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Attualità
MOVIMENTO ITALIANO FARMACISTI COLLABORATORI
Michele Scopelliti*, Fulvio Lodato**, Clementina Ciotola**
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Nel drammatico scenario dell’ultimo anno i farmacisti hanno dato una indiscutibile prova dell’importanza della loro 7igura professionale, numeri alla mano la maggior parte di questi farmacisti erano collaboratori. Durante l’emergenza Covid si è visto quanto la 7igura del farmacista sia stata importante per la salute dei cittadini. Abbiamo continuato a lavorare nonostante gli altissimi rischi di questo periodo, garantendo il servizio ai cittadini, anzi, i molteplici servizi che ormai dispensiamo, dalle analisi cliniche, alla telemedicina, al monitoraggio di alcune patologie croniche come diabete e ipertensione. Abbiamo garantito le cure per i pazienti cronici, li abbiamo presi in carico assicurando loro la continuità e l’aderenza terapeutica. Tutto questo grande carico di lavoro è stato svolto, in stragrande maggioranza, dai farmacisti collaboratori. I farmacisti collaboratori si sono fatti trovare pronti nell’affrontare l’emergenza covid, senza nessun ritorno e riconoscenza da parte di nessuno. Moltissimi di noi hanno lavorato in condizioni di scarsa sicurezza e alcuni colleghi (28 ad oggi) hanno anche perso la vita. I cittadini si sono riversati in farmacia per qualsiasi bisogno, e come sempre hanno trovato in noi un porto sicuro. In questi anni la farmacia ha subito dei cambiamenti continui, il carico di lavoro è aumentato a dismisura, i turni e gli orari sono diventati sempre più stressanti, e svolgiamo sempre più compiti per il Sistema Sanitario Nazionale (prenotazioni CUP, screening del tumore al seno e del tumore del colon-retto, dispensazione di farmaci in D.P.C., tamponi e test sierologici per il Covid-19, etc.). Come riportato sopra, il nostro lavoro non è più quello di semplici dispensatori di farmaci. Oggi siamo dei consulenti della salute, dei professionisti della salute in continuo aggiornamento e sempre più formati. Siamo l’elemento fondamentale dell’assistenza territoriale. In molte regioni d'Italia, si stanno eseguendo i tamponi rapidi e test sierologici in farmacia, (prossimamente anche i vaccini in farmacia). Riteniamo fondamentale e urgente che vengano date ai farmacisti collaboratori le giuste tutele legali, la giusta formazione (gratuita e svolta durante l'orario lavorativo) e la sacrosanta remunerazione. È inaccettabile avere un contratto di lavoro scaduto dal gennaio 2013 per i collaboratori di farmacie private (contratto Federfarma) e dal dicembre 2015 per i collaboratori di farmacie comunali (contratto Assofarm). È inaccettabile avere un contratto commercio. Abbiamo una laurea appartenente al
*Presidente del Movimento Italiano Farmacisti Collaboratori (M.I.F.C.) **Vice-presidente (M.I.F.C.)
settore sanitario e non possiamo essere paragonati a chi vende viti e bulloni. Necessitiamo di un adeguamento economico che ci ridia la dignità tolta da tanti anni. Oltre all’adeguamento economico è ancora più importante riconoscere la professionalità dei farmacisti collaboratori, anche per tutelare i cittadini. Il rinnovo del contratto dei farmacisti collaboratori è un atto dovuto nel rispetto della categoria, per quello che ha dato e che continua a dare all’intera comunità, in tutti i sensi, professionale, etico, morale ed assistenziale. Così come è doveroso il riconoscimento dei farmacisti collaboratori come professionisti sanitari e non come semplici commessi. È tempo di riaprire la trattativa e rinnovare i contratti delle farmacie private e comunali, migliorando le condizioni lavorative dei farmacisti dipendenti. Una giusta ed equa remunerazione avrà il risultato immediato di restituire dignità professionale a migliaia di farmacisti. Una proposta interessante, che si potrebbe approfondire, sarebbe quella di adottare un sistema misto Farmacia-SSN, sia a livello professionale che retributivo, per non gravare ancor di più sui costi che una farmacia deve affrontare. Un esempio sarebbe una retribuzione mista farmacia-SSN, il 70% retribuito dalla farmacia e il 30% retribuito dal Sistema Sanitario Nazionale. Per questo motivo, abbiamo fondato il Movimento Italiano Farmacisti Collaboratori, con l'unico 7ine di tutelare la categoria dei farmacisti dipendenti che ad oggi è terra di nessuno, non essendo stata rappresentata degnamente dai sindacati. Il movimento ad oggi conta circa 3000 iscritti ed è in continua crescita. Il movimento ha già inviato al Senato della Repubblica una petizione, che è stata annunciata all'Assemblea del Senato il 28 ottobre 2020, ed assegnata alla dodicesima Commissione permanente (Igiene e sanità), che ne curerà i seguiti. La stessa petizione è stata inviata pure alla Camera dei Deputati, annunciata il 21 dicembre 2020, ed assegnata alla Commissione affari sociali. Inoltre il 19 marzo 2021 abbiamo avuto un costruttivo incontro con la Presidente della Commissione affari sociali Marialucia Lore7ice e il deputato Filippo Perconti. Insieme abbiamo parlato del rinnovo del contratto, di ENPAF e di tante altre problematiche che investono la categoria. Il nostro scopo è quello di tutelare la categoria dei farmacisti dipendenti su tutti i fronti. Siamo ogni giorno a lavoro per cercare di ridare quella dignità professionale che negli anni ci è stata tolta. Gli obbiettivi del movimento sono: • il rinnovo del CCNL dei farmacisti dipendenti di farmacia privata e comunale; • il riconoscimento della 7igura del farmacista come professionista sanitario; • il passaggio dal comparto commercio al settore sanitario con conseguente aumento retributivo; • l’adozione di un sistema misto di retribuzione
Farmacia-SSN; • il riconoscimento dei farmacisti come professionisti sanitari, l’inserimento della 7igura del farmacista in tutte le strutture dove sono utilizzati e dispensati medicinali: RSSA, istituti di cura privati, SERT, etc.; • l’inserimento del farmacista negli ospedali come farmacista di corsia; • la contribuzione ENPAF facoltativa per i farmacisti dipendenti e per i disoccupati iscritti all’albo.
È possibile iscriversi gratuitamente al movimento sul sito www.movimentoifc.it