Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 comma 1 LO/MI - N. 2 febbraio 2015
FLAT COATED PICCOLO LEVRIERO ITALIANO SEGUGIO MAREMMANO CUCCIOLI IN FAMIGLIA
“organo ufficiale ENCI”
febbraio 2015
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Il Retriever dei nobili Dolores Genco
La magia del Piccolo Levriero Italiano Agnese Spaziani Il romanzo del Maremmano Sergio Leonardi Rivive il Cane di Mannara Florindo Arengi Riconquistare una razza… Salvo Tripoli e Luigi Liotta Il lapis di rassegna cinofila Rodolfo Grassi Fotografare i cani Silvia Bagni Cuccioli in famiglia Renata Fossati Il Norfolk è fatto così Irene Gaslini La cinofilia e i bimbi di Somaliland Primo il Rottweiler Anubi Alfredo Di Girolamo Io e Viki Lorella Ceratto Il boxer, un sogno Giuseppe Domenico Francione
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PER I GRUPPI CINOFILI Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedicate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali. Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione: redazione@enci.it - tel. 0270020358
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Petra nata due volte Anna Zuccarino L’Internazionale delle stelle Piera Corsini Croce Jack Russell re per un giorno Anna G. Taucci I magnifici 1300 di Frosinone Barbara Macchia Prima Expo col botto Valentina Gritti Questione di Urajiro Elettra Grassi Gli standard in pillole
A Livio Zanella con gratitudine L’Eternità di uno sguardo... Ares Ci parlavamo per silenzi… Walter Lentati
CHI E DOVE
48 I successi 53 I club 62 Gli allevatori TEMPI DI CONSEGNA DI TESTI E FOTO Pubblicità expo con giuria: entro il giorno 3 del mese precedente l’uscita (es. 3 novembre per pubblicazione in dicembre) Pubblicità expo senza giuria: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi all’estero: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile inviare a redazione@enci.it Si ringrazia per la collaborazione
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La selezione, le caratteristiche e il comportamento. Compagno ideale ma in casa...
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l Flat Coated Retriever per i paesi FCI o Flatcoated Retriever per gli Inglesi e gli Scozzesi, è il “Riportatore dal pelo piatto o liscio”. Nasce in Inghilterra dall’esigenza dei nobili cacciatori di avere un cane veloce nel recupero, infatti, in seguito alla sostituzione dei fucili ad avancarica con quelli a
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cartuccia, si era moltiplicato il numero dei capi abbattuti, questi cani dovevano anche essere specialisti nel riporto della selvaggina ferita, al contrario di quanto facevano Setter, Pointer e Spaniel. Non ci sono dati certi, si pensa che gli ingredienti base per la selezione di questo nuovo tipo di cane da caccia siano stati il Lesser Newfoundland, gli Spaniels, i Setters e i Pointers, che insieme hanno
dato origine a quello che si pensa sia l’antenato dell’attuale Flatcoated Retriever il Wavy-coated Retriever. Intorno al 1890 viene introdotto anche sangue di Collie che ha contribuito a produrre il famoso “pelo piatto” Questa nuova affascinante caratteristica, unita alle grandi attitudini lavorative lo fece subito diventare il più popolare tra le razze Retrievers dal 1890 sino agli inizi della prima Guerra Mondiale apprezzato sia dai nobili cacciatori Inglesi che dai Guardiacaccia, oggi tornato popolare in Inghilterra e nel resto del nord Europa, ma ancora poco conosciuto in Italia. Soggetti come Zelastone e Moonstone sono considerati i veri capostipiti della razza. Dagli inizi del 1911 sino al 1929 si sono visti solo soggetti neri, l’inserimento del colore liver comincia nel 1930, e solo nel 1940 viene riconosciuto come secondo colore, mentre ci si ritrova con un terzo colore recessivo che è il giallo, (portato si pensa dal Collie) tuttora mai ammesso dagli standards. Tra il 1873 ed il 1899, grazie all’aiuto di Mr. Sewallis Evelyn Shirley, importante allevatore con l’affisso “Shirley Retrievers” fondatore e presidente del Kennel Club, viene fissato il primo standard del Flatcoated Retriever, ripreso ed elaborato nel 1923 dal Club di razza il “Flatcoated Retriever Association” accettato nello stesso anno dal Kennel Club e mantenuto invariato dall’attuale “Flatcoated Retriever Society” fondata nel 1947. Sicuramente importate il lavoro di sele-
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Storia Attualità e pregi del Flat Coated
Il Retriever dei nobili zione ad opera del Capocaccia del Duca di Rutland, Mr Colin Wells titolare dell’affisso “W. Kennel” fondato nel 1933 che è stato in grado di vincere ai più alti livelli sui ring espositivi e sui campi di caccia; e di Mr. Reginald Cooke affisso “Riverside” che per quasi sessant’anni ha prodotto soggetti di ottima qualità sia in bellezza che in lavoro. Il primo standard viene accettato dalla FCI il 23 dicembre 1954, mentre lo standard ufficiale valido è stato pubblicato dalla Federazione Cinologica Internazionale il 28 luglio 2009.
LE ATTITUDINI Come tutte le sei razze Retrievers, i Flat sono altamente socievoli nei confronti delle persone, dei bambini, degli altri cani e anche nei confronti di altri animali di casa. Selezionati per il lavoro in palude, sono esperti nuotatori, infatti nelle prove di lavoro è incluso sempre il riporto dall’acqua.
Il loro temperamento vivace li potrebbe portare ad essere un po’ insofferenti, in età giovanile, nell’esercizio di Stady, assistere alla scena di caccia, simulata con dummies (riportelli in tela galleggianti) o con selvaggina, dimostrando indifferenza allo sparo, all’abbattimento dei selvatici, al vedere partire altri cani per il recupero, tutto questo genera un po’ di stress in alcuni soggetti, ma rispettando i loro tempi di
L’INDOLE Il Flat è un cane che matura molto lentamente, conservando a lungo le sue deliziose qualità di cucciolone, è un cane estroverso, sempre felice e desideroso di compiacere con l’incessante scodinzolare della coda ed il suo proverbiale buon umore. Bacia tantissimo, è assolutamente legato al padrone e lo cerca costantemente, per questo non è particolarmente adatto a rimanere solo per troppe ore, meglio affiancargli la compagnia di un altro cane o di un gatto. È un instancabile lavoratore, un eccellente cane da acqua e naturale nuotatore. Ama essere un compagno per noi umani e non sopporta essere allontanato dal suo padrone, tanto è vero che lo standard di razza inglese lo definisce l’Houdini canino, in grado di evadere da ogni forma di clausura, senza apparente sforzo, per riunirsi al suo branco. Il suo carattere deve essere dolce e confidenziale.
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crescita, si otterranno risultati stupefacenti. Per quanto riguarda la capacità di marcare e memorizzare i punti di caduta della selvaggina o dei dummies, non hanno esitazioni, sono perfetti anche nel rientro veloce dal conduttore e nella consegna che deve avvenire direttamente nelle mani del conduttore, evidenziando una bocca morbida, che non segna l’oggetto riportato. Sono grandi cercatori, è forse la cosa che li appaga di più, non cedono facilmente, e rimangono sul terreno fino a che non riescono a trovare e riportare; per questo, a volte, in età giovanile, se impegnati nella
tività che deve svolgere. Con espressione intelligente, potente ma elegante, ne pesante ne grossolano, senza eccessi, deve avere, come dicono gli inglesi: “l’aspetto di un membro dell’aristocrazia”. Generoso, esuberante, dimostra entusiasmo con il costante movimento della coda, ha un naturale desiderio di compiacere, qualsiasi segno di aggressività o nervosismo, non riconducibili a cattiva gestione o a situazioni particolari non è tipico della razza e va penalizzato. La testa nel Flat è molto importante, deve essere tipica, non pesante, lunga e ben modellata, cranio piatto non eccessivamente largo, muso largo e profondo e lungo quanto il cranio, la depressione cranio facciale appena accennata. Occhi taglia media, con forma a mandorla, colore marrone scuro o nocciola, sul cane di color liver ovviamente l’occhio potrà essere più chiaro.
SALUTE
cerca, fanno fatica a rientrare al piede, ma non bisogna scoraggiarsi, è solo un problema di allenamento, preparazione ed esperienza! Per tutte queste meravigliose caratteristiche, sono adatti anche al lavoro di ricerca di persone, esplosivi, droga ed inoltre Agility, Obedience, Salvataggio, assistenza per disabili e non in ultimo Pet Therapy.
CARATTERISTICHE L’apparenza generale è quella di un cane di taglia media, vivace, attivo, è stato allevato per “fare”, e la sua forma è funzionale all’at-
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Sicuramente da controllare le patologie ossee ereditarie quali: displasia dell’anca, del gomito con esame radiografico eseguito da veterinari abilitati ufficialmente e con la lettura degli esiti da parte delle stazioni di lettura ufficiali; patella o lussazione della rotula tramite visita con apposita manovra eseguita sempre da un veterinario abilitato ufficialmente. Le patologie oculari: tramite visita oculistica eseguita da uno specialista con esame pre-dilatazione, gonioscopia, dilatazione e indagine per cataratta, displasia della retina, degenerazione della retina, distrofia corneale, lussazione della lente. È consigliabile eseguire il test genetico del colore trasmesso alla prole, dato che abbiamo un colore recessivo, il giallo, non ammesso dallo standard, e che può essere evitato con i giusti accoppiamenti. Inoltre, all’estero è presente un test genetico per l’identificazione dei portatori di displasia renale, patologia da tenere assolutamente sotto controllo in quanto purtroppo non assicura una buona qualità di vita al cane e può portare al decesso. Tengo a precisare che, con i controlli e gli accoppiamenti ben studiati, ogni rischio può ridursi sensibilmente.
CUCCIOLI Se avete deciso che il Flatcoated Retriever è esattamente il compagno che fa per voi, ricordate di tenere ben in considerazione che, la selezione da parte di un allevatore deve essere fatta tenendo conto di quattro aspetti fondamentali che sono: quello sanitario, morfologico, attitudinale e caratteriale. In Italia la razza è allevata con impegno ed
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è alta la qualità dei soggetti prodotti, grazie al lavoro degli allevatori presenti sul territorio che, conoscendo profondamente la razza, sono quindi in grado di fornire la giusta assistenza ai nuovi proprietari. L’accoglienza del nuovo cucciolo è relativamente semplice, ci saranno, a seconda del soggetto, (perché all’interno della stessa cucciolata, nonostante il patrimonio genetico sia lo stesso come anche gli stimoli ambientali, troviamo cuccioli con caratteri diversi) tempi diversi di adattamento al nuovo ambiente ed al nuovo branco, compresi tra le 3 ore ed i 3 giorni; durante l’adattamento è bene rispettare le necessità di esplorazione del cucciolo, cominciando comunque da subito a scandire quelli che saranno i tempi dei pasti, delle uscite, e degli spazi ai quali potrà accedere. Almeno nei primi giorni non fatelo dormire da solo, ha appena abbandonato il suo branco familiare, non isolatelo, potrebbe piangere, aspettate che si senta più sicuro nel suo nuovo ambiente. Togliete tutti i tappeti, che altrimenti, data la loro capacità di assorbenza, verrebbero usati come bagno personale dal cucciolo. Fate molta attenzione a togliere ogni tipo di detersivo, detergente o veleno dalla sua portata, anche gli anticongelanti sono pericolosi, chiedete ai bambini, per il bene del loro cucciolo, di non lasciare incustoditi i giochi che potrebbero essere ingeriti causando delle pericolose occlusioni intestinali che non sempre si risolvono da sole. Per l’alimentazione fidatevi del vostro allevatore e seguite le sue indicazioni, se riscontrate dei problemi parlategliene, vi darà consigli utili collaborando anche con il vostro veterinario di fiducia. Se il vostro cucciolo soffre il mal d’auto, non perdetevi d’animo ed insistete, è l’unica cura, milioni di cani adulti viaggiano poi in auto senza problemi. Ed ora le raccomandazioni: fate grande attenzione alle automobili, vero pericolo per il vostro cucciolo. Impostate da subito una buona condotta al guinzaglio, è fondamentale che capisca l’importanza di stare vicino a voi con il guinzaglio morbido, ci sono ormai molti addestratori che possono aiutarvi in questo, un guinzaglio più collare sempre in tensione può favorire il prolasso della trachea come anche un guinzaglio più pettorina sempre in tensione può causare irritazioni ed escoriazioni. Altro grande pericolo sono i colpi di calore, nei mesi estivi, evitate di lasciarlo in auto e di portarlo a passeggio nelle ore calde sull’asfalto, il calore che esce dal manto stradale viene inalato direttamente dal cane che sommato al contatto diretto con la zona plantare sono responsabili del repentino innalzamento della temperatura corporea che può portare a crisi convulsive con conseguente stato di shock.
Mantello denso di media tessitura e di buona qualità, dritto se possibile, zampe e coda ben frangiate, un mantello completo e maturo dona eleganza. I colori ammessi: nero e liver.
TOELETTATURA Il pelo nero è molto bello ma se lo si vuole sempre in forma e lucente bisogna proteggerlo dai raggi solari in estate per evitare le sfumature rosse, il liver invece al sole si schiarisce, come i nostri capelli, e dato che è maggiormente apprezzata la tonalità scura, sempre ai fini espositivi, meglio proteggere con oli con schermo solare. Inoltre è sempre bene prevedere il bagno ogni due mesi per velocizzare le mute e nutrire il pelo. La toelettatura è abbastanza semplice, viene sfoltito il pelo sulle orecchie e rifinito il contorno, modellato il pelo del collo per evidenziare l’incollatura, rifinito il pelo dei piedi e regolate le frange della coda che deve avere forma triangolare. In conclusione, il mio Flat è un oscuro folletto anche nella versione Liver, estremamente elegante, a mio avviso il più elegante tra i Retrievers, sembra sempre in abito da sera. Riesce ad essere comunque dove meno te lo aspetti e mentre fa una cosa già ne pensa altre cinque, riesce a toglierti il fiato in ogni senso, sia per le cose che fa che per il modo fisico che ha di volerti bene, ogni sua azione è per te. Come dice la Volpe al Piccolo Principe: “addomesticare vuol dire creare dei legami” dove l’uno ha bisogno dell’altro, e dove l’aver vissuto insieme, l’essersi conosciuti, l’essersi arricchiti di un’infinità di ricordi, rende indimenticabile ed unico il nostro cane. Dolores Genco Foto Davide Momini
TAGLIA: qui dobbiamo fare una distinzione tra lo standard Inglese, che vuole l’altezza dei maschi compresa tra i 58 e i 61 centimetri, le femmine tra i 56 e i 58 centimetri, mentre lo standard FCI tra i 59 e i 61,5 per i maschi e tra i 56,5 e i 59 centimetri per le femmine, il peso forma è uguale per entrambi gli standards, ovvero tra i 27 e i 36 kg per i maschi e tra i 25 e i 32 kg per le femmine.
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Il perché di un successo unico come ogni opera d’arte
La magia del Piccolo Levriero Italiano Preferito da regine e sovrani fra cui Federico di Prussia, dipinto da Giotto e centinaia di altri grandi, continua a suggestionare per l’aspetto, il carattere ed il comportamento. La sua storia comincia il…
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er guardare bene un Piccolo Levriero Italiano bisogna sedersi su una comoda poltrona perché la storia che ha da rac raccontare è lunga. Anzi, lun lunghissima. Comincia da quei primi resti, risalenti all’Età del Bronzo, trovati intorno all’area di Pavia e del Lago di Varese, prosegue con quello scheletrino dal cranio allungato, i lunghi arti sottili ed una lunghezza del tronco di quasi 40 cm, equivalente all’altezza del cane ricostruita, scoperti nei pressi della tomba della Regina egizia Her -Neit (3000 a. C.) o con il levrerino sdraiato sotto il trono nella stele di Samontweser del 2000 a. C. in vista al Museo Archeologico di Firenze. Le stesse fattezze sono scolpite in una statua di marmo d’epoca Romana conservata ai Musei Vaticani. Appare poi effigiato ai piedi di una tomba etrusca e raffigurato su ceppi chiusini del VI° secolo a. C. Poi viene dipinto da Giotto, Van Eyck, dal Sassetta, da Roger van der Weyden, dai Tiepolo, Pompeo Batoni, fino Giovanni Boldini e…sarebbe davvero im-
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pegnativo citarli tutti! Sì, perché i Levrieri in genere ed i Piccoli in particolare, sono forse tra i soggetti canini più rappresentati nell’arte di tutti i tempi. Ed una ragione c’è: erano i cani dell’aristocrazia ed i nobili, soprattutto dal Rinascimento in poi, amavano farsi ritrarre con i propri cani. Quelli che meglio ne rappresentassero classe ed eleganza. Laddove c’era da esibire la bellezza allora, i Levrieri erano protagonisti e i Piccoli, vezzeggiati ed ammirati a Corte, non solo bravi a caccia, si mostravano anche prestigiosi “ornamenti” di Palazzo, in carne ossa e muscoli, ma anche dipinti e scolpiti. È grazie a tanti reperti artistici che la storia ha lasciato testimonianze preziose, almeno fino all’epoca, per dirla con Roland Barthes “dell’opera d’arte nella sua riproducibilità tecnica” o più semplicemente fino all’avvento della fotografia. Proprio in virtù della loro “posizione sociale” cominciarono, dal bacino mediterraneo, a viaggiare verso il cuore dell’Europa, arrivando perfino in Russia ed in Inghilterra. Moltissime le dame che nei
loro matrimoni oltre confine, furono seguite dai propri cani, diffondendone così la fama presso le corti europee. Ecco come accadde che i Piccoli Levrieri Italiani furono conosciuti ed amati dai sovrani d’Inghilterra e di Francia ed ecco come fu che piegarono il cuore severo di Federico il Grande di Prussia. Ne ebbe oltre cinquanta e sempre, da alcuni di loro, si faceva seguire in battaglia. Con loro avrebbe voluto essere sepolto a Sans Souci: il protocollo non lo permise, ma lì resta edificato forse il più famoso cimitero monumentale per cani che si ricordi. “Un guardiacaccia guarito da una polmonite grazie al suo Signore, aveva regalato alla Signora una piccola levrierina italiana, ella la chiamava Djali, la teneva sulle ginocchia, le accarezzava il capo fine e affusolato dicendole - orsù, bacia la padrona tu che non conosci la tristezza.” Queste sono le parole con cui Flaubert descrive la levrierina di Madame Bovary e che introducono, lasciandolo in qualche modo presagire, a quel rapporto simbiotico, tra le eleganti signore dell’Ottocento e le ele-
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COLORE Unicolore, nero, grigio, ardesia e isabella in tutte le gradazioni. Il bianco è tollerato solo al petto e ai piedi.
ganti “levrette”, che portò la razza quasi all’estinzione. Cranio globoso, occhi sporgenti ed aspetto diafano, marchiavano di nanismo, quasi cancellandolo, l’impavido cacciatore di conigli che un tempo era stato. Con quell’aria da “enfant gaté” imposto da una moda scellerata, il Piccolo Levriero Italiano si affacciava sulla soglia del Novecento e ad accoglierlo, in Italia, intorno agli anni Venti, trovò il Conte Emilio Cavallini che nella storica villa di Solcio di Lesa cominciò l’opera di ricostruzione della razza. A lui e a sua sorella Adelaide, subentrata ad Emilio scomparso nel ’29, il compito arduo e difficilissimo di traghettare il PLI
TAGLIA E PESO Altezza al garrese Maschi e femmine da 32 a 38 cm. Peso Maschi e femmine massimo 5 kg.
oltre la Seconda Guerra Mondiale. Passando per i grandi campioni di “Peltrengo” della Contessa Giulia Ajò Montecuccoli degli Erri, il Piccolo Levriero Italiano, nel 1953, si fermò per raccogliere il grande e rinnovato slancio che lo ha portato fino a noi. E si fermò al Castello del Calcione, ai piedi della Marchesa Maria Luisa Incontri Lotteringhi della Stufa che, con provvidenziale lungimiranza e grande tenacia, lottò con successo affinché fosse riconosciuto alla Razza il diritto di essere annoverata nel decimo raggruppamento (Levrieri) e non più nel gruppo ”Cani da Compagnia”. E se nel 1960 lo tiene in braccio la Principessa Ruspoli ne ”L’Avventura” di Michelangelo Antonioni, oggi ci onora, robusto e sereno sul suo futuro, grazie al lavoro di tanti appassionati. Solo una trentina di anni fa se ne producevano circa 25 soggetti in un anno, nel 2013 ne sono state registrate ufficialmente in Italia, 288 nascite. Forse non saranno grandi numeri in assoluto, ma fanno ben sperare per il futuro. L’importante sarà mantenere il tipo, sarà conservarne le doti atletiche e sportive di inseguitore velocissimo e versatile,
insieme ad una classe, una grazia ed un’eleganza, innate. Qualcosa di fatato dovrà pur esserci in una creatura dall’aspetto fragile e la prestanza di un cacciatore. Le alchimie sono tali perché non si spiegano e le passioni non si spiegano, ma c’è un incantesimo, sottile e inalienabile, che lega gli innamorati di Piccoli Levrieri ai loro cani. È il doppio contenuto in ogni magia. Quelle due facce speculari che mettono insieme il garbo di un cerbiatto e il fremito di un purosangue. Come si fa a rendere comprensibile tutto questo? Come si può decifrare la massa e lo spazio, la potenza che richiama staticità e la fluidità che è movimento, insomma i muscoli che tagliano l’aria?… Ecco, Roberto Bolle, genio italiano della danza, un corpo come un capolavoro di muscoli scolpiti, che rimane per un istante sospeso nell’aria, come se l’aria gli si opponesse e lo cullasse allo stesso tempo. Questo è un Levriero in corsa, questo è l’energia dei muscoli e l’impalpabile levità della grazia, l’equilibrio rotto e ricomposto del movimento puro. E della bellezza pura, che nasce dall’armonia. In cinofilia si chiama “bellezza funzionale” e gli innamorati di Levrieri ne sono assolutamente e perdutamente affascinati. Chi ama i Piccoli lo sa, sa che hanno ancora un’arma da giocare e questo, come italiani, appartiene al nostro patrimonio genetico: quell’aria un po’ gigiona, quel tocco di teatro che ci fa trasformare in carne la pietra. Sono, come noi, figli di una ricca cultura, versatili, festaioli e opportunisti, dalla mimica espressiva e un buono spirito d’adattamento, mille conigli da tirare fuori dal cilindro quando meno te lo aspetti.
EDUCAZIONE MIRATA Per questo un cucciolo va educato con garbo e fermezza, lasciando che si apra all’esterno per crescere fiducioso, ma va anche tutelato fisicamente da se stesso, perché l’assoluta sconsideratezza dei suoi salti dissennati e l’irriducibile potenza dei suoi muscoli non lo espongano a rischi, fintanto che lo sviluppo scheletrico non sia completato. È una Razza robusta e longeva, le femmine non hanno problemi di estro, di accoppiamento, di parto o cura della prole ed i maschi, dallo spiccato istinto sessuale, non conoscono necessità di monte artificiali. Abbaia tendenzialmente poco e la pelle, come spesso accade nei Levrieri, è priva d’odore, anche con il pelo bagnato; ti parla col corpo, perché ha costante bisogno di contatto fisico; è signorile e riservato a passeggio, tanto da farti ingenuamente credere di essere un buon educatore, salvo esibirsi in acrobatici salti spericolati in casa o guizzando, inimitabilmente per chiunque altro, da una poltrona a un divano o sul letto, con una destrezza tutta speciale. Le stesse doti atletiche le mette a frutto nel suo sport.
Ha nello sguardo un incantesimo sottile...
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IL COURSING Il divieto di cacciare con i levrieri ha lasciato in eredità una pratica elettrizzante ed incruenta in cui ogni Levriero continua ad esercitare doti strabilianti di inseguitore: il coursing. In questa affascinante disciplina i Piccoli Levrieri Italiani registrano risultati di autentica eccellenza. Vederli correre inseguendo “il fantoccio” è uno spettacolo entusiasmante. Ciascun Levriero ha, in qualche modo, il suo stile di corsa: quello dei Piccoli è qualcosa che ha dell’incredibile, perché, all’incognita della corsa, aggiunge un tocco personale: di tutti i Levrieri ammiri la velocità, lo scatto, l’ardore, la resistenza, ma te lo aspetti. Da una creaturina sottile invece, che hai visto in braccio fino ad un minuto prima di entrare in gara, non ti aspetti un proiettile indiavolato che sfreccia, balza sull’erba alta, vira come una lepre, cade si rialza e non perde “la pezza” nemmeno quando l’asperità del terreno la nasconde a chiunque. E ti chiedi, perfino tu stesso che l’hai allenato “Ma come fa?”. È semplicissimo. Lo fa perché è un Piccolo Levriero Italiano. Lo fa perché lo sollevano invisibili ali, perché riaffiora prepotente il Levriero che è in lui e perché, come ogni buon italiano, se c’è da stupire lo fa. Si può non amarlo e chi vuole resistergli è bene che si armi di una forte corazza, ma chi l’ha “guardato” una volta è vinto e battuto, chi gli ha aperto incauto la porta una volta soltanto è perduto. E per sempre. Agnese Spaziani
Vederli correre è uno spettacolo: sembra sollevato da invisibili ali
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La statua di epoca romana (Musei Vaticani)
CAGLIARI 28-29 MARZO 2015 IL GRUPPO CINOFILO CAGLIARITANO E IL GRUPPO CINOFILO NUORESE ORGANIZZANO PRESSO I PADIGLIONI ESPOSITIVI DI CAGLIARI (1) FIERA INTERNAZIONALE DELLA SARDEGNA CON INGRESSO PER GLI ESPOSITORI da PIAZZALE C.O.N.I. E PER I VISITATORI da PIAZZALE MARCO POLO
DOPPIA EXPO INTERNAZIONALE “CITTÀ DI CAGLIARI” e “CITTÀ DI NUORO” CAC/CACIB MOSTRE SPECIALI SOCIETA’ ITALIANA COLLIES - BORDER COLLIE - AUSTRALIAN SHEPHERD - PASTORE DI BRIE - BOXER - ROTTWEILER - CLUB ITALIANO MOLOSSI - ALANI - SOCIETA’ ITALIANA TERRIER YORK SHIRE TERRIER - BASSOTTI - CLUB ITALIANO RAZZE NORDICHE - SPITZ - BEAGLE - BEAGLE HARRIER - KURZHAAR - WEIMARANER - ALL RETRIEVER - CAO DE AGUA - CLUB CANI COMPAGNIA - LEVRIERI - PICCOLO LEVRIERO ITALIANO
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GRUPPO CINOFILO CAGLIARITANO c/o Armeria Grassi - Via Baylle 26 - 09124 CAGLIARI Tel. e Fax 070 666 976 – email: gruppocinofilocagliari@email.it
1° CHIUSURA ISCRIZIONI 28 FEBBRAIO – 2° CHIUSURA 8 MARZO 2015 (1) Raggiungibili in 15 minuti di taxi dall’Aeroporto di Elmas-Cagliari e in 20 a piedi dal Porto o dalla Stazione Ferroviaria di Cagliari; in 3 ore in autovettura dagli scali marittimi di Portotorres e in poco di più da Olbia.
L’avvincente storia del riconoscimento del Segugio
Il romanzo del Maremmano Le origini ed il cammino verso il traguardo di razza riconosciuta nel 2009. Le “selezioni” dei conduttori di mandrie e cacciatori. I nomi dei pionieri, i primi raduni
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l Segugio Maremmano è una meravigliosa realtà con sempre più estimatori. Lo confermano diffusione e presenze in prove di lavoro ricono riconosciute. Cresce l’interesse per le esposizioni e significa che è in aumento la sensibilità verso morfologia e standard per un cane “made in Italy” nato nelle maremme, luoghi con solida fama in letteratura ma evanescenti per la cinofilia causa l’effimera consistenza dei confini a cavallo di Toscana e Lazio. Sono i terreni in cui il Maremmano si è evoluto divenendo razza. Dal tardo ‘800 nella Maremma furono i mezzadri con le loro famiglie ad utilizzare e migliorare le qualità venatorie dei cani, in questo facilitati dalla transumanza che permetteva scambi di esemplari e quindi una selezione del cane “bravo”. L’interesse per le
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razze autoctone nasce in seno all’ENCI e SIPS (Società Italiana Pro Segugio) già negli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, oltre a valorizzare il Segugio Italiano in tutti i suoi aspetti, compresa quindi la disciplina della forma di caccia nei canoni cinofili, c’era la volontà del recupero di alcuni validi ceppi etnici mediante la riapertura del Libro Riconosciuti (L.I.R.): Zacchetti e Mario Quadri ne perorarono la causa. La guerra sopì l’iniziativa. Anni dopo con benestare ENCI la SIPS di Mario Quadri proseguì l’intento autorizzando, siamo negli anni ’90, una commissione di lavoro locale in collaborazione con la Commissione Tecnica Scientifica SIPS: furono organizzati alcuni raduni per verificare numero e omogeneità. Censimento e verifiche furono fatti in due giorni:il primo a Grosseto (Istia d’Om-
brone) e il successivo a Siena presso Monticiano. Agli appuntamenti col gruppo di lavoro parteciparono incaricati da SIPS: Mario Quadri, Leonardo Banfi, Sandro Taraschi, Giuseppe Quinzanini. In questi come in altri raduni fra cui quelli di Livorno e Pisa furono redatte schede con foto, numero d’identificazione, misurazioni, prelievi di sangue per l’identificazione tramite il DNA.delle varie famiglie dei soggetti esposti, allo scopo di creare una anagrafe canina. La Federazione Italiana della Caccia tramite l’on. Giacomo Rosini autorizzò un finanziamento a tale scopo, in una riunione tenutasi in sede ENCI alla presenza del suo allora Presidente dott. Claudio Macchiavelli, del direttore generale dott. Guido Perosino, e rappresentanza SIPS, l’NCI nominò una commissione tecnica: a Sestilio Tonini il compito di organizzare i raduni.
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Negli incontri successivi furono esaminati poco meno di 4000 soggetti di cui circa 1100 corrispondenti allo standard provvisorio. Inizia il percorso dei riconoscimenti, con i giudici indicati dall’ENCI: Athos Albani, Giuseppe Gramignoli, Giampaolo Maremmi, Giuseppe Minelli, Giuseppe Mozzi, Mario Quadri, Giuseppe Quinzanini. Il commissario ENCI on. Sergio Berlato, con delibera n° 192/03/SB dello 07/07/2003.ufficializzò lo standard. e l’iscrizione al LIR Aperto. La storia degli anni successivi è caratterizzata da tanti avvenimenti che hanno messo a dura prova sia i cacciatori/ allevatori, sia chi nei Consigli provinciali SIPS, proponeva ancora i raduni. Vi furono altre vicende che ritardarono il riconoscimento della razza avvenuto per la perseveranza della gente maremmana e la volontà dei vertici SIPS, dal dinamico Giancarlo Bosio fino agli attuali dirigenti nel 2009. “A firma del Direttore Generale. Responsabile dell’ufficio Centrale del Libro genealogico
Fabrizio Crivellari, Milano, 30 marzo 2009 Segugio maremmano: passaggio dal Libro aperto (RSA) al RSR Data di pubblicazione: 31 marzo 2009. Il Consiglio Direttivo dell’ENCI nella riunione del 17 febbraio 2009, riscontrato il parere conforme della Commissione Tecnica Centrale del 13 novembre 2008, nel corso della qual è stato espresso parere favorevole per il passaggio al Registro Supplementare Riconosciuti (RSR) della razza Segugio Maremmano, ha approvato il passaggio dal Libro Aperto (RSA) al RSR della razza in oggetto”. E’ un atto dovuto alla Razza, alla Maremma, alla cultura delle tradizioni. Chi si vuole avvicinare a questa razza ha tutti i parametri morfologici per conoscerla sul sito ufficiale ENCI e si ha cognizione di com’è e dovrebbe essere un buon Segugio Maremmano, nelle varie forme del suo mantello ecc. ma chi si vuol avvalere di questo ausiliare specializzato per la caccia al cinghiale, deve necessariamente conoscerlo meglio da un punto di vista
venatorio, quali siano le sue caratteristiche, dove sia più indicato il suo uso. Un Segugio a qualsiasi razza appartenga per eccellere sia in caccia e prove deve ottemperare alle quattro fasi di Cerca, Accostamento, Abbaio a Fermo, Seguita. Il Maremmano ha queste capacità .
LA CERCA Si fa sentire sulla sciolta, va d’impeto (volontà), con foga talvolta esagerata ma i più superato il primo momento di entusiasmo danno voce su traccia sicura di passata notturna o di selvatico in piedi, con sagacia ritmando all’effluvio. Difficilmente perdono la traccia, hanno metodo e collegamento col conduttore, riescono quando quest’ultima è lontano, a ricucire e proseguire l’azione, la piccola pausa purché risolta in breve tempo è tollerata, e talvolta proprio quest’ultima fornisce elementi utili di giudizio. È specifico alla tipologia di caccia alla maremmana, in macchia mediterranea.
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sivi, quando ci sono è indice di poca intelligenza, specie se ripetuta a seguito di cariche del selvatico.
LA SEGUITA
LA VOCE SQUILLANTE Il conduttore riconosce quando il proprio cane è già su passata notturna, o traccia, e questo si pone in accostamento al covo o lestra. Il maremmano generalmente aumenta la cadenza della voce che s’infittisce con rapida successione fino all’abbaio a fermo talvolta preceduto da una piccola pausa per un assestamento di posizione, di presa del vento. Qualche fallo si può verificare nell’accostamento. In questa fase l’usta è fredda e nello stesso tempo forte, e pur essendo, talvolta nelle migliori condizioni del terreno, ha bisogno di minuziosa elaborazione degli effluvi, di maggiori accertamenti prima di porsi su indicazione sicura di scovo; quest’ultimo è l’azione che se ottenuta come da manuale, con il cane e selvatico giusto, fa accapponare la pelle. Il maremmano può dare questa emozione,
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ha una voce piacevole squillante, continua, instancabile.
L’ABBAIO A FERMO Dote precipua è l’abbaiare a fermo: non demordono né alla presenza di consistenti gruppi, né di cinghiali particolarmente aggressivi. Quest’azione è istintiva nel cane ed è data da madre natura, non tutti la possiedono, anche se nel “nostro” la selezione sino ad ora fatta, ha ben fissato geneticamente questa capacità, che volendo fare un parallelo rappresenta la ferma per i cani da penna. Il cane si assesta sul terreno “misura con il fiuto” la distanza dal selvatico e dà voce, abbaia, con perseveranza ed insistenza; molti soggetti dando dei raddoppi e cambiando il tono, cosa questa, pregevole ed apprezzabile anche in fase di giudizio. La temerarietà, l’essere aggres-
È il compimento di un lavoro, talvolta concluso da tutti e dove ciascuno esprime tutta la sua vivacità e scarica nel compiere la corsa dietro al selvatico, la tensione accumulata. Questa fase (la seguita) pur non essendo la più importante, in lavoro, sintetizza e chiude l’azione; infatti, nella caccia pratica è il cacciatore che vi pone fine con l’abbattimento del selvatico, mentre nelle prove il Giudice acquisiti gli elementi di giudizio, chiude il turno dando fiato alla corna. È comunque una fase decisiva poiché il cane esprime il meglio di sé poiché i l maremmano, per la sua compattezza morfologica, l’armonia della struttura, può galoppare e trottare, riesce ad ottimizzare l’azione restando sempre sull’usta, (il manto anche se a pelo forte gli permette di essere resistente al caldo consentendo buone prestazioni anche nelle ore più critiche). La voce è squillante continua, incalzante, dietro il selvatico in corsa, che tende sempre più a defilarsi. Spesso il cinghiale reagisce, specie se fiuta pericoli sulla via della fuga e si pone in difesa, affronta il cane, o mette quest’ultimo in fallo compiendo un’inversione in semicerchio. Il Segugio Maremmano ha le doti per risolvere i falli o porsi con intelligenza ad affrontare il confronto senza peccare in temerarietà. La grande volontà che dimostra nel cercare, nel volere il selvatico, lo induce ad un’insistenza talvolta oltre misura, che lo porta, se il cinghiale passa le poste, ad allontanarsi andando fuori mano al conduttore e di conseguenza insensibile ai richiami, azione questa che compie indifferentemente da solo o in compagnia. Per poi ritornare spontaneamente al punto di sciolta. Preferisce gli effluvi forti, ma non disdegna quelli più tenui come capriolo, volpe, lepre, se non dressato adeguatamente.
I DIFETTI Nella descrizione di questi dobbiamo necessariamente esprimere quelli più comprovanti la tipicità, e non quelli che si possono rilevare sui singoli soggetti o comuni ad altre razze. Per una razza dove lo standard morfologico è recente resta difficile avere delle linee di sangue ben definite e pertanto avere soggetti omogenei, sia nella struttura sia nel manto, di conseguenza la disomogeneità porta differenze anche nelle prestazioni venatorie. La voce e il timbro cambia così come il metodo di caccia, nelle varie fasi di cerca, accostamento, abbaio a fermo, seguita. Sergio Leonardi
SABATO 18 APRILE 2015 CAC/CACIB
Presso: FERRARA Fiere, Via della Fiera 11 - A13 uscita Ferrara Sud
45ª ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE di FERRARA MOSTRE SPECIALI: Pastore Tedesco, Border Collie, Cane Corso, Boxer,
Rottweiler, Jack Russel Terrier, Bassotti, Lagotto Romagnolo, Bolognese, Maltese
RADUNI del pomeriggio: Schapendoes, Bobtail, Pastore Svizzero Bianco,
Cocker Spaniel Inglese, Volpino Italiano
Programma, giuria, modulo di iscrizione e informazioni: www.expocani.com • iscrizioni@expocani.com • Tel. 0522/382145 • Fax 0522/015353 Concorso Junior Handler - BIS Juniores – BIS Giovani – BIS Veterani
12ª ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE CANINA
19 APRILE 2015 CAC/CACIB di CAMPOBASSO Presso zona industriale centro Commerciale Monforte Via Colle delle Api - Campobasso (coordinate navigatore n°41°35’12.47 e 14°40’19,66) COMITATO ORGANIZZATORE
GRUPPO CINOFILO MOLISANO
gruppocinofilomolisano@gmail.com Via San Giovanni, 13 - 86100 Campobasso Telefono-Fax 0874/441308 - cell. 339/8089194 - 330/430729 - 329/1651070 A BREVE GIURIA – INFORMAZIONI - ISCRIZIONI - SU SITI SPECIALIZZATI
Incominciato l’iter di riconoscimento per il “mastino siciliano”
Rivive il Cane di Mannara
In antico era il custode di ovini e caprini rinchiusi nel recinto a cui fa riferimento il nome. La ricerca storica, le conferme di scienziati e ricercatori. I primi capostipiti
2010. Inizio della collaborazione tra Samannara e la Facoltà di Veterinaria di Messina; da sin. Gaetano Rizzo, Florindo Arengi, Luigi Liotta, Nella Chiofalo e Ada Arengi con Bianca e Paola, due femmine di mastino siciliano ospitate dalla Facoltà
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n data 7 ottobre 2014, l’ENCI ha attivato il registro supplementare aperto per la razza Cane di mannara, premiando gli sforzi dell’Associazione Samannara che dal 2010 (anno della sua costituzione), ha lavorato alacremente per recuperare e salvare dall’estinzione questa antica razza siciliana, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina che ha curato le misurazioni dei soggetti ed il prelievo di sangue per le ricerche di tipo genetico. Ma chi è il Cane di mannara detto anche mastino siciliano? Esso appartiene ad una popolazione rustica legata alla pastorizia e viene utilizzato ancora oggi per la guardia negli allevamenti ovini e bovini. E’una razza antichissima, primitiva ed è normalmente distinta in famiglie con caratteristiche morfolo-
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giche differenti per effetto della selezione naturale e dell’isolamento dei diversi gruppi. La morfologia documentabile di un cane assimilabile a quello odierno non va più indietro del 18° secolo. Tuttavia non si può negare che il patrimonio genetico di questo cane si perde nella notte dei tempi. Il prof. Giovanni Bonatti misura in Sicilia, nel 1954 due crani di cane dell’età del bronzo e li attribuisce al cane pecoraio siciliano. La sua classificazione da parte del Bonatti troverebbe conferma nella notizia riportata da Pietro Villari, uno zooarcheologo di fama internazionale, su un frammento di scapola appartenente ad un cane di dimensioni più grandi rispetto ai reperti ossei di canis familiaris ritrovati in siti neolitici siciliani e risalente appunto all’età del bronzo. A comporre il puzzle storico del nostro cane contribuiscono cani di tipo mastino introdotti dai Fenici nel secondo millennio a.C. e successivamente impor-
tati in Sicilia dall’Epiro da Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa, nel 404 a.c. Le dominazioni succedutesi in Sicilia contribuirono ciascuna a determinare mutamenti del territorio e dell’economia dell’Isola anche con importazioni di specie vegetali e di razze di animali domestici. Così alcune caratteristiche presenti ancora oggi nei nostri cani di mànnara sono verosimilmente dovute all’introduzione di un cane dall’Africa da parte degli arabi nell’800 d.C., in pratica il progenitore dell’attuale cane dell’Atlas. Straordinaria è infatti la somiglianza di questa razza con alcuni esemplari di Cane di mànnara, comune l’impiego poiché il nostro cane così come quello marocchino non è un pastore in senso stretto e comuni anche alcune pratiche (ormai in disuso) da parte dei pastori come il taglio delle orecchie e della coda. L’impiego del nostro cane pare essere stato
i nostri
Cani
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sempre quello della guardia alla mànnara, “dall’arabo “manzrah” ovvero area chiusa che rappresenta il tipico ricovero deputato all’allevamento degli ovi caprini. In montagna la mànnara era costruita con un muro di pietre a secco alto un metro e mezzo su cui stavano sistemati rami di ginestra spinosa o di susino selvatico. Le sue caratteristiche costruttive testimoniano la necessità di difendersi dai predatori. La necessità di un cane da guardia era molto più sentita, sino ai primi anni del novecento, quando il lupo era una realtà con la quale si doveva fare i conti. Pare che l’ultimo esemplare nell’Isola sia
21 dicembre 2014. Secondo Raduno del Cane di mannara ad Enna. Alcuni espositori con l’assessore Floresta, Arengi e due zampognari nel tipico costume di pastori siciliani
stato abbattuto nel bosco della Ficuzza, già riserva di caccia borbonica, nel 1935. C’è chi ricorda invece avvistamenti molto più recenti, fino all’immediato dopoguerra. Cristoforo Grisanti nel suo folklore di Isnello scritto nel diciottesimo secolo chiama i cani di mànnara “mastini” dalle villose code e ne descrive l’alimentazione a base di siero di latte e pane di crusca. Il termine mastino per definire il cane di mannara appare oggi più indicato e corretto sia dal punto di vista linguistico che dell’impiego. Era mastino secoli orsono, la “… spezie di cane che tengono i pecorai a guardia del loro bestiame” (secondo il vocabolario degli accademici della crusca, nell’edizione del 1612) e, più di recente, il ”… cane dei pastori a guardia del gregge” (secondo il vocabolario della lingua italiana a cura di Nicola Zingarelli, nell’edizione del 1952). La stessa definizione dell’accademia della Crusca viene succes-
Si comunica che il Consiglio Direttivo dell’ENCI del 27/11/2014 ha deliberato di affidare incarico al Consiglio Cinofilo Regionale Sicilia di coordinare le future attività, riferite alla nuova razza del Cane di mannara, nella regione.
sivamente ripresa nel dizionario siciliano di Vincenzo Mortillaro del 1881 per definire il “mastinu” siciliano. Dunque, il cane di mannara è “mastino” per definizione funzionale. Tuttavia il cane di mànnara viene anche impiegato come cane da guardia della
quasi tutte le principali località dell’Isola e permettevano quindi lo scambio di patrimonio genetico. La razza ha rischiato l’estinzione per la difficoltà di reperimento di soggetti puri, a causa della generalizzata crisi dell’agricoltura e della zootecnia che hanno provo-
Ada e Florindo Arengi con una cucciolata del loro allevamento
masseria e nelle aziende bovine. In questo caso il nemico era e rimane il ladro di bestiame anziché il lupo. È un cane sicuro, addestrabile e molto legato all’uomo e continua ancora oggi a svolgere la sua funzione difendendo le pecore e gli agnelli dalla predazione dei cani randagi e inselvatichiti e dalle volpi, molto diffuse nell’ambiente rurale siciliano. Si tratta di un cane di grande taglia, di forte ossatura, armonico, con le caratteristiche del cane da montagna. Le caratteristiche morfologiche dei soggetti attuali corrispondono sostanzialmente ai cani rappresentati nella cospicua iconografia siciliana del 700 e dell’800. Il ritrovamento di soggetti straordinariamente simili distanti geograficamente tra loro, nonostante il nostro cane non sia ancora una razza riconosciuta né sia interessato da fenomeni commerciali, può essere spiegata col fatto che le trazzere della Sicilia, sin dal medioevo, collegavano
cato una diminuzione del numero e della consistenza degli allevamenti ovini rispetto al passato nonché per la diminuzione della transumanza legata alla crisi anzidetta ed a motivi sanitari che ne impediscono la pratica. Un altro fattore che ha reso difficile il recupero della razza è stato la perdita della memoria storica e della cultura tradizionale delle nuove generazioni di pastori che non ricordano più il cane di mànnara e non hanno interesse al suo recupero. Oggi la razza si può dire salva ed ha iniziato l’iter di riconoscimento secondo le procedure dell’ENCI e della FCI. Due raduni sono stati organizzati l’11 maggio ed il 21 dicembre 2014 e sono stati già consacrati i primi mastini capostipiti. Tra di essi qualche soggetto rustico di eccellente qualità che servirà a riportare la razza al suo antico splendore. Florindo Arengi
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Concetto di “Purezza” e scelta dei capostipiti per il RSA
Riconquistare una razza… “Il Mannara, privo di standard e di libro genealogico, è stato oggetto di selezione funzionale ed utilitaria senza alcun riguardo per la sua morfologia e genealogia”
S
econdo alcuni cinofili sici siciliani impegnati nel salvataggio e nel riconoscimento del Cane di Mannara, la concessione del Registro Supplementare Aperto da parte della CTC dell’ENCI è avav venuta troppo presto poiché si tratta di razza di cui non è preliminarmente dimostrata la “purezza”. La “purezza” di una razza canina domestica è, invece, ciò che non può certamente precedere ma deve raggiungersi mediante l’allevamento di selezione che è indispensabile per fissare la razza stessa e cioè rendere stabili, trasmissibili e costantemente trasmesse dagli ascendenti ai discendenti le caratteristiche morfologiche ed attitudinali che le sono proprie e tipiche e che sono prescelte e definite dall’uomo attraverso lo standard e non dalla natura come invece avviene per le razze non domestiche. Infatti, il concetto più moderno di razza (FAO, 1999) la definisce come: “Ciascun sottogruppo specifico di animali d’interesse zootecnico con caratteristiche esteriori definibili e identificabili che può essere separato dagli altri gruppi definiti in modo simile all’interno della stessa specie mediante stima visiva, o un gruppo per il quale la separazione geografica o culturale da gruppi fenotipicamente differenti ha indotto ad accettare la propria identità separata”. Rispetto al riconoscimento della razza stessa, quindi, la “purezza” è obbiettivo e non premessa la quale sarebbe, comunque, solamente teorica poiché nella realtà storica nessuna razza è, né può essere, pura antecedentemente alla sua fissazione. Tanto più la razza è “pura” e tanto meno c’è margine per operare un cambiamento evolutivo e migliorativo: la selezione (naturale o artificiale) in una razza nel senso darwiniano è possibile laddove è presente una variazione anche minima di un carattere da migliorare. Infatti, sino alla nascita della cinofilia moderna ed ufficiale, le razze canine venivano individuate e distinte solamente per la funzione utilitaria che ciascuna di esse svolgeva a vantaggio dell’uomo e non esisteva alcun altro e diverso criterio per la loro classificazione; è, infatti, sulla funzione utilitaria, e non sulla morfologia, che vengono a formarsi tutte le razze canine poiché antecedentemente alla nascita degli standard morfologici venivano utilizzati quali riproduttori esclusivamente i soggetti più bravi sul loro lavoro, senza riguardo alcuno alle loro qualità morfologiche ed alla loro genealogia. Così operando il protoallevatore, a causa del fortissimo legame di interdipendenza che esiste tra morfologia e funzione, rendeva stabili (e quindi trasmissibili) nella progenie non solo le caratteristiche attitudinali degli ascendenti ma anche la loro speci-
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fica morfologia che rendeva possibile il miglior esercizio e la migliore applicazione del lavoro richiesto al cane. Nel caso del Mannara siamo di fronte al tentativo di far riconoscere una razza domestica di cui è certa e documentata la funzione utilitaria e l’esistenza storica e di cui è ancora vivente una popolazione residua oggetto di studio e rilievi biometrici da parte di SAMANNARA (l’associazione nata cinque anni orsono proprio per salvare e far riconoscere la razza); il Mannara è, quindi, una razza creata dall’uomo per averne vantaggio e mai estintasi ma anche mai anteriormente riconosciuta e codificata (fatto salvo uno standard provvisorio formulato da Mimì Cartìa con l’aiuto di Francesco Ferrante nel lontano 1982).
LA SELEZIONE Ciò posto, è indubitabile che, almeno sino ad oggi, il Mannara, privo di standard e di libro genealogico, è stato solamente oggetto di selezione funzionale ed utilitaria senza alcun riguardo per la sua morfologia e genealogia; inoltre, a peggiorare la situazione v’è la certezza che – nell’incolto tentativo di ottenere per questa via un cane “migliore sul lavoro” rispetto ai soggetti accoppiabili – sono stati utilizzati in riproduzione soggetti chiaramente appartenenti ad altre razze. La popolazione oggi esistente sul territorio, dalla quale dobbiamo inevitabilmente scegliere i capostipiti utilizzabili, è, quindi, il frutto ed il prodotto di selezione esclusivamente funzionale; detto tipo di selezione ha determinato e determina, nella popolazione esistente, una pletora di significative e fortissime comunanze e ricorrenze morfologiche anche utilissime per la redazione dello standard provvisorio (e ritenute sufficienti dalla CTC per l’istituzione del RSA) e comunque insufficienti a formare una popolazione molto omogenea. I capostipiti che si vanno a scegliere nell’ambito dei Raduni sono, quindi, qualcosa di fortemente diverso dall’ideale di razza e/o dal modello da raggiungere e sono solamente soggetti fenotipicamente portatori delle caratteristiche di tipo ritenute utili per intraprendere al meglio (o alla meno peggio) il processo di fissazione in purezza della razza secondo la morfologia indicata nello standard. Segni certi del progressivo instaurarsi della “purezza” ricercata saranno quindi, nel corso dell’allevamento che andrà a farsi per raggiungere la popolazione in quantità e qualità richiesta dalle regole in vigore, a) la compresenza di un insieme di caratteristiche morfologiche e comportamentali convenzionalmente indicate e fissate nello standard adottato quale riferimento e,
b) la capacità di trasmettere, dagli ascendenti ai discendenti, l’insieme delle caratteristiche appena definite. L’allevamento per la fissazione della razza in purezza comporterà, quindi l’escludere dalla riproduzione quei soggetti portatori di caratteristiche morfologiche non contemplate dallo standard o addirittura riferibili ad altre razze; del pari dovranno escludersi dalla riproduzione i soggetti il cui genotipo è portatore di geni che, grazie alle evidenze della Banca Genomica creatasi presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Messina, appaiono caratteristici di altre razze da tempo fissate e stabilizzate; solo questo modo di operare consentirà, se ben applicato, di diluire in progressione geometrica, sino a renderla infinitesimale ed insignificante, la percentuale di sangue proveniente da cani il cui fenotipo e/o il genotipo sono portatori delle caratteristiche indesiderate. La Banca Genomica, creatasi grazie alla stretta collaborazione tra Samannara e l’Unità di Genomica di UNIME, infatti, conserva ben 55 campioni di DNA tratti dai soggetti ritenuti sufficientemente rispondenti allo standard morfologico provvisorio, redatto da Florindo Arengi, Luigi Liotta, Dino Miceli e Salvo Tripoli e fatto proprio dalla Commissione Tecnica Centrale ai fini della istituzione del RSA, e costituisce un archivio biologico fondamentale cui attingere per fissare e rendere “puro” il Mannara in tempi brevi e con pochi scarti. Grazie alla Banca Genomica quindi si cristallizza oggi l’immagine reale della popolazione campionata e ritenuta valida dai Giudici che l’anno positivamente vagliata, e verrà, in futuro, costantemente arricchita ed ampliata con l’aggiunta del DNA dei nuovi soggetti che saranno iscritti al RSA permettendo anche di monitorare nel tempo l’andamento della variabilità genetica all’interno della popolazione stessa. Inoltre, in collaborazione con UNIRELAB del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ed accreditato ENCI è stato effettuato lo studio del polimorfismo genetico utilizzando come marcatori genomici 19 Microsatelliti. Ciò ha permesso la caratterizzazione genetica del cane di Mannara e la conoscenza della sua variabilità genetica, fornendo inoltre la stima del livello di eterozigosi, della consanguineità e di eventuali legami genetici con altre razze stabilizzate da tempo (Cane Corso, Pastore Maremmano-Abbruzzese, Pastore del Caucaso) che, seguendo la vox populi, sono state maggiormente utilizzate per migliorarne l’aspetto utilitario. Salvo Tripoli e Luigi Liotta
40ª ESPOSIZIONE NAZIONALE CANINA di LODI CAC
8 MARZO 2015
Presso: Ente Fiera zona S. Grato - Via dell’Artigianato 4 26900 Lodi
Società Cinofila Laus Pompeja: www.lauspompeja.com Iscrizioni: tel.fax 0371897972
Iscrizioni on line: www.miglioredirazzareport.it 1^ scadenza 17/2/15-2^scadenza:iscrizioni on line 28/02/15 via fax 02/03/15
55ª ESPOSIZIONE NAZIONALE
SIENA 19 APRILE 2015 Località PONTE A TRESSA
CAC
Comitato organizzatore: GRUPPO CINOFILO SENESE Strada di Pescaia, 34 - 53100 Siena - Telefono 0577 47442 - c/c postale n° 10149532 GIURIA: consultare i siti internet
www.gruppocinofilosenese.it - www.miglioredirazzareport.it - www.canitalia.it o la pagina Facebook del Gruppo Cinofilo Senese
MOSTRA SPECIALE
JACK RUSSEL TERRIER E AMERICAN STAFFORDSHIRE TERRIER
Iscrizioni: 1^ chiusura 31/03/2015 - 2^ chiusura, con maggiorazione, 09/04/2015 da inviare a: CASA EDITRICE KALLISTE - Via T. Ferreri, 73/G – 10070 BARBANIA (TO) Con le seguenti modalità: - a mezzo posta; - a mezzo fax al nr. 011 9243916; - on-line sul sito www.miglioredirazzareport.it (in questo caso è possibile effettuare il pagamento con carta di credito) Le schede di iscrizione devono essere corredate della ricevuta del pagamento e dalla dichiarazione che il soggetto è iscritto all’anagrafe canina. Pagamenti: a GRUPPO CINOFILO SENESE sul c/c postale n° 10149532 o a mezzo vaglia, oppure con carta di credito se l’iscrizione avviene on-line (www.miglioredirazzareport.it). Le schede illeggibili o prive della documentazione saranno cestinate.
Un po’ della nostra storia in pagine da ricordare
Ora del Doro - Campionessa italiana di bellezza, Welt Sieger di Dortmund, 5 volte CACIB, sei volte CAC, vincitrice nella prova a grande cerca di Castellina in Chianti 1956, Eccellente CAC in field trial francese - Proprietario: Valiant pointers (L. Zavattero - Roma)
Il lapis di rassegna cinofila Celebrazione e rilettura del trimestrale che contribuì a far decollare la cinofilia e divenne lo specchio di un’epoca
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ono racconti di vita scritti col lapis. Labili e veri, tracciano una storia che nessuno racconta più. Perché il tempo non è quasi mai galantuomo: continua a ripetere, come un’eco sempre più flebile, le gesta dei vincitori. E persino le foto paiono bugiarde: immobili nei giorni che furono diventano pagine sparpagliate di un diario non sai di chi e chissà di quando. E rammentano le parole del grande Schopenhauer: la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. Ecco perché a ripercorrere le pagine che a noi paiono remote, tornano a bisbigliare racconti di anime lontane, episodi fuggiti da una storia ingiustamente minima ma che ha segnato gli anni e ne è stata lo specchio. Come accade per la cinofilia più vera raccontata dal 1956, dodici mesi significativi che segnarono il cammino di grandi mutamenti. Sorta sotto lo scudo dell’ENCI, l’ente nato per iniziativa di un gruppo di appassionati si è sviluppata nel tempo e dilatata nelle testimonianze, è diventata autentica perché furono autentici quei pionieri legati alla Società civile ed uniti fra loro da un’immensa passione. Ed ebbero in Rassegna cinofila, “il giornale dell’ENCI” come si diceva allora, un riferimento pre-
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“La vita può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti”. (S. Kierkegaard) ciso ed irrinunciabile. Dava voce a nuove esigenze occupando l’angolino in un’attualità che ambiva a diventare moderna cercando in sé stessa le ragioni per far crescere il proprio destino. Periodicamente il giornale dell’ENCI, perché questo era la “Rassegna”, tracciava cronache che diventavano un’oasi di passione e di desideri in una Società civile sempre più frenetica. Raccontava di esposizioni e di razze, di competizioni nei rings e sui terreni di prove chiamati fields quasi a nobilitarli ancor di più in anni in cui ogni dialetto era
una frontiera contro cui la lingua madre pareva destinata a morire. Diventava un punto di riferimento importante, pagine di riflessione che approfondivano alcuni degli argomenti- “è l’organo ufficiale dell’ENCI – precisava il testo – che pubblica trimestralmente articoli di carattere tecnico ed informativo del più alto interesse cinofilo, anche le relazioni dei giudici”Sfogliarne le quattro edizioni del 1956 significa costringere il tempo a restituirci dal suo mosaico, un frammento di ricordi, qualche sogno che si è poi infranto, progetti che si sono realizzati. Erano i giorni della rivoluzione d’Ungheria solo in apparenza stritolata dai cingoli dei carri armati ma anche delle prime “scandalose “ note del rock’n roll di Elvis Prisley.
i nostri
Cani
Anno 61 num. 2 febbraio 2015
1956. Expò di Milano con sfilata di moda
Giunge agli abbonati il numero 99 di Rassegna cinofila e racconta tre mesi di una cinofilia da ricordare. Fanno parte del Comitato di redazione Giuseppe Solaro, Fabio Caielli, Adelio Cancellari, Giacomo Griziotti, Pier Angelo Pesce, Camillo Valentini, personaggi che condizionarono l’attualità ed hanno creato pagine di storia. Ne è direttore Giorgio Panelli. La prima pagina traccia il bilancio di un anno in cui i soci sono aumentati a 2839 e le sezioni 56: ultime riconosciute Cagliari e Sassari. Per la prima volta vengono descritti i segni convenzionali per indicare il giudizio. Sullo schema del cane che sarà riportato sul carnet del giudice per ogni soggetto esposto saranno utilizzati i seguenti segni . Pier Angelo Pesce, uno fra i più noti veterinari e scrittore del tempo (suo il libro “Il mio cane”), pubblica un articolo destinato a suscitare ampia discussione. Il titolo è emblematico “L’anima e il sistema nervoso del cane” e fa alcune citazioni e una serie di considerazioni logiche attuali ancor oggi. Niente di meglio del Bracco italiano a rappresentare la caccia e la cinofilia da sport nella Penisola afferma Adelio Cancellari, fondatore della SABI e autore di una monografia sulla razza nel 1957. In undici pagine traccia una biografia esauriente dei “Caratteri etnici del bracco italiano.” Gli fa eco con il primo trattato di “Psicologia della caccia” lo stesso Camillo Valentini, avvocato, presidente della SABI. La pubblicazione, relativa al primo trimestre rende noti gli atti del Consiglio direttivo del 4 settembre 1955: le cronache dei quotidiani riportando episodi di morti e feriti per scoppi di ordigni abbandonati dalle truppe di occupazione e diventano l’ultima drammatica eco di una guerra terminata appena dieci anni prima. Si aggiungono alle sezioni ENCI anche le nuove di Bolzano, Massa Carrara e Trieste, è assegnata una medaglia d’oro a Gianni Puttini per meriti cinofili e viene nominato giudice ad honorem Eugenio Rosa per aver allevato Pointer che “hanno sinceramente contribuito a migliorare tale razza nel nostro Paese”. Inoltre è approvato il
Regolamento dei Libri genealogici italiani, il Regolamento del Campionato italiano, il Certificato di Attitudine al Campionato, le regole per la proclamazione dei Campioni. Viene anche votato il Regolamento delle società specializzate, quello delle Prove di caccia in tana artificiale, delle “Corse dei cani levrieri”. In totale sono iscritti al LOI 8249 cani ed al LIR 910 di cui, al LOI 4267 da caccia da ferma, 4943 non da ferma, 2690 da utilità, 616 da compagnia. Le razze cono complessivamente 67. In particolare fra le più numerose: Razze da ferma: Pointer Setter inglesi Bracchi tedeschi Spinoni italiani Razze non da ferma Cocker spaniel Cirnechi Bassotti Fox terrier pelo lisc. Razze da utilità Pastori tedeschi Boxer Collies Groenendaels Barboni e compagnia Barboni Zwergschnauzer Piccoli Lev. It. Yorkshire
1337 973 858 369 265 149 76 55 1470 471 236 163 456 65 27 14
Giorno dopo giorno la cinofilia progredisce e nuovi avvenimenti si specchiano nella cronaca: il 28 marzo muore Don Carlo Gnocchi ed è un’altra pagina dell’Italia migliore che si volta in quel gran libro di realtà e sogni: al suo funerale una gran folla fra cui mutilatini che ebbero da lui nuova vita ed alpini che gli furono commilitone. C’è voglia di andare avanti sempre più in fretta e meglio: tante pale e qualche ruspa cominciano a tracciare l’Autostrada del sole, il 21 aprile è in edicola il primo numero de Il Giorno e rivoluziona l’informazione, Anna Magnani conquista l’Oscar ed è la rivincita dell’Italia. Anche la cinofilia guarda al futuro ed è esemplare il titolo all’Esposizione di Milano dal 31 maggio al 3 giugno in cui insieme ai 600 cani nei giardini del centro che rammentano Montanelli, sfilano modelle. Il testo firmato Vitti ha per titolo” La bella e la bestia”. Pagina dopo pagina Rassegna cinofila continua a raccontare le vicende di un’ENCI scritte da quanti credono, come Eleonora Roosvelt, che il futuro appartenga a chi crede nella bellezza dei propri sogni. Rodolfo Grassi
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Alcuni suggerimenti di una fotografa quasi professionista
Fotografare i cani La scelta di una reflex, il flash automatico. L’attimo da cogliere e gli errori da evitare
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er fotografare i cani vale una regola base che va oltre le tecniche, la attrezzatura e la bellezza del soggetto. Occorre amarli e rispettarli e volere fare emergere con una fotografia la loro vera espressione, il sentimento profondo che comunicano. I cani sono una mia grandissima passione e, pur non essendo una fotografa professionista, mi sono avvicinata a questa “arte” con l’obiettivo di potere avere dei ricordi dei loro momenti migliori per tutta la mia vita. Ho quindi cominciato ad apprendere vari accorgimenti che possono servire a realizzare foto “del cuore” come io le definisco. Questo esula dalle foto che si possono realizzare durante una expo e quindi foto piazzate sul tavolino o sul ring. In questo caso il cane viene posizionato cercando di inquadrare il lato migliore e che sia più performante rispetto al suo standard e cercando di eliminare dalla vista quei piccoli difetti che può presentare. Questo non è il tipo di foto che io vorrei proporvi anche perché ci sono fotografi professionisti molto esperti in questo settore. Gli scatti che vorrei chiedervi di realizzare sono invece quelli che volete tenere sul vostro
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smart phone, sul computer o nel portafoglio… quelle foto che ci ricorderanno il cane in tutta la sua bellezza ma che metteranno anche in mostra la sua anima. Per prima cosa munitevi di una macchina fotografica: non utilizzate smartphone o tablet anche se oramai hanno obiettivi paragonabili alle classiche macchine fotocamere. Per fare buoni scatti occorre avere almeno una reflex non necessariamente di fascia alta anche acquistata usata con un obiettivo a zoom (es 70-300, f 4,5) che consenta di seguire il cane nei movimenti e nelle corse anche in condizioni di scarsa illuminazione e un obiettivo per messe a fuoco ravvicinate come un 50 mm f 1,8. Se non siete esperti di tecnica fotografica posizionate la ghiera di selezione della vostra reflex sul programma di esposizione automatica (es. nella Canon lettera P) che permette di controllare molti fattori ma che nel contempo lascia alla fotocamera l’impostazione automatica della esposizione (naturalmente se uno è un bravo fotografo può usare impostazioni manuali…). Non vi consiglio invece di usare quello totalmente automatico proposto dalla vostra fotocamera. Impostate quindi la funzione “scatto continuo”, disabilitate il flash automatico e da
qui in poi siete pronti a scattare (almeno dal punto di vista tecnico). Il consiglio che vi ho dato sul flash deriva dal fatto che io non amo gli scatti con questo strumento in dotazione alla fotocamera. Normalmente è un flash tipo Pop Up che si attiva automaticamente quando la luce è scarsa (non sui programmi manuali ma su quelli gestiti dalla macchina) ed è quindi necessario per intervenire quando non c’è luce a sufficienza per produrre foto corrette. Il lampo generato però è di luce molto puntiforme, piccola che quindi produce ombre nette e definite inoltre viene dallo stesso asse dell’obiettivo e quindi è innaturale per il nostro occhio abituato a vedere la luce solare. Se volete usare il flash vi consiglio di acquistarne uno aggiuntivo, professionale, dopo esservi informati bene sul suo utilizzo. A questo punto inizia il momento della fotografia e occorre correlarsi al soggetto da fotografare: il nostro cane. Cerchiamo un posto piacevole, all’aria aperta, ancora meglio se in una giornata di sole (magari verso il tramonto quando la luce è meno diretta) Cominciamo quindi a giocare con lui con la nostra macchina pronta al collo, lanciamo una pallina, facciamo uno “squeeze” con il suo gioco preferito o giochiamo al
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tiramolla o semplicemente lasciamolo libero di interagire con altri cani o persone amiche. Il cane deve essere rilassato e felice di essere lì con voi e questo trasparirà nelle foto e nella sua espressione. Un elemento molto importante da controllare quando si inquadra è lo sfondo della foto, quello che c’è dietro il cane. A volte si scattano foto bellissime ma poi vediamo dietro al nostro soggetto dei detriti o rifiuti o quanto altro non dovrebbe esserci. Oppure proprio in concomitanza con la testa del cane si staglia un palo di ferro o ancora un segnale stradale... Quindi, prima di scattare controllate cosa c’è dietro perché, per un problema di prospettiva, quello che sembra distante sulla foto sarà direttamente alle sue spalle e di certo questo scatto sarà da cestinare… A questo punto quando l’ambiente è pronto e il cane gioca felice occorre abbassarsi alla sua altezza… dovete quindi sedervi sull’erba e abbassare la macchina fino a che i suoi occhi saranno pari ai vostri. In caso di cani bassi (per es. nel mio con i bassotti) spesso mi stendo con la pancia a terra per avere il mio occhio fotografico direttamente nei loro. Perche è proprio lì che dovrete mirare, proprio lì che dovrete mettere a fuoco nel 99% dei casi: gli occhi! Sulla macchina vedrete comparire una specie di mirino con dentro delle lucette e quando inizierete a scattare il punto rosso deve essere sugli occhi o al massimo sul naso non sul corpo o sulla testa. Certo che se il cane corre e salta non è facile ma per questo avevamo impostato scatto continuo cosi da potere fare tante foto a raffica di cui poi un bel 95% saranno anche da buttare ma di certo alcuni, pochi scatti saranno perfetti e incredibili. Quindi, scattate tante foto in diverse posizioni, con diversi sfondi con il cane che salta o che corre verso di voi o seguendo il gioco non preoccupatevi se saranno mosse… su dieci mosse una non lo sarà e verrà splendida. Provate tante volte e ogni volta sarà una
espressione nuova, diversa, un sorriso oppure un movimento di cui non ci si era mai accorti. Per fortuna con le digitali non dobbiamo più spendere soldi a stampare provini e poi a buttarli: qui basta fare un “ elimina “ e 100 foto spariscono in pochi secondi. Cercate sempre di interessare il cane e quando vedete che ha perso l’ attenzione, allora forse è meglio chiudere anche la macchina e ripetere la sessione il giorno seguente. Se il soggetto è annoiato o senza voglia o ha sonno, compare immediatamente nello scatto. In fondo non è un impegno lavorativo ma solo passione quindi occorre viverla entrambi con questo spirito di divertimento e portare pazienza se il cane non ne ha voglia o se continua a non guardarci. Provate sempre usando dei suoni o dei premietti ad attirare la sua attenzione. Questo è utile anche se si vogliono fare foto dall’alto per inquadrare il muso del cane. In questo caso il bocconcino va tenuto in alto con la mano e con l’altra si inquadra sempre l’occhio che si alza verso di questo. Una volta terminata la sessione di foto giochiamo ancora un po’ con il cane e poi arriviamo a casa già pensando e sperando di
avere delle buone pose. Scarichiamole tutte sul nostro computer e sullo schermo grande cerchiamo quelle che ci piacciono e eliminiamo senza alcun dubbio quelle con difetti ad es: immagini mosse, immagini sfocate, soggetti controluce (a meno che non abbiamo casualmente preso un effetto meraviglioso), immagini sovraesposte e cioè troppo chiare e sottoesposte e quindi troppo buie. Possiamo usare anche un programma di ritocco grafico (ce ne sono molti gratuiti sul web molto semplici) che ci aiuti a migliorare la foto es rendendola più chiara o ritagliandola per mettere in evidenza solo il soggetto o ancora per raddrizzarla se fosse venuta molto storta. Sono programmi che possono aiutare ma che io non amo usare. Ma se proprio la foto è quella stupenda a cui non si può rinunciare è consigliabile provarci piuttosto che buttarla via per sempre. Cerco di fare foto quando il tempo atmosferico lo permette e non mi stanco di vedere le loro espressioni sempre diverse in ogni scatto. Silvia Bagni (foto Silvia Bagni)
IL DECALOGO PER SCATTI ECCEZIONALI 1) Mettetevi alla loro altezza occhi durante il reportage non state in piedi ma sedetevi o stendetevi se il cane è basso. 2) Attenzione allo sfondo, controllate prima di scattare che sia neutro e senza intrusioni che poi saranno difficili da eliminare. 3) Non usate il flash automatico in dotazione alla macchina ma piuttosto rimandate la sessione quando la luce sarà giusta a meno che non siate al chiuso e che l’evento sia irripetibile. Al limite acquistate flash aggiuntivi professionali. 4) Fotografate in giorni luminosi ma non nelle ore in cui il sole è molto diretto, ancora meglio se al tramonto. 5) Tenete viva la gioia e l’attenzione del cane con giochi o premietti: più è felice più le foto sono gioiose. 6) Se vedete che si stanca, semplicemente smettete per quel giorno di fotografare. 7) Scattate in continuo quando vedete una bella esposizione, poi getterete le foto venute male tanto non costa niente. 8) Puntate il fuoco sugli occhi del cane massimo sul naso mai sul corpo . 9) Cercate di fare foto solo quando anche voi siete rilassati e senza fretta di doverle realizzare: deve essere una momento positivo per tutti non solo per il 23 cane. 10) Divertitevi insieme: gli scatti saranno i migliori
L’educazione del bambino
Cuccioli in famiglia L’apprendimento, la salute, le relazioni sociali. I benefici e il ruolo determinante dei genitori
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n Italia, sono sempre più numerose le famiglie all’interno delle quali vivono numerosi pet: si stima intorno al 70% dei casi, una percentuale con considerevole che ci allinea ai principali Paesi industrializzati del mondo. Il cane, ancora una volta è protagonista di questo cambiamento culturale che porta con sé notevoli benefici ma esige anche impegno e dedizione affinché le relazioni sociali, in primis quelle famigliari, siano ben organizzate ed equilibrate fra le parti in gioco. In particolare, la relazione “bambino – cane” necessita una considerazione approfondita in quanto gli attori in campo sono soggetti vulnerabili, facilmente manipolabili e affidati senza ombra di dubbio alle cure degli adulti che gravitano intorno a loro. In famiglia, i genitori sono le figure di riferimento per la gestione di questo tipo di relazione in quanto devono o “dovrebbero” fare da tramite tra le esigenze del bambino di conoscere ed esplorare e quelle del cucciolo o del cane adulto che hanno gli stessi bisogni, anche se meno esplorati e considerati. Partendo dal concetto elementare che sarà
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UNO STUDIO AUSTRALIANO • Gli animali domestici sono parte integrante della nostra vita e sono importanti nella vita dei bambini in quanto li aiutano ha sviluppare competenze trasferibili nell’età adulta. A volte le relazioni che si sviluppano specialmente con un cane, sono più vantaggiose rispetto a certi tipi di relazioni umane per il comfort, la stima, il sostegno e la fiducia che forniscono. Alcuni vantaggi derivanti dalla compagnia di un cane o di un pet sono per es. una maggiore armonia familiare, meno stress, più facilità di comunicazione, queste facilitazioni sociali sono state individuate in alcune aree di sviluppo del bambino. La ricerca, sostenuta da Mars Petcare e pubblicata su “dogsandkid” (tenendo conto che la popolazione australiana possiede animali da compagnia nell’80% dei casi) ha confermato alcuni interessanti aspetti derivanti dalla compagnia di un cane, come: - Coltivare le abilità - Responsabilità - Empatia • Avere maggiore autostima • Migliorare le abilità sociali • Avere maggiori probabilità di essere fisicamente attivi, e meno probabilità di essere in sovrappeso o obesi ARMONIA IN FAMIGLIA La ricerca mostra che le famiglie con un animale domestico hanno dei vantaggi del tipo: • Spendono molto più tempo per interagire tra di loro • Hanno una base per migliorare le attività di divertimento e di conversazione amichevole che partendo dall’argomento “cane” può arrivare ha raggiungere i temi importanti della vita. • Visitano il medico meno di frequente rispetto a famiglie senza pet
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il cane a doversi adattare alle dinamiche famigliari e non il contrario, non possiamo trascurare il fatto che l’adattamento dovrà essere organizzato per tempo, studiato nei dettagli, valutato in ogni suo aspetto da tutto il nucleo famigliare. Conoscere in anticipo ogni caratteristica della razza prescelta, a partire dalla taglia, carattere, cura del mantello, salute, educazione, alimentazione ecc. ecc sarà utile per introdurre al meglio il nuovo “ospite” in famiglia. Agli inizi degli anni Sessanta due ricercatori americani Poresky e Hendricks pubblicarono uno studio interessante che diede il via ad una gran quantità di ricerche per la valutazione degli effettivi benefici che potevano emergere ed evolvere nella relazione tra i bambini e i cani. La teoria di Poresky e Hendricks, semplificata in maniera lineare era la seguente: “La relazione bambino – cane, tutelata da un adulto, è uguale a benessere.” Furono molteplici le considerazioni presentate nei loro studi, prima fra tutte la convinzione che la banalizzazione del concetto che la presenza di un pet in famiglia potesse portare benessere ai bambini era pericolosa in quanto equivoca e semplicistica. Un pet può generare curiosità e interesse in un bambino ma tanto più questi sarà piccolo, tanto meglio avrà necessità di essere guidato nelle modalità di approccio, manipolazione e cura dell’animale. E ancora, i due ricercatori si spinsero ad affermare come una relazione mal gestita potesse essere dannosa ed anche pericolosa per entrambe le parti in causa. Anche a livello cognitivo, se è fuor di dubbio che un bambino che vive a stretto contatto con un cane abbia molteplici possibilità di conoscenza in più rispetto a quelli che non hanno cani, è altrettanto vero che questi benefici emergono solo in presenza di una interazione serena ed equilibrata, per l’appunto, gestita da una persona adulta. Attualmente, le molteplici ricerche svolte presso molti Atenei nel mondo, confermano e suffragano queste teorie. Gli studi si sono affinati e adattati alle dinamiche odierne coinvolgendo oltre alle famiglie anche le scuole di ogni ordine e grado. Alcuni ricercatori americani come Frank Ascione hanno utilizzato la presenza dei pet nelle scuole per valutare il grado di empatia e di compassione che i giovani alunni erano in grado di sviluppare e trasmettere anche nei confronti dei propri pari: i loro compagni di classe. Certamente, la collaborazione tra famiglia e scuola sul tema delle relazioni e delle cure degli animali è un fattore importante che può contribuire a consolidare i rapporti sociali tra i membri di una comunità. Renata Fossati
UNA RICERCA INGLESE Avere un animale domestico è di solito un rito dell’infanzia. Che si tratti di un cane, un gatto o cavallo, i bambini godono della compagnia offerta dagli animali. Una serie di studi complessi riguardanti l’aspetto fisico, emotivo e psicologico dei bambini con evidenti ricadute positive sul comportamento e sulle relazioni famigliari e sociali, è stato effettuato in Gran Bretagna. La dottoressa Sheryl Dickstein, Ph.D., direttore del Humane Education per il ASPCA, dice: “Gli animali forniscono un impulso per l’esecuzione e la pratica delle capacità motorie. Camminando con un cane o lanciare una palla sono ottimi modi per esercitare il cane così come per i bambini serve per allontanarsi da attività sedentarie svolte al chiuso. Piccole abilità motorie possono essere incoraggiate dai genitori come cambiare l’acqua nella ciotola, versare i croccantini, spazzolare il cane, contribuendo così all’interazione famigliare.“ L’ASPETTO SOCIALE ED EMOTIVO “Un animale domestico può essere un facilitatore sociale per i bambini- continua la Dickstein - perché gli animali ci accettano per quello che siamo. “ “La madre di Murphy , un bimbo di 5 anni affetto da disabilità, ha raccontato che le cose in famiglia sono cambiate quando in casa è arrivato un cane. “ “Per un po’, lui non sembrava accorgersi del cane, finché un giorno correndo attraverso la cucina è scivolato fino a fermarsi davanti a lui e ha iniziato ad accarezzarlo e poi a lanciare la sua palla . Questo ha permesso a Murphy di conoscere un mondo al di fuori di se stesso” Gli animali domestici possono facilitare i vari aspetti dello sviluppo emotivo, come l’autostima e il senso di responsabilità. Dice la Dickstein, “La cura per l’animale domestico, aiuta i bambini a costruire fiducia in se stessi, tuttavia, è importante sottolineare che il compito è dei genitori che devono insegnare ai bambini la giusta relazione con i pet”. L’ASPETTO CONOSCITIVO Quando i bambini crescono, possono sviluppare un interesse specifico per un tipo di animale o per una specifica razza canina. Incoraggiare i bambini a leggere libri sulla razza preferita o a prendere parte a lezioni di obbedienza con un genitore, può favorire lo sviluppo cognitivo e aumentare desiderio di apprendere.
EDUCARE I PICCOLI AD OSSERVARE IL CANE I segni di un cane felice: - Un cane felice ha un “scintilla” negli occhi e nella coda, è interessato a tutto ciò che lo circonda e desideroso di interagire. - Cerca il contatto visivo con te ed è interessato a quello che stai facendo. - Si interessa del suo cibo. - Il suo pelo è lucido, gli occhi brillanti e le gengive rosa. - Scodinzola in risposta al contatto umano, alle carezze e al richiamo. - Egli interagisce con gli esseri umani e gli altri animali con segnali che il padrone impara a riconoscere come gioiosi. - Dorme bene di notte senza disturbi. - Si stiracchia con evidente piacere - Segue spontaneamente il padrone nella corsa ,nel nuoto e nel gioco. - È rilassato con gli altri cani .
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OPINIONI
Il Norfolk è fatto così
Una razza sotto la lente
Ch. Bruto Dell’Isola Degli Orsi dove si evidenziano i corretti rapporti cranio/muso, la consistenza e la compattezza del mantello nella varietà black & tan
Irene Gaslini, architetto e innamorata dei piccoli terrier indica alcune “esagerazioni”. “Spesso si dà più importanza all’apparenza che alla sostanza”. I colori, le andature
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ono una terrierista di vec vecchia data e dal 1979 ho iniziato ad allevare ed esporre cani con sucappassio cesso. Mi sono appassionata ai Norfolk Terrier circa 15 anni fa e da allora allevo per ottenere soggetti con caratteristiche morfologiche e caratteriali il più possibile vicine allo standard previsto dalla razza. Ultimamente mi sono resa conto con grande amarezza che tutto questo lavoro di selezione non serve; infatti per la mia razza, ma anche per altre, ora vale di più “l’apparenza” del cane e del conduttore. Così i ring si popolano di soggetti con difetti di costruzione che vengono camuffati da toelettature appariscenti ma errate, da andature in corsa per distogliere l’attenzione dai garretti mancini dal basso o dagli anteriori flessi e mancini che steppano nel movimento; i colori innaturali esaltano il pelo che viene gonfiato per correggere teste con rapporti cranio/muso sbagliati, le code sono ritorte sulla schiena, gli occhi tondi, le dimensioni di taglia non sono rispettate e così
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via… questi cani però fanno da nuovo modello e risultano vincenti. Da allevatore preferisco perdere con un esemplare corretto che vincere e far proclamare campione un cane con difetti che possono essere trasmessi in riproduzione. Vincere è bello e piace a tutti, ma se la fame di gloria e gratificazione personale acceca di fronte all’onestà di ammettere che stiamo allevando in modo scorretto e vincendo per motivi venali, è meglio fermarsi a riflettere e distinguere tra allevamento, selezione ed esposizione, guardarsi dentro e riscoprire la passione per la razza, che ha più valore di una divulgazione telematica dei propri successi; vincere per apparire è come acquistare un falso firmato che alla lunga mostrerà le sue pecche. Irene Gaslini
Testa del Norkolk Terrier Ch. UK - IT - Riproduttore Richell Upstart at Jaeva rappresenta la tipicità di razza per espressione, rapporti cranio/muso, colore e consistenza del pelo
Continua anche dopo l’expo di Torino la gara di solidarietà
La cinofilia e i bimbi di Somaliland All’iniziativa promossa dalla “Marco Berry Onlus” partecipa anche l’ENCI. L’obiettivo è costruire un ospedale pediatrico per i bambini poveri
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a sfida è grande e non può che esser vinta perché altrimenti è la morte. Giorno dopo giorno e per centinaia di bambini. Sono i piccoli del Somaliland, uno stato al confine con la Somalia, con 137 mila chilometri di pro superficie e 3 milioni e mezzo di abitanti proclamatosi indipendente dal 18 maggio 1991 ma non riconosciuto dalla Comunità internazionale ed in cui c’è bisogno un po’ di tutto ma, da subito, di un aiuto concreto. Per evitare che i bambini continuino a morire. Non esiste infatti alcun ospedale pediatrico gratuito, non ci sono che pochi medici, i piccoli, poveri figli di poveri, se si ammalano hanno due possibilità: o guariscono spontaneamente o muoiono. L’affermazione è crudele ma fotografa la realtà perché in Somaliland ogni mille bambini duecentocinquanta non arrivano a compiere il quinto anno di vita. E perché non accada più o accada sempre meno si sono mobilitate tante persone e fra queste molti cinofili fra cui quelli che hanno aderito all’invito del Gruppo Cinofilo Torinese e del vicepresidente ENCI avvocato Clemente Grosso. Lo scorso anno in occasione dell’expo di Torino, in vetta alle manifestazioni di successo com’è oramai tradizione, una parte dei fondi fu destinata a favore del progetto promosso e sostenuto dalla fondazione “Marco Berry Onlus,” di perfezionare un ospedale che in Somaliland dà assistenza gratuita a bambini con meno di 14 anni. Il vice presidente ENCI Clemente Grosso La partecipazione fu notevole. L’ENCI, sempre su invito di con Marco Berry Clemente Grosso ha voluto esser parte attiva con un contributo. Un atto di responsabilità che ha avuto ampi consensi. Ma i bambini sono tanti, le malattie che li colpiscono molte ed è necessario riuscire a fornire all’ospeUN PROGETTO PER LA VITA dale almeno la possibilità di rendere coIl Mohamed Aden Sheikh - Children Teaching Hospital fornisce cure gratuite alla stantemente attivi dieci posti letto. popolazione del Somaliland con età inferiore ai 14 anni. Ideato e realizzato in L’obiettivo raggiunto significa ogni anno la differenza fra la morte e la vita per centistretta collaborazione con il Ministero della Salute del Somaliland, con l’Universinaia di piccoli. E la cinofilia, fatta di pastà di Torino e con l’Ospedale Pediatrico “Regina Margherita” di Torino è una sione prima di tutto, non dice di no. Nei struttura sanitaria di secondo livello e in continua crescita. giorni scorsi si sono intensificati i rapporti È l’unica vera alternativa clinica per la popolazione locale, sia per i suoi standard fra il vicepresidente ENCI e Marco Berry. Il internazionali sia per il contributo quotidiano che fornisce.Dal 26 gennaio del progetto va avanti. Torino è in prima fila 2013 – giorno di inizio dell’attività clinica – fino al maggio scorso sono stati curama il grande cuore dei Piemontesi attende ti dal MAS CTH oltre 15.000 bambini, poco più della metà con età inferiore ai che ai suoi battiti si aggiungano quelli di cinque anni. All’incirca 50 bambini ogni giorno vengono visitati dallo staff altri. Perché i bambini di Somnaliland non dell’Ospedale. possono aspettare… R.G.
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Cominciate le selezioni per i Mondiali IPO
Primo il Rottweiler Anubi Il fuoriclasse di Alessio Anselmi si impone con un lavoro di ricerca “di altissimo livello”
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l 28 dicembre, si è svolta a Castiglione del Lago (PG) la prima Selezione per il Campionato del mondo IPO - FH che si svolgerà in Russia nel maggio prossimo. In una giornata gelida, tipica del periodo, si sono presentati conduttori con cani di razze diverse. Erano presenti, Riesenschnauzer, Pastori tedeschi, Rottweiler e Pastori belga malinois. Il punto di ritrovo presso l’agriturismo La Lanterna Rossa si è dimostrata un ottima scelta. Il sorteggio è stato effettuato la mattina presso la hall dell’agriturismo e poi tutti al lavoro, mentre i tracciatori erano già al lavoro. Le piste erano in erba tutte differenti tra loro, con difficoltà diverse l’una dall’altra, ma che davano la possibilità al cane di mettere in mostra le proprie qualità naturali ed il grado di addestramento. Nel giudicare questa disciplina (la prima volta per me, e per questo ringrazio il Selezionatore Daniele Peres ed il CDN dell’ENCI ), ho tenuto conto delle differenti difficoltà del terreno e delle condizioni climatiche mutevoli, mettendo in risalto ove risultassero evidenti il piacere al lavoro che dimostrava il soggetto, l’armonia con il proprio conduttore, la precisione e l’intensità della tenuta della pista, la determinazione e la sicurezza di se nella segnalazione degli oggetti, la capacità del cane di uscire da solo da situazioni di difficoltà dovute alle condizione del terreno, il comportamento corretto o meno del conduttore. Il lavoro dei tracciatori è stato preciso, puntuale e professionale, affinché tutti i concorrenti fossero messi nelle medesime condizioni. Piste tracciate come previsto da regolamento, 1800 passi, con angoli ottusi ed attraversamenti effettuati in modo corretto, oggetti piazzati nelle distanze previste. Complimenti al Direttore di pista Stefano Caslini ed ai tracciatori. Il comportamento dei conduttori è stato corretto e sportivo. Hanno presentato i propri cani in ottimo stato di salute ed eccellente forma fisica.
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Il vincitore della prova
Durante la ricerca hanno permesso al cane di lavorare autonomamente cercando di non influenzarlo con aiuti vocali o tramite il guinzaglione. Hanno accettato il giudizio finale con rispetto, sportività ed educazione nei confronti del giudice e di coloro che erano presenti all’evento, ascoltando interessati i rilievi a loro formulati. Ha vinto la Selezione il Rottweiler Anubi, condotto da Alessio Anselmi. Il team ha raggiunto la qualifica di Molto Buono alto, effettuando un lavoro di ricerca di altissimo livello, tenendo conto anche di
asprezze e difficoltà trovate durante tutta la ricerca della traccia sul terreno. Rovi, arbusti ed attraversamenti di altri animali. Deve dimostrare più determinazione e precisione sulla segnalazione di alcuni oggetti. Al secondo posto il Pastore tedesco Hex von der donauvorstadt, condotta da Barbara Khuen, con la qualifica di Buono alto. Il cane ha avuto una difficoltà evidente sul primo angolo acuto. Poi ha proseguito la ricerca con intensità e concentrazione per tutto il resto della traccia. Deve dimostrare più sicurezza di sé durante le situazioni di difficoltà e nella segnalazione degli oggetti. Al terzo posto il Labrador Tina condotta da Franz Blasinger, che ha raggiunto la qualifica di Buono. Il cane ha fatto un buon lavoro su tutta la pista, senza aiuti da parte del conduttore, però in alcuni frangenti non ha tenuto l’intensità e la concentrazione che invece ha dimostrato di avere durante il resto della ricerca. Intensità e concentrazione che invece deve essere mantenuta per tutto il tracciato, senza distrazioni. Deve inoltre segnalare gli oggetti con più decisione. Cinque cani non hanno raggiunto la qualifica minima non effettuando un lavoro sufficiente. Alfredo Di Girolamo
RECENSIONE Victoria Stilwell BASTA! IO O IL CANE Mondadori Editore Il vostro cucciolo vi sta facendo diventare matti? Il nuovo arrivato non riesce ad abituarsi alla vita di casa? Di quanto esercizio fisico ha bisogno la razza che avete scelto? Perché dovete essere il “capobranco” a casa vostra? Volete saperne di più sul vostro animale domestico? Come insegnargli a non rosicchiare e mordere? Cosa fare se abbaia tutto il giorno, importunando i vicini di casa? “Basta! lo o il cane” contiene tutte le risposte alle domande più frequenti e le soluzioni ad hoc per gestire al meglio il proprio animale; dimostra inoltre come l’addestramento non sia l’imposizione della volontà del padrone, ma un paziente lavoro di comprensione e accudimento. Il metodo del Rinforzo Positivo (R+) messo a punto da Victoria Stilwell ha lo scopo di insegnare al proprio cane il comportamento corretto in ogni situazione, motivandolo attivamente.
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Cuccioli e detenuti Due cucciole di Labrador Retriever Mirto e Margot trascorreranno un anno in carcere durante il periodo della loro socializzazione. Alloggiate presso la struttura agricola per la coltivazione di ortaggi, interna al Nuovo Complesso Circondariale di Capanne, nel verde delle colline umbre. Vigilerà sulla loro salute un centro veterinario perugino, diretto dal Prof. Stefano Arcelli, mentre Gianfranco Ricci, Agente presso la stessa struttura, cinofilo di lunga e provata esperienza, assisterà i detenuti in questa nuova emozionante avven avventura. La perfetta sinergia tra il Direttore del Nuovo Complesso Circondariale di Capanne, Dott.ssa Bernardina Di Mario, e il LIONS Club Perugia, ha portato alla firma di un protocollo d’intesa deno denominato “Far crescere un cucciolo in prigione (Prison Puppy Raiser)” peraltro, già largamente testato nel USA. Il programma di socializzazione dei cuccioli ha dei risvolti positivi sia verso i reclusi affidatari dei cani, i quali, una volta liberi, sono meno inclini ad essere coinvolti in situazioni illegali, sia nei confronti degli stessi cuccioli che risultano meglio socializzati rispetto a quelli cresciuti in famiglia. L’ idea del programma è quella di considerare il carcere come una famiglia molto numerosa in grado di prendere in affido dei cuccioli per poi “restituirli” all’As all’Associazione perché vengano addestrati per i non-vedenti presso il Centro per Cani Guida LIONS di Limbiate.
Paura di volare All’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, è partito un progetto sperimentale sviluppato dall’associazione Archi con 16 cani addestrati ad intrattenere le persone che si stanno per imbarcare ad affrontare la paura di volare. È il primo progetto ad essere realizzato in Italia dopo Stati Uniti e Canada. “Perché sì, l’aereo è ancora un mezzo di trasporto a cui non tutti sono abituati, e può fare paura, causare stress”, dice Tiziana Alliani, direttore Operativo e Sicurezza dell’Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. Si è scelto l’imbarco come luogo più adatto in aeroporto proprio perché è l’ultimo in cui il passeggero sosta, con la possibilità che in lui permangano quelle sensazioni di relax e serenità che un cane è in grado di infondere e che gli permetteranno di distrarsi e distendersi durante il volo. L’aerofobia è particolarmente diffusa anche tra le persone che prendono l’aereo abitualmente: “Si tratta di circa il 40% dei passeggeri – spiega Sonia Ricciu, dell’associazione Archi – e l’aerofobia risulta più comune tra le donne che tra gli uomini. Il 33% di chi ha volato almeno una volta dichiara di avere avuto paura, mentre il 10% delle persone dichiara che non salirà più su un aereo”.
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La mia razza in
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righe
Io e Viki M
i sono innamorata di lei guardandola in una fo fotografia, non conoscevo neanche il nome della sua razza... era un Samoiedo... ovvero un ba batuffolo bianco con due occhi che sembravano chicchi di caffè... di una dolcezza unica... così Viki è entrata nella mia vita. Il Samoiedo è un cane estremamente intelligente, di una bellezza fiera ed elegante, sono i più docili tra i cani nordici… alcuni sostengono che siano testardi... io penso
dell’agility; certo, non sono sempre state rose e fiori... ma questo vale per tutti, l’agility è aleatoria: un giorno va bene e l’altro no; così, capitava la gara in cui partiva per salutare il giudice e quella in cui si metteva in posa per i fotografi oppure quando sulla spiaggia anziché seguire il percorso ha inseguito il panino di un bagnante, ma ci sono state anche tantissime soddisfazioni. Non c’era persona che non si fermasse ad accarezzarla, a farle complimenti per la sua incomparabile bellezza... e Viki si stupiva se non veniva vezzeggiata... richia-
comune, apprende in modo velocissimo, a sei mesi inizia l’agility con risultati straordinari, ogni gara una vittoria... un Samoiedo sul podio con i Border... il mio sogno che si realizza! A quattro anni passa in secondo grado... unico Samoiedo nella storia dell’agility italiana a partecipare ad una finale master e con il massimo del punteggio: siamo fortunate, istruttori fantastici credono in lei; in campo tra me e Georgia non c’è bisogno di parole: siamo un unico cuore; la mia piccola nuvola bianca coraggiosa riesce
invece che abbiano un bellissimo carattere, sono buoni di indole e sono l’ideale compagnia per i bambini; odiano la ripetitività, si stufano e si annoiano... questo si... e vanno educati... come tutti i cani.. E così Viki ha iniziato la scuola di educazione di base, ero entusiasta, il mio sogno era fare agility ma nel mondo cinofilo c’era chi strabuzzava gli occhi ed esordiva “l’agility con il Samoiedo non c’entra per niente”, e io non comprendevo; abbiamo lavorato sodo, lei si è classificata al corso di educazione meritando un punteggio altissimo e una bellissima coppa, ed è iniziata così la nostra divertente avventura con il mondo
mava le persone con l’abbaio... “io sono qua non mi vedi!?”. E, se c’era un biscotto in giro... lo otteneva di sicuro; durante le esposizioni si divertiva un sacco, il Samoiedo è così, un cane divertente e giocherellone, anche amante dell’acqua, così tanto che un giorno mi sono tuffata nel Po per riportarla a riva: sono anche un po’pazzerelli... All’improvviso accade una cosa meravigliosa: nacquero otto cuccioli che per due mesi hanno riempito la nostra vita d’amore e uno di loro, la dolcissima Georgia, è rimasta con noi. La piccola è di un’intelligenza al di fuori del
sempre a farmi vincere la paura, le gambe smettono di tremare, è un’emozione indescrivibile essere in totale sintonia, siamo solo io e lei, con quello sguardo che alla partenza diventa unico e mi entra dritto al cuore... Il Samoiedo è adatto alle discipline sportive, allo sled-dog, all’obedience ma anche alla protezione civile e alla pet therapy; siamo sempre noi umani a sbagliare...a non farci comprendere…a. non dare il comando giusto… È passato un po’ di tempo... poi Viki... un triste giorno... Lorella Ceratto
In calo gli abbandoni Sono stati 23.435 i cani abbandonati e vaganti sulle strade ed autostrade nel 2014 secondo le segnalazioni arrivate all’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa), con una diminuzione di 4.024 cani avvistati rispetto ai 27.459 del 2013 (-17,19%). Lo afferma l’associazione definendo “altalenanti i dati che hanno visto un incremento degli abbandoni nei primi tre mesi del 2014 quando sono stati segnalati 4.515 cani abbandonati rispetto ai 3.075 dello stesso periodo dell’anno precedente. Bene invece l’estate con una diminuzione di quasi il 15% delle segnalazioni rispetto al 2013 e anche nei mesi autunnali gli abbandoni sono diminuiti”.
USA: giubbotti anti-proiettile per cani-poliziotto grazie al “web”
Grazie ad una campagna di raccolta fondi “on line”, ben 350 cani poliziotto negli Stati Uniti potranno lavorare in sicurezza indossando giubbotti anti-proiettile. L’iniziativa è stata dedicata a Rocco, un pastore tedesco di 8 anni caduto in servizio mentre difendeva tre colleghi umani nella contea di Pitt, in North Carolina.
La mia razza in
40
righe
Il boxer, un sogno I
l mio cane si chiama boxer, parla tedesco e in poco più di un secolo ha imparato benissimo tutte le lingue. Il boxer è unico, capace di giocare con ogni cosa e con chiunque ne abbia bisogno. Frequentavo il ginnasio e il primo boxer che vidi fu mio, era una decisa vecchietta, mi scelse, mi salvò. Fu la prima volta che mi prendevo veramente cura di un cane, mi innamorai e così l’attrazione per il cane diventò amore per il boxer. Occhi scuri come il carbone, sospiri meditativi, nel portico di casa con lei trascorsi la mia meglio gioventù, nella penombra la sua immagine si stagliava nitida, fiera, armonica, perfetta, non è solo il mio ricordo, è un sogno. Era sempre con me e sempre senza guinzaglio, la mia adolescenziale incoscienza era supportata dal suo carattere straordinaria-
mente affidabile. Come potrei non essere grato ai padri fondatori della razza e a chi poi ieri ed oggi ne conser ha curato e ne cura lo sviluppo e la conservazione. Dopo più di venti anni l’ammirazione verso questa figura unica è sempre più forte, è vero non posso proprio fare a meno dei miei boxer, non potrei mai rinunciare a ciò che mi mette di buon umore e mi fa felice ed anche se mitizzata e ro-manzata è sempre lei che cerco, la mia prima boxer, la mia Tecla. Giuseppe Domenico Francione
Petra nata due volte I
l nome fu proposto, fra una rosa di alcuni e l’allevatore ritenne adeguato per un Deuther Jagd Terrier quello di Petra. In qualche modo avevo ostacolato la scelta di questa razza ritenendola troppo esuberante e difficile da addestrare, cercando di dirottare l’interesse su razze da caccia un po’ più “tranquille”. A febbraio decidemmo per una femmina di Jagd e dopo aver contattato l’allevamento, a giugno nacque Petra. Dopo circa un mese arrivò una mail con la sua prima foto: era accoccolata nel palmo di una mano, lo sguardo di una dolcezza infinita e…fu amore a prima vista. Tutti i dubbi si sciolsero e Petra crebbe con noi vivace , sana e robusta, ottenendo degli ottimi risultati nelle prove di lavoro e nelle esposizioni di bellezza. All’età di circa due anni durante una battuta di caccia, improvvisamente scomparve e, nonostante le ricerche, le sue tracce si persero nel nulla. Furono momenti terribili. L’incertezza sulla sua sorte oscillava tra l’ottimismo di una sottrazione e il pessimismo dell’evento più tragico. Era scomparsa in un territorio costellato da una mi-
riade di tane di terra e rocce e per sedici giorni tornammo in quel luogo, instancabilmente, usando tutti i mezzi a nostra disposizione per rintracciarla. Quando ormai la razionalità aveva lasciato spazio alla rassegnazione, ricevemmo una telefonata inaspettata: Petra era stata ritrovata, dopo diciotto giorni, in prossimità del luogo dove era stata smarrita, scheletrica, il peso quasi dimezzato, con escoriazioni sul muso e zampe, ma in buona salute. Gioia, incredulità e commozione ci inondarono e corremmo a prenderla. Vedendola fummo colpiti dal fatto che il pelo su entrambi i lati del costato era consumato sino alla cute, come se fosse rimasta incastrata, senza potersi muovere fino a quando il calo di peso le aveva permesso di liberarsi. Molti pensano che Petra sia rimasta bloccata in una di quelle tane per tutti quei giorni senza nutrirsi, bevendo probabilmente acqua piovana e rimanendo aggrappata alla vita forse un po’ per i quotidiani richiami, ma soprattutto per quella ostinazione, tenacia e determinazione che la contraddistingue e che sono caratteri peculiari della sua razza. Anna Zuccarino
La mia razza in 40 righe “Racconti brevi. Storie di vita quotidiana. Aneddoti divertenti. Una razza: che passione! Dalla città alla campagna… … E tutto ciò che racconta la vita condivisa con la scelta di un cane.”
INFORMAZIONI TESTO: in formato di scrittura (Word o similari - NO pdf). Lunghezza massima: 4.000 battute (spazi esclusi). FOTO: è possibile allegare 1 foto in formato Jpg o Tif in alta risoluzione. Avvertenze: non impaginare. Testo e foto, separati. INVIARE racconti, foto e liberatoria a: racconti@enci.it Avvertenze: ad ogni e mail, allegare solo 1 racconto ed 1 foto. È possibile inviare più racconti dello stesso autore con e mail distinte. LIBERATORIA Per la pubblicazione gratuita sulla rivista “I nostri Cani “ e sul sito www.enci.it si deve allegare all’invio la seguente dichiarazione: Il sottoscritto: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico. Autorizza la pubblicazione, sulla rivista I Nostri Cani e sul sito www.enci.it, del racconto e della foto allegati alla presente e mail. Dichiara altresì che gli stessi sono gratuiti e liberi da copyright. L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2015 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.
BEST IN SHOW 1° QUEENLORD SKINNY LOVE Bassotto nano p/d Pr. Valentina Barcella 2° BLACKGALAXY YANNICH NOAH Zwergschnauzer nero Pr. Osvaldo Piuzzi 3° IL SIGNORBONAVENTURA DEI COMTE D’EAU Cavalier King Charles Spaniel Pr. Chiara Morotti
Gran festa all’Expo di Erba
L’Internazionale delle stelle Vince un Bassotto nano ma tutti meritano gli applausi della folla
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a 39a edizione di Erba del 13 e 14 dicem dicembre 2014 si commenta da sola avendo annoverato ben 2.365 soggetti a catalogo, un CACIB in due giorni come da tradizione, più i Raduni. Solo il 12% gli assenti, dato signifi significativo per il periodo. Nei Raduni di questa edizione, a farla da padrone la Special Premier dei Cani da Compagnia che ha richiamato ben 377 iscritti; buona l’affluenza anche dei Retrievers e dei Bassotti. Il Gruppo Cinofilo Comasco si è impegnato con tutti i propri componenti ad accogliere al meglio gli espositori con i loro soggetti, gli esperti giudici italiani e stranieri, gli standisti ed i Delegati ENCI. Per completare l’allestimento del main sponsor Royal Canin sono state ripristinate le fioriere con le Stelle di Natale che con la loro grazia e gli splendidi colori, insieme agli alberi ad34
BIS RAZZE ITALIANE 1° MISSIS WHITE ETTORE BASSI Maltese Pr. Barbara Vezzani 2° ASTER DEI SANCHI Bracco Italiano B/A Pr. Marcello Salvi 3° PERDIRINDINDINA DELLA TAPARINA Lagotto Romagnolo Pr. allev. Della Taparina
BIS GRUPPI DI ALLEVAMENTO 1° Carlini Fulvi con maschera nera Alllevamento Vogue’s Made 2° MASTINI SPAGNOLI Alllevamento Del Dharmapuri
dobbati in rosso-oro e blu-argento hanno contribuito a creare una calda atmosfera natalizia. L’esperto giudice del Best in Show Orietta Zilli, ha decretato migliore soggetto assoluto dell’Expo di Natale 2014 il Bassotto Nano a pelo duro Queenlord Skinny Love. Esauriti gli applausi e le foto di rito alle stelle del podio, il tradizionale taglio della torta e brindisi collettivo benaugurante per le Festività Natalizie. Alle ore 18:00 è calato il sipario ed il GCC dà appuntamento per il 12 e 13 dicembre 2015. Piera Corsini Croce
GRUPPO 8 1° VERY VIGIE HULUBERLULU Cocker Americano Pr. Schuh Vartianen Hugues Sanna 2° KUKKOLA HE WAN’T GO Golden Retriever Pr. Carina Sellberg 3° DAKOTASPIRIT JUST LIKE JESSE JAMES Flat Coated Retriever Pr. Minna Sihvonen
GRUPPO 1: 1° LUAVJAN’S HIMSELFT Pastore Belga Tervueren Pr. Barbara Checchini 2° RUKMINI DEI LUPERCALI Pastore Bergamasco Pr. allev. Dei Lupercali 3° LOLITA LA LUNA DOLCEVITA GOLDEN YEARS Bobtail Pr. Monica Rigoldi RAGGRUPPAMENTI GRUPPO Ê 1° LUAVAJAN’S HIMSELFT Pastore Belga Tervueren Pr. Barbara Checchini GRUPPO Ë 1° BLACKGALAXY YANNICH NOAH Zwergschnauzer nero Pr. Osvaldo Piuzzi GRUPPO Ì 1° QOCCLE’S WELCOME EMIRA Yorkshire Terrier Pr. Nicoletta Pollini GRUPPO Í 1° QUEENLORD SKINNY LOVE Bassotto nano p/d Pr. Valentina Barcella GRUPPO Î 1° OF POMS FOREVER BLACKDRAGO Spitz nano nero Pr. Claudio Masi GRUPPO Ï 1° VIENNA CALLING CLEMENTINE CLOVE Beagle Pr. Federica Cibin GRUPPO Ð 1° LUDSTAR FREDERICK FRANKENSTEIN Setter Gordon Pr. Michele Ivaldi GRUPPO Ñ 1° VERY VIGIE HULUBERLULU Cocker Americano Pr. Schuh Vartiainen Hugues Sanna GRUPPO Ò 1° IL SIGNORBONAVENTURA DEI COMTE D’EAU Cavalier King Charles Spaniel Pr. Claudia Morotti GRUPPO Ó 1° RUSSY AZART YEVASOR D’ARAGON ANTARES Levriero Russo Pr. Maria Lazareva
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BEST IN SHOW 1° GRANLASCO A BEAUTIFUL MIND JACK RUSSEL TERRIER Pr. Alice Varchi 2° DIAMANTE DELLA BAIA AZZURRA ALANO Pr. Fabio Ottaviani 3° ASTER DEI SANCHI BRACCO ITALIANO b/a Pr. Marcello Salvi
Successo di iscritti all’Internazionale di Roma
Jack Russell re per un giorno Oltre 200 Bassotti, 70 Labrador, 50 Pastori del Caucaso Applausi ed una giuria d’eccellenza
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n un’atmosfera gioiosamente natalizia il Kennel Club Roma ha tagliato il nastro della 10° Esposizione Internazionale Canina, nella stessa location in cui si era svolta la prima Esposizione del KCR. Il dato sorprendente, che immediatamente salta agli occhi, è l’eccezionale numero degli espositori: poco meno di 1300 iscrizioni. Un dato non certo significativo per il passato, ma sorprendente se confrontato con il trend degli ultimi anni, continuamente in discesa, specialmente negli ultimi sei mesi di questo anno. Un dato che conferma il gradimento degli espositori e certamente premia il lavoro e l’impegno dello staff del Kennel Club Roma. Una Giuria d’eccellenza, degna di una Mondiale, dove spiccavano nomi molto noti del Gotha della FCI: da Hassi Assenmacher Feyel a Guy Jeavons, da Francesco Balducci a Andrew Brace, da Unto Timone a Luigi Nerilli e ancora, Dusan 36
GRUPPO 4 1° KAN TRACE STEP TO GLORY BASSOTTO standard p/c Pr. Ornella Garbati 2° KRISTILEND D PRINCESS BASSOTTO Kaninchen p/d Pr. Michele Speranza 3° EX SENTIA PICTURE PERFECT BASSOTTO standard Pr. Annaluce Saletti
i nostri
Cani
Anno 61 num. 2 febbraio 2015
GRUPPO 1 1° JUMPINGRIVER BORDER COLLIE Pr. Pierpaolo Cerchione 2° QUICKSILVER RIDER DEL WHYMPER DELLE GRANDES JORASSES AUSTRALIAN SHEPHERD Pr. Lovati Gabriella 3° MORE AND MORE DELLA BUCA DELLE FATE PASTORE SCOZZESE p/l Pr. Lisa Ricciardi
Paunovic, Pavel Sulcek, Barbara Gallicchio solo per citarne alcuni. Alcuni numeri delle razze più rappresentate: circa 200 Bassotti, 70 Labrador Retrievers, 50 Pastori del Caucaso, 40 Boxer, 35 Bulldog Inglesi, 30 Cocker Spaniel Inglesi, 30 Golden Retrievers... numeri che non sfigurerebbero in raduno. Numerose le presenze da oltre Alpi e persino da oltre Oceano. Il BIS, giudicato dalla signora Assenmacher-Feyel è andato, con l’entusiasmo di tutti, al Jack Russel Terrier Granlasco A Beautiful Mind. Anna G. Taucci
GRUPPO 9 1° DEFINITIVE CHERISH CADET KELLY BARBONE media mole Pr. Donatella Liurni 2° SWEET INDEED THAT’S AMORE IN FASHION CHIHUAHUA p/l Pr. Marco Tomei 3° GALIX UMBERTO TOZZI MALTESE Pr. Allev. Rebecca Rose
GRUPPO 5 1° ARISTOKRAT OF WOLF POINT AKITA AMERICANO Pr. Nati Diestro 2° CRYOUT SURF RIDER SIBERIAN HUSKY Pr. D. Capanni - C. Rimini 3° DAYDREAM OF DREAMS DEL FIUME GIALLO CHOWCHOW Pr. Enzo Farinella RAGGRUPPAMENTI GRUPPO Ê 1° JUMPINGRIVER CH BORDER COLLIE Pr. Pierpaolo Cerchione GRUPPO Ë 1° DIAMANTE DELLA BAIA AZZURRA ALANO Pr. Fabio Ottaviani GRUPPO Ì 1° GRANLASCO A BEAUTIFUL MIND JACK RUSSEL TERRIER Pr. Alice Varchi GRUPPO Í 1° KAN TRACE STEP TO GLORY standard p/c Pr. Ornella Garbati GRUPPO Î 1° ARISTOKRAT OF WOLF POINT AKITA AMERICANO Pr. Nati Diestro GRUPPO Ï 1° NECKU IF I HAD A COON, BLACK AND TAN COONHOUND Pr. Marino Vedelago GRUPPO Ð 1° ASTER DEI SANCHI BRACCO ITALIANO b/a Pr. Marcello Salvi GRUPPO Ñ 1° FRANCINI’S PRIVATE COLLECTION COCKER SPANIEL INGLESE Pr. Cristian Marcellino GRUPPO Ò 1° DEFINITIVE CHERISH CADET KELLY BARBONE media mole Pr. Donatella Liurni GRUPPO Ó 1° SOBERS MIMOSA WHIPPET Pr. Ahrens & Primavera
GRUPPO 10 1° SOBERS MIMOSA WHIPPET Pr. Ahrens & Primavera 2° HONEYMOON DU DOMAINE DE CHANTELOUP PICCOLO LEVRIERO ITALIANO Pr. Fabio Pasquini 3° ANAZIL BILLIE JEAN LEVRIERO AFGANO Pr. Massimo Mocerino
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BEST IN SHOW Giudice Gianfranco Bauchal 1° BOULEDOGUE FRANCESE GOLDFINGER OF THE ROYAL WAY pr. Mario Acciaio 2° PASTORE AUSTRALIANO QUICK SILVER RIDER DEL WHYMPER DELLE GRANDES JORASSES, pr Gabriella Lovati 3° BRACCO ITALIANO - ASTER DEI SANCHI pr. Marcello Salvi
Un altro successo del Gruppo cinofilo
I magnifici 1300 di Frosinone Esemplari stupendi, pubblico entusiasta e giuria che merita gli applausi. Vince un Bouledogue Francese
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stremamente soddisfatti sia per la presenza di cani (oltre 1.300) che per l’affluenza di pubblico che ha seguito fino alla fine e con interesse la manifestazione. Il clou nel pomeriggio con il ring d’onore per la sfida dei migliori esemplari di ogni raggruppamento ed il podio del Best in Show, giudicato dall’esperto giudice Gianfranco Bauchal che ha visto sul gradino più alto del podio il Bouledogue Francese di Mario Acciaio. Un evento di successo con un livello zootecnico più che qualificato, splendidi soggetti appartenenti alle più svariate razze canine (circa 160) dalle più rare alle più conosciute; allevatori e cinofili provenienti dall’Italia e dall’estero. Delegato ENCI Dario Posillipo e una giuria internazionale che ha analizzato e valutato per tutto il giorno centinaia di soggetti divisi per razza e categoria nei ring ampi e spaziosi allestiti dallo sponsor “AL DOG”. Nel pomeriggio lo svolgimento del Campionato dell’Anno Alani , con 150 iscritti, valutati dagli esperti giudici Jari Spagna e Miclos Levente (Ungheria). L’Expo di Frosinone ha ospita38
GRUPPO 2 1° SHAR PEI - ETTORE TORREVENTIMIGLIA pr. Vincenzo Iacopinelli 2° SCHNAUZER PEPE E SALE TAMERLANO DI CASA GIUFFRIDA pr. Giuseppe Giuffrida 3° ALANO HIPPIE ROSE DI CUIR D’ARABIE pr. Allev. Du Cuir D’Arabie
GRUPPO 4 1° BASSOTTO kaninchen p/c VOLSCIDACHS AMORE E PSICHE pr. Allev. Volscidachs 2° BASSOTTO standard p/c ZAHIRA DI TURBOLAND pr. Chiara Cecconi 3° BASSOTTO standard p/d PIUMETTA DEL MIO CAPPELLO pr. Annaluce Saletti
to, quest’anno e per la prima volta nel centro-sud dell’Italia, la finale del Campionato Nazionale Junior Handlers, giudicata da Alice Varchi, un grande successo coronato da una calorosa cornice natalizia. I nostri complimenti vanno alla Campionessa Italiana Virginia Stevenin che rappresenterà il nostro Paese al CRUFTS. Sabato il Comitato Organizzatore, unitamente all’impegno ed al patrocinio del Comune di Sora, hanno nuovamente collaborato al fine di valorizzare e diffondere l’impegno delle unità cinofile nelle attività sociali realizzando una serie di eventi delle forze dell’ordine impegnate nella sicurezza e protezione civile. Tra il pubblico presenti circa 1.000 scolari degli Istituti comprensivi della Provincia di Frosinone accompagnati dai loro insegnanti che hanno interagito anche con le unità cinofile esibitesi. Barbara Macchia
GRUPPO 6 1° RHODESIAN RIDGEBACK LAVEE RICH RACH pr. Vittoria Clara Franceschetti 2° BLOODHOUND ASIA pr. Liviana Cataldi 3° BEAGLE THE KING OF DIAMONDS SWEETEMPTATIONS pr. Maria Cristina Amoribello
GRUPPO 8 1° COCKER SPANIEL INGLESE FRANCINI’S NEGRITA pr. Cristian Marcellino 2° LABRADOR RETRIEVER BLUE VELVET FRIEND DEI DUE MARI pr. Allev. Friend dei Due Mari 3° GOLDEN RETRIEVER KUKKOLA JAMBO JAMBO pr. Fabrizio Nannotti RAGGRUPPAMENTI GRUPPO Ê 1° PASTORE AUSTRALIANO QUICK SILVER RIDER DEL WHYMPER DELLE GRANDES JORASSES pr. Gabriella Lovati GRUPPO Ë 1° SHAR PEI ETTORE TORREVENTIMIGLIA pr Vincenzo Iacopinelli GRUPPO Ì 1° FOX TERRIER - FOXTAN’S GOLDEN GUY pr. Stefania Savini GRUPPO Í 1° BASSOTTO KANINCHEN P/C - VOLSCIDACHS AMORE E PSICHE pr. Allev. Volscidachs GRUPPO Î 1° AKITA - G’KOUCHEI GO OF KAMINO KEN pr. allev. Hachiko Samurai GRUPPO Ï 1° RHODESIAN RIDGEBACK – LAVEE RICH RACH pr Vittoria Clara Franceschetti GRUPPO Ð 1° BRACCO ITALIANO ASTER DEI SANCHI pr. Marcello Salvi GRUPPO Ñ 1° COCKER SPANIEL INGLESE FRANCINI’S NEGRITA pr. Cristian Marcellino GRUPPO Ò 1° BOULEDOGUE FRANCESE GOLDFINGER OF THE ROYAL WAY pr. Mario Acciaio GRUPPO Ó 1° WHIPPET – SOBERS POMPILIUS pr. allev. Sobers 1°SEGUGIO ITALIANO - ZEUS DI CAMPELLO BIS GRUPPI Pozzi Raffaele BIS JUNIORES 1°GOLDEN RETRIEVER - VERANO DE TRAPASUENOS Cardarelli Giovanni BIS GIOVANI 1° JACK RUSSEL TERRIER - WHITETAN MARKUS All. Aikiwa BIS VETERANI 1° TERRANOVA BIS RAZZE ITALIANE 1° MAREMMANO ABRUZZESE FORCA DI LUCUS ANGITIAE Di Cola Agostino
Virginia Stevenin Campionessa Italiana Junior Handler
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BEST IN SHOW 1° CHEWBECCA DELLA CA DEL CONTE BULLDOG Pr. ROSSELLA PAGLIERO 2° FOXTAN’S GOLDEN GUY FOX TERRIER a pelo ruvido Pr. STEFANIA SAVINI 3° OPS DID IT AGAIN DEL CUORE IMPAVIDO BEARDED COLLIE Pr. OLGA KLIMOVA
A Novegro l’apertura dell’anno cinofilo 2015
Prima Expo col botto Il Gruppo Cinofilo Sedrianese brinda al successo. Due giornate ricche di spettacolo. Il Best al Bulldog Chewbecca
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l 10 e 11 gennaio 2015 il Gruppo Cinofilo Sedrianese ha organizzato la 1° esposizione Internazionale a Novegro., erano presenti a catalogo 1.690 cani e più di 160 razze iscritte.
La manifestazione ha avuto inizio con la presentazione di rito dei giudici, del delegato ENCI, il benvenuto del presidente del GCS e infine Jolanda Vandoni ha dato appuntamento a tutti al WORLD DOG SHOW 2015 a Milano, dando poi il via ai giudizi delle varie razze nei diversi ring. Durante tutte e due le giornate il pubblico ha potuto assistere alle esibizioni della Squadra del “Mind The Dog” per l’obedience, il sabato e del Team delle “Zampette in musica” per la dog dance la domenica. 40
BIS COPPIE SABATO 1° SHIBA Pr. ALLEV. DEL BIAGIO 2° SETTER INGLESE Pr. HANS SLEEGERS 3° ALASKAN MALAMUTE Pr. ALLEV. DEL BIAGIO
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Cani
Anno 61 num. 2 febbraio 2015
BIS COPPIE DOMENICA 1° STABLEMASTER’S UNIQUE FABERGÈ & FABERJANUS GRAN GALA RIESENSCHNAUZER NERO Pr. Dario Pancaldi 2° GOLDEN EYES DE CASTEL PEYRAC & CAMOMILLA DEL VARCO CAVALIER KING CHARLES SPANIEL Pr. Franco Plavan 3° EVERMAGIC WIND OF CHANGE & EVERMAGIC YOU LIGHT ME UP GOLDEN RETRIEVER Pr. Allevamento Evermagic
Infine le due giornate si sono concluse col Vincitore del Best In Show, il Bulldog Chewbecca Della Ca’ Del Conte. Vorremmo ringraziare il Gruppo Cinofilo Milanese che ha avuto fiducia in noi ed ha permesso tutto questo, tutti i giudici per l’accurato lavoro svolto, la Bremadog per lo splendido lavoro, i nostri speaker Stefano Marelli e Katia Maffezzoni, il delegato ENCI, la Royal Canin per aver sponsorizzato la manifestazione, tutti gli espositori per la loro partecipazione e tutta l’organizzazione. Un grazie di cuore a tutti! BIS JUNIORES SABATO 1° JACK RUSSELL JACKANDFISH AND GEK RAZ Pr. STEFANO SERAFINI 2° AKITA AMERICANO MONTEROSA DUFAU Pr. GIANGIACOMO LONGONI 3° SAMOIEDO SAMSPRING ARKANSAS Pr. GENNARO DONATO
BIS RAZZE ITALIANE SABATO 1° CIRNECO DELL’ETNA HADRANENSIS ZEUS Pr. JANE MOORE 2° SPINONE ITALIANO b/a IPPO DELLA LEONILDA Pr. LORELLA VISMARA 3° PASTORE MAREMMANO ABRUZZESE GIOTTO DI LUCUS ANGITIAE Pr. GABRIELLA SEGATO
Valentina Gritti RAGGRUPPAMENTI GRUPPO Ê 1° OPS DID IT AGAIN DEL CUORE IMPAVIDO BEARDED COLLIE PR. OLGA KLIMOVA GRUPPO Ë 1° CHEWBECCA DELLA CA’ DEL CONTE BULLDOG PR. ROSSELLA PAGLIERO GRUPPO Ì 1° FOXTAN’S GOLDEN GUY FOX TERRIER p/r PR. STEFANIA SAVINI GRUPPO Í 1° THE DARK NIGHT RISES DEL WANHELSING BASSOTTO nano p/d PR. ALLEV. DEL WANHELSING GRUPPO Î 1° CABAKA’S BOBBIE OF STORM CAT SAMOIEDO PR. BARBARA MORESCHI GRUPPO Ï 1° PINK PANTHER VAN TUM-TUM’S VRIENDJES PETITE BASSET GRIFFON VENDEEN PR. GWEN M. JUIKESHOVEN GRUPPO Ð 1° ASTER DEI SANCHI BRACCO ITALIANO b/a PR. MARCELLO SALVI GRUPPO Ñ 1° DREAM MAX OWEN WILSON GOLDEN RETRIEVER PR. ELISA BERTI GRUPPO Ò 1° PERFECT LADY BOULEDOGUE FRANCESE PR. LUIGI CAIAZZO GRUPPO Ó 1° ROSALIA GAETANA DEL BARONE RAMPANTE PICCOLO LEVRIERO ITALIANO PR. ALLEV. DEI RAGGI DI LUNA
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Foto 2
Una caratteristica delle razze giapponesi
Questione di Urajiro
Il termine giapponese non è traducibile letteralmente e sta ad indicare peli biancastri. Come distinguerlo delle pezzature
L
’urajiro è una caratteri caratteristica fondamentale di tipo delle razze native giapponesi. L’urajiro come riporta l’autrice Leslie Ann Engen già nel lontano 1997 è l’espressione di un gene che genera zone biancastre di alcune aree fisse del corpo descritte nello standard FCI sui colori base (nero rosso o goma nello Shiba, mentre nell’Akita il rosso tigrato e bianco, anche se ovviamente non visibile sul fenotipo). La traduzione del termine giapponese “Urajiro” non esiste, ma il significato è tra-
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ducibile per perifrasi. Questo termine indica a sua volta precisamente le zone dove questa diluizione deve necessariamente essere presente come caratteristica di tipo fondamentale: il significato è “vice versa” o “speculare a..” ovvero , il corrispondente bianco alla zona colorata. Va da se che se leggiamo la definizione che ne danno lo standard sia dell’Akita che dello Shiba la corrispondenza del significato del termine alla localizzazione del bianco data dallo standard FCI è pressoché perfetta, cito lo standard FCI Shiba: “Urajiro” = pelo biancastro sui lati del muso e sulle guance, sul lato inferiore
della mascella e collo, sul petto e stomaco e la parte inferiore della coda, e nella parte interna degli arti.” Così recita lo standard FCI Akita : “Urajiro = pelo biancastro ai lati del muso, sulle guance, sotto la mascella, collo, petto, tronco e coda e nell’interno degli arti”. E’ da notare come sia lo standard FCI dello Shiba che dell’Akita danno la medesima stessa definizione di urajiro con le medesime parole, pur essendo i disegni dell’urajiro di queste due razze assai diversi fra loro, inoltre all’interno sia dell’Akita che dello Shiba sono differenti i disegni dell’urajiro per ogni colore del mantello. Basti pensare alla testa dello Shiba e dell’Akita: nel primo (foto 1) è sempre presente una maschera completa e l’urajiro risiede strettamente nei limiti indicati dalla definizione in standard, mentre nell’Akita (foto 2) la faccia è completamente bianca. L’assenza di maschera colorata nello Shiba viene definita “maschera inversa” e impedisce la massima qualifica, mentre la maschera bianca nell’Akita è il disegno tipico del suo urajiro. Quindi va sottolineato che l’espressione del medesimo gene descritto con le stesse identiche parole in entrambi gli standard FCI, nel fenotipo di ambo le razze si esprime in maniera differente non già nelle zone ma nel disegno, che varia anche a seconda del colore su cui si manifesta. Questo è dato dall’interazione che c’è fra i geni che danno il colore di base e l’urajiro. Nella valutazione di tipo il giudice di expo non può prescindere da questo fatto essendo l’urajiro, come già detto, carattere di tipo fondamentale. Nè lo standard FCI dell’Akita nè quello dello Shiba riportano analiticamente i differenti disegni dell’urajiro, e a dire il vero, non credo ve ne sia bisogno laddove vi sia una forte preparazione di base nel giudizio del cane di razza e nell’applicazione di uno standard. Ricordiamo infatti che lo standard è la descrizione dei caratteri di tipo e va applicato alla razza, non è la razza che va applicata allo standard. Le conoscenze di base della genetica dei colori inoltre è formazione di base scontata per poter giudicare e leggere correttamente uno standard. Facciamo un esempio pratico. Lo standard dello Shiba prevede come colore il nero focato, ovvero l’espressione del gene tan e relative focature sul mantello a base nera. Al contempo, secondo standard FCI, ogni colore previsto deve esprimere urajiro. È chiaro che in sede di giudizio la valutazione del colore verte sulla verifica dell’espressione di questo colore composito: ovvero verifica della presenza del tan nelle aree canoniche in sincrono e bilanciamento con l’espressione dell’urajiro. Nel petto invece l’urajiro assume la tipica
i nostri
Cani
Anno 61 num. 2 febbraio 2015
Foto 1
che esprime disegni differenti nel rapporto rosso/urajiro e brindle/urajiro (considerando anche che il Brindle dell’Akita comprende sia i diluiti che i non diluiti, il che complica ulteriormente il controllo della presenza dell’urajiro). Come distinguere l’urajiro dalla pezzatura? Per un allevatore è molto semplice: i cuccioli nascono sempre unicolore, l’urajiro è una degradazone del colore (in inglese definita pattern) che si manifesta
Foto 4
forma di papillon, ovvero “ingloba” l’espressione dei bottoni del tan. In rari pregevolissimi casi sul bordo del papillon fra la zona bianca e la zona nera sarà visibile, specie nei soggetti giovani, il rosso bruno del tan a delimitazione dell’area. Altra zona comune fra tan e urajiro sono le zampe, dove il bianco e il tan devono essere presenti nelle rispettive aree: il tan visibile sui lati esterni e sul piede e l’urajiro come, da standard FCI, nel lato interno delle zampe. Siccome l’urajiro è un gene di diluizione, esso tende ad allargarsi e a “degradare il colore” per tanto questo fattore va considerato in relaziona all’età: più il cane è anziano più il colore tende ad attenuarsi e la zona di urajiro ad espandersi. Non raramente nei cani giovani il piede sarà coperto dal tan con tanto di caratteristiche pennellate nere sulle dita tipiche di tutte le razze col mantello tan, ma in età adulta e da anziani spesso la stessa area si presenterà biancastra come se il tan si fosse “stinto”, come nel caso preso ad esempio in foto. Zone invece di espressione del solo urajiro rimangono: il ventre, l’interno coscia e la coda. E’ quindi scontato che l’urajiro dello Shiba rosso (foto 4) e dello shiba nero (foto 5), per esempio, abbiano due disegni assai differenti pur avendo la medesima localizzazione come da standard FCI, in quanto la base di interazione dei geni sul colore rosso/urajiro è assai differente rispetto al colore composito nero/tan/urajiro. Ciò che è stato detto per il nero vale anche per il sesamo avendo i due colori il medesimo disegno di urajiro. La stessa situazione si presenta nell’Akita
tardivamente anche dopo un mese dalla nascita. Qualsiasi bianco presente alla nascita è pezzatura (in inglese distinta col termine markings). Per un giudice, come descrive accuratamente l’autrice Leslie Ann Engen è altrettanto semplice: lo standard FCI descrive l’urajiro come “pelo biancastro”, usando queste precise parole in maniera estremamente corretta. Lo standard non descrive l’urajiro come macchie bianche. Questo, cosa significa? Semplicemente che lo standard FCI puntualizza che non si tratta di pezzatura ma di diluizione, ovvero i confini delle aree biancastre sono degradanti, mai nette come invece accade per le pezzature. Le pezzature sono segno di “interferenza” nell’espressione dell’urajiro. In tutti i com-
menti allo standard pubblicati nel mondo, dalla FCI al circuito americano, le pezzature sono indicate come penalizzanti anche in maniera assai severa: infatti le pezzature tendono a mascherare o coprire la presenza o l’assenza dell’urajiro e, nel caso del nero focato, anche la presenza o l’assenza del gene tan. In conformità al principio enunciato dallo standard FCI nello Shiba circa la valutazione dei difetti, le pezzature sono tanto più gravi tanto più coprono il colore voluto dallo standard: nel caso delle zampe per esempio tanto più il calzino è alto fondendosi con urajiro e coprendo il tan, tanto più sarà grave, così come la pezzatura che invada le aree obbligatoriamente rosse nel mantello rosso (per esempio pezzatura sulla schiena o fiammata sul muso nello Shiba). Il giudice in show dovrebbe essere controllore in primis della corretta espressione di tipo nei cani presentati, e l’allevatore in ring dovrebbe trovare quello “stop” qualora vi sia una devianza importante per la selezione della razza. Per tale motivo la conoscenza dell’urajiro, e di come si manifesti è fondamentale nel giudizio delle razze native nipponiche. Elettra Grassi
Foto 5
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(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)
gli standard in pillole
Foto Danilo Bendotti
STANDARD AUSTRALIAN SHEPHERD OCCHI marroni, blu, ambra o qualsiasi variante o combinazione dei menzionati colori, incluso punteggiature e marmorizzazioni. A forma di mandorla.
Foto Simone Mezzotero
Foto Aurelio Puzone
STANDARD CANE DA MONTAGNA DEI PIRENEI COLORE bianco, o bianco con macchie d’aspetto grigio. ALTEZZA Maschi 70 - 80 cm Femmine 65 - 75 cm
STANDARD DOBERMANN COLORE nero o marrone, con focature di tinta ruggine ben pronunciate e nettamente delimitate. ALTEZZA Maschi 68 – 72 cm Femmine 63 – 68 cm
Foto Maria Teresa Garabelli
STANDARD CANE DA PASTORE SCOZZESE A PELO LUNGO (COLLIE ROUGH) COLORI sabbia (ogni sfumatura di oro chiaro fino al mogano intenso o sabbia sfumato) e bianco; tricolore; blue merle. STANDARD LABRADOR RETRIEVER COLORI Completamente nero, giallo o marrone (fegato-cioccolato). Il giallo va dal crema chiaro al rossiccio (colore della volpe).
Foto Marialucia Fantini
(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)
STANDARD CANE DA ORSO DELLA CARELIA ORIGINE Finlandia ALTEZZA Maschi 57 cm (tolleranza +3 -3 cm) Femmine 52 cm (tolleranza +3 -3 cm) PESO Maschi 25 – 28 kg Femmine 17 - 20 kg
gli standard in pillole
Foto Roberta Semenzato
& filo diretto
gruppi cinofili
La scomparsa nel Gruppo Sportivo Cinofilo
A Livio Zanella con gratitudine I
l Presidente del G.S.C.C.U.D. Livio Zanella è venuto a mancare. Nel 1976 è stato uno dei fondatori del nostro Gruppo e fino al 2014 ha continuato a contribuire al suo sviluppo. Livio ha contribuito alla formazione e preparazione di molti binomi in Utilità e Difesa, con cani di diverse razze e, con la sua lungimiranza e sensibilità, ha saputo promuovere in tutto il Gruppo Cinofilo e nei suoi allievi l’interesse per il cane-sociale, portando avanti la preparazione di Unità Cinofile per la Protezione Civile (ricerca di persone disperse in superficie) e per la Dog Therapy già negli anni ‘80 e ‘90. La sua passione cinofila è tata contraddistinta da tre grandi “amori-cani”: Blandy – Flouze – Caddy Nel 1972 inizia con un Pastore Scozzese Blandy a praticare l’Utilità e Difesa raggiungendo il 3° livello della attuale IPO, cosa inconsueta per i tempi storici e per la razza, non tradizionalmente utilizzata nell’attività di Utilità e Difesa.
Nel 1990 inizia la preparazione del Pastore della Beauce Flouze raggiungendo presto l’IPO 3, dedicandosi subito dopo all’addestramento per una nuova disciplina: l’Obedience; nel 1998 partecipa con Flouze al primo Campionato Europeo di Obedience, svoltosi a Genova, dove la Squadra Nazionale Italiana ottiene un prestigio 3° posto. Nel 2008 il suo nuovo cucciolone è di razza Pastore Tedesco, Caddy del Frutteto, che conduce nel 2012 al 3° livello dell’IPO. Nel 2014, instancabilmente prepara la sua Caddy anche per l’Obedience, conducendola con ottimi risultati in Classe 1. Come Presidente del G.S.C.-C.U.D. si è impegnato affinché il Campionato Sociale fosse multidisciplinare oltre che multi razza, come è tradizione del nostro Gruppo. Nel 2013 il Campionato ha visto per la prima volta lo svolgimento delle Prove di Utilità & Difesa e Obedience e finalmente quest’anno si è potuto realizzare il Suo obiettivo: il Campionato Sociale 2014, svoltosi a Legnago (VR) il 29 e 30 Novembre,
ha visto lo svolgimento in contemporanea di Prove di U. D., Obedience e Agility. Il Campionato Sociale G.S.C.-C.U.D. 2014 è stato intitolato in memoria di Livio Zanella con l’assegnazione del 1° Trofeo in suo nome per l’U.D., oltre alla realizzazione del VII Trofeo Bende in IPO 3, con la sponsorizzazione del marchio di prodotti per l’attività cinofila Bende da Lui voluta con l’intento di dare maggiore visibilità alla disciplina da sempre nel suo cuore: l’Utilità e Difesa. Alla manifestazione sportiva hanno partecipato i seguenti binomi: - N° 9 in Utilità e Difesa, di cui 4 in IPO 3 - N° 47 in Obedience - N° 260 in Agility Proclamati Campioni Sociali i soci G.S.C.C.U.D.: - per l’Utilità e Difesa: Fabio Casarin con Dollar Brand La Maschera di Ferro (Pastore Belga Malinois) - per l’Obedience: Jesus Aldana con Bardeaut (Pastore Belga Malinois) - per l’Agility: Mirko Eccher – cat.Small / Renata Camis – cat.Medium / Valeria Modena – cat.Large
ULTIMO SALUTO, CARO PRESIDENTE Sei andato via in questa estate strana, che ricorderemo… discreto come sempre, quasi zitto, ci hai lasciato, caro Livio. Con la tua lotta ci hai fatto coraggio, donato ancora un po’ di illusione. Non ci hai lasciati soli, su una via che ci hai aiutato a conoscere, tracciare, gestire e sperimentare; come con le tue piste, palmo dopo palmo, meticolosamente, sapientemente artigianali, con tante cose da sapere e applicare. Noi, quelle e quelli dei picchetti stortati dalla terra ghiacciata, dai vestiti inzuppati per non rinunciare a quella soddisfazione per danze a sei zampe, sotto un temporale improvviso di luglio. Partire quando è ancora buio per andare ad allenarsi lontano, oppure emozionarsi nel partecipare a una gara, come a celebrare un antico rito… In tanti anni abbiamo condiviso il confronto, lo spirito sportivo autentico ed educativo, la ricerca silenziosa e le proposte utili a migliorare la conoscenza del pianeta cane, ragione fondamentale del nostro sodalizio. Il GSC-CUD è stato un nostro comune piccolo grande sogno: non ci sono state mai strade spianate, abbiamo imparato ad andare avanti senza protagonismo, senza la pretesa di regole assolute, rifiutando i pregiudizi e gli interessi che ancora circondano questo mondo cinofilo. Tanta strada in salita è stata fatta e altra ne faremo, per migliorare ancora. Sarai lì, a guardarci lavorare ed insegnare ai ragazzi, con la competenza, la passione cinofila autentica e quell’umiltà grande che ti hanno contraddistinto e che vorremmo imitare. ... forse tra quella nebbiolina strana del mattino molto presto delle nostre verdi pianure… Grazie Livio, ci mancherai! I tuoi “vecchi ragazzi”: Stefania Banfi, Silvia Recchi, Mario Monza, Mauro Sinelli, Giampaolo Pecorari, Giovanni Cappellaccio, e gli altri grandi amici: Celso Rosati, Gianni Romanazzi, Franco Viola, Dino Berto, Arnaldo Benini, Mimmo Carbone, Alberto Careri...
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La mia razza in
40
righe
L’Eternità di uno sguardo... T
i ho conosciuto ad un anno e da subito ho capito come sarebbe stata la mia vita. L’ho vissuto con tuo figlio e mia madre: mi hanno cresciuto ed amato come si fa con un cucciolo, ma poi la vita mi ha trasferito da te. Ricordo il viaggio insieme, rammento dove insieme abbiamo pianto, mai credendo che le nostre lacrime si sarebbero trasformate in gioia calcando nei ring delle esposizioni nazionali ed internazionali ad ognuno dei molti eccellenti. Te lo confesso pubblicamente con uno scritto affinché chi legge possa capire quanto amore mi doni, e quanta fortuna mi ha donato il destino privilegiandomi rispetto a miei simili che vengono quotidianamente maltrattati. È a chi non li ama come tu ami me che mi rivolgo, affinché possa riflettere un attimo, considerarci per un momento i migliori amici dell’uomo in
ogni circostanza, in ciascun attimo della vita . Grazie Francesco, grazie per farmi vivere con te che mi comprendi e parliamo insieme guardandoci negli occhi, senza parole… Grazie per aver creduto in me, per avermi insegnato a sfilare, per aver intuito le mie qualità: prometto di non deluderti mai, di difenderti sempre senza paura e senza indugi. Non è facile starti lontano, ogni volta che ti rechi al lavoro, rimango sul pianerottolo di casa ad attendere il tuo ritorno, e quando sento il rombo del motore della tua auto il mio cuore si riempie di gioia. Mi hai fatto diventare campione italiano di bellezza e ora non posso più fare a meno di stare al tuo fianco. Ci dovremo separare, spero fra anni ed anni…, e se un giorno tornerò su questa terra, ti cercherò ovunque. Se quel giorno tornerò mi sdraierò accanto a te senza scivolare più in un sonno senza risveglio, ma vivere insieme l’eternità di uno sguardo. Ares
Pastore del Caucaso
Ci parlavamo per silenzi… U
na razza tutta particolare quella del Pastore bergamasco, come Pippo, che ha dedicato la vita al soccorso di persone disperse sotto macerie e in superficie. Ha fatto della ricerca la sua ragione di vita, ha donato affetto, ha ricordato in ogni istante della sua vita, le meraviglie del bergamasco DOC distinguendo la razza non solo per la cura dei greggi… Pippo ha scritto pagine importanti nella Cinofilia da soccorso italiana: brevettato più volte per l’abilitazione alla ricerca era nel corpo nazionale dei Vigili del fuoco operando in tutto il territorio regionale e nazionale con al suo attivo parecchi interventi risolutivi. Come quella sera del 2006 dopo uno scoppio di una palazzina a Milano in via Lomellina venivamo chiamati per la ricerca di un bambino, Francesco, scomparso nella palazzina. Sono stati sufficienti 10 minuti a Pippo per individuare dov’era Francesco… sotto almeno due metri di calcinacci. Purtroppo non è servito a salvare la vita al bimbo…
Non solo pagine tristi nella sua vita ma anche felici con autentiche esplosioni di gioia per ritrovamenti di persone ancora in vita. Insieme a vivere nella solidarietà, e Pippo ogni volta era un esempio di determinazione, di impegno nello svolgere il suo lavoro. Persino se si trattava di addestra-
mento e non di un intervento dettato dalla solidarietà. Scendeva dalla macchina, stava cheto in attesa di indossare la pettorina e fremeva quasi volesse dirmi “OK sono pronto lasciami andare te lo trovo io…”. Insieme, sedici anni, giorno dopo giorno ed ora che se n’è andato è difficile ripercorrere le strade tracciate insieme, le vicende che abbiamo vissuto insieme, i momenti di ansia e di gioia per una vita salvata, per un’esistenza ritrovata. Il ricordo di lui è qualcosa che è difficile da spiegare, le emozioni che ha saputo darmi, la passione che mi ha trasmesso, le soddisfazioni, la consapevolezza di avere avuto un cane che mi ha insegnato che cos’è la determinazione, la voglia di arrivare in fondo. Spero di essere stato per Lui un buon padrone… un buon capobranco... Quando si tornava a casa, finito il lavoro c’era un momento che ci guardavamo negli occhi… senza dire niente… semplicemente in silenzio per qualche minuto. Ci dicevamo tante cose. In silenzio. Fra noi. Walter Lentati
C L U B CLUB ITALIANO BOVARO DELLE FIANDRE RADUNO C.I.B.F. 2014 Si è tenuto domenica 23 novembre 2014, l’annuale raduno, presso il centro cinofilo “Il Giardino del Duca” a Francolino (FE). 26 i cani iscritti a catalogo, numero molto soddisfacente per una razza così poco diffusa nel nostro Paese. Giudice il signor Buysse dal Belgio, accompagnato dal signor A. de Zwaan che, prima dei giudizi, ha dato un aiuto a tutti i partecipanti per perfezionare la toelettatura dei propri soggetti. La manifestazione si è svolta in un clima sereno e amichevole completato dal pranzo nell’intervallo tra i giudizi delle classi in concorso e le proclamazioni dei vincitori nel pomeriggio. Come in tutte le competizioni, i giudizi non avranno soddisfatto tutti i partecipanti, ma, sicuramente un raduno è un’importante occasione di incontro-scontro utile per la crescita personale di ciascun allevatore e proprietario dei nostri meravigliosi Bouviers, al di la dei risultati conseguiti. Un sentito ringraziamento va alla nostra Presidente Silvia Zabai, che si è accollata l’intera organizzazione, a tutti i soci che hanno partecipato, al giudice e a chi ha prestato il suo aiuto. Sperando di essere sempre più numerosi, arrivederci al prossimo anno! RISULTATI MASCHI Giovani 1° MB Miglior Giovane: Chepam Rudy Valentino allev. Pierpoint Cheryl prop. Soffritti Massimo Intermedia 1° ECC CAC BOB: Quinn- Zennah V.D. Vanenblikhoeve – allev. H.Bruint Jes Schaap- prop. All. WiseBeard, 2° MB Ironfirefrank- allev. Lapucci Paolo - prop. Pozza Luigi
Raduno di Francolino premiazione classe veterani Raduno di Francolino BOS Libera R/CAC Ubimaior della Silfa –allev. Zabai Silvia prop. All. della Silfa 2°ECC: Bentley- allev. Santarone Alessandro - prop. Silva Maria Luisa Veterani 1° ECC: Pasha’ della Silfa – allev. Zabai Silvia - prop. all. della Silfa FEMMINE Juniores PROMETTENTE: Belordeal Nanette - allev. Buysse Costermans Patrick - prop. Moser Tiziano Libera 1° CAC BOS: BettyBlue- allev. Santarone Alessandro - prop. Rota Paolo
2° ECC RIS. CAC: Femke Loes V.D. Vanenblikhoeve - allev. H.Bruint Jes Schaap - prop. Santarone Alessandro Campioni 1° ECC: Mullom Dana Rhianna- allev. Mullen William - prop. All. della Silfa 2° ECC: Demetra - allev. Lapucci Paolo - Prop. Peruz Piera Veterani 1° ECC Miglior Veterano: La Vispa – Allev. Bottani Clemente - prop. Lapucci Paolo 2° ECC: Perle della Silfa - allev. Zabai Silvia -prop. Merli Andrea Coppie 1° Ironfirefarouk & Demetra 2° Quinn- Zennah V.D. Vanenblikhoeve & Cabiria 3° Rogér della Silfa & Unique della Silfa Gruppi 1°Quinn- Zennah V.D. Vanenblikhoeve + Cabiria + Femke Loes V.D. Vanenblikhoeve
Raduno di Francolino premiazione Classe Campioni
Raduno di Francolino BOB
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Raduno di Francolino BIS Coppie
C L U B 2° Rogér della Silfa + Unique della Silfa + Pashà della Silfa Gruppi di Allevamento 1° Allevamento della Silfa 2° Ironfire CLUB ITALIANO BOVARO DELLE FIANDRE C/O ZABAI SILVIA - VIA S. LUCIA 36 35030 CINTO EUGANEO www.clubitalianobovarodellefiandre.it
CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERI RADUNO BOVARI SVIZZERI – ERBA 13 DICEMBRE 2014 Giudice Antonella Residori Bovari Svizzeri iscritti: 51 BOVARO DELL’APPENZELL FEMMINE LIBERA 1° R/CAC CA’ DEL CORSI DIANA pr. P.Valsecchi 2° Ecc CA’ DEL CORSI TULLIA pr. M.L.Mior INTERMEDIA CAC BOB CA’ DEL CORSI ZAGARA pr. All. Ca’ Del Corsi BOVARO DEL BERNESE MASCHI CAMPIONI 1° Ecc PRINCETON UNIVERSITY pr. L.Cogliati 2° Ecc PLATON ARTOS ZYDRASIS OPALAS pr. M.Mauro LIBERA 1° Ecc CAC LUCKY STRIKE LINUS AV HISELFOSS pr. L.Virgili 2° Ecc ARDISCO E NON ORDISCO KEEP IN MIND pr. D.De Bortoli INTERMEDIA R/CAC BURTI FREDDIE MERCURY pr. M.Burtini 2° MB SWEET WHITE BEAR pr. A.Lonati
Bovaro del Bernese BOB e BOS
Bovaro del Bernese Miglior Giovane
Bovaro del Bernese Miglior Juniores
GIOVANI 1° Ecc miglior giovane BOB STARRY TOWN INDIMENTICABILE GEORGE BEST pr. M.Mauro 2° Ecc JEAN VALJEAN DELLA TORRE GENTILE pr. G.Mannini JUNIORES 1° MP CLIFF MARLEY BAR BLU BOY pr. A.Gurini 2° MP SILVER pr. C.Riceputi BABY 1° MP miglior baby VARDAMAK GGG pr. All. Vardamak 2° MP VARDAMAK FAST’ND FURIOUS pr. All. Vardamak FEMMINE CAMPIONI 1° Ecc BOS RED FLAG CCCP DELLA TORRE GENTILE pr. S.Perondi 2° Ecc CHARLIZE pr. R.Scita LIBERA 1° Ecc CAC STARRY TOWN GREATEST LOVE OF ALL pr. All. Starry Town
2° Ecc AMBER GEM AL TIGLIO pr. M.A.Lodetti INTERMEDIA 1° Ecc CALL ME BABE FROM BERNO MANIJA pr. M.G.Alberio 2° Ecc CUDDLESMOM DRIVING MISS DAISY pr. L.Rosa GIOVANI 1° Ecc FLY DEI BARIHUNDE pr. A.Lonati 2° Ecc PEPITA DEL LAGO DI TENNO pr. S.Vogel Tedeschi JUNIORES 1° MP miglior juniores GINEVRA DEI BARIHUNDE pr. A.Lonati 2° MP MUFFOLETTA D’ISOLAGERRE pr. K.Girotto BABY FEMMINE 1° MP HEIDI DEI BARIHUNDE pr. A.Lonati 2° MP GAYA DI PODERE PAROLINI pr. R.Scita BOVARO DELL’ENTLEBUCH FEMMINE
Bovaro dell’Appenzell BOB
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C L U B SOCIETÀ ITALIANA SETTER
SEZIONE SETTER GORDON
Bovaro dell’Entlebuch BOB e BEST IN SHOW INTERMEDIA 1° CAC BOB BIS ALICE pr. P.R.Colombani GRANDE BOVARO SVIZZERO MASCHI INTERMEDIA 1° CAC BOB GEDEONE pr. F.Fiorentini GIOVANI 1° Ecc miglior giovane CARL DEL MONGIOIE pr. C. Aldegheri CLUB ITALIANO AMATORI BOVARI SVIZZERI c/o ISABELLA TOSTI LOC. SAN MARTIN D’UPÒ – 06012 CITTÀ DI CASTELLO (PG) Tel: +39 339 8441051 – fax: +39 075 8526139 info@ciabs.it - www.ciabs.net
RICORDO DI PAOLO BELLANDI Il nuovo anno è iniziato con una notizia tristissima per la cinofilia italiana e in particolare per gli appassionati del Setter Gordon. Dopo una lunga battaglia è venuto a mancare Paolo Bellandi. Da sempre appassionato della razza, cacciatore e cinofilo puro di grande cultura, Paolo fin dai primi anni ’70 ha iniziato ad allevare Gordon, a quel tempo razza caduta nell’oblio, arrivando per primo a capire che il setter nero focato avrebbe potuto avere un futuro solo se fosse ritornato a calcare il terreno delle prove di lavoro. Paolo Bellandi conosceva il Gordon come nessun altro, sia sotto il profilo morfologico che funzionale; sua l’inappuntabile critica al “Commento allo standard di lavoro” elaborato nel 1937 dal Dott.Pastrone, presentata per la prima volta nel 1983 ed oggi ampiamente ripresa nel documento “Caratteristiche di lavoro del Setter Gordon” pubblicato nel sito web della SIS. Determinante poi il suo contributo tecnico alla stesura dello “Standard di lavoro” elaborato nel 1994 dal Setter Gordon Club Internazionale, di cui fu anche Presidente. Conosciuto e rispettato dall’intero mondo della cinofilia sportiva, nazionale e straniera, allevatore di rara competenza, Paolo lascia un segno indelebile nella storia della razza, per quantità e qualità di risultati di altissimo livello conseguiti in Italia e in tutta Europa ed un vuoto incolmabile tra gli appassionati del Gordon. Ho conosciuto Paolo nei primi anni ’80 e con lui, insieme ad altri amici, ci proponemmo di ricostituire un club di razza; nel 1982 nacque il Setter Gordon Club, di cui Paolo è stato certamente il principale protagonista sino al 2004. Con lui e grazie e lui, la razza Gordon è tornata a risplendere, riscuotendo in quel periodo la punta massima di consensi tra i cacciatori cinofili ed il maggior numero di iscrizioni al LOI. Paolo ci mancherà, mancherà a tutta la cinofilia italiana, e noi, il Setter Gordon Club e tutti i soci, lo salutiamo per l’ultima volta con stima, affetto e gratitudine. Maurizio Peri SOCIETA’ ITALIANA SETTERS SETTER GORDON CLUB VIA GROCCO 86/B - 50059 SOVIGLIANA VINCI Tel. 0571/508107
Grande Bovaro Svizzero BOB
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Paolo Bellandi e Blueberry, Caldarola 26-27.08.2014
SOCIETÀ ITALIANA TERRIERS JAGDTERRIER TROPHY Poggio Capponi (Fi) 8/9 Novembre 2014 E’ stato un week end di Cinofilia con la C maiuscola quello che si è tenuto in Toscana lo scorso Novembre, con oltre 40 Jagdterriers a catalogo, presso la Z.A.C. di Poggio Capponi, a contendersi lo Jagdterrier Trophy 2014, un trofeo Challenger (che prevede l’assegnazione del trofeo al vincitore dell’anno in corso che lo custodirà fino all’anno successivo, rimettendolo poi in palio) introdotto per la prima volta quest’anno dalla Società Italiana Terriers. Una competizione di alto valore cinotecnico e con un elevato grado di difficoltà, poiché la stessa prevede una serie di prove, compresa la verifica morfologica, da disputarsi su selvatici e terreni differenti nell’arco delle due giornate; superata la prova morfologica, il soggetto deve infatti misurarsi con il cinghiale in un recinto con vegetazione molto fitta, poi con la volpe in tana artificiale, con la lepre sempre in un recinto di almeno 30 ettari ed infine riportare l’anatide da uno stagno. Data l’elevata complessità, sono pochi i soggetti che riescono a portare a termine la prova e che possono quindi competere per l’aggiudicazione del trofeo che viene assegnato a quel cane che ha ottenuto il miglior risultato al netto delle cinque prove. Del resto lo Jagdterrier è un cane versatile, così come previsto dallo standard di razza, pertanto bisogna obbligatoriamente testarne la polivalenza per indirizzare la selezione nazionale verso la giusta rotta. Una due giorni di terrierismo vero quindi, senza compromessi, che è rimasto tale fino a quando i protagonisti sono stati i cani. Due Giudici di lunga esperienza per le prove multiple, Nathalie Conversat (FRA) ed Alessandro Tatini. Il sabato mattina, un buon lotto di Jagdterriers si presentava alla Open Show, la media dei giudizi confermava il buon livello morfologico dei soggetti presenti in Italia; dei 26 partecipanti, dopo un attento e meticoloso esame, comprensivo di misurazione dei rapporti e verifica di dentatura, qualità del mantello e movimento, la Giudice transalpina selezionava i due soggetti migliori assegnando al maschio Luther di proprietà di Marco Gilardi la qualifica di migliore di razza ed alla femmina Emme dei Pianacci di proprietà del sottoscritto, la qualifica di migliore del sesso opposto.
Cucciola di Jagdterrier
C L U B
I vincitori dell’Open Show Tutti i concorrenti superavano brillantemente la prova di sparo “Schubf”, condizione necessaria per poter proseguire con le prove, nonché, in caso di mancato superamento, grave causa di penalizzazione per il soggetto. La prova in tana Bhfk95, valevole contestualmente per l’assegnazione del Campionato Sociale di lavoro, vedeva piazzarsi ai primi tre posti: la femmina Ega Dvili Srce di proprietà di Guido Lapi, che si aggiudicava un meritato CAC e quindi il Campionato Sociale femmine effettuando una prova impeccabile per determinazione, tempra e velocità; alla piazza d’onore il maschio Ari, sempre di Lapi, che con la I Riserva CAC si aggiudicava il Campionato Sociale maschi ed, al terzo posto ad una manciata di secondi, con la II Riserva CAC, la sempre verde Emme dei Pianacci, già Campionessa Italiana Assoluta e pluri-Campione sociale, che alla veneranda età di quasi 9 anni, confermava qualità, talento e perfetto stile di razza. La prova sul cinghiale, invece, registrava un netto calo di prestazione, una vera e propria nota dolente per allevatori e conduttori italiani, così come sottoli-
neato dal Giudice Tatini. Solo un soggetto riusciva ad ottenere l’eccellente, aggiudicandosi il CAC, il forte maschio Falko Vom Igesfeld di proprietà di Angelo Coruzzi, al secondo posto con un dignitoso Molto Buono si qualificava Luther di Gilardi e, con un solo punto di distacco, la femmina Alfa Spod Prilesku di proprietà di Gianvico Locatelli si piazzava terza; a seguire una discreta pattuglia di Buono ed una (troppo) lunga serie di N.C. Con la Spurlaut, la prova open su lepre (purtroppo priva di certificazione ufficiale poiché organizzata in via del tutto sperimentale e giudicata secondo il regolamento francese, l’unico davvero compatibile con l’indole e le caratteristiche dello Jagdterrier), è emerso quanto ancora ci sia da lavorare sulla razza nel bel Paese, infatti, dei 16 soggetti a catalogo, solo 7 si sono presentati alla “griglia di partenza” e di questi soltanto 5 sono riusciti ad andare a punteggio. Ritengo pertanto, che lo sparuto manipolo di coraggiosi meriti per intero la menzione fra queste righe: al primo posto, con un Eccellente 97 punti si qualificava l’ottimo Luther di Gilardi, onorando il titolo di
Campione Italiano Assoluto da poco conseguito, dimostrando ancora una volta la sua poliedricità in perfetta corrispondenza con lo standard di razza, subito a ruota con Molto Buono 89 punti il maschio Ogi Piskorevacka, di mia proprietà, anche lui misuratosi sulla totalità delle 5 prove con ottimo stile, tanta passione e qualità; al terzo posto con Molto buono 70 punti il maschio Pasa di Andrea Macaione, un soggetto che ha ben poco da dimostrare ancora, poiché già Campione Italiano e Sociale, al quarto posto, con Buono 51 punti si piazzava un altro Campione Italiano, Cappero del Bosco Magico, di proprietà di Franco Nironi, a pari merito con un’altra campionessa, Ega Dvili Srce di proprietà di Guido Lapi. Non scovavano nel tempo stabilito, riportando un N.C., Ithos Von Netscho Weide di Sergio Tosi e Iulo Von Netscho Weide di Corrado Signore. Si procedeva infine con il test di riporto dall’acqua, il Wasser Test, superato da quasi tutti i soggetti presentatisi allo start, molti dei quali con il massimo del punteggio. Occorre anche qui sottolineare come molti dei cani iscritti abbiano preferito non presentarsi e ciò non va bene, poiché la passione per l’acqua è una caratteristica fortemente voluta dai padri della razza. Non prevedendo una classifica vera e propria, poiché il test è da intendersi superato una volta accertata la passione per l’acqua del soggetto, ritengo anche qui doveroso citare i soggetti che, meritoriamente, hanno brillantemente superato il test: con il massimo punteggio, 32punti, si sono qualificati: Cappero del Bosco Magico di Nironi, Ithos Von Netscho Weide di Tosi, Iulo Von Netscho Weide di Signore, Kobra Aus Krekemburg di Lapi, Ogi Piskorvacka del sottoscritto e Pasa di Macaione, subito a seguire con 27punti si sono qualificati l’onnipresente Luther di Gilardi ed Eccetera del Bosco Magico di Nironi. Terminate le prove, si è giunti, è proprio il caso di dirlo, alla resa dei conti. Tralasciando volutamente il comportamento poco sportivo di alcuni conduttori, che evidentemente mirano a metter maggiormente in evidenza le proprie qualità personali piuttosto che quelle dei propri cani, dopo un lungo conteggio, sono emersi i nomi dei tre soggetti migliori del week end: al primo posto, quindi vincitore dello Jagdterrier Trophy 2014, il bravissimo Luther di Marco Gilardi, un soggetto allevato in Italia che ha dimostrato di possedere tutte le qualità che uno Jagd deve avere, difendendosi bene su tutte le prove grazie all’ottimo dressaggio ed al feeling assoluto con il proprio conduttore. Alla piazza d’onore Cappero del Bosco Magico di Franco Nironi, altro soggetto di ottima qualità nato in Italia che,
I partecipanti all’Open Show
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C L U B grazie alla qualifica in più, meritoriamente ottenuta sul cinghiale, precedeva di qualche decina di punti il terzo classificato, Ogi Piskorevacka, di mia proprietà, soggetto anch’esso di grande pregio che, con buon piglio, dimostrava di sapersi misurare egregiamente nell’arco di tutte e 5 le prove. Per concludere, lo Jagdterrier Trophy SIT 2014 è stato indiscutibilmente un successo cinofilo, dunque l’obiettivo del Consiglio Direttivo per il 2015 sarà di incrementare il valore cinotecnico delle prove, possibilmente con il nuovo regolamento di lavoro già depositato ed in attesa di approvazione, e di coinvolgere ancor più appassionati e conduttori nell’intento di consolidare questo appuntamento annuale, rendendolo il principale rendez vous d’eccellenza della razza in Italia.
Nino Randazzo Foto: Bornaghi
SOCIETA’ ITALIANA TERRIERS C/O LOTZNIKER - VIA FOSSI DOPPI 55 56021 CASCINA Tel. 338-5358656
SHAR PEI CLUB ITALIANO RADUNO DI BOLOGNA 14/9/2014 MASCHI Baby 1 VP BELICE LATIN LOVER All.re e Prop. Tarantolo Alessandro 2 VP HANYANG PAINT YOUR LIFE All.re e Prop. All. Hanyang di Silvia Piatti Giovani 1 ECC VOGUE’S MADE CAPTAIN HARLOCK All.re Barbieri Marco Prop.Elisa Carebedi 2 ECC BLACK MUSCK MAGIC MOMENT All.re All.Black Musck di Vago Ambrogio Prop. Zanelli Mauro Intermedia 1 CAC BOS DANNY ROSE I DRAGONI ORIENTALI All.re I Dragoni Orientali Prop. Salvador Edward 2 ECC ATHOS All.re Trois Francesca Propr. Pani Paola Libera 1 R/CAC ZHUANSHI MULARONI’S HOUSE All.re Mularoni’s House Propr. Buroni Marco 2 MB ETTORE All. Verde Nunzio Prop. Panicucci Valter Campioni 1 ECC BLACK MUSCK ROCK & ROLL All.re e Prop Black Musck di Vago Ambrogio 2 ECC DIOR All.re Dalle mille Rughe di Carrara Lucia prop. Lazzaro Vanier FEMMINE Baby 1 VP JAILHOUSE ROCK FOR JLO DES MING WAY All.re e Prop. Coujou MarieClaire 2VP MAKE A DREAMS I DRAGONI ORIENTALI All.re e Prop. I Dragoni Orientali di Bergagna Iolanda Giovani 1 ECC DEAKIE VICTORIUS All.re Davis CF Propr. Zaccariello Francesco 2 ECC HAVANA DELLA TORRE VENTIMIGLIA
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Raduno di Bologna BOB e BOS All.re Salvo Biondo e Prop. I Dragoni Orientali di Bergagna Iolanda Intermedia 1 CAC JENIKI BE DAZZLER All.re Jeannie Baker e Prop. Kambaliq Kennel di Pizzamiglio Isabella 2 ECC PEPE NERO JAR OF HARTS All.re Soti Rita e Prop. I Dragoni Orientali di Bergagna Iolanda Libera 1 R/CAC CHANCJSGRU BEYONCE’ All.re e Prop. Trettel Damiana 2 MB JANELLE OUR BLUE BABY DALLE MILLE RUGHE All.re Dalle Mille Rughe di Carrara Lucia e Prop. Procopio Antonio Campioni 1 ECC BOB ANGEL&DEVIL THE NEVER EN-
SOCIETA’ ITALIANA BASSET HOUND PRECISAZIONE I Nostri Cani di Gennaio 2015 pag. 53 RADUNO DI OSTIGLIA del 4/10/14 Si precisano i nome dei soggetti qui sotto riportati, con relativo affisso. Libera maschi 2° R/CAC TIERA DEL FUEGO COCKTAIL DELLA TERRA DEI TEMPLARI pr. e allev. Allevamento Della Terra Dei Templari
DING STORY All.re e Prop.Marson Elisa 2 ECC HONEY MOON I DRAGONI ORIENTALI All.re I Dragoni Orientali di Bergagna Iolanda e Prop. Foroni Valentina Veterani 1 ECC PLURI CH TRINITOTOLUENTE T.N.T. DEL PEODORO All.re e Prop. All. Del Peodoro di Zaro Gabriella 2 MB BEA DEL SETTIMO SIGILLO All.re Del Settimo Sigillo di Galluccio Carmelina e Prop. All. Delle Mille Rughe di Carrara Lucia SHAR PEI CLUB ITALIANO C/O DAL ZOTTO LAURA VIA NORCEN 31 32034 PEDAVENA Tel. 0439-303270
Intermedia femmine 1° CASSIOPEA STELLAS DELLA TERRA DEI TEMPLARI pr. Barcella Giuseppe, allevamento Della Terra Dei Templari Giovani femmine 1° SECRET HISTORY DELLA TERRA DEI TEMPLARI pr. e allev. Allevamento della Terra dei Templari SOCIETA’ ITALIANA BASSET HOUND C/O ANDREIS NICOLA VIA SAN CESARIO 12/A 25075 NAVE Tel. 338-7474629
successi estero
RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI
ACCESSO ALLA RUBRICA Best in show: 1°, 2°, 3° classificato (compresi Coppie, Gruppi, Giovani, Veterani) Raggruppamento: 1°, 2°, 3° classificato RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS
1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani
INDICARE nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario. Le inserzioni incomplete, verranno cestinate
Inviare a redazione@enci.it Dal numero di giugno solo risultati ottenuti nell’anno 2014
DAL N U M E RO D I G E N N A I O 20 1 5 SOL O R I SULTAT I OT T EN UT I DOPO I L 3 0 GI UGN O 2 014
BORN TO BE ALIVE DEL FATALBECCO Bracco Ungherese p/c Expo di di San Marino il 7/12/14 2° classificato gruppo 7
STARAJA RUSSA KRASNORADA Borzoi Expo di Karlsrhue (D) 8/11/14 ASGARD E BON BON BOLANC 2° classificato gruppo 2. AURORA Giudice E. Gruttner Maltese Allevatore Susanna Votilainen. Exo di Trbovlje (SLO) 31/8/14 Proprietario Francesco Merulli. 1° BIS Coppie Giudice Nina Neswadba, Allevatore e proprietario Hana Vukušić
Giudice Aleksoski M. Allevatore Alessandro Poggini Proprietario Maurizio Manciucca
DIAMARA Bassotto p/d Expo di Malta 30/11/14 1° classificato gruppo 4 Giudice Peter Machetanzen Allevatore Giorgio Amore Proprietario Allev. della Kafara
ONE BLUE LEGEND DI CAMBIANO Pastore scozzese p/l Raduno Club Pastori Britannici Lubiana 17/1/15 CACJ 2° classificato BIS Giudice Ana Redlick Allevatore Maria Teresa Garabelli Proprietaria Cinzia Rapalino
EUROPEA BRNO 2014
AGGIUNTA CACIB ITALIANI
Bedlington Terrier F YOU OUGHT TO BE IN MOVIES COLACODA
Allevatore Colacoda Kennel Proprietario Reparata Gammella
ACHILLE Jack Russell Terrier Speciale di San Marino 6/12/14 CAC cl. Campioni Giudice Caterine Lebret Allevatore e propr. Antonella Daniele 53
successi all’estero
PSQUARED PICCARDA WANHELSING Bassotto Kaninchen p/d Expo di San Marino 7/12 /14 2° classificato Best in Show
FLYBULL BELLEROFONTE Bull Terrrier inglese taglia normale Expo San Marino,lunedi 8/12/14 3° classificato gruppo 3 Giudice Rajic Branislav Allevatore Filippo Mazzocchi Proprietario Gianni Conversano
Giudice Stefanescu Cristian
3° BIS Giovani
ARIMMINUM HEAVEN Cane da Lupo Cecoslovacco Speciale San Marino 6/12/14 BOB Giudice Raijc B. Allevatore Sarka Matrasova Proprietario Andrea Amadori
Giudice Mile Aleksoski Proprietario Alessio Salomoni Allevatore Allev. Psquared
HUNTTHORN HARLEM SHUFFLE AT BAALZEBUL Bulldog Speciale di San Marino 7/12/14 1° CAC
IUMA D’ISKANDAR Alano arlecchino Speciale di San Marino 7/12/14 CAC cl. Campioni
Giudice C. Lebret Allevatore S. Davies Proprietario Allev. Antium
Giudice Lebret Allevatore David e Caroll Gattegno Proprietario Mario Castelli
54
BETTY BLU DI CASA BIAGINI Labrador Retriever Club Show Innsbruck 23/8/14 CAC cl. Campioni Giudice Hollings Patsay
Expo di Danilovgrad (MNE) 27/9/14 1° classificata Best in Show Giudice Miodrag Vretenicic Allevatore Roberto Biagini Proprietario Giuseppe Paventi
successi all’estero S ITATLELLE MO IAN HELNDIALE S 201INKIE 4
CIRCE DI WITIGENOVE Bracco Italiano Expo Europea di Brno 26/10/14 CACIB Allevatore Karel Kahuda Proprietario Alessandro Quadri
RUBEN ROSH HASHANAH Chow Chow Expo di Wells (A) 6/12/14 1° BIS Giovani Giudice Carla Molinari
Expo di Wells (A) 7/12/14 3° BIS Giovani Giudice Andras Korozs Allevatore Elena Briatore Proprietario Serena Da Gioz
SARA Chihuahua p/l Expo di San Marino 8/12/14 3° BIS Veterani Giudice L. Sojkovic Allevatore Patrizia Leomanni Propr. Ambra Arcamone Malaspina
JOKER DELLA KAFARA Bassotto p/d Expo di Malta 29/11/14 1° BIS Giovani Giudice Tino Pehar Allevatore e propr. Allev. della Kafara
CAMPARIS HOLLYWOOD HILLS Yorkshire Terrier Speciale Razze Toy Wanghen (CH) 14/12/14 3° classificato Best in Show Giudice Robert Blumel (A) Allevatore Markus Ackermann Proprietario Patrizia Casadei
GREE MOUNT CHRISTMAS IN LOVE Labrador Retriever Speciale di San Marino 6/12/14 CAC BOB cl. Intermedia Giudice Ljljiana Stojkovic
Speciale di San Marino 6/12/14 1° classificata gruppo 8 Giudice Branislav Rajic Allevatore e propr. Giuseppe Paventi 55
successi all’estero
RADICCHIO DELLA VAL VEZZENO Bassotto standard p/d Expo di Amsterdam (NL) 12/12/14 1° classificato gruppo 5 Giudice John Wauben
Expo di Martorell (ES) 10/1/15 1° classificato gruppo 5
OSMANTHUS OMNIA NOIR Barbone toy Expo di Karlsruhe 8/11/14 2° classificato gruppo 9 Giudice Peter Machetanz Allevatore e Proprietario Bruno Nodalli
Giudice Erodotos Neofytou
BLUESTARYORKY QUICK SILVER Yorkshire Terrier Speciale di San Marino 6/12/14 Cl. Campioni CAC - BOB Giudice Mile Aleksoski Allevatore e proprietario Milena Frizzi
Expo di Lubjana (SLO) 17/1/15 1° classificato Gruppo 4 Giudice Alojz Mlakar
Expo di Lubjana (SLO) 18/1/15 1° classificato Gruppo 4 Giudice John Wauben Allevatore Antonio Palladini Proprietario Mauro Scarlato
ANTIUM DREAM Bulldog inglese Expo di Split (HR) 24/7/14 3° classificato gruppo 2 DIAMANTE BLU ALOHMORA Falt-Coated retriever Raduno di Olten (CH)14/12/14 1° classificato Best in Show
CALETTO WINNINGMOOD 2000 VOLTS Spitz nano Expo di Koper (HR) 5/10/14 1° classificato Best In Show
Giudice K. Nieminen Allevatore Diamante Blu Proprietario Dolores Genco
Giudice Salvatore Tripoli Allevatore Marcin Wilczek Proprietario Ale Figliolia
56
Giudice Gabriela Ridarcikova
Club Show Svizzero 7/9/14 CACIB BOS Giudice Paul Reynolds
Expo di Valls 2/11/14 1° Best In Show
Giudice M. Vretenicic Allevatore allev. Antium Propietario Fabio Locci
successi all’estero
RED BLOODED JONATHAN Buoledogue francese Expo di Athens (GK) 11/10/14 2° classificato gruppo 9
LA VIOLETTA JACK DIAMANTE SPLENDENTE + LA VIOLA MALIA MIA+ DORALISA Jack Russell Terrier Expo di San Marino 7/12/14 1° BIS Gruppi
Giudice Monika Blaha Allevatore Nemeth Gabor Propietaria Maria Szepesi Maria
Giudice L. Stojkovic Allevatore e propr. Violetta Jack Kennel
ELISE DELLA BAIA AZZURRA Alano nero National d’Elevage NEUVIC (F) 21/9/14 1° Best in Show Assoluto Giudice J. G. Abad Allevatore Patrizio Donati Proprietario Sheila De Franco
ARES GOOD SIDE & ABLAZE WITH LIGHT Cane da Pastore Scozzese p/l Expo di Avignone, 23/11/14 1° BIS Coppie Giudice Meyer Dany Allevatore e propr. Marco Fontanelli
DEFINITIVE CHERISH LA DOLCE VITA Barbone nano nero Speciale di San Marino 0/2/014 CAC - BOB
MOIMA GENGIS KHAN Chow Chow Amsterdam Winner 13/12/14 3° classificato gruppo 5
Giudice B.Alesoski Allevatore Donatella Liurni Proprietario Rossella Grigis
Giudice Anne Laine Jensen Allevatore allev. Moima Proprietario Mauro Mostura 57
successi all’estero
SAMARCANDA SECRET LOVE Barbone grande mole Speciale di San Marino 7/12/14 PANQUECA DA CASA DOS HERDEIROS DO LOBO Bovaro del Bernese Expo di Vrtojba (SLO) 9/11/14 3° classificato gruppo 2 DIAMANTE DELLA BAIA AZZURRA Alano fulvo
Giudice Aleksoski Mile Allevatore Lorena Merati Proprietario Marco Vaccaroni
Giudice Boris Spoljaric Allevatore M. Amelia Taborda Propr. Allev. La Signora dei 100 Cani
National d’Elevage Neuvic (F) 21/9/14 2° classificato BEST IN SHOW Giudice D. Skok 1° CAC cl. Libera Allevatore P. Donati Proprietario F. Ottaviani
DELFOIONCO PIERRE Zwergpinscher Raduno PSK Norimberga (D) 10/1/15 1° ECC BOB cl. giovani
CUNNINGS SPAGHETTI WESTERN Welsh Terrier Speciale di Amsterdam (NL) 13/12/14 BOB
BICE Bracco italiano Expo IDS di Ludwigshafen (D) 17/ 8/!4 1° classificato Best in Show
Giudice L. Molinari Allev. e pr. Sandro Monduzzi Donazzi
Giudice Rainer Jacobs Allev. e propr. Avveduti & Sarycheva
Giudice Walter Schicker(D) Allev.e e propr. allev. dei Colli Orientali
58
successi all’estero
BANANA BENDER THE GOVERNOR Australian Cattle Dog Expo di Kortrijk (B) 17/11/14 3° classificato gruppo 1 Giudice Rui Oliveira Allev. e propr. alleva. Banana Bender
HALIZEN S COCO CHANEL Siberian Husky Speciale di San Marino 6/12/14 BOB HEART MIND FIRE DEI LEONI IMPERIALI Chow Chow Club Show di Lipsia (D) 23/8/14 BOB Giudice Heidi Liebich-Lux Allevatore Campi e Carinelli Proprietario Stefania Bettini
Giudice Lebret C.
Expo di San Marino 7/12/14 3° classificato gruppo 5 Giudice Drudi
Expo di San Marino 8/12/14 BOB Giudice Aleksoski Allevatore Halizen Kennel Proprietaria Claudia Savoia
AMOR DI SCHNAUZER X TODA LA VIDA Schnauzer medio pepe sale Speciale di San Marino del 07/12/2014 CAC BOB
STEDORJOY LAPHROAIG Bulldog Expo di San Marino 8/12/14 1° BIS Giovani
GENGISKAN Epagneul Breton Expo di Martorell (ES) 10-11/1/15 2° classificato gruppo 7
Giudice Branislav Rajic Allevatore Alessandro Schmid Proprietaria Stefania Mazzoleni
Giugice Raijc Allevatore allev. Stedorjoy Proprietaria Stefania Marchiori
Giudice Erodotos Neofyton Allevatore Oliviero Merli Proprietario Danilo Argenti 59
successi italia ACCESSO ALLA RUBRICA 1° classificato del Raggruppamento, compresi Coppie e Gruppi, in Esposizioni Internazionali in Italia. 1°, 2°, 3° classificato del Best in Show generale
RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI INDICARE nome del cane, razza, luogo e data expo, classifica, giudice, allevatore, proprietario. Le inserzioni incomplete, verranno cestinate
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DAL N U M E RO D I G E N N A I O 20 1 5 SOL O R I SULTAT I OT T EN UT I DOPO I L 3 0 GI UGN O 2 014
DARUMA DELLE CIME BIANCHE Rhodesian Ridgeback Expo di Verona 7/12/14 1° classificato gruppo 6 Giudice M.Migliarini Allevatore e propr. G. Bacchini Carr
ARES GOOD SIDE + ABLAZE WITH LIGHT Cane da Pastore Scozzese p/l Expo di Cremona, 29/11/14 1° classificati BIS Coppie
BLACKGALAXY YANNICH NOAH Schnauzer nano nero Expo di Asti 8/12/14 3° classificato del Best in Show Giudice Francesco Balducci Allevatore e propr. Osvaldo Piuzzi
Giudice Luigi Corna Allevatore e propr. Marco Fontanelli
VIENNA CALLING CLEMENTINE CLOVE Beagle Expo di Erba 13/12/14 1° classificato gruppo 6
OVERDREAMS IL GIGANTE E LA BAMBINA Golden Retriever Expo di Asti 8/12/14 1° classificato gruppo 8
Giudice Zilli Allevatore Helena Tomkahazy-Hajek Proprietario Federica Cibin
Giudice Svetlana Radziuk Allevatore Allev. Overdreams Proprietario Matteo Bergamaschi
60
DEFINITIVE CHERISH CADET KELLY Barbone media mole nero Expo di Roma 20/12/14 1° classificato gruppo 9 Giudice Dusan Paunovic Allevatore e propr. Donatella Liurni
successi in italia
DEEP IMPACT DELLA VANISELLA Siberian Husky Expo di Verona 7/12/14 2° classificato Best In Show Giudice Leif Wilberg (N) Allevatore e propr. Allev. della Vanisella
PERICLE DELLA LUCE TRANQUILLA E POLISSENA DELLA LUCE TRANQUILLA Alani blu Expo di Roma, 20/12/14 1° BIS COPPIE Giudice Maria Grazia Miglietta
BASTET DELLA LUCE TRANQUILLA +PERICLE DELLA LUCE TRANQUILLA + POLISSENA DELLA LUCE TRANQUILLA Alani blu Expo di Roma 20/12/14 1° BIS GRUPPI
NECKU IF I HAD A COON Black And Tan Coonhound Expo di Roma 20/12/14 1° classificato gruppo 6
TORAZO ST.MONICA SHERLOCK HOLMES Akita americano Expo di Asti 8/12/14 1° classificato gruppo 5
Giudice Luigi Nerilli Allevatore Teija Urpelainen Proprietario Marino Vedelago
Giudice Silvio Rivolta Allevatore Gabriele Lynch Proprietario Luca Leonardi
Giudice Tiina Taulos Allevatore Tamara Carla Papiccio Proprietà Allevamento Luce Tranquilla
CUNNINGS MARCUS Welsh Terrier Expo di Sanremo 16/11/14 2° classificato Best In Show Giudice Pritchard Roger S. All. e pr. G. Avveduti & N. Sarycheva 61
ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 2 febbraio 2015 – Anno 61° DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano HANNO COLLABORATO: Florindo Arengi, Silvia Bagni, Lorella Ceratto, Piera Corsini Croce, Alfredo Di Girolamo, Renata Fossati, Giuseppe Domenico Francione, Irene Gaslini, Dolores Genco, Eletta Grassi, Rodolfo Grassi, Valentina Gritti, Sergio Leonardi, Luigi Liotta, Barbara Macchia, Agnese Spaziani, Anna G. Taucci, Salvo Tripoli, Anna Zuccarino. ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: 20137 Milano - Viale Corsica 20 Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 IMPAGINAZIONE GRAFICA: Studio DOD design - Massa Lombarda (RA) STAMPA: Rotolito Lombarda Via Sondrio n° 3 20096 - Seggiano di Pioltello (MI) SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: Rotolito Lombarda Via Sondrio n° 3 20096 - Seggiano di Pioltello (MI)
DA SOLO MI ANNOIO...
S
popola sul web un video realizzato con una telecamerina applicata al collare di un cane che mostra cosa succede quando resta solo a casa. Immagini che mostrano chiaramente come si metta ad ispezionare tutta la casa, uggiolando, andando avanti e indietro e mettendo in atto una serie di comportamenti ansiosi. Il senso di abbandono detto “ansia da separazione” è causa di atteggiamenti anche devastanti sia per il cane che per la casa. Ci sono cani che non si accontentano di piangere disperatamente ma si mettono a rosicchiare le porte, a graffiare i muri, a masticare i divani, tutti comportamenti causati dallo stress che non riescono a contenere. Abituare il cane a rimanere solo in casa per qualche ora, è un compito che ogni proprietario dovrebbe svolgere per aiutarlo ad accettare questo senso di solitudine e di vuoto che lo attanaglia. Fa parte dell’educazione di base che ogni buon proprietario dovrebbe mettere in atto. L’aiuto di un addestratore cinofilo, potrà certamente facilitare le cose anche se le precauzioni da adottare sono semplici, il problema è metterle in atto con sapienza e coerenza. Ad esempio, abituare il cane con intervalli di assenza di pochi minuti, in maniera tale che non abbia il tempo di stressarsi. All’uscita e al rientro, ignorarlo in maniera che assimili il vostro comporta-
La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.
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Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
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ERRATA CORRIGE INC gennaio 2015 pag. 39 Prova a beccacce a San Primo La didascalia corretta della foto era: “La giuria durante la premiazione del 2° classificato Marco Piroli.” Nella foto qui a lato, il vincitore della prova Maurizio Peron.
mento come normale, non allarmante . Evitare di aprire e chiudere la porta in continuazione dicendo al cane: “torno presto”, perché non farete altro che metterlo in allarme. Prima di uscire, dategli un giocattolo da rosicchiare e tenetelo solo per queste occasioni, qualcosa di piacevole che il cane assocerà ad un evento non allarmante. Se si tratta di tre o quattro ore, il cane imparerà a stare da solo. Se si tratta di molte ore, evitate di prendere un cane.
scampoli d’inverno
Jack Russell Terrier. Foto Caterina Greppi
Pastore della Beauce. Foto Carine Van Impe