Theriaké Marzo/Aprile 2021

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Attualità

EGREGIO PRESIDENTE, Lettera aperta del Presidente del MIFC Michele Scopelliti al Presidente della FOFI Andrea Mandelli

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gregio Presidente Mandelli, I l M o v i m e n t o I t a l i a n o Fa r m a c i s t i Collaboratori crede che in un momento così dif<icile sia giusto e doveroso mettersi al servizio della collettività ancora una volta per accelerare la <ine della pandemia. Diventare farmacisti vaccinatori, oltre che essere una notevole evoluzione della nostra <igura professionale, in questo momento tragico è un atto dovuto per aiutare il nostro paese a uscire da questa terribile pandemia. Molti farmacisti collaboratori sono ben lieti di mettersi, ancora una volta, a disposizione della comunità e di essere ancora una volta il braccio operante del Servizio Sanitario Nazionale. Riteniamo fondamentale e urgente che vengano date ai farmacisti collaboratori le giuste tutele legali, la giusta formazione (gratuita e svolta durante l'orario lavorativo) e la sacrosanta remunerazione. Non si può procedere con le vaccinazioni senza che ciò avvenga. Vaccinare è un atto di forte responsabilità e non è esente da rischi, sia per l'operatore che inocula il vaccino sia per il paziente che lo riceve. Bisogna quindi che, prima di ogni cosa, si stabiliscano le responsabilità e in che maniera il farmacista vaccinatore è tutelato in caso di qualsiasi evento avverso, perché al momento non esiste nessuna norma che tutela il farmacista vaccinatore, sia sotto il pro<ilo penale che civile. Si è parlato tante volte di come sia essenziale che la <igura del farmacista italiano si allinei a quella dei colleghi degli altri Paesi europei. Ebbene, è altrettanto essenziale che questo allineamento avvenga soprattutto sotto il pro<ilo contrattuale e remunerativo. È inaccettabile avere un contratto di lavoro scaduto da più di otto anni per i farmacisti collaboratori di farmacia privata, e da oltre cinque per i collaboratori di farmacia comunale. È inaccettabile avere un contratto che ci annovera come dei semplici commessi. Necessitiamo di un adeguamento economico che ci ridia la dignità tolta da tanti anni. Oltre all’adeguamento economico è ancora più importante riconoscere la professionalità dei farmacisti collaboratori, anche per tutelare i cittadini.

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Il rinnovo del contratto dei farmacisti collaboratori è un atto dovuto nel rispetto della categoria, per quello che ha dato e che continua a dare all’intera comunità, in tutti i sensi, professionale, etico, morale ed assistenziale. Così come è doveroso il riconoscimento dei farmacisti collaboratori come professionisti sanitari e non come semplici commessi. È tempo di riaprire la trattativa e rinnovare i contratti delle farmacie private e comunali, migliorando le condizioni lavorative dei farmacisti dipendenti. Una giusta ed equa remunerazione avrà il risultato immediato di restituire dignità professionale a migliaia di farmacisti. Risolte queste questioni, noi come sempre saremo disposti a dire sì. Ci teniamo altresì disponibili a partecipare a future trattative, per presentare le nostre proposte che da tempo ormai avanziamo. Nell'attesa di un suo gentile riscontro. Cordialmente, Michele Scopelliti (Presidente M.I.F.C.)

Anno IV n. 32 – Marzo – Aprile 2021


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