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Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 comma 1 LO/MI - N. 4 aprile 2012

DERBY INGLESI WELSH TERRIER TOP DOG - WESTIE MONTAGNA DEI PIRENEI KURZHAAR MONDIALI

“organo ufficale ENCI”

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SOMMARIO 4

“Cuccioli & Cani” va a scuola Rodolfo Grassi Notizie ENCI

Il Welsh allo specchio Giuseppe Avveduti & Nataliya Sarycheva Il Derby fra i dinosauri Rodolfo Grassi Il gigante bianco del re Roberta Lazzeri Cardini Il terrier del colonnello Lorena Lotzniker Riccardo Di Carlo Disegni di Alberto Marengoni Perché i cani sono diversi Parzialmente tratto dal testo di Evan Ratliff La fame e il fiuto Stefano Spagnulo La coprofagia nel cane Sara Ceccarelli Come batte il cuore dei cani Renata Fossati Cani, principi e re Renata Fossati In trionfo la “Vita del Bernese” Rodolfo Grassi Pistoia e Arezzo doppio successo Gruppo Cinofilo Aretino Il cucciolo impara così Alessandra Pelini Le classifiche del TOP DOG sono visibili sul sito dell’ENCI

Campioni in www.enci.it I campioni sono sul sito ENCI in questo modo si avrà un'informazione più diffusa.

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46 A Gonzaga vince un Bassotto

Zeffirino Riccardi 48 A Forlì nuovo direttivo Roberto Aguzzoni 50 Trofeo Zilio Maurizio Meneguzzo 52 Kurzhaar, così abbiamo vinto Giancarlo Passini 53 Trionfa l’Italia Alfio Guarnieri 54 Korthals, cane coi baffi Riccardo Braganti 55 In ricordo di Roberto Pedrazzetti 56 Un anno di buon lavoro Roberto Aguzzoni 57 L’equilibrio del cane da utilità Marta Zampolli 58 Moira e i campioni Lorenzo Mari Cenni 64-68 Esposizioni Gian Domenico Palieri CHI E DOVE

69 I successi 74 I club 77 Gli allevatori TEMPI DI CONSEGNA MATERIALE

Pubblicità expo con giuria: entro il giorno 3 del mese precedente l’uscita (es. 3 novembre per pubblicazione in dicembre) Pubblicità expo senza giuria: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi all’estero: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile inviare a redazione@enci.it Si ringrazia per la collaborazione

Calendario esposizioni e prove in www.enci.it 3

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Un nuovo progetto per i più piccoli

“Cuccioli & Cani” va a scuola Un periodico didattico e interattivo dedicato agli alunni della scuola primaria

“Ogni giornale è una nazione che parla a se stessa”. Arthur Miller - Observer Racchiusa in venti pagine racconterà, ogni tre mesi, le mille vicende, fantastiche e vere, del mondo dei cani, condurrà riga per riga come fosse una mano amica, i bimbi delle scuole primarie in un mondo meraviglioso e vero aiutandoli a camminare nel serio gioco della vita. Perché questo è lo scopo del “giornalino”, periodico trimestrale creato su un progetto di Renata Fossati, pedagogista esperta di pet therapy, divulgatrice e madre. Insieme verranno coinvolti i Gruppi Cinofili, le Associazioni Specializzate e i Centri Cinofili riconosciuti ENCI. Il titolo è dettato dal contenuto e ne rivela le finalità: “Cuccioli & Cani” prendendo atto di un sodalizio fraterno che per tanti cinofili ha il fascino della nostalgia ed il malinconico affacciarsi alla memoria che ritorna. E’ una novità importante nel settore dell’Editoria specializzata ma anche un progresso per quella cinofilia sociale voluta dal presidente ENCI Francesco Balducci ed elaborata ed approvata con entusiasmo dal Consiglio nazionale. Fa parte, ulteriormente vivificandole, di molte realtà che compongono la galassia del grande progetto del “cane sociale”, un impegno che mira a diffondere la cinofilia tra la gente facendo conoscere le mille sfaccettature di un prisma in cui rilucono passione, competenza e volontariato. “Il cane buon cittadino”, la campagna contro l’abbandono, l’impegno nella Protezione civile sono diventate oramai una realtà che vive in molte iniziative nella quotidianità delle persone e della cinofilia. e mirano a sollecitare un’autentica coscienza cinofila che si diffonde nella zoofilia più vera. “Si tratta - dice il Presidente - di un impegno nuovo, una frontiera fino ad oggi

scarsamente esplorata che riguarda i bambini a cui ci rivogliamo convinti che potranno essere, con la loro spontaneità ed il loro entusiasmo, cinofili portatori di nuove idee aiutandoci a cambiare diventando migliori in un mondo che cambia. Accadrà però solo se sapremo trasmettere i valori

LA COPERTINA DIVENTA UN GIOCO La copertina diventa un gioco piacevole e capace di aggregare molti bimbi. Contiene infatti un’originale “Corsa dei Cani”. Un gioco a dadi in cui ciascuno compie un percorso a punti fra le diverse razze e sono previste soste, sospensioni, accelerazioni o arretramenti – alla maniera (ma ne è più che una rivisitazione moderna!) del Gioco dell’Oca. In questo modo gli scolari cominciano a famigliarizzare con le diverse razze. Inoltre il “giornalino” conterrà in ogni edizione: • racconti descrittivi riguardanti le razze • disegni da colorare • schede da compilare • racconti interattivi • info per collegamenti web • lavori a cartoncino

alla base del meraviglioso impegno e volontariato dei Soci ENCI. Una cultura del cane che continua oramai da oltre un secolo e sa meravigliosamente adeguarsi ai tempi, evitando le mode ma acquisendo i valori più autentici e destinati ad arricchire il patrimonio di sensibilità”. Le pagine hanno finalità didattiche e educative, “camminando” insieme ai bambini lungo il sentiero di una conoscenza scientifica ma descritta con il linguaggio semplice ed immediato che hanno i bambini quando parlano fra di loro o si rivolgono agli adulti. Scriveva Massimo D’Azeglio “Tutti siamo d’una stoffa nella quale la prima piega non scompare mai più” e il “giornalino” vuol contribuire a fare in modo che la piega rechi impresso anche l’amore per l’universo degli animali ed il mondo della cinofilia. Così in un percorso che diventa ad ogni pagina stimolante i bambini entrano in quel magico caleidoscopio che è l’universo delle razze canine conoscendone di ciascuna le caratteristiche principali e le prerogative, legate alle necessità d’affetto e di lavoro, dell’uomo. Ci saranno inoltre informazioni sul Libro Genealogico e su tutte le attività dell’ENCI: allevatori, addestratori, gruppi cinofili, attività sportive e quant’altro. Le finalità socio educative riguardano la scelta di un cucciolo, la condivisione di gran parte della giornata con lui, l’educazione, l’addestramento, le cure quotidiane, l’impegno in famiglia, il tempo necessario per farlo crescere sano ed equilibrato. Ci saranno poi le risposte ai tanti perché ed il “giornale” diventerà con il progredire del tempo, uno strumento di collegamento e dialogo, un punto di incontro fra il mondo degli adulti e dei piccoli in sintonia con quell’impegno nel sociale che sta sempre più caratterizzando l’ENCI e raccogliendo consensi nella Società civile. Rodolfo Grassi

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Cuccioli Cani

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Giornalino didattico interattivo dedicato agli alunni della Scuola Primaria

Il fantastico mondo dei cani. La storia, le razze, l’educazione, la vita in famiglia. I lavori che svolgono con l’uomo. I giochi, i cuccioli e le cure che servono. Sfoglia, leggi, colora e rispondi alle domande. E… divertiti con “La Corsa dei Cani”!!!

Libro Genealogico dei cani “L’albo degli antenati”

Notizie ENCI CLASSE VETERANI Il Consiglio Direttivo del 28/2/2012 ha deliberato di consentire durante le esposizioni di bellezza la partecipazione in Classe Veterani, anche ai cani proclamati Campioni italiani tenuto conto che, in ogni caso, non vengono assegnati CAC e CACIB.

DIFETTI DENTALI ACQUISITI Il Comitato Esecutivo viene informato che i componenti della Commissione per la certificazione di un difetto dentale di origine acquisita nel cane (Dr.sse Dea Bonello e Margherita Gracis) il 21.11.2011 hanno inviato una proposta di modifica del “Protocollo per la certificazione di un difetto dentale di origine acquisita nel cane” stilato per venire incontro alle sempre maggiori richieste di valutazione di materiale radiografico digitale. Nel contempo, si è provveduto a definire, in maniera più dettagliata, le modalità e le proiezioni radiografiche richieste, oltre ad aver aggiunto due allegati che dovrebbero aiutare a rendere più omogeneo il materiale inviato dai richiedenti. Sul sito www.enci.it il nuovo protocollo.

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NASCE LA PARTNERSHIP TRA ENCI E IL CENTRO EUROPEO DI FORMAZIONE DE AGOSTINI L’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI), nato nel 1882 e riconosciuto dallo Stato nel 1940, oltre che alla tenuta del Libro genealogico e alla selezione e promozione delle razze canine, si dedica alla formazione teorico-pratica degli addestratori. Il Centro Europeo di Formazione De Agostini (CEF), coerentemente con la tradizione di un Gruppo che dal 1901 promuove la diffusione della cultura, è leader nella formazione professionale a distanza e prepara professionisti capaci di inserirsi nel mondo del lavoro. Il punto d’incontro tra queste due storiche e autorevoli realtà italiane è il corso organizzato dal Centro Europeo di Formazione De Agostini per “Professionista Animal Care”, al quale l’ENCI affida il riconoscimento e il patrocinio. Coloro i quali concluderanno con successo il corso De Agostini “Professionista Animal Care” si potranno, infatti, iscrivere direttamente ai corsi pratici ENCI organizzati dai Centri di Formazione Riconosciuti ENCI secondo il Disciplinare di riferimento (decreto del Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali n. 6352 del 21.03.11). In altre parole, il superamento del corso del Centro Europeo di Formazione De Agostini, realizzato secondo le previsioni del disciplinare, costituisce un credito formativo per accedere direttamente alla parte pratica dei corsi ENCI. Una volta superato anche l’esame finale relativo alla parte pratica, il candidato potrà dunque essere iscritto al Registro Addestratori ENCI. Ma c’è di più, perché l’ENCI, considerato il livello qualitativo del corso “Professionista Animal Care” e la disponibilità del Centro Europeo di Formazione De Agostini a utilizzare i docenti indicati dall’ENCI per il servizio di tutoring, ha concesso anche il riconoscimento e il patrocinio per i Master Assistente Veterinario, Responsabile Vendite Pet Shop e Toelettatore. “Si tratta di una partnership – spiega il Presidente dell’ENCI Francesco Balducci – che valorizza il lavoro dell’Ente e i suoi tecnici. Il nostro Disciplinare degli Addestratori, che nella sostanza comprende anche la figura dell’educatore cinofilo, è il più importante punto di riferimento in materia. La partnership con un storico Gruppo quale De Agostini, da sempre votato alla diffusione della cultura nel nostro paese, rientra in quelle iniziative qualificate da sostenere in quanto rivolte allo studio e alla diffusione delle razze canine. Da considerare anche l’importanza di entrare in contatto con persone che fino ad oggi sono state al di fuori del mondo della cinofilia ufficiale e che da questo momento impareranno a conoscere l’ENCI e le sue molteplici attività al servizio del cane”. Il Presidente ENCI Francesco Balducci 6

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Un ritratto di terrier fra affetto e professionalità

Il Welsh allo specchio “Nulla sarà finché non lo conoscerai con il cuore. Allora saprai perché è il numero uno”

Siamo arrivati ad amare il Welsh Terrier in maniera diversa. Per me tutto è cominciato in un bosco, con un cucciolo smarrito che ho raccolto e tenuto per alcuni giorni in attesa di trovare i suoi padroni. In quei pochi giorni, quel piccolo Terrier mi ha fatto innamorare per la sua fierezza, per la sua indipendenza, per la sua dolce testardaggine e per il suo approccio all’uomo. Per mia moglie la passione per il Welsh Terrier è iniziata, quando allevava già da 15 anni Airedale Terriers, nel momento in cui si è trovata in braccio questa “piccola Airedale” leggera come un peluche, dolce come una bambolina ma forte e piena di sé come nessun cane mai si era dimostrato. L’innamoramento per il Welsh Terrier è passato quindi attraverso quelle qualità e quelle emozioni che sa dare questa razza e che hanno rappresentato e rappresentano per noi la delizia e l’essenza vera del cane. Ma ripartiamo dall’inizio della storia vera di questa antichissima razza.

Gli storici ci dicono che il Welsh Terrier è una razza che trae le sue origini da alcuni soggetti che alle soglie dell’anno 1000 iniziavano a farsi conoscere ed apprezzare per la loro indole e le loro capacità di lavoro tra le montagne e le valli del Galles. I locali li chiamavano Daeargi.

Il lavoro La prima traccia “ufficiale” del nostro “black and red terrier” o “black and tan terrier” la troviamo nel 942 quando Hwyl the Good, governatore del Galles, codificò le leggi del luogo, definendo anche il valore di tre razze di cani, una delle quali era l’antenato del nostro amico. Troviamo poi riferimenti di questo terrier nero e rosso poco oltre l’anno 1000 nel periodo di William il Conquistatore e, più tardi, verso il 1450 lo ritroviamo nei versi di un poema che diceva: “…mi hai dato un grosso bastone e una buona cagna nera e rossa per soffocare la puzzola marrone e tirar su la

volpe rossa…”. In quel tempo due erano le caratteristiche apprezzate di un cane: primo che fosse un cane da lavoro e secondo che fosse “black and red”. Il nostro Daeargi passò attraverso i secoli e fece la sua comparsa nel corso del 1700 nelle prime classi di lavoro in occasione di Fiere e “Agricultral Show” sia nel nativo Galles che in Inghilterra. La funzione del WT, comune peraltro alla maggior parte dei Terriers, è quella che gli inglesi chiamano “earth stopper” cioè colui che andrà sotto terra per svolgere il suo lavoro. Veniva usato nella caccia, assieme ai cani da muta, per stanare gli animali che si nascondevano nelle tane, Però dato che molte volte veniva coinvolto nel combattimento fisico con lontre, tassi e volpi, questo cane veniva selezionato con un coraggio di gran lunga maggiore rispetto a quello dei Segugi o altri cani da ricerca. La storia più recente dice che il Kennel

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Club inglese nel 1885 riconobbe due razze che furono ammesse al dogshow di Birmingham: “the Old English BrokenHaired Black and Tan Terrier” ed il “Welsh Terrier”. Ovviamente parliamo di due razze molto simili nelle forme e nella sostanza, la prima “presentata” da Inglesi e la seconda da Gallesi. Meno di due anni dopo lo stesso Kennel Club cancellò dalle razze ammesse the Old English Broken-Haired Black and Tan Terrier lasciando il solo Welsh Terrier a rappresentare questa razza. La ragione di questa cancellazione non è chiara, qualcuno dice perché i supporters di questo Old English BrokenHaired Black and Tan Terrier fossero disorganizzati, qualcuno dice invece che con un nome come questo non poteva avere un futuro …. Come si può immaginare il Welsh Terrier della fine del 1800 e della prima parte del secolo scorso era abbastanza diverso da quello che vediamo oggi nei ring delle esposizioni canine. La bellezza in quelle epoche continuava ad essere considerata solo in secondo ordine rispetto alla capacità di lavoro. L’evoluzione dell’allevamento della razza fino ai nostri giorni ha puntato a sviluppare quegli aspetti morfologici che avrebbe dovuto avere un cane il cui compito era quello di lavorare e combattere sotto terra anche con animali più grandi e potenti di lui. Di qui anche gli aspetti caratteriali sui quali ci soffermeremo nel seguito. Il Welsh Terrier dei nostri giorni è quindi un cane che assieme al suo fascino Country, da signorotto di campagna, ha sviluppato quel suo particolare ed unico fascino tanto da essere chiamato “il cane di legno” e questo grazie anche a delle teste sempre più eleganti (non dimenticando che i masseteri devono sempre essere della giusta potenza), delle

orecchie portate in maniera corretta, dei posteriori sempre forti e angolati, dei colli più lunghi, maggiori inclinazioni di spalla, appiombi sempre dritti e paralleli, il tutto condito da un’ossatura di tutto rispetto. Questi cambiamenti di look non hanno però cambiato aspetti sostanziali quali il pelo ruvido, che ha la capacità di difendere dai rovi e dalle asperità del terreno, di mantenere lontano lo sporco e l’umido e, in qualche misura, di difenderlo dai morsi dei suoi avversari; il sottopelo lanoso, che ha la funzione di isolarlo dal freddo e dal caldo ed il carattere da combattente. Infatti assieme a questa immagine scolpita nel legno, il Welsh Terrier ha mantenuto un carattere potente, (raramente si trova un Welsh Terrier che non possa essere definito “dominante”), non sono luoghi comuni quando diciamo che non ha paura di nulla e che è un cane piccolo fuori ma convinto dentro di essere il più grande di tutti. Qualche eccezione c’è sempre: ci è capitato di vedere in Francia un Welsh Terrier “molto cittadino e civilizzato” che durante una prova di lavoro con la gabbia del selvatico invece di dimostrare tutta la sua aggressività si è limitato ad … alzare la zampa per fare i suoi bisogni sulla gabbia (!). Ma questa è davvero una eccezione.

L’educazione Come il Welsh Terrier è fiero e dominante nei confronti degli altri animali è dolcissimo in famiglia dove trova il suo ambiente ideale anche sul divano di casa; seppure di carattere indipendente il WT saprà dare e ricevere coccole, saprà ricambiare le vostre carezze con le sue leccate e saprà darvi quell’affetto che solo un cane sa dare. Di indole attiva, è sempre pieno di voglia di giocare e sempre pronto ad entrare nel

gruppo dei bambini e non ci si può aspettare neppure che si ribelli se qualcuno gli tira la coda. La coda? La coda è come un manico: nella sua missione di cane da tana, la coda serviva al Welshman per tirarlo fuori dalla tana, possibilmente con il selvatico in bocca. Il WT ha una intelligenza viva e trova soluzioni inaspettate da solo, senza istruzioni preliminari. E questo è sempre dovuto alla sua indole di cacciatore in tana dove deve cimentarsi senza regole, su un terreno a lui sconosciuto e … deve uscirne vivo. Questo vuol dire anche che non è un cane per tutti. Il Welsh Terrier ha bisogno di un padrone forte e coerente nei comportamenti che deve diventare il suo capobranco riconosciuto. In alternativa il capobranco sarà lui con ciò che ne consegue. Non sarà mai un cane servile ma avrà bisogno di regole da rispettare che se ben proposte diventeranno le sua legge. Per la sua educazione di base bastano pochi esercizi e per breve tempo. Faccio un esempio: per imparare a camminare senza tirare al guinzaglio basta una mano ferma che gli faccia capire il momento in cui si “cammina bene” cioè con il portamento eretto = corretto (e questo deve essere per lui un lavoro) ed il momento in cui può sbizzarrirsi ad annusare per terra e zigzagare come un segugio. Il cane impara presto anche se il suo limite e che alcune cose le ripeterà solo quando decide lui.

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Nella ricerca del cucciolo il potenziale welshman deve conoscere quindi anche gli aspetti caratteriali. Una abitudine che abbiamo preso quando ci troviamo un potenziale cliente che è affascinato solo dal lato estetico del cane ma non conosce ovvero sottovaluta le caratteristiche della razza è di farlo riflettere su quello che ormai circola su alcuni siti web come il decalogo del Terrier e che rispecchia il modo di vedere di tutti i Terriers e quindi anche del WT.

Il mantello Un’altra cosa che deve conoscere il potenziale proprietario di WT sono gli aspetti legati alla Toelettatura. La funzione della toelettatura è di esaltare le qualità estetiche del cane e di mantenere, nel contempo, sempre una tessitura ottimale del pelo. Volendo essere schematici la toelettatura consiste in tre diverse attività che identifichiamo con una terminologia inglese: 1. il Grooming 2. lo Stripping 3. il Trimming Il Grooming è l’attività che può essere svolta facilmente da ogni proprietario e consiste nello spazzolare regolarmente il cane, pettinarlo, in modo da mantenere il pelo pulito, evitando la formazione di nodi ed eliminando, man mano, il pelo morto. Lo Stripping consiste nello strappare letteralmente il pelo in esubero o il pelo morto. In poche parole il WT, come la maggior parte dei Terriers, deve essere “depilato”, così facendo il pelo si rinforza e ricresce. La ragione per cui lo stripping è un’attività indispensabile per mantenere il mantello del nostro WT nelle condizioni ottimali dipende dal fatto che è un cane a pelo ruvido. Per lo stripping si usano dei particolari coltellini (stripping knife), comunemente chiamati “strippini”, che non devono essere taglienti ma semplicemente

dotati di differenti dentature in funzione della lunghezza del pelo su cui devono essere usati. Purtroppo in molti negozi di toelettatura il cane invece di essere strippato viene semplicemente rasato, come conseguenza di ciò il pelo del cane tenderà a diventare molle e lanoso, perderà di lucentezza ed avrà una prevalenza del colore grigio sul mantello al posto del nero in quanto il sottopelo non rimosso avrà la stessa lunghezza del pelo rasato. Le motivazioni di questa pratica inappropriata di toelettatura sono evidenti e intuitive: al primo posto c’è la perizia o l’imperizia del toelettatore al secondo il tempo occorrente per uno stripping che mediamente può arrivare a 3 ore contro i 15/20 minuti necessari per rasarlo. Va detto quindi che saper strippare un cane non è facile, occorre predisposizione, conoscenza dello standard, voglia di imparare guardando cosa fanno gli altri e come vengono preparati i cani degli altri (il proprio cane sarà sempre il proprio amore ma occorre riconoscere i cani belli e preparati bene anche quando non sono i propri) e, alla fine, ci vorrà quella capacità di interpretare e realizzare la scultura del nostro cane di legno. Un WT di casa può essere strippato ogni

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2/3 mesi, giornalmente basterà una buona spazzolata e pettinata ed un bagno quando serve. Ciò non toglie che consigliamo sempre ai proprietari volenterosi di cimentarsi direttamente con lo stripping, anche perché il proprietario che dedica questa “cura” personale al pelo del proprio cane, rafforza il legame cane-padrone: il cane trarrà piacere dall’essere “maneggiato” dal suo padrone, ed il padrone conoscerà sempre meglio gli aspetti morfologici (e caratteriali) del suo cane. Tutti i buoni Allevatori faranno volentieri da insegnanti ed io stesso ho avuto come primo Maestro il primo Allevatore dal quale ho avuto il primo WT. Il Trimming consiste nella rifinitura del pelo del cane in modo da rendere il mantello uniforme anche tra le varie lunghezze di pelo che vi possono essere tra testa e collo, tra collo e tronco, e così via. Il trimming sarà la limatura finale del nostro cane di legno. Per coloro che volessero approfondire la conoscenza di questo piccolo-grande cane, per saperne di più sulla razza e sui Campioni che hanno fatto la storia, nella bibliografia non certo ampia, uno dei libri più completi e piacevoli da leggere è The Welsh Terrier Leads the Way di Bardi McLennan; navigando in internet si potranno trovare articoli più specialistici sulla toelettatura ed in particolare su YouTube si potranno trovare molti video esplicativi.

Il club In Italia l’Associazione che tutela il Welsh Terrier è la Società Italiana Terriers che dal 1956 organizza esposizioni speciali e raduni di razza ai fini del Campionato Italiano di Bellezza, oltre a prove di lavoro per gli amanti del genere. Sul sito http://www.societaitalianaterriers.it/ si può trovare lo standard ufficiale della razza oltre alle diverse attività organizzate dall’Associazione. Giuseppe Avveduti & Nataliya Sarycheva

Decalogo 1) Se mi piace, è mio!!! 2) Se ce l’ho in bocca, è mio!!! 3) Se riesco a rubartelo, poi è mio!!! 4) Se era mio qualche tempo fa, è ancora mio!!! 5) Se è mio, non pensare mai che possa diventare tuo!!! 6) Se sto rompendo qualcosa a pezzetti, tutti i pezzi sono miei!!! 7) Se sembra mio, allora è mio!!! 8) Se l’ho visto per primo, è mio!!! 9) Se stai giocando con qualcosa e lo metti giù, diventa automaticamente mio!!! 10) Se non mi interessa più, allora forse è tuo...

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“Inglesi” ad Altamura, terra della preistoria

Il Derby fra i dinosauri In 119 a confronto e grande successo con 5 mila spettatori. Vince Abbagliante condotto da Eschini. Il presidente Francesco Balducci dice…

Da sinistra Vincenzo Rago, Vito Ragone, l’Assessore Giovanni Saponaro e Aniello Ammendola. Da destra il presidente Francesco Balducci con il vincitore del Derby Paris Eschini,

che Eliot seppe mettere in versi (“Il tempo presente e il passato/ sono forse presenti entrambi nel tempo futuro/e il tempo futuro contiene il tempo passato”). Ma è stato anche il grande incontro in un caloroso abbraccio, fra la cinofilia pura e la Gente del Sud accorsa in quasi cinquemila a seguir la prova. Così si è conclusa ad Altamura di Bari, comune dai terreni che paiono copiati da antichi affreschi tanto son vasti, spogli di case e con orizzonti fatti di mandorli e ulivi, la prova più attesa ed importante per setter e pointer nati dopo il 17 agosto 2009. Insieme a loro ha vinto l’ENCI e la cinofilia sociale capace di superare gli steccati della passione e diventare una promessa di risorsa per tanti territori della Penisola. Merito della saggia decisione del Consiglio nazionale, merito di un’organizzazione perfetta che ha avuto in Vincenzo Rago un regista intelligente e capace di galvanizzare i suoi collaboratori, merito di una giuria attenta ai particolari ed a starne che hanno fatto palpitare ed impresso il sigillo di antiche verità. Merito anche di un territorio che ha il fascino della memoria che ritorna suscitando fiabe antiche come accade per il sito dei dinosauri dove in appena 12 mila metri

“La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente”. A Camus

Derby delle certezze con tanti aspiranti al primato e molti destinati agli Albi d’oro prossimi venturi in un legame nel tempo

Primo in catalogo per alfabeto, primo per merito su altri 118 comprimari, Abbagliante, nato il 14 luglio di due anni fa e affidato dal partenopeo Aniello Ammendola al guinzaglio del ligure Paris Eschini, ha illuminato il Derby grandi inglesi irrompendo nella storia della razza. Ha vinto da trialler su terreni da grande cerca e con starne capaci d’esaltarla. Secondo Tris del coinvolgente Paolo Scudiero, personaggio, insieme a pochi altri fra cui il professor Pasquale Piazza chirurgo oncologo di Napoli e il fisico Danilo d’Isep docente universitario a Torino, di una cinofilia da campioni. In classifica anche Lem, setter di un altro protagonista, Egisto Nardi, decano di uno sport che in ogni respiro racconta l’arte: ha condotto un turno al cardiopalma ed una finale in coppia degna d’applauso. Seguono nel trionfo tutti gli altri perché è stato il

Il podio, 1° Pointer Abbagliante, 2° Setter inglese Tris, 3° Setter inglese De Chirico dell’Admontes

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Francesco Balducci Presidente ENCI

Francesco Balducci, il delegato ENCI Elisabetta Bucalossi e Vincenzo Rago

quadrati ci sono oltre 30 mila orme dei colossi dell’alba del mondo. Il successo che va oltre le previsioni- come ha sottolineato il presidente nazionale Francesco Balducci- dev’essere anche equamente diviso con gli organizzatori, con tanti conduttori che continuano a distinguersi per professionalità ed impegno. Ed insieme a loro Giuseppe Festa presidente del Gruppo cinofilo di Matera, Andrea Petruzzelli giudice ENCI, Antonio Losignore ascoltato consigliere del Gruppo cinofilo, Giovanni De Rosa, Vincenzo Lopriore, Giancarlo Perani e Vito Pastore. Inoltre Andrea, Pino e tanti altri che hanno lavorato in silenzio Sabato 3 marzo l’attesa kermesse si racconta in grandi estensioni, lontani ulivi, scarne masserie a confine del tappeto verde del grano: è da lì che comincia a profumare quel pane che porta il nome di Altamura nel mondo rendendola ancor più nota del ben conosciuto parco delle Murge. Par difficile crederlo ma solo pochi giorni prima- e sotto un cielo fatto di lucec’era la neve a creare un orizzonte irreale da cui spuntavano ulivi, mandorli e fichi d’India sempre e dovunque nel mondo figli del sole. I 119 concorrenti sono divisi in due batterie: la prima di 59 fra setter e pointer avrà poi 12 richiamati, la seconda dieci e ciascuno potrebbe scalar la classifica. E è conferma di quanto sia stato capillare ed attento il lavoro della giuria perché le speranze di chi corre il Derby cominciano quasi due anni prima, si consolidano

“E’ stata una manifestazione tecnica e spettacolare insieme, per tutti coinvolgente. Ottimi i terreni ed i selvatici, sportivo, come si conviene, il comportamento dei concorrenti, condiviso il giudizio della Giuria e puntuale l’organizzazione con volontari competenti e sempre disponibili. Dalla terra di Puglia giunge un grande messaggio per la cinofilia non solo nazionale e ne è stato portatore l’assessore provinciale Francesco Caputo. Sono sicuro che verrà colto come opportunità per la cinofilia e il contributo che essa può dare non solo alla promozione economica ma anche culturale di una terra generosa. Il derby appena concluso quindi entra a pieno titolo fra le manifestazioni meglio riuscite e più prestigiose. E’ inoltre doveroso ringraziare quanti si sono adoperati per la riuscita della manifestazione”. ne anche la disponibilità, con quanto detto dall’assessore provinciale Francesco Caputo che ringrazio insieme ai rappresentanti del Comune di Altamura, un comune in cui si coglie il fascino della storia e la voglia d’attualità e di futuro. Il derby è una bella pagina dell’albo d’oro dell’ENCI anche grazie alla stupenda organizzazione diretta da Vincenzo Rago e con la collaborazione di Giuseppe Festa, Andrea Petruzzelli,Vincenzo Lopriore, Giancarlo Perani, Vito Pastore, Giovanni De Rosa e tanti altri appassionati a cui a nome dell’ENCI dico grazie”.

Paris Eschini sale sul podio più alto “E’ un giorno che ricorderò per sempre per le emozioni che hanno continuato a susseguirsi l’una all’altra. Insomma ti sembra proprio di camminare sulle nuvole. I terreni sono magnifici, l’organizzazione perfetta: ero convinto di raggiungere un buon risultato ma non di raggiungere il vertice nonostante Abbagliante sia un autentico fuoriclasse unitamente agli altri due atleti che ho presentato e si sono avvicinati al vertice della classifica. I primi che ringrazio sono i proprietari Aniello Ammendola ed Egisto Nardi che hanno avuto fiducia nel mio lavoro, poi sostenitori, amici che mi sono vicini. Il Derby nella vita dei trialler è solo una tappa e mi auguro che il valore degli atleti che hanno corso ad Altamura venga presto riconfermato in tante altre prove”.

Giuria da ricordare: puntuale e sicura Preciso, puntuale degno di essere ricordato il lavoro svolto dalla giuria composta da

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Mario Agosteo, Giuseppe Caschera, Luigi Cataldi, Guglielmo Cuccarollo, Oliviano Nobile, Paolo Verdiani. Il lavoro è stato lungo e difficile proprio per la qualità dei concorrenti. Il terreno, omogeneo, ha offerto a ciascuno la possibilità di esplicare al massimo le proprie doti. Ottima la selvaggina a dimostrazione di un lungo a sapiente lavoro svolto dagli organizzatori ed ancor più lodevole perché il derby con tutto il suo fascino di storia, la preparazione degli atleti e la qualità dei conduttori, era al suo esordio in Puglia.

Mario Agosteo Giudice internazionale Una manifestazione bella, importante, riuscita, tutta Italia. E’ una prova all’ombra del tricolore sia sul terreno che per l’organizzazione ed i concorrenti. Territorio da mettere in cornice se fosse possibile perché può esserci invidiato anche da nazioni celebrate per opportunità territoriali da grande cerca. Ottima la politica dell’ENCI che mira oltre a verifiche zootecniche anche a promozioni territoriali e sensibilizzazione del grande pubblico la cui presenza anche qui è stata di grande conforto. I risultati? In linea con la qualità : Un’ultima osservazione: il derby, non dimentichiamolo, è la prova di un giorno e nella carriera di un trialler autentico deve costituire solo la partenza.

Francesco Caputo Assessore provinciale “Grazie a quanti hanno voluto insieme a noi questa significativa manifestazione sul nostro territorio. E’ un’iniziativa nazionale importante sia sotto l’aspetto sportivo che promozionale non solo per la cinofilia ma anche la nostra terra e mi auguro la disponibilità verso un mondo sportivo carico di passione e di valori, di storia e di significati venga colta, ripetuta, valorizzata e potenziata”.

Giovanni Saponaro Assessore Altamura Una manifestazione che vorremmo potesse figurare nelle iniziative traenti del nostro Comune. Guardiamo alla cinofilia non solo come passione individuale ma anche come possibilità di attrarre nuovi visitatori nelle nostre stupende zone. L’ENCI ed i suoi rappresentanti e primi fra loro il presidente Francesco Balducci e l’organizzatore Vincenzo Rago hanno posato la prima pietra di un cammino che mi auguro lungo e fecondo di risultati per tutti”

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giorno dopo giorno e trovano il successo o svaniscono in un manciata di minuti. Proprio come tutte le grandi attese della vita che palpitano in una promessa di futuro prossimo. Se la prima impressione è sempre la vera il derby sarà stupendo: i terreni sono superlativi, l’organizzazione a cui Elisabetta Bucalossi delegata ENCI con Giuliano Baricci dà un contributo importante e riconosciuto dallo stesso Vincenzo Rago, (“E’ una intelligente, magnifica organizzatrice”) continua a muoversi in maniera perfetta, la giornata è di sole: tutto congiura per il successo più clamoroso che durante la premiazione avrà la conferma dell’assessore provinciale Giuseppe Capone con la consegna di una targa al presidente Francesco Balducci ed al responsabile dell’organizzazione Vincenzo Rago, dell’assessore del comune Giovanni Saponaro in rappresentanza del sindaco Mario Stacca e delle migliaia di persone molte delle quali hanno esordito come tifosi nell’universo della grande cerca. Visti da lontano i concorrenti paiono tutti uguali: il racconto di una manciata di minuti scritto dal cane sul tappeto verde del grano. Lassù il cielo e dell’azzurro impossibile che la natura ha messo nella tavolozza dei colori del Meridione mostrandosi ancor più generosa di luce con la Puglia. La gran carovana, ai margini dei terreni, continua ad infoltirsi: la Gente vuole sapere e sono i primi passi verso la cinofilia d’autore. I cataloghi passano di mano in mano, i nomi cominciano ad essere scanditi. Il cronista non può non cogliere le parole come il cigolio di finestre che si spalancano su un mondo che conquista nuovi abitanti. Gli esperti si attardano in spiegazioni, il presidente Francesco Balducci, i Consiglieri Sandro Pacioni, Silvio Marelli e tanti altri dicono di percorso e andatura, guidata e ferma. Nonostante la folla c’è un gran silenzio: lo spezza il grido d’un falco che disegna nell’aria i cerchi della sua fame. Il ricordo del grande Federico II che diede il nome ad Altamura ordinando di ricostruirla sulle rovine lasciate dal paladino Orlando è d’obbligo rammentando anche quel suo libro meraviglioso “L’arte della caccia con gli uccelli” ancor oggi manuale dei falconieri. Volano, nel disinteresse degli atleti, coppie di allodole: sfarfallano quasi non sapessero dove andare come i passi di adolescenti innamorati. A fine giornata i qualificati sono sei: e solo uno sarà re per sempre. Perché il Derby, la prova delle speranze, consacra un campione ma indica anche quali potrebbero essere i vincitori prossimi venturi. La cinofilia galoppa rapida, le generazioni si susseguono lasciando nella memoria i protagonisti. Son destinati a rimanere a lungo sul trono, molti nella storia, tanti a rivivere nei figli e

IL DERBY IN CIFRE I 119 concorrenti a catalogo hanno dato vita a due batterie: nella prima 59 iscritti di cui 12 poi stati richiamati nell’ultimo giorno per una verifica ulteriore, nella seconda 60 i concorrenti di cui 10 richiamati. Fra questi la giuria unificata ha ritenuto di dover confrontare le prestazioni dei sei qualificati che hanno poi dato vita a confronti da cui è scaturita la classifica. Batteria n 1 n. 59 soggetti

Richiamati n° 12

Batteria 2 n 60 soggetti

Richiamati n°10

Qualificati NOME DEL CANE Abbagliante Tris De Chirico dell’Admontes Lem Dick di Gruma Blair

RAZZA Pointer Inglese Setter Inglese Setter Inglese Setter Inglese Setter Inglese Pointer Inglese

CONDUTTORE Eschini Scudiero Simeons Eschini Zaniboni Moretti

QUALIFICHE Ecc. 1° CAC Ecc. 2° 1° RCAC Ecc. 3° 2° RCAC Ecc. 4° Ecc. 5° Ecc. 6°

Turni di Coppia Coppia 1 Coppia 2 Coppia 3

Abbagliante Tris De Chirico dell’ Admontes Dick di Gruma Lem Blair

1° ECC CAC 2° ECC 1R/CAC 3° ECC 2RCAC ECCELLENTE ECCELLENTE ECCELLENTE

Paris Eschini con Egisto Nardi

nei figli dei figli. Domenica, la seconda di quaresima, il gran finale. Gli aspiranti al podio galoppano verso il successo: arriderà ad uno solo anche se qui, ad Altamura, hanno vinto tutti. Oliviano Nobile, bravo come al solito, a conclusione rende nota la classifica. Note scarne ed efficaci nel gran concerto del derby, come lui e pochi altri

sanno fare misurando senso e significato delle parole. Abbagliante ha mezzi notevolissimi. Ed è primo per meriti, non solo per ordine d’alfabeto. E quasi come lui gli altri perché i “finalisti” son tutti racchiusi in uno spazio che a dirlo è men che un amen. Come a volte accade nella vita. Rodolfo Grassi

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Le tante virtù del Montagna dei Pirenei

Il gigante bianco del re Conosciuto e apprezzato a Versailles, è amico fedele e guardiano eccellente

Sebbene alcuni resti fossili attribuibili a questa razza siano stati rinvenuti misteriosamente anche in Europa, il lungo cammino originario del Cane da Montagna dei Pirenei sicuramente ebbe inizio dai lontani altopiani dell’Asia Centrale, il cosiddetto “Tetto del mondo” Gli antenati del Montagna dei Pirenei, giunsero nel nostro continente verso il V secolo al seguito di flussi migratori di popolazioni asiatiche dirette verso l’ovest, spinte alla ricerca di migliori condizioni di vita per loro stessi e le loro greggi, dalle quali traevano l’unica forma di sostentamento. Dopo lunghe interminabili e faticose peregrinazioni questi nomadi si stabilirono con il loro bestiame ed i loro cani in zone principalmente montagnose, molto simili per clima e condizioni ai loro luoghi di origine. Qui i cani trovarono un contesto indubbiamente favorevole al loro sviluppo ed al loro utilizzo.

Molti studiosi sostengono che il Montagna dei Pirenei come del resto la maggior parte dei cani di tipo molossoide quali il San Bernardo, il Tatra, il Kuvatz, il Cane d’Estrela, il Pastore del Caucaso, il Maremmano Abruzzese, il Mastino dei Pirenei, il Ciarplanina ecc. ecc…, discendano dal Mastino del Tibet sebbene esso abbia conservato ancor oggi un mantello scuro, bruno o rossiccio; pochi altri, invece, attribuiscono le origini del Pireneo ad una razza a pelo chiaro, un molosso dal lungo e folto mantello che venne individuato in alcuni esemplari vissuti in una zona della Russia Meridionale e nel Turkestan Cinese.

Storia e leggenda… I versanti francesi degli Alti-Pirenei, i Pirenei-atlantici, l’alta Garonna ed in particolare la Regione dell’Ariège, furono le zone dove si insediarono gli Aryas un nu-

meroso gruppo etnico proveniente dall’India del Nord. E’ sorprendente constatare che la parola “aryas”, tradotta dal Sanscrito, significhi - fedele-leale-nobile ecc. definizioni queste calzanti in modo significativo al comportamento ed all’aspetto del Montagna dei Pirenei. Il grande cane bianco dalla mole imponente, non avrebbe forse avuto la notorietà attuale, se nell’anno 1350 ca. il Signore delle Contee di Foix (Ariège) e Lourdes (Bearn) il celebre Gaston Phoebus, non avesse fatto ricorso a questi cani per proteggere e difendere durante la notte da ladri e malintenzionati, le sue proprietà ed i suoi castelli. Il Pireneo, è un cane “notturno” che non dorme ed abbaia solo in presenza di animali o sconosciuti che si avvicinano al “suo” territorio. E’ molto affidabile oggi come allora. Questo cane durante il giorno, sembra sonnecchiare pur rimanendo sempre vigile ed attento a ciò che accade

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intorno a lui. Passano i secoli (1675 ca.): si narra che la Marchesa di Maintenon educatrice dei figli del Re Sole Luigi XIV ebbe a recarsi con il Delfino di Francia ancor piccolo sui Pirenei. Durante una delle loro frequenti escursioni sulle montagne si imbatterono in uno stupendo esemplare di cane dal folto mantello bianco: il giovanetto, al quale nulla poteva essere negato in quanto futuro re, espresse il desiderio di possedere quell’animale che lo aveva immediatamente colpito per la sua maestosità e per la particolare espressione sognante dei suoi occhi bruni. Quando giunse il momento di far ritorno a Parigi, il Delfino non volle saperne di separarsi dal suo compagno (chiamato oggi affettuosamente Patou) ed il cane salutò le sue amate montagne per andare a vivere negli immensi giardini della reggia del Louvre e di Versailles. Per spirito di emulazione molti nobili fecero a gara per possedere almeno un esemplare del “Chien du Roi”. Fu così che il Montagna dei Pirenei” assunse il doppio ruolo di “Signore” e “Guardiano”.

mantenimento e la reale mancanza dei pericoli derivanti da lupi ed orsi sempre più rari, si preferì da parte dei pastori e dei montanari l’utilizzo di cani di taglia inferiore che necessitavano di una minor quantità di cibo (probabilmente dei Pastori dei Pirenei). Nel 1923, fu fondato il primo Club ufficiale denominato “Reunion des Amateurs des Chiens des Pyrenées (R.A.C.P.) su iniziativa di Senac-Lagrange (chiamato il Padre della razza) e ne fu chiesta l’affiliazione ed il riconoscimento alla Société Centrale Canine di Francia (SCC) e alla FCI. Dopo una nuova confortante ma provvisoria rinascita ottenuta da parte di seri ed appassionati allevatori che recuperarono attraverso la Francia e l’Europa alcuni soggetti molto tipici, con lo scoppio della seconda Grande Guerra, vennero nuova-

derano mettere a confronto i propri cani per una seria valutazione del loro lavoro svolto per la tutela della razza. Il Montagna dei Pirenei da noi ha vissuto anni gloriosi tra gli anni ’80 e 2000, quando vi è stata una grande diffusione della razza. Molti soggetti importati da alcuni famosi allevamenti d’Oltralpe hanno dato vita in Italia a nuove linee di sangue e grazie alla passione e dedizione di alcuni amatori, si sono ottenuti prestigiosi traguardi conservando e migliorando le caratteristiche tipiche del vero Pireneo. Soggetti italiani vivono in Francia, Finlandia, Belgio, Olanda, Grecia, Stati Uniti, Spagna, Germania, Sud Africa, Canada, a conferma della loro qualità. Svariati Titoli di Campione Cs di Francia, Campione Europeo, Campione Internazionale, Campione Estero, Campione Mondiale e riconosciuti Campioni Italiani sono stati ottenuti da soggetti nati ad allevati in Italia. Pur fra alti e bassi, il Montagna dei Pirenei era e resta un cane che si può definire “di nicchia” in quanto attualmente non è in aumento il numero degli iscritti al R.O.I.

Carattere e attitudini

I primi riconoscimenti All’inizio del 1800, il Pireneo ebbe una notevole diffusione grazie ai turisti principalmente stranieri che si recavano per le cure termali in varie località situate nei Pirenei. A Cauterét, centro termale degli Alti - Pirenei, i pastori scendevano dai loro rifugi sulle montagne per vendere al mercato della domenica i loro formaggi portandosi al seguito i loro grandi cani con i cuccioli. Divenne cosa normale per i turisti acquistare dei bei soggetti da esportare nei loro Paesi di origine, soprattutto in Inghilterra e America, ma anche nel lontano Oriente. Finalmente, solo nel 1907, dopo varie negative vicissitudini per salvaguardare la tipicità della razza, fu creato ad ArgelèsGazost (Alti - Pirenei) il primo Standard ufficiale della razza per merito di Bernard Senac-Lagrange, il Conte di Bylandt e Dretzen, quest’ultimo con Byasson fondarono il Club di razza. Lo scoppio della prima Guerra Mondiale (1914-1918) fu un dramma per l’umanità ma anche per questi cani che vennero utilizzati in numero massiccio come corrieri durante tutta l’attività bellica rimanendone uccisi. La scarsità di cibo per il loro

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mente a mancare molti validi esemplari. Nel 1967, finalmente inizia il vero cammino e la diffusione del Pireneo quasi in ogni parte del mondo. Anche nel nord del nostro Paese, soprattutto in Piemonte a Lombardia si importarono degli esemplari dalla Francia. Nel 1976 venne fondato dai pochi appassionati amatori della razza, il Club Amatori Cani dei Pirenei, Associazione Specializzata affiliata all’ENCI-FCI. Attualmente i Clubs dedicati al Montagna dei Pirenei sono sparsi in ogni continente, ma il più importante che fa da guida a tutti gli altri, è ancor oggi la R.A.C.P. che ha sede ad Argelès- Gazost nel centro degli Alti - Pirenei, località nella quale ogni anno si svolge la Nationale d’Elevage francese, imperdibile appuntamento per gli appassionati francesi e stranieri che desi-

Il suo tenero aspetto di cucciolo nasconde il carattere ardito e forte che avrà da adulto. La sua aria di peluche scomparirà dopo i primi tre–quattro mesi, ma l’espressione dolce e sognante dei suoi occhi bruni sarà la sua carta di identità che conserverà per tutta la vita. Il Montagna dei Pirenei è dotato di eccezionale sangue freddo che gli permette di essere temerario, fortissimo e resistente, cosa che anche nella vita familiare lo fa essere ottimo custode, e, al di fuori della vita familiare, anche un eccellente guardiano se utilizzato per difendere greggi e bestiame in genere. Non deve essere timido, pauroso o cattivo. Non deve temere gli intrusi perché deve essere lui il più forte. Il suo medio livello di docilità gli consente di intrattenere ottimi rapporti con tutti i componenti della famiglia pur restando abbastanza autonomo. Nei rapporti con gli estranei non concede eccessive confidenze se non dopo averne valutato le effettive intenzioni. La sua tempra ed il suo coraggio nel difendere il territorio specialmente nelle ore notturne, lo rendono reattivo e sempre

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presente con la fermezza di un guardiano serio e coscienzioso. Il Pireneo, accetta lo scontro fisico solo se minacciato. E’ un compagno capace di affettuose delicatezze con i familiari e le persone amiche. Ama le carezze dei bambini ed è rispettoso con gli anziani ed i malati. Mai sfacciato ne sguaiato, equilibrato: il suo comportamento è simile a quello di una persona educata, mai invadente. E’ un cane abbastanza abitudinario, molto riflessivo ed anche un po’ permaloso se considera immotivato un rimprovero. Quello con i suoi padroni è un rapporto quasi alla pari, non ama i toni alti della voce, e non recepisce comandi che lui non giudica opportuni. Pur amando anche tutti gli altri componenti della famiglia con un rapporto di affetto e rispetto, sceglierà colui o colei che sarà il suo capo-branco senza comunque subire più di tanto. Il Montagna dei Pirenei, non tradendo le sue origini, è un cane che ama i grandi spazi e le gite solitarie: è quindi necessaria una ravvicinata sorveglianza per la sua e l’altrui incolumità. E’ comunque un cane felice se può vivere a stretto contatto con la famiglia pur disponendo solo di un piccolo giardino cintato.

sentare una eccessiva quantità di peso e massa grassa, per non alterare la sua naturale eleganza sia in staticità che in movimento. Il torace scende fino al livello del gomito e non deve essere arrotondato o a botte (tipo Terranova) ma presentare costole relativamente piatte. La struttura della testa, poiché si tratta di un lupo-molossoide non sarà troppo grande in confronto alle misure del corpo e non deve ricordare mai quella di un San Bernardo, di un Terranova o di un mastino. Osservata dall’alto somiglierà piuttosto a quella di un orso. Il cranio, non bombato, di forma quasi ogivale con osso occipitale leggermente evidente, formerà con il muso sempre pieno sotto gli occhi, una specie di cono tronco. Il grande tartufo sarà sempre di nessun altro colore che nero così come il contorno occhi e le rime labiali.

Il cane ideale Il Pireneo, deve possedere prima di ogni altra cosa la cosiddetta “Espressione Pirenaica” consistente in uno sguardo languido che sembri cercare le sue lontane montagne. Questa particolare espressione deriva essenzialmente dagli occhi bruni di forma asiatica, e deve essere inserita in un contesto che ne esalti le sue caratteristiche. Sono tre gli elementi indispensabili che rendono diverso dagli altri, lo sguardo di questo cane. Innanzi tutto la forma ed il colore dell’occhio, come già detto, poi l’attaccatura delle orecchie non troppo grandi inserite all’altezza dell’occhio e cadenti piatte lungo le pareti della testa, quasi nascoste nella folta criniera, il salto naso-frontale che osservato di profilo deve essere dolce e non presentare mai uno stop troppo evidente. La mancanza di una sola di queste caratteristiche renderà il cane simile ad uno dei molti grandi cani bianchi con cui condivide certamente l’origine ma non si potrà mai definire in nessun caso un vero Montagna dei Pirenei. La struttura deve essere forte senza pre-

Il mantello senza avere troppe ondulazioni, sarà fornito di ricco pelo e sottopelo nelle stagioni fredde. Al tatto dovrà avere una consistenza piuttosto secca, quasi vitrea (mai setosa). Sarà molto lungo attorno al collo formando una folta criniera leonina (più rara nelle femmine), gli arti anteriori avranno una lunga frangiatura e quelli posteriori presenteranno una folta coulisse. La coda sarà fornita di pennacchio che si eleverà al centro della linea dorsale formando una ruota (detta Arroundera) solo quando il cane è in attenzione. Il colore del mantello potrà essere totalmente bianco o presentare macchie color tasso (Blaireau) sui lati della testa, sulle orecchie, alla base della coda e a volte anche su un lato del corpo. Gli arti posteriori dovranno sempre pre-

sentare un doppio sperone ben ossificato. L’altezza nel maschio adulto: da 71 a 80 cm. al garrese +/- 2 cm. se il soggetto è ben proporzionato. Quella della femmina: da 65 a 75 cm. al garrese +/- 2 cm. se il soggetto è ben proporzionato. Il peso medio di un maschio adulto con massima altezza non dovrebbe superare i 60-63 Kg. per non perdere eleganza nell’aspetto e nel movimento, quello di una femmina sui 50-53 kg. La vita media si aggira attorno ai 10- 11 anni, ma molti soggetti possono vivere anche 12-13 anni ed oltre, se nutriti adeguatamente e senza eccessi.

Alimentazione e salute Nella prima settimana di vita un cucciolo di Montagna in buono stato di salute, aumenta più del doppio del suo peso alla nascita e, ne mesi successivi, anche oltre un chilogrammo e mezzo la settimana. Di conseguenza, è necessario seguirne attentamente lo sviluppo ed adeguare l’alimentazione alle sue veloci metamorfosi. In una fase di rapida crescita è sempre consigliabile non eccedere nei quantitativi del cibo pensando sia la cosa più giusta per il cucciolo. Non improvvisarsi veterinari aggiungendo minerali, calcio o vitamine, alla dieta del cane in quanto se alimentato correttamente con specifici ed ottimi mangimi di marche conosciute, non avrà bisogno di altri supporti dietetici già presenti nella formulazione delle crocchette. Un eccesso può essere causa di gravi danni irreversibili. Anche se il cucciolo a quattro cinque mesi potrà sembrare “grande” tenere sempre in considerazione la sua effettiva età ed evitare tutti quegli esercizi che implicano violenza: (salti, galoppate, giochi con soggetti adulti, ecc.) – Il cucciolo è come un bambino piccolo: va maneggiato con cura! Il Montagna dei Pirenei, come tutti i cani di grande taglia, può incorrere nella sindrome della torsione-dilatazione dello stomaco. Per scongiurare questo terribile e spesso mortale evento, si consiglia di suddividere la razione giornaliera di cibo in due parti uguali da somministrare al cane al mattino ed alla sera, durante tutto l’arco della sua vita. In Italia, la razza è tutelata dal Club Amatori Cani dei Pirenei (A.C.P.) che sarà sempre a vostra disposizione per ogni esigenza: www.clubacp.com Roberta Lazzeri Cardini

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Continua il successo del West Higland

Il terrier del colonnello L’ufficiale selezionò il bianco perché i marroni a caccia potevano essere scambiati per volpi. Il carattere e la cura del mantello mente ritenendo che fossero più delicati e non adatti allo scopo. Il colonnello Malcolm così facendo iniziò a gettare le basi per la selezione del Westie moderno.

Il Westie moderno

Originario delle Highlands scozzesi il West Highland White Terrier dice tutto nel suo nome . È un terrier, ossia un cane selezionato per la caccia in tana ai cosiddetti “nocivi”, ed è unicamente bianco. Comunemente soprannominato “Westie” nella storia delle razze canine, non è una razza molto antica, le sue origini certe risalgono alla fine del 1800. Nei primi anni del secolo i cani denominati “scotch terrier” avrebbero potuto essere sia Westies che Cairns, oppure Scottish. Infatti queste tre razze terrier hanno in comune i medesimi progenitori, tanto che fino all’inizio del ventesimo secolo erano ancora ammessi gli accoppia-

menti fra Cairn e Westie. Si fa riferire l’inizio certo della storia della razza al Colonnello Malcolm nella zona del Poltalloch nell’Argyllshire. I progenitori del Westie erano cani selezionati unicamente per la caccia in tana e sopraterra , e si racconta che il Colonnello iniziò ad allevare unicamente cani bianchi in quanto durante una battuta di caccia aveva egli stesso ucciso per errore il suo cane preferito scambiandolo con la volpe. Profondamente dispiaciuto per l’accaduto, egli iniziò a selezionare unicamente soggetti bianchi o crema; questo mentre gli altri allevatori eliminavano sistematicamente i cuccioli di questo colore, erronea-

Innanzitutto, una considerazione sul suo aspetto in generale. Non a caso le prime due parole riportate nello standard includono le parole “piccolo, attivo”. Lo standard riporta un’altezza al garrese di 28 cm, ma il peso non è indicato, si ritiene che non debba superare i 9-10 Kg al fine di non perdere le peculiarità di razza. Un’altra definizione riportata nello standard è che deve avere una “espressione penetrante” e possedere una “grande considerazione di sé”. Quest’ultima espressione definisce molto bene la personalità del Westie. Nel linguaggio canino ciò significa: “Oh, come va ? Io sto bene!”. Il Westie pensa in grande di sé stesso, sicuramente una caratteristica che gli deriva dai suoi antenati delle Highlands Scozzesi. E’ un cane pieno di pepe e di fascino. Fra i terriers è considerato a ragione quello con il carattere più dolce. Il giusto colore e forma dell’occhio danno ragione dello straordinario successo di questa razza. Questi debbono essere ben distanziati, e il più scuri possibile…così facendo l’espressione del Westie non può essere confusa con quella di nessun altro cane! Lo standard a questo punto parla di “espressione penetrante” che non deve dare l’impressione di un cane aggressivo. Il muso viene indicato “leggermente più corto del cranio” e ad ogni modo, le mascelle devono essere potenti con muso ben pieno sotto gli occhi. Il cranio deve essere rotondeggiante. Stop ben definito. I denti devono essere grandi, forti con chiusura a forbice. Nello standard non è menzionata la mancanza eventuale di premolari e molari. Tutto ciò in quanto durante l’azione di caccia la preda veniva afferrata efficacemente con un maggiore contributo di incisivi e canini insolitamente grandi in proporzione alla taglia del

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cane e successivamente scossa. L’azione mortale di scuotimento è resa più efficace dal contributo dei potenti e forti muscoli del collo, ecco perché un collo da cigno è fortemente indesiderabile. Molto spesso si è portati erroneamente a pensare che gli standards siano una inutile raccolta di dettagli insignificanti e superflui. Sbagliato! Gli standard di razza sono assolutamente funzionali e ciò che viene descritto trova sempre giustificazione nella funzione per cui ogni singola razza è stata costruita e selezionata. Le orecchie piccole, erette, piazzate al di sopra della testa, ricoperte di pelo fine e liscio. Il naso deve essere nero come pure le unghie e la pelle, che deve essere ben pigmentata. Pigmentazione che è carattere molto importante di tipo nel Westie. La testa si congiunge ad un collo moderatamente lungo, robusto, che si ispessisce gradualmente verso la base a fondersi armoniosamente con spalle ben oblique. Altra caratteristica fondamentale è la corretta inclinazione della spalla. Questa se ben posizionata contribuisce a dare quel caratteristico e inconfondibile disegno del nostro Westie. L’angolo scapolo omerale deve avvicinarsi il più possibile ai 90°, contribuendo in modo sostanziale al corretto movimento dell’anteriore che viene definito facile, efficace e sciolto. Il dorso deve essere dritto e corto, con rene largo e groppa il più possibile orizzontale che permetta alla coda di essere inserita correttamente ben in alto, senza frange, più dritta possibile. Con il cane in stazione, essa non deve sorpassare in lunghezza la sommità del cranio. Il corretto portamento della coda è un altro dei punti essenziali dello standard di razza perché contribuisce a definire il carattere del nostro terrier. Se ben portata, essa leggermente si inclina verso la testa del cane, come se una gentile brezza stesse soffiando. Durante il movimento essa si muove in sincronia con gli arti, con il tipico movimento a “pendolo”. Il posteriore forte e molto muscoloso in

relazione alla taglia ridotta è necessario per fornire il grande impulso per un corretto ed energico movimento così caratteristico nel nostro Westie. Per quello che riguarda il mantello, esso è molto importante e raramente perfetto. Deve essere doppio con pelo di copertura esterno duro e dritto lungo circa 5 cm e sottopelo più morbido. Più corto sulle spalle, sul collo e dorso dove viene opportunamente amalgamato con il pelo presente sulla testa con la sua caratteristica forma rotonda, sulle frange, che sono più lunghe nella parte ventrale e sulle zampe.

La cura del mantello Naturalmente dotato di un folto mantello, questo in alcuni punti caratteristici prende

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il nome di “difese”. Queste, presenti sulla testa, sugli arti e nella regione ventrale del corpo assumono una particolare rilevanza proprio per l’aspetto funzionale che sono chiamate a svolgere. Infatti, le difese servono proprio a proteggere le parti più delicate durante lo scontro con i nocivi nell’angusto spazio delle tane in cui i nostri westie dovevano lavorare. Il mantello ideale è ruvido, dritto e bianco, ma un pelo così fatto può talvolta presentare qualche sfumatura color grano che non è da penalizzare in quanto è da preferirsi senza dubbio ad un pelo bianco ma morbido. Anche questo aspetto trova una valida spiegazione nella funzione che il mantello del Westie si trova a compiere, non dimentichiamoci che lui è nato nelle fredde ed umide Highland Scozzesi. Un

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mantello così costruito è senz’altro efficace nel proteggerlo dalle intemperie. La sua toelettatura: si esegue a stripping che è una tecnica che consiste nell’asportazione indolore del pelo morto con appositi coltellini ed anche a mano. Con tale tecnica che deve essere messa in atto con una frequenza variabile da cane a cane viene “scolpito” e modellato il pelo in ricrescita dando al nostro westie il suo così accattivante aspetto. Diciamo pure che per mantenere in ordine un westie la toelettatura può essere eseguita ogni due o tre mesi, diversa è la situazione per i cani da show che devono essere trimmati almeno ogni due settimane. Soltanto a guardarlo, il Westie merita un

premio per il design. Con il suo pelo bianco e gli occhi a mandorla scuri come il carbone che ti guardano attraverso una cortina di pelo, e la coda portata come una bandiera; è un delizioso e piccolo cane. Tutti i cuccioli di cane sono incantevoli, ma ritengo che il Westie sia l’unico che da cucciolo sia ancora più intrigante dell’adulto. Il Westie ha una taglia che gli permette di essere un cane vero, ma piccolo abbastanza da poter viaggiare comodamente a seguito del proprietario nelle più svariate situazioni.

In famiglia Riesce a godere pienamente del mondo

esterno senza farsi influenzare dalla stagione, ma si adatta egregiamente al più piccolo degli appartamenti. Il suo mantello è assai facile da mantenere pulito e non riempie di peli la vostra casa. Inoltre non ha un eccessivo “odore di cane”. Il Westie sembra un giocattolo peloso, ma è meravigliosamente vivo…nulla sfugge alle sue investigazioni, dal nuovo orologio in salotto ai nuovi vicini di casa. Come razza ha anche il meraviglioso pregio di “invecchiare con grazia”. Non è raro vederli a 10 anni correre felici inseguendo una palla. Non raramente arrivano ai 14 anni e più in buona forma fisica. Di base il carattere del Westie è dolce, affezionato e fedele, ma non servile. Se si desidera un cane da grembo non si dovrebbe scegliere il Westie. Se il Westie vuole essere considerato, riesce in tutte le maniere ad attirare la nostra attenzione, ma sempre con un gran senso di personale auto-stima. E’ un tipetto che sa di essere grande! E’ estremamente intelligente ed impara assai velocemente. E’troppo intelligente per essere polemico, ma non si tirerà indietro se c’è da “discutere” con un cane più grande di lui. Sa quali sono i suoi diritti e li difenderà sempre. Tutte le caratteristiche finora descritte lo rendono una razza estremamente popolare e per fare un breve cenno sulla situazione attuale del westie in Italia possiamo dire che le iscrizioni ai libri genealogici si attestano sul migliaio di cuccioli all’anno. Di questi purtroppo solo una veramente esigua percentuale viene sottoposta a verifiche zootecniche. Questo ovviamente non è di beneficio alla razza perché la stragrande maggioranza di cuccioli nasce da genitori non testati dal punto di vista morfoattitudinale, caratteriale e sanitario. La Società Italiana Terriers si occupa di promuovere e tutelare la razza mediante l’organizzazione di convegni e seminari, nonché di organizzare raduni e speciali di razza dove molto spesso sono invitati giudici specialisti. I pochi allevatori Italiani allevano con grande impegno, coscienza e amore per la razza. Questo comporta una non facile ed immediata reperibilità di un buon cucciolo, ma occorre armarsi di pazienza per ottenere un cucciolo di qualità. Come risaputo i negozi sono pieni di cuccioli non selezionati offerti ad un prezzo spesso allettante, ma che spesso non rispondono alle aspettative. Queste brevi note sul Westie hanno la speranza di far avvicinare nuovi appassionati a questo piccolo grande terrier e ci auguriamo possano essere delle buone linee guida per chi vuole partire col piede giusto. Lorena Lotzniker Riccardo Di Carlo Disegni di Alberto Marengoni

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54° ESPOSIZIONE NAZIONALE CANINA CAC “CITTÀ DI SEVESO”

SEVESO (MB) 27 MAGGIO 2012 “Bosco delle Querce” Organizzata dal GRUPPO CINOFILO GROANE in collaborazione con il COMUNE DI SEVESO Federazione Italiana della Caccia Sezione Provinciale di Milano Sezione Provinciale di Monza e Brianza PREMI SPECIALI

GIURIA CONSULTABILE SUL SITO: www.miglioredirazzareport.it ISCRIZIONI 1a Chiusura: 7 Maggio 2012 - 2a Chiusura: 14 Maggio 2012 (con maggiorazione del 30%) PAGAMENTI Da effettuarsi tramite: Conto Bancoposta n° 69850402 Si accettano solo le iscrizioni accompagnate dal relativo pagamento. Le schede di iscrizione incomplete, illeggibili, prive del pagamento o della dichiarazione di iscrizione all’anagrafe canina saranno ritenute nulle e cestinate senza preavviso. Le iscrizioni complete di tutti i dati devono essere inviate a: KALLISTÈ CASA EDITRICE Via T. Ferreri, 73/G - 10070 Barbania (TO) Tel. +39.011.9242660 – Fax +39.011.9243916 - E-mail: kallistecasaeditrice@virgilio.it Iscrizioni online unicamente su: www.miglioredirazzareport.it

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DOPPIA ESPOSIZIONE CACIB CAC E RADUNI

Presso: Parco Naturale San Rossore - Ippodromo - viale delle Cascine - Pisa

PISA CACIB Sabato 9 giugno 2012 ore 10

55° ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CANINA GRUPPO CINOFILO PISANO

Pisa, Sabato 9 giugno 2012 Pastore maremmano abruzzese

RADUNI

PISA CAC Domenica 10 giugno 2012 ore 16,30

34° ESPOSIZIONE NAZIONALE GRUPPO CINOFILO EMPOLESE

Pisa, Domenica 10 giugno 2012 ore 9,30: Società Italiana Terrier per tutte le razze tutelate Weimaraner Pastore Australiano Sheeperd Club Cani da Compagnia per tutte le razze tutelate

Mostre Speciali del 9 giugno: shetland, pastore tedesco, pastore scozzese, bobtail, rottweiler, boxer, bassotti, cocker spaniel inglese e americano.

Per eventuali modifiche in giuria: consultare i siti

www.miglioredirazzareport.it - www.gruppocinofilopisano.com ISCRIZIONI Le iscrizioni dovranno pervenire insieme all’attestazione di pagamento a: Kallistè Casa Editrice, via Ferreri 73/g – 10070 Barbania (TO) Tel 011/9242660 fax 011/9243916 e 9243855 Iscrizioni on line: www.miglioredirazzareport.it - pagamento con carta di credito. Le iscrizioni dovranno essere complete di tutti i dati richiesti, obbligatorio il codice identificativo dell’anagrafe canina regionale (USL). LE ISCRIZIONI PRIVE DELLA RICEVUTA DI PAGAMENTO SARANNO RITENUTE NULLE E CESTINATE SENZA PREAVVISO.

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Un’importante ricerca dal National Geographic

Perché i cani sono diversi Lo studio delle mutazioni si rivela prezioso per comprendere anche le malattie dell’uomo Attraverso un’evoluzione artificiale frutto sia di ragioni pratiche sia di capriccio, il miglior amico dell’uomo è diventato l’animale più diversificato del pianeta; un’impresa sbalorditiva se si considera che la maggior parte delle attuali 350-400 razze canine esiste al massimo da un paio di secoli. Gli allevatori hanno modificato il processo evolutivo combinando i tratti più disparati attraverso l’accoppiamento di cani con caratteristiche diverse e poi selezionando come riproduttori i discendenti degli accoppiamenti che presentavano i tratti desiderati in forma più marcata. Ad esempio, per creare un cane in grado di stanare i tassi, pare che fra il Settecento e l’Ottocento alcuni cacciatori tedeschi abbiano fatto accoppiare dei segugi (probabilmente bassett, cani di origine francese) con dei terrier: è nata così una nuova variazione sul tema del cane con arti brevi e tronco affusolato per cacciare la preda nella tana: il bassotto, o Dachshund, che in tedesco vuol dire appunto “cane da tasso”. La pelle elastica costituiva un meccanismo di difesa, permettendo al cane di sopportare morsi di denti aguzzi senza grossi danni, mentre la coda lunga e robusta serviva al cacciatore per tirare fuori il cane infilato in una tana con il tasso fra le fauci. Gli allevatori non pensavano certo che creando questi nuovi cani intervenivano anche sui geni che determinano l’anatomia canina. Per la scienza era ovvio che la diversità morfologica dei cani celasse un’equivalente ricchezza di variabilità genetica. Ma il recente moltiplicarsi di studi sul genoma canino ha portato a una conclusione sorprendente e del tutto opposta: la ricca varietà di forme, colori e taglie canine deriva perlopiù da cambiamenti in un numero esiguo di regioni geniche. La differenza fra il corpo piccolo del bassotto e quello massiccio del rottweiler è determinata da una mutazione nella sequenza di un singolo gene; così come un solo altro gene determina la differenza fra le zampe tozze del bassotto (la cosiddetta condrodisplasia) e quelle slanciate del levriero. Lo stesso si può dire per tutte le razze e per la maggior parte dei tratti fisici che le caratterizzano. Per il progetto di ricerca

Chihuahua

Bulldog inglese

CanMap, che nasce da una collaborazione fra Cornell University, Ucla e National Institutes of Health, sono stati campionati i Dna di oltre 900 cani di 80 razze diverse oltre a quelli di canidi selvatici come lupi e coyote. I ricercatori del progetto hanno scoperto che taglia, lunghezza del pelo, tipo di mantello, forma del tartufo, posi-

zione delle orecchie, colore del mantello e gli altri tratti che definiscono l’aspetto di una razza sono determinati da appena una cinquantina di mutazioni genetiche. La differenza fra orecchie pendenti ed erette nasce da una singola regione genica del cromosoma canino 10, o Cfa10 (dove Cfa sta per Canis familiaris), mentre le tipiche pliche della pelle di uno shar pei sono riconducibili a un’altra regione, Has2. E la cresta sul dorso del Rhodesian ridgeback? Quella deriva da una mutazione nel Cfa18. Bastano poche mutazioni genetiche perché il bassotto diventi un dobermann, quanto meno nell’aspetto, e alcune altre trasformano il dobermann in un dalmata. «Ciò che emerge dagli studi è che nei cani la diversità deriva da un corredo di strumenti genetici piuttosto ristretto», dice il biologo Robert Wayne. Ma perché, allora, i cani sono così diversi fra loro? La risposta, dicono gli studiosi, sta nella loro particolare storia evolutiva. Canis lupus familiaris è stato il primo animale domesticato dall’uomo, con un processo iniziato fra i 20 mila e i 15 mila anni fa, molto probabilmente quando i lupi grigi iniziarono a cercare cibo attorno agli insediamenti umani. Vi sono opinioni discordi sul ruolo più o meno attivo svolto dall’uomo nella fase successiva, ma alla fine, quando abbiamo cominciato a usare i cani per la caccia, la guardia e la compagnia, il rapporto è diventato di mutuo vantaggio. Alcuni millenni dopo, quando iniziarono a creare le prime razze moderne, gli allevatori attinsero proprio a quella materia prima così diversificata. Per ottenere il cane desiderato se­lezionarono i caratteri ricavati da una serie di incroci, o tentarono di replicare in fretta le mutazioni spontanee di una certa popolazione. Inoltre, visto che più una determinata discendenza di cani si distingueva dalle altre più era probabile che venisse riconosciuta come nuova razza, gli allevatori favorirono le nuove caratteristiche più esasperate. La selezione tendeva a privilegiare geni singoli a grande impatto, la cui azione genera un tratto marcato nell’aspetto morfologico della razza, il che consentì ad alcuni caratteri di consolidarsi più in fretta di quanto

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non avrebbero mai consentito geni a impatto minore. Questa scoperta ha importanti ripercussioni, come quelle sullo studio delle malattie genetiche nell’uomo. Sono già state mappate oltre un centinaio di mutazioni che determinano una predisposizione a malattie genetiche canine, e molte di queste hanno un corrispettivo nell’uomo. Ma siccome i cani sono stati “isolati”, geneticamente parlando, in razze che si sono evolute a partire da un esiguo gruppo di individui originali, ciascuna razza presenta un numero molto più ridotto di geni alterati - spesso uno o due al massimo - responsabili della patologia. Ad esempio, i ricercatori della Cornell che studiano la PRA, una malattia degenerativa dell’occhio dei cani comune anche all’uomo (in cui prende il nome di retinite pigmentosa), hanno scoperto che può essere causata da 20 geni canini diversi; ma il fatto che negli schnauzer piuttosto che nel barboncino ne sia responsabile un gene diverso ha aperto la strada per la ricerca negli esseri umani. Intanto, grazie a uno studio recente di un tipo raro di epilessia nei bassotti è stata identificata quella che sembra una particolare firma genetica in grado di fare luce sulla patologia negli esseri umani. Insomma, gli allevatori vittoriani, selezionando cani solo in base al loro capriccio,

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Bassotto

hanno finito per creare popolazioni geneticamente isolate, senza sapere che in futuro sarebbero risultate utili alla ricerca scientifica. Ciò è particolarmente vero nel campo dei tumori, alcuni dei quali insorgono in certe razze canine anche nel 60 per cento degli individui, mentre colpiscono solo un essere umano su 10 mila. «Noi siamo gli esperti di genetica», dice la genetista Elaine Ostrander. «Ma il lavoro sul campo lo hanno fatto tutto gli allevatori». Una categoria di caratteristiche che finora è sfuggita alle analisi del CanMap è quella del comportamento, a cui a tutt’oggi è stato possibile ricondurre un’unica mutazione genetica: si tratta della versione canina del gene del disturbo ossessivo-compulsivo nell’uomo, quello che può indurre ad esempio un pinscher a succhiarsi os-

Chow Chow

sessivamente il pelo fino a sanguinare. Caratteri come la fedeltà o l’istinto a radunare il branco hanno un evidente fondamento genetico, ma possono essere anche influenzati da fattori come l’alimentazione o la presenza di bambini in casa, il che rende difficile quantificarli ai fini di uno studio. Eppure, dice il genetista Carlos Bustamante, «rispetto ad altri animali, nei cani abbiamo le stesse possibilità, se non di più, di capirne il comportamento». Del resto, sottolinea lo studioso, al mondo ci sono milioni di cinofili che non vedono l’ora di offrire le proprie esperienze per aiutare la ricerca. Parzialmente tratto dal testo di Evan Ratliff

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L’alimentazione aumenta le prerogative di razza

La fame e il fiuto La funzione del fegato. Come nasce la stanchezza. La necessità delle vitamine

I documenti che testimoniano, per primi, un utilizzo efficace e attivo del cane nella caccia sono datati tra il 7000 il 6000 a.C., sono stati quindi necessari migliaia di anni di domesticazione e conoscenza delle attitudini di questo organismo, prima di poter ottenere un rapporto vero e proprio di collaborazione fra due predatori quali l’uomo e il cane, entrambi appartenenti al regno animale e che per corrispettiva necessità si sono incontrati e intesi. Da parte dell’uomo è stato necessario un eccellente controllo dell’animale per riuscire ad utilizzarlo in maniera efficace, escludendo che il cane si attribuisse quel qualcosa senza averne il diritto, come consumare o mettere da parte e proteggere con la forza la selvaggina cacciata. L’uomo quindi ha prima di tutto osservato ed analizzato i differenti metodi per poter cacciare insieme a quel organismo che sarebbe dovuto divenire fedele compagno e grandissimo atleta. In questo rapporto l’uomo ha ricevuto con soddisfazione un sodalizio che dura quasi dall’alba della sua specie e il primo gesto di riverenza, che hanno inteso fare l’uomo e la donna, è stato quello di nutrire come un

pargolo della stessa specie, il proprio cane da caccia, poiché nutrire avrebbe significato benessere ed efficienza nel lavoro da atleta. Nel cane da ferma, dove nell’olfatto è fondamentale il metabolismo legato a questo senso, è importante nutrire adeguatamente e bene: come nel cane da cerca dove il cane corre per ritrovare la selvaggina e riportarla dal cacciatore, come nel cane da riporto dove il cane deve dimostrare grande potere nell’olfatto e ottima osservazione dell’uccello migratore abbattuto. Il primo presupposto per essere un ottimo atleta è mangiare e nutrirsi bene, accompagnando allo sviluppo di un ottimo predatore tutte quelle evoluzioni del metabolismo nutrizionale che si verificano da quando è cucciolo, fino a quando è il momento di essere predatori in coppia, evento che nella storia biologica ha caratterizzato la bellezza dell’ambasciatore della natura per eccellenza. I fabbisogni energetici in un cane da caccia sono maggiori rispetto a quelli di un cane che viene ad essere impiegato nella guardia, nello sprint o scatto, e quasi pari quelli di un cane che pratica lo sforzo prolungato.

Il Fegato nella storia dell’evoluzione dei mammiferi è stato il direttore d’orchestra di tutti quei processi molecolari che hanno permesso l’esatta funzionalità di tutto l’organismo. È interessante sapere che tutte le strutture e in particolare il cervello e l’apparato digerente hanno, nel corso dei millenni, variato le loro strutture in base alle mutazioni genetiche avvenute, e alla funzionalità dei nutrienti determinati dalla dieta. Questo è accaduto per gli animali quanto per l’uomo. Il fegato bene o male non ha avuto tutta questa necessità di evolvere, in quanto il suo ruolo è stato sempre quello di mantenere attivo ed efficiente lo stato reattivo di tutti i nutrienti che provenivano dall’esterno. Il metabolismo è un processo mantenuto grazie al fegato ed è suddiviso in due vie quali il catabolismo grazie al quale avvengono una serie di reazioni in ambiente cellulare, dove si disintegrano gli alimenti espellendone le parti residue, e l’anabolismo come via contraria alla precedente nella quale le sostanze nutritive nascono, vengono sintetizzate. Nella fisiologia integrativa animale, scienza che permette di collegare tutti i fenomeni biochimici che avvengono negli organi, è importante conoscere le correlazioni che ci sono tra il metabolismo del fegato e quello degli altri organi. Se parliamo di un cane da caccia e quindi di un grande atleta è sicuramente importante conoscere la funzionalità del fegato, come base energetica, e i muscoli che corrispondono agli organi effettori rispondenti agli ordini che provengono dalla base. In particolare il metabolismo nel muscolo scheletrico richiede l’utilizzo di una sostanza conosciuta con l’acronimo di ATP (Adenosin Trifosfato) per effettuare il lavoro meccanico. Se parliamo del metabolismo di Carboidrati, Grassi e Proteine, in fase di catabolismo, tutti i processi mirano alla produzione di energia che è contenuta appunto nella produzione di ATP. Il muscolo scheletrico e in particolare le sue cellule, i miociti, producono notevoli quantità di ATP per la contrazione muscolare. Questo tessuto è caratterizzato da un

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lavoro meccanico intermittente e quindi l’attività del muscolo può essere variabile.

Muscolo a riposo, moderatamente attivo e molto attivo Si tratta di momenti in cui, vengono ad essere bruciati differenti substrati (sostanze) che derivano dai nutrienti. Nel muscolo a riposo (cioè privo di contrazione) particolari sostanze, presenti nel tessuto grasso del cane chiamate Acidi grassi e Corpi chetonici provenienti dal Fegato, sono fonte di ATP e quindi di energia. Queste sostanze vengono ad essere completamente bruciate nei mitocondri. Nel muscolo moderatamente attivo vengono ad essere utilizzati gli acidi grassi provenienti dal tessuto grasso dell’animale e corpi chetonici provenienti dal fegato. Avviene il catabolismo degli zuccheri secondo scissione del glucosio (Glicolisi) e combustione completa nei mitocondri con produzione di ATP e in questo caso abbiamo un netto e graduale decremento di glicemia (concentrazione di zuccheri nel sangue). Nel muscolo molto attivo viene ad essere utilizzato il glicogeno muscolare (costituito da molte unità di glucosio ripetute e per questo chiamato polimero del glucosio negli animali) per produrre il glucosio per il muscolo. Abbiamo anche fermentazione lattica che produce acido lattico. Se dovesse continuare l’attività fisica dopo i due minuti si passa dalla potenza alla resistenza e vengono ad essere consumati l’80% degli acidi grassi presenti nel tessuto adiposo, il 10% degli zuccheri compresi come glucosio e glicogeno e l’8% delle Proteine. Quindi l’intensità è differente in base all’attività che il cane svolge . Naturalmente parte della fermentazione lattica aumenta e questo potrebbe causare nel Cane da Caccia concentrazione di acido lattico nel muscolo per affaticamento muscolare con reazione di dolore e calo dell’attività di resistenza. L’acido lattico inibisce l’utilizzazione del Glicogeno e del Glucosio, quella dei grassi, produce edema muscolare e peggiora la prestazione fisica. Quindi, non bisogna mai eccedere nell’attività di resistenza del cane da caccia. Ricordiamoci che lo abbiamo selezionato così perché noi lo abbiamo voluto così. Per questo tipo di attività quale nutrizione e stato ambientale è bene adottare per il nostro cane da caccia? Prendendo in considerazione quattro differenti razze di Cane da Caccia quali Setter Inglese, Spinone Italiano, Bracco Italiano e il Pointer, per osservare il loro fabbisogno nutrizionale e il ruolo di alcuni importanti nutrienti come le Vitamine e i Sali minerali. Sono dei cani meravigliosi che presentano bene o male lo stesso peso. La loro

taglia risulta essere oscillante tra il medio – grande. Ricordiamoci che i nutrienti che giungono nell’organismo grazie alla dieta si distinguono grossolanamente in due gruppi: quelli calorici con Carboidrati, Proteine e Lipidi e non calorici con Vitamine e Sali minerali. I calorici vengono denominati in questo modo perché possono essere “bruciati” nell’organismo del nostro Cane grazie al metabolismo epatico, muscolare e cerebrale, mentre i non calorici offrono un supporto funzionale a tutto il meccanismo metabolico degli organi permettendo ai nutrienti calorici di assolvere le proprie funzioni. I Carboidrati sono i nutrienti energetici per eccellenza e sono ad esempio il Glucosio e il Glicogeno precedentemente menzionati. Il Grassi o Lipidi hanno analoga funzione dei carboidrati ma riguardano quel tipo di energia di riserva. Le proteine

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gono dall’acqua e dagli altri alimenti. La vitamina A è essenziale per la visione, per la crescita e il differenziamento della pelle, crescita delle ossa, riproduzione e sviluppo embrionale, difese immunitarie, protezione contro patologie cronico degenerative. La vitamina D svolge importanti funzioni per la regolazione del metabolismo del Calcio e del Fosforo e del loro assorbimento a livello intestinale, riassorbimento renale e deposizione di questi due minerali a livello delle ossa. La vitamina E ha azione antiossidante, previene la perossidazione degli acidi grassi contenenti doppi legami e protegge il globuli rossi che trasportano emoglobina. La vitamina B1 o Tiamina è un co-fattore (coenzima) di molte reazioni metaboliche riguardanti il metabolismo cellulare. La vitamina B2 o Riboflavina ha funzioni

In relazione all’intensa attività muscolare nel Cane da caccia troviamo una differente distribuzione dei macro nutrienti e della fibra rispetto al Cane sedentario. Più lipidi, meno carboidrati e minore quantità di fibra poiché questa tende a sequestrare acqua e vitamine nell’intestino con conseguente minore efficienza dell’attività metabolica.

hanno funzione plastica poiché permettono la costruzione delle cellule e dei tessuti. Quindi le fonti alimentari di energia sono per il 50-65 % i lipidi perché hanno elevata densità energetica, alta digeribilità e buona appetibilità, per il 10-15% i carboidrati perché sono la fonte diretta di glucosio e di glicogeno e nella mangimistica vengono ad essere impiegati solo in forma di cereali fioccati o estrusi. Gli acidi grassi importanti sono gli w-3 e gli w-6 associati agli acidi grassi a corta e media catena. Come devono essere distribuiti nel cane Atleta questi nutrienti? Esiste una netta differenza nella distribuzione dei nutrienti nel cane Atleta nel cane sedentario. Le vitamine non sono nutrienti calorici ma sono essenziali al metabolismo poiché costituiscono tutti quei cofattori che permettono le reazioni biochimiche nel fegato, nel muscolo e nel cervello. Agiscono associate in parte ai Sali minerali che proven-

analoghe della B1. Come Sali Minerali il Calcio è il costituente delle ossa e dei denti, determina la contrazione muscolare, regola la permeabilità cellulare e l’attività di numerosi enzimi e si trova in latte e derivati, uova, leguminose e pesci. Il Fosforo è costituente delle ossa e dei denti, di enzimi, fosfolipidi, nucleotidi, e offre un importante sistema tampone. Si trova in latte e derivati, carne e vegetali. Il Magnesio entra nella composizione delle ossa in quantità inferiori a Calcio e Fosforo. Entra nella costituzione di alcuni enzimi e allo stato libero regola l’eccitabilità neuromuscolare. Il Sodio è presente nei liquidi extracellulari e assume differenti funzioni tra cui regolazione della pressione osmotica, del pH, la permeabilità delle membrane cellulari, la contrazione muscolare e la genesi dell’impulso nervoso. Il Potassio è un importante macro ele-

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mento e associato al Sodio, e come il Cloro, regola l’eccitabilità muscolare, il pH, la ritenzione idrica e la pressione osmotica. Il Ferro è il costituente dell’emoglobina, proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno. Si trova nell’organismo come parte di proteine e si trova anche come deposito legato alla proteina ferritina. Una volta assorbito passa nel sangue, si lega alla transferritina che è la proteina di trasporto per il ferro. Una quantità di questo minerale si trova nel fegato, nella milza e nel midollo osseo. Il Rame è molto importante perché componente di molti enzimi. È indispensabile per l’assorbimento del Ferro. Il Setter Inglese è un bellissimo cane da ferma e le sue attitudini lo presentano come vivace, allegro, affettuoso, molto attaccato al padrone e dolce con i bambini. È molto calmo con gli altri cani. Osservandolo in azione velocità, energia ed efficienza sono le caratteristiche che lo rendono unico. Corre rasente al suolo come se volasse. In effetti, osservato in moviola, si evidenzia che in un istante della sua corsa è praticamente tutto in aria con le zampe tutte e quattro staccate dal suolo. Dopo una lunga corsa si blocca individuata la preda e per poi efficientemente riprendere la corsa di resistenza. Individuata la preda espone il suo DNA felino ereditato dall’evo-

Nella tabella: relazione tra fabbisogno energetico e temperatura ambientale.

luzione che ha scisso il mondo canino da quello felino conservando un’attitudine da caccia simile a quello di una Pantera. Lo Spinone Italiano è docile, paziente, molto socievole, intelligente e coraggioso e utilizzato come da ferma per la Beccaccia è

GRUPPO CINOFILO FRIULANO

16° ESPOSIZIONE NAZIONALE DI UDINE CAC 6 MAGGIO 2012

PRAMADANO (UD) Via Roma 47 “VILLA GIACOMELLI”

ISCRIZIONI E GIURIA www.miglioredirazzareport.it info: 3384209512 – 011 9242660

Recensione BAMBINI CURIOSI. CANI Kirsty Neale Agile volumetto monografico per soddisfare la curiosità dei piccoli lettori più esigenti. Ricco di notizie accurate ed esaurienti, con illustrazioni dettagliate e un figlio di adesivi per giocare. Una piccola enciclopedia tascabile per imparare tante cose.

efficientissimo. È un provetto nuotatore e resistentissimo alla fatica e usa la stessa disinvoltura in acqua profonda e fredda come nei roveti. Il Bracco Italiano è un cane buonissimo in casa, dolce con i bambini e che si scatena proprio sul terreno di Caccia. Cane da Ferma adatto ai terreni montuosi e pianeggianti. Opera a testa alta e ferma solidissima. Il Pointer è cane da Caccia al Galoppo per eccellenza. Ancora di più l’istinto felino qui viene accentuato in quanto i muscoli tesi per lungo tempo rendono il Pointer il cane puntatore. Qui la resistenza viene espressa proprio in questa pratica. I fabbisogni energetici del Cane da Caccia variano in base alla temperatura ambientale in quanto le razze riportate possono essere utilizzate in ambienti differenti e integrate tra di loro per rendere più efficiente la battuta di caccia . Concludendo, si può ammettere che il cane da caccia è un sodalizio di fedeltà, intelligenza e passione per il padrone e la sua attività. Meglio di altre razze, già in tenera età, presenta qualcosa di innato che lo porta ad essere un selezionatore di prede che caccia, ci riporta guardandoci negli occhi e dicendoci grazie di esistere. Quando ci riporta la nostra preda ci dona un grandissimo messaggio: “L’ambiente e la natura ti rispetteranno, quando a loro darai più di quello, che da essi ti aspetti. Affidati a me, poiché ti sono figlio, fedele compagno e ambasciatore della natura stessa, soprattutto nutrimi bene perché sono quello che mangio e quello penso di te, mio padrone”. Stefano Spagnulo biologo ricercatore

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NOVITÀ TESSERAMENTO 2012 SportelloAssicurazioni

SOCIO ENCI = SOCIO ASSICURATO

Con il tesseramento del 2012, tutti i tesserati ENCI – Soci allevatori, Associati ai Gruppi Cinofili e alle Associazioni specializzate di razza – possono fruire di due garanzie assicurative Infortuni + Responsabilità Civile verso Terzi.

ATTENZIONE ALLA DECORRENZA DELLE GARANZIE

ENCI – SportelloAssicurazioni

Fax: 011 3713110, e-mail: enci@sportelloassicurazioni.it

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MODULO DA PRESENTARE ALL’UFFICIO POSTALE MODULO DA PRESENTARE ALL’UFFICIO POSTALE

Oggetto: ATTIVAZIONE GARANZIE ASSICURATIVE CONVENZIONE FONDIARIA-SAI MITTENTE: Cognome ______________________________________________________________________ Nome _________________________________________________________________________ Codice Fiscale |__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__|__| Residente in ____________________________________________ Prov. ____ CAP _________ Via ________________________________________________________ n° ________________ Presa visione del contenuto dei contratti assicurativi stipulati dall’ENCI, al fine dell’attivazione delle polizze INFORTUNI e RESPONSABILITA’ CIVILE di cui all’oggetto, dichiara di essere in possesso della tessera ENCI dell’anno 2012 di Socio Allevatore n. ______________ rilasciata dall’ENCI; Socio Aggregato n. ______________ rilasciata dal Socio Collettivo denominato _________ ___________________________________________ in data ___________________________ Informazioni utili:  COMPILARE il presente modulo in ogni sua parte. L’incompleta compilazione può non consentire il diritto al rimborso assicurativo.  CONSERVARE il presente documento timbrato dall’ufficio postale quale elemento indispensabile a certificare la decorrenza dell’adesione alla polizza assicurativa.  NON INVIARE ne’ all’ENCI ne’ all’ASSICURAZIONE. DICHIARO, sotto le comminatorie di legge, che i dati riportati sono completi e veritieri. DESTINATARIO: Spett.le Fondiaria-SAI Agenzia Mantova 883 Via Accademia, 46 46100 Mantova (MN) RICHIEDO, AI FINI DELLA DECORRENZA, L’APPOSIZIONE DEL TIMBRO POSTALE PER LA “DATA CERTA”. Data ________________________

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Indagare le cause di una manifestazione fastidiosa e diffusa

La coprofagia nel cane Fra i motivi di un tale comportamento una dieta inadeguata ed anche lo stress

Molti proprietari di cani si trovano sovente a combattere una battaglia persa col proprio animale che presenta il brutto vizio di raccogliere ed ingerire materiale non alimentare. Scarpe, calzini, pezzetti legno, plastica, carta rappresentano, infatti, per taluni soggetti delle leccornie irresistibili nonostante i tentativi fallimentari dei proprietari di impedire loro di ingoiarli. Questo atteggiamento anomalo, se spesso è causa solamente di comprensibili quanto colorite imprecazioni umane, dall’altra può effettivamente portare a gravi conseguenze gastro-enteriche, con ricorso, talvolta, alla rimozione chirurgica del corpo estraneo ingerito. Nell’ambito di questi multiformi atteggiamenti, che in medicina prendono il nome generico di pica, ne ritroviamo uno in particolare che risulta assolutamente intollerabile ed incomprensibile all’occhio

umano: l’ingestione di feci o coprofagia (dal greco kópros = sterco e phageîn = mangiare). Questo fastidioso comportamento, sempre più diffuso, è stato oggetto di numerosi studi, ma i fattori che lo determinano sono ancora solo ipotesi, più o meno valide, così come talvolta fumosi sono i tentativi di arginarlo o inibirlo. Quello che si è potuto capire in merito è che, in natura, questo comportamento può nascere come fisiologico, per divenire una vera e propria patologia o un vizio acquisito solo in determinate situazioni. L’ingestione di feci, in effetti, si rileva naturalmente nella cagna che tiene pulita la tana dove dorme la propria cucciolata e che stimola la defecazione col leccamento della zona perianale dei propri piccoli. Non vi è nulla di anomalo nemmeno nella propensione dei cagnolini di due-tre mesi ad “assaggiare” il mondo ingerendo tutto

quello che gli capita a tiro, comprese le proprie feci o quelle di altri cani e animali. Tale atteggiamento, paragonabile al vizio dei bambini piccoli di portare tutto alla bocca, deve però terminare col completamente della dentizione adulta, cioè attorno ai 6-7 mesi. Ancora normale può essere il caso in cui, durante la convivenza fra diversi soggetti, i cani sottomessi ingeriscano le feci dei cani dominanti. La patologia, clinica o comportamentale, subentra quando invece il proprietario nota questo atteggiamento in contesti assolutamente differenti. In tal caso, senza necessariamente farne subito un problema più grande del dovuto, è comunque bene condurre il soggetto dal veterinario per sondare le cause più probabili. Innanzitutto, infatti, dobbiamo considerare che la coprofagia, in natura, può verificarsi quando la dieta dell’animale non è sufficiente ad assicurare il corretto apporto

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di tutti gli ingredienti nutritivi. I cani sono solo a livello di classificazione dei carnivori veri e propri, quando nella realtà essi si nutrono anche di sostanze vegetali, non disdegnando, in periodi di “vacche magre”, di ingerire anche feci di erbivori, ricche di fibre parzialmente digerite. Per questo motivo il veterinario passerà in rassegna, prima di tutto, la dieta del cane. Essa evidentemente non dovrà essere carente, perché potrebbe spingere il cane a ricercare nutrienti nelle feci altrui che ancora ne contengono, ma nemmeno troppo ricca di proteine da rendere le deiezioni del soggetto stesso appetibili. Quest’ultimo fenomeno spiegherebbe il vizio ancor più peculiare del soggetto che ingerisce solo le proprie feci. In tal caso, il problema potrebbe essere risolto con l’adeguamento della dieta e, nei casi più estremi di vizio acquisito, integrando l’alimento con prodotti commerciali specifichi (es. miscele di zolfo) che rendano il sapore delle feci del cane assolutamente sgradevoli. Altro esame routinario in corso di coprofagia deve essere quello delle feci stesse alla ricerca di parassitosi. I parassiti intestinali, infatti, nutrendosi di sostanza alimentari assunte dal cane, causano in esso fenomeni di malassorbimento e cattiva digestione e, di conseguenza, possibili ca-

renze alimentari che potrebbero spingere il soggetto a cercare in proprio delle “integrazioni”. L’esame coprologico è semplice e rapido e, quindi, immediatamente diagnostico. La coprofagia può, in taluni casi meno frequenti, essere determinata da malassorbimento digestivo per disfunzioni pancreatiche, deficit epatici o intestinali che devono evidentemente essere curati specificatamente, ad es. con la somministrazione di sostanze enzimatiche. In altri casi ancora, il veterinario dovrà indagare sullo stesso rapporto uomo-cane e cercare di capire se l’animale può risultare un soggetto stressato, spesso solo o chiuso in canile senza alcuno stimolo e per il quale la coprofagia può essere semplicemente divenuta, col tempo, un “diversivo” alla noiosa routine quotidiana. Oppure, ancora, essa può essere un meccanismo acquisito dovuto all’istinto di sopravvivenza in una cucciolata numerosa dove l’apporto nutritivo non era assicurato in maniera sufficiente a tutti i piccoli. In alcune razze nordiche questa patologia è risultata addirittura associata ad una congenita insufficienza digestiva degli amidi, mentre nel Beagle ad una cronica carenza di vitamina B1. E’ chiaro, quindi, che l’iter diagnostico deve essere competo prima di dare un

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nome ai fattori scatenati la coprofagia ma, talvolta, esso può essere anche frustrante e non portare a nulla di definitivo. In tal caso, risolvere ciò che può apparire, in fin dei conti, come un semplice vizio, non è semplice. Distrarre il cane in presenza di feci durante una passeggiata, punirlo subito se possibile o ignorarlo completamente al momento in cui effettua la disgustosa ingestione, senza innescare situazioni premio in cui il cane cominci a sfruttare la situazione come modo per attirare attenzione, pulire il più frequentemente possibile il canile dove risposa il cane sono tutte azioni che possono risultare utili per debellare o ridurre il problema. Ma non facciamoci troppe illusioni!! Talvolta, infatti, in razze spazza-tutto come Beagle e Labrador l’unica soluzione è rimanere costantemente vigili e, nei casi più estremi, portare a spasso il proprio cane sempre con museruola per impedire l’ingestione di qualunque escremento possa capitare loro a tiro. Questo non solo per evitare fastidiose alitosi, ma anche per scongiurare il continuo reinfestarsi con nuove parassitosi intestinali o il presentarsi di fenomeni quali vomito o diarrea. Sara Ceccarelli medico veterinario

44° ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CANINA

VITERBO

CAC CACIB

2 GIUGNO 2012

Comitato organizzatore: GRUPPO CINOFILO VITERBESE

PRATO DI VALLE FAUL

GIURIA CONSULTABILE SUL SITO: WWW.GRUPPOCINOFILOVITERBESE.IT MODALITA D’ISCRIZIONE: Iscrizioni: 1° chiusura 02 Maggio - 2° chiusura 21 Maggio con maggiorazione del 30% Le iscrizioni corredate della ricevuta di pagamento dovranno essere inviate al seguente n. di fax : 0761/053113 o via e-mail a: info@expodog.it Iscrizioni on line su: www.canitalia.it- www.informacani.it Per informazioni iscrizioni telefonare al n. 393/5904933 MODALITA’ DI PAGAMENTO: Vaglia postale intestato al GRUPPO CINOFILO VITERBESE- CAS. POST. 72-01100 VITERBO Bonifico bancario intestato a Gruppo Cinofilo Viterbese IBAN: IT08A0606514501000010060374 . Carta di credito (solo per iscrizioni on line) Le schede di iscrizione incomplete, illeggibili e prive del relativo pagamento saranno ritenute nulle e non riportate a catalogo. Tutti i soggetti partecipanti devono essere obbligatoriamente iscritti all’anagrafe canina regionale. VIGE REGOLAMENTO E.N.C.I

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Intelligenza, istinto, affetto e fedeltà

Come batte il cuore dei cani Legati all’uomo a filo doppio, facili da condizionare, non conoscono il tradimento e non hanno strumenti per l’inganno. È l’animale più affidabile che si conosca e le ricerche scientifiche lo confermano

La storia prima e la cronaca ai giorni nostri descrivono il cane come un animale generoso, disponibile e solidale. Durante il terremoto di Fukushima un Epagneul Breton è stato filmato da una troupe televisiva mentre cercava disperatamente di attirare l’attenzione dei soccorritori andando vanti e indietro con insistenza finché, seguendolo, si accorsero che in un angolo, appoggiato a un bidone c’era un Setter inglese, apparentemente morto. Il Breton però lo leccava, lo spingeva col muso e lo raspava con le zampe sino a che, sollevando la testa, l’animale diede un qualche segno di

vita; entrambi sopravvissuti e soccorsi dai volontari sono stati poi accolti in un rifugio attrezzato dopo la devastante calamità che ha colpito il Giappone. Lo stesso è accaduto in Sardegna, quando un cane è rimasto intrappolato con le zampe in una tagliola e il fedele amico è restato accanto a lui ululando e abbaiando così forte da attirare l’attenzione dei passanti. Negli Stati Uniti, una femmina di Pointer inglese che era solita aspettare il padrone sul ciglio della strada, da più di un anno continua la sua veglia nonostante la persona sia stata uccisa in un incidente. Il fi-

glio dell’uomo racconta che ad ogni rumore di motore simile a quello dell’auto del padre, la Pointer sobbalza e si mette in attesa… Per non parlare della storia che ha commosso prima il Giappone e poi il mondo intero, quella di Hachiko- l’Akita che fino al 1935 attese il suo padrone alla stazione, ma l’uomo, docente e ricercatore era morto nella sua Università; partito una mattina col treno, non fece più ritorno a casa ma il suo cane rimase ad attenderlo: fedele sino alla morte. Si dice sempre che il cane è un animale sociale, che viveva in branco e pertanto abbia una forte dipendenza dai suoi simili e questo è da ritenersi vero almeno in parte poiché il contesto ambientale è sicuramente in grado di condizionare i comportamenti che sono sempre tesi alla conservazione della specie, quindi, anche alla conservazione della propria incolumità che però ai giorni nostri, dobbiamo necessariamente considerare possa essere non solo fisica, ma anche psicologica, cioè una incolumità dalla paura, dalla solitudine, dall’ansia e dalla sofferenza dovuta alla deprivazione dei bisogni necessari. Da quando l’uomo, in tempi lontani, instaurò un’alleanza con i cani, il rapporto all’interno del branco subì una modificazione lenta, radicale, inevitabile e irreversibile. L’intervento degli umani squassò gli equilibri esistenti a partire dalla somministrazione del cibo per finire, ai giorni nostri, con una serie di condizionamenti (selezione e funzione) che indussero dapprima il principio di sociabilità sino ad arrivare alla dipendenza affettiva dall’uomo. I cuccioli di cane senza un adeguato imprinting verso gli umani sono delle creature senza futuro, fragili e incapaci di affrontare l’ambiente esterno. Non va meglio ai cani “rinselvatichiti”. Abbandonati da persone infami e sopravvissuti alle insidie dell’ autostrada, si rifugiano nei boschi ma non sanno cacciare; sopravvivono cani di taglia grande che devono poi fare i conti con tagliole, lacci, bocconi avvelenati e tutto il resto… a volte, causano danni alle greggi e l’uomo gli da la

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caccia. I cani hanno bisogno dell’uomo, per vivere. Sono una fonte inesauribile di aiuto e non per niente sono chiamati “ausiliari”. Sanno cacciare, fare la guardia, tirare le slitte, condurre le greggi, aiutare i disabili, scovare la droga , gli esplosivi e persino le sostanze acceleranti che i piromani usano per appiccare gli incendi. Sorvegliano le spiagge e sono l’unico “strumento” che gli umani abbiano per individuare persone scomparse o sepolte dalle macerie o dalle valanghe: i cani sono unici e fanno tutto questo perché amano il loro padrone. E’ su questo concetto che dovremmo ragionare per capire cosa li spinga a lasciarsi condizionare. E’ molto facile condizionare un cane, intanto, non possiede le nostre capacità cognitive e poi non conosce il tradimento e non ha strumenti per ingannare. Ha una mente lineare e semplice ma possiede un cuore grande e generoso, è devoto e fedele. Per non finire nel libro “Cuore” e per accontentare gli scettici (che sono ancora molti) vorrei invitarli ha consultare le numerose ricerche condotte oramai dalle Università di mezzo mondo in tema di: “Lo stress nel cane, cause e implicazioni fisiche e psicologiche”. Questa è scienza, non solo coscienza. Le ricerche raccontano del profondo cambiamento dei bisogni di sopravvivenza del cane moderno che sono legate in particolare ai “bisogni affettivi” non solo intra-specifici ma soprattutto inter-specifici, cioè, hanno bi-

sogno dell’uomo, di averlo come punto di riferimento affettivo. Cani ben pasciuti che si masticano i metacarpi sino a procurarsi lesioni gravi, che non mangiano se la padrona è ricoverata in ospedale, che percorrono centinaia di km per tornare a casa (e qui, la teoria dei Campi Morfici ovvero, fili invisibili sostenuti dal legame affettivo, dello scienziato americano Sheldrake è al momento, l’unica rimasta in piedi) o che diventano apatici o addirittura catatonici se subiscono uno shock non fisico, quindi, emozionale. A tale proposito, molti dei cani intervenuti per primi durante la tragedia delle Torri Gemelle sono diventati catatonici. L’ha raccontato Maureen Fredrikson, medico, esperta in therapy dog. Cani annichiliti non appena scesi dall’auto dei soccorritori, immobili, davanti ad uno scenario apocalittico con esalazioni che non si possono descrivere. Cani persi per sempre a causa dello shock subito. Incolumi nel corpo, feriti a morte nel cuore. Di questo si dovrebbe parlare e riflettere nel campo della cinofilia. I cani hanno costruito alleanze di branco in tempi lontanissimi. Sorretto al suo interno da una scala gerarchica, forniva cibo, sicurezza e garantiva la sopravvivenza della specie. L’avvento dell’uomo ha prodotto cambiamenti radicali all’interno del branco ma sarebbe sbagliato e anche paradossale credere che i cani abbiano scambiato l’uomo per “un componente del branco”: i cani non hanno aspettative ses-

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suali nei confronti degli umani, non vogliono dominarci né, tantomeno entrare in competizione con noi, anzi, quando può sembrare che succeda, qualcosa nell’educazione non ha funzionato e il cane è diventato nevrotico e magari, aggressivo. I cani tendono, come tutti gli esseri viventi, a migliorare la qualità della loro vita: meglio stare in casa che all’addiaccio, meglio le carezze, giocare, passeggiare e annusare in compagnia dell’uomo che essere tenuti a catena, o dentro a un box angusto e sporco È divertente fare cose nuove che producono benessere: una carezza, un bocconcino prelibato, un “bravo” piuttosto che essere percossi per motivi ignoti al cane. È lo stare insieme all’uomo in maniera dignitosa che fa star bene il cane. Quando un cane può scegliere se stare con l’uomo o con i suoi co-specifici, il più delle volte sceglie di stare con l’uomo: chiedete agli allevatori. Lo zerbino di casa è conteso per fare un pisolino e quando la porta si apre, si spintonano per entrare anche se avrebbero un giardino grande per correre: ci dobbiamo arrendere all’evidenza, i cani ci amano. E ce ne dobbiamo ricordare quando educhiamo, addestriamo, alleviamo o semplicemente decidiamo di far entrare un cane nella nostra vita. Non solo perché lo dice la legge ma perché ce lo suggerisce la nostra coscienza di esseri umani. Renata Fossati

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Amatissimi dai sovrani di culture differenti le razze canine dipingono un quadro originale dell’aristocrazia mondiale

Cani, principi e re Sempre in prima fila nei sontuosi palazzi o per le strade del regno hanno accompagnato la storia in ogni angolo del pianeta La storia che racconta il legame tra l’uomo e il cane è grande quanto il mondo. Al fianco dei pastori, dei cacciatori e dei contadini, delle dame di corte e dei re, dei principi e delle principesse. Teste coronate di tutto il pianeta si sono mostrate sempre con dei cani al loro fianco. A dispetto delle diverse culture delle differenti religioni, dei costumi e delle “buone maniere” da mostrare in pubblico i cani hanno attraversato la storia sempre in prima fila. Come lo Spinone Odin che seguì da vicino il feretro del principe Ranieri di Monaco durante tutto il percorso funebre , tra ali di folla in lacrime per la morte del sovrano. Così anche ad Oriente dove nel lontano 1950 Mohamed Zahir Shah, re dell’ Afghanistan posava per una foto ufficiale con il suo fedele Spinger Spaniel. E prima ancora nel 1890 troviamo un Borzoi sempre al fianco di Alexandra mo-

glie di Edoardo VII. Certamente, la più famosa nell’arte cinofila è la regina Elisabetta d’Inghilterra con i

suoi amatissimi Wesh Corgi Pembroke che la seguono ovunque e fanno bella mostra di sé anche durante la visita della squadra di rugby della Nuova Zelanda i famosissimi All Blacks, a Buckingham Palace. Principesse e principi come Felipe di Spagna, Alberto, Carolina e Stefania di Monaco, i figli dell’indimenticata Diana, sino ad arrivare in Giappone dove Naruhito, figlio dell’imperatore, e sua moglie Masako si fanno fotografare di sovente in compagnia dei loro amati cani. Una tradizione millenaria, una storia infinita di re e regine e di palazzi sontuosi che un tempo ispirarono fiabe romantiche strappalacrime per i bambini e non solo e che hanno avuto un denominatore comune, un amico di cui fidarsi, un compagno di giochi o di sontuose cerimonie: il cane. Renata Fossati

2001 Il principe Naruhito, figlio dell’imperatore del Giappone, e la principessa Masako con i loro Hokkaido

2005 Un ritratto di Ranieri di Monaco con il suo cane preferito , Odin

1950 Mohamed Zahir Shah, re dell’Afghanistan con il suo Springer Spaniel

2008 Alberto, Stefania e Carolina principi di Monaco con il Buoledog francese Romeo

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2006 Henrik di Danimarca con il Bassotto a pelo duro Pili-Pili e la regina Margrethe II con Bassotto a pelo corto Helike

1969 la Regina Elisabetta con i suoi quattro Corgi

2011 Haakon di Norvegia con la moglie Mette-Marit , i figli e il loro cane Barbone Milly Kakao

Il principe Harry nel 2003 a Eton gioca con Rosie e Jennyi suoi Springer Spaniel

La regina Elisabetta riceve gli All Blacks di rugby con i suoi Corgi 1890 Alexandra moglie di Edoardo VII con il suo Borzoi

1983 Il principe Felipe di Spagna a 15 anni con il suo cane somigliante ad un Dandie Dinmont terrier

1936 Elisabetta e Margaret da piccole con la madre la Duchessa di York, moglie di Re Giorgio VI che era molto appassionato di cani

1962 Re Gustavo VI di Svezia con la regina Louise e il loro Pechinese Eisei

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NOTIZIE DAL MONDO LEGGIAMO INSIEME

Un bambino di otto anni legge ad alta voce una storia e il cane scodinzola contento, appoggiando la sua zampa sul libro, come se stesse dicendo «leggi ancora, ti prego». Non è una scena da film, ma da biblioteca: si tratta infatti del progetto «Un pomeriggio da cani» organizzato dalla biblioteca di Alzano Lombardo(BG) in collaborazione con la squadra Cace (Cani d’assistenza e da conforto in emergenza) dell’associazione di protezione civile Orobie Soccorso di Endine Gaiano e Read Italy. 

Un progetto pilota in Italia: il programma Read (Reading education assistance dogs, cani d’assistenza alla lettura), lanciato negli Usa nel 1999 ora approda anche in Italia e Alzano apre la strada a livello nazionale. Nel concreto il bambino, troppo timido per leggere ad alta voce o in pubblico e con difficoltà di lettura, viene affiancato a un cane che, debitamente addestrato, lo ascolta pazientemente. L’iniziativa, partita in sordina lo scorso ottobre ha riscosso un tale successo che ora si darà il via alla seconda edizione«È il bambino che si prende cura del cane – sottolinea Antonella Emilitri, referente per l’Italia del progetto Read, volontaria della squadra Cace. Il conduttore infatti ha solo il ruolo di facilitatore, non fa pressioni al bambino, ma interviene per fornire assistenza.

UNA DONNA PER AMICO… La storia si ripete. Già nel Medio Evo le dame di corte si occupavano dei cani. I mariti a guerreggiare oppure a cacciare e loro ad accudire i cuccioli, specialmente quelli piccoli, gracili, destinati a morte certa. Cure amorevoli e molte attenzioni hanno favorito la creazione di molti ceppi dei cani di piccola taglia. Dalle dame di corte ai giorni nostri il passo non è breve ma il ruolo delle donne nell’interazione con i cani pare confermare una “relazione particolare”. Secondo una ricerca condotta da alcuni studiosi della Mendel University, di Brno, in Repubblica Ceca, i cani portati a passeggio da un uomo sono più aggressivi di quelli condotti da una donna. Il rischio che aggrediscano o litighino con altri cani sarebbe addirittura 4 volte maggiore se a condurli è una persona di sesso maschile. Il risultato del lavoro è stato ottenuto dopo aver osservato attentamente 2.000 episodi di tipici incontri tra i cani nei parchi. Le variabili considerate sono state: l’età degli esemplari, la razza e il sesso, così come è stata dedicata una particolare attenzione al sesso del proprietari. Nei casi esaminati è emerso con evidenza che i comportamenti minacciosi riscontrati negli animali erano molto più frequenti quando il proprietario era un uomo. «C’è un legame tra il verificarsi di atteggiamenti aggressivi e morsi provocati dai cani, con le tendenze aggressive e l’impulsività delle persone», ha spiegato il professor Petr Rezac, autore della ricerca. Ciò è dovuto alla grande capacità comunicativa dei cani: come sono in grado di percepire perfettamente i messaggi di aggressività o di minaccia da altri cani, altrettanto sarebbero influenzati dall’atteggiamento e dalle tendenze comunicative dei loro padroni. E «solitamente i maschi sono più aggressivi e bulli delle donne», sottolinea Rezac”.

ITALO, LA VITA IN UN FILM IL TERREMOTO DI FUKUSHIMA

La storia di Italo arriverà sul grande schermo grazie ad un film sostenuto dalla Direzione Generale per il Cinema presso il Ministero per i Beni Culturali. Sarà girato nei prossimi mesi in Sicilia, e liberamente ispirato alla vita di un randagio vissuto a Scicli. Nell’isola, dove le cronache hanno riportato in passato drammatiche vicende legate alla presenza dei randagi, Italo, morto di recente, era invece diventato famoso per via della sua indole di cittadino esemplare: andava a messa (nonostante il parroco avesse affisso sulla porta della chiesa il divieto di ingresso per i cani!), faceva strada ai turisti nella scoperta dei monumenti cittadini e una volta salvò persino una giovane donna da un’aggressione notturna. Una storia commovente che fece nascere gruppi di fan e amici di Italo su Facebook e indusse gli artisti del Gruppo di Scicli, con Piero Guccione e Franco Sarnari, a dedicargli una mostra.

Membri dell’ United Kennel Club of Japan (UKCJ) si prendono cura degli animali liberati dalla zona intorno alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, a Samukawa, nella prefettura di Kanagawa. I cani e i gatti abbandonati nei pressi della centrale nucleare, danneggiata da un terremoto di magnitudo 9.0 nel marzo 2011, hanno dovuto sopravvivere alle alte radiazioni e alla mancanza di cibo e stanno adesso lottando contro il freddissimo inverno della regione. I volontari che li accudiscono hanno creato un sito web dove sono visibili, anche su Facebook, le fotografie al fine di poter rintracciare anche qualche proprietario. (Digitare: UKC Japan per visionare i siti). Yasunori Hoso, membro del UKCJ che gestisce un rifugio per 350 cani e gatti a venti chilometri dalla zona di evacuazione, racconta che ci sono altri cani e gatti da salvare, lo scorso mese di dicembre il Governo giapponese ha autorizzato i volontari ad entrare nella “zona interdetta” per raccogliere altri animali sopravvissuti. Hoso non intende arrendersi sino a che l’ultimo cane non sarà portato in salvo e messo in un rifugio in attesa di potersi ricongiungere col padrone, al momento, infatti, questi cani non possono entrare negli alloggi appositamente allestiti dal Governo per le persone terremotate.

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•• CORSO CORSO PROFESSIONALE PROFESSIONALE PER PER ALLEVATORI ALLEVATORI •• CORSO CORSO PER PER ISTRUTTORI ISTRUTTORI

(per (per appassionati appassionati cinofili) cinofili)

•• CORSO CORSO PER PER ADDESTRATORI ADDESTRATORI ENCI ENCI

(riservato (riservato aa Istruttori Istruttori Cinofili) Cinofili)

•• STAGES STAGES COMPORTAMENTALI COMPORTAMENTALI del del Dr Dr Joel Joel DEHASSE DEHASSE 24 24 maggio: maggio: IlIl cane cane ee ilil gatto: gatto: due due specie, specie, due due comportamenti comportamenti 25 25 maggio: maggio: L’omeopatia L’omeopatia nella nella risoluzione risoluzione dei dei problemi problemi comportamentali comportamentali 26 26 maggio: maggio: La La psicologia psicologia del del cane, cane, gli gli istinti, istinti, le le emozioni, emozioni, ii bisogni bisogni

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Un successo editoriale italiano a New York

In trionfo la “Vita del Bernese” Il libro di Silvana Vogel Tedeschi ha conquistato riconoscimenti in America Fondata nel 1935, la Dog pegno e della passione ciWriters Association of nofila italiana. America è l’associazione “The Bernese Mountain per la letteratura cinofila Dog Yesterday and Today” professionale maggiorsi basa sull’edizione italiana mente conosciuta nei Paesi “Il Bovaro del Bernese ieri e di lingua inglese; abbraccia oggi” pubblicato dall’aututti gli aspetti del pianeta trice nel 2004. Un’attenta cane, come le esposizioni, il revisione di quest’ultimo ha comportamento, lo sport, permesso di presentare ai l’addestramento, l’utilità e il lettori anglofoni una monolavoro, la salute e la relagrafia rinnovata e aggiorzione uomo-cane; pronata, anche alla luce dei più muove la divulgazione, lo recenti studi sulla salute scambio di esperienze e della razza, e completata da crea occasioni di collaboraelementi e citazioni inediti. zione fra persone che scri“The Bernese Mountain vono su argomenti cinofili. Dog Yesterday and Today” L’aspetto maggiormente codà per la prima volta ai letnosciuto della DWAA è il da sin: Charlene Woodward (Dogwise),Silvana Vogel Tedeschi, Carmen L. tori in lingua inglese l’occaconcorso letterario annuale Battaglia (Presidente della DWAA) sione di ottenere imporche ha lo scopo di incoragtanti informazioni sulla giare la scrittura di qualità per tutto ciò che svolta il 12 febbraio, i finalisti delle varie razza, disponibili fino a quel momento attiene al cane, visto innanzitutto come categorie in concorso nel 2011 avevano ri- soltanto in altre lingue, principalmente in caro compagno di vita, fedele amico e pre- cevuto la “nomination” alla fine dell’anno, tedesco. La storia della razza è tracciata ma i nomi dei vincitori erano noti soltanto con cura ed è illustrata da foto d’epoca, zioso collaboratore. La competizione organizzata dalla DWAA alla giuria e agli organizzatori per mante- mentre più avanti descrizioni e illustraè aperta a tutti gli scrittori, fotografi, redat- nere alto il livello dell’emozione e della zioni mostrano come interpretare lo Standard e come le caratteristiche indivitori e editori, senza distinzione fra amatori suspence. e professionisti. L’atteso “DWAA Annual Il libro “The Bernese Mountain Dog duali debbano essere considerate in espoAwards Banquet” riconosce e premia gli Yesterday and Today” (Edizioni Al sizione e in allevamento. Particolare risalto scrittori che si sono distinti nella competi- Trovante, 2010) dell’autrice italiana Silvana è stato dato ai tratti distintivi del comporVogel Tedeschi, testo inglese curato da tamento di questi antichi cani di fattoria e zione dell’anno precedente. La tradizione vuole che la cena delle pre- Lindy Kunz, ha ottenuto tre prestigiosi ri- alla realtà che ha plasmato il loro carattere negli anni. Seguono i capitoli sullo svimiazioni dei vincitori avvenga a New York conoscimenti: presso l’Affinia Manhattan Hotel, un hotel - Maxwell Medallie per la migliore mono- luppo fisico e mentale del cucciolo di Bovaro del Bernese, sulla convivenza con raffinato della Seventh Avenue, proprio di grafia di razza (Best Single Breed Book) fronte al Madison Square Garden, dove ha - Dogwise Best Book Award per il miglior l’adulto e sulle attività da condividere. L’ultimo capitolo, a cura del Dottor luogo l’esposizione canina più importante libro degli Stati Uniti: The Westminster Kennel - Pro Plan President’s Award per la miglior Massimo Petazzoni, contiene informazioni sulle patologie scheletriche, sull’inClub Show. L’abbinamento non è casuale, pubblicazione fra tutte le categorie poiché i soci fondatori della DWAA si riu- Era la prima volta che un’italiana vinceva fluenza della nutrizione e della corretta nirono per la prima volta nella sala delle un premio alla Dog Writers Association of gestione del movimento del cucciolo, per riunioni del Westmister Kennel Club il 13 America. Del libro è stata apprezzata l’im- la prevenzione delle malattie dell’accrescipostazione e la capacità divulgativa, oltre mento. In appendice, l’inedita traduzione febbraio 1935. Anche la scelta della data per la cena delle al “made in Italy” nell’aspetto curato in inglese del primo documento storico sui premiazioni è tradizionalmente legata al dell’edizione e alle splendide foto di Marco Bovari Svizzeri scritto in lingua tedesca dal Professor Albert Heim nel 1914 “Die WKC Show, sempre la domenica prima Leonardi. dell’esposizione che si svolge un lunedì e È stata un’occasione per promuovere il Schweizer Sennenhunde”, dà particolare Bovaro del Bernese in campo internazio- valore a questa monografia. un martedì nella prima metà di febbraio. Rodolfo Grassi Quest’anno la cena delle premiazioni si è nale e per dare una testimonianza dell’im-

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2.800 esemplari nella due giorni in Toscana. Successo di pubblico e organizzazione eccellente

Pistoia e Arezzo doppio successo Un Akita americano e un Kerry blue sul gradino più alto del podio

Best in Show Arezzo, 1° Kerry Blue Terrier Balboa Ray Ban di Roberto Marenghini, 2° Bullmastiff Green Dragon Margot di Luca Pierleoni , 3° Siberian Husky Ideally Ice’s Deep Shine Inside di M. Liburdi De Nardis

Arezzo BIS giovani

Nel week-end del 11 e 12 febbraio si sono svolte all’ Arezzo Fiere e Congressi la 21° Esposizione Internazionale di Pistoia e la 10° Esposizione Internazionale di Arezzo, entrambe organizzate dal Gruppo Cinofilo Aretino con la collaborazione del Gruppo Cinofilo Pistoiese. L’alleanza ha avuto ancora successo nonostante il maltempo che ha colpito quasi tutta Italia ed ha costretto una piccola percentuale di espositori a rinunciare, anche se la viabilità ad Arezzo ed intorno alla città era ottimale. L’iniziativa si è ormai solidamente attestata nel lungo elenco delle classiche mostre che costituiscono un punto di riferimento sia gli espositori che per il pubblico più qualificato che vuole cani ottimi ed organizzazione perfetta. Merito di una sinergia importante che non può non giovare alla cinofilia tutta. Come già detto, entrambe le esposizioni si sono svolte all’interno dell’Arezzo Fiere e Congressi, cornice ideale dell’evento, con i suoi ampi spazi tutti ricoperti di moquette che hanno permesso libertà di movimento e ottima sistemazione agli espositori ed ai 2800 cani

Arezzo BIS coppie

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Best in Show Pistoia 1° Akita Americano De Kaner’s Wolverine Revenge di Nati Diestro, 2° Boston Terrier Klassic’s Lord Stanley di A. Babuin Andrea & M.V. Lipczynski, 3° Weimaraner June dei Grandi Grigi di Silvia Fanetti.

Pistoia BIS giovani

a catalogo in entrambi i giorni, ed un ring d’onore impeccabile per dimensione e organizzazione, degno dei migliori eventi, il tutto con un eccellente servizio bar ed un ristorante con ottimi piatti tipici toscani. Tante le mostre speciali svolte, sia il sabato che la domenica: gli Schnauzer e Pinscher, Yorkshire terrier, Lagotto Romagnolo, Lupo cecoslovacco, Leonberger, Bovari, Bulldog, Dalmata, Dogo argentino, Shar Pei, Pastore belga. Per la giornata di sabato il Best in Show è stato giudicato da Monika Blaha con la vittoria dell’Akita Americano De Kaner’s Wolverine Revenge di Nati Diestro, al secondo posto il Boston Terrier Klassic’s Lord Stanley di A. Babuin Andrea & M.V. Lipczynski e al terzo il Weimaraner June dei Grandi Grigi di Silvia Fanetti. Domenica per il Best in Show è stata la volta della giudice finlandese Bister Soile con la vittoria del Kerry Blue Terrier Balboa Ray Ban di Roberto Marenghini, al secondo posto il Bullmastiff Green Dragon Margot di Luca Pierleoni, e al terzo il Siberian Husky Ideally Ice’s Deep Shine Inside di M. Liburdi De Nardis . Gruppo Cinofilo Aretino

Pistoia BIS razze italiane

Recensioni Stephen Budiansky Raffaello Cortina Editore L’INDOLE DEL CANE. Origini, stravaganze, abitudini del Cane familiaris A dipanare il mistero dei bizzarri comportamenti dell’amico fedele dell’uomo interviene ora Stephen Budiansky, che fa risalire indole e stranezze del Canis familiaris a un’antica origine lupesca. Questo lupo mancato è riuscito a rubarci il cuore, la casa e il portafoglio. Non siamo noi che li abbiamo addomesticati ma siamo noi che ci siamo lasciati sedurre al punto di nutrirli con filetto di prima scelta, lasciarli accomodare in poltrona e scandire il ritmo delle nostre giornate. I cani si rivelano animali intelligenti e astuti opportunisti, capaci di sfruttare ogni vantaggio adattivo, compresa la debolezza sentimentale dell’Homo sapiens. Ma restano comunque dei compagni affascinanti, senza i quali sarebbe ben vuota l’umana esistenza.

Jennifer Arnold Sperling & Kupfer Editori CON GLI OCCHI DEI CANI Diventa il migliore amico del tuo cane guardando il mondo dal suo punto di vista Molti libri mostrano come si addestra un cane; Jennifer Arnold fa molto di più: ci insegna a guardare il mondo con i suoi occhi. È su questo presupposto che si basa il metodo Choice Training, l’addestramento dolce ideato dall’autrice per insegnare ai cani ad aiutare persone e soprattutto bambini disabili. Metterlo in pratica è facile: attraverso lezioni concrete e racconti straordinari. Jennifer Arnold non solo ribalta alcuni noti luoghi comuni, ma dimostra quanto può essere umana la «vita da cani».

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Importante Convegno organizzato dal Club Cani Compagnia

Il cucciolo impara così La prima parte dell’incontro dedicata alle patologie dell’encefalo, la seconda all’educazione Come sempre attento alle problematiche che possono interessare le razze tutelate, il Club Cani da Compagnia, sponsor Royal Canin, ha organizzato, nel contesto del polo fieristico di Rho presso l’NH Hotel Fiera, due interessantissimi seminari, pianificati a favorire i partecipanti in concomitanza con l’Esposizione Internazionale di Milano 2012. La giornata suddivisa in due parti ha visto il mattino la relazione riguardante due neuropatologie la Sindrome di Chiari e la Siringomielia mentre il pomeriggio è stato dedicata all’educazione precoce del cucciolo e gli effetti di questa sullo sviluppo comportamentale. Il Dottor Alberto Cauduro, Medico Veterinario specializzato nella diagnostica per immagine nell’ambito più generale della Neurologia, ha esposto in modo esaustivo ma ugualmente fruibile dall’attento e interessato pubblico la tematica della Sindrome di Chiari (SC), riconosciuta come fattore predisponente alla possibile comparsa della Siringomielia (SM). Patologia che interessa principalmente le razze di piccola taglia nonché le razze brachicefale, la SC trova nella modificazione anatomica dei rapporti cefalici, frutto della selezione di razza, la propria origine: la SC è una patologia che trova causa nella differenza di grandezza tra encefalo e la fossa caudale- porzione posteriore della scatola cranica: il cervello di normali dimensioni, non trovando il proprio spazio nella scatola cranica, spinge il cervelletto ed il tronco encefalico a fuoriuscire dal foramen magno, il foro occipitale, così che questi invadono la zona del corno dorsale del midollo spinale. La protrusione provoca la riduzione, se non addirittura il blocco, del flusso del fluido cerebro rachidiano, liquido prodotto all’interno del cervello dal sistema ventricolare e che circonda sia il cervello stesso che il midollo spinale. La Siringomielia non è altro che l’infiltrazione all’interno del midollo spinale di questo fluido cerebro rachidiano, dove forma una cavità cistica detta per la sua forma siringa. Con una sintomatologia molteplice e neppure certa, visto che ci sono soggetti affetti

Il Presidente Club Cani Compagnia Pietro Condò

ma del tutto asintomatici, l’unico mezzo di diagnosi certa è un esame per nulla invasivo, la Risonanza Magnetica (RM). Quanto ai sintomi che abbiamo detto vari, questi, che possono anche non manifestarsi mai, possono farlo a qualsiasi età così com’è vero che soggetti risultanti negativi a quattro anni possono risultare positivi ad otto anni se sottoposti a RM. Quanto a ciò che gli allevatori possono fare per arginare questa problematica, di nuovo la risposta risiede in un approfondito esame RM, effettuato da medici competenti, che consenta di poter fare attorno all’anno e mezzo d’età il primo screening, consentito solo a quei soggetti riscontrati negativi l’ingresso alla riproduzione. Per semplificare il tutto ci si può avvalere della tabella (vedi pag. 45). Al termine di ciò si può aggiungere che questa patologia che un tempo creduta riguardare elitariamente la razza Cavalier King Charles Spaniel, interessa invece molte razze ed è stata così considerata probabilmente perché i maggiori studi clinici

sono stati compiuti su questa. Quello che il Club Cani da Compagnia sta facendo è il cercare con medici veterinari specialisti accordi che favoriscano gli allevatori, consentendo a questi di potersi avvalere di visite cliniche e di diagnostica per immagini, venendo loro incontro anche per quello che è il lato economico. Passando al pomeriggio, la seconda parte della giornata è stata invece dedicata ad un argomento importantissimo, l’educazione precoce del cucciolo, con una relazione carica di contenuto seppur alla portata di tutti i presenti tenuta dal professor Matteo Rino Pittavino, educatore cinofilo di esperienza trentennale nonché collaboratore dell’Università di Medicina Veterinaria di Pisa, il quale ha sottolineato di come troppo spesso il concetto di educazione venga confuso con quello di addestramento: con “educazione” si intende il processo di crescita e maturazione, il cui obiettivo è consentire al cucciolo il miglior adattamento possibile nell’ambiente sociale dove convivono sia l’uomo che altre creature. Lo sviluppo comportamentale va di pari passo con lo sviluppo dell’organismo, specialmente del sistema nervoso. La scienza ha suddiviso gli step di crescita del cucciolo in funzione del tempo: il periodo prenatale, dove l’allevatore non può che prendersi cura amorevolmente della madre, salvaguardandola da fattori di stress e da input negativi; il periodo neonatale che comprende le prime due settimane di vita, come ben spiegato dal prof. Pittavino, è oggetto ancora di dibattito circa l’efficacia dell’interazione con l’uomo in quanto il cucciolo non è in grado né di sentire né di vedere; segue il periodo di transizione raffigurabile indicativamente nella terza settimana quando il cucciolo fa le prime esperienze visive e uditive. A partire dalla quarta settimana fino alla dodicesima il cucciolo vive la fase probabilmente più delicata ed incisiva che condizionerà in bene o in male l’intera sua vita, la fase della socializzazione, dove il ruolo dell’allevatore diventa invece attivo ed importante: si creano le basi dello sviluppo comportamentale ed è fondamentale in questa fase per il soggetto la ricezione del

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“set di stimoli di mantenimento”, stimoli sensoriali di cui ha già esperienza che gli accordano uno stato di tranquillità. La crescita termina con lo sviluppo sessuale, accompagnato a volte da una modifica del comportamento soprattutto nei soggetti maschi. Sul piano pratico, spiega il prof. Pittavino, un buon allevatore avrà premura di stimolare il cucciolo attraverso il contatto fisico fin dal principio in modo da abituarlo ad essere manipolato in ogni parte del corpo, attraverso le più svariate esperienze acustiche e visive così che anche in un ambiente urbano, dove le stimolazioni sono fortissime, il cane si mostrerà a suo agio con un comportamento consono ed equilibrato. Basilare è abituarlo alla presenza e al contatto, oltre che con gli altri cani, anche con persone di tutte le età, non limitandosi ai componenti della famiglia, ma anche e soprattutto agli estranei, così che, una volta cresciuto, non manifesti atteggiamenti di eccessiva diffidenza o, peggio, aggressività nei confronti degli umani, piccoli o adulti che siano. Inoltre, per poter rendere pienamente autonomo sia il cucciolo che il futuro padrone, l’allevatore si impegnerà ad insegnare al piccolo a stare da solo: dapprima per pochi istanti fino a 10 minuti, perché non sempre è possibile sbrigare le faccende quotidiane accompagnati dai nostri fedeli amici. Considerato che per un allevatore i propri cani sono in primis gli amati compagni di vita con i quali condividere il quotidiano, il contributo offerto dal prof. Pittavino è prezioso sapere da mettere a frutto per migliorare la qualità di vita dei cuccioli allevati con tante premure. A suffragare le argomentazioni del Seminario va considerato che, come ben si sa, non sempre è sufficiente amare per non compiere piccoli errori educativi e,considerata l’innata tentazione del genere umano di proiettare il sé nel diverso da sé, avere un punto di vista etologicamente più corretto nell’approccio con la

pedagogia canina porta sicuramente più felicità per tutti, cani e persone. Si potrebbe anche aggiungere che il sottoporre i propri soggetti riproduttori a controlli anatomo funzionali e a test genetici, preoccuparsi che i cuccioli nascano e crescano fisicamente ma anche psicologicamente nel migliore dei modi, frequentare esposizioni cinofile, partecipare alle numerose e svariate iniziative tecnico scientifiche promosse o organizzate dall’ENCI e dai Club specialistici non è un optional: tutto ciò segna ancora il confine tra chi alleva, mosso dall’amore per la “caninità” direbbe Konrad Lorenz- compiendo veri e propri sacrifici e non perdendo mai di vista che il concetto di allevamento è concetto di selezione, rispetto a chi per “far cassa” produce cuccioli in quantità ma non di qualità, trascurando interamente, assieme a tutto il resto, il rapporto educativo con il cucciolo e non preoccupandosi tantomeno del benessere psico-fisico degli adulti “riproduttori”. Anche nella cessione del cucciolo l’allevatore è selettivo, non affidando cuccioli semplicemente a chi

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gliene fa richiesta bensì vaglia attentamente in base alle aspettative che il nuovo proprietario, parlando, farà intendere di avere in termine di funzione e gestione del desiderato piccino. Compito del nuovo padrone sarà di seguire fedelmente i consigli dell’allevatore su come continuare il processo educativo da quest’ultimo iniziato: un continuo contatto con essere umani e suoi simili, abituarlo ad essere toccato e dopo premiarlo con un bocconcino, insegnare al cucciolo, in un ambiente del tutto nuovo, a sporcare nel posto desiderato. Considerato che il Club Cani da Compagnia tutela razze tendenzialmente di taglia medio-piccola, compresa la razza Chihuahua notoriamente la più piccola tra tutte, è importante che gli allevatori insistano con i nuovi proprietari sulla necessità di una corretta socializzazione del loro cucciolo anche se di piccola taglia con i propri simili e con persone estranee all’ambito familiare: troppo spesso atteggiamenti iperprotettivi isolano il cucciolo in una artificiosa campana di vetro in cui vengono “per amore” impediti rapporti con il mondo esterno e tutto ciò a discapito del suo futuro equilibrio psichico – relazionale. A conclusione di questa giornata, non si può che stilare un bilancio del tutto positivo con due interventi autorevoli tenuti da due autorevoli professionisti, con un auditorio numeroso vivo e partecipe che non ha mancato di porre domande a chiarimento ed approfondimento. Graditissima la presenza tra il pubblico del Presidente del Club Italiano del Molosso, l’Esperto Giudice, Vincenzo Parmiciano all’insegna di un clima “inter-clubistico” collaborativo e partecipativo per ricercare nell’unione la sempre maggior salute e il benessere in toto dei nostri amati cani. Alessandra Pelini

Recensione Gremesse Editore Russo Valentino con prefazione di Sandro Mayer AIUTO, M’È SCAPPATO IL PADRONE! Le umoristiche descrizioni contenute nella prima parte del volume ritraggono i tipi di padrone di cani più comuni, quelli nei quali ci si può imbattere ad ogni pié sospinto lungo i marciapiedi o nei parchi cittadini: cane al guinzaglio, stress e tic stampati in faccia. L’igienista, l’highlander, l’assicuratore, il padre triste, il nosferatu, l’intenditore, il telefonista e altri fenomeni accuratamente classificati sfilano in bell’ordine, ciascuno a sé per farsi conoscere ben bene. La seconda parte, invece, accoglie le gesta del quattro zampe che ha ispirato tutta l’opera.

PRECISAZIONE INC marzo p. 20, didascalia foto. Il CCC comunica che il Chihuahua Boero è di proprietà di Antonella Dodero, allevatore Rosaria Ettore.

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L’Esposizione Internazionale del Gruppo Cinofilo Virgiliano

A Gonzaga vince un Bassotto Hanno sfilato tra gli applausi esemplari di 188 razze. Labrador e Golden retriever fra le più rappresentate

Best in Show

La 49° edizione dell’esposizione organizzata dal Gruppo Cinofilo Virgiliano, tenutasi presso le strutture della Fiera Millenaria di Gonzaga, si è svolta in un clima primaverile molto piacevole ed all’insegna di un particolare entusiasmo come fosse la prima volta che ci si misurava in questa particolare esperienza. Ogni volta si tenta di fare qualcosa di diverso e di migliore rispetto alla precedente occasione e senza ombra di dubbio si può affermare che il 3 e 4 marzo scorsi si è assistito ad una edizione quasi perfetta. In questo, gli organizzatori sono stati supportati da un Delegato, la signora Apostolo, molto attenta e con una presenza molto partecipe. Parimenti tutti gli esperti giudici hanno contribuito a rendere l’atmosfera molto “primaverile” in quanto i loro giudizi tecnici non hanno dato adito a quelle infelici contestazioni che avrebbero reso l’ambiente molto elettrico. In verità un paio di scontenti ci saranno anche stati, ma di insoddisfatti purtroppo se ne possono tro-

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Best in Show 1° DARGONNEKAPITOL DEL WANHELSING bassotto Kaninchen a pelo duro, proprietario Allevamento Vanhelsing 2° BASKOY ZVER pastore del Caucaso, proprietario Marina Bastova 3° LARUS-B DELL’ALBERICO barbone toy bianco, proprietario Stefano Paolantoni

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1° Riesenschnauzer nero, Gloris Kunfg fu & Gloris anta Barbara propr. Giovanni Bonifacio 2° Epagnuel nano Papillon, Zkarabi’s Jfk & Tumfee’s Eleonora propr. All. Tumfee’d 3° Bullmastiff, Cornerstone Magic Light in the Wood at Leatherneck & I Bravi Ragazzi Etoile propr. All. I Bravi ragazzi

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1° Siberian Husky, X-Me della Farha & X-Ever della Farha propr. All. Farha 2° Bassoto nano pelo corto, Cyberdachsmini & Queen Elizabeth di Casa Gagliardo propr. All. Casa Gagliardo 3° Pastore Scozzese pelo lungo, Cooler Chiupito & Keyline Fuorirotta propr. Emanuela Licini

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1° Siberian Husky ALLEVAMETO FARHA 2° Weimaraner ALLEVAMENTO GRANDI GRIGI 3° Pastore Scozzese pelo lungo ALLEVAMENTO KEYLINE

vare in ogni angolo, per questi ci sarà probabilmente una diversa occasione a loro più favorevole. Un ringraziamento alla neonata Società Italiana Amatori Schapendoes che ci ha concesso l’unica mostra speciale in programma, nonché al Bobtail Club che ha organizzato il proprio raduno di razza. Gli oltre mille e cento rappresentanti di 188 razze hanno sfilato negli ampi e comodi rings ammirati da un folto e competente pubblico. Tra tutte le razze hanno primeggiato i Labrador con 53 soggetti, seguiti dai Golden Retriever con 32. Ottima la presenza dei cani da caccia, che per alcuni anni sono stati quasi completamente assenti. Nel Ring d’Onore, nei due pomeriggi, sono sfilati soggetti meravigliosi, seguiti con attenzione da un cospicuo numero di spettatori. Il Best in Show, applauditissimo, ha incoronato il bassotto Kaninchen a pelo duro, Dargonnekapitol Del Wanhelsing, primo tra i primi; al secondo posto il pastore del

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Caucaso Baskoy Zver ed al terzo il barbone toy bianco Larus-B Dell’Alberico. Il Gruppo Cinofilo Virgiliano ha inteso utilizzare questa manifestazione come prova per lo svolgimento della prossima, che, essendo la cinquantesima, dovrà essere specialissima come specialissimi saranno i riconoscimenti, tra cui sarà presente un’autovettura che troverà il proprietario per sorteggio secondo principi da definire

coi competenti uffici. Al riguardo, un ulteriore ringraziamento va al Delegato Enci e agli esperti giudici che hanno dato con competenza utili suggerimenti. Sincera gratitudine a tutti coloro che hanno voluto essere partecipi della manifestazione e una particolare riconoscenza all’Ente Fiera Millenaria che con la sua disponibilità ha messo gli organizzatori a proprio agio. Zeffirino Riccardi

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Il Gruppo Cinofilo presenta la nuova squadra

A Forlì nuovo direttivo Premiazioni dei Soci per i successi del 2011 e programmi per il futuro tra cui il Convegno cinofilo

Il gruppo dei premiati

La cinofilia forlivese riprende a pieno ritmo le attività, dopo il forzato impasse causato dalla neve del febbraio scorso che aveva letteralmente bloccato la città. L’esposizione internazionale programmata per il 4-5 febbraio 2102 era stata infatti annullata per l’impossibilità di circolazione sule strade. La presentazione del programma 2012 è stata fatta durante la serata del 3 marzo, in occasione della cena sociale presso il Grand Hotel di Forlì. Due eventi in uno, dato che la serata ha costituito anche la prima uscita ufficiale del nuovo Consiglio Direttivo, recentemente eletto. Il neo Presidente, Giovanni Garoia, ha aperto l’incontro conviviale ricordando

Antonio Bevoni, socio e consigliere del Gruppo da moltissimi anni, grande esperto di cinofilia venatoria, giudice federale della Federcaccia, recentemente scomparso. La serata si è sviluppata intorno alla presentazione dei nuovi programmi e alla premiazione dei soci per i risultati ottenuti in lavoro e in esposizione nel 2011, con l’auspicio di una ancor più forte partecipazione al campionato sociale per il 2012. Passaggio di consegne simbolico fra la nuova e la precedente gestione, quando Giovanni Garoia ha chiamato vicino a sé il nuovo e il precedente staff, per ringraziare per il lavoro svolto il past-Predident, Laura

Gamberini Verità (che non si era ricandidata), alla quale è stato consegnato un riconoscimento del Gruppo. Laura Gamberini Verità, date le attività già avviate e i contatti intrapresi sotto la sua presidenza, manterrà comunque l’incarico pro-tempore di portare a compimento il programma dell’esposizione internazionale (ricalendarizzata per il 21 aprile) e del convegno del giorno precedente. La serata si è svolta con tono brillante, concludendosi con la premiazione dei soci. Molteplici i prossimi impegni. Primo appuntamento la prova di caccia pratica con CAC per continentali e inglesi a Piandispino (rispettivamente il 31 marzo e 1 aprile), per seguire con l’attitudinale su quaglie (Trofeo Romagna) il 15 aprile presso l’azienda Massari di Conselice (RA). 42a esposizione nazionale il sabato 21 aprile, come sempre presso i padiglioni di via Punta di Ferro a Forlì. Il giorno precedente, venerdì 20 aprile, alle ore 17 presso la Sala Convegni dell’Hotel Globus City di Forlì, si terrà il Convegno “Le capacità straordinarie dei cani”. Interverranno Francesco Balducci, Presidente dell’ENCI e Alberto Bellini, Assessore alla Qualità Ambientale del Comune di Forlì. Relazionerà sul tema la D.ssa Renata Fossati, pedagogista, allevatore, giudice internazionale ENCI / FCI, esperta in therapy dog e psicologia canina, collaboratrice della rivista “I Nostri Cani”. Il programma del Gruppo vedrà una seconda attitudinale su quaglie presso l’azienda Massari il giorno 1 maggio (Trofeo Caveja Romagnola), poi un’esposizione regionale a Savignano su Rubicone il 10 luglio, e infine la partecipazione e coorganizzazione al 6° Trofeo del Passatore il 21 e 22 luglio. Un augurio di brillanti successi al Gruppo e a tutta la cinofilia forlivese (www.gruppocinofiloforlivese.it). Roberto Aguzzoni

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AL VIA IL TROFEO “ERMINIO ZILIO”

LE TRE GIORNATE DOC PER I CONTINENTALI

Come da tradizione nel mese di febbraio è partito il Trofeo “E.Zilio”, giunto alla 18^ edizione, con un trittico di prove organizzate dal Circolo Cinofilo Vicentino e dalla FIDC di Castelgomberto, in collaborazione dell’ATC1 VI NORD, con l’importante e indispensabile contributo della Nova Foods di Castelgomberto. Fortemente voluto da Fabio Fancon, co-titolare della Nova Foods, e nipote dell’”Erminio del RAS conduttore Leandi Ponte” (così era chiamato Erminio Zilio, uno dei più importanti cinofili vicentini). A causa di condizioni atmosferiche avverse, la prima prova è stata annullata. La seconda prova è stata programmata per il 25 e 26 febbraio 2012, richiamando ancora un buon numero di partecipanti. Sabato 25 ci sono state cinque batterie di continentali, mentre la domenica le batterie di inglesi sono state quattro (risultati nel dettaglio). Doveroso il ringraziamento alla Nova Foods, da sempre vicina al mondo cinofilo, ai giudici, ai collaboratori, e a tutti i partecipanti, dando appuntamento al 12 e 13 maggio a Recoaro Mille per la prova finale.

Grazie alla disponibilità dell’ atc2 vi sud anche quest’anno si sono svolte tre giornate di prove di caccia su selvaggina naturale riservate alle razze continentali nelle ZRC di Lonigo. Organizzate dal Circolo Cinofilo Vicentino in collaborazione con il gruppo ANUU di Sarego. Terreni e selvaggina veramente impegnativi e selettivi dove vengono esaltate le doti venatorie oltre Team Ponzio alle qualità dei soggetti presentati . 18 febbraio presenti due batterie di Weimaraner, razza ancora in fase di crescita con la presenza sicuramente di qualche valido soggetto che ben si è distinto, da evidenziare ancora la poca esperienza di altri, compresi i conduttori. Giudici Carradore e Meneguzzo. Nella stessa giornata una batteria di continentali italiani giudicata da Asioli, che nella relazione ha evidenziato la buona qualità dei soggetti visti in particolar modo alcune femmine. Sabato 3 marzo tre le batterie per una speciale Kurzhaar, giudici Bolla,Cipriano,Meneguzz); buon numero di soggetti presenti con importanti risultati. Domenica 4 marzo ancora tre le batterie per una speciale Epagneul Breton. Giuria composta da Bolla, Primon e Meneguzzo. Pochi i classificati ad evidenziare la difficoltà della prova stessa, forse resa ancora più impegnativa dal particolare momento della stagione. Doveroso il ringraziamento a tutti i partecipanti e collaboratori.

Maurizio Meneguzzo 25 febbraio 2012 Continentali Italiani 1° batteria giudice Moccelin 1 ecc Bric del Guà 2° batteria giudice Titonel 1 CAC Giona Continentali Esteri 1° batteria giudice Braga 1 ecc Altos 2° batteria giudice Meneguzzo 1 ecc Hop del Cecchetto 3° batteria giudice Bilac 1 ecc Bos domenica 26 febbaio 2012 Inglesi 1° batteria giudice Titonel 1 CAC Ras 2 R/CAC Zeus del Fabbro Ferraio. 2° batteria giudice Bilac 1 ecc Elton di Valdragon 3° batteria giudice Meneguzzo 1 ecc Serpico

Maurizio Meneguzzo bi

cond. Pellizzari

sp cond. Serraglia

k

cond. Ponzio

eb cond. Cecchetto eb cond. Garzaro

st st

cond. Leandi cond. Soldà

st

cond. Campi

st

cond. Mansi

LONIGO (VI) 18 febbraio 2012 Speciale Weimaraner 2° batteria giudice Carradore 1 ecc ARIS

cond. Rigamonti

3 marzo 2012 Speciale Kurzhaar 1° batteria giudice Meneguzzo 1 ecc ARO 2° batteria giudice Cipriano CAC ALTOS

cond. Cazzola

4 marzo 2012 Speciale Epagneul Breton 1° batteria giudice Meneguzzo 1 mb AGOR 2° batteria giud. Primon 1 ecc OLGA

cond. Garzaro

cond. Ponzio

cond. Nardi

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80° Esposizione Internazionale Canina FIRENZE

CAC CACIB

26-27 MAGGIO 2012

GRUPPO CINOFILO FIORENTINO Principe Tommaso Corsini PRESSO Centro Ippico Toscano Via de’ Vespucci, 5 - Firenze , 6 ettari di verde nel cuore di Firenze . Ampi spazi coperti per i giudizi– area dedicata all’artigianato cinofilo – area didattica per convegni e dimostrazioni (programma completo degli eventi su www.gruppocinofilofiorentino.it)

GIURIA E ISCRIZIONI: www.gruppocinofilofiorentino.it RAGGRUPPAMENTI JUNIORES, GIOVANI, VETERANI, RAZZE ITALIANE 1° TROFEO COPPA MEDICEA PER BASSOTTI E TERRIER 1° TROFEO COPPA MEDICEA PER CONTINENTALI ITALIANI ISCRIZIONI: 1° chiusura 26 aprile 2012 – 2° chiusura 6 maggio 2012 Le schede illeggibili o prive della documentazione saranno cestinate

In occasione della XLII Esposizione Internazionale Canina di Forlì che si terrà sabato 21 aprile 2012, il Gruppo Cinofilo Forlivese in collaborazione con l’ ENCI organizza per la giornata di venerdì 20 un Convegno Cinofilo.

CONVEGNO CINOFILO VENERDÌ 20 APRILE 2012 ORE 17,30

Centro Congressi Hotel Globus City Via Traiano Imperatore 4 - Forlì Interverranno: FRANCESCO BALDUCCI, Presidente ENCI ALBERTO BELLINI, assessore alla qualità ambientale ed al benessere animale del comune di Forlì

“LE CAPACITA’ STRAORDINARIE DEI CANI”

La mente dei cani: istinto, intelligenza e capacità d’interazione con l’uomo. La funzione, la selezione e l’adattabilità all’ambiente moderno. La therapy dog e l’impiego nel sociale. Relatrice: Renata Fossati

Pedagogista, allevatore, giudice internazionale ENCI/FCI Esperta in pet therapy e psicologia canina, collabora con l’ENCI per la redazione della rivista “I Nostri Cani”. Patrocinato da: Regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì-Cesena, Comune di Forlì Al termine, rinfresco offerto a tutti i partecipanti da FARMINA

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La cronaca di Giancarlo Passini membro della giuria

Kurzhaar, così abbiamo vinto La clamorosa affermazione sia a squadre che nell’individuale conquistata con decisione dei nostri “azzurri”

Fernando Capelli con Pradellinensis Pablo

Di turno nell’organizzazione il Kurzhaar Club Croato capeggiato dal presidente dott. Velimir Sruk con l’indispensabile collaborazione di Branko Sare.Il confronto fra le 13 Nazioni presenti sugli indiscussi terreni e starne di Nin-Zeminik-Antenne, da anni culla di una cinofilia ove si espletano verifiche di selezione del massimo valore tecnico porta l’Italia in vetta sia per squadre che individuale con due clamorose vittorie e l’affermazione dei nostri cani e conduttori. La nostra manifestazione segue la sfortunata Coppa Europa vinta dalla Francia a squadre ed individuale alla Spagna con un Epagneul breton. Con sportività abbiamo comunque cantato anche la Marsigliese. Il morale è comunque alto. Quest’anno ad onorarci di comporre la squadra è l’ing. Americo Procaccini: come da programma si è trasferito a Zara all’inizio delle prove Croate e vi è rimasto

fino a compimento e subito dopo ha seguite le italiane e creato la squadra che ha conquistato il titolo iridato. Presidenza di giuria come sempre del Paese organizzatore. Invitati: A.Fernandez, P. Bahlke, G. Passini, Maillet, Lemmer, Marcovic. Tre batterie per complessivi 45 cani. Cerimonia di presentazione e subito via con la consapevolezza di avere una squadra competitiva ma nello stesso tempo l’ansia del responso del campo che alla fine è quello che conta. Sono nella terna composta da Jagovic-Balcke. Il primo giorno vince col 1° ECC. CAC LUNA Di Aroldi, turno da cardiopalma (concentrato di raziocinio esce con tre punti), 2° MB ZAPA di Cakic - B a Milano di Roccaraso di De Jong-Al Barrage, giudicato da Balke, Fernandez, Ulijanic, si confrontano Pradellinensis Pablo e Luna, prevale il primo e a Luna, dopo essersi ripetuta con un eccellente punto su starne, la Ris. Di CACITMagù si classifica 2° Ecc. pertanto la prima giornata ci vede piazzatissimi con 31 punti. Ma considerando le qualifiche conseguite dalle altre nazioni, e soprattutto conoscendo la qualità dei soggetti concorrenti, non ci possiamo certo permettere di cantare vittoria. L’ipoteca è comunque iscritta.

Come tutte le sere si festeggia in un clima sereno.Il secondo giorno abbiamo i nostri cani ai primi turni, io ho Pablo al 2° turnoGiusta partenza, interpretazione della grande nota, sulla mia parte il cane traccia un lacet interminabile e sparisce, la vegetazione è un poco alta … leggo lo sconforto di Capelli che diventa anche il mio ma finalmente lo troviamo in ferma dove risolve corretto su starne lunghe e ben indicate. Termina alla grande. Ecc. è sicuro penso…Oggi la qualità dei cani è mediamente alta e tutti possono aspirare ai vertici. Classifica finale: 1° ECC. CAC PRADELLINENSIS PABLO Capelli, 2° MB TAR HERAK di Herak un soggetto di eccellenti qualità di razza, 3° MB Pradellinensis Jonni di Fusillier, MB BIRBA di Molinari. I telefoni squillano, i complimenti e gli abbracci si susseguono dopo la classifica, oramai la vittoria a squadre è una certezza, resta da definire l’individuale in quanto a confrontarsi al barrage ci sono PABLO, LUNA e MUR di Herak. Sono nella terna del barrage con presidenza Pio Klun e Maillet presidente del Cub Francese. Qualora dovesse vincere MUR, per l’assegnazione dell’individuale il regolamento

La squadra alla presentazione

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prevede il barrage fra i CACIT dei due giorni, pertanto con Pablo. Chiacchierata distensiva, coppia di sgancio già definita, una marea di persone al cospetto delle 4 antenne ed un vento ideale che soffia dal mare. Pablo a destra Mur a sinistra-Pablo è perfetto, Mur taglia subito e va leggermente in profondità, Pablo preciso ancora copre tutta la sua sinistra. Si chiude. Ora Mur sulla sinistra e Luna a destra, pochi

secondi e si complicano la vita… Ci si confronta a lungo, poi 1° ECC. CAC.- CACIT Pradellinensis Pablo all. e cond. Capelli prop. Corrao vince anche l’individuale e la Riserva di CACIT non la assegniamo. Una grande vittoria dell’Italia, una grande vittoria per la razza, dell’allevamento italiano, una grande vittoria per la cinofilia internazionale, una vittoria che tecnicamente volge al suo vero scopo, quello di

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confronto per un puro fine zootecnico. Classifica squadre: n.53 punti Italia n. 23 punti Croazia n. 22 punti Francia n. 16 punti Serbia Nazioni: Italia, Francia, Spagna, Olanda, Belgio, R. Ceca, Slovacchia, Grecia, Cipro, Polonia, Bulgaria, Croazia, SerbiaGiancarlo Passini

Grande successo al campionato del mondo Kurzhaar

Trionfa l’Italia Il successo degli “atleti”, scelti da Americo Procaccini che si sono imposti su fuoriclasse di 13 nazioni Il 28 e 29 Febbraio si è svolto a Zara il Campionato del Mondo Kurzhaar con la partecipazione di 13 nazioni. Il Consiglio Direttivo del Club aveva conferito l’incarico di selezionare la nostra squadra ad Americo Procaccini, noto pointerman la cui competenza ed esperienza in materia va ben oltre i confini delle singole razze: ed infatti egli ha svolto il suo impegnativo ruolo in modo esemplare sia per competenza tecnica che per serietà dei comportamenti, così da non creare strascichi di malcontento o dubbi di correttezza ed imparzialità: e già questo è stato un gran bel risultato! A complicare il compito del selezionatore è stata l’ampia scelta di soggetti di alto valore meritevoli di essere messi in squadra: come dire che non sarebbe stato un problema fare due o anche tre squadre!. Alla fine comunque la squadra è stato così composta: Pradellinensis Pablo, allevatore e conduttore Nando Capelli, prop. Corrao che nei due giorni ha ottenuto due CACIT e che si è laureato Campione del Mondo. Luna, allavatore Regonati, conduttore Aroldi, proprietari Martegani e Aroldi cha ha fatto il CAC e la Riserva di CACIT e che quindi è vice Campione del Mondo. Magu, allevatore Fanton, conduttore Scarpecci, proprietario Baronti, che ha fatto un 2° Eccellente Devil, allevatore Carbone, conduttore Venturelli, proprietario Martegani Riserva Dabo, allevatore Carbone, conduttore Venturelli, proprietario Bricchi. Nelle prove svolte a Zara nel periodo ante-

Premiazione

cedente il campionato, molti altri Kurzhaar di allevamento italiano si sono messi in mostra per le qualità dimostrate e per i risultati conseguiti: Laky di Ferrato, condotto da Busca; Ural di Val di Rem prop. Palazzo, condotto da Giancotti; Guapo prop. Zennaro, cond. Patrignani; Venus prop. Moser, cond. Patrignani; Axel, prop. Scolari, cond. Patrignani ; Laky, prop. Zanni, cond. Pezzi ; Etò, anche lui condotto da Pezzi. E non sono tutti … ma solo quelli di cui mi ricordo mentre scrivo. A completare il trionfo dei Kurzhaar di allevamento nostrano a Zara, c’è stato anche Pradellinenis Jonny, del francese Fusillier, piazzatosi in terza posizione nella classifica individuale del mondiale, dopo Pablo

e Luna. E scusate se è poco! Ad avvalorare il significato di questa clamorosa conferma del nostro allevamento, ha certamente contribuito il terreno ideale in cui si sono svolte queste prove, dove “vere” starne ben distribuite mettevano tutti i cani in eguali condizioni, riducendo al minimo il contributo della fortuna: come dire che a far la differenza è stata solo la qualità dei nostri cani. In un recente passato abbiamo assistito a numerosi esempi di soggetti di valore che esperti professionisti identificano oltre confine per farli confluire nelle file dei Kurzhaar di proprietà italiana: si tratta invariabilmente di cani di valore che arricchiscono il nostro panorama cinofilo e che rappresentano una “scorciatoia” rispetto alla fatica di chi seleziona direttamente e fa nascere grandi cani a casa propria. Ma proprio per questo è ancor più meritorio l’impegno di chi costruisce il patrimonio zootecnico all’interno dei nostri confini con soggetti che affondano le loro radici nelle gloriose (e sperimentate) origini dei Kurzhaar italiani. Lo storico risultato di questo Campionato del mondo è la conferma che chi cerca veri campioni li trova nell’allevamento italiano più che in qualunque altro Paese del mondo e sicuramente noi Kurzhaaristi italiani dovremmo dedicare questa vittoria a tutti quegli allevatori e amanti della nostra razza che nel passato hanno gettato le fondamenta su cui si basa il nostro patrimonio genetico che va assolutamente custodito con orgoglio. Alfio Guarnieri

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Korthals, cane coi baffi Inventato da un tecnico olandese ed un principe tedesco incanta per carattere e capacità agonistiche Nella seconda metà dell’Ottocento, l’allevatore olandese, Eduard Karel Korthals, lavorando in Germania presso il Principe Alberto di Solms Braumfel, noto per aver contribuito fattivamente anche alla selezione dei Kurzhaar, acquistò sette cani con particolari qualità somatiche e caratteriali, ai quali in seguito ne aggiunse un ottavo e, accoppiandoli tra loro, fissò, in breve tempo, quelle peculiarità che distinguono la razza di griffoni che porta il suo nome. Il griffone a pelo duro Korthals non è molto numeroso in Italia, mentre costituisce razza molto apprezzata e nota in Francia, Olanda e Belgio e ha più estimatori, qui da noi, nel mondo della caccia che in quello della cinofilia agonistica. Dal momento che i cacciatori, in gran parte, non hanno molto interesse verso prove ed esposizioni, il cane è raramente presentato alle manifestazioni cinofile. L’importanza, però, che gli viene data nell’ambito venatorio è prova rilevante che il Korthals è un cane che soddisfa anche i più esigenti e che nella caccia ha la sua concreta realizzazione. Comunque quei pochi appassionati che lo conducono in prove e in esposizioni sono abbondantemente appagati, perché molto spesso i loro amici s’impongono e vincono con grande merito e perizia. Una nota considerevole da mettere è che chi incontra il griffone Korthals ben difficilmente lo dimentica ed è la conferma di quanto sia apprezzato il comportamento di questo cane nel lavoro e nelle sua altre prerogative. E’ posto tra le razze che rappresentano i continentali esteri in Italia, è di taglia media e sta nel rettangolo. Possiede un bel mantello composto di un pelo di copertura duro, setoloso, corredato da un sottopelo fine, fitto, quasi lanoso. I colori ammessi sono solamente il bianco ed il marrone e non è compatibile neanche un pelo nero, la cui presenza comporta squalifica. Barba, baffi e sopracciglia sono abbondanti e non possono mancare, così come l’occhio che deve essere rotondeggiante e non a mandorla, altrimenti il Korthals perde quella sua essenziale e tipica espressione e la testa si accosta strutturalmente a quella di un Drahthaar.

E’ un cane rustico, intelligente, affettuoso, non dà problemi di salute ed è, soprattutto, un grande cane da ferma. La sua andatura è un galoppo svelto, agile, altalenante in modo lieve, cioè alza il treno posteriore quando appoggia quello anteriore; madre natura ha strutturato questo cane dal punto di vista anatomo- funzionale in modo tale che, relativamente all’apertura degli angoli delle articolazioni degli arti, risulterebbe difettoso il suo movimento se non avesse queste caratteristiche. E’ dotato di ottimo “naso”, è un grandissimo fermatore, si muove con foga, passione e si dimostra coraggioso nell’affrontare qualsiasi terreno o asperità.

Rientra nel suo stile filare e guidare con molta cautela, flettendosi spesso sulle gambe fino a strisciare il petto sul terreno ,attento a non procurare il minimo rumore, anche quando si muove nel bosco fitto e intrigato. I suoi cultori dicono che “è il cane che non manda mai via il selvatico”. Sebbene sia un cacciatore proteso senza soste verso la ricerca della preda, rimane sempre molto collegato al padrone, al quale invia di tanto in tanto uno sguardo per accertarsi se si trova alla giusta distanza, sia quando divora le pianure con belle e ordinate diagonali, sia quando si trova nel bosco o nella fitta e intrigata vegetazione. Tutto ciò è ben conosciuto da coloro i quali, insieme a lui, dedicano alla beccaccia tutti i loro interessi e le fatiche venatorie. Oltre ad essere molto attento, il griffone cerca il selvatico, senza palese sforzo, anche in luoghi difficili, quasi impenetrabili, lo trova, perché ha buon naso e altrettanto coraggio e si pianta lì, immobile come una pietra, permettendo al suo amico di prendere la posizione e la mira nel modo migliore. Se il selvatico non s’invola per proprio conto, il Korthals non si muove, quando è in ferma. E’ inoltre il cane che per le sue qualità risulta particolarmente adatto alla caccia al fagiano e non potrebbe essere altrimenti vista la sua tenacia nel seguire un selvatico che mette in atto ogni astuzia per disperdere l’inseguitore, specie nel bosco più fitto. E’ un cacciatore razionale, costante, in alcune occasioni non a torto testardo, molto resistente ad ogni fatica e completa le sue capacità con un ottimo riporto ed un senso del recupero che, qualche volta, sembra miracoloso. Con il Griffone Korthals è molto difficile perdere animali feriti che cercano di sfuggire alla cattura con ogni mezzo dettato dall’istinto della sopravvivenza o quelli precipitati in luoghi che sembrano inaccessibili. La sua tenacia nell’operare, lo conduce a non abbandonare la pista da seguire e conclude quasi sempre con successo le sue ricerche. Il cane recuperatore possiede il grande

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i nostri

Cani

Anno 58 num. aprile 2012

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In ricordo di Roberto Pedrazzetti giudice e dirigente internazionale Svizzero ma di autentica mentalità europea, figura esemplare nella cinofilia internazionale in cui ha ricoperto importanti incarichi, è scomparso dopo una lunga malattia. La sua ultima uscita pubblica a Milano per salutare colleghi ed amici. Per l’ultima volta. Così lo ricorda per tutti Sandro Pacioni “Sandrì” come eri solito chiamarmi, con affetto, quasi quotidianamente. Eri l’amico sincero sempre sorridente e sempre con la soluzione giusta in mano. Amico di tante avventure, ho vissuto accanto a te le più belle esperienze e soddisfazioni della vita cinofila. Sei stato il traghettatore dalla chiusa cinofilia del passato a quella dei nostri tempi, aperta a tutti coloro che si volessero avvicinare a questo mondo. Ci mancherai Roberto!!! Per tanti anni stupendo compagno di viaggio, per seguire i “nostri” cani in tutta Europa ed oltre, sempre attirati e sensibili al richiamo della nostra passione pura e indelebile. Fra un discorso e l’altro il tempo e i chilometri passavano velocissimi, ci accorgevamo di essere arrivati troppo presto per quel che volevamo perché avevamo sempre qualche bel discorso da finire, mai stanchi, mai sazi di cinofilia. Rapporto bello e rarissimo di stima ed affetto reciproco, ove non esisteva un limite definibile fra chi ha voglia di insegnare e chi ha voglia di imparare. Maestro di cinofilia e di vita, maestro di tutto, senza mai far pesare nulla. Senza invidie, senza remore sapevi, come pochi, godere del bene degli altri, all’insegna dello Sport, come fanno i galantuomini, oggigiorno sempre più rari.

In ogni cosa cercavi l’essenza, così anche nei cani. Giusto così, altro non serve!! Chiudevi il turno anche prima del tempo, quando avevi visto tutto e un cane ti piaceva tantissimo, non volevi farlo sbagliare, perché eri sempre lì per aiutare e premiare i migliori. Come dimenticare la pipa sempre fra le dita, che accendevi continuamente e scaricavi battendola sul tacco dello scarpone. In questi anni, poliglotta e trascinatore qual’ eri sei riuscito con tenacia e passione a divulgare la scienza cinofila in tutta Europa ed oltre. Da una lingua all’altra con

estrema facilità riuscivi a semplificarci ogni cosa. All’ombra del tuo carisma, della tua immagine siamo cresciuti e abbiamo cercato di emularti. Se come ci dicono il Signore vorrà premiare i buoni , vorremmo vederti condurre e cacciare con il tuo gioiellino preferito, del quale eri innamorato, la tua Hellé, e ogni tanto vederti seduto sulle cime più alte del Paradiso, a riposarti su un scoglio a fumare la pipa che non abbandonavi mai. Ma perché o Signore prendi sempre i più bravi! Qualche giorno fa l’ultimo saluto, un “affannoso ciao” sacrificando uno dei tuoi ultimi respiri che testimoniavano tutto il dolore e la sofferenza che ti attanagliavano. Ma non volevi mollare, volevi sempre essere a disposizione degli amici, fino all’ultimo momento… come hai sempre fatto nella tua vita. E’ la fine della prova, di un turno bellissimo, troppo breve per tutti, anche per noi che stavamo a guardare, il Signore ha suonato inesorabilmente la tromba. Tutti all’unanimità ti abbiamo assegnato Il CACIT, quello che spetta ai grandi, ai trailer che piacevano a te, perché sei stato il migliore, così oggi, come sempre! Per me e per tutti i cinofili e gli amici del mondo: Grazie Roby, Grazie di tutto! Addio Amico mio…

pregio, che sfocia in un atto altamente morale, di evitare sofferenze atroci a selvatici destinati ad una morte sicura, ma lenta e dolorosa; oltre a ciò, risparmia al cacciatore la delusione di perdere un capo colpito. Il Korthals ha un’ottima predisposizione anche verso la lepre, che caccia con entusiasmo e raziocinio. Viene protetto in modo quasi perfetto da quel mantello particolarmente ricco di pelame, così che non ha alcun timore delle insidie del bosco anche il più fitto, del freddo, dell’acqua gelida e sopporta, senza alcun problema, anche il caldo afoso.

I francesi, che lo conoscono molto bene, dicono che è il cane per tutte le stagioni. Possiede un bellissimo carattere; nei momenti in cui può stare insieme al padrone, è capace di trasmettere a chi lo comprende e lo ama la sua grande gioia, mentre guarda con quegli occhioni belli, dolci ed espressivi e dà l’impressione di dire, di parlare di cose piacevoli ed interessanti. E’ un vero e grande amico! Ha difetti? Da quanto detto sembrerebbe proprio di no, ma, come tutti i cani di qualsiasi razza, anche il Korthals cade in qualche mancanza. Alcuni soggetti stentano a riportare fino a

due anni circa, ma poi diventano bravi. Sono quelli ai quali danno fastidio le penne, specie quelle di fagiano di allevamento, che colmano loro tutto il cavo orale; non sopportano questo stato di cose e lasciano il selvatico in terra. In Italia siamo in pochi ad allevare questa razza e quindi capita che la disponibilità dei cuccioli non è sempre soddisfacente. Un buon consiglio per chi fosse interessato ad avere notizie aggiornate sulle cucciolate è quello di consultare il sito ufficiale del Club Italiano Griffoni Korthals: www.cigk.eu. Riccardo Braganti

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Bilancio positivo per il Gruppo Cinofilo Ravennate

Un anno di buon lavoro Messe a punto nuove coinvolgenti iniziative nello sport e nel sociale

Il gruppo dei premiati

La serata di gala del Gruppo Cinofilo Ravennate, svoltasi il 18 febbraio scorso presso il ristorante La Campaza di Ravenna, ha rappresentato un piacevole momento di calore e colore nel contesto di un inverno che, con neve e gelo di rara misura, ha castigato come non mai l’intera Romagna. Atmosfera brillante e socialità, per la serata dedicata alla tradizionale premiazione dei Soci che si sono distinti nelle diverse discipline cinofile sia in Italia che all’estero nel corso del 2011. La serata è stata aperta dal presidente del Gruppo, Domenico Leo, il quale, dopo il saluto ai presenti, ha relazionato sulla gestione dell’anno appena trascorso. Un anno che ha visto mettere in campo un’intensa attività per programmare e onorare gli impegni tecnici, normativi e gestionali che la cinofilia oggi richiede. Un anno impegnativo anche per affrontare

gli aspetti economici che oggi fanno parte della quotidianità. E’ un fatto che oggi la cinofilia, dal punto di vista sportivo, è un’attività che comporta ponderatezza economica, sia a livello individuale che a livello gestionale associativo. Bene dunque, al gruppo dirigente per il lavoro svolto, sostenuto dal sempre puntuale e preciso lavoro della segreteria. Per il 2012 sono confermati gli appuntamenti ormai consueti: la prova su beccacce a metà marzo, l’esposizione nazionale il 25 aprile, le prove classiche a quaglie nei giorni 11-12-13 maggio, il Trofeo del Passatore nella seconda metà di luglio. Ultima notizia di cronaca, nel corso del 2012 avverrà il tanto atteso cambio di sede con trasferimento presso la Clinica Veterinaria S. Marco, nella piccola omonima frazione urbana alla periferia di Ravenna (fino a nuova comunicazione, i riferimenti postali e telefonici restano

quelli attuali). Sede “in sintonia” non solo per il comune carattere zootecnico dei due soggetti, ma anche per l’ottica cinofila rivolta al sociale che il suddetto centro veterinario sta portando avanti. Da cinque anni, infatti, la Clinica Veterinaria organizza una manifestazione molto partecipata, il Match Dog Intergroup Emilia-Romagna (prossima edizione il 22 aprile 2012), imperniata su una mostra cinofila di bellezza per squadre emilianoromagnole, con il giudizio di cinofili esperti, e sul Puppy Party, un simpatico evento nel quale i bambini (quasi cinquanta nell’edizione 2011) presentano ciascuno il proprio cucciolo per una gara non competitiva. La manifestazione è patrocinata del Lions Club Ravenna Host a scopo scientifico. I fondi raccolti nella giornata vengono infatti devoluti all’Università di Bologna per la ricerca sugli indicatori biologici nel territorio. Tornando alla serata, la parte finale è stata dedicata alle premiazioni. 43 i premi consegnati complessivamente per i risultati ottenuti dai Soci, sia sui ring di esposizione che sui campi di prova. 18 i nuovi laureati Campioni, fra esposizione e lavoro. Nella classifica sociale a punti, per le esposizioni ha primeggiato la setter irlandese Cordarragh Rhumbaba di Donatella Turrichia, mentre per le prove di lavoro è risultato primo il Kurzhaar Irgo di Carlo Benini, condotto da Adriano Turci. Nel Premio Allevatore è stato primo Enrico Ballardini, con il Lagotto romagnolo Britney. Due i premi speciali: al Fox terrier Star Pride Lot’s of Love di Stefania Savini (BOB Terrier Cruft’s 2011), e alla Kurzhaar Juma di Luca Soldini, condotta da Riccardo Patrignani (Ch. Mondo individ. e sq., Ch. Mondo B., Ch. Int. e It. Assoluto). Roberto Aguzzoni

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L’equilibrio del cane da utilità G.S.C.C.U.D. di Busto Arsizio: prove di Utilità e Difesa, CAE-1 e BH

Grazie al riconoscimento, al rispetto e alla gratificazione delle caratteristiche prevalenti di ogni razza,si può stabilire una vera coppia cane-conduttore. Ci sono razze che hanno un più alto istinto predatorio, altre che hanno marcate caratteristiche di territorialità oppure possessività, ma ogni soggetto è diverso ed è attraverso questa comprensione e la conseguente attivazione di atteggiamenti adeguati che motivino e “raffinino” il comportamento del cane, che si riesce a stabilire con lui un vero rapporto.

L’Utilità e Difesa è uno sport completo perché permette al cane di acquisire maggior consapevolezza di sé e autostima, di potenziare le proprie doti naturali e di soddisfare le proprie vocazioni attraverso gli esercizi di pista, obbedienza e difesa; sviluppando la naturale volontà di esplorazione e ricerca, di collaborazione sociale, comunicativa, predatoria, territoriale, protettiva, il cane acquisisce maggior controllo, calma interiore, capacità di affrontare e di risolvere problemi. Marta Zampolli

ESPOSIZIONE NAZIONALE CANINA Un momento della prova BH sul territorio

Il Gruppo Sportivo Cinofilo - Cani Utilità e Difesa di Busto Arsizio, in collaborazione con la Società Amatori Cane Corso, ha tenuto in febbraio le prove CAE-1, BH e di Utilità e Difesa con soggetti iscritti nelle classi: Avviamento, IPO1 e IPO2; giudice Adriano Azzolini, figurante Davide Codebue. 22 i cani iscritti alla prova CAE-1di razze diverse e 13 soggetti iscritti al BH. Il BH si è svolto per la prima parte nel campo d’addestramento e per la seconda sezione in luogo pubblico ed è stato brillantemente superato dai numerosi boxer, pastori tedeschi, bovaro delle fiandre, pastore svizzero bianco, riesenschnauzer e dobermann, confermando il fatto che il cane da utilità e difesa è un cane equilibrato e perfettamente inserito nella società.

Classifiche CAE-1: tutti approvati BH: tutti approvati Avviamento: 1° Iron dei Templari con Giuseppe Samperisi IPO1. 1° Shelley di Casa Libardi con Luigi Magon IPO2. 1° Artcacib con Stefano Ceriani 2° Omega con Giorgio Bettinardi 3° China Vikar con Aurelio Testa

CAC

ISOLA di ALBARELLA (ROVIGO)

20 MAGGIO 2012 Presso il piazzale del Porto

MOSTRA SPECIALE SPINONE ITALIANO Premio per il Best in Show: una settimana di villeggiatura presso l’isola di Albarella

LA GIURIA E’ DISPONIBILE SUI SITI: www.gruppocinofilopolesano.it www.miglioredirazzareport.it PER INFORMAZIONI: Gruppo Cinofilo Polesano via Levico N° 15 ROVIGO tel. e Fax 0425-25427 www.gruppocinofilopolesano.it - www.miglioredirazzareport.it

Recensione Bruce Fogle CANI. GUIDE PRATICHE Mondadori Editore Un nuovo volume illustrato, dedicato al migliore amico dell’uomo: un aggiornamento completo per gli appassionati, e insieme uno strumento utile per chi cerca di orientarsi nella scelta di un cane. Taglie piccole, medie, grandi e giganti: all’interno della guida ogni scheda descrive una singola razza, con interessanti dettagli e curiose peculiarità. Ampio spazio è dedicato alle cure mediche necessarie a ogni cane, con suggerimenti pratici su alimentazione, toelettatura, salute e pronto soccorso. Nella parte finale si indagano il rapporto e la comunicazione uomo-cane, dall’importanza del gioco agli utili consigli per un addestramento di base o avanzato

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Isola d’Elba, tappa meravigliosa dei segugisti

Moira e i campioni Pieno successo della prova organizzata da Graziano Signorini. Fra i vincitori anche la coppia Fly e Frana Nell’Isola d’Elba fino a qualche anno fa non si organizzavano prove per Segugi su lepre ma adesso tutto è cambiato. Ed in meglio. Da qualche tempo infatti nell’ isola c’è un calendario di prove che hanno sempre un successo crescente. Dopo i confronti dal 22 al 24 Febbraio (1° trofeo Elba) per il numero e la qualità dei concorrenti, l’isola è diventata tappa d’obbligo per i segugisti grazie all’impegno di un Elbano appassionato che ama la sua isola, la caccia ed… i cani con il muso lungo. E’ Graziano Signorini che, non a torto definisce la sua terra perla del Mediterraneo. Ha da tempo organizzato e sta organizzando prove di cani da seguita in maniera eccellente. Ecco alcuni accorgimenti. Si è impegnato per far ridurre il costo del traghetto ed ha ospitato gratuitamente tutti i concorrenti nel suo villaggio le Calanchiole di Capoliveri. Non credo che avrebbe potuto far di meglio. Hanno partecipato in queste ultime prove i migliori seguisti, che nei momenti di riposo, insieme nel villaggio sul mare, conversavano piacevolmente fra loro di musi lunghi, voci sonore e orecchione che scappano. Hanno scambiato opinioni, su genealogie, esperienze, tutto a beneficio di questa disciplina Fra i presenti Alfiero Rovini e Lelio Agostani che si è meritato un successo, l’ottimo Montersino, il Romano Petruccioli, con la faccia da gladiatore, il vecchio Mattei, Pizzetti, e tanti altri. La mattina dopo, non sorrisi ma tensione fra i presenti perché solo tre dovevano essere i vincitori nelle categorie singoli, coppie e mute. Le prove si sono svolte in terreno libero a confine con il Tirreno. Il vento di grecale ha disturbato l’olfattazione comunque molti soggetti si sono classificati. Nei singoli, c’è stato un duello fra la segugia italiana a pelo raso Moira di Mattei e la segugia a pelo forte Samba di Signorini. Ha prevalso Moira di Mattei con un rendimento costante nelle tre prove. Nelle coppie, valido concorrente con le sue segugie Fly e Frana, non ha avuto per una persistente sfortuna, fino ad ora successi, che si sarebbe meritato. Stavolta la sua cocciutaggine, passione e abilità dei suoi quattrozampe ha prevalso, su una sorte negativa e si è aggiudicato il Trofeo che si-

Segugi al lavoro

Classifiche 22 Febbraio 2012 Categoria Singolo Giudice Righi 1° cl. MOIRA s.i.p.r. ECC. p. 160 di Mattei Umberto 2° cl. SAMBA di POMPIANO s.i.p.f. MB p. 158 di Signorini Giorgio Categoria Coppie 2° batteria - Giudice Bianchetti 1° cl. FLY e FRANA s.i.p.r. MB p. 150.5 di Agostini Lelio Categoria Mute 2° batteria - Giudice Butini 1° cl. VALENTINA-LISA-INDIO-TROTTOLINARINA s.i.p.r. MB p. 151.6 di Montersino Cristian 3° batteria - Giudice Boiocchi 1° cl. SCILA-ROMINA-SIBILL-CRISTAL s.i.p.f. ECC. p. 167 di Giglioli Gianfranco 23 Febbraio 2012 Categoria Singolo Giudice Bianchetti 1° cl. MOIRA s.i.p.r. B p. 141 di Mattei Umberto Categoria Coppie 2° batteria - Giudice Pescatori 1° cl. ZURIGO e GIOIA s.i.p.r. ECC. p. 161 di Butini Vanessa 2° cl. MINA e CALLAS s.i.p.r. MB p. 150.5 di Rovini Alfiero Categoria Mute 1° batteria - Giudice Montanari 1° cl. VALENTINA-LISA-INDIO-TROTTOLINARINA s.i.p.r. ECC. p. 165.5 di Montersino Cristian 2° cl. MIRO-AMBRA-ROMINA-ZERO s.i.p.r. MB p. 151 di Rongoni Federico

curamente non sarà l’ultimo. Montersino con la sua muta ha creato uno spettacolo da favola con un CAC di Indio e una Riserva di CAC a Rina: una bella cerca sulla pastura un sonoro avvicinamento e scovo a pelo e vieppiù una seguita rabbiosa, persistente nonostante i numerosi falli prontamente risolti. Ne è scaturita una relazione che tutti i seguisti vorrebbero avere. I giudici sono stati all’ altezza del loro compito. Il prossimo appuntamento per il Trofeo degli Etruschi e per la qualificazione del Trofeo Toscano d’Eccellenza sempre organizzata al meglio da Graziano Signorini. Lorenzo Mari Cenni 2° batteria - Giudice Fusar Poli 1° cl. INDIA-IDA-YALA-NORA ariegeois ECC. p. 161.25 di Pizzetti Bonfiglio 2° cl. FRITZ- BRUNA-SIRA-GIOIA-TINA s.i.p.r. MB p. 158.8 di Petruccioli Giovanni 3° batteria – Giudice Butini 1° cl. SCILA-ROMINA-SIBILL-CRISTAL s.i.p.f. ECC. p. 166.25 di Giglioli Gianfranco 2° cl. PLUTO-ERCOLE-DUCA-BACCO-DIANA s.i.p.r. MB p. 158.6 di Brambillaschi Gian Luca 24 Febbraio 2012 Categoria Singolo Giudice Pescatori 1° cl. PELO s.i.p.r. MB p. 159 di Mattei Umberto 2° cl. MOIRA s.i.p.r. MB p. 157 di Mattei Umberto Categoria Coppie Giudice Bianchetti 1° cl. FLY e FRANA s.i.p.r. ECC. p. 166.5 di Agostini Lelio 2° cl. ZURIGO e GIOIA s.i.p.r. MB p. 155.5 di Butini Vanessa Categoria Mute 2° batteria - Giudice Fusar Poli 1° cl. VALENTINA-LISA-INDIO-RINA s.i.p.r. ECC.CAC p. 182.75 di Montersino Cristian 2° cl. MIRO-AMBRA-ROMINA-ZERO s.i.p.r. ECC. p. 161 di Rongoni Federico VINCITORI DEL “1° TROFEO ISOLA d’ELBA” Categoria Singolo 1° cl. MOIRA s.i.p.r. di Mattei Umberto Categoria Coppie 1° cl. FLY e FRANA s.i.p.r. di Agostini Lelio Categoria Mute 1° cl. VALENTINA-LISA-INDIO-TROTTOLINARINA s.i.p.r. di Montersino Cristian

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Risultati e foto dei soggetti selezionati

Verso la finale I prescelti accedono alla finale di Viterbo del 21 Aprile 2012 Il TOP DOG sempre più nel cuore degli appassionati La tensione palpabile si è via via stemperata durante lo svolgimento delle selezioni dei dieci raggruppamenti e del raggruppamento dedicato ai giovani, ma era palese che per tutti, dai neofiti ai più navigati, entrare con la coccarda di Top Dog o di Top Giovane costituisse una motivazione in più, quella scossa di adrenalina che hai covato per un anno e che esplode nella serata. Il 17 Marzo dalle ore 17,30 si è svolta dunque la serata della semifinale e nonostante i ma e i se e i si dice e i forse tutto è filato liscio. In apertura Abele Barbati, in rappresentanza dell'ENCI, e Riccardo Sarchioni,

in rappresentanza di FARMINA, hanno rivolto un caloroso benvenuto ai presenti ringraziando tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell'evento. Entrambi, ovviamente dalle reciproche prospettive, hanno sottolineato l'impegno profuso da ENCI e FARMINA a favore del cane e in particolare per portare avanti questo concorso durante tutto l'anno fino alle battute finali che si concretizzano nella serata del 17 Marzo a Reggio Emilia e nella finale prevista per il 21 Aprile a Viterbo. A seguire le fotografie e i risultati dei soggetti selezionati e delle riserve.

La giuria della semifinale: - gruppo 1 Silvio Rivolta - gruppo 2 Piergiovanni Staderini - gruppo 3 Angel Martin Martinez - gruppo 4 Abele Barbati - gruppo 5 Pierluigi Buratti - gruppo 6 Enrico Adinolfi - gruppo 7 Amedeo Bottero - gruppo 8 Maria Ceccarelli - gruppo 9 Enrico Adinolfi - gruppo 10 Daniele Poltri La giuria dei Top Giovani: - Piergiovanni Staderini - Angel Martin Martinez - Abele Barbati

Semifinale Top Dog Giovane selezionato Bullmastiff - I BRAVIRAGAZZI BARCELONA MONTSERRAT

Semifinale Top Dog Giovane selezionato West Highland White Terrier DANSKOTS APACHE

Semifinale Top Dog Giovane selezionato Samoiedo - PERIDOTO DEL POGGIO DELLA RENA

Semifinale Top Dog Giovane la riserva Levriero Afgano - WAY UP WIND CRIES MARY

Semifinale Top Dog selezionato Bearded Collie - HO IN MENTE TE DEL CUORE IMPAVIDO

Semifinale Top Dog selezionato Pastore Maremmano Abruzzese GIOTTO DI LUCUS ANGITIAE

Semifinale Top Dog selezionato Pastore Australiano JELLY BEAN DEL WHYMPER DELLE G. JORASSES

Semifinale Top Dog la riserva Puli bianco perla CSERI SUBAS KEPE

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Semifinale Top Dog selezionato Zwergschnauzer n/a SCEDIR HUMPREY BOGART

Semifinale Top Dog selezionato Dogo Argentino INTI DEL PICADERO

Semifinale Top Dog selezionato Alano arlecchino PRINCE OF OLD PINK HOUSE

Semifinale Top Dog la riserva Bulldog QUEEN HEARTS

Semifinale Top Dog selezionato Border Terrier MEADOWLAKE RAISE YOUR GLASS

Semifinale Top Dog selezionato Irish Terrier O'CONNELL MACHAGONY

Semifinale Top Dog selezionato Sealyham Terrier TALAO ORZO CACAO

Semifinale Top Dog la riserva Jack Russel Terrier OUT ACTING RAGS PUMA

Semifinale Top Dog selezionato Bassotto Standard p/c HALLEY DEL CONTEVERDE

Semifinale Top Dog selezionato Bassotto Nano p/c BERGHEMDAX ILONA

Semifinale Top Dog selezionato Bassotto Kaninchen p/d - VITTAKERDOOLAR DEL WANHELSING

Semifinale Top Dog la riserva Bassotto Kaninchen p/c - GANGA DELLA CORTE DEI BARBAGRIGIA

Semifinale Top Dog selezionato Chow Chow MI-PAO'S SPIV

Semifinale Top Dog selezionato Akita RICHU GO DELL'ANTICO MATAGI

Semifinale Top Dog selezionato Akita Americano DE KANER'S WOLVERINE REVENGE

Semifinale Top Dog la riserva Cirneco dell’Etna CY'ERA MARSALA DI HADRANENSIS

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i nostri

Cani

Anno 58 num. aprile 2012

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Semifinale Top Dog selezionato Basset Hound - WHEREVER YOU WILL GO DELLA TERRA DEI TEMPLARI

Semifinale Top Dog selezionato Dalmata NON SOLO MACCHIE DELLE CROSE

Semifinale Top Dog selezionato Rhodesian Ridgeback HARMAKHIS WISDOM LYNNARD

Semifinale Top Dog la riserva Chien de Saint-Hubert UVETTA DEL CAMPO DELL'ORO

Semifinale Top Dog selezionato Bracco Italiano b/a RIBOT

Semifinale Top Dog selezionato Spinone Italiano r/m PRIMO DELL'ADIGE

Semifinale Top Dog selezionato Gordon Setter LUDSTAR DON MIGUEL

Semifinale Top Dog la riserva Bracco Francese tipo Gascogne ETORKY DU VALLON DE BEAUDINI

Semifinale Top Dog selezionato Labrador Retriever LOCH MOR ROMEO

Semifinale Top Dog selezionato Golden Retr. - ROYAL CREST GOLD-N HALLOWEEN TRICK OR TREAT

Semifinale Top Dog selezionato Cocker Americano - MOONLIGHT SHOW MAGIC MOMENT

Semifinale Top Dog la riserva Flat Coated Retriever - ASSOLUTA INOSSERVANZA E' ANCORA MITO

Semifinale Top Dog selezionato Maltese CINECITTA' QUENTIN TARANTINO

Semifinale Top Dog selezionato Chihuahua p/c MUSIC VELVET FRANCISCO DUVAL

Semifinale Top Dog selezionato Cavalier King Charles Spaniel SANPAREIL DEI COMTE D'EAU

Semifinale Top Dog la riserva Chin CINDERLACE SACHIO AT DEKOBRAS

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APRILE T-D.qxp:APRILE T/D.qxp 21/03/12 16:22 Pagina 4

Semifinale Top Dog selezionato Saluki DEL BORGHINO OSCARDELARENTA

Semifinale Top Dog selezionato Levriero Russo - RUSSKIY AZART OLIMP IMPERIUM CIVILTAS

Semifinale Top Dog selezionato Whippet RIVARCO TINUVIEL

Semifinale Top Dog la riserva Piccolo Levriero Italiano OH MY GOD DEI RAGGI DI LUNA

Top Dog & Top Giovani

I RISULTATI DELLA SERATA TOP DOG GIOVANI 2011 Bullmastiff I BRAVIRAGAZZI BARCELONA MONTSERRAT Montemurro Paola - West Highland White Terrier DANSKOTS APACHE Pari Lara Samoiedo PERIDOTO DEL POGGIO DELLA RENA Latini Massimiliano RISERVA: Levriero Afgano WAY UP WIND CRIES MARY Della Rocca Agnese TOP DOG 2011 GRUPPO 1 Bearded Collie HO IN MENTE TE DEL CUORE IMPAVIDO All. del Cuore Impavido - Cane da Pastore Maremmano Abruzzese GIOTTO DI LUCUS ANGITIAE Segato Gabriella Pastore Australiano JELLY BEAN DEL WHYMPER DELLE GRANDES JORASSES Lovati Gabriella RISERVA: Puli bianco perla CSERI SUBAS KEPE Sassone Barbara GRUPPO 2 Zwergschnauzer n/a SCEDIR HUMPREY BOGART Ferrari Fabio - Dogo Argentino INTI DEL PICADERO Carpanese Mirco - Alano arlecchino PRINCE OF OLD PINK HOUSE Martina Salvatore RISERVA: Bulldog QUEEN HEARTS Caracciolo Sebastiano GRUPPO 3 Border Terrier MEADOWLAKE RAISE YOUR GLASS Tappia Jacqueline - Irish Terrier O'CONNELL MACHAGONY Cappellari Roberto - Sealyham Terrier TALAO ORZO CACAO All. Talao RISERVA: Jack Russel Terrier OUT

ACTING RAGS PUMA Garbarino Maria Cristina GRUPPO 4 Bassotto Standard p/c HALLEY DEL CONTEVERDE All. del Conteverde Bassotto Nano p/c BERGHEMDAX ILONA All. Berghemdax - Bassotto Kaninchen p/d VITTAKERDOOLAR DEL WANHELSING All. del Wanhelsing RISERVA: Bassotto Kaninchen p/c GANGA DELLA CORTE DEI BARBAGRIGIA Ievolella Rino GRUPPO 5 Chow Chow MI-PAO'S SPIV Stocco Moira - Akita RICHU GO DELL'ANTICO MATAGI Danesi Giuliano - Akita Americano DE KANER'S WOLVERINE REVENGE All. dei Patrizi Romani RISERVA: Cirneco dell’Etna CY'ERA MARSALA DI HADRANENSIS Moore Jane GRUPPO 6 Basset Hound WHEREVER YOU WILL GO DELLA TERRA DEI TEMPLARI All. della Terra dei Templari - Dalmata NON SOLO MACCHIE DELLE CROSE Bonino Pessina Renata - Rhodesian Ridgeback HARMAKHIS WISDOM LYNNARD Venturelli Sara RISERVA: Chien de Saint-Hubert UVETTA DEL CAMPO DELL'ORO Simeoni Francesca GRUPPO 7 Bracco Italiano b/a RIBOT Codeluppi Paolo - Spinone Italiano r/m PRIMO DELL'ADIGE All. dell’Adige - Gordon Setter LUDSTAR DON MIGUEL Segato Gabriella

RISERVA: Bracco Francese tipo Gascogne ETORKY DU VALLON DE BEAUDINI All. del Guardengo GRUPPO 8 Labrador Retriever LOCH MOR ROMEO Barberi Franco - Golden Retriever ROYAL CREST GOLD-N HALLOWEEN TRICK OR TREAT All. Royal Crest Gold-n - Cocker Americano MOONLIGHT SHOW MAGIC MOMENT Klimova Olga RISERVA: Flat Coated Retriever ASSOLUTA INOSSERVANZA E' ANCORA MITO Dini Susanna GRUPPO 9 Maltese CINECITTA' QUENTIN TARANTINO Vezzani Barbara Chihuahua p/c MUSIC VELVET FRANCISCO DUVAL Gozzi Raffaella Cavalier King Charles Spaniel SANPAREIL DEI COMTE D'EAU Stramesi Alessio RISERVA: Chin CINDERLACE SACHIO AT DEKOBRAS Piovano Marco GRUPPO 10 Saluki DEL BORGHINO OSCARDELARENTA Galliano Leonardo - Levriero Russo RUSSKIY AZART OLIMP IMPERIUM CIVILTAS Lazareva Maria Whippet RIVARCO TINUVIEL Dal Cero Renato RISERVA: Piccolo Levriero Italiano OH MY GOD DEI RAGGI DI LUNA All. dei Raggi di Luna

Le fotografie dei Top Dog e dei Top Giovani sono di Spadacini

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APRILE

Il C.A.C.I.B. alla domenica mentre al sabato il C.A.C. di Fabriano e il raduno Corso

Finita la neve... Ancona Quasi ripetuto il successo dell'edizione 2011 Ultima volta alla Fiera di Ancona? Pare proprio di sì

Nazionale di Fabriano gr. 1 (ph. K.)

Nazionale di Fabriano gr. 2 (ph. K.)

Nazionale di Fabriano gr. 3 (ph. K.)

Nazionale di Fabriano gr. 4 (ph. K.)

Nemmeno il brutto tempo ce l’ha fatta contro Ancona! Quest’anno l’esposizione marchigiana, abbinata alla Nazionale di Fabriano svoltasi il sabato, ha sfiorato per un pelo il successo numerico dell’edizione 2011 e visti i presupposti, soprattutto climatici, il numero finale non può che dirsi soddisfacente, raggiunto anche con il contributo del raduno cane corso (67 soggetti a catalogo), pure questo svoltosi il sabato. Insomma sarebbe il caso di dire che Ancona ha chiuso in bellezza o per meglio dire che la Fiera di Ancona ha chiuso con una grande edizione. Già perché pare proprio inesorabile il destino della Fiera di Ancona che per l’ultima volta ha ospitato l’Esposizione Canina e che l’anno prossimo non sarà più disponibile anzi, non ci sarà proprio più! Da quanto infatti ci è stato possibile capire nella attuale zona portuale verrà fatto spazio a un parcheggio per i TIR in attesa dell'imbarco. Dove andrà l'Internazionale in versione 2013? Emigrerà? Cambierà data? Forse è presto per dirlo ma ci è parso di cogliere che i nostri hanno già in mente nuove proposte e nuove idee che stando alle prime indiscrezioni, dovrebbero veramente costituire una piacevole, anzi una super novità. A seguire come di consueto le fotografie e i risultati della due giorni con i commenti dei due Best in Show giudicati rispettivamente al sabato da Enrico Adinolfi (vincitore il Maltese CINECITTA QUENTIN TARANTINO) e alla domenica dal giudice sudafricano

Nazionale di Fabriano gr. 5 (ph. K.)

Nazionale di Fabriano gr. 6 (ph. K.)

Nazionale di Fabriano gr. 7 (ph. K.)

Nazionale di Fabriano gr. 8 (ph. K.)

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i nostri

Greg Eva (vincitore lo Spitz Nano t/c UPSTART FORA SUN BLUSH). Appuntamento dunque al 2013 sempre con Ancona che non lascia anzi raddoppia, triplica, quadruplica…va beh un po’ di pazienza e saprete tutto. RISULTATI DEI RAGGRUPPAMENTI DELL’ESPOSIZIONE NAZIONALE CANINA DI FABRIANO Nazionale di Fabriano juniores (ph. K.)

) Nazionale di Fabriano giovani (ph. K.)

)

)

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Anno 58 num. aprile 2012

Nazionale di Fabriano veterani (ph. K.)

Nazionale di Fabriano razze italiane (ph. K.)

Nazionale di Fabriano coppie (ph. K.)

GRUPPO 1 Giudice: Anne Indergaard 1° Welsh Corgi Pembroke DRAGONJOY JESSICA RABBIT Ceredi Chiara - 2° Pastore Svizzero Bianco QUAI YUKON VOM SUTURMER GRUND Mariotti Eleonora - 3° Border Collie JUMPINGRIVER All. From Jumping River GRUPPO 2 Giudice: Orietta Zilli 1° Zwergschnauzer SCEDIR HUMPREY BOGART Ferrari Fabio - 2° Mastino Napoletano NIKITA PATRIZIO ITALIA Bracci Luca - 3° Cane da Pastore del Caucaso BASKOY ZVER EJIK GREY Baskova Marina GRUPPO 3 Giudice: Denis Kuzelj 1° Jack Russel Terrier WHITETAN MORGAN Nasti Sergio - 2° Fox Terrier p/r QUATTROMORI EARL GREY Gori Gianluca - 3° American Staffordshire Terrier FANTASTIC LIEVORE'S EDITION DU DIAMANT ROUGE All. Lievore's Edition GRUPPO 4 Giudice: Greg Eva 1° Bassotto Standard p/c HALLEY DEL CONTEVERDE All. del Conteverde - 2° Cane Lupo Cecoslovacco JOUR DE NOEL VAN TUM-TUM'S VRIENDJES Huikeshoven Gwen M. - 3° Basset Hound AGON DEI MONTI LATTARI All. Dell'Antica Dea Partenopea GRUPPO 5 Giudice: Maria Ceccarelli 1° Spitz Nano t/c POWERPOM CASINO' ROYALE Gentili Riccardo - 2° Basenji JASIRI SUKARI BUCKING THE TRIND Jones Julie - 3° Siberian Husky TRISHAMAR'S WHOLE NINE YARDS Soldani Marino GRUPPO 6 Giudice: Piersecondo Zacco 1° Cocker Americano CONTI ESPLORATORI KEISY All. Abdiscovery - 2° Labrador Retriever MIDNIGHT SUN DI CASA BIAGINI Muzio Fabio - 3° Bracco Italiano r/m PARIDE DEI SANCHI Savioli Gaspare GRUPPO 7 Giudice: Franco Gatti

4

1° Maltese CINECITTA QUENTIN TARANTINO Vezzani Barbara - 2° Barbone Media Mole Marrone ALLY BROWN BOHEMIA GLOBUS Catani Sara - 3° Tibetan Terrier LOST VALLEY QUANESHA Saponi Silvia GRUPPO 8 Giudice: Maria T. Mondo Gabrielli 1° Levriero Afgano KHO I NOOR BE MY BLUE DIAMOND FOREVER All. Kho I Noor - 2° Azawak AZAMOUR AYMAN Zampini Francesca - 3° Piccolo Levriero Italiano LEUCA DEI TRE ANELLI Marsella Silvio BEST IN SHOW Giudice: Enrico Adinolfi 1° Maltese CINECITTA QUENTIN TARANTINO Vezzani Barbara - 2° Spitz Nano t/c POWERPOM CASINO' ROYALE Gentili Riccardo - 3° Bassotto Standard p/c HALLEY DEL CONTEVERDE All. del Conteverde JUNIORES Giudice: Orietta Zilli 1° Bassotto Nano p/c INVICTA DELLA CORTE DEI BARBAGRIGIA All. del Conteverde - 2° Bull Terrier Miniatura BIKATO PARTI KENDRA Belletti Paola - 3° Epagneul Nano Continentale Papillon MAGIC SUNRISE SACHIKO SAKURA Geidons Jurijs GIOVANI Giudice: Nicola Imbimbo 1° Jack Russel Terrier WHITETAN MORGAN Nasti Sergio - 2° Cane da Pastore Scozzese p/l FEELING AND DREAMING BLUE DELLA CAMBIANELLA Pascale Giovanna - 3° Bouledogue Francese BORN TO RUN DEL BROEGAN Bacco Mauro VETERANI Giudice: Greg Eva 1° Riesenschnauzer p/s ZIFFER DEL GERVASIO Dobboloni F. - 2° Siberian Husky SMART Lucarini Pierluigi RAZZE ITALIANE Giudice: Francesco Balducci 1° Bracco Italiano r/m PARIDE DEI SANCHI Savioli Gaspare - 2° Piccolo Levriero Italiano LEUCA DEI TRE ANELLI Marsella Silvio - 3° Lagotto Romagnolo LIRA Bocchini Luca RISULTATI DEI RAGGRUPPAMENTI DELL’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CANINA DI ANCONA GRUPPO 1 Giudice: Denis Kuzelj 1° Welsh Corgi Pembroke DRAGONJOY NEW STAR IS BORN Ceredi Chiara - 2° Bearded Collie HO IN

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Nazionale di Fabriano gruppi (ph. K.)

Internazionale di Ancona gruppo 1 (ph. K.)

Internazionale di Ancona gruppo 2 (ph. K.)

APRILE

MENTE TE DEL CUORE IMPAVIDO All. del Cuore Impavido - 3° Cane da Pastore Scozzese p/l COLLIESEASONS A KIND OF MAGIC Grilli Andrea GRUPPO 2 Giudice: Francesco Balducci 1° Bovaro del Bernese STARRY TOWN FABERGE' Ippolito Gianluca - 2° Cane da Pastore dell'Asia Centrale BERENDEY EDIL All. Lievore's Edition - 3° Bulldog HILLPLACE IRON AGE Galassi Mario GRUPPO 3 Giudice: Enrico Adinolfi 1° Kerry Blue Terrier BALBOA RAY BAN Meda M. Filippo - 2° Lakeland Terrier SAREDON UNVEILED TO MIKELAND Malzoni Victor - 3° American Staffordshire Terrier FANTASTIC LIEVORE'S EDITION DU DIAMANT ROUGE All. Lievore's Edition GRUPPO 4 Giudice: Orietta Zilli 1° Bassotto Standard p/c HALLEY DEL CONTEVERDE All. del Conteverde - 2° Bassotto Kaninchen p/d VITTA KERDOOLAR DEL WANHELSING All. del Wanhelsing - 3° Bassotto Nano p/d ALPHERATZ DAVINCI Terruzzi Lucia GRUPPO 5 Giudice: Anne Indergaard 1° Spitz Nano t/c UPSTART FORA SUN BLUSH Gentili Riccardo - 2° Basenji JASIRI-SUKARI BUCKING THE TRIND Jones Julie - 3° Siberian Husky TRISHAMAR'S WHOLE NINE YARDS Soldani Marino

GRUPPO 6 Giudice: Maria T. Mondo Gabrielli 1° Grand Basset Griffon Vendéen JOUR DE NOEL VAN TUM-TUM'S VRIENDJES Huikeshoven Gwen M. 2° Basset Hound BASSJOY NIGHT OF LOVE Propr. All. Terre Dei Templari 3° Rhodesian Ridgeback RIDGEVILLE'S MWALIMU LEN Sleegers H. GRUPPO 7 Giudice: Piersecondo Zacco Il commento di Enrico Adinolfi giudice del Best in Show dell’Esposizione Nazionale Canina di Fabriano "Avevo molti pretendenti alla vittoria finale ed è stato un giudizio che mi ha impegnato a fondo. Al primo posto ho classificato il Maltese un soggetto di grandi qualità, con ottima testa, gran collo e buona dorsale, il vero vincitore che si è mosso bene fin dal suo ingresso in ring. Al secondo posto ho messo lo Spitz, un esemplare ben raccolto, con giusto rapporto cranio muso, orecchie piccole, mantello di buona tessitura e ben curato. A completare questo podio in terza posizione ho piazzato il Bassotto standard, un soggetto di classe, con movimento eccezionale e linea dorsale perfetta sia da fermo che in movimento."

Internazionale di Ancona gruppo 3 (ph. K.)

Internazionale di Ancona gruppo 4 (ph. K.)

Nazionale di Fabriano il Best in Show (ph. K.)

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i nostri

n S F -

)

Cani

Anno 58 num. aprile 2012

Internazionale di Ancona gruppo 5 (ph. K.)

Internazionale di Ancona gruppo 6 (ph. K.)

Internazionale di Ancona gruppo 7 (ph. K.)

1° Weimaraner p/c WEIMARANUS QUEST FOR ADVENTURE Fanetti Silvia - 2° Bracco Italiano b/a PITU DI CASCINA CROCE All. di Cascina Croce - 3° Spinone Italiano r/m LUDSTAR DEMETRIO All. Ludstar GRUPPO 8 Giudice: Francesco Balducci 1° Cocker Spaniel Inglese Rosso FRANCINI'S MAGNOLIA Franzoni Laura - 2° Labrador Retriever MALOMKOZI X'STREME All. La Selva di Circe - 3° Lagotto Romagnolo EMILIA DELLA TAPARINA Gabelli Fabiana GRUPPO 9 Giudice: Franco Gatti 1° Chihuahua p/c MUSIC VELVET FRANCISCO DUVAL Gozzi Raffaella 2° Coton de Tuléar COTONBRIE EVVIVA L'AMORE De Luca Franco - 3° Barbone Miniatura b/m/n ANEESH COME PER INCANTO SHERAZADE Laronca Anna GRUPPO 10 Giudice: Guido Vandoni 1° Azawakh AZAMOUR AYMAN Zampini Francesca - 2° Saluki KAN YA MA KAN JEZEBEL Giovagnoli Lucio 3° Levriero Afgano KHO I NOOR BE MY BLUE DIAMOND FOREVER All. Kho I Noor JUNIORES Giudice: Francesco Balducci 1° Bull Terrier Miniature MAXIMUS OF BIKATO PARTI Belletti Paola - 2° Bassotto Nano p/c INVICTA DELLA CORTE DEI BARBAGRIGIA All. del

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Conteverde - 3° Epagneul Nano Continentale Papillon TILA'S READY TO TAKE OFF Farè Arianna GIOVANI Giudice: Guido Vandoni 1° Cane del Pastore del Caucaso BASKOY ZVER EJIK GREY Baskova Il commento di Greg Eva giudice del Best in Show dell’Esposizione Internazionale Canina di Ancona "E' stato un grande onore per me essere incaricato del giudizio del Best in Show di questa esposizione. E prima di scendere nei dettagli vorrei ringraziare il Gruppo Cinofilo Anconitano che mi ha invitato e gli espositori, tutti corretti, preparati e in possesso, in massima parte, di soggetti di grande livello. La line up che mi sono trovato è stata quella delle grandi occasioni e almeno altri tre soggetti avrebbero potuto ambire alla vittoria finale. Il mio Best in Show è un soggetto di grande tipicità, con splendido mantello, ottime proporzioni e movimento impeccabile, in due parole il vero dominatore del ring. Al secondo posto un Bassotto in ottime condizioni, con grande distinzione, molto corretto, ben presentato. Al terzo posto un Cocker Spaniel molto sound come diciamo noi, con tipico movimento di razza e mantello davvero ok. "

Internazionale di Ancona gruppo 8 (ph. K.)

Internazionale di Ancona gruppo 9 (ph. K.)

Internazionale di Ancona il Best in Show (ph. K.)

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Internazionale di Ancona juniores (ph. K.)

Marina - 2° Cane da pastore maremmano abruzzese FORCA DI LUCUS ANGITIAE All. di Lucus Angitiae - 3° Cane da Ferma Tedesco p/d non disponibile RAZZE ITALIANE Giudice: Enrico Adinolfi 1° Maltese CINECITTA QUENTIN TARANTINO Vezzani Barbara - 2° Lagotto Romagnolo EMILIA DELLA TAPARINA Gabelli Fabiana - 3° Bracco italiano b/a PITU DI CASCINA CROCE All. di Cascina Croce VETERANI Giudice: Orietta Zilli 1° Cane da Pastore Tedesco Stockhaar GHANDI DEI LUPI DELLA MADDALENA All. dei Lupi della Maddalena 2° Riesenschnauzer Nero ZIFFER DEL GERVASIO Dobboloni Franco - 3° Siberian Husky SMART Lucarini Pierluigi BEST IN SHOW Giudice: Greg Eva 1° Spitz Nano UPSTART FORA SUN BLUSH Gentili Riccardo - 2° Bassotto Standard p/c HALLEY DEL CONTEVERDE All. del Conteverde - 3° Cocker Spaniel Inglese Rosso FRANCINI'S MAGNOLIA Franzoni Laura

Internazionale di Ancona gruppi (ph. K.)

Internazionale di Ancona giovani (ph. K.)

Internazionale di Ancona veterani (ph. K.)

Internazionale di Ancona razze italiane (ph. K.)

Internazionale di Ancona gruppo 10 (ph. K.)

Internazionale di Ancona coppie (ph. K.)

mente - prossimamente - prossimamente - prossimamente - prossimamente - prossimamente - pr

Nazionale di Lodi il Best in Show (ph. Org.)

Nazionale di Jesi il Best in Show (ph. K.)

Nazionale di Fermo il Best in Show (ph. K.)

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RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI

successi estero

Inviare a redazione@enci.it Per essere inseriti nella rubrica occorre aver conseguito questi risultati: ESPOSIZIONI INTERNAZIONALI Best in show: 1°, 2°, 3° classificato Raggruppamento: 1°, 2°, 3° classificato RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS 1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani DAL NUMERO DI MAGGIO SOLO RISULTATI OTTENUTI NELL’ANNO 2012 Indicare: nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario. Le inserzioni incomplete, verranno cestinate.

FIONA DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano nero Monografica di Valencia (E) 11/3/2012 Ecc. 1° cl. giov. - Miglior giov. nero MEREDITH DEI MONTI DEL KERATON Alano blu Cam. to Club Croato 18/11/2011 Cl. Ch. fem. CAC VILNIUS DELLA BAIA AZZURRA Alano blu Monografica di Valladolid (E) 25/2/2012 Cl. libera Ecc 1° miglior blu

Giudice H. Hollensteiner (D) Allevatore Alberto Malaguti Proprietario Roger Ibarra (E)

Giudice M.S.Cujan (HR) Allevatore e proprietario Carla Carletti

Giudice M.me M.J. Labrousse (F) Allevatore Patrizio Donati Proprietario C. Goncalves

BARONE & GRACE KELLY BRZDAC Bassotto nano p/d Expo di Monaco (D) 3/3/2012 3° classificati BIS Coppie Giudice P. Machetanz (D) Allevatori Perna – Klusak Proprietario Silvia Bagni

ROHAN DEL BIAGIO Alaskan Malamute Expo di Friburgo (CH) 25/2/2012 1° classificato gruppo 5 Giudice M.P. Machetanz (D)

Expo di Friburgo (CH) 26/2/2012 3° classificato gruppo 5 Giudice A.J. Sampaio (BR) Allevatore e propr. Allev. del Biagio 69

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i successi all’estero

ALPHERATZ JUST DO IT Bassotto nano p/d Expo di Oporto (PT) 28/1/2012 2° classificato del Best in Show Giudice T. Jakkel (H) Allevatore e propr. Allev. Alpheratz

DESTINYBOY DU BOIS DES TERNES Pastore Svizzero bianco Swiss Cup di Muttenz 27/8/2011 Cl. campioni CAC Giudice Hans Muller Allevatore Nathalie Touretta Proprietario Rosanna Guglielmi

VINEVALLEY’S AMILCAR Sealyham Terrier Expo di Budapest 16/2/12 1° classificato del Best in Show Giudice J. Walsh (IRL)

Expo di Budapest 17/2/12 1° classificato gruppo 3 Giudice Roberto Schill(RO)

Expo di Budapest 18/2/12 2° classificato gruppo 3 Giudice E.Gruttner (D) Allevatore C.Cartagena Proprietario Allev. dei Figli di Paparott

BARCO DO LUSIADAS Cao de Agua Expo di Graz (A) 25/2/2012 1° classificato gruppo 8

SOUL ALMIGHTY AT PIC POKEY Border Collie Expo di di Friburgo (CH) 26 /2/ 2012 1° classificato gruppo 1 Giudice A. Stepinski ( PL ) Allevatore Simon Kocjancic Proprietario Paola Grazioli

Giudice Marija Kavcic (Slo) Allevatore Fabiana Bazzani Proprietario Liana Carlon

SUNJOY’S A KIND OF MAGIC Dandie Dinmont Terrier Expo di Fribourg (CH) 25/2/2012 2° classificato gruppo 3 Giudice A. Sampaio (BR)

Expo di Fribourg (CH) 26/2/2012 3° classificato gruppo 3 Giudice P. Machetanz, DE Allevatore e propr. Anna G. Taucci

CASANOVA DELL’ANTICA PALUDE Bassotto nano p/d Expo di Sofia 18-19/2/2012 1° classificato gruppo 4 Giudice Vibra Grigorova Allevatore Edmondo Macicone Proprietario Ilaria Barbonaglia

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i successi all’estero

FRANCINI’S CIPRIA & ROLLING STOWES DI CASA BUONO Cocker spaniel inglesi Raduno Graz (A) 26/02/2012 1° classificati BIS Coppie Giudice Elena Ruskovaara Proprietario Luciani federica Allev. Francini’s – di Casa Buono

TANO DEL LITORAL Dogo Argentino Expo di Brno (CR) 5/2/2012 2° classificato gruppo 2 Giudice Blaz Kavcic Allevatore Allev. del Litoral Proprietario Fabio De Ruggeriis

GREAT EXPECTATIONS Schnauzer p/s Expo di Bruxelles (B) 17/12/2011 3° Classificato BIS Veterani Giudice Csik (D) Allevatore Alessandro Schmid Proprietario Gianluca Curti

L’END SHOW MORE BEAUTIFUL GIRL Bedlington terrier Expo di Friburgo (CH) 25/2/2012 3°classificata gruppo 3 Giudice A.J.Sampaio (BR)

Expo di Friburgo (CH) 26/2/2012 2°classificata gruppo 3 Giudici M.L Borges (P) Allevatore Elena Pykhtar Proprietario Samuela De Nardi

ARTU’ & FANTAGIRO SHEFIS Weimaraner p/c Speciale di Bourg En Bresse 19/2/2012 2° classificato BIS Coppie Giudice Jean Claude Larive Allevatore e propr. Michela Maggioni

ILORD BOYDEN DEL WANHELSING Bassotto nano p/d Expo di Budapest 17/2/2012 2° Classificato gruppo 4 Giudice B. Csaba

Expo di Graz 25/2/2012 1° Classificato gruppo 4 Giudice H. Maissen Jarisch All.re Allevamento Del Wanhelsing Prop. Valentina Barcella

DARGONNEKAPITOL DEL WANHELSING Bassotto kaninchen p/d Budapest Champion of Champion 17/2/2012 2° classificato del Best in Show Giudici Jakkel Tamas.

Expo di Budapest I.MEOE 17/2/2012 3° classificato gruppo 4 Giudice Milivoje Urosevic.

Expo di Budapest I. MEOE 18/2/2012 1° class. gr. 4 - 2° Best of day Giudici Jakkel Tamas Allev. e propr. Allev. del Wanhelsing 71

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i successi all’estero FRANCINI’S CIPRIA FRANCINI’S PRIVATE Cocker spaniel inglese nero COLLECTION Raduno di Graz (A) 26/2/2012 Cocker spaniel inglese particolor BOB Raduno di Graz (A) 26/2/2012 Giudice Elena Ruskovaara (SF) Allevatore Angela Francini Junior BOB Proprietario Federica Luciani

ROLLING STOWES DI CASA BUONO Cocker spaniel inglese nero Raduno di Graz (A) 26/2/2012 BOS

Giudice Elena Ruskovaara (SF) Allevatore Angela Francini Proprietario Luciani Federica

successi italia

Giudice Elena Ruskovaara (SF) Allevatore Carlo Buono Proprietario Federica Luciani

RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI Inviare a redazione@enci.it Per essere inseriti nella rubrica occorre aver conseguito questi risultati:

1° classificato del Raggruppamento, compresi Coppie e Gruppi, in Esposizioni Internazionali in Italia. 1°, 2°, 3° classificato del Best in Show generale DAL NUMERO DI MAGGIO SOLO RISULTATI OTTENUTI NELL’ANNO 2012 Indicare: nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario. Le inserzioni incomplete, verranno cestinate.

ACHILLE DELLA VALLE DELLE ANATRE & ARCIFFINA DELLA VALLE DELLE ANATRE & ITALIA DELLA VALLE DELLE ANATRE Spinone Italiano b/a Expo di Milano 14/1/2012 1° classificati BIS Gruppi Giudice Ferdinando Asnaghi Allev. Romualdo e Daniela Merlini Propr. Allev. della Valle delle Anatre

MILO DEI TRE LAGHI Kurzhaar Expo di Montichiari 28/1/2012 1° classificato gruppo 7 Giudice Lombardi Allevatore Dino Malaguti Proprietario Aldo Bozzoni

FRANCINI’S NEGRITA Cocker Spaniel Inglese Expo di Gonzaga 4/3/2012 1° classificata gruppo 8 Giudice E. Liljekvist Borg

1° classificata BIS Giovani Giudice Alfredo Alessandri Allevatore Angela Francini Proprietario Federica Luciani

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i successi in italia

JAMES BOND DI CAMBIANO Pastore Scozzese p/l Expo di Nuoro 10/2/2012 1° classificato del Best in Show

CORALLOROSSO DELLA VAL VEZZENO Bassotto standard p/d Expo di Genova 19/11/2011 1° classificato gruppo 4 Giudice Costanza Mozzillo Proprietario Woltemade Wolfang Allevatore Antonio Palladini

Giudice Sonia Falletti Bellan

Expo di Cagliari 12/2/2012 1° classificato del Best in Show DARGONNEKAPITOL DEL WANHELSING Bassotto kaninchen p/d Expo di Gonzaga 4/3/2012 1° classificato del Best in Show

Giudice Gianercole Mentasti Allev. e propr. Maria Teresa Garabelli

Giudice Feyel Hassi Allev. e propr. Allev. del Wanhelsing

AMERIGO & RAMBA Pointer Inglese Expo di Sassari 18/2/2012 1° classificati BIS Coppie Giudice: Catherine Lebret (BG) Allevatori: Domenico De Angelis – Fulvio G. Cardano Proprietario Fulvio G. Cardano

TORUK MAKTO Pastore Svizzero Bianco Expo di Sassari 18-19/2/2012 1° classificato gruppo 1 Giudice: Manola Poggesi Allevatore e propr. Patrizia Martinelli

MOIMA ALBERTO TOMBA Chow Chow Expo di Gonzaga 3/3/2012 1° classificato gruppo 5 Giudice Franco Ferrari Allevatore e proprietario Allev. Moima

WEIMARANUS QUEST FOR ADVENTURE Weimaraner p/c Expo di Ancona 26/2/2012 1° classificato gruppo 7 Giudice Pier Secondo Zacco Allevatore Weimaranus Proprietario Silvia Fanetti

FRANCINI’S MAGNOLIA Cocker Spaniel Inglese Expo di Ancona 26/2/2012 3° classificato del Best in Show Giudice Eva Greg R.(ZA) Allevatore Angela Francini Proprietario Laura Franzoni 73

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CINOFILO BERGAMASCO

BRIARD & AMICI

i club

CLUB BRIARDS & AMICI

SPECIALI DEL 2° SEMESTRE 2011 ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI SANTA GIUSTA (OR) 27/28 agosto 2011 Giudice: Orietta Zilli Nero ardesia Femmine Classe Libera 1° ECC - D’UNIKDES ENFANTS DES PIERRAILLES Fulvo-Grigio Femmine Classe Campioni 1° ECC – CACIB – BOB - CH. ECLIPSEE DES UNS ET DES AUTRES ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI MESSINA 30 ottobre 2011 Giudice : Sonia Falletti Bellan Fulvo –Grigio Maschi Classe Juniores 1° MP - GUNS N’ROSES DELLE NEBBIE DI AVALON Femmine Classe Intermedia 1° ECC – CAC – CACIB – BOB – FELIPA DES ENFANTS DES PIERRAILLES ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI FOGGIA 13 novembre 2011 Giudice : Guido Vandoni Fulvo Grigio Maschi Classe Intermedia 1° ECC. - DE CHILA VELARDI FERDINANDO RE DI NAPOLI Classe Giovani 1° ECC. – DE CHILA VELARDI FOFÒ D’ ARAGONA Classe Veterani 1° ECC. - BOB. – TAMBURELL DES UNS ET DES AUTRES Femmine Classe Lavoro 1° ECC . – ALE’ ALE’ D.U.E.D.A. Classe Giovani 1° ECC: - DE CHILA FARAH DIBA

CAC femmine

CLASSE INTERMEDIA MASCHI 1° Ecc CAC R.CACIB STARRY TOWN J.F.K. pr. Famiglietti A. 2° MB JESSIE JAMES pr. Niccoli C. CLASSE GIOVANI MASCHI 1° Ecc HIGH OAKS X-TREME MAKEOVER pr. Manciani M. 2° MB BERNERDALENS JOVANOTTI pr. All. Torre Gentile CLASSE CAMPIONI FEMMINE 1° Ecc R.CACIB ELECTRA VAN’T STOCKERYBOS pr. All. Molinasco 2° Ecc ALPENLIEBE pr. Pietrini A. CLASSE LIBERA FEMMINE 1° Ecc CAC CACIB BOB JOJO LUNA pr. Trefoloni I. 2° Ecc UN’ EMOZIONE PER SEMPRE DELMOLINASCO pr. All. del Molinasco CLASSE INTERMEDIA FEMMINE 1° Ecc R. CAC HIGH OAKS VOOPI pr. Manciani M. 2° Ecc CONTESSA ISABEL DELLA ROCCA D’ ANGERA pr. Monteggia B. CLASSE GIOVANI FEMMINE 1° Ecc BEAUTIFUL ELECTRA TO INFILITY DEL MOLINASCO pr. All. del Molinasco 2° Ecc ERRA BERMONDO BOHEMIA pr. Scita R. CLASSE JUNIORES FEMMINE 1° MP MONALISA SMILE pr. Pinuci C.

CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERI C/O MRVCIC ROBERTO - VIA BORGO VIOLA 4 33050 RUDA Tel. 0431-973242 Fax. 0431-973242

CAC maschi

CACIB maschi

CLUB BRIARDS & AMICI VIA PONTEMANCO 9 35020 DUE CARRARE Tel. 049-5290253 Fax. 049-5290253

CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERI Mostra Speciale AREZZO 12 FEBBRAIO 2012 Giudice Monika Blaha (A) Totale Bovari del Bernese iscritti: 48 CLASSE CAMPIONI MASCHI 1° Ecc CACIB BOS STARRY TOWN FABERGE’ pr. Ippolito G.

CACIB femmine CLASSE LIBERA MASCHI 1° Ecc R. CAC TAPLACS PRINCE JUNIOR GLOBETROTTER pr. Monteggia B. 2° MB BENITO DI CORTE ROMANE pr. Benaglia A.

Miglior giovane

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i club CLUB ITALIANO LEONBERGER Auguri! La storia della razza Leonberger ha inizio nella seconda metà del 19° secolo; un consigliere comunale della città di Leonberg, Heinrich Essig, ha il merito di avere creato questa razza che sì è potuta per la prima volta ammirare a Monaco nell’anno 1865. La razza ha cambiato piu volte il colore e ci è voluto del tempo perchè si stabilizzasse definitivamente il color leonino di oggi. L’altezza imponente di questi cani ha sempre rappresentato un elemento di forte attrattività e molte personalita’ famose tra cui gli Zar Russi, Re Umberto d’Italia come pure il compositore Richard Wagner, ne possedettero. Siamo molto rallegrati di vedere come la razza in Italia sia arrivata ad un livello particolarmente alto e che i cani vantano un ottimo stato anche sotto l’aspetto della loro salute. Nelle esposizioni internationali occupano non raramente le prime posizioni e questo senza dubbio è merito di alcuni dirigenti ed allevatori importanti che si impegnano con passione per il miglioramento della razza. Mi congratulo col Club italiano del Leonberger in occasione del proprio 25° anniversario e ringrazio questo sodalizio per l’impegno e per la collaborazione con cui ha curato con successo la qualità ed il benessere della razza. Hans W. Müller Presidente FCI

Stefania Bonati loro contributo perchè sono anche i piccoli gesti e le piccole persone ad aver reso così grande il nostro Club. Voglio ringraziare di cuore l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana ed oggi in particolare il Presidente Francesco Balducci e tutti i Consiglieri e Dirigenti dell’Ente per il continuo supporto e la collaborazione su cui il Club ha potuto contare fin dalla sua omologazione. Stefania Bonati Presidente del CIl

Hans W. Müller

SOCIETÀ AMATORI BRACCO ITALIANO

In occasione del venticinquesimo anniversario dalla fondazione del Club Italiano Leonberger mi preme ringraziare il Presidente, i Consiglieri e tutti i Soci per il livello qualitativo raggiunto da questa meravigliosa razza e per la passione e attenzione con le quali si è lavorato. Il Club Italiano Leonberger si è distinto per il miglioramento genetico della razza tutelata e per il raggiungimento di un livello morfologico-attitudinale di assoluta eccellenza. Grazie a tutti. Il Presidente Francesco Balducci Evviva il Leonberger! Dopo venticinque anni questa bellissima razza è solidamente inserita nel panorama cinofilo nazionale soprattutto grazie all’azione di tutela e di informazione che il nostro Club ha portato avanti con determinazione, competenza, responsabilità, facendo tenacemente fronte alle difficoltà tipiche dei sodalizi che si basano anche su passione e volontariato. L’allevamento italiano rappresenta a livello mondiale un valore aggiunto nel miglioramento della razza e il nostro contributo è considerato di altissimo livello. Grazie a tutti coloro che in questi anni sono stati davvero vicino alla razza e al Club. Grazie all’ENCI, all’Unione Internazionale e a tutti i gli amici di questo cane meraviglioso. In questo anniversario mi fa piacere ricordare con commozione il contributo di amicizia, di conoscenza e di passione che Lucio Migni ha dato alla costruzione del Club Italiano del Leonberger. Guido Perosino Presidente Onorario CIL Buon Anniversario! Con l’occasione della ricorrenza dei 25 anni di fondazione del Club Italiano del Leonberger, auguro a tutto il CIL di trascorrere altrettanti anni colmi di armonia all’insegna del miglioramento, della tutela e dell’amore per questa meravigliosa razza. Un grande ringraziamento a tutti coloro i quali hanno donato, nel corso di questo quarto di secolo, il

CLUB ITALIANO LEONBERGER C/O BONATI - VIA TOMBA DEI POLACCHI 3 24037 ROTA D’IMAGNA Tel. 035-868086 Fax. 035-302772

Francesco Balducci

Guido Perosino

Bracchi Italiani in Finlandia Per me questo primo incontro con la cinofilia finlandese è stata una esperienza esaltante. Era la prima volta infatti, che mi recavo più a nord della Danimarca per motivi cinofili e devo ammettere di aver scoperto un mondo speciale: una civiltà di cinotecnici che non mi sarei mai aspettato. Fui invitato con un buon anno d’anticipo da Johan Juslin e da Raija Tammelin responsabile della formazione e aggiornamento dei giudici finlandesi, per tenere una conferenza ad aspiranti e giudici su Bracchi e Spinoni Italiani. Il giorno dopo, domenica 12 febbraio, ero chiamato a giudicare svariate razze del VII gruppo, tra cui naturalmente Bracchi e Spinoni. Lingua ufficiale del seminario: il finlandese! Con me doveva esserci Claudio De Giuliani che purtroppo dovette rinunciare per motivi personali. Lo ringrazio per l’utile contributo che mi ha fornito nella preparazione dell’incontro coi giudici. All’aeroporto ero atteso da Salla Finnila e dalla sua addestratissima spinona Assia di Cascina Croce; interprete di professione, cacciatrice e appassionata cinofila, Salla sarà per due giorni il mio angelo custode, senza di lei infatti, avrei potuto esprimermi solo a gesti, perché il finlandese è veramente una lingua incomprensibile. Al seminario è stata dedicata quasi tutta la mattinata del sabato: una trentina di uditori attentissimi che alla fine della presentazione della storia, dell’evoluzione e degli standard delle due razze, mi hanno subissato di domande alle quali ho dato le più esaurienti risposte, supportato anche dalla presenza in aula di un paio di bracchi e spinoni. Molte sottolineature sull’importanza di coltivare la bellezza funzionale, per generare soggetti utili e competitivi nell’esercizio venatorio; concetto che mi è sembrato ben recepito in questo Paese, dove ancora oggi vi sono dei paradisi incontaminati che ospitano

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i club

Bracchi italiani in Finlandia

merosi esemplari di razze di entrambe i gruppi che da noi si vedono quasi mai. Scarsa la rappresentanza degli Spinoni, notevole invece quella dei Bracchi Italiani con circa una ventina di soggetti in massima parte di alto livello con punte di grandissima eccellenza. Tipo, costruzione, distinzione nella femmina bianco arancio risultata migliore di razza, un soggetto di allevamento finlandese che mi sarei portato volentieri a casa! Lo stesso può dirsi per il gruppo d’allevamento dei Bracchi Italiani che risulterà 2° assoluto nel ring d’onore. Ciò testimonia che in Finlandia vi è chi sa allevare con competenza applicando i criteri selettivi che noi suggeriamo. Sarà quindi fondamentale mantenere anche in futuro un costante rapporto con questi appassionati allevatori che possono costituire anche per noi una importante risorsa. Giuseppe Colombo Manfroni

la selvaggina di pregio che un tempo apparteneva anche al nostro diletto venatorio nei territori alpini. La sorpresa più grande l’ho avuta il giorno dopo al raduno delle razze del VII e VIII gruppo al quale partecipavano oltre 700 cani: una straordinaria rassegna alla quale ho potuto osservare e confrontare nu-

SOCIETA’ AMATORI BRACCO ITALIANO VIA DOSSO 7 26856 MIRABELLO SENNA LODIGIANA Tel. 0377-801022 Fax. 0377-802234

SOCIETÀ AMATORI DEL CIRNECO DELL’ETNA La “Speciale Cirneco” a Bergamo Anche quest’anno, l’appuntamento di Grassobbio dell’11 marzo ha visto una partecipazione che ha messo a confronto un buon numero di soggetti con buone capacità funzionali e ottime morfologie. Da sedici anni la Società Amatori del Cirneco, con la collaborazione tecnica del Gruppo Cinofilo Bergamasco, si adopera per organizzare una verifica zootecnica sulla razza articolata con una prova di lavoro su conigli selvatici, che si svolge nelle ore del mattino, e un raduno di razza dopo la pausa del pranzo. L’habitat che il fiume Serio ci offre lungo le sponde fra i comuni di Grassobbio e Urgnano, un tempo cattedrale delle starne, fra le rive scoscese e pietrose immerse in un ambiente frastagliato di roveti ed erbai, ospita da parecchi decenni una discreta popolazione di conigli selvatici che permettono di mettere alla prova il temperamento venatorio di questo antico cane frutto di una selezione ed un adattamento che si sono conservati nel corso dei millenni. Questa edizione é stata dedicata alla memoria di uno dei più grandi allevatori di cirnechi, che con l’affisso del Falco Rosso, ha caratterizzato più di un cinquantennio di attività sempre al centro dell’interesse dei cultori di questa razza. La figura di Michele Giglio è così ricordata da Gaetano Toscano:

BOB e BOS In ricordo di Michele Giglio Lunedi 14 Marzo 2011, un anno fa, è venuto a mancare, all’età di 81 anni, Michele Giglio, uno dei più rappresentativi allevatori siciliani del Cirneco dell’Etna. Ha allevato con l’affisso “Falco Rosso” dal nome del primo cane con cui iniziò la selezione del cirneco, che lo ha fatto conoscere ed apprezzare nel mondo cinofilo. Punto di riferimento per tutti i cirnechisti della Sicilia occidentale, era orgoglioso del suo essere marsalese e del fatto che una delle monete più belle, con l’effigie del cirneco e risalente al V secolo a.C., fu trovata nell’isola di Mozia, allora cittadina fenicia, vicinissima a Marsala. Il “cirneco da qui è passato!” soleva ricordare. Pur di modesta istruzione, era un uomo ingegnoso, ricco di conoscenze popolari: di professione saldatore, riparava qualsiasi cosa, lavorava il ferro, il legno, co-

struiva strumenti musicali, dipingeva, amava conservare moto d’epoca ed oggetti antichi di ogni tipo . Aveva sensibilità artistica e sapeva apprezzare la bellezza. Era sempre pronta una risposta a qualsiasi domanda. Unico! Aveva designato da tempo due dei suoi nipoti più appassionati , Marco e Daniele, giovanissimi, a continuare il suo percorso cinofilo, lasciando loro in eredità un ricco patrimonio di conoscenze ed il suo immenso amore per il cirneco. A Michele Giglio la Società Amatori Cirneco dell’Etna e il Gruppo cinofilo bergamasco dedicano la XVI edizione della manifestazione di Grassobbio. Due le batterie impegnate nella mattinata per la verifica di quindici soggetti in possesso di pedigree e successivamente altri sette per l’acquisizione di una qualifica per l’iscrizione al registro RSR come capostipite. La 1° batteria, giudicata da Gaetano Toscano, ha visto vincitore con il CAC Giulia del Falco Rosso, 2° con la qualifica di ECC, Arianna di Borgo di Pratica di Roberto Nardini, 3° Fiorita Del Falco Rosso con M.B. Dei soggetti che si sono presentati per ottenere la qualifica per l’iscrizione al registro RSR solo in due hanno raggiunto l’obiettivo: Keprer di Ardizzone MB e Rea Silvia di Ardizzone MB. Nella 2° batteria, giudicata da Domenico Tricomi, la qualifica di ECC- CAC è andata a Penny del Gelso Bianco una esperta veterana di queste prove che ha acquisito il titolo di Campionessa italiana di lavoro e quello di Campionessa assoluta: complimenti vivissimi alla proprietaria Katia Vavassori. 2° ECC Zoe di Tellini, 3° Amy MB, una giovane cagnetta con tanto brio e passione ma poca esperienza guidata con successo dalla sua proprietaria Marta Cognini. Grande successo ha avuto il Raduno di razza anche se i soggetti sottoposti a verifica erano soltanto 14. E’ stato molto apprezzato il giudice Alberto Cucillato che ha saputo puntualizzare con rigore e competenza le caratteristiche etniche dei soggetti esaminati fornendo a tutti gli appassionati le giuste indicazioni per una corretta selezione zootecnica. Migliore maschio il veterano Argo, di Arturo Roccaro, che conserva sempre una forma straordinaria e migliore femmina BOB Fiorita del Falco Rosso. Ottima l’organizzazione gestita da Jane Moore, una cirnechista doc che ha rinunciato a presentare i suoi cani per mettersi a disposizione di tutti; clima cordiale e molta sportività da parte di tutti, un comportamento frutto di un patrimonio culturale che deve essere prerequisito per partecipare serenamente ad ogni confronto sportivo. Un ringraziamento sentito ad Angelo Beraldo che ha realizzato e offerto in forma gratuita le belle ceramiche che sono state assegnate ai vincitori. Domenico Tricomi

SOCIETA’ AMATORI CIRNECO DELL’ETNA C/O G.C.RAGUSANO-VIA GIARDINA 9 97015 MODICA Tel. 0932-752106 Fax. 0932-752106

Foto di gruppo

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