I Nostri Cani - Luglio 2020 - light

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N. 6 luglio 2020 - Pubblicazione online sul sito www.enci.it

I DUE CORGI COCKER INGLESE TIBETAN SPANIEL SEGUGI

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luglio 2020


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SOMMARIO Le (molte) virtù dei Corgi Filippo Ripoli Il Cocker tuttofare Maria Pia Pasquali I preziosi leoni di Buddha Pietro Paolo Condò La memoria olfattiva e le sue meraviglie Vincenzo Ferrara Le belle cronache del Segugio Rodolfo Grassi In ricordo della Baronessa Elisabeth-Ann de Massy Pietro Paolo Condò Parla con me Renata Fossati È arrivata l’estate A.B. Antiche credenze: “per non perdere il cane ungilo di burro” Rodolfo Grassi Goemon, l’amico geniale Annamaria Baccari Leccornie proibite Sara Ceccarelli La lezione del tempo Renata Fossati Standard in pillole

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PER LE ASSOCIAZIONI SPECIALIZZATE DI RAZZA RAZZE: LE PAGINE DELLA RIVISTA SONO A DISPOSIZIONE PER ARTICOLI RIGUARDANTI LE RAZZE TUTELATE SU TEMI A SCELTA QUALI: STORIA, DIF­ FUSIONE SUL TERRIOTRIO, CARATTE­ RE, EDUCAZIONE, ADDESTRAMENTO, ATTIVITA SOCIALI, SPORT, SALUTE, VITA IN FAMIGLIA. CONVEGNI E SEMINARI SULLE RAZZE TUTELATE RUBRICA “CLUB”: SONO A DISPO­ SIZIONE PER SPECIALI E RADUNI. CORREDATE DA FOTO, CLASSIFICHE E BREVI TESTI SUGLI EVENTI. SI PREGA DI CONTATTARE PREVENTI­ VAMENTE LA REDAZIONE redazione@enci.it - tel. 0270020358 dalle 8,30 alle 12,30 dalle 13,30 alle 17,30

PER I GRUPPI CINOFILI

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Si informano i Gruppi Cinofili ENCI che all’interno de “I Nostri Cani” sono disponibili gratuitamente pagine dedi­ cate ai resoconti delle Esposizioni Internazionali e Nazionali. Per avere informazioni riguardanti gli aspetti tecnici e le modalità d’invio, contattare la redazione: redazione@enci.it - tel. 0270020358

TEMPI DI CONSEGNA DI TESTI E FOTO Pubblicità expo: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita (es. 5 novem­ bre per pubblicazione in dicembre) Articoli: previo accordi con la redazione Rubrica club: entro il giorno 5 del mese precedente l’uscita, in merito allo spazio disponibile Successi: in ordine di ricevimento, in merito allo spazio disponibile inviare a redazione@enci.it TUTTE LE RUBRICHE SONO GRATUITE Si ringrazia per la collaborazione

FORMATO TESTI E FOTO CHI E DOVE

Gli allevatori

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Testi in WORD o similari di scrittura (NO pdf) Foto in formato jpg o tif NON impaginare


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Affettuoso, giocherellone e sempre allegro

Il Cocker tuttofare

Curioso e intraprendente ama la vita in famiglia ma conserva l’istinto di caccia, sempre col naso a terra in cerca di tracce interessanti


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Discendenti degli Spaniel - una delle più antiche razze canine che hanno ispirato grandi poeti come Goffrey Chaucer (1342-1400) e Shakespeare (1564-1616) - i Cocker Spaniel Inglesi nel tempo sono diventati una delle razze più amate e popolari al mondo. Si racconta che gli Spaniel abbiano anche avuto un ruolo nella separazione dell’Inghilterra dalla Chiesa cattolica (Scisma Anglicano del XVI secolo), quando il Cocker spa­ niel di Lord Wiltshire morse papa Clemente VIII sulla punta del piede. Alla fine, come sappiamo, Enrico VIII interruppe i suoi rapporti con la Chiesa cattolica.

gli Spaniel dal pelo liscio di oggi. A quei tempi, in una singola cucciolata di Springer Spaniel i cuccioli più grandi sarebbero diventati Springer Spaniel, quelli più piccoli Cocker Spaniel e i cuccioli di media ta­ glia Sussex Spaniel: solo le dimensioni costituivano la differenza. Solo un tipo di “land spaniel” fu riconosciuto come una razza propria, separato dallo Springer Spaniel, nel 1870. Verso la fine del 1800, gli allevatori inglesi incomincia­ rono ad esporre il Cocker Spaniel e, ancora oggi, ci sono differenze distinte tra Cocker da esposizione e Cocker da lavoro. Quelli da esposizione, tendono ad essere più com­ patti e più robusti e con un mantello più ricco, rispetto ai Cocker da lavoro. La popolarità della varietà da show au­ mentò notevolmente dopo la Seconda guerra mondiale. Da notare, che il tipo da lavoro è abile a seguire la pista della selvaggina, ha un forte istinto del riporto e una presa con la bocca molto morbida, in modo da non danneggiare gli uccelli che recupera. Prima del 1892 i Cocker Spaniel non erano riconosciuti dal Kennel Club come una razza distinta dagli altri Spaniel (springer e sussex) pertanto, nel ring delle esposizioni c’era molta confusione poiché i giovani soggetti che un anno prima erano stati esposti come Cocker, l’anno dopo, dato che erano cresciuti troppo come taglia, venivano esposti come Springer o come Sussex . I predecessori più famosi dei moderni Cocker Spaniel sono stati Obo (1879) e Obo II, considerato padre dei Cocker Spaniel Americani. Il padre di Obo era un Sussex spaniel e la madre una “land spaniel”, da caccia su terra. Il Cocker Spaniel è stato riconosciuto come razza indi­ pendente dal Field e dallo Springer Spaniel poco dopo la fondazione del Kennel Club inglese nel 1873.

Gli Spaniel potrebbero essere arrivati in Inghilterra du­ rante l’invasione di Cesare (54-55 a.C.). Si presume siano originari della Spagna poiché la parola “spaniel” potrebbe derivare dall’Hispania (Spagna) o forse dalla frase fran­ cese Chiens de l’Espagnol (Cani spagnoli). Alla fine del 1600, gli Spaniel furono selezionati per diffe­ renti compiti di caccia: acquatiche e terrestri. L’antico Spaniel inglese (ora estinto) fu impiegato per recuperare uccelli acquatici abbattuti con le frecce. Gli Spaniel terre­ stri, invece, per due tipi di caccia: quelli che si insinua­ vano tra rovi, sterpaglie e sottobosco per puntare le prede permettendo ai cacciatori di catturarle con le reti; e gli altri lanciati sul terreno a far sollevare fagiani e pernici da cacciare con i falchi, oppure scovare i conigli da inseguire poi con i levrieri. Nel corso del XVII secolo, il ruolo dello Spaniel cambiò radicalmente quando gli inglesi iniziarono a cacciare a con le prime rudimentali armi da fuoco a pietra focaia, alcuni esperti hanno scritto che questi cani furono “tra­ sformati da battitori selvaggi non addestrati, a cani da caccia sicuri e perfetti”. Gli Spaniel dal pelo riccio, avrebbero gettato le basi di tutti

WATER SPANIELS ENGLISH WATER SPANIEL SPANIELS LAND SPANIELS

SETTING SPANIELS ENGLISH SETTER SPRINGING SPANIELS

LARGE ENGLISH SPRINGER SPANIEL SMALL ENGHLISH COCKER SPANIEL SUSSEX SPANIEL

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IN ITALIA 1930 1931 1937

Il Cocker spaniel inglese si è diffuso largamente con suc­ cesso nel nostro Paese fin dai primissimi anni del dopo­ guerra, molti iniziarono ad allevare questa razza con suc­ cesso scegliendo la strada più difficile quella “del bello e bravo”. Dopo una lunga parentesi di calo dei soggetti in­ torno agli anni 80/90 (nel 1993 i cuccioli iscritti al libro genealogico furono 1158), verosimilmente legato ad un cambio di moda o di tipologia di attività venatoria, negli ultimi 10 anni abbiamo osservato un progressivo incre­ mento fino ad arrivare a ben 2452 nuovi cuccioli iscritti al Libro genealogico dell’ENCI nel 2019. Indubbiamente è una razza amata e diffusa grazie alla ta­ glia ridotta, il bel colore del mantello frangiato, l’aspetto dolce, il carattere allegro e gioioso che rendono il Cocker fedele amico di tanti bambini e famiglie. Non dobbiamo però mai dimenticare che è un cane con spiccate doti ve­ natorie. “Addestrare un cocker non è cosa da tutti”: pas­ sione, sacrificio in termini di tempo e denaro, profonda conoscenza delle genealogie, estrema attenzione nella selezione di soggetti sani, intere giornate trascorse sui terreni di prova, sono solo alcune delle caratteristiche che distinguono i veri allevatori ed il numero contenuto di Campioni assoluti lo dimostra. Allo stato attuale ci troviamo purtroppo di fronte ad un netto bivio che sembra dover imporre una definitiva sepa­ razione fra due tipologie di Cocker: Cocker da show e Cocker da lavoro. È questa la via più semplice o una scelta di comodo?

1938 1943 1949 1956 1960 1964 1966 1972 1973 1977 1978 1982 1984 1988 1991 1997 2002 2003 2005 2008 2010 2014 2016 2018

SPORTIVI, ALLEGRI E OTTIMI RIPORTATORI Il moderno Cocker spaniel inglese è diventato nel tempo uno dei cani da compagnia più diffuso al mondo. L’aspetto mansueto, la taglia ridotta, le lunghe orecchie pelose e vellutate e l’affascinante colorazione del man­ tello frangiato lo hanno reso irresistibile per migliaia di famiglie. Tuttavia, non ha mai sopito il suo istinto di grande cacciatore e riportatore. Come cani sportivi, hanno molta resistenza ed energia. Sono anche cani curiosi e amano indagare su tutto ciò che

Campione assoluto 2002 Magamagò del Re di Danari

Campione assoluto 1976 My Lollipop delle Grandes Murailles

BELLO E SIMPATICO • È di taglia medio piccola ed è atletico. • Ha un bel mantello frangiato in una gran varietà di colori • È vivace e giocoso, con una natura amichevole. • Solitamente, è disponibile con tutti. • Va d’accordo con gli altri animali domestici • È un cane fiducioso con tutti, quindi, non è un cane da guardia, si limitano a segnalare.

CAMPIONI ASSOLUTI DRAGO DUSE WILFUL RUFUS WILFUL SABADILLA WILFUL WALLOP WILFUL WITKIND DRAGO ALIANTE DRAGO CORNIOLA TREETOPS TOWN GUARD EAGER BONO DE LA SOLEILLETTE SCHLEDENSE DOUGLAS CLO’ DELLA VALDORCIA CIRILLO DELLA VALDORCIA CORALLO DELLE GRANDES MURAILLES PETER DELLA VALDORCIA AROLD DEL GHIARDO PAL DELLA BASSANA MYLOLLIPOP DELLE GRANDES MURAILLES ANTIQUARY DELLE GRANDES MURAILLES GECK DELLA PIOPPA PINEBLUFF DELLE GRANDES MURAILLES ELBERNARDO DELLE GRANDES MURAILLES OTTAVIO DELLE GRANDES MURAILLES GIOLLI DELLE GRANDES MURAILLES MAGAMAGO’ DEL RE DI DANARI GUENDALINA DEL NARNIENSIS FRANCINI’S DOLCEAMORE FRANCINI’S BIRRA FRANCINI’S DIVO FER WOODCOCK HUNTER DUKE FRANCINI’S JUST IN TIME FRANCINI’S ALLEGRA FOLLIA FRANCINI’S DOLCEAMARA

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IL PUNTO SUL COCKER SPANIEL INGLESE • Sono adattabili e possono vivere bene in un appartamento purché facciano esercizio quotidiano per mantenerli in forma. Questa è una razza con una grande resistenza, quindi si godrà lunghe passeggiate, anche di corsa; giochi di riporto o sport come l’agility o il flyball. • Sin da cuccioli, amano il gioco del riporto con la pallina. • Sono cani molto sensibili, pertanto l’educazione dovrà essere gentile, utilizzano rinforzi positivi come ricompense alimentari. • Imparano in fretta, ma le sedute d’addestramento non dovranno essere troppo lunghe. • Sanno essere anche impertinenti, pertanto è meglio tenere il cibo e l’immondizia lontano dalla loro portata, specialmente da cuccioli.

incontrano sia in casa che sul terreno all’aperto. Sono intelligenti, a volte possono essere testardi, soprat­ tutto se non vedono una buona ragione per fare quello che gli viene richiesto. L’addestramento all’obbedienza è una buona idea con qualsiasi cane, ma con i cani da caccia in particolare, è necessario insegnare sin da subito il richiamo e l’educa­ zione di base. Poiché sono cani molto affettuosi, è importante usare un addestramento gentile e coerente che non mortifichi il loro spirito collaborativo e la loro voglia di fare. Inoltre, l’educazione aiuta anche a mantenerli stimolati mental­ mente dato che sono cani che amano imparare. Poiché sono molto attaccati alle persone, si sentono molto gratificati di poter stare in famiglia e possono di­ ventare distruttivi se lasciati soli frequentemente, senza compagnia o attività. Vanno d’accordo con i bambini e sono buoni compagni per persone di tutte le età. Mentre sono vigili e abbaiano ai rumori, il loro carattere amichevole con tutti non li rende cani da guardia efficaci. Solitamente, vanno incontro alle persone fiduciosi e felici, agitando ininterrottamente la coda per la gioia di ricevere delle carezze. Per quanto desiderosi di compiacere e di stare vicini alle loro famiglie, conservano un ottimo istinto per la caccia, pertanto, è possibile che all’aperto, durante le passeg­ giate, siano incuriositi da una traccia o da una preda tanto da mettersi ad inseguirla: anche per questo motivo, è ne­ cessario educarli sin da cuccioli. Per la stessa ragione, hanno bisogno di movimento quotidiano. Sono cani ro­ 21


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MANTELLO Pelo: piatto. Di tessitura serica, mai del tipo “filo di ferro”, né ondulato. Non troppo abbondante e mai arricciato. Gli arti anteriori, il tronco e i posteriori, sopra i garretti, sono ben guarniti di frange. Colore: Unicolore: nero; rosso; dorato; fegato (cioccolato); nero focato; fegato focato; il bianco non è ammesso se non in piccola quantità sul petto. Multicolore: bicolore; nero e bianco; arancione e bianco; fegato e bianco; limone e bianco. Tutti con o senza moschettature. Tricolore: nero, bianco e focato; fegato, bianco e focato. Roano: blu roano; arancione roano; limone roano; fegato roano; blu roano focato; fegato roano focato.

busti e resistenti che adorano l’acqua e non temono ter­ reni scoscesi o irti di rovi e cespugli. La loro curiosità è innata come la voglia di fare e di scoprire sempre delle cose nuove.

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CONCLUSIONE Una razza davvero affa­ scinante che ha saputo conquistare la simpatia dei cinofili di tutto il mondo. Generoso, affettuoso, giocherel­ lone e fiducioso con tutti, sono le cre­ denziali di questa razza, diventata il cane da compagnia per definizione. Ha mantenuto integro il suo istinto di cacciatore, per­

QUALCHE INCOMBENZA • Se lasciato troppo solo, soffre di ansia da separazione e potrebbe abbaiare ripetutamente o diventare distruttivo. • È necessario spazzolarlo spesso, soprattutto le frange, e regolare il mantello con forbici dentate o coltellini da stipping. • Controllare di frequente le orecchie al loro interno è indispensabile per prevenire l’insorgenza di fastidiose otiti. • Se poco educati, possono diventare possessivi col cibo o con i loro giocattoli.

Sono ansiosi di compiacere i loro proprietari, quindi l’ad­ destramento di solito non è troppo difficile con questa razza. Tuttavia, hanno una natura sensibile e hanno bisogno di molti rinforzi positivi. I metodi di addestramento duri possono causare paura e ansia e possono contribuire a sviluppare comportamenti indesiderati. I Cocker da lavoro sanno impiegare in maniera del tutto naturale le loro qualità venatorie e sanno comprendere con facilità le richieste del loro conduttore. 23


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CURA DEL MANTELLO I peli setosi di media lunghezza che conferiscono a questi cani un mantello così bello, possono facilmente arruffarsi. Inoltre come la maggior parte dei cani, sono soggetti alla muta. Una spazzolatura due volte a settimana manterrà il pelo lucido e libererà le frange da residui di erba, foglie secche e terriccio. Il pelo intorno alle zampe, al tronco, alla testa e all’attaccatura delle orecchie, va regolato da mani esperte che utilizzeranno apposite forbici e coltellini da stripping, specialmente se sono cani da esposizione. Le lunghe orecchie, che caratterizzano la razza, andranno controllate anche all’interno e pulite spesso per liberarle da batteri che potrebbero a lungo andare causare infezioni e generare cattivo odore.

tanto, con lui non ci si annoia mai: instancabile, curioso e… sempre affaccendato a mette il naso a terra. Maria Pia Pasquali

Presidente Club Italiano Spaniel

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Una dote particolarmente sviluppata nei Segugi

Muta di Segugi Italiani PR nero focati di Severino e Vincenzo Ventresca

La memoria olfattiva e le sue meraviglie Questo argomento è stato affrontato sempre con poco in­ teresse, come se non si trattasse di un fenomeno fonda­ mentale nell’allevamento canino. Interessa la totalità delle razze, ma in alcuni gruppi, come in quelli da caccia, è di basilare rilevanza. Ci siamo sempre dovuti accontentare di procedere in ma­ niera empirica nella conoscenza dei meccanismi genetici che avvengono nella trasmissione dei caratteri quantita­ tivi legati all’olfatto del cane. La speranza è che qualche scienziato capace ci illumini riguardo l’intero procedi­ mento legato alla memoria olfattiva del cane. Per l’uomo l’olfatto è, oltre che un senso importante per la vita, una opportunità economica, basti pensare all’inte­ resse generato dai profumi e dagli aromi naturali e di sintesi.

La letteratura scientifica in questo caso è più ricca rispetto a quella del mondo animale. Infatti, quando è necessario approfondire un argomento sui profumi, si ricorre oltre agli specialisti del settore: nasi, sommelier, e specialisti degli aromi, alle tecniche gascromatografiche e alle altre tecniche specialistiche che derimono tutti i dubbi sui componenti di una miscela odorosa. Il sottoscritto ha acquisito i passaggi tecnici di sotto elen­ cati da riviste scientifiche, quindi non è farina del mio sacco, ma grazie alle mie conoscenze di chimica e di fisio­ logia ho cercato di rendere fruibili alcune cose non molto semplici ai tanti appassionati di questo mistero! Sarebbe fantastico poter conoscere perfettamente tutti i passaggi più fini che consentono ad un cane di percepire e decifrare un’usta. Essendo una branca veterinaria che 31


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In un “casellario” del cervello sono conservati tutti gli odori a cui i cani fanno riferimento. Come e perché questo accade

non assicura grandi proventi economici, sono pochi gli scienziati che si impegnano a produrre lavori scientifici che riguardano questi argomenti. Ora ci focalizzeremo sulle conoscenze attuali.

3) La miscela fluida è composta dalle molecole odorose, dall’aria e dal vapore acqueo. 4) Questa miscela fluida deve essere inalata dal cane at­ traverso il tartufo, da qui raggiungere le fosse nasali, che sono tappezzate dalla mucosa olfattiva. 5) La mucosa olfattiva è rivestita da uno strato epiteliale di cellule nervose coperte di ciglia; ha un’estensione di 200 centimetri quadrati (20 volte più estesa di quella dell’uomo), questo ci fa comprendere la differenza di potenza olfattiva tra il cane e l’uomo. Le molecole odorose di solito sono bipolari, hanno una parte lipofila ed una idrofila, e si legano grazie al muco (lipofilo) e il vapore acqueo (idrofilo) alle ciglie nervose (anch’esse con caratteristiche bipolari) dell’epitelio ol­ fattivo. 6) Il legame delle molecole odorose con le ciglia nervose dell’epitelio olfattivo attiva un segnale nervoso, attra­ verso varie connessioni il messaggio sensoriale (se­ gnale nervoso) raggiunge la corteccia olfattiva (nella parte frontale del cervello). Lì si trova la Memoria Olfattiva.

LA MEMORIA OLFATTIVA Sappiamo che ogni animale, ma anche l’uomo, ha uno dei sensi più sviluppato degli altri, nel caso del cane si tratta dell’olfatto, visto che è un olfattivo puro (macro­ smotico). Nell’uomo (microsmotico) il senso predominante è la vista. Ma come avviene il processo dell’“Olfattazione” (termine tecnico utilizzato dai cinofili) nel cane? Attraverso varie fasi: 1) Le molecole odorose delle specie cacciate si legano ai vari supporti (terreno, erbe, rami, rocce, strade asfal­ tate, ecc.) 2) per essere rilevate dal sistema olfattivo del cane, de­ vono staccarsi da dove sono legate sotto forma di mi­ scela fluida (vaporizzarsi). 33


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LA SOGLIA OLFATTIVA

mero di molecole odorose vanno a legarsi all’epitelio olfattivo (situato nelle fosse nasali). 8) Raggiunta la “Soglia olfattiva”, si realizzano una serie di impulsi nervosi che raggiungono il cervello (Corteccia Olfattiva). Qui avviene il confronto tra la molecola odorosa annusata e quelle presenti nella Memoria Olfattiva. Con più o meno velocità, viene decifrata la molecola odorosa analizzata e qui si evidenzia la differenza tra un cane allenato e con­ centrato rispetto ad uno non allenato e non concentrato. Quindi, più la Memoria Olfattiva viene costantemente al­ lenata con l’esercizio, più rapidamente si procede nella risoluzione delle difficoltà olfattive che si presen­ tano volta per volta.

Prima di andare avanti su questi sistemi complessi, è ne­ cessario precisare che il cane durante l’attività di ricerca delle molecole odorose deve rimanere sempre concen­ trato mentalmente. È necessaria una concentrazione al­ tissima quando sta cercando di decifrare un punto diffi­ cile sul quale ci sono poche molecole dell’usta o che queste molecole si staccano con difficoltà dal supporto al quale sono legate oppure per avverse condizioni clima­ tiche. Solo un soggetto applicato e concentrato avrà più possibilità di decifrare l’usta che sta analizzando: sia le molecole odorose varie (di un animale, di un essere umano o di un oggetto ecc.) e sia la cronologia (da quanto tempo è stata lasciata). Ogni piccola distrazione del cane allontana la possibilità di concludere positivamente l’a­ zione di riconoscimento delle varie molecole odorose da tutte le altre presenti sul suo campo d’azione. Quindi, un soggetto che usa concentrazione e applicazione, nei mo­ menti difficili della capacità di seguire un’usta, riesce a proseguire nel verso giusto, nella giusta direzione. Ma non bastano solo le capacità olfattive del cane per decifrare un’usta, è necessaria una serie di condizioni ambientali che diano effettivamente la possibilità di deci­ frare le molecole odorose: Condizioni Climatiche e “Soglia Olfattiva”. 7) La “Soglia Olfattiva “si raggiunge solo se un certo nu­

Ma che cos’è la Memoria Olfattiva? È una specie di casellario (localizzato nella corteccia cere­ brale del cervello, in posizione frontale) in cui vengono catalogati e conservati tutti gli odori con i quali un sog­ getto viene a contatto. Per esempio, quando si viene a contatto per la prima volta con un odore di cioccolato, il nostro cervello lo percepisce e lo classifica, inserendolo nella propria memoria olfattiva. Quando la volta successiva si viene a contatto con quell’o­ dore, il cervello elabora l’odore percepito e lo confronta con quelli già conosciuti e presenti nel proprio “Archivio degli Odori”.

Muta di Segugi Italiani PR nero focati di Severino e Vincenzo Ventresca

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La Memoria Olfattiva, se al­ lenata, rapidamente ci fa comprendere di che tipo di odore si tratta. Questo è un processo lineare riguar­ dante un solo tipo di odore, nella realtà esistono mille sfumature che interven­ gono in questi casi. Basti pensare quando l’odore che cerchiamo di decifrare si trova miscelato con altri. Infatti, solo alcuni sono ca­ paci di stabilire, per esempio quando si annusa un minestrone, quali tipi di verdure sono contenuti al suo interno. Il nostro cane deve imma­ gazzinare milioni di infor­ mazioni nella sua Memoria Olfattiva. Se si tratta di un segugio che caccia, per esempio, la lepre, deve saper distin­ guere se si tratta di un’usta lasciata in prima serata, se si tratta di una pastura, se si tratta di una defilata che porta alla rimessa, deve fo­ calizzare l’odore della lepre che sta cacciando, che spesso si sovrappone a quello di un’altra lepre pre­ sente in quel territorio, riconoscere l’usta in mezzo a tanti altri odori che cambiano in base al tipo di terreno e delle stagioni e di tante migliaia di sfumature che distinguono un soggetto eccellente da uno mediocre. L’allenamento, comunque, determina la velocità con la quale viene decifrata e condotta l’usta da un cane. Chiaramente, in questi processi olfattivi intervengono le situazioni ambientali e climatiche (umidità, pressione, temperatura ecc.), che complicano i tentativi fatti per en­ trare a conoscenza delle dinamiche con le quali avviene l’“Olfattazione” nel cane. Più un cane è allenato, più riesce a decifrare le molecole odorose: in primis perché riesce ad inalare la miscela di vapore acqueo, molecole odorose e aria principalmente dal naso. Quando non è allenato fisicamente, inspira molto tramite la bocca, quindi, la quantità di miscela con­ tenente le molecole odorose non passa tutta per le fosse nasali, in questa situazione il cane ha minori possibilità di discernere rapidamente i vari odori. Dicevamo, che più è allenato, più decifra meglio le molecole odorose, anche perché la cosiddetta Corteccia Olfattiva Cerebrale, dele­ gata alla decifrazione degli odori, riesce, per un processo

di apprendimento intellettivo, a collegare l’odore della molecola da analizzare e quello che già possiede in me­ moria. Esempio classico: vi siete mai chiesti, quando vi trovate in campagna, come fate a dire che l’odore che state percependo è odore di ginestra? Solo perché la vostra Memoria Sensoriale Olfattiva ha già precedentemente co­ nosciuto e immagazzinato in memoria l’odore di ginestra.

IL GENIO Ora vi riporto quello che ho letto qualche tempo fa su di una rivista scientifica riguardo al “GENIO”. Un uomo considerato “Genio” ha un processo di ap­ prendimento superiore e velocissimo rispetto ad un soggetto detto “Normale”. Riesce ad immagazzinare una quantità enorme di cono­ scenze rispetto ad una mente più modesta. Sulla rivista veniva specificato che, comunque, il genio deve venire a contatto con la nuova conoscenza, e una volta appresa la imprime nella sua memoria e la ritrova immediatamente ogni volta che ne ha bisogno. Anche nel cane il soggetto geniale, e ne esistono, riesce velocemente a discernere e decifrare una molecola odo­ 35


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rosa anche in mezzo a mille altre molecole diverse. È il caso di tutte quelle situazioni difficili in cui, dei tanti sog­ getti che compongono una muta, solo uno riesce a perce­ pire un punto difficile sul quale è depositata una traccia odorosa, che consentirà di andare avanti verso la solu­ zione che porta al successo dell’azione di ricerca. L’allenamento, insieme con l’esperienza maturata sul ter­ reno, giocano un ruolo fondamentale nella formazione e nello sviluppo della memoria olfattiva. Tutte le varie razze di cani utilizzate per decifrare i diversi tipi di molecole odorose, più vengono allenate e più rapi­ damente le decifrano anche se sono miscelate ad altre che ne disturbano il riconoscimento. Questo capita, per esempio, ai cani antidroga, quando gli stupefacenti vengono nascosti in contenitori contenenti altre sostanze aromatiche e profumate. Anche per i se­ gugi, per i cani da ferma o da cerca ecc. vale lo stesso di­ scorso, quando il terreno è pieno di erbe profumate, co­ perto di polline delle piante in fiore o dopo una pioggia che causa la fermentazione delle erbe e delle foglie in decomposizione. In tutte queste situazioni di difficile “Olfattazione” l’allenamento fa la differenza, fa compren­ dere con maggior facilità e rapidità, ad un cane con una sviluppata memoria olfattiva, un odore difficile da deci­ frare. All’allenamento della Memoria Olfattiva, ad ogni uscita, si aggiunge l’allenamento fisico, che migliora le

capacità respiratorie e quindi anche l’Ossigenazione del Cervello. Un cervello che è ben ossigenato reagisce me­ glio alle situazioni di difficoltà, l’esempio è quello dell’at­ leta rispetto al dilettante, il primo riesce a ragionare anche in situazioni estreme. Le due ginnastiche sono comple­ mentari e a parità di capacità olfattive tra due soggetti ne determinano la differenza quali-quantitativa. Per necessità, si ricorre ad una terminologia che si ispira a quella usata per l’uomo, visto che per cercare di spiegare alcuni concetti riguardanti il cane non esisterebbero le parole appropriate.

IL MISTERO DELL’USTA È il caso dell’“Equilibrio Psichico” del cane, che essendo un animale, si dovrebbe utilizzare più il termine istinto. Ma per noi appassionati il cane è posizionato tra gli esseri superiori e useremo sempre termini che lo avvicinano all’uomo. L’“Olfattazione” nel cane sicuramente non è di semplice spiegazione, noi appassionati dei cani da se­ guita abbiamo ancora molta strada davanti per poter avere la conoscenza totale di questi processi. La speranza è che la scienza si occupi un po’ di più di questo fantastico fenomeno, che genera tanta curiosità e tanti dubbi tra gli appassionati, e che venga chiarito il Mistero dell’Usta, ipotizzato ma irrisolto da secoli. Vincenzo Ferrara 36


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In ricordo della Baronessa Elisabeth-Ann de Massy

La Baronessa Elisabeth-Ann de Massy e Pietro Paolo Condò

Presidente del Monaco Kennel Club Il 10 giugno 2020 all’età di 73 anni si è spenta la Baronessa Elisabeth-Ann de Massy, figlia primogenita della principessa Antonietta di Monaco, sorella del principe Ranieri III e cugina del principe Alberto. Si è già parlato da queste pagine della Nobil Donna Monegasca per il suo impegno in cinofilia e la collaborazione sotto diversi aspetti con ENCI e l’Esposizione internazionale canina di Sanremo. Grande appassionata di sport, il tennis in particolare, “Medaille Vermeille de l’Education Physique e des Sports”, è da sempre stata un’amante degli animali, da quelli più sfortunati, ricoprendo la carica di presidente della “Société Protectrice des Animaux”, a quelli di pura razza, nelle vesti di “Presidente del Monaco Kennel Club”, “Comandante dell’Ordine dei Grimaldi”. Personalmente le ero molto affezionato, mi mancherà questa signora così amabile con la quale si poteva parlare per ore di cani affrontando qualsiasi argomento cinofilo, non solo quelli squisitamente tecnici ma anche quelli di carattere più generale, senza mai dimenticare quanto i cani siano importanti nella nostra vita. Era ironica, sensibile, moderna e intuitiva. Sotto la sua direzione dal 2011, anno in cui prese la Presidenza l’Esposizione internazionale canina di Montecarlo cominciò il suo restyling, molto apprezzato da giudici ed espositori, pur non prendendo il fascino ed il glamour di un evento cinofilo, ma pure mondano. Il Monaco Kennel Club fu fondato dalla nonna SAS La Principessa Charlotte di Monaco nel 1927, ne restò alla direzione fino al 1950, quando a lei subentrò la Principessa Antoinette sempre coadiuvata dal Principe Ranieri anche lui grande appassionato cinofilo. Molti ricorderanno la Principessa Antoinette operativa in prima linea tra i ring sia Monegaschi che italiani a Villa Ormond di Sanremo o al Palace des Exposition di Nizza. Allevatrice con l’affisso dei Grimaldi in particolar modo di Terrier e Basenji. La prima donna a far parte del consiglio direttivo del Kennel Club Inglese, mi raccontò di quando le giurie di “Crufts” si preparavano proprio nel Principato. Nel 2011 non vide realizzarsi l’edizione del Monaco International dog show di quell’anno perché si spense qualche mese prima. Nella dinastia di una “società canina” retta storicamente da donne, subentrò per l’appunto la Baronessa de Massy. Ora, sarà sua figlia Melanie-Antoinette de Massy de Lusignan a prendere la nuova Presidenza.

Mme de Massy ha visto la sua vita costellata da cani di più razze, Barboni, Cocker, alla fine degli anni ‘90 nella sua quotidianità entrò la razza Cavalier King Charles Spaniel; come suo ultimo compagno di vita dall’inizio dell’anno il piccolo Stanislas di F. un Bassotto a pelo corto di origine Italiana, le ha tenuto compagnia. Il 17 giugno nella solenne cattedrale del Principato dove si sono tenute le sue esequie, Monsignor Dominique-Marie David Archivescovo di Monaco durante la predica ha menzionato la fedeltà del cane che da sempre caratterizza il lungo cammino dell’uomo e di come il suo Bassotto le avesse tenuto compagnia, vicino ed attaccato a lei fino all’esalazione dell’ultimo respiro nell’ospedale Principesse Grace dove è stata ricoverata per gli ultimi 40 giorni e dove la moderna mentalità dei medici operanti le hanno concesso di tenerlo stretto a lei. Ci rimane un bellissimo ricordo di questa signora molto religiosa, sempre incline ad aiutare il prossimo, fedele devota al Principato, ha affrontato la sua malattia in maniera esemplare e imperturbabile coraggio. Il Club Cani Compagnia, di cui la Baronessa de Massy era Socio Onorario, ha istituito un Trofeo destinato al miglior soggetto Juniores dell’anno per mantenere vivo il suo ricordo. Pietro Paolo Condò Consigliere nazionale del Monaco Kennel Club

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luglio 2020

È arrivata l’estate

Barbone. Foto Elena Giustarini.

ASFALTO ROVENTE

Consigli e precauzioni utili per proteggere i cani dal caldo eccessivo in città, al mare e in montagna

Capita spesso che girando in città durante l’estate si ve­ dano sui marciapiedi i segni che i predellini delle moto lasciano: dei veri e propri buchi; così come i tacchi a spillo delle signore che a volte affondano nell’asfalto surriscal­ dato. Anche i polpastrelli dei cani possono subire danni, così come respirare l’aria rovente che arriva dall’asfalto e li avvolge, potrebbe essere davvero affaticante. Evitare quindi di passeggiare al sole, di correre o di fer­ marsi a fare quattro chiacchiere con gli amici mentre il cane aspetta paziente, esposto al solleone.

IL MANTELLO La muta estiva aiuta i cani a pelo lungo a liberarsi dal mantello invernale , mentre il pelo estivo aiuta a proteg­ gere la pelle. È utile spazzolarli spesso per arieggiare la cute, mentre tosarli è controproducente dato che espor­ rebbe la cute ai raggi cocenti del sole. La tosatura del mantello è consigliabile solo per le razze per le quali è prevista la regolazione del mantello durante tutto l’anno. I cani a pelo corto o raso, sono quindi più esposti ai raggi del sole, i cani senza pelo (nudi), vanno protetti con appo­ site creme solari per evitare autentiche scottature della pelle.

I CANI IN MACCHINA Lasciare i cani chiusi in macchina quando fa caldo è con­ dannarli a morte certa, anche se si abbassano un poco i finestrini, o se la macchina è parcheggiata all’ombra, l’ef­ fetto non cambia, la canicola arriva ovunque. Purtroppo, ogni anno si registrano incidenti simili, causati da per­ sone irresponsabili.

IL COLPO DI CALORE Proteggerli dal sole è assolutamente necessario. I colpi di calore si manifestano quando la temperatura corporea supera i 40°. Il cane presenta sintomi anomali come tre­ mori, tachicardia, inquietudine, vomito, barcollamento. È necessario telefonare subito al veterinario per eseguire il primo intervento che vi verrà dettato al telefono e al con­ tempo, avviarsi velocemente verso l’ambulatorio dato che l’esito di un colpo di calore a volte risulta fatale.

ACQUA FRESCA A DISPOSIZIONE Sia in casa che all’aperto, controllare che la ciotola dell’acqua non sia esposta al sole e che il cane non la ro­ vesci in cerca di ristoro. Andrebbe comunque cambiata almeno due volte al giorno. 47


luglio 2020

IN MONTAGNA

Border Collie. Foto Amelia Lelli.

CANI IN VISTA Evitare di perdere di vista il cane durante le passeggiate dato che potrebbero allontanarsi seguendo un odore inte­ ressante o ingoiare qualcosa di spiacevole o pericoloso.

PARCHI E RISERVE NATURALI Controllare le cartellonistiche all’inizio dei parchi naturali o delle riserve protette, dato che i cani in queste zone de­ vono essere tenuti al guinzaglio per non disturbare la selvaggina. Per i trasgressori, le multe sono salate. È con­ sigliabile portarsi appresso il libretto sanitario.

PASCOLI MONTANI Anche a quote elevate è possibile incontrare bovini al pa­ scolo, sorvegliati da cani da pastore e da mandriani non sempre ben disposti con i cani estranei che si dovessero avvicinare al bestiame. Anche in questi casi, è necessario tenere i cani al guinza­ glio. Adottare per esempio una lunghina, potrebbe agevo­ lare il cane rispetto al guinzaglio tradizionale.

GHIAIONI E PIETRAIE I sentieri di montagna solitamente hanno un fondo er­ boso o comunque morbido. Al contrario, sui ghiaioni, sulle pietraie e su costoni carsici i polpastrelli dei cani potrebbero ferirsi o escoriarsi. Pertanto, è bene control­ larli sia durante la camminata che a fine gita.

IN GIARDINO Dovrebbero avere la possibilità di muoversi e trovare un riparo ombreggiato. Le coperture dei box devono essere adeguate e isolanti altrimenti rifrangendo i raggi del sole si surriscaldano facendo diventare il box una sorta di forno.

ALLENAMENTO E ACQUA Anche i cani hanno bisogno di allenamento, pertanto, non bisogna costringerli a camminate di ore, magari sotto il sole: i cani sono generosi e tendono a seguirci ad ogni costo. Inoltre, portare sempre con sé la ciotola e la bor­ raccia per l’acqua, nel caso in cui la zona ne fosse sprov­ vista. A.B.

LAVORI IN CORSO I cani si sa, a volte sono “appiccicosi” e tendono a seguirci ovunque. Può capitare che facendo lavori all’aperto e sotto il sole, si mettano nelle vicinanze, come per tenerci d’occhio. Non sempre hanno l’accortezza di ripararsi dal sole, pre­ ferendo starci vicini. In questo caso è meglio allontanarli e metterli al sicuro, all’ombra.

IL CANE IN SPIAGGIA Le spiagge attrezzate per cani sono oramai diffuse, così come è possibile a volte, frequentare spiagge libere anche con i cani. Al di la delle responsabilità del vivere civile te­ nendoli al guinzaglio e raccogliendo le deiezioni, quando possono giocare liberi è bene controllare che non bevano acqua salata perché, oltre a far aumentare la sete, po­ trebbe gonfiare lo stomaco causando gravi problemi tra cui la torsione. Altra avvertenza, a fine giornata sciacquare il mantello con acqua dolce per evitare irritazioni alla pelle e danni al pelo.

Jack Russell Terrier. Foto Evelina Polin.

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RECENSIONE ORGANO UFFICIALE DELL’ENCI Ente Nazionale della Cinofilia Italiana n. 6 luglio 2020 – Anno 66° DIRETTORE RESPONSABILE: Fabrizio Crivellari UFFICIO STAMPA E PUBBLICHE RELAZIONI: Rodolfo Grassi REDAZIONE: Renata Fossati PROPRIETÀ ED EDITORE: ENCI Milano HANNO COLLABORATO: Annamaria Baccari, Sara Ceccarelli, Pietro Paolo Condò, Vincenzo Ferrara, Renata Fossati, Rodolfo Grassi, Maria Pia Pascquali, Filippo Ripoli.

ENCI IN INTERNET: www.enci.it informazioni: info@enci.it soci: soci@enci.it segreteria: segreteria@enci.it libro genealogico: lg@enci.it expo: expo@enci.it prove: prove@enci.it redazione: redazione@enci.it biblioteca: biblioteca@enci.it

Fabio C. Fioravanzi SAMOIEDO. Albo d’Oro Antonio Crepaldi Editore Questo libro offre il tributo ad un cinquantennio di storia del Samoiedo in Italia attraverso i Campioni che hanno rappresentato al massimo livello la razza nel nostro Paese. Il concepimento di questo “Albo d’Oro” è derivato dall’idea di effettuare un’operazione editoriale di spin-off del libro “Obiettivo zootecnico sul Samoiedo”, sempre dell’autore Fabio C. Fioravanzi, pubblicato nel 2009, dove è contenuta una “Galleria dei Campioni” decennale dal 1998 al 2008. L’autore ha quindi ampliato in questa nuova opera quella “Galleria” dal 1952 al 2019, corredata da molte fotografie.

LA GIUSTA RICOMPENSA

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Associato alla Unione Stampa Periodica

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Italiana

Storica decisione in favore dei cani militari dell’esercito che vanno in pensione e potranno essere adottati dai loro conduttori che avranno anche un contributo spese annuo per le cure veterinarie. Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, rispondendo ad un’interrogazione alla commissione Difesa della Camera. “I nuclei cinofili dell’Esercito, composti da un militare qualificato conduttore cinofilo ed un cane qualificato Military Working Dog - ha spiegato Tofalo - sono uno strumento operativo che costituisce, per i nostri i militari in Patria e all’estero, un significativo aiuto in grado di rilevare la presenza di sostanze esplosive”. Al termine della carriera, quando una apposita commissione li valuterà non più idonei a svolgere il servizio, potranno in via prioritaria essere ceduti a titolo gratuito al loro conduttore. “Ciò consente - ha proseguito Tofalo - di assicurare al Military Working Dog la necessaria tutela e il dovuto riconoscimento per il servizio reso e costituisce un significativo ausilio anche per il militare che, in virtù del legame instauratosi con il proprio partner operativo, ha inteso continuare a prendersene cura”. Nel caso in cui il conduttore non possa adottarlo, la Difesa ha comunque avviato campagne informative per coinvolgere anche il privato cittadino nell’adozione dei cani riformati.


Bracco Italiano. Foto Giulia del Buono.

finalmente estate! Rhodesian Ridgeback. Foto Antonella Tarlazzi.


Border Collie. Foto Marina Caravaggi.

Golden retriever. Foto Enzo Ferraris.


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