Nuova Accademia di Belle Arti – Milano Diploma accademico di 1° livello del corso di DESIGN
painless solution for diabetic
Questo mestiere [...] mi piace, anzi non riesco a immaginarne un altro che possa piacermi di più. [...]
In fondo, ma non vorrei essere frainteso o accusato di snobismo, è un gioco. Nel senso più vero. Come gli scacchi o il bridge. Attività libere, non condizionate, senza secondi fini, che si praticano solo perché piacciono.
Gino Strada sul mestiere di chirurgo di guerra
sistema di misurazione del glucosio in modo indolore e non invasivo
per il benessere delle persone diabetiche
3 personas
• personas ...................................................... 72
• valori e bisogni ........................................ 74 un giorno da diabetico ...................... 76
• note e riflessioni ..................................... 78
prodotto e interfaccia
industrial product execution user interface
• sviluppo di idee .......................................... 82 concept finale ............................................ 88
Il diabete è una delle malattie più diffuse nel mondo occidentale, e colpisce centinaia di milioni di persone ed è tra le principali cause di decessi a livello globale.
In Italia si stima che nel 2016 siano oltre 3 milioni 200 mila le persone che dichiarano di essere affette da diabete, il 5,3% dell’intera popolazione.
La diffusione del diabete è quasi raddoppiata negli ultimi trent’anni ma per fortuna la mortalità per diabete si è ridotta di oltre il 20% in tutte le classi di età. Il frequente monitoraggio del glucosio è essenziale per una gestione ottimale della malattia per evitare i problemi associati a picchi insulinici (ipo/iper).
La ricerca ha portato all’introduzione e all’uso diffuso dell’autotest di glucosio. Tali auto-test tuttavia si basano sul prelievo di sangue dalla punta del dito, sono scomodi e dolorosi nonché problematici a livello sociale e il paziente diabetico tende a non misurarsi i livelli di glucosio proprio per la difficoltà sia tecnica sia sociale, nonché per il costo elevato delle strisce di misurazione. Anche i sensori presenti sul mercato sembrano interessanti ma non risolutivi della scomodità per il diabetico.
Si propone quindi un device che possa misurare il glucosio in modo non invasivo (in modo transdermico) con l’applicazione di una nanotecnologia; il prodotto risponderà sia ai bisogni prettamente necessari al paziente sia al bisogno estetico di un prodotto che esuli dal mondo “medico” per avere connotazioni più commerciali (design appeal), facendo riferimento principalmente a quegli oggetti che da pura utilità sono diventati simboli di uno status sociale e identitario.
Il prodotto sarà correlato ad un’interfaccia per smartphone.
anno 2019
ricerca
letteratura scientifica
sensori
sul diabete come malattia
sul diabete come paziente
ricerca user e social sui dispositivi
sul diabete come costo sociale
sviluppo prodotto
analisi dispositivi esistenti
interfaccia o no?
forma forma forma
sviluppo interfaccia
analisi applicazioni
AGOSTO SETTEMBRE
OTTOBRE
bisogni user
sviluppo prototipo 3D
analisi altri mondi estetici
render prodotto
e prototipo
NOVEMBRE
ideazione
l’opportunità
futuro / presente
Il mondo di oggi è in crisi, in stallo, incerto, ingiusto.
Il cambiamento climatico, lo smog, i problemi di salute e il costo dell’assistenza sanitaria, la povertà e la paura, le ingiustizie e le migrazioni, la perseveranza di valori nazionalisti, la perdita di controllo dei nostri dati e delle nostre identità e la mancanza di dignità rendono il nostro presente amaro e sembra non esserci uscita per il futuro.
Come progettista è essenziale vedere nel problema l’opportunità, non per sadismo (i problemi ci saranno sempre), ma per poter risolvere una situazione, per aiutare, almeno un po’ e provare ad essere quel cambiamento che desideriamo ma di cui abbiamo anche paura.
Esplorando tematiche attuali e facendoci molte domande abbiamo deciso di affrontare l’incertezza senza restare paralizzati.
Abbiamo dato valore all’individuo, rispetto i grandi numeri, ricordandoci dell’uguaglianza nonostante le diversità.
possibilità
Quando penso alle “cose” e ai concetti, non riesco mai a pensare a qualcosa che non abbia un’utilità per l’utente finale, che non gli serva per il raggiungimento di uno scopo. In questo senso, l’utilità è un concetto, dal mio punto di vista, molto vasto; parto da un presupposto : l’essere umano in sè è un concetto molto vasto; non posso certo limitare ciò che l’essere umano è e nemmeno l’utilità del mondo che continua a creare.
Per questo non vedo l’utilità come mero aspetto “pratico”; sembra quasi dato per scontato che l’utilità sia sinonimo di oggetto utile, ma brutto, senza anima, senza personalità, fine solo al raggiungimento di un obiettivo futile nel mondo di un essere umano.
No, per me l’utilità è anche quella che soddisfa un bisogno più profondo, filosofico e dell’animo; potremmo dire più artistico. Una lampadina, in fondo, soddisfa pienamente il bisogno di luce, così come quattro muri e un tetto ci proteggono; ma non siamo mai stati, nell’arco di questi 72’000 anni di storia, utilitaristi e basta, altrimenti saremmo ancora dentro qualche grotta, senza poi pretendere qualcosa in più (sicuramente più ecologici).
Detto questo però, non sono nemmeno dell’idea di riprodurre e di dare alla luce oggetti e/o forme di oggetti già visti e ripetuti, o forme che sì, saranno nuove per un determinato oggetto, ma che rappresentano quasi un esercizio di stile dal mio punto di vista; un bicchiere, dal momento che soddisfa determinati parametri essenziali per quel che globalmente e in diverse lingue intendiamo come oggetto “bicchiere”, può
assumere n forme e colori, grandezze e materiali, sempre un bicchiere resterà e non sarà diverso da tutti i bicchieri della storia umana, poichè non avrà risolto un problema evidente. Se invece il suddetto bicchiere risolve qualcosa, se apporta qualcosa di nuovo nel mondo dei bicchieri, non tanto, come dicevo, solo nella forma, quanto a livello pratico e reale, allora questo bicchiere sarà un bicchiere diverso. Spingiamoci più in là.
Perchè limitarsi solo a risolvere problemi di piccola entità, quando il mondo pullula di
grandi questioni, paure globali, problemi nazionali e sociali? Perchè non essere, in modo pratico e professionale, socialmente impegnati? Perchè non provare a fare la differenza?
Se bisogna puntare all’innovazione, all’unione di arte e scienza, se si vuole e si sente la necessità di un nuovo Rinascimento, questa è la strada da percorrere; il nuovo, il diverso che non ha ancora forma, ma che ha già uno status, quello di essere migliore, per l’essere umano, non solo del presente, ma per le generazioni a venire, per l’ambiente e l’ecosistema globale.
possibilità
O
“l’inizio del processo creativo”
spesso l’arredamento nella case in affitto o NON C’È, o è vecchio, brutto, non eco compatibile.. e veramente deprimente.
PRESTITO DI OGGETTI
• A USO QUOTIDIANO
• LOCALE
• tra vicini?
• da una startup?
• produzione di oggetti + servizio?
le spese mediche non fanno che aumentare, il costo per abitante è incredibile e spesso chi non si può permettere cure private è lasciato al suo destino.
SYSTEMS FOR HOMELESS PROBLEMS
• wash
• hair
• objects
• dry
• no water required
• not expensive
la mobilità è sinonimo di libertà; ma come essere liberi se non è possibile muoversi nel territorio come più si preferisce? Una gita fuori porta è impossibile, così come ritornare a casa dopo l’ultimo bus messo a disposizione
PRODUZIONE DI ARREDAMENTO
• young
• wanderlust
• eco
• low impact
• low profile
Arredamento leggero, popup, easy, A NOLEGGIO, senza impegno, adatto a chi viaggia e trasloca spesso, ma ricerca bellezza, confort, modernità
E QUALITÀ
HEALTH SOLUTION for all
1. WOMEN SYNDROMES (PCOS) - LifeStory Health Inc, Boston US
2. Menstrual Blood Analysis
3. Thyroide Syndromes
4. Diabetes
5. Health Education through food & design
6. Ecographiy integrated
7. Find your doctor & monitoring device (gynecology)
8. new assorbenti concept
9. Women travelling: travel with periods
NO BARRIES
• trasporti in comune + individuali NON LIMITATI ai centri città
• ESPANSI : nazioni (periferie, campagne) ; Europa
• MOBILITÀ ESPANSA
• ABBATTIMENTO BARRIERE SOCIALI
• ABBATTIMENTO ACQUISTO AUTOMOBILE
opportunità / problema
SISTEMI DI ANALISI DEL SANGUE, PERSONALI, CON DIVERSE POSSIBILITÀ E MISURAZIONI DI VALORI PRECISI.
glicemia, emocromo, ferro, ormoni...
digitale, bello, interfacciato con APP complessivamente più economico per l’utente
più economico per il Sistema Sanitario Nazionale
Il diabetico deve controllare più volte al giorno la sua glicemia. Questo causa noie, disagi, dolori e impedisce una vita più tranquilla. Il diabete è difficile da gestire, ma i device tendono a non aiutare.
il pancreas non funziona più, insulino dipendente
glicemia, glicata, iniezioni di insulina
Il diabete di tipo 1 è una forma di diabete che si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, anche se non sono rari i casi di insorgenza nell’età adulta. Per questa ragione fino a poco tempo fa veniva denominato diabete infantile.
Rientra nella categoria delle malattie autoimmuni perché è causata dalla produzione di autoanticorpi (anticorpi che distruggono tessuti ed organi propri non riconoscendoli come appartenenti al copro ma come organi esterni) che attaccano le cellule Beta che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di insulina.
Come conseguenza, si riduce, fino ad azzerarsi completamente, la produzione di questo ormone il cui compito è quello di regolare l’utilizzo del glucosio da parte delle cellule. Si verifica, pertanto, una situazione di eccesso di glucosio nel sangue identificata con il nome di iperglicemia
1lo stile di vita sedentario e l’alimentazione sbagliata lo favoriscono glicemia, glicata, buona alimentazione e tanto movimento
Il diabete mellito di tipo 2 è di gran lunga la forma di diabete più frequente (interessa il 90% dei casi) ed è tipico dell’età matura.
È caratterizzato da un duplice difetto: non viene prodotta una quantità sufficiente di insulina per soddisfare le necessità dell’organismo (deficit di secrezione di insulina), oppure l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente (insulinoresistenza).
Il risultato, in entrambi i casi, è il conseguente incremento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia). Questo tipo di diabete è detto non insulinodipendente perché l’iniezione di insulina esterna, a differenza del diabete di tipo 1, non è di vitale importanza.
Le cause alla base dell’insorgenza della malattia vanno generalmente ricercate in fattori ereditari ed ambientali.
All’ereditarietà si affiancano aspetti caratteristici della persona quali l’obesità: le cellule hanno bisogno di zucchero per vivere, tanto maggiore è il numero di cellule da alimentare tanto maggiore sarà il fabbisogno di insulina. Nelle persone obese, quindi, l’insulina viene prodotta ma non in quantità sufficiente.
Con il termine glicemia s’intende la concentrazione di glucosio nel sangue, elemento fondamentale per l’organismo poiché è il nutriente essenziale per tutte le cellule che lo prelevano direttamente dal sangue. La principale fonte di glucosio sono gli alimenti, ma, in misura minore, esso può anche essere sintetizzato ex novo a partire da protidi e lipidi all’interno dell’organismo stesso.
Il corpo umano possiede un sistema di regolazione intrinseco che consente di mantenere relativamente costante la glicemia durante l’arco della giornata.
La regolazione della glicemia avviene ad opera di specifici ormoni:
– gli iperglicemizzanti, che la innalzano la glicemia,
– gli ipoglicemizzanti, che abbassano la glicemia.
Il principale ormone ipoglicemizzante è l’insulina.
L’insulina è un ormone fondamentale perché regola la quantità di glucosio nel sangue e il suo utilizzo da parte delle cellule, evitando così il verificarsi del fenomeno della glicemia alta caratteristico del diabete mellito.
In soggetti sani, che hanno una vita regolare e un’alimentazione corretta, generalmente nell’arco della giornata i valori della glicemia si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl.
A digiuno, i valori glicemici possono variare dai 70 ai 110 mg/dl; tra 110 e 125 mg/dl si tratta di condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG), una condizione che dovrebbe invitare il paziente a porre maggior attenzione al suo stile di vita.
Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl sono, secondo l’American Diabetes Association , da considerarsi probabili sintomi.
L’insulina è un ormone secreto dalle cellule beta all’interno delle isole di Langherhans del pancreas indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
L’insulina, infatti, consente all’organismo di utilizzare il glucosio per i processi energetici all’interno delle cellule regolandone ingresso ed utilizzo.
L’insulina è secreta quando il livello di glucosio nel sangue è troppo alto con la funzione di abbassare la glicemia mediante l’attivazione di diversi processi metabolici e cellulari.
Quando l’insulina è prodotta in quantità non sufficiente dal pancreas oppure le cellule dell’organismo non rispondono alla sua presenza, nel sangue si avranno livelli di glucosio più alti del normale (iperglicemia) favorendo, così, la comparsa del diabete.
Nello specifico si parla di diabete di tipo 1 quando la produzione di insulina da parte del pancreas viene soppressa o fortemente ridotta a causa della distruzione delle cellule beta da parte del sistema immunitario e di diabete di tipo 2 quando non viene prodotta una quantità sufficiente a soddisfare le necessità dell’organismo (deficit di secrezione di insulina), oppure l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente (insulino resistenza). Il risultato, in entrambi i casi, è il conseguente incremento dei livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia).
analisi del glucosio, ogni giorno, più volte al giorno
glicata, ogni 3 mesi
LANCETTE PUNGIDITO
CGM SENSORS
PRELIEVO DEL SANGUE
LANCETTE PUNGIDITO
CGM SENSORS
INVASIVI DOLOROSI FASTIDIOSI
POCO ACCESSIBILI
$i costi del diabete
le cure per il diabete sono uno degli oneri più pesanti per il SSN
9% BILANCIO SSN =( ) ( )
400 MILIARDI
$/ANNO ITALIA SSN
2.589/ ANNO per paziente
Ma quante di queste spese potrebbe essere evitate con la prevenzione, riducendo il numero di nuovi casi di diabete e scongiurando l’insorgere delle complicanze se il diabete è già presente?
8,26 MILIARDI/ ANNO
il diabete
Diabete, dal greco διαβήτης, diabètes, «passare attraverso», è un termine che identifica alcune patologie caratterizzate da poliuria (abbondante produzione di urina), polidipsia (abbondante ingestione di acqua) e polifagia (fame eccessiva). Comunemente il termine è utilizzato per indicare una MALATTIA CRONICA, inquadrabile nel gruppo delle patologie note come diabete mellito, caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue, che viene a sua volta causata da una carenza (assoluta o relativa) di insulina nell’organismo umano, ormone che aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue.
Il termine medico alluderebbe al frequente passaggio di urina provocato dalla malattia.
Questo perchè fino all’inizio del ‘900 non si conosceva il vero problema del diabete, ovvero l’alta concentrazione di zucchero nel sangue e il malfunzionamento del pancreas e il problema nella produzione di insulina. Si era notato però fin dall’antichità greca che l’urina dei diabetici era più dolce (perchè contenente più zucchero) dell’urina di persone non affette da diabete.
Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Responsabile di questa condizione è un difetto nella produzione o nella funzionalità dell’insulina, un ormone secreto a livello del pancreas e indispensabile per il metabolismo degli zuccheri.
Tutti gli zuccheri semplici e complessi che vengono assunti con l’alimentazione sono trasformati nel corso della digestione in glucosio, il quale rappresenta la principale fonte di energia per i muscoli e gli organi. Affinché il glucosio possa fare il suo ingresso nelle cellule ed essere utilizzato
come “carburante” è necessaria la presenza dell’insulina, prodotta da particolari cellule del pancreas (cellule beta) riunite in gruppi chiamati “Isole di Langherans”. Quando l’insulina è prodotta in quantità non sufficiente dal pancreas oppure le cellule dell’organismo non rispondono alla sua presenza, i livelli di glucosio nel sangue tendono ad innalzarsi favorendo la comparsa del diabete.
le parole che guidano il progetto
tra prodotto e interfaccia
le ispirazioni la linea estetica
il prodotto moderno e minimale
l’interfaccia pop
la semplicità
l’ispirazione
Apple... di una volta
l’ispirazione
Apple... di oggi
Da Braun... ...a Amazon Echo
2 ricerca
2
ricerca
flusso di progetto
Il fare design assume oggi le più svariate forme.
Il mio punto di vista è quello di analizzare mille punti di vista, esploderli e vederli da più angolazioni possibili; unire tante conoscenze anche contrastanti apparentemente, e rimettere poi tutto assieme in un ordine nuovo ma logico; un po’ come un cubo di Rubik fatto di tanti cubi di Rubik.
Solo con questa visione, allo stesso tempo creativa ma selettiva, è possibile creare e portare avanti un progetto, sia esso il più semplice al mondo, o il più complesso della professione.
Mi rifaccio al mondo del design thinking di IDEO e FAST COMPANY, ma non sono dell’idea di applicare il metodo in maniera automatica.
Applico un’osservazione sociologica a dati e fenomeni, cerco di incrociare le informazioni trovate e ho una visione allo stesso tempo matematica e filosofica di dati, eventi e persone.
Il progetto assume così connotazioni sia tecniche, ma anche elementi poetici essenziali per una piena fruibilità da parte dell’utente, il quale desidera sempre di più caratteristiche artistiche agli oggetti che usa e dal quale è circondato.
Sentendomi prima di tutto homo faber, non posso che fare mie queste visioni al momento della progettazione.
Nel mio processo di ricerca mi sono domandata prima di tutto se all’ora attuale esistesse una tecnologia capace di rispondere ai bisogni che la mia idea necessitava; ho sentito questa necessita poichè credo che i limiti siano una grande risorsa a livello lavorativo e nel campo sia creativo che industriale;
La tecnologia viene prima del design? Io non credo, poichè la mia idea e ciò che ricercavo veniva ben prima dell’aver trovato la tecnologia. Si tratta poi di sinergia tra diversi saperi.
La tecnologia quindi la trovai un po’ per caso un po’ grazie a quel processo di cercare a destra e a manca senza sapere bene cosa e come ma lasciandomi ispirare; essere a Milano ha senza dubbio aiutato.
Grazie ad un evento di Wired (Wired Health) ho scoperto l’Istituto Italiano di Tecnologia e il progetto FLEEP di Giorgio Dell’Erba, con cui ho cominciato a collaborare per portare avanti l’idea che avevo in mente e che non aveva ancora una forma.
Ciò che avevo in mente non c’era sotto forma di prodotto già in vendita: prodotti complicati o poco accessibili, costosi o solo su prescrizione medica; aghi, sensori sotto pelle (che sempre aghi rimangono), medici, analisi preliminari, la diagnostica, l’assenza totale di bellezza e soluzioni un po’ casarecce; no, io avevo in mente qualcosa di diverso, un qualcosa che si potesse trovare facilmente dovunque e non solo in
farmacia, un qualcosa di accessibile quanto un’applicazione e immediato quanto l’usare una penna.
Qualcosa che non dovesse entrare nella pelle e che non obbligasse né a disinfettarsi ogni giorno, né al dover stare attenti a strapparsi l’ago di dosso; qualcosa che non facesse male, ma che potesse semplicemente sfiorare la pelle. E bello, gradevole, curato, studiato per essere tale. Da indossare.
Certo, analizzare il glucosio e avere i livelli di glicemia in questo modo non è facile da progettare, però è una sfida. L’idea era di rendere facile l’uso all’utente e di poter creare un sollievo in una fase sempre presente e necessaria nella vita di un diabetico.
Dopo aver trovato la tecnologia sono passata contemporaneamente alla fase
di ricerca nel mondo scientifico, cercando nella letteratura scientifica progetti simili al mio e alla ricerca di mercato/di design, cercando in altri mondi oltre a quello delle pubblicazioni di scienza e tecnica, per vedere se nel mondo dei creativi ci fossero progetti similari e correlati, vedendo quali sono i prodotti utilizzati e quali gli scenari futuri.
Sono poi andata ad analizzare le recensioni utente di diverse applicazioni legate alla misurazione della glicemia così come recensioni tecniche dei glucometri.
Grazie all’Associazione Diabetici della Provincia di Milano ho potuto svolgere diverse interviste per avere risposte dirette ai diversi quesiti che mi sono posta. Ho utilizzato infine i social e principalmente Instagram per vedere in che modo i diabetici condividono la loro malattia e qual’è la realtà delle persone al di là di studi e teorie.
Dopo tutta la fase di ricerca e le conclusioni che ne ho tratto sono passata alla fase di sviluppo prodotto: ipotesi, schizzi e prototipo in linea con l’estetica ricercata e i desideri dell’utente.
Per terminare con un’ipotesi di brand identity legata al prodotto creato e un accenno agli sviluppi futuri del progetto.
tecnologia
ricerca
FLEEP è una nanotecnologia italiana che si distingue per essere flessibile e adattabile quindi a diversi componenti che necessitano di flessibilità e leggerezza così come a svariate parti del corpo. Consiste in chip e sensori che vengono stampati con lo stesso processo di stampa della carta. Nettamente economica rispetto la creazione di chip in silice, più leggera e più versatile è potenzialmente in grado di rilevare i livelli di glucosio grazie all’analisi della sudorazione della pelle tramite un processo transdermico di iontoforesi inversa.
letteratura scientifica
We present a proof-of-concept demonstration of an all-printed temporary tattoobased glucose sensor for noninvasive glycemic monitoring. The sensor represents the first example of an easy-to-wear flexible tattoo-based epidermal diagnostic device combining reverse iontophoretic extraction of interstitial glucose and an enzyme-based amperometric biosensor. In-vitro studies reveal the tattoo sensor’s linear response toward physiologically relevant glucose levels with negligible interferences from common coexisting electroactive species. The iontophoretic-biosensing tattoo platform is reduced to practice by applying the device on human subjects and monitoring variations in glycemic levels due to food consumption. Correlation of the sensor response with that of a commercial glucose meter underscores the promise of the tattoo sensor to detect glucose levels in a noninvasive fashion. Control on-body experiments demonstrate the importance of the reverse iontophoresis operation and validate the sensor specificity. This preliminary investigation indicates that the tattoo-based iontophoresis-sensor platform holds considerable promise for efficient diabetes management and can be extended toward noninvasive monitoring of other physiologically relevant analytes present in the interstitial fluid.
La letteratura scientifica presenta molti casi dove viene sviluppata o applicata una tecnologia non invasiva per la misurazione del glucosio.
Il processo è possibile sia grazie alle proprietà della pelle, organo che comunica con l’esterno che circonda il corpo, proteggendo allo stesso tempo gli organi e la struttura umana; sia grazie alle proprietà di determinati biomateriali e all’uso di tecnologie chimiche e all’uso di scariche elettriche.
ricerca
https://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/ac504300n
la pelle
La cute è formata da due parti: l’epidermide e il derma
La cute o pelle è il rivestimento più esterno del corpo di un vertebrato. Nei mammiferi e in particolare nell’uomo, è l’organo più esteso dell’apparato tegumentario (la sua superficie è di circa 2 m²) e protegge i tessuti sottostanti (muscoli, ossa, organi interni). La pelle è costituita da una serie di tessuti di origine ectodermica e mesodermica, che può avere varia colorazione, struttura fisiologica e organica, andando incontro anche a processi d’invecchiamento più o meno visibili.
Nell’essere umano, la pelle è più spessa nel maschio che nella femmina e lo spessore può variare da 0,5 a 2 mm fino ad arrivare a 4 mm nelle regioni della nuca, del palmo delle mani e nella pianta del piede. È dotata di una grande distensibilità e resistenza.
ricerca
L’epidermide (dal greco ἐπιδερμίς, epidermìs, composto di ἐπί, epì, «sopra» e δέρμα, dèrma, «pelle») è il più esterno dei due strati (insieme al derma) che compongono la pelle. È formato da cinque strati di cellule.
L’epidermide si rinnova completamente attraverso un processo di proliferazione e differenziazione che porta continuamente nuove cellule generate nello strato più profondo a migrare e trasformarsi attraversando gli strati sovrastanti fino ad essere disperse per desquamazione. Essendo
completamente epiteliale non è vascolarizzata e il suo nutrimento dipende dalla diffusione di metaboliti ed ossigeno dallo strato più superficiale del derma. Presenta uno spessore che varia dai 50 µm a 1,5 mm, massimo nel palmo delle mani o nella pianta dei piedi.
L’elasticità e la plasticità dell’epidermide sono molto sensibili alle variazioni metaboliche o a brevi immobilizzazioni che la portano a diventare più atrofica, secca e a desquamarsi più facilmente.
il cerotto transdermico
Grazie alle proprietà della pelle è possibile dunque far assorbire al corpo determinati medicinali attraverso la cute.
Se l’assorbimento è dunque possibile (il processo si chiama di iontoforesi) è così possibile il procedimento inverso, ovvero il prelievo di un determinato componente chimico dal corpo, attraverso la pelle.
Questo procedimento si chiama iontoforesi inversa.
In commercio esistono diversi supporti per l’assorbimento cutaneo di medicinali, i più conosciuti sono per esempio i cerotti per le cervicali e i cerotti ormonali.
Seguendo l’idea dei cerotti transdermici è dunque possibile avere dei cerotti che siano allo stesso tempo adesivi per la pelle, con colle studiate apposta per non essere nocive per la pelle e la persona e durare nel tempo, e che siano dotati di una nanotecnologia che permetta il prelievo e l’analisi della glicemia.
Questi sensori-adesivi durano idealmente una settimana, sono resistenti all’acqua e non causano dolori né allergie.
mercato e in fase di sviluppo
Tavola di studio dei vari dispositivi dedicati all’analisi dei valori della glicemia, con relativo livello di invasività. Non tutti i dispositivi sono attualmente presenti sul mercato. Alcuni sono ancora in fase di sviluppo.
In linea generale, sul mercato esistono diversi tipi di glucometri classici, ossia quelli pungidito per il prelievo di una goccia di sangue. Possono essere di forme e colori differenti e dotate di più o meno accessori. Esistono poi glucometri sensori che analizzano il glucosio tramite un ago di dimensioni molto ridotte a livello di liquido interstiziale. In fase di sviluppo ci sono poi glucometri che si focalizzano sulla non invasività e su tecnologie innovative.
ricerca
interviste
Sono state condotte diverse interviste per effettuare una ricerca di mercato per il target di clientela.
Il TARGET è :
diabetico di tipo 1 e diabetico di tipo 2; giovane, ma flessibile, tra i venti e 35-40 anni, prettamente femminile, moderno e cosciente dell’importanza della prevenzione della propria salute.
C’è un desiderio di eleganza e cura di sé stessi non solo a livello di salute, ma anche di identità riflessa.
Il prodotto deve riflettere il bisogno e il desiderio di portare degli accessori che parlano di se stessi e che dimostrano il piacere della tecnologia, ma il gusto della moda e del mondo gioiello.
Le interviste rispecchiano il nucleo del target scelto e si concentrano sul diabete vissuto attraverso i glucometri e i sensori e la vita sociale.
Quanti anni hai?
Di che sesso sei?
Che tipo di diabete hai?
Da quanto soffri o hai scoperto di soffrire di diabete?
Segui una terapia?
Hai delle complicanze?
Utilizzi o hia utilizzato dispositivi medici per la misurazione dei valori della glicemia?
Quali dispositivi hai utlizzato/utilizzi?
Cosa ti ha fatto smettere di usare i dispositivi?
Come vivi il diabete a livello sociale?
Utilizzi i dispositivi medici in luogo pubblico?
22 anni
diabete di tipo 1
ricerca
22.
Femminile.
Ho il diabete di tipo 1.
Ho scoperto di soffrire di diabete attorno ai 12 anni, dopo un periodo dov’ero sempre stanca senza alcun motivo.
Si, assumo regolarmente l’insulina e prendo diversi medicinali.
No per ora non ho complicanze, ma controllo spesso gli occhi, i piedi e faccio periodicamente gli esami del sangue.
Si, fin dall’inizio. Con il diabete di tipo 1 è praticamente oblbigatorio misurarla più volte al giorno, ha cambiato la mia vita.
Ho utilizzato glucometri classici, li uso ancora ogni tanto, per essere sicura, ma ora utilizzo un sensore.
Odio i glucometri con cui devo pungermi il dito.. devo già superare l’odio per la puntura di insulina, per misurarmi la glicemia vorrei evitare di pungermi di nuovo ancora e ancora... è molto fastidioso alle dita.
Diciamo che in certe situazioni non è affatto facile... uscire la sera, andare in discoteca, o passare una serata “normale”... durante il giorno non è nemmeno troppo difficile, all’università tutti capiscono, ma il week-end deve essere meticolosament eorganizzato..
Si li uso, ma dipende dove sono.. in certi posti sono più a mio agio, in altri meno, ma non ho scelta.
29 anni
ricerca
Sarah
diabete di tipo 2
29. Femminile.
Ho il diabete di tipo 2.
Ho scoperto di soffrire di diabete attorno ai 20 anni, durante un check-up sportivo.
Seguo un’alimentazione controllata e cerco di fare esercizio fisico regolarmente. Controllo i valori della glicata ogni 3 mesi e la glicemia ogni giorno, ma non assumo l’insulina.
No per ora non ho complicanze, ma devo avere una vita bilanciata per averne il meno possibile un giorno.
Si, fin dall’inizio.
Ho utilizzato e utilizzo svariati glucometri classici, ma in parallelo utilizzo da un po’ di anni anche i sensori.
I glucometri li ho cambiati per le convenzioni e principalmente per il loro prezzo. Quelli più recenti sono meno dolorosi, ma non piacevoli comunque sia. I sensori li ho cambiati per la loro sensibilità nella misurazione e per il confort; non sono molto pratici.
All’inizio non è stato facile accettare la notizia, è piovuta dal cielo. Il cambio di vita e l’attenzione posta ad ogni singolo momento della propria vita non è facile da gestire; cene fuori, pasti improvvisati, pizze, kebab e pranzi in famiglia o semplicemente il mangiare qualcosa solo perchè se ne ha voglia... Non è facile in Italia con tutta la tradizione culinaria che abbiamo, le tentazioni sono molte e ho dovuto cambiare radicalment eil mio approccio al cibo. Ho dovuto spiegarlo a parenti ed amici e ogni volta che ho un pranzo di lavoro o un aperitivo devo spiegare i miei bisogni e la mia procedura nel conteggio delle calorie.
Si li uso, anche se non spesso. Quando misuro la glicemia riesco spesso a ritagliarmi un momento per me poichè non mi piace dover tirare tutto fuori dalla borsa. Con il sensore è molto meglio, ma tendo a dimenticarmi di controllarlo.
passato–presente
L’occhiale si è evoluto nel corso del tempo, dal momento della sua invenzione fino ai giorni nostri.
Da strumento curativo e prettamente scientifico e ingegneristico è diventato moda e uno status identitario.
ricerca
Anche l’orologio, da strumento collettivo di misurazione del tempo si è trasformato in simbolo di virilità maschile e di eleganza femminile, nonchè di ricchezza e potere.
Sempre mantenendo la sua funzione più essenziale, integra sempre più funzionalità, non solo analogiche ma anche digitali.
Il gioiello ha sempre rivestito un ruolo simbolico e comunitario. Simbolo di un passaggio di età o del superamento di una prova, il gioiello riflette l’appartenanza a un gruppo sociale e a una classe. Il gioiello raggruppa e differenzia.
ricerca
oggi : instagram
Per l’analisi utente e l’ispirazione prodotto molta ricerca è stata fatta sui social e prevalentemente su Instagram, questo perchè tendenzialmente ormai Facebook non è più usato a livello personale se non per la presenza di pagine ufficiali informative, contenuto non rilevante e l’uso di Messanger; Snapchat è rivolto ad un target più giovane e altre piattaforme non risultano interessanti.
Il formato di Instagram permette una grande comunicazione, versatile e senza pretese, con la possibilità di ricevere risposte pubbliche ma anche private, in un flusso molto veloce, al passo con i nostri tempi.
Sono state analizzate pagine ufficiali (@pepmeup. diabetesblog), ma anche pagine di profili personali, ma pubblici (@senzazuccheri_aggiunti), sia in Italia che generalmente in Germania. La centralità dell’aspetto visivo conferisce, secondo me, la chiave di questa comunicazione semplice ed efficace.
Esistono molti accessori per diabetici, che si trovano solamente online (almeno in Italia), bustine porta accessori, grafiche da incollare sui dispositivi, il tutto riflesso in post sullo stile di vita, sull’identità, sulla quotidianaità delle persone e testimonianze di persone diabetiche. Il tutto crea una storia che sempre più persone ricercano.
Dalla ricerca si è concluso che sempre più diabetici cercano soluzioni sia di carattere pratico (migliori performance degli strumenti di misurazione, minor invasività nella vita di tutti i giorni e minor dolore) sia di carattere estetico. Nascono cosi’ soluzioni grafiche, anche interessanti, con uno sviluppo di una comunità distante geograficamente, ma vicina nei bisogni e nei punti di vista.
Su Instagram nascono post personali che diventano delle vere e proprie recensioni di prodotto; trovo geniale questo campo di analisi : non si chiede direttamente alle persone cosa pensano di un determinato prodotto (si chiede, in realtà, anche questo); sono le persone stesse pero’ a dire cosa ne pensano. Molto spesso a livello negativo, ma non mancano i casi positivi con la presenza
di analisi dettagliate. In questo mondo inoltre, è interessante notare come il supporto positivo sia molto importante.
Il diabete è spesso una malattia di difficile condivisione e di difficile comprensione nell’ambito ristretto del quartiere e dei luoghi quotidiani di frequentazione; la rete crea un grande valore aggiunto che diventa intimo e personale.
3 personas
Diabete di tipo 1
Ama la libertà di scegliere
30 anni
Diabete di tipo 2
Mangiano spesso fuori per la pausa pranzo e ricercano piatti particolari
valori e bisogni
bisogni valori
Jessica, 28 anni, diabete di tipo 1
valori
30 anni, diabete di tipo 2
un giorno da diabetico
Medicine da prendere, soprattutto se ci sono complicazioni, come problemi alla tiroide. Un’ora prima di mangiare, a digiuno.
Una misurazione appena svegli?
Prosciutto cotto, formaggio light, un po’ di arachidi e di semi misti, un po’ di frutti rossi e una tazza di thè verde. 15 carboidrati.
Integratori di metformina, vitamina D3, C, probiotici.
Misurazione della glicemia post prandiale
Misurazione della glicemia a metà mattinata (si misura normalmente ogni 2 ore)
Meglio non svegliarsi già stressati, lo stress alza i livelli della glicemia. La notte a volte va bene, a volte no.
Se il diabete è 1 ci si sveglia diverse volte durante la notte per misurare la glicemia per non andare in ipo. Se è due, dipende.
Il kit è sempre pronto: misura della glicemia a digiuno per regolare come mangiare.
È un po’ alta (160 mg/dL), quindi si resta bassi in carboidrati.
Nel corso della mattinata è opportuno muoversi, anche se non troppo, per non restare sempre seduti e inattivi. I livelli di glucosio tendono ad aumentare.
Con un lavoro sedentario non è facile; bisognerebbe alzarsi ogni 20 minuti e fare tra i 5 e i 15 minuti di attività fisica (stretching, yoga...)
È importante mantenere i pasti ad orari stabili e avere una routine. Saltare i pasti o non mangiare correttamente porta a sbalzi della glicemia e a complicazioni.
Se la glicemia è un po’ bassa, qualcosa di zuccherato, altrimenti qualocsa di più proteico. E tanta acqua.
Risveglio
Colazione
Spuntino
Misurazione dopo due ore
Misurazione della glicemia pre prandiale
Misurazione della glicemia post prandiale
Misurazione dopo due ore.
Attività fisica se possibile.
Medicinali da assumere?
Misurazione della glicemia dopo cena
È importante dormire bene. Se non si ha mangiato dopo cena la glicemia al risveglio sarà più bassa e ci si sentirà meglio poichè si sarà dormito meglio.
Misurazione della glicemia prima di coricarsi
Il pranzo non è facile: spesso si è fuori casa e bar e ristoranti non ti vengono incontro. Bisogna stimare il peso degli alimenti, calcolare le calorie, i carboidrati, non esagerare anche se avresti voglia di una pizza, di un panino, di un dolce... ma poi il pomeriggio diventa impossibile e la glicemia sale troppo.
I pranzi in famiglia sono poi estremamente complicati e calorici. Il pranzo è un vero terno al lotto.
Misurazione della glicemia prima di cena
Leggero ma non indifferente.
La cena deve essere leggera. Meglio evitare i carboidrati raffinati, le patate, i frutti, i dolci.
Ma che fame! I livelli di glicemia tendono però a salire.
Bere bere bere.
Mangiare dopocena non è consigliato, ma se proprio non si resiste, meglio uno snack a basso contenuto di carboidrati.
Pranzo Cena Riposo Spuntino
note e riflessioni
“un giorno da diabetico” non restituisce un quadro esaustivo della vita di una persona diabetica, ma può restituire un’idea di come per il diabetico sia necessario porre un’attenzione centrale all’alimentazione e all’attività fisica ogni giorno della propria vita e di come sia obbligatorio, soprattutto per il diabetico di tipo 1 misurare la glicemia.
Le misurazioni della glicemia sono costanti e ne vengono fatte dalle 3 alle 10-15 ogni giorno.
Oltre alla glicemia viene misurato il valore della glicata ogni 3 mesi, il valore della microalbuminuria (una proteina) nelle urine ogni 6-12 mesi, la creatininemia una volta all’anno o più se ci sono complicanze, il colesterolo, la pressione, il fondo dell’occhio e la tiroide, viene effettuato l’elettrocardiogramma e vengono esaminati i piedi. Se ci sono complicanze si passa ad altri esami ancora: Acido urico, Apolipoproteine A e B, Autoanticorpi anti-Gad, Calcio, C-peptide, Creatinchinasi, Enzimi epatici... e la lista è lunga.
Si capisce quindi che una giornata tipica di un diabetico non è un momento isolato nell’arco della sua vita, così come non lo sono i suoi pasti, le sue misurazioni giornaliere e le sue attività, ma che anzi lo stile di vita influenza in modo positivo o negativo un quadro molto più ampio che è la vita stessa e la speranza di vita della persona.
È difficile per qualcuno che non è diabetico mettersi nei panni di un diabetico; mangiarsi una pizza, un hamburger, fare un pranzo o una cena molto grande e importante, muoversi poco
perchè non se ne ha voglia.. Vediamo questi stati come eventi a se stanti, separati da quella che è la nostra vita in toto.
Una persona non diabetica può anche fare attività fisica, andare in palestra, essere molto attiva e seguire un’alimentazione equilibrata, restando però in un quadro di buona salute, dove il mangiare una pizza non causa problemi, dove si può passare una serata fuori con gli amici e dove saltare un pasto perchè non si ha avuto tempo renderà un po’ nervosi e molto affamati, ma in fin dei conti tutto tornerà in equilibrio dopo aver mangiato.
Nella vita di una persona non diabetica la centralità del cibo e dell’esercizio è meno presente e non è sentita come obbligo verso se stessi e la propria salute, e se c’è chi ragiona così vedendo che ogni piccolo elemento della propria vita porta a un miglioramento della situazione generale, si resta sempre fuori dal quadro di una malattia silente che non dimostra il suo potere se non quando è troppo tardi.
“un giorno da diabetico” vuole far riflettere su come questo comportamento e questa attenzione particolare data ai propri pasti e alla propria attività fisica sia presente ogni giorno, costantemente, nonostante il lavoro, i trasporti, la casa, le attività da svolgere, i figli, la famiglia, gli amici, gli eventi positivi e negativi della vita, i viaggi o semplicemente la voglia di mangiarsi un panino in pace solo perchè se ne ha voglia.
Per motivi di argomento non si è riportato nulla riguardo l’insulina, argomento che necesiterebbe di una tesi a parte.
industrial product execution
user interface
prodotto e interfaccia
sviluppo di idee
schizzi e ispirazioni
La ricerca della FORMA è stata un’ossessione. Ci sono state molte, troppe ispirazioni. Ero in modalità ricettiva e ogni istante captavo una forma, sia su internet che nel mondo esterno. Ad un certo punto ho detto basta, e ho resettato tutto. Ho lasciato il flusso lavorare in background, e poi ho trovato ciò che volevo. Non ci sarei di certo arrivata senza l’enorme mole di informazioni ingurgitate nella prima fase di ricerca.
prodotto e interfaccia
concept finale
Ho letto che il diabete è una malattia invisibile...
...così ho deciso di progettare l’invisibilità...
...Ho ragionato per rimuovere la materia, e arrivare all’essenziale...
prodotto e interfaccia
concept finale
Un device che possa misurare il glucosio in modo non invasivo (in modo transdermico) con l’applicazione di una nanotecnologia;
il prodotto risponderà sia ai bisogni prettamente necessari al paziente sia al bisogno estetico di un prodotto che esuli dal mondo “medico” per avere connotazioni più commerciali (design appeal), facendo riferimento principalmente a quegli oggetti che da pura utilità sono diventati simboli di uno status sociale e identitario.
Il prodotto sarà correlato ad un’interfaccia per smartphone.
Un oggetto da posare sulla pelle, che come un gioiello ci faccia sentire a nostro agio, facendoci dimenticare cos’è realmente.
Un materiale moderno, ma leggero e la trasparenza della luce come relazione umano-oggetto, una risposta di colori sul corpo che, come la seta, sfiorano dolcemente la pelle.
Un legame invisibile, così come il diabete è invisibile come malattia.
Perchè nel corso della giornata ci sono così tante cose a cui pensare!
Per cambiare la visione dei dispositivi medici, per far sentire meglio le persone.
painless solution for diabetic
prodotto e interfaccia
L’assenza di materia come elemento centrale nella creazione del prodotto.
Il vuoto e quindi quel qualcosa che non si può né toccare né vedere; l’invisibilità nel prodotto per rispecchiare l’invisibilità della malattia e trasformare questo elemento cardine nel fulcro stesso del prodotto: la luce.
Senza materia, senza forma, senza massa, solo luce che si riflette sulla pelle, come per volerla accarezzare senza farle male, sfiorarla.
LighTouch
da “light”, luce, leggero, e “touch”, tocco, lo sfiorare, la carezza.
Una carezza di luce suilla pelle.
Così il prodotto fa quando misura la glicemia.
prodotto e interfaccia
Una collezione di 4 device-glucometri da applicare sulla pelle tramite un sensore-adesivo.
Ogni device non è invasivo, non ha aghi, misura la glicemia ogni 15 minuti e da una risposta immediata a livello luminoso.
Su ogni prodotto è presente una banda laterale di luce al LED, sia esterna che interna, che si illuminera di un determinato colore in base al livello di glicemia.
La luce, oltre a essere visibile sul prodotto si rifletterà sulla pelle, creando un dialogo poetico tra prodotto e utente.
Il prodotto è supportato da un’applicazione che colleziona ed elabora le misurazioni per creare statistiche.
prodotto e interfaccia
la scala cromatica e la glicemia
La scala cromatica indica il livello di glicemia corrispondente.
La visualizzazione avviene automaticamente e permane fino a nuova misurazione (15 minuti dopo).
Il colore è visibile immediatamente sul prodotto e, se sincronizzato, anche su applicazione.
prodotto e interfaccia
LighTouch
LighTouch
glicemia nella media ipoglicemia leggera
iperglicemia
LighTouch
LighTouch
leggera iperglicemia alta
prodotto e interfaccia
componenti elettronici
nano batteria al litio
componente per carica magnetica (wireless)
sensore NFC
nano LED
chip orologio/timer
chip di memoria
nano sensore per la misurazione del glucosio componenti di un iPod Nano (per confronto e riferimento)
Come si può vedere dalla foto di riferimento dei componenti dell’iPod Nano, esistono chip e componenti microscopici. Non ci sarebbe dunque nessun problema ad integrare questi componenti nell’area interna del prodotto.
abaco materico
argento spazzolato lucido
argento satinato
acciaio inossidabile satinato
bronzo satinato
plastica traslucida
prodotto e interfaccia
il sensore adesivo
Nel retro del prodotto è stato studiato un rientro millimetrico per il posizionamento del sensore adesivo.
Il sensore si presenta da entrambi i lati con delle protezioni customizzate; al momento del posizionamento basterà togliere la prima pellicola protettiva dalla parte di applicazione sul prodotto, e incollare il sensore; si toglierà poi la pellicola esterna per posizionare il prodotto sulla pelle.
Il sensore ha una durata di circa una settimana e non teme l’aqua.
Dopo una settimana è necessario cambiarlo. Basterà staccarlo dalla pelle con un po’ di attenzione.
prodotto e interfaccia
tecniche di produzione industriale
fresatura cnc
La fresatura meccanica è una lavorazione per asportazione di truciolo con cui ottenere una vasta gamma di superfici mediante il moto rotatorio di un utensile a più taglienti.La lavorazione solitamente si svolge in più passaggi: dalla sgrossatura alla finitura. La prima consiste nell’asportare velocemente una grande quantità di materiale nel modo più rapido ed economico possibile. La fase di finitura consente, tramite l’asportazione di un volume minore di metallo, di ottenere un prodotto conforme al progetto per dimensioni, tolleranze e rugosità delle superfici.
Lo stampaggio a iniezione è un processo di formatura che utilizza degli stampi. Materiali come le resine sintetiche (plastiche) vengono scaldati e fusi, per poi essere inviati allo stampo dove vengono raffreddati per assumere la forma progettata. Data la somiglianza con il processo di iniezione di fluidi per mezzo di una siringa, questo processo è chiamato stampaggio a iniezione. Il flusso del processo è il seguente: i materiali vengono fusi e versati nello stampo, dove si induriscono. Una volta induriti, si procede a estrarre i prodotti e a finirli.
Con lo stampaggio a iniezione è possibile produrre in modo continuo e rapido e in grandi volumi pezzi di forme diverse, anche complesse. Per questo lo stampaggio a iniezione è utilizzato per fabbricare prodotti di base per numerosi tipi di industrie.
stampo a iniezione
prodotto e interfaccia
prototipi
Prototipazione in scala 1:1 tramite stampa 3D e filo in PLA.
I materiali, le forme e le proporzioni rispecchiano le idee di progetto.
In un contesto di sviluppo industriale il prodotto non sarebbe fatto in questo modo, nel senso che l’oggetto verrebbe prodotto tramite processi CNC e stampi industriali, le diverse parti avrebbero degli incastri specifici e parte dei diversi componenti verrebbe incollata.
Filo bianco in PLA per rispecchiare il vetro temperato bianco.
Da sinistra: filo bianco (PLA) e filo resa metallica (PLA) per rispecchiare il vetro temperato bianco e l’argento.
Quadrato: filo resa metallica (argento)
Triangolo: filo silk grigio (lucido)
Trapezio: filo bronzo (bronzo satinato)
Cerchio: filo resa metallica caricato a grafite (acciaio inossidabile satinato)
Ogni pezzo ha una parte centrale in filo PLA trasparente per la scocca traslucida della luce LED.
Prototipo aperto nelle sue 3 parti principali: scocca frontale; elemento per luce LED per fascia interna ed esterna; scocca posteriore per componenti interni e sensore adesivo esterno.
prodotto e interfaccia
specifiche tecniche
prodotto e interfaccia
prodotto e interfaccia
prodotto e interfaccia
prodotto e interfaccia
prodotto e interfaccia
user interface
prodotto e interfaccia
splash page
animazione all’avvio
il cerchio si ingrandisce e lo schermo diventa tutto bianco
compare poi un cerchio in LOOP finchè non lo si preme
prodotto e interfaccia
processo di scelta device e associazione device - smartphone
schermata LOOP finchè l’associazione non è avvenuta
schermata a scomparsa per conferma associazione
nello stesso momento il device si illumina e pulsa
schermata di avvenuta associazione
processo di associazione device-persona
schema generale per la lettura dei dati
misurazione della glicemia con livello di 90 mg/dL (nella media)
prodotto e interfaccia
Schermate illustrative per ogni livello di misurazione secondo lo schema cromatico.
Si possono inserire dati personali, ma anche dati relativi all’umore, al cibo, all’attività fisica e al riposo per avere un quadro generale della situazione.
È presente una sezione “raggiungimento obiettivi” ed è possibile impostare diversi allarmi in-APP, come il dover sincronizzare LighTouch o inserire i dati della colazione o di altri pasti.
Schermate illustrative della sezione utente, che è possibile personalizzare e in cui è possibile visualizzare le proprie misurazioni dopo sincronizzazione.
L’applicazione colleziona i dati e crea statistiche e report su base giornaliera, settimanale, mensile e trimestrale. Un calendario permette di risalire a tutti i dati in base al giorno e all’ora.
prodotto e interfaccia
& next steps
take-aways & next steps
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take-aways
Sarebbe molto interessante, viste le grandi possibilità di questo progetto, trovare validi collaboratori e finanziatori per poter commercializzare il prodotto.
Ci sono ancora molti punti, soprattutto dal punto di vista ingegneristico, che andrebbero elucidati (componenti precisi, collegamenti..).
Sarebbe inoltre molto bello poter creare una vera e propria campagna commerciale attorno al prodotto.
next steps
I prossimi passi prevedono un ampliamento delle specifiche di prodotto per poter presentare il progetto a diversi concorsi.
Sarebbe molto bello poter aprire il progetto ad altri mondi oltre a quello diabetico: un’analisi indolore di determinati marker cancerogeni, disponibile per tutti e che permetta una prevenzione e una presa d’azione più veloce. Molto spesso è solo questione di tempo.
• Design: History, Theory and Practice of Product Design, Bernhard E. Burdek
• L’uomo artigiano, Richard Sennet
• Avere o essere, Erich Fromm
• Homo consumens, Zygmut Bauman Fine del mondo liquido. Superare la modernità e vivere nell’interregno, Carlo Bordoni
• Dasign as an attitude, Alice Rawsthorn
• Neuroestetica: L’arte del cervello, Chiara Cappelletto
• Manufacturing Processes for Design Professionals, M.D. Thompson Rob
• Materiali per il design, Del Curto, Marano, Pedeferri
• Designing for Wearables: Effective UX for Current and Future Devices, Scott Sullivan
Articoli scientifici
• A longitudinal big data approach for precision health, https://doi.org/10.1038/s41591-019-0414-6
• Noninvasive Glucose Monitoring in Diabetic Patients: A Preliminary Evaluation, CLINICAL CHEMISTRY,Vol.38, No. 9, 1992
• Finger Pricking and Pain: A Never Ending Story, Journal of Diabetes Science and Technology Volume 2, Issue 5, September 2008
• The genetic architecture of type 2 diabetes, DOI:10.1038/nature18642
• Evaluation of Hypoglycaemia with Non-Invasive Sensors in People with Type 1 Diabetes and Impaired Awareness of Hypoglycaemia, DOI:10.1038/s41598-018-33189-1
Noninvasive Self-diagnostic Device for Tear Collection and Glucose Measurement, DOI:10.1038/s41598-01941066-8
• Tattoo-Based Noninvasive Glucose Monitoring: A Proof-of-Concept Study, dx.doi.org/10.1021/ac504300n,
• Technology in the management of type 1 diabetes mellitus — current status and future prospects, https://doi.org/10.1038/s41574-018-0044-y
• Glucose control in diabetes, DOI: 10.1002/dmrr.512
• Managing diabetes with nanomedicine: challenges and opportunities, doi:10.1038/nrd4477
• DIABETE, MA QUANTO CI COSTI?, IHPB? ANNO III - N°5 SPECIALE 2013
A mamma e papà. Per l’attesa -quasi- silenziosa e l’amore che hanno nei miei confronti.
A Alexandre, per tutto. Le attese, la distanza, Milano che non fa per noi, le interminabili chiacchierate in piena notte e l’appoggio incondizionato e l’enorme pazienza, perchè ho il carattere che ho e non so alzarmi presto la mattina se non per partire per un viaggio.
Ai genitori di Alexandre, perchè da medici hanno adorato il mio progetto e questo mi rende molto contenta.
Al mio relatore, che mi ha dato preziosi spunti e tanto appoggio; grazie delle chiaccherate su Bauman e il controverso amore per il cemento.
Grazie a Giorgio Dell’Erba, a Fleep e all’Istituto Italiano di Tecnologia e al suo fantastico lavoro, per l’accoglienza e la visione del laboratorio, senza i quali il mio progetto non sarebbe stato. La tecnologia è un tassello essenziale nella progettazione e la soluzione è la collaborazione.
Grazie a Torquato Conti e Katia Bergna dell’ufficio postale; sono stati 3 anni ricchi di pacchi da ritirare, regali presi tempestivamente e caramelle offerte.
Grazie a Marcello Torre e Silvia Fiorini, io, Rhino e il 3D viviamo su pianeti diversi.
Grazie a Mattia per l’appoggio e le suggestioni musicali.