2 minute read

Attualità

Next Article
Attualità

Attualità

EGREGIO PRESIDENTE,

Lettera aperta del Presidente del MIFC Michele Scopelliti al Presidente della FOFI Andrea Mandelli

Advertisement

Egregio Presidente Mandelli, Il Movimento Italiano Farmacisti Collaboratori crede che in un momento così dif<icile sia giusto e doveroso mettersi al servizio della collettività ancora una volta per accelerare la <ine della pandemia. Diventare farmacisti vaccinatori, oltre che essere una notevole evoluzione della nostra <igura professionale, in questo momento tragico è un atto dovuto per aiutare il nostro paese a uscire da questa terribile pandemia. Molti farmacisti collaboratori sono ben lieti di mettersi, ancora una volta, a disposizione della comunità e di essere ancora una volta il braccio operante del Servizio Sanitario Nazionale. Riteniamo fondamentale e urgente che vengano date ai farmacisti collaboratori le giuste tutele legali, la giusta formazione (gratuita e svolta durante l'orario lavorativo) e la sacrosanta remunerazione. Non si può procedere con le vaccinazioni senza che ciò avvenga. Vaccinare è un atto di forte responsabilità e non è esente da rischi, sia per l'operatore che inocula il vaccino sia per il paziente che lo riceve. Bisogna quindi che, prima di ogni cosa, si stabiliscano le responsabilità e in che maniera il farmacista vaccinatore è tutelato in caso di qualsiasi evento avverso, perché al momento non esiste nessuna norma che tutela il farmacista vaccinatore, sia sotto il pro<ilo penale che civile. Si è parlato tante volte di come sia essenziale che la <igura del farmacista italiano si allinei a quella dei colleghi degli altri Paesi europei. Ebbene, è altrettanto essenziale che questo allineamento avvenga soprattutto sotto il pro<ilo contrattuale e remunerativo. È inaccettabile avere un contratto di lavoro scaduto da più di otto anni per i farmacisti collaboratori di farmacia privata, e da oltre cinque per i collaboratori di farmacia comunale. È inaccettabile avere un contratto che ci annovera come dei semplici commessi. Necessitiamo di un adeguamento economico che ci ridia la dignità tolta da tanti anni. Oltre all’adeguamento economico è ancora più importante riconoscere la professionalità dei farmacisti collaboratori, anche per tutelare i cittadini. Il rinnovo del contratto dei farmacisti collaboratori è un atto dovuto nel rispetto della categoria, per quello che ha dato e che continua a dare all’intera comunità, in tutti i sensi, professionale, etico, morale ed assistenziale. Così come è doveroso il riconoscimento dei farmacisti collaboratori come professionisti sanitari e non come semplici commessi. È tempo di riaprire la trattativa e rinnovare i contratti delle farmacie private e comunali, migliorando le condizioni lavorative dei farmacisti dipendenti. Una giusta ed equa remunerazione avrà il risultato immediato di restituire dignità professionale a migliaia di farmacisti. Risolte queste questioni, noi come sempre saremo disposti a dire sì. Ci teniamo altresì disponibili a partecipare a future trattative, per presentare le nostre proposte che da tempo ormai avanziamo. Nell'attesa di un suo gentile riscontro. Cordialmente, Michele Scopelliti (Presidente M.I.F.C.)

This article is from: