IL CAVALLO
Rivista associazionistica - anno 2020 mese dicembre numero 04
HORIZON HORSEBACK SUDAFRICA E BOTSWANA ... I SAFARI A CAVALLO
IL FUTURO DELL’ASSOCIAZIONISMO IN ITALIA EQUILOVE
I 9 PASSI DEL RISVEGLIO
ARRIVANO I PONY RANGERS
LA VALENZA EDUCATIVA DEGLI SPORT EQUESTRI
IL CAVALLO
RIVISTA ASSOCIAZIONISTICA EDITORE ENGEA Equitazione Segr. Gen.: P.zza Vaccari 7 27056 Bastida de Dossi (PV) Tel. 0383.378944 | Fax 0383.378947 e-mail: segreteria@sitogea.net ilcavallolibero@gmail.com www.cavalloecavalli.it
Direttore Responsabile: Tino Nicolosi Capo Redattore: Mauro Testarella
Progetto Grafico e Design Originale: Tino Nicolosi e Letizia Colbertaldo
Redazione: Tino Nicolosi, Marianna Chemollo, Michela Masoero, Christian Minelle, Simone Tiso, Giorgia Ferrero, Daya Eliana Rota, Ramona Sorricchio, Maddalena Salvadeo
Grafica e Impaginazione: Letizia Colbertaldo rev. 15 del 12/2020
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Prefazione
Si sta per concludere questo 2020 e con grande stima va elogiato il lavoro che tutti i circoli ippici, gli istruttori e i tesserati hanno saputo portare avanti con le mille difficoltà a causa della situazione epidemiologica nazionale. Abbiamo saputo reagire con forza e determinazione, abbiamo dovuto reagire con coraggio e spirito di sacrificio a vantaggio del nostro mondo per tutelarlo e farlo progredire nonostante le mille incognite che si sono presentate. Il 2021 sarà un anno dove ci aspettano altre difficoltà e incognite ma sappiamo già che sarà anche l’anno della ripresa, dove ci vedrà protagonisti di una rinascita e di un ritorno alla normalità. Auguro a tutti un sereno Natale ed un 2021 pieno di soddisfazioni!
In questo numero continuano le novità, una tra le tante l’apertura verso il turismo equestre in Sud Africa ed un emozionante articolo sulla cinofilia, oltre a tantissimi altri articoli che sicuramente possono farVi compagnia durante queste feste, passatemi il termine “ Sui Generis”. Il 2020 ha messo a dura prova tutto il comparto equestre nazionale ed ha anche visto la reazione di tutti gli operatori del settore. Un ringraziamento va a tutte le famiglie che hanno sofferto tantissimo le disposizioni di legge che allontanavano i propri figli dall’attività equestre, va a loro un plauso per la collaborazione che hanno dato ed altrettanto a tutti gli istruttori e presidenti che hanno saputo diligentemente sostenere, intervenire ed operare per la sicurezza di tutti i propri tesserati. Buona lettura e colgo l’occasione per AugurarVi Buon Natale ed un sereno 2021 Insieme..!
L’Amministratore Unico Engea Equitazione Mauro Testarella
Il Direttore Tino Nicolosi
SOMMARIO
SOMMARIO
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L A VALENZ A EDUCAT I VA DEGLI SPOR T EQUEST RI
di Tino Nicolosi
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CHE COS ’ È I L CAVALLO AI FI NI DELL A LEGGE I TALI ANA?
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COLI CHE E PAR A S SI T I : CHE CONNESSIONE C’ È?
di Michela Masoero di Marianna Chemollo
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US CI TA DI EMERGENZ A : IL CODICE MORSE
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I L MONDO DELL A MONTA AMERI CANA : INTRODUZIONE ALL A SELL A AMERICANA
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L A PREPAR A ZI ONE AT LE T I CA DELL A GUI DA EQUEST RE AMBI ENTALE
di Simone Tiso di Christian Minelle di Giorgia Ferrero
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AL CHI ARO DI LUNA , UN LUPO. . . UN CANE : ALLE ORIGINI DELL A CINOFILIA
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HORI ZON HORSEB ACK : SUD AFRICA E BOTSWANA . . . I SAFARI A CAVALLO
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I L F UT URO DELL’A S SOCI A ZI ONI SMO I N I TALI A
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ARRI VANO I PONY R ANGERS
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EQUI LOV E - I 9 PASSI DEL RISVEGLIO
di Maddalena Salvadeo di Giorgia Ferrero di Tino Nicolosi di Ramona Sorricchio di Daya Eliana Rota
CHRISTMAS EDITION anno 2020 | mese dicembre | numero 04 Il Cavallo Libero
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ARTICOLO
LA VALENZA EDUCATIVA DEGLI SPORT EQUESTRI
DI TINO NICOLOSI
Sicuramente questa domanda è stata pronunciata, almeno una volta, da una mamma o un papà al proprio figlio/a - Che sport ti piacerebbe fare?Il mondo dello sport oggi, a differenza degli anni ‘90, offre sicuramente più possibilità di scelta alle famiglie per far praticare ai propri figli attività fisica, infatti, sono ben 495 i tipi di sport, tra varie discipline e specialità, che si possono trovare sul sito del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, e tra questi le famiglie scelgono di far frequentare ai propri figli uno, se non anche due o tre, tipi di sport. In questo articolo vi parlerò di un aspetto poco noto delle discipline che nel loro insieme sono denominate “sport eque-
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stri”, ma che sicuramente può aiutare ogni famiglia ad apprezzare l’equitazione ed inevitabilmente il mondo del cavallo. Gli sport equestri rappresentano l’unico sport dove l’attività fisica viene svolta insieme ad un animale, il cavallo, e questo aspetto non deve assolutamente passare in secondo piano. Mentre per tutti gli altri sport la preparazione atletica è rappresentata “semplicemente” dal piano di allenamento dell’atleta o del ginnasta stesso, negli sport equestri la preparazione atletica è quella del “binomio” ossia l’inscindibile combinazione di atleta-umano e del collega atleta-cavallo; alla base della creazione del binomio c’è
prima di ogni cosa la necessità di conoscersi e rispettarsi reciprocamente per così poter insieme raggiungere l’intesa che serve per poter eseguire insieme esercizi, percorsi e chi lo sa… gareggiare a delle competizioni. Come si può facilmente intuire, negli sport equestri non vi è preparazione atletica senza l’attitudine a prendersi cura del proprio collega intervenendo con quotidiane azioni che possono sembrare essere una “questione a parte” all’attività sportiva ma che invece sono il fulcro di tutto quello che l’equitazione ha da dare. La cura del cavallo, tecnicamente detto grooming, cambia tantissimo il concetto che un bambino ha del praticare attività sportiva, non basta portarsi il cambio vestiti prendere la palla o portarsi verso il tappetone per iniziare gli allenamenti, chi pratica equitazione dedica la maggior parte del proprio tempo di permanenza nella struttura sportiva, il circolo ippico, alla cura ed alla preparazione del suo collega cavallo. Questa fase si può intendere come il “riscaldamento da terra” dell’atleta-umano e le meritate attenzioni che necessità il collega atleta-cavallo. La cura e la dedizione che un bambino dovrà mostrare al suo compagno cavallo lo porteranno, quasi inconsapevolmente, a sviluppare un forte senso di responsabilità, più di quanto
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potrà accadere in un qualunque altro sport in cui la scarsa cura dei propri attrezzi può portare ad una rapida usura o l’improvvisa rottura di essi seguita magari da una ramanzina sul come si debba avere rispetto delle proprie cose; nell’equitazione non aver avuto cura del proprio collega o degli attrezzi usati con il proprio collega (per esempio la sella, la testiera, i paracolpi, sottosella etc.) può portare il nostro amico a farsi male, non stare bene e non essere nelle condizioni mentali per potersi allenare con noi. Gli sport equestri vengono classicamente definiti sport individuali ma in realtà chi si avvicina all’equitazione presto scopre gli aspetti della sfera emotiva, come autostima e disciplina, sono caratteristiche che l’atleta-umano, pian piano, sviluppa in modo considerevole. Sono tantissimi benefici per il corpo di cui un bambino può godere praticando equitazione tra cui rinforzare la colonna vertebrale e correggere la propria postura, rinforzare il proprio sistema cardiovascolare, ma ancora più importanti sono i benefici mentali come lo sviluppare un grande sensibilità nei confronti degli animali, principio alla base di ogni uomo che voglia sviluppare a pieno la propria umanità, e soprattutto del cavallo che diventa quasi un antistress ed un amico a tutti gli
effetti. Ai benefici si aggiungono importanti aspetti educativi che questo sport regala tra cui il rispetto delle esigenze del cavallo, il rispetto per i propri compagni di scuderia, la pazienza di aspettare a raggiungere i risultati desiderati mediante un lavoro quotidiano, e non ultimo il rispetto dell’ambiente e di tutto il contesto cui il cavallo è inserito ridando anche alle famiglie che portano i propri figli a fare equitazione la possibilità di vivere a pieno la natura e le sue regole. Da anni lottiamo con il pregiudizio in base al quale l’equitazione sia uno sport d’élite, perché storicamente associato allo sport delle alte classi sociali e per cui estremamente dispen-
dioso in tutti i suoi aspetti. Ciò su cui da anni lavoriamo e l’obbiettivo che ogni giorno raggiungiamo è proprio quello di renderlo sempre più fruibile ed alla portata di tutti. Una grande mano ci viene data la crescente nascita di negozi in cui trovare abbigliamento ed attrezzatura sportiva a costi contenuti, questo ha sicuramente dato la possibilità di portare con più facilità anche l’equitazione nelle case degli italiani. Ogni lezione di equitazione rappresenta sempre più un piccolo passo per raggiungere un equilibrio sia fisico che mentale, le sensazioni che proviamo in sella ci avvicinano sempre più alla consapevolezza che a volte bisogna affidarsi a loro… e percepire quella porzione di tempo trascorsa con loro come una vera e propria cura per il corpo e per l’anima. L’obbiettivo che ci poniamo è quello di avvicinare più bambini possibili presso tutti i nostri circoli ippici e far conoscere da vicino questo bellissimo compagno di sport e di vita.
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APPROFONDIMENTI
CHE COS’E’ IL CAVALLO AI FINI DELLA LEGGE ITALIANA?
DI MICHELA MASOERO
Esiste una specifica disciplina per i cavalli, tuttavia basandoci su pronunce in merito, possiamo constatare che i cavalli sono ancora considerati come beni mobili non registrati (Cass. Civ. n. 8967/2015). Questo cosa significa? La differenza tra beni registrati
e non registrati ricade nell’esistenza o meno di un pubblico registro, ma soprattutto del particolare regime di circolazione previsto per il bene dalla legge che ha introdotto l’obbligo di registrazione (come ad esempio per le auto o per le imbarcazioni). Nel nostro caso, esiste un pubblico registro - ossia l’a-
nagrafe equina -, tuttavia la legge che ha introdotto l’anagrafe equina non ha previsto alcun regime speciale per la circolazione dei cavalli. Di qui, la conclusione ragionevole che i cavalli sotto il profilo giuridico siano ancora considerati come beni mobili non registrati.
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APPROFONDIMENTI
COLICHE E PARASSITI
CHE CONNESSIONE C’È?
DI MARIANNA CHEMOLLO
E’ difficile affermare con certezza , in un animale vivo, che la causa della colica e’ una parassitosi gastro-enterica. Tuttavia si e’ visto che la corretta gestione e prevenzione in cavalli di tutte le eta’ diminuisce il rischio di incidenza di coliche. Allora cosa c’e’ da sapere? Innanzi tutto i parassiti non sono sempre uguali per tutte le fasi della vita dei cavalli. Ad esempio , Parascaris Equorum infesta principalmente i puledri fino al momento dello svezzamento. Anoplocephala Perfoliata si trova in animali di ogni eta’, ma e’ responsabile di gravi coliche soprattutto negli yearlings. Strongylus vulgaris e’ presente in animali di qualsiasi eta’, ma si ritiene causa di colica per soggetti fino ai due anni , mentre i Ciatostomi sono piu’ frequentemente collegati a sindromi coliche che si manifestano per animali sotto i cinque anni. Che fare dunque? Innanzi tutto consiglio almeno due esami delle feci all’anno: uno alla fine dell’inverno e uno alla fine dell’estate. Il vostro Medico Veterinario sapra’ indicarvi che molecole antiparassitarie sono efficaci per la situazione del vostro cavallo. Non tutti i vermifughi agiscono contro tutti i vermi e quindi la prescrizione va necessariamente preceduta da un esame delle feci. In questo modo si potra’ utilizzare la molecola efficace ; ad essa seIl Cavallo Libero
guira’ una rotazione di molecole che sempre il vostro Medico potra’ indicarvi secondo il luogo dove vive il soggetto, l’eta’, gli esiti dell’esame delle feci. Non e’ assolutamente sufficiente reperire un vermifugo a caso e somministralo due volte l’anno ( o magari una) pensando di aver liberato il cavallo dai parassiti. Tutti i cavalli di uno stesso gruppo, soprattutto se frequentano lo stesso pascolo, vanno sverminati contempo-
raneamente. Le fattrici vanno trattate subito dopo il parto e i puledri devono ricevere il primo trattamento a due mesi di vita. Ancora, e’ bene sverminare i puledri anche allo svezzamento e sottoporre a trattamento tutti i nuovi arrivati. L’efficacia dei piani antiparassitari messi in atto in ogni scuderia, va poi regolarmente controllata con esami delle feci.
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USCITA DI EMERGENZA
IL CODICE MORSE
DI SIMONE TISO
Prima di un’escursione o un trekking è sempre consigliabile prepararsi adeguatamente: controllare e conoscere i sentieri, portare uno zaino ben fatto, insieme ad altre accortezze, ci permette di vivere in sicurezza la montagna e la natura. Nonostante tutto, nonostante la nostra cautela, può succedere che qualcosa vada storto. E se proprio in quel momento non avessimo la radio o altri strumenti di segnalazione, il telefono non prende, siamo persi e soli nella selva oscura, che fare? Avete mai sentito parlare del CODICE MORSE? No? Rimediamo subito! Il codice morse è un alfabeto
dove ogni lettera corrisponde ad una serie di linee e punti, riconosciuto internazionalmente. Quindi non importa dove vi troviate, in caso di pericolo se lanciate un S.O.S. sarete compresi in tutto il mondo.
Tre fischi brevi, una breve pausa, seguiti da tre fischi lunghi, altra pausetta, seguiti da tre fischi brevi, hanno un significato mondialmente riconosciuto come “aiutatemi sono in pericolo”!!
Come faccio? Come prima cosa è importantissimo avere sempre nello zaino fischietto e pila. SEMPRE. Gli zaini più nuovi hanno solitamente il fischietto integrato nelle cinghie.
La sigla SOS è stata scelta come segnale universale di emergenza e soccorso proprio per la sua facile codifica in alfabeto morse.
In secondo luogo, S.O.S. in morse si traduce
Essendo l’alfabeto morse completo di tutte le lettere è in aggiunta utile per inviare qualunque messaggio laddove la sola voce non arriva. Avete mai provato? Vi propongo un giochino andate su Google immagini, scaricatevi l’alfabeto morse e provate a tradurre quanto segue:
“ ... / _ _ _ / ... “ (tre punti - tre linee - tre punti).
//._ /.. /.._ /_ /_ _ _ // //.._ /_. //_ _ _ /._. /... /_ _ _ // //_ _ /.. //... /. /_ _. /.._ /. // (P.s. le barre diagonali singole separano le varie lettere, le doppie separano parole diverse)
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APPROFONDIMENTI
IL MONDO DELLA MONTA AMERICANA
INTRODUZIONE ALLA SELLA AMERICANA
DI CHRISTIAN MINELLE
La monta americana è un mondo, un mondo affascinante ed estremamente variegato. Mille sfumature ne fanno un quadro complesso e non semplice da approfondire. La monta western, infatti, nasce come monta da lavoro e quindi come in ciascun lavoro, i singoli “lavoratori” hanno, nel tempo, trovato soluzioni, tecniche e strumenti differenti ed utili per ogni singola mansione. Voglio però darvi qualche generico cenno storico e una suddivisione di massima delle selle americane in uso oggi. La sella (saddle) americana deriva dalla sella da lavoro denominata Jineta (montare à la jineta= A staffe corte). La monta à la jineta era una monta più comoda e più adatta rispetto à la brida, monta da guerra della cavalleria pesante spagnola del XVI sec. Chi volesse approfondire troverà interessante la lettura dell’opera che Edoardo (Duarte), re del Portogallo, scrisse intorno al 1434: “Livro da ensinança de bem cavalgar toda sela”. L’opera di Dom Duarte riporta addirittura 5 modi diversi di montare a cavallo, ma in questa sede ci interessa solo la cosiddetta equitazione “à la jineta”, caratterizzata da una posizione del cavaliere con staffe più corte rispetto all’assetto della cavalleria pesante e gambe piegate. Questo assetto consentiva al cavaliere un contatto più immediato e preciso delle gambe con i fianchi del cavallo. Il Cavallo Libero
Inoltre questo modo di montare presupponeva una posizione più centrale, piedi ben inseriti nelle staffe con talloni spinti verso il basso. L’equitazione alla Jineta, inoltre, consentiva partenze e arresti rapidi e veloci cambi di direzione, esattamente quello che vediamo oggi in discipline come il Cutting, il Reining o il Roping. Inglesi e Francesi non presero immediata dimestichezza con questa forma di equitazione, fu per diverso tempo prerogativa spagnola, ma l’America, come si sa, fu ed è un crogiuolo di culture e tradizioni diverse. L’origine “vaquera”, quindi, si fuse con altre tradizioni, si passò quindi a selle come le Dragoon saddles, adottate nel 1833 dal 1st US Dragoon Regiment e a poco a poco le modifiche portarono alle Hope saddle e alle Skeleton Rigged, di poco differenti. Selle molto essenziali con pochi ornamenti.
Una effettiva variazione si ebbe intorno al 1850 con la Mother-Hubbard, che iniziava ad avere una prima copertura in cuoio con quartiere e fender. La Mother-Hubbard era in uso specialmente in Texas, the lone star state, e si iniziò ad avere una prima grossa suddivisione: la Californian Style rounded skirt, una mother-hubbard con secondo quartiere arrotondato ed un solo sottopancia; la Texas Style Square Skirt che aveva invece due sottopancia ed un secondo quartiere squadrato. Il fork (arcione) ed il cantle (paletta) iniziarono a variare nel tempo a seconda degli usi, in genere si alzarono, soprattutto il cantle, per dare maggiore stabilità al cavaliere, negli ultimi tempi invece, la tendenza è stata all’abbassamento della paletta, in particolar modo nel reining per una maggior libertà di movimento.
APPROFONDIMENTI
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LA PREPARAZIONE ATLETICA DELLA GUIDA EQUESTRE AMBIENTALE
DI GIORGIA FERRERO
Una Guida equestre è anche un buon atleta? E quale tipo di preparazione è richiesta agli allievi che affrontano una passeggiata, un’escursione o un trekking? E’ ovvio che tutto dipende in parte anche dal tipo di percorso; in ogni caso lo studio dell’attività motoria che precede lo svolgersi di quella escursionistica è consigliabile non solo per favorire nell’allievo una maggiore disponibilità fisica, ma anche per superare problemi psicologici determinati dalla specificità dell’ambiente circostante. Il modo e il tipo di attività motoria dipenderanno dal livello di preparazione dell’allievo, in
ogni caso, tra le attività pratiche da svolgere, andrebbero sicuramente incluse: - Esercizi in sella e a terra per assicurarsi disinvoltura nella gestione dell’animale e di se stessi - Ricognizione di percorsi - Esercitazioni notturne - Valutazione e preparazione mentale, fisica e tecnica del cavallo Quali le doti fondamentali richiesti all’allievo? Buona preparazione equestre di base, buona preparazione atletica, amore per la natura e spirito d’avventura e di sacrificio. E dove effettuare questo di tipo di allenamento?
La scelta del terreno per le attività addestranti sarà importante perché la conformazione, la pendenza e il tipo di terreno caratterizzano il percorso. Un’accurata scelta faciliterà l’apprendimento, considerando anche che molti esercizi sono strettamente legati al tipo di terreno. Tra le cose più importanti da “far passare” agli escursionisti? Non sempre le condizioni ci consentono di continuare il nostro percorso in sella…ecco perché è fondamentale anche la conduzione a mano del cavallo, da eseguire secondo un’importante progressione tecnico-metodica!
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I MARCHI VINCENTI
DEL SETTORE LUDICO SPORTIVO RICREATIVO AFFILIAZIONE BRONZE € 65,00 Tesseramento annuale € 5,00 AFFILIAZIONE SILVER € 150.00 Tesseramento annuale € 15,00
possibilità di tesseramento BRONZE € 5,00 (per condizioni di polizza vedi Affiliazione BRONZE)
AFFILIAZIONE GOLD € 250,00 Tesseramento annuale € 25,00
possibilità di tesseramento BRONZE € 5,00 e SILVER € 15,00 (per condizioni di polizza vedi Affiliazione BRONZE ed Affiliazione SILVER)
ISCRIZIONE REGISTRO EQUIDI € 10,00 a cavallo
(defiscalizzazione quota mantenimento cavallo circolare agenzia delle entrate n 18 del 1 agosto 2018)
TESSERA GIORNALIERA pacchetto 10 tessere € 30,00 TESSERA SETTIMANALE pacchetto 10 tessere € 45,00
BRONZE
SILVER
GOLD
POLIZZA INFORTUNI Morte: Invalidità permanente: Diaria da Ricovero:
€ 80.000,00 € 80.000,00 franchigia 7% -
Diaria da Gesso:
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Rimborso spese mediche: POLIZZA RESPONSABILITA’ CIVILE TUTELA LEGALE POLIZZA MALATTIA COVID19:
€ 1.200,00 € 1.000.000,00 franchigia € 1.500,00 -
€ 100.000,00 € 100.000,00 franchigia 6% € 30,00 al giorno senza franchigia € 20,00 al giorno franchigia 5gg max 10gg € 2.500,00 € 2.000.000,00 franchigia € 1.500,00 € 15.000 -
COPERTURE TESSERE GIORNALIERE E SETTIMANALI Polizza di legge DPCM 3.11.2010 Morte: Invalidità permanente:
€ 120.000,00 € 120.000,00 franchigia 5% € 30,00 al giorno senza franchigia € 30,00 al giorno franchigia 5gg max 10gg € 3.500,00 € 3.000.000,00 franchigia € 1.500,00 € 15.000 € 30,00 al giorno senza franchigia sino a 100 gg
€ 80.000,00 € 80.000,00 franchigia 7%
€ 80.000,00 € 80.000,00 franchigia 7%
€ 80.000,00 € 80.000,00 franchigia 7%
ACCESSO POLIZZE INTEGRATIVE Polizza Capofamiglia
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Polizza Circolo Ippico
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€ 70,00 annuale € 1.000.000,00 massimale
€ 70,00 annuale € 1.000.000,00 massimale
€ 160,00 annuale € 1.000.000,00 massimale fino a 5 cavalli
€ 160,00 annuale € 1.000.000,00 massimale fino a 5 cavalli
CONDIZIONI DI POLIZZA
SERVIZI E VANTAGGI
BRONZE SILVER
• Iscrizione al Registro CONI 2.0 con affiliazione PGS • Rilascio credenziali di accesso al gestionale online • Rilascio gratuito del certificato di somministrazione bevande ed alimenti • Assistenza telefonica con i referenti territoriali e segreteria generale • Pubblicità gratuita sui siti web istituzionali e sui social media 12.000 utenti • Prima consulenza gratuita per materie fiscali, tributarie, legali e sindacali. • Coperture assicurative integrative, RCT Capofamiglia, RCT Circolo ippico ed infortuni di Legge per Az. • Kit materiale per 2 Giornate Sociali all’anno • Possibilità di fissare appuntamento gratuito presso propria sede con un Referente Territoriale • Consulenze fiscali e tributarie in convenzione • Disponibilità gratuità di un grafico pubblicitario per la creazione di locandine e brochure per eventi ENGEA, OIPES e PGS. • Possibilità di aderire al Progetto Apollo per i contributi sportivi alle associazioni • Essere sede corsuale per l’erogazione di corsi di formazione • Assistenza per la gestione emergenze h24 con un numero dedicato • Kit pubblicitario: striscione, targa, bandiere e brochureAssistenza gratuita per progetti formativi ed organizzazione eventi • Grafico pubblicitario in convenzione per il circoli ippico • Disponibilità gratuita di un giornalista pubblicitario per la redazione di articoli e storytelling da pubblicare sulla rivista online “ Cavallo Libero” e sui social media • Essere sede per ospitare eventi sportivi e tappe di campionato di carattere Nazionale.
RINNOVO QUADRI TECNICI
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€ 20,00 ogni qualifica supplementare rilascio patentino e assistenza 24h
CONDIZIONI DI POLIZZA POLIZZA INFORTUNI Morte: € 120.000,00 Invalidità permanente: € 120.000,00 franchigia 6% Diaria da Ricovero: € 30,00 al giorno senza franchigia Diaria da Gesso: € 30,00 al giorno franchigia 5gg max 10 gg Rimborso spese mediche: € 5.000,00 POLIZZA RESPONSABILITA’ CIVILE € 3.000.000,00 franchigia € 1.500,00
POLIZZA MALATTIA COVID19: € 30,00 al giorno senza franchigia sino a 100 giorni. TUTELA LEGALE massimale € 15.000,00 Accesso polizze integrative: POLIZZA CAPOFAMIGLIA € 70,00 annuale € 1.000.000,00 massimale
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ARTICOLO
AL CHIARO DI LUNA UN LUPO...UN CANE
ALLE ORIGINI DELLA CINOFILIA
DI MADDALENA SALVADEO
Quando si parla di cinofilia si intende sia l’amore che il lavoro con i cani. In generale si può dire che l’inserimento dei cani all’interno di un contesto civilizzato condiviso con la comunità (es: ristoranti, negozi, bar ecc) ha portato alla nascita di problematiche comportamentali in alcuni soggetti; non sempre infatti ciò che farebbe istintivamente un cane si adatta al mondo in cui si trova a vivere. Mi viene in mente il classico esempio del cane che abbia tutto il giorno con conseguenti lamentele del vicinato. Si sono quindi rese necessarie delle figure in grado di interpretare il perché di uno specifico comportamento e trovare delle soluzioni per risolverlo. In questo contesto però, non Il Cavallo Libero
vorrei soffermarmi sul lavoro delle varie professioni cinofile. Vorrei partire dal principio, dalla base. Troppo spesso il mondo cinofilo moderno si concentra sul ciò che fa l’uomo dimenticandosi di ciò che rende la cinofilia tale: i cani. Per questo vorrei poco per volta trasmettere il concetto di CHI è il cane, da dove nasce, quali sono le sue origini e i suoi istinti, il perché delle razze come le conosciamo oggi. Ma partiamo dall’inizio. Sono molto recenti gli studi sulla specie animale chiamata Canis lupus familiaris, tanto nuovi da essere in continua evoluzione. Ormai è di informazione comune il fatto che il cane, il nostro amico peloso stravaccato sul divano, derivi dal lupo (specie scientifica Canis lupus).
Molto meno risaputo è che con il lupo condivide il 98% del suo DNA. Che cosa hanno in comune dunque il nostro simpatico amico e l’ombra delle foreste? Niente diranno alcuni. Tutto sosterranno altri. Ebbene, la verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Entrambe le specie sono accomunate da una caratteristica: l’adattabilità ambientale, la stessa che ha permesso al lupo di sopravvivere all’estinzione nonostante una riduzione sempre più massiccia dei suoi habitat naturali in favore dell’urbanizzazione. La stessa adattabilità porta il cane ad ambientarsi e ad “abituarsi” appunto agli stimoli intorno a lui, a passare dalla campagna al centro città senza impazzire (o almeno nella maggior parte
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dei casi). La storia tra l’uomo e il primo lupo è passata alla storia come il principio di quel processo chiamato Domesticazione. La cosa eccezionale è che questo processo è avvenuto circa 15.000 anni fa (ma da studi recenti pare anche molto prima) tra due specie simili, tra due cacciatori in cima alla catena alimentare, e non tra preda e predatore. Perché? Non si conosce bene la dinamica con cui ciò è avvenuto, si ipotizza solo che, per farla un po’ romanzata, in una fredda notte di luna piena un lupo particolarmente audace si sia avvicinato ad un accampamento umano e si sia cibato dei resti del pasto. Il giorno dopo, gli stessi umani si accorgono che seguendo i lupi è più semplice scovare le prede e che con loro a bighellonare intorno all’accampamento si sta tutti più sicuri: il loro udito e olfatto li allerta dei pericoli con largo anticipo. E i lupi? Cosa ci guadagnano a parte un pasto gratis? Per i lupi la fatica della caccia viene dimezzata: a loro il compito di seguire le tracce e accerchiare la preda, all’uomo quello di uccidere, scuoiare e gettare gli avanzi a quegli strani fantasmi dei boschi. Quando gli uomini hanno cominciato a spostarsi, alcuni lupi molto intelligenti hanno seguito le carovane nomadi, ad accamparsi con loro, a farsi sempre più vicini ai loro caldi fuochi nelle fredde notti preistoriche. Stabili nella loro nuova condizione di commensali, quei lupi si riproducono, i cuccioli si abituano sempre di più alla presenza dell’uomo e l’uomo alla confortante presenza dei lupi, che rende sicure le notti e la caccia. Dal fuoco in mezzo alla fore-
sta il processo è continuato fino a che quei cuccioli di lupo, sempre più docili, sempre più preziosi per la sopravvivenza umana, sono entrati prima nelle grotte e poi nelle tende insieme ai loro “soci in affari” bipedi, scaldando i loro figli di notte e cacciando con i padri di giorno. Fu così che si attesta a 10.000 anni fa il primo vero esemplare di cane domestico, tutto diverso ma del tutto simile ai primi spavaldi lupi. Come possiamo dire che quelli fossero davvero i primi lupi domestici? Molto semplicemente: venivano seppelliti insieme agli umani con cui condividevano la caccia. Da questo breve riassunto possiamo intuire come il rapporto umano e canino sia molto più antico di quello a cui siamo abituati a pensare, come le due specie siano profondamente legate, come siano sopravvissute insieme e come forse oggi non saremmo ciò che siamo se un lupo e un uomo non avessero deciso di collaborare sotto quel cielo stellato.
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Avete mai prestato attenzione a come un cane richiama il nostro istinto a vivere la natura, a volere con lei una connessione? Cosa c’è di più bello che prendere il nostri cani e farci una passeggiata senza pensieri in campagna o per i boschi? Quale emozione è tirarli giù dai soffici divani e affidarsi al loro istinto di cacciatori, vedere come l’erba sotto le loro zampe e la rugiada sul naso risveglino gli istinti lupini? Osservate i cani, il loro movimento, il loro modo di usare il naso e seguire una traccia in aperta campagna mentre si assicurano che voi li stiate seguendo. Vi troverete di fronte un animale meraviglioso, fatto di istinti e di un’empatia infinita nei nostri confronti. Un animale che durante il corso dei millenni ci ha aiutato nei lavori più disparati, più pericolosi e oggi ci aiuta a non perdere noi stessi. Scoprirete che il cane è molto più di qualcuno a cui far riempire un posto in casa: è il nostro compagno di caccia, il richiamo alla natura, il nostro amico più antico e intimo. E scoprirete che il viaggio è ancora lungo...
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DI GIORGIA FERRERO
Picture by Brochure Signature Safari South Africa_ Horizon Horseback
Chi di noi, specie in quest’ultimo e complicatissimo anno, non ha desiderato viaggiare, essere altrove, godersi nuovi paesaggi e scenari naturalistici mozzafiato? E perchè no, in qualità di professionisti del settore, tecnici, o semplicemente “horse addicted” poter fare tutto questo in sella? Ecco perchè Il Cavallo Libero ha deciso di ampliare i propri orizzonti, dando delle suggestioni in merito a chi regala emozioni in sella in un paese diverso dall’Italia... Il nostro primo incontro, purtroppo via web, lo abbiamo avuto con il Sud Africa (SA) e nello specifico con Laura e Shane Dowinton, partner di Horizon Horseback, che orgaIl Cavallo Libero
nizzano vacanze e Safari in SA e Botswana dal 1993. E’ un mercoledì di novembre, e dall’altra parte del mondo sta iniziando l’estate; ma, come ci spiega con estrema semplicità e disponibilità Shane, è sempre il momento giusto per vivere un’esperienza con Horizon Horseback: “Qui abbiamo un clima ottimo, molto secco e con poche piogge...L’ inverno è fantastico, per 6 mesi non piove e non ci sono nuvole...può essere freddo la mattina, ma durante il giorno arriviamo tranquillamente a 25 gradi.. In estate, viceversa, l’unico inconveniente possono essere i temporali, che non durano più di mezz’ora, un’ora al massimo, e poi si torna ad avere
30-35 gradi”. Che tipo di vacanza bisogna aspettarsi? Qualcosa di “classico”, per quanto lo possa essere per noi europei trovarsi a cavalcare in mezzo a giraffe e zebre? E’ Laura ad illustrarci le varie possibilità, in quanto è lei che gestisce in maniera sapiente tutte le richieste: “La nostra tipologia di vacanza è ‘ Taylor Made’, ovvero costruita in base alle esigenze dei clienti. In SA abbiamo la possibilità di ospitare famiglie, e non sono necessarie pregresse capacità equestri... all’interno di una vasta area si possono effettuare escursioni, lezioni in maneggio,
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a cavallo, è sicuramente un valore aggiunto...Se uno fosse da solo o con un altro mezzo, non sarebbe la stessa cosa, perchè gli animali scapperebbero…Così invece, il cavallo non è visto come un pericolo, e quindi gli animali non fuggono. Riusciamo ad arrivare molto vicini a giraffe, zebre...con una distanza di 4-5 metri”. Leggendo una rivista, o vedendo delle stupende immagini, il pensiero di cambiare vita e trasformarsi da clienti in Guide per una realtà come Horizon sembra quasi naturale...ma sarebbe possibile? E se si, con quale tipo di percorso formativo, con quali caratteristiche, professionali ed umane? Shane, per quanto riguarda lo “skill” relativo ad una Guida, non ha il minimo dubbio:
Picture by Brochure Signature Safari South Africa_ Horizon Horseback
cross country e vari giochi a cavallo. Chiaramente in Botswana le condizioni sono differenti: il contesto naturalistico, il fatto che ci si sposti da una location all’altra, rendono come condizione essenziale di partecipazione una buona esperienza equestre da parte degli utenti”.
piccola cucina. L’insieme è recintato per garantire la sicurezza dei turisti. Anche nel caso di trekking itineranti, non dobbiamo pensare a tende spartane, ma a soluzioni dotate di tutti i comfort. E poi... c’è la natura a farla da padrona:
Dal punto di vista dell’accomodation, quella di Horizon è una sistemazione “di lusso”: Gli ospiti alloggiano in bellissimi lodge che in genere sono bungalows separati con una camera da letto, un bagno, una terrazza e qualche volta una
“Beh, sicuramente – continua Shane - il plus è la natura incontaminata...Per il 90% del tempo cavalchiamo nella savana senza trovare case o civiltà, e si possono invece incontrare gruppi di animali selvaggi..è un modo unico per vivere l’Africa.. Essere
“La 1a caratteristica? Quella di amare le persone, prima ancora di essere un horsemanship. I clienti vanno condotti lungo tutto il soggiorno, regalando loro emozioni, e condividendo con loro l’intera giornata..E’ ovvio che ci vanno poi dei titoli tecnici, ma anche lì, la miglior formazione è l’esperienza sul campo. Solitamente abbiamo una Lead Guide e una Back Guide, e solo dai colleghi un apprendista può imparare tutti i segreti per essere un’ottima Guida”. “Solitamente, chi decide di unirsi a noi – continua Laura – sta 3 mesi in SA e altri 3 in Botswana..a quel punto, sia dal suo punto di vista, sia dal nostro, diventa facile capire se si è tagliati per questo tipo di lavoro! A molti, suggerisco di fare con noi un’esperienza come volontari, magari per fare da interpreti a dei gruppi che non parlano inglese: già soltanto questo può fornire delle importanti sensazioni e indicazioni...” . Il Cavallo Libero
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E poi ci sono loro,gli indiscussi protagonisti, i cavalli... Pensando ai nostri maneggi classici, chiediamo quanti cavalli hanno a disposizione... Shane sorride: “Beh, questa è una bella domanda...possediamo circa 88 cavalli in SA, e 45 in Botswana. Si può dire che abbiamo dei cavalli “felici”... non ci sono infatti stalle, sono tutto il giorno al pascolo, e questo è sicuramente un altro valore aggiunto. Non abbiamo particolari razze, ma prediligiamo dei cavalli non troppo alti, e viceversa forti, che si adattano al clima, proprio perchè vivono all’aperto.Devono avere resistenza, dovendo percorrere durante il giorno parecchi chilometri. Durante un trekking, stiamo in sella all’incirca 3 ore la mattina, e un paio d’ore nel pomeriggio...abbiamo notato che sono le tempistiche più corrette,
Picture by Brochure Tuli Itinereray_ Horizon Horseback
sia per i cavalli sia per i cavalieri.”. E i competitor? Paiono non esistere in una realtà come questa: “C’è collaborazione e condivisione tra tutte le guide del SA, e questa è per noi una cosa bellissima, perchè ci consente di crescere dal con-
tinuo confronto con chi svolge il nostro stesso mestiere” ...Insegnamento importante, di cui dovremmo fare Tesoro tutti quanti...
Tante le attività che è possibile praticare oltre ai safari a cavallo dal cross-country, western games, polo .... e per chi non và a cavallo? Tantissime le attività come il birdwatching, game drive, night sky safari, pesca, ciclimo, relax..! Pictures by Brochure Signature Safari South Africa_ Horizon Horseback
A tutti...buon viaggio, sperando che il sogno di un’esperienza simile si trasformi al più presto in realtà..!
Per maggiori informazioni: Horizon Horseback www.ridinginafrica.com | laura@ridinginafrica.com Il Cavallo Libero
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RIDIND BETWEEN SOUTH AFRICA E BOTSWANA me luxury, in lodges equipped with all comforts. As for horses, leading actors of this type of stay, there is no shortage of them in the organization of Horizon: “We have about 88 in SA and 45 in Botswana... They don’t know what a stable is, they live in the most natural and wild way possible. And, in our view, they are happy horses! ”.
The oval garden chalet South Africa_Horizon Horseback
A holiday totally in the savannah’s nature, surrounded by zebras, giraffes and other animals... And if all of this is possible...what about to live this experience on horseback? With this tought, Shane and Laura Downington created Horizon Horseback in 1993, offering different types of experiences between South Africa (SA) and Botswana. “That in South Africa is a holiday for everyone, taylor made according to the needs of customers ... It is therefore also suitable for beginners riders and families ..In a large area you can make excursions, riding lessons, cross country and various horse games. Clearly, in Botswana the conditions are different: the naturalistic context, the fact that you move from one location to another, make a good equestrian experience for users an essential condition for participation “.
There are no more or less favorable periods during the year for an experience with Horizon... Winter is very dry and mild, with temperatures around 25 ° during the day. In summer, the hottest but also the wettest season, thunderstorms do not in any case last more than 1 hour a day. The accommodation is of extre-
What an italian Guide have to do if he/she wants to change his life and work there? “Firts of all, you have to love people and stay with people..Then, the easiest way to get an idea of the work here is to come as volunteer on one of our holidays, perhaps acting as an interpreter for families who do not speak English ... After that, the actual training includes 3 months in SA and another 3 months in Botswana... At that point you are ready to be part of the Horizon team ”.
Picture by Brochure African Explorer itinereray_ Horizon Horseback
For further information: Horizon Horseback www.ridinginafrica.com | laura@ridinginafrica.com Il Cavallo Libero
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ARTICOLO
IL FUTURO DELL’ASSOCIAZIONISMO IN ITALIA
DI TINO NICOLOSI
“Apro la porta del mio ufficio, poggio la giacca sugli appendi abiti, sposto la poltrona della scrivania e spingo il pulsante dell’accensione del computer, mi siedo, verso un po’ d’acqua nel bicchiere e mentre bevo alzo la cornetta del telefono, chiamo il dirigente della stanza adiacente alla mia e con voce ferma dico - “ Puoi passarmi le chiamate”. Iniziano cosi tutte le giornate degli ultimi 13 anni, ininterrottamente dedicate a dare assistenza e valutare, risolvere e spesso e volentieri a difendere. Chi..? Presidenti di associazioni sportive dilettantistiche, istruttori di equitazione, genitori di allievi, aziende che credono ogni giorno e giorno dopo giorno nell’equitazione, negli sport equestri, Il Cavallo Libero
nel turismo equestre ed in tantissime altre discipline e settori che il nostro mondo equestre offre e di cui si fa tutore. Ma cosa è cambiato in questi 13 anni..? e soprattutto, come sta cambiando..? Negli anni l’associazionismo sportivo è cambiato tanto. Nei primi anni del duemila non era raro trovare associazioni culturali che si proponevano anche nelle attività sportive, altre associazioni che nella loro denominazione non facevano per nulla percepire la loro finalità e tantissime altre, la maggior parte, ma realmente costituite, senza aver mai chiesto il codice fiscale presso l’agenzia delle entrate, ma con solo uno statuto e atto costitutivo compilato a
mano. Erano anni dove vi era molta superficialità nella costituzione e gestione dell’associazione. Anche gli enti che avrebbero dovuto aiutare queste associazioni non erano da meno..! Nel modus operandi di buona parte degli enti, diffusamente applicato in quegli anni ed ereditato da una tecnica di “vendita” degli anni 90, anno in cui si è però sentita anche la necessità di concretizzare giuridicamente il mondo sportivo dilettantistico, vi era lo sguinzagliare letteralmente i propri referenti territoriali per andare a “trovare” le associazioni ad inizio anno, “incassare” affiliazione e tesseramenti e “fissare appuntamento” all’anno successivo, questo era quanto avevano da dare,
ARTICOLO
nessuno stimolo su come migliorare e crescere… forse non avevano da darne! Sarò sincero con una nota di ironia, ancora oggi per alcuni funziona così! Ma quegli anni rappresentano anche la voglia di fare sport, la voglia di crescere e di ritagliarsi da parte delle associazioni uno spazio nel tessuto sociale del proprio territorio. Dal 2007 ad oggi il C.O.N.I. ha totalmente regolamentato il settore, istituito un albo ed inserito dei requisiti minimi indispensabili per l’inserimento delle A.S.D. ( Associazioni Sportive Dilettantistiche) al proprio registro, così da disciplinare il mondo sportivo, dando alle associazioni la possibilità di fare sport con agevolazioni ed incentivi che favorisco e permettono di promuovere lo sport. A questo quadro generale si è aggiunta ultimamente alche la riforma del terno settore inserendo i cosiddetti E.T.S. (Enti del Terzo Settore) le cosiddette A.P.S. (associazioni di promozione sociale), ODV (Organi Di Volontariato), reti associative ed imprese sociali.
In questo articolo valutiamo un solo aspetto e cioè come i presidenti delle associazione, gli operatori e gli enti vivono questo andamento verso l’assidua regolamentazione del proprio lavoro. Tutti i presidenti di associazione si sono dovuti formare e devono continuamente aggiornarsi sui cambiamenti legislativi, giuridici e normativi in materia di associazionismo sportivo. Quello che è nato come seconda attività, seconda passione e cioè occuparsi di sport, oggi è diventato un vero e proprio lavoro con rischi e doveri correlati, pena? Multe, sanzioni, citazioni in giudizio o addirittura chiusura dell’associazione. Ed è così che negli anni i presidenti sono diventati: commercialisti, avvocati, giuristi, assicuratori, imprenditori, animatori d’ eventi e psicologi. In effetti possiamo affermare che per ogni mansione vi è un albo di professionisti che si occupa della materia ma possiamo anche
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affermare che una normalissima associazione non si potrebbe mai e poi mai permettere 7 professionisti in busta paga, ad oggi faticherebbe anche un’azienda a mantenerli! Dal punto di vista degli Enti..? Beh..! il C.O.N.I. anche in questo caso ha fatto passi avanti. Dagli anni in cui ogni ente dichiarava numeri come giocassero a tombola e percepiva contributi pubblici sulla base di quei numeri, oggi non è più così. Le associazioni, che conservano il diritto al potersi affiliare a piu enti, devono scegliere il loro ente di promozione sportiva di riferimento (il primo in ordine di affiliazione), ed il codice fiscale di ogni tesserato viene controllato dall’Agenzia delle Entrate tramite la piattaforma informativa ormai nota come Registro 2.0. Ormai i parametri per il riconoscimento di un ente sportivo sono serrati, il Registro CONI 2.0 incamerando tutti questi dati e in diretto contatto
Comprenderete che negli anni mentre tutto un settore associazionistico operava nel quasi anonimato, oggi il disciplinare l’associazionismo è un importante focus delle istituzioni, tanto ad essere sempre più regolamentato, questo ovviamente per evitare l’abuso o una gestione poco trasparente delle associazioni stesse e poter invece facilmente riconoscere e poter valorizzare le associazioni che sono impegnate quotidianamente in questo settore. Quali sono le conseguenze di tutto ciò..? Il Cavallo Libero
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e confronto con l’Agenzia delle Entrate è in grado di ricondurre ogni informazione ad una persona fisica, è finita l’era dei numeri a casaccio! Ma questo cambiamento non ha fatto evolvere tutti, soprattutto quella parte di operatori del settore della vecchia guardia, i quali reduci dei “bei tempi” vorrebbero ancora oggi dover solo andare a trovare l’ associazione, far compilare un modulino di affiliazione lasciare una mazzetta di tessere da dare ai tesserati prendere su i contatti o se va male l’assegno, una stretta di mano ed arrivederci al prossimo anno! Purtroppo per loro, per fortuna per il settore sportivo non è più cosi! Oggi un associazione ha bisogno di avere al fianco un ente e dei referenti con una preparazione a 360 gradi sugli aspetti
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legali, assicurativi, normativi, legislativi, amministrativi. Pena..? La responsabilità di affossare il lavoro di un associazione e far rischiare loro di chiudere applicando un sistema di lavoro che fa mancare la vera finalità dell’affidarsi ad un ente e ai suoi referenti, ossia quella di sviluppare lo sport e non essere l’ennesimo ufficio che incamera soldi in cambio di agevolazioni che dà lo Stato Italiano. Le segreterie degli enti dovranno cambiare il loro modo di lavorare poiché oggi più di “ieri” le associazioni hanno bisogno della massima professionalità, disponibilità ed assistenza da parte del loro ente di riferimento proprio perché non possono permettersi i 7 professionisti sopra citati, non possono sicuramente permettersi di pagare un servizio che spesso è inesistente.
Il Futuro del mondo sportivo associazionistico in Italia sta sempre più cambiando con nuove norme, nuovi regolamenti e leggi, sta cambiando anche il panorama legislativo sportivo e molti enti non riescono a tenere il passo ma come la selezione naturale insegna continua il suo percorso chi in questo mondo è in grado di adattarsi e sa sempre trovare posto in un ecosistema che è in costante mutamento. Sono le 9:15 di mattina ed al telefono, come ogni giorno, rispondo agli eroi del mondo sportivo italiano! Sono i presidenti delle A.S.D. con le loro difficoltà, richieste e precisazioni... noi di ENGEA siamo al loro servizio per rendere il loro lavoro un po’ meno difficile! Perché oggi il loro lavoro non è per niente facile.
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PROGETTI
ARRIVANO I PONY RANGERS..!
DI RAMONA SORRICCHIO
L’ ENGEA (ente nazionale guide equestri ambientali) apre le porte ad un nuovo dipartimento tutto dedicato ai bambini e alla natura. I PONYRANGERS. Da sempre l’ente si contraddistingue per l’attenzione mostrata verso il connubio cavallo/ ambiente ed ora anche i più piccoli avranno la possibilità di seguire un percorso didattico tutto per loro. I nostri giovani esploratori a cavallo sono bambini dai 6 anni che, oltre ad imparare nozioni e tecnica equestre di base, si cimentano in attività di monta naturale, etologia, e outdoor education. Un percorso mirato che consentirà loro, di gestire e conoscere ogni possibile reazione del cavallo all’interno del maneggio e all’esterno, e di camminare nella natura, riconoscendone biodiversità ed ecosistemi. La valenza primaria dei ponrangers è di tipo educativo e Il Cavallo Libero
sociale, come ci racconta una delle ideatrici del progetto “la società di oggi è competitiva, ai bambini è richiesto di essere bravi a scuola, bravi nello sport, riempiamo i loro pomeriggi di attività e cose da fare. Per alcuni bambini va bene per altri la pressione è davvero troppo grande e non sentendosi all’altezza a volte si tirano indietro, smettono di provare, si chiudono in loro stessi. La capacità di avere delle relazioni funzionali e stimolanti è la base per lo sviluppo di quella che Goleman definisce intelligenza emotiva, ossia la capacità di riconoscere e gestire le proprie ed altrui emozioni. Avere dei momenti insieme, prendersi cura di qualcun altro all’infuori di se, passare tempo a contatto con la natura vista come casa, aiuta i
bambini ad aprirsi ad imparare a comunicare a prendersi cura l’uno dell’altro, ad essere responsabili in maniera naturale” Essere ponyrangers significa imparare a vivere nel branco, fare parte di una famiglia. E’ un attività di squadra senza competizione nessuno vince nessuno deve essere migliore di un altro. Semplicemente chi è più bravo aiuta chi sta imparando in un ottica di scambio reciproco. Le attività variano tra lezioni di equitazione, escursioni a piedi, lezioni di orientamento e cartografia, etologia e attività di squadra. Il primo gruppo nasce in Abruzzo dall’ASD EQUANIME CENTRO EDUCATIVO EQUESTRE realtà particolarmente incentrata su attività educative
PROGETTI
con i cavalli ed i pony. Il centro da anni collabora con scuole ed enti pubblici, dunque oltre a proporre attività legate all’ equitazione da anni lavora sulla valenza educativa del cavallo con i bambini. Tanto che venerdì 31 luglio 30 ragazzi hanno fatto il loro giuramento da veri tutori della natura e ambasciatori della tutela del territorio e degli animali. Ma quali sono le peculiarità di questo specifico dipartimento? 1- Permette ai bambini di vivere l’esperienza cavallo in modo molto amplio: i ragazzi oltre ad imparare nozioni e tecnica equestre devono essere in gra-
do di gestire un cavallo da terra, in campo o in esterno, devono essere capaci di aiutare un compagno a salire o scendere. Per tanto fanno parte del percorso formativo anche, attività motoria e psicomotoria, basi di etologia, comunicazione, ed equitazione naturale. 2- E’ inclusivo, possono partecipare al percorso dei ponyrangers sia ragazzi con una buona base tecnica sia ragazzi che non hanno particolare predisposizione o interesse per l’equitazione. 3- Attraverso il cavallo i bambini scoprono la natura, imparano a leggere i segnali a camminare negli spazi aperti, e quindi ad
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apprezzare il territorio in tutte le sue forme. 4- Amplia l’offerta formativa e didattica dei centri permettendo di offrire un percorso con obiettivi precisi “alternativo” ai ragazzi che non amano l’agonismo e comunque non esclude anche chi ama fare agonismo. 5- Crea relazioni e spirito di gruppo, scambiando esperienze e giochi i ragazzi diventano una vera e propria squadra capace di lavorare insieme. Ogni bambino o ragazzo dovrebbe trovare il suo “branco” con cui condividere sogni, avventure e obiettivi. Che aspetti ad unirti al nostro branco???
Per informazioni Ramona Sorricchio 329 4253509
“Da oggi scelgo di essere un pony rangers e prometto di impegnarmi in ogni cosa che faccio, non per essere bravo ma per rispetto di me stesso, di non giudicare mai dalle apparenza nessuno di rispettare tutte le creature della terra e dedicare parte del mio tempo agli altri.” (tratto dalla promessa dei ponyrangers) Il Cavallo Libero
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PROGETTI
EQUILOVE I 9 PASSI DEL RISVEGLIO
DI DAYA ELIANA ROTA i vecchi traumi e le proprie fragilità che, attraverso lo sblocco emozionale che ne consegue, si sciolgono naturalmente, nella splendida esperienza che è la guarigione del cuore. Molti uomini hanno una vita di quieta disperazione, diceva Thoreau. Non rassegniamoci a questo, ascoltiamo la voce interiore, cominciamo a vivere con una nuova consapevolezza.
Daya Eliana Rota, trainer di mindfulness, naturopata ed equiterapista, da anni si occupa di crescita personale attraverso la relazione e la guida dei cavalli. Nella sua tenuta in provincia in Bergamo, nei pressi di Sant’Omobono Terme, in Valle Imagna, vive con 7 splendidi esemplari equini: Tristano, Yenkee, Hidalgo, Luna, Swami, Sioux due cuori e Lobai. Il progetto “EquiLove i 9 passi del risveglio” è stato pensato per chi ha desiderio di conoscersi realmente, per chi si pone domande e si sente insoddisfatto e infelice della propria vita. E’ un cammino che aiuta la persona ad incontrare consapevolmente le ferite più antiche, Il Cavallo Libero
LE EMOZIONI CI RENDONO CONSAPEVOLI Dei recenti studi dell’Università di Padova hanno evidenziato che in vicinanza del cavallo, il cuore rallenta il battito e diminuisce l’ansia. Ricerche aggiornate nell’ambito della neurofisiologia, delle neuroscienze e delle scienze
della psiche, dimostrano infatti la potente interazione tra mente e corpo nei processi di guarigione, che elaborano una “medicina delle emozioni” in grado di curarci. Questo è un campo pieno di fascino, che ha mutato il paradigma medico e psicoterapico ponendo al centro della comprensione della salute e della malattia una intelligenza corporea integrata a più livelli, tra mente, cuore e corpo. Così come lutti, traumi violenti, abbandoni, possono distruggere individui e segnare intere famiglie, allo stesso modo esistono esperienze emotive di riparazione in grado di catalizzare un processo che possiamo davvero definire di “guarigione”, capace di ripristinare l’armonia di psiche e corpo. Sentire le emozioni, incontrarle, attraversarle, sperimentarle pri-
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mariamente nel corpo, dare loro un nome, quindi comprenderle nei molteplici significati che veicolano e utilizzarle come strumenti di consapevolezza di sé, dell’altro, della relazione, della malattia e della salute: questo è il percorso. Sviluppare Intelligenza Emotiva, Presenza Mentale e Consapevolezza di Sé, è un cammino prima di tutto interiore. E nessuno più di un cavallo saprà rivelarci e “rispecchiare” – che ci piaccia o no – a che punto siamo su questo cammino. Lo farà con un semplice sguardo, uno sguardo capace di “sentire” istantaneamente ciò che appare invisibile agli occhi e che, però, nella sua invisibilità, ci parla di un potere grandissimo, capace di influenzare uomini e animali con la sua sola presenza. LA SPECIALE RELAZIONE CHE SI INSTAURA CON IL CAVALLO, POTENTE MEDICINA NATURALE PER LA GUARIGIONE DEL CUORE L’essere umano può beneficiare in modo importante della connessione con la natura e con le altre specie animali.
E’ infatti scientificamente provato che i nostri antenati hanno acquisito molteplici capacità stringendo salde relazioni con alcuni animali. Hanno imparato a fare amicizia, a riconoscere il valore della tenerezza, a saper dare e ricevere potere. Quando i primi esseri umani hanno stretto rapporti con gli animali, la nostra stessa specie è diventata più coraggiosa, più forte e più compassionevole. I cavalli, da millenni, sono abituati a seguire ed imitare un leader che, nella sua unica capacità di elaborare le emozioni e decidere l’azione appropriata, possiede una consapevolezza che garantisce a tutti la sopravvivenza. Nell’attimo in cui noi diventiamo consapevoli delle nostre emozioni i cavalli sono disposti ad ascoltarci e a seguirci perché questo è quello che fanno da millenni, ovvero ascoltare e seguire un leader che è riuscito ad integrare la capacità di sentire l’emozione pura con quella di riflettere sull’emozione e agire efficacemente di conseguenza. E’ dunque possibile ed è scientificamente dimostrato come lavorare col cavallo da terra consenta di trovare la chiave della
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propria consapevolezza e migliorare la qualità della vita: non è ciò che si fa ma come lo si fa a fare la differenza. I benefici nella relazione cavallo uomo sono stati documentati per secoli; i modelli terapeutici sono emersi quando le persone hanno cominciato a trarre giovamento dalla relazione con il cavallo. Da queste evidenze è nata l’ippoterapia. Si è poi osservato quanto non fosse solo l’atto e il movimento di andare a cavallo ad essere di aiuto, ma anche tramite l’interazione a terra si sono evidenziate esperienze molto positive, offrendo un modello efficace di psicoterapia mediata dal cavallo come maestro e guida. I cavalli sono infatti mammiferi sociali che vivono in gruppi e in piccole comunità simili a quelle degli essere umani, sono altamente intelligenti dal punto di vista emotivo e soprattutto non giudicano offrendo l’opportunità di costruire relazioni durature e forti. A livello emotivo, fisico e neurologico i cavalli offrono uno spazio sicuro e delicato per esplorare i nostri sentimenti senza la necessità di verbalizzare e calcolare tutto. Loro sanno essere leali, onesti e amorevoli perché vivono nel momento presente, dandoci così l’opportunità di imparare l’autocoscienza dei nostri comportamenti e dei nostri sentimenti. I cavalli quindi sono anime speciali che ci insegnano ad avere un rapporto sano con noi stessi e con gli altri regolando le emozioni e stabilizzando ansie, paure e traumi. COME SI ENTRA IN RELAZIONE COL CAVALLO NEL PERCORSO DI CRESCITA PERSONALE Le sessioni individuali o di Il Cavallo Libero
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PROGETTI
gruppo tenute da Daya presso l’Associazione Wild Heart avvengono dapprima con 10-15 minuti di check verbale a cui segue una piccola scansione corporea e una meditazione guidata. Si passa così all’interazione con il branco nel campo attraverso una relazione individuale con ogni singolo cavallo con cui viene instaurata una comunicazione di tipo non verbale. Anche solo sedendosi ad osservare le dinamiche del branco in ogni sessione emergono dall’inconscio tante tematiche personali e il cavallo sceglie di educarci, di guidarci verso la guarigione. Essendo la relazione con questo splendido animale esclusivamente di tipo corporeo, non
verbale, la persona entra in contatto con il proprio corpo e impara a gestire le emozioni calmandosi, divenendo parte dell’energia magnetica del branco: i livelli di stress, depressione e ansia si abbassano notevolmente. Tramite piccoli esercizi da terra si impara a riconoscere le proprie emozioni, modificando i propri percorsi neurali ed innescando una nuova risposta che porta ad attingere alle proprie risorse e ad entrare in contatto con la propria autenticità: scoprire chi siamo veramente. E’ una terapia e un metodo alternativo che offre un processo di guarigione multidimensionale per la persona: emotivo, fisico, neurologico e comportamentale; un’alternativa potente
ma delicata alle tradizionali terapie psicologiche o psicoterapeutiche verbali. Non si tratta di ippoterapia perché il metodo messo a punto da Daya tiene insieme spunti e approcci maturati in quasi trent’anni di lavoro su di sé: dalle meditazioni di Osho, al sufismo, passando per le costellazioni familiari, fino all’incontro con i cavalli. Presso l’Associazione Wild Heart si tengono incontri individuali, sessioni di gruppo, corsi di formazione, workshop. Tutto avviene con piccoli esercizi da terra, non si monta e non si impara ad andare a cavallo, dunque non è assolutamente necessaria esperienza pregressa con l’animale.
Nelle profondità più remote del nostro essere si nascondono innumerevoli tesori, ma poche persone sono realmente interessate a scoprirli. La vita si gioca tutta tra paura e amore, tra chiusura e apertura. Davanti abbiamo porte da aprire, con coraggio. Quando non lo facciamo, la nostra vita si arresta. A volte persuperare la paura serve un grande dolore. Solo se si ha il coraggio di fare il primo passo la vita può cambiare davvero,solo cosìsi incontra sé stessi e la propria felicità.
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Informazioni e prenotazioni Daya 3498228011 | info@equus.vision www.cavalloguidaspirituale.it
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