I Nostri Cani - Ottobre 2020

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“organo ufficiale ENCI”

N. 9 ottobre 2020 - Pubblicazione online sul sito www.enci.it

ottobre 2020

ASSEMBLEA ENCI EUROPEO DISC DOG BOVARO DELL’ENTLEBUCH BLOODHOUND SPINONE


Allevamento Buck and Sons di Luana Martinini

BUCK AND SONS ESCOBAR Primo bulldog italiano nella storia a vincere il crufts.

Il Pet food per l'allevatore professionista

Monge come azienda italiana leader nel settore pet food e con oltre 50 anni di esperienza, è il miglior alleato per nutrire e far crescere forti e sani i cani fin dalla prima delicata fase dello svezzamento, un partner ideale perché propone un prodotto formulato appositamente per le esigenze degli allevatori. Monge Natural Superpremium è una linea di prodotti ad alto contenuto di carne fresca, con ricette monoproteiche, Low grain senza patate e Grain Free senza cereali. Ogni ricetta garantisce altissimi livelli di proteine di origine animale con un’ottima appetibilità e digeribilità, con nutrienti essenziali per il benessere quotidiano dei nostri campioni. MONGE & C. S.p.A. Via Savigliano, 31 • Monasterolo di Savigliano (CN) • Tel. 0172 747111 Allevamento Buck and Sons di Luana Martinini Via Monviso 14 - Tavullia (PU) - Tel 0721 479434 • buckandsons@gmail.com


SOMMARIO Assemblea Generale ENCI Notizie ENCI BOVARO DELL’ENTLEBUCH. Il piccolo di famiglia Francesca Bricchi

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BLOODHOUND. Un gigante tra i Segugi Roberto Fanchini

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Lo Spinone, passato, attualità e futuro Rodolfo Grassi

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DISC DOG. Doppietta italiana da record Simona Migliorati

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Il mio migliore amico Renata Fossati Nutrirla bene per chi verrà Stefano Spagnulo Il cane fra cronaca e arte Rodolfo Grassi Standard in pillole Notizie dal Mondo I Setter conquistano la Val Camonica Marco Ragatzu Trofeo Francesco Trivellato 2020 Maurizio Meneguzzo Piana Crixia da record Marco Ragatzu

CHI E DOVE

28 33 37 41 43 45 49 56

63 Gli allevatori 64 I successi

Notizie ENCI AVVISO Si avvisa che, essendo la raccomandata a.r. ritornata con motivazione “compiuta giacenza”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata depositata lettera di contestazione relativa al procedimento disciplinare n. 8/20 nei confronti di MEOLA PASQUALE. Il Segretario Istruttore

AVVISO Si avvisa che, essendo le raccomandate a.r. ritornate con motivazione “destinatario sconosciuto”, in applicazione dell’art. 39.3 del Regolamento di attuazione dello Statuto Sociale ENCI presso la Segreteria della Commissione di Disciplina di 1a Istanza è stata depositata decisione relativa al procedimento disciplinare n. 50/19 nei confronti di TOGNOLO ROBERTA. Il termine perentorio per l’eventuale appello è di 30 gg. dalla presente pubblicazione. Il Segretario Istruttore


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Assemblea ENCI ASSEMBLEA GENERALE DEI SOCI

AS SE MB LE AD EI SO CI RIN VIA TA

Ai sensi dell’art. 9, commi 4, 5 e 6 dello Statuto Sociale, si comunica che l’Assemblea dei Soci dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana è convocata in Assago (MI) presso NH Milano Congress Centre – Strada 1 Milanofiori – 20057 Assago (MI) – tel 02-82221 alle ore 20,00 di venerdì 30 ottobre 2020 in 1a convocazione ed il giorno 31 ottobre 2020 nello stesso luogo alle ore 9,00 in 2a convocazione. L’Assemblea è valida in prima convocazione quando siano presenti o rappresentati almeno la metà dei voti spettanti alla totalità dei Soci; l’Assemblea sarà valida ag il numero dei Soci in seconda convocazione qualunque sia gio presenti o rappresentati. r

Regolamento di attuazione dello Statuto – di Salvatore Piccoli, a seguito del provvedimento delle Commissioni di Disciplina; 8. Costituzione organo giudicante per valutazione appello proposto da Lorenzo Toselli avanti alla Commissione di Disciplina di II Istanza dell’ENCI.

L’Assemblea è organizzata nel rispetto delle norme di sicurezza previste per il Covid-19. Si ricorda che la Relazione del Presidente sulla Gestione dell’anno 2019, il Bilancio Consuntivo dell’esercizio 2019 ed il Bilancio di Previsione dell’esercizio 2020 sono dispona nibili sul sito dell’ENCI, già dal mese di aprile c.a., in un’ame Ordine del giorno: dedicata, consultabili da tutti gli aventi diritto previa nto rea Parte Ordinaria registrazione. 1. Relazione del Presidente sulla gestione dell’annodel Possono partecipare con diritto di voto soltanto i Soci in 2regola 2019; 2-1 con la quota sociale 2020. In caso di impossibilità a 2. Relazione del Collegio dei Sindaci al Bilancio Consuntivo partecipare 0-2 ai lavori assembleari, i soci Allevatori ed i 2019; Presidenti 02dei Gruppi Cinofili e delle Associazioni 3. Approvazione del Bilancio Consuntivo 2019; Specializzate 0potranno far pervenire la loro delega entro le 4. Programma Generale dell’attività dell’Ente nel 2020; ore 17,30 del 29 ottobre 2020 alla sede ENCI di V.le 5. Approvazione del Bilancio di Previsione 2020; Corsica 20 in Milano a mezzo fax al n. 02/70020323 o a 6. Proposta di esclusione – ai sensi degli artt. 7 lett. c) e mezzo email all’indirizzo segreteria@enci.it, secondo quan11 lett. h) dello Statuto Sociale e 33.1 lett. d) del to disposto ai commi 4 e 5 dell’art. 10 dello Statuto Sociale. Regolamento di attuazione dello Statuto – di Adriano I termini e le modalità di versamento delle quote associaAzzollini, a seguito del provvedimento delle Commissioni tive, al fine della verifica dei poteri di voto, saranno ripordi Disciplina; tati sulla cartolina di convocazione assembleare e sono 7. Proposta di esclusione – ai sensi degli artt. 7 lett. c) e consultabili sul sito ENCI nell’area dedicata all’Assemblea 11 lett. h) dello Statuto Sociale e 33.1 lett. d) del dei soci.

Master allevatore cinofilo ENCI 2019/2020 TERZO MODULO DELLA V° EDIZIONE

Considerato il perdurare di alcune misure per il contrasto del COVID-19 e il buon andamento dei lavori del modulo di luglio 2020, si comunica che anche il terzo modulo della V° Edizione del Master Allevatore ENCI/ANMVI, è stato organizzato quale corso interattivo che si svolgerà nelle giornate del 24 e 25 novembre 2020 con modalità di collegamento da remoto. Di seguito le quote di partecipazione al modulo, che si ricorda sono state riviste al ribasso al fine di agevolare i Cinofili in un momento di difficoltà dell’intero Paese: Soci Allevatore e titolari di Affisso ENCI/FCI € 160,00 + IVA 22% Soci ENCI € 210,00 + IVA 22% Non Soci ENCI € 260,00 + IVA 22%

L’organizzazione è a disposizione per fornire informazioni utili al seguente numero 02-70020325. L’applicazione che verrà utilizzata sarà ZOOM Cloud Meetings. Nei giorni precedenti l’evento sarà inviata una comunicazione per accedere al Master e sarà fornito un supporto utile per facilitare l’accesso agli iscritti in modalità di collegamento da remoto. Il modulo affronterà gli aspetti della gestione professionale e igienica dell’allevamento canino, del comportamento, dell’educazione e dell’impiego del cane nelle attività socialmente utili. Il programma completo è consultabile sul sito dell’ENCI nell’area dedicata. Requisiti obbligatori per la partecipazione al Master sono la sottoscrizione del Codice Etico degli Allevatori di cani (da inviare all’indirizzo e-mail masterallevatore.anmvi@enci.it) e il possesso di un indirizzo di posta elettronico valido.

Sarà possibile effettuare le iscrizioni entro il 10 novembre 2020 al seguente link https://registration.evsrl.it/1429

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Notizie ENCI ACQUISIZIONE DI VETOGENE Si informa che, secondo le intenzioni da tempo comunicate anche all’Assemblea dell’ENCI, si sono concluse le operazioni relative all’acquisizione di Vetogene da parte di ENCI Servizi srl. Il progetto è già operativo.

Con l’acquisizione di Vetogene, leader in Italia per la raccolta, lo stoccaggio e l’analisi del materiale biologico, gli allevatori avranno a disposizione un servizio ancora più strutturato ed efficiente ai fini del miglioramento genetidelle canine.eSiaicompie dunque un altro esclusive passo avanti moderoffre agli co iscritti allarazze convenzione loro familiari, promozioni pressonella i nizzazione delle attività della cinofilia ufficiale e nella riacquisizione della propri puntievendita sul sito e-commerce. ti alla convenzione ai loro efamiliari, promozioni esclusive presso i centralità dell’ENCI, che detiene l’intero capitale sociale di ENCI Servizi srl.

punti vendita sul familiari, sito e-commerce. nvenzione e aieloro promozioni esclusive presso i Si comunica che l’operatività del laboratorio di analisi resta invariata e che ndita e sul sito e-commerce.

ulteriori iniziative e servizi verranno lanciati nei prossimi mesi. I contatti con Salmoiraghi & Viganò offre agli iscritti alla convenzione e ai loro familiari, promozioni esclusive presso i Vetogene restano quelli abituali. propri punti vendita e sul sito e-commerce. Le nuove tariffe, che presentano agevolazioni per i Soci Allevatori e per gli associati ai Gruppi Cinofili e alle Associazioni Specializzate, sono disponibili presso il sito Vetogene (www.vetogene.com). Il Presidente ENCI Dino Muto

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Dalla Svizzera il Bovaro dell’Entlebuch

Il piccolo di famiglia

Storia di una razza nata e vissuta in una valle. Un mandriano forte, robusto e instancabile a cui non mancano allegria e vivacitĂ


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Il Bovaro dell’Entlebuch è la più piccola delle quattro razze da montagna che insieme al Bovaro dell’Appenzell, al Bovaro del Bernese e al Grande Bovaro fanno parte dei Bovari Svizzeri. I suoi antenati hanno origini antichissime che risalgono addirittura ai tempi dei Romani. Lavoravano da secoli nella fattoria come guardiani, conducenti di mandrie, e cani da guardia. Fu alla fine del XIX secolo, che alcuni cinologi scoprirono nell’area vicino a Lucerna e Berna, nella valle dell’Entlebuch, nella valle dell’Aare e nella valle dello Schärglibach, alcuni cani che erano molto simili all’Entlebuch di oggi. Per questa ragione in Svizzera, la razza è ancora a volte chiamata “Schärglibacher”. A quel tempo, tuttavia, non

veniva fatta alcuna distinzione ufficiale tra l’Entlebuch e l’Appenzell, data la loro incredibile somiglianza, e per questo motivo per molti anni l’allevamento di tali soggetti avvenne come se fossero appartenenti ad un’unica razza. Alla fine del XIX secolo il guardaboschi Max Siber, si rese conto delle ottime capacità di conduttore di bestiame di questi piccoli cani da montagna tricolore e si battè per la distinzione e per la promozione delle due razze dell’Entlebuch e dell’Appenzell che fino ad allora erano stati differenziati solo a livello regionale. Il Prof. Albert Heim, il grande “padre dei cani da montagna” che all’epoca elaborò le differenze tra le razze dei Bovari Svizzeri, definì così il Bovaro dell’ Entlebuch come una razza indipendente. Lo presentò nelle mostre canine 8


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La diffusione di questo piccolo Bovaro tricolore fu molto lenta e fino alla Seconda guerra mondiale era in uso esclusivamente nelle fattorie svizzere come cane da lavoro. All’ inizio degli anni 50, piano piano la razza cominciò ad essere conosciuta anche in altri paesi.

PARTICOLARITÀ MORFOLOGICHE La taglia L’Entlebuch, come già abbiamo evinto dalla storia della razza, è e rimarrà sempre nel profondo del suo cuore, un vivace ed attento cane da pastore il cui compito principale è quello di proteggere la sua “mandria di bovini”. È quindi un cane estremamente attivo, piccolo, ma molto robusto, muscoloso pieno di sostanza che nonostante la sua altezza al garrese piuttosto contenuta, che va dai 44 ai 52 cm nei maschi e dai 42 ai 50 cm nelle femmine, può raggiungere i 30 kg di peso. L’elemento caratteristico comune a tutti e quattro i cani da montagna svizzeri che li rende tanto unici quanto meravigliosi è sicuramente il mantello tricolore, che prevede una dettagliata e minuziosa descrizione della distribuzione dei colori e che in questa razza è corto e duro con un sottopelo molto fitto.

La testa La testa del Bovaro dell’Entlebuch ha la particolare caratteristica di essere “forma a cuore”: questo deriva dal particolare sviluppo di due fasce muscolari, i temporali,

in Svizzera, introducendolo nella cinologia nazionale ed internazionale. Nel 1913 i primi cinque Bovari dell’Entlebuch furono registrati nello Swiss Dog Studbook e nel 1924 si tenne una mostra speciale per i Bovari svizzeri. Nel 1926 fu fondato il “Club del Bovaro dell’ Entlebuch” in Svizzera e la stesura del primo standard avvenne nel 1927 ad opera del Dr. B. Kohler. 9


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che acquisendo una notevole dimensione durante lo sviluppo, le conferiscono appunto questa particolare forma che lo distingue. La funzione di questi muscoli così sviluppati è quella di difendere il cranio da quelli che potrebbero essere i traumi derivanti dal lavoro su animali pesanti e di notevole imponenza fisica quali i bovini.

IL CARATTERE Il Bovaro dell’Entlebuch è una razza meravigliosa. Attivo, vivace, rustico, curioso, sempre pronto a lavorare, sempre pronto ad interagire con gioia. Chiunque desideri adottare un Bovaro dell’Entlebuch come cane da famiglia dovrà comunque essere così bravo da offrirgli delle distrazioni e farlo comunque essere impegnato durante la giornata sia a livello fisico che mentale. Non sono assolutamente dei soggetti che possono essere lasciati in giardino, perché loro vivono per lavorare. Sono cani volenterosi ed eclettici e possono essere utilizzati in molteplici campi: agility, disc dog, dog dance, obedience, traccia, si può utilizzare a 360 gradi in tutte le attività in cui può affiancare l’uomo data la sua enorme tenacia e la sua versatilità. Negli ultimi anni viene usato anche dalla protezione civile come cane da ricerca su macerie. È instancabile e non lo toccano le intemperie: in qualsiasi clima lui ama lavorare. Pur essendo un cane da montagna non disdegna affatto l’acqua. Insomma se volessimo fare una similitudine lo potremmo definire come un trattorino che si adatta a qualsiasi attività in qualsiasi situazione. Proprio per tutte queste sue caratteristiche è adatto a fa-

La coda Caratteristica è anche la coda: alla nascita della razza la coda corta dell‘ Entlebuch aiutava a distinguerlo dal “cugino” Appenzell che invece l’aveva naturale ed arrotolata. Negli anni lo standard è stato modificato e attualmente la coda è ammessa sia naturale portata ad altezza della linea dorsale oppure un po’ più alta e a sciabola, oppure può essere corta. È comunque una coda corta “genetica”, mai tagliata ed in esposizione vengono valutate alle stesso modo. Cosa diversa è la selezione di questo carattere in allevamento: poiché la brachiuria (cioè la coda corta) nell’Entlebuch quando presente in omozigosi, è causa di morte intrauterina degli embrioni che portano il gene, si cerca di evitare accoppiamenti fra cani con questa caratteristica, pur essendo loro soggetti sani a tutti gli effetti. 10


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miglie attive che amano fare attività con il proprio cane e che non intendono relegarlo in un giardino. Non lo sopporterebbe, perché quello che ama e di cui ha bisogno è l’interagire con l’uomo. Cosa diversa in casa dove amano le comodità e non rinunciano ad un buon cuscino su cui dormire. Così come sono attivi fuori, sono pigri dentro e riescono a dormire per ore ed ore sulla schiena, a pancia all’ aria senza cambiare posizione. Questo piccolo cane tricolore, è dotato di un’intelligenza straordinaria e sarà facile essere ammaliati da quel suo carattere giocoso ed amichevole. Tutti i Bovari Svizzeri amano i bambini e sono dotati di grossa pazienza nei loro confronti. Sarà utile insegnargli a controllare la loro gioia ed energia nel rapportarsi con i più piccoli stando attenti che il loro istinto di protezione non prenda il sopravvento.

ATTENTO CON GLI ESTRANEI Per quanto dolce, gentile e fedele potrà essere in famiglia, si presenterà comunque sempre distaccato e sospettoso nei confronti degli estranei che vorranno entrare nel suo territorio, perché così deve essere e perché così recita lo standard. Sarà attento e vigile ed abbaierà rumorosamente segnalando la presenza del visitatore, tenendolo sempre sotto controllo. Tuttavia con un’educazione precoce e costante sarà possibile direzionare il suo istinto insegnandogli che gli estranei ospiti sono comunque i benvenuti. È quindi un cane rumoroso, l’abbaio è per lui una cosa naturale perché lo usa, sia nel lavoro che in casa, per comunicare ciò che sente e ciò che vuole. Dicono che sia un cane che parla, perché usa la voce per rapportarsi con l’uomo, ed ha a disposizione innumerevoli vocalizzi che utilizza in maniera diversa a seconda delle situazioni. Questo è anche uno dei tanti motivi per cui non si può pensare di prendere un Entlebuch per lasciarlo in giardino (nessun cane veramente); i vostri vicini non ne sarebbero contenti, oltre al fatto che come già detto prima, è e sarà sempre la vostra ombra, dentro e fuori casa se solo gliene darete modo. Quando uscirete da una stanza ed entrerete nell’ altra per lui sarà come non vedervi da 6 mesi, ed accoglierà il vostro rientro alla sala originaria con delle feste che dureranno minuti. E questo sentimento lo avrà in tutte le fasi della sua vita, sia esso cucciolo, sia esso adulto, sia esso anziano.

FORTI E LONGEVI Sono cani abbastanza longevi. La vita media è di 12-14 anni ed essendo una razza in cui la propagazione e la selezione dell’uomo è rimasta limitata, sono abbastanza forti. La selezione in allevamento, oltre che sulla morfologia, si basa sul controllo dei riproduttori sulla displasia dell’anca (gradi ammessi in riproduzione A, B, C) e del gomito (gradi ammessi 0, BL ,1), sulle oculopatie ereditarie ed in ultimo sull’uretere ectopico. Insomma, se lo conoscerete a fondo, non potrete non innamorarvene. Per me è stato così. Francesca Bricchi 11


Bloodhound o Chien de Saint Hubert. Storia e fascino di una razza antica

Un gigante tra i Segugi

Imbattibile nel seguire le tracce è famoso nel mondo per i servizi resi nella ricerca di persone scomparse


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Bloodhound o Chien de Saint Hubert, è un grosso segugio dall’aspetto inconfondibile con le sue lunghe orecchie pendule e le pieghe della pelle sopra gli occhi che trova le sue radici in Belgio e Francia ed il suo sviluppo in Gran Bretagna. Il suo aspetto apparentemente pigro e tranquillo non deve trarre in inganno poiché è un cane attivo che ama la vita all’aria aperta, tenace e intuitivo possiede un fiuto eccezionale che lo ha reso famoso nel mondo. Sebbene al giorno d’oggi siano considerati la stessa razza di cani, Bloodhound e Chien de Saint Hubert si sono sviluppati in diverse regioni e periodi di tempo e la loro storia è stata riunita solo nel XIX secolo. I Segugi di Saint Hubert sono originari del Belgio e della Francia medievali e sono considerati gli antenati di questa razza di cane, che poi scomparve durante la Rivoluzione francese nel XVIII secolo. Allo stesso tempo, si ritiene che alcuni segugi di St. Hubert siano stati portati in Gran Bretagna già nel XIV secolo e si siano sviluppati nel tempo fino a diventare Bloodhound. Dopo l’estinzione del Segugio di St. Hubert in Francia, alcuni cani furono riportati lì alla fine del XIX secolo, rista-

bilendo così la loro presenza nel Paese. Alcuni sostengono che l’originale St.Hubert Hound fosse un cane molto più grande, sebbene da quel momento in poi entrambe le razze fossero considerate uguali. È possibile, tuttavia, che durante lo sviluppo della razza in Gran Bretagna si siano verificati alcuni incroci, forse conferendole un aspetto più piccolo. La storia narra che il segugio di St. Hubert fosse già allevato intorno al 1000 d.C. nel monastero di Saint-Hubert in Belgio. Allevati dal Francois Hubert (656-727) un appassionato cacciatore dedicò la sua vita ad allevare cani capaci di seguire tracce fresche o fredde su sentieri impervi e zone paludose un’occupazione che mantenne anche dopo essersi ritirato in un monastero dopo la morte di sua moglie. Dopo la sua morte, fu canonizzato e divenne il santo patrono dei cacciatori. Si racconta che intorno al 1200 i monaci avrebbero regalato al re di Francia dei cani, considerati utili come “segugi al guinzaglio” per la caccia al cervo e al cinghiale. Mentre re Carlo IX di Francia non amava particolarmente la razza, più tardi nel XVI e XVII secolo, re Enrico IV elevò la 13


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razza a uno standard più alto, considerandola nobile e utile. Si pensa infatti che il nome Bloodhound derivi dall’essere considerato come un cane puro sangue. Altri, invece, credono che il nome derivi dalla capacità del cane di annusare una traccia di sangue e seguirne l’odore. Per diversi secoli dopo la morte di Hubert, i suoi cani prosperarono. Guglielmo il Conquistatore li portò in Inghilterra durante l’invasione del 1066. Erano doni molto apprezzati tra monarchi e nobili. Elisabetta I, una

nota cacciatrice, teneva branchi di segugi di St. Hubert e Shakespeare ha descritto un cane che avrebbe potuto essere solo un Bloodhound nella sua opera “Sogno di una notte di mezza estate”. In Inghilterra, le più antiche registrazioni di Bloodhounds risalgono al XIV secolo. Il primo

MANTELLO PELO sul corpo, il pelo, ben adagiato, è corto, denso, abbastanza duro e resistente alle intemperie. Sulla testa e gli orecchi il pelo è molto corto e morbido al tatto. La faccia inferiore della coda è ricoperta di peli più lunghi e più ruvidi.

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STORIA ANTICA DEL BLOODHOUND 1000-2000 a.C. Una targa dell’antica Babilonia ritrae un cane simile al Bloodhound. 630-699 a.C. Nel Palazzo di Ninive (una delle più famose città antiche, sulla riva sinistra del Tigri nel Nord della Mesopotamia) si trova un dipinto di un antico cane che la storia definisce un “segugio/mastino”. 55 a. C. I Romani in arrivo in Gran Bretagna hanno dichiarato di aver di trovato grandi “segugi olfattivi”.

Nella stessa epoca, furono introdotti anche cani dello stesso tipo ma dal mantello completamente bianco, chiamati “Talbot”. In Inghilterra questi cani importati hanno dato origine ad una discendenza. Questi cani erano impiegati per la caccia e ci sono riferimenti su di loro che nel 1300 rintracciavano le persone, principalmente ladri e bracconieri. Il numero di Bloodhound è diminuito notevolmente con il declino della caccia al cervo, anche se con l’avvento delle esposizioni canine e il sostegno della regina Vittoria, gli appassionati della razza sono riusciti a continuare ad allevarli e in seguito li hanno esportati in Francia. I Bloodhound sbarcarono anche negli Stati Uniti, dove venivano utilizzati per rintracciare schiavi in fuga. Dopo la guerra civile americana, divennero popolari come cani da caccia e furono ampiamente impiegati dalla polizia e da altre forze dell’ordine. Al giorno d’oggi, vengono utilizzati per rintracciare prigionieri fuggiti, persone scomparse o smarrite e animali domestici.

riferimento al nome Bloodhound appare in una poesia di Sir Humphrey de Bohun, 6 ° conte di Hereford, nel 1350 intitolata “Guglielmo di Palerne”.

LA SITUAZIONE IN ITALIA BLOODHOUND IN PILLOLE ● Ha un fiuto eccezionale ● Molto sensibile ● Affettuoso con la famiglia ● Adatto ai bambini ● Cane amichevole ● Può manifestare scialorrea ● Molto intelligente ● Ha una voce “canora” inconfondibile ● Energico e intenso quando lavora ● Apprezza la vita con altri cani ● Sono abbastanza indipendenti

La situazione della razza in Italia è buona. A livello di salute la selezione fatta dagli allevamenti italiani ha permesso un netto miglioramento sia nella longevità, mediamente 10 anni di aspettativa di vita, sia nelle patologie proprie di cani di grande mole. A livello numerico la presenza e la richiesta si mantengono costanti nel tempo, tenendo presente che il Bloodhound è un cane che per mole, comportamento e caratteristiche a volte fastidiose a molti, bave e olezzi, lo rende un cane per appassionati intenditori.

ENERGICI E DETERMINATI Conosciuti per la loro indipendenza i Bloodhound hanno bisogno di un proprietario che sia autorevole, amorevole e coerente. Un Bloodhound che viene maltrattato o si 15


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l’attenzione di un Bloodhound dopo che ha sentito un odore interessante e ha iniziato a seguirlo. Per questo motivo le passeggiate senza guinzaglio non sono sempre consigliate (ma, ovviamente, dipende dal cane e dal suo addestramento) e i cani dovrebbero avere un cortile recintato per proteggerli dal voler vagabondare. A causa del loro istinto venatorio e del forte senso dell’olfatto, insieme alla loro determinazione nello svolgere il loro lavoro, i Bloodhound possono essere ostinati e testardi. Sono generalmente calmi e silenziosi quando sono al chiuso, anche se le loro dimensioni e il fatto che tendono ad essere esuberanti, possono farli sembrare invadenti. Possono adattarsi facilmente alla vita in appartamento se hanno abbastanza opportunità per fare esercizio, sebbene sia preferibile una casa con un cortile o un giardino recintato. Amano masticare e possono diventare distruttivi se annoiati. Fornire loro giocattoli masticabili è una buona idea, poiché tendono anche a ingoiare oggetti, il che può portare a emergenze veterinarie impreviste e indesiderate. I Bloodhound maturano più tardi rispetto ad altre razze di cani di taglia inferiore. La loro naturale predisposizione a creare con i consimili una ferrea scala gerarchica (muta) li porta a essere dominanti verso gli altri cani, in particolar modo verso quelli dello stesso sesso e possono essere possessivi del loro cibo e dei loro giocattoli, quindi i proprietari dovrebbero essere attenti in quelle situazioni. Hanno una voce alta e profonda e sono noti anche per il loro ululare.

sente maltrattato si chiuderà in sé stesso e si nasconderà. È necessario l’utilizzo di rinforzi positivi perché i Bloodhound sono molto sensibili. Sono cani gentili e affettuosi e ottimi per la famiglia. Sono sensibili, a misura di bambino e apprezzano la compagnia di altri cani, o anche gatti, poiché sono generalmente amichevoli con altri animali. Sono calmi e accomodanti, anche se possono essere riservati con estranei, motivo per cui una socializzazione precoce è importante e può prevenire la loro timidezza. Nonostante siano raffigurati come pigri, a causa del loro aspetto apparentemente goffo, i Bloodhound sono, in effetti, molto attivi. Amano le lunghe passeggiate e sono il compagno perfetto per chi ama le escursioni. Poiché sono segugi, seguiranno istintivamente gli odori e sono instancabili quando lo fanno. È quasi impossibile riguadagnare 16


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STORIA AMERICANA DEL BLOODHOUND 1700-1863 Durante gran parte del periodo di tempo della schiavitù americana i Bloodhound furono usati per rintracciare schiavi in fuga. 1888 Tre Bloodhound vengono iscritti alla mostra canina del Westminster Kennel Club. 1910 C’erano circa 200 Bloodhound registrati nell’American Kennel Club (contro 2.379 Collie, la razza n. 1 all’epoca). 1962 Viene fondata la National Police Bloodhound Association (inizialmente era chiamata Eastern Police Bloodhound Association). 2005 L’American Kennel Club ha registrato 3.112 Bloodhounds. 2014/2015 Bloodhound Man-Trackers, Inc. è stata costituita per fornire squadre Bloodhound K9 addestrate e comprovate per le forze dell’ordine.

di buono. Le sessioni dovrebbero essere brevi (15 minuti) e frequenti. Sono invece facilmente addestrabili per seguire le tracce di persone scomparse poiché sono naturalmente inclini a farlo, e di solito hanno solo bisogno di prendere la fonte odorosa da un capo d’abbigliamento o da un’impronta, per essere in grado di seguire la persona a cui appartiene l’odore, hanno un alto grado di discriminazione odorosa essendo capaci di rilevare solo una o due delle cellule interessate. Reso famoso dal cinema e dai cartoni animati tra cui il cane di Topolino, Pluto, il Bloodhound ha un indiscutibile fascino che lo rende unico. Apparentemente goffo è invece un cane molto attivo, intelligente ma indipendente, testardo ma sensibile, affettuoso con la sua famiglia ma riservato con gli estranei, instancabile durante la ricerca ma silenzioso in casa. Un cane dalle mille risorse che ha conquistato un ruolo importante nella Società, apprezzato per le sue qualità di cane da pista, determinato e prezioso ausiliare nella ricerca di persone scomparse: un gigante tra i segugi.

ADDESTRABILITÀ I Bloodhound possono essere difficili da addestrare all’obbedienza, poiché tendono ad essere indipendenti i. La formazione dovrebbe iniziare presto (a partire dai 3 mesi), così come la socializzazione, poiché possono essere riservati con gli estranei. Sono sensibili alla punizione, quindi si consiglia un rinforzo positivo, oltre a terminare le sessioni di allenamento quando fanno qualcosa

Roberto Fanchini

Presidente Bloodhound Club Italia

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Il significativo impegno di appassionati e selezionatori

Lo Spinone, passato, attualità e futuro Le intriganti vicende dell’antichissima razza e del nome che la caratterizza. Le prime descrizioni già nel 400 avanti Cristo. Il perché del nome. Unanimi apprezzamenti per doti venatorie e carattere

“La leggenda racconta una cosa e la storia un’altra. Ma di tanto in tanto scopriamo qualcosa che appartiene ad entrambe.”

L’origine dello Spinone si perde in quei sentieri della storia che hanno in Senofonte - quattrocento anni prima di Cristo - uno dei cronisti più attenti. Descrive la caccia vera ed i cani capaci di interpretarla mai rinunciando agli autentici protagonisti, cani di grossa taglia, rustici e co18


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NATO PER LA CACCIA “Lo Spinone possiede tutti i requisiti che possono formare un vero cane da caccia. È un cane superiore tanto dal lato della finezza dei sensi e dell’intelligenza che della somma vigoria ed intrepidezza. Qualunque sia il colore”. “Lo Spinone d’alta taglia è più raccomandabile per la caccia al palude e nelle forti boscaglie. Fornito di mezzi potenti di locomozione e di olfatto squisitissimo riesce un magnifico cercatore e fermatore di beccaccini tanto alla risaia che alla marcita. Lo Spinone di minor taglia invece si addice alla caccia di montagna, nelle macchie spinose e lo troviamo raccomandabilissimo per la caccia alla beccaccia in specie e dei tetraonidi in genere”. (Ferdinando Delor – Manuale del cacciatore italiano- 1887)

Spinone roano marrone 1904. Disegno di A. Vecchio (Vieux)

perti di pelo capaci di superare barriere di spini e far preda di ogni tipo di selvatico. Allora, come ben spiega l’autore, la preda era necessaria a saziar la fame e la pratica venatoria soltanto secoli e secoli dopo si sarebbe nobilitata in divertimento ed occasione di incontri fra ambasciatori, re, principi e patrizi divenendo sport e cerimonia, occasione di incontri ed esibizione di ricchezze per chi non aveva preoccupazioni di cibo ma solo fame di potere. È indubbio considerato il carattere e le finalità della pratica venatoria (“è uno dei mezzi, scrive Senofonte, attraverso i quali gli uomini diventano buoni in guerra e in tutte le cose di cui deve venire l’eccellenza nel pensiero e parola e azione”) che i cani fossero addestrati per ritracciare grossa selvaggina o folti branchi di uccelli di terra fra cui pernici e quaglie e segnalarli a chi lanciava sui branchi reti capaci di imprigionarli insieme agli ausiliari. Adriano Ceresoli in uno studio che non ha eguali per profondità di ricerca ed acutezza di osservazioni, ne fa un racconto, mai lontano dalla realtà, che diventa, a leggerlo con attenzione, il cammino faticoso dell’uomo ed il trotto dello Spinone dai secoli dei secoli fino alla metà del Novecento. 19


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IL PIÙ AFFETTUOSO ALLEATO Forte, robusto e di grande resistenza alle fatiche, rivestito di rustica pelliccia che lo protegge nei roveti e dalle avversità degli elementi, di carattere docile, paziente, socievole, costituisce il più affezionato ausiliare nel bosco, nei canneti e in palude, qualunque sia la stagione. (Luigi Ghidini – Nuovo Manuale del cacciatore. 1934)

spiga di grano. Il vocabolo deriva dal latino restis e significa corda. Restone compare nel dizionario di Francesco Fanfani nel 1900 e nell’enciclopedia Sonzogno del 1906. Spinone o spinoso è il nome con cui veniva distinto in Lombardia causa la ruvidezza del pelo. “In Italia l’iniziativa di stabilire i dati caratteristici della razza dello Spinone italiano – nota Adriano Ceresoli – per Le fonti dell’autore mai eguagliato nella descrizione della razza, sono tutte verificate e note, i riferimenti precisi e dettagliati tanto da far emergere le qualità di una cinofilia destinata ad evolversi in razze e tecniche di allevamento. Emerge quindi una realtà prima sconosciuta e lo Spinone svolge un ruolo mai secondario nella realtà venatoria che significava allora, lambire la selezione che doveva essere finalizzata ad esemplari capaci di far ottenere carnieri pesanti. L’autore opportunamente nota che Ferdinando Delor nel 1885 in “I cani da ferma italiani” scrive che i Bracchi vanno distinti in esemplari a pelo nobile, cioè corto ed a pelo forte (spinoni). È una lunga ed appassionata analisi di autori (Arriano, Nemesiano, Marziale, Valvasone, Birago ed altri) che nei secoli hanno cercato di ricostruire l’origine della razza con scritti che ad una lettura in sequenza hanno il fascino di un romanzo a puntate in cui compaiono nomi diversi per indicare lo stesso protagonista, lo Spinone. Nel 1200 veniva identificato come Bracco, “nome che divise per lungo tempo col cugino a pelo raso che ne divenne in seguito l’unico titolare”. Poi fu chiamato, in una prima distinzione, “Bracco a pelo forte, indi Bracco spinoso e infine Spinone. Venne anche designato col nome di cravino (nel dialetto significa cane da acqua) in Piemonte per il pelo simile a quello delle capre, diritto e duro. In Toscana era noto come restone, restoso o bracco restone in Campania per il pelo ruvido come le barbe della

“Il tempo minaccia...”, dipinto di G.B. Quadrone (1884-1899). È un ottimo esemplare di Spinone bianco marrone, speronato

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Indole e fascino continuano a rimanere immutati nel tempo

“ECCO PERCHÉ È IL CANE DEL CUORE”

Così lo definisce il presidente del Club di razza, Marco Lozza che ne mette in luce il carattere affettuoso ed il comportamento. “Tutto nel cuore. E tutto il cuore in tutto”. Patrizia Valduga Le parole giungono dalla memoria ed incidono carattere ed immagine di una razza che appartiene alla storia d’Italia. Ed è la maniera originale e coinvolgente con cui lo Spinone continua a trottare in quella sua attualità serena di cane tranquillo. Marco Lozza, varesino di 67 anni, presidente del Club

Spinone Italiano roano marrone 1887, considerato come il tipo ideale della razza - Dipinto del pittore G.B. Quadrone (Dal Delor, i cani da ferma italiani ed esteri)

di razza, un figlio, Andrea, ne è così convinto da continuare ad esserne coinvolgente apostolo. Proprio come lo furono, prima di lui, tanti altri grandi e fra loro il mai dimenticato Adriano Ceresoli e prima suo padre ed a percorrere a ritroso i sentieri del tempo – che poi altro non è se non rimeditare la storia – tanti altri. Perché lo Spinone – a prescindere da aspetto, sempre coinvolgente e caratteristiche che continuano a rimanere uniche, “è per predisposizione ed indole – dice Marco Lozza con una definizione fra le più efficaci -, il cane del cuore”. Ci pensi ed è proprio così, perché lo fu un tempo e continuerà’ ad esserlo anno dopo anno come accade per quelle certezze che non hanno

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necessità di verifiche e le diresti insite nel destino. Proprio come ebbe ad affermare Blaise Pascal gigante della scienza e della filosofia: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”. “Per dileguare ogni scetticismo – fa capire il presidente del Club- è sufficiente guardare uno Spinone negli occhi mentre lui ti guarda”. Ma come nasce tanto affetto e la condivisione con il cane di sentimenti reciproci non sempre compresi da chi sottovaluta la cinofilia? ”Per me è stato semplice: sono nato in una famiglia in cui c’erano anche gli Spinoni”. Tace un attimo… e d’improvviso tornano i rumori soliti che poi altro non sono se non le voci del vivere quotidiano e rendono vero quanto dicono i giapponesi: il silenzio del saggio è bello da ascoltare. Tornano i suoni delle parole ed è la memoria: svela lontani ricordi che Marco Lozza confida. Racconta dello zio Carlo, gran cultore della razza e profondo conoscitore delle caratteristiche individuali dei diversi esemplari, di tempi lontani quando l’entusiasmo accendeva i desideri tantochè nessun sogno pareva impossibile … “Cominciai subito, con l’impeto dei giovani, a seguirlo, fare domande verificando poi che le risposte corrispondessero nel comportamento ai diversi cani rendendomi subito conto che ciascun cane completa le caratteristiche di razza con una propria individualità. Le difficoltà erano tante, la voglia di imparare le rendeva lievi… Con il trascorrere degli anni aumentava l’esperienza che diventava un volano per nuovi entusiasmi e viceversa”. Il silenzio delle parole lascia intendere in Marco Lozza un improvviso ritorno ai ricordi che altro non sono se non la voce della nostalgia, quel dolce dolore del ritorno come spiega l’etimologia della parola giunta dal greco antico. Ricordi lontani a cominciare da quel remoto 1961, anno dei contrasti e delle contraddizioni, degli inizi di una prossima rivoluzione culturale e di avvenimenti che avrebbero insanguinato la fine del decennio. Sono i giorni in cui esordiscono i Beatles creando la nuova frontiera della musica e Pavarotti comincia da Modena a far crescere la schiera di innamorati della lirica. Ma non è solo musica… Si alza il Muro di Berlino e sorge Amnesty International, aumentano i cacciatori e fa proseliti il WWF… Lo Spinone continua a trottare nei suoi giorni colorandoli di una caccia – e le prove ne sono la fotografia - che ha il fascino antico e della riscoperta ed è un adeguarsi ai tempi ed in cinofilia venatoria significa accordare le doti di razza a terreni e selvatici. “Ebbi il primo Spinone nel 1970. Bianco arancio


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proveniva dal canile del dottor Paolo Brianzi fondatore, nel 1949 del Club di razza. Riuscii ad averlo tramite la figlia del grande allevatore, Franca, giudice ENCI. Dopo di lui altri cani, sempre Spinoni, sul terreno superbi compagni in caccia e in prove, nelle abitazioni sempre a manifestare quella propensione ad essere “di famiglia” intuendo i desideri di chi è loro accanto. Ed è la continuità di un carattere che definirei unico e merito di grandi allevatori e del costante ed intelligente impegno dei membri del Club che tutela la razza. Perché il risultato in una prova può anche essere frutto di un’intuizione felice ma il comportamento, giorno dopo giorno, ora dopo ora non si inventa. Tace e il silenzio diventa nostalgia delle parole… È bello ascoltare Marco Lozza. Bello soprattutto perché t’accorgi che fa dell’entusiasmo un compagno di vita. Dire che lo Spinone è bello parrebbe un paradosso… e se ne può discutere lasciando a ciascuno la responsabilità… dei propri giudizi, ma non si può negare che lo Spinone è vocato alle starne. Lo confermano gli allevatori e gli utilizzatori degli esemplari che calcano i terreni venatori e quelli di prove.” Nei suoi ricordi…? “Tanti perché ciascun cane ha proprie caratteristiche, mi vien quasi da dire la sua personalità. Emilio Pedrazzini era un capace allevatore ed ebbi da lui diversi esemplari rivelatisi campioni e fra loro primeggiava Moreno. E dopo di lui altri fino al grande Tobia figlio di Zor dei Pedrazzini…” Racconta Marco Lozza ed il passato ritorna in frammenti di racconto in mai dimenticate pagine del diario dei giorni: ed i ricordi giungono uno dopo l’altro e battono come un secondo cuore quasi fossero un’isola felice della vita… Oggi la realtà par riservare qualche sorpresa: si incontrano Spinoni al guinzaglio nelle città e son tenuti come cani da compagnia… Le parole tardano a concludersi nella domanda che viene completata dalla risposta. “È vero. Ci sono Spinoni nei giardini e nelle case di città, esemplari utilizzati in caccia o solo per compagnia e si deve al carattere ed alle doti ma anche ad un’estetica tutta particolare, ad un aspetto severo che fa bugiarda l’indole perché lo Spinone è un cane affettuoso che vuol bene ed a cui si vuol bene. È sempre disponibile ad una carezza e ad uggiolio di gioia con chi si prende cura di lui, nelle abitazioni si sente parte della famiglia, gradisce la compagnia della gente e l’essere accarezzato”. R.G.

dar modo agli allevatori di uniformare i loro sforzi verso un determinato tipo risalgono al 1828 con Bonaventura Crippa e vengono poi perfezionati nel 1887 da Francesco Delor. Il primo scrive fra l’altro: “sembra che la natura con l’avergli accordato un pelo lungo e ruvido lo abbia espressamente destinato a cimentarsi con i giunchi e con le spine”. “Nella sua cerca è assai attivo ed insistente ed un cacciatore che avesse cura di istruirlo per la caccia soltanto degli uccelli di bosco e di palude senza distrarlo in caccie da questa diverse potrebbe dall’opera di lui ritrarne dei vantaggi assai superiori di quelli che otterrebbe da un bracco di pelo nobile avvezzo a lavorare in campagna aperta ed asciutta”. I giornali venatori del tempo ne magnificano le doti come ausiliare da carniere Angelo Vecchio in “Il cane” edito da Hoepli nel 1904 afferma: “possiede un olfatto straordinario e se non maggiore certamente in dose non inferiore al bracco”. 22


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Ed aggiunge poi “la sua azione è vigorosa, piena di vita e lavora sempre col naso al vento”. Nel 1928 sul bollettino del Kennel club italiano compare una descrizione dei dati tecnici della razza ed equivale ad un riconoscimento fondamentale: “Le sue caratteristiche fisiche ed intellettive lo rappresentano adatto per ogni genere di caccia. Forte, robusto e di grande resistenza alle fatiche, rivestito di rustica pelliccia che lo protegge nei roveti e dalle avversità degli elementi, di carattere docile, paziente, socievole costituisce il più affezionato ausiliario per il cacciatore tanto al piano quanto al monte, nel bosco, nei canneti e in palude qualunque sia la stagione”. “Lo sguardo è serio ma dolce e dimostra intelligenza e bontà. Chi potrebbe pretendere di più?”. Rodolfo Grassi Speciale Spinoni Campionato Jesi 8 agosto 2020 Teo di Valpotenza

IL MONUMENTO ALLO SPINONE A Porto Viro - Rovigo sulla Statale 309 Romea è stato eretto un monumento allo Spinone realizzato con materiale recuperato dai residui bellici (bossoli, schegge, filo spinato) della Prima Guerra Mondiale del 1915/18, sull’Altopiano di Asiago. Commissionato dal Cav. Capt. Carmelo Panebianco che durante una cena con amici cacciatori spinonisti avvertì un grave malore improvviso; subito soccorso dagli amici presenti riuscì ad essere curato tempestivamente con esito miracoloso. Questo evento suscitò nel gentiluomo un senso di immensa gratitudine verso i commensali, che si estese anche all’ausiliare e compagno dei cacciatori, simbolo di queste meravigliose terre: lo Spinone. Nei giorni a seguire, consultandosi con un altro gentiluomo, il Cav. Dott. Carluccio Zangirolami, decise di commissionare a quest’ultimo una statua a memoria di questo episodio, che rappresentasse il cane del padule. Dall’estro artistico di Zangirolami è venuto così alla luce uno Spinone costruito con materiale bellico di recupero, a significare che in queste terre, dai resti di un evento tragico, la rinascita veniva anche assecondata dalla presenza di questo magnifico ausiliare che fu valido aiuto nell’economia domestica delle famiglie del Delta. Inaugurazione del monumento allo Spinone, nel 2018

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Hurricane abbraccia fiera la sua Coppa Europea AWI 2020

Adrian e Hurricane con la Coppa Europea AWI 2020 conquistata lo scorso settembre in Austria

Ad Ebendorf in Austria il Campionato Europeo DISC DOG

Doppietta italiana da record Adrian Stoica bissa il successo con un Border Collie ed un Jack Russell Terrier

È italiana la Campionessa Europea di Disc Dog 2020: Hurricane, Border collie di 6 anni, regala ad Adrian Stoica il suo ventisettesimo titolo europeo in questa spettacolare disciplina! E il record per Adrian è completato da ben tre titoli di Campione del Mondo (due con Rory, border collie oggi tredicenne, nel 2014 e 2016, e con Icaro, Parson

Russell di due anni, nel 2019). Oltre a Hurricane, Rory e Icaro, Adrian – che è uno dei dog coach più affermati a livello internazionale, e istruttore di Disc Dog professionista – condivide la passione per questo spettacolare sport anche con Tinkerbell e Peppy Miller, Jack Russell rispettivamente di 10 e 8 anni, e con 24


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dono per la potenza del gesto atletico perfettamente interpretato dalla leggerezza e fluidità di una danza a due in cui si ha l’impressione che il cane possa spiccare il volo spinto dal gioioso entusiasmo dei lanci del suo compagno. Declinando e reinventando l’esperienza di anni spesi ad approfondire vari sport “umani”, Adrian ha innovato il modo di fare Disc Dog: ex-stuntman professionista, intreccia tecniche mutuate da ginnastica, parkour, arti marziali e capoeira, interpretando tutto in modo armonico e traducendolo con la lente della sua grande comprensione del cane (del suo potenziale e dei suoi bisogni) per valorizzare la bellezza delle esibizioni, riuscendo a rendere ancora più spettacolare questo fantastico sport a sei zampe. <redazione> Adrian, nel farti i complimenti per i tuoi rinnovati successi, tra cui il titolo di Campione Europeo conquistato con Hurricane in Austria a metà settembre, ti chiediamo qual è il segreto di un così duraturo successo? <Adrian> Grazie a voi per l’interesse, e grazie sempre ai miei fantastici cani! Il segreto è presto svelato, ed è lo stesso per ogni sport di coppia (cinofilo e non): il rispetto

IL DISC DOG, BREVE NOTA SULLA STORIA E L’EVOLUZIONE Il Disc Dog nasce negli USA negli anni ’70, e viene presentato al grande pubblico a Los Angeles con una rocambolesca invasione di campo del suo ideatore, Alex Stein, durante una partita di baseball tra i Dodgers e i Reds: lui e il suo Whippet, prima di venire inevitabilmente arrestati, conquistarono il pubblico e le tv presenti.

Inu, Border di 3 anni: ogni volta che giocano o si esibiscono insieme garantiscono, sia agli appassionati che ai curiosi che si affacciano da pubblico, un sicuro “effetto wow”. In particolare le loro routine di freestyle sorpren-

Credits Martin Schnetzler. Adrian e Icaro durante la gara

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Credits Martin Schnetzler. Adrian e Icaro durante la gara

e la relazione. Io ho sempre a mente come questo sport è e deve restare un “gioco” con il mio cane, indipendentemente dal fatto che lo si giochi al parco o in spiaggia o sul campo gara di un mondiale, al centro deve esserci il divertimento del mio cane oltre che mio: non è sempre facile gestire in questo modo l’emotività che in gara si fa sempre sentire, ma è di certo è il modo più sano sia per sé che soprattutto – per il cane, e l’unica via per garantirsi il suo entusiasmo che è la scintilla in più – al di là della tecnica e dell’esperienza – che fa la differenza. <redazione> Sicuramente molto vero! Ma la cosa sorprendente della tua storia cinofila nel disc dog è il numero di titoli conquistati con ben 6 cani diversi, e molto diversi davvero dai terrier ai border... E anche agli ultimi Europei oltre ad Hurricane hai portato sul podio anche il piccolo Icaro, che a soli due anni (e terrier maschio...) è già Campione del Mondo Small Dog UFO. Qual è la chiave per questi risultati indipendentemente dalla razza, l’età e le particolarità del cane con cui giochi? <Adrian> Grazie! Non posso dire “la scelta del cane” perché in alcuni casi è stata oculata nella definizione della

genealogia ancor più che del singolo allevamento, ma in altri “ci siamo trovati” per i buffi giochi del destino, che ringrazio ogni giorno per questo. Credo di poter dire senza timore di smentite che ogni cane è un mondo a sé, al di là della sua razza, e lo strumento necessario a tirare fuori il meglio – sportivamente – da ciascuno è nella capacità di lettura del cane (grazie al lavoro su molto cani diversi, l’impagabile esperienza sul campo) e necessariamente la propensione all’ascolto di ciascun singolo cane, perché non si vada a “lavorare insieme” ma a “giocare insieme nel rispetto reciproco e delle regole”. E questo si costruisce con fiducia e passione, oltre alla tecnica, di giorno in giorno. Poi molto fa l’allenamento, la cura nell’alimentazione e nella preparazione atletica mirata, e l’esperienza specifica nella disciplina. Aver potuto girare il mondo per il mio lavoro di disc dog trainer e confrontarmi con tanti professionisti e cani diversi mi ha di certo donato un bottino prezioso che è a piena disposizione dei miei cani e dei miei allievi. <redazione> Che consigli daresti a chi vuole avvicinarsi al disc dog? 26


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<Adrian> Innanzitutto lo consiglierei a tutti, a tutti davvero! Non ci sono limiti di razza o tipo di cane, né di età, purché si adatti il gioco al singolo caso: è la tecnica che deve piegarsi allo specifico binomio, ritengo lo sia sempre, ma ancor più per una disciplina che si chiama freestyle, dove l’originalità e la creatività la fanno da padrone. Per la stessa ragione consiglio sempre di non improvvisare e affidarsi a un trainer esperto e qualificato che possa guidare su come garantire a sé e al proprio cane il massimo divertimento in tutta sicurezza. Anche per giocare correttamente con le palline sarebbe opportuna una buona consapevolezza dello strumento e della fisicità del cane, perché in ballo subentrano la competitività, la condivisione, e tanta fisicità che se non ben gestiti possono portare a problematiche di relazione o fisiche... Ecco, consiglierei in generale sul fronte del gioco e dello sport con il cane di lavorare su di sé per una maggiore consapevolezza di cosa davvero piace al vostro cane e di come poter davvero diventare il suo migliore amico, che lui il vostro lo è per certo ma bisogna impegnarsi per meritarlo e ricambiare! E di scegliere come alleato un buon professionista a cui consiglio vivamente di rivolgersi per avere la giusta

PROGETTO DISC DOG DI ENCI Il presidente Dino Muto afferma: “Mi congratulo con Adrian per questa doppia vittoria al Campionato Europeo in Austria. Siamo certi che l’entusiasmo crescente per il DISC DOG che coinvolge sempre più cinofili e doglovers in Italia, tra praticanti, neofiti o semplici curiosi di questa spettacolare disciplina, possa portare questo progetto a diventare una vera occasione di confronti non solo per i professionisti, ma anche per tutti coloro che amano gli sport cinofili e le opportunità di poter condividere queste passioni con il proprio cane” Gianluca Di Giannantonio ribadisce: “Ci uniamo all’entusiasmo per questi due strepitosi binomi e ai complimenti per Adrian che aggiunge questo importante risultato alle altre 26 Coppe Europee e alle 3 Coppe del Mondo nelle varie federazioni internazionali: un’eccellenza confermata con sei diversi cani, un vero recordman che oggi possiamo vantare alla guida dello sviluppo del nuovo progetto DISC DOG di ENCI.”

Credits Manuela Grathwihl. Adrian e Hurricane in uno scatto in gara

cassetta degli attrezzi e delle competenze: è il più bel regalo che possiate farvi, sia nel disc dog che nel resto delle attività con il vostro cane. Poi il problema, con il disc dog, sarà che una volta iniziato il divertimento sarà tale e tanto che sarà molto molto difficile smettere. E il vostro cane ve ne sarà grato, provare per credere Oggi finalmente il Disc Dog è una disciplina sportiva cinofila consolidata anche in Europa, e negli ultimi anni l’Italia si è conquistata un posto d’onore per crescita di giocatori, sia in termini di numero che di livello tecnico: che si giochi per competere o semplicemente per trovare un nuovo modo di divertirsi in salute assieme al proprio cane, il Disc Dog è uno sport entusiasmante e di certo uno strumento prezioso per rafforzare la relazione con il proprio compagno. Le modalità di gioco sono diverse, ma tra tutte la più affascinante è di certo il Freestyle in cui il conduttore utilizza il proprio corpo come trampolino per il cane e si compiono insieme delle figure coreografiche che accompagnano lanci e prese su una base musicale, che ai massimi livelli – come per Adrian e i suoi Hurricane e Icaro – e si resta davvero rapiti dall’equilibrio perfetto tra grinta e armonia, atletica e grazia, e si ha l’impressione che il cane possa quasi spiccare il volo. Simona Migliorati 27


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Il cane è protagonista nella vita di bambini e adolescenti

Giulia e la truppa di Samoiedi in attesa del bocconcino. Foto Corrado Pelizzoli.

Il mio migliore amico

Affidabile, disponibile, affettuoso e desideroso di apprendere. La compagnia di Fido non ha eguali per crescere in buona salute

tanto dopo aver incluso solo progetti che avessero una valenza scientifica ed una durata notevole nel tempo, solo 22 studi sono rimasti per la revisione finale.

I PROTAGONISTI La premessa che i ricercatori fanno si basa sull’osservazioni delle fasi di sviluppo di bambini e adolescenti e quanto queste possano essere influenzate dalla presenza di un cane, considerando l’importanza che rivestono sulla salute e sul benessere durante tutto l’arco della vita, così come le relazioni sociali che sono fondamentali per una crescita serena. La revisione ha trovato prove di un’associazione tra la proprietà di animali domestici, soprattutto cani, e una vasta gamma di benefici per la salute emotiva derivanti dalla proprietà di animali domestici nell’infanzia; in particolare per l’autostima e la solitudine. Gli studi hanno anche mostrato prove di un’associazione tra proprietà di animali domestici e benefici educativi e cognitivi; per esempio, nelle capacità di analizzare le situazioni e nello sviluppo intellettuale. Gli studi sulla proprietà degli animali domestici e lo sviluppo sociale hanno fornito prove di un’associazione con una maggiore competenza sociale; utilizzo dei social networks; interazione sociale e comportamento di gioco sociale. Nel complesso, gli autori sono convinti che la proprietà degli animali domestici, soprattutto di un cane, e l’importanza dei legami proficui che ne derivano, siano stati sottovalutati in passato.

La compagnia di un cane è continuo oggetto di ricerca, in questo caso, si concentra su bambini e adolescenti dato che i benefici ottenuti sono importanti e aiutano la crescita sia dal punto divista emozionale che cognitivo e relazionale. Uno studio ha raccolto la rivista della letteratura scientifica che negli ultimi anni si è occupata dei benefici che la presenza e l’interazione con un cane può sortire nei bambini e negli adolescenti. Un nutrita serie di studi che R. Purewal, R. Christley, K. Kordas, C. Joinson, K. Meints, N. Gee, C. Westgarth, P.B. Tchounwou hanno analizzato nel tentativo di offrire una risposta esaustiva sul tema della partecipazione, della socializzazione, dell’amicizia e delle abilità cognitive in soggetti di età compresa tra i 6 ed i 18 anni. Talmente vasto è l’interesse per l’argomento che i ricercatori all’inizio hanno trovato ben 2970 pubblicazioni relative per lo più a progetti di breve durata, o con un numero esiguo di partecipanti oppure non adeguatamente attrezzati dal punto di vista della valutazione scientifica, per28


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Sofia con un cucciolo di Pomerania. Foto Dennyse Beber.

posseduti, in testa vi sono i cani (48,8%), e a distanza i gatti (29,6%). Seguono poi uccelli (3,5%), tartarughe (3,4%), pesci (2,9%), criceti (2,4%), conigli (2,3%), cavalli (1,8%), rettili (1%), animali esotici (0,8%) e asini (0,4%). I cani sono più numerosi nelle case degli italiani che abitano le regioni del Centro Italia (55%); relativamente alla fascia di età segnalano di averne uno soprattutto i giovani tra 18 e 24 anni (52,2%). Il gatto è preferito soprattutto al Nord Italia: dichiarano di averne almeno uno il 32,8% degli abitanti del Nord-Ovest e il 32% di quelli del Nord-Est, e da quanti hanno un’età tra i 25 e i 34 anni (34%).

IL CANE È IL PIÙ DIFFUSO L’infanzia e l’adolescenza sono fasi cruciali della vita nel loro contributo alla qualità della salute, al benessere emotivo, all’apprendimento e al comportamento nel corso della vita. Le relazioni con gli altri contribuiscono in modo fondamentale allo sviluppo del bambino e dell’adolescente secondo la psicologia delle relazioni e la teoria dell’attaccamento e studi recenti hanno messo in evidenza quando siano diffusi gli animali domestici e quanto importante sia la loro funzione In Italia i dati ISTAT riferiti all’anno 2019, confermano che il cane resta l’animale da compagnia più diffuso in assoluto nelle famiglie italiane: Animali da compagnia presenti in quattro famiglie su dieci L’indagine di quest’anno (2019) ha evidenziato che il 39,5% degli italiani ha almeno un animale domestico (erano il 33,6% nel 2019 e 32,4% nel 2018). In particolare, il 20,7% ha un animale; il 9,6% due pet, il 5,6% tre e il 3,6% più di tre. La distribuzione territoriale dei possessori di pet vede in testa il Centro Italia e le Isole, dove il 48%, possiede almeno un animale domestico; mentre per quanto riguarda la tipologia delle famiglie, la maggioranza è rappresentata da quelle mono-genitoriali con figli (47,5%), seguite dalle coppie con figli (40,6%). Per quanto riguarda la tipologia di animali da compagnia

Anche all’estero, dati recenti indicano che il 70% delle famiglie statunitensi e il 49% delle famiglie britanniche includano almeno un animale da compagnia.

IL MIGLIORE AMICO Le interazioni con gli animali possono influenzare diversi aspetti dello sviluppo umano: emotivo, comportamentale, cognitivo, educativo e sociale. Gli animali da compagnia (inclusi cani, gatti, cavalli, conigli e altri roditori) hanno il potenziale per promuovere un sano sviluppo emotivo della giovinezza in molti modi, come dimostrato dalla ricerca in Human-Animal Interactions (HAI) ci sono prove crescenti che i bambini si rivolgono ai loro animali domestici per conforto, rassicurazione e supporto emotivo quando provano rabbia, tri29


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Sofia con un Border Collie. Foto Dennyse Beber.

Zoe con un cucciolo di Pomerania. Foto Dennyse Beber.

stezza o felicità. Pertanto, è plausibile che gli animali da compagnia possano avere il potenziale per incoraggiare una migliore salute emotiva e ridurre l’ansia e la depressione. I meccanismi fisiologici, come l’attivazione del sistema dell’ossitocina, possono in parte spiegare questa riduzione dello stress psicologico per gli esseri umani che sono a contatto con gli animali.

considerando tutti gli impegni che i bambini hanno durante la settimana per la scuola, lo sport, i videogiochi, il tempo da dedicare al cane era residuale. Ciò dipendeva molto dallo stile della famiglia e dal coinvolgimento che mettevano in atto come per es. somministrare il cibo, cambiare l’acqua, portarlo a passeggio. Quindi, non è tanto importante la presenza di un cane in famiglia quanto il suo coinvolgimento nella vita quotidiana che dipenderà dal comportamento che i genitori metteranno in atto.

Tuttavia, è importante riconoscere che l’attaccamento agli animali domestici può essere più importante nell’esercitare questi potenziali effetti, rispetto al solo possesso di un animale domestico, considerando anche il ruolo che i genitori hanno nella quotidianità della relaizione. Per esempio, l’esperienza personale che ho vissuto durante lo sviluppo di progetti nelle scuole elementari nell’arco di una dozzina di anni, mi ha insegnato che la presenza di un cane in classe suscita l’entusiasmo di tutti i bambini, anche di quelli più timidi. Approfondendo l’argomento e indagando sulla presenza di animali in famiglia abbiamo scoperto che se l’entusiasmo è di tutti, la passione non lo è altrettanto. Infatti,

CURIOSITÀ, ENTUSIASMO E PASSIONE È stato suggerito dagli autori che se gli animali da compagnia forniscono supporto per l’autostima, la loro maggiore influenza sarà sui giovani mentre si avvicinano all’adolescenza (in coincidenza con crescenti esperienze di incertezza) e in questo momento potrebbero avere un maggiore bisogno del supporto emotivo che derivano da animali da compagnia. Inoltre, durante questo periodo i cambiamenti cognitivi nel pensiero di sé e degli altri, così come le relazioni con 30


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la presenza a lungo termine di un cane in casa avrà un’influenza tangibile sullo sviluppo cognitivo dei bambini e sui risultati educativi. Tra gli studi selezionati, che comunemente riportavano più di un risultato, 19 riportavano gli effetti del possesso di animali domestici sulla salute emotiva, cinque sullo sviluppo comportamentale, tre sullo sviluppo cognitivo, quattro sui risultati educativi e quattro sullo sviluppo sociale. Dei 22 studi, 13 hanno riportato dati trasversali e solo due hanno riportato dati longitudinali sull’impatto degli animali domestici sullo sviluppo dei giovani; un altro utilizzava metodi misti e sono stati inclusi sei studi qualitativi.

L’AGILITY DOG Uno sport cinofilo davvero interessante sotto molti aspetti è quello dell’agility. Se gli studi scientifici dimostrano che la compagnia di un cane genera benefici sulla sfera emotiva, relazionale e cognitiva l’agility potrebbe essere la risposta a tutte le necessità infantili e adolescenziali. Ora, senza voler enfatizzare troppo, ma analizzando la realtà, possiamo riscontrare che questo è uno sport dove entrano in campo molte dinamiche che tendono a rendere gli attori più solidali, partecipativi, immersi in una sana competizione, rispettosi delle regole e, soprattutto, capaci di relazionarsi così profondamente con il loro cane da diventare una coppia in perfetto sincrono dove l’affetto e la fiducia reciproca sono alla base del tutto.

Zoe con un cucciolo di Samoiedo. Foto Dennyse Beber.

altri come genitori e coetanei, sono più comuni e possono influenzare indirettamente l’autostima. Se gli animali da compagnia forniscono supporto sociale e agiscono da catalizzatori per le interazioni sociali umane, possono ridurre la solitudine e aumentare l’autostima. È stato scoperto che addirittura superano la capacità degli esseri umani di fornire importanti bisogni, come l’autostima, la calma, il sollievo e l’accettazione. La compagnai di un cane può influenzare lo sviluppo cognitivo. È stato suggerito che la proprietà di un cane può facilitare l’acquisizione del linguaggio e potenzialmente migliorare le abilità verbali nei bambini, sia come stimolo attraente, suscitando la comunicazione verbale dai bambini piccoli sotto forma di lodi, ordini, incoraggiamento. Inoltre, sebbene non testato empiricamente che può anche servire come oggetto di conversazioni che stimolano la costruzione del vocabolario. Melson ha affermato che per molti bambini è probabile che gli animali da compagnia siano potenti motivatori per l’apprendimento. Pertanto, potrebbe essere plausibile che 31


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Foto scattata prima dell’emergenza sanitaria Covid-19

In Italia, abbiamo una forte tradizione dell’agility junior che vede bambini e adolescenti cimentarsi in circuiti anche internazionali, ottenendo successi eclatanti a livello mondiale ed europeo. Allenare un cane per le gare di agility è un percorso lungo e faticoso che deve essere affrontato con passione, determinazione, allegria, fiducia e voglia di misurarsi con gli altri. Per primo, la passione, senza di essa nulla avrebbe senso. La passione per i cani non si vende e non si compra: la si possiede, e basta. Su di essa si costruisce il percorso che porterà prima di tutto alla soddisfazione di lavorare col proprio cane, a divertirsi con lui, e, perché no, ha conquistare importanti traguardi. Nei racconti di vita di questi piccoli e grandi atleti ci sono gli allenamenti quotidiani, i compiti di scuola fatti a bordo campo, i genitori coinvolti come angeli custodi di tutti, le trasferte all’estero come una vera e propria tribù dove amicizia e solidarietà, rispetto degli altri e rispetto delle regole del gioco sono i pilastri su cui si regge il gioco stesso. Uno sport alla portata di tutti… di tutti quelli che amano farsi travolgere dall’affetto di un cane.

CONCLUSIONI In sintesi, i ricercatori affermano che le prove attuali suggeriscono che, nel complesso, la proprietà di un cane può essere vantaggiosa per lo sviluppo emotivo, cognitivo, comportamentale, educativo e sociale di bambini e adolescenti. Inoltre, è importante la scoperta che gli animali domestici, il cane in particolare, aumentano il comportamento di gioco sociale e la comunicazione e suggerisce fortemente che gli animali domestici hanno il potenziale per incoraggiare lo sviluppo di relazioni socialmente efficaci con gli altri. I sentimenti espressi da molti bambini in questo studio affermano che “un cane ascolta solo te e ti presta tutta la sua attenzione”. Tale attenzione, a sua volta, può dare ai bambini un senso di importanza, soddisfazione e il desiderio di imparare di più, come fosse il loro migliore amico. Lo studio ha suggerito che la proprietà di un cane ha il potenziale per favorire lo sviluppo di caratteristiche autonome come la responsabilità e l’autosufficienza. Renata Fossati 32


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Cavalier King Charles Spaniel. Foto Gisella Maraschio.

Le nuove frontiere della dieta per la cagna in gravidanza

Se la madre mangia bene... Perché un’alimentazione ben equilibrata della fattrice contribuisce a far nascere cuccioli belli ed in buona salute

I nutrienti che il nostro cane assume grazie all’alimentazione, forniscono quel pool di sostanze che assolvono innumerevoli funzioni metaboliche e non solo, di cui il nostro amico a quattro zampe non può farne a meno. La dieta di ogni mammifero deve essere bilanciata secondo il razionamento degli alimenti durante la giornata ed equilibrata secondo il fabbisogno in termini di nutrienti che svolgeranno le funzioni metaboliche. I nutrienti che giungono nell’organismo grazie alla dieta si distinguono grossolanamente in due gruppi. Quelli calorici con Carboidrati, Proteine e Lipidi e non calorici con Vitamine e Sali minerali. I calorici vengono denominati in questo modo perché possono essere “bruciati” nell’orga-

nismo del nostro Cane grazie al metabolismo epatico, muscolare e cerebrale, mentre i non calorici offrono un supporto funzionale a tutto il meccanismo metabolico degli organi permettendo ai nutrienti calorici di assolvere le proprie funzioni. Proprio per questo il cucciolo ha determinati fabbisogni nutrizionali, il cane adulto ne ha altri e il cane anziano ne ha degli altri. Molto spesso però dobbiamo ricordarci che esistono, nei nostri allevamenti e nelle nostre case, le “colei” che daranno vita ai nostri cuccioli e che necessitano di una maggior consistenza di accorgimenti che porterà prima di tutto, un buono stato di salute e nel caso in cui si raggiungerà il più ambito dei sogni di ogni gentil 33


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sesso dei mammiferi, quello di essere madre. Osservando il metabolismo di alcuni nutrienti e il ciclo estrale del Cane domestico possiamo renderci conto di quanto sia fondamentale seguire degli importantissimi accorgimenti per rendere la cagna ben nutrita, in normal – peso e priva di tutte quelle patologie che possono creare dei problemi seri alla cucciolata e a tutti i futuri dolci primi abbai.

Jack Russell Terrier. Foto Tony di Virgilio.

CICLO SESSUALE NEL CANE Con il completo raggiungimento della pubertà, la cagna inizia a presentare cicli sessuali successivi. Infatti periodicamente e sempre più regolarmente si completa il processo di maturazione di una cellula germinale chiamata ovulo, evento accompagnato da una serie di modificazioni dell’apparato riproduttore. L’insieme di questi eventi è promosso e controllato da numerosi ormoni che schematicamente, in ordine consequenziale di attività, possono essere così descritti: FSH (follicle stimulating hormon): è prodotto dall’ipofisi anteriore su stimolazione dell’ipotalamo provocata da un fattore di rilascio FSH – RH; questa sostanza permette la maturazione del follicolo presente nell’ovaia; Estrogeni (estradiolo): sono prodotti dal follicolo maturo e provocano le manifestazioni estrali esteriori (calore) e la produzione da parte dell’ipotalamo di un neuro ormone utile per il rilascio di LH (LH – RH); LH (Luteinizing hormone): detto anche ormone luteinizzante anch’esso è prodotto dall’ipofisi anteriore su attivazione dell’ipotalamo mediante LH – RH e consente lo scoppio del follicolo con la conseguente fuoriuscita dell’ovulo e formazione del corpo luteo ciclico; Progesterone: prodotto dal corpo luteo formato per lo scoppio è responsabile della inibizione della sintesi dell’FSH e dell’LH e quindi del mantenimento della gravidanza. Conoscere perfettamente il ciclo sessuale è indispensabile per l’allevatore in quanto grazie ad un buon livello di conoscenze può decidere meglio quando accoppiare. La prima settimana del ciclo estrale (sessuale) chiamata Proestro è caratterizzata da un rigonfiamento della vulva e da una congestione di tutto il tratto genitale con conseguente perdita di sangue più o meno abbondante a seconda del soggetto. Il sangue, che potrebbe comunque anche non essere presente, è dovuto alla ipervascolarizzazione e non ha niente a che vedere con le mestruazioni delle donne. In questo periodo la cagna non accetta il maschio, ma manifesta comunque un certo interesse, mostrando un comportamento decisamente grazioso, originale e vistoso, marcando frequentemente il territorio per rendere nota la sua condizione a quanti più maschi possibile. In questa fase sta avvenendo la maturazione del follicolo grazie all’ormone FSH rilasciato un circolo dall’ipofisi cerebrale. 34


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Bracco Italiano. Foto Martina Rubino.

La seconda settimana presenta il cosiddetto Estro. Le perdite emetiche diminuiscono o scompaiono del tutto. La cagna cambia atteggiamento nei confronti del maschio, spostando la coda lateralmente o alzandola accettando l’accoppiamento. In questa fase avviene lo scoppio del follicolo e quindi l’ovulazione, e produzione di estrogeni contenuti nel follicolo maturo insieme all’ovulo che discende nell’utero pronto per essere fecondato. L’ovulo può sopravvivere due giorni mentre gli spermatozoi anche tre giorni nel caso in cui sia avvenuto l’accoppiamento. La fertilità del maschio è legata fortemente alla sua regolare attività sessuale e al suo benessere. Dopo questa fase avviene il Metaestro che corrisponde alla formazione del corpo luteo, che produrrà progesterone che a sua volta inibirà la secrezione di FSH ed LH per un breve periodo qualora non sia avvenuta fecondazione, mentre diverrà gravidico a fecondazione avvenuta e secernerà progesterone per tutta la durata della gestazione. Ruolo della buona nutrizione Se provassimo ad osservare il metabolismo di alcuni nutrienti come Proteine e Lipidi ci renderemmo subito conto di quanto sia importante lo stato di buona nutrizione per la cagna che è pronta per essere fecondata. Il metabolismo delle proteine e quello dei lipidi, come anche quello dei carboidrati, ad esempio, che avviene nel fegato, è legato in un certo senso alla sintesi degli ormoni sessuali come ad esempio gli Estrogeni precedentemente citati. Il metabolismo dei nutrienti calorici e in particolare la

loro via di degradazione (catabolismo) interessa il metabolismo del colesterolo. In particolare, osservando il metabolismo dei lipidi nel fegato e intrinsecamente gli acidi grassi (sostanze che vanno a costituire i grassi complessi noti come trigliceridi) ci rendiamo conto che l’assunzione di questi nutrienti porta in una certa quota alla sintesi di ormoni sessuali, gli steroidei derivanti dal colesterolo come rappresentato in figura 1. Dopo un pasto equilibrato di nutrienti si trovano nel fegato degli acidi grassi (lipidi), degli amminoacidi derivanti dalle proteine e del glucosio epatico proveniente dai carboidrati. Prendendo in considerazione gli acidi grassi questi possono essere metabolizzati come lipidi nel fegato oppure seguire la via di degradazione chiamata beta ossidazione che porterà a dei precursori del colesterolo, successivamente parte di questo potrà essere convertito in ormoni caratterizzanti ad esempio il ciclo estrale come precedentemente descritto. Anche il metabolismo dei carboidrati e delle proteine può portare alla formazione di intermedi per la sintesi del colesterolo che a sua volta potrà essere trasformato in ormoni sessuali. Quindi, già a livello molecolare, possiamo ammettere che la nutrizione porta ad un buon stato di funzionalità metabolica data da quel pool di nutrienti che in situazioni particolare possono prendere vie metaboliche precise per la sintesi o consumo di sostanze. Alimentare bene la nostra cagna già prima dell’accoppiamento significa offrire a lei tutto il supporto ormonale di 35


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Figura 2. Fabbisogni energetici della cagna nei differenti stadi fisiologici e in base al numero dei cuccioli. La situazione 1X è quella normale. Da www.vet.unibo.it.

Figura 1. Ormoni sessuali derivanti dal colesterolo

cui ha bisogno per entrare in gravidanza. Avvenuta la fecondazione tutto si complica e tale complessità richiede un certo livello di cultura e tanta esperienza. Le femmine devono essere in peso forma al momento dell’accoppiamento, infatti, se la femmina è fortemente sottopeso aumentano le possibilità di ridotta ovulazione e difficoltà a consumare la quantità di cibo necessaria durante gravidanza e lattazione (minor peso dei cuccioli alla nascita e maggior mortalità neonatale) sempre dovuto al fatto che non si ha un buon apporto di nutrienti essenziali a soddisfare la fisiologia della riproduzione.

Se la femmina è in soprappeso anche in questo caso si ha ridotta ovulazione e maggiori pericoli di distocie, i feti sono di grandezze maggiori rispetto al normale, questo perché, in eccesso deleterio di nutrienti, il metabolismo prende la via dell’accumulo del tessuto adiposo o grasso con sottrazione di acidi grassi ad altre vie metaboliche (Figura 2). Fine prima parte.

Stefano Spagnulo Biologo ricercatore

Golden Retriever. Foto Paola Daffunchio.

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Contese dai collezionisti le originali copertine della Domenica del Corriere

Il cane fra cronaca e arte Ideate e dipinte da Achille Beltrame riproducono, elevandoli ad arte, episodi di cronaca vera che hanno come protagonisti i cani. Il settimanale del Corriere della Sera contribuì a far crescere in Italia sentimenti di autentica cinofilia

“La pittura è solo un altro modo di tenere un diario”. (Pablo Picasso)

Achille Beltrame dona il fascino dell’arte a cronache di ordinaria cinofilia. Suscita scintille di eternità – perché questa è la missione di ogni artista – da vicende che il tempo avrebbe altrimenti sepolto nelle macerie di altre storie. Così, la Domenica del Corriere (settimanale di 12 pagine gratis con l’acquisto del quotidiano Corriere della Sera, oppure 10 centesimi se separata) con la prima delle 4662 che Beltrame avrebbe pubblicato in 40 anni, diventa, nelle suggestive immagini di “Copertine” che illustrano la storia senza l’onore di una cornice, l’oleografia di episodi da ricordare. E contribuisce anche, senza strepito come accade alle opere destinate a rimanere, a diffondere positivi sentimenti di gratitudine verso i cani. Di settimana in settimana, dall’8 gennaio 1899 e per novant’anni, il periodico racchiude nell’immagine destinata ad attrarre gli sguardi sui drammi che l’urgenza di altri avrebbe presto fatto dimenticare ma racconta anche epi-

Cane guida salva il padrone da un auto che lo stava investendo

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Due contadini vengono salvati da un cane dall’attacco di un branco di lupi

sodi che colpiscono per generosità ed altruismo. Ecco perché le copertine che hanno i cani a protagonisti viste in sequenza rappresentano un filmato originale che continua a vincere la monotonia della quotidianità. Ma diventa anche, in un’epoca fatta di speranze e contrapposizioni, di egoismi e scarsa attenzione al mondo animale un messaggio a guardare al mondo della cinofilia con affetto ed attenzione coltivando quella dote- affetto e gratitudine- che il cane ha innata. Ciascuna immagine infatti è così vivida da animare il jukebox di oramai remote stagioni e conferma il fascino del cane e riconfermare il mistero del suo affetto senza confini Ed anche per questo è consolante constatare che anche in quei giorni lontani il cane non poteva non giun-

gere alla cronaca, che è poi il racconto di un frammento d’attualità non usuale e quindi ogni volta capace di stupire, e suscitare comunque sentimenti di tenera simpatia. A rivederle in sequenza, come un filmato fuori tempo ma non per questo meno vero, rendono giustizia ad una cinofilia allora in gran parte disattesa e suscitano barlumi d’affetto in giorni dove la pietà, come ricorda in versi struggenti Nuto Revelli, “è morta”. Proprio come aveva scritto quasi trent’anni prima di lui, Giuseppe Ungaretti in “San Martino del Carso” descrivendo un paese in cui erano rimaste solo le macerie e il cannone aveva distrutto tutto. Tranne la pietà. Il “racconto” con il cane protagonista – ed altro non è se non la prima pagina del settimanale – non ha cadenze specifiche né avrebbe potuto averle come ogni ispirazione

Salta sul ring per mordere l’avversario del suo padrone che sta boxando...

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zione: “sogno di dipingere – diceva Van Gog - eppoi dipingo il mio sogno”. Lo schema non potrebbe essere più semplice: l’immagine è la “fotografia” del racconto: ne anticipa l’essenza e suscita la curiosità di conoscerlo. Ecco perché non può non essere immediata, da tutti comprensibile ed attrattiva suscitando la curiosità di conoscere l’intera storia di cui rappresenta un frammento. Il cane, ovunque appaia, prende la scena, ruba lo sguardo e lo trattiene sulla vicenda in cui è protagonista. Ad Achille Beltrame è sufficiente un particolare quale può essere l’espressione di un volto per svelarne l’universo dell’anima o il ramo di un albero per lasciarti immaginare la foresta in cui potresti smarrirti o un cane che si scaglia contro un toro o trascina il cieco in salvo dai pneumatici dell’auto che sta per investirlo per comprendere che l’affetto fra individui e cani, quand’è vero non ha confini.

QUANDO IMMAGINAVA IL MONDO DALLA SUA MILANO di Gaetano Afeltra Cinquant’anni fa, il 19 febbraio 1945, moriva a Milano, nella casa del nipote in via Fiamma 27, Achille Beltrame, il pittore della “Domenica del Corriere”, che per quasi mezzo secolo, con le sue “tavole” era stato il volto della “Domenica”, il settimanale più popolare d’Italia. Con i suoi disegni a colori, Beltrame ha raccontato e rappresentato i fatti più importanti e più curiosi della vita: dall’avvenimento di risonanza mondiale, al fatterello di cronaca strano o impensato, purché di attualità palpitante. Oggi si dice: l’ho visto in tv; allora, si diceva: l’ho visto sulla “Domenica del Corriere”. (Corriere della Sera, 19 febbraio 1995)

condizionata dalla cronaca e destinata a stupire dando alle parole la concretezza delle immagini. Il messaggio voler bene ai cani perché ci amano - era ancor più efficace nella sua evidenza di comprensione al primo sguardo. L’artista ebbe larga notorietà e questo contribuì ancor più ad accentuare la sensibilità della gente verso il mondo animale. “Achille Beltrame con i suoi disegni, forse più degli articoli di Luigi Barzini - osserva Gianni Oliva storico del Novecento - svolse la funzione di raccontare e di fare accettare, con la rassegnazione di chi deve subire, la guerra agli italiani impegnati sul fronte interno. Fu un racconto edulcorato e consolatorio, ma quella retorica fa anch’essa parte della nostra storia”. Lo schema entro cui opera l’artista è semplice proprio come lo pretende il racconto: la copertina infatti anticipa al lettore – e cerca di avvincerlo calamitandone lo sguardol’episodio che deve essere, secondo le regole della cronaca, non usuale, realistico e stupefacente insieme. Ecco perché non tutti i pittori - anzi, la stragrande maggioranza degli artisti - hanno la geniale umiltà di… non scrivere con il pennello ma seguire una loro interpreta-

Un cane aspetta per anni alla fermata del pulmann il ritorno del padrone morto per un incidente sul lavoro

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Un tagliaboschi aggredito da una vipera viene salvato dal suo cane

Ci pensi ed allora mediti sul perché di quell’impeto del fante che scavalca la trincea e piomba sul nemico che sbarra gli occhi davanti alla baionetta e senti sulla pelle le atrocità di una guerra che fece centinaia di migliaia di vittime e nessun vincitore. Fu anche per questo che la Domenica del Corriere divenne il settimanale degli Italiani giungendo allora, in una nazione che aveva oltre la metà di analfabeti, a vendere oltre un milione e 300 mila copie. Il contributo alla diffusione della cinofilia fu notevolissimo: il cane è sempre, ovunque e comunque l’immagine positiva e la sua funzione di aiuto all’uomo sempre indiretta e sempre necessaria. Come accade ancora oggi. In questo senso – in quell’affetto che, ciascun allevatore ed ogni proprietario ha per i cani, Beltrame fu cinofilo autentico e contribuì ad accentuare quel sentimento di affetto verso i cani che in molte occasioni al principio del secolo scorso era carente. Rodolfo Grassi 40


CARATTERE. Il Kelpie è estremamente attivo, zelante e molto intelligente, con un carattere mite e docile, e con un’energia quasi inesauribile, con spiccata lealtà e devozione al suo dovere.

WEST HIGHLAND WHITE TERRIER (UK)

CARATTERE. Piccolo, attivo, sportivo, con un aspetto birichino. Sveglio, allegro, coraggioso, indipendente ma amichevole. West HIghland White Terrier. Foto Ginevra Dini.

gli standard in pillole

CANE DA PASTORE AUSTRALIANO KELPIE

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

Cane da pastore australiano Kelpie. Foto Kimberley Meteori.


CARATTERE. Molto quieto, generalmente poco vivace. Creativo ma calmo, molto fedele al suo padrone ed al suo ambito famigliare.

HOVAWART (D)

CARATTERE. Riconosciuto cane da lavoro dai molteplici impieghi. Di carattere gentile e sempre uguale. Possiede istinto protettivo. Hovawart. Foto Simone Mezzotero.

gli standard in pillole

BOLOGNESE (I)

(Il testo completo per tutte le razze è disponibile sul sito www.enci.it/standard)

Bolognese. Foto Angela Landi.


NOTIZIE DAL MONDO L’ANTICO CANE DI PUGLIA

La scoperta dei ricercatori dell’Università di Siena in due siti dell’era paleolitica

La rivista Scientific Reports ha pubblicato un reportage sull’importantissima scoperta fatta dai ricercatori dell’Università di Pisa in Puglia, in due diversi siti dell’era paleolitica : si tratta del più antico cane italiano. I ritrovamenti archeologici potrebbero rappresentare ataviche testimonianze del processo che ha portato alla comparsa del primo animale domestico. Alcuni resti rinvenuti nei siti paleolitici di Grotta Paglicci a Rignano Garganico (Foggia) e Grotta Romanelli a Castro (Lecce) testimoniano una presenza molto antica del cane, datata tra 14mila e 20mila anni fa. La scoperta, di fatto del più antico cane italiano, è del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena e in particolare dell’Unità di ricerca di Preistoria e Antropologia, lo studio è frutto della collaborazione con altri Enti nazionali e internazionali. “Questa scoperta è di particolare interesse - spiega Francesco Boschin, archeozoologo dell’Università di Siena e coordinatore dello studio - in quanto i cani più antichi, riconosciuti con certezza dagli studiosi di preistoria, provenivano fino a ora da contesti dell’Europa centrale e occidentale datati a circa 16mila anni fa. I resti pugliesi rappresentano quindi, a oggi, gli individui più antichi scoperti nell’area mediterranea ma potrebbero rappresentare anche le prime testimonianze in assoluto del processo che ha portato alla comparsa del cane, il primo animale domestico”. La domesticazione del cane si fa risalire all’ultimo massimo glaciale, un periodo di forte crisi ambientale durante il quale molte popolazioni animali europee, uomo compreso, hanno cercato rifugio in alcune regioni, quali ad esempio le penisole dell’Europa meridionale (Italia peninsulare, Iberia, Balcani), l’area franco-cantabrica e il bacino dei Carpazi.

- il lupo, un predatore sociale per certi versi affine all’uomo, potrebbe aver individuato un nuovo modo per garantirsi la sopravvivenza: adattarsi a sfruttare gli avanzi delle prede dei cacciatori-raccoglitori paleolitici, frequentandone le periferie degli accampamenti. Ciò avrebbe favorito il contatto sempre più stretto tra uomini e lupi e tra questi ultimi la sopravvivenza degli individui meno aggressivi. La selezione di animali sempre più docili avrebbe poi innescato il processo di domesticazione e la comparsa dei primi cani”. “È ancora difficile capire se la Puglia possa essere stata un centro di domesticazione - precisano i ricercatori - I dati genetici di uno dei cani provenienti da Grotta Paglicci, datato a 14mila fa, ne mettono in risalto la somiglianza con un individuo di epoca comparabile proveniente dal sito di Bonn-Oberkassel in Germania. I due cani potrebbero quindi essersi originati da una popolazione comune, più antica, poi diffusasi in varie parti d’Europa. All’epoca il nostro continente era caratterizzato da una forte frammentazione culturale ma il rinvenimento di due cani geneticamente affini, uno in Italia meridionale e l’altro in Germania, significa che nonostante le differenze culturali il cane può aver rappresentato un importante elemento di contatto tra le comunità di cacciatori-raccoglitori dell’epoca”. A detta dei ricercatori, ulteriori studi potrebbero aiutare a comprendere il ruolo del cane nelle comunità paleolitiche, se possa quindi avere avuto una funzione nell’attività venatoria o come guardiano e difensore degli accampamenti oppure, non è escludere un importante ruolo simbolico nel passaggio dalle vite terrene a quelle dell’oltretomba come accadeva nella cultura egizia dove il dio Anubi, con la testa di Cirneco, accompagnava i defunti nell’ultimo viaggio verso l’eternità.

“In questo periodo di forte crisi - prosegue il dottor Boschin 43


INIZIATIVA PROMOSSA DALL’ENCI PER VALORIZZARE IL CANE DI RAZZA

Foto gallery 4000

immagini!

Ringraziamo tutti i partecipanti per aver contribuito a raggiungere questo importante risultato Cerchiamo foto che ritraggano cani, con le seguenti caratteristiche:

- Cani adulti. Cuccioli. - Cani in movimento, in stazione, seduti, a terra. - Cani negli sport cinofili.

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Teste in primo piano. Cani singoli, in gruppo. Cani di razze diverse nella stessa foto. Cani ambientati nelle diverse stagioni.

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Foto a colori e bianco/nero. NO PERSONE NO BAMBINI Dimensioni: minimo 2MB

È possibile inviare più foto ma per evitare problemi con il server, si prega di INVIARE 1 FOTO PER VOLTA a: foto@enci.it Ogni foto dovrà essere accompagnata dalla seguente didascalia: razza, sesso e autore della foto. Per la pubblicazione gratuita delle foto su I Nostri Cani a corredo degli articoli che nel tempo potrebbero essere pubblicati e poi riversati anche sul sito ENCI, ognuna di esse dovrà essere accompagnata dalla seguente liberatoria. Il sottoscritto ……………………………………………………… autore della foto in oggetto che ritrae il cane di razza …………………………………… sesso ……………………………… autorizza l’ENCI alla pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI. Dichiara inoltre che la foto è libera da copyright. L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2020 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.

La mia razza in 40 righe

“Racconti brevi. Storie di vita quotidiana. Aneddoti divertenti. Una razza: che passione! Dalla città alla campagna… … E tutto ciò che racconta la vita condivisa con la scelta di un cane”.

I RACCONTI SARANNO PUBBLICATI SULLA RIVISTA “I NOSTRI CANI” E SUL SITO DELL’ENCI INFORMAZIONI TESTO: in formato di scrittura (Word o similari - NO pdf). Lunghezza massima: 4.000 battute (spazi esclusi). FOTO: è possibile allegare 1 foto in formato Jpg o Tif in alta risoluzione. Avvertenze: non impaginare. Testo e foto, separati. INVIARE racconti, foto e liberatoria a: racconti@enci.it. Avvertenze: ad ogni e mail, allegare solo 1 racconto ed 1 foto. È possibile inviare più racconti dello stesso autore con e mail distinte. LIBERATORIA Per la pubblicazione gratuita sulla rivista “I Nostri Cani”, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI si deve allegare all’invio la seguente dichiarazione: Il sottoscritto: nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico. Autorizza la pubblicazione, sulla rivista I Nostri Cani, sul sito www.enci.it e su qualsiasi altra pubblicazione dell’ENCI, del racconto e della foto allegati alla presente e mail. Dichiara altresì che gli stessi sono gratuiti e liberi da copyright.

L’iniziativa terminerà il 31 dicembre 2020 Si ringraziano con anticipo tutti gli appassionati che vorranno aderire all’iniziativa.


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Partecipazione record al Campionato per delegazioni SIS

Sandro Pacioni con il gruppo dei Setter irlandesi al Campionato per Delegazioni SIS 2020

I Setter conquistano la Val Camonica

Settantasette concorrenti in rappresentanza di dieci Delegazioni hanno dato vita ad un evento zootecnico da ricordare. Ottima la selvaggina, precisa e dettagliata l’organizzazione. Idonei i terreni di prova che hanno messo in risalto le doti degli “atleti”

della Società Italiana Setters. Nutrita la partecipazione che ha visto iscritti ben settantasette tra Setter inglesi e Setter irlandesi in rappresentanza di dieci Delegazioni provenienti da tutta Italia. Il test, a riconferma delle precise scelte della SIS, era interessato al particolare target della selvaggina di montagna ritenuto probante per l’ottenimento delle preziose ed utili indicazioni da questo deri-

Il 29 agosto scorso si è tenuta in Valle Camonica la prova su selvaggina naturale del Campionato per Delegazioni

Gruppo di concorrenti al Campionato per Delegazioni SIS di Montagna 2020

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vanti per la selezione zootecnica del cane da ferma inglese di queste razze, nel preciso indirizzo venatorio per il quale esse stesse sono nate, vengono allevate ed utilizzate nel nostro Paese. L’organizzazione era a cura della Delegazione SIS di Brescia. Si aggiudica il premio della vittoria per Delegazioni quella di Sondrio 2, alla quale seguono rispettivamente Brescia 1 e Bergamo 2. Per l’individuale, trai due Setter inglesi parimerito Full condotto da Oliviero Salvi e Tissot di Giacomo Giorgi, (entrambi 1° Eccellente in batteria) prevale per più giovane età Full. Un evento zootecnico molto particolare e ben organizzato che raccoglie i rappresentanti delle delegazioni SIS per un confronto altamente probante. Non facile da realizzare e che ha comportato un notevole impegno da parte di chi si è adoperato personalmente in loco. Invitati al giudizio gli Esperti ENCI Roberto Bottino, Fernando Calabretta, Roberto Collodoro, Giuseppe Fabricotti, Daniele Gaddini,

Nearco con il proprietario Giuseppe Bodei, il conduttore Matteo Richelli e l’handler Marta Viviani

La Delegazione Sondrio 1 premiata per la vittoria con il cane Full condotto da Oliviero Salvi al 1° Eccellente (Full miglior maschio)

Francesco Lapini, Amedeo Lavacchielli, Sandro Pacioni, Davide Ricciardi, Marco Rigatelli, Fabio Rossi e Massimo Solbiati. Stefano Guerrini della Delegazione di Brescia, comitato organizzatore, ci dice: “Siamo riusciti a mettere in atto quattro batterie, due nei parchi dell’ ERSAF, (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e Foreste) e due in ZPS. Il teatro si è sviluppato tra la Val Grignia, (nello specifico Rosello e Rosellino) e la Val Sabbia (Valle Vaia). Proprio per la possibilità di frequentare questi splendidi posti mi sento di ringraziare Fabio Losio Vice Presidente di ERSAF e l’UTR Regione Lombardia nella persona di Franco Claretti che ha contribuito con grande aiuto. La nostra gratitudine è rivolta anche al Presidente del Comprensorio Alpino “C5” Mauro Riva e al Presidente del 46


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cuore di non poter essere intervenuto a questo appuntamento importantissimo sia dal punto di vista zootecnico che sociale in quanto momento di coesione e confronto fondamentale. Da cacciatore di montagna soffro inchiodato ai trattamenti ai quali sono mio malgrado sottoposto, che mi hanno impedito di essere stato con tutti loro. Abbiamo dimostrato una grande organizzazione, grazie anche alla sportività dei concorrenti che, essendo gente di montagna, hanno saputo apprezzare gli sforzi profusi dall’organizzazione. Sono molto orgoglioso,perché stiamo portando avanti le prove specialistiche che dimostrano la vicinanza della razza durante i test alla caccia. Questo è fondamentale.” Presente in giuria invece era il Vicepresidente SIS e Consigliere nazionale ENCI Sandro Pacioni che commenta: “Una bellissima manifestazione che è poi la festa del Setter e di chi ama la montagna. Sinceramente ho poca praticità dei galli anche se è dai tempi di Roberto Pedrazzetti che ho avuto modo di apprezzare questo tipo di selvatico e i cani che li cacciano. Sui cotorni la musica cambia è selvaggina anche delle mie parti ed è quella alla

Pacioni durante la prova con il collega Giuseppe Fabbricotti e il concorrente Bartolomeo Cavaglià

Sandro Pacioni con Giacomo Giorgi e Tissot vincitore con il 1° Ecc nella batteria 4

Comprensorio Alpino C7 Roberto Monera e alla Comunità Montana Valle Camonica e tutti i Comuni interessati. L’evento si è sviluppato molto bene e lo testimoniano i complimeti ricevuti da tutti per la buona riuscita. Personalmente non ho avuto modo di seguire i turni sui terreni, ciò che avrei desiderato di più, ma mi sono adoperato piuttosto per l’organizzaione, ripagato alla fine della giornata dalle evidenti risultanze sia organizzative che tecniche. Condizioni climatiche difficili che hanno causato complicazioni a causa di un diluvio incessante, che comunque non ha influito negativamente. Abbiamo reperito prevalentemente galli ma anche cotorne. Se devo sottolineare una critica, che vorrei costruttiva, dico che avrei voluto più collaborazione dalle Associazioni di caccia (alcune si sono prestate ma non tutte). Resto comunque molto soddisfatto del lavoro svolto.” Del tutto soddisfacente anche l’opinione del Presidente della SIS Paolo Gulinelli che, seppur non presente per improrogabili impegni, così si esprime: “Organizzazione stupefacente da parte di Stefano Guerrini. Mi piange il 47


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Roberto Fiorona della Delegazione Bergamo 1 ritira il premio del secondo classificato nella batteria 4 con il cane Back. Premia Stefano Guerrini

quale mi sono rivolto da sempre; con soddisfazione rilevo che anche sui galli si possono verificare fondamentali doti venatorie necessarie per questi ambienti, tanto vantaggiose nella selezione del Setter. Ben settantasette Setter divisi in quattro batterie: la montagna letteralmente invasa dai Setter inglesi con anche la partecipazione dei validissimi Setter irlandesi. In un anno di fermo causato dal Covid, siamo riusciti a recuperare le posizioni. È appunto per questo che mi sembra giusto, corretto e doveroso ringraziare il Presidente ENCI Dino Muto che da vero trascinatore ha escogitato le indispensabili linee guida che hanno permesso la ripresa delle manifestazioni cinofile, ma anche il Presidente della SIS Paolo Gulinelli per aver voluto mettere a disposizione degli appassionati del Setter questo annuale appuntamento foriero di particolare entusiasmo svolto su selvaggina nobile. La SIS di Brescia, con a capo il giovane e bravo Stefano Guerrini al quale va il plauso di tutti noi per la perfetta organizzazione, ha svolto un lavoro encomiabile. Bravi e competenti gli esperti giudici intervenuti, sia della prova

che nel Raduno giudicato da chi ha contribuito a scrivere la storia del Setter in Italia:Ivo Geminiani. E dulcis in fundo, ma primi per importanza, i concorrenti che con tanto e raro entusiasmo ci hanno permesso di passare insieme una giornata di aggregazione e vera cinofilia. Una cosa che mi ha fatto veramente piacere è stato vedere la partecipazione di tantissimi giovani cinofili e cacciatori che sono la fortuna e il futuro del Setter e del mondo cinofilo. Una correttezza unica e di srara educazione, sembrava di andare a caccia con loro. Fra essi una mascotte per tutti noi, giovanissimo di una decina di anni, per giorni e giorni sempre al seguito in un silenzio ed educazione da uomo maturo, in giro fra i monti con ammirevole passione per i suoi Setter: Lorenzo Fiorona. In queste manifestazioni non ci sono i business che sono in altre, qui c’è solo passione, coraggio, sacrificio e sfida verso le difficoltà e le fatiche della montagna. I cani che vanno bene qui, vanno bene ovunque ed il contrario non è così scontato.” Marco Ragatzu 48


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Sull’Altopiano di Asiago tradizionale appuntamento per il Circolo Cinofilo Vicentino

Trofeo Francesco Trivellato 2020 Superbe prestazioni sul campo per continentali e inglesi. In giuria anche Silvio Marelli per la speciale Pointer. Il commosso ricordo per la scomparsa dello storico fondatore da parte del figlio Luca

Questo 2020 è stato per tutti un anno particolare. La pandemia di COVID-19 ha bloccato tutte le nostre attività, tenendo in sospeso fino alla fine la possibilità di poter portare avanti quella che è la nostra passione cinofila. Ma un altro triste evento ci ha colpiti quest’anno. Se n’è andato infatti Francesco Trivellato, che molti di noi hanno potuto conoscere ed apprezzare come persona e grande

cinofilo, sostenitore della manifestazione che ogni anno si tiene ad Asiago, Enego e Gallio (VI), e Grigno (TN), e che è diventata per il Circolo Cinofilo Vicentino la manifestazione di maggior successo. Vogliamo ricordare Francesco Trivellato sempre presente sul campo per seguire i turni, e seduto in mezzo a noi orgoglioso ed emozionato durante le relazioni dei giudici 49


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alla fine delle prove. In suo ricordo da quest’anno la manifestazione viene intitolata “Trofeo Francesco Trivellato” come da suo desiderio. Dopo aver avuto il via libera allo svolgersi delle attività, nel mese di luglio ci si è ritrovati nei giorni 11 e 12 di luglio per un fine settimana dedicato alle razze inglesi, e con l’assegnazione della prova speciale Setter. Notevole il numero di presenze con la creazione di sei batterie nella giornata di sabato con un buon numero di cani qualificati. Eccelle la prestazione di Colfa’s Jane, un Setter inglese di Colzani, che si aggiudica la prima posizione con CAC. Valide anche le prestazioni di altri soggetti che hanno ottenuto la massima qualifica. Grossa soddisfazione per la presenza di quattro batterie di speciale Setter inglese; anche in questo caso parecchi soggetti all’eccellenza, dove emergono con la certificazione Sorsoli’s Uollas di Sorsoli, e Alex di Mazzoleni. Da segnalare inoltre il 2° eccellente e Riserva CAC di Dakota di Scattini. Nella batteria speciale Setter irlandese rosso non ci sono stati cani classificati ma un CQN è stato assegnato a Brisa’s Irishes Sandy di Brisa. Nella giornata di domenica 12 luglio le batterie presenti sono state sei, segnalando ottime eccellenti prestazioni.

Al centro Francesco Trivellato in una foto ricordo con Maurizio Meneguzzo a sx. e Silvio Marelli a dx

Batteria Setter Irlandesi

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Su tutti la certificazione di Sernos, Pointer di Cecchinato. Il secondo appuntamento riservato alle razze continentali si è stato nei giorni 25 e 26 luglio. Si è svolta anche una prova speciale Epagneul Breton e una prova oaks nella giornata di sabato. Come sempre la partecipazione è stata molto nutrita a tutte le prove. Nella giornata di sabato 25 sono state create due batterie di continentali italiani, ma, purtroppo, con nessun classificato. Per i continentali esteri le batterie sono state cinque; da segnalare che tutti i cani si sono classificati con la qualifica di eccellente. Nella prima batteria sono stati assegnati il CAC a Ardruber Rayan, kurzhaar di Scarpinati, e la Riserva di CAC a Tor, Epagneul Breton di Rigano. Nella seconda invece la certificazione è stata assegnata a

Amarone, di Rebaschio. Bracco Italiano. Vincitore del Trofeo Trivellato per le razze continentali italiane

Pedro, Kurzhaar di Venturelli, e nella quinta a Ralph, Kurzhaar di Festa, e la Riserva di CAC all’altro Kurzhaar, Pirlo di De Franceschi. Le prove del pomeriggio di sabato hanno visto impegnate dodici femmine in una batteria con due soggetti qualificati con il Molto Buono. Per la prova speciale Epagneul Breton i soggetti sono stati suddivisi in cinque batterie, con eccellenti prestazioni; su tutti Iral di Cecchinato, che ha ottenuto il CAC. Domenica 26 al via sempre due batterie di italiani, evidenziando eccellenti prestazioni. Le batterie presenti invece per i continentali esteri sono state cinque; nella prima ha ottenuto il CAC Venturelli’s Carlos, Epagneul Breton condotto da Venturelli, nella seconda Scarpinati ha classificato i Kurzhaar Ardruber

Lady di Di Enno. Pointer, Vincitore del Trofeo Trivellato per i Pointer

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Cuper di Dal Bianco

Fauno con il CAC e con la Riserva di CAC Ardruber Helga. Nella quarta batteria Magic del Ozren Badza, Kurzhaar di Lago, ha ottenuto la certificazione, seguito con la Riserva di CAC da Frank, Kurzhaar di Zanni. Da sottolineare le eccellenti prestazioni dei soggetti qualificati.

Il terzo e ultimo appuntamento si è svolto nei giorni 29 e 30 agosto; come sempre abbiamo avuto una grande richiesta di partecipazione, con grande soddisfazione del Circolo Cinofilo Vicentino organizzatore di queste verifiche zootecniche.

Connor di Bolcato

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Magic del Ozren Bazda di Lago. Kurhaar vincitore del Trofeo Trivellato per le razze continentali estere

Alla fine dei tre appuntamenti, i vincitori del “TROFEO FRANCESCO TRIVELLATO” sono risultati i seguenti: Continentali italiani

AMARONE Bracco italiano di Dvorackova / Rebaschio

Continentali esteri MAGIC DEL OZREN BAZDA Kurzhaar di Lago Setter

SORSOLI’S ULAC Setter inglese di Sorsoli

Pointer LADY di Di Enno

Sabato mattina, giornata ideale per temperatura e ventilazione, al via sei batterie di continentali e quattro di inglesi. I soggetti presentati hanno potuto esprimersi nel migliore dei modi evidenziando, oltre alle prestazioni, anche eccelsa qualità, portando vari soggetti alla certificazione:

Luca Trivellato e Meneguzzo premiano Lago, vincitore Memorial R. Munari

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nelle razze italiane spicca Polcevera’s Ines, Bracco italiano condotta da Rebaschio; nelle razze continentali esteri invece il CAC va al Kurzhaar Magic del Ozren Bazda di Lago, mentre la Riserva di CAC va a Pace del Cecchetto, Epagneul Breton di Cecchetto. Altro CAC a Ninò, giovane Epagneul Breton condotto da Festa. Nelle razze inglesi la Pointer Lady condotta da Di Enno si aggiudica il CAC, seguita con la Riserva di CAC da Stephanensi’s King, Setter inglese di Terzaghi. Altro CAC assegnato al Setter irlandese Nemo BMZ condotto da Bonatto. Va segnalato anche l’ottimo comportamento delle starne, incontrate in numerose brigate. Nel pomeriggio le condizioni atmosferiche avverse e a

tratti proibitive, non hanno scoraggiato conduttori e cani al confronto sul terreno come da programma. Due le batterie di speciale Pointer, giudicate dal Presidente del Pointer Club d’Italia Silvio Marelli e dal selezionatore di Coppa Angelo Bonacina: valide prestazioni si sono viste sul terreno. Nella prima batteria l’eccellenza per Magi di Cherubini, seguita da Lord di Longo; nella seconda ancora di Lady di Di Enno con il primo eccellente, mentre al secondo posto con eccellente Accipitris Altair di Pizzini, seguito con il molto buono da Peter di Capuzzo. I continentali italiani, suddivisi in quattro batterie, hanno sfidato pioggia e vento con delle prestazioni altrettanto valide. Spiccano i tre eccellenti di Suncli del Falso, Bracco italiano di Festa, Amarone, Bracco italiano di Rebaschio, e Burt di Cascina Laghetto di Serraglia. Domenica invece da dimenticare, in quanto i temporali del giorno prima, quelli notturni e le condizioni mattutine hanno costretto il Comitato Organizzatore ad annullare le prove in programma. In vent’anni non era mai successo. È stato particolarmente toccante il momento delle premiazioni finali, quando al ricordo di Francesco Trivellato è partito spontaneo un applauso da parte di tutti i presenti. Il Circolo Cinofilo Vicentino, anche in quest’anno difficile, ha voluto questo appuntamento sapendo quanto Francesco tenesse a questa manifestazione. All’interno si è svolta anche la quarta edizione del “Memorial Roberto Munari”, voluto e offerto dal Consiglio dell’Azienda Faunistico Venatoria di Gallio, di cui per anni è stato Presidente. Il Trofeo è riservato al Kurzhaar che ha totalizzato il miglior punteggio nelle prove in programma. Quest’anno il Trofeo è stato assegnato a MAGIC DEL OZREN BAZDA di Lago. Per poter svolgere in sicurezza le prove, quest’anno è stato necessario adottare diverse misure in ottemperanza alle linee guida rilasciate dall’ENCI, che hanno quindi cambiato in parte le modalità di organizzazione logistica delle prove e delle relative relazioni dei Giudici. Nonostante le difficoltà incontrate, riteniamo doveroso ringraziare tutti i partecipanti, i giudici, i collaboratori, le amministrazioni comunali di Asiago, Enego, Gallio e Grigno, i Comprensori e Riserve Alpini, l’Azienda Faunistico-Venatoria di Gallio, e l’Associazione Cacciatori Trentini per la collaborazione e il lavoro svolto. Vogliamo ringraziare per l’assegnazione delle prove speciali la Società Italiana Setter, il Club Italiano Epagneul Breton, e il Pointer Club per la fiducia accordataci. Un ringraziamento speciale va a Luca Trivellato che ha voluto continuare la collaborazione con il Circolo Cinofilo Vicentino rinnovando la passione, la tradizione e l’attaccamento alla cinofilia lasciati dal padre Francesco.

Sorsoli’s Ulak di Sorsoli. Setter Inglese vincitore del Trofeo Trivellato per i Setters

Maurizio Meneguzzo 54


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IL MIO RICORDO DI FRANCESCO TRIVELLATO Se n’è andato Francesco Trivellato “Gran signore, persona speciale e grande cinofilo”. Chi lo ha cosciuto e in qualche modo ha avuto con lui dei rapporti oltre che lavorativi anche sportivi e di svago ha trovato sicuramente una Persona semplice, appassionata e dotata di un gran senso di rispetto verso tutti. Lo voglio ricordare per quanto ha dato al nostro mondo, quello della cinofilia, per la sua grande passione e per quello che la sua presenza ci ha insegnato. L’unico mio rammarico è di non averlo incontrato prima. Quando mi sono avvicinato al mondo cinofilo ho sentito parlare subito di Francesco Trivellato come di una persona molto alla mano e gran signore, proprietario di vari soggetti, Setter inglesi, Pointer e Setter irlandesi che primeggiavano in tante prove. Ho avuto modo poi di conoscerlo personalmente in qualche prova dove sono stato chiamato a giudicare, e in quei momenti ci sono stati i primi contatti e le prime chiacchere sul mondo della nostra cinofilia, io come presidente del Circolo Cinofilo Vicentino, e lui componente del Consiglio dell’allora SIS Palladio con cui si collaborava. Qualche tempo dopo fui contattato da lui che mi chiedeva di metter insieme le nostre idee

e concentrare l’energia per creare nei nostri territori delle manifestazioni importanti. Mai cosa fu più gradita di quell’incontro, dove con poche parole ma tante idee, iniziò da quel momento una sana collaborazione cinofila e nacque la mia conoscenza della Persona Francesco, che ho sempre ritenuto una persona seria, competente, appassionata e dotata di una semplicità non comune. Una persona che sapeva ascoltare e che metteva a disposizione la sua esperienza dando consigli utili che ora dovremmo mettere in pratica. Da quell’incontro è nata una fattiva collaborazione ed un’ amicizia che ci ha permesso di portare nei meravigliosi terreni dell’Altopiano tanto amati da Francesco una serie di prove per cani da ferma denominate “Trofeo Trivellato Mercedes Benz”. Riconoscenti per quello che ci ha messo a disposizione, io come presidente del Circolo Cinofilo Vicentino posso affermare che questa manifestazione è diventata per noi la più importante organizzata dal nostro sodalizio. Francesco era sempre presente a tutti gli appuntamenti in prima persona, anche nei momenti in cui la salute proprio non era favorevole, a dimostrazione della tempra e della grande passione che lo sostenevano. Sono sempre stati dei bei momenti le serate di confronto e di ricordi con tutti i giudici che di volta in

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volta erano chiamati ad operare nelle nostre prove. Chiudo queste righe di ricordo del signor Francesco affermando di essere onorato di aver conosciuto una persona speciale, e sperando di aver lasciato in lui un buon ricordo; un ricordo che lui ha lasciato forte in noi e a tutto il mondo cinofilo. Mi è rimasto impresso nella mente un momento, durante una delle nostre prime prove svolte in Altopiano, in cui era presente anche il figlio Luca, e rivolgendosi a lui, disse: “Luca, anche quando io non ci sarò più questa manifestazione dovrà continuare”. Il nostro ultimo contatto è stato proprio qualche giorno prima che ci lasciasse. Mi aveva cercato per sentire a che punto fossero i preparativi per le prove in calendario per il 2020, a conferma di quanto tenesse a questi appuntamenti. Io in prima persona, ma anche tutti i componenti del Circolo Cinofilo Vicentino e i collaboratori, consapevoli di quanto queste prove fossero importanti per Francesco, sentiamo di potere e di dovere continuare il tradizionale momento cinofilo sull’Altopiano, certi di fare a lui cosa gradita. Grazie signor Francesco, è stato per me un grande onore conoscerti e poter con te condividere la nostra passione cinofila. Maurizio Meneguzzo


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Grande soddisfazione per il Gruppo Cinofilo Savonese

Coky di Apollo, Bracco francese

Piana Crixia da record Continentali super star. Seicentododici iscrizioni per le prove sulle montagne del savonese. Antonino La Barbera dice che...

La ripresa delle manifestazioni cinofile non ha limitato quelle che, per consuetudine, conosciamo come essere molto partecipate. Piana Crixia, nelle montagne del savonese, ha costituito una piacevole conferma: nel pieno rispetto di tutte le norme previste e le precauzioni utili al contenimento della pandemia, la manifestazione ha avuto luogo durante cinque giorni dal 5 al 9 agosto scorsi con seicentododici iscrizioni totali tra libere, speciali,

oaks e prove giovani, oltre a, in arricchimento della verifica zootecnica che si vuole riferire anche agli aspetti morfologici, sessantaquattro soggetti iscritti nei raduni di Kurzhaar Club d’Italia e Club Italiano Bracco Francese. Si impongono aggiudicandosi i relativi trofei di “Bello e Bravo� il Kurzhaar Ceus del Castillo Calderon condotto da Mauro Pezzulli e il Bracco francese Cocky di Apollo alle redini di Maurizio Musso. 56


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Ceus del Castillo Calderon

Ancora una volta la macchina organizzatrice del Gruppo Cinofilo Savonese riesce nell’intento mettendo in scena una manifestazione ricca di contenuti, molto partecipata e ben coordinata. Oltre ai numeri dei soggetti al test e, di conseguenza quello delle numerose batterie al giorno, ciò che risalta maggiormente è la conferma della disponibilità dei terreni utilizzati e l’effettiva presenza della fauna interessata nelle nostre verifiche funzionali per il cane da ferma. A proposito del primo punto si deve rimarcare la ricchezza che oramai, dopo tanto lavoro da parte delle associazioni specializzate, si è consolidato nelle rappresentative delle razze durante gli eventi: Kurzhaar, Epagneul Breton, Spinoni italiani e Bracchi italiani, Bracchi francesi, Borbonesi, Drahthaar, Weimaraner e Bracchi ungheresi tutti presenti all’appuntamento. La manifestazione non era interessata alle razze da ferma inglesi. A proposito dei terreni utilizzati invece, molto è dovuto al volontariato per il quale la logistica non ha avuto il minimo tentennamento e tutte le batterie hanno avuto la possibilità di svilupparsi, in tutta sicurezza, senza la minima perdita di tempo. La conformazione e la vegetazione

Al raduno CIBF Antonino La Barbera premia la Miglior Femmina a destra Annette dell’Aietta anche BOB e il Miglior Maschio Bandito a sx

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Bottani con Pradellinensis Paride CACIT, Pezzulli e Muller R/CACIT insieme a Ghirardo, Marchetti e Aquino

è tale da permettere una verifica probante, anche perchè tali fattori permettono la presenza di animali sul terreno che si manifestano con comportamenti opportuni e utili al test. Forse a causa del “fermo” che abbiamo vissuto e anche grazie ai volontari che bene hanno vigilato sui terreni, quest’anno la presenza degli animali è sembrata più abbondante rispetto al passato. Molti gli esperti giudici chiamati ad esprimere la loro opinione: Antonino La Barbera, Florindo Aquino, Gianmario Barzanò, Angelo Bonacina, Pucar Berislav, Enrico Bixio, Francesco Francaviglia, Ange Franchi, Giorgio Gaggero, Corrado Genovesi, Ernesto Ghirardo, Neven Ljubicic, Sergio Marchetti, Dragan Milanovic, Danilo Sassarini e Sergio Siccardi. Nell’occasione, oltre alle preponderanti verifiche funzionali, sono stati anche messi in atto i raduni nazionali di razza per i Kurzhaar, Bracchi francesi e Borbonesi, giudicati rispettivamente da Luisa Salinas e Antonino La

Barbera, (borbonesi): migliori dei raduni sono stati Loren di San Mamiliano nei Kurzhaar, Annette dell’Aietta nei Bracchi francesi e Primo de la Croix d’Angouleme nei Borbonesi. Presente all’evento il Consigliere ENCI Antonino La Barbera che così si esprime in merito: “Terreni certamente idonei, aperti e anche coperti da buona vegetazione, in alcune situazioni anche contornati da spazi boscosi; la selvaggina si è rivelata di buona qualità ed ha messo a dura prova le qualiutà olfattive dei cani, forse anche a causa della situazione riscontrata in primissimo mattino caratterizzata da terreni troppo bagnati. Pur comprendendo la paura di affrontare in mattinata inoltrata la calura estiva, magari si sarebbe potuto iniziare leggermente più tardi per maggiori possibilità di realizzare proficuamente con l’incontro, comunque sempre avvenuto in buona frequenza. Devo rimarcare che le migliori risultanze si sono ottenute nei turni più avanti nella batteria. Rientro soddisfatto e con alcune riflessioni che aiute58


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Annette dell’Aietta migliore del raduno CIBF

Loren di S. Mamiliano Kurzhaar. BOB al Raduno

ranno sicuramente a migliorare un evento di per se già positivo”. Ascoltiamo dalla voce di chi ha coordinato l’organizzazione per il gruppo di Savona, Giorgio Palazzo: “È andata meglio di quanto mi aspettassi, i terreni hanno risposto

bene e non abbiamo avuto problemi di nessun genere; il clima ci ha aiutato molto e ho notato che in tutte le batterie ci sono stati incontri per quasi tutti, cosa che lo scorso anno non era così. Abbiamo avuto una risposta buona da parte dei concorrenti e sono venuti a mancare

Terreni di Piana Crixia

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Ardruber Ulvio di Leonardo Scarpinati al CACIT con Antonino La Barbera, Florindo Aquino e Angelo Bonacina

un pò di privati forse a causa della situazione Covid e delle nuove modalità di iscrizione. Avremo perso rispetto al passato forse meno di quaranta iscrizioni ma il livello tecnico è stato più alto. Anche il comportamento dei concorrenti è stato disciplinato: avremmo potuto avere punti di criticità per la gestione dell’evento ma devo dire che sono rimasto favorevolmente sorpreso dalla disciplina da parte

di tutti che ha aiutato molto.”. In Liguria anche Piana Crixia ha saputo dimostrare la sue efficienza ma sopratutto la capacità di mettere in atto una verifica zootecnica tra quelle che l’ENCI richiede siano espletate, caratterizzate dalla concretezza e opportunità per il solo guadagno nella selezione delle razze canine. Marco Ragatzu

Da destra Florindo Aquino, Antonino La Barbera, Maurizio Musso e Coky di Apollo, Angelo Bonacina alla verifica del CACIT

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Affissi approvati dal Consiglio direttivo e ratificati dalla FCI

Agliani Antonio “Giulumia’s” Springer Spaniel Fraz. Petrognano 15 06049 Spoleto (PG)

Casali Stefania “delle Perle dell’Infinito” Boxer Via Brolo Sopra 19 42019 Scandiano

Ellade Davide “Corbatal” Pastore Tedesco Via Valli 20 35020 Pozzonovo (PD)

Arvotti Gina Maria “Maison Desclin” Australian Shepherd Via Zini 26 37035 San Giovanni Ilarione (VR)

Ceccherini Irene “Cocker & Co” Cocker Spaniel Via Vergin Chiusa 1148 51015 Monsummano Terme (PT)

Farina Alessandro “del Vecellio” Bolognese Via T. Vecellio 54 B 46046 Medole (MN)

Astolfi Fabrizio “Run Joy” Bassotti Via Lagunare 4 33200 Udine

Chapula Sanchez Lourdes Noemi “Fox Valley Soul’s” Alaskan Malamute Loc. il Molino 42 Apia 52010 Capolona (AR)

Ferrarin Simonetta “Lunadiamante” Barbone Via Belvedere 22 21054 Fagnano (VA)

Aurilia Alessandro “Alex Staffy” Staff Bull Terrier Via Solarussa 34 00054 Aranova (RM)

Colapinto Francesco “the Giants of the Sea Newfy” Terranova Via C. Gatta 2 71043 Manfredonia (FG)

Francavilla Marco Nicola “Daytona Kennel” Pastore Tedesco Via dei Cinquecento 5 20139 Milano

Baresi Barbara “von Bessys Rosen” Pastore Tedesco Via G.B. Pedersoli 18 A 25032 Chiari (BS)

D’Agostino Marco “Dago Chow” Chow Chow Via Castel de Paolis 34 00046 Grottaferrata (RM)

Gaeta Gaspare Rosario “di Casa Gaeta Sicyly” Setter Inglese Via Fontanelle 91022 Castelvetrano (TP)

Boccia Pasquale “von Haus Boccia” Pastore Tedesco Via 6Sant’Antonio 43 80040 Terzigno (NA)

d’Ippolito Jessica “della Fenice degli Dei” Labrador Retriever Via G. Gronchi 12 89900 Vibo Valentia (VV)

Gallitto Lorenzo “Cyperus” Boxer Via Strada Carancino 15 96100 Siracusa

Capigatti Francesca “Water World Son’s” Golden Retriever Via Starniano 148 50036 Vaglia (FI)

De Francesco Fabiana “Realfulloffire” Fox Terrier Via Pedali della Murgia 62 Loc. Quasano 70020 Toritto (BA)

Gargano Angela “Lovely Little Grace” Cavalier King C. S. Via Capuana 7 20825 Barlassina (MB)

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Gasparre Nicola “della Carrara Cupa” Pastore Tedesco C.da Carrara Cupa 70024 Gravina di Puglia (BA)

Manco Emilia “T&M Pom’s” Spitz Tedeschi Strada Provinciale Piedimonte/Sessa 3 81037 Sessa Aurunca (CE)

Rossi Michela Francesca “Nemaira” Welsh Corgi Pembroke Via Milano 22079 Villaguardia (CO)

Giannelli Alberto “le Style Royal” Bouledogue Via secondo stradone 12 00045 Genzano di Roma (RM)

Melotti Damiano “di Santa Viola” Kurzhaar Via Valpantena 3 37020 Cerro Veronese (VR)

Scafuto Pasquale “degli Skollhati” Whippet Via A. Moro 3 80026 Casoria (NA)

Giglio Melchiorre Claudio “dei Guardiani del Giglio” Rottweiler Via Volontari del Sangue 6 21046 Malnate (VA)

Monti Davide “Wabisabi Home” Border Collie Località S. Gavignalla 23 Int. 1 50050 Gambassi terme (FI)

Seazzu Francesca “Aussie Revolution” Australian Shepherd Loc. Santa Lucia 15 53036 Poggibonsi (SI)

Guarducci Claudio “Vento delle Amazzoni” Springer Spaniel Via del Pantano SNC 59100 Prato

Nicolosi Saragey Emilia “Kazan no Machi” Akita Via Ugo Bassi 5 95124 Catania

Severino Sebastiano “vom Hause Joara” Rottweiler Via Siracusa 2 96100 Siracusa

Guasconi Costanza “della Terra del Vento” Lupo Cecoslovacco Via di Cassi 26 50031 Barberino di Mugello (FI)

Ovidi Eugenio “Falken Storm” Pastore Tedesco Strada di S. Antonio 40 00018 Palombara sabina (RM)

Spetro Filippo “del Dolce Stil Nero” Dobermann Via Padre Semeria 303 18038 Sanremo (IM)

Hernandez Acosta Yunay “de la Cour du Paradis” Cavalier King Charles Via Ribis 26 33010 Tavagnacco (UD)

Piatkowska Beata Katarzxna “di Valdimonte” Alano Loc. Valdimonte (PG) 06016 San Giustino (PG)

Tamiso Elena “Tamorland Paradise” Labrador Retriever Via Scolo Zucca Inf. 22 45010 Gavello (RO)

Iazzetta Alessandro “Only Quality” Bulldog Via Oberdan 12 80024 Cardito (NA)

Pierazzi Andrea “dei Vallaroli Scuri” Lagotto Romagnolo Via Monte Mauro 511 40050 val samoggia (BO)

Taran Viktoria “Ars et Amor” Cane Corso Via Regione Mombella 100 15071 Carpaneto (AL)

Iovine Emanuele “of Iovine Loving Heart” American Staffordshire Terrier Via del Parco 38 84014 Nolera Inferiore (SA)

Pisano Carlotta “della Terra dei Shardana” Spitz Tedesco Loc. Cadraxiu Casella Postale 9 09023 Monastir (SU)

Torno Chiara “Viltorn” Bassotti Via Silvio Pellico 20010 Buscate (MI)

Kravzova Olga “Orso Rosso” Cairn Terrier Via Marconi 26 24142 Capriate san Gervasio (BG)

Pitarresi Santo “del Castello dell’Emiro” Beagle Via P. Gobetti 6 90036 Misilmeti (PA)

Zullo Damiano “del Vecchio Canneto” Pastore Tedesco Via Gen. Dalla Chiesa 42 70010 Adelfia (BA)

Leporati Gian Luca “dell’Ortica Nera” Bassotti Via Bolano 19037 Santo Stefano Magra (SP)

Pomi Nicola “Looney Bulls” Bulldog Via Padellino 4 29010 Sa Pietro in Cerro (PC)

Lupo Antonio Gaetano “dei Guerrieri Salentini” Pastore del Caucaso Via Leuca 31 73020 Cavallino (LE)

Rondello Giuseppe “Domus Lupiae” Pastore Tedesco Via Beltrami 25 73100 Lecce

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RUBRICA GRATUITA RISERVATA AI SOCI ENCI ACCESSO ALLA RUBRICA BEST IN SHOW: 1°, 2°, 3° classificato (compresi Coppie, Gruppi, Giovani, Veterani) RAGGRUPPAMENTO: 1°, 2°, 3° classificato RADUNI E SPECIALI DI RAZZA: BIS: 1°, 2°, 3° - BOB-BOS

1° classe campioni, libera, intermedia, lavoro, giovani, veterani

successi all’estero

DAL NUMERO DI DICEMBRE 2019 SOLO RISULTATI OTTENUTI DOPO IL 31 MAGGIO 2019

CRUFTS 2020 Accesso alla rubrica per i soggetti di allevamento e/o proprietà italiana che abbiano ottenuto il 1° posto nella classe d’appartenenza. Inoltre, RISERVA CC - BOB - BOS e risultati nel ring d’onore

PER L’INSERIMENTO NELLA RUBRICA SUCCESSI ALL’ESTERO, SONO INDISPENSABILI I SEGUENTI DATI: NOME DEL CANE - RAZZA - CITTÀ, NAZIONE E DATA DELL’EXPO - RISULTATO MASSIMO OTTENUTO - NOME E COGNOME DEL GIUDICE - NOME E COGNOME DELL’ALLEVATORE - NOME E COGNOME DEL PROPRIETARIO - MICROCHIP I NOMI DEI CANI, ALLEVATORI E PROPRIETARI DEVONO CORRISPONDERE AL LIBRO GENEALOGICO. LA REDAZIONE NON È RESPONSABILE DI EVENTUALI ERRORI ENCI PUÒ VERIFICARE LO STATO DEI CANI AL LIBRO

PUSSYCAT DE POMPADOUR Papillon Club show di Tekovska Breznica (SK) 29/8/2020 3° BIS Veterani Giudice V. Javorcik

Speciale di Tekovska Breznica (SK) 29/8/2020 1° BIS Veterani Giudice P. Dankova Allevatore Zuzana Nouzakova Proprietario Barbara Mascherpa

RIO D’OTTAVA TINA DOC SKIN Fox terrier p/r Expo di Nova Gorica, Sempeter (SLO) 9/8/2020 1° classificato Gruppo 3 Giudice Tina Sterguljc Krûsic Allevatore Allev. Rio D’Ottava Proprietario Andrea Murtula

MOPAVA NABUCCO BLACK Cane da pastore scozzese Shetland Expo di Vrtojba 8/8/2020 1° classificato gruppo 1 Giudice Denis Kuzelj All. e pr. Marino Alessandro Morisini

DREAMCATCHER THE PHOENIX Cane lupo cecoslovacco Speciale di Celje (SLO) 19/10/19 BOS Giudice Anna Albrigo

OBRA DO LUSIADAS Cao De Agua p/o Expo Sempeter (SLO) 6/8/2020 3° classificato gruppo 8 Giudice Sterguljc Krusic

Expo di Sempeter (SLO) 7/8/2020 1° classificato gruppo 8 Giudice Gianni Fulgenzi

Derby Winner Show di Celje (SLO) 19/10/19 Expo Vrtojba (SLO) 8/8/2020 CAC Cl. Lavoro 1° classificato gruppo 8 Giudice Maja Korošec Allevatore e propr. Alessia Pasquali

Giudice Stefan Sinko Allevatore e propr. Fabiana Bazzani

CHESTER DE POMPADOUR Papillon Club show di Baden Baden (D) 19/9/19 CAC Cl. Libera Giudice Christina Kropfinger Nouzakova Allevatore Zuzana Proprietario Barbara Mascherpa

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ALLEVATORI TITOLARI DI AFFISSO ENCI Per essere inseriti occorre inviare il modulo d’iscrizione (da richiedere a redazione@enci.it oppure tel. 02/70020358 fax 02/70020353) unendo uno dei seguenti importi: • Rubrica allevatori € 173,28 IVA compresa • Sito internet € 61,00 IVA compresa • Rubrica allevatori + internet € 234,28. La richiesta dà diritto a 11 inserzioni consecutive, partendo da qualsiasi mese. Con la pubblicazione in tale rubrica l’ENCI non si assume alcuna responsabilità.

 CHOW CHOW  AKITA P.S. Bastianello “Levante Ponente” 27 via Costabella 36020 Pozzolo di Villaga (VI)

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M. Ravinetti “dei Dogi” 210 via Quarto Mascherone 00123 Roma tel. 06/30896221 fax 06/30896072 www.alano.it info_dogi@alano.it

 ALASKAN MALAMUTE G. Biagiotti “del Biagio” 82/d località Metaurilia 61032 Fano (PS)

tel. e fax 0721/884021 cell. 335/353657 www.alaskanmalamute.it delbiagio@alaskanmalamute.it P. IVA 00645710419

 BARBONE S. Bandini “Showring” toy, nani, medi 7 via Rivalazzo 43015 Noceto (PR) tel. 0521/984498 tel. e fax 0521/825531 cell. 347/7568396 www.showringkennel.it simonaforever@libero.it

L. Schievano “di Sarmano” toy e nano Red e Grigio 18 via Pisana 35010 Cadoneghe (PD) tel. 049/701258 www.contedisarmano.it liana@contedisarmano.it

 BASSOTTO G. Pascarella “del Wanhelsing” bassotti a pelo duro 96 via dei Prati 21029 Vergiate (VA)

cell. 3339701314 www.allevamentobassotti.com info@allevamentobassotti.com

 BEAGLE A. M. Gattuso “Salga” 2 via Remondò, Casoni Sant’Albino 27036 Mortara (PV)

tel. 0381640055 fax 0381515404 cell. 3483174281 www.allevamentosalga.it info@allevamentosalga.it

 BOLOGNESE F. Bonanno “di Platino Iridio” 58/2 via Gerbiasco 21020 Mercallo dei Sassi (VA)

tel. e fax 0331/968894 cell. 330/202158 348/5802899 bonanno@triplaw.it www.canebolognese.com P.IVA 02026020129

 BULLDOG INGLESE R. Giuria “Love Sonny” 4 via Bertieri 12073 Ceva (CN) tel. 0174/721532 cell. 338/5352634 www.lovesonnybulldogs.it lovesonnybulldogs@alice.it

 CANE CORSO “del Rosso Malpelo” di S. Tanzarella 6 via Puccini 44042 Cento (FE)

tel. e fax 0516836441 cell. 3473757168 www.tanzarella.it / info@tanzarella.it

 CAO DE AGUA F. Bazzani “do Lusiadas” 27 via Mazzini 50050 Gambassi Terme (FI)

cell. 349/5789127 www.dolusiadas.org - info@dolusiadas.it

64

B. Curwen “di Castelbarbara” 4, via Lido dei Pioppi 01037 Ronciglione (VT)

tel. e fax 0761612418 cell. 3336415302 www.chow-chow.it barbaracurw@tiscalinet.it

 COCKER SPANIEL INGLESE A. Francini “Francini’s” 46 località Loppiano S. Vito 50064 Incisa V.rno (FI)

tel. e fax 055/8335842 cell. 377/2305478 www.franciniscocker.it franciniscocker@gmail.com

 EPAGNEUL BRETON R. C. U. Boscato “delle Vallate” 45 via Italia 34070 Brazzano (GO)

tel. 0481/60204 fax 0481/630038 sites.google.com/site/allevamento delle vallate allevamentodellevallate@gmail.com

G. Pivato “della Piave Antica” 15/B via Livenza 31038 Paese (TV)

fax 0422484661 cell. 3477916211 www.dellapiaveantica.it breton@dellapiaveantica.it

 GOLDEN RETRIEVER V. L. Bellanova “C’est Moi” 15/A Via Vittorio Fiorini 00179 Roma

tel. 06/7822979 cell. 333/7786777 www.accademiadelgolden.com lucia@accademiadelgolden.com

P. Daffunchio “Welsea” 32 via San Biagio 27045 Casteggio (PV)

tel. e fax 0383/83000 cell. 335/6357789 www.welsea.com info@welsea.com


E. Lissignoli “del Dosso degli Ulivi” 21 via Volta 25040 Monticelli Brusati (BS)

tel. 030652173 cell. 3392007616 www.allevamentodossodegliulivi.com info@allevamentodossodegliulivi.com emanuele.lissignoli53@gmail.com

M. Telatin “delle Grandi Ombre” 6 via E. Fermi 37060 Buttapietra (VR) tel. e fax 045/6661122 www.dellegrandiombre.it info@dellegrandiombre.it

 JACK RUSSELL TERRIER U. Pianezzola e P. Bresolin “dell’Antico Fiume” 33 via Vivaldi 36050 Cartigliano (VI) cell. 340/6732905 info@anticofiume.it www.anticofiume.it

 LABRADOR RETRIEVER M. P. Buttarelli “Fior d’Acqua” 6 via E. Fermi 37060 Buttapietra (VR)

tel. e fax 045/6661122 info@fiordacqualabrador.it www.fiordacqualabrador.it

S. Eynard “Golden Knopf” 7 via Sarnico 24060 S. Paolo D’Argon (BG) tel. 035/951188 cell. 347/2483210 info@goldenknopf.it www.goldenknopf.it

 PASTORE BERGAMASCO L. Mariani “dei Lupercali” 17 via Mondello 22073 Fino Mornasco (CO) tel. +39 031/928092 cell. +39 328/5884848 www.lupercali.it info@lupercali.it

 PASTORE MAREMMANO ABRUZZESE F. Simoni “Jacopone da Todi” via di Monteladrone sn 06059 Todi (PG)

tel. e fax 075/9077854 cell. 331/3667083 info@pastorimaremmanijacoponedatodi.com www.pastorimaremmanijacoponedatodi.com

 PASTORE SCOZZESE COLLIE M. T. Garabelli e A. Rota “di Cambiano” 4 strada Provinciale Monte Vaso 56034 Casciana Terme (PI)

tel. fax 0587/645322 cell. 340/2529213 - 333/6392761 www.cambianocollies.com www.allevamentocambiano.it mt.garabelli@tiscalinet.it

G. Pascale Guidotti Magnani “della Cambianella” 255 via Imperiale 44124 San Bartolomeo in Bosco cell. 3483198893 fax 1782208544 collies@cambianella.it www.cambianella.it

 PASTORE SCOZZESE SHETLAND M.A. Morosini “Mopava” 9 via Maguzzano 25017 Lonato del Garda (BS) cell. 3336698100 www.mopava.it marino.morosini@yahoo.it

 PASTORE TEDESCO G. Becattini “di Ripoli” via del Fossato 50012 Bagno a Ripoli (FI)

tel. e fax 055/632570 cell. 368/644380, 328/3787970 info@allevamentodiripoli.it www.allevamentodiripoli.it

S. Eynard “Golden Knopf” 7 via Sarnico 24060 S. Paolo D’Argon (BG) tel. 035/951188 cell. 347/2483210 info@goldenknopf.it www.goldenknopf.it

E. Rossi Marchi “del Monte Poliziano” 11 via della Montagna 53045 Montepulciano (SI) tel. 0578 798239 cell. +39 3478234547 www.montepoliziano.it info@montepoliziano.it

L. Schievano “di Sarmano” 18 via Pisana 35010 Cadoneghe (PD)

tel. e fax 049/701258 www.contedisarmano.it info@contedisarmano.it liana@contedisarmano.it

65

 SAMOIEDO P. Daffunchio “Welsea” 32 via San Biagio 27045 Casteggio (PV) tel. e fax 0383/83000 cell. 335/6357789 info@welsea.com www.welsea.com

 SETTER INGLESE R. C. U. Boscato “delle Vallate” 45 via Italia 34070 Brazzano (GO)

tel. 0481/60204 fax 0481/630038 sites.google.com/site/allevamento delle vallate allevamentodellevallate@gmail.com

 SHIBA G. Biagiotti “del Biagio” 82/d località Metaurilia 61032 Fano (PU) tel. e fax 0721/884021 cell. 335/353657 www.shiba.it delbiagio@alaskanmalamute.it

 SPINONE ITALIANO N. Randi “del Buon Santo” 28 via Rivaletto 48020 S. Alberto (RA) tel. e fax 0544/528228 nerino.randi@gmail.com www.spinonidelbuonsanto.com

 WEIMARANER D. Raimondi Cominesi “Royal Weim” 5 Cascina Garavella 26811 Boffalora d’Adda (LO) fax 0371/422472 cell. 335/6143838 www.royalweim.com raimondi@royalweim.com

M.A. Demuro “Sardinia Weim” Via Olgiastra snc 07021 Arzachena (OT) cell. 3348643700 www.sardiniaweimaraner.com info@sardiniaweimaraner.com

 ZWERGPINSCHER S. Monduzzi Donazzi “del Foionco” 127 via Montefiorino 41056 Savignano S/P (MO) tel. 059/2403132 fax 059/739276 cell. 338/7380783 www.delfoionco.it sanmondon@gmail.com


ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 9 ottobre 2020 – Anno 66° DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano

UNA COPPIA DI CAMPIONI Allenamenti in piscina in vista delle Paralimpiadi di Tokyo: quando l’amore non conosce confini

HANNO COLLABORATO: Francesca Bricchi, Roberto Fanchini, Renata Fossati, Rodolfo Grassi, Maurizio Meneguzzo, Simona Migliorati, Marco Ragatzu, Stefano Spagnulo.

ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it REDAZIONE, PUBBLICITÀ: 20137 Milano - Viale Corsica 20 Tel. 02/7002031 Fax 02/70020323 IMPAGINAZIONE GRAFICA: DOD artegrafica - Massa Lombarda (RA) STAMPA: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona SPEDIZIONE PER L’ITALIA E PER L’ESTERO: ELCOGRAF S.p.A. Via Mondadori 15 37131 Verona La quota associativa dei Soci Allevatori è pari a euro 51,65 e dei Soci Aggregati a euro 5,00; ai soli fini postali, euro 2,00, sono da considerarsi quale quota di abbonamento alla rivista.

La Direzione non si assume alcuna responsabilità sulle inserzioni pubblicitarie inoltrate senza bozzetto, sulle quali, peraltro, si riserva di operare eventuali tagli al testo, compatibilmente con lo spazio prenotato. Articoli e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. La responsabilità per i contenuti e le opinioni espresse negli articoli pubblicati è esclusivamente degli autori

In copertina: CAMPIONATO EUROPEO DISC DOG Border Collie “Hurricane” Credits Alessandro Musicorio

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 3639 Pubblicazione riservata ai Soci dell’Ente Associato alla Unione Stampa Periodica

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Italiana

Il Labrador retriever Radar è il cane guida di Anastasia Pagonis, 16 anni, nuotatrice non vedente della nazionale americana. E la coppia ora si trova all’Olympic Training Center di Colorado Springs per allenarsi in vista delle Paralimpiadi di Tokyo. Anche se si conoscevano da appena quattro giorni, il Labrador retriever è partito insieme alla giovane atleta per il ritiro. E la coppia si è mostrata subito molto affiatata, come se stesse insieme da sempre: Radar l’accompagna ovunque e la attende a bordo piscina, pronto ad accoglierla quando esce dalla vasca. Anastasia è affetta da retinopatia autoimmune: ha perso la vista all’improvviso, due anni fa. È da sempre stata una sportiva, ma è stato difficile per lei continuare ad allenarsi e a credere in qualcosa. Radar ora rappresenta per lei una svolta. Con lui si trova «davvero bene» e lo ha descritto come un «cambiamento gradito» dopo «aver dovuto far affidamento su altre persone». «È incredibile: è il cane più intelligente del mondo. Ora mi sento così indipendente», ha detto l’atleta convinta che «con lui potrà conquistare il mondo». O almeno una medaglia.


Cane da pastore scozzese Shetland. Foto Margherita Abboud.

... insolite amicizie Cane da pastore tedesco. Foto Elena Corselli.


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