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Spediz. in abb. post. 45% - Art. 2 Comma 20/B - legge 662/96 - Fil. Bologna - Tax percue (Tassa riscossa) - CMP2 Roserio - MI - N. 1 gennaio 2010

Alano Pointer Weimaraner Bovari Svizzeri

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SOMMARIO

4 Bovari Svizzeri, costruiti ad arte 7 Notizie ENCI

Silvana Vogel Tedeschi

I guardiani dell’Impero Pasquale Rusciano

Tutti i colori dell’Alano Ksenija Oseli - Patrizio Donati

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Prestigioso riconoscimento sociale del Presidente della Repubblica Sonia De Francesco

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Gli istruttori UCIS si aggiornano a Verolanuova S.D.

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Da cucciolo a bravo cane Giusy Mazzalupi

Il cane rompe il silenzio Renata Fossati

I Segugi del santo cacciatore Dorina Sarale

Breton, vince l’Italia Riccardo Papini

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Coppa Italia per continentali 26 Giorgio Bellotti

Il Bracco dal cuore d’oro Dario Raimondi Cominesi

Pointer, la caccia lo fa grande Gianni Bernabè

Campioni in www.enci.it Da ottobre i campioni saranno sul sito ENCI in questo modo si avrà un'informazione più diffusa.

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32 Un cucciolo è sognare insieme Sara Ceccarelli 33 Zara, fra starne e campioni Marco Ragatzu 34 Oslo nel bosco della regina Marco Ragatzu

36 L’autunno della grande cerca M.R.

37 Bruno e Fox stregano la beccaccia Marco Ragatzu 38 Unno stravince l’Eurocoppa M.R. 39 Gli Springer fanno poker Angela Francini

40 Un maremmano abruzzese re di Genova Luigi Durando

40 Cani & Gatti, un trono per due Rosita Trotti 42-48 Esposizioni Giandomenico Palieri CHI E DOVE

49 I successi 52 I club 59 Gli allevatori

TEMPI DI CONSEGNA MATERIALE Pubblicità expo con giuria: entro il giorno 3 del mese precedente l’uscita (es. 3 novembre per pubblicazione in dicembre) Pubblicità expo senza giuria: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi all’estero: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile inviare a redazione@enci.it Si ringrazia per la collaborazione 3

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Sentenza TAR Lazio, il commento del Presidente La sentenza del TAR Lazio n. 12555 depositata in data 4 dicembre 2009 ha accolto il nostro ri­ corso contro il commissariamento “ad acta”, statuendo che il Ministero non ha il relativo potere e che la vigilanza prevista dal nostro Statuto si esercita con la nomina, da parte dell’ Autorità vi­ gilante, di suoi rappresentanti negli organi sociali (un consigliere, due sindaci, due componenti della Commissione Tecnica Centrale, un componente del Comitato Consultivo degli Esperti). Questa pronuncia, che non esagero nel definire epocale, va fatta oggetto di ponderata e sobria riflessione perché non deve costituire occasione di trionfalistiche rivendicazioni, ma rappresentare invece spunto costruttivo per proseguire un cammino di collaborazione con l’Autorità amministrativa, che per verità negli ultimi tempi ha già iniziato ad essere percorso. Auspico che presto possa essere istituito quel tavolo di confronto che l’Ente da tempo richiede e che da questo possano sor­ tire regole condivise, nel quadro tracciato dal Giudice amministrativo, con il fine di definire le rispettive competenze. Da parte nostra, se questo dialogo si svilupperà, garantisco che le prerogative ministeriali non saranno in alcun modo disco­ nosciute e che noi chiederemo soltanto il rispetto della nostra piena autonomia associativa. Il Presidente ENCI Dott. Domenico Attimonelli

Franco Di Stadio, Presidente di Tutti “I ricordi sono corni da caccia il cui rumore muore nel vento” Apollinaire

Dovevamo vederci domani ed era una pro­ messa per dar voce alla speranza mentre il tempo ne consumava i giorni. Dovevamo vederci domani ed ogni volta ri­ proponeva l’invito come un abbraccio da lontano. Perché Franco Di Stadio era fatto così. Con gli occhi che parevano uno spicchio di pri­ mavera e ridevano azzurri nel suo cielo az­ zurro ed ogni colloquio finiva col dirti di volerti bene. Qualunque fosse stata la di­ scussione. Ed anche se gli avevi parlato ieri era come vi foste cercati per anni tant’era la sua emozione nel sentirti. Era originario di Castel Campagnano (Caserta). Se n’è an­ dato all’improvviso il 9 novembre 2009. La­ scia le figlie Ester e Giulia e le nipoti Fran­ cesca, Alessandra, Cristina e Anna. La cara moglie Edma è scomparsa nel maggio 2009.

È stato il presidente del dialogo e della com­ prensione, dell’amicizia e della voglia di progredire. È stato, in tempi governati dal sospetto, il presidente della fiducia in tutti. In partico­ lare di un’ENCI che s’era lasciata alla spalle grandi traguardi ed anelava a nuove ancor più importanti conquiste. La prima era di sapersi aprire alla Gente. Chiamato a raccogliere l’eredità del cari­ smatico Giovanni Radice, a colmare il vuoto lasciato da Enrico Oddo aveva saputo conti­ nuarne l’impegno nel lavoro e nella pas­ sione riuscendo sempre a mantenere un si­ gnorile distacco da vicende troppo conci­ tate per esser veritiere. Voleva bene a tutti e tanti gliene volevano. Ed era la sua pagina vera in una cinofilia di grandi uomini e di grandi campioni, dei grandi incontri e dei repentini contrasti. Come accade quando un’epoca sta per chiudersi e l’altra non ha ancora lasciato intravvedere l’inizio del percorso. Il lavoro, la casa, i cani: tre vicenda intrec­ ciate a far una vita serena. Perché Franco di Stadio era l’uomo dell’equilibrio come lo vedevamo gli Attimonelli, i Consonni ed i Machiavelli, gli Ammannati ed i Balducci, i Monaco, i Pezzano, i Barbati, i Mentasti, i Vandoni, i Valcarenghi, Mirella Gritti e tutto il popolo dell’ENCI variegato nelle diversità di gruppi e specializzazioni, idee e programmi. Per

questo adesso le lacrime, inconfessate e si­ lenziose più d’un pensiero triste, sono di tutti. Amava parlare con la Gente, ascoltarne i racconti di vita ed inframmezzarli da un “bravo” o da un “coraggio” aggiungendo comunque ai suoi consigli un sorriso grande che diventava più prezioso di un dono. Conosceva l’arte di non inseguire il tempo considerandolo un grande fiume in cui pe­ scare l’attualità e sulle cui rive attendere il futuro. Praticava l’arte del silenzio contro cui nes­ suno si può né si potrà mai vendicare. Abitava a Reggio Emilia ma aveva casa all’ENCI dove giungeva ad ascoltare vicende di uomini e cani intervenendo di volta in volta a favore degli uni o degli altri perché aveva nella cinofilia una grande famiglia. Camminava rapido, la borsa in una mano, l’altra libera per avvinghiare il braccio di un amico e dar corpo alla conversazione, e pa­ reva avesse sempre un appuntamento col destino. “Ci sono tante cose da fare” amava ripetere e pareva una frase affidata al vento per chi non conosceva la sua vita di albe ripetute nella settimana e di tante notti chino su un lavoro difficile. Seguiva la grande cerca un po’ da tecnico ed un po’ da tifoso ed a chi glielo ricordava di­ ceva che di Axel del Vento ne nasce uno al secolo. Ma subito dopo si correggeva per precisare che forse ogni anno aveva il suo Axel. Ed era quel suo modo tutto particolare di non creare contrasti,di diluire le tinte. Come se le parole dovessero dipingere un acquerello di luce. Se n’è andato in una notte serena nella sta­ gione che chiama alla quiete. E’ andato via in silenzio. Piano piano. Come fanno le ombre. Od i sospiri. A ricordarlo il cuore di tanti e poche parole di pietra nel camposanto di Reggio. E dovevamo vederci domani. Rodolfo Grassi

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La Camera comprende le ragioni della Cinofilia * La Camera dei Deputati, nella seduta del 25 novembre 2009, ha approvato il disegno di legge concernente la Ratifica ed esecu­ zione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, e le norme di adeguamento dell’ordinamento interno. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Con riferimento all’art. 3, che prevedeva la proibizione del taglio della coda per tutte le razze, comprese quelle per le quali la caudotomia è prevista dallo standard di riferimento, l’Assemblea, nella movimen­ tata seduta del 12 novembre u.s., aveva ri­ mandato il testo alle commissioni riunite Giustizia e Affari esteri e comunitari per un ulteriore approfondimento. Nella seduta del 25 novembre l’argomento è stato dunque nuovamente affrontato dall’Assemblea, che ha approvato il se­ guente emendamento: “(…) la punibilità è esclusa quando l’intervento chirurgico è eseguito da un medico veterinario per scopi terapeutici o per impedire la riproduzione dell’animale ovvero per salvaguardare il benessere di un singolo animale nei casi stabiliti da apposito regolamento”. Detto regolamento, sempre secondo il di­ segno di legge, viene emanato dal Ministero della salute sentita la Federazione nazio­ nale degli ordini veterinari. Nella Assemblea della Camera dei depu­ tati del 25 novembre, però, sono stati anche accolti tre ordini del giorno, presentati dagli onorevoli Marcello De Angelis, Gabriele Cimadoro e Fulvio Follegot che prevedono che per l’emanazione del rego­ lamento in questione sia obbligatoria­ mente consultato anche l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, riconoscendo dunque un ruolo fondamentale all’ENCI al fine di meglio definire i casi in cui è possi­ bile amputare la coda. Inoltre, l’ordine del giorno presentato dall’on. De Angelis (ap­ provato dall’Assemblea a larghissima mag­ gioranza) chiarisce alla Camera dei Deputati le funzioni dell’ENCI, le attività proprie della nostra Associazione e il grande lavoro di selezione quotidiana­ mente fatto dai cinofili per il migliora­ mento genetico delle razze canine, impegnando il Governo a: 1) sentire l’ENCI ogni qualvolta in sede di stesura di regolamenti applicativi di dispo* questa la situazione al 18 dicembre 2009

sizioni normative ci siano possibili effetti sulle tipologie canine la cui tutela è oggetto dell’attività istituzionale dell’Ente, 2) considerare la collaborazione dell’ENCI, le cui ramificazioni sono attivamente pre­ senti in tutta Italia, per garantire sul terri­ torio la migliore integrazione del cane nella società e un migliore rapporto tra uomo e cane anche nei contesti metropo­ litani; 3) fare conoscere al più vasto pubblico, anche attraverso le scuole e utilizzando la competenza dell’ENCI in materia, le origini, le attitudini e l’evoluzione delle diverse tipologie canine italiane, patrimonio zootecnico di inestimabile valore apprezzato in tutto il mondo. Da segnalare infine l’intervento a chiusura di seduta dell’on. Cimadoro in merito all’attenzione che bisogna riporre sulla fa­ cile possibilità del sequestro di animali a fronte di denunce (“chi subisse il sequestro per effetto di denunce che qualsiasi persona può fare, diventa di fatto un bersaglio facile”, ha detto l’on. Cimadoro) e l’ordine del giorno dell’on. Stefano Stefani che im­ pegna il Governo a prevedere che l’even­ tuale amputazione della appendice cau­ dale debba essere eseguita entro e non oltre il sessantesimo giorno di vita dell’ani­ male. Il Direttore Generale Fabrizio Crivellari

GLI ODINI DEL GIORNO SULL’ENCI APPROVATI A LARGHISSIMA MAGGIORANZA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI Ordine del Giorno 9/2836-A-R/9 presentato da MARCELLO DE ANGELIS La Camera, premesso che: l’Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI) è un’associazione di diritto privato com­ posta da cinofili e allevatori, nata nel 1882 e riconosciuta con regio decreto nel 1940, che svolge su tutto il territorio nazionale l’attività di miglioramento genetico delle popolazioni delle diverse tipologie canine, disciplinandone l’impiego e accertandone la valenza dei riproduttori attraverso veri­ fiche zootecniche; l’ENCI cura la tenuta del libro genealogico, per la cui attività è vigilato dal Ministero

delle politiche agricole, alimentari e fore­ stali nel rispetto della normativa vigente, sulla base di appositi disciplinari approvati con decreto ministeriale e nel rispetto degli indirizzi della Federazione cinolo­ gica internazionale (FCI), l’organismo mondiale più autorevole del settore cino­ logico, che detiene, tra l’altro, gli standard specifici nei quali confluiscono le princi­ pali caratteristiche delle diverse tipologie canine; l’ENCI ha facoltà di intervenire in materia di attività cinotecnica anche in virtù della legge n. 349 del 1993, secondo la quale coloro che esercitano a qualsiasi titolo atti­ vità che attengono alla selezione delle razze canine sono tenuti a rispettare le di­ sposizioni adottate dall’Ente nazionale della cinofilia italiana; l’ENCI provvede alla formazione, alla qua­ lificazione tecnica e all’aggiornamento culturale di giudici ed esperti da impiegare per la valutazione delle caratteristiche morfologiche e funzionali di soggetti di cui sopra, istituendo e tenendo aggiornato il relativo registro sulla scorta di disciplinari approvati dal Ministero con proprio de­ creto; l’ENCI regola, approva, riconosce, patro­ cina ed organizza in Italia, anche diretta­ mente, esposizioni, prove e ogni altra ma­ nifestazione cinotecnica anche con finalità sportive, al fine di verificare i risultati zoo­ tecnici e favorire la selezione dei prodotti dell’allevamento nazionale. Può intrapren­ dere anche all’estero dette iniziative intese a favorire la conoscenza e la valorizzazione dell’allevamento italiano; l’ENCI promuove studi e ricerche di carat­ tere tecnico-scientifico ed edita un men­ sile inviato ai propri associati il cui conte­ nuto, oltre ad informazioni di vita associa­ tiva propone spazi di cultura cinotecnica, con particolare riguardo agli aspetti di or­ dine etologico-bioetico, diretti al migliora­ mento della qualità della vita attraverso le interdipendenze dei rapporti uomo-caneambiente; l’ENCI coinvolge circa 100.000 associati, tra soci allevatori e persone iscritte ai soci collettivi. Questi ultimi sono associazioni cinofile distinte in gruppi cinofili (aventi base territoriale), e associazioni specializ­ zate (aventi il compito di valorizzare una o più tipologie canine). I soci allevatori e quelli collettivi hanno un peso importante ai fini delle deliberazioni dell’assemblea dell’ENCI;

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l’ENCI si occupa di cinofilia in sinergia con altri soggetti: Ministeri, regioni, ASL, ma anche Corpo forestale, NAS e Guardia di finanza, con cui collabora anche in merito all’illecito commercio di cuccioli prove­ nienti dai Paesi esteri. In particolare, l’at­ tiva sinergia con la Guardia di finanza ha consentito l’individuazione di un illegale commercio di cani proveniente dall’Est Europa per il quale si è recentemente aperto un importante procedimento giudi­ ziario avanti al tribunale di Bologna, dove l’ENCI è persona offesa, che vede per la prima volta contestato il reato di associa­ zione per delinquere in materia di benes­ sere animale; l’ENCI si occupa dell’addestramento dei cani da soccorso e della formazione e abi­ litazione dei loro conduttori attraverso il proprio socio collettivo denominato UCIS (unità cinofile di soccorso), riconosciuto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, che si è recentemente distinto nella ricerca tra le macerie a seguito del sisma in Abruzzo. Nell’occasione l’UCIS ha portato circa 60 unità cinofile sui luoghi dei terremoto e dispone di 130 gruppi di volontariato sull’intero territorio nazionale preparati in caso di emergenza. Il riconosciuto livello qualitativo dei cani ENCI/UCIS, più volte premiati dalle autorità, è stato raggiunto grazie alla rigorosa applicazione del rego­ lamento volto alla selezione dei cani da ri­ cerca, per i quali l’iter formativo dura al­ meno due anni; l’emendamento 3.503 approvato dalle commissioni riunite giustizia e affari esteri e comunitari prevede l’emanazione di un regolamento applicativo emanato con de­ creto del Ministero della salute, sentita la Federazione nazionale degli ordini dei ve­ terinari italiani;

il Governo, attraverso il sottosegretario, ha dichiarato in sede di commissioni riunite giustizia e affari esteri e comunitari la di­ sponibilità a consultare anche l’ENCI prima di emanare il regolamento di cui sopra, impegna il Governo: - a sentire l’ENCI ogni qualvolta in sede di stesura di regolamenti applicativi di disposizioni normative ci siano possibi­ li effetti sulle tipologie canine la cui tutela è oggetto dell’attività istituzionale dell’ente; - a considerare la collaborazione dell’EN­ CI, le cui ramificazioni sono attivamen­ te presenti in tutta Italia, per garantire sul territorio la migliore integrazione del cane nella società e un migliore rap­ porto tra uomo e cane anche nei conte­ sti metropolitani; - a fare conoscere al più vasto pubblico, anche attraverso le scuole e utilizzando la competenza dell’ENCI in materia, le origini, le attitudini e l’evoluzione delle diverse tipologie canine italiane, patri­ monio zootecnico di inestimabile valo­ re apprezzato in tutto il mondo. Ordine del Giorno 9/2836-A-R/7 presentato da GABRIELE CIMADORO La Camera, considerata la necessità della Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compa­ gnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, nonché norme di adeguamento all’ordinamento interno; esaminato il nuovo testo del disegno di legge, come modificato dalle Commissioni di merito in sede referente; l’articolo 3, comma 2, prevede che: «Il re­

AGILITY, NUOVE NORME TECNICHE Il Presidente Domenico Attimonelli comunica che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha trasmesso il D.M. n° 27429 del 20.11.2009 con il quale è stato approvato il nuovo testo* delle Norme tecniche ed organizzative delle prove di agility, così come deliberato dalla Commissione Tecnica Centrale del 30.9.2009 e dal Consiglio Direttivo del 21.10.2009. Il Consiglio Direttivo, nel prendere atto del decreto, delibera di far entrare in vigore dette norme a far data 1 gennaio 2010, per consentire un’adeguata divulgazione del regolamento attraverso gli organi istituzionali, e con specifica comunicazione agli esperti giudici della disciplina. *Il regolamento completo su www.enci.it

ERRATA CORRIGE

EXPO AREZZO 13/2/2010 - EXPO FIRENZE 14/2/2010 Il Gruppo Cinofilo Aretino comunica che il numero telefonico esatto della ditta TRATTO, incaricata delle iscrizioni è: 0522 382145

golamento di cui al quarto comma dell’ar­ ticolo 544-ter del codice penale è emanato con decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentita la Federazione nazionale degli ordini dei veterinari ita­ liani», impegna il Governo a prevedere che per l’emanazione del ci­ tato regolamento sia consultato, in ag­ giunta alla Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani, anche l’Ente nazionale della cinofilia italiana (ENCI). Ordine del Giorno 9/2836-A-R/11 presentato da FULVIO FOLLEGOT La Camera, premesso che: l’articolo 3 del disegno di legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compa­ gnia, nonché norme di adeguamento dell’ordinamento interno, al comma 1 pre­ vede un regolamento che stabilisca i casi in cui l’intervento chirurgico del veteri­ nario, fuori dei casi terapeutici, è utile al benessere di un singolo animale; il comma 2 stabilisce che il regolamento è emanato sentita la Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani; oltre al soggetto di cui sopra è opportuno sentire altri soggetti competenti, impegna il Governo affinché il regolamento venga emanato con decreto del ministro della salute sen­ tito anche l’Ente nazionale della cinofilia italiana. Ordine del Giorno 9/2836-A-R/8 presentato da STEFANO STEFANI La Camera, premesso che: il disegno di legge in esame prevede, all’ar­ ticolo 3, che non siano applicabili sanzioni laddove sia operato su un animale un in­ tervento chirurgico, benché non terapeu­ tico, ma eseguito da un medico veterinario per ragioni di medicina veterinaria ovvero nell’interesse dell’animale medesimo; tra tali interventi rientra anche la caudec­ tomia, impegna il Governo in conformità a quanto previsto dall’arti­ colo 3 del disegno di legge in esame, a porre in essere le necessarie disposizioni normative atte a prevedere che l’eventuale caudectomia debba essere eseguita entro e non oltre il sessantesimo giorno di vita dell’animale.

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I grandi pregi estetici e di carattere delle tre razze a pelo corto

Bovari Svizzeri, costruiti ad arte Hanno la bellezza suggestiva ed il fascino della campagna. Creati per un lavoro duro si adattano meravigliosamente alla vita di città. Compagni ideali e guardiani incorruttibili

lavoro, pista ed a tutte le attività social­ mente utili: cani da salvataggio, valanga, macerie, senza dimenticare la pet-the­ rapy e la guida dei ciechi.

Grande Bovaro Svizzero

Sono tre le razze svizzere a pelo corto in­ cluse nel quartetto dei Bovari, del quale fa parte anche il Bovaro del Bernese, l’unico a pelo lungo. All’origine erano cani da guardia e condu­ zione di bestiame nelle fattorie, cani da pastore, guardiani fidati e senza paura. Oggi sono ancora degli ottimi cani da guardia in casa e nella fattoria, oltre ad essere cani di utilità polivalente e soprat­ tutto, ora, cani da famiglia molto apprez­ zati. Tuttora, alcuni di questi Bovari sono im­ piegati nelle tradizionali attività agricole nelle fattorie svizzere, in montagna op­ pure nei maneggi dove continuano ad essere validi collaboratori accanto all’uomo, ma per la maggior parte sono cani di famiglia, molto versatili, leali ed affidabili. Hanno bisogno di vivere a stretto contatto con l’uomo, amano sen­ tirsi utili e cercano in tutti i modi di far piacere ai loro proprietari, ma non sono cani da salotto, non sono raffinati né “co­

struiti”, ma piuttosto rustici, schietti e ge­ nuini. Per quanto si sappiano adattare egregiamente alla vita agiata nelle nostre case, non dimenticheranno mai il loro passato da cani di utilità e li renderemo felici proponendo loro attività che li ten­ gano impegnati fisicamente e mental­ mente. Potranno dedicarsi a tutte le disci­ pline, ad esempio obedience, brevetti di

Per quanto riguarda le doti ed il carattere, i Bovari dell’Appenzell e dell’Entlebuch sono intelligenti e vivaci, allegri e dotati di molto temperamento; equilibrati e sicuri di sé, sono fedeli ed affezionati alla loro famiglia, mentre sono leggermente diffi­ denti con chi non conoscono. Curiosi, intraprendenti ed energici impa­ rano facilmente a svolgere le più svariate attività in sintonia con le persone fami­ liari. Contrariamente ai Bovari di taglia grande, l’abbaio squillante è tipico nel loro lavoro e talvolta trasferiscono in fa­ miglia questa caratteristica. Sono due razze adatte ad inserirsi in famiglie dina­ miche, in grado di offrire loro molte occa­ sioni di movimento e sport. Attenti e ve­ loci, si impegnano con bravura nelle atti­ vità come Agility e Mobility, oltre a tutti gli altri sport tradizionali. Meno agile e veloce è il Grande Bovaro Svizzero, il più grande ed imponente dei quattro Bovari Svizzeri. Cane di utilità polivalente come gli altri Bovari, fra le sue mansioni vi era la conduzione e la guardia del bestiame, ma data la mole e la forza era considerato il più adatto alla guardia nelle fattorie ed al traino dei carretti con i quali trasportava piccoli carichi. Anche lui, come il Bernese, è dotato di un temperamento medio. È un cane attivo che esprime sicurezza, calma ed equili­ brio, è meno esuberante dei Bovari di ta­

Bovaro Bovaro Bovaro Grande Bovaro dell’Appenzell del Bernese dell’Entlebuch Svizzero

Altezza Maschio

52-56 cm

64-70 cm

44-50 cm

65-72 cm

Altezza Femmina

50-54 cm

58-66 cm

42-48 cm

60-68 cm

Peso Maschio

25-30 kg

45-55 kg

25-30 kg

50-60 kg

Peso Femmina

22-27 kg

38-45 kg

20-25 kg

45-55 kg

Le altezze minime e massime sono indicate negli Standard di razza. Il peso non viene espresso negli Standard, deriva dai dati raccolti presso allevatori in Italia e all’estero ed è puramente indicativo

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Bovaro dell’Appenzell

glia inferiore e dunque adatto ad essere inserito in un contesto più tranquillo. Socievole ed affettuoso, stabilisce con il suo branco-famiglia un rapporto speciale. Ama le famiglie numerose ed i bambini, le case dove c’è sempre qualcuno che passa e qualcuno da accogliere con molte feste. Il suo maggior difetto è la testardaggine, che il proprietario dovrebbe evitare di contrastare con la forza, ma piuttosto af­ frontare aggirando l’ostacolo e propo­ nendo alternative che aiutino a sbloccare la situazione. Tratto comune a tutti i Bovari Svizzeri è il loro animo sensibile ed è forse per questo che captano al volo gli stati d’animo dei loro proprietari. Se vivono un rapporto di rispetto e di fiducia, con un ordine gerar­ chico chiaro e coerente, sono sereni e ben disposti ad accettare le regole di una buona convivenza con gli umani e con gli altri animali. Dal punto di vista dell’aspetto, li acco­ muna l’armonia nel contrasto dei colori: bianco, nero, focato. Sembrano dipinti dalla mano di un artista ed è proprio questa perfetta distribuzione del disegno simmetrico che li rende immediatamente riconoscibili e subito familiari. Sono elementi caratteristici e distintivi: le piccole focature sopra gli occhi alle quali i Bovari Svizzeri devono il soprannome “quattrocchi”, la mascherina che illumina il muso, la pettorina bianchissima che ri­ corda l’eleganza del frac e poi i piedi can­ didi, come pure la punta della coda. Le focature sono di un marrone rossiccio

acceso e dividono il disegno bianco dal brillante nero di fondo; il mantello trico­ lore è d’obbligo per tutti, poiché la man­ canza di uno dei tre colori è considerata difetto da esclusione. Un tempo vi era maggiore severità nella distribuzione dei colori ed i cuccioli che non corrispondevano allo Standard veni­ vano eliminati. Oggi non è più così ed anche nei giudizi di esposizione vi è, ri­ spetto al passato, maggiore tolleranza per una distribuzione imperfetta, per il leg­ gero eccesso o per l’asimmetria del bianco, dato che la base di allevamento di queste tre razze non è abbastanza ampia perché ci si possa permettere di perdere alcuni soggetti, per altri versi validi ed in­ teressanti per l’allevamento. Il Bovaro dell’Appenzell ed il Bovaro dell’Entlebuch hanno il mantello corto, che nei rispettivi Standard di razza viene definito in tedesco “Stockhaar” come quello del Rottweiler e che si presenta al tatto come pelo duro e robusto, con pelo di copertura nero-brillante, corto e fitto; con sottopelo denso che può essere nero, grigio scuro o marrone per il Bovaro dell’Appenzell, grigio scuro o marrone per il Bovaro dell’Entlebuch. Per il Grande Bovaro Svizzero lo Standard richiede il pelo di copertura duro, compatto e di media lunghezza, con sottopelo dal grigio

scuro al nero. Un mantello sicuramente “da lavoro” resi­ stente alle intemperie ed in grado di iso­ lare adeguatamente l’animale dalla pioggia, dal freddo e dal caldo, ideale per questi cani di fattoria versatili sui quali i contadini svizzeri hanno sempre contato per svolgere le mansioni più disparate. La cura del mantello non richiede parti­ colare impegno, è sufficiente passare un guanto speciale di gomma per massag­ giare la cute e staccare il pelo morto. Tutti hanno proporzioni armoniche, un tronco ampio e massiccio, petto ben svi­ luppato, ossatura possente, arti robusti, diritti e paralleli, teste robuste dal cranio abbastanza largo e forte; le orecchie sono attaccate alte e pendule, a riposo aderenti alle guance, in attenzione portate in avanti con il margine anteriore inferiore che sfiora la testa. Nei primi anni del secolo scorso i Bovari Svizzeri si distinguevano soltanto per la taglia, gli Appenzeller e gli Entlebucher erano definiti “piccoli” per contrapporli ai “grandi”, Bernesi e Grandi Bovari. In un primo tempo non vi era differenziazione di razza fra i due piccoli, entrambi di ta­ glia media, robusti, versatili e molto vi­ vaci, ma con la prima stesura dello Standard del Bovaro dell’Appenzell nel

Bovaro dell’Entlebuch

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1914 furono definiti meglio gli elementi di tipicità che li distinguevano: principal­ mente la testa di forma triangolare per l’Appenzeller con orecchie piccole e trian­ golari, più arrotondata quella dell’Entle­ bucher con orecchie più grandi ed arro­ tondate e con occhi rotondi, diversa­ mente dagli altri Bovari Svizzeri che de­ vono avere gli occhi decisamente a man­ dorla. Il Bovaro dell’Appenzell è l’unico ad avere la coda attaccata alta ed arroto­ lata a forma di corno da caccia, gli altri hanno la coda attaccata in proseguimento della groppa arrotondata e portata bassa. Il classico tricolore nero-bianco-focato presenta solo per l’Appenzeller la variante avana-bianco-focato. In questo caso il tartufo sarà marrone, le focature saranno più chiare rispetto alla variante nerobianco-focato ed altrettanto lo saranno il colore degli occhi e delle mucose in gene­ rale. Anche i due più “grandi”, come era acca­ duto anche ai “piccoli”, furono inizial­ mente allevati senza distinzione, ma dal 1908 furono registrati nel libro origini svizzero (SHSB) come due razze distinte, Bovaro del Bernese e Grande Bovaro Svizzero. La principale diversità fu fin dall’inizio la lunghezza e la tessitura del pelo, poi via via si definirono le differenze di taglia, ossatura e forma della testa fino a sviluppare il tipo attuale. Dal punto di vista delle proporzioni, l’Ap­ penzeller ed il Grande Bovaro sono co­ struiti nel rettangolo 9:10, mentre nell’En­ tlebucher il tronco è leggermente più lungo e le proporzioni del rettangolo sono 8:10. Il Grande Bovaro Svizzero, come del resto anche il Bernese, ha una testa più impo­ nente con stop più marcato, mentre nelle razze più piccole la depressione craniofacciale non deve essere altrettanto ac­ centuata.

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ISCRIZIONI AI LIBRI GENEALOGICI ENCI 1988-2008

Sia nell’aspetto che nel carattere, i Bovari Svizzeri a pelo corto sono più “essenziali” e rustici del cugino Bernese. È forse per questo motivo che le tre razze a pelo corto sono meno diffuse sia nel paese d’origine che all’estero. Questa tendenza è confer­ mata anche in Italia, dove la presenza preponderante è costituita dal Bovaro del Bernese, seguita dai pochi soggetti allevati nel nostro paese per quanto riguarda i Bovari dell’Appenzell ed il Grande Bovaro Svizzero, mentre è quasi assente il Bovaro dell’Entlebuch. Silvana Vogel Tedeschi silvana.vogel@ciabs.it

In Italia le razze sono tutelate dal CIABS Segreteria c/o Tiziana Olivotto Via Meassa 270 – 32100 Belluno Tel 348.6628862, fax 0437.374509 www.ciabs.it

Diffusione dei Bovari Svizzeri in Italia a partire dall’anno di fondazione del Club Italiano Amatori Bovari Svizzeri 9

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Storia e attualità di una razza antichissima e poco nota

I guardiani dell’Impero I mastini spagnoli hanno sempre consolidato nei secoli le loro doti di fedeltà ed equilibrio. Noti ad Aristotele, descritti da Marco Polo, aiutarono gli Spagnoli nella conquista del nuovo mondo

Storia e attualità del Mastino spagnolo, un colosso della cinofilia che ha rischiato la scomparsa ed ora sta riconquistando gli spazi che gli competono. Li merita tutti perché è un cane affidabile, affettuoso con quanti si prendono cura di lui e costituisce anche la testimonianza di un “lavoro” du­ rato secoli e secoli e frutto dell’intelligenza dei selezionatori. Logico inoltre che per comprenderlo bisogna rifarsi alla sua storia che ha, in alcuni suoi aspetti, del meraviglioso ed in altri dell’incredibile. Il Mastino Spagnolo ha come antenato co­ mune a molti molossoidi il Mastino del Tibet, cane di grandi dimensioni già de­ scritto da Aristotele e la constatazione è importante per sottolineare quanto la razza sia antica. Marco Polo nel suo diario di viaggio “Il Milione” narra di aver avuto l’opportunità di vedere alcuni di questi esemplari alla corte del Gran Kan. Egli stesso li descrive, forse in modo fia­ besco, “grossi quanto un asino”. Nel corso dei secoli seguendo innumere­ voli migrazioni il Mastino del Tibet si mosse verso ovest, dove attraverso incroci, diede origine a molte sub razze (mi sia perdonato il termine). Celti e Fenici l’in­ trodussero in Spagna, anche i Romani lo portarono nella capitale come trofeo di

guerra. Da questi spostamenti presero origine, anche con contaminazioni locali, molti dei molossi oggi esistenti e tra loro và incluso anche il Mastino Spagnolo. Quando la Spagna, con i suoi Conquista­ dores, arrivò nelle Americhe, si servì di mastini come arma da guerra, e i mastini impegnati nei combattimenti ricevevano da parte del Governo un regolare stipendio da archibugiere, che veniva interamente versato al proprietario. Fernández di Oviedo e López di Gomara ci riferiscono che i conquistatori spagnoli per attraversare le selve vergini e inesplo­ rate, nonché per vigilare sugli accampa­ menti, si servirono dell’ausilio dei Mastini. Diego di Salazar portò alle Indie un mastino chia­ mato Becerrillo. Questo ebbe un figlio chiamato Leoncillo che appartenne a Nuñez di Balboa e fu il primo cane europeo che poté contemplare l’oceano Pacifico.

con il calare della sera. Ed è proprio dall’imbrunire che il nostro colosso ispanico, utilizzando un termine moderno, timbra il suo cartellino ed inizia il turno di lavoro. L’utilizzo più generale del mastino spa­ gnolo è stato come guardiano incorrutti­ bile del gregge. Grande fu la considera­ zione nei suoi confronti da parte dei gover­ nanti, i quali con un ordinanza gli assegna­ rono la stessa porzione dei pasti prevista per il suo pastore. A lui vennero assegnate le preziose pecore Merena durante le pericolose transumanze tra i monti Cantabro-Astures fino all’Extre­ madura. Nel 1270, ad esempio, il Consiglio

Riferimenti storici Il mastino spagnolo è un cane rustico, robusto, di gran simmetria, potente e voluminoso,che denota nel camminare forza ed agilità. Normalmente di natura è mite,cerca istinti­ vamente la compagnia e le carezze del suo pa­ drone, convive con i propri simili senza troppe difficoltà. Tuttavia …nascosto sotto le ceneri, conserva un ca­ rattere fiero e battagliero, sempre pronto a rivelarsi non appena viene mole­ stato o percepisce una mi­ naccia per il suo padrone, per il suo territorio e tutto ciò che esso racchiude. Questa caratteristica è no­ toriamente evidenziata

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della Mesta obbliga l’uso di mastini per effettuare le transumanze su questa tratta. La Castiglia conobbe un momento di grande ricchezza basata proprio sul com­ mercio della preziosa lana, ma questa pro­ sperità di certo non si sarebbe avuta senza l’aiuto dei mastini, ausiliari preziosissimi nel difendere il gregge dagli assalti di fa­ melici lupi e grossi orsi, che in quell’epoca invadevano la zona. Nell’antichità grandi signori al fine di con­ fermare la propria superiorità erano soliti farsi accompagnare da grossi mastini, come dimostrano i rilievi di Nabucodonosor, i quadri di Velázquez nel Museo Il Prado, e la Campana de Huesca di Casado del Alisal (Museo di Arte Moderna). Storia recente Mano a mano che il numero dei lupi si andava assottigliando il ruolo del mastino spagnolo diveniva sempre meno neces­ sario, per questo vi fu un netto calo di na­ scite tale da rasentare l’estinzione, ecco quindi che dopo anni di lustro il nostro amato molosso cade nel dimenticatoio, la sua presenza veniva relegata esclusiva­ mente in piccole aree rurali. Maria Luisa G. Sánchez-Arjona, accortasi del grave pericolo di estinzione che la razza correva, avvalendosi di un discreto numero di allevatori ed appassionati, diede il via ad una lenta ricostruzione della razza; e fu lei stessa nel 1980 a fondare la A.E.P.M.E. (Associazione Spagnola a tutela della razza). In Italia, invece, dal 1988 la razza è tutelata dal Club Italiano del Molosso. L’A.E.P.M.E. comincia a selezionare la razza cercando buone linee di sangue nei vecchi esemplari di cani delle montagne, mentre con l’apporto di incroci si è cercato di innalzare sensibilmente la qualità della

razza. Nell’Esposizione Mondiale di Dortmund (Germania) nel 1980, vennero esposti, per la prima volta oltre i propri confini nazio­ nali, esemplari di mastini spagnoli, razza che ebbe subito un grande impatto sulla cinofilia internazionale. I giapponesi offrirono notevoli somme pur di accaparrarsi esemplari vincenti, ma gli Spagnoli, ricordando le innumerevoli diffi­ coltà affrontate per la ricostruzione di una loro razza, rifiutarono. I nuovi Campioni del Mondo ritornarono così in patria. Riviste di tutta Europa iniziarono ad inte­ ressarsi attivamente al molosso spagnolo, finalmente venne riconosciuto il lavoro di tanti appassionati allevatori, che fino a

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quel momento avevano gelosamente cu­ stodito una tale bellezza cinofila senza, però, aver mai avuto la possibilità di po­ terla esibire in esposizioni oltre i confini tracciati dai Pirenei. E fu così che qualificati allevatori di mo­ lossi da tutta Europa cominciarono a chie­ dere alla Spagna esemplari di qualità per poter iniziare ad allevarli anche oltre i con­ fini spagnoli. Inizialmente le richieste superavano di gran lunga la disponibilità, poiché gli esemplari di maggiore qualità dovevano rimanere in Spagna affinché i nuovi alleva­ tori continuassero ad usufruire di ripro­ duttori sempre ottimi. Sono state altresì realizzate prove di carat­ tere ed addestramento, ottenendo sor­ prendenti risultati. Ancora oggi mastini addestrati proteggono polveriere, fabbriche, capannoni indu­ striali e proprietà. Attualmente, inoltre, personalità ed espo­ nenti della politica, dell’arte e della nobiltà si sentono al sicuro solo se accompagnati da mastini. Un giorno un carissimo amico di Madrid mi disse: “La storia di questa razza fa parte della storia della Spagna, la storia del no­ stro Mastino Spagnolo e la sua conserva­ zione rappresentano il riscatto di uno dei più importanti monumenti del nostro pa­ trimonio cino–culturale”. Pasquale Rusciano La razza in Italia è tutelata dal CLUB ITALIANO DEL MOLOSSO C/O PARMICIANO VIA R.SELLARO PICCOLO 10 80048 SANT’ANASTASIA Tel. 081-5316851

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Guida alla conoscenza di una razza che ha tanti estimatori.

Tutti i colori dell’Alano Come “nascono” le cinque tinte e in che modo si diversificano. La funzione delle melanine. I raggruppamenti del “nero”. Il mantel e il platten. Così si forma l’Arlecchino

Tutti i colori del mantello nei mammiferi sono determinati da un solo pigmento: la melanina che viene prodotta in due forme diverse: Feomelanina che conferisce una colora­ zione che varia dal crema pallido al giallo, al fulvo.

pl. Ch. Queency della Baia Azzurra

Eumelanina che conferisce una colora­ zione marrone, nera e blu (che noi ve­ diamo grigio). Il mantello bianco, invece è un non-colore in quanto costituito da peli che non contengono alcun pigmento. Eumelanina e Feomelanina, possono com­ binarsi tra loro o con peli che non conten­ gono pigmento (bianchi) con innumere­ voli modalità creando la molteplicità cro­ matica dei mantelli dei nostri cani. I colori dell’alano che sono accettati nelle

esposizioni di bellezza secondo le regole della FCI sono cinque. Prima di cominciare questa trattazione vogliamo anteporre un importantissimo concetto: un bellissimo mantello da solo non è sufficiente per fare un bellissimo cane così come un brutto mantello non

nitori è un tigrato che ha così poche tigra­ ture da sembrare un fulvo. Tigrato colore con fondo giallo oro preferi­ bilmente intenso con striature nere deli­ mitate, continue , uniformemente distri­ buite e simmetriche, maschera e unghie nere, occhi scuri. Il bianco al petto ed ai

Zeudi della Baia Azzurra – alano tigrato Campione del Mondo in carica

può togliere al cane la sua eventuale im­ portanza morfologica. Fulvo colore giallo oro preferibilmente in­ tenso, maschera nera, unghie nere, occhi scuri. Il bianco al petto e ai piedi non è deside­ rato. Dall’accoppiamento tra due fulvi na­ scono solo fulvi, non è possibile la nascita di altri colori. Se nasce un tigrato allora uno dei due ge­

piedi non è desiderato. Dall’accoppiamento tra tigrati possono nascere sia fulvi che ti­ grati. Alcuni tigrati non trasmettono ai figli la maschera perché hanno solo un effetto ottico di maschera dovuto alle tigrature ma non portano il gene della maschera, in questo caso dall’accoppiamento, per esempio con un fulvo, che sarà l’unico dei due genitori a portare il gene della ma­ schera nasceranno cuccioli fulvi\tigrati senza maschera.

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Nero che raggruppa il nero, il nero\ bianco, il mantel, il platten. Il nero colore nero lacca, occhi scuri, terze palpebre pigmentate, tartufo nero, sono ammesse macchie bianche al petto ed ai piedi. Fenotipicamente tutti i neri sono si­ mili tra di loro ma sono molto diversi nelle loro capacità riproduttive. Il nero\bianco mantello nero nettamente predominante sul bianco che può essere variamente distribuito, occhi scuri, terze palpebre pigmentate, tartufo nero . Il Mantel colore nero e bianco con il nero lacca che si estende su tutto il corpo, cranio nero con muso bianco, la striscia bianca in mezzo agli occhi è opzionale mentre è de­ siderato il collare completamente bianco così come il petto, le estremità di tutte e quattro gli arti e la punta della coda. E’ ac­

Zeta - femmina platten

cettata una piccola macchia bianca sul mantello nero così come una piccola mac­ chia nera sul collare. I mantel non possono avere nessuna macchia grigia. Il mantel spesso nasce dall’accoppiamento di due arlecchini. Incrociando il mantel con l’ar­ lecchino non si corre il rischio di avere dei cuccioli bianchi. Il nome Mantel molto probabilmente de­ riva dal fatto che il nero si estende sul corpo del cane come un mantello. In al­ cune nazioni viene chiamato Boston. Platten mantello quasi completamente bianco con grosse macchie nere arroton­ date nella regione della testa e spesso della groppa. Arlecchino: l’alano è l’unica razza con questo mantello, la base del colore e’ il

bianco puro senza moschettature con macchie nero lacca, irregolari, uniforme­ mente distribuite, idealmente della gran­ dezza di un pugno e non troppo vicine tra di loro. Sono ammesse, ma non desiderate, delle piccole macchie grigie. Il tartufo solo parzialmente pigmentato o depigmentato, le terze palpebre e le labbra depigmentate e gli occhi chiari o azzurri sono tollerati sopratutto nei soggetti con forte preva­ lenza del bianco sul nero. Nell’Alano: esiste un locus “H” (harle­ quin), che si esprime solo in presenza di “M“il gene merle e produce il mantello ar­ lecchino (fondo bianco, macchie nere). Sembra presente solo nella razza Alano Tedesco (e forse era presente nell’ Harlequin Pinscher ormai estinto). Cambia il mantello a fondo grigio chiazzato di nero

che l’uniformità del materiale originale Dall’accoppiamento di due arlecchini pos­ sono nascere cuccioli neri, arlecchini, mantel, neri\bianchi, platten, merle, e bianchi. Due arlecchini incrociati tra di loro pos­ sono produrre o non produrre arlecchini. Due arlecchini incrociati tra loro possono produrre cuccioli bianchi che a volte sono sordi e\o ciechi Alcuni arlecchini hanno un mantello con tanto nero da sembrare dei mantel. La dif­ ferenza può essere fatta da qualche, anche piccolissima macchia grigia (merle). Blu (e Neri da Blu) colore blu acciaio senza riflessi gialli o neri. Gli occhi chiari e piccole macchie bianche al petto e ai piedi sono tollerate, mentre il bianco esagerata­ mente presente è considerato un difetto.

Sun della Baia Azzurra - femmina arlecchina - campione del mondo in carica

in fondo bianco chiazzato di nero (man­ tello arlecchino). h Recessivo è responsabile del normale colore merle (fondo grigio, chiazzato di nero) Questo locus, di recente scoperto, spiega il “mistero” del mantello grigio porcellanato (o merle) sempre, o quasi, presente nelle cucciolate di arlecchini. Infatti tutti gli Alani in grado di trasmettere il gene “H”, sono eterozigoti “Hh” e trasmettono a parte della progenie l’allele recessivo h, responsabile dell’indesiderato mantello merle a fondo grigio. Il nome arlecchini deriva dal personaggio di fantasia che era così povero che i suoi vecchi vestiti erano così tanto rammendati e rappezzati da perdere sia il loro colore

Dall’accoppiamento tra due blu nascono solo blu. Il blu è un colore diluito di conse­ guenza i cuccioli nati da due blu avranno generazione dopo generazione occhi e tar­ tufo sempre più chiari, per questa ragione l’immissione periodica di sangue nero da blu è consigliata. Dall’accoppiamento tra un nero ed un blu nasceranno anche cuccioli blu solo se il genitore nero è portatore del gene blu e dunque nel suo pedegree ci sarà almeno un parente blu. Tutti i cuccioli neri nati da questo accoppiamento sono portatori del gene recessivo blu. Da due genitori neri portatori del gene recessivo blu nasce­ ranno anche cuccioli blu. Un occhio attento potrà distinguere un nero da blu da un nero da arlecchino valu­

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Cuccioli mantel Baia Azzurra

tando le sfumature del colore del mantello, la più o meno accen­ tuata presenza di bianco ed il colore degli occhi. Il sesto colore dell’alano è il grigio e nero a volte con bianco chiamato anche Merle. Questi soggetti sono da sempre esclusi dalla riproduzione ma questa regola non ha contribuito a far di­ minuire il numero dei grigio\neri nati nelle cucciolate di neri\ar­ lecchini per il motivo esposto nella descrizione del mantello ar­ lecchino. L’incrocio di due merle spesso produce cuccioli bianchi sordi e\o ciechi (omozigoti MM). Ksenija Oseli Patrizio Donati Medici veterinari

Giovane maschio nero/bianco

Pl. Ch. Pole position della Baia Azzurra Valdez della Baia Azzurra – maschio blu – campione del mondo in carica

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PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO SOCIALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Premiati i cinofili UCIS. Riconosciuto uffi­ cialmente da Giorgio Napolitano l’alto va­ lore sociale e pratico del loro intervento per il luttuoso terremoto in Abruzzo In occasione della festa del Volontariato il 4 dicembre al Quirinale con il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, erano presenti due unità cino­ file dell’UCIS - Unità Cinofile Italiane Soccorso -, che con il loro intervento in Abruzzo hanno contribuito alla salvezza di molte persone travolte dalle macerie. L’UCIS sotto l’egida dell’ENCI ha saputo porsi ai vertici del soccorso con unità cino­ file raggiungendo quei traguardi di valore e di preparazione che la distingue anche a livello internazionale. Gli oltre 130 gruppi con oltre mille iscritti, appartenenti all’UCIS dislocati su tutto il territorio nazionale, fa sì che si possa ga­ rantire un intervento rapido la dove è ne­ cessario portando un valido contributo nella ricerca di persone, non solo travolte da macerie, ma anche disperse in mon­ tagna o in zone impervie. In questi anni l’UCIS ha saputo dare lustro alla cinofilia italiana, dimostrando di es­ sere in grado di raggiungere i più alti livelli di professionalità in un settore che non permette superficialità o pressappo­ chismo.

Al Presidente Bruno Piccinelli, va un rin­ graziamento perché in questi anni ha sa­ puto con la sua tenacia, perseveranza e capacità, portare l’UCIS ad essere apprez­ zato non solo dagli addetti ai lavori ma anche da Enti ed Istituzioni. Va ricordato che l’UCIS è una “Associazione Nazionale” riconosciuta dalla Presidenza

del Consiglio dei Ministri. Questo riconoscimento sicuramente molto importante e prestigioso non sarà certa­ mente l’ultimo, perché la passione cinofila unita alla solidarietà è una miscela esplo­ siva che produrrà sempre nuove iniziative e ci farà crescere sempre di più. Sonia De Francesco

Il Presidente Giorgio Napolitano con un rappresentante dell’UCIS

Gli istruttori UCIS si aggiornano a Verolanuova L’avvocato Maurizio Romanoni spiega i segreti dell’Obedience

Entusiasmo da parte degli istruttori UCIS per lo stage di aggiornamento che si è te­ nuto a Verolanuova (BS) il 28 e 29 no­ vembre scorso. In questa sessione di aggiornamento, il docente è stato Maurizio Romanoni, per­ sonaggio ben noto nel mondo della cino­ filia ed in particolare nell’ obedience. Avvocato per lavoro, conduttore, educa­ tore e istruttore cinofilo per passione; il suo binomio vanta la presenza per diversi anni nella squadra nazionale italiana di obedience e diverse presenze ai mondiali, uomo affascinante e carismatico ha sa­ puto, con la collaborazione dei suoi mali­ nois, trasmettere il suo modo di vivere il cane e il suo significato dell’obedience , calandola e adattandola alla realtà delle unità cinofile da soccorso. Il pensiero di molti infatti, era che la mag­ gior parte degli istruttori, e quindi delle

loro unità cinofile, aveva qualche lacuna per quanto riguarda le prove di obbe­ dienza e ostacoli (alla luce soprattutto degli esami operativi ENCI), probabil­ mente trasmesse loro male o con metodo­ logie superate. Anche il primo mondiale dei cani da soc­ corso tenutosi lo scorso anno a Zatec, ne è stata la dimostrazione, dove il team ita­ liano sebbene nelle prove di ricerca sa­ rebbe potuto salire sul podio, ha perso punti nelle prove in questione. A questo proposito, ricordo inoltre che il prossimo anno la seconda edizione dei mondiali FCI delle unità cinofile da soccorso si terrà in Italia! Ed ecco perché il presidente, Bruno Piccinelli, ha voluto proporre uno dei mi­ gliori tecnici a tal riguardo. Romanoni in­ fatti ha proposto ai conduttori/istruttori non solo le tecniche corrette, ma l’ap­

proccio e la filosofia migliore per affron­ tare le basi di questa disciplina, perché è vero che in protezione civile non serve tanta perfezione, ma è altrettanto vero che a parità di tempo investito per insegnare alcuni esercizi, si potrebbero ottenere dei risultati migliori eseguendoli con piacere, sia da parte del conduttore che, soprat­ tutto, del cane . Obedience come gioco e come interazione col cane, per determi­ nare il nostro ruolo di capo branco e per far crescere il nostro rapporto col lui, fino a raggiungere, anche così, l’empatia con il nostro compagno a 4 zampe. Romanoni ha saputo così dimostrare, direttamente sul campo, come riuscire, utilizzando il clicker e qualche prezioso accorgimento, a risol­ vere alcune problematiche degli istruttori UCIS, divertendosi e ottenendo un cane carico e ben motivato. S. D.

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L’importanza dell’educazione sin dal primo mese di vita

Da cucciolo a bravo cane L’apprendimento dell’inibizione al morso. L’insegnamento della madre. L’integrazione con le persone. L’addestramento. La gerarchia alimentare

E’ fondamentale che il cucciolo apprenda a controllare il morso. A 5-6 settimane cominciano a spuntare i primi denti e proprio da questo momento il cucciolo tende a fare male agli altri cuccioli mentre giocano durante la poppata. Quando in­ fatti i cani mordicchiano, e la pressione è legata alla loro eccitazione, non esiste il controllo. Se un cucciolo morde il fratello e questo piange, il pianto suscita una reazione della madre, che interviene e ringhia al responsabile. Subito si instaura un si­ stema: il cucciolo che morde allenta su­ bito a presa quando l’altro piange perché sa che arriva la madre. Proprio in questo modo impara a controllare la pressione dei denti secondo la reazione dell’avver­ sario: è il morso inibito! Il morso inibito è determinante durante le aggressioni quando due cani si scontrano per qualsiasi tipo di motivo. Il più forte afferra con i denti l’altro per controllarne le reazioni, ma lo lascia su­ bito quando l’avversario assume una po­ sizione di sottomissione. Se non ci sono problemi comportamentali o condizioni di vita disturbate dall’uomo, non si verifi­ cano quasi mai combattimenti mortali fra cani. La cagna gioca un ruolo molto im­ portante, insegna ai piccolo a controllare i morsi, quando gioca con loro e le sue” le­ zioni” servono anche a favorire il con­ trollo motorio, cioè la capacità del cuc­ ciolo di dominare la propria motricità. Il piccolo gioca sempre, sembra instanca­ bile, prende le orecchie, la coda e tutto ciò che riesce a mordicchiare della madre, finché questa lo afferra con i denti, rin­ ghia forte e lo tiene fermo fino a quando il cucciolo smette di muoversi. Appena si ferma la cagna lo lascia.

E’ questa una tappa fondamentale tanto che ci si è accorti che i cuccioli che non attraversano questo periodo di maturazione possono sviluppare un quadro clinico piuttosto grave definito sindrome di ipersensibilità e iperattività, tipica dei cani che reagiscono al minimo rumore e hanno una motricità priva di coordinazione. Sicuramente sono presenti in questi indi­ vidui fattori di vulnerabilità genetica, ma cattive condizioni di allevamento e di educazione ne favoriscono l’aumento. Spesso gli allevatori pensando di aiutare le madri, creano problemi ai cuccioli, che si ritrovano soli, numerosi in un ambiente isolato senza alcun elemento regolatore. Anche proprietari inesperti allarmati dai giochi dei cuccioli, a volte intensi, preoc­ cupati che il cucciolo possa essere troppo rude con un altro, possono provocare un intervento nel momento sbagliato che potrà ostacolare l’apprendimento della risposta corretta. La socializzazione e l’addestramento Per una corretta comunicazione è impor­ tante la capacità di dare e interpretare i segnali appropriati di pacificazione, di avvertimento del pericolo e di un atteg­ giamento che dovrebbe ridurre l’aggressi­ vità in queste situazioni. Spesso il cuc­ ciolo viene addirittura preso in braccio e confortato, togliendogli l’opportunità di imparare l’importanza di stare disteso immobile o mostrare la regione inguinale ad un compagno di giochi troppo vio­ lento, inoltre una risposta di paura po­ trebbe venire ricompensata dal proprie­ tario. Un cucciolo deve aver avuto la possibilità

di giocare con la bocca, ma non deve rice­ vere un’educazione troppo tollerante, che gli consente di giocare mordendo persone o cani in quanto potrebbe diventare un cane che non riesce a controllarsi e in se­ guito potrebbe infliggere danni anche in scontri poco importanti. Il periodo della socializzazione è un pe­ riodo molto importante, che inizia con lo sviluppo dell’udito (tra il ventunesimo e il ventottesimo giorno)e si conclude con la pubertà (18 mesi). Il cane impara a vivere con gli altri, si separa dalla madre e acca­ dono vari stravolgimenti nella sua vita. Purtroppo la maggior parte dei problemi nel rapporto tra uomo e cane comincia proprio in questa fase. La socializzazione per il cane dovrebbe iniziare con i suoi simili e grazie all’inse­ gnamento della madre. In sostanza, do­ vrebbe già avere inizio presso l’allevatore, prima di essere adottato dal nuovo pro­ prietario. Il contatto con la madre diventa meno frequente, sostituito da maggiori interazioni di gioco con i compagni della stessa cucciolata. Diventano frequenti i segnali sociali come scodinzolare, solle­ vare l’arto anteriore, comunicare la vo­ lontà di giocare, anche il comportamento aggressivo verso i fratelli è frequente, come ringhiare,il mordere la nuca,il muso, altre parti del corpo. Spesso si sentono i guaiti di dolore, quando le morsicature sono forti. Verso la quinta settimana i pic­ coli corrono tutti insieme; alla settima si verificano attacchi di gruppo verso un elemento particolare. In genere alla ot­ tava il cucciolo viene adottato da una fa­ miglia umana e, nella maggior parte dei casi, il cosiddetto “periodo di socializza­ zione” si realizza in mezzo agli uomini. E’ a questo punto indispensabile “educare”

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il cucciolo. L’educazione è per il cane l’insieme dei meccanismi di acquisizione necessari per l’adozione di un comportamento canino, quando diventerà adulto. Educare un cucciolo significa farlo diventare un bravo cane in un mondo di cani. Poiché il cane vivrà in mezzo agli uomini dovremo insegnargli ad integrarsi in modo da non essere rifiutato. L’addestramento consiste,invece, nell’insegnare al cucciolo alcune capacità che non hanno significato per il cucciolo, ma sono utili per poter convivere con l’uomo. L’educazione deve seguire un preciso pro­ getto legato alle capacità di acquisizione del cucciolo tenendo ben presente che alcune competenze sono più facili da im­ parare ad una certa età. Più tardi il cane farà più fatica ad impararle, (come ad esempio l’apprendimento della “inibi­ zione del morso”). Bisogna dunque seguire un calendario. Il cucciolo in alcuni momenti della sua vita

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ha nel suo sistema nervoso una grande capacità di apprendimento: sono le fasi di maturazione di alcune strutture neurolo­ giche, chiamate periodi critici, e sicura­ mente bisogna approfittare di tali pe­ riodi. L’ambiente gioca un ruolo molto impor­ tante nell’educazione del cane, tanto che può arrivare ad annullare le predisposi­ zioni genetiche. Sembrerebbe che la ge­ netica intervenga solo per il 20% sullo sviluppo comportamentale. Nel periodo di socializzazione, tra le 3-4 settimane e le 6-7 settimane sembrerebbe non succedere niente di straordinario : si accentuano i progressi avvenuti durante il periodo di “transizione”, il cucciolo cam­ mina spedito, emette dei segnali postu­ rali. Ma questo è comunque un momento molto importante soprattutto perché av­ viene un cambiamento sostanziale nell’alimentazione. Infatti questo periodo corrisponde allo svezzamento e dal punto di vista del comportamento compare un nuovo elemento della vita canina, finora

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sconosciuto al cucciolo:la gerarchia ali­ mentare. E’ molto importante che si verifichi l’acquisizione della gerarchia alimentare, in quanto permette, in una fase successiva, di far regredire l’ aggressività del cucciolo che aumenta proprio nel momento dello svezzamento, altrimenti ne risulteranno animali che conservano un comportamento primario di competizione nei confronti del cibo e un atteggiamento piuttosto violento. E’ piuttosto diffusa la situazione in cui i cuccioli di due mesi ringhiano quando ci si avvicina al loro cibo. In questi cuccioli potrebbero verificarsi disturbi che ven­ gono classificati sotto il nome di dissocia­ lizzazione primaria, che li porta a reagire in maniera rudimentale e ad imposses­ sarsi subito di ciò che risulta loro partico­ larmente gradito. Giusy Mazzalupi specialista in comportamento animale ETOVET (Gruppo di Ricerca in Fisiologia Veterinaria e Etologia, Università di Pisa)

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La therapy dog per combattere l’autismo

Il cane rompe il silenzio Solo il quattro zampe entra in sintonia con chi è destinato a non farsi comprendere

Incontriamo Francesco alla scuola ma­ terna, è inverno. Un paesino di montagna, ordinato e pulito. Maestre gentili che ci hanno chiamato per un progetto di Therapy dog. Aule piene di giochi. Bambini colorati, vivaci, allegri e spensie­ rati. Francesco non gioca con loro perché quando ha una crisi, urla così tanto che bisogna tapparsi le orecchie. Cerca di sbattere la testa contro il muro, si morde le mani e piange, disperatamente. È un bimbo autistico, (anche se a prima vista si potrebbe confondere con gli altri bam­ bini, dato che non presenta alcuna disabi­ lità fisica), non possiede linguaggio e cerca di comunicare a modo suo col mondo esterno, ma noi umani, stentiamo a comprendere. A volte, spintona i compagni, li fa cadere e così per evitare ulteriori danni, gioca con la sua maestra di sostegno e la sua assi­ stente. Farlo stare seduto è un’impresa, cercare la sua attenzione è altrettanto dif­ ficile. Insegue i suoi pensieri, sorride. Non smettiamo mai di parlare con lui, che ca­ pisce ogni cosa ma non è in grado di resti­ tuire una risposta comprensibile alla mente umana. Le prime sedute sono con Mascotte, una bassotta a pelo duro. Lei nel cestino, sulla cattedra, e lui a girarle intorno alla velocità della luce: ogni tanto, una sosta fugace per una carezza e un mezzo sorriso: non ha paura dei cani, e questa è già una bella notizia! Siamo andati avanti così per qualche se­ duta: carezze sempre più convinte, sor­ risi, una spazzolata, un bocconcino dato

con la mano aperta, allungata e la testa girata dall’altra parte. Mascotte non lo perde di vista e quando si avvicina, sco­ dinzola tutta, gli lecca la mano. Abbiamo cominciato a cronometrare quanto tempo riusciva e stare seduto: in minuto, due minuti… Dopo tre mesi abbiamo cam­ biato cane, per stimolarlo di più; con noi un samoiedo maschio, Ravel. Il primo in­ contro è stato sorprendente: lo ha abbrac­ ciato, tirandolo a sé con un grosso sospiro ed un sorriso. Nel giardino della scuola, Francesco a correre senza tregua e a ri­ dere forte, Ravel a inseguirlo, spingendolo in tondo, quasi a radunarlo: sembrava si conoscessero da sempre. Verso la fine della primavera, abbiamo chiesto alle maestre di poter lavorare con un piccolo gruppo di coetanei. Ci siamo messi in giardino, sotto un albero. Ravel a dare leccate a tutti i piccoli, loro a ridere e a fare domande sulla razza, sul mantello. Poi, tutti con la spazzola in mano ad aspettare il proprio turno… uno alla volta. Cinque bambini e un cane, seduti sotto un albero, e una speranza nascosta: che Francesco aspetti il proprio turno senza scappare via. Abbiamo ricominciato a cronometrare: tre minuti, quattro minuti… e siamo arri­ vati a dodici. A fine giugno, dodici minuti con Francesco seduto sotto l’albero, in mezzo ad altri bambini mentre aspettava il proprio turno per spazzolare Ravel. Intervalli di tre minuti per poter ripren­ dere il turno, nel frattempo, guardava gli

altri, guardava il cane, sorrideva, si per­ deva nei suoi pensieri, ma restava lì. Ci sono voluti mesi per arrivare a questo. La presenza del cane lo tranquillizzava, lo faceva interagire con l’ambiente esterno in maniera gratificante. I suoi compagni lo guardavano con aria differente: com­ menti speciali da bambini speciali: “Sai che Francesco sa spazzolare Ravel?” … Lo porta anche al guinzaglio…quando c’è il cane, Francesco non grida……perché quando grida, io mi tappo le orecchie… “Ma questo cane, è di Francesco? “No, ri­ spondo io”. La bimba mi guarda perplessa, e continua: “Però, viene per lui!” Si - dico io- viene per lui. Mi guarda soddisfatta, ha appena cinque anni, ma ha già capito tutto. Nel frattempo, incontro la madre. Una donna forte, risoluta. È contenta del pro­ getto perché porterà nuovi stimoli ma è anche convinta che Francesco non abbia grande interesse per gli animali. A casa, hanno provato di tutto: coniglietti, tarta­ rughe, canarini, criceti; lui li guarda un po’, ma poi perde subito interesse. Però, hanno un cagnolino, un meticcio. Alla mia domanda, di come sia il rapporto tra Francesco e il cane, la madre ci deve ri­ flettere un po’ su, e poi, come se avesse realizzato solo un quel momento, esor­ disce così: “A dire il vero, sono sempre insieme. E continua:” Il nostro giardino è molto grande, comprende anche la vigna… è tutto recintato… d’estate, quando lo perdo di vista… chiamo il cane… e da dove arriva lui,… Francesco è là… è così

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tutte le volte…”. L’anno successivo, sempre alla scuola ma­ terna otteniamo il piccolo gruppo durante tutte le sedute. Francesco lavora bene. Spazzolare, portare al guinzaglio, dare i bocconcini, lanciare la palla… aspettando il proprio turno. Non tutte le sedute sono uguali. Bisogna sempre parlare, interes­ sarlo, catturale la sua attenzione. Capire quando è stanco, quando non è il caso di insistere. Se arriva una crisi, cercare di superarla come meglio si può, e Ravel a guardarlo e a leccargli le lacrime dalla faccia. Il terzo anno Francesco va in 1° elemen­ tare. L’insegnante di sostegno è poco inte­ ressata alla Therapy dog. Ci taglia il pro­ getto: solo 10 sedute. Una maestra ci manda qualche bambino durante l’ultima parte di ogni seduta seduta. Francesco è contento. Quando spazzoliamo o accarez­ ziamo, contiamo sempre , per dare mag­ giore interesse all’azione. Lui lo sa perfet­ tamente. Con la bocca, mima il nome dei numeri, non esce alcun suono… è il suo modo di partecipare, e noi, tutti con gli occhi lucidi ad osservare. La scuola elementare di Francesco, per una casualità del destino, si affaccia diret­ tamente sul giardino di casa sua. Una maestra ci racconta: “Quando Francesco in preda ad una crisi urla e si dispera, il suo cane, dall’altra parte della strada, dietro la recinzione, prende a correre in su e in giù, abbaiando come un disperato. Così, quando Francesco si calma, lo pren­ diamo in braccio e apriamo la finestra per farglielo vedere; allora, il cane smette su­ bito di abbaiare, scodinzola e sembra che pianga anche lui”. Abbiamo girato un lungo filmato. Lo ab­ biamo montato con le fasi più salienti delle ultime sedute. La madre mi ha con­ cesso l’autorizzazione scritta per la vi­ sione in ambito scientifico, affinché altre mamme possano conoscere questa te­ rapia. L’ho mostrato a Tokyo, durante l’ultima Conferenza Mondiale sulle Attività e

Terapie Assistite con Animali. L’emozione è stata forte. Una ricercatrice olandese, dell’Università di Utrech ha voluto sapere come avevo fatto a tenere alta l’attenzione con un bambino così difficile e per così tanto tempo. Le ho risposto così: “Ho im­ parato ad aspettare le risposte di Francesco, ad osservare i suoi sguardi, i suoi movimenti. Ho cercato di ascoltare i suoi silenzi e le sue urla disperate. Ho cercato ostinatamente di entrare in sin­ tonia con lui. E lo potuto fare osservando e imitando i miei cani, un bassotto e un samoiedo, apparentemente così diversi tra loro ma, come tutti i cani , in grato di abbattere le barriere del “comune umano sentire” e in grado di sintonizzarsi sulla sfera affettiva di un bambino che vede il mondo in maniera diversa da noi”. L’autismo è fonte continua di ricerca, di­

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battiti e sperimentazioni. L’origine è sco­ nosciuta, contesa tra patologia psichia­ trica e/o disturbo alimentare da intossica­ zione da metalli pesanti, come sostiene il DAN (Defeat Autism Now)*. Le terapie sono affidate agli esperti; tra le cure palliative la therapy dog si sta con­ quistando un spazio sempre più ampio poiché la presenza e l’interazione con i cani, purché sia ben strutturata e soste­ nuta da un progetto, genera rilassamento, induce interessamento, senso di collabo­ razione e migliore gestione dello spazio tempo in soggetti di qualsiasi età , colpiti dalla sindrome di autismo che mostrino interesse nei confronti dei cani. Renata Fossati www.fossatirenata.it 1- continua * www.genitoricontroautismo.org

TUTTI I RISULTATI DI UNA RICERCA USA

La terapia assistita con animali, altrimenti definita “therapy dog” aiuta a stimo­ lare il benessere psico-fisico dei pazienti. Gli scienziati del Department of Medical Center Information Systems presso la Loyola University Health System (LUHS), hanno sviluppato un nuovo studio che favorisce il totale recupero nei pazienti che hanno subito un intervento chirurgico o un trapianto, sia a livello fisico che psichico e riduce il ricorso ai farmaci antidolorifici nella misura del 50%. I risultati sono stati presentati alla 18a Conferenza Annuale dell’Interna­ tional Society of Anthrozoology and the First Human Animal Interaction Conference (HAI) tenutasi a Kansas City dal 20 al 25 ottobre 2009 L’impiego dei cani ha permesso anche di migliorare significativamente la qualità della vita nei pazienti affetti da: autismo, sclerosi multipla, lesioni al midollo spi­ nale o paralisi cerebrale, distrofia muscolare e sindrome di Down. Lo studio fa parte di un più ampio programma di assistenza promosso già più di dieci anni fa e che vede coinvolte la dr.ssa Julia Havey e la collega dr.ssa Frances Vlasses, entrambe amanti degli animali, che hanno iniziato ad allevare cuccioli di cane per il programma denominato Canine Companions for Independence (CCI). «L’evidenza suggerisce che la terapia animale-assistita (AAT) può avere un effetto positivo sul benessere psicosociale, emozionale e fisico dei pazienti. E i dati so­ stengono ulteriormente questi vantaggi e supportano l’idea di ampliare l’uso della pet therapy nel recupero», ha dichiarato la dr.ssa Havey commentando lo studio. Le due scienziate ritengono che la terapia animale assistita possa divenire, in ultima analisi, uno standard di cura per la guarigione. (lm&sdp)

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Erano allevati dal nobile che divenne il patrono dei Nembrot

I Segugi del santo cacciatore Hanno un fiuto formidabile ed una voce che somiglia alla sirena di una nave. Di bellezza scultorea sono formidabili per rintracciare le persone scomparse

Il bloodhound, il cui vero nome è Chien de Saint Hubert, essendo di origine belga, è sicuramente una delle razze più antiche. La leggenda vuole che sia stato François Hubert, ricco signore che abitava nelle Ardenne, il primo ad allevare questi cani; si narra infatti che andando a caccia il Venerdì Santo dell’anno 687 abbia avuto la visione di un cervo con una croce lumi­ nosa tra le corna, e da quel momento abbia lasciato le sue ricchezze e abbia fon­ dato un’abbazia in quella regione, dedi­ candosi tra l’altro all’allevamento di questi cani. Ogni anno, la prima domenica di set­ tembre, nella città belga che porta il nome del Santo patrono dei cacciatori, si svolge una bellissima manifestazione; al mattino nella Cattedrale c’è la Messa solenne: i bloodhound sono gli unici ammessi sul sagrato transennato, assieme ai suonatori di corno e alle Confraternite dei cacciatori; i cani di sant’Uberto entrano poi in chiesa e sono autorizzati a stare sull’altare dietro al Vescovo che officia la funzione; questa prevede la benedizione del pane che viene poi distribuito oltre che alle persone anche

ai cani, addirittura il Vescovo al termine della funzione esce sul sagrato per dare la benedizione agli animali che non sono potuti entrare in chiesa. Nel pomeriggio poi c’è la rappresentazione della vita di Sant’Uberto,e tra le varie scenografie spet­ tacolare è quella con i cani che sfilano

maestosi. Appartiene al 6° gruppo, “Segugi e cani per pista di sangue”; è un cane da muta e quindi anche in famiglia tende a cercare la persona che riconoscerà come capo: è molto importante quindi che trovi un pa­ drone che sappia usare il proverbiale “pugno di ferro in guanto di velluto”, ov­ vero che sappia unire bontà e accondi­ scendenza a severità e comando. Sono cani solitamente non aggressivi, molto af­ fettuosi, anche con i bambini si lasciano fare di tutto, sempre nei limiti del rispetto, e tenendo presente la mole del cane, che con una codata affettuosa potrebbe inav­ vertitamente far cadere il bambino stesso. Meglio sicuramente che vivano in una casa con giardino e che facciano molto movi­ mento: anche nelle passeggiate bisogna tenere presente che è un segugio, per cui il naso sarà sempre a terra, il braccio che tiene il guinzaglio sempre in tensione e la propensione all’ubbidienza pressoché nulla, fintanto che segue un odore interes­ sante. Hanno un naso eccezionale, netta­ mente superiore a ogni altra razza, un’altra loro comune definizione difatti è “un naso dietro a un cane”, vengono quindi utiliz­ zati, fortunatamente sempre con maggior frequenza, per la ricerca di persone scom­ parse, essendo in grado di seguire una traccia vecchia di molte ore, addirittura giorni, niente li ferma, né corsi d’acqua, né altri odori che non siano quelli della per­

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sona che sta cercando. Il Soccorso alpino li sta addestrando e uti­ lizzando già con moltissime soddisfazioni: sono chiamati cani molecolari perché con il loro naso “unico” seguono le molecole di odore rilasciate nell’aria. Il loro aiuto nella ricerca di persone scomparse è importan­ tissimo, perché riescono a dare una dire­ zione in cui seguire la traccia; il bloo­ dhound viene sempre tenuto al guinzaglio lungo ed è praticamente lui che indirizza il conduttore e non viceversa come accade ad esempio nei cani da superficie che rice­ vono ordini di direzione. E’ usato anche come cane da caccia per grossa selvaggina, nella fattispecie il cinghiale, o per seguire la traccia di sangue lasciata da animali selvatici feriti, per i bloodhound è vera­ mente una dote innata. La caratteristica più evidente è la voce: più che un abbaio ricorda la sirena di una nave, è profondissima e potente; per contro non sono cani che abbaiano senza

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cambia due volte all’anno, anche in questo caso basta una bella strigliata e il nostro esemplare è pronto anche per le esposi­ zioni. Patiscono più il caldo che non il freddo, per cui possono benissimo dor­ mire in cuccia fuori casa anche d’inverno. Le cucciolate mediamente contano diecidodici cuccioli; la vita si è molto allungata rispetto ad anni fa, purtroppo però è sempre limitata ai dieci massimo dodici anni. Bisogna pensarci bene prima di prendere un bloodhound: tenere presente che la crescita da cucciolo ad adulto è ve­ locissima, e in men che non si dica ci si ri­ trova con un cagnone di notevoli dimen­ sioni, che produce bava in quantità. Ma quando lo si ha, quando si riesce a instau­ rare con lei/lui quel feeling che ti permette di capirti solo a guardarsi negli occhi, al­ lora non si cambierà più razza: quello che riesce a dare un bloodhound in termini di affetto, fedeltà, compagnia è veramente una ragione per la quale vale la pena di diventare proprietari di questi meravigliosi cani. Dorina Sarale

avere una ragione precisa. L’altezza al gar­ rese per i maschi è di 68 cm, per le fem­ La razza in Italia è tutelata dal mine 62 cm con tolleranza di 4 cm in più o Chien de StHubert-Bloodhound Club in meno; testa ben formata, grande in tutte Presidente Pier Luigi Rolandi le sue dimensioni tranne che in larghezza, Via Pilerno 10 protuberanza occipitale molto pronun­ 56028 San Miniato (Pi) ciata, caratteristica proprio della razza, tel 0571408016 labbra particolarmente lunghe e pendenti, piedi da gatto, orecchie lunghis­ sime, tanto che, portate in avanti, devono superare di buona misura il tartufo, pelle e rughe in abbon­ danza, coda portata in curva elegante e più in CAC alto della linea del dorso, bava… quanto basta. I colori del mantello sono il nero focato, il rosso e il fegato. Sono cani rustici Presso “Ente Fiera” di Forlì che non necessitano di to­ Via Punta di Ferro - 47100 Forlì elettatura, il pelo è corto e

40° ESPOSIZIONE NAZIONALE DI FORLI’

7 febbraio 2010

(uscita autostrada A14 Forlì direzione Centro)

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“QUALE FUTURO PER L’ALLEVAMENTO DEL CANE DI RAZZA?”

Sabato 13 febbraio 2010 Forlì Sala Convegni Hotel Globus City

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A Gujan Mestras, sulle rive dell’Atlantico la 32esima edizione della Nationale d’Elevages

Breton, vince l’Italia

Clamoroso risultato dei concorrenti tricolori che si aggiudicano numerosi titoli e si impongono ancora una volta all’attenzione internazionale dei tecnici

Miglior gruppo riproduttore

La meta è una cittadina sulle coste dell’Oceano in provincia di Bordeaux, nel bacino di Archassonne: Gujan Mestras. È circa un anno da quando, a Genouilly alla N.E. 2008, abbiamo deciso di partecipare. La spedizione è composta da Andrea Preto dell’Allevamento di Val Grossa con Vento di Val Grossa, Venda di Val Grossa Cika di Val Grossa, Cirus de Sources Claires, Dea; Rosa e Danilo Bò con Ufotto di Val Grossa, Den di Val Grossa, Bracco de Sous le Viviers; Mauro Gianesini con Baroud de Sous le Viviers, Balì de Sources aux Perdix; Dario Melotti con Chendy di Val Grossa e Riccardo Papini con Betty. Completa l’equipe Giuseppe Crespi. La sensazione che provo ogni volta che attraverso questo Paese è che, abbando­

nate le arterie principali, si entri imme­ diatamente in una natura che pare quasi selvaggia, antropologicamente poco con­ taminata, le strade si svuotano, i terreni diventano estesi e senza costruzioni;gli ultimi 45 chilometri li abbiamo percorsi tra foreste e radure incrociando una sola automobile! Dai dettagli ci si rende conto immediata­ mente quale attenzione e sforzo si sia profuso nell’organizzazione di questo evento, la cura dei particolari, il gesto, la parola che i rappresentanti ufficiali del Club Francese e del comitato organizza­ tore hanno con ciascun ospite sono indi­ catori della volontà che tutto sia perfetto. Pian piano il luogo si popola di persone convenute da tutta la Francia e da molti altri Paesi per il “piccolo grande cane da

ferma”, amatori sconosciuti, piccoli alle­ vatori, grandi e conosciutissimi allevatori, dresseur e giudici. Tutti insieme a parlare, confrontarsi e condividere la stessa pas­ sione. Allevatori storici della razza, come Saint Lubin, Keranlouan, Sources Claires, Pigenettes, e centinaia di soci, che hanno partecipato all’assemblea annuale del Club e che si fermeranno alla serata di Gala e con il loro soggetto all’esposizione del giorno successivo. Anche in questo si coglie la diffusione di un concetto di cinofilia che non appar­ tiene ad un ristretto numero di persone o allevatori, ma che viene vissuto in modo partecipativo, attivo e emotivamente in­ tenso, anche da chi possiede uno o due soggetti.

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È molto presto quando arriviamo, tanto da poter mettere i furgoni a “solo” due­ cento metri dall’ingresso ed un poco di tensione agonistica traspare dai visi e dai gesti, le gabbie messe a disposizione dall’organizzazione sono posizionate in un bosco ad alto fusto in modo da per­ mettere ai cani di stare all’ombra tutta la giornata ed evitargli di soffrire il caldo. Il giudizio

Sulla tavola davanti ai gazebo dei giudici tutti i soggetti vengono identificati, misu­ rati al garrese, controllata la dentatura, le orecchie, piedi, testicoli etc. Il giudice comincia così il suo giudizio, innanzitutto col cane in stazione poi, lo fa muovere ed esclude dal ring i concorrenti ritenuti da qualifiche inferiori all’eccel­ lente motivando la sua scelta al condut­ tore; restano così nel ring solo gli eccel­ lenti (27 femmine bianco arancio su 34 iscritte) si comincia così a camminare e dopo 4/5 giri di ring vengono estratti pro­

In altri ring Andrea e Danilo avranno ri­ sultati ben più importanti e lusinghieri, ma loro sono avvezzi a platee e successi (anche in questa manifestazione i titoli di miglior femmina, miglior giovane, miglior campione saranno appannaggio loro); Finiti i giudizi individuali ci si prepara alle competizioni pomeridiane per stabilire i migliori delle varie classi e alle due com­ petizioni più squisitamente orientate all’allevamento ed alla selezione il gruppo d’allevamento (soggetti nati ed allevati da un allevatore) ed il gruppo di riprodu­ zione (soggetto maschio o femmina con prole anche se non con il medesimo af­ fisso). Le gare collettive

In questa occasione questo giudizio è particolarmente sentito, il nome stesso della manifestazione ne è testimonianza “Nationale d’Elevage”, un appuntamento per il quale tutti gli allevatori si preparano per tempo. Si “scontreranno” gli alleva­

Gruppo d’allevamento

gressivamente 14 soggetti. “Sono fuori…” Il giudice va al gazebo, prende le copie dei giudizi e, complimentandosi con i 14 gli consegna la copia e li congeda dal ring… “Betty siamo dentro!” E con noi tutte le altre femmine italiane Balì, Chendy e Cika. Ora altri giri di ring… poi tutti fermi e si esibiscono al giudice le letture del grado di displasia. Escono così cinque soggetti che, avendo un grado C, non possono competere per il Cac in quanto in Francia solo i gradi A e B accedono al massimo della qualifica. Restiamo in otto e in quegli otto ci sono tre soggetti italiani… purtroppo nessuno di questi accederà alle prime tre posi­ zioni, ma la soddisfazione è enorme per chi, come il sottoscritto, ha allevato in casa e usa il cane per andare a caccia…

menti che hanno determinate caratteri­ stiche produttive e verrà proclamato vin­ citore quello che presenterà gruppi nu­ merosi ed omogenei. Entriamo in nove gruppi sul ring: Saint Alamo, Hayen Loup, Saint Lubin B.A. e Saint Lubin A.C., Sources Claires, Sous le Viviers, De Rosenburg, Calestry, Val Grossa. Chiudiamo sia il Gruppo di Allevamento (Vento di Val Grossa, Venda di Val Grossa, Chendy di Val Grossa, Cika di Val Grossa, Ufotto di Val Grossa) che il Gruppo di Riproduzione (Vento di Val Grossa, Chendy di Val Grossa, Cika di Val Grossa, Betty) al primo posto tra gli applausi di circa 500 spettatori che hanno assistito alla manifestazione. Nonostante in quattro anni Andrea col

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suo affisso di Val Grossa abbia inanellato un Palmares di due primi posti (2006 e 2009) e due secondi posti (2007 e 2008) come miglior Allevamento, siamo emo­ zionati, contenti, commossi… Di 274 breton che hanno partecipato al raduno, 12 provenivano dall’Italia, circa il 4,5%, un piccolo gruppo che ha ottenuto i seguenti risultati: Giovani maschi bianco arancio 1 ECC Den di Val Grossa prop. Danilo Bo Giovani femmine altri colori 2 ECC Dea prop. Andrea Preto Libera maschi bianco arancio 3 ECC Baroud de Sous les Viviers prop. Mauro Gianesini ECC Bracco de Sous les Viviers prop. Danilo Bo Libera femmine bianco arancio (piazzatesi tra le prime 8) ECC Ball de Sous Ies Perdix prop. Mauro Gianesini ECC Betty prop. Riccardo Papini ECC Chendy di Val Grossa prop. Dario Melotti ECC Cika di Val Grossa prop. Andrea Preto Campioni maschi bianco arancio 1 ECC Vento di Val Grossa prop. Andrea Preto ECC Ufotto di Val Grossa prop. Danilo Bo Campioni femmine bianco arancio 1 ECC Venda di Val Grossa prop. Andrea Preto Libera maschi altri colori 1 ECC Cirus de Sources Claires prop. Andrea Preto RING D’ONORE Miglior Giovane 1 Dolly de Sources Claires prop. Henry Desprat (figlia di Cob di Val Grossa) 2 Den di Val Grossa prop. Danilo Bo Miglior veterano Ch. Ass. Sacha de Saint Lubin prop. Marise Baudet Miglior Campione Venda di Val Grossa prop. Andrea Preto Migliore di Razza Cachou de Saint Tudec prop. Michel Le Floch Miglior gruppo d’allevamento Allevamento di Val Grossa con Vento di Val Grossa, Venda di Val Grossa, Ufotto di Val Grossa, Chendy di Val Grossa, Cika di Val Grossa Miglior Gruppo di Riproduzione Allevamento di Val Grossa con Vento di Val Grossa, Cika di Val Grossa, Chendy di Val Grossa, Betty Riccardo Papini 25

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Coppa Italia continentali Gli spinoni vincono il campionato a squadre, seguiti dagli Epagneul breton, il titolo individuale viene vinto dall’Epagneul breton Ago della Valle di Isa condotto da Boschi

Bottani Epithelium Drastico prop. E cond. Zanotti Biro del Brenton prop. E cond. Antonielli.

COMMENTO DELLA PROVA DEI SOLI CANI QUALIFICATI

Squadra Epagneul Breton

Quella di venerdì e sabato 13 e 14 no­ vembre, è stata la nona edizione di coppa Italia, una delle manifestazioni più belle, sia come organizzazione che per la selvag­ gina. Sapientemente organizzata dal Club Italiano Bracchi Francesi e dal Club Italiano Weimaraner, la manifestazione si è svolta nella bellissima azienda del Colle di Lajatico della famiglia Ripannucci. Il venerdì si è iniziato con una prova in zone di ripopolamento e cattura, in pro­ vincia di Pisa con CAC CACIT in palio, nel pomeriggio, dopo le prove, riporto in la­ ghetto, e sabato prova a selvatico abbat­ tuto. Otto i club partecipanti per un totale di 47 soggetti, quattro le batterie giudicate da una terna di giudici. Gli spinoni hanno vinto con soddisfazione del selezionatore Mario Di Pinto, ed è stata a parere mio una vittoria meritata, hanno partecipato soggetti venatoriamente validi e ben preparati, questa razza tutta italiana negli ultimi anni ha avuto, a seguito di una giusta politica, soggetti di alto valore zoo­ tecnico e venatorio. Grande la soddisfa­ zione del Presidente Marco Lozza, che va visto coronato un grande successo, nei due giorni di prova su dodici presentazioni ben undici soggetti qualificati. Gli Epagneul Breton hanno avuto meno fortuna pur avendo nella squadra, selezio­ nata dal neo giudice Marco Piva, degli ot­ timi soggetti, purtroppo il primo giorno di

prove, solo L’Epagneul Breton Ago della Valle di Isa condotto da Stefano Boschi, ha conseguito il primo eccellente vincendo la batteria. Il giorno successivo le cose per gli Epagneul Breton sono andate meglio, cinque cani su sei si sono qualificati, e il bravo Epagneul Breton condotto da Stefano Boschi, ha conseguito la Ris. Di CAC, oltre ad avere conseguito pieno punteggio nel riporto dal lago. La coppa Italia a parere mio è una grande manifestazione, nella quale si può valutare la completezza di un cane e di una razza, tre discipline dimostrano se veramente un soggetto è un vero campione oppure un campione di cartapesta, che si diletta esclusivamente in sceneggiate che nulla hanno a che vedere con la caccia. La manifestazione ha visto non solo i sog­ getti numericamente più rappresentati come iscrizione al LOI, ma anche razze numericamente meno consistenti, che tut­ tavia hanno dimostrato ottime qualità ve­ natorie; presenti ormai da due anni anche i Weimaraner e i bracchi Francesi, con soggetti con ottime qualità venatorie. La squadra vincente degli Spinoni era così composta: Giuvinot prop. Miccio cond. Tognolo Falco di Morghengo prop. Lozza cond. Tognolo Artù della Becca cond. Rebaschio Giasone di Morghengo prop. Fusi cond.

Venerdì 13 novembre, ero in giuria con il vice Presidente dell’ENCI Francesco Balducci e con Enzo Persi, a sorteggio ci è stata assegnata la 1° batteria nella zona di ripopolamento e cattura di Villamagna. Approfitto dell’occasione per complimen­ tarmi con i gestori della zona, in quanto ho visto molti campi di saggina a perdere, che in questa stagione consentono ai nume­ rosi fagiani di sopravvivere alle difficoltà invernali, la selvaggina è stata di eccellente qualità ed abbondante, tutti i cani presen­ tati hanno avuto una o più occasioni di incontro. Nel primo turno abbiamo visto un bracco francese condotto da Mariani, che appena lanciato ha fermato e ha fatto una lunga guidata senza risolvere. Fatto continuare, ha evidenziato azione avida e continua, e a fine turno, ha fermato un fagiano. A fine prova gli verrà assegnato il 2° Molto buono. Al quarto turno, abbiamo visionato uno spinone italiano, condotto da Antonielli, che subito ha evidenziato potenza , avidità e continuità d’azione, con piacevole trotto e bel portamento di testa, a bordo di mac­ chia fitta ha fermato con espressione e ha risolto in condizioni estremamente difficili un fagiano. Fatto continuare, a fine turno, lasciatosi forse trasportare dalla eccessiva avidità ha commesso un errore. Per questa motivazione gli è stato assegnato il CQN. Al nono turno, abbiamo visto un altro spi­ none italiano condotto da Zanotti, che ha dimostrato avidità e continuità d’azione, con piacevole trotto e ottimo portamento di testa, anche questo soggetto a fine turno in condizioni difficilissime, ha fermato, e ha risolto fagiano che si sottraeva di piede in macchia fitta. A questo soggetto gli è stato assegnato il 1° Ecc. Il giorno 14 novembre, prova a selvatico abbattuto, la formazione della terna giudi­ cante è rimasta invariata, con rotazione dei concorrenti, e a sorteggio ci è stata as­ segnata la quarta batteria nell’azienda Il Colle.

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Squadra Spinoni italiani

Il secondo turno viene assegnato al bracco italiano Peppa del Boscaccio condotta da Tirotti, che evidenzia ottime qualità di razza con piacevolissimo trotto e bel por­ tamento di testa, ferma con espressione fagiano che viene abbattuto e pur cadendo a lunga distanza viene recuperato pronta­ mente. A fine turno a questo soggetto gli verrà assegnata la qualifica di eccellente.

Il quinto turno viene assegnato all’Epa­ gneul Breton Ago della valle di Isa, con­ dotto da Boschi, interpreta una presta­ zione venatoria ad altissimo livello, con ottimo galoppo e portamento di testa bene sopra la dorsale, ferma con espressione fagiano che esce indenne da una scarica di fucilate, correttissimo allo sparo, a fine prova viene sottoposto al riporto a freddo e

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riporta sollecito alla mano. A questo sog­ getto gli verrà assegnato il secondo eccel­ lente con riserva di CAC Il sesto turno tocca al Drathaar Attila, con­ dotto da Mancini, che evidenzia ottime qualità di razza con cerca ampia, ottimo galoppo e bel portamento di testa, ferma con espressione fagiano che risolve bene dopo breve guidata, rispetta al frullo e sparo e riporta sollecito alla mano. Questo soggetto otterrà la qualifica di 1° Eccellente CAC. Poi è la volta del Weimaraner, NANIS’ TO BE OR NO TO BE, condotto da Raimondi Cominesi, che ha fornito una buona pre­ stazione venatoria, fermando con espres­ sione e sicurezza fagiano che riporta con sollecitudine alla mano. A questo soggetto gli verrà assegnata la qualifica di molto Buono. Il penultimo turno viene assegnato allo spinone italiano Giasone di Morghengo condotto dal giovane Tullio Bottani, anche in questo soggetto viene evidenziata avi­ dità e continuità d’azione, con cerca ampia e sempre nel vento, un punto ben risolto con fagiano abbattuto e con riporto solle­ cito alla mano. Rilanciato, a bordo di bosco altro punto su fagiano che risolve molto bene. A questo soggetto gli verrà assegnata la qualifica di 3° Eccellente. Giorgio Bellotti

Queste le qualifiche e le classifiche dei due giorni di prova: 13/11/09 prova su selvaggina in zone DOC con CAC/CACIT 1° Batteria Giudici: Balducci Francesco, Bellotti Giorgio, Persi Enzo 1° Ecc. Epithelium Drastico spinone I. cond. Zanotti Augusto 2° Batteria Giudici: Bianconi Sergio, Colombo Manfroni Giuseppe, Nerilli Luigi 1° M.B. Artù della Becca Spinone Italiano cond.Rebaschio Danilo 3° Batteria Giudici Crudeli Maurizio, Di Pinto Mario, Francaviglia Francesco. 1° Ecc. Teddy Kurzhaar cond. Guglielmin 4° Batteria Giudici: Lombardi Claudio, Cremonesi Luigi, Rago Vincenzo 1° Ecc. Ago della Valle di Isa cond. Boschi Stefano 14/11/09 prova a selvatico abbattuto con CAC in palio 1° Batteria Giudici Lombardi Claudio, Cremonesi Luigi, Rago Vincenzo 1° Ecc. Iago della Chiusa Kurzhaar cond. Lacchini Natale 2° Batteria Giudici: Crudeli Maurizio,Di Pinto Mario, Francaviglia Francesco. 1° Ecc. Dusty Epagneul Breton cond. Tureddi Andrea 3° Batteria Giudici: Bianconi Sergio, Colombo Manfroni Giuseppe, Nerilli Luigi 1° CAC Baska Drathaar cond. Venturelli Marcello 4° Batteria Giudici: Balducci Francesco, Bellotti Giorgio, Persi Enzo 1° CAC Attila Drathaar cond. Mancini Aldo La classifica completa su www.enci.it

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Il fascino del Weimaraner non è secondo alle tante qualità

IlBraccodalcuored’oro Molte leggende ne accentuano il mistero delle origini. Una sua immagine è al Louvre. Fra i suoi ammiratori Grace Kelly ed Eisenhower. Il segreto del suo successo è...

Kyra

L’aspetto nobile e fiero, il portamento ele­ gante, il colore del mantello che affascina per quel tipico effetto cangiante, l’occhio chiaro ed espressivo, la tradizionale fama di cane elitario, le indiscusse qualità in ambito venatorio, l’alone di mistero che circonda la sua evoluzione nei secoli…tutti elementi che contribuiscono non poco a renderlo soggetto unico nel panorama ci­ nofilo internazionale. Ma andrebbero de­ scritte a fondo altre sue doti peculiari, come il carattere e la personalità, doti che hanno contribuito a determinarne la grande diffusione in Paesi come la Germania, la Francia e le terre anglosas­ soni. Ha sicuramente origini antiche, si pensa, infatti, discenda addirittura dal Cane Grigio di Saint Louis. Per la sua bellezza, veniva spesso ritratto a fianco di ricchi e nobili di varie epoche, come, ad esempio, in un quadro del Van Dick del 1631 dove appare vicino al principe Von der Pfalz e, ancora prima (1583), in un quadro di Anthois Mor oggi presente al Louvre, dove si nota un cane grigio/argento molto si­ mile al weimaraner. Il Granduca Karl August e i nobili alla corte

di Weimar lo allevano con cura alla fine del 18° secolo, valorizzando la sua istintiva abilità nel seguire le tracce e nel recupe­ rare il selvatico ferito, apprezzandone, al contempo, la resistenza fisica e il coraggio

sulla selvaggina di grosse dimensioni. Solo in tempi recenti verrà perfezionata la sua attitudine alla ferma. Da sempre considerato un cane aristocra­ tico, all’inizio del secolo scorso rischia in­ credibilmente l’estinzione. Salvato in extremis da un gruppo di ap­ passionati, diventa successivamente og­ getto di tutela da parte del primo Club di Razza fondato in Germania all’inizio del ‘900 da alcuni aristocratici locali, i quali, dopo alcuni tentativi disastrosi con il pointer, decidono di vietare ogni tipo di rinsanguamento con altre razze, ciò al fine di meglio preservarne le peculiarità. Ancora oggi in Germania viene allevato esclusivamente per la caccia, come da an­ tica tradizione. La leggenda che lo circonda e lo vuole al fianco dei soldati tedeschi durante le loro battaglie, lo porta a ricevere l’appellativo di “fantasma d’argento”, forse per il manto e gli occhi che riflettono la luce, ma soprat­ tutto per la difficoltà con cui veniva indivi­ duato nella nebbia. Apprezzato per la struttura potente, i mo­ vimenti veloci e scattanti e il carattere de­ ciso, trova il suo impiego anche durante la seconda guerra mondiale, al termine della

Maybe

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quale viene adottato da alcuni soldati americani, i quali, vedendolo abbando­ nato nelle campagne, se ne innamorano e decidono di portarselo in patria. In seguito, altri americani riusciranno, a grande fatica, ad importare alcuni soggetti dalla Germania, cominciando così un la­ voro di selezione che farà diventare il wei­ maraner una delle razze da compagnia e da caccia maggiormente diffuse negli Stati Uniti. Sarà compagno inseparabile di personaggi del jet-set internazionale come Grace Kelly e di politici famosi come Eisenhower. Caccia e pet therapy Attualmente negli Usa si contano ben 39 Weimaraner Club, attivi in varie iniziative legate alla tutela e alla promozione della razza, come, ad esempio, i cosiddetti “Hunt Tests and Field Trials” (prove di caccia su selvaggina di vario tipo), o le Speciali di Razza, le gare di Agility, Obedience e Tracking, disciplina dove eccelle in ma­ niera particolare. I soggetti che ambiscono al Campionato di Lavoro devono passare attraverso vari gradi di giudizio, partendo dalla qualifica di Junior Hunter, fino a quella di Master e Senior Hunter. Per la docilità del carattere di alcune cor­ renti di sangue, viene impiegato con suc­ cesso anche in Pet Therapy. Il weimaraner moderno è da considerarsi, quindi, un cane versatile e polivalente che necessita, specialmente da giovane, di un discreto movimento ed esercizio fisico che ama svolgere a stretto contatto con il pa­ drone. Ma la sorpresa più grande, come accen­ nato sopra, riguarda il suo carattere: è un meraviglioso cane da compagnia, intelli­ gente, leale, sensibile ed imbattibile nel dimostrare una devozione assoluta verso il suo nucleo familiare che difende energica­ mente e all’interno del quale si considera un membro a tutti gli effetti. Soffre l’essere lasciato solo in un angolo o, ancor peggio, in recinti esterni. Adora i bambini e si in­ namora perdutamente del padrone che dovrà tenerlo sempre in considerazione. Nel nostro Paese l’apprezzamento verso questa razza è in continua crescita e, come selezionatore, mi chiedo spesso quali siano i motivi che lo fanno preferire a soggetti di altre razze che godono di maggior popola­ rità. Dopo anni di esperienza e di con­ fronto con privati ed appassionati, ho ma­ turato la convinzione che non siano le ca­ ratteristiche fisiche sopra elencate; la bel­ lezza colpisce certamente a prima vista, ma non è l’elemento determinante, credo, anzi, sia più il rapporto che instaura con l’uomo a renderlo così speciale. Chi adotta un cucciolo di weimaraner intuisce da su­ bito che c’è qualcosa di profondo che ac­ comunerà la sua esperienza con quella di chi ha avuto la fortuna di possederne uno. E’ qualcosa di imprescindibile che col­

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Royal Weim Ian-Filippo

pisce e lascia intendere che non solo sarà un fedele compagno di vita, ma lo sarà in maniera “totale”. Perché questa è la condi­ zione: una relazione intensa, definitiva, senza mezzi termini. Un weimaraner ri­ empie la vita, da’ tutto se stesso, ama in maniera passionale, in contrasto con quello che si potrebbe dedurre dal suo aspetto fiero e distaccato. Il rapporto di­

venta assoluto e coinvolgente, e forse è proprio questo che ne determina il suc­ cesso crescente anche in Italia. E’ un cane completo, con lui si vive un’esperienza di­ versa. Si comprende avendolo accanto, e’ un’emozione continua e profonda. Molti l’hanno provata. Succede così, da secoli. Dario Raimondi Cominesi Weimaraner Club Italia

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Carattere e anatomia non devono far dimenticare lo scopo della selezione

Pointer, la caccia lo fa grande “Le forme, perfettamente armonizzate, sono fondamentali per il miglior impiego e rappresentano la massima espressione di bellezza funzionale”

Il Pointer è un cane talmente eccezionale da suscitare grandi emozioni e sensazioni. Per le sue spettacolari caratteristiche, è stato dipinto come l’artista per eccellenza, le immense distese e le starne, sono il pal­ coscenico che lo vede interprete assoluto e indiscusso. Questo è il suo fiore all’oc­ chiello, il marchio di fabbrica che contrad­ distingue la razza. Solaro nel suo bellissimo “Sunto delle le­ zioni di zoognostica canina”, nella descri­ zione dello scheletro, delle parti esterne del cane, delle misurazioni, del profilo e dell’inclinazione dei raggi ossei, dell’ana­ lisi delle forme e regioni, per rendere il suo pensiero in modo semplice e chiaro, ripro­ duce sempre la figura del Pointer, come modello di costruzione,(la più idonea e favorevole al galoppo su lunghe distanze). Non si può restare indifferenti alla sua stra­ ordinaria struttura, le sue forme, perfetta­ mente armonizzate, sono fondamentali per il miglior impiego e rappresentano la massima espressione del concetto di Bellezza-Funzionale. La testa è un vero capolavoro, più che disegnata sembra scolpita: il grande cesello, l’occhio lampeg­ giante, lo sguardo ardente, il tartufo a bordo di piatto, e l’orecchio che nei mo­ menti di attenzione viene rialzato, espri­

mono tutto il suo forte temperamento. Per tratteggiare le caratteristiche Morfologiche e di Lavoro, si sono scritte le frasi più ecla­ tanti e sensazionali, ciò fa immenso pia­ cere ed è pienamente condiviso, ma una preziosità tanto raffinata, rischia di essere il suo limite, se lo vediamo e consideriamo esclusivamente sotto questo profilo. Proverò a spiegare meglio questo mio ra­ gionamento: non si può pretendere che il suo comportamento, anche nei terreni e nelle condizioni climatiche più difficili, debba rispecchiare sempre le straordi­ narie descrizioni dello Standard, che tra l’altro corrispondono alle migliori condi­ zioni di ambiente e selvaggina. Sono con­ vinto che per il bene e la salute della razza, sia necessario pretendere e privilegiare quelle doti di concretezza venatoria che lo rendono il compagno insostituibile del cacciatore. Ritengo inoltre che anche il criterio di giu­ dizio nelle prove di caccia, dovrebbe an­ dare in questa direzione, e diventano ridi­ cole certe pretese che il pointer, magari in piena estate e in un difficile calanco, debba galoppare come un forsennato e scattare in ferma come fosse un marziano. Sembra che l’accortezza, la concentrazione, l’ac­ certamento, a volte anche un leggero det­

taglio, suggeriti dall’esperienza di avere a che fare con un difficile selvatico, in condi­ zioni di vento non sempre favorevoli, non siano comportamenti del pointer. Dovrebbe sempre andare a tutta, baionetta in canna,”o lo va o la spacca? Forse qual­ cuno lo preferisce così, per me sarebbe un deficiente. Personalmente sono arrivato al mondo delle prove, dopo anni di caccia e sincera­ mente, le ragioni ed i concetti che mi hanno fatto scegliere il pointer, erano di esclusiva utilità e rendimento ai fini del carniere. Preferisco allenare e cacciare nei terreni più impegnativi, provando maggior soddisfazione, dall’azione del cane in queste condizioni, perché rappresentano una più severa verifica della sagacia e delle doti venatorie, per questo scelgo sempre le prove doc (autentiche) per testare i miei soggetti. Ho partecipato, a volte ottenendo soddisfacenti risultati, alle prove di alta Montagna del Saladini Pilastri, ed i miei pointers pur non avendo una prepara­ zione specifica, mi hanno dato soddisfa­ zioni, perché abituati a cacciare nei ca­ lanchi, affrontando quei gerbidi e quei rovi, che non posso accettare siano terreno riservato solo ai cani con qualche centi­ metro in più di pelo. Ritengo sia solo una

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questione di passionaccia, ne ho visti tanti pur sanguinanti, non arrendersi ma im­ perterriti entrare in intricati e impenetra­ bili spinai, per recuperare la selvaggina colpita. Forse una maggior attenzione alla rusticità, che ha un po’ lasciato il posto ad

una esagerata finezza di pelle e pelo, non guasterebbe. Qualcuno afferma siano svantaggiati durante la stagione fredda e con la pioggia, ma perché vent’anni fa quando il pointer era una delle prime razze, il clima era forse più mite? Direi pro­

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prio il contrario, poi ci si dimentica dei vantaggi che hanno cacciando nelle col­ ture infestate da panicastrella, da giavone e dalle lappole, che con il loro aculei si at­ taccano nel pelo lungo di altre razze e procurano escoriazioni rendendo dopo pochi minuti il cane inutilizzabile, perché impossibilitato a muoversi. Non è mia abitudine trarre conclusioni ed esprimere certezze, ma intendo con la massima cautela, sostenere il mio pen­ siero. Nelle Classiche e nella Grande Cerca senza alcuna intenzione di far polemica e confronti, credo sia insuperabile, al mas­ simo uguagliabile. Non è comunque pen­ sabile che l’Allevamento sia prevalente­ mente in funzione di questo tipo di prove, il contributo dei Grandi Trialer alla sele­ zione, è determinante, ma la razza si ac­ cresce e rafforza, in base al gradimento che può vantare presso i suoi utilizzatori. Quindi continuiamo a portarlo a caccia, il suo carattere entusiasta, lo adeguerà ad ogni nostra esigenza. Anche il selvatico meno nobile lo appassionerà, non ci farà mai mancare la sua collaborazione, ed anche nei terreni più impervi, dove il suo ardore, e la foga divorante non potranno esprimere quel magnifico galoppo impe­ tuoso, velocissimo e allungato, riuscirà, trasmettendoci la sua divorante passione, a trattenerci in campagna, anche se per la fatica, le gambe molli ci consiglierebbero di tornare a casa. Gianni Bernabè

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Pochi consigli di corretto comportamento per cominciare a vivere insieme

Un cucciolo è sognare insieme L’importanza delle vaccinazioni. Seguire i consigli degli esperti ed applicare i primi rudimenti di educazione. Accordare le sue necessità e le vostre esigenze Le “Feste” portano cuccioli.E diventano ancor più meravigliose perché paiono aver vita e durare per sempre. Il piccolo entra in casa e, guardandolo, si comincia a so­ gnare. Immaginare come sarà da adulto, inquietarsi per piccoli misfatti, dar signifi­ cato ad un atto che è solo istintivo. Si comincia a sognare e ad averlo come membro della famiglia. Tutte queste sono aspettative legittime perché chi ha mai avuto la fortuna di es­ sere amato da un cane sa che esso non è solo questo, è molto di più, ma se per una volta riuscissimo a ribaltare la situazione e pensare a quali possano essere quelle di un cane nei nostri confronti? Saremmo ancora veramente certi di poterci assu­ mere le responsabilità della sua esistenza? Ma dalle parole, dalle speranze e dai desi­ deri ai fatti, la distanza può esser notevole. E per concretizzarla occorrono particolari attenzioni verso il piccolo. Io credo profondamente – ed anche la mia esperienza professionale continua a con­ fermarlo- che, per nostra fortuna, questi animali straordinari ci amino a tal punto da legittimare ogni nostra azione o man­ canza e compensarle con un’enorme com­ prensione. L’arrivo di un cucciolo, parlo per recente esperienza, può essere devastante anche per chi ci lavora accanto, li studia, li vive da sempre. Nonostante tutto, infatti, nulla mi­ tiga la responsabilità: la vita di quell’ani­ male, d’ora in poi, dipenderà da noi. Non si è mai abbastanza preparati, per quante bugie possiamo aver millantato agli altri e a noi stessi, alle rinunce e ai do­ veri che dovremmo affrontare per aver in cambio tutto da lui. Se questo è già stato valutato, soppesato e accettato anche da chi ci vive accanto.. beh.. allora … cominciamo a mantenere fede ai nostri buoni propositi. Quando un cucciolo, possibilmente di al­ meno due mesi, arriva a casa nostra è to­ talmente spaesato, impaurito, spesso as­ sonnato per il grande stress, che segue tutti e tutto alla ricerca di un riferimento, di un conforto. Comprendetelo senza farvi in­ gannare: la sua tranquillità sarà solo tem­ poranea!!! Se non volete un soggetto che possa scam­

biare facilmente la vostra dedizione con un proprio ruolo gerarchico piuttosto alto, sarà opportuno, dopo avergli concesso le prime notti di dormire in vostra presenza, preparargli un proprio esclusivo giaciglio, o in una stanza abbastanza periferica della casa o all’esterno. Mentre, nel primo caso, anche d’inverno, non ci saranno problemi di temperatura, all’esterno della casa la temperatura potrebbe essere particolar­ mente rigida, per cui approntargli una cuccia con coperte, possibilmente all’in­ terno di una struttura più ampia (casot­ tino, capanna..), sarebbe l’ideale. Inutile dire che avrete già messo in conto che le prime notti lontane dal branco sa­ ranno per il cucciolo assolutamente in­ sonni; il problema è che lo saranno anche per voi e per il vicinato, e questo può es­ servi sfuggito!! Armatevi di santa pazienza, sopportate di sentirlo piangere in maniera straziante e ….sperate che il vicino com­ prenda… L’alimentazione di un cucciolo, facilmente indicabile dal vostro veterinario data la vasta gamma di prodotti commerciali per cani in accrescimento, dovrà essere suddi­ visa, almeno fino ai 7-8 mesi, in tre-quattro pasti giornalieri, offerti dopo la richiesta del seduto, in un angolo lontano rispetto alla vostra cucina. Ovviamente, tutto quello che sono passaggi di cibo dalla ta­ vola, spuntini con cibi nostri su richiesta dell’animale… devono da noi essere rigo­ rosamente vietati al cucciolo, nonostante le sue pietose pantomime. I due mesi sono già un buon momento per cominciare ad insegnargli alcune regole di buona educazione (seduto, terra, guinza­ glio) e, compatibilmente col programma vaccinale, permettergli di frequentare altri cani, oltre che persone e ambienti diversi; questo sarà assolutamente necessario per poter ottenere un cane adulto socievole e gestibile. Fortunatamente l’inverno, sta­ gionalmente, non appare come un pe­ riodo a rischio per parassiti esterni quali pulci, zecche e patologie caratteristica­ mente trasmesse in periodi più caldi (fi­ laria, leishmania…), ma la presenza in casa di palline, festoni e addobbi dovuti alle festività va costantemente monitorata perché la bocca di un cucciolo può rive­

larsi inaspettatamente, quanto frequente­ mente, una voragine senza fondo… Sicuramente il veterinario di fiducia che avrete scelto per il cucciolo vi ricorderà, oltre alle vaccinazioni e sverminazioni, anche l’obbligo di apposizione del micro­ chip, se non ancora effettuata. Per quanto riguarda le deiezioni, se il cane sarà destinato a condividere la nostra abi­ tazione dovrete accettare di buon grado che esso non riuscirà a controllare gli sfin­ teri fino ai quattro mesi d’età circa, per­ tanto sarete voi a insegnargli che il “fuori” è il luogo ideale per farle, bloccandolo quando sta scegliendo il tappeto di casa come water e premiandolo quando l’alter­ nativa offerta in giardino verrà accettata di buon grado. Come regola assoluta, comunque, c’è da ricordare che la punizione è efficace solamente nel momento in cui viene dal cucciolo commesso l’errore, mai in seguito, e che premiare un comportamento corretto è, in ogni caso, di gran lunga il metodo più efficace. E’ questo il periodo della sua vita in cui più facilmente accoglierà di buon grado e senza particolari timori di salire in auto, di attraversare rumorose strade cittadine, giocare con bambini e cani adulti. Fateglielo fare e rimanete tranquilli prima di tutto voi, qualunque situazione quoti­ diana possa sopravvenire a spaventarlo: un cane fobico è, infatti, generalmente il prodotto di un padrone fobico. Sarà anche il momento di insegnargli, molto gradualmente, a rimanere da solo, fuori o in casa, pur riservandogli, giornal­ mente, frequenti passeggiate e complici giochi per rafforzare il suo rapporto con noi. Infine, ponete a mente questa cosa, come io mi impongo di fare ogni giorno da quando il mio cane mi affianca: lui non ha scelto di amarmi, di aspettare il mio ri­ torno ogni giorno, di regalarmi ad ogni mia carezza la sua gioia di vivere, ma lo ha fatto comunque, rispettando fino in fondo il suo essere Cane; sta a me, adesso e finché sarà con me, di essere per lui, fino in fondo, un vero Padrone. Sara Ceccarelli Medico veterinario

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Due giorni entusiasmanti per le qualifiche

Zara, fra starne e campioni Si impongono i campioni traillers di Bietoloni, Maffiolo, Sardone, Nunziata e Valenti Si torna a Zara. La Croazia è ancora tappa per le prove di lavoro dei cani da ferma durante le verifiche nella disciplina a starne. Terreni conservati con le mede­ sime caratteristiche, Nin, (con le famose “Antenne”), si mantiene così come l’ ave­ vamo lasciata. Ancora cospicua le pre­ senza di selvatici che permettono questa verifica funzionale con tangibili risultati. Aristani’s Kinnon, Luis Dino, Radenti’s Tibet, Oddo delle Piagge e Gigi tra i prota­ gonisti di spicco nelle razze inglesi. La perla dell’Adriatico torna a splendere per le qualifiche italiane, concesse dall’ENCI in due giornate del 29 novembre e del primo dicembre. Loro, le starne, an­ cora numerose e qualitativamente valide per la cinofilia. Tornano le qualifiche, i conduttori e gli Esperti Giudici italiani: Andrea Nunziata, Francesco Giovannelli, Delfi Mazzonetto, Luigi Maggiolo, Carlo Sardone, Enzo Ortolani, Giampiero Gio­ vacchini, Giuliano Ferrari, Gianni Gilioli, Roberto Zigliani, Mirko Carmanti, Fran­ cesco Morando, Giuseppe Bietolini, Cri­ stiano Formenti, e Leonardo Burresi, mo­ strano i loro setters e pointers al giudizio di Maurizio Crudeli, Guglielmo Zanetti, Silo Miatton, Guglielmo Cucca­rollo, e Marcello Gardini, sotto il controllo del Delegato Enci Leandro Leandri. Branko Sare è an­ cora il regista e mette a disposizione i Giudici croati ad affiancare quelli italiani. I loro nomi: Herak, Pukar, Klun, Vujanovic, Uljancic, Ljubicic, e Klaric. La manifesta­ zione si articola nei terreni di Nin, Privlaka, Rasinovac Gornji, Zemunik, e Prkos, ap­ prezzati da tutti per quanto queste realtà riescono a mettere a disposizione durante una così oculata e seria organizzazione tecnica. Dice Maurizio Crudeli, qui in veste di Esperto Giudice e Selezionatore designato dalla Sis per la squadra del pros­ simo Campionato Europeo Setter in Caccia a Starne: “Realtà eccezionale come in passato. Malgrado le voci che hanno anticipato la trasferta croata e che paventavano un leggero calo nella popolazione di starne, la presenza di queste è tangibile. Anche 29 branchi trovati a Zemunik con una batteria. Quando il vento si è fatto forte, e le condizioni climatiche hanno influito negativamente, siamo comunque riusciti ad utilizzare 13 branchi. La presenza dei condut-

tori italiani è ottima, e nessuno ha voluto mancare questo appuntamento che oramai costituisce una tradizione per il cinofilo italiano dal palato fine. Ben cinque le batterie in esame. Rientro soddisfatto per quanto ho avuto modo di constatare, che

mi ha permesso, oltre alla funzione di verifica per l’Enci, di ottenere le opportune informazioni che aiuteranno a costituire l’equipe italiana per il prossimo Campio­ nato Europeo Setter di questa disciplina. Marco Ragatzu

Caccia Starne Inglesi a Zara 29/11-2/12 2009 2/12/2009- CACCIA STARNE INGLESI Batteria 5 - Giudici Gardini - Pucar Batteria 1 - Giudici Uljancic M. - Miaton 1ECC - Clastidium Troll, P I (COND. Ortolani Enzo) 1ECC - Ivan, S I (COND. Mazzonetto Delfi) 28/11/2009- CACCIA STARNE INGLESI Batteria 2 - Giudici Klun - Gardini - Ljubicic Batteria 1 - Giudici Herak Hari - Uljancic Milan 1ECC CAC/R.CACIT - Bang del Bang, P I (COND. 1ECC - Clastidium Troll, P I (COND. Ortolani Enzo) Ferrari Giuliano) Batteria 2 - Giudici Hruš Marijan - Klun Pio Batteria 3 - Giudici Vujanovic - Tulicic 1ECC CAC/CACIT - Skipp di Vall Bisca, S I (COND. 1ECC CAC/CACIT - Varaschin Das, S I (COND. Valenti Sero) Bietolini Giuseppe) Batteria 3 - Giudici Klaric Petar - Vujanovic 1/12/2009- CACCIA STARNE INGLESI Nenad Batteria 1 - Giudici Miaton - Uljancic M. 1ECC CAC/R.CACIT - Camogliensis Barny, S I 1ECC - Gibeltarik Otto, S I (COND. Giovanelli (COND. Nuziata Andrea) Francesco) Batteria 4 - Giudici Tulicic Dražen - Uljancic Batteria 2 - Giudici Zanetti - Klun Dušan 1ECC CAC/R.CACIT - Spartak od Karaotoka, P I 1ECC - Fast, P I (COND. Ferrari Giuliano) (COND. Jurkovi Ilija) Batteria 5 - Giudici Pucar Berislav - Ljubicic Batteria 3 - Giudici Crudeli - Vujanovic Neven 1ECC - Meri, P I (COND. Pai Ivan) 1ECC - Gigi, S I (COND. Sardone Carlo) Batteria 4 - Giudici Cuccarolo - Tulicic 27/11/2009- CACCIA STARNE INGLESI 1ECC - Baisa’s Irishes Uber, S IR (COND. Ferrari Batteria 1 - Giudici Uljancic Milan - Herak Hari Giuliano) - Pucar Berislav Batteria 5 - Giudici Gardini - Ljubicic 1ECC - Skipp di Vall Bisca, S I (COND. Valenti Sero) 1ECC CAC/CACIT - Alcatel Stephanensis, S I Batteria 2 - Giudici Klun Pio - Ljubicic Neven (COND. Maggiolo Luigi) Hruš Marijan 30/11/2009- CACCIA STARNE INGLESI 1ECC - Aristanis Kinon, P I (COND. Maggiolo Batteria 1 - Giudici Herak - Miaton Luigi) 1ECC CAC/R.CACIT - Spartak od Karaotoka, P I Batteria 3 - Giudici Vujanovic Nenad - Klaric (COND. Jurkovi Ilija) Petar Batteria 2 - Giudici Klun - Zanetti 1ECC CAC - Varaschin’s Vasco, S I (COND. Gilioli 1ECC CAC/CACIT - Semeghini Alvaro, P I (COND. Gianni) Sardone Carlo) Batteria 4 - Giudici Uljancic Dušan - Tulicic 2ECC - Ramses di Val di Chiana, S I (COND. Dražen Sardone Carlo) 1ECC - Irgo, S I (COND. Mazzonetto Delfi) Batteria 3 - Giudici Vujanovic - Crudelli 26/11/2009- CACCIA STARNE INGLESI 1ECC - Varaschin Das, S I (COND. Bietolini Batteria 1 - Giudici Herak Hari - Uljancic Milan Giuseppe) 1ECC CAC/CACIT - Luis Dino, S I (COND. Nuziata Batteria 4 - Giudici Tulicic - Cuccarollo Andrea) 1ECC - Alcatel Stephanensis, S I (COND. Maggiolo Batteria 2 - Giudici Hruš Marijan - Klun Pio Luigi) Ljubicic Neven Batteria 5 - Giudici Ljubicic - Gardini 1ECC CAC/R.CACIT - Fast, P I (COND. Ferrari 1ECC CAC - Gibeltarik Otto, S I (COND. Giovanelli Giuliano) Francesco) Batteria 3 - Giudici Vujanovic Nenad - Pucar 29/11/2009- CACCIA STARNE INGLESI Berislav - Klaric Petar Batteria 1 - Giudici Miaton - Herak 1ECC - Edo, S I (COND. Ortolani Enzo) 1ECC CAC - Aristanis Kinon, P I (COND. Maggiolo Batteria 4 - Giudici Tulicic Dražen - Uljancic Luigi) Dušan Batteria 2 - Giudici Zanetti - Klun 1ECC - Gaetano, S I (COND. Giovacchini 1ECC CAC/R.CACIT - Palianensis Miro, S I (COND. Gianpiero) Giovanelli Francesco) 25/11/2009- CACCIA STARNE INGLESI Batteria 3 - Giudici Crudelli - Vujanovic Batteria 1 - Giudici Uljančić Milan - Klarić Petar 1ECC CAC - Framm Bella Dalmatinska, S I (COND. 1ECC CAC/CACIT - Bang del Bang, (COND. Ferrari Valenti Sero) Giuliano) Batteria 4 - Giudici Cuccarollo - Uljancic D. Batteria 2 - Giudici Klun Pio - Hruš Marijan 1ECC CAC/CACIT - Oddo Delle Piagge, S I (COND. 1ECC - Asja od Karaotoka, P I (COND. Jurkovi Ilija) Nuziata Andrea) La classifica completa su www.enci.it

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Pieno successo della tre giorni a beccacce nel Salernitano

Oslo nel bosco della regina Il fuoriclasse di Bravaccini si impone su altri autentici campioni. L’esemplare manifestazione organizzata dal Gruppo cinofilo diretto da Vincenzo Rago

Oslo ed Emo con giuria

Dal 27 al 29 novembre si sono svolte le prove internazionali per cani da ferma su beccacce nel Salernitano, organizzate dall’omonimo Gruppo Cinofilo. Vincenzo Rago, il Presidente del sodalizio collettivo dell’Enci, è stato il protagonista nell’orga­ nizzazione della manifestazione cinotec­ nica. Al via solo setter, e sono una trentina, fra cui si impone, con esperienza e classe, Oslo della Trabaltana condotto da Gian­ carlo Bravaccini. Magnifici boschi di roverelle, carpini, e querce che si innalzano oltre i mille metri. Habitat idoneo alla specie Scolopax come tappa migratoria e rifugio di sverno. E’ qui che si svolge una delle prove internazionali a beccacce più importanti, luogo già scelto per i Campionati Europei a tema. Sono circa duecentomila ettari dove la cino­ tecnia ha le sue massime espressioni.

Giurie plurime composte da Vincenzo Rago, Andrea Petruzzelli, Paolo Berlin­ gozzi, Natale Tortora, Claudio Lombardi, Francesco Palmieri, e Marco Ragatzu, che esaminano i cani condotti da Giancarlo Bravaccini, Franco Impoco, Fabrizio Ba­ loci, Alfredo Catalano, Eugenio De Marchi, Francesco Cosiello, Pardimidi, Piero Mo­ moni, Michele Bergamini, Lorenzo Ma­ stelli, Montagnali, e Abamontes. L’habitat è ideale per questo tipo di prova: spazi boscati ma molto aperti che consen­ tono di verificare al meglio le prestazioni dei soggetti durante la quasi totalità del turno senza spazi “bui”, apprezzabili sol­ tanto grazie all’ausilio del consueto cam­ pano. Questa importante possibilità è frutto nel rapporto di stima e di collabora­ zione che Vincenzo Rago ha instaurato con le Autorità e la popolazione. La prova

svolta in tre diverse giornate vede l’inegua­ gliabile risultato di Oslo della Trabaltana che ottiene “tre su tre”, con due 1° Eccel­ lente ed un 1° Eccellente CAC/CACIT. Nel contesto dell’evento funzionale, dove altri soggetti hanno conseguito eccellenti risul­ tati, si è svolta anche la selezione del­ l’equipe italiana per il prossimo Cam­ pionato Europeo Setter a beccacce, che si terrà in Spagna nei giorni 9 e 10 dicembre. Il selezionatore nominato dalla SIS è l’in­ gegner Paolo Berlingozzi. Dice: “Indicata dalla SIS, la prova organizzata dal Gruppo Cinofilo Salernitano ha rappresentato tappa obbligatoria per gli aspiranti qualifi­ cati al prossimo Campionato Europeo, te­ nuto conto del fatto che tale Evento inter­ nazionale si svolgerà nei primi giorni di dicembre, e che rappresenta un valido banco di prova per la particolare nota di

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Il 16 dicembre, mercoledì, all’alba è morto Giuseppe Negri, giornalista. Lascia la moglie Elsa, due figli, Angelo e Chiara, tantissimi amici che gli vogliono bene ed un nome onorato. Così lo ricorda Rodolfo Grassi che insieme a Ponce de Leon fu tra i suoi più stretti collaboratori.

L’immatura scomparsa di un grande giornalista-cinofilo

UN ABBRACCIO A POPI NEGRI Protagonista dell’editoria rifondò a Milano negli anni Settanta il mensile Caccia & Pesca.

Il sodalizio con Ponce de Leon, la profonda amicizia e collaborazione coi grandi della cinofilia Lui, Adelio ed io... i giorni correvano verso Natale e dovevamo incontrarci. Per un grande abbraccio e tante, tante parole insieme. Lui, Giuseppe Negri detto “Il Popi” avrebbe ricordato un’editoria venatoria fondata a Milano mentre stava vacillando l’editrice Sansoni. Avrebbe rievocato quei giorni di Caccia & Pesca quando la redazione in via Cosimo del Fante 4, un tiro di schioppo dal Duomo,diventava ogni sera il crogiolo della cinofilia, della caccia, della sua arte e delle sue miserie di archetti e bracconaggio. Avrebbe riletto con la memoria quelle pagine che erano il riferimento della politica venatoria nazionale che – dicevano Giovanni Radice prima, Franco Di Stadio, Claudio Macchiavelli, Alighiero Ammannati, Francesco Balducci, Cesare Bonasegale , Domenico Attimonelli, Abele Barbati, Mario Quadri e tanti altri poi - non riusciva ad affrancarsi dalle trincee delle sue diversità ma continuava a rafforzare la frontiera contro la cinofilia agonistica. Il Popi divenne in breve il riferimento più importante e riconosciuto, capace com’era di mettere tutti insieme: sapeva di cani e di caccia, di fagiani e di capanno, di tiro e di politica. Era semplice: ascoltava e lasciava immaginare che gli altri sapessero più di lui. Anche quando gli avevano copiato le idee e ne attendevano altre . Nato artista, cresciuto grafico a Brera e diventato giornalista suo malgrado non voleva scrivere. Eppur ne era capace! Suo, fra gli altri, lo stupendo libro “Storia di Coppa Europa”. Eppure diceva ridendo ad Adelio ed a me: “voi scrivete e io parlo ma anche quelli che non sanno leggere hanno orecchie”. Amava raccontare sentendosi architetto di teorie ed alleanze, progetti e propositi. Insomma, ogni giorno, e lo sperimentavamo con fatica non solo Adelio ed io, per lui era un rinascere e un reinventarsi. Con seria allegria e genialità semisegreta. Era tanto affabulatore che riusciva ad intricar nel ragionamento Adelio e me insieme. E più fingevamo di litigare più ci volevamo bene. Sapeva parlare e coinvolgere la gente. Raccontava e le sue parole, diventavano un caldo e labile abbraccio. Diceva di uomini e cani, di selvatici e pesci, di bracconieri dall’animo grande e di minuscole vicende della vita. Allora persine le lanche del Ticino parevano librarsi dalle parole e diventar nastri di luce. Come la morte che altro non è se non l’ultima nascita. Così, giorno dopo giorno la redazione di Caccia & Pesca si era trasformata in un arengario dove Popi , Adelio , Lucia Mocchetti convertitasi da gentildonna meneghina a giornalista brillante, Laura Ponce de Leon, mitica segretaria, Enrico Oddo, Carlo Annibale Maggi, Marco Valcarenghi, Giulio Farè, Paolo Dondina, Jolanda Vandoni, Luigi Consonni, Enrico Faja, Cesare Bonasegale, Roberto Miracoli, Luigi Berri, Beppe Giani e tanti, tanti altri giungevano per fermarsi un attimo e avrebbero voluto rimaner per sempre. Ciascuno, dai campioni di pe­ dana ai maestri dello spinning, dai dresseurs più celebri agli industriali cacciatori, con le sue verità e le sue storie, tutti insieme a celebrare la grande vicenda di una caccia e di una cinofilia che stava rapidamente cambiando avviandosi dalle riserve private all’autogestione, dalle palestre italiane alle starne di Polonia. Lui, Adelio, ed io. Raccontava di una Milano che stava reinventandosi in una grandezza nuova mentre esplodevano tutte le contraddizioni della politica e dell’arte, della sociologia e del lavoro, degli opposti estremismi, delle sirene che chiamavano alla solidarietà per i morti ammazzati e del fragore delle bombe. Sfilavano i giovani di Mario Capanna e le tute blu di Luciano Lama… Sfilavano gli operai dell’Alfa e Roberto Vecchioni cantava “Luci a San Siro…”. E noi, insieme, vivevamo quell’irripetibile stagione della nostra vita. Rodolfo Grassi

concorso. Nelle batterie da me esaminate, la media è stata ogni giorno di almeno una beccaccia a cane. Altre batterie legger­ mente sotto. La selezione, regolata dalle ferree disposizioni sui criteri da tenere che sono state emanate recentemente dal Consiglio della SIS, ricordate anche nell’annuncio a suo tempo pubblicato, sono state quindi all’impronta dei “crediti cinofili”, della qualità setter, dell’eclettismo venatorio e, perché no, del “tourn-over”. Al termine delle tre giornate i soggetti pre­ senti alla selezione, e detentori di risultati in prove a beccacce, erano solo otto. L’esame dei dati da parte del selezionatore non è stato molto difficile, ed anche la va­ lutazione sullo stato di forma ha inciso re­ lativamente poco. Questa la squadra desi­ gnata: Oslo della Trabaltana. Tre volte in cima alla classifica anche in questi tre dif­ ficili giorni del Cilento. Quindi sicura­ mente in forma e molto bene sulla selvag­ gina. Un gran cane da beccacce. Le due femmine Giada e Margot, per disputare con più chance il titolo Europeo femmine. Giada che oltre a trattare le beccacce arriva

con un palmares invidiabile in caccia a starne, è quindi una garanzia nella tenuta e conduzione del turno e della correttezza. Anche Margot ha fatto tre prove di grande intensità, andando sempre al richiamo. Poi Emo e Ruben due soggetti esperti, forse non più al massimo della brillantezza ma depositari di grande esperienza sul

selvatico specifico. Emo con un piazza­ mento nell’ultima giornata strappa il bi­ glietto per la Spagna. Ruben ha un CACIT nella primavera ed appare sempre valido, anche se non sempre concentrato. Per qualità stilistiche, come Riserva, viene scelto Pividori’s Eros”. Marco Ragatzu

Salerno - prove internazionali a beccacce 27/29 novembre 2009 29/11/2009 Batteria A - Giudici Berlingozzi - Plamieri - Tortora 1ECC CAC/CACIT - Oslo della Trabaltana, (COND. Bravaccini Giancarlo) Batteria B - Giudici Lombardi - Petruzzelli - Rago 1ECC - Aro, (COND. De Marchi Eugenio) 28/11/2009 Batteria C - Giudici Berlingozzi - Tortora 1ECC - Oslo della Trabaltana, (COND. Bravaccini Giancarlo) 27/11/2009 Batteria A - Giudici Palmieri - Petruzzelli 1ECC - Oslo della Trabaltana, (COND. Bravaccini Giancarlo) Batteria B - Giudici Berlingozzi - Rago 1ECC - GIADA, SETTER INGLESE (COND. De Marchi Eugenio)

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Dal 16 al 21 novembre nei terreni di NIS

L’autunno della grande cerca Nel triangolo delle starne si sono confermati i più grandi interpreti

Il serpentone della Grande Cerca migra in Serbia: terreni e selvaggina ancora impa­ reggiabili e all’altezza di questa disciplina. Risultati importanti e significativi. Nis, dopo la “nota” della Caccia a Starne, ospita anche la magia dell’interpretazione del “Trialler”. Dal 16 al 21 novembre quasi tutte le scuderie della Grande Cerca sono accolte dall’organizzazione serba all’hotel Nais, epicentro degli eventi più importanti d’Europa in merito alle prove di lavoro su starne per cani da ferma. La carica dei 100, questi i numeri che quotidianamente hanno caratterizzato per l’intero periodo la manifestazione. Riconfermano le im­ portanti qualità “trialleristiche” cani come Bobet, Cesar, Giada, Cuper, Rico, Furore Kong, e altri. Si chiude così la stagione au­ tunnale nel “triangolo delle starne” per l’anno 2009. A Nis è presente uno degli Esperti Giudici italiani tra coloro che la Grande Cerca la vivono da sempre, Oliviano Nobile. Questo il suo punto di vista. “Volendo portare a termine di paragone la Serbia attuale alla Polonia appena lasciata, con particolare riferimento alla nota della Grande Cerca, propendo per i terreni di Nis. Si tratta di un habitat ideale e ricco di eccezionali branchi di starne. La vera Grande Cerca è in Serbia: meno geometrica e che non condiziona il cane lasciando lui spazio per le interpreta­ zioni della magnificenza del Trialler, della mentalità e fantasia che gli si chiede. Dobbiamo abbandonare l’errata consue­ tudine che tende a far pensare al cane che interpreta questa nota come colui che “corre veloce”, non è questa la Grande Cerca! Eccola invece bene inserita nel più bel terreno d’Europa, il numero uno per questa tipologia di verifica funzionale in quanto a configurazione geografica e sel­ vaggina. La presenza di quest’ultima è in­ vidiabile, talvolta anche in esubero rispetto al necessario, con anche 5 incontri per turno. In una prospettiva futura è da consi­ derarsi sempre fondamentale l’utilizzo della Serbia. Per i protagonisti, a loro il pensiero più riconoscente per le emozioni che hanno saputo donare, e obiettivo in merito alle prestazioni: non c’erano tutte le scuderie, (peggio per gli assenti), e mal­ grado ciò un centinaio di soggetti in veri­ fica quotidianamente. In Grande Cerca vengono presentati anche troppi in riferi­ mento alla reale esistenza di quanti pos­

sono inserirsi in questa nota di concorso, non esistono 100 Trialler! Alcuni di questi vengono inseriti qui quando potrebbero dare migliori risultati in note diverse, (vedi la Classica), e questo perché in cinofilia si tiene troppo in considerazione il buon po­ tenziale riproduttore, come colui che ri­ esce ad interpretare solo, o soprattutto, la Grande Cerca. Chiaramente non è così! Tutto ciò porta a forzare e snaturare l’effet­ tivo valore del cane. Si sono evidenziati tutti coloro che anche in altre situazioni hanno dimostrato le grandi doti posse­ dute, e questo è confortante, e si aggiun­ gono le nuove leve, tra le quali doverosa la menzione per Rico dei Dipinti, giovane ri­ velazione che dall’Eccellente ottenuto al Derby continua la scrosciante valanga di importanti risultati nelle sapienti mani di Graziano Forti. A lui si affianca degna­ mente anche Diango, altro setter condotto da Angelo Testa, e la schiera delle pro­ messe non finisce con loro, per fortuna. Il

dettaglio delle nude classifiche rende ine­ quivocabilmente la risultanza di quanto si sia ottenuto durante questo importante Evento cinotecnico, che ripaga dei sacrifici sostenuti nel raggiungere una così lontana situazione, la quale vorremmo si mante­ nesse per il bene e la salvaguardia delle razze da ferma. Marco Ragatzu Esperti Giudici a Nis: Oliviano Nobile, Giancarlo Trivellato, Mario Testa, Silvio Marelli, Diego Pola, Giuseppe Bonacina, Natale Tortora, Sandro Pacioni; sono affian­ cati dai colleghi serbi : Dusko Sormaz, Goran Djordjevic, Dragan Mitrovic, e Stanoievic. Delegato ENCI: Giuliano Baricci Conduttori: Angelo Testa, Graziano Forti, Giacomo Cantoni, Ernesto Pezzotta, Emanuele Targetti, Stefano Girandola, Severino Traina, Livio Dotti, Richard Simeons, Libero Zagni, Franco Gerzinic, Paul Cunati, Stelios Apostolakos, Slavoljub Todorovic, e Fiorenzo Bariola. M.R.

16/11/2009- GRANDE CERCA MISTA Batteria 1 - Giudici: GIUDICI: TRIVELLATO GIANCARLO,BONACINA GIUSEPPE,MITROVIC.D DRAGAN 1 ECC. - VENTO DEL FRANGIO, P (COND.: Cantoni Giacomo) Batteria 2 - Giudici: GIUDICI: RONCHI VALERIO,POLA DIEGO,SORMAZ DUSKO 1ECC CAC/CACIT - VASCO DEL FRANGIO, P (COND.: Testa Angelo) Batteria 3 - Giudici: GIUDICI: NOBILE OLIVIANO,TESTA MARIO,MARELLI SILVIO 1 ECC. - GILDA DEL SARGIADAE, P (COND.: Girandola Stefano) Batteria 4 - Giudici: GIUDICI: PACIONI SANDRO,TORTORA NATALE,DJORDJEVIC GORAN 1ECC CAC/ris.CACIT - ROONEY DEL SARGIADAE, S I (COND.: Dotti Livio) 17/11/2009- GRANDE CERCA MISTA BATTERIA 1 - Giudici: GIUDICI: NOBILE OLIVIANO,POLA DIEGO,DJORDJEVIC GORAN 1 ECC. CAC CACIT - SAMNTICUS CUPER, S I (COND.: Dotti Livio) BATTERIA 2 - Giudici: GIUDICI: PACIONI SANDRO,SORMAZ DUSKO,TESTA MARIO 1 ECC. - RANIERENSIS ARTU, S I (COND.: Traina Severino) BATTERIA 3 - Giudici: GIUDICI: RONCHI VALERIO,BONACINA GIUSEPPE,MITROVIC.D DRAGAN 1 ECC. - GILDA DEL SARGIADAE, P (COND.: Girandola Stefano) BATTERIA 4 - Giudici: GIUDICI: TRIVELLATO GIANCARLO,TORTORA NATALE,MARELLI SILVIO 1 ECC. - SIRIO, P (COND.: Bariola Fiorenzo) 18/11/2009- GRANDE CERCA MISTA BATTERIA 1 - Giudici: GIUDICI: BONACINA GIUSEPPE,TESTA MARIO,STANOEVIC 1 ECC. CAC - RICO DEI DIPINTI, S I (COND.: Forti Graziano) BATTERIA 2 - Giudici: GIUDICI: NOBILE OLIVIANO,MARELLI SILVIO,MITROVIC.D DRAGAN 1 ECC. CAC - SAMNTICUS CUPER, S I (COND.: Dotti Livio) BATTERIA 3 - Giudici: GIUDICI: TRIVELLATO GIANCARLO,TORTORA NATALE, DJORDJEVIC GORAN 1 ECC. CAC - ZANTE, P (COND.: Cantoni Giacomo) BATTERIA 4 - Giudici: GIUDICI: PACIONI SANDRO,POLA DIEGO,SORMAZ DUSKO 1 ECC. CAC - GIADA DEL SARGIADAE, P (COND.: Girandola Stefano) 19/11/2009- GRANDE CERCA MISTA BATTERIA 1 - Giudici: GIUDICI: POLA DIEGO,MARELLI SILVIO,STANOEVIC 1 ECC. - ADAGIO OF GLEN SHEALLAG, P (COND.: Girandola Stefano) BATTERIA 2 - Giudici: GIUDICI: BONACINA GIUSEPPE,TORTORA NATALE,MITROVIC.D DRAGAN 1 ECC. - JUPITER, P (COND.: Apostolakos Stelios) BATTERIA 3 - Giudici: GIUDICI: PACIONI SANDRO,TRIVELLATO GIANCARLO, DJORDJEVIC GORAN 1 ECC. CAC CACIT - BOBET DI LORO PICENO, S I (COND.: Pezzotta Ernesto) BATTERIA 4 - Giudici: GIUDICI: NOBILE OLIVIANO,SORMAZ DUSKO,TESTA MARIO 1 ECC. - FURORE KOBA, S I (COND.: Targetti Emanuele) 20/11/2009- GRANDE CERCA MISTA BATTERIA 1 - Giudici: GIUDICI: POLA DIEGO,TORTORA NATALE,STANOEVIC 1 ECC. CAC CACIT - SAMNTICUS CESAR, S I (COND.: Simeons Richard) BATTERIA 2 - Giudici: GIUDICI: TRIVELLATO GIANCARLO,NOBILE OLIVIANO,SORMAZ DUSKO 1 ECC. CAC RIS. CACIT - GIADA DEL SARGIADAE, P (COND.: Girandola Stefano) BATTERIA 3 - Giudici: GIUDICI: TESTA MARIO,MARELLI SILVIO,MITROVIC.D DRAGAN 1 ECC. CAC - DIESEL DEL NOCINO, P (COND.: Pezzotta Ernesto) BATTERIA 4 - Giudici: GIUDICI: PACIONI SANDRO,BONACINA GIUSEPPE,DJORDJEVIC GORAN 1 ECC. - ROONEY DEL SARGIADAE, S I (COND.: Dotti Livio) 21/11/2009- GRANDE CERCA MISTA BATTERIA 2 - Giudici: GIUDICI: TRIVELLATO GIANCARLO,DJORDJEVIC GORAN,TESTA MARIO 1 ECC. - FURORE MARTE, S I (COND.: Targetti Emanuele) BATTERIA 3 - Giudici: GIUDICI: NOBILE OLIVIANO,SORMAZ DUSKO,MARELLI SILVIO 1 ECC. - VASCO DEL FRANGIO, P (COND.: Testa Angelo) BATTERIA 4 - Giudici: GIUDICI: POLA DIEGO,BONACINA GIUSEPPE,MITROVIC.D DRAGAN 1 ECC. - MIRO’, S I (COND.: Pezzotta Ernesto) La classifica completa su www.enci.it

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Cani

Anno 56 num. gennaio 2010

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Tre giorni di prove a beccacce a Montagna Grande di Trapani

Bruno e Fox stregano la beccaccia I campioni di Scarpinati e Giammarinaro si impongono su agguerriti concorrenti

Tre giorni di fine novembre, 27, 28, e 29, a Montagna Grande, Salemi (TP), prima prova nazionale per cani da ferma su bec­ cacce. Buona la presenza dello scolopa­ cide che anche quest’anno hanno fatto tappa in questo angolo di Sicilia per lo sverno, regalando alla cinofilia ufficiale l’ennesima opportunità per le verifiche funzionali a tema. Ben 76 cani all’esame tra i quali Politium Bruno, (già Campione Europeo 2008 e vincitore dell’”Arciera d’Oro” nello stesso anno), riconferma sul podio le importanti qualità venatiche e di stile. Purtroppo la tradizionale “Estate di San Martino” iniziata l’11 novembre si protrae con costanti venti da sud. Ne ha risentito la presenza di beccacce che, comunque, sono state complessivamente una decina al giorno. La prova organizzata dal Gruppo Cinofilo Marsalese, e dal Consiglio

Siciliano della Caccia, coadiuvati dalla col­ laborazione per i censimenti dall’Associa­ zione Beccacciai e Perniciai, ha avuto la giusta considerazione dei cinofili appas­

sionati alla beccaccia. Continentali ed in­ glesi a lavoro presentati da Leo Scarpinati, Alberto Giammarinaro, Carlo Inturrisi, Franco Rivelli, Leo Grammatico, Michele Macaluso, Franco Giammanco, Melchiorre Fosa, Gaspare Rotolo, Pino Veraldi, Siracusa, Miceli, Giovani Scuderi, Carlo Caracausi, e Mirco Teresa, che hanno otte­ nuto nel contesto risultanze tecniche di riguardo. Gli Esperti Giudici Pietro Aglio, Filippo Vassallo, Francesco Francaviglia, Antonino La Barbera, Giorgio Madia, e Alberto Montervino, oltre alle considerazioni tec­ niche “fuori classifica”, che comunque ar­ ricchiscono il risultato finale, classificano alla certificazione negli inglesi Politium Bruno condotto da Michele Macaluso, mentre nei continentali stesso obiettivo raggiunto dai breton Fox dei Monti Sicani e Gigi, rispettivamente condotti da Scarpi­ nati e Giammarinaro. Il preludio delle verifiche specialistiche su beccacce ribadisce l’importanza dell’uti­ lizzo di tale strumento per la selezione zo­ otecnica del cane da ferma, per l’alleva­ mento di questo tipo di cane in rispetto dell’indirizzo venatorio per il quale esso è stato creato, ed il successo che la salva­ guardia di queste razze si continua ad otte­ nere grazie all’opera allevatoriale italiana, sia per gli inglesi che per i continentali. I prossimi appuntamenti di dicembre sono a Chiaramonte Gulfi e nella rinomata loca­ lità di Burgio per le prove internazionali. (dr. Antonino La Barbera) Marco Ragatzu

27/11/2009 - PROVA A BECCACCE PER CANI DA FERMA Batteria 1 Inglesi - Giudici Madia - Montervino 1ECC CAC - POLITIUM BRUNO, S I (COND. Macaluso Michele) Batteria 2 Continentali - Giudici Francaviglia - La barbera 1ECC - Dax di Apollo, (COND. Inturrisi Carlo) 28/11/2009 - PROVA NAZIONALE A BECCACCE PER CANI DA FERMA Batteria 1 Continentali - Giudici Aglio - Vassallo 1ECC - Diva, (COND. Giammarinaro Alberto) 29/11/2009 - PROVA NAZIONALE A BECCACCE PER CANI DA FERMA Batteria 1 Continentali - Giudici Aglio - Vassallo 1ECC CAC - Fox dei Monti Sicani, (COND. Scarpinati Leo) Batteria 1 Inglesi - Giudici Madia - Montervino 1ECC - POLITIUM BRIO, P I(COND. Macaluso Michele) Batteria 2 Continentali - Giudici Francaviglia - La Barbera 1ECC CAC - Gigi, (COND. Alberto Giammarinaro) La classifica completa su www.enci.it

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Grande battaglia fra giovani continentali su starne di Serbia

Unno stravince l’Eurocoppa Un appuntamento importante e sempre ricco di fascino per selvatici veri ed agonismo autentico. 47 gli atleti a catalogo Il tanto atteso appuntamento dei giovani continentali con le starne, finalmente è arrivato! Serbia, nel triangolo delle starne di Nis, Zitoradja, e Doljevac, il giorno 6 novembre scorso si è tenuta l’edizione 2009 dell’Eurocoppa Continentali, la prova giovani che si propone quale alternativa al Derby primaverile su coppie, che qui si svolge su branchi. Protagonisti d’eccezione due kurzhaar di allevamento serbo: Unno del Cakic e Gold del Rade Savic, condotti rispettivamente da due vecchie cono­ scenze del settore professionistico nella conduzione di questa razza, Hari Herak e Rade Savic. Tra di loro, ambedue con la certificazione, si impone Unno che risulta il detentore dell’Eurocoppa 2009. Particolare evento per cani giovani. Normalmente, agendo su branchi di starne, si presuppone un bagaglio di espe­ rienza tale per addivenire ad avere la me­ glio prerogativa che un giovane possiede in maniera limitata. La nota del concorso è comunque quella rivolta a cani giovani, tenendo conto quindi nel manifestare il giudizio finale, di quegli errori che un cane poco esperto e ancora non maturo nell’ad­ destramento può commettere. Non è il caso per la maggior parte dei soggetti pre­ sentati a questa manifestazione agli occhi di Miatton e Niketic, Arcangeli e Nikovic, Capone e Ragatzu, Petruzzelli e Mitrovic, Marchetti e Ralic, nelle cinque diverse bat­ terie in esame. Ben 47 a catalogo, tra i quali si sono classificati in 5, più due al CQN. Oltre ai due già menzionati, i giovani kur­ zhaar, (questi in netta maggioranza), kor­ thals, epegneul breton, spinone italiano, e bracco francese, sono stati condotti da Boban Andjelkovic, Mauro Moretti, Miladin Pantic, Vinicio Tognolo, Maurizio Musso, Roberto Scarpecci, Giuseppe Bu­ sca, Mario Bortolan, Karakanov Kostadin, Egidio Pezzi, Giuseppe Giancotti, Riccardo Patrignani, e Aleksandar Nedeljkovic. Un mare di grigie, con pochissime lepri e caprioli, fagiani rari in un habitat che si manifesta ideale per verificare il poten­ ziale che i giovani “fermatori” di oggi pos­ seggono. Tutto per verificare il prodotto ottenuto dalla selezione zootecnica del cane da ferma, e segnalare i futuri ripro­ duttori per la salvaguardia di questo

gruppo di razze. I Certificati di Qualità Naturali di Gala, Hido di Poggio San Remo, e Sonny, antici­ pano le classificazioni di Althea della Val di Rem che si manifesta al limite del tipo e dell’esperienza necessaria sui branchi ot­ tenendo il MB, gli Eccellenti di Halias di Poggio San Remo, e Pradellinensis Pablo, per finire con i due meravigliosi CAC di Gold del Rade Savic e Unno del Cakic. Tra questi ultimi un barrage entusiasmante, giudicato da Marco Ragatzu, Sergio Marchetti, e Niketic, che vede imporsi per classe e determinazione il kurzhaar Unno condotto dal veterano Hari Herak, sull’al­

trettanto tipico bracco tedesco alle redini di Rade Savic. A conclusione di questa esperienza, per la prima volta in Serbia, se ne può trarre l‘indiscutibile risultato di in­ dubbia qualità tecnica, derivante dalla ve­ rifica globale che attesta l’appropriatezza di tale test funzionale destinato ai soli cani giovani. La Serbia, imperdibile serbatoio di starne, continua a rappresentare ideale strumento, con l’utilizzo del quale l’Enci gode dei sacrifici sostenuti nella selezione del cane da ferma, portando così lontano dai confini nazionali uomini e cani per una causa di notevole importanza tecnica. M.R.

Barrage Eurocoppa 09 Unno del Cakic vincitore a sinistra e Gold del Rade savic Vicecampione a destra con la Giuria 6/11/2009- Eurocoppa - Giovani Batteria 2 - Giudici Nikoric - Arcangeli 1ECC CAC – GOLD DEL RADE SAVIC, (COND. Rade Savic) Batteria 3 - Giudici Ragatzu Marco - Capone Giovanni 1MB - ALTHEA DALLA VAL DI REM, KZ (COND. Giancotti Giuseppe) Batteria 4 - Giudici Petruzzelli -- Mitrovic 1ECC CAC - Unno del Cakic, (COND. Hari Herak) Batteria 5 - Giudici Ralic - Marchetti 1ECC - HALIAS DI POGGIO SANREMO, EPAGNEUL BRETON (COND. Nedelkovic) La classifica completa su www.enci.it

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Anno 56 num. gennaio 2010

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Clamorosi risultati in Coppa Europa e di Francia per gli Spaniel

Gli Springer fanno poker Quifly Skin di Marini vincitore assoluto. Sfortunata la prestazione dei cockers. Soddisfazione del selezionatore Luca Giuntoli

Dal 20 al 23 novembre scorsi, a Semelay (Francia) si sono tenute due competizioni di altissimo livello riservate ai cani da cerca: la Coppa di Francia e la Coppa Europa. Ad aprire le danze le due giornate di Coppa di Francia, che ben potevano es­ sere considerate l’aperitivo in attesa delle due giornate di Coppa Europa che sareb­ bero seguite subito dopo. Gli springer italiani hanno subito dimo­ strato che probabilmente avrebbero rap­ presentato la squadra da battere. Incon­ tenibile Quifly Skin di Marini che ha con­ quistato due Cacit in due giorni aggiudi­ candosi la prestigiosa vittoria della Coppa di Francia, seguita da Unica di Casa Lo­

renzo di Grazioli e da Wendy di Geminiani, per uno storico podio tutto tricolore. Nei cockers invece solo il bianco nero Francini’s Divo è entrato in classifica in entrambe le giornate conquistando un Molto buono e un 2° Eccellente. Un Eccellente ottenuto da Michele Rota e la consapevolezza dei notevoli mezzi di Francini’s Birra facevano comunque ben sperare per un esito positivo per le compe­ tizioni di Coppa Europa che si sono svolte

nelle giornate di domenica e lunedì. La fortuna però non ha assistito la pur va­ lida squadra dei cockers e solo Francini’s Birra riuscirà a restare dentro ai turni con due Molto Buoni. Diversa invece la sorte e l’esito delle prove di coppa Europa per gli springer. Quifly Skin di Marini ha ripetuto la straordinaria performance dei due giorni precedenti conquistando altri due Cacit per un poker di risultati consecutivi in quattro giorni che a memoria non si ricorda essere mai stato ottenuto da nessun binomio. Questa 5 anni bianco nera nata nell’alleva­ mento Flohistori’s di Marini e Licari ha di­ mostrato di essere positiva, continua e di

straordinarie doti venatorie unite ad un perfetto dressaggio. Gli eccellenti risultati e la positività di Unica di Casa Lorenzo di Grazioli (Cac R.Cacit il secondo giorno) e Frusta di San Fabiano di Geminiani (3° Ecc e Buono) hanno consentito alla squadra italiana di conquistare anche titolo di squadra cam­ pione Europeo 2009 . Questi splendidi risultati confermano lo stato di salute della razza springer in Italia. L’appuntamento è in Spagna, il prossimo anno, a Mentrida, occasione per i cocker italiani di una rivincita e per gli springer per difendere con onore l’importante risultato. Angela Francini

La squadra italiana selezionata da Luca Giuntoli, era così composta: Cockers: Angela Francini con Francini’s Divo, Saverio Marini con Francin’s Birra, Fiorino Battaglia con Lugi’s Rago, Michele Rota con Black, riserva Bull del Bona condotto da Franco Grazioli, proprietario Villani. (Un infortunio ha impedito a Fiorino Battaglia di partecipare alla trasferta, privando la squadra italiana della presenza importante del vincitore del derby dello scorso anno). Springer: Saverio Marini con QuiflySkin, Simone Licari con Level Pitt, Marco Gemignani con Frusta di San Fabiano,Franco Grazioli con Unica di Casa Lorenzo, riserva Wendy di Marco Geminiani.

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Un altro grande successo del Gruppo cinofilo genovese “F. Cajelli”

Un maremmano abruzzese re di Genova Il campione di Anna Albrigo si è imposto su un numero record di concorrenti Oltre 2300 cani alla 57a Esposizione Internazionale di Genova organizzate dal Gruppo Cinofilo Genovese “Fabio Cajelli”. Sedici Mostre Speciali e tre Raduni di razza, tra cui la “Special Premier”, il raduno più importante del Club Cani Compagnia, che è un’espo­ sizione nell’esposizione. Il lavoro di preparazione ed allestimento di un evento di questo livello è veramente pesante. Siamo oramai una delle poche mostre canine dove si fa tutto in famiglia, senza demandare nulla all’esterno. Tutto ciò che gli espositori vedono è il frutto del lavoro di cinque appassionati di cinofilia. Gli ultimi giorni prima dell’apertura sono stati febbrili. Sembrava che i problemi si fossero concentrati nell’ultima setti­ mana, a iscrizioni concluse e con il catalogo già in stampa. Giudici che si ammalano e, naturalmente, espositori scontenti perché ab­ biamo dovuto sostituirli (addirittura siamo stati minacciati di denuncia!), computer che va in “tilt” ma, soprattutto, il telefono che continua a squil­ lare. Nel frattempo, bisogna coordinare l’ospitalità ai giudici e ai commissari (grazie Giancarla), l’al­ lestimento dei ring e degli stand, i rapporti con la Fiera, la stampa del catalogo e quant’altro occorra alla buona riuscita della manifestazione. Sabato 14 Novembre, alle sette della mattina, già i primi espositori attendono l’apertura dei padiglioni fie­ ristici. Alle otto si aprono i cancelli ed i concorrenti iniziano a dilagare cercando la posizione migliore.

Best in Show E’ un fiorire di gabbie, seggiolini, tavoli, spazzole forbici e quant’altro serve a far venire più belli dei bei cani. Si incontrano gli amici, quelli che hanno il tuo stesso interesse. C’è chi arriva con il sorriso sulle labbra, chi è agitato e, affannato, cerca un posto strategico per piazzare il suo campeggio e chi, già di prima mattina, è ingrugnito ed intratta­ bile per chissà quale ragione. Tanti tipi diversi, ma tutti amici. E’ bello osservare anche il pubblico. La bimba che improvvisamente corre ad abbracciare un molosso sotto lo sguardo terrorizzato dei geni­ tori. C’è chi si ferma ammirando l’eleganza di un

levriero e chi si intenerisce di fronte ad un piccolo cane da compagnia. Ognuno ha un suo modo di esprimere amore. Durante tutte e due le giornate si sono svolte delle interessantissime gare internazionali di agility molto seguite dal pubblico presente. Belle ed interessanti anche le esibizioni dei “Lupi della Valle Scrivia”. Dopo i giudizi singoli, giunge l’ora del Ring d’Onore dove competeranno tutti i soggetti ritenuti, dal giudice, migliori di ogni razza oltre alle coppie, ai gruppi ed ai giovani presentatori. Prima però, per dovere di ospitalità, il Ring d’Onore viene ceduto al Club Cani Compagnia per le loro procla­ mazioni e premiazioni che avven­ gono in un caldo clima di pubblico plaudente. Avevamo il timore di fare troppo tardi, invece siamo riusciti a terminare il B.I.S. ancora con un folto pubblico . Appuntamento per la 58a edizione, il terzo fine settimana del Novembre 2010 Best In Show 1° Cane da pastore maremmano abruzzese Musetto di Selvaspina di Anna Albrigo 2° Levriero afgano Kouros “Mac” Vita Spericolata di Maria Cristina Leonardi 3° Fox terrier a pelo ruvido Steele Dusty Knight di Torie Steele Luigi Durando

Foto Arnetoli

Insubria Winner: grande partecipazione e sodalizio con espositori di felini

Cani & Gatti, un trono per due

Il Gruppo Cinofilo Varesino continua la tradizione del successo L’inedita formula ha avuto un altissimo indice di gradimnento: oltre diecimila i visitaori. Primo as­ soluto un Siberian. Se è vero che si stanno percependo i primi segni di ripresa dopo la recessione che ha toccato pesante­ mente anche la cinofilia ed il suo indotto, il primo bilancio di Insubria Winner 2009 ne sembra una conferma: più di 5000 i paganti, circa 10.000 visita­ tori nei 2 giorni, tra pubblico, soci ENCI ed esposi­ tori, più di 2000 cani iscritti, di cui oltre 500 per i 10 raduni di razza, in rappresentanza di oltre 250 razze riconosciute. L’Expo Internazionale Insubria Winner, giunta nella sua configurazione attuale, che si avvale del moderno e funzionale polo fieristico di “Malpensa Fiere”, alla sua quinta edizione, rappresenta da decenni un appuntamento fisso per gli “addetti ai lavori” e per gli appassionati. Dalla prima edi­ zione, che risale al 1952, denominata “Prima Fiera Mercato del Cane”, ad oggi, sono stati fatti enormi progressi. Nascendo da una tradizione di oltre mezzo secolo, Insubria Winner affonda le proprie radici nella più genuina esperienza cinofila del varesotto e di oltre 60 anni di mostra “Città Giardino e dimostra anche per questa edizione di possedere una capacità attrattiva notevole, che non ha risentito della crisi economica che stiamo attraversando. Sono stati più di 2.000, infatti, i cani iscritti, confermando la partecipazione degli anni scorsi. La parte del “leone”, si fa per dire, l’hanno fatta quest’ anno i popolarissimi Labrador Retriever, con 103 iscrizioni la domenica, seguiti dai 70 Jack Russel Terrier e dai 61 Bovari del

Best in Show Bernese, il sabato. Presenti anche numerosi espo­ sitori provenienti dall’Estero, che considerano ormai Insubria Winner un appuntamento cui non mancare. Tutti convenuti a Malpensa Fiere per sottoporre i propri esemplari al giudizio di alcuni tra i maggiori specialisti a livello mondiale, ben tre dei quali provenienti dagli States! Si è così pienamente realizzato il progetto del Gruppo Cinofilo Provinciale di Varese, Delegazione

ENCI, di far diventare in pochi anni questo show uno dei migliori a livello europeo, punto di riferi­ mento per tutti i cinofili italiani ed stranieri. L’elevato numero di soggetti iscritti ai raduni di razza è inoltre una prova dell’alta considerazione dell’Expo da parte delle Società Specializzate. Dopo l’ esperienza positiva del 2008, anche quest’ anno si è deciso di riproporre il binomio “canegatto”, con un’ esposizione felina internazionale parallela, organizzata dall’AFeF (Associazioni Feline Federate), federata al prestigioso WCF (World Cat Federation), cui il Gruppo Cinofilo Provinciale di Varese ha offerto il suo prezioso contributo. Come dire: cani e gatti insieme in Expo’ come nel vissuto quotidiano… Il “clou” di Insubria Winner è stato rappresentato anche quest’ anno dal “Best in Show”, caratteriz­ zato da un impianto scenico unico nel suo genere, con musiche e giochi di luci studiati nei minimi particolari, molto apprezzato, oltre che da pub­ blico, anche dai più rigorosi “addetti ai lavori”, i giudici provenienti dai Paesi in cui si è sviluppata la cinofilia più “accreditata”. Ed ecco ora il prestigioso podio del Best in Show 1° BABY ONE MORE TIME , SIBERIAN HUSKY, di Conti Esploratori Kennel 2° SNOWTAIRES STANDING OVATION, FOX TERRIER p/r di Dawne Deeley 3° PITU DI CASCINA CROCEL, BRACCO ITALIANO b/a di Renato Gritti Gruppo Cinofilo Varesino

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TOP DOG & TOP GIOVANE REGOLAMENTO TOP DOG Il punteggio viene calcolato in base ai risultati ottenuti nelle esposizioni Internazionali italiane dal 01/01/2010 al 31/12/2010. Le esposizioni Nazionali non valgono. I Raduni non valgono. Le mostre speciali valgono doppio sia che si svolgano in Internazionale che in Nazionale. La partecipazione minima richiesta è di 4 esposizioni ed è necessario ottenere punteggi in almeno due esposizioni. Punteggi: - CAC 1 punto - CACIB 3 punti - BOB: con 1 cane iscritto da 2 a 5 da 6 a 10 da 11 a 20 da 21 a 30 da 31 a 40 da 41 a 50 da 51 a 100 oltre 100

1 3 5 7 9 11 13 15 20

punto punti punti punti punti punti punti punti punti

Valgono esclusivamente le esposizioni aventi luogo in Italia.

REGOLAMENTO TOP GIOVANE Riservato ai soggetti iscritti in classe Giovani in base ai risultati ottenuti nelle sole esposizioni Internazionali italiane. Punteggi: M.B. 1° = p. 1 ECC. 1° = p. 3 (1 solo iscritto nella classe) ECC. 1° = p. 5 (da 2 a 5 iscritti nella classe) ECC. 1° = p. 6 (da 6 a 10 iscritti nella classe) ECC. 1° = p. 7 (da 11 a 15 iscritti nella classe) ECC. 1° = p. 8 (da 16 a 20 iscritti nella classe) ECC. 1° = p. 9 (oltre 21 iscritti nella classe) A questi punteggi vanno eventualmente aggiunti 3 punti se il soggetto ottiene anche il BOB (minimo 5 iscritti nella razza). N.B. I punteggi inerenti il TOP DOG vengono rilevati periodicamente e direttamente mentre per quanto inerente il TOP GIOVANE la spedizione dei punteggi (fotocopia del libretto) è a cura dei proprietari. Nel prossimo numero de I NOSTRI CANI ulteriori informazioni e gli indirizzi utili ai quali spedire la documentazione, rivolgersi in caso di dubbi o per le domande più frequenti.

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Convince week endabruzzese. abruzzese.Crescono Crescono numeri, moltodi bella nuova sede Convince ililweek end i inumeri, molto bella lalanuova lalasede Convince il week end abruzzese. Crescono i numeri Pescara e Chieti

PE eeAccoppiata CH accoppiata accoppiata vincente PE CH vincente vincente BISdel delSabato SabatoalalWhippet WhippetDIVINE DIVINECOMEDIE COMEDIEDU DUSAC SACÀÀMALICES MALICES BIS dellaDomenica DomenicaalalPastore PastoreMaremmano MaremmanoAbruzzese AbruzzeseCASSIO CASSIODIDILUCUS LUCUSANGITIAE ANGITIAE eedella

Nazionale di Pescara gr. 1 (ph. K) Nazionale di Pescara gr. 1 (ph. K)

Nazionale di Pescara gr. 2 (ph. K) Nazionale di Pescara gr. 2 (ph. K)

Nazionale di Pescara gr. 3 (ph. K) Nazionale di Pescara gr. 3 (ph. K)

Nazionale di Pescara gr. 4 (ph. K) Nazionale di Pescara gr. 4 (ph. K)

Riconferma,qualora qualoracecenenefosse fossestato stato Riconferma, bisogno,che chePescara Pescara&&Chieti Chietiè èun un bisogno, matrimonio che funziona. matrimonio che funziona. L'annoscorso scorsocicifufuil ilprimo primotentativo tentativo L'anno coni idue dueC.A.C. C.A.C.mentre mentrequest'anno quest'anno con hannodeciso decisodidipuntare puntarepiù piùininalto alto hanno con la Nazionale al sabato con la Nazionale al sabato e e l'Internazionalelaladomenica. domenica. l'Internazionale Ed è andata bene. Ed è andata bene. Oltrepassataquota quotamille millenelle nelleiscrizioiscrizioOltrepassata ni, nonostante la concomitanza con ni, nonostante la concomitanza con l'internazionale di Zagabria, e soddil'internazionale di Zagabria, e soddisfazionedegli degliespositori espositoriche chesisisono sono sfazione trovati nella nuova sede: davvero trovati nella nuova sede: davvero moltobella! bella! molto La Camera CommerciodidiChieti Chietihaha La Camera didiCommercio infatti messo a disposizione nuova infatti messo a disposizione lalanuova sedeche cheannovera annoveratre trepadiglioni padiglionialal sede coperto,aree areeall'aperto, all'aperto,spazi spaziverdi verdie e coperto, giochi d'acqua, senza dimenticare giochi d'acqua, senza dimenticare l'ampioparcheggio parcheggiopraticamente praticamentea a l'ampio bordo ring. Una giornata ancoramite, mite, bordo ring. Una giornata ancora nonostante Novembre, è piaciuta nonostante Novembre, è piaciuta a a tuttiededè èstata statalalaciliegina cilieginasulla sullatorta. torta. tutti In giuria anche due stranieri (una dalla In giuria anche due stranieri (una dalla Bielorussiae euna unadalla dallaBulgaria) Bulgaria)a adare dare Bielorussia manforte alla pattuglia italiana e incamanforte alla pattuglia italiana e incaricatidel delBest BestininShow Showdella dellaNazionale Nazionale ricati nostroFranco FrancoGatti Gattiche chehahascelto sceltoper per il ilnostro il gradino più alto del podio il Whippet il gradino più alto del podio il Whippet DIVINECOMEDIE COMEDIEDU DUSAC SACA AMALIMALIDIVINE CES mentre del Best in Show CES mentre del Best in Show dell'Internazionale si è occupata dell'Internazionale si è occupata lala giudiceSviatlana SviatlanaRadziuk Radziukche chehahaoptaoptagiudice to per il Pastore Maremmano to per il Pastore Maremmano AbruzzeseCASSIO CASSIODIDILUCUS LUCUSANGIANGIAbruzzese TIAE. TIAE. Razzapiù piùnumerosa numerosadel delsabato sabatoi Boxer i Boxer Razza con 53 soggetti iscritti mentre con 53 soggetti iscritti mentre lala domenica,susututti, tutti,il ilCane CaneCorso Corsoè è domenica, risultata la razza più numerosa con2828 risultata la razza più numerosa con soggettiiscritti. iscritti.Un Unrisultato risultatodunque dunque soggetti piùche chepositivo positivoper perleledue duecompagini compagini più capitanate da Roberto Bonfante capitanate da Roberto Bonfante Presidente del Gruppo Cinofilo Presidente del Gruppo Cinofilo didi Chietie edadaLuciano LucianoDiodati DiodatiPresidente Presidente Chieti del Gruppo Cinofilo di Pescara quali del Gruppo Cinofilo di Pescara aiaiquali hanno dato una mano i tanti compohanno dato una mano i tanti componentidei deirispettivi rispettiviconsigli consiglidirettivi. direttivi.InIn nenti conclusionetutti tuttiattendono attendonodidiconoconoconclusione scere le date 2010 anche se bisogna scere le date 2010 anche se bisogna ammettereche chetanti tantipensano pensano(e(esperasperaammettere no) di tornare in Abruzzo in una data no) di tornare in Abruzzo in una data magari più primaverile. magari più primaverile.

Nazionale di Pescara gr. 5 (ph. K) Nazionale di Pescara gr. 5 (ph. K)

Nazionale di Pescara gr. 6 (ph. K) Nazionale di Pescara gr. 6 (ph. K)

Nazionale di Pescara gr. 7 (ph. K) Nazionale di Pescara gr. 7 (ph. K)

Nazionale di Pescara gr. 8 (ph. K) Nazionale di Pescara gr. 8 (ph. K)

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Nazionale di Pescara coppie (ph. K)

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Nazionale di Pescara juniores (ph. K)

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Nazionale di Pescara razze italiane (ph. K)

RISULTATI DEI RAGGRUPPAMENTI DELL’ESPOSIZIONE NAZIONALE CANINA DI PESCARA GRUPPO 1 Giudice: Gianercole Mentasti Soggetti in ring:10 Dopo prima selezione: 10 1° Pastore Maremmano Abruzzese SOVRANA DI LUCUS ANGITIAE All. di Lucus Angitiae - 2° Bearded Collie PAT-

TISHAWL JUST AN AUDITION Poidevin Catherine - 3° Pastore Svizzero Bianco FLASH WHITE DREAM DELLA CORTE DEI DELFINI BIANCHI - Colantoni Giuseppe GRUPPO 2 Giudice: Gianercole Mentasti Soggetti in ring: 11 Dopo prima selezione: 5 1° Dogo Argentino TANANA SUNSHINE - D'Amario Attanasio - 2° Bulldog BUCKADSONS LIGHT BLUE Costagliola Giuseppe - 3° Shar Pei HALLE BERRY DEGLI ESCOLI Massetani Walter GRUPPO 3 Giudice: Svetlana Radziuk Soggetti in ring: 7 Dopo prima selezione: 7 1° Fox Terrier p/l ANGELINO DELL'ACQUA SACRA Bellini - Gilardi c/o Schiavo - 2° American Staffordshire Terrier MISSISSIPPI RED EAST COAST Rucci Fabio - 3° Sealyham Terrier GRAND GUIGNOL GALILEO Amaturo Angela GRUPPO 4 Giudice: Luigi Nerilli Soggetti in ring: 10 Dopo prima selezione: 10 1° Bassotto Nano p/c FIGARO DELLA CORTE DEI BARBAGRIGIA Canato Ivano - 2°Bassotto Nano p/d GABRIELGARKO DEL WANHELSING Pascarella Gabriel - 3° Rhodesian Ridgeback BRIDGETJONES Di Domenico Silvia GRUPPO 5 Giudice: Svetlana Radziuk Soggetti in ring: 7 Dopo prima selezione: 7 1° Akita Americano MAROTEAM LEGENDARY STONE Gobbini Pietro 2° Siberian Husky CONTI ESPLORATORI RED AND WHITE NO I'M NOT All. Conti Esploratori - 3° Spitz Piccolo POM DE LA CREME DANCING QUEEN Casatori Gloria GRUPPO 6 Giudice: Francesco Balducci Soggetti in ring: 11 Dopo prima selezione: 3 1° Labrador Retriever ACQUAMARINE-WAVE PENTECOSTE Mambelli Fabio e Cristina - 2° Golden Retriever ROYAL CREST GOLD-N BLACK ORCHID All. Royal Crest Gold - 3° Setter Irlandese FLEGREUM AXEL All. Flegreum GRUPPO 7 Giudice: Nicola Imbimbo Soggetti in ring: 8 Dopo prima selezione: 3 1° Bouledogue Francese KISS BULLY ZEUS All. di Fosso Corno - 2° Bichon a poil Frise CHICCO Petrea Dochita - 3° Chihuahua p/l MUSIC VELVET MEDILUNA Tartaro Paolo GRUPPO 8

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Nazionale di Pescara il Best in Show (ph. K)

Internazionale di Chieti gr. 1 (ph. K)

Internazionale di Chieti gr. 2 (ph. K)

Internazionale di Chieti gr. 3 (ph. K)

Giudice: Svetlana Radziuk Soggetti in ring: 3 Dopo prima selezione: 3 1° Whippet DIVINE COMEDIE DU SAC A MALICES Baldini Valeria - 2° Piccolo Levriero Italiano ELEDI GRACE MILLY Grasso Vincenzo - 3° Levriero Afgano CRACKER OF JOKES DEI PRINCIPI DEL DESERTO All. Principi del Deserto JUNIORES

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Internazionale di Chieti gr. 4 (ph. K)

Internazionale di Chieti gr. 5 (ph. K)

Internazionale di Chieti gr. 6 (ph. K)

Internazionale di Chieti gr. 7 (ph. K)

Giudice: Maria Ceccarelli Whippet TALAO MAMMAMIA Amaturo Angela - 2° Labrador Retriever VIP DRUSILLA DELLE ACQUE LUCENTI Sabatino Angelo - 3° Bulldog BUCK AND SONS GEGIA MIRANDA E' UN REGALO DI AMANDA Martinini Luana GIOVANI 1° Bouledogue Francese KISS BULLY ZEUS All. di Fosso Corno - 2° Cocker

Americano CARFI BISCUIT All. Conti Esploratori - 3° Boxer Fulvo VIA AVELING JERONIMO All. di Casa Vernice RAZZE ITALIANE Giudice: Gianercole Mentasti 1° Bracco Italiano b/a ORTENSIA DI CASA CORSINI Nataletti Valerio - 2° Pastore Maremmano Abruzzese SOVRANA DI LUCUS ANGITIAE All. di Lucus Angitiae - 3° Bolognese RADAMANTINO MICHELE Friggi Maria Luisa BEST IN SHOW Giudice Franco Gatti 1° Whippet DIVINE COMEDIE DU SAC A MALICES Baldini Valeria - 2° Bouledogue Francese KISS BULLY ZEUS All. di Fosso Corno - 3° Bassotto Nano p/c FIGARO DELLA CORTE DEI BARBAGRIGIA Canato Ivano RISULTATI DEI RAGGRUPPAMENTI DELL’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CANINA DI CHIETI GRUPPO 1 Giudice: Francesco Balducci Soggetti in ring: 12 Dopo prima selezione: 6 1° Pastore Maremmano Abruzzese CASSIO DI LUCUS ANGITIAE Segato Gabriella - 2° Cane Lupo Cecoslovacco CHEOPE Magi Matteo - 3° Cane da Pastore Tedesco FLORA DELLA GENS PONTINA Bochicchio Mario GRUPPO 2 Giudice: Nicola Imbimbo Soggetti in ring: 15 Dopo prima selezione: 6 1° Dogo Argentino CHAMAN DEL TOLKEYEN Lombardi Daniele - 2° Cane Corso MOANA DELL'APPIO Marano Michele - 3° Mastino Napoletano AMAZZONIA Fusco Ciro GRUPPO 3 Giudice: Franco Gatti Soggetti in ring: 11 Dopo prima selezione: 11 Dopo seconda selezione: 6 1° American Staffordshire Terrier ELECTRA DOLL Martignelli Luigi - 2° Airedale Terrier IULIUS ISTA FREMA Taddeo Ernesto - 3° Fox Terrier p/r CACOPOULOS GANDALF ELL BLANCO Garcia Julio GRUPPO 4 Giudice: Svetlana Radziuk Soggetti in ring: 7 Dopo prima selezione: 7 1° Bassotto Standard p/d QUIPROQUO DELLA VAL VEZZENO Marcelli Elisabetta - 2° Bassotto Kaninchen p/d

Internazionale di Chieti gr. 8 (ph. K)

Internazionale di Chieti gr. 9 (ph. K)

Internazionale di Chieti gr. 10 (ph. K)

Internazionale di Chieti il Best in Show (ph. K)

VITTA KERDOOLAR DEL WANHELSING All. del Wanhelsing - 3° Bassotto Nano p/c SHE'S MADONNA DEL WANHELSING All. del Wanhelsing GRUPPO 5 Giudice: Franco Gatti Soggetti in ring: 3 1° Siberian Husky CONTI ESPLORATORI RED AND WHITE NO I'M NOT All. Conti Esploratori c/o Schiavo - 2° Akita Americano MAROTEAM

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LEGENDARY STONE Gobbini Pietro 3° Spitz Nano Tutti i Colori CANTON TIEN TAILS Casatori Gloria GRUPPO 6 Giudice: Francesco Balducci Soggetti in ring: 4 1° Rhodesian Ridgeback BRIDGETJONES Di Domenico Silvia - 2° Beagle COGNAC DEL FIORE FROM DELLA GRANDE QUERCIA All. del Fiore Selvatico - 3° omissis GRUPPO 7 Giudice: Luigi Nerilli Soggetti in ring: 6 1° Gordon Setter LUDSTAR ZEUS Segato Gabriella - 2°--- - 3° Bracco Italiano b/a ORTENSIA DI CASA CORSINI Nataletti Valerio GRUPPO 8 Giudice: Maria Ceccarelli Soggetti in ring: 6 1° Golden Retriever ROYAL CREST GOLD-N BLACK ORCHID Fiorentini Colorado - 2° Labrador Retriever MIND BOGGING DI CASA BIAGINI Paventi Giuseppe - 3° Lagotto Romagnolo ALFIO DELLA TAPARINA Menegatti Manuela GRUPPO 9 Giudice: Francesco Balducci Soggetti in ring: 9 1° Chihuahua p/l 1QUICK STEP DI RIO GALERIA All. di Rio Galeria - 2° Bolognese RADAMANTINO MICHELE Friggi Maria Luisa - 3° Bouledogue Francese KISS BULLY ZEUS All. di Fosso Corno GRUPPO 10 Giudice: Svetlana Radziuk Soggetti in ring: 4 1° Whippet RIVARCO FINE JAZZ MELODY Pascucci Maria Pia - 2° Levriero Afgano CRACKER OF JOCKES DEI PRINCIPI DEL DESERTO All. Principi del Deserto - 3° Levriero Russo STEPNIKH ALMAZOV ELEGANTYNE Miazzon Patrizia JUNIORES Giudice: Catherine Lebret Soggetti in ring: 14 Dopo prima selezione: 6 Bouledogue Francese ALICE AU PAIS DES MERVEILLES All. di Fosso Corno 2° Chihuahua p/l COLTHAM GOLDEN SONG Lampariello Lucilla - 3° Whippet TALAO MAMMAMIA All. Talao GIOVANI Giudice: Maria Ceccarelli Soggetti in ring: 40 Dopo prima selezione: 10 Cocker Americano CARFI BISCUIT All. Conti Esploratori c/o Schiavo 2°

Internazionale di Chieti coppie (ph. K)

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Italiano b/a ORTENSIA DI CASA CORSINI Nataletti Valerio - 3° non comunicato BEST IN SHOW Giudice: Svetlana Radziuk 1° Pastore Maremmano Abruzzese CASSIO DI LUCUS ANGITIAE Segato Gabriella - 2° Dogo Argentino CHAMAN DEL TOLKEYEN Lombardi Daniele - 3° Chihuahua p/l QUICK STEP DI RIO GALERIA All. di Rio Galeria Il commento di Franco Gatti giudice del BEST IN SHOW dell’Esposizione Nazionale Canina di Pescara

Internazionale di Chieti gruppi (ph. K)

“Praticamente nell’insieme tutti buoni finalisti. Al primo posto ho piazzato un soggetto che mi ha colpito subito per l’eleganza e il movimento eccezionale. Al secondo posto un soggetto ben costruito, ben bilanciato con buona testa e compatto. Terzo classificato un soggetto con buon movimento, linea dorsale corretta, tipico ed espressivo.” Il commento di Sviatlana Radziuk, giudice del BEST IN SHOW dell’Esposizione Internazionale Canina di Chieti

Internazionale di Chieti juniores (ph. K)

“Una bella esposizione, in un sito molto gradevole, dei bei ring e una ottima organizzazione. Solo una piccola critica: mi farebbe piacere che i commissari di ring (ma anche gli espositori) fossero il più attenti possibile alle uscite e entrate delle varie classi il che consetirebbe di guadagnare tempo. Per quanto riguarda il BIS il Maremmano Abruzzese che ha vinto è un soggetto maturo e ben presentato che ha meritato ampiamente il primo posto. Molto belli e degnamente sul podio anche il secondo e il terzo.”

Internazionale di Chieti giovani (ph. K)

Bulldog BUCK AND SONS ERA Martinini - Pagliarani - 3° Cane da Pastore Maremmano Abruzzese DRAGO DELL'ANTICO TRATTURO Molinelli Agostino RAZZE ITALIANE Giudice: Francesco Balducci Soggetti in ring: 8 1° Cane da Pastore Maremmano Abruzzese CASSIO DI LUCUS ANGITIAE Segato Gabriella - 2° Bracco

Internazionale di Chieti razze italiane (ph. K)

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Quinta edizione dell’Internazionale

Cremona, numeri Cremona,tengono segnalii positivi Best in Show al Pastore Maremmano Abruzzese CASSIO DI LUCUS ANGITIAE Domenica anche il raduno Cane Lupo Cecoslovacco e Basset Hound

Internazionale di Cremona gr. 1 (ph. K)

Internazionale di Cremona gr. 2 (ph. K)

Internazionale di Cremona gr. 3 (ph. K)

Internazionale di Cremona gr. 4 (ph. K)

Internazionale di Cremona gr. 5 (ph. K)

Quinta edizione dell'Esposizione Internazionale di Cremona e ancora un buon numero di soggetti a catalogo. Sintomo positivo non solo per Cremona ma anche e più in generale per la cinofilia che dimostra di non flettere e di tenere, settimana dopo settimana, evento dopo evento. Sarà passata la crisi? Presto per dirlo, speriamo di sì e torniamo ai cani. Quest’anno Cremona ha presentato, oltre all’Internazionale, due raduni di razza: il raduno Cane Lupo Cecoslovacco e il raduno Basset Hound giudicati entrambi dal giudice Claudio De Giuliani del quale riportiamo a parte commento e foto dei vincitori. In totale quasi 1.300 soggetti che sono stati ospitati negli ampi e confortevoli spazi del Palazzo Esposizioni di Cremona situato in località Cà De Somenzi con ampi parcheggi e accessi a piano terra. Ancora due dati di cronaca per dire che con oltre 100 soggetti iscritti i Labrador Retriever sono risultati la razza più numerosa di questa quinta edizione e per dire che la giuria che ha lavorato quest’anno nei due giorni è stata tutta tricolore. È toccato al giudice Luigi Nerilli occuparsi della pratica Best in Show atto finale di ogni esposizione e particolarmente sentita, verso fine anno, dai candidati in corsa per il Trofeo Cajelli. Quest’anno Cremona ha assistito al

Internazionale di Cremona gr. 6 (ph. K)

Internazionale di Cremona gr. 7 (ph. K)

Internazionale di Cremona gr. 8 (ph. K)

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brutto ricordo. Appuntamento quindi al 2010, ancora a Cremona, per la sesta edizione dell’Internazionale. RISULTATI DEI RAGGRUPPAMENTI DELL’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CANINA DI CREMONA

Internazionale di Cremona gr. 9 (ph. K)

) Internazionale di Cremona gr. 10 (ph. K)

) Internazionale di Cremona coppie sabato (ph. K)

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Internazionale di Cremona coppie domenica (ph. K)

trionfo del Pastore Maremmano Abruzzese CASSIO DI LUCUS ANGITIAE che ha preceduto il cane da Ferma Tedesco a pelo duro AVAR e il terzo classificato, il Bassotto Kaninchen a pelo duro VITTA KERDOOLAR DEL WANHELSING. In conclusione tutto bene e, scusate se è poco, anche il disastro climatico dell'anno scorso con neve, ghiaccio e autostrade bloccate è rimasto solo un

GRUPPO 1 Giudice: Gioacchino Murante Soggetti in ring: 15 Dopo prima selezione: 4 1° Cane da Pastore Maremmano Abruzzese CASSIO DI LUCUS ANGITIAE Segato Gabriella - 2° Pastore Australiano PROPWASH RECKON Frank Leslie - 3° Cane da Pastore Bergamasco SHASHA DI VALLESCRIVIA Guidobono Cavalchini Luigi GRUPPO 2 Giudice: Gioacchino Murante Soggetti in ring: 20 Dopo prima selezione: 5 - 1° Alano Arlecchino CARIOCA DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Bignotti Paola - 2° Terranova THICKISH NEWFOUNDLAND KEEPER OF FREEDOM Milesi Sonia - 3° Cane da Pastore dell’Asia Centrale BERENDEY EDIL All. Lievore’s Edition di Lievore GRUPPO 3 Giudice: Claudio De Giuliani Soggetti in ring: 15 Dopo prima selezione: 8 Dopo seconda selezione: 5 1° Jack Russel Terrier OUT ACTING RAGS PUMA Garbarino Maria Cristina - 2° American Staffordshire Terrier LIEVORE’S EDITION IPNO All. Lievore’s Edition di Lievore - 3° Fox Terrier p/r SNOWTAIRE’S STANDING OVATION Dawne Deeley c/o Hellman GRUPPO 4 Giudice: Luigi Nerilli Soggetti in ring: 7 1° Bassotto Kaninchen p/d - VITTA KERDOOLAR DEL WANHELSING All. del Wanhelsing di Friggione - 2° Bassotto Standard p/c EXTREME DEL CONTEVERDE All. del Conteverde di Comba - 3° Bassotto Kaninchen p/c BERGHEMDAX NUTELLA Abbiati Paola GRUPPO 5 Giudice: Sonia Falletti Bellan Soggetti in ring: 8etti in ring: 1° Samoiedo SWEET XEVALIER Mazzetto Roberto - 2° Siberian Husky CRY OUT WONDERBOY All. Cry Out di Capanni - Rimini - 3° Akita DEI LAGHI

Internazionale di Cremona razze italiane (ph. K)

Internazionale di Cremona gruppi sabato (ph. K)

TAILLY ZENREI KAZEMACHI NO KEN Garzonio Laura GRUPPO 6 Giudice: Athos Albani Soggetti in ring: 6 1° Segugio Italiano p/r RINO Poggi Piero - 2° Rhodesian Ridgeback ARESVUMA KABIRI NGUVU Capra Renata - 3° Basset Hound ROBBIE WILLIAMS DELLA TERRA DEI TEMPLARI All. della Terra dei Templari di Vicarini GRUPPO 7 Giudice: Giuseppe Alessandra Soggetti in ring: 8 Dopo prima selezione: 5 1° Cane da Ferma Tedesco p/d AVAR Soldini Luca - 2° Bracco Italiano b/a PITU DI CASCINA CROCE Gritti Renato - 3° Gordon Setter LUDSTAR ZEUS Segato Gabriella GRUPPO 8 Giudice: Giuseppe Alessandra Soggetti in ring: 9 Dopo prima selezione: 5 1° Labrador Retriever CHARM BLUVEIL MR. DARCY Piva Stefano - 2° Cao de Agua Portugues BAHIA DO LUSIADAS Frassoni Monica - 3° Cocker Americano ZORRO Pisano Enrico GRUPPO 9 Giudice: Gianercole Mentasti Soggetti in ring: 14 Dopo prima selezione: 7

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Il commento di Luigi Nerilli giudice del Best in Show della Esposizione Internazionale Canina di Cremona “Ho avuto il mio bel da fare con un lotto di pretendenti di qualità davvero eccelsa. Un ring davvero impegnativo. E c'erano davvero poche le sfumature fra di loro, tutti soggetti di prim'ordine per cui la differenza l’ha fatta il movimento. Del vincitore ho apprezzato il tipico movimento di razza con giusto allungo e ottimo portamento di coda, davvero un soggetto eccezionale. Il secondo è in ottime condizioni generali e in buone condizioni di pelo, con anteriore più in appiombo in movimento. Al terzo posto ho messo un soggetto con ottimo movimento e di grande tipicità, anche se oggi non in ideali condizioni di pelo.” 1° Pechinese YAKEE REACTION Prandi Paolo - 2° Chihuahua p/c MARCHINO-PC DELLA DOLCEMELA Pavani Claudia - 3° Maltese CANDLEWYCK STARSHIP AVIATOR Dall’Oglio Claudio GRUPPO 10 Giudice: Gianercole Mentasti Soggetti in ring: 8 1° Saluki EMSAL DEL CONTEVERDE All. del Conteverde di Comba - 2° Levriero Polacco HAILHAREAMEDEONAZZARY Moschini Annalisa - 3° Piccolo Levriero Italiano CARMEN DU DOMAINE DE CHANTELOUP All. del Barone Rampante di Goldoni RAZZE ITALIANE Giudice: Gioacchino Murante 1° Maltese CANDLEWYCK STARSHIP AVIATOR Dall’Oglio Claudio - 2° Bolognese CUBA CONTRADA DEL FIORANO All. Contrada del Fiorano di Ferrullo - 3° Mastino Napoletano MASINO Parravicini Luca BEST IN SHOW Giudice: Luigi Nerilli 1° Cane da Pastore Maremmano Abruzzese CASSIO DI LUCUS ANGITIAE Segato Gabriella - 2° Cane da Ferma Tedesco p/d AVAR Soldini Luca - 3° Bassotto Kaninchen p/d VITTA KERDOOLAR DEL WANHELSING All. del Wanhelsing di Friggione

Internazionale di Cremona il Best in Show (ph. K)

Cane Lupo Cecoslovacco e Basset Hound

I Raduni di Cremona Nell’ambito della quinta Esposizione Internazionale di Cremona si sono svolti quest’anno, entrambi la domenica, il raduno Cane Lupo Cecoslovacco e il raduno Basset Hound. Quarantasette i soggetti a catalogo per i Lupi Cecoslovacchi mentre ventisei i Basset Hound. A Claudio De Giuliani, giudice di entrambi, abbiamo chiesto un commento. E iniziamo dai Lupi Cecoslovacchi: “Direi sicuramente un livello medio elevato anche se con qualche Molto Buono per differenziare i soggetti che stanno nel giusto rettangolo ma con giusto avambraccio. Ho trovato occhi di giusto colore ambrato e nell’insieme movimenti corretti.

Il BOB, anche se giovane, è un soggetto di sicuro avvenire.” E questi i risultati: BOB Femmina GIUDITTA PASSO DEL LUPO (propr. All. Passo del lupo di Caselli) BOS Maschio UDINI’ PASSO DEL LUPO (propr. Gianni Casali). E concludiamo con i Basset Hound: “Nel complesso ho preferito i soggetti di una taglia non esagerata pur mantenendo le caratteristiche della razza. Il BOB ha un movimento eccellente come anche la femmina in classe juniores”. E questi i risultati: BOB Maschio AMILCARE (propr. Gigliola Negro) BOS Femmina FLORIDA (propr. Giovanna Faini) MIGLIOR JUNIORES Femmina MISSION IMPOSSIBLE (propr. Marco Vanali).

Raduno Basset H.: il giudice con BOB e BOS (ph. K)

Raduno Cane Lupo : il giudice con BOB e BOS (ph. K)

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