Theriaké Anno V n. 37 Gennaio - Febbraio 2022
Theriaké [online]: ISSN 2724-0509
RIVISTA BIMESTRALE
COMPOSIZIONE ED ATTIVITÀ BIOLOGICA DEL FRUTTO DI SERENOA REPENS di Rossella Giordano
CARAVAGGIO IN SICILIA (I parte)
di Rodolfo Papa
LA CAPPELLA ROANO Uno scrigno nello scrigno di Irene Luzio
L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ARCHITETTURA À LA PAGE Osservazioni a margine di un convegno di Con ndustria Palermo di Ciro Lomonte
LA SCOPERTA DELLA VITAMINA C fi
di Giusi Sanci
Sommario
4 Fitoterapia & Nutrizione
COMPOSIZIONE ED ATTIVITÀ BIOLOGICA DEL FRUTTO DI SERENOA REPENS
8 Delle Arti
CARAVAGGIO IN SICILIA (I parte)
14 Cultura
LA CAPPELLA ROANO
Uno scrigno nello scrigno
20 Cultura
L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ARCHITETTURA À LA PAGE Osservazioni a margine di un convegno di Con ndustria Palermo svoltosi nel 2011
26 Apotheca & Storia
LA SCOPERTA DELLA VITAMINA C Responsabile della redazione e del progetto gra ico: Ignazio Nocera Redazione: Valeria Ciotta, Elisa Drago, Rossella Giordano, Christian Intorre, Federica Matutino, Giorgia Matutino, Carmen Naccarato, Silvia Nocera, Giusi Sanci. Contatti: theriake@email.it Theriak via Giovanni XXIII 90/92, 92100 Agrigento (AG). In copertina: Michelangelo Merisi da Caravaggio, Il seppellimento di Santa Lucia. 1608-09 ca., Santuario di Santa Lucia al Sepolcro, Siracusa. Questo numero stato chiuso in redazione il 28 – 2 – 2022 In questo numero: Rossella Giordano, Ciro Lomonte, Irene Luzio, Rodolfo Papa, Giusi Sanci.
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Collaboratori: Pasquale Alba, Giuseppina Amato, Carmelo Baio, Francisco J. Ballesta, Vincenzo Balzani, Francesca Baratta, Renzo Belli, Irina Bembel, Paolo Berretta, Mariano Bizzarri, Elisabetta Bolzan, Paolo Bongiorno, Samuela Boni, Giulia Bovassi, C. V. Giovanni Maria Bruno, Paola Brusa, Lorenzo Camarda, Fabio Caradonna, Carmen Carbone, Alberto Carrara LC, Letizia Cascio, Matteo Collura, Alex Cremonesi, Salvatore Crisafulli, Fausto D'Alessandro, Gabriella Daporto, Gero De Marco, Irene De Pellegrini, Corrado De Vito, Roberto Di Ges , Gaetano Di Lascio, Danila Di Majo, Claudio Distefano, Vita Di Stefano, Domenico DiVincenzo, Carmela Fimognari, Luca Matteo Galliano, Fonso Genchi, Carla Gentile, Laura Gerli, Mario Giuffrida, Andrew Gould, Giulia Greco, Giuliano Guzzo, Ylenia Ingrasciotta, Maria Beatrice Iozzino, Valentina Isgr , Pinella Laudani, Anastasia Valentina Liga, Ciro Lomonte, Roberta Lupoli, Irene Luzio, Erika Mallarini, Diego Mammo Zagarella, Giuseppe Mannino, Massimo Martino, Carmelo Montagna, Giovanni Noto, Roberta Paci ici, Roberta Palumbo, Rodolfo Papa, Marco Parente, Fabio Persano, Simona Pichini, Irene Pignata, Annalisa Pitino, Valentina Pitruzzella, Renzo Puccetti, Carlo Ranaudo, Lorenzo Ravetto Enri, Salvatore Sciacca, Luigi Sciangula, Alfredo Silvano, Pierluigi Strippoli, Gianluca Tri ir , Emidia Vagnoni, Elena Vecchioni, Fabio Venturella, Margherita Venturi, Fabrizio G. Verruso, Aldo Rocco Vitale, Diego Vitello.
Anno V n. 37 – Gennaio – Febbraio 2022
Composizione ed attività biologica del frutto di Serenoa repens Rossella Giordano*
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erenoa repens (Bartram) Small (= Sabal serrulata Rohm & Schult) una pianta della famiglia delle Arecaceae (o Palmae) [1]. Il nome comune in lingua italiana palma nana americana, o palma della Florida, mentre negli Stati Uniti conosciuta come saw palmetto [2] [3]. Endemica del sud-est degli Stati Uniti (Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del sud), cresce in itte boscaglie adiacenti alle coste o nei sottoboschi di pini e latifoglie. Serenoa repens una piccola palma con un fusto che pu raggiungere un'altezza di 2 metri. Le sue foglie si presentano a ventaglio, sono profondamente incise e portate da un picciolo provvisto di piccole spine sui lati. I iori, di colore tra il giallognolo e il bianco, sono piccoli e raccolti in un’in iorescenza a spadice. I frutti, che costituiscono la droga, sono globosi, grandi 2 o 3 cm, neri-bluastri a maturit [4]. Il frutto riportato dalla Farmacopea Europea (Eu. Ph.) [5]. Storicamente, questa pianta era utilizzata dai nativi americani sia come alimento che come rimedio curativo per trattare i sintomi genito-urinari, alleviare le mucose in iammate, aumentare la funzione testicolare, aumentare le dimensioni del seno e facilitare l’allattamento, ma anche come sedativo, diuretico, sonnifero, espettorante e sedativo della tosse. Attualmente, il saw palmetto (SP) uno dei farmaci itoterapici pi utilizzati, principalmente per l'ipertro ia prostatica benigna sintomatica, ed disponibile in molteplici formulazioni tra cui estratti liquidi, compresse, capsule e tisane. L’estratto lipo ilo di SP contiene il 70-95% di acidi grassi liberi, come caprico, caproico, caprilico, laurico, miristico, oleico, linoleico, linolenico, stearico e palmitico, con i loro etil esteri e gliceridi. Sono presenti itosteroli (0,1%), come il β-sitosterolo, e il βsitosterolo-3-O-D-glucoside, il campesterolo e lo
stigmasterolo; ed inoltre carboidrati, come il mannitolo, polisaccaridi, contenenti galattosio ed arabinosio, triterpeni, acidi aromatici, come acido ferulico e vanillico, β-caroteni, tocoferoli, monoacilgliceroli, come 1-monolaurilglicerolo e 1-monomiristilglicerolo, e una monoamina, la tiramina [6] [7]. L'estratto di SP, i cui rapporti esatti possono variare a seconda della preparazione speci ica, si dimostrato un inibitore competitivo e non selettivo di entrambe le isoforme della 5-α-reduttasi, bloccando l'assorbimento nucleare del diidrotestosterone (DHT) e riducendo la capacit di legame del DHT ai recettori degli androgeni di quasi il 50%. I componenti degli acidi grassi di SP inibiscono direttamente l'attivit enzimatica, aiutando nei processi di trasformazione ormonale selettiva dell’enzima, e inluenzano l'accesso ai cofattori in luendo sullo stato conformazionale dell'enzima. SP aumenta anche l'attivit della 3-α-idrossisteroide-deidrogenasi, un enzima che converte il DHT nel suo metabolita pi debole, l’androstandiolo [8]. Tuttavia, vale anche la pena notare le opinioni discordanti riguardo all'effetto di SP sui parametri androgeno-dipendenti e l'ef icacia clinica discutibile nel trattamento dell'IPB (ipertro ia prostatica benigna), cio l'ingrossamento non maligno di una porzione della ghiandola prostatica, la struttura deputata alla produzione di un liquido essenziale per la funzione riproduttiva maschile [9]. Le propriet antiandrogeniche di SP, il pro ilo minimo di effetti collaterali e il basso potenziale di interazione farmacologica ne hanno indotto l'uso come rimedio complementare per l'alopecia androgeneti-
*Farmacista
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Fitoterapia & Nutrizione
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Fitoterapia & Nutrizione
Figura 1. Esemplari di Serenoa repens, http://fnpsblog.blogspot.com/2011/04/tribute-to-saw-palmettos.html.
ca, il telogen ef luvium, la dermatite seborroica e il sebo facciale in monoterapia o in associazione ad altri integratori, in formulazioni sia orali che topiche [10]. EFFETTI TERAPEUTICI Grazie ai suoi effetti a livello ormonale la Serenoa repens oggi largamente utilizzata nel trattamento dell'ipertro ia prostatica benigna (IPB) e dell'alopecia androgenica (AGA), (caduta dei capelli sostenuta da disordini endocrini). I suoi principi attivi (trigliceridi, itosteroli, derivati del sitosterolo, lavonoidi) le conferiscono propriet antiandrogeniche. L'inibizione dell'enzima 5-alfa-reduttasi, con conseguente blocco della conversione di testosterone in DHT, e del legame tra diidrotestosterone ed il suo recettore, sono stati dimostrati in vitro, ma sembrano troppo deboli af inch possano realizzarsi in vivo. Tutto ci sostenuto anche dal fatto che, pur risultando piuttosto ef icace nel risolvere la sintomatologia associata all'ipertro ia prostatica benigna, la droga non porta a riduzioni signi icative del volume prostatico. Questi risultati sono il frutto di una serie di studi condotti in doppio cieco su un gruppo di 225 uomini
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di et superiore ai 49 anni, che presentavano sintomi, da moderati a gravi, di iperplasia prostatica benigna a un anno di trattamento con estratto di saw palmetto (160 mg due volte al giorno) o placebo. Le misure primarie prese in considerazione erano le variazioni nei punteggi dell'American Urological Association Symptom Index (AUASI) e la massima portata urinaria, mentre le misure secondarie includevano cambiamenti nelle dimensioni della prostata, volume urinario residuo dopo la minzione, qualit della vita, valori di laboratorio e tasso di effetti avversi riportati. Tuttavia non ci sono notevoli differenze tra gli uomini trattati con Serenoa repens e quelli trattati con placebo [11]. Attualmente il trattamento farmacologico dell'ipertro ia prostatica benigna utile per rallentare l'ingrossamento della prostata e risolvere i problemi urinari tipicamente causati dall'aumento delle sue dimensioni. Sar il medico a stabilire, caso per caso, che tipo di terapia intraprendere in funzione del tipo e della gravit dei sintomi manifestati dal paziente. Nei casi in cui i pazienti non dovessero rispondere al trattamento farmacologico, lo specialista potrebbe decidere di intraprendere la strada del trattamento
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Fitoterapia & Nutrizione telogen ef luvium e diradamento dei capelli auto-percepito. Per confermare l'ef icacia e determinare gli eventi avversi a lungo termine sono necessari ulteriori studi randomizzati su larga scala, incentrati sul contributo esclusivo di SP ai risultati della crescita dei capelli [14]. Attualmente si sta cercando anche di porre rimedio allo sfruttamento dell’habitat in cui cresce S. repens e al foraggiamento eccessivo che mettono in pericolo questa pianta, che cresce solo allo stato selvatico. Diversi studi pongono l’accento sull’uso di S. repens forma glauca (variet argentata) come sostituto qualitativo della variet selvatica, a supporto della sua conservazione, confrontando le microstrutture tissutali e la distribuzione dei lipidi Figura 2. Inforescenza di Serenoa repens, http://fnpsblog.blogspot.com/2011/04/tributeto-saw-palmettos.html. e dell’acqua, attraverso l'imaging spaziale ed esaminando la distribuzione dei metaboliti di tre domini di tessuto e bacche chirurgico (resezione transuretrale della prostata, intere [15]. laserterapia, ecc.). A livello globale sono stati realizzati diversi preparati Il trattamento d’elezione prevede l’uso di farmaci commerciali a base di S. repens, tuttavia importante alfa-bloccanti che, grazie alla loro azione antagonista considerare che le preparazioni a base acquosa, nei confronti dei recettore alfa-adrenergici, inducono come tisane o infusi, non contengono un suf iciente un rilassamento della muscolatura della prostata e quantitativo di composti lipo ili per giusti icarne l’atdel collo della vescica, consentendo in questo modo tivit . In Italia, oltre ad integratori esistono estratti di una migliore fuoriuscita dell'urina; fra i principi attiS. repens ottenibili solo dietro presentazione di ricetvi che si possono impiegare, ricordiamo: alfuzosina, ta medica ripetibile, contenenti un dosaggio compredoxazosina, terazosina, tamsulosina e silodosina. so tra 160 e 320 mg di estratto lipidico (estratto lipoVengono inoltre adoperati farmaci inibitori della 5sterolico). In generale, raccomandato un trattamenalfa-reduttasi ( inasteride e dutasteride), capaci di to non inferiore ai 30 giorni con una dose di 320 mg tenere sotto controllo l'ingrossamento della prostata al giorno. Secondo l’Agenzia Europea del Farmaco [12]; e integratori e farmaci a base di Serenoa repens. (EMA), il preparato di S. repens ottenuto tramite La maggior parte di questi farmaci trova largo impieestrazione in esano un medicinale vegetale di uso go anche nella cura dell’alopecia androgenetica, sebconsolidato, mentre l’estratto etanolico ha un grado bene gli effetti e i risultati visibili siano molto diffedi evidenza inferiore. L’Organizzazione Mondiale delrenti, pertanto la scelta di una terapia ottimale non la Sanit (OMS) raccomanda l’uso di preparati con un affatto semplice [13]. contenuto di acidi grassi dell’85-95% e un contenuto Cinque studi clinici randomizzati (RCT) e 2 studi di steroli superiore allo 0,2% [16]. prospettici di coorte hanno dimostrato gli effetti poLa Serenoa repens dunque in grado di bloccare sitivi di integratori topici e orali contenenti SP l’azione del DHT a livello del bulbo e di stimolare un (100-320 mg) tra i pazienti con alopecia androgeneprocesso graduale di arresto dell’assottigliamento e tica (AGA) e telogen ef luvium, dimostrando un midel diradamento dei capelli. Inoltre, le viene riconoglioramento del 60% nella qualit complessiva dei sciuto il merito di essere un prodotto di origine natucapelli, un miglioramento del 27% nel numero totale rale, il che signi ica che non ha effetti collaterali come di capelli, un aumento della densit dei capelli altri prodotti o comunque, laddove questi effetti sianell'83,3% dei pazienti e una progressione della mano presenti, sono di lieve entit . lattia stabilizzata nel 52%. SP stato ben tollerato e Tra i pi comuni effetti indesiderati si segnalano mal non associato a gravi eventi avversi nei pazienti con di testa e dolori addominali, accompagnati da naualopecia. Sebbene manchino dati af idabili e di alta sea, vomito e in taluni casi anche diarrea. Mentre tra qualit , gli integratori contenenti SP possono essere gli effetti meno ricorrenti vi sono eruzioni cutanee, un'opzione di trattamento per i pazienti con AGA,
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Fitoterapia & Nutrizione vertigini, disturbi della sfera sessuale e anche casi di ginecomastia, che per regredisce alla sospensione del trattamento. A livello epatico sono state evidenziate in vitro possibili interazioni con alcuni enzimi appartenenti alla classe dei citocromi P450, ma queste interazioni sembrano essere di scarsa rilevanza clinica. Esiste un numero limitato di casi documentati di interazione tra S. repens e terapie anticoagulanti (warfarin), con aumento dei valori di INR, ma il meccanismo non stato chiarito. In ine, a causa degli effetti a livello ormonale, sconsigliata la somministrazione di S. repens in adolescenti in et prepuberale, cos come per donne in gravidanza o allattamento [17]. Si pu pertanto concludere che i dati presenti in letteratura sono ritenuti suf icienti per supportare l’uso dell’estratto di S. repens per il trattamento della IPB, in particolare l’estratto in esano, con ef icacia riconosciuta e sicurezza ritenuta accettabile. Inoltre, gli estratti lipo ili ottenuti in CO2 supercritica sembrano altrettanto promettenti, bench attualmente le evidenze scienti iche siano numericamente inferiori rispetto agli estratti ottenuti in esano. Sono invece necessari maggiori studi per supportare l’uso di S. repens per la perdita di capelli, seppur i dati inora raccolti registrino miglioramenti in alcuni soggetti. Figura 3. Infruttescenza di Serenoa repens, http:// fnpsblog.blogspot.com/2011/04/tribute-to-saw-palmettos.html.
Bibliografia 1. Maugini E., et. al., Botanica farmaceutica. IX ed., Piccin 2014, p. 587. 2. Campanini E., Dizionario di itoterapia e piante medicinali. III ed., Tecniche nuove 2012, p. 725. 3. Maugini E., et al., op. cit. 4. Ibid. 5. Ibid. 6. Booker A., Suter A., et al., A phytochemical comparison of saw palmetto products using gas chromatography and (1) H nuclear magnetic resonance spectroscopy metabolomic pro iling. J Pharm Pharmacol. 2014 Jun;66(6):81122. doi: 10.1111/jphp.12198. Epub 2014 Jan 13. PMID: 24417505; PMCID: PMC4284019. 7. Chua T., Eise N.T., et al., Pharmacological characterization and chemical fractionation of a liposterolic extract of saw palmetto (Serenoa repens): effects on rat prostate contractility. J Ethnopharmacol. 2014 Mar 14;152(2):283-91. doi: 10.1016/j.jep.2013.12.030. Epub 2014 Jan 21. PMID: 24463033. 8. Evron E., Juhasz M., et al., Natural Hair Supplement: Friend or Foe? Saw Palmetto, a Systematic Review in Alopecia. Skin Appendage Disord. 2020 Nov;6(6):329-337. doi: 10.1159/000509905. Epub 2020 Aug 23. PMID: 33313047; PMCID: PMC7706486. 9. Ibid. 10. Ibid. 11. Bent S., Kane C., et al., Saw palmetto for benign prostatic hyperplasia. N Engl J Med. 2006 Feb 9;354(6):557-66. doi: 10.1056/NEJMoa053085. PMID: 16467543.
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12. Na Y.J., Guo Y.L., Gu F.L., Clinical comparison of selective and non-selective alpha 1A-adrenoceptor antagonists for bladder outlet obstruction associated with benign prostatic hyperplasia: studies on tamsulosin and terazosin in Chinese patients. The Chinese Tamsulosin Study Group. J Med. 1998;29(5-6):289-304. PMID: 10503165. 13. Motofei I.G., Rowland D.L., et al., Androgenetic alopecia; drug safety and therapeutic strategies. Expert Opin Drug Saf. 2018 Apr;17(4):407-412. doi: 10.1080/14740338.2018.1430765. Epub 2018 Jan 24. PMID: 29363345. 14. Evron E., Juhasz M., et al., op. cit. 15. Jaiswal Y., Weber D., et al., A substitute variety for agronomically and medicinally important Serenoa repens (saw palmetto). Sci Rep. 2019 Mar 18;9(1):4709. doi: 10.1038/s41598-019-41150-z. PMID: 30886216; PMCID: PMC6423146. 16. https://www.ema.europa.eu/en/documents/herbalcomments/overview-comments-received-europeanunion-herbal-monograph-serenoa-repens-w-bartramsmall-fructus_en.pdf 17. Rossi A., Mari E., et al., Comparitive effectiveness of inasteride vs Serenoa repens in male androgenetic alopecia: a two-year study. Int J Immunopathol Pharmacol. 2012 Oct-Dec;25(4):1167-73. doi: 10.1177/039463201202500435. PMID: 23298508.
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Delle Arti
Caravaggio in Sicilia (I parte) Rodolfo Papa
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aravaggio giunse in Sicilia nell’ottobre 1608, e il suo soggiorno a Siracusa fu predisposto «dall’amico e collega nello studio di pittura, Mario Minniti, pittore siracusano. Lo stesso supplic quel senato della citt acci impiegasse il Caravaggio in qualche lavoro», secondo quanto racconta Francesco Susinno nelle Vite del 1724. Infatti, Caravaggio ricevette subito la commissione per la pala d’altare per la chiesa di Santa Lucia, dedicata al Seppellimento di Santa Lucia (1608 - 1609 ca., Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, Siracusa), come ricorda Giovan Pietro Bellori nel suo trattato biogra ico-teorico Le Vite de’ pittori, scultori et architetti moderni, pubblicato a Roma nel 1672: «Pervenuto in Siracusa, fece il quadro per la Chiesa di Santa Lucia, che st fuori alla Marina: dipinse la Santa morta col Vescovo, che la benedice; e vi sono due che scavano la terra con la pala per sepelirla».
Caravaggio molto abile nel rappresentare il drammatico momento della sepoltura della martire, sintetizzando realismo e sacra rappresentazione. Figura 1. Michelangelo Merisi da Caravaggio, Il seppellimento di Santa Lucia. 1608-09 ca., Santuario di Santa Lucia al Sepolcro, Siracusa. Infatti, la composizione ambientata nel luogo reale dell’ingresso delle catacomLo spazio pittorico concepito in maniera monube, dove realmente il corpo fu sepolto, poco fuori la mentale e la concentrazione delle igure nella parte cinta muraria nella zona orientale, luogo ben noto ai bassa della tela aumenta questa idea di grandezza. siracusani. I due personaggi che scavano la fossa In questo modo, la pittura serve la devozione, sottovengono rappresentati in modo da risultare vicinislineando la concretezza della storia, il realismo toposimi all’osservatore, cos da coinvolgerlo nell’azione, gra ico, la contemporaneit tra visione e contemplae renderlo presente. zione.
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Rodolfo Papa, PhD. Pittore, scultore, teorico, storico e ilosofo dell'arte. Esperto della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Accademico Ordinario della Ponti icia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. Docente di Arte Sacra, Tecniche Pittoriche nell’Accademia Urbana delle Arti. Presidente dell'Accademia Urbana delle Arti. Gi docente di Storia delle teorie estetiche, Storia dell’Arte Sacra, Traditio Ecclesiae e Beni Culturali, Filoso ia dell’Arte Sacra (Istituto Superiore di Scienze Religiose Sant'Apollinare, Roma; Master II Livello di Arte e Architettura Sacra della Universit Europea, Roma; Istituto Superiore di Scienze Religiose di Santa Maria di Monte Berico, Vicenza; Ponti icia Universit Urbaniana, Roma; Corso di Specializzazione in Studi Sindonici, Ateneo Ponti icio Regina Apostolorum). Tra i suoi scritti si contano circa venti monogra ie, molte delle quali tradotte in pi lingue e alcune centinaia di articoli (“Arte Cristiana”; “Euntes Docete”; “ArteDossier”; “La vita in Cristo e nella Chiesa”; “Via, Verit e Vita”, “Frontiere”, “Studi cattolici”; “Zenit.org”, “Aleteia.org”; “Espiritu”; “La Societ ”; “Rogate Ergo”; “Theriak ” ). Collaborazioni televisive: “Iconologie Quotidiane” RAI STORIA; “Discorsi sull’arte” TELEPACE. Come pittore ha realizzato interi cicli pittorici per Basiliche, Cattedrali, Chiese e conventi (Basilica di San Crisogono, Roma; Basilica dei SS. Fabiano e Venanzio, Roma; Antica Cattedrale di Bojano, Campobasso; Cattedrale Nostra Signora di Fatima a Karaganda, Kazakistan; Eremo di Santa Maria, Campobasso; Cattedrale di San Pan ilo, Sulmona; Chiesa di san Giulio I papa, Roma; San Giuseppe ai Quattro Canti, Palermo; Sant'Andrea della Valle, Roma; Monastero di Seremban, Malesia; Cappella del Perdono, SS. Sacramento a Tor de'schiavi, Roma …)
Il quadro fu molto apprezzato, tanto che Susinno a pi di un secolo di distanza, pu affermare:
Il tema fu forse scelto da Caravaggio, con diretto riferimento al cognome del committente, come conferma Susinno, precisando che la tela fu pagata 1000 scudi. L’opera venne consegnata prima del 10 giugno 1609, come i documenti notarili testimoniano.
«riusc di tal gradimento questa tela che comunemente viene celebrata, ed tale di questa dipintura il meritato concetto che in Messina ed altres in tutte le citt del regno se ne veggono molte copie».
Generalmente nel percorso siciliano di Caravaggio si mettono in evidenza alcune mete principali, quali Siracusa, Messina, Palermo, ma stata documentata la sua presenza anche in altri luoghi dell’isola, come Caltagirone, dove nel medesimo anno soggiornava il francescano fra’ Bonaventura Secusio, gi ministro generale dell’Ordine, patriarca di Costantinopoli, consigliere di Filippo III, arcivescovo di Messina, che fu probabilmente responsabile dell’accoglienza e delle commissioni di ambito francescano che Caravaggio ricevette sull’isola (Spadaro, 2008). A dicembre, Caravaggio era presente a Messina, dove lavor per Giovan Battista della famiglia Lazzari, ricchi mercanti genovesi che si erano trasferiti a Messina e che vantavano ascendenti di nobilt (Spadaro, 1995). documentato che Giovan Battista Lazzari si era impegnato a costruire una cappella nella chiesa dei Padri Crociferi, detta anche dei Ministri degli Infermi, ed a decorarla con un quadro, in cambio della perpetua propriet della stessa cappella. Fu proprio Caravaggio ad eseguire tale tela, dedicata alla Resurrezione di Lazzaro (1608-1609, Museo Regionale, Messina), anche se nell’atto notarile relativo alla costruzione e decorazione della cappella, Lazzari faceva riferimento a un’opera raf igurante la Madonna, con san Giovanni Battista ed altri santi.
Figura 2. Monumento funebre di Bonaventura Secusio (Caltagirone 1558 Catania 1618), Patriarca di Costantinopoli, Vescovo di Patti, Arcivescovo di Messina, Vescovo di Catania. Cattedrale di Sant’Agata, Catania. Foto di Giovanni Dall’Orto.
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Delle Arti
Figura 3. Menelao che sorregge il corpo di Patroclo, Loggia dei Lanzi, Firenze. A destra, Michelangelo Merisi da Caravaggio, Resurrezione di Lazzaro, 1608 - 1609, Museo Regionale di Messina.
Caravaggio sceglie di rappresentare la scena dentro quelli che li precedono, altri si voltano e guardano in una chiesa, come si pu capire dalla grande cornice direzione opposta verso la fonte di luce. Entro questo marmorea della porta dipinta sulla sinistra, scelta gruppo riconoscibile l’autoritratto di Caravaggio, non tanto insolita, giacch ino al secolo scorso le con le mani giunte e gli occhi spalancati, lo sguardo chiese venivano usate come cimiteri. La luce, cadenrivolto a destra verso un punto esterno al quadro do dall’alto, evidenzia il gruppo di Marta, Maria e dei stesso. evidente che la luce che proviene dall’estermonatti che assistono no e verso cui lo stesso alla resurrezione del gioautoritratto Caravaggio «Caravaggio offre una composizione vane, colmi di stupore. guarda, il Padre, cui si complessa, proponendo più fuochi di visione, rivolge la preghiera di Anche in questo contesto, Caravaggio fa riferimento Cristo: «Padre, ti ringrazio e spostando il centro del dipinto oltre il alla statuaria antica, che mi hai ascoltato. Io dipinto stesso» prendendo ispirazione sapevo che sempre mi dai dal famosissimo gruppo ascolto ma l’ho detto per ellenistico di Menelao che sorregge il corpo di Patrola gente che mi sta attorno, perch credano che tu mi clo, pi noto a Roma con il nome popolare di Pasquihai mandato» (Gv 11, 41-42). L’arti icio retorico delno, per la rappresentazione del monatto che sorregge l’autoritratto serve sempre a palesare che l’artista il Lazzaro. Caravaggio offre una composizione comtestimone di ci che rappresenta, come abbiamo pi plessa, proponendo pi fuochi di visione, e spostanvolte posto in evidenza. do il centro del dipinto oltre il dipinto stesso. VediaA Messina, su commissione del Senato della citt , per mo, infatti, da una parte il corpo morto di Lazzaro un compenso di mille scudi, Caravaggio dipinse che riprende vita tra teschi ed ossa, chiamato da Cril’Adorazione dei pastori (1609 Museo Regionale, sto che posto dalla parte opposta, attorniato da un Messina), per l’altare maggiore della chiesa di Santa gruppo dinamico di personaggi, colti in atteggiamenMaria della Concezione retta dai Padri Cappuccini. ti diversi: alcuni sembrano farsi spazio per vedere L’alto compenso un segno della stima e della consimeglio, alzandosi sulle punte dei piedi per sovrastare derazione che veniva tributata alle sue opere.
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Figura 4. Michelangelo Merisi da Caravaggio, Adorazione dei pastori. 1609, Museo Regionale di Messina.
Samperi nel testo Iconologia della gloriosa vergine Maria (Messina, 1644) scrive: «Sull’altare maggiore della divota chiesa dei Frati Capuccini si riverisce l’arti icioso quadro della “Madonna del Parto” opera dell’eccellente pittore Michelangelo da Caravaggio stimata dall’intendenti per cosa singolare, se si riguarda l’arti icio».
vaggio sceglie di rappresentare il momento in cui i pastori sono giunti davanti a Maria e al Bambino. Il tema natalizio, dalla lunga e ricca tradizione, viene narrato con grande poesia e con grande capacit di rispondenza all’atmosfera francescana cui destinato. La tela va, infatti, letta nel contesto della spiritualit francescana e cappuccina in particolare; la composizione proposta da Caravaggio spesso stata avvicinata al tema della “nativit dolente”, tipica delle meditazioni funebri cappuccine. Caravaggio si inserisce in questa tradizione, componendola con altre tipologie. Si sente, infatti, anche l’eco dei prototipi bizantineggianti; infatti, proprio il gruppo di Maria e del bambino Ges ricorda le Madonne dipinte in ambito bizantino e nell’ambito italiano tra il Duecento e il Trecento. Maria viene rappresentata sdraiata per terra all’interno di una grotta, con il bambino tra le braccia o deposto accanto, avvolto in panni simili a un sudario, con la mangiatoia rappresentata in forma di sarcofago. Questo elemento iconogra ico antico possiede un forte valore simbolico, capace di tenere insieme Incarnazione, morte e Resurrezione. Caravaggio sicuramente aveva avuto modo di osservare i gi citati mosaici del Cavallini in Santa Maria in Trastevere a Roma, come gi abbiamo sottolineato a proposito del riquadro della Dormitio, e doveva essere stato colpito dalla composizione della Natività, in cui Maria appare appunto sdraiata, accanto a Ges posto in una mangiatoia a forma di sarcofago, come se gi nella sua nascita ci fosse il presagio della morte. Caravaggio reinterpreta questi segni, mantenendone il forte signi icato teologico, evidenziando, tuttavia, in modo naturalistico anche l’amore materno e l’infanzia indifesa.
Bellori descrive la tela sottolineandone gli aspetti singolari: «Passando egli dopo Messina, color Cappuccini il quadro della “Nativit ” iguratavi la Vergine col Bambino fuori la capanna rotta e disfatta d’assi, e di travi; e vi San Giuseppe appoggiato al bastone con alcuni pastori in adorazione».
Il tema pittorico dell’opera fa riferimento al brano evangelico di Luca, precisamente Lc 2, 8-21, che molto ricco di particolari. Cara-
Figura 5. Pietro Cavallini, Natività. 1240 - 1330 ca., Santa Maria in Trastevere, Roma.
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Figura 6. Michelangelo Merisi da Caravaggio, Adorazione dei pastori, (particolare). 1609, Museo Regionale di Messina.
Caravaggio riesce ad offrire, dunque, un’immagine complessa, in cui sembrano con luire molte ri lessioni sulla nascita di Ges . La composizione dell’opera ricorda, infatti, anche il volgarizzamento trecentesco di un testo di Meditazioni sulla vita di Gesù, all’epoca considerato testo di San Bonaventura, che nel capitolo Como Joseph e la nostra Donna andarono in Bectaleem, racconta:
san Francesco propose a Greccio nel dicembre del 1223, come strumento di meditazione popolare. La presenza del pane conferma, peraltro, il doppio registro rappresentativo di realt visibili e di signi icati invisibili: il pane fa infatti evidente riferimento all’Eucaristia, che pane e corpo di Ges . I pastori si appressano alla scena, con atteggiamento silenzioso e rispettoso, nonostante la realistica resa della loro indigenza. Del resto, abbiamo notato spesso come i pauperes siano protagonisti privilegiati delle opere di Caravaggio, con un evidente riferimento al pauperismo borromaico e oratoriano, ma anche come sigillo realistico della rappresentazione pittorica. Con quest’opera Caravaggio prosegue il suo cammino di ricerca delle possibilit retoriche dell’arte, coinvolgendo ancora una volta lo spettatore ino a renderlo protagonista dell’evento storico. Gli osservatori sono posti nella condizione dei pastori, e come loro testimoni diretti, grazie all’arte della pittura. In quest’opera sembra che Caravaggio, forse stimolato dall’ambiente o forse maturato ancora dagli eventi, riesca a usare in modo eccellente le dimensioni dell’arte sacra come lex credendi, orandi, vivendi et ornandi, per la sua abilit rappresentativa e retorica, e per la sua capacit di coinvolgere la quotidianit e muovere gli animi. Il Susinno, sempre molto critico verso Caravaggio ed incline a sottolinearne gli aspetti caratteriali, riconosce che «tra le opere sue a mio credere questa si la migliore». (segue)
«E puoi Joseph fece el simigliante, e tolse la sella de l’asino, e tr sene fora el saconcello de la lana, ovvero de la borra che sia, e p selo allato a la mangiatoia, per ch’ella i sedesse suso, a anco la sella a lato. Et ella se pose a sedere suso in quello saconcello, tenedosi el g vito in su la sella. E cos stava la regina del mondo, e teneva el volto sopra la mangiatoia, con gli occhi itti e con tutto l’afetto sopra lo dolcissimo suo Figliolo».
Ritroviamo nella tela di Caravaggio la stessa atmosfera, in cui l’eccezionalit misteriosa della regalit divina, si esprime nella quotidianit reale e povera della stalla. Il dipinto portatore di un’atmosfera francescana in molti particolari: la stalla come luogo storico della nativit , i pastori inginocchiati in adorazione, la presenza del bue e dell’asinello, gli attrezzi di lavoro di Giuseppe, la sporta con il pane. Tutti questi elementi iconogra ici, infatti, fanno riferimento alla devozione del presepe e alla connessa spiritualit , che lo stesso
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La Cappella Roano Uno scrigno nello scrigno Irene Luzio*
Figura 1. I profeti Geremia ed Ezechiele. Cappella Roano, Duomo di Monreale (PA). Foto di Domenico DiVincenzo.
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a Cappella Roano un’opera forse unica nel suo genere: cos piccola e al tempo stesso magni icamente decorata, in ogni minima parte, racchiude in s l’intero messaggio di salvezza cristiana. Viene commissionata da Mons. Giovanni Roano ⏤ arcivescovo di Monreale tra il 1673 ed il 1703 ⏤ uno dei pi illustri arcivescovi monrealesi: personalit brillante e coltissima, un ine letterato e un teologo ancora pi ine, ha curato personalmente il ricchissimo apparato iconogra ico della cappella, incentrato sul tema della Redenzione e del compi-
mento in Cristo delle promesse messianiche. La cappella stata realizzata tra il 1688 ed il 1693 da maestranze palermitane, su disegno dell’architetto gesuita Angelo Italia, ed stata destinata per volere del Roano stesso a luogo di sepoltura degli arcivescovi. La pianta esagonale irregolare, un po’ schiacciata, coperta da una cupola poggiante su un tamburo ottagonale inestrato, al culmine della quale svetta il lanternino. Il vano presbiterale rettangolare coperto da una volta a botte. Si accede da un portale marmoreo situato al termine della navata laterale sinistra, in una posizione dimes-
*Università degli Studi di Palermo.
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Figura 2. Duomo di Monreale (PA), portale d’ingresso della Cappella Roano. Foto di Effems - Opera propria.
sa, quasi nascosto, come per non disturbare il protagonismo del contesto architettonico e decorativo siculo normanno in cui s’inserisce. Il portale, interamente decorato a marmi mischi, costituito da due lesene, un architrave e un’edicoletta apicale. A ridosso delle lesene, su due alti zoccoli, igurano due statue in marmo bianco: la Fede e la Speranza, mentre nell’edicoletta di coronamento rappresentato il San Giovannino con l’Agnello mistico. Per comprendere una simile scelta iconogra ica, bisognerebbe forse considerare che il portale si trova esattamente in asse rispetto al presbiterio della cappella, in cui, sul lato destro, posta la statua della Carit . possibile, quindi, che intenda alludere al capitolo 13 della prima lettera di S. Paolo ai Corinzi, nel quale ⏤ in breve ⏤ si sostiene che la pi importante delle tre virt teologali la carit : perch la fede e la speranza sono sicuramente indispensabili per entrare nel Regno dei Cieli, ma una volta l vengono meno,
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perch l’anima aderisce attualmente a ci che in vita era stato l’oggetto della sua fede e della sua speranza ⏤ cio Dio ⏤ mentre la carit permane in eterno e in un certo senso l’essenza stessa della beatitudine eterna in Paradiso, quest’unione dell’anima con Dio, in un amore perfetto e immutabile. Per questo la statua della Carit si trova nel presbiterio, proprio accanto al tabernacolo, dov’ realmente presente Dio stesso nel SS. Sacramento, mentre le statue della Fede e della Speranza restano fuori dalla cappella, addossate al portale d’ingresso, insieme al S. Giovannino: come se lo spazio sacro ⏤ proprio in virt della presenza reale del Cristo nella SS. Eucarestia ⏤ diventasse immagine del Paradiso stesso, del luogo in cui avviene l’unione amorosa dell’anima con Dio, a cui non si pu accedere senza la fede e la speranza ma anche senza il Battesimo, rappresentato dal S. Giovannino. Si tratta di un’idea antica, che caratterizza la tradizione cristiana in dai primissimi secoli: le basiliche costantiniane prevedevano il quadriportico esterno per i catecumeni, che senza battesimo non potevano accedere all’interno dell’aula sacra ⏤ proprio perch veniva considerata come un Paradiso in terra ⏤ e, per la stessa ragione, i battisteri erano dislocati fuori dal corpo basilicale. Mutata la prassi, il concetto stato conservato esplicitamente nel rituale tridentino del battesimo: si svolge per lo pi fuori dall’ambiente sacro e, quando inalmente si accede, ci si ferma comunque in prossimit dell’ingresso, dov’ collocato il fonte battesimale, proprio per signi icare che l’anima viene lavata dal peccato originale, entra nella grazia di Dio e pu essere ammessa alla Sua presenza: dentro l’aula ecclesiastica cos come, con la morte, in Paradiso. Tornando al vano presbiterale: sul lato sinistro ⏤ di fronte alla statua della Carit ⏤ si colloca la sepoltura del Roano, su cui igura la sua statua marmorea, inginocchiata in adorazione del Croci isso, che domina la parete di fondo. Si tratta di un Croci isso ligneo del XV secolo, di gusto gotico catalano, realizzato a grandezza naturale: senza dubbio il fulcro iconogra ico dell’intera cappella ⏤ per la collocazione, che lo rende assolutamente predominante, ma soprattutto per il suo signi icato: proprio sulla Croce che Cristo porta a compimento il disegno di Redenzione dell’umanit . Il Croci isso s’inserisce all’interno di un’iconogra ia pi complessa, quella dell’albero di Iesse: “Jessae virgula” “virgulto di Iesse” uno degli epiteti di Cristo, che rimanda alle profezie che ne annunciavano la discendenza dalla stirpe di Davide, confermata dal prologo dei vangeli di Matteo e di Luca. Il Croci isso si pone quindi come il tronco di un albero, che origina da una igura distesa alla base: Iesse,
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Sotto l’albero di Iesse posto l’altare a marmi mischi, che presenta sul paliotto la scena della Visitazione. La soluzione compositiva in s non nuova, rimanda ad esemplari coevi ⏤ soprattutto di manifattura tessile ⏤ caratterizzata da un’ambientazione architettonica, realizzata con una resa prospettica fortemente illusionistica, che sfonda la super icie, ed scandita verticalmente in tre sezioni da coppie di colonne tortili in primo piano. interessante la scelta del soggetto, la Visitazione. possibile che intenda far riferimento ad alcuni signiicati che si ricollegherebbero al pi ampio contesto iconogra ico. Innanzitutto potrebbe voler alludere, sebbene indirettamente, al mistero dell’Incarnazione ⏤ all’atto che ha segnato l’inizio della Redenzione ⏤ forse riferendosi all’esclamazione di S. Elisabetta alla Madonna: «benedetta tu tra tutte le donne e benedetto il frutto del tuo seno, a che devo che la Madre del mio Signore venga a me?». Parole in cui si potrebbe cogliere anche il primo riconoscimento pubblico del Messia. Il suo stesso iglio, S. Giovanni Battista ⏤ anche lui, ancora nel seno della madre ⏤ sar poi il precursore di Cristo e, in quanto tale, anche l’ultimo dei profeti: si ricollegherebbe cos alla decorazione laterale della cappella, in cui igurano i quattro maggiori profeti messianici. evidente in ine il signi icato battesimale della scena, rafforzato dalla presenza di due fontane ⏤ fontes vitae ⏤ e dalla veduta cittadina che fa da sfondo e che rimanda alla Gerusalemme celeste. Le pareti laterali sono scandite da colonne tortili, che incorniciano quattro nicchie ⏤ una per parete ⏤ che ospitano le sculture marmoree dei quattro profeti: Daniele, Ezechiele, Isaia e Geremia, orientati con lo sguardo o con il corpo verso il Croci isso, mentre reggono in mano dei cartigli recanti passi tratti dai rispettivi libri. Le statue sono collocate su alti piedi-
Figura 3. Cappella Roano, presbiterio.
padre di Davide, da cui si reca il profeta Samuele, su ordine di Dio, per ungere uno dei suoi igli a re d’Israele al posto di Saul, che si era reso indegno del ruolo. Tra i igli di Jesse viene unto Davide, il pi piccolo, a cui il profeta Natan prometter pi tardi che la sua stirpe regner in eterno sul trono di Giuda, preannunciando la nascita del Messia dalla sua casa. Per questo, dal tronco del Croci isso diparte una serie di rami, su cui sbocciano o frutti icano i re di Giuda, da Davide in poi. Il germoglio apicale dato dal mezzobusto della Santa Vergine, che apparteneva alla stirpe di Davide ed la Donna in cui il Verbo si incarnato. Sopra l’albero di Iesse collocato il rilievo col Padreterno benedicente, seduto sui cherubini e circondato da angeli; ancora pi su, al centro della volta a botte, in mezzo a stucchi esuberanti si trova la colomba dello Figura 4. Cappella Roano, paliotto. Foto di Giuseppe Giurintano. Spirito Santo.
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Figura 5. Cappella Roano, i profeti Daniele, Ezechiele, Isaia e Geremia. Foto di Domenico DiVincenzo.
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Figura 7. Sacrestia della Cappella Roano, arredo ligneo. Foto di Vincenzo Macaluso.
Figura 6. Cappella Roano, Giona gettato nelle fauci del pistrice, particolare del pavimento marmoreo. Foto di Giuseppe Giurintano.
stalli, contro uno sfondo a marmi mischi che riproduce dei ricchi baldacchini, con i tendaggi mantenuti aperti da puttini. Il pavimento, pure realizzato a tarsie marmoree, rappresenta Giona gettato nelle fauci del pistrice. L’episodio associato alla morte di Cristo e alla discesa agli Inferi, da cui risorger al terzo giorno, cos come Giona verr rigettato dal pistrice, dopo tre giorni, su una spiaggia. L’interpretazione cristologica della storia di Giona antica quanto il cristianesimo stesso: Ges stesso che la enuncia e le prime testimonianze si ritrovano nelle decorazioni parietali delle catacombe paleocristiane. Il complesso apparato iconogra ico si concludeva con l’affresco della cupola, che purtroppo andato perduto presto, probabilmente a causa dell’umidit . Rappresentava il trionfo della Croce. Lateralmente si apre un vano che conduce alla sacrestia, nella quale sono conservati suppellettili e parati commissionati appositamente dal Roano e, per sua volont ⏤ solennemente confermata dalla bolla di Innocenzo XII ⏤ vincolati alla cappella, che non possono lasciare per nessuna occasione. Volont che, con notevole sensibilit , stata rispettata dalla Prof.ssa Maria Concetta Di Natale e da quanti hanno collaborato alla realizzazione dell’allestimento del Museo Diocesano di Monreale.
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Le opere sono tutte databili verso la ine del Seicento ed erano conservate dentro un grande armadio ligneo: capolavoro della coeva ebanisteria trapanese, in legno intagliato con applicazioni in marmo, decorati con scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento e dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varazze. Tra le opere adesso esposte nelle vetrine si pu citare un intero parato liturgico, in raso rosso broccato e ricamato con ili d’oro, d’argento e sete policrome, decorato a motivi itomor i e loreali tipicamente barocchi, pi una ibula da piviale a forma di sole, in oro e pietre preziose policrome, con al centro un piccolo sole in smalto bianco. Una mitria in raso bianco, con ricami loreali in ilo d’argento, pietre verdi e paste vitree. presente un pastorale in argento, con ricciolo a girale acantiforme, in argento iligranato e pietre preziose policrome. Di fronte all’inginocchiatoio per il ringraziamento c’ una statuetta in alabastro, di maestranze trapanesi, che rappresenta S. Michele Arcangelo che trionfa sui demoni. Da rilevare in ine un croci isso da tavolo, sempre di maestranze trapanesi coeve, in rame, argento e corallo.
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L’insostenibile leggerezza dell’architettura à la page Osservazioni a margine di un convegno di Con industria Palermo svoltosi nel 2011 Ciro Lomonte*
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Figura 1. Piazza Ruggiero Settimo, Palermo.
A RABBIA & L’ORGOGLIO? I pomeriggi di sabato 12 e domenica 13 novembre 2011 hanno visto trasformarsi ancora una volta piazza Politeama in un genere di agorà sognato da quel sindaco che, qualche anno fa, le ha dato questa forma. Sarebbe meglio de inirla una non forma, perch l’odierno centro di Palermo (le piazze Ruggiero Settimo e Castelnuovo nel loro insieme) uno spazio a met fra una piazza inde inita di paese e uno slargo anonimo dell’EUR.
Tra la piazza ed il Teatro Politeama si svolta nel ine settimana una manifestazione a sostegno della piena attuazione dello Statuto Siciliano. Bandiere e copie dello Statuto sono state distribuite ai passanti, fra le esibizioni di artisti di strada e musicisti, mentre in Teatro si tenevano incontri e seminari dedicati al tema. Il raduno stato organizzato dall’Associazione “La Sicilia e i siciliani per lo Statuto” e mirava a sensibilizzare i cittadini, le istituzioni e la politica sulla mancata applicazione di alcune parti dello Statuto Siciliano sin dalla sua nascita, nel 1946. Maria Grazia
*La tumultuosa cavalcata dell'arch. Lomonte nelle praterie del non governo di Palermo è guidata dal desiderio impetuoso di elaborare nuovamente un grandioso disegno urbanistico per la capitale della Sicilia, coerente con la sua irresistibile bellezza preilluminista.
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Ciro Lomonte (Palermo 1960) un architetto, personaggio pubblico e politico, esperto in arte sacra. Dopo la maturit ha studiato presso le facolt di architettura dell’Universit di Palermo e del Politecnico di Milano. Dopo la laurea ha iniziato a lavorare presso studi privati di architettura; in uno di essi conobbe l’architetto Guido Santoro, con il quale strinse amicizia e sodalizio professionale. Dal 1987 al 1990 ha partecipato all’elaborazione del piano di recupero del centro storico di Erice. Nel 1988 inizia le sue ricerche nel campo dell’arte sacra. Ha partecipato alla ride inizione di molte chiese, in particolare Maria SS. delle Grazie a Isola delle Femmine, Maria SS. Immacolata a Sancipirello, Santo Curato d’Ars a Palermo ed altre. Attualmente, insieme a Guido Santoro, sta adeguando l’interno della chiesa di Santa Maria nella citt di Altofonte vicino Palermo. Dal 1990 al 1999 ha diretto la Scuola di Formazione Professionale Monte Grifone (attuale Arces) a Palermo. Dal 2009 docente di Storia dell’Architettura Cristiana Contemporanea nel Master di II livello in Architettura, Arti Sacre e Liturgia presso l’Universit Europea di Roma. Nel 2017 stato candidato sindaco di Palermo per il partito indipendentista Siciliani Liberi. autore e traduttore di numerosi libri e articoli dedicati alla architettura sacra contemporanea. Nel 2009, insieme a Guido Santoro, ha pubblicato il libro “Liturgia, cosmo, architettura” (Edizioni Cantagalli, Siena). Cucinotta stata testimonial dello Statutofest. L’attrice ha anche ricevuto un premio per il suo impegno a sostegno della Sicilia. L’iniziativa era patrocinata della Presidenza della Regione Siciliana e dall’Assessorato regionale all’Economia. Quella per lo Statuto stata una festa di popolo, non molto partecipata in verit , ma pur sempre utile per sondare l’estensione di quel risveglio di coscienze atteso da tempo nell’Isola. A quanto pare gli animi non si sono scaldati ancora a suf icienza. Non chiaro quanti si siano accorti che, in contemporanea, le sere di sabato e di domenica, si svolgeva una performance di videomapping sulla facciata del Teatro Politeama: un proiettore faceva scorrere immagini piuttosto incomprensibili, anche perch esse tracimavano ⏤ dallo schermo posto sul portale ⏤ sulle ghiere ed i fregi dell’arco di trionfo. La performance era l’anticipo della presentazione del masterplan (i progetti e le proposte urbanistiche) che Con industria Palermo avrebbe presentato nel convegno di luned mattina, sempre al Politeama, dal titolo “14.11.2011. Basta un giorno per cambiare Palermo”. Di sicuro il pubblico della piazza ha apprezzato che, oltre alla performance, Con industria Palermo offrisse panelle e caldarroste. UNO SPETTACOLO BEN ORCHESTRATO La mattina di luned 14 la piazza era piena di auto blu e la sala del Politeama, quasi del tutto al buio, era gremita come nelle grandi occasioni. Sembrava che un Ignazio Florio redivivo avesse convocato gli stati
generali dell’Isola per sancire la nascita del Consorzio Agrario Siciliano. In platea e nei palchi si era sistemato un pubblico di imprenditori, universitari, politici, banchieri, magistrati e professionisti. In loggione c’erano studenti delle superiori che avevano partecipato ad alcuni programmi di visita alle imprese, organizzati sempre da Con industria Palermo. Ma era il palcoscenico quello che incuriosiva di pi , anche perch era l’unica zona illuminata. Su quattro schermi si succedevano immagini su immagini, in un’atmosfera allucinogena, accentuata dalle luci soffuse e da qualche dif icolt della regia. Introduceva gli interventi una voce senza volto. Sugli angoli c’erano alcuni plastici di progetto, evidenziati a turno sugli schermi dalle telecamere. Al centro un podio per i relatori e, dietro, quindici sedie vuote, dello stesso design minimalista della tribuna. A destra un tavolino con il piano-display delle presentazioni, ad uso dei relatori, con una scritta sul fronte verso il pubblico. Un altro slogan: “Niente cambierà se ci credo solo io”. Tutto aveva l’aria di essere organizzato per vendere qualcosa o per giusti icare i 100.000 € (presi dalle quote dei soci) spesi per il progetto. Dicono sia quella la cifra impegnata. LA PAROLA AGLI ARCHITETTI Dopo il saluto, non di circostanza, del Presidente dell’ARS («questo non un libro dei sogni»), venivano chiamati sul palco i due progettisti genovesi: Gianluca Peluffo e Alfonso Femia, dello Studio 5+1AA [1].
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Figura 2. Masterplan Strategico Palermo, 2011. Fonte: https://www.atelierfemia.com/it/2011/05/masterplan-palermo/
Alessandro Albanese, Presidente di Con industria Palermo, li presentava dichiarando di avere incaricato due professionisti non palermitani per mantenersi libero da condizionamenti e per la loro esperienza nell’elaborazione del masterplan di Marsiglia. L’arch. Femia ha esordito con una captatio benevolentiae, dichiarando che un anno di lavoro nel capoluogo siciliano li ha fatti innamorare di questa citt . Il pubblico non si lasciato impressionare pi di tanto: se conosci Palermo non puoi fare a meno di amarla, bisogna solo veri icare di che tipo di amore si tratta. Altre sono state le cose che hanno colpito gli astanti. Intanto l’aspetto molto curato dei due professionisti: giacca, cravatta, gilet; capelli e barba ben acconciati. Un look normale. Non maglietta nera, giacca nera, calvizie ostentata (l’ornamento delitto!). E poi l’affabulazione ermetica con cui hanno elencato i criteri dell’analisi e del progetto. Le parole chiave erano tante, ma forse una stata ripetuta pi di altre: pragmatismo. Si percepiva questa come linea guida dei sette progetti, redatti con profusione di tavole e di plastici: fare in fretta, aldil della complessa storia urbanistica di questa terra e degli intrecci ingarbugliati di interessi. Un po’ disarmante stata una dichiarazione: «noi non siamo urbanisti, siamo architetti». Cosa signi icava questo? Che la diagnosi e la terapia di un’appendicite retrocecale erano state af idate a due dermatologi? L’arch. Peluffo si alternato con il collega nella spiegazione degli elementi essenziali del territorio pa-
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lermitano. Il cardo (via Oreto – viale Croce Rossa) e il decumano (corso Vittorio Emanuele – corso Calataimi); i bordi; le trasversalit . Cinquecento milioni di euro di investimenti. 3,7 milioni di metri quadri di nuove aree verdi, de inite tregue vegetali. Le zone interessate sono il nuovo stadio (che dovrebbe nascere nel quartiere ZEN), la Fiera del Mediterraneo (da trasformare in centro congressi e shopping), il mercato ortofrutticolo (che potrebbe diventare una cittadella della scienza e della tecnica), il mercato ittico (dove potrebbe sorgere un acquario), la grande area verde adiacente denominata piazza Einstein, i capannoni della Zisa (che dovrebbero diventare un nucleo di cultura e cinematogra ia) e un Urban Center nell’area Palagonia, vicino al Politeama. Quest’ultimo l’oggetto pi misterioso di tutti, ricorda gli inutili centri polifunzionali di qualche anno fa. HOMO LUDENS Gli architetti contemporanei parlano in modo iniziatico, incomprensibile ai profani. Del resto, a giudicare dalla raf inata veste del loro sito web, gli architetti dello Studio 5+1AA si trovano a loro agio nella societ liquida. Prima di entrare nella home page vieni accolto da un sommergibile tascabile, che ti guider nell’immersione fra le diverse bolle scaturite dalla fantasia dei progettisti. I loro progetti per Palermo non risolvono problemi strutturali, creano una rete di passeggiate per il tempo libero. Tranne in due casi, almeno dal punto di vista strategico: il grande centro
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Figura 3. Gli architetti Alfonso Femia e Gianluca Peluffo.
congressi, di cui Palermo non ancora dotato, e l’acquario, che potrebbe costituire una degna conclusione delle migliorie in corso di realizzazione nell’area della Cala. Dopo di loro salito sul palco Alessandro Cecchi Paone, che ha rotto l’incantesimo dialogando con i ragazzi del loggione. Non tutti possiedono l’arte di divulgare le informazioni con chiarezza e cos lui, da maestro navigato della comunicazione, ha tradotto i complicati concetti espressi prima: «Che vuol dire masterplan? Possiamo dire progetto?», «Che vuol dire cardo e decumano? Gli assi principali della citt ?». La cosa pi sorprendente che ha spiegato cosa serve a Palermo con una iniezione di buon senso inattesa. Lo ha fatto illustrando quattro citt con dei ilmati girati dalla sua troupe: Helsinki, Copenaghen, Shangai, Melbourne. Non ha intessuto un panegirico del progresso e dell’innovazione, anzi ha esaltato la salvaguardia della storia e, nel caso di Copenaghen, la copia di architetture classiche italiane. Ha sottolineato la necessit di citt «pi comode». Ottimi servizi pubblici per favorire la pedonalizzazione degli spazi; molto verde; rapporto stretto con il mare: questi alcuni degli ingredienti di successo illustrati. Meno
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PATHOS POSTMODERNO Alla ine del suo intervento Cecchi Paone ha chiamato Maurizio Zamparini, provocandolo sulla sua pretesa di realizzare il nuovo stadio in sei mesi. Il Presidente del Palermo Calcio stato accolto dallo scroscio degli applausi dei ragazzi. Ha arringato la folla con il suo consueto modo di fare burbero e sarcastico. Ha additato il nemico pubblico numero uno: la burocrazia. Non i politici, ma i brutti igli dei politici, i burocrati che gli fanno perdere dieci ore su dodici della sua giornata di lavoro. E non solo al Sud, anche a Grado. Per risolvere il problema ha proposto al Presidente della Regione una soluzione insensata: creare un Assessorato del Buon Senso. Ottima idea! Cos assumiamo altri burocrati che controlleranno i loro colleghi! E poi … quis custodiet ipsos custodes? Non sar che la burocrazia iglia di un’idea sbagliata di amministrazione statale? Non pago della prima boutade, ne ha sparata un’altra (con la stessa seriet ). Presentando il progetto del
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convincente l’esaltazione della luce nell’architettura: in qualche maniera si contraddetto, presentando le mostruose centrali elettriche necessarie ad alimentare le architetture recenti di Shangai.
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Figura 4. Maurizio Zamparini (Bagnara Arsa 1941 - Cotignola 2022).
nuovo stadio, da realizzare al posto del Velodromo dello ZEN (che forse il Comune di Palermo non ha neppure inito di pagare), ha affermato di non avere dato alcun compenso al progettista: «Perch cos che si deve fare. Gli architetti si pagano dopo che i progetti vengono inanziati». Ma questa prassi, in uso ino a qualche decennio or sono, non illegale oggi? Non c’ stato il tempo di ri lettere, perch Zamparini intendeva fare ancora pi leva sulle emozioni. Ha chiesto di far partire il video di presentazione del nuovo stadio ed tornato in platea. Le luci si sono spente e si acceso il pathos. Mentre le immagini mostravano una Palermo al buio su cui sorge il sole nuovo del “faro tecnologico” (lo stadio), in sala si diffondevano le note della fanfara di apertura Einleitung del famosissimo Also sprach Zarathustra di Richard Strauss. I ragazzi non hanno retto e sono esplosi in una fragorosa ovazione. Ecco l’avvento della nuova era del superuomo: il Presidente di una squadra di calcio pu salvare l’intera citt dal degrado. Gli imprenditori possono arrestare il declino, a favore delle nuove generazioni. questo il messaggio del convegno?
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UNO SLOGAN PER CAMBIARE PALERMO Lo spettacolo continuato con identica profusione di mezzi. Raffaele Lombardo ha assicurato che il pomeriggio stesso la Giunta Regionale avrebbe discusso una delibera per dichiarare il masterplan "progetto di interesse strategico regionale". Dall’indomani si sarebbe potuta convocare una conferenza di servizi per accelerare i tempi di realizzazione. L’arch. Roland Carta ha presentato, parlando in francese, i progetti per Marsiglia. Perfettamente in linea con l’atmosfera allucinogena dell’incontro. Le immagini dei progetti hanno mostrato numerosi interventi di archistar per trasformare un’antica capitale del Mediterraneo in un luna park. Fra gli altri l’architetto anglo-iracheno Zaha Hadid. La traduttrice non la conosceva e l’ha trasformata in un architetto arabo. Proteste dal pubblico colto delle prime ile. Un responsabile del Gruppo Acqua Pia Antica Marcia ha portato i saluti di Francesco Caltagirone Bellavista, elogiando l’iniziativa. Melissa Collingham, della Ryanair, ha illustrato i programmi di sviluppo della compagnia aerea per la Sicilia, lamentando l’inerzia che consente che due isole uguali per estensione e popolazione abbiano tanta differenza di lussi turisti-
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Figura 5. Roland Carta e Rudy Ricciotti, la vegetazione del complesso scolastico internazionale a Marsiglia. Sulla destra, la torre Cma Cgm di Zara Hadid. Fonte: https://www.abitare.it/it/architettura/progetti/2021/06/19/eco-polo-scolastico-a-marsiglia/
ci: 35 milioni di visitatori l’Irlanda, 12 milioni la Sicilia. In ine Felice Cavallaro, dopo una lucida sintesi di quanto era stato detto prima, ha invitato sul palco quindici rappresentanti delle banche, dell’universit , del sindacato, dell’amministrazione cittadina, coordinando il dibattito su quanto si pu fare davvero per Palermo, anche aldil del masterplan. Albanese aveva per esempio proposto la privatizzazione dell’AMIA e della Gesip. Cavallaro ha incalzato il segretario della CISL, ino a quando quest'ultimo ha ammesso che sarebbe meglio trasferire la gestione dei servizi ai privati, con la possibilit di licenziare chi non vuole lavorare. Va rilevato per che sul palco era presente anche un responsabile dell'AMG, a testimoniare il fatto che un'azienda municipalizzata pu essere in attivo. ECCESSO DI FRIVOLEZZA Alla ine della carrellata, sono rimasti un po’ di dubbi sulla validit dell’iniziativa. Paradossalmente ne esce valorizzato l’operato di una Giunta vituperata e assente (del sindaco nessuna traccia al convegno). In realt il Presidente Albanese se l’ presa di pi con
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un Consiglio Comunale inerte, proponendo di assegnare gli emolumenti ai consiglieri sulla base dei risultati raggiunti e non delle presenze. Ma, tornando alle scelte dell’attuale governo cittadino, ce ne sono almeno due degne di rilievo: i lavori per la metropolitana, di cui verr aperto un tratto consistente l’11 dicembre, e l’eliminazione di alcune rigidit del PPE, che hanno consentito ti trasformare alcuni grandi immobili del Centro Storico in alberghi. L’architettura contemporanea affetta da un’insostenibile leggerezza. la frivolezza del postmoderno iloso ico, che fra gli architetti ha assunto le sembianze del decostruttivismo. L’architettura del passato non era cos : rispondeva davvero alle esigenze della vita della gente, creando luoghi belli per il lavoro, per l’abitazione, per le istituzioni, per il tempo libero. Palermo ha bisogno di quel tipo di soluzioni, non di costosissime macchine per il nulla. Nota 1. Alfonso Femia e Gianluca Peluffo hanno sciolto concordemente il loro sodalizio professionale. La 5+1 Agenzia di Architettura Alfonso Femia Gianluca Peluffo srl ha cambiato la sua denominazione in Atelier(s) Alfonso Femia AF517 srl https://www.5piu1aa.com [14.02.2022].
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La scoperta della vitamina C Giusi Sanci*
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a vitamina C, anche detta acido ascorbico o ascorbato, un nutriente essenziale appartenente alle vitamine idrosolubili. Fu identi icata sulla base delle ricerche fatte su marinai affetti da scorbuto e prende il nome appunto dalla capacit di curare questa malattia, che in passato colpiva i marinai che per lunghi periodi non riuscivano ad assumere vegetali freschi. L’ascorbato un derivato del glucosio, che l’uomo non in grado di sintetizzare per mancanza di enzimi coinvolti nella trasformazione. Alcuni animali, come ratti e polli sono in grado di farlo. Le numerose funzioni attribuite alla vitamina C (acido L-ascorbico) sono riconducibili alla sua capacit di ossidarsi in acido deidroascorbico e di ridursi reversibilmente. Pu rapidamente cedere o accettare atomi di idrogeno e ha buone propriet antiossidanti, si degrada facilmente in soluzioni alcaline e si scioglie rapidamente in acqua. molto adatto come antiossidante per i cibi, soprattutto quelli in scatola. Presenta due isomeri, D e L, ma quello attivo l’isomero L. Ferro e rame rapidamente ossidano l’ascorbato, distruggendone l’attivit . L'acido ascorbico il cofattore di enzimi che catalizzano reazioni di idrossilazione, implicate nella formazione del collagene (la proteina pi diffusa nell'organismo), dell’adrenalina e di composti aromatici nel fegato. Inoltre interviene nei processi di difesa cellulare, favorendo l’eliminazione dei radicali liberi dell’ossigeno, favorisce la riduzione dell’acido folico e l’assorbimento intestinale del ferro; importante per la formazione della carnitina; entra nel metabolismo della tirosina; permette il rilascio degli ormoni della midollare del surrene giocando un ruolo nella risposta allo stress. In pi agisce come potente antiossidante nei confronti di ione superossido, radicali ossidrilici e acqua ossigenata. La vitamina C introdotta con la dieta viene assorbita dalla mucosa dell'apparato digerente (stomaco e intestino tenue), mediante un processo di diffusione passiva. L’assorbimento quasi completo a basse dosi, mentre a dosi pi elevate l’assorbimento diminuisce ino a raggiungere valori del 16%. Il livello plasmatico e l’eliminazione urinaria (in luenzati dall’introito alimentare) sono in relazione diretta con la saturazione tissutale. Il fabbisogno giornaliero per l’individuo adulto di 50-60 mg al giorno. La carenza
grave di vitamina C comporta fragilit ed emorragia capillare diffusa, ma attualmente nei Paesi industrializzati dif icile che si sviluppino casi di scorbuto. Ad alte dosi di vitamina C si sono riscontrati disturbi come una aumentata escrezione urinaria di ossalati e la formazione di calcoli renali. La vitamina C , tra le vitamine, quella che va incontro a maggiore degradazione, sia per l’instabilit al calore e all’ossigeno dell’aria, che per la sua idrosolubilit . La vitamina C largamente diffusa negli alimenti di origine vegetale, come frutta e verdura, e la concentrazione di questa vitamina pu risentire del livello di maturazione, della qualit del vegetale, ma soprattutto del tempo che intercorre tra la raccolta ed il consumo, la tipologia di conservazione ed il metodo di cottura. Inoltre per quanto riguarda gli alimenti consigliabile una rapida cottura al vapore al posto della bollitura. La presenza di rame o ferro nei tegami comporta un aumento delle perdite. Particolarmente ricchi di vitamina C sono gli agrumi, i kiwi, i peperoni, i pomodori e gli ortaggi a foglia verde. La mancanza di vitamina C causa diversi sintomi che sono caratteristici dello scorbuto: crescita ossea anomala, dolore alle giunture, caduta dei denti, emorragie petecchiali, fragilit capillare, gengive sanguinanti. L’indebolimento dei capillari dovuto alla mancanza di sintesi del collagene. Una grave carenza di vitamina C provoca appunto lo scorbuto, che pu ritenersi forse la prima sindrome carenziale riconosciuta come tale. Sembra che lo scorbuto sia stato rilevato per la prima volta dagli Egizi verso il 1515 a.C., e descritto nel papiro di Ebers, ed era una malattia nota ai tempi di Ippocrate. Mentre notizie successive si hanno ai tempi delle Crociate (XI-XII secolo), sempre in soggetti la cui alimentazione era per la maggior parte carente di frutta e verdura fresca. Sembra che, proprio a causa dello scorbuto, nei
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lunghi viaggi di esplorazione tra il XV e il XVI secolo morisse ino al 90% dell'equipaggio. Dopo la scoperta dell’America, quando iniziano i grandi viaggi transoceanici, le manifestazioni di scorbuto tra i marinai sono molto numerose e gravi, e in alcuni casi mortali. La sindrome clinica dello scorbuto caratterizzata da gravi sindromi emorragiche. Le pareti dei vasi sanguigni si alterano e si rompono facilmente, dando origine a manifestazioni inizialmente emorragiche e poi ulcerose, prima delle gengive e della mucosa orale, e successivamente a livello di altri tessuti e organi. Nel XVI secolo si comincia a supporre che tali manifestazioni siano legate all'esaurimento di frutta e verdura a bordo delle navi. Viene infatti osservato che i marinai, una volta a terra, quando riprendono una alimentazione pi varia, rispetto a quella di bordo, guariscono. Di conseguenza si pensa che lo scorbuto possa essere curato con la somministrazione di alimenti freschi, cosicch alcuni comandanti di navi introducono a bordo una bevanda fermentata, impiegata dai pellerossa del Canada, a base di estratti di Figura 1. Albert Szent-Gy rgyi de Nagyr polt (1893-1986), premio Nobel per la chimica nel 1937. abete rosso e succo di limone. Con tale accorgiL'identi icazione dell'agente che combatte lo scorbumento si riesce a prevenire e a migliorare lo stato to possibile solo nel 1907, quando la possibilit di morboso. Soltanto nel 1747 si arriva alla dimostraindurre sperimentalmente lo scorbuto nelle cavie zione del legame tra insorgenza dello scorbuto e alipermette di identi icare la frazione del succo degli mentazione grazie a James Lind un chirurgo della agrumi capace di combattere ef icacemente questo Marina Reale britannica, a cui va il merito di avere stato morboso. condotto i primi esperimenti per scoprire quali aliNel 1927 il biochimico ungherese Albert Szent-Gy rmenti fossero in grado di prevenire la malattia. James gyi sospett che un acido che aveva isolato nelle Lind provvede alla somministrazione giornaliera ad ghiandole surrenali, l’acido esuronico (hexuronic un gruppo di marinai di un determinato gruppo di acid), fosse l’agente antiscorbutico. Per questo nel agrumi, e dimostra che solo quelli che li avevano 1937 Szent-Gy rgyi ricevette il Nobel per la Medicimangiati non venivano colpiti dallo scorbuto o se na. Tra il 1928 e il 1933 in collaborazione con Joseph colpiti guarivano rapidamente.
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Figura 2. Acido ascorbico; a destra il primo prodotto commerciale contenente acido ascorbico.
L. Svirbely e in parallelo con il ricercatore USA Charles Glen King dell’Universit di Pittsburgh lo isolarono e cristallizzarono e lo identi icarono come vitamina C, chiamandolo acido ascorbico, in considerazione delle sue propriet antiscorbuto. Nel 1934 Sir Walter Norman Haworth e Tadeusz Reichstein, in maniera indipendente, riuscirono a sintetizzare la vitamina C. Nel 1937 Haworth, per questo risultato, venne insignito del Premio Nobel per la Chimica. Il processo per si chiamava “processo Reichstein”; Reichstein ricevette, per altre scoperte, nel 1950 il Nobel per la medicina. Nel 1934 Hoffmann–La Roche fu la prima compagnia farmaceutica a produrre in quantit industriali la vitamina C, col nome di Redoxon. In ine nel 1955 J. J. Burns scopr che il motivo per cui alcuni mammiferi, tra cui gli uomini, non riescono a produrre la vitamina C risiede nella mancanza dell'ultimo enzima della catena metabolica responsabile della sintesi di tale molecola: la L-gulonolattone ossidasi. Attualmente nei Paesi industrializzati dif icile che si sviluppino casi di scorbuto. I livelli plasmatici di vitamina C, oltre a mettere in evidenza eventuali apporti subottimali, sono uno dei parametri per il calcolo del potenziale antiossidante totale del plasma e dunque del grado di protezione dell’organismo contro gli attacchi ossidativi. Negli adulti i livelli plasmatici considerati normali sono 0,3-1,4 mg/dl, e ri lettono l'apporto giornaliero di circa 40-100 mg di acido ascorbico. Ad alte dosi di vitamina C, quali quelle che vengono assunte a scopo farmacologico (10 o pi g/die), si sono riscontrati disturbi a livello gastrointestinale, che per sembrano dovuti all’acidit , pi che alla vitamina C di per s , in quanto sali tamponati non danno pi lo stesso effetto. Sono stati riscontrati anche altri effetti, come una aumentata escrezione urinaria di ossalati e la formazione di calcoli renali.
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Sembra comunque che dosi ino a 10g/die possano essere considerate sicure (Flodin, 1988).
Bibliografia 1. Caprino F., Il farmaco 7000 anni di storia. Dal rimedio empirico alle biotecnologie. Armando editore, Roma 2011, pp. 176-177. 2. Bendich A., Physiological role of antioxidants in the immune system. J. Dairy Sci., 1993, 76:2789–2794. 3. Krogh V., Freudenheim J.L., et. Al., Food sources of nutrients of the diet of elderly Italians: II. Micronutrients. Int J Epidemiol. 1993 Oct;22(5):869-77. doi: 10.1093/ije/ 22.5.869. PMID: 8282466. 4. Rose R.C., Transport of ascorbic acid and other watersoluble vitamins. Bioch. Biophysica Acta, 1988, 947: 335 366 5. Carr A.C., et al., Vitamin C and Immune Function. Nutrient, 2017, 9(11):1211. 6. Shaban El-Neweshy M., et al., In luence of vitamin C supplementation on lead-induced histopathological alterations in male rats. Exp Toxicol Pathol, 2011, 63(3):221-227. 7. Levine M., et al., Determination of optimal vitamin C requirements in humans. Am. J. Clin. Nutr., 1995, 62, 1347S– 1356S. 8. Huang H.Y., Caballero B., Chang S., et al., Multivitamin/ mineral supplements and prevention of chronic disease, in Evid Rep Technol Assess (Full Rep), n. 139, maggio 2006, pp.1–117.
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