N. 8 settembre 2020 - Pubblicazione online sul sito www.enci.it
RUSSIAN TOY • SPANIEL TEDESCO PASTORE DELLA LESSINIA E DEL LAGORAI PROVE CONTINENTALI E INGLESI
“organo ufficiale ENCI”
settembre 2020
© ROYAL CANIN® SAS 2019. All rights reserved.
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SOMMARIO Notizie ENCI RUSSIAN TOY. Il piccolo atleta Pietro Paolo Condò Lo Spaniel tedesco Maria Pia Pasquali PASTORE DELLA LESSINIA E DEL LAGORAI.“La linea del gregge” Federico Torresan LEVRIERI. E... via col vento! Marcello Poli Il cane da fattoria danese e svedese Olga Larssenn UCLA. Angeli con la coda Renata Fossati Dodici minuti di felicità Renata Fossati Standard in pillole Non sempre è buon appetito Sara Ceccarelli Il cane, il vento e il conduttore Rodolfo Grassi SIS: prove in altitudine Marco Ragatzu “Trofeo Ammannati” Marco Ragatzu Terni: continentali al lavoro Marco Ragatzu Imperia: Vicino al cielo Marco Ragatzu
CHI E DOVE
3 6 12 17 23 28 31 34 36 38 41 47 52 55 59
62 I successi 63 Gli allevatori 64 I club
PER LE ASSOCIAZIONI SPECIALIZZATE DI RAZZA RAZZE: LE PAGINE DELLA RIVISTA SONO A DISPOSIZIONE PER ARTICOLI RIGUARDANTI LE RAZZE TUTELATE SU TEMI A SCELTA QUALI: STORIA, DIF FUSIONE SUL TERRIOTRIO, CARATTE RE, EDUCAZIONE, ADDESTRAMENTO, ATTIVITA SOCIALI, SPORT, SALUTE, VITA IN FAMIGLIA. CONVEGNI E SEMINARI SULLE RAZZE TUTELATE RUBRICA “CLUB”: SONO A DISPO SIZIONE PER SPECIALI E RADUNI. CORREDATE DA FOTO, CLASSIFICHE E BREVI TESTI SUGLI EVENTI. SI PREGA DI CONTATTARE PREVENTI VAMENTE LA REDAZIONE redazione@enci.it - tel. 0270020358 dalle 8,30 alle 12,30 dalle 13,30 alle 17,30
PER I GRUPPI CINOFILI Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedi cate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali. Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione: redazione@enci.it - tel. 0270020358
Notizie ENCI AVVISO Si avvisa che, essendo le raccoman date a.r. ritornate dapprima con moti vazione “compiuta giacenza” e suc cessivamente per “destinatario trasfe rito”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata deposi tata lettera di contestazione relativa al procedimento disciplinare n. 159/19 nei confronti di GIUSTO GIUSEPPE. Il Segretario Istruttore
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La mia razza in 40 righe
“Racconti brevi. Storie di vita quotidiana. Aneddoti divertenti. Una razza: che passione! Dalla città alla campagna… … E tutto ciò che racconta la vita condivisa con la scelta di un cane”.
I RACCONTI SARANNO PUBBLICATI SULLA RIVISTA “I NOSTRI CANI” E SUL SITO DELL’ENCI INFORMAZIONI TESTO: in formato di scrittura (Word o similari - NO pdf). Lunghezza massima: 4.000 battute (spazi esclusi). FOTO: è possibile allegare 1 foto in formato Jpg o Tif in alta risoluzione. Avvertenze: non impaginare. Testo e foto, separati. INVIARE racconti, foto e liberatoria a: racconti@enci.it. Avvertenze: ad ogni e mail, allegare solo 1 racconto ed 1 foto. È possibile inviare più racconti dello stesso autore con e mail distinte. LIBERATORIA Per la pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI si deve allegare all’invio la seguente dichiarazione: Il sottoscritto: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico. Autorizza la pubblicazione, sulla rivista I Nostri Cani, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI, del racconto e della foto allegati alla presente e mail. Dichiara altresì che gli stessi sono gratuiti e liberi da copyright.
L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2020 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.
Il Pastore della Lessinia e del Lagorai
“La linea del gregge”
Una nuova razza italiana con notevoli abilità e straordinario senso dell’orientamento. Conduttore e guardiano, rustico e affidabile ha mantenuto nel tempo le sue originali caratteristiche
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“Al suo vecchio cane nero bastava poi un cenno, nemmeno una parola, che lui capiva il suo pensiero”.
chese salmastro della laguna, sono i fischi intonati di un uomo col bastone, simili a una strana filastrocca, e il tenace abbaiare di un cane che ne consegue, magari a impedire che un agnello perda il contatto col resto gregge o che una pecora finisca in un fosso, a riscrivere quotidianamente quest’antica alleanza. Il pastore era ed è ramingo, dedito a spostamenti un tempo molto più ampi degli attuali, di centinaia di chilometri, oltre i valichi montani, in paesi stranieri. Un vagabondare ancora oggi regolato dallo stato dei pascoli, dall’allungarsi e dall’accorciarsi delle giornate, dalla benevolenza del tempo, dall’alternarsi dei santi del calendario. Uomo di mondo, che la necessità ha costretto a saper farsi capire anche in contrade dov’era forestiero, capace di superare le barriere linguistiche e culturali e farsi intermediario e traghettatore tra nazioni di usi, conoscenze, costumi e ricchezze genetiche.
(Mario Rigoni Stern, Storia di Tönle, Asiago 1977-78)
In un giorno che non sappiamo, in terre di cui ignoriamo il nome, proseguendo nell’intuizione dei cacciatori primitivi, genti nomadi delle steppe stringevano quel patto prodigioso che ancora oggi unisce insieme l’uomo e il cane da pastore. Furono quegli stessi popoli provenienti dalla regione pontico-caspica a introdurre, nell’Europa dell’Età del Bronzo, l’allevamento della pecora e, geneticamente, la tolleranza al lattosio. I loro spostamenti contribuirono alla nascita e alla diffusione delle lingue indoeuropee, tant’è che nel loro Proto-Indo-Europeo, il termine usato per indicare il cane doveva essere *kwon, tramandato poi fino al greco κύων o kýŌn, al nostro latino canis, al germanico hunt o hund, all’inglese hound, al cinese quan o kou, e come radice con lo stesso significato in molte altre lingue, dall’India all’Irlanda. E nel Triveneto, fino alle più vicine piane lombarde ed emiliano-romagnole, dai gotici pinnacoli delle Alpi al tur-
Il cane del gregge di queste provincie, invece, corrisponde quasi inesorabilmente sempre alle stesse caratteristiche morfologiche. Nonostante pastori e mandriani abbiano, se non altro per una questione di sopravvivenza, privilegiato la funzione all’aspetto, quest’ultimo si è poi necessariamente omologato alla prima, ed entrambi appaiono da più di un secolo fissati stabilmente. 18
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lavoro richiesto, il carattere per eccellere nell’utilità, selezionati da un impiego che è fatica dura, quello del cane da transumanza. Inserita nel 2019 dall’UNESCO nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale, questa pratica pastorale racconta a ogni stagione la meravigliosa natura dell’uomo e del cane, pastori, che vincono il tempo e lo spazio, ripetendo l’immagine di quello che possono essere stati loro stessi alcuni milioni di anni fa. Non è un mestiere, né una tradizione, piuttosto un’ossessione insita nei geni. Qualcosa chiama, e uomini e animali debbono andare, i luoghi da raggiungere solo vagamente accennati. E non che significhi solo camminare, al caldo umido, nella polvere sollevata dalla mandria mentre la carovana sale all’alpe in compagnia delle zanzare o sotto un acquazzone, o con le zampe nei sentieri infangati che ge-
REGISTRO SUPPLEMENTARE APERTO Localmente prende anche appellativi diversi, ma è oramai generalmente noto come Pastore della Lessinia e del Lagorai, nome con il quale il 24 giugno scorso l’ENCI ha deliberato l’attivazione del Registro Supplementare Aperto per l’iscrizione di soggetti appartenenti a popolazioni tipiche italiane in fase di recupero, con relativa emissione di certificati RSA, provvedimento indispensabile per scongiurare l’estinzione di un patrimonio zootecnico e della cultura rurale che lo accompagna, che oggi pagano la sfida col mondo moderno. Sancendo dunque per questa popolazione canina l’inizio di una nuova realtà. La vera origine della razza, prima che nella storia, va cercata nel sangue. Il corpo è costruito appositamente per il
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lano, quando è il freddo ad addormentare e a rubare i colori delle pianure invernali vicine al mare. È pericolo costante, di notte e di giorno, di predatori, di pietre che cadono, di cibo che manca, di animali smarriti. Si può trarne motivo di incubi. È solo la paura di non campare che ha diviso chi doveva fermarsi da chi ha potuto trasmettere ai discendenti le proprie attitudini favorevoli. Quando si parte si muore un po’, afferma il detto, ma può anche darsi che si muoia del tutto. La transumanza è un rito sacrificale e crudele.
FUNZIONALE E ARMONICO Non esiste forse dedizione pagata a così caro prezzo, per cui la funzionalità che risponde allo scopo deve essere massima, ne deriva che l’allevamento tradizionale del cane da pastore dei monti trentini e degli altopiani veneti, ha da sempre ripugnato l’eccesso di selezione e l’ipertipo, che lo avrebbero reso inadatto al lavoro. È dunque necessariamente mesomorfo, ben proporzionato e armonioso nei movimenti, mentre la costruzione rettangolare è la più efficiente nel consentirgli il passo del trottatore da resistenza. Questo, unito ad arti anteriori e posteriori della stessa lunghezza e moderatamente angolati, con linea dorsale orizzontale, metacarpi e metatarsi leggermente inclinati, piede che si muove radente senza distendersi privo di utilità in avanti o sollevarsi oltre bisogno dal terreno, scheletro leggero, gli consente il minor dispendio di energia e l’aumento delle distanze percorribili, che possono essere di decine di chilometri al giorno. Sia per la transumanza a corto raggio, che per quella estesa che tradizionalmente si sovrappone al tracciato delle antiche Claudia Augusta Padana e Claudia Augusta Altinate, i due rami della grande strada romana completata nel 47 d.C. che collegava le montagne venete e trentine al mare, e che, in direzione opposta, scavalcando le Alpi giungeva fino in Baviera.
cane che deve muoversi con sicurezza in montagna. La testa lupoide, asciutta, il muso leggermente più corto del cranio, gli assi superiori della testa che tendono alla divergenza, uniti al tipico portamento aperto delle orecchie a riposo mostrano l’espressione del buon cane del Lagorai: a un tempo intelligente e pronto, di chi può aggiungere l’esperienza propria del mestiere campagnolo nel risolvere i problemi, amichevole, ma temerario e all’occorrenza protettore dei suoi beni o di quelli del suo padrone per l’atavica diffidenza verso le tante insidie che, con la luce e con le tenebre, hanno messo a rischio l’esistenza dei suoi predecessori. Le orecchie appunto, in genere erette, ma talvolta semi erette o cadenti, desiderio selettivo di quei pegorarii che non accettavano di buon grado una anche lontana somiglianza con il rivale lupo. Lo stop di conseguenza mai troppo marcato, se non altro per deviare lo zoccolo di una bestia indocile. La coda è lunga, indispensabile timone nei repentini cambi di direzione che la professione richiede.
La struttura generale, con un peso più leggero di quanto l’occhio tenda a stimare, nasconde una muscolatura forte, suggerisce agilità e velocità in condizioni anche estreme e in terreni impervi. L’elasticità sia nella mente che nelle giunture, consente al pastore della Lessinia e del Lagorai di essere sempre pronto a interrompersi, riprendere, fermarsi e scattare, qualsiasi cosa stia facendo. Mentre il salto degli ostacoli naturali, recinzioni e filo spinato, gli è facile ed euforico, contraddistinto da una disinvoltura estrema. La saltuaria presenza di speroni, rimanda alle peculiarità di un
PELO E COLORI Un cane da gregge che si troverà di frequente a trascorrere la notte all’addiaccio, ben che gli vada al riparo di una roccia o sotto il carro del pastore o nella gelida stalla della malga. Un mantello atto a proteggerlo dalle sventure del meteo è quindi d’obbligo, con un pelo semi lungo così che ghiaccio e fango non lo appesantiranno, dal buon sottopelo, che ripari dal freddo e dalla pioggia scrosciante come dalle scottature del sole o dalle mosche. Duro e caprino sul dorso, cosa che patrocina l’entrata nei rovi e il passaggio tra i cardi, le spine e le recinzioni. 20
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Nero il colore, meno frequente il marrone in varie diluizioni, di certo più comune il fantasioso mantello blue o red merle, con quella particolare chiazzatura irregolare, screziata di bianco, grigio porcellana, blu o fulvo che lo rende ben individuabile sullo sfondo verde pastello del pascolo o tra le stoppie. A volte, per tutte le tinte, un accenno di focature.
ESPRESSIONE L’occhio è sempre vivo, vispo, mai debole o spento neppure a fine giornata, con l’iride nocciola o ambra nei manti solidi, si fa talvolta gazzuolo nel merle, oppure si arricchisce di un’eterocromia iridea totale o parziale, senza che questo rivesta però alcun significato patologico.
TESTIMONE DELLA STORIA Se per le Tre Venezie, gli studi osteologici attestano l’esistenza di un’economia pastorale tendente alla mobilità vecchia di 4.000 anni, con picchi di eccellenza tanto che Plinio ebbe a scrivere delle lane della penisola che nessuna avanza in bianchezza quelle che sono intorno al Po, e se i resti del cane delle palafitte di Ledro, incentrate sull’allevamento caprovino e bovino, testimoniano la presenza di un cane del neolitico alpino di tipo lupino, è il marchio biologico del gene merle, comune ad altre etnie pastorali, che ci rimanda alla meno datata dispersione sul continente, in Francia, Germania e Ungheria soprattutto, nel corso dei sec. XVIII e XIX, di cani conduttori iberici, a seguito della perdita del ricco monopolio spagnolo nell’allevamento della pecora merino. Flussi genici diversi provenienti da nord, di là da Alpi e Prealpi orientali, selezioni naturali, speciazioni improvvise, “tagli di sangue” sulle piste transumanti sono stati in
tipizzati dai pastori dell’alto Veneto e delle valli trentine. Lo stesso termine Lagorai, ovvero “lo spazio erboso attorno all’acqua”, col quale si indica la catena montuosa del Trentino orientale, fa riferimento storicamente all’alpeggio e ai transumanti per vocazione della sottostante Conca del Tesino, protagonisti di viaggi e scambi abituali nelle terre tedescofone. Popolari a tal punto che, fino al dialetto friulano, tesin è sinonimo di pastore, e ancora il cane è detto pastore mòcheno nella valle del Fersina, da mòch col significato di montanaro, abitante delle colonie di lingua germanica, tedesco. 21
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pulso assopito, viene appreso per imitazione, affiancando per consuetudine il cucciolo, fin dai primissimi mesi, al cane più vecchio e capace. Perseveranza, temperamento desideroso trovano equilibrio in un’elevata addestrabilità e affidabile lealtà.
RUSTICO E FEDELE Nel gregge non si è mai amato buttare risorse, una regola che ne ha fatto un cane rustico, dai pochi bisogni, uso a risparmiare, a rimandare la fame e la sete, non solo per una volta o due. Tuttavia, ha animo sensibile, instaura con l’uomo un saldo legame che si basa sulla fiducia, sa che dai tempi delle notti nelle brughiere, la sopravvivenza di uno è stata necessaria a quella dell’altro. Nel gergo dei pastori era ed è ancora chiamato cane baio, o baiùs, o bàjo, e così si chiamano tra di loro i pastori veneti e di Lamon con il significato di amico, socio e appellativo di appartenenza al proprio gruppo sociale. È legittimo quindi che il cane della Lessinia Lagorai non smetta mai di essere pastore, e quella dell’uomo costantemente accanto sia per lui una necessaria presenza. Federico Torresan
Società Italiana Pastore della Lessinia e del Lagorai Fotoservizio di Leopoldo Marcolongo
“LA LINEA DEL GREGGE” Oggi come un tempo, questo cane nasce con nient’altro a disposizione che il suo cervello e le sue gambe, instancabili, tanto che il soggetto impossibilitato a esercitare la vocazione agreste, avverte la mancanza del lavoro e deve dissipare le energie con altre occupazioni. Oggi è quindi frequente l’impiego nelle discipline sportive come l’agility dog, o nei compiti di protezione civile o di utilità. L’organo pensante ha invece una spiccata specializzazione all’orientamento e all’intelligenza spaziale, alla soluzione delle grane che si presentano nello spostamento delle mandrie, all’iniziativa e all’interpretazione. La capacità di riconoscere e discriminare le linee di confine, il margine di disuguaglianza tra il campo coltivato e il prativo, il distinguere il dentro dal fuori, si rifanno alla sua funzione principale e più antica: quella di “tenere la linea del gregge” all’interno di un limite per proteggere le colture agricole. Il numero delle bestie e la loro fame rende proporzionalmente difficile questo compito. Ma pur istintivamente mansueto con gli animali domestici e con l’uomo, rimane sempre circospetto. È anche e soprattutto cane da spinta, irruento come un’eruzione vulcanica e poco riflessivo, sempre sotto tensione, nato per spronare e dare impulso al movimento della massa di pecore che, non vivendo in ovile sono al limite della selvatichezza. Oltre a un abbaio pressante e minaccioso, la loro testardaggine potrebbe richiedere un morso pinzato, doloroso ma che non trafigge. Ciò che manca come istinto, o è im22
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Dall’Appennino modenese ripartono le prove per i Levrieri
Afghano
E... via col vento!
Tanta la voglia di ricominciare a correre sulle Piane di Mocogno con ben 200 batterie disputate. Testati con successo il nuovo software ENCI PROVE ed il protocollo organizzativo per lavorare in piena sicurezza
Alzi la mano chi avrebbe mai immaginato di vivere un periodo come quello che abbiamo trascorso in questo scorcio del 2020! Pandemia per noi tutti era solo una parola strana, collegata ad eventi catastrofici che potevano avvenire solo in Paesi lontani e sottosviluppati o, per i non più giovani come me, richiamava le narrazioni dei nostri genitori o dei nonni sui periodi di guerra e sulla “spagnola”. Invece è toccato anche a noi, nel civile occidente, nell’epoca delle scienze e della tecnologia, dover subire lutti e cambiare drasticamente le nostre abitudini di vita a causa di un subdolo virus. È stato un periodo difficile per chi ha dovuto vivere chiuso in casa per diverse settimane, difficile, impegnativo, talvolta angosciante, per chi lo ha vissuto in prima linea, nelle strutture sanitarie o nella pre-
stazione dei servizi essenziali, come ad esempio nei supermercati. La vita “normale” si è interrotta e con essa pure le attività legate alla cinofilia. Anche se le manifestazioni sono state interdette di fatto per 6 mesi, le attività di back-stage non si sono fermate. ENCI ed alcuni suoi Soci collettivi hanno utilizzato questo tempo per riorganizzarsi ed essere pronti a ripartire – non appena ve ne fosse stata la possibilità - con maggior slancio e proponendo una miglior qualità rispetto al passato. Un grande lavoro è stato fatto per definire i protocolli per la limitazione del rischio di diffusione del contagio dal virus SARS 2 Covid-19. Questi testi sono stati talvolta accolti come un aggravio burocratico per i comitati organizzatori, non capendo che erano invece uno strumento ne23
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Greyhound
mentazione del nuovo software ENCI PROVE. La gestione sul campo delle prove di lavoro dei levrieri è particolarmente complicata. Nel coursing serve preparazione del catalogo con dati provenienti non solo dal Libro genealogico, gestione delle verifiche veterinarie, creazione delle batterie, stampa dei supporti per i giudici, raccolta e input punteggi, classifiche della prima manche, creazione delle nuove batterie con criteri diversi, gestione punteggi seconda manche, creazione delle classifiche finali, attribuzione delle qualifiche, delle classifiche, dei titoli… Un lavoro molto impegnativo, tenendo anche conto del parziale disallineamento di alcuni criteri fra Regolamento FCI e Regolamento Nazionale, che convivono però nelle prove con CACIL in palio. Nonostante l’informatizzazione che da anni il Club del Levriero ha attivato per la gestione delle proprie prove, operare in segreteria era un’attività riservata a pochissimi specialisti. Nell’ambito del progetto di gestione informatizzata delle verifiche zootecniche, ENCI ha invece commissionato la realizzazione di uno strumento di tutt’altro livello, disponibile oggi per tutti i
cessario a fornire tutela sia ai partecipanti agli eventi, che agli organizzatori stessi. Senza la loro stesura ed il loro rispetto, nessuna attività sarebbe stata autorizzata dalle autorità competenti. Per le prove di lavoro delle razze levriere abbiamo contribuito alla redazione di un protocollo particolarmente dettagliato. Nel momento in cui abbiamo incontrato i Sindaci dei Comuni che avrebbero ospitato le prime prove dopo la riapertura, ci siamo resi conto di quanto sia stato opportuno essere così scrupolosi! Ovviamente le attività open-air sono quelle che più facilmente possono essere organizzate, per le esposizioni di bellezza la collocazione all’interno di padiglioni fieristici rappresenta ad oggi un limite difficilmente superabile. Ma non dipende evidentemente dal protocollo, dipende dalle dinamiche di questa pandemia e dalle limitazioni che le autorità sanitarie giustamente impongono.
ENCI PROVE Abbiamo trovato un altro modo utile per impiegare il nostro tempo in periodo di lock-down: il collaudo e l’imple24
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Borzoi
comitati organizzatori, di facile utilizzo. Un grande passo avanti per il mondo dei levrieri e non solo! Ora la gestione delle prove verrà eseguita in modo omogeneo su tutti i campi di gara e gli addetti alla segreteria sono guidati in modo da eliminare – o almeno minimizzare – le possibilità di errore, a garanzia ancora una volta dei partecipanti e degli stessi comitati organizzatori. I risultati delle manifestazioni aggiornano immediatamente gli archivi ENCI. Siamo stati coinvolti nella fase di analisi preventiva, abbiamo collaudato il software prodotto fin dalle prime versioni di test, potendo contribuire ad eliminare qualche imperfezione e suggerire ulteriori migliorie. Abbiamo trovato una grande collaborazione, Claudio De Giuliani, consulente del progetto, si è impegnato in prima persona, senza limiti di tempo e senza misurare le energie. Fino al giorno del debutto del software sul campo di gara. Quel giorno è arrivato, nell’ultimo week-end di agosto.
Mocogno, sull’Appennino modenese. Essendo la prima volta che si correva in quella location, si è preferito incontrare personalmente il Sindaco del Comune di Lama Mocogno, per spiegare cosa - ma soprattutto come - intendevamo fare. Illustrare il protocollo è stato molto utile ed il Sindaco, oltre a rilasciare il suo nulla-osta, ha deciso di concedere il patrocinio del Comune alla manifestazione. Aperte le iscrizioni, non abbiamo mancato di raccomandare ai partecipanti di prendere conoscenza e di impegnarsi a seguire i comportamenti previsti nel protocollo. Ai fini di limitare le possibilità di affollamento e, conseguentemente, garantire più facilmente il distanziamento interpersonale, abbiamo spalmato la prova su due giorni: al sabato l’avviamento al coursing – ovvero la sessione di rilascio delle licenze ai cani che iniziano l’attività sportiva – e la corsa per alcune razze, alla domenica la corsa per le rimanenti razze, incluse le più numerose, quali Whippet e Piccolo Levriero Italiano. È stata organizzata anche una sessione di misurazione di taglia per queste due razze, necessaria al momento del rilascio della licenza e per la verifica definitiva dopo il compimento del secondo anno di età di ogni soggetto. Fra gli appassionati della disciplina, la voglia di ricominciare a correre, così come quella di far debuttare i propri cani giovani, era
LA SFIDA DI PIANE DI MOCOGNO Nel momento in cui la situazione sanitaria a livello nazionale è migliorata ed ENCI ha deciso di riaprire all’organizzazione delle verifiche zootecniche, il Club del Levriero ha iniziato a lavorare per tener fede alla data che aveva messo in programma, un coursing nazionale a Piane di 25
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Piccolo Levriero Italiano
tanta e questo ha consentito di avere alla partenza un rilevante numero di soggetti, in relazione al tipo di prova: 35 levrieri all’avviamento, 21 alle misurazioni, 60 al coursing nazionale.
manifestate appena al termine della premiazione della domenica, quasi a testimoniare che la fortuna era stata dalla nostra parte.
LE RAZZE PROTAGONISTE
LO SCENARIO DI GARA
Le razze maggiormente rappresentate sono state gli Whippet ed i Piccoli Levrieri Italiani (PLI), rispettivamente in numero di 27 e di 12, complessivamente per le categorie Standard e Sprinter, tanti anche gli Afghani (ben 11) ed i Greyhound (5). Hanno corso anche Azawakh, Podenco Ibicenco, Chart Polski, Saluki e Borzoi. Alcune corse sono state veramente entusiasmanti ed il giudice Simone Banderali, al suo debutto, ha dovuto attribuire punteggi piuttosto alti, non per generosità, ma per merito. Negli Whippet solo 2 soggetti non hanno conseguito (per poco) la massima qualifica. Il migliore – con il punteggio più alto di tutta la manifestazione – è risultata essere la femmina Firebomb Baby Hawk. Nei PLI capita talvolta
Il campo di gara era un ampio prato in dolce pendenza, pertinenza del delizioso B&B Cà Amorotti. La conformazione del terreno ha consentito lo sviluppo di un tracciato piuttosto tecnico, che ha messo adeguatamente alla prova le abilità dei levrieri che vi hanno corso. Gli ampi spazi disponibili ed il fondo soffice hanno consentito delle corse in piena sicurezza e non si è registrato alcun infortunio, nemmeno lieve, nonostante le oltre 200 batterie corse. Anche il meteo è stato molto favorevole: splendido sole, ma temperatura gradevole, sufficientemente fresca grazie all’altitudine di Piane di Mocogno ed alla brezza pomeridiana che vi soffiava. Due gocce d’acqua si sono 26
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Whippet
che anche soggetti di grande esperienza ed ardore interrompano improvvisamente la propria corsa, venendo di conseguenza fortemente penalizzati nella valutazione; è purtroppo successo anche qui ad alcuni soggetti di punta. Il miglior PLI della giornata è risultato comunque essere un maschio ben titolato, Bat Wings Benito. Al sabato i punteggi migliori erano stati realizzati invece dal Greyhound femmina Kollaps Stream e dal Levriero Afghano femmina Pasoadelante Brivido Divino. Altri migliori di razza sono stati la Chart Polski Kalinka Koncordia, la Saluki Farak, la Azawakh Tigidit Yurta, il Podenco Ibicenco Tigidit Babirussa. I cani che hanno superato la prova di avviamento al coursing, ottenendo così la licenza, sono stati ben 25. Le procedure di premiazione, in epoca Covid-19, hanno purtroppo impedito la cerimonia finale. Peccato, ne avremmo avuto il tempo, visto che grazie all’utilizzo del nuovo software ENCI PROVE le attività di segreteria si sono concluse con un risparmio di tempo pari ad almeno un paio d’ore, se comparate al passato. Questo non ci ha impedito però di vedere tanta gente soddisfatta, felice dei
risultati dei propri levrieri e di aver trascorso una bella giornata in mezzo alla natura e ritrovando buoni amici. Mi sia consentito di chiudere, pur senza voler nominare una ad una le persone, con un ringraziamento di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile questa ripresa delle attività in modo veramente ottimale. Oltre le autorità locali e le cortesi padrone di casa, i Soci del Club del Levriero che hanno dato il supporto logistico ed organizzativo, quelli che hanno lavorato al traino ed alla segreteria, gli amici del CPLI che ci hanno dato una buona mano. Tutti sanno quanto sia apprezzato il loro impegno. Ma il ringraziamento più grande va ai partecipanti: hanno iscritto e presentato i loro levrieri in condizioni veramente invidiabili, nonostante le poche occasioni di allenamento avute in corso d’anno, hanno seguito le regole di rispetto reciproco, che ci siamo dati in questo periodo particolare. Verrà il tempo in cui ci si potrà togliere la maschera, si potrà abbracciarsi o solo stringersi la mano per complimentarsi dei risultati dei propri cani. Intanto però… abbiamo ricominciato a correre! Marcello Poli 27
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Speciale Setter inglesi su cotorne
Daniele Rotta con Clem dei Galli Forcelli
Prove in altitudine
Le Alpi comasche hanno fatto da scenario. Una palestra a millenovecento metri di altitudine per cani specializzati dove cinofilia e natura si incontrano in perfetta armonia
In data 23 agosto 2020 si è svolta la prova speciale organizzata dalla SIS (Società Italiana Setters) su selvaggina di montagna, (con particolare riferimento alla coturnice) in località Giovo nel Comune di Gravedona ed Uniti del Comprensorio alpino delle Alpi Comasche. Si tratta della prima Speciale Setter su cotorni della storia che ha visto una nutrita partecipazione con quarantaquattro soggetti iscritti e divisi in due batterie. Tra tutti sale sul trono Luca delle Milizie, Setter inglese condotto da Umberto D’Alessandris di proprietà di Lino Cannella che ottiene il
1° Eccellente. Seguono nella classifica ancora con l’Eccellente Clem dei Galli Forcelli di Daniele Rotta e, con il Molto Buono, Navar di Domenico Pensa e Aron dei Galli Forcelli di Rotta. Testare i cani da ferma durante le comuni verifiche funzionali, (prove su selvaggina, caccia starne e via dicendo) rappresenta lo strumento utile a mettere in evidenza quei soggetti che per particolari caratteristiche manifestate possono contribuire alla selezione delle differenti razze di appartenenza. La Società Italiana Setters (SIS), in questa come in altre occasioni, 47
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Sandro Pacioni e Fabio Rossi insieme a Lorenzo Colombi nel teatro di prova in montagna
predilige una particolare nota di concorso chemette in risalto la razza nelle sue attitudini: la prova su selvaggina di montagna a tu per tu con le cotorne. Non esistono surrogati, persistono condizioni ambientali e abitudini del selvatico puro che conducono inequivoca-
bilmente all’ottenimento di risultanze che non passano inosservate e rappresentano uno dei target fondamentali per la selezione zootecnica del Setter, con evidente ed innegabile chiave venatoria. La SIS ha voluto in maniera determinante questa prova, l’ha organizzata e messa in atto con chiaro intento, notevole impegno e, alla fine, quell’atteso, utile e ottimo risultato. Ecco il coronare di tanto lavoro e concretezza che vede, nel meraviglioso scenario delle Alpi fino a quasi millenovecento metri, la manifestazione di bellissimi turni nelle due batterie al test, durante i quali in alta percentuale i soggetti sono stati capaci di portarsi a contatto con un selvatico difficile e scaltro come la coturnice. Pur avendo avuto occasione con un buon numero di branchi la batteria giudicata da Sandro Pacioni e Fabio Rossi si chiude con la classifica vuota, mentre l’altra, verificata da Matteo Toniato e Davide Ricciardi, vede ben quattro cani classificati con due massime qualifiche e due Molto Buono. Per la SIS è stato incaricato dell’organizzazione il Consigliere nazionale Luca Guaresi, presente all’evento
D’Alessandris con Luca delle Milizie
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In primo piano il bianco arancio Luce delle Milizie vincitore della batteria
insieme al suo Vicepresidente Sandro Pacioni e agli altri Consiglieri Toniato e Lorenzo Colombi. Proprio da Guaresi abbiamo assunto l’asterisco nel merito dell’evento:”Presente per conto della SIS alla prova specialistica mi ritengo, per quanto potuto toccare con mano, estremamente soddisfatto delle risultanze ottenute e di quanto messo in atto, che definisco di grande utilità nel processo di selezione zootecnica che la nostra Associazione sta conducendo in Italia. Devo sottolineare che l’asticella qualitativa dei soggetti presenti era posizionata mediamente in alti livelli, opinione confortata dalle osservazioni degli Esperti giudici intervenuti e che hanno relazionato in merito al termine dei test. Tutto si è svolto nel rispetto delle nuove norme che interessano eventi di questo tipo nell’assoluta ottemperanza di quelle che si riferiscono al contenimento della pandemia Covid-19; non è stato complicato per fortuna e ciò grazie al comportamento diligente dei partecipanti all’evento, della semplicità con la quale è stato possibile mantenere gli opportuni distanziamenti, anche, agli ampi spazi salubri che la
Da destra, Matteo Toniato, Sandro Pacioni, Umberto D’Alessandris che ritira il premio, Davide Ricciardi, Luca Guaresi e Fabio Rossi
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Domenico Pensa con Navar e Silver
rizzo verso le attitudini per le quali esse sono state selezionate. Tanto è che sono stati istituiti per queste specialità precisi Trofei: di montagna, beccacce e selvaggina naturale, che potranno fornire indicazioni anche per la formazione delle squadre dei Campionati Europei, indicando, per tramite d questi, due soggetti che di diritto saranno parte della squadra e lasciando al selezionatore la scelta dei rimanenti cinque. Qui si inquadra la prova del Giovo. Doverosamente, ma anche in modo sentito, devo un ringraziamento a chi organizza, viste le comprensibili difficoltà maggiorate a causa del periodo che stiamo vivendo; senza l’impegno delle delegazioni e di chi le rappresenta, in questo caso Luca Guareschi, tutto ciò non avrebbe potuto aver luogo e gli scopi non si sarebbero potuti raggiungere. Il nostro lavoro è sviluppato sulla linea della piena considerazione e collaborazione con l’ENCI, presupponendo questi come unico riferimento per comunione di intenti. Desidero aggiungere, ad arricchimento, che per quanto riguarda la caccia pratica cercheremo di selezionare zone dove la selvaggina sia tale e, di conseguenza, probante.”.
montagna mette a disposizione. Una nutritissima presenza di concorrenti e pubblico di circa una settantina di presenze a testimonianza dell’apprezzamento di questo tipo di verifica zootecnica e, non ultimo, per giovare della possibilità di vivere la magnificenza che le Alpi mette a disposizione. Commenti favorevoli da parte di tutti i presenti, concordi con me nel doveroso ringraziamento al Gruppo Cinofilo Comasco, nella persona del Presidente Piera Corsini, che mi ha ben supportato, ma anche al Comprensorio delle Alpi Comasche che ha concesso i fantastici terreni e, non per ultimo, al Comune di Gravedona ed Uniti.”. Fodamentali sono anche le note del Presidente della SIS Paolo Gulinelli che, pur assente alla prova, così commenta a posteriori nel merito degli intenti che hanno mosso questa manifestazione ma che riguardano un lavoro ad ampio spettro: “Il Consiglio SIS, rispettantdo il programma proposto e votato dai Soci, ricomincia dalle prove specialistiche e dalla caccia pratica proponendo un programma innovativo che, si ritiene, sarà di forte contributo alla selezione delle razze tutelate con preciso indi50
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Concorrenti in attesa del turno
In giuria anche il Vicepresidente SIS e Consigliere nazionale dell’ENCI Sandro Pacioni che sottolinea: “Abbiamo assistito a quanto la gestione dell’uomo può condurre in ambienti come questo e, soprattutto, nella fauna selvatica che li popola. Parliamo di cotorne, di chi, in termini di selvaticità, trova veramente pochi termini di paragone nel nostro Paese; oltretutto di un target che, per la natura dell’habitat che predilige e per il suo schivo comportamento, è difficile da realizzare. Occorrono cani importanti: o si è cane da cotorne o no, non ci sono vie di mezzo! E il cacciatore di montagna lo sa e si affida a quei soggetti dotati di tutte le qualità che lo rendono non solo cane da montagna, ma cane da coturnici. Questo è ciò che abbiamo visto nella splendida giornata del 23 agosto: cani e partecipanti all’altezza della nota di caccia specialistica, di un alto grado qualitativo e, limitatamente ai Setter osservati, anche un’eccellente qualità stilistica. La montagna - comunque gli habitat in genere - ha necessità della presenza dell’uomo e di quelle attività che lo legano da
sempre alla natura. Sono disutili la mummificazione dei territori ed i grandi e numerosi divieti, occorre invece la presenza in modo opportuno dell’essere umano e magari anche delle antiche e tradizionali modalità di gestione. L’attività umana di pastorizia e frequentazione è necessaria alla conservazione dell’habitat e della pregiata fauna selvatica. In questa occasione ne abbiamo avuto tangibile riscontro: cotorne presenti abbondantemente in ambienti dove l’uomo è ben inserito in pieno equilibrio con la natura”. Le scelte delle Associazioni di razza sono di fondamentale importanza per la selezione zootecnica che l’ENCI conduce ed assumono particolare rilevanza nelle risultanze. Senso di responsabilità, passione e competenza aiutano ad ottenere tutto ciò che attiene alla salvaguardia delle razze canine ed al loro benessere, in pieno spirito cinofilo. A ciò si aggiunga anche il fondamentale intento per la salvaguardia dell’habitat e della fauna selvatica. Marco Ragatzu 51
C L U B sima qualifica a dimostrazione del buon momento che sta attraversando la razza. MASCHI Libera Leccio 1° ECC BOS Ronco 2° ECC Acaulis Bullo 3° ECC FEMMINE Campioni Helvire des Grandes Origines 1° ECC BOB Libera Anar di S.Ubaldo CAC Cusi del Padule di Orbetello R/CAC Ramà 3° ECC Lavoro Bora CAC
CLUB ITALIANO GRIFFONE KORTHAL SPECIALE DI PIANA CRIXIA (SV) Il 7 agosto a Piana Crixia (SV) ha avuto luogo l’annuale speciale Griffone Korthals su selvaggina naturale CAC CACIT e il Raduno con una buona partecipazione. Nella speciale sono scesi in campo 9 soggetti, tutti nella nota del concorso ma, come in tutte le verifiche, con alterne fortune. Batteria 1 - Giudice: Bixio 1° Eccellente Genna dell’Oltrepò cond Musso 2° Eccellente Bora cond Musso 3° Molto Buono Lara di S.Donato cond. Olcese
In base al punteggio ottenuto il Trofeo Bello&Bravo è stato assegnato a: Bora di Stefano Sironi Enrico Bixio Presidente Club Italiano Griffone Kortharls
Anche nel raduno c’è stata la partecipazione di 9 soggetti, giudicati dall’esperto giudice Luisa Salinas e a tutti è stata assegnata la mas-
CLUB ITALIANO GRIFFONE KORTHAL c/o Bixio Enrico - Via Tuia 53 - 16035 RAPALLO (GE) Tel. 338-1538047 info@drahthaarbixio.com - http://www.cigk.eu
Bora di Sironi vincitrice del Trofeo Bello & Bravo
Helvire des Grandes Origines di Germano Migliore di Razza
Leccio Miglior Maschio di Ramella
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RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI ACCESSO ALLA RUBRICA BEST IN SHOW: 1°, 2°, 3° classificato (compresi Coppie, Gruppi, Giovani, Veterani) RAGGRUPPAMENTO: 1°, 2°, 3° classificato RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS
1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani
successi all’estero
DAL NUMERO DI DICEMBRE 2019 SOLO RISULTATI OTTENUTI DOPO IL 31 MAGGIO 2019
CRUFTS 2020 Accesso alla rubrica per i soggetti di allevamento e/o proprietà italiana che abbiano ottenuto il 1° posto nella classe d’appartenenza. Inoltre, RISERVA CC - BOB - BOS e risultati nel ring d’onore
PER L’INSERIMENTO NELLA RUBRICA SUCCESSI ALL’ESTERO, SONO INDISPENSABILI I SEGUENTI DATI: NOME DEL CANE - RAZZA - CITTÀ, NAZIONE E DATA DELL’EXPO - RISULTATO MASSIMO OTTENUTO - NOME E COGNOME DEL GIUDICE - NOME E COGNOME DELL’ALLEVATORE - NOME E COGNOME DEL PROPRIETARIO - MICROCHIP I NOMI DEI CANI, ALLEVATORI E PROPRIETARI DEVONO CORRISPONDERE AL LIBRO GENEALOGICO. LA REDAZIONE NON È RESPONSABILE DI EVENTUALI ERRORI ENCI PUÒ VERIFICARE LO STATO DEI CANI AL LIBRO
DRAGONJOY STAR TREKKER Welsh Corgi Pembroke CRUFTS di Birmingham (UK) 7/3/2020 CC - BEST DOG Giudice Andrew Carter Allevatore e propr. Allev. Dragonjoy
DRAGONJOY DREAM OF THE STARS Welsh Corgi Pembroke CRUFTS di Birmingham (UK) 7/3/2020 BEST OF BREED Giudice Andrew Carter Allevatore e propr. Allev. Dragonjoy
RUS ELODSER XSTRA STAR Griffone di Bruxelles Speciale di Split (HR) 25/7/2020 BOB Giudice Valentina Bocak
Speciale di Szilvàsvàrad (H) 23/8/2020 BOB Giudice Viera Vitkova
Raduno di Szilvàsvàrad (H) 23/8/2020 BOB
Giudice Dagmar Klein Allevatore Liudmila Serova Proprietario Alessia Maria Raspagni
RUS ELODSER GIGOLO Piccolo Brabantino Speciale di Split (HR) 25/7/2020 BOB - Giudice Valentina Bocak Speciale di Szilvàsvàrad (H) 23/8/2020 BOB - Giudice Viera Vitkova Raduno di Szilvàsvàrad (H) 23/8/2020 BOB - Giudice Dagmar Klein
Allevatore Liudmila Serova Proprietario Alessia Maria Raspagni
SWAROVSKI DI CAMBIANO Cane da pastore scozzese p/l Expo Sampeter (SLO) 6/8/2020 1° classificato gruppo 1 Giudice Selimovic
Expo di Sampeter (SLO) 7/8/2020 3° classificato gruppo 1
Giudice Branislav Rajiv Allevatore Maria Teresa Garabelli Proprietaria Deborah del Sere
C’CHANTAL BERANKOVI Poitevin Expo di Vrtojba/Sempiter (SLO) 7/8/2020 2° classificato gruppo 6 Giudice Branislav Rajic
Expo di Vrtojba/sempiter (SLO) 9/8/2020 2° classificatp gruppo 6 3° BIS Giovani Giudice Igor Selimovic Allevatore Svatava Berankovi Proprietario Sonia Medolago
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ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 8 settembre 2020 – Anno 66°
CHIHUAHUA “SALVA VITA”
DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano HANNO COLLABORATO: Sara Ceccarelli, Pietro Paolo Condò, Gabriele Dalle Mulle, Renata Fossati, Rodolfo Grassi, Olga Larssenn, Maria Pia Pasquali, Marcello Poli, Federico Torresan, Marco Ragatzu.
ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: 20137 Milano - Viale Corsica 20 Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 IMPAGINAZIONE GRAFICA: DOD artegrafica - Massa Lombarda (RA) STAMPA: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.
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In copertina: Russian Toy.
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Associato alla Unione Stampa Periodica
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Italiana
È accaduto nel North Carolina. Rudy Armstrong, veterano 86enne ha avuto un ictus mentre si trovava nella sua casa galleggiante, ad Oriental. E a chiamare i soccorsi prima che fosse troppo tardi ci ha pensato il Chihuahua Boo-Boo che ha capito la situazione d’emergenza e non ha perso tempo prezioso. “Dopo pranzo mi sono seduto sulla sedia, ho bevuto il mio caffè e mi sono reso conto che non riuscivo più a muovere una mano e un piede» ha raccontato Armstrong. In poco tempo la situazione è degenerata e l’uomo, pur cercando di raggiungere il suo telefono cellulare per chiedere aiuto, non ce l’ha fatta. Con lui c’era solo Boo-Boo e ha fatto capire al cane che aveva bisogno di aiuto e che doveva correre a chiamare qualcuno. «Sarei potuto rimanere anche due
giorni lì per terra prima che qualcuno mi trovasse», ha detto Ray, che è stato soccorso nel giro di pochi minuti e ora si trova nel centro di riabilitazione Carolina East Health System. Il cagnolino ha richiamato l’attenzione del gestore del porto, abbaiando insistentemente tanto da convincerlo a seguirlo sino a casa dove ha trovato l’uomo bloccato e ha chiamato l’ambulanza. Trascorsi cinque giorni dall’ictus, Rudy è riuscito a incontrare il suo amato Boo-Boo: il Chihuahua ha potuto fargli visita per qualche minuto nel giardino della clinica, e per lui non c’è stato momento migliore. Appena lo ha visto, ha iniziato a piangere: «Mi manca così tanto», ha detto, affermando anche che si tratta del suo «piccolo miracolo». Una storia a lieto fine che vede protagonista un piccolo cane con un coraggio da leone e un grande cuore.
Cane da Pastore tedesco. Foto Roberta Madera.
Saluki. Foto Roberto Posani.
... frescura d’estate
Cane lupo di Saarloos. Foto Alessia Poncina.