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Il leone “mascherato

LEONBERGER - Maestoso, calmo e attento osservatore

Il leone “mascherato”

Intelligente e versatile ben si adatta alle prove attitudinali organizzate dal Club per testare la morfologia e il carattere

COLORI SBAGLIATI Il colore del mantello del Leonberger è ben descritto dallo standard ma possono esserci casi di colorazioni “al limite” dell’accettabilità (la tinta sabbia molto chiara, il grigiastro con solo lieve presenza di fulvo) e altri che invece devono essere considerati come veri e propri difetti da squalifica. Tra i colori sbagliati, che fortunatamente solo raramente si ritrovano nella popolazione e che rappresentano un difetto grave, sono il colore grigio lupo, il solido marrone e il nero-focato (black and tan). Mentre i primi due sono più rari il black and tan, dovuto alla trasmissione di un gene recessivo, è via via più diffuso tanto dall’essere a volte proposto come rarità. Lo standard tra l’altro indica nel colore nero, se dovuto a carbonature troppo diffuse e intense, ma soprattutto nel caso sia solido o il colore di base, non possa essere accettato. Il black and tan rappresenta invero un pesante difetto di tipo, come avviene in molte altre razze tanto che il Club Tedesco del Leonberger nel paese di origine ne vieta la riproduzione all’interno del Libro genealogico. In altre razze questo tipo di geni viene regolarmente testato al fine di individuare i portatori per evitarne la ripetizione nella progenie (per esempio il gene pink nel WC Cardigan). Un gigante tedesco, eccezionale nel carattere, ottimo nel lavoro, perfetto compagno nella vita di ogni giorno: potremmo iniziare ricordando che storicamente è una delle razze più affascinanti dell’universo canino. Chi altro può vantarsi dall’aver accompagnato l’Eroe dei Due Mondi. Generale Giuseppe Garibaldi nei suoi viaggi? E non è stato certo l’unico personaggio ad essere colpito dalla sua bellezza e versatilità: l’Imperatrice Elisabetta d’Austria, più nota come Sissi, ne fece il suo cane prediletto e addirittura arrivò a possederne sette! Quindi, al contrario di quello che molti pensano, non una razza recente bensì una razza che trova le sue radici negli antichi cani da pastore e da montagna tipiche delle catene montuose indo-europee e nelle valli adiacenti. Ad esso

LA SALUTE Le polineuropatie Lpn1, Lpn2 e Lpn3 e anche la leucoencefalomielopatia (Lemp), che tanto hanno preoccupato in passato, sono ormai depistabili con test che escludono dalla riproduzione i soggetti malati dando la possibilità di avere cucciolate esenti da tali patologie. Un buon lavoro di informazione e di selezione da parte del CIL ha permesso in pochi anni di avere tutti i riproduttori testati e quello che qualche anno fa poteva essere considerato un problema per l’allevamento della razza non può più, per fortuna, essere considerato tale. appartiene forse il più antico Libro genealogico di un cane di razza risalente al lontano 1846, anno in cui ebbe inizio il suo allevamento ufficiale ad opera del padre del Leonberger, Heinrich Essig. Egli aveva in mente di creare una razza canina che potesse assomigliare quanto più possibile ad un leone che era appunto lo stemma della città di Leonberg di cui era consigliere comunale. In occasione dell’Expo canina del 1870 a Monaco la stampa scrisse “il più bello di questi cani era giallo bruno con sfumature nere, quasi come un leone, ad esso somigliante anche nella maestosa figura”. Essig era riuscito nel suo intento.

IN ITALIA

Ma veniamo ai giorni nostri. Il Leonberger è ben allevato in Italia con soggetti morfologicamente corretti che non presentano particolari problemi di salute. Il Club Italiano del Leonberger attua da sempre controlli sulle malattie genetiche e l’allevatore che ne fa parte effettua test per le principali patologie ereditarie: controllo della displasia

delle anche e dei gomiti, dentature corrette, controlli delle polineuropatie fanno si che i riproduttori possano avere cucciolate quanto più sane possibile oltreché morfologicamente corrette. Consigliate e nate ormai da molti anni in seno al club e poi mutuate da molte altre associazioni (anche per i soggetti non destinati alla riproduzione) sono le Prove di Attitudine all’Allevamento”, uno strumento importante di conoLE PROVE ATTITUDINALI Le Prove di Attitudine all’Allevamento (PAA) sono riservate a soggetti dai 18 mesi ai 6 anni. Esse prevedono due tipi di valutazione, una morfologica e una caratteriale. La prima destinata al rilievo delle caratteristiche morfo-funzionali del cane svolto da un giudice esperto che sottopone ad un attento esame ogni singola parte del cane. La seconda punta ad evidenziare eventuali anomalie caratteriali del soggetto valutando il suo comportamento tra la folla, reazione ad un rumore improvviso, rapporto con altri cani… il tutto per valutarne l’indole, l’equilibrio, il buon rapporto con il proprietario e la capacità di subirne il controllo. Indispensabili per ogni riproduttore, le PAA sono inoltre un requisito fondamentale per l’ottenimento del titolo di Campione Italiano di Bellezza. Tutti coloro che abbiano voglia di avere una conoscenza completa e più approfondita del loro leonberger, sia dal punto di vista caratteriale che morfologici, possono richiedere di sottoporre il loro cane alle prove.

scenza e controllo. Nella crescita di un cucciolo sono importanti le accortezze riservate a cani con crescita esponenziale tipica delle razze di grande taglia: salti, scale, giochi vivaci su pavimenti scivolosi, passeggiate troppo lunghe sono da evitare. L’attività fisica deve essere graduale e aumentare di pari passo con l’età del cucciolo senza strafare. Una sana alimentazione con cibi ben bilanciati è inoltre fondamentale per una crescita regolare ed armonica.

FORTE , SOCIEVOLE

E VERSATILE

Caratterialmente possiamo dire che il Leonberger è un miscuglio perfetto di bellezza e di speciale indole che lo rendono affascinante ed unico: è molto socievole, docile e particolarmente adatto alla vita di famiglia. Il suo essere mansueto ed equilibrato lo rende un compagno ideale per i bambini (cosa che si dice per molte razze ma, per il Leonberger, è davvero cosi…), malgrado la sua notevole mole sa rapportarsi con loro con delicatezza e senza problemi dimostrando una particolare sensibilità nei loro confronti fin da cuccioli. Questo comportamento rimane immutato anche nei confronti di altri animali verso i quali nutre una sana curiosità e con i quali nella norma instaura un rapporto amichevole. Il suo aspetto fisico è unico: la sua mole insieme al folto mantello e alla tipologia morfologica lo accomuna a molti dei suoi compagni di “gruppo” come ad esempio il Ciarplanina o il Cane da Pastore del Caucaso ma non

certo il carattere! Rimane attivo nel suo lavoro di custode della casa e della famiglia, il suo abbaio possente emesso con convinzione basta a demotivare i malintenzionati e ad avvisare di una possibile intrusione senza essere né mordace e mai aggressivo. Il Leonberger è un cane con grandi doti nell’addestramento e nel lavoro, può eccellere in diverse attività che, apparentemente, sembrano più congeniali ad altre razze: la protezione civile, la ricerca su pista e l’obedience, l’agility… una versatilità e una flessibilità che davvero poche volte si possono riscontrare nell’universo canino. L’attrazione per l’acqua ereditata dal suo progenitore Terranova lo rendono particolarmente adatto al salvataggio nautico e non sono rari i soggetti abilitati ed utilizzati in questo campo al pari di altre razze notoriamente più utilizzate.

LA MASCHERA DISTINTIVA

Nel suo aspetto in generale il Leonberger è un cane molto grande, forte e muscoloso, robusto, con un’ossatura che deve essere possente ma tuttavia permettergli di muoversi con eleganza. Egli infatti deve possedere un movimento ampio, coordinato e continuo, che “prende spazio”. Quello che colpisce ad un primo sguardo è, oltre la sua mole, un’espressione dolce conferitagli dalla maschera nera che deve arrivare a coprire almeno gli occhi ma che può estendersi anche oltre. Senza una maschera ben presente anche agli occhi di un profano l’espressione tipica della razza verrà a mancare. Il mantello del Leonberger è di tessitura da mediamente morbida a ruvida, di buona lunghezza e, nonostante la presenza di un buon sottopelo, piuttosto spesso e sviluppato, le sue forme restano ben riconoscibili. Soprattutto nei maschi il pelo forma una bella criniera sul collo e al petto, folte frange agli anteriori e una culotte abbondante ai posteriori. I colori ammessi dallo standard sono il giallo leone, il rosso, il rosso-bruno fino al color sabbia dorato e tutte le combinazioni tra questi colori, con carbonature più scure e maschera nera. Come detto la punta dei peli nera è ammessa (carbonature, belle sfumature più chiare e più scure) ma il nero non dovrà mai essere il colore base del cane anche se, purtroppo, negli ultimi anni si è assistito ad un numero

sempre maggiore di soggetti dal mantello talmente carbonato da sembrare, appunto, totalmente neri, cosa che non dovrebbe mai essere considerata positiva, anzi penalizzata per non determinare l’insorgenza di soggetti nero-focati, colore eliminatorio in senso selettivo poiché assolutamente non ammesso e non tipico della razza Stéphanie Palumbo

Presidente Club Italiano del Leonberger

Il nuovo libro di Guido Perosino “IL LEONBERGER, IL GRANDE SVEVO” È stato pubblicato da Intermedia Edizioni il nuovo libro di Guido Perosino, considerato il principale esperto italiano, uno dei più qualificati e riconosciuti al mondo, di questa affascinante razza canina. Perosino, allevatore e giudice ENCI, aveva pubblicato un primo libro nel 1993 per De Vecchi e svariati articoli su riviste cinofile e, in particolare su I Nostri Cani. Nel 2006 venne pubblicato un nuovo libro, completamente rivisto e molto più approfondito, ma in sola lingua inglese, poco dopo tradotto anche in russo. Questa nuova edizione italiana ne è la versione più attuale e diffusa e finalmente a disposizione di un più vasto pubblico nel nostro Paese. Illustra la storia, le caratteristiche morfologiche, attitudinali e psichiche del Leonberger con una interessante focalizzazione sui temi dell’allevamento responsabile e del benessere animale. Ricco di disegni, grafici e foto esplicative, rappresenta il migliore strumento oggi disponibile di conoscenza di questa stella dell’universo canino.

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