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Delle Arti
LA VISITAZIONE
Intervista al maestro Rodolfo Papa sul suo ultimo dipinto
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Ignazio Nocera
La giornalista Gabriella
Facondo, conduttrice della trasmissione “Siamo Noi” nella puntata andata in onda il 12 marzo 2021 su TV2000, intervistandola le chiede ragione del fatto che l’arte sacra debba essere realizzata da artisti che hanno fede. Possiamo iniziare questa intervista partendo da questo punto, che trovo molto originale nel panorama odierno, ma che a pensarci bene sembra essere anche molto logico?
https://www.tv2000.it/ siamonoi/video/12-marzo-2021arte-e-fede-la-passione-di-cristo/
Si tratta di un aspetto fondamentale, sempre attuale. Innanzitutto occorre ricordare la distinzione tanto cara a Paolo VI e ben spiegata dal Concilio Vaticano II nella Sacrosanctum Concilium, tra arte religiosa ed arte sacra. L’arte sacra è vertice dell’arte religiosa ed ha uno speciGico legame con la liturgia. Papa Francesco nella Evangelii Gaudium mette bene in evidenza il ruolo della bellezza nella liturgia ed il legame intrinseco tra la bellezza dell’arte sacra e «la bellezza dell’amore salviGico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto» (n. 36): «L’evangelizzazione gioiosa si fa bellezza nella Liturgia in mezzo all’esigenza quotidiana di far progredire il bene. La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia, la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di un rinnovato impulso a donarsi» (n. 24).
Figura 1. Rodolfo Papa, La Visitazione. 2021, olio su tela. Pontificio Collegio Missionario Internazionale San Paolo, Roma. Se ogni ricerca di signiGicato può essere inserita entro l’arte religiosa, l’arte sacra ha un intrinseco legame con la Fede. La storia ce ne offre esempi meravigliosi: basti pensare ai meravigliosi esempi di devozione, spiritualità e fede, che troviamo nelle opere di
Rodolfo Papa, pittore, scultore, teorico, storico e Gilosofo dell’arte. Esperto della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Docente di Storia delle teorie estetiche presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Sant’Apollinare, Roma; il Master di II Livello di Arte e Architettura Sacra dell’Università Europea, Roma; l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Santa Maria di Monte Berico, Vicenza; la PontiGicia Università Urbaniana, Roma. È Accademico Ordinario della PontiGicia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. Presidente della Accademia Urbana delle Arti. Tra i suoi scritti si contano circa venti monograGie e alcune centinaia di articoli (“Arte Cristiana”; “Euntes Docete”; “ArteDossier”; “La vita in Cristo e nella Chiesa”; “Via, Verità e Vita”, “Frontiere”, “Studi cattolici”; “Zenit.org”, “Aleteia.org”; …). Come pittore ha realizzato interi cicli pittorici per Basiliche, Cattedrali, Chiese e conventi (Basilica di San Crisogono, Roma; Basilica dei SS. Fabiano e Venanzio, Roma; Antica Cattedrale di Bojano, Campobasso; Cattedrale Nostra Signora di Fatima a Karaganda, Kazakistan; Eremo di Santa Maria, Campobasso; Cattedrale di San PanGilo, Sulmona; chiesa di san Giulio I papa, Roma; San Giuseppe ai Quattro Canti, Palermo; Sant'Andrea della Valle, Roma …).
Michelangelo, Duccio, Beato Angelico. Quest’ultimo, proclamato da san Giovanni Paolo II patrono universale degli artisti, è una Gigura ancora molto attuale di annuncio fatto percorrendo con fede la via pulchritudinis, di cui parla papa Francesco nella Evangelii Gaudium.
Quindi l’arte e l’arte sacra in modo particolare seguono un percorso spirituale che l’artista vive in prima persona e che per certi versi è chiamato a raccontare come esperienza di testimonianza. Ma non si rischia di proporre una visione, ancora una volta soggettiva, dell’arte sacra e quindi più sbilanciata verso il sentire dell’artista, che il racconto delle verità di fede? Bellizio, Direttore della PontiNicia Fondazione “Domus Missionalis”, il quale ha affermato: «Ho sempre riNlettuto sullo spessore missionario dell’episodio della Visitazione e sono felice che i sacerdoti che vivono presso il Collegio San Paolo, per completare la loro formazione accademica, possano meditare sulla Nigura di Maria come regina e maestra della missione». Come artista non si è sentito limitato nel ricevere indicazioni sul tema dell’opera da realizzare?
In realtà non è l’artista che deve dare risposte alle questioni teologiche, né deve alterare il racconto delle verità di fede, ma piuttosto è chiamato ad incarnarle personalmente, ad esperire in visione quello che viene annunciato da Cristo, entrare cioè nella dimensione del Regno, vivere la fede come habitus quotidiano. Solo così potrà essere come il Nicodemo dipinto da Caravaggio nella Deposizione della Vaticana: Caravaggio ritrae in Nicodemo il volto di Michelangelo Buonarroti, indicando l’artista come testimone oculare dei fatti narrati, perché egli li ha già contemplati in spiritu, con gli occhi della fede e con la mente dell’artista, e in virtù di questo, può narrare agli altri con la sua opera.
Ma paliamo ora del dipinto che ha realizzato per il PontiNicio Collegio Missionario Internazionale San Paolo, la tela dedicata alla Visitazione, inaugurata il 28 febbraio 2021. Il tema della Visitazione è stato scelto da Mons. Remigio
Esattamente il contrario; come ho spiegato prima, l’artista è chiamato a sperimentare in anticipo ciò che sta realizzando, e una indicazione così preziosa per un dipinto destinato alla preghiera, alla meditazione, alla «[…] non è l’artista che deve dare risposte formazione morale del alle questioni teologiche, né deve alterare il fedele, non può essere racconto delle verità di fede, ma piuttosto è chiamato ad incarnarle personalmente, […] certo una limitazione, quanto piuttosto una occasione. Semmai deve vivere la fede come habitus quotidiano» andare a rintracciare nella sua personale formazione catechetica, teologica ed artistica i segni necessari per creare un capolavoro innovativo e, nello stesso tempo, in continuità con il passato.
Molto interessante questa sua posizione. L’artista dunque non deve seguire mode, o farsi travolgere da posizioni ideologiche contemporanee? Cosa ci può dire di più su questo punto?
L’artista se vuole veramente essere contemporaneo deve uscire deGinitivamente dalla vecchia contrapposizione novecentesca di modernismo e tradizionalismo, superata dai fatti, riduttiva nelle soluzioni e incapace di essere propulsiva negli esiti. Occorre cercare la verità, vivere la verità, dipingere la verità, senza preoccuparsi delle mode. E del resto,
Figura 2. Rodolfo Papa, La Visitazione. 2021, olio su tela. Pontificio Collegio Missionario Internazionale San Paolo, Roma. Particolare.
come giustamente diceva Salvator Dalì: «Non preoccuparti d’essere moderno. È l'unica cosa che, disgraziatamente, comunque tu agisca, non potrai evitare».
Entriamo nel merito dell’opera, ce la può descrivere?
Mi sono ispirato a Giotto, che è sempre un maestro di sintesi teologica ed artistica, a Pontormo, per la ricerca cromatica, Ghirlandaio per la intensità spirituale del rapporto tra Maria ed Elisabetta. Ma in tutto questo ho cercato sempre una via nuova, un modo per parlare ai destinatari, ai sacerdoti del collegio Missionario San Paolo.
Ho riproposto lo schema compositivo già dipinto nella tela dei Santi Pietro e Paolo per il medesimo Collegio, e dunque la scena principale poggia su una predella marmorea in cui sono rappresentati i misteri centrali della vita di Maria con Gesù. La Visitazione è ambientata all’aperto, in un incontro dinamico tra Maria che va verso Elisabetta ed Elisabetta che esce dalla casa per andare incontro a Maria. Il gioco delle loro mani parla di accoglienza e rispetto, e sottolinea la maternità di entrambe. Nella penombra della casa, alle spalle di Elisabetta, si percepisce Zaccaria. Il cielo volge verso la sera, già brilla una stella proprio sopra Maria.
Quali sono stati i modelli artistici, se ce ne sono, a cui si è ispirato?
«L’artista se vuole veramente essere Quindi ritorna l’aspetto contemporaneo deve uscire definitivamente missionario di Maria e dalla vecchia contrapposizione novecentesca quindi di conseguenza di modernismo e tradizionalismo, superata anche dell’arte sacra? dai fatti, riduttiva nelle soluzioni e incapace Maria è il primo di essere propulsiva negli esiti» missionario: cammina per portare Gesù, vive portando Gesù. Per certi versi anche l’arte sacra portando in sé la bellezza dell’annuncio, è missionaria. Maria è missionaria per attrazione: Papa Francesco propone spesso questo modello di pastorale, una pastorale che attrae mediante la testimonianza. La bellezza dell’arte sacra dovrebbe proprio esprimere una missione per attrazione.
Il rettore Padre Lisandro A. Rivas Duran, sacerdote venezuelano della Congregazione dei Missionari della Consolata, ha affermato: «È importante curare ogni aspetto della formazione
Figura 3. Rodolfo Papa, La Visitazione. 2021, olio su tela. Pontificio Collegio Missionario Internazionale San Paolo, Roma. Particolare.
Figura 5. 28 febbraio 2021, Mons. Remigio Bellizio e padre Lisandro A. Rivas Duran inaugurano la tela della Visitazione.
dei sacerdoti, secondo i quattro pilastri indicati da papa Francesco: preghiera, vita comunitaria, studio e apostolato, e spero che anche la presenza di opere di arte sacra possa servire a questo scopo, parlando al cuore e alla mente dei sacerdoti che qui trascorrono almeno tre anni della loro vita» Dunque l’arte deve avere un posto nella formazione dei sacerdoti? Cosa ci può dire al riguardo?
Come ho scritto nei miei testi ed in alcuni articoli, nella formazione dei sacerdoti dovrebbe sempre essere presente la conoscenza dell’arte sacra, per molti motivi. Innanzitutto, per la formazione spirituale del sacerdote stesso, in quanto l’arte coltiva l’anima con la bellezza; poi serve afGinché il sacerdote sappia predicare e catechizzare usando l’arte, ed inGine, cosa molto importante, serve che il sacerdote sia competente quando si troverà nella condizione di custode o committente di opere d’arte. Nel Concilio Vaticano II si prevede la formazione dei sacerdoti in questo senso, ma non è stato ancora pienamente attuato.