Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 comma 1 LO/MI - N. 10 novembre 2013
“organo ufficiale ENCI”
novembre 2013
RHODESIAN PICCOLO LEVRIERO MALTESE RACING EUROPEO CONVEGNO SEGUGI
SOMMARIO
Se il Rhodesian ti vuole bene... Sara Venturelli Il Piccolo Levriero Italiano un enigma tutto da scoprire Sergio Anconetti Gaetano Caldarone Il bacio del Maltese Barbara Vezzani
Il Cao de Agua nel suo meeting Antonia Zappaterra “Fifa”, la freccia tricolore Mario Rocchi Dogo. Lo standard e la testa Massimo Inzoli
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Martina e il suo Rottweiler 26 Anna Pasqualetto e Raffaele Bruno Azzurri bravi e sfortunati Daniele Pozzi Cinofilia fa rima con amare Rodolfo Grassi I Maltesi signori del castello Roberto Stevanella Le classifiche del TOP DOG sono visibili sul sito dell’ENCI
Campioni in www.enci.it I campioni sono sul sito ENCI in questo modo si avrà un'informazione più diffusa.
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40 Il Greyhound Re di Roma Anna Gioia Taucci 42 Insieme nel successo Luigi Corna 45 Tebe la migliore di razza Lidio Riva 46 Il Segugio e la scienza Vincenzo Ferrara 48 I CACIT del Maccaferri Roberto Aguzzoni 50 Centottantaquattro... e lode Giorgio Bellotti 52 “Saladini” sul Grappa Gian Carlo Trivellato 53 Vella conquista la Thuile Giancarlo Passini
CHI E DOVE
54 I successi 62 Gli allevatori PER I GRUPPI CINOFILI
Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedicate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali. Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione: redazione@enci.it - tel. 0270020358
Calendario esposizioni e prove in www.enci.it
NOTIZIE ENCI TROFEO ANNUALE DI ALLEVAMENTO ESPOSIZIONE E PROVE Articolo 31 del Regolamento generale delle manifestazioni canine Possono concorrere tutti gli allevatori italiani titolari di affisso. L’allevatore può conteggiare le qualifiche conseguite in manifestazioni riconosciute dall’ENCI ed organizzate in Italia, e le qualifiche italiane ottenute all’estero. Le stesse, ottenute contemporaneamente dal soggetto (es. Ecc. Cac, Cacib o Ecc. Cac, Cacit), non sono cumulabili. L’allevatore non può concorrere con soggetti di razze diverse. I risultati, comprensivi delle fotocopie dei libretti delle qualifiche e della pagina riepilogativa dei dati del soggetto (frontespizio), dovranno essere inviati all’E.N.C.I. entro e non oltre il 31 dicembre p.v. Non saranno presi in considerazione i risultati di soggetti privi della documentazione probatoria. Il Trofeo sarà consegnato ogni anno in occasione dell’Assemblea Generale dei Soci. L’allevatore sospeso dalla Commissione di disciplina non potrà concorrere sino al termine della sanzione. Esposizione (Internazionali, Nazionali, Raduni) 1) Cani da pastore e bovari (esclusi bovari svizzeri); 2) Cani di tipo pinscher e schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri; 3) Terrier; 4) Bassotti; 5) Cani di tipo spitz e di tipo primitivo; 6) Segugi e cani per pista di sangue; 7) Cani da ferma; 8) Cani da riporto, da cerca e da acqua; 9) Cani da compagnia; 10) Levrieri. Vengono premiati i primi due allevatori che con un minimo di cinque soggetti col proprio affisso, anche se di altrui proprietà, hanno conseguito il maggior punteggio in base alla seguente tabella: Ecc. Cac, Cacib punti 6
TROFEO OSCAR MONACO Il Consiglio Direttivo nel corso della riunione del 26 luglio 2011, per ricordare l’illustre figura di Oscar Monaco ha deliberato l’istituzione di un Trofeo annuale in memoria, con il seguente regolamento: è prevista l’assegnazione del Trofeo, al setter o al pointer che nelle prove a grande cerca con CACIT italiani nel periodo 1 gennaio/31 dicembre di ogni anno, abbia conseguito il miglior punteggio in base alla seguente tabella: Eccellente, CAC - CACIT 12 Punti Eccellente, Riserva CAC, Riserva CACIT 11 Punti Eccellente 1° 10 Punti Eccellente 2° 9 Punti Eccellente 3° 8 Punti Eccellente dopo il 3° 7 Punti Molto Buono, senza classifica 4 Punti Buono 2 Punti La premiazione avverrà nel corso dell’assemblea dei soci ENCI, con l’assegnazione di una scultura. I risultati comprensivi delle fotocopie dei libretti delle qualifiche e della pagina riepilogativa dei dati del soggetto (frontespizio) dovranno essere inviati all’ENCI entro e non oltre il 31 dicembre p.v.
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Ecc. Cac punti 4 1° Ecc. in raduno (libera o lavoro per razze sottoposte a prove) punti 4 Ecc. Ris. Cac, Ris. Cacib punti 3 Ecc. 1° campioni punti 2 Ecc. punti 1 Ogni allevatore può conteggiare per ogni soggetto soltanto il miglior risultato rilasciato da ogni giudice. A parità di punteggio il Trofeo viene assegnato all’allevamento che lo ha conseguito con il minor numero di cani. Prove (Cac in palio) 1) Cani da pastore: a. militari - b. civili; 2) Cani di tipo pinscher e schnauzer; 3) Terrier; 4) Bassotti; 5) Segugi e cani per pista di sangue; 6) Cani da ferma continentali italiani; 7) Cani da ferma continentali esteri; 8) Cani da ferma britannici; 9) Cani da riporto e spaniels; 10) Levrieri. Vengono premiati i primi due allevatori che con un minimo di tre soggetti col proprio affisso, anche se di altrui proprietà, hanno conseguito il maggior punteggio in base alla seguente tabella: Ecc. Cac, Cacit punti 6 Ecc. Cac punti 4 Ecc. Ris. Cac, Ris Cacit punti 3; Ecc. punti 2 Mb e Cqn punti 1 Per i cani da pastore e di tipo pinscher e schnauzer, l’allevatore può conteggiare le qualifiche ottenute in Ipo 1,2,3 e nei brevetti 1,2,3. A parità di punteggio il Trofeo viene assegnato all’allevamento che lo ha conseguito con il minor numero di cani.
TROFEO ANNUALE “LA REGINA DEL BOSCO” CHALLANGE “UN RE PER LA REGINA DEL BOSCO” Articolo 32 del Regolamento generale delle manifestazioni canine Il Consiglio Direttivo ha istituito un Trofeo annuale denominato “La Regina del Bosco” destinato al miglior cane di razza da ferma inglese e continentale con migliori risultati ottenuti nelle prove con Cac su beccacce. Vengono ritenute valide un minimo di due prove a calendario: a parità di risultato valgono qualifica e classifica superiore, l’ulteriore parità porta alla proclamazione ex-equo. Il premio consiste in una corona con beccaccia in argento. Al proprietario vincitore del Trofeo “La Regina del Bosco” per due anni anche non consecutivi con il medesimo cane verrà attribuito il Challange “Un Re per la Regina del Bosco” il cui premio consiste in una corona con beccaccia d’oro. I risultati, comprensivi delle fotocopie dei libretti delle qualifiche, dovranno essere inviati all’ENCI entro e non oltre il 31 dicembre p.v. Non saranno presi in considerazione i risultati di soggetti privi della documentazione probatoria. I Premi verranno consegnati ogni anno in occasione dell’assemblea generale dei soci
Convivere felicemente con un cane eccezionale
Se il Rhodesian ti vuole bene...
Selezionato come segugio da leoni, vive in abitazione perché… La storia del Rhodesian Ridgeback o “Lion Dog” ha origini lontane ed affonda le sue radici nel XVI e XVII secolo, intrecciandosi con quella di un antico cane africano, il “cane crestato” della tribù dei Khoikhoi (o Ottentotti). Dalle descrizioni trovate questo cane sembra fosse di tipo spitz, simile ad uno sciacallo,con una caratteristica cresta di pelo sul dorso. I Boeri, durante la colonizzazione del territorio sudafricano, restarono colpiti da questa singolare creatura per la sua fedeltà, resistenza ed abilità nella caccia, tanto da decidere di incrociarlo con i cani che essi avevano condotto al proprio seguito come Pointer, Greyhound e Bulldog. Nacquero così i “cani boeri” o Steekbaar: cani da caccia crestati, molto apprezzati dai cacciatori di grossa selvaggina. Nel 1879 il missionario Charles Helm portò due di questi soggetti ad “Hope Fountain” la propria missione nel Matabeland (allora Rhodesia, oggi Zimbabwe), che era frequentata da alcuni famosi “cacciatori bianchi” tra i quali anche Cornelius Van Rooyen. Egli incrociò i cani della sua muta con i cani crestati di Charles Helm, immettendo così sangue di altre razze di matrice europea (Alani, Collies, Mastiff, Deerhound e Terrier Irlandesi) e ottenendo soggetti all’apparenza molto simili ai moderni rhodesiani.
IL PRIMO STANDARD Fu redatto ufficialmente nel 1922, da
Francis Richard Barnes, standard molto simile a quello dei dalmata (a cui Barnes, per sua stessa ammissione si ispirò). Barnes decise inoltre di fondare il Club di Razza, che potesse mantenere effettivamente lo standard, Club che nacque a Bulawayo nel 1922. Il South African Kennel Union riconobbe ufficialmente nel 1926 il Rhodesian Ridgeback come razza appartenente allo Zimbabwe Kennel Club (e ciò è importante ancora oggi perché ne certifica l’origine). Ci sarebbe moltissimo da scrivere sulla razza, sullo standard e sulla sua evoluzione da allora, ma dovendo necessariamente fare una qui una scelta selettiva, tengo molto a soffermarmi sull’aspetto caratteriale del Rhodesian Ridgeback (RR) per sottolineare come sia veramente essenziale che la scelta di un tale compagno sia sempre frutto di una riflessione ben ponderata da parte di persone con le giuste qualità. La realtà del giorno d’oggi è infatti molto diversa da quella originaria ed è un dato di fatto che la maggior parte dei nostri cani vive città, magari in un appartamento e a stretto contatto con persone ed altri animali. È importantissimo dunque avere un cane equilibrato e solido, ben socializzato e capace di affrontare tutte le disparate situazioni che la vita urbana quotidianamente propone. E questo dipende innanzitutto da noi e dalla misura in cui sapremo soddisfarne e svilupparne armonicamente le esigenze psico-fisiche.
CARATTERE E SOCIALIZZAZIONE Come sottolinea lo standard, il RR è un cane riservato, ma senza traccia di paura né tantomeno di aggressività. È un cane tendenzialmente dominante (specie con i “con specifici” dello stesso sesso). Dunque socializzazione ed educazione sono davvero fondamentali e non devono essere mai trascurate: se manca infatti a questo cane una guida calma e sicura e la giusta dose di esperienza e di vita sociale, la troppa riservatezza potrebbe facilmente trasformarsi in aggressività, per timore o insicurezza o all’opposto per eccesso di sicurezza. Per questo il compagno ideale del RR è una persona calma e sicura di sé, estroversa, paziente e socievole, dal carattere deciso, mai violento o collerico. Si tratta di un cane che mai e poi mai deve essere stimolato alla guardia o alla difesa, poiché egli già difende il padrone e la famiglia naturalmente, né tantomeno istigato al predatorio, già presente e forte nella sua indole. La socializzazione iniziale (cioè dal momento della nascita a quello in cui i cuccioli lasciano la madre per entrare far parte delle nuove famiglie) è un momento essenziale e fondamentale, ma, mi preme sottolinearlo, da sola non basta, anzi deve essere assolutamente proseguita con costanza anche successivamente, specie fino a che i cuccioloni non arriveranno alle soglie della maturità; ma anche successiva-
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mente per tutto il corso della vita del cane. Nella mia personale e modesta esperienza di allevamento, ho estrema attenzione alla fase di socializzazione dei cuccioli: tutti i miei RR nascono all’interno di casa e, da quando la madre lo permette, vivono completamente integrati nel branco, provando già tutte le situazioni di una casa normale con indicazione da subito di ciò che “è permesso” e di ciò che non lo è, con i vantaggi e gli svantaggi che ne conseguono: ad esempio i miei cuccioli saranno allegri, socievoli e confidenti con le persone, per quanto possibile sporcheranno sui giornali o addirittura fuori ma di contro… considereranno abbastanza naturale salire sul vostro divano, poiché salgono sul mio! Nel periodo che trascorrono presso di mecioè le 12 settimane iniziali - i cuccioli imparano gradualmente a rapportarsi con gli altri cani, con le persone, con i bambini. Imparano a conoscere, per quanto più possibile, tutto ciò che dovrà far parte della loro vita quotidiana futura.
L’EDUCAZIONE Questa è la prima importantissima parte del loro cammino, che spetta all’allevatore compiere, ma la socializzazione e l’educazione successiva sono altrettanto cruciali e spettano ai nuovi proprietari: i cuccioli devono poter fare gradualmente tutte le esperienze possibili tra i 5 mesi e i 12 mesi, senza traumi e con continuità. Avranno certamente dei momenti di maggior insicurezza durante la loro crescita e noi in quei momenti dovremo essere il loro punto di riferimento, solido ed equilibrato. ll cane diventa come consciamente o inconsciamente è il padrone: non dobbiamo
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perciò trasferire le nostre paure o insicurezze su di loro, perché l’effetto sarebbe deleterio. Un contesto urbano può andare benissimo
per crescere un Ridgeback: si tratta di un cane che, a differenza di come si potrebbe superficialmente credere, non ha bisogno di spazi immensi o di enormi giardini, ma piuttosto ha necessità assoluta di un contesto affettivo forte e solido, di una persona che lo guidi e con cui condividere tutto: dalle passeggiate ai giochi e soprattutto tanta vita sociale e familiare; fin da cucciolo non deve mai essere trascurato o isolato, ma anzi deve essere spronato fortemente alla socializzazione e deve avere esperienze costanti con altri cani, bambini e situazioni varie. La vita in un appartamento sicuramente è molto più impegnativa per la famiglia (che deve assicurargli adeguato movimento, uscite ed educazione quotidiani) ma è molto più positiva per il cane rispetto alla vita in una casa, magari anche con un giardino, da dove però non venga mai fatto uscire. Non è un cane adatto a fare la guardia o a vivere isolato in giardino, diventerebbe un cane difficile e poco gestibile nonché triste. Inoltre a differenza di come si potrebbe credere, dato dal suo storico appellativo di “Lion Dog”, non è un cane adatto alla caccia nella nostra vegetazione né tantomeno adatto a vivere in un serraglio o che possa lavorare con serenità in grosse mute,
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accontentandosi del rapporto con gli altri cani. Certamente è un cane che ha molto fiuto e che può essere utilizzato in tal senso nei modi più svariati, ma com’era in origine, cioè quale fidato compagno dell’uomo, che egli accompagna come ombra costante e di cui condivide la vita quotidiana sotto ogni aspetto. Data la sua duttile intelligenza e il suo attaccamento fortissimo al padrone è un cane non solo sportivo ma anche adatto a molti scopi lavorativi, dalla pet teraphy, alla ricerca e salvataggio delle persone (qualcuno addirittura ha conseguito il brevetto di soccorso in acqua!), ma ciò sempre a patto che qualsiasi lavoro sia compiuto con il suo amato compagno umano: il RR infatti non è “un cane da lavoro” in sé, ma lavora solo per amore nostro e in forza del solido esclusivo rapporto che instaura con noi.
LA SALUTE Quanto alla salute è tendenzialmente un cane sano: personalmente propendo per una buona e bilanciata alimentazione naturale (carne, riso, polenta, verdure, lardo etc) che potrà consigliare al meglio il Veterinario di fiducia, o per i più pigri, crocchette, ma di ottima qualità. Durante la fase di accrescimento raccomando
sempre di vigilare sulla qualità e quantità di cibo e sulla qualità e quantità di movimento, trattandosi di un cane di grossa taglia con accrescimento veloce. Comunque consiglio già in età giovanile (4/5 mesi) i test preventivi HD, ED non essendoci ad oggi l’obbligatorietà della ricerca displasie nei riproduttori ordinari. Raccomando inoltre a tutti, indipendentemente dall’intenzione o meno di utilizzare il cane a scopo riproduttivo, di effettuare dopo i diciotto mesi i test ufficiali per il controllo delle displasie delle anche e dei gomiti presso le Centrali di Lettura riconosciuti ENCI, questo, non solo per valutare la salute del proprio cane ma anche per fornire dati certi sullo stato di salute della razza e contribuire al monitoraggio della stessa. I “punti deboli” del RR potrebbero essere rappresentati da dermatiti stagionali o problemi di otiti; è inoltre una razza soggetta, come altre di grossa taglia e con torace profondo, alla pericolosa sindrome della torsione gastrica, che è bene conoscere per poter prevenire, nei limiti del possibile. Anche in questo caso il veterinario di fiducia è il soggetto più adatto a dare tutte le informazioni del caso. È importante sapere anche che la razza è portatrice di una malformazione congenita di carattere ereditario, la “fistola dermoide”. Si tratta di una malformazione che può
essere individuata precocemente solo attraverso il controllo della cucciolata da parte di un esperto. Di vari gradi di gravità, nella maggior parte dei casi può essere risolta chirurgicamente (i cuccioli portatori devono essere tempestivamente operati). I soggetti affetti da DS devono essere individuati e rigorosamente esclusi dalla riproduzione, stante il carattere ereditario.
LA TIPICA CRESTA Mi sento di spendere un’ultima parola a proposito della cresta: pur non trattandosi di una caratteristica funzionale, essa è l’emblema della razza e come tale va preservata. In ogni cucciolata è possibile che nascano soggetti con delle creste “scorrette”, che già li individua come non adatti alla riproduzione, fermo restando che si tratta di difetti meramente estetici che non ne inficiano né la sostanza né il carattere del cucciolo, ma soltanto la possibilità di utilizzarlo come riproduttore. Quindi il futuro proprietario deve sapere che i soggetti con creste scorrette rispetto allo standard (ad es. più o meno di due corone) o addirittura senza cresta (“ridgeless”), saranno sempre penalizzati in esposizione e devono essere esclusi dalla riproduzione. Sara Venturelli
LE NOSTRE INTERVISTE
Sara Venturelli
... è per sempre Vincitrice di numerosi Trofei Allevamento ENCI. Solare e determinata rappresenta la nuova generazione di allevatori che portano nel mondo l’arte della selezione italiana Sara Venturelli, bresciana, esile, bionda e con gli occhi scintillanti ti mette allegria solo a guardarla. Ha l’aria da ragazzina ma possiede una profonda cultura sulla razza e una larga esperienza sui ring di tutto il mondo. Una passione che mette al primo posto l’adattamento di un cane particolare alla nostra società moderna e la prima domanda non poteva che essere sulla famosa “cresta”: “cosa dice la gente quando vede quella scriminatura sulla schiena?”. In tanti anni ho davvero sentito di tutto, specie quando la razza era meno conosciuta si apriva un ventaglio di interpretazioni stravaganti (ad es. mi si chiedeva se era una cicatrice o se lo pettinavo io così…) Ma la maggior parte delle persone che non conosceva la razza tendeva per lo più a fraintendere il senso di quel “contropelo” e leggeva la cresta come sintomo di tensione del cane (“Ha il pelo su! E’ arrabbiato?!”). Com’è nata l’idea di allevarli? Ormai più di vent’anni fa (!) ero alla ricerca di un cane per la famiglia, un cane com-
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pleto, che racchiudesse in sé tutte le caratteristiche che sognavo nel mio compagno a quattro zampe: affidabilità, dolcezza, forza, intelligenza, protezione e sportività. Il RR, dopo una lunga e accurata ricerca, è stata la più completa risposta ai miei desideri!
pagni pelosi e creando con loro un bellissimo team. Amo seguire tutti i miei cani e restare vicino alle persone che li prendono, con molte delle quali sono nati profondi rapporti di amicizia.
Tra i tanti successi ottenuti ha un ricordo particolare?
Allevare per me è una profonda passione e un modo di vivere. I miei cani sono la mia famiglia, quindi tutto ruota intono a loro e alle loro esigenze. Li seguo in prima persona, mi divido tra loro e il lavoro, alzandomi sempre molto presto per accudirli e soddisfarne le esigenze li vigilo costantemente e dedico loro ogni attimo libero. Il mio divertimento è far vita insieme ai miei cani, sia essa a casa o con gli amici o in giro per esposizioni.
Sinceramente non ricordo in particolare un successo più di un altro, perché ogni cane ha la sua storia e le sue vittorie emozionanti, ma soprattutto tanti intensi momenti di vita familiare e quotidiana. C’è il cane che ha “il ring nel sangue” e quello che invece mi porta alla disperazione perché al di fuori del ring si comporta come un cane da show e poi quando è dentro, diventa è “un cane da sofà”… Posso solo dire che devo ringraziare tutti i miei cani e anche tutte le persone che mi hanno aiutato e mi aiutano a portare avanti il mio allevamento, sia nelle esposizioni di bellezza che nello sport e nei lavori socialmente utili, credendo in me ma soprattutto amando i loro com-
Qual’è la sua giornata tipo in allevamento?
Potrebbe cambiare razza... o il Rhodesian è per sempre? Amo e rispetto tutti i cani, ma sono assolutamente certa che il RR sia la mia razza. Quindi assolutamente si: Rhodesian per sempre!
4째 TAPPA GENOVA - 17 Novembre 2013
Il Piccolo Levriero Italiano un enigma tutto da scoprire Le origini di una razza preferita dagli imperatori. Il carattere e il comportamento Fin dall’epoca preistorica possiamo probabilmente trovare in Italia traccia dell’antenato del Piccolo Levriero nel cane fossile “canis familiaris intermedius levriere”, le cui misure benché superiori a quelle del Piccolo Levriero attuale sono molto inferiori a quelle dei grandi levrieri. Questi cani preistorici venuti dall’oriente ci dimostrano che già dall’età del bronzo esistevano in Italia levrieri di piccola taglia. A testimonianza di questa tesi ci sono i numerosi resti, rinvenuti in epoca storica nel bacino del Mediterraneo, di veltri di piccola taglia. Secondo alcuni questa razza di levrieri risalirebbe ad oltre duemila anni a.C. e da allora avrebbe sempre mantenuto la forma attuale. Possiamo oggi, avere la conferma di ciò dopo il ritrovamento, in Egitto, dello scheletro di un Piccolo Levriero di cinque mila anni fa. La forma dell’ossatura di questo scheletro e le sue misure ci dimostrano che già nel 3000 a.C. esistevano dei piccoli veltri. Questa razza fu probabilmente trasportata dall’Egitto in Grecia dove troviamo un levriero di piccola taglia: il cane o levriero di Laconia, ampiamente impiegato nella caccia alla volpe. Anche gli Etruschi amavano questi
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cani per la loro propensione alla caccia, ma da ritrovamenti come quello di Cerveteri, nella “Tomba dei Rilievi” vediamo un levriero rappresentato tra oggetti di uso domestico, quindi si può pensare che facesse parte integrante della vita domestica degli etruschi. Nell’antica Roma, molti autori scrissero sul Piccolo Levriero; vengono descritte scene di caccia, ma anche di dame dell’aristocrazia con in grembo questi piccoli cani. Selezionati attraverso i secoli, particolarmente in Italia, sono diventati i Piccoli Levrieri Italiani, unica antica razza di levrieri di piccola taglia era così comune in Italia che, fin dai tempi antichi, gli inglesi non poterono esimersi dal chiamarlo “Italian Greyhound” i francesi “Levrette o Levron d’Italie” ed i tedeschi “Italienisches Windspiel”. Seguendo questo cane attraverso la sua iconografia vedremo che nei periodi in cui era considerato cane da caccia, era leggermente più alto mentre nelle epoche in cui era considerato soprattutto cane da compagnia esso è alquanto più piccolo.. Questa razza sebbene diffusa ed acclimatata da secoli in tutta l’Europa ha sempre conser-
vato nel suo nome la nazionalità italiana. Fu amato da numerosi Grandi della Storia come: Federico II di Svevia, i Visconti, gli Estensi ed i Medici, Luigi XI°, Carlo VIII° e Carlo IX°, Luigi XIII° ed il Re Sole fino a Federico il Grande di Prussia. Federico II di Svevia cercò l’amore nell’affetto dei suoi piccoli levrieri che mai gli hanno mentito, e mai lo hanno tradito, e sempre, nelle sue vittorie e nelle sue tristezze, sono stati vicini al grande Imperatore. Tra i suoi preferiti tra la piccola Biche che non lo lasciava mai, la notte non dormiva con gli altri nel canile ma restava nel letto del re. Quando Federico II viaggiava, i suoi cani lo seguivano dignitosamente seduti in una carrozza tirata da sei cavalli Biche seguiva il re anche in guerra e come afferma Thibault non lo abbandonava neppure durante la battaglia. Nella battaglia di Soor, la piccola Biche fu fatta prigioniera, e passò in ostaggio al generale Radasi che la mandò in dono a sua moglie. Federico sollecitò la restituzione della sua preferita e lunghi furono i negoziati per la restituzione della piccola prigioniera. Alla fine Biche fu rimandata all’imperatore per mezzo del generale Rothemburg. Federico II era al suo
tavolo che lavorava con la schiena voltata all’ingresso, appena Biche lo vide, si lanciò sul tavolo e rovesciando fogli e carte mise le sue zampette sulle spalle di Federico e cominciò a dimostrare al re con tutte le moine il suo affetto e la sua tenerezza. La gioia di Federico fu grande, i suoi occhi erano pieni di lacrime per la commozione, e mai fu visto così felice e sorridente. Dopo la morte, Biche ebbe l’onore di un monumento e il re scrisse per lei un distico che fu messo come epitaffio sulla tomba della cagnolina. Negli ultimi anni della sua vita Federico II si ritirò a Sans-souci dove abitò in poche stanze della grande casa, e sempre più si chiuse in solitudine avendo come sola compagnia i suoi cani.
IL DOLCE CARATTERE Questo pezzo di storia dimostra che il carattere del Piccolo Levriero Italiano è un dolcissimo enigma da scoprire per essere svelato solo nel momento in cui si prende la decisione di vivere con lui. Nei primi attimi dell’incontro mostra una sorta di diffidenza e riservatezza, è attratto da chi lo guarda, ma nello stesso tempo non completamente convinto di dare subito confidenza, poi si lascia andare e rileva tutta la sua meravigliosa grazia e dolcezza, elementi dei quali non si può più fare a meno. Avere in casa un Piccolo Levriero italiano è come decidere di non possedere più solo la propria ombra, ma di aggiungerne un’altra sicuramente più preziosa! Parliamo di ombra perché desidera sempre stare con il suo compagno umano e lo segue ovunque! Va abituato all’inizio a piccoli distacchi,
cominciando da mezz’ora e via via crescendo per fargli capire che possono esistere per lui momenti di solitudine. Solitamente non distrugge la casa, in ogni caso consigliamo sempre di acquistare qualche giochino che lo tenga occupato in vostra assenza. Al vostro ritorno a casa il Piccolo Levriero Italiano si comporterà come se voi foste partiti per il viaggio più lungo del mondo e vi fará mille feste, non mancheranno salti, baci e persino ululati di gioia. Invitare un Piccolo Levriero nel letto una sola volta è la materializzazione automatica del vostro permesso perenne a dormire sempre con voi. Ogni suo desiderio da voi accordato diventerà un’abitudine!
AFFABILE E BUON TEATRANTE E’ importante durante l’educazione non lasciarsi incantare dal suo sguardo magnetico e dai suoi atteggiamenti affabili che sa usare perfettamente come arma per acquisire il diritto a fare tutto quello che vuole. Se si trova il giusto equilibrio nel rapporto scoprirete che il Piccolo Levriero Italiano è un cane che si adegua perfettamente al vostro carattere a alle vostre abitudini. Se siete persone attive e vi piacciono le passeggiate sarà felice di accompagnarvi ovunque voi lo portiate, se siete tranquilli e amate la comodità del divano, non si opporrà a farsi delle lunghe dormite accoccolato vicino a voi. Naturalmente le passeg-
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poi si trasforma in un nostro piacevole rito da condividere con lui.
PARTO NATURALE
giate quotidiane non devono mancare, un po’ di moto fa bene sia ai cani che agli umani. L’unica nota negativa è quella che non ha il senso del pericolo e per raggiungere il suo amico umano farebbe qualsiasi cosa compresa quella di lanciarsi da qualsiasi punto si trova. Pertanto, quando si decide di far vivere un cucciolo nella nostra casa è importantissimo abituarlo gradatamente ai pericoli che essa può presentare ad esempio insegnandogli che saltare giù da un tavolo o una da una cucina non è come scendere dalle scale. Non si deve mai dimenticare che si a che fare con un essere che ha le potenzialità di una “Ferrari” dentro il corpo di una “Cinque cento”. Dopo tanti anni di esperienza abbiamo notato che chi si lega a un Piccolo Levriero non si ferma mai alla prima esperienza e la tentazione di averne un altro è immancabilmente soddisfatta. Nonostante le caratteristiche comuni quali, la dolcezza, la riservatezza, il desiderio di avere sempre un contatto fisico con il compagno
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umano, ogni PLI ha la propria personalità, il proprio carattere ben definito, desideri diversi, a volte piccole manie che sa sempre comunicare con il suo incantevole modo, oseremmo dire quasi regale, che
La cura del mantello è molto semplice; basta una passata con salviettine umidificate, non occorrono soventi bagni con shampoo. Durante l’inverno evitare gli sbalzi termici tra il calore della casa e il freddo esterno facendogli indossare un comodo cappottino e quando raggiungerete il giardino per farlo correre non esitate a toglierlo perché a quel punto non sarà più necessario e sarà lui stesso a riscaldarsi sfogandosi correndo. I denti invece vanno puliti tutti i giorni con spazzolini di durezza media e con un apposito dentifricio per cani per evitare che si formi del tartaro e una prematura perdita degli stessi. Le unghie vanno tagliate regolarmente per far si che non si allunghino troppo impedendo un corretto movimento del piede. I parti di norma non presentano problemi particolari, sono di solito veloci e rarissimi sono i parti cesari. Le femmine sono generalmente mamme molto attente, premurose e amorevoli. In media nascono dai quattro ai cinque cuccioli, anche se eccezionalmente abbiamo avuto casi di cucciolate con sei/sette cuccioli. Seguirne la crescita è un’esperienza meravigliosa e nonostante siano passati tanti anni dalla nostra prima cucciolata, l’emozione di vedere queste splendide creature nascere, crescere è sempre viva in noi e non smette mai di animare la nostra convinzione di aver fatto un incontro veramente speciale quando ci siamo innamorati di questa razza meravigliosa, che ha saputo conquistarci con il suo portamento elegante, il suo sguardo dolce e intenso, il carattere schivo, ma al tempo stesso capace di grandi slanci di amore e affetto. Sergio Anconetti Gaetano Caldarone
Gaetano Caldarone, Francesco Balducci e Sergio Anconetti durante la premiazione Trofeo Allevamento ENCI 2012
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LE NOSTRE INTERVISTE
Parlano Sergio Anconetti e Gaetano Caldarone
“I Campioni nascono così” La selezione, l’allevamento, i confronti Una razza italiana tra le più antiche. Il Piccolo Levriero Italiano ha conquistato la ribalta del mondo cinofilo ed i titolari dell’allevamento “Dei Raggi di Luna” sito nel cuore della Brianza a Sirtori ci raccontano una scelta appassionante per una razza elegante e solo apparentemente fragile a partire dal carattere “Come definireste l’indole di questo cane?” È una creatura sensibilissima non adatta a tutti ma, chi ha la fortuna di incrociare la sua vita con un PLI, grazie anche a questa caratteristica, non potrà mai più separarsene. Un PLI è un essere tanto piccolo e all’apparenza fragile per chi non lo conosce profondamente, ma per chi lo ha vissuto è grandissimo nel suo carattere e robusto nel suo essere presente sempre e comunque. Allevare una razza italiana, conosciuta in tutto il mondo, vi fa sentire orgogliosi? Molto orgogliosi perché nel mondo l’interesse per questi piccoli grandi protagonisti è sempre crescente e le basi degli allevamenti moderni di tutto il mondo hanno nelle loro linee di sangue PLI prodotti in Italia che provengono dai migliori allevamenti di vecchia data come uno fra tutti il “Calcione” e quelli più attuali “Ventragus”, “Batter D’Ali”, “Del Barone Rampante” e il nostro “Dei Raggi Di Luna”. La cosa che ci inorgoglisce è che gli allevamenti italiani sono stati e sono tuttora la linea guida per la nostra razza, pertanto non è presunzione ma consapevolezza affermare che molti dei
migliori Piccoli Levrieri Italiani prodotti in questi ultimi decenni sono nati in Italia Voi avete ottenuto grandi successi sia in Italia sia all’estero, qual è stata l’emozione più grande? Non c’è una sola emozione ma, sono diverse quelle che hanno segnato il nostro cammino espositivo; non ci piace fare l’elenco dei numerosi titoli che i nostri Piccoli Levrieri Italiani hanno vinto in tutti i ring del mondo, sarebbe davvero molto lungo e noioso per chi legge, quindi vogliamo ricordare la prima e l’ultima vittoria. La prima, anche se può sembrare paradossale dopo aver vinto diversi Campionati europei e mondiali in quest’ultimo decennio, è stata una riserva di CACIB alla mondiale di Milano nel 2000 dove per la prima volta abbiamo pianto di gioia! Questo episodio oggi sarebbe vissuto come un insuccesso ma, allora ci fece capire che avevamo intrapreso la strada giusta nell’allevare queste meravigliose creature e vogliamo ancora ringraziare il compianto giudice di allora: Professor Raffaello Mariotti. L’ultima è stata la partecipazione all’Eukanuba World Challenge a Orlando nel dicembre del 2012. Un 2011 molto intenso, doloroso e difficile non ci ha impedito di raggiungere il diritto, attraverso il Cajelli delle razze italiane, di essere presenti, con la nostra amica Dorella Goldoni proprietaria dell’allevamento “Del Barone Rampante” a un evento così prestigioso. Per
noi è stato fantastico rappresentare la nostra Nazione sbandierando il tricolore con un Piccolo Levriero Italiano “Oh My God Dei Raggi Di Luna” frutto delle nostra ormai ventennale collaborazione e amicizia. È stato come vivere un sogno e auguriamo questa esperienza a tutte le persone che allevano una razza italiana. Se doveste dare dei consigli ad un giovane allevatore che volesse avvicinarsi a questa razza, cosa mettereste sulla bilancia? Purtroppo diversi allevatori di Piccoli Levrieri Italiani incominciano a fare i conti con l’età (compresi noi) e, purtroppo, non vediamo all’orizzonte persone appassionate, umili e con tanta voglia di imparare. Allevare vuol dire studiare lo standard di razza in tutte le sue sfaccettature con l’unico denominatore che è quello di metterlo in pratica. Detto ciò, la cosa che ci sentiamo di dire ai giovani allevatori, è quella di avere molta umiltà, costanza e spirito di dedizione. Non c’è nulla di scontato ma, sicuramente il grande lavoro e i sacrifici daranno alla fine i loro frutti. Perseveranza e tenacia anche se, magari, i primi risultati saranno scoraggianti! Ascoltare con attenzione i consigli degli allevatori più esperti (anche di altre razze,) per poi metterli in pratica. Dopo l’acquisto di un PLI non avere la presunzione di considerarsi degli esperti della razza e dei “consumati” allevatori! Noi dopo quasi 25 anni di allevamento non abbiamo mai smesso di ascoltare e d’imparare.
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Una razza che ispira grazia e affetto
Il bacio del Maltese Vezzeggiato dai poeti romani, continua a conquistare ammiratori. Il carattere, le cure, l‘alimentazione Sin da bambina ho vissuto con i cani, quelli che mio padre utilizzava per la caccia. Il mio primo cane: un Cocker. Un regalo importante al quale sono stata molto legata e del quale ho apprezzato le innumerevoli doti di compagno e che mi ha fatto apprendere tutto quanto può fare un cane per contribuire alla cultura dell’uomo. Circa quindici anni fa ecco il primo Maltese, che mi accompagnava nelle passeggiate sul viale di casa mia. Anni dopo, ispirata dall’eleganza di questa razza, ho deciso di accingermi ad affrontarne l’allevamento, che fin dalle prime cucciolate ho vissuto con grande passione, ma anche con notevole impegno spinta a curarne tipo e salute, a dimostrazione che il Maltese può essere il compagno di tutti. Il Maltese, il cui nome in tutto il mondo è “Bichon Maltese” appartiene al gruppo dei Bichon (Bichon Maltese, Bichon Havanese, Bichon à poil frisé, Bichon Bolognese e il cugino Coton de Tuléar). Molto antiche e vaghe sono le origini di questo Bichon. È difficile individuarne con certezza il Paese di origine. Il suo nome farebbe pensare a Malta, ma non è così semplice. Numerosissime sono le testimonianze. Già
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ai tempi di Aristotele, un cane con caratteristiche molto simili a quelle del Maltese di oggi, veniva indicato col nome di “Melitense” riferendosi a Melita, antico nome dell’isola di Malta. In seguito , il noto storico greco Strabone (63 a.c.-19 d.C.), chiamò “Melitensis” dei piccoli cani con pelo lungo e bianco che da Melita, centro costiero della Sicilia Orientale, venivano esportati in tutto il mondo per la loro eleganza e la loro straordinaria bellezza. Non trascuriamo che anche sulla Costa Ionica è presente un riferimento a Malta: Melito Porto Salvo. Potrebbe avere ulteriore riferimento alla denominazione della razza. Altri sostengono che Melitene, una piccola città dell’Asia minore, avrebbe dato i natali al Maltese. Altri ancora indicano Melitea, antica città della Tessaglia, quale città di origine. Alcuni studiosi, tra cui il notissimo Piero Scanziani, collocherebbero le origini del Maltese nell’isola di Meleda, (anticamente chiamata Melite) al largo delle coste della Dalmazia ove esisterebbero tracce di questi cani sin dal 500 a.C. Sono testimonianze che descrivono piccoli cani bianchi dal pelo fluente che accompagnavano le signore eleganti, come accenna anche il filosofo ateniese Timone nel V sec. a.C.
Mi pare doveroso ricordare che successivamente alla seconda guerra mondiale, che aveva segnato il decadimento di tante razze italiane, la signora Nadya Colombo di Varese - titolare dell’affisso “Electa”- si impegnò nell’allevamento del Maltese con sacrificio e capacità, conseguendo risultati di grande rilievo . In quegli anni le razze da compagnia venivano denominate “razze di lusso”. Attualmente, il Maltese viene allevato ed è molto diffuso sia in America che nei Paesi asiatici, oltre che in Europa. Le citazioni storiche si esauriscono con l’assunto del Cajus, noto studioso del XVI sec, che attribuisce all’isola di Malta la paternità di questi piccoli cani. Da queste numerose testimonianze storiche è evidente che in tutto il bacino mediterraneo sia presente, ed apprezzata da tempi antichissimi, una razza di cani a pelo lungo e bianco, di piccola taglia, ad esclusivo appannaggio dei nobili. Il Maltese, anche se non inconfutabilmente nato nell’isola di Malta, ha trovato in questa la sua denominazione ufficiale. I cani di razza Maltese sono stati riconosciuti come appartenenti all’Italia in virtù del voto unanime espresso dai rappresentanti dei Paesi partecipanti all’Assemblea
i nostri
Cani
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Anno 59 num. novembre 2013
Generale della Federazione Cinologica Internazionale svoltasi a Interlaken nei giorni 20 e 21 settembre 1954. Nel 1955 il testo ufficiale dello Standard venne presentato in edizione dal Prof. Giuseppe Solaro, che lo elaborò con la grande competenza che tutti gli hanno riconosciuto. Nel nostro Paese, la razza è tutelata dal Club del Bolognese e Maltese.
PICCOLO E DI CARATTERE Il Maltese coniuga con la sua piccola taglia un ottimo carattere. Intelligente, allegro, simpatico, agile. Sa essere estremamente affettuoso ed è un gradevolissimo amico con cui condividere la propria casa. Pronto e reattivo, all’occorrenza anche ottimo guardiano della proprietà.
IL MALTESE VESTITO DI SETA “Più birichina del passero di Catullo, più carezzevole di tutte le fanciulle, più preziosa delle pietre indiane, più pura del bacio di una colomba”. Così Marco Valerio Marziale, poeta del primo secolo d.C. descrive la cagnetta Issa (con tutta probabilità una Maltese) di proprietà del governatore di Malta. Properzio racconta che Aretusa in una lettera al marito, da lungo tempo assente, scrivesse: “Non amo più che la voce addolorata della mia Glucide: la deliziosa bestiola occupa ormai il tuo posto accanto a me”. Glucide era un cane Maltese.
evidentemente, ad un impegno non paragonabile alle operazioni di toelettatura .
L’ASPETTO MORFOLOGICO Senza addentrarci nelle caratteristiche tecniche della razza, mi sembra opportuno evidenziare i suoi aspetti più salienti. Linee e profili: la lunghezza del muso rappre-
senta i 4/11 della lunghezza totale delle testa. Per quanto riguarda il tronco va ricordato che ad ogni cm di altezza al garrese corrispondono cm. 1,38 di lunghezza del tronco. Si tratta, quindi, di un cane “lungo”. L’altezza al garrese è, per i maschi da 21 a 25 cm, per le femmine da 20 a 23 cm. Caratteristica è la sua andatura, che consiste in corte e rapidissime battute degli
È molto indicato per la vita in appartamento ed in famiglia. L’appartamento è il suo regno, in cui vive senza creare alcun problema e facendosi ammirare per la sua bellezza dagli ospiti, ai quali dimostra in ogni occasione la propria regale fierezza. Non bisogna però farsi trarre in inganno dal suo sguardo dolce e dal candido mantello . Sempre vigile, avviserà prontamente il padrone quando dovesse sospettare qualsiasi intrusione di estranei. In questi casi, nonostante le ridotte dimensioni non esiterà ad imporsi ai malintenzionati che avessero “osato” violare il suo territorio. È un cane robusto, senza grosse esigenze se non quella che riguarda la tenuta dello splendido mantello, salvo che venga scelto di mantenerlo come “pet”, condizione che permette una minore lunghezza legata,
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arti , tale da dare l’impressione che il cane cammini “sui rulli”. Il movimento da “Pechinese” è ritenuto da squalifica. Il manto è definito “molto denso, lucido, brillante, pesante, lunghissimo”. La sua tessitura è setacea. Nel Maltese manca il sottopelo. La pelle è in parte pigmentata di chiazze scure, color vinaccia, ed il pigmento delle mucose e delle sclerose deve essere nero, come pure i cuscinetti plantari. Le unghie, se non nere, almeno scure. Per tutto ciò, e per quanto qui non citato, si deve fare riferimento allo Standard e rammentare la scala dei punti – il cui totale è di 150 - di cui ben 40 si riferiscono al pelo e al colore.
CUCCIOLI Una femmina di Maltese partorisce, mediamente, 3 cuccioli. Raramente 4 o 5. Alcune fattrici durante l’ultimo periodo di gestazione , ma soprattutto al momento del parto, necessitano di un conforto. Per molti aspetti i “maltesini” seguono, dalla nascita alla puberta’, le tappe di un qualsiasi altro cucciolo. Nei primi giorni di vita il sistema di termoregolazione non è ancora del tutto efficiente, per questo i neonati tendono a dormire uno accanto all’altro. I cuccioletti aprono gli occhi a circa 10 gg e la pigmentazione dovrebbe intensificarsi giorno per
giorno. Intorno ai 20 giorni, vista, olfatto e udito sono perfettamente funzionanti .Più tardi si assiste ad un’altra, importante, novità: i cuccioli individuano un’area precisa dove sporcare, fatto questo che renderà indubbiamente più semplice la loro abitudine ad adattarsi alla vita in famiglia. Dalle quattro alle dodici settimane l’esposizione agli stimoli ambientali e sociali saranno responsabili del loro comportamento da adulti. Il cucciolo esplora il territorio, socializza con i fratelli e si stabiliscono le prime gerarchi. Inoltre si affina il linguaggio corporeo. Tra la decima e la dodicesima settimana di vita arriva il momento in cui il “maltesino” può iniziare il rapporto col suo nuovo proprietario. L’educazione alla vita in famiglia non pone particolari problemi. Imparerà in fretta dove sporcare, così come quello che gli è permesso e quello che non lo è. Il Maltese, se da esposizione, sin da cucciolo deve adattarsi agli impegnativi trattamenti indispensabili alla sua regale bellezza. Infine, il periodo adolescenziale è caratterizzato da una crescita corporea sorprendente che, verso l’anno porterà il cane ad avere l’aspetto adulto ed il suo temperamento sarà definito.
MANTELLO È raro ammirare il Maltese in tutto il suo splendore, se non nelle esposizioni di bellezza. La toelettatura, per un “pet”, non necessita di bagni frequenti nè di attenzioni particolari perché normalmente il pelo, per praticità, viene tenuto abbastanza corto, offrendo a chiunque l’opportunità di una facile gestione. Al contrario, il Maltese da esposizione viene regolarmente lavato una o due volte a settimana. Tutto il pelo, dalla testa alla coda, compresi i baffi, deve essere raccolto a ciocche in apposite cartine, per non sciuparne le doti di tipicità e mantenere intatta la “mantellina di seta”.
ALIMENTAZIONE Da oltre vent’anni l’alimentazione industriale a base di cibo secco viene preferita all’alimento fresco. Anche per questa razza è possibile trovare in commercio diversi tipi di alimenti secchi, di ottima qualità. Questi, oltre alla completezza dei componenti, offrono il vantaggio di rendere più facile il mantenimento delle condizioni della barba e dei baffi rispettando il candore del pelo. Barbara Vezzani
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In duecento da 16 Paesi nell’Algarve portoghese
Riporto in acqua, foto Silke Hollje-Schumacher
Il Cao de Agua nel suo meeting
Le caratteristiche e il rilancio della razza. Le simulazioni dell’istruttore Maurizio Basciu Dove si sarebbe potuto svolgere il 1° Meeting internazionale della razza Cao De Agua se non nella bellissima cornice delle spiagge dell’Algarve, luogo che ha visto l’origine di questa razza nonché il suo sviluppo e lavoro a bordo delle barche di pescatori ? Cinque intense giornate che, da un’idea di Carla Molinari, presidente del Club Portoghese di Canicultura, nonché ex allevatrice di Cao de Agua e Presidente del Club portoghese di razza, hanno riunito più di 200 persone, provenienti da 16 Paesi i cui partecipanti erano Presidenti di Club Specializzati e allevatori, per approfondire tutti gli aspetti inerenti alla razza, sotto il significativo titolo di “Cao de agua portugues: one breed one dog”. Nella spiaggia “Do Barril” a Tavira si è potuto assistere il primo giorno alle gare di Water Trial di livello 1, che (su 13 partecipanti) ha visto vincitore lo Svedese Henrick Andersson. Benissimo i Cao italiani: Brezza do Lusiadas, conduttore Isabella Longo, ha ottenuto il 2° posto ed ha eseguito la sua prova alla perfezione strappando ai giudici 60 punti su 60. È stato necessario l’intervento degli stessi per assegnare il punto di differenza a loro disposizione per determinare il vincitore. 4° piazzamento per Celso do Lusiadas condotto da Loris Boninsegna che ha anch’esso ottenuto la sua prima firma nel Campionato portoghese. Ma una doverosa menzione va fatta anche agli altri binomi italiani: Bea da Lusiadas con Laura Fodri, Cherry do Lusiadas con Rui Duarte Moura e Chaco
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do Lusiadas con Fernando Gargantini, perché si sono preparati con professionalità per affrontare una prova di un brevetto che da noi è ancora in fase di partenza. Il secondo giorno, affascinanti sono state le dimostrazioni degli istruttori portoghesi per quanto riguarda gli esercizi di Water Trial di livello II e III, con alcuni soggetti veramente eccezionali nel recupero degli oggetti sommersi e nel riporto / apporto degli oggetti da terra alla barca. Sembrava proprio di essere tornati indietro nel tempo e di vedere i vecchi Cao lavorare tra un peschereccio e l’altro (come in effetti è l’origine degli esercizi di Water Trial). Per dare un’idea della difficoltà delle prove di
III livello, vogliamo solo specificare che il recupero dell’oggetto sommerso avviene ad una profondità di circa 1,5 metri, con l’aggravante, sia per il cane che per l’oggetto stesso, del movimento della corrente in basso e delle onde in superficie. A seguire, il Team di salvataggio del Cao De Agua Club Italia, capeggiata dall’istruttore cinofilo ENCI / SICS Maurizio Basciu, ha eseguito alla perfezione una serie di simulazioni di salvataggio di persone in mare e di imbarcazioni alla deriva, particolarmente apprezzate dal numerosissimo pubblico presente e che hanno messo il Club italiano in particolare evidenza per quanto riguarda l’impegno nel portare
Da sinistra: Maurizio Basciu con Zapata Emiliano do Lusiadas, Fabiana Bazzani, presidente Cao de Agua Club Italia, i figuranti Cristian Rais e Roberto Frangiacomo e Liana Carlon con Barco do Lusiadas. Seduta, Antonia Zappaterra con Brigitta do Lusiadas
Zapata Emiliano do Lusiadas Foto Arthur O. Henriksen Golden Water Kennel
avanti una razza non solo di bellezza ma anche di lavoro, quale è fin dalle origini il Cao. Complimenti quindi ai componenti della nostra squadra: Emiliano Zapata do Lusiadas con Maurizio Basciu, Barco do Lusiadas con Liana Carlon, Brigitta do Lusiadas con Antonia Zappaterra e ai figuranti Cristian Rais e Roberto Fragiacomo. Anche il pomeriggio, dedicato al tema dell’utilizzo del Cao nel lavoro, ha visto fra i protagonisti l’eccellente relazione presentata dal Club e preparata da Maurizio Basciu che, oltre a far conoscere il lavoro che viene fatto in Italia per il salvataggio in mare, a partire dalla selezione e scelta del cucciolo, fino al suo addestramento completo, ha spiegato il nuovo progetto che da un anno si sta svolgendo nel nostro Paese: lo Swimming Partner, che prevede l’utilizzo del cane per l’aiuto in mare a persone con disabilità. Molto partecipe il pubblico al vedere il filmato di Zappy che permette ad un ragazzo focomelico di nuotare nelle acque della Sardegna! Altri due giorni di convegno e molti i temi interessanti. Si è parlato di origini e sviluppo della razza, non solo in Portogallo, ma anche nei Paesi del Nord Europa e nei Paesi oltreoceano dove si trovano oggi numerosi e importanti allevamenti. Si è discusso in modo approfondito di argomenti come la morfologia, il mantello, la genetica nei colori dello stesso, nonché lo standard e le sue differenze nella stesura europea rispetto a quella americana. Gran finale con l’Esposizione Monografica di bellezza di domenica, che nemmeno la
pioggia ha rovinato, tanto era l’entusiasmo dei giudici e degli allevatori / espositori presenti con oltre cinquanta soggetti. I Cao italiani si sono distinti con i seguenti piazzamenti: Classe campioni maschi 5° posto per Chaco do Lusiadas Classe libera maschi 4° posto per Celso do Lusiadas Classe libera femmine 5° posto per Brezza do Lusiadas Classe puppy femmine 3° posto per Amber
Eyes Magic Amusing Follow Me. Un’esperienza bellissima, che ci ha arricchiti di conoscenza sulla razza e per la quale siamo molto riconoscenti al Club Portugues de Canicultura che ci ha invitato e che ci ha dato un posto di rilievo tra i congressisti per descrivere e far operativamente vedere i risultati del lungo lavoro che in Italia è stato fatto ad oggi e al quale continueremo a dedicarci con rinnovato entusiasmo. Antonia Zappaterra
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A Versoix nel Canton di Ginevra i Campionati Europei di Racing
“Fifa”, la freccia tricolore
Il Piccolo Levriero Italiano di Stefano Torno vince in rimonta e agguanta il titolo mettendo il “tartufo” davanti a tutti i concorrenti. 3° posto per Adelchi Romeo
CHAMPION D’EUROPE
Fifablu del Buffone detta Fifa con Stefano Torno
Questa volta è toccato alla Svizzera l’organizzazione del Campionato Europeo di Racing il 7-8 settembre, con la novità della misurazione degli Whippet e dei Piccoli Levrieri Italiani. I numeri sono impressionanti: 13 razze alla partenza - 159 cani iscritti il sabato per 103 gare - 193 cani iscritti la domenica per 115 gare - 1000 persone presenti - 13 Paesi partecipanti. L’incarico dell’ENCI affidatomi come Chef
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d’Equipe mi onora, il compito è arduo ma la rappresentativa azzurra è formidabile. Difficile descrivere il colpo d’occhio della pista al mio arrivo. Sulla destra si stendeva un campeggio di dimensioni epiche, dove centinaia di camper, roulotte o tende formavano un accampamento brulicante di persone come formiche intorno al formicaio. La pista, in perfette condizioni, “off limits” per chiunque e intorno un viavai di gente, tutti con il sorriso sulle labbra. All’interno di questo caravanserraglio, per ogni dove spuntavano levrieri: uno spettacolo! Gli addetti ai lavori erano volontari di tutti i Paesi partecipanti, uniti dalla passione, senza campanilismi con il solo obiettivo di eccellere nell’organizzazione. Venerdì, alla prima sessione di misurazioni, i nostri Whippet e Piccoli Levrieri Italiani (PLI) risultano tutti in taglia. Nel tardo pomeriggio inizia la cerimonia di apertura del Campionato. Non vi nascondo che portare la bandiera tricolore è stato emozionante anche per uno freddo e navigato come me; infatti la mia prima partecipazione al Campionato risale al lontano 1987... La sera i nostri connazionali si ritrovano tutti a cena in armonia e con la palpabile speranza che ci potrebbero essere i presupposti per un meritato podio dei nostri portacolori. Sabato, nessun italiano in gara. Solcano la pista sui 480 mt. Afgani, Saluki, Borzoi, Deerhound, Irish wolfhound, Pharaon hound, Sloughi, Galgo ed Azawakh. Terminate le finali inizia la gogna della seconda sessione di misurazione e, purtroppo, due nostri PLI non riescono ad essere ammessi alle gare dell’indomani. Arriva la domenica. Oggi non si scherza, corriamo per l’Italia, sentiamo profumo di podio, vogliamo primeggiare. Gareggiano Greyhound, Magyar Agar, Whippet e Piccoli Levrieri Italiani. Negli Whippet, con una gestione molto oculata delle batterie, il prode guerriero Adelchi Guniforte di Dario Berra, con una
semifinale al cardiopalma si conquista uno storico accesso alla finale nella quale otterrà un sesto meritatissimo posto. Nei PLI maschi un vero outsider, appena alla sua terza gara, il giovin virgulto Adelchi Romeo di Elena Melis entra in finale. Una gara in rimonta, dove vende cara la pelle e si classifica terzo: l’Italia è sul podio! Nelle femmine abbiamo una chance formidabile, la piccola Fifablu del Buffone (detta Fifa) di Stefano Torno accede alla finale con il miglior tempo assoluto; mi dico: ci siamo! Un silenzio irreale si espande intorno alla pista, sembra quasi che nessuno respiri. Partenza! Impietrito, mi rendo conto che la Fifa, con una partenza incredibilmente maldestra, è inesorabilmente sesta, cioè ultima; mi metto le mani nei capelli, non ci posso credere! Esce dalla prima curva ancora in fondo, sembra tutto perduto, quando accade l’incredibile. Fifa abbassa la testa, radente il manto erboso, si distende in maniera prodigiosa, mette in moto le poderose cosce e, metro dopo metro, comincia una rimonta pazzesca. Quinta, mancano 200 metri all’arrivo, quarta, ne mancano 150, terza mancano 100 metri, seconda mancano 50 metri. Il tempo si ferma, vedo gli ultimi 20 inesorabili metri al rallentatore, la Fifa stringe i denti e sul filo di lana, con un’accelerazione paragonabile solo ad Usain Bolt, mette il tartufo davanti a tutti. L’Italia è Campione d’Europa! Adesso è una bolgia incredibile, impossibile descrivere le sensazioni, urla di giubilo, abbracci, applausi. Stefano, con il tricolore al collo, prende amorevolmente la sua Fifa e la piazza sul gradino più alto. Il Presidente del Comité du Levrier, complimentandosi, appoggia delicatamente la mitica mantellina celeste del vincitore sulla groppa della straordinaria Fifa. Da quel momento in poi è festa grande e sentire la banda municipale che intona l’inno italiano è stata un’ emozione fantastica! Mario Rocchi
CAC
XXXVII ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CANINA
CACIB
BIELLA 18-19 GENNAIO 2014 GRUPPO CINOFILO BIELLESE
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CINOGNOSTICA - Mesocefalo o Brachicefalo?
Dogo. Lo standard e la testa L’appassionante controversia sulle misure del cranio ed un presunto errore dell’inventore della razza Il primo Standard FCI del 31/07/1973, che era in buona sostanza lo standard originario del Dogo Argentino, redatto dal creatore della razza, il dr. Antonio Nores Martines, e pubblicato per la prima volta nella rivista Diana nel Novembre del 1947, classificava, nella descrizione etnica della razza, la testa del Dogo come mesocefala. Facciamo un passo indietro. La cinognostica europea, che deriva in grossa parte dalla scuola francese e affonda le sue radici nel Megnin, Dechambre, Cornevin, Herout e Luquet, classifica le teste canine, riguardo il tipo morfologico, come: dolicocefale, mesocefale o brachicefale. Questa classificazione mette in relazione la larghezza della testa con la sua lunghezza totale. La larghezza è misurata nel suo punto di massimo sviluppo, e cioè traguarda la distanza tra i margini esterni delle due arcate zigomatiche. La lunghezza invece è misurata dal margine supero an-
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teriore del tartufo all’apofisi dell’osso occipitale. Da questo rapporto, larghezza/lunghezza x 100, deriva un indice. Quando quest’indice è prossimo a 50 la testa è classificata come mesocefala, quando è inferiore è classificata come dolicocefala, mentre se è superiore a 50 viene detta brachicefala. In buona sostanza nel mesocefalo, la larghezza della testa, per essere classificata in questo tipo morfologico, è richiesta pari alla metà della sua lunghezza totale. Il vecchio standard abbiamo ricordato che classificava la testa come mesocefala. Secondo la nostra cinognostica, la sua larghezza dovrebbe essere quindi pari alla metà della lunghezza totale della stessa! Ma non è così nella realtà, in quanto è evidente, a qualsiasi occhio allenato, che lo sviluppo dei diametri trasversi della testa del Dogo supera la metà della sua lunghezza totale. Ed allora da dove deriva tale
equivoco e non corrispondenza con la realtà? Il Dr. Antonio Nores Martines, che tanto geniale fu, insieme al fratello Agustin, ad inventare questa razza, non era un cinognosta, ma un medico e pertanto la sua classificazione non teneva conto della scuola francese dell’inizio del secolo scorso. Queste erano classificazioni sue personali, che venivano dalla sua formazione in medicina umana, e pertanto, alla luce delle sue convinzioni e studi, egli fece delle sue proprie classificazioni, che non avevano nulla a che fare con quelle che noi riteniamo di riferimento. Il Nores Martines nella sua personale classificazione divideva le teste in dolicocefale, mesocefale o brachicefale secondo un altro criterio, e cioè riguardo al rapporto di lunghezza che il muso ha rispetto alla lunghezza del cranio. Non metteva in relazione la larghezza della testa, con la sua
Il dr. Antonio Nores Martines, creatore della razza
lunghezza, ma metteva in relazione due lunghezze tra loro: quella del cranio, con quella del muso. Secondo lo stesso, quindi, un cane si classificava mesocefalo se ha il muso della stessa lunghezza del cranio. Se questo è più lungo è un dolicocefalo, mentre se più corto brachicefalo. La larghezza della testa non veniva dallo stesso tenuta in considerazione per questa sua classificazione. Per farla breve,” mesocefalo” e “cranio della stessa lunghezza del muso”, erano dallo lo stesso intesi come sinonimi. Tutto ciò e ben spiegato, con foto a corredo, nel libro “El Dogo Argentino” del fratello Agustin, dove egli scriveva testualmente: a) Tipo Dolicocèfalo, son aquellos en los cuales la longitud del macizo òseofacial es mayor que la longitud del craneo. b) Tipo Braquicèfalo que es el contrario que el anterior, es decir, que la longitud del macizo òseo-facial es menor que la longitud del craneo. c) Tipo Mesocèfalico, en las que ambas las medidas son praticamente iguales. Tale misurazione, per completezza di informazione, veniva dallo stesso medico effettuata sulla base scheletrica e non sulle sovrastrutture cartilaginee. Da questo modo diverso di misurare il rapporto di lunghezza tra cranio e muso deriva un altro fraintendimento dello standard, e più precisamente il raccomandare
Cráneo de Dogo Argentino visto de frente. A.O.E. línea qe une la apófisis orbitaria externa del frontal. Está a igual distancia de O (Occipucio) que de B.A. (Borde alveolar).
un rapporto di 1:1 tra cranio e muso. Questo prescrivere un esatto rapporto di 1:1 tra cranio e muso ha origine proprio da un diverso rilevo dei punti di repere, e mi spiego meglio di seguito. La lunghezza del muso, dal punto di vista cinognostico, è data dalla misura dello stesso, nel senso longitudinale, dal margine supero anteriore del tartufo al centro della linea fronto-facciale, che altro non è che quella linea immaginaria che unisce gli angoli nasali degli occhi. Nel disegno tratto dal libro di Agustin Nores Martines la linea di demarcazione tra la regione del muso e quella del cranio è tracciata come una retta immaginaria passante per i due processi temporali dell’osso frontale. Ad onore del vero anche lo standard originale scritto dai Nores Martines nel 1929 e approvato dalla FCI in data 31/07/1973 citava testualmente: “la linea che unisce le due apofisi orbitali dell’osso frontale è alla stessa distanza dall’occipite e dal bordo alveolare del mascellare superiore”. Come punto di repere orale della testa veniva quindi preso il bordo alveolare del mascellare superiore, invece del margine supero anteriore del tartufo. La linea di demarcazione tra cranio e muso era tracciata come una retta che univa le apofisi dell’osso frontale, piuttosto che la linea fronto-facciale, che è la retta che unisce gli angoli nasali dell’occhio. Uguale era invece il punto di repere aborale della testa,e cioè l’apofisi dell’osso occipitale. Naturalmente misurando secondo la nostra cinognostica si hanno delle misurazioni differenti. Il rapporto di lunghezza tra cranio e muso che rappresenta in maniera più corrispondente la realtà, e secondo il nostro modo di misurare, è quello di un muso leggermente più corto del cranio. Attenzione comunque a musi corti in quanto non dobbiamo dimenticare assolutamente la funzione per cui è stata creata la razza. La funzione fa organo. Il Dogo Argentino deve avere un muso da olfattivo tale da presentare una canna nasale ben lunga, in maniera tale da favorire la captazione degli odori. Purtroppo nella vita per capirsi con cer-
tezza bisogna parlare la stessa lingua e fino a che non si riuscirà a trovare con la madre patria della razza un parlare cinognostico comune, fraintendimenti di questo tipo non saranno mai risolti. Il nuovo standard del 10/11/2011, da poco in vigore e da me tradotto nella versione ufficiale, continua a definire, nelle proporzioni importanti, la testa del Dogo come: “Mesocefalo, il muso deve avere la stessa lunghezza del cranio.” Vero è che ricorda nuovamente, in un secondo passaggio, i differenti punti di repere, ma sarebbe stato auspicabile che il redattore si fosse invece uniformato alla nostra moderna classificazione cinognostica. Nella mia funzione di traduttore ho dovuto limitare il mio lavoro ad una attenta trasposizione in italiano che fosse letterale, non avendo possibilità di fare una traduzione analogica in linea con i principi della nostra cinotecnia. Il Dogo Argentino, da numerose misurazioni da me effettuate in tanti anni, integrate da quelle rilevare per conto del Club in un importante raduno di razza anni addietro, risulta avere un indice cefalico prossimo a 60 (leggermente inferiore nelle femmine), e cioè la larghezza della testa è circa il 60% della sua lunghezza totale. Secondo la nostra moderna classificazione il Dogo Argentino è quindi decisamente un brachicefalo, non rientrando nemmeno nella zona di confluenza proposta dallo Scagni. Pertanto le definizioni: “Dogo Argentino mesocefalo” e “muso della stessa lunghezza del cranio” erano, e rimangono, terminologicamente errate, inducendo in confusione l’appassionato o lo studioso, che le considerano attendibili, senza conoscere la storia della razza. I fratelli Nores Martines furono geniali nell’inventare e selezionare questa razza giunta a noi come un dono prezioso, altrettanto geniali avrebbero potuto essere i redattori dei due standard successivi per renderla comprensibile nella descrizione etnica, seguendo i dettami della nostra cinognostica, piuttosto che restare imbrigliati nella descrizione “originaria” del medico argentino. Massimo Inzoli
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A Torino
Martina e il suo Rottweiler Lei 10 lui 5 anni, insieme negli applausi Sabato 6 luglio 2013, presso il padiglione espositivo dell’Oval Lingotto di Torino, abbiamo avuto il piacere di assistere ad una dimostrazione riguardante docilità ed obbedienza da parte di un Rottweiler, maschio di cinque anni d’età di nome Raul, condotto da Martina Palummieri, una brava conduttrice di dieci anni. Martina con Raul ha eseguito alcuni esercizi inerenti alle prove di utilità e difesa. All’evento erano presenti il presidente del Rottweiler Club Italiano Francesco Biondolillo, il presidente del Gruppo Cinofilo Torinese l’avv. Clemente Grosso, organizzatore dell’evento, oltre ad alcuni giudici e rappresentanze pubbliche di Torino, in quanto era in piena fase di svolgimento l’Expo Internazionale Città di Vercelli. Graditissima la presenza di emittenti televisive nazionali, oltre a numerosi fotografi. La presentazione degli esercizi ha avuto luogo sul ring d’onore dell’Expò, con la partecipazione del presentatore Marco Berry, il quale dopo avere simpaticamente intervistato Martina, ha informato il pubblico di una raccolta fondi, l’utile della quale verrà devoluto alla associazione umanitaria Marco Berry Onlus, per contribuire alla realizzazione di un ospedale pediatrico in Somalia: www.dogsforchildren. org Emozionante infine l’incontro sul ring d’onore tra Martina e Raul con i giovanissimi allievi di una scuola di judo, i quali hanno partecipato attivamente all’incontro. Martina ha condotto con maestria ed eleganza il Rottweiler Raul al centro di piccoli gruppi composti dai giovanissimi atleti, svolgendo semplici esercizi con loro.
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Al termine dell’esibizione Francesco Biondolillo e Clemente Grosso hanno ringraziato Martina per la partecipazione, complimentandosi per capacità dimostrata nel condurre Raul. A Martina è stata consegnata la tessera di “socio onorario “del Rottweiler Club Italiano come tangibile riconoscenza per il lavoro svolto con dedizione nonostante la giovanissima età. Per noi spettatori è stato uno spettacolo bellissimo a vedersi, ma osservando con più attenzione, il nostro desiderio, e perché no, la nostra speranza, è che tutto questo sia utile nel trasmettere un semplice mesAl centro Martina con Raul. Alla sua destra Francesco Biondolillo e a sinistra Marco Berry
saggio: occorre assolutamente che le persone all’interno della cinofilia non si interessino esclusivamente di expo o di prove di lavoro, ma per fare in modo che ci sia un futuro più sereno, sia per noi che per i nostri amici a quattro zampe,occorre insistere sulla necessità di fare conoscere a tutti la vera cultura cinofila. Con il nostro impegno e con il fondamentale supporto degli enti competenti ci auguriamo di cuore che ciò avvenga al più presto. La speranza è che incontri di questo tipo possano avere un seguito. Anna Pasqualetto e Raffaele Bruno
GRUPPO CINOFILO MILANESE GRUPPO CINOFILO SEDRIANESE
11 e 12 GENNAIO 2014 FIERA MILANO RHO PAD. 22-24
SABATO 11 GENNAIO 2014 1º ESPOSIZIONE NAZIONALE CAC RADUNI CIRN - RETRIEVER’S - COLLIES SCHNAUZERS - BASSOTTI
DOMENICA 12 GENNAIO 2014 49º ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI MILANO CACIB TITOLO VALIDO PER IL CRUFTS 2015
MOSTRE SPECIALI: pastore tedesco - shapendoes - terrier nero russo - boxer - alani shar pei - yorkshire terrier - spitz tedesco - pointer - setters - bracco italiano - lagotto drahthaar - maltese - bolognese - levriero afgano - piccolo levriero italiano - bovari
CONCORSO JUNIOR HANDLER E FINALE 2013 PROVE DI AGILITY cac caciag - CAMPIONATO ASSOLUTO ENCI Agility jumping 1 - jumping 2 - jumping 3
CAE 1 - Controllo Affidabilità Equilibrio psichico per cani e “padroni buoni Cittadini” Il programma, la giuria, le informazioni, modulo di iscrizione e modalità di pagamento:
www.gruppocinofilomilanese.it - www.bremadog.it - www.enci.it Le iscrizioni si ricevono on line sul sito di www.bremadog.it Oppure al Gruppo Cinofilo Milanese – Viale Premuda 21 – 20129 Milano fax 0276015892 – tel. 0276008814 – info@gruppocinofilomilanese.it
Il Campionato del Mondo IPO
La nazionale italiana
Azzurri bravi e sfortunati Si distingue Giorgini nell’individuale, si piazzano tutti gli altri In un piccolo paesino della Repubblica Ceca, dal 18 al 22 settembre si è svolto il Campionato del mondo IPO 2013. Roudnice nad Laben, 40 km a nord di Praga, piccola cittadina di campagna, ha fatto da sfondo a questa edizione dei Campionati mondiali, i quali hanno rivisto sul gradino più alto del podio, dopo 16 anni, un pastore tedesco (a pari merito con un malinois!). La prima giornata di gara si apre con Trogu con Zar (Nelson) e Triglia con Blade (Quicky) che ci regalano due Eccellenti in A, aggiudicandosi entrambi 96 punti. E’ il turno del nostro “veterano” Leandro con PinkFloid, che con un grandioso 94 in B lascia ben sperare. La giornata si conclude con una prova non eccellente, ma buona, di Polverani con Brando che si portano a casa 85 punti in pista. I terreni erano ottimi ed uniformi, le piste ben tracciate, la differenza è stata fatta dalle segnalazione degli oggetti e dagli accertamenti. Il venerdì si apre con una delusione: dopo un eccelso inizio, durante il riporto con salto, Zar sbatte violentemente contro l’ostacolo ribaltandolo e facendo anch’egli una capriola in avanti; Trogu turbato si sposta dalla posizione base perdendo tutto
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l’esercizio; nel frattempo Zar si rialza, raccoglie il riporto e salta l’ostacolo atterrato. Il giudice chiede la ripetizione dell’esercizio dopo un controllo della buona salute del cane e questa volta tutto va per il meglio. L’accaduto porta ad una qualifica di 85 punti. Proseguendo la giornata, il nostro “piccolo” Onofrio in C si aggiudica un 84. La prova è notevole, ma perde punti sull’ultima vigilanza a causa di una rimboccata e del conseguente doppio comando. Tocca poi a Leandro che con Pink ci regala un ottimo 92 in fase C che inizia a fare ben sperare per la classifica finale. Ricordiamo anche la pista di Tamai con Babajaga che porta a casa 90 punti e concludiamo la giornata con un 75 in fase B di Paolo con Brando il quale, purtroppo, scappa sul dietrofront verso i salti, fa finta di sedersi e poi rimane in piedi, cammina sullo stay e per concludere non parte all’invio. Il sabato siamo in dirittura d’arrivo. I nostri azzurri Max e Zar in fase C perdono punti con una rimboccata sull’ultima vigilanza che li porta a 87 punti. A distanza di qualche ora Onofrio durante il salto si sposta dalla posizione base, perdendo il punteggio dedicato al riporto con salto, che sommato ad altre imperfezioni sullo
stay e sui riporti gli assegna 83 punti in B. In seguito le prove di Tamai e Babajaga che con qualche imprecisione in abbaio e accompagnamento da dietro si portano a casa 88 punti in C. A risollevare il morale ci pensa Brando con un guadagnato 93 in fase C, recuperando la prova del giorno precedente, nel mentre ci giunge il punteggio della pista: Leandro conquista 93 in A. Concludiamo la domenica mattina con Massimo e Babajaga che in obbedienza portano a casa 80 punti. Il resoconto finale è: Giorgini con un ottimo 15° posto individuale, seguito in ordine da Trogu al 48°, Triglia 67°, Tamai 79° e Polverani 94°su 126 cani presentati. Un grande saluto e doveroso grazie al nostro selezionatore Bruno Piccinelli di cui ricordiamo i successi, a partire dallo spettacolare 2010 con doppio podio individuale. Per concludere ringraziamo gli sponsor: main sponsor ENCI Royal Canin ed in seguito gli sponsor che hanno partecipato alla produzione della seconda divisa: GBF, Essegi, ACT, dei Ghermanti, Bric’s, Manifattura Vercellini, Working-dog e Grandi Ricami. Daniele Pozzi
GRUPPO CINOFILO FORLIVESE
CENTRO DI FORMAZIONE AUTORIZZATO ENCI
XLIV ESPOSIZIONE CANINA di FORLÌ INTERNAZIONALE
CORSO PER CONDUTTORE CINOFILO DI ESPOSIZIONE
CAC-CACIB
CORSO PER ADDESTRATORE CINOFILO
1-2 FEBBRAIO 2014 Fiera di Forlì
HANDLER
NOVEMBRE 2013
CLUSONE (BG) FEBBRAIO 2014
PERUGIA
Validi ai fini dell’iscrizione nel Registro Nazionale Programma e giuria saranno pubblicati su “I Nostri Cani” di dicembre e sono già disponibili sul sito del Gruppo Cinofilo Forlivese www.gruppocinofiloforlivese.it e su
www.miglioredirazzareport.it
Sono aperte le iscrizioni Contattare l’Accademia Europea di Cinologia: e-mail: info@accademiacinologia.it Cell. 346-5165600 - Fax: 0364-456700 Web: www.accademiacinologia.it
UN CUCCIOLO SOTTO L’ALBERO La vita di un cane dura circa 14 anni. Se avrai un cucciolo mentre frequenti la 1° elementare, potrebbe accompagnarti fino all’ingresso dell’Università. Un cucciolo ha bisogno di affetto, di essere educato, curato e ben nutrito. In cambio, ti vorrà bene: per sempre!
ENCI JUNIOR CLUB
Storia di Bibò che arrivò la notte di Natale Bibò arrivò a casa nostra la notte di Natale, era così piccolo, . La mamma 70 giorni di età, che pesava quanto 2 pacchi di zucchero lo aveva messo sotto l’albero con un fiocco rosso come collare. Per le vacanze di Pasqua, Bibò venne con noi in montagna: giocavamo in continuazione; mi aveva masticato un calzino e il mio giocattolo preferito ma gli volevo bene lo stesso. Arrivò l’estate e Bibò venne al mare con noi: gli piaceva nuotare o stare sotto l’ombrellone vicino alla ciotola dell’acqua quando il sole era alto nel cielo. Il Natale successivo, Bibò era così grande che non riuscivo più a prenderlo in braccio: 15 pacchi di zucchero erano troppi per un bambino di 6 anni! Adesso che frequento l’ultimo anno del Liceo, Bibò se ne sta sdraiato sul tappeto o sotto la mia scrivania e mi guarda mentre studio con i suoi occhioni buoni che sembrano voler dire: amici per sempre!
“DISEGNA IL TUO CANE PREFERITO” Rivolto a tutti i bambini di età inferiore ad anni 13. Promosso dall’ENCI JUNIOR CLUB “Disegna il tuo cane preferito”. Scegli la misura del foglio che vuoi. Spedisci il tuo disegno via posta tradizionale a: REDAZIONE ENCI - Disegna il tuo cane preferito - V.le Corsica, 20 - 20137 MILANO Spedisci il tuo disegno entro il 7 dicembre 2013 (data del timbro postale). Il disegno dovrà essere accompagnato dall’autorizzazione di un genitore e riportare i seguenti dati: nome, cognome, età e indirizzo dell’autore/ autrice del disegno. Nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico, mail di un genitore.
TUTTI I DISEGNI VERRANNO PUBBLICATI DALL’ENCI 31
CONOSCIAMO LE R
I BARBONI
COM’È FATTO: L’ASPETTO MORFOLOGICO
IL CARATTERE
Il Barbone è un cane “speciale”, può essere di 4 taglie GRANDE MOLE: al di sopra dei 45 fino ai 60 cm MEDIA MOLE: al di sopra dei 35 fino ai 45 cm NANO: al di sopra dei 28 fino ai 35 cm TOY: al di sopra dei 24 fino a 28 cm
STORIA DEI BARBONI
IL MANTELLO Il Barbone ha un pelo riccio, fine e lanoso I colori sono 6 e tutti monocolore, cioè senza macchie: Nero–Bianco–Marrone–Grigio–Albicocca–Rosso fulvo I COLORI SONO UGUALI PER TUTTE 4 LE TAGLIE Per mantenere in ordine il mantello è necessario tosarlo. I modelli della tosatura sono diversi: da esposizione, uniforme con il ciuffo sulla testa ed altre. È necessario che sia tosato da una persona esperta. I Barboni stanno “appena fuori dal quadrato”, cioè l’altezza dal garrese (spalla) a terra è di poco inferiore a quella della lunghezza della schiena. Hanno occhi a mandorla, scuri e orecchie lunghe ricoperte da pelo fine. Piedi piccoli quasi ovali. Coda con il “pon pon” in cima. 32
Il Barbone ha conservato in tutte le sue taglie un carattere particolarmente affettuoso, allegro e giocherellone. È un cane con un’intelligenza davvero straordinaria. Si affeziona alla casa e a tutte le persone che la abitano, specialmente ai bambini. È anche una brava sentinella nel segnalare la presenza di persone estranee. Agile e scattante è adatto all’agility dog.
coloralo come vuoi!
È una razza francese che in passato era impiegata nella caccia agli uccelli acquatici. Discende da un’altra razza francese, il Barbet molto famoso già nel 1793. Col passare del tempo per il suo aspetto grazioso e la sua particolare intelligenza diventò un eccellente “cane da compagnia”.
lunghezza altezza
ENCI JUNIOR CLUB
?
E RAZZE CANINE ? DOMANDINE
Se ci sono 4 taglie e 6 colori, quante sono le varietà dei Barboni? La Francia è la nazione d’origine dei Barboni: confina con l’Italia? Qual è la caratteristica del mantello dei Barboni? I Barboni erano addestrati per divertire i bambini al circo: vero o falso?
?
Le razze canine sono suddivise in 10 gruppi. I Barboni appartengono al Gruppo numero: …………………………........................................... • GRUPPO 1 • • • • • • • • •
CANI DA PASTORE E BOVARI (ESCLUSI BOVARI SVIZZERI) GRUPPO 2 CANI DI TIPO PINSCHER E SCHNAUZER - MOLOSSOIDI E CANI BOVARI SVIZZERI GRUPPO 3 TERRIER GRUPPO 4 BASSOTTI GRUPPO 5 CANI TIPO SPITZ E TIPO PRIMITIVO GRUPPO 6 SEGUGI E CANI PER PISTA DI SANGUE GRUPPO 7 CANI DA FERMA GRUPPO 8 CANI DA RIPORTO CANI DA CERCA CANI DA ACQUA GRUPPO 9 CANI DA COMPAGNIA GRUPPO 10 LEVRIERI
LE CURE
Il mantello ha bisogno di essere spazzolato tutti i giorni e lavato spesso. Ha una particolare caratteristica: non fa la muta e non lascia peli per casa. Le lunghe orecchie devono essere pulite di frequente anche dai peli che crescono all’interno. I Barboni sono ottimi cani da compagnia e d’appartamento. Hanno bisogno di movimento: tanto più sarà grande la taglia, tanto meglio si dovrà farli correre e giocare.
L’EDUCAZIONE
Il Barbone da piccolo è un batuffolo di pelo con due occhietti vivaci e furbi. Imparerà in fretta le regole della buona educazione. È un cane che ama correre, giocare e saltare. Basterà dedicargli un poco del nostro tempo, tutti i giorni, per ottenere buoni risultati.
INFO
Visita il sito www.enci.it troverai tutte le informazioni sulla razza. Potrai consultare lo Standard di razza (sul motore di ricerca interno al sito digita: standard Barboni) e leggere gli articoli pubblicati sulla rivista I Nostri Cani (clicca su archivio rivista). 33
CONOSCIAMO LE R
ENCI JUNIOR CLUB
HO QUATTROZAMPE E
LA DIFFERENZA TRA UN CANE DI RAZZA E UN CANE METICCIO
Si dice che un cane è di razza quando il suo aspetto morfologico, cioè com’è fatto il suo corpo, corrisponde al suo standard di razza che è un documento che descrive ogni forma del suo corpo: la lunghezza della schiena, la forma della testa, l’altezza, il peso e così via. I cuccioli che nascono da un maschio e una femmina della stessa razza, sono come i genitori. L’aspetto morfologico del cane meticcio è come l’arcobaleno: possiede molti colori e ha tantissime forme. Può essere grande, piccolo, grosso oppure magro, col pelo lungo o corto. È come un puzzle con tanti pezzi diversi che, alla fine, compongono un quadro. I cuccioli che nascono da “cani arcobaleno” molto spesso sono diversi dai genitori per colore e dimensione.
L’ABBANDONO DEI CANI È UN REATO
In Italia, molti cani vengono abbandonati sulle strade, specialmente d’estate. Persone senza cuore se ne sbarazzano come se fossero degli oggetti, non delle creature viventi. Un cane abbandonato ha poche possibilità di sopravvivere. Rischia di essere investito dalle auto, non riesce a trovare da mangiare è spaventato e non sa dove andare… Per fortuna, ci sono persone buone che li raccolgono e, se non possono tenerli, li portano al canile comunale o nei rifugi. Chi abbandona un cane infrange la legge perché commette un reato; se viene rintracciato deve pagare una multa salata e rischia di andare in prigione. Per poter rintracciare il padrone del cane, da molti anni è obbligatorio il microchip che viene inserito sotto la pelle del collo del cane attraverso una semplice iniezione. Con una lente elettronica il veterinario sarà in grado di leggere il codice e risalire al proprietario. 34
Mi chiamano bastardino, incrocio, cane fantasia, cane di razza incerta, cane arcobaleno… ma sono sempre un cane!!!
UN CANE PER LA STRADA
Se ti capiterà di incontrare un cane che vaga solo per la strada, non ti avvicinare, potrebbe essere spaventato e non capire le tue buone intenzioni. Il modo migliore di aiutarlo è chiamare i vigili urbani, oppure i carabinieri o la polizia stradale. Provvederanno loro a portarlo nel canile comunale, anche per evitare che finisca sotto alle auto. Lo stesso vale per i cani feriti sulla strada: le forze dell’ordine interverranno chiamando i veterinari che provvederanno a raccoglierli e curarli: lo dice la legge.
E RAZZE CANINE
E E ME NE VANTO!!!
ENCI JUNIOR CLUB
? DOMANDINE
I rifugi per cani da chi sono gestiti? ............................................................................................ I canili comunali da chi sono gestiti? ........................................................................................... I cani meticci sono solo di una taglia? ......................................................................................... Cosa devi fare se incontri un cane che vaga da solo per strada? ............................................. E se trovi un cane ferito, chi devi chiamare? ............................................................................... Con quale strumento si possono identificare i cani? ..................................................................
UN CANE ABBANDONATO
I cani che vivono nei canili comunali e nei rifugi, molto spesso sono meticci. Questi cani non si pagano, la gente li regala. E così, spesso accade che si prendano come se fossero una scatola di cioccolatini... senza pensare che un cane richiede impegno e non si può dimenticare a casa o in garage come fosse una bicicletta. Un cane ti darà molto affetto, ti sarà fedele per sempre, ti farà compagnia nei momenti allegri e in quelli tristi ma prima di adottarlo è necessario pensarci bene. Sono cani di tutti i tipi, cuccioli, adulti, anziani; di taglia grande o piccola; col pelo lungo o corto: c’è una grande scelta. Se invece scegli un cane di razza, attraverso lo standard conoscerai prima tutte le sue caratteristiche e le sue esigenze di vita.
IL CANILE PER CANI ABBANDONATI
In tutte le città ci sono canili comunali per i cani abbandonati. È il sindaco che deve occuparsi di loro facendo costruire recinti e ripari adatti ad accoglierli, dare cibo a sufficienza e cure quando si ammalano. In tutta Italia ci sono anche i “rifugi per cani abbandonati” che sono gestiti da volontari, persone che lavorano gratis per assistere e curare questi cani sfortunati.
INSIEME FACCIAMO SPORT
Ai cani piace molto giocare, correre, saltare, fare esercizi di abilità in nostra compagnia. Ci sono degli sport divertenti come l’agility dog oppure l’obedience o il disc dog (lancio del frisbee). Tutti i cani possono partecipare, sia meticci che di razza, certamente, devono essere educati e imparare tutte le regole di questi giochi divertenti. Sul sito www.enci.it si trovano tutti i regolamenti ufficiali e gli indirizzi dei campi di addestramento. Anche i bambini possono accedere a questi sport. Potresti divertirti anche tu ad insegnare al tuo cane piccoli esercizi di educazione come stare seduto, camminare al guinzaglio senza tirare, riportare la pallina e così via. 35
Il cane nella poesia
Cinofilia fa rima con amare
Una breve carrellata nell’universo dei poeti alla scoperta d’un amico comune. Levrieri o con i suoi zi n u n n ’A Gabriele D
“Ho gettato il verso nobile ai cani neri della prosa” Victor Hugo Il cane nella poesia diventa l’ombra lunga dei sentimenti buoni. Racconta vicende d’amore o di affetto, suscita pensieri devoti e dà voce ai rimpianti. Dice anche di vicende legate ad usuale quotidianità elevandole a significato per tutti. E dimostra quanto sia vera l’affermazione di Ralph Waldo Emnerson (1803-1882) “solo la poesia ispira la poesia”. Una convinzione che significa anche, ingrandita alla lente del cinofilo, che ben pochi altri animali riescono quanto il cane
A mia moglie Tu sei come una lunga cagna, che sempre tanta dolcezza ha negli occhi, e ferocia nel cuore. Ai tuoi piedi una santa sembra, che d’un fervore indomabile arda, e così ti riguarda come il suo Dio e Signore. Quando in casa o per via segue, a chi solo tenti avvicinarsi, i denti candidissimi scopre. Ed il suo amore soffre di gelosia. Umberto Saba
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a far scintillare i colori più belli dell’anima. Leggi… ed il pensiero si perde nel ritmo e si smarrisce nella magia delle parole a conferma di quanto ebbe a dire il grande Francesco De Santis (1817-1883) “ La poesia è la ragione messa in musica”. Proprio perché è l’arte di far collimare, per trasmettere un messaggio, sia il significato delle parole che il suono e quindi il ritmo che dà respiro frase. La musica infatti esiste se riesce a trasferire emozioni e stati d’animo in maniera più evocativa e potente della prosa. Ma la poesia, pur continuando ad essere espressione di sentimenti è mutata meravigliosamente nei secoli riflettendone le immagini come uno specchio semisegreto. Per i Romani era quantitativa, basata sull’alternanza tra sillabe lunghe e brevi: il metro più diffuso - proprio dell’epica - era l’esametro con una scansione a tempo. Poi dal Mille e dall’abbandono del latino, muta e si adegua ai costumi ma continua a dar
Qui giacciono i miei cani gli inutili miei cani, stupidi ed impudichi, novi sempre et antichi, fedeli et infedeli all’Ozio lor signore, non a me uom da nulla. Rosicchiano sotterra nel buio senza fine rodon gli ossi i lor ossi, non cessano di rodere i lor ossi vuotati di medulla et io potrei farne la fistola di Pan come di sette canne i’ potrei senza cera e senza lino farne il flauto di Pan se Pan è il tutto e se la morte è il tutto. Ogni uomo nella culla succia e sbava il suo dito ogni uomo seppellito è il cane del suo nulla. Gabriele D’Annunzio
voce ad un seminascosto orizzonte di sentimenti. Non sempre – ed è notazione d’obbligo - ha significato compiuto come la prosa. C’è infatti, se si legge o si ascolta, una parte che riguarda la comunicazione ed una che si rivolge alla sfera emotiva. Per questo la parola ha funzione di significato e suono, di contenuto informativo ed emotivo e quindi sintassi e ortografia possono variare (licenze poetiche) se opportuno per la comunicazione complessiva. Tutto questo per dire che, abbandonato il linguaggio aulico, la poesia non poteva non
i nostri
Cani
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Anno 59 num. novembre 2013
ispirarsi anche ai cani con una “comunicazione” valida per la gente senza riferimenti a razze e caratteristiche particolari. Ed è un altro aspetto, forse, a ben pensarci, il più suggestivo perché supera le razze eguagliandole in un simbolo meraviglioso. E lo dimostra una rapida carrellata nell’universo dei poeti. Dall’anarchico Pablo Neruda i cui versi venivano declamati nelle vie di Parigi al romano Trilussa che dice, sorridendo, probabi0li verità, al delicato Umberto Saba. E dopo di lui il geniale D’Annunzio ed il Nobel Eugenio Montale. E su tutti una frase, inaspettata e stupenda, di Giacomo Leopardi, il poeta senza cielo e senza speranza”. “La facoltà di compatire non è propria dell’ uomo. In casa mia v’era un cane che dal un balcone gettava del pane ad un altro cane sulla strada”. Rodolfo Grassi
ODE AL CANE Pablo Neruda
Il cane mi domanda e non rispondo. Salta, corre pei campi e mi domanda senza parlare e i suoi occhi sono due richieste umide, due fiamme liquide che interrogano e io non rispondo, non rispondo perché non so, non posso dir nulla. In campo aperto andiamo uomo e cane. Brillano le foglie come se qualcuno le avesse baciate a una a una, sorgono dal suolo tutte le arance a collocare piccoli planetari Z I OT T O I L su alberi rotondi O P E ER C AN Trilussa e poliziotto. come la notte, e verdi, n Can e noi, uomo e cane, andiamo benone! contrato u Jeri ho in me te va? - Dice: - sotto. a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio, Dico:- Co ro che vedo je do io! nella campagna cilena, Ogni lad a l’odore, caro m fra le limpide dita di settembre. d ..Li sento e ciò io!... h Il cane si ferma, c so a n r Co insegue le api, re o it rn ssato un fo bbato. a p salta l’acqua trepida, è e tr n u e r In quer m lo lo sa quant’ha rto odore? ascolta lontanissimi e so c che Dio cane: - Senti un latrati, ato....’ raffredd o ar o st S . ie .. h .. c o o N orina sopra un sasso, H to : a o tr tt n e o d c in ’ha e mi porta la punta del suo muso, Ma lui m ne poliziotto ch’ho questore. o m si Er Ca is st a me, come un regalo. re p o n lo faran
Lo scrittore cileno Pablo Neruda con il suo cane Chu Tzu un cow chow che lo accompagnò nel suo ultimo soggiorno sull’Isla Negra, era il 1973
Nei miei pri mi an e dal fondo ni abitavo al terzo p iano del viale di il cagn pitòsfo e a grandi etto Galiffa mi vedev ri salt a mi raggiun i dalla scala a chiocc g ev a . O ra non rico iola se morì in ca rd e dove e qu sa nostra e se fu sep o pellito ando. Nella memoria solo quel molto di p balzo e quel guaito resta quando no iù rimane dei grandi né n a Ma questo siano disperazione mori e n morte. o n fu il ca di lunghe o recchie che so del bastardino portava un inventato no mio coetan dal figlio del fattore me e o e an meno del ca ne, e strano alfabeta, vivo , nella mia insonnia. Eugenio Mon tale
è la sua freschezza affettuosa, la comunicazione del suo affetto, e proprio lì mi chiese con i suoi due occhi, perché è giorno, perché verrà la notte, perché la primavera non portò nella sua canestra nulla per i cani randagi, tranne inutili fiori, fiori, fiori e fiori. E così m’interroga il cane e io non rispondo. Andiamo uomo e cane uniti dal mattino verde, dall’incitante solitudine vuota nella quale solo noi esistiamo, questa unità fra cane con rugiada e il poeta del bosco, perché non esiste l’uccello nascosto, non è il fiore segreto, ma solo trilli e profumi per i due compagni: un mondo inumidito dalle distillazioni della notte, una galleria verde e poi un gran prato, una raffica di vento aranciato, il sussurro delle radici, la vita che procede, e l’antica amicizia, la felicità d’essere cane e d’essere uomo trasformata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe e una coda con rugiada. 37
CUNEO
BEST IN SHOW CUNEO 1° CINECITTA’ SASHA BARON COLEN Maltese Prosperi Franco 2° BASSJOY NIGHT OF LOVE Basset Hound All. Terra Dei Templari 3° WAY UP WIND CRIES MARY Levriero Afgano Acorsi Ana Luisa
Doppia vittoria del Gruppo Cinofilo Canavesano
I Maltesi signori del castello In due giorni nei ring 1500 cani in una cornice incantevole Il parco del castello di Masino, è stata la location della prima esposizione a carattere internazionale nel Canavese, organizzata dal Gruppo Cinofilo Canavesano il Castello, che dopo una lunga esperienza in ambito Nazionale ha voluto mettersi alla prova con ben due CACIB nell’arco dello stesso weekend, grazie anche alla fiducia riposta nel gruppo, da parte degli affezionati di Cuneo. Buono l’afflusso dei cani presenti il 14 e il 15 settembre, 700 al sabato e 850 la domenica, così come la partecipazione del pubblico, numerosi gli stand di prodotti per la cura e la bellezza degli animali, nell’incantevole cornice del parco, curato nei minimi particolari dal FAI. In entrambe le giornate si sono susseguite gare di Agility con la preziosa collaborazione del centro cinofilo Idefix, che hanno dato prova della forte intesa possibile nel binomio a 6 zampe. Un allestimento sobrio, funzionale e adeguato al contesto della manifestazione, ha consentito ad espositori, handler, conduttori e pubblico di non accusare fastidiosi tempi di attesa, grazie alle aree relax poste all’interno del parco e ai diversi momenti di intrattenimento per piccoli e non. Insomma, piena 38
ENTI CUNEO RAGGRUPPAM DRAGONJOY JESSICA RABBIT Chiara 1° 1 GRUPPO T broke pr. Ceredi Welsh Corgi PemR BLACK MOON AND MIDNIGH DE UN a in OW nt le SN Va GRUPPO 2 1°DY’S Terranova nero pr. Turra TION LA IVATE COLLEC r TOUCHSTAR PR ta GRUPPO 3 1°ck Russel Terrier pr. All. Touchs DOMA O Ja OG IN HK IS M i IZ LARA CROFT a Torre di Maffe GRUPPO 4 1° ssotto Kaninchen pr. All. Antic Americano Ba AY MAGIC Akita ESTAVA RAIN PL GRUPPO 5 1° Stark Linda sset Hound pr. GHT OF LOVE Ba NI Y JO SS BA GRUPPO 6 1° All. Terra Dei Templari vide pr. on pr. Mangini Da T Epagneul Bret JACK Clumber Spaniel BE BO 1° 7 AROO GRUPPO CLUSSEX KANG GRUPPO 8 1° Douglas Jonhson Maltese . pr BARON COLEN NECITTA’ SASHA CI 1° 9 PO GRUP co pr. Prosperi FranD CRIES MARY Levriero Afgano IN W UP AY W ° 1 GRUPPO 10 isa pr. Acorsi Ana Lu co ne pr. Prosperi Fran BIS Razze Italia SHA BARON COLEN Maltese 1° CINECITTA’ SA aniel Inglese BIS Giovani SOMEONE LIKE YOU Cocker Sp ’S 1° FRANCINI essandra pr. Fioravanti Al
CANAVES E
BEST IN SHOW CANAVESE 1° MISSIS WHITE BOLLINGER Maltese Vezzani Barbara 2° BECLAU BRUS LEE Kerry Blue Terrier All. Beclau di Zanovello 3° VIVIENNE WESTWOOD DEL BORGHINO Saluki All. Del Borghino Di Galliano
soddisfazione per l’ottima riuscita della manifestazione da parte del Gruppo Cinofilo Canavesano il Castello, che pensa già a nuove iniziative con il solo obiettivo di continuare ad accrescere il valore della cinofilia in Canavese, unita alla gioia di allevare e di divertirsi insieme al proprio cane. Per quello che riguarda i risultati del Best in Show, ironia della sorte, entrambi i CACIB sono stati ad appannaggio della razza Maltese evidentemente ben rappresentato in questo doppio appuntamento: infatti Best in Show sia nell’internazionale di Cuneo con il soggetto “Cinecittà Sasha Baron Colen” di proprietà di Franco Prosperi, che nell’internazionale del Canavese con “Missis White Bollinger” di proprietà di Barbara Vezzani. Roberto Stevanella
BIS Juniores Cu 1° BLACKGAL neo ZwergschnaAXY YANNICK NOAH-N 2° CARRY ON uzer nero Piuzzi Osvaldo 3° CASSIOPE Akita Americano Longoni G Basset HouIA STELLAS DELLA TERRA D iangiacomo EI TEMPLARI nd Barcella Giu seppe
BIS Giovani Cune 1° FRANCINI’S SOo Cocker Spaniel MEONE LIKE YOU 2° MARYLIN MON Inglese a/c Fioravanti Alessandr a Boston Terrier ROE DWOR ALEKSANDRIA 3° HOUSTON DE Bettoni Roberta Siberian HuskS GARRIGUES DU LOUP DU CANEBA y Cayol Mireille S
NE ENTI CANAVESE RAGGRUPPAM DRAGONJOY SONNY CORLEO Chiara di 1° re Ce . pr e ok GRUPPO 1 br Welsh Corgi Pem Bullmastiff pr. Todor - Sfera 1° ANGEL’S FACE LEE Kerry Blue Terrier 2 PO GRUP 1° BECLAU BRUS 3 GRUPPO ninchen p/d pr. All. Beclau THA Bassotto Ka GO L DE NA UN GRUPPO 4 1° Terruzzi Lucia oiedo pr. STORM CAT Sam KA’S BOBBIE OF BA CA 1° 5 GRUPPO rbara pr. Moreschi BaGHT OF LOVE Basset Hound NI Y JO SS BA GRUPPO 6 1° All. Terra Dei Templari pr. co Italiano b/a DEI SANCHI Brac A AI PR 1° 7 GRUPPO AIR Nova Scotia pr. Salvi Marcello GLITTER IN THE anchini Cristina S U’ ITO AN M GRUPPO 8 1° ck Tolling Retr. pr. Gavazzi Fr altese Du LLINGER M MISSIS WHITE BO GRUPPO 9 1° Vezzani Barbara ki BORGHINO Salu pr. ESTWOOD DEL W NE EN VI VI ° GRUPPO 10 1 All. Del Borghino pr. Marcello ne BIS Razze Italia NCHI Bracco Italiano pr. Salvi SA I DE 1° PRAIA aniel Inglese BIS Giovani SOMEONE LIKE YOU Cocker Sp 1° FRANCINI’S essandra 39 pr. Fioravanti Al
ROMA
BEST IN SHOW 1° Greyhound Sobers Portia Grand Cru pr. Allev. Sobers 2° Cane da Orso della Carelia Tsarshadow’s I Speack Of War pr. D. Deelry, Belter L. Vismara 3° Fox Terrier p/r Fransin Perhaps The Huntsman pr. Francesca Cassin
Oltre 1400 esemplari all’Expo nella Capitale
Il Greyhound Re di Roma Le tante iniziative hanno reso ancor più coinvolgente la prestigiosa manifestazione Quest’anno, ci ha provato anche Giove Pluvio. Ma, così come nessuno fermava le gloriose legioni romane, i fulmini del meteo non hanno impedito che quest’ultima edizione dell’Internazionale del Kennel Club Roma riuscisse a essere memorabile. Organizzazione precisa e puntuale fin dai giorni antecedenti grazie alla più che tempestiva pubblicazione di tutte le informazioni: orari, ring, ma anche come arrivare, coordinate geografiche, dove alloggiare, linea telefoniche sempre aperte e disponibili. Le due giornate espositive si sono svolte in un’atmosfera più che serena, allegra e collaborativa da parte di espositori, standisti e staff. Il programma dell’esposizione era ghiotto e spaziava dal naturale svolgimento dei ring ad altri momenti cinofili per tutte le età. Il prologo venerdì con un eccezionale e unico momento dedicato a due delle più antiche razze italiane, il “1° Simposio Internazionale del Bolognese e Maltese” curato dal presidente del Club di razza, Stefano Paolantoni, con relatore Francesco Cochetti. A seguire, sabato, il seminario “Il cane. L’individuo” curato dal Presidente del Club Italiano del Piccolo Levriero Italiano, Agnese Spaziani, a cura della dott.ssa Barbara Gallicchio. Per tutte le due giorna40
BIS Veterani del sabato 1° Setter Gordon Camusfe Arna Fantasy Elixir pr. Grazia Veronesi 2° Flat Coated Retriever Twister pr. Lucia Scarpa 3° Labrador Retriever Twister pr. Lucia Scarpa
A BIS COPPIE DOMENIC18 CARATI” 1° Bassotti, all.to “dei KELOVER’S” 2° Bolognese, all.to “LATINI DELLA RUPE” 3° Mastino, all.to “MAS
te espositive, è stato ospite il progetto “Di Te Mi Fido ideato da Maria Grazia Miglietta e sponsorizzato dall’ENCI, nato con il proposito di aiutare i bambini a comprendere i segnali dei propri amici a 4 zampe; nel ring d’onore, la premiazione dei più apprezzati disegni creati dai bimbi che vi hanno partecipato. Fra le novità proposte dall’ENCI, anche il CAE-1, che riscuote sempre un certo successo fra i proprietari poiché è indirizzato a tutta la popolazione canina, anche di razza incerta, purché amata dal proprio conduttore. Ancora una volta, lo staff del dott. Adolfo Guandalini si è prestato gratuitamente per uno screening sulle oculopatie delle razze italiane, spendendosi anche per le visite a d altri soggetti presenti i expo. Apprezzata anche la presenza dello staff dell’Unirelab, che si è occupato del prelievo e stoccaggio dei campioni biologici dei neo laureati campioni. Veniamo ora all’Esposizione vera e propria che, visto il trend attuale, può be dire che avere registrato un re-
BIS GRUPPI DOMENIC 1° Bolognese, all.to HuA nky
Spazio ai bambini duran comportamento dei can te l’Expo con lezioni sulle razze e sul Ioppolo e Maria Grazia i tenute da Manuela Berardi, Fulvia appositamente allestitoMiglietta. I disegni eseguiti nello stand della domenica. Nella fotsono stati premiati nel Ring d’Onore tori: 1° Lucrezia Camm o. Maria Grazia Miglietta con i vinciCiamacco con le magliearota, 2° Emma Primavera, 3° Gaia tte del progetto “Di Te Mi Fido”.
cord di presenze con i suoi quasi 1400 iscritti a catalogo. Pochi gli assenti, nonostante le pessimistiche previsioni meteo. Del resto, a parte un momento nella primissima mattinata di sabato, anche il cielo ha benedetto questa esposizione, regalando addirittura un sole splendente alla giornata di domenica. Un momento di forte emozione vi è stato per la consegna per la prima volta del premio Senior In Show, omaggio alla carriera del più veterano fra i veterani di ogni giornata, ideato dalla Tari.Farm. Altissimo il livello della Giuria, con alcune delle eccellenze italiane e noti e apprezzati giudici stranieri, una conferma di quanto la scelta dei giudici influisca positivamente sul gradimento di un’esposizione. Una menzione speciale merita la scenografia in cui si è rappresentato il Best In Show. Colonne, treppiede, tralci di fiori e frutta... non avrebbe stupito l’improvvisa comparsa di Nerone! E, invece dei leoni, una sfilata di esemplari del mondo canino di eccellente qualità: la scelta del migliore più di una volta ha creato qualche difficoltà! Una nuova grande prova superata con magnificenza dal Kennel Club Roma, sotto l’unico cielo della Capitale. Anna Gioia Taucci
-Dory
el sabato Cus pr. Allev. Sobers Italiane d i BIS Razze italiano Sobers Attl Restone o e c d c o ra st B testa Saure e ° R 1 italiano Il Granaio dei Mala e n o in p S 2° romagnolo 3° Lagotto
. ush Romance pr ENTI RAGGRUPPAM Border Collie Pukawidgee _B GRUPPO 1 1°lev. Story Rex land Twilight Al ickish Newfound Th ro ne va no Terra GRUPPO 2 1°. Allev. Thickish Newfoundland s The Huntsman pr ansin Perhap Fox Terrier p/r Fr GRUPPO 3 1°. Francesca Cassin Rainbow Jem pr hen p/d Magik nc ni Ka to ot ss Ba GRUPPO 4 1° ujina pr. Victoria Ivanova Tsarshadow’s I Ch so della Carelia lter L. Vismara or da ne Ca 1° van . D. Deelry, Be GRUPPO 5 speak Of War prGriffon Vendeen Trick or Treat et . ss M Ba G. tit Pe oven GRUPPO 6 1°m Tum’s Vriendjes pr. HuikeshGrandi Grigi pr. Tu y Dei le nt Be c p/ er Weimaran GRUPPO 7 1°tilio Vaccari i’s Negrita pr. At Inglese Francin l ie an Sp er ck Co GRUPPO 8 1° gela Francini io An Ann Joe Sampa jos Zacarias pr. Grand Cru pr. Allev. An no rli Ca 1° GRUPPO 9 ° Greyhound Sobers Portia GRUPPO 10 1 bers So
BERGAMO
BERGAMO Best in Show Giudice Harry O’Donoghue 1° Samarcanda Magnum Psyche BARBONE GRANDE MOLE BIANCO pr. Tita R. 2° Praia dei Sanchi BRACCO ITALIANO pr. Salvi M. 3° Quick Joey Small del Whymper delle G. Jorasses PASTORE AUSTRALIANO pr. Carioni L.
Le Esposizioni di Lecco e Bergamo
Insieme nel successo Oltre 1500 concorrenti in una due giorni da ricordare per organizzazione e visitatori Se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna; se Bergamo non offre spazi adeguati al Gruppo Cinofilo Bergamasco, il Gruppo Cinofilo Bergamasco va... a Montichiari!. Non si tratta di parafrasare un celebre detto, si vuole fotografare la realtà; infatti, l’entusiasmo e la voglia di cinofilia dei Gruppi Cinofili di Lecco e di Bergamo hanno trovato modo di esprimersi, grazie anche alla squisita cortesia degli amici del Gruppo Cinofilo Bresciano, negli enormi spazi e nelle adeguate infrastrutture del collaudato Centro Fiera di Montichiari. I timori alimentati dai numeri delle partecipazioni ai recenti eventi cinofili sono stati ben presto fugati dal quasi insperato successo che gli oltre 1.500 iscritti hanno assicurato alla Nazionale di Lecco di sabato 28 settembre ed alla Internazionale di Bergamo di domenica 29. L’elevato numero dei partecipanti e l’alta qualità dei soggetti presentati nelle due giornate, magistralmente evidenzia42
CACIB-BERGAMO BIS COPPIE Giudice Sonia Pagani 1° SHIH TZU pr. All. Solo per i tuoi Occhi 2° DALMATA pr. All. Ricchetti F. 3° BASSOTTO KANINCHEN P/C pr. Tassinari M.
i nostri
Cani
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Anno 59 num. novembre 2013
CACIB B 1° BASE ERGAMO BIS GR 2° ZWERNJI All. Porri G. UPPI Giudice Lu igi Nerilli 3° SAMO GSCHNAUZER N ERO All. C IEDO All. o Corrado Pelizzoli rteggiani R.
CACIB-BERGAMO BIS GIOVANI Giudice Sonia Pagani 1° Ibraviragazzi O Sole Mio BULLMASTIFF pr. Piovesan L. 2° Huffish Da Maja Ironman BARBONE GRANDE MOLE NERO pr. All. Samarcanda 3° Masialab Brittania LABRADOR RETRIEVER pr. All. Willing To Please
ta dagli esperti giudici impegnati sui ring, oltre a decretare l’eccellente riuscita delle Esposizioni sono state il miglior riconoscimento alla oramai pluriennale collaborazione tra i Gruppi Cinofili di Lecco e Bergamo che hanno trovato, con una mirabile fusione tra giovanile entusiasmo e collaudata esperienza, la formula giusta per far fronte alle complesse
ITALIANE . IS RAZZE ALIANO pr. Salvi Msperi F. B O M A G IT R ro E O P B C r. C p IB A C R B SE CA ei Sanchi O len MALTE 1° Praia dtà Sasha Baron Co TORE BERGAMASC it S c A e P li a rc e 2° Cin p u i dei L ali 3° Rukmin dei Luperc ll A r. p
CACIB 1° Ca -BERGAMO 2° Da rr y On AKITA BIS JUNIOR 3° Broma SEGUGIO AMERICANOES Giudice G CA adway Glitte ITALIANO P pr. Longon uido Vandon NE DA i / i PASTOr and PailletteR pr. Ghidin G. elli M. RE SCO s ZZESE SHETL AND p r. Preti P.
es r delle G. Jorass ENTI BERGAMO RAGGRUPPAM Quick Joey Small del Whympeni L. rio 1° LIANO pr. Ca GRUPPO 1 PASTORE AUSTRAl Monte Gentile de is ct Vi e Va ttaglini B. GRUPPO 2 1° ERGSCHNAUZER NERO pr. Ba RRIER TE ZW UE RRY BL Eileen Arcavis KE GRUPPO 3 1° Rizzo Tasselli R. TO NANO P/D pr. helsing BASSOT an W l de a os bi Ra GRUPPO 4 1° All. del Wanhelsing pr. For Hotties tenda S. Char’s Cruisin’ GRUPPO 5 1° ITZ NANO TUTTI COLORI pr. Milin SP ha as Qu om Harmakhis Wisd urelli S. GRUPPO 6 1° ODESIAN RIDGEBACK pr. VentLIANO pr. Salvi M. RH ITA CO BRAC Praia dei Sanchi GRUPPO 7 1° Il Trovatore della Val d’Avero S. GRUPPO 8 1° LDEN RETRIEVER pr. Carboni GO agnum Psyche pr. Tita R. Samarcanda M GRUPPO 9 1° RBONE GRANDE MOLE BIANCO O’ Sole WHIPPET BA Quann Tramonta to al es br So ° GRUPPO 10 1 Fiorillo M. LIANO pr. nchi BRACCO ITA 1° Praia dei Sa NE IA AL IT E ZZ uve BIS RA pr. Salvi M. Catherine Dene di Casa Corsini, yle St ct rfe Pe BIS COPPIE 1° chi SHIH TZU Solo per i tuoi Oci tuoi Occhi di Filogrosso enofi, Amon Ra pr. All. Solo per ALLEVAMENTO 1° Amon Ra Am DI G. PI rri I pr. Po BIS GRUP O pr. Longoni G. Ra Anuki BASENJ Aboteris, Amon 1° Carry On AKITA AMERICAN LLMASTIFF BIS JUNIORES 1° Ibraviragazzi O Sole Mio BU RD BIS GIOVANI SSOTTO STANDA pr. Piovesan L. 1° Quiz della Val Vezzeno BA NI BIS VETERA P/D pr. Arditi C.
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LECCO
LECCO Best in Show Giudice Franco Ferrari 1° Praia dei Sanchi BRACCO ITALIANO pr. Salvi M. 2° The Dark Night Rises del Wanhelsing BASSOTTO NANO P/D pr. All. del Wanhelsing 3° Ursetta del Barone Rampante BASSOTTO KANINCHEN P/D pr. All. Del Wanhelsing
esigenze organizzative di manifestazioni cinofile di così alto livello. Questo riuscito mix, siamo certi, sarà ancora la formula vincente che ci consentirà di ben figurare anche nell’ultimo fine settimana del settembre 201 4prossimo quando ci cimenteremo con due Esposizioni Internazionali. Un grazie di cuore ai moltissimi soci dei Gruppi Cinofili di Lecco e Bergamo che con spirito di abnegazione hanno prestato il loro tempo e profuso energie, alla inappuntabile Delegata
NOTIZIE ENCI
VOLPINO ITALIANO: 2 CAC Si comunica che il Consiglio Direttivo dell’ENCI del 17 settembre u.s., relativamente alla richiesta dell’Associazione Tecnica Amatori Volpino Italiano, a seguito dell’istruttoria effettuata dal Comitato Esecutivo del 11.9.2013. ha deliberato di consentire alla razza volpino italiano l’assegnazione del certificato di attitudine al campionato italiano (CAC) nelle due varietà di colore (a- bianco, b- rosso). Tale modifica nell’assegnazione del CAC, che entrerà in vigore a far data 1 gennaio 2014, non comporta alcuna variazione di assegnazione di un unico CACIB e BOB. Il Direttore Generale Fabrizio Crivellari AGGIUNTA CACIB EUROPEA GINEVRA - DOGO ARGENTINO TANO DEL LITORAL M Allevatore Del Litoral Proprietario Fabio De Rugeriis - CIRNECO DELL’ETNA HADRANENSIS TOTO’ M Allevatore e proprietario Allev. Hadranensis
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ENC Isignora Anna Maria Ballestriero, agli apprezzati esperti giudici e a tutti gli espositori che ci hanno onorato con la loro partecipazione. Luigi Corna
ENTI LECCO per delle RAGGRUPPAM Quick Joey Small del Whym ANO pr. Carioni L. 1° LI RA 1 ST ORE AU GRUPPO G. Jorasses PAST scina Rancate lla Ca de ea C. En 1° TANO pr. Patelli GRUPPO 2 ASTINO NAPOLEdy Hunter M T. Cuda’s the Bo RRIER pr. Cuda GRUPPO 3 1° ERICAN STAFFORDSHIRE TEanhelsing AM W l Rises de The Dark Night l Wanhelsing GRUPPO 4+6 1° SSOTTO NANO P/D pr. All. de MALAMUTE BA N KA AS AL io Addney del Biag GRUPPO 5 1°. Rossello A. lvi M. pr ITALIANO pr. Sa Sanchi BRACCO MALTESE i de a ai Pr 1° GRUPPO 7+8 Miss White Belle Epoque GRUPPO 9 1°. Vezzani B. O pr mpante PICCOL mpante Ra tta del Barone Ra se ne Ur ro Ba 1° l de l. 10 GRUPPO ANO pr. Al LEVRIERO ITALI White Belle Epoque MALTESE iss M 1° NE IA BIS RAZZE ITAL e Ursetta del pr. Vezzani B. Hamlet del Barone Rampante O AN 1° LI IE IERO ITA BIS COPP e PICCOLO LEVR e Body Hunter, Barone RampantALLEVAMENTO 1° Cuda’s Th STAFFORDSHIRE BIS GRUPPI DI , I Am Only Nice Girl AMERICAN Guardami Beneda T. TERRIER pr. Cu 1° Balou Girl del Wanhelsing lsing BIS JUNIORES NCHEN P/D pr. All. Del Wanhe helsing BASSOTTO KANI The Dark Night Rises del Wan BIS GIOVANI 1° P/D pr. All. del Wanhelsing IEVER pr. Scarpa L. COATED RETR BASSOTTO NANO 1° Twister FLAT BIS VETERANI
Grande successo del Raduno SIS di Campo Felice
Francesco Balducci alla premiazione
Tebe la migliore di razza Oltre 40 concorrenti, risultati tecnici notevoli e conferma dei “Desianensis” Su iniziativa del presidente SIS ed ENCI Francesco Balducci si è svolto il Raduno SIS che ha visto la partecipazione di una quarantina di Setter Inglesi, il fior fiore delle prove di selezione che hanno dato vita nella stagione 2012/2013 alle manifestazioni più importanti; svoltesi sui terreni di Spagna, Grecia, Serbia ed Italia. Tutte prove con selvaggina rigorosamente DOC, in competizione con i migliori Setter di tutta Europa, molti di questi soggetti si sono guadagnati il podio per la passerella del “Setter Day” del giorno dopo e comunque tutti con palmares di riguardo guadagnato sui terreni delle prove, dalle pernici rosse iberiche, alle starne di Grecia e Serbia, dalle coturnici ai galli delle alpi per terminare con le prove su beccacce. E’ stato affascinante vedere tutti questi soggetti, alcuni dei quali ancora con evidenti segni lasciati nelle ultime prove sui mantelli, con il pelo un po’ logorato dall’usura, ma in un confronto tra la popolazione setter per noi più interessante, e che permette a migliaia di cacciatori appassionati setterman di continuare a godere del lavoro di questi preziosi ed utili ausiliari. Lontani dalle passerelle dove divi e dive fanno a gara a chi ha la pelliccia più lucida e folta, magari anche con l’aiuto di lacche e spray e coperti da morbide sete a mantenere i ricci ribelli stirati con pannicelli caldi. Laverak e Lewelin quando hanno fissato la
standard del Setter Inglese non hanno mai pensato che un giorno, una parte di questa magnifica razza sarebbe finita per vivere in salotti e sfilato su passerelle sotto i riflettori pur nel pieno rispetto degli standard. Dicevamo di un Raduno di una parte molto significativa dei Setter da lavoro, un esame morfo funzionale importantissimo per la razza che è da questi che almeno in parte continueremo ad attingere i riproduttori per coltivare la nostra passione. Sotto l’occhio esperto e vigile del presidente SIS Francesco Balducci sono passati in rassegna questi piccoli grandi eroi, beniamini di una moltitudine di appassionati dei quali una buona parte convenuti con il cuore palpitante per il “rendez-vous del
I RISULTATI
pioni Classe Cam ianensis Linux es D . C C E 1° ro Maschi Classe Lavo di Gruma o cc 1° ECC E io miglior maschdi Loro Piceno s ro E C 2° EC s K2 3° Ecc. Cukaro Femmine: vo La e ss Tebe Cla Desianensis 1° Ecc. CAC ina miglior femmianensis Mila 2° ECC Des 3° MB Tica e Best Of Brid Tebe Desianensis
Setter Day”. Addestratori navigati a ben altre imprese si sono prodigati a presentare al meglio i loro soggetti, qualcuno non uso a ciò e un po’ imbarazzato, qualcun altro vecchio del mestiere mostrandosi un po’ burbero per nascondere un po’ di timidezza, proprietari che saltellavano da una parte all’altra del ring per far bella mostra dei loro beniamini ed il tutto in una cornice di complicità e contentezza che i più non riuscivano a mascherare. Per quanto riguarda la parte tecnica del Raduno, la valutazione di una parte importante dei soggetti all’eccellenza tenendo presente che le classi dei soggetti erano solo tre, lavoro maschi – lavoro femmine e campioni a dimostrare ancora una volta da quale selezione i soggetti presenti provengono. Al termine i vincitori delle classi presenti sono risultati Desianensis Linux per la classe campioni con 1° ECC; Ecco di Gruma per la classe lavoro maschi con 1° ECC; Desianesis Tebe per la classe lavoro femmine con 1° ECC CAC. L’assegnazione del Best of Bride in considerazione delle qualifiche assegnate, è andata a Desianensis Tebe, giovane femmina distintasi anche per le prove estive. Ci auguriamo che questi raduni abbinati ad importanti prove di selezione possano aiutare a ricercare oltre al cane tipico anche degni rappresentanti del lavoro. Lidio Riva
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Da sx Dino Muto, Francesco Balducci, Vincenzo Ferrara, Bernard Denis e Carlo Renieri
Il convegno “Allevamento e Selezione”
Il Segugio e la scienza Il Simposio, alla presenza del presidente Francesco Balducci a Chiaravalle di Ancona. Le relazioni Il 28 settembre scorso a Chiaravalle (Ancona), grazie alla collaborazione tra il Gruppo Cinofilo Anconitano, la Società Italiana Pro Segugio e il contributo tecnico dell’UNICAM si è svolto un convegno cinofilo su “Allevamento e Selezione Canina”. L’ENCI ha dato il suo patrocinio alla manifestazione, e le parole del presidente Francesco Balducci, presente al convegno, hanno sottolineato l’interesse dell’Ente alla divulgazione dei temi molto importanti e attuali presenti nel programma. Dopo un saluto ufficiale agli intervenuti,il presidente ha lasciato la parola al suo vice, Dino Muto, il quale si è soffermato sull’importanza delle linee da seguire per una cinofilia sempre più basata su argomentazioni tecnico-scientifiche e sulla continua e necessaria modernizzazione dell’ENCI. Il convegno fa parte del programma del nuovo direttivo del Gruppo Cinofilo Anconitano guidato da Gianni Fulgenzi. È stato proprio Gianni, allevatore e giudice, a sostenere con convinzione l’implementa-
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zione dell’incontro che ha riscosso un grande successo di partecipazione, grazie anche all’impegno di tutti i componenti del Gruppo Cinofilo Anconitano. I Cinofili hanno risposto con grande interesse, la sala era colma di appassionati che hanno ascoltato con grande attenzione i temi trattati dai relatori. Gli argomenti del convegno, esposti chiaramente dai relatori, sono stati ben compresi dai partecipanti e la speranza è che possano diventare, per la loro importanza, delle vere e proprie linee guide per gli allevatori. Molte le domande da parte del pubblico a sottolineare l’interesse dei contenuti. Ospite gradito il professor Bernard Denis, emerito di Zootecnia dell’Ecole Veterinarie dell’Università di Nantes, con numerosi testi pubblicati sulla zootecnia generale e sulla genetica del cane,membro per 27 anni della Commissione Scientifica della FCI, ed attualmente presidente della Commissione Scientifica della SCC francese. Il prof. Denis ha tenuto una lezione dal titolo “La
Selezione Canina oggi:sfide e posta in gioco”, nella quale ha toccato molti dei temi fondamentali della moderna cinofilia quali: 1) La promozione del cane di razza, soffermandosi sui frequenti attacchi degli estremisti protezionisti,ha evidenziato la necessità di un grande sforzo comunicazionale per affrontare gli eccessi della selezione: l’Ipertipo e le Malattie Ereditarie del cane. 2) L’Incrocio di Ritempra,che bisognerebbe sempre evitare di farlo, praticarlo solo in caso di estrema necessità per la razza. Nel caso in cui vi si dovesse ricorrere, il tutto dovrebbe essere gestito, eventualmente,dalla società specializzata di razza ed alla luce del sole, per poter eventualmente ritornare indietro, in caso di fallimento. 3) Qualche consiglio sulle nuove razze in fase di riconoscimento, di cui, però, la FCI è poco incline ad aggiungerne altre, visto già il grande numero di quelle presenti al mondo. La FCI a tal proposito sarebbe più
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propensa al riconoscimento di nuove Varietà di razze preesistenti. 4)Affiancare ai Metodi di Selezione classici, sempre validi, un’indicizzazione dei riproduttori, che rimane molto impegnativa da attuarsi presso gli allevatori, e più tardi la Selezione Genomica, basata sulla conoscenza del DNA dei soggetti utilizzati in riproduzione. 5) L’Ipertipo Morfologico,vero eccesso della selezione canina,che mette a repentaglio la salute ed il benessere del cane,fino a farlo considerare un “Giocattolo” e non un animale. Evitare anche la Deriva di alcuni Ipertipi Comportamentali, ricordandosi che la Convenzione Europea della Protezione degli Animali da Compagnia vieta la selezione che porta a compromettere la salute ed il bene proprio del cane. L’Ipertipo è una vera deriva per la razza, fatta solo per creare del “nuovo”, bisognerebbe sempre lavorare per mantenere il Tipo,e che delle razze ad evolvere dovrebbero essere solo le attitudini. 6) Il Prof. Denis ha evidenziato: il ruolo importante dei Giudici che, malgrado gli standard,si lasciano sedurre per ciò che è differente (da sottolineare che in Francia Ipertipo = Mancanza di Tipo). 7) Il ruolo dei media che, a volte,mostrano al loro pubblico gli eccessi. 8)Il divieto agli Ipertipi di accedere alle premiazioni più importanti.
Platea del convegno, in primo piano il Consigliere Sandro Pacioni
9) La lotta alle Malattie Ereditarie,(ne esistono 600 nel cane), situazione molto preoccupante per alcune di esse, ricordarsi che esistono molti geni sfavorevoli nel cane, e che l’eccessiva diminuzione della variabilità genetica non può che facilitarne la loro espressione. 10) Il ruolo di stalloni molto utilizzati in riproduzione,ricordando che la FCI raccomanda che ognuno di essi non procrei più del 5% delle cucciolate in 5 anni. 11) Orientarsi,senza eccessi, verso la genetica molecolare, tenendo conto dei suoi costi importanti e sulla sua vera specificità. In conclusione il Professor Bernard Denis ha raccomandato di mantenere il più possibile una buona Variabilità Genetica nelle razze,rifuggire dall’Ipertipo,sforzarsi di acquisire conoscenze Genetiche Molecolari, ma non solo, ricordarsi di attuare sempre i Metodi Classici di selezione e operare sempre con buonsenso per essere un buon Allevatore degno di questo nome. Dopo la lettura magistrale del Prof. Denis il convegno è proseguito con la relazione del Prof. Carlo Renieri dell’UNICAM di Camerino che ha avuto come tema “La gestione di una popolazione canina con basso numero di effettivi”, tematica molto presente nell’allevamento italiano ed internazionale che interessa molte razze. Il Prof. Renieri ha spiegato come evitare la Deriva Genetica nelle piccole popolazioni
canine,mantenendo una buona Variabilità Genetica al suo interno. La D.ssa Marta Vissani,dell’UNICAM di Camerino,con la relazione su “Effetto della Consanguineità nel cane” ha indicato ai presenti i problemi a cui vanno incontro gli allevatori di cani quando ricorrono all’accoppiamento di soggetti consanguinei: Depressione Genetica e aumento di molte Malattie Ereditarie, dovuto alla Omozigosi generata. Sono seguite due relazioni molto tecniche: una del Prof. Alessandro Valbonesi, dell’UNICAM, riguardante l’analisi statistica di più di 1100 schede di valutazione di Segugi Maremmani su cinghiale per verificare se esistevano collegamenti tra le attitudini alla caccia e alcune variabili della razza; l’altra del Dr. Enrico Fiore con la: “Variabilità Genetica del Segugio Maremmano e del Segugio dell’Appennino” un’esperienza derivata dal “Progetto GESEMa” e “GESAP”, studio genetico dell’UNICAM sulla valutazione dei soggetti della nuova razza da seguita italiana. Un grande ringraziamento ai relatori,ai dirigenti dell’ENCI e ai partecipanti, con la speranza che la collaborazione tra ENCI, Gruppi Cinofili, Società Specializzate e Università possa far decollare ed affermare una moderna ed efficiente Cinofilia nel nostro Paese. Vincenzo Ferrara
C Molto alta la partecipazione dei continentali italiani, con 94 soggetti iscritti nei due giorni
Il Trofeo del Gruppo Cinofilo Imolese
I CACIT del Maccaferri Il Bracco Carburo, lo Spinone Enne e il Breton Zeta fra i vincitori del riuscito confronto Successo di partecipazione e risultati alla due giorni di prove cinofile di caccia pratica per razze continentali, il 24 e 25 luglio scorsi, fra le colline bolognesi della vallata del Sillaro. Magnifici e selettivi i terreni di Ca’ Domenicali messi a disposizione dall’azienda Maccaferri. Le stoppie gialle bollenti di luglio si scuriscono in rime di ombre fresche, verosimili alberghi di selvaggina, ai bordi delle siepi e dei boschetti che spezzano le parabole del terreno, mentre il paesaggio di creta mostra la sua eterna precarietà nelle smagliature dell’asfalto della provinciale che porta, una curva dietro l’altra, verso Sassoleone. E’ lì l’appuntamento per la due giorni che annualmente ospita le razze continentali sui terreni dell’Azienda Faunistica Ca’ Domenicali. Millesettecento ettari di magnifico terreno da caccia cacciata, che esige dai contendenti generosità d’impegno e d’intraprendenza. Chi viene qui sa che cosa l’aspetta, o lo realizza molto presto, non molto dopo il rituale “minuto” del turno, secondo la didattica senza sconti della selezione dei migliori. Prove di caccia pratica su selvaggina (veramente!) naturale, sotto l’egida del Trofeo Maccaferri. Organizzazione del Gruppo Cinofilo Imolese, e collaborazione della SABI, con la scrupolosa regia di Maurizio Agostini, presidente del Gruppo Cinofilo Imolese,
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coadiuvato dai due vice presidenti Terzo Galassi e Ambrogio Ragazzini, che hanno svolto anche il servizio di accompagnatori nella gestione di sessioni di fin otto batterie. Impegno organizzativo sviluppato su una prova Speciale SABI per bracchi italiani, la mattina di mercoledì 24 luglio, seguita da una prova libera Continentali Italiani la sera dello stesso giorno. Replica la mattina seguente, giovedì 25 luglio, con due prove distinte, una riservata ai Continentali Italiani e una ai Continentali Esteri. Importante la partecipazione delle razze nazionali, nonostante la programmazione in giorni feriali, con 94 soggetti iscritti nei due giorni (primato numerico a Tognolo, che ha presentato undici soggetti il primo giorno e dodici il secondo), ma doveroso riconoscimento a tutti i concorrenti indistintamente per l’impegno espresso nel particolare momento stagionale. Per tutti, turni in condizioni di caccia pratica a tutti gli effetti. Erbai e incolti alti, ai quali un maggio dovizioso di pioggia aveva tirato la volata, dentro i quali il punto bisognava andarselo veramente a cercare con coraggio. Selvaggina con il target di quella nata sul terreno, adusa a difendersi dai predatori di terra e di cielo, quindi quasi mai al pulito in condizioni di facile aggancio accademico. Un contesto probante
per mettere in luce la grinta, il senso del selvatico, l’avidità, il mestiere dei cani. E si sono infatti visti cani con adrenalina, con un bel portamento, che hanno bordeggiato con sagacia (aspetto fondamentale nella caccia pratica, in conseguenza alle caratteristiche di terreno e alle condizioni di temperatura). A dimostrazione del loro valore, il fatto che in non pochi casi il risultato è stato acquisito nei richiami, cioè a metà mattina e oltre, ulteriore prova di tenacia e di prestanza fisica ad onta del caldo incalzante. Ottimo il risultato complessivo, in termini di partecipazione e di qualifiche, che ha ripagato il lavoro dell’organizzazione e ha visto premiati sia nomi conosciuti che nomi nuovi. Oltre quello di Tognolo, pieni anche i furgoni di Turci, Scarpinati e Nelli, tutti giunti perlomeno ad una riserva di cartellino iridato. Mattinata dedicata ai bracchi italiani, il giorno 24, con quattro batterie. Ha svettato alla verifica per il CACIT il noto Carburo, che continua a confermarsi all’altezza della situazione, condotto da Adriano Turci. Ma non hanno avuto di che lamentarsi gli altri contendenti, che hanno raccolto CAC e riserve visibili nel box delle classifiche. La libera continentali italiani ha completato la giornata, con altre quattro batterie al via nel tardissimo pomeriggio. Eccetto una batteria finita senza classifica,
N G
° TROFEO ICHE DEL 5
RI MACCAFER
si, Frangini, anfroni, Cor te M o b om ol C dicato cco. ni hanno giu Nei due gior etti, Neven, Trivellato, Za or M o, Grass Italiani ABI Bracchi nd. Tognolo S le a ci e p S 24 07 2013 ° CAC R/ CACIT Paco cocond. Turci 1^ batteria 1 ° CAC – CACIT Carburo i cond. Ravaglia 2^ batteria 1 ° MB Ascanio dei Sanchi cond. De Cassan 3^ batteria 1 ° CAC, Paron dei Sanchliani 4^ batteria 1 Libera Continentali Ita. cond. Nelli 24 07 2013 ° CAC R/CACIT Blez sp . cond. Cavara 1^ batteria 1 ° CAC – CACIT Enne sp . Ziron 3^ batteria 1 ° Ecc., Indian, b.i. cond liani Tognolo 4^ batteria 1 Libera Continentali ItaCascina Croce b.i. cond. elli i 3 N d . 1 d o 0 n tt 2 io 7 co . IT G 25 0 si’s Brenda sp ° CAC – CAC 1^ batteria 1 ° CAC R/CACIT Daviden avara 2^ batteria 1 ° CAC Enne sp. cond. C eri inati 4^ batteria 1 Libera Continentali EstValanidi, eb cond. Scarp i 3 d 1 25 07 20 ° CAC R/ CACIT Troll rci 1^ batteria 1 ° CAC Bobo eb cond. TuZanfini 1 . d a n ri co te eb 2^ bat ° CAC Bianco cond. Cor tesi 3^ batteria 1 ° CAC – CACIT Zeta eb 4^ batteria 1
CLASSIF
le altre hanno avuto gloria con il CACIT, assegnato in questo caso allo spinone Enne condotto da Cavara, altro noto e rodato binomio nel panorama dei continentali italiani. Peraltro in tutte le tre batterie con classifica la qualifica minima è stata l’Eccellente, a dimostrazione del livello in campo. Simpatica la cena conviviale della serata, con finale a base di torta “continentalizzata” dall’emblema della SABI, e “internazionalizzata” dalla gentile presenza di due cinofili finlandesi, marito e moglie, volati in Italia per visionare alcuni bracchi italiani in previsione di un’importazione nel loro Paese. Finale della due giorni la mattina successiva, 25 luglio, con otto batterie in campo, quattro di continentali italiani e quattro di esteri. Anche il finale è stato all’altezza del prologo, vedendo assegnati i CACIT per entrambe le categorie (il bracco italiano Giotto, condotto da Tognolo, e la vecchia conoscenza Zeta, breton condotta da Cortesi) e l’Eccellente a tutti i classificati. Fra gli esteri, assolutamente preponde-
i nostri
Cani
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Anno 59 num. novembre 2013
rante la presenza dei breton, che confermano il momento d’oro che la razza sta attraversando. Un solo kurzhaar in classifica (Zen dei Sette Ducati, condotto da Turci), ma con una prestazione eccellente che gli è valsa la riserva di CAC. Un giusto risultato ha premiato anche il giovane Vettore (Eccellente il suo breton Brigant), uno dei pochi che entrano ad abbassare l’età media dell’ambiente. Alla fine dei giochi, i fatti confermano che è solo su selvaggina vera e su terreni probanti che si riesce a fare quella selezione
che serve al mantenimento e al miglioramento delle razze canine da caccia. Le aziende che funzionano si riconoscono bene, il loro miglior biglietto da visita è la rusticità della selvaggina. E Ca’ Domenicali, con i suoi selvatici e i suoi terreni, è una bella prova d’esame. Quanto alla disponibilità dell’azienda e di tutto il suo personale, i ringraziamenti sono molto più che di rito. Capacità e celerità in primo piano. L’efficienza degli accompagnatori è stata veramente grande, anzi di più. Hanno collaborato con dedizione e competenza per fare in modo che i concorrenti potessero avere la possibilità di sfruttare il momento. Il tutto filtrato da una cordialità genuina di ruralità di una volta. Impeccabile il lavoro della segreteria del Gruppo Cinofilo Imolese, che ha pilotato la manifestazione nel migliore dei modi. Quasi, quasi verrebbe da dire che quella di Ca’ Domenicali è una due giorni così bella che passa… perfino troppo in fretta. Roberto Aguzzoni
Breton al lavoro...
CIRCOLO DEL PASTORE MAREMMANO ABRUZZESE
3° CAMPIONATO SOCIALE E TMC (TEST MORFOLOGICO CARATTERIALE)
TMC
Parco Saltalbero Loc. Fontemaggio, 25 53040 Rapolano Terme (SI) CAMPIONATO SOCIALE
Sabato 30 Novembre 2013 ore 11:00 Giudici: John Vullo - Morfologico Fabrizio Bonanno - Caratteriale Ore 20:30 Cena Sociale presso parco Saltalbero
Domenica 1 Dicembre 2013 ore 10:00 Giudici: Paolo Damiani - Adulti M, Giovani F Giacinto D’Alessio - Adulti F, Giovani M John Vullo - Giovanissimi, Cuccioloni, Cuccioli, Riproduttori, M e F e Gruppi
Recapiti: 334/1012495 348/8525806 Fax 0825/873046 - e-mail: infocpma@alice.it
PER TUTTE LE INFO ED ISCRIZIONI AL SITO WEB WWW.CPMA.IT CHIUSURA ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 17 NOVEMBRE 2013
5 migliori soggetti della classe lavoro bianco arancio
Il grande Raduno Breton in Romagna
Centottantaquattro… e lode
Partecipazione record nella più grande manifestazione CIEB dell’anno. Le prove. I vincitori Quasi al termine della stagione estiva, ma con un clima tipico delle giornate più centrali, 7 settembre, il Club Italiano Epagneul Breton delegazione della Romagna, con il supporto del Gruppo Cinofilo Ferrarese, ha organizzato nel Mezzano una prova su selvaggina naturale in zona DOC ed un Raduno con esposizione, valida per il conseguimento del titolo di Campione italiano di bellezza. Il Mezzano, si trova in provincia di Ferrara, per raggiungerlo si deve uscire dall’autostrada al casello Ferrara Sud e si deve proseguire per circa 40 chilometri per Porto Garibaldi, con uscita Ostellato, in quei terreni immensi, coltivati prevalentemente a pomodori, barbabietola, sorgo da seme e granoturco, sono presenti numerosi fagiani veramente selvatici, un numero soddisfacente di quaglie, che vengono fermate solo dai cani con eccelse doti olfattive, alcune lepri, che in verità non hanno disturbato molto il lavoro dei cani, ed anatre. Per chi non è mai stato nel Mezzano posso assicurare che tutto questo è un vero paradiso per noi cinofili. I terreni lineari, sono intervallati da fossi, che a causa della siccità estiva erano quasi asciutti, e hanno permesso di svolgere la prova in maniera agevole anche a coloro che non hanno più gambe giovani. Centoquindici gli Epagneul Breton in prova, e sessantanove quelli in raduno, per un totale di 184 presenze provenienti dalle regioni limitrofe, in buon numero sempre presenti i soggetti toscani, che nonostante il Mezzano sia un terreno difficile, hanno saputo espletare una prova estremamente
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valida, per conduzione, preparazione e presentazione, alla “frusta” di Boschi, Marchi, Lapi, Bianucci, Dinelli, Selmi, Tureddi Senior e Junior. Altrettanto validi i soggetti presentati dai lombardi Gianfranco Lanzi, Domenico Riverso, Goffi, Lazzaroni dai romagnoli Adriano Turci e Cortesi, dal marchigiano Giacinti, oltre alla scuderia di Stefano Valcanover, e Odino Turato, e dal ligure Pezzulli e per ultimi, ma non per valore zootecnico, tutti i privati che hanno presentato uno o più soggetti di ottima qualità
ed hanno ottimamente figurato. Come ben si può notare dalle qualifiche e classifiche, purtroppo i risultati ottenuti non sono quelli delle prove disputate in altre località italiane, dove spesso vengono assegnati CAC, 1a Ris. CAC, 2a Ris CAC oltre a numerosi eccellenti. Queste sono prove selettive in cui la presenza di selvaggina difficile è il motivo per cui i risultati sono non abbondanti, e solo i soggetti di alto valore zootecnico, riescono a distinguersi in queste discipline. Partenza per le prove all’alba, con accomDa sinistra: Ufotto di Val Grossa BOB e Hira di Val Grossa BOS
PROVA SPECIALE MEZZANO pagnatori esperti e competenti che ben conoscono il loro mestiere, nessun intoppo, nessuna lamentela, anche chi non ha avuto la fortuna di raccogliere allori è rimasto soddisfatto, raramente mi è capitato di vedere un clima così amichevole, ho potuto notare un buon numero di giovani appassionati, e questo è un segno positivo per l’Epagneul Breton e per la cinofilia tutta. Dopo le prove, nel primo pomeriggio si è disputato il Raduno di razza, due ampi ring a disposizione dei giudici con commissari molto pratici, che con destrezza hanno svolto le loro mansioni. Lo stesso Presidente ENCI Balducci Francesco, presente alla manifestazione come Giudice esperto sia nella prova che nella esposizione, ha espresso parole di elogio per il comitato organizzatore. Nella classe lavoro maschi bianco arancio, il numero dei concorrenti è stato di ben ventisette soggetti, e questo mi ha fatto ricordare i bei tempi dei raduni del passato. Questo Raduno di razza, per la Delegazione Romagna e il Gruppo Cinofilo Ferrarese, è stato un vero fiore all’occhiello, ma non solo per il numero elevato dei partecipanti, ma per la vera professionalità, sia dell’organizzazione che degli esperti che hanno svolto la loro mansione di Giudice, e per tutti questi motivi ho voluto assegnargli anche quest’anno il titolo del miglior raduno Epagneul Breton dell’anno 2013. Soddisfazione e orgoglio del delegato regionale Silvano Marchetti, della brava e instancabile Cristina, segretaria del Gruppo Cinofilo Ferrarese e di Valeria Merighi il Deus ex machina della manifestazione. Giorgio Bellotti
I vincitori delle rispettive classi bianco arancio
Gino 1° batteria Giudice Mocellin CarloR/CAC Tommy cond. Boschi 2 chi Bos . cond Artù ACIT 1 CAC R/C 2° batteria Giudice Nurra Pietro Lucio cond. Tureddi Junior 1 Ecc. Ben Ten cond. Bertelli 2 Ecc. 3° batteria Giudice Canovi Omar cond. Lanzi 2 Ecc. Axel cond. Riverso 1° CAC CACIT Dioula de Keranlouan sandro 4° batteria Giudice Evangelisti Ales 1 Ecc. Gegè cond. Antinori 5° batteria Giudice Miatton Silo cond. Selmi 1 Ecc. Hulk cond. Armaroli 2 M.B. Edo co Mar Piva 6° batteria Giudice 1 CAC Hop del Cecchetto cond. Lapi 7° batteria Giudice Frangini Piero ulli 1 M.B. Gir de Keranlouan cond. Pezz 9° batteria Giudice Bellotti Giorgioni’s Ede cond. Gamberini 1 Ecc. Krang cond. Turci 2 Ecc. Falli i 10°batteria Giudice Cremonesi Luigcond. Cortesi 1 Ecc. Zero cond. Cortesi 2 Ecc. Zetacesco /Modonese 11°batteria Giudice Balducci Fran 1 Ecc. Dadyo cond. Zerbin
RADUNO DI BELLEZZA
Giorgio Bellotti MASCHI BIANCO ARANCIO Giudice a (BOB) Ufotto di Val Grossa prop. Danilo Bo razz di iore Migl . ECC 1 rani vete Classe an prop. Oliviero Merli Classe lavoro 1 CAC Gir de Keranlou Lancini Luca . Classe libera 1 CAC Triss prop . Antonino Di Dio Classe intermedia 1 R/CAC Halan prop iliano prop. Attilio Zanetti Mam San di t Scot Classe giovani 1 MB Francesco BALDUCCI FEMMINE BIANCO ARANCIO Giudice rizio Pieroni Mau . prop Zara . ECC 1 i Dinelli Classe campion Notte di San Lorenzo prop. Massimo Classe lavoro 1 ECC. CAC Heter della Claires prop. Danilo Bo rces Classe libera 1 ECC. Domy des Sou Val Grossa prop. Andrea Preto Classe intermedia 1 ECC. CAC Hira di sa prop. Andrea Preto Classe giovani 1 ECC. Hibea di Val Gros cesco BALDUCCI MASCHI ALTRI COLORI Giudice Fran hetto prop. Luciano Cecchetto Cecc del Hop . Classe campioni 1 ECC Frison Classe libera 1 ECC. Argo prop. Erio Tommaso prop. Giorgio Bresciani San di Noè CAC . ECC 1 Classe lavoro cesco BALDUCCI FEMMINE ALTRI COLORI Giudice Franhetto prop. Luciano Cecchetto Classe campioni 1 ECC. Giosy del Cecc . Emiliano Angeli Classe lavoro 1 ECC. CAC Wiell prop nio Posa Anto . prop Classe giovani 1 M.B. Hiris RIG D’ONORE to di Val Grossa Miglior Maschio e Miglior Soggetto Ufot sa Miglior Femmina Hira di Val Gros amento di Val Grossa Miglior Coppia e Miglior Gruppo Allev oni Maurizio Pier di Zara on Miglior Espressione Bret o di Guido Lapi Trofeo Bello e Bravo Hop del Cecchett
Cominciati i confronti per il “Saladini”
“Saladini” sul Grappa Tanti galli e cotorni, in evidenza gli atleti di Bravaccini e d’Alessandris Proprio così, come abbiamo chiamato e come sono conosciute, sin dalla loro prima edizione, quei rendez-vous di cinofilia montanara. Le classiche tappe di quel trofeo che si svolge sulle “terre alte” del Monte Grappa e del bellunese Col Visentin. Intime comunioni di spiriti: tra uomini e cani, nella fatica di “incontrarsi” con cotorni e forcelli, per un brillio degli occhi, palpitar di cuore e ansimar dei polmoni. Lassù tra rocchette e ghiaioni, spallette di mughi e rododendri in fiore. Una specie di nimbi d’amore per spiriti magni, che noi conserviamo intatti nei nostri sentimenti, da chissà quanti anni…! Aspetti d’una realtà di conferme zootecniche, così continuamente cercate dalla bella gente di cinofili “operai”, con i loro cani. Ben confortati dalla passione, senza curare eventuali sdegni o inquietudini, a determinati “grigiori”, propinati da certe nuove regole, fin troppo stentate nel capire i loro “perché!! Trascurando un qualsiasi dire retorico, ma in modo allusivo, una parte di “cuore ulcerato”, ci siamo ritrovati anche quest’anno, lo scorso 31 agosto, su al Grappa, “al Buso de la Bala” punto di partenza per i 38 concorrenti, di quella prima “gemella”. Uomini e appunto cani, divisi in due batterie, tutti insieme nei loro compiti, a distinguere l’essenza di fare zootecnia, senza pensiero ai mezzi scopi. Ben lungi di barat-
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tare la cinofilia di “fatica”, a quella dei “consumi” che fa tanto moda. Veri e propri omaggi alla loro anima montanara, onde condividere intimità e ammirazione a quelle perle vintage della bella storia delle “gemelle”. Diverse le recite talentuose, confronti di valida evidenza; magari un po’ “rugginosi” nei loro stili di razza, ma molto ben oliate e lucidate le loro azioni di venatorietà. Al di là dei vecchi noti, un ristretto trend di giovani per prossimi profili di realtà. Giusta la presenza di galli e cotorni, in aumento quest’ultimi, anche se poi al tirar di conto e terminati i turni, i qualificati saranno molto limitati. Nella prima batteria che “correva” in Val Vecia, da riconoscere i debiti con la fortuna per la Ginevra e la Luna setter di G. Bravaccini, il Gregor e Carl setter di D. Pensa, il Biro altro setter, di Frattini, insieme alla Cora di Pederiva. Soggetti portati a lunghi richiami, andati però in bianco con l’incontro! In questa batteria, nessun classificato, solo un meritatissimo CQN. al setter Roy di Pederiva. La seconda batteria che aveva da esplorare alture e vallecole de La Cavareta, tanta valida abilità e generosità di alcuni cani, che si provarono a flirtare con galli e cotorni. Podio per il setter Brek di U. d’Alessandris, con Eccellente, dopo un lavoro esperto su vecchio forcello. Quindi il CQN. a Dik altro setter di d’Alessandris che dopo un ben
valido turno, ferma gallo ma al frullo rincorre. Eccoli, il giorno dopo 1° settembre, i cani dei monti e la loro ristretta “tifoseria” cinofila, al bellunese Nevegal con davanti il Col Visentin. Sono in 39 con i loro conduttori, quest’ultimi dalla solita “aria di laicità”. Pronti ad affrontare quei percorsi di fatica, stigmatizzando e valorizzando quel genere di prove. Come sempre tante le speranze sin dai primi turni, anche se nuvole e pioggia prendevano in possesso la montagna. Nella prima batteria, protagonisti con buone attitudini, i più ponendo in evidenza “sostanza” cinovenatoria senza “zampognare”. Tempo che va al meglio, la presenza dei selvatici a consolarci. I primi sorpassi, due occasioni dopo aver avertito e non chiuso con ferma valida. Di qualità il turno del Mansis Show, setter di d’Alessandris, già noto nell’ambito per le sue qualità e funzionalità, ben sicuro nel realizzo su vecchio forcello, merito con l’eccellente. Seguito dal Nortung, altro setter, condotto da A. Bonzi, ferma utile nel turno di richiamo. Ecco il Blek setter di G.Caldinelli, al terzo scaleo della classifica. Quindi, bella novità, tra i qualificati il pointer Arù, per la gioia del suo giovane conduttore G.Fantino. Tutti meritevoli dell’eccellente. Anche nella seconda batteria, un buon comparto di soggetti a coniugare la valida nota richiesta. Ecco le prime presenze di inferni e divinità come sono i cotorni. E subito in paradiso la setter Ginevra di G. Bravaccini, con ferma valida su detti selvatici. Più sotto, a lato del ghiaione, ferma in sicuro atteggiamento, il giovane e interessante setter di D. Pensa, il Gregor, sempre su cotorni. Comunque sarà l’esperta e veterana Cora, del tipico duo Vacca-Virano salire al primo posto di quella classifica, con l’eccellente. Meritato nel turno di richiamo, dopo un lavoro degno di nota e ferma utile in posizione difficile su gallo. Relazioni ben esaurienti e anche convincenti, tutto senza intrecci di parole a spiegare pieghe di turni: comportamenti e anche emozioni a quel cenacolo ristretto di cinofili montanari, pronti a condividere senza pedanterie varie i giudizi dati dopo il lavoro dei loro cani, dalla giuria: A. Bortot, B. Basso, P. Frangini, A. Lavacchielli e GC. Trivellato. Per noi, sempre nuove lezioni ed esperienze, con motivi di riflessione, raccolte durante quei due giorni di prove. E “come Lazzari increduli”, ribaltando l’età, ancora una volta siamo risaliti erte e ghiaioni delle amate “Gemelle”, assieme ai cari amici della cinofilia delle terre alte, non importa se pesanti nei muscoli, di sicuro ben leggeri dalla passione, a recitare uno spartito di sensazioni riservate semplicemente al nostro vissuto. Gian Carlo Trivellato
Confronti di continentali in Francia
Nella foto gli organizzatori, la giuria e il vincitore Giuliano Antonio con Vella di Kantante
Vella conquista la Thuile Cani ben preparati, terreni difficili per una prova esaltante Di solito, per questa manifestazione, iniziavo con i ringraziamenti ed il plauso al Trofeo Internazionale in palio, ma quest’anno, per motivi che non devono essere oggetto di cronaca, e stato assegnato in una finale designata in Francia. Ma un “Trofeo italiano” che emigra al di fuori del suo concepimento naturale e per un puntuale riferimento, ne perde identità e spirito, ma questa rimane mia opinione personale, e non voglio perdere le speranze che si ritorni alla continuità con grande rispetto di tutti. Confermerebbe che la passione sa superare ogni ostacolo ed aggrega tutti noi visionari e sognatori amanti della montagna e della sua fauna pennata, fatta volare dai nostri amati “puntatori” a quattro zampe. Ritornerebbe onorata la memoria del Prof. Montesano in quel luogo naturale dove lui esercitò pura cinegetica alpina, e qui mi taccio. Lo staff Trentin,Minniti, Dellavalle, come sempre si è mostrata all’altezza a 360°, e ospitalità e competenza è sempre da massima qualifica. Piacevole compagnia degli Esperti Cortesi con Signora e Gaggero. Di soddisfazione la partecipazione e la qualità dei cani, quest’anno presenti anche gli spinoni. Il numero degli incontri ci ha, come sempre, ripagato della fatica. Tanti incontri, la media di 10 per batteria, parlando sempre di quelli utilizzabili.
Ma come sa chi ama e partecipa a queste verifiche zootecniche, terreni e selvatici non consentono vita facile ai mediocri. Qui non basta la fortuna, ma marcate devono essere passione, polmoni/cuore ed audacia, ed un collegamento naturale che non deve essere difettoso. Anche chi conduce o giudica non deve essere refrattario alla fatica. Ma lassù tutto ti appaga, il fragoroso frullo di un gallo, ancor più sotto ferma di un cane, ti fa un’iniezione di adrenalina e ti porta a dimenticare i quotidiani surrogati… Da rappresentante di Club, oltre alla soddisfazione globale provata per la complessiva qualità dei cani, plaudo ai tanti Kurzhaar presenti, ai risultati acquisiti ma anche al coraggio di mettersi in gioco dei proprietari.
Giuliano e Faggio sono veterani, ma Giancotti, Affo e Villa Elena sono stati una piacevole presenza con soggetti che hanno dimostrato di poter competere anche in questa difficile disciplina. Giuliano vedere classifiche, Faggio ci ha fatto sperare in un incontro con una ineccepibile prestazione e richiamo di Rubin Di Apollo, Giancotti con Luther della V.di Rem, Pradellinensis Pedro e Hux Mourinhio del Cakic non ha avuto fortuna ma ha mostrato soggetti validi, Elena Villa con il suo Junus V.D. Himmelsliter, non ha avuto fortuna, a fine turno una gallina si è voluta palesare prima che Junus riuscisse ad inchiodarla. Da neo Campione del mondo a squadre di S.Uberto ha voluto cimentarsi in questa dura disciplina. Complimenti Elena! Con Claudio Trentin e Minniti si sono aperti tanti interessanti discorsi che mi auguro diventino progetti, e per mia esperienza quando si ha a che fare con E persone serie e competenti e volenteCLASSIFICH i in rose i progetti diventano realtà. ss a P / si o . Poz Corte Domenica a fine prova tutti ospiti, e qui 7/9 Giudici S Du B.Courcol EB condd. Garcia E 1° ECC. GU De la Gambara EB con sono entrate in ballo le Signore, una 2° MB ELLA gero colazione sul campo con stuzzicanti e K TE g N a DI KANTA Giudice G A LL gustosi prodotti locali. E V IT 1° CAC – CACgliano Relazioni con risultati zootecnici, preiu i G . cc d u Con nd. Verd co I B miazione, un simpatico e sportivo E N IO R 2° ECC. O omaggio artistico di Verducci, le presi i/Corte in o ss n a miazioni e tutti ad abbuffarci. P ia i gl ic iu d G TE K. 8/9 Giu A DI KANTAN Grazie Gruppo Cynophile de la Vallè ! LL E B B M ° 1 ozo P ro . e d g n g Giancarlo Passini a co G B e E ic rcol Giud SS du b.Cou . Pozo 1° ECC. GUEL du b. Courcol EB cond 2° ECC. ETE 53
RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI
successi estero
Inviare a redazione@enci.it Per essere inseriti nella rubrica SUCCESSI ALL’ESTERO occorre aver conseguito questi risultati: ESPOSIZIONI INTERNAZIONALI Best in show: 1°, 2°, 3° classificato Raggruppamento: 1°, 2°, 3° classificato RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS 1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani DAL NUMERO DI APRILE VERRANNO PUBBLICATI SOLO I RISULTATI OTTENUTI NELL’ANNO 2013 Indicare: nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario. Le inserzioni incomplete, verranno cestinate.
GINGER WOLF LUPI DI MONTEMORELLO Cane Lupo Cecoslovacco Expo di Innsbruck 11/8/13 2° classificato gruppo 1 Giudice P.Harsany All. e pr. Allev. Lupi di Montemorello
AKHIRA UT’N DUVELSMOOR Hovawart Speciale di Innsbruck (A) 11/8/13 Cl. Lavoro CACA - CACIB Giudice Sigrid Dartin Entermann Allevatore Sonja Grommè Proprietario Cinzia Biacca
BECLAU BRUS LEE Kerry Blue terrier Expo di klagenfurt 2/6/13 1° classificato gruppo 3
CORLEONE DEI BOIONI Boxer Expo di Meisdorf (D) 7/7/13 2° classificato Best in Show
Giudice Elfriede Heidecker Allevatore e proprietario Allev. Beclau
Giudice Barbara Mueller Allevatore e proprietario Bruno Zilli
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CHANTISMERE CHATAHOOCHEE Cavalier King Charles Spaniel Speciale CKCS di Praga (CZ) 29/9/13 CAC 1° classificato cl. Intermedia Giudice Anthony Allcock Allevatore Michael Hegarty Proprietario M. Bindelli e S. Ferrari
GOLIATH DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano nero Camp.to Club di Zbraslav ( CZ) 17/8/13 1° ECC cl. Giovani - JCAC Giudice M. Václavík Allevatore Alberto Malaguti Proprietario Jan Celakovsky
i successi all’estero
DAL RIZZO NEW JERSEI Alaskan Malamute Nationale D’Elevage France 15/9/13 1° CACS BOB
AUDREY BERNESI DAL PIEMONTE Bovaro del Bernese Raduno KBS di Versoix (CH) 1/9/13 BOS Giudice Sharon C. Smith Allevatore e proprietario Catia Mellica
FOGGY WOLF LUPI DI MONTEMORELLO Cane Lupo Cecoslovacco Expo di Innsbruck (A) 10/8/13 1° classificato gruppo 1
Giudice Sheila Balch Allevatore Mirko Rizzi Proprietario Mirko Rizzi
Giudice M. Urosevic All. e pr. Allev. Lupi di Montemorello
DIAMANTE DELLA BAIA AZZURRA Alano fulvo Europea di Ginevra (CH) 31/8/13 3° classificato gruppo 2 EDMOND DANTES DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano arlecchino Camp.to Club di Zbraslav ( CZ) 17/8/13 1° ECC cl. Campioni
GULLIVER DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano arlecchino Camp.to Club di Zbraslav (CZ) 17/8/13 1° CAC cl. Intermedia
Giudice J. Hodan Allevatore Alberto Malaguti Proprietario Ferdinand Rezek
Giudice J. Hodan Allevatore Alberto Malaguti Proprietario Roger Ibarra
Giudice S. Sinko
EU.D.D.C. di Evora (P) 15/9.13 1° ECC cl. Giovani Giudice J.F. Martin
National d’Elevage di Neuvic (F) 22/9/13 1° ECC cl. Giovani Giudice H. Fishbach (D) Allevatore Patrizio Donati Proprietario F. Ottaviani 55
i successi all’estero
SHIBUMI DEL BIAGIO & GENKI GO DEL BIAGIO Shiba Inu Expo di Ginevra 29/8/13 1° classificato BIS Coppie Giudice M. Forte Allevatore e propr. Allev. Del Biagio
UNFORGETTABLE VISION FRA DET GAMLE KEJSERRIGE Boston Terrier Evergreen Kennel Club Colorado (USA) 8/9/13 BOS
ZAPATERO DELLA BAIA AZZURRA Alano fulvo EU.D.D.C. di Evora (P) 15/9/13 3° classificato Best in Show Allevatore Patrizio Donati Proprietario C. Goncalves
Giudice Richard V. Miller
Cheyenne Kennel Club Dog Show Wyoming USA 1/9/13 BOS Giudice Alice M Watkins Allevatore proprietario Loris Seno
FIONA DEL CASTELLO DELLE ROCCHE Alano nero Camp.to Club di Zbraslav ( CZ) 17/8/13 1° CAC cl. Libera Giudice M. Václavík Allevatore Alberto Malaguti Proprietario Roger Ibarra
DAL RIZZO INDIPENDENCE DAY Alaskan Malamute Nationale D’Elevage France 15/9/13 1° CACS BOS
KOLLAPS MARATS DOD I Greyhound Expo di Rovigno ( HR) 1° BIS Juniores
ARMAGEDDON Weimaraner p/l Europea di Ginevra (CH) 30/9/13 3° Junior Gruppo 7
Giudice Erna Hartveld Allevatore e proprietario Mirko Rizzi
Giudice Nataša Blanuša Allevatore e proprietario Allev. Kollaps
Giudice Fred Peddie Allevatore e propr. Simone Superbi
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i successi all’estero
GIOBALDI YSATIS Whippet Expò di San Marino doppio CAC Moldavia 15/9/13 CAC, BOB Giudice Agabeyli Z. (Aze) Allevamento Giobaldi Proprietario Conforti Mauro
ANNIE Bolognese STELLE ITALIANE EUROPEA DI GINEVRA Cl. giovani ECC JBOB
MOONLIGHTFIRE PAPRIKA Chihuahua Raduno Austria Specialty di Tulln 28/9/13 Giudice Espen Engh Allevatore La Signora dei Cento Cani 1° classificata Best in Show Giudice Gerda Bolter Allevatore e propr. Leandro Sommella
ADAM DELLA PRINCIPESSA DEL MONTE INGINO HENEA DELLA PRINCIPESSA DEL MONTE INGINO EVELINA DELLA PRINCIPESSA DEL MONTE INGINO Lagotto romagnolo Expo San Marino 5/7/13 Moldavia/ Azerbaijan 2° classificato Gruppo 8 Giudice Schill R. Allevatore e propr. Roberto Petroni
OLIMPIODORO-N DEI MONTI DEL KERATON Alano nero National d’Elevage - Neuvic (F) 22/9/13 1°ecc cl. Campioni Campione di Club Francese 2013 Giudice Sig. Dubois All. Carla Carletti - All. “dei Monti del Keraton” Pr. Ivo ingraffia - All.to “Bigulla”
Proprietario Berto Antonella
NO MORE TO SAY DEI FIOCCHI ROSSI Yorkshire Terrier Expo di San Marino 5-6-7/7/13 CAC1 Moldavia-Azerbaijan CAC cl interm. CAC2 Moldavia-Azerbaijan CAC BOS Giudice Zaur Agabeyli-Rafael Malo Alcrudo Allevatore Anna Confaloni Proprietario Alessandra Battisti 57
i successi all’estero
SKAR DELL’ETRURIA 2000 Beagle Raduno di Saltzburg (A) 27/4/13 1 ecc. cl. Giovani BOS Giudice Bayersdorf, Allevatore Paolo Pieracci Proprietario Paola Nuciari
KOLLAPS HOTEL BEDROOM Whippet Expo di S Marino, 5/7/13 2° classificato Best in Show Giudice Volinets S Allevatore e proprietario Allev. Kollaps
EZECHIELE OLIM PALUS Cane Lupo Cecoslovacco Raduno di Freudenberg Am Main 3/8/13 (D) 1° CAC classe Ch. VDH BOS Giudice Daiva Rmaityte Allevatore Simona Coriddi Proprietario Claudia Paolini
MIYUCHIYO L’OMBRA DELLA LUNA Shiba Expo di Oberwart (A) 13/7/13 3° classificato gruppo 5 Giudice Horak Karel Allevatore allev. L’Ombra della Luna Proprietario Giovanni Peditto 58
KOLLAPS SKRIK Greyhound Expo di Varazdin (HR) 1° BIS Juniores Giudice Vija Klucniece Allevatore Allev. Kollaps Proprietario Silvio Ramik
DANCING IN THE DARK DELLA BAIA AZZURRA Alano nero EU.D.D.C. di Evora (P) 15/9.13
Giudice P. Moonfort 2° Junior BIS NATIONAL D’ELEVAGE NEUVIC (F) DEL 22.09.2013 Giudice A. Dubois (F) 1° ECC. in classe giovani - giovane campione di club Allevatore P. Donati Proprietario C. Goncalves (P)
MARILYN MONROE DEGLI ANGELI ROSSI Setter Irlandese Rosso World Gundog Show Budapest 17/5/13 1° CACJ Migliore Femmina Giudice Alenka Pokorn Allev. e propr. Allev. degli Angeli Rossi
i successi all’estero
MR MARLON BRANDO DEGLI ANGELI ROSSI Setter Irlandese Rosso ZARA DEL PIERVEZ Bundessieger a Tulln il 28/9/13 Zwergpinscher Raduno PSK KSA di Messkirch (D) 7/9/13 1 ECC Junior Bundessieger Winner 1° BIS giovani femmine Giudice Ernst Theisen (D)
PSK KSA di Messkirch (D) 8/9/13 Miglior Giovane
Giudice Sebastian Lux Allev. e propr. Allev. degli Angeli Rossi
Giudice Ernst Theisen (D) Allevatore Allev. del Piervez Proprietaria Elena Spena
BUCEFALO DELLA BAIA AZZURRA Alano blu NATIONAL D’ELEVAGE NEUVIC (F) DEL 22.09.2013 1° classificato in cl. Campioni CAMPIONE DI CLUB FRANCESE Giudice I. Penas (E) Allevatore P. Donati Proprietario F. Ottaviani
CAMPARIS HOLLYWOOD HILLS Yorkshire Terrier Speciale di Bensheim (D)18/8/13 1 E J-BOB Giudice Morgan Granander Allevatore Markus Ackermann Proprietario Patrizia Casadei
KISSES OF THE GOLDEN GIRL DEL CEPPO ROSSO Chow Chow Raduno Clubsieger di Wangen An Der Aare (CH) 31/8/13 1ª cl. Inter. CAC BOB
IGOR DEL PIERVEZ Zwergpinscher Raduno PSK KSA di Messkirch (D) 7/9/13 BOB
Giudice Jutta Mayer
Giudice Giovanni Mosca-Tenna
Giudice Gillian Claxton Allevatore Siro Baruffaldi Proprietario Francesca Caliari
Giudice Giovanni Mosca-Tenna (I) Allevatore Allev. del Piervez Proprietario Luca Noris
Raduno Camp.to Tulln (A) 29/9/13 1° CAC BOB
PSK KSA di Messkirch (D) 8/9/13 CAC cl. Campioni
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i successi all’estero
ART A’ ROCHELLE DEI CASOLARI Golden Retriever Raduno Camp.to di Gloucestershire (UK) 2/7/13 1° Prize Special Working Class Giudice C. E. Zingg Allevamento Allev. dei Casolari Proprietario Allev. Granroche
BORDERBAY KIWI Border Collie Expo di Bled (SLO) 15/6/13 3° classificato gruppo 1
CLEMENTINE CHERIE EWIMARK RAKOWNIA Bull Terrier Inglese Expo di Koper (SLO) 5-6/10/13 3° classificato gruppo Giudice Malgorzata Wieremiejczyk Allevatore Ewimark Rakownia Proprietario Elisa Poletti
Giudice Ferdinando Asnaghi
MINA Bolognese Expo di Koper 6/10/13 2° BIS Veterani
Giudice Brenda Bambury (UK) Allev. e propr. Allevamento Borderbay
Giudice Tomasz Borkowski Allevatrice Monica Olivieri Proprietaria Barbara Cenedese
successi italia
Expo di Bled (SLO) 16/06/13 3° Best In Show
RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI Inviare a redazione@enci.it Per essere inseriti nella rubrica SUCCESSI IN ITALIA occorre aver conseguito questi risultati: 1° classificato del Raggruppamento, compresi Coppie e Gruppi, in Esposizioni Internazionali in Italia. 1°, 2°, 3° classificato del Best in Show generale DAL NUMERO DI APRILE VERRANNO PUBBLICATI SOLO I RISULTATI OTTENUTI NELL’ANNO 2013 Indicare: nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario. Le inserzioni incomplete, verranno cestinate.
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JACK DANIEL’S DI SAN MARTINO DELLE SCALE Jack Russell Terrier Expo di Santa Giusta (OR) 25/8/13 1° classificato gruppo 3 Giudice Ferdinando Asnaghi Allevatore San Martino delle Scale Proprietario Raimondo Piga
BECLAU BRUS LEE Kerry blue terrier Expo del Canavese 15/9/13 2° classificato Best in Show Giudice Enrico Adinolfi Allevatore e proprietario Allev. Beclau
i successi in italia
GOLOUBET DU RUOET DEL WANHELSING Bassotto Kaninchen p/d Expo di Trieste 7/4/13 1° classificato gruppo 4 Giudice Miograd Vretencic Allevatore e propr. Allev. Wanhelsing
AKASHA BANANA SPLIT Bassethound Expo di Oristano 25/8/13 3° classificata Best in Show Giudice Rafael Malo Alcrudo Allevatore Teresa Elvira Secci Proprietario Antonella Bonacossa
HANGERBELL DESIRÈ Irish Terrier Expo di Palermo 9/6/13 1° classificato gruppo 3
DISTRUZIONE FINALE BLUE Pastore scozzese p/l 17 marzo 2013 Expo di Modica 17/3/13 1° classificato gruppo 1 Giudice Gianercole Mentasti Allevatore e proprietario Marco Alessandro Miccichè
Allevatore Hangerbell Kennel Proprietario Giuseppe Virga Giudice Sonia Pagani
PUKAWIDGEE BUSH ROMANCE Border Collie Expo di Roma 5/10/13 1° classificato gruppo 1 Giudice Anna Albrigo Allevatore A.L. Houlden Proprietario Allev. Story Rex
ARTAIGA’S MY LITTLE BUDDHA Samoiedo Expo di Rende 26/5/13 1° classificato 5 gruppo Giudice Sonia Falletti Bellan Allevatore e propr. Allev. Artaiga’s
DRAGONJOY SONNY CORLEONE Welsh Corgi Pembroke Expo di Ivrea 15/9//13 1° classificato gruppo 1
ARES GOOD SIDE & ABLAZE WITH LIGHT Pastore Scozzese p/l Expo di Pisa 8/6/13 1° BIS Coppie
Giudice L. Suncica Allevatore e propr. Allev. Dragonjoy
Giudice P. Asensi Peinado Allevatore e propr. Fontanelli Marco 61
ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 10 novembre 2013 – Anno 59°
Matteo e Flower campioni mondiali col frisbee
DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano HANNO COLLABORATO: Roberto Aguzzoni, Sergio Anconetti, Giorgio Bellotti, Raffaele Bruno, Gaetano Caldarone, Luigi Corna, Vincenzo Ferrara, Rodolfo Grassi, Massimo Inzoli, Anna Pasqualetto, Giancarlo Passini, Daniele Pozzi, Lidio Riva, Mario Rocchi, Roberto Stevanella, Anna Gioia Taucci, Gian Carlo Trivellato, Sara Venturelli, Barbara Vezzani, Antonio Zappaterra ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: 20137 Milano - Viale Corsica 20 Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 IMPAGINAZIONE GRAFICA: Studio DOD design - Massa Lombarda (RA) STAMPA: Rotolito Lombarda Via Sondrio n° 3 20096 - Seggiano di Pioltello (MI) SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: Rotolito Lombarda Via Sondrio n° 3 20096 - Seggiano di Pioltello (MI) La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.
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Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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Sono italiani i nuovi Campioni mondiali di discdog, un sport cinofilo poco conosciuto, molto divertente da praticare e spettacolare da vedere. Nato verso la fine degli anni settanta, vanta un circuito molto ampio di gare di selezioni per accedere alle finali Europee e Mondiali. In Italia la disciplina è in notevole espansione, e quest’anno abbiamo
avuto l’onore di ospitare le finali dei Campionati Europei. I mondiali Skyhoundz si sono tenuti il 29 /9/13 a Chattanooga, Tennesee. Qui, le gare si dividono in diverse categorie: Sport (solo distance/accuracy), MicroDog (cani fino a 40cm o 12kg) e Open (combinata fra due round di freestyle e distance/accuracy). La categoria Open fino al 2012 era sempre stata aggiudicata a dei team provenienti dagli Stati Uniti, Matteo e Flower sono il primo team internazionale a conquistare il titolo Mondiale Skyhoundz nella categoria massima. Matteo Gaddoni, 34 anni, di Forlì ha recuperato Flower, una Border Collie di 4 anni, da una situazione familiare non felice circa tre anni fa. Il loro allenamento è divertimento, gioia di stare assieme e di condividere questa passione per il frisbee. L’allenamento consiste in parti di preparazione atletica per la resistenza e per la coordinazione nei salti e di una parte di costruzione di esercizi e figure con il disco che poi si combinano assieme in quella che viene chiamata routine: una sequenza fluida di 120 secondi di gioco ad alto ritmo. Dall’altra parte il conduttore si allena moltissimo per essere preciso ed accurato nel lancio dei dischi. Un vero e proprio sport per entrambi i componenti del team!
Batistuta Labrador nero nuota e vince in Germania Per la prima volta un binomio italiano ha conquistato il titolo di Campione di lavoro in acque tedesche. Sul podio dei vincitori Claudio Cazzaniga addestratore ENCI responsabile del Centro formazione cani da lavoro a Lecco. Ha vinto a Duisburg, in Germania, una difficile prova insieme a Batistuta, Labrador di cinque anni. La prova si svolge su cinque esercizi di cui due obbligatori e tre ad estrazione. Fra gli obbligatori il recupero di un figurante mediante salvagente partendo da un gommone, l’apporto di una cima da riva ad un gommone posto a 25 metri. Il binomio ha conquistato il terzo posto e il titolo ad appena cinque punti dal binomio di Lussemburgo risultato trionfatore. Con la vittoria Claudio Cazzaniga è il primo italiano a salire sul podio e Batistuta il primo cane non terranova a vincere. Claudio Cazzaniga e Batistuta