitalità in una vita ormai spenta come attrattiva commerciale, ma vuole trovare nuova vita con la cultura. Già ad inizio anno era nata l’idea, a cui hanno aderito gli alpini di Conegliano ed i ragazzi della Piccola comunità. La responsabile creativa di Contrada Granda, Debora Basei, ha in mente già altri progetti da sviluppare. «L'arte che è stata ed è la mi formazione e anche la mia salvezza – è la
I volontari all’opera con la posa delle riproduzioni artistiche
sua dedica alla Galleria d’arte a cielo aperto - a tale proposito non posso dimenticare chi mi ha inizialmente "formata", appassionata ed incuriosita ovvero la mia docente di storia dell'arte, la professoressa Antonella Uliana». Nell’iniziativa sono stati coinvolti l’assessore alla cultura Gaia Maschio e l’assessore Gianbruno Panizzutti. L’associazione Contrada Granda domenica prossima allestirà la ventottesima edizione del concorso “Ex tempore”, con pittori che dipingeranno le opere in tempo reale durante la giornata e vi sarà a conclu-
sione la premiazione in piazza Cima. La galleria a cielo aperto coincide inoltre con la ripartenza dell’Autunno Coneglianese, che domani avrà l’anteprima con la Festa delle associazioni. Oltre che in via XX Settembre e piazza Cima si svolgerà lungo il viale della stazione e Corso Mazzini e Vittorio Emanuele. La circolazione per consentire l’installazione degli stand in via Carducci sarà chiusa già da stasera alle 19. Verrà quindi creato un senso unico in via Verdi con direzione piazza IV Novembre.. — DIEGO BORTOLOTTO