Lineaverde novembre dicembre 2016

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EVENTI

FITOPATOLOGIA

PAESAGGIO

‘Paradisi e incanti’ di Pistoia, Capitale della Cultura italiana 2017

Contenimento dei danni e delle patologie più gravi delle alberature

La piazza giardino del Nuovo Teatro dell‘Opera di Firenze

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Bonus fiscale, nulla di fatto: alla politica non interessa il

paesaggio Novembre-Dicembre 2016 Anno 42 - N°7


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> SOMMARIO <

INFORMARE ......................................................................... PAG. 2 Il punto Il vivaismo e la politica verso il paesaggio ............................ PAG. 14 di Renato Ferretti Fitopatologia Contenimento dei danni e delle patologie più gravi delle alberature ......................................................... PAG. 18 di Giorgio Badiali

Lineaverde è edita da EPE Edizioni Srl Redazione: Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02.89.50.18.30 - Fax 02.84.81.03.64 E-Mail per richiesta abbonamenti o informazioni: info@linea-verde.net E-Mail per invio comunicati o altro materiale alla redazione: lineaverde@linea-verde.net Sito Web: www.linea-verde.net Direttore responsabile: Massimo Casolaro massimo.casolaro@epesrl.it

Fiere GrootGroenPlus 2016 “la mia pianta preferita”! .................... PAG. 22 di Renato Ferretti

Direttore editoriale: Renato Ferretti renatoferretti@tin.it

Editor: Silvia Vigé

Architettura del Paesaggio La piazza giardino del Nuovo Teatro dell‘Opera di Firenze .............................................................. PAG. 26 di Biagio Guccione Tecniche Le magnolie: specie e varietà da Leonard Messel a Lyons F. ................................................. PAG. 30 di Stefano Sogni e Lorenzo Sogni

silvia.vige@epesrl.it

Hanno collaborato: Giorgio Badiali, Ilaria Bonanno, Laura Bonanno, Biagio Guccione, Lorenzo Sogni, Stefano Sogni Comitato tecnico: Giorgio Badiali Francesco Ferrini Franca Gambini Biagio Guccione Laura Schiff Redazione: Claudia Perolari

Fiere Ortogiardino a Pordenone: un appuntamento da non perdere .......................................................................... PAG. 36 di Renato Ferretti

claudia.perolari@epesrl.it

Sara Cavallini sara.cavallini@epesrl.it

Segretaria di redazione: Silvia Mariani silvia.mariani@epesrl.it

Eventi ‘Paradisi e incanti’ di Pistoia, la Capitale della Cultura italiana 2017 ..................................... PAG. 40 di Laura Bonanno

Impaginazione: Claudia Bellelli claudia.bellelli@epesrl.it

Abbonamento annuale Italia: 40 euro da versare su c/c postale n°12059200 intestato a: EPE srl - 20142 Milano Via Spezia, 33

FIERE ...................................................................................... PAG. 48 Spedizione in abbonamento Postale 45% Art. 1 Comma 1, Legge 46 del 27/2/2004 Filiale di Milano. Iscrizione al registro degli operatori di comunicazione (ROC) n° 3231 del 30/11/2001. Autorizzazione Tribunale di Milano n° 27 del 18/1/1999. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale. Lineaverde è un marchio registrato di proprietà della EPE Edizioni Srl.

Pubblicità EPE - Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02/89.50.18.30 - Fax 02/84.81.03.64

INSERZIONISTI

Direttore commerciale: Maurizio Casolaro

/ Agraria Checchi

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/ My Plant

PAG 25

/ InQuotaLB

PAG 11

/ Vannucci Piante

IV cop.

/ IPM Essen

III cop.

/ Zelari

II cop.

/ Kostplant

PAG 5

maurizio.casolaro@epesrl.it

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Lineaverde News NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

Fiere

Le novità della 35^ edizione di IPM Essen. Lineaverde vi aspetta al padiglione 8, Stand B41 Dal 24 al 27 gennaio 2017 si svolgerà la 35^ edizione della principale fiera internazionale per l'orticoltura, IPM Essen 2017, che avrà come nazione partner il Regno dei Paesi Bassi. Saranno circa 400 gli espositori olandesi a presentare le proprie reti e competenze settoriali e il forum di orticoltura internazionale si interesserà all'orticoltura olandese. Gli espositori provenienti da 50 nazioni saranno 1.600 e presenteranno le proprie innovazioni nei settori delle piante, della tecnologia, della floricoltura e delle attrezzature. La vetrina delle novità festeggerà il suo decimo anniversario e per l’occasione gli espositori saranno chiamati a presentare le proprie piante nelle categorie piante primaverili, piante da aiuola e piante da balcone, piante da vaso, piante da appartamento fiorite, piante da appartamento verdi, fiori recisi e arbusti. Inoltre, verrà conferito per la prima volta anche un premio del pubblico. Nel corso dello svolgimento della fiera, i visitatori dovranno selezionare i loro prodotti preferiti. La quota degli stand comunitari internazionali aumenterà di una nazione con l'aggiunta del Giappone. Il Belgio occuperà per la prima volta tre superfici espositive, mentre l'India ha prenotato un ulteriore spazio espositivo. Parteciperanno, inoltre, all'evento Cina, Corea del Sud, Costa Rica, Danimarca, Gran Bretagna, Francia, Israele, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Polonia, Spagna, Sri Lanka, Stati Uniti, Taiwan, Turchia e Ungheria. Durante quest’edizione, IPM Essen tratterà con maggior enfasi il tema della produzione degli ortaggi. Questa novità si riflette anche nel conferimento del premio INDEGA IPM Innovation Award. Verranno premiati nuovi prodotti o novità tecniche per la produzione regionale e transregionale di ortaggi. Il vincitore verrà reso noto nel corso del primo giorno della fiera. IPM Essen costituisce, inoltre, una fiera promotrice di tendenze a livello internazionale nel settore della floricoltura. Ad esempio, i grandi live show nell'FDF World introdurranno interessanti ispirazioni floreali, nuove idee e design floreali innovativi per il successo commerciale della vendita specializzata di fiori. Sul palco dell'Associazione professionale dei fioristi tedeschi presso il padiglione 1A, Green City, si presenteranno le star internazionali della scena della floricoltura. Il commercio specializzato troverà nuovi concetti floreali di marketing sulle superfici espositive di FDF e Bloom nonché nel g&v-CreativCenter, mentre le associazioni verdi saranno a disposizione per uno scambio professionale presso il centro informazioni per l'orticoltura, padiglione 1A. Lineaverde vi aspetta al padiglione 8.0, Stand 8B41. ■ www.ipm-essen.de

Fitopatologia

Puglia: dopo la Xylella degli ulivi, agrumeti a rischio con Tristeza La Puglia si vede colpita da un altro virus, in aggiunta alla Xylella. Si tratta del Citrus Tristeza virus, che si diffonde per innesto o attraverso gli afidi e che, causando una patologia chiamata tristezza degli agrumi per l’aspetto appassito delle piante, mette a rischio gli agrumeti e, in primis, l’arancio amaro. L’unica soluzione possibile, secondo le direttive comunitarie, è estirpare e distruggere le piante colpite. Grazie ai monitoraggi annuali dell’Osservatorio fitopatologico della Regione Puglia la diffusione della malattia è stata limitata e le zone focolaio risultano essere circoscritte alla provincia di Taranto. Se non verranno presi dei provvedimenti la produzione di agrumeti potrebbe scomparire e per questo la Coldiretti richiede più controlli sulle importazioni. ■ Pag. 2 • Lineaverde Nov/Dic 2016


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Lineaverde News Riconoscimenti

Premio del paesaggio del consiglio d’Europa In occasione della V edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) intende avviare una ricognizione delle azioni esemplari attuate nel territorio italiano, al fine di individuare la Candidatura italiana al Premio. I progetti, realizzati anche in parte, da almeno tre anni, dovranno aver garantito l’attuazione di politiche sostenibili di sviluppo economico ed etico volte all’affermazione delle identità locali e nel contempo capaci di favorire l’integrazione di nuove culture e identità dei residenti più recenti, e possono riguardare: interventi finalizzati alla riqualificazione e valorizzazione dei beni archeologici, architettonici, storico artistici materiali e immateriali; interventi finalizzati alla riqualificazione e valorizzazione degli usi e dei Paesaggi rurali tradizionali; interventi finalizzati alla riqualificazione delle aree urbane, periurbane e delle periferie urbane degradate o abbandonate; progetti con l’obiettivo di pervenire al consumo ‘zero’ del suolo; progetti con l’obiettivo di far fronte al rischio idrogeologico e/o sismico; progetti con l’obiettivo di ridurre i fattori di inquinamento ambientale; progetti finalizzati all’integrazione culturale tra vecchi e nuovi residenti, anche di altri Paesi; progetti che si caratterizzano in quanto esemplari per l’attuazione di forme di turismo sostenibile, secondo i principi del Codice Mondiale di Etica del Turismo; interventi attuati con il ricorso all’impiego delle più innovative tecnologie ai fini della ecosostenibilità. I risultati della selezione saranno pubblicati sul sito del MiBACT nella sezione dedicata al Premio e resi pubblici in occasione dell’istituenda Giornata Nazionale del Paesaggio. ■ www.premiopaesaggio.beniculturali.it

Ambiente

Il florovivaismo salva dall'inquinamento Coldiretti Pistoia, alla vigilia della presentazione del logo di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 avvenuta giovedì 17 novembre, fa sapere che una ricerca della Ong The Nature Conservancy, dal titolo 'Piú alberi per un'aria piú sana' presentata al meeting annuale dell'American Public Health Association a Denver (Colorado), sostiene che piantare alberi in città salva dall’inquinamento e dalle ondate di calore. Lo studio di The Nature Conservancy ha valutato l'impatto di un aumento della copertura arborea in termini di mitigazione della temperatura fornita agli abitanti per ogni dollaro speso. Il risultato è che un investimento globale nella piantumazione di alberi di 4 dollari per abitante in alcune delle città piú grandi del mondo potrebbe eliminare fino a un quarto dell'inquinamento e, se piantati nei punti giusti, gli alberi potrebbero fungere da efficace barriera filtrando l'aria nociva e proteggendo gli abitanti. In Italia, diverse iniziative intendono promuovere e rafforzare una sana e diffusa cultura del verde, attraverso la previsione di specifici incentivi per la realizzazione di interventi di riqualificazione e recupero di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata da destinare a zone verdi. Queste misure andrebbero a concretizzare quanto indicato anche nel Piano Nazionale del settore florovivaistico, approvato dalla conferenza stato-regioni, ma mai attuato, relativamente alla possibilità di utilizzare la leva degli sgravi fiscali per intervenire sul verde privato con un meccanismo simile a quello previsto per il risparmio energetico, le abitazioni, i mobili o gli elettrodomestici. ■ Pag. 4 • Lineaverde Nov/Dic 2016


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Pubblicazioni

Sistemi di fuori suolo semplificati per le colture urbane: il manuale E’ disponibile gratuitamente online il manuale Sistemi di Fuori Suolo Semplificati per le colture urbane curato da Hortis, progetto europeo che promuove l’orticultura urbana. Il risultato di questo processo partecipativo sono cinque volumi ben documentati che affrontano diversi argomenti quali l’Orticoltura Comunitaria Sostenibile in Città (ebook 1), la Gestione Sostenibile dell’Orto Urbano (ebook 2), i Sistemi di Coltivazione nell’Orto Urbano (e-book 3), i Sistemi Fuorisuolo Semplificati per la Produzione di Ortaggi in Città (e-book 4) e l’Agricoltura a Km Zero, manuale per il consumatore urbano (e-book 5). Una guida completa, facilmente accessibile e con tanti cenni tecnici/storici sulla nascita della coltivazione in fuori suolo non solo in campo orticolo ma anche frutticolo e florovivaistico. Il tutto reso in un linguaggio semplice e con sistemi “fai da te” adatti a hobbisti ed appassionati che desiderano mettere in pratica questi sistemi sul proprio terrazzo o giardino. ■ www.hortis-europe.net

Pubblicazioni

È disponibile online il volume “Orti botanici. Eccellenze italiane” È ora disponibile online il volume “Orti botanici. Eccellenze italiane” a cura di Marina Clauster e Pietro Pavone. Il libro, a distribuzione gratuita, è dedicato agli orti botanici del nostro Paese, strutture capaci di far comprendere l’importanza e la diversità del regno vegetale e la necessità di preservare le specie presenti. ■ www.nuovedirezioni.it/dettagli_pubblicazione2.asp?id=9


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Lineaverde News Normative Mostre

Giardini d’Autore torna a Rimini per l’edizione di primavera 2017 Giardini d’Autore, l’ormai riconosciuta mostra di giardinaggio che accoglie i migliori vivaisti italiani rinnova l’appuntamento a Rimini il 17, 18, 19 marzo 2017 presso lo storico Parco Federico Fellini, cuore pulsante dell’identità e della storia riminese e location dal fascino intramontabile. Giunta al suo ottavo anno, la manifestazione apre la stagione delle mostre di giardinaggio in Italia con la sua edizione primaverile, un appuntamento fisso per tutti gli amanti del giardino vissuto come un’occasione non solo per reperire piante ed essenze rare ma anche per condividere la conoscenza della cultura del verde in tutte le sue forme ed espressioni. Una delle novità lanciate per l’edizione di primavera 2016 e che ha già riscosso risultati davvero interessanti è “riminingreen”, il concorso per la realizzazione di giardini urbani, dove il verde diventa protagonista ed espressione della città. Giardini d’Autore lancia la seconda edizione del concorso rivolgendo la partecipazione ad architetti, designer, paesaggisti, vivaisti e giardinieri: chiunque abbia esperienza nel settore e, soprattutto, voglia esprimersi attraverso le molteplici forme, colori e significati del verde. I progetti realizzati a Parco Federico Fellini durante Giardini d’Autore, saranno giudicati da una commissione tecnica e dal pubblico. L’iscrizione al concorso, aperta a tutti, si può effettuare tramite email all’indirizzo concorsogiardini@gmail.com; i progetti potranno essere inviati entro il 19 febbraio 2017. Il circuito #Offgiardinidautore è l’altra grande novità nata dalla collaborazione tra Giardini d’Autore e la città di Rimini: gallerie d’arte, teatri, locali, spazi urbani e location inedite che per due giorni parlano di verde, di design e di natura con serate e appuntamenti tutti da vivere in un weekend dedicato al giardino. ■ www.giardinidautore.net www.facebook.com/giardini.dautore

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Vivaismo: defiscalizzazione verde privato, per ora non passa Tante cose positive per l'agricoltura nel testo licenziato dalla commissione bilancio della Camera che ha concluso l'esame della manovra 'finanziaria', che purtroppo non contiene gli incentivi per il verde privato. Ora il testo approderà in aula. Sfuma, per ora, una grande opportunità per tutto il settore del vivaismo. Il 'no' all’emendamento alla legge di Stabilità 2017 è arrivato nel corso della commissione Bilancio della Camera dei Deputati. La defiscalizzazione delle aree verdi private prevedeva di estendere le detrazioni dall’imposta lorda del 50%, previste per le ristrutturazioni edilizie, anche alle sistemazioni del verde privato. Sarebbe stata una tappa fondamentale per la ripresa dell’intero settore del vivaismo, in particolare per le imprese del verde in particolare delle provincie di Pistoia. “La Confederazione di Coldiretti continuerà il lavoro di approfondimento con il Governo, come è avvenuto incontrando il Ministro all’Agricoltura Maurizio Martina in occasione dell'Assemblea Coldiretti a Roma – spiegano Michela Nieri e Simone Ciampoli, presidente e direttore di Coldiretti Pistoia– perché un intervento così importante per il nostro florovivaismo, che rappresenta il 30% del Pil agricolo regionale, possa essere recuperato in sede di esame da parte del Senato pur tenendo conto degli straordinari risultati sinora già ottenuti”. ■


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Ricerca

La pianta che va in “letargo”, la scoperta di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa Anche le piante possono andare in “letargo”. La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa che ha appena pubblicato un articolo scientifico sulla rivista internazionale PlosOne nel quale si evidenzia la straordinaria capacità di una pianta erbacea, la Festuca arundinacea L., di tollerare condizioni ambientali estremamente limitanti per lunghissimi periodi. “Le piante superiori possono superare lunghi periodi di dormienza, anche molti anni, in condizioni di disidratazione sotto forma di seme – ha spiegato Lorenzo Guglielminetti dell’Ateneo pisano - ad oggi, però, non era mai stata descritta una pianta erbacea perfettamente idratata in grado di resistere a lungo in condizioni di totale affamamento, al buio, e quindi non in grado di produrre energia tramite la fotosintesi, e al freddo intenso”. Lo studio è stato condotto dai ricercatori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali: il gruppo di Lorenzo Guglielminetti (Antonio Pompeiano, Claudia Roberta Damiani, Sara Stefanini e Thais Huarancca Reyes) in collaborazione con i colleghi Marco Volterrani e Paolo Vernieri. In particolare, gli scienziati hanno scoperto che la Festuca, utilizzata in passato come foraggio ed oggi impiegata copiosamente nella costituzione di tappeti erbosi, è in grado di germinare al buio a temperature intorno ai 4°C e di crescere, seppure a velocità molto ridotta, in queste condizioni per circa duecento giorni. Dopo questo periodo, terminate le sostanze di riserva, la pianta rallenta drasticamente il metabolismo e interrompe la crescita in attesa di condizioni ambientali favorevoli. L’attesa può durare diverse centinaia di giorni, al termine dei quali la pianta, se esposta alla luce e a condizioni di temperatura accettabili (23°C), sviluppa nuovamente l’apparato fotosintetico nel giro di poche ore e, subito dopo, riprende la crescita. “Nel nostro studio abbiamo descritto alcuni meccanismi attraverso i quali la Festuca riesce a superare il lungo periodo di stress – ha concluso Lorenzo Guglielminetti ulteriori studi in questa direzione potranno portare a comprendere ancora di più i segreti celati da questa specie, aprendo scenari applicativi di enorme interesse per il miglioramento genetico delle colture agrarie”. ■

Normative

Legge di bilancio: azzerata Irpef agricola e esenzione totale contributi previdenziali per 3 anni agli under 40 Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende note le principali misure di interesse agricolo contenute nella Legge di Bilancio 2017 approvata il 7 dicembre definitivamente in Senato ecco i provvedimenti che possono interessare il nostro settore. Abolizione Irpef agricola. Azzeramento dell'Irpef a carico di circa 400mila coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Dopo la cancellazione lo scorso anno di Imu e Irap, con questo ulteriore sgravio fiscale si arriva a una detassazione per gli agricoltori in 2 anni di oltre 1,3 miliardi di euro. Esenzione contributi per nuovi agricoltori under 40. Esenzione totale dai contributi previdenziali per i primi 3 anni di attività per i nuovi imprenditori agricoli under 40. Per il quarto e il quinto anno è previsto un taglio del 50% e del 60%. La misura è stata estesa già dal 2016 per le zone montane e svantaggiate. Agricoltura di precisione in industria 4.0. Confermato l'impegno per lo sviluppo dell'agricoltura di precisione all'interno del piano Industria 4.0, con estensione del superammortamento e iperammortamento anche alle imprese agricole con bilancio e ai contoterzisti per l'acquisto di nuove tecnologie, macchinari e attrezzature. Credito di imposta agriturismi. Per gli anni 2017 e 2018 si riconosce un credito d'imposta fino al 65% per la riqualificazione delle strutture ricettive agrituristiche in modo da incentivare la multifunzionalità e lo sviluppo di questa attività nelle zone rurali, anche come strumento di integrazione al reddito degli agricoltori. ■

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Lineaverde News Lutto

Tragico incidente a Carimate (Co), muore Enrico Cappellini Il 7 dicembre è avvenuto un tragico infortunio sul lavoro in un vivaio di via del Seveso a Carimate dove ha perso la vita Enrico Cappellini, 54 anni, residente a Carugo, titolare di una nota impresa florovivaistica. L’uomo è morto dopo essere stato travolto da un trattore. Enrico Cappellini era alla guida dell’azienda - fondata alla fine dell’Ottocento - insieme alla figlia Alice e al fratello Giorgio: una grande realtà, che negli anni ha visto affiancare agli impianti in Brianza (la sede dell’azienda è a Carugo) quelli in provincia di Pistoia (a Serravalle Pistoiese), per un totale che oggi conta, complessivamente, 16 ettari in produzione. ■

Curiosità

Alla ricerca delle radici della botanica occidentale nell’antico Egitto La botanica occidentale affonda le sue radici nell’antico Egitto, ben prima cioè dell’epoca greca o romana. E’ questa la tesi del saggio “Gli erbari dell’antico Egitto” che la professoressa Marilina Betrò dell’Università di Pisa ha scritto per il volume “Naturalia e Artificialia: le piante e i fiori d'Egitto nell'esperienza museografica degli scavi e degli erbari” appena pubblicato in Spagna. Il saggio riscostruisce l’approccio “scientifico” (con gli ovvi limiti che il termine può rivestire in rapporto al nostro concetto moderno di scienza) degli antichi Egiziani verso il mondo vegetale e mette in luce alcuni dati che permettono di dedurre l’esistenza di una letteratura botanica precedente ai ben più tardi erbari demotici, greci e copti. Nello specifico, l’ipotesi è che già almeno intorno alla metà del II millennio a.C. esistessero testi botanici di riferimento come dimostrano le glosse o le interpolazioni descrittive di piante rinvenute già nel celebre papiro medico Ebers (ca. 1550 a.C.) e poi in alcuni papiri successivi. Queste descrizioni hanno infatti una struttura sostanzialmente omogenea che segue uno schema prefissato evidentemente consolidato da una lunga tradizione scientifica e che comprende il nome della pianta, la descrizione dell’habitat e quella botanica, il tempo e il modo di raccolta e gli effetti collaterali o nocivi. “Malgrado l’esiguità delle fonti, i problemi relativi al lessico tecnico e la mancanza di studi specifici – spiega Sopra, rappresentazioni di pianti e uccelli dal «Giardino Marilina Betrò – è comunque possibile ipotizzare Botanico» di Karnak. (foto di Marilina Betrò). una vitalità e continuità della cultura erboristicaA sinistra, Champollion e Rosellini, Monumenti dell'Egitto e botanica dell’antico Egitto, che dagli erbari d’età della Nubia disegnati dalla spedizione scientifico-letteraria romana e dal filone ermetico sarà poi destinata a toscana in Egitto distribuiti in ordine di materie (Oxford confluire nella grande tradizione medievale”. ■ Digital Liubraries).

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Associazioni

ANVE ha partecipato al workshop internazionale coordinato da EFSA e EPPO EFSA - European Food Safety Autority e EPPO - European and Mediterranean Plant Protection Organisation hanno coordinato l'interessante workshop internazionale sui modelli applicativi per la salute delle piante e su come tali modelli possano dare supporto ai processi di valutazione del rischio e alla successiva gestione. Il titolo del workshop era "Modelling in plant health – how can models support risk assessment of plant pests and decisionmaking?" e si è tenuto presso la sede EFSA a Parma dal 12 al 14 dicembre 2016. La valutazione del rischio serve per prevedere (e dunque prevenire) la presenza e la diffusione di un fitopatogeno in una determinata area; i modelli di distribuzione e di abbondanza di un patogeno in un'area possono dare ausilio per la gestione del rischio. L'incontro ha visto la presenza di 150 persone provenienti da tutto il mondo: centri di ricerca internazionale, amministrazioni, servizi fitosanitari, scienziati di EFSA e di EPPO e rappresentanti delle Istituzioni europee. Anche ANVE era presente come unico rappresentante italiano dei produttori vivaisti. Il programma ha previsto decine di interventi per l'esposizione dei numerosi strumenti disponibili per l'utilizzo di modelli esistenti e per la creazioni di altri nuovi. Molto ricche di contenuti sono state le sessioni di dibattito da cui sono emerse alcune riflessioni sui limiti che la comunicazione ha in questo campo poiché non sempre risulta facile trasferire i risultati di un modello ai "decisori" ovvero alla politica e alle amministrazioni. Altro punto su cui riflettere ulteriormente è la standardizzazione dei numerosi modelli esistenti che a volte possono creare confusione per l'individuazione del più idoneo per lo scopo specifico richiesto. Tra gli argomenti trattati non poteva di certo mancare il caso Xylella, emergenza ormai di livello europeo a causa della diffusione del batterio in alcuni Stati membri. A tal proposito è emersa la volontà da parte della Commissione Europea di predisporre un modello per la valutazione dell'impatto agro-economico derivante dalla diffusione di fitopatologie e tra queste proprio la Xylella. Per ANVE la partecipazione al workshop è stata decisamente stimolante per affermare la conoscenza trasversale del settore, per dare maggiore assistenza e contributi al florovivaismo e per proseguire nel costante allargamento dei networks internazionali. ■ www.anve.it

Dalle aziende

Rinnovato il sito web di Syngenta Online da fine ottobre il nuovo sito internet di Syngenta, azienda completamente dedicata all’agricoltura, che appare frutto di un progetto di revisione volto a rispondere all’evolversi delle esigenze di un mondo agricolo sempre più 2.0. Secondo una recente ricerca Nomisma, infatti, il 61% degli agricoltori italiani accede a internet quotidianamente per programmare le proprie attività in campo, quasi il 96% fa ricorso a pagine web e banche dati online come supporto alla gestione dell’azienda e il 18% si connette alla Rete dal campo utilizzando tablet e smartphone. Il nuovo sito affianca ad una grafica che rende intuitiva la navigazione nei contenuti, l’integrazione delle più recenti tecnologie di accessibilità multipiattaforma a garanzia della massima semplicità di fruizione da qualsiasi dispositivo e ovunque. Syngenta.it, inoltre, si caratterizza per l’assoluta coerenza dell’azienda di proporsi come punto di riferimento a 360° per gli agricoltori attraverso un’offerta integrata di soluzioni specifiche per le diverse colture che affianca sementi, agrofarmaci e programmi di agricoltura responsabile, accompagnandole con attività di formazione e assistenza qualificata in campo. Un ulteriore segno di attenzione alle esigenze quotidiane degli agricoltori è rappresentato dalla presenza dell’agrometeo, un servizio che attualmente assorbe il 33,6% delle ricerche effettuate su Internet, ma che tuttora è rarissimo all’interno dei siti di settore. Syngenta, che è stata la prima azienda rivolta all’agricoltura ad aver reso disponibile questo servizio sul proprio sito, oggi lo rilancia con un restyling grafico e funzionale che ne migliora ulteriormente l’usabilità. ■ www.syngenta.it Pag. 9 • Lineaverde Nov/Dic 2016


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Lineaverde News Riconoscimenti

Empio Malara e Marco Pozzoli soci onorari Aiapp Nei giorni 18 e 19 novembre a Piana di Sorrento (Na) si sono tenuti gli stati generali dell’Aiapp, un’iniziativa che vede impegnati tutti i soci dell’Aiapp all’inizio di un nuovo mandato del Consiglio di Presidenza per delineare le linee guida e le attività dell’associazione nel prossimo triennio. In questa occasione sono stati nominati due nuovi soci onorari: Empio Malara di Milano e Marco Pozzoli di Firenze. La proclamazione dei soci onorari all’interno dell’Aiapp diventa sempre più una grande festa attraverso la quale l’Associazione, con la designazione di questi maestri, indica la strada percorsa e i traguardi da raggiungere. Marco Pozzoli è un collega conosciutissimo e stimatissimo, a lui spesso ci siamo rivolti per fare

Empio Malara e Marco Pozzoli.

Luigino Pirola, presidente AIAPP proclama soci onorari Marco Pozzoli ed Empio Malara.

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tesoro della sua esperienza che ha messo a disposizione di tutti noi con grande generosità come un patrimonio collettivo. “Un grande tecnico - ha detto Guccione nel discorso della proclamazione -, pochi in Italia raggiungono il suo altissimo livello di competenza, conosce quasi tutto del nostro mestiere, ma la sua tecnica non è arida, non è algida, anzi ha fatto della sua tecnica lo strumento più efficace per esprimere la sua poetica, per esaltare le potenzialità di un sito. E’ uno dei pochi in Italia che ha fatto sua la lezione di Capability Brown: egli va sul posto, osserva il luogo e sa subito leggere le potenzialità dell’area in cui interviene e la trasforma seguendo la sua sensibilità e fantasia lasciandosi guidare dagli elementi strutturanti il paesaggio”. Empio Malara, storico Socio Aiapp, ora Onorario, si è occupato a lungo del paesaggio milanese, in un itinerario di approfondimenti che, partendo dai Navigli, l’ha progressivamente condotto a studiare in modo innovativo, anche il paesaggio manzoniano dei Promessi Sposi. Tema chiave degli studi e delle molteplici iniziative avviate da Empio Malara (Associazione Amici dei Navigli, Istituto per i Navigli) è il rapporto tra qualità urbana, memoria e paesaggio. “La qualità urbana vera è possibile solo nella tradizione del paesaggio - ha detto Andrea Cassone -, che avviene sempre attraverso la memoria; occorre avere allora il coraggio di conservare, recuperare, ridisegnare, reinventare i luoghi, i manufatti, i fabbricati che la memoria incarnano e che sono quindi il fondamento della continuità degli straordinari paesaggi ereditati e da consegnare alle future generazioni. La capacità di illustrare temi così profondi, con semplicità, chiarezza e ampiezza di riferimenti è un motivo di profonda gratitudine a Empio e al suo lavoro, nell’augurio che possa diventare scuola, scuola di vita prima di tutto e scuola di paesaggio, naturalmente”. Il presidente Luigino Pirola ha consegnato i diplomi di soci onorari e poi un allegro brindisi nella splendida cornice paesaggistica di Piana di Sorrento.


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Premi

Dalla Spagna un riconoscimento al Roseto di Cavriglia Fin dagli anni Sessanta del secolo scorso nel Roseto Botanico di Cavriglia (AR), intitolato a Gianfranco e Carla Fineschi, si possono ammirare decine di esemplari di rose spagnole praticamente scomparse in qualsiasi altro luogo ad eccezione di Sant Feliu, comune situato nelle vicinanze di Barcellona, dove hanno vissuto ed operato i più importanti ibridatori e commercianti di rose della Spagna, tra cui Dot (Pedro e Simon, i nomi si ripetono di padre in figlio, di nonno in nipote), Camprubi e Lorenzo Phaissa. Coerentemente con il proprio compito di valorizzare la biodiversità e di preservare dall’estinzione varietà rappresentative di tutti i tempi e di tutti i gusti, il Roseto di Cavriglia si qualifica oggi come l’unica collezione specialistica dove si possa conoscere e ammirare la storia della rosa spagnola. È per questo motivo che gli attuali discendenti della famiglia Dot, insieme all’associazione che cura e preserva la collezione delle rose dei Dot e degli altri ibridatori locali, hanno voluto conferire al Roseto Botanico di Cavriglia un prestigioso riconoscimento durante la cerimonia svoltasi lo scorso 11 novembre. In quell’occasione è stato presentato il progetto di recupero della rosa creata molti decenni fa dalla famiglia Dot, il cui nome è “San Valentino”, a opera del Roseto Fineschi e del vivaio “Occhi di Rosa, Cavriglia” di Lorenzo Chisci, con la consulenza tecnica e professionale di Paolo Melissi. La rosa “San Valentino”, che sarà disponibile nella primavera del 2018, sarà riprodotta a Cavriglia con diritto di esclusiva su tutto il territorio nazionale. Inoltre, Silvia Fineschi, rappresentante del Roseto di Cavriglia, ha svolto una conferenza sui contenuti e sui valori che esso custodisce. ■

Formazione

Corso per giardiniere professionista alla Scuola Agraria del Parco di Monza Si terrà il 12 gennaio 2017 l’Open Day di presentazione del corso "Giardiniere professionista - Impiantista e manutentore di parchi e giardini" alla Scuola Agraria del Parco di Monza. Un percorso formativo rivolto sia a chi desidera inserirsi da professionista nel settore del verde senza alcuna preparazione di partenza, sia a chi già opera con conoscenze pratiche nel settore del giardinaggio, vivaismo o in agricoltura e sente l’esigenza di appoggiarle su solide competenze teoriche. Il corso, che è a numero chiuso, si svolgerà dal 21 marzo al 21 luglio 2017 a tempo pieno. La programmazione prevede lezioni teoriche in aula ed esercitazioni pratiche effettuate all’aperto con strumenti professionali offerti da STIHL, Bacho, Barenbrug, Gianni Ferrari, Bioconsult e Prato verde. ■ www.monzaflora.it Pag. 11 • Lineaverde Nov/Dic 2016


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Lineaverde News Eventi

Le iniziative della Giornata Nazionale degli Alberi a Bologna Il 21 novembre 2016 è stata celebrata la Giornata Nazionale degli Alberi, che vede le sue origini nella tradizionale Festa degli Alberi (Arbor Day) americana. Istituita in Italia alla fine dell’Ottocento da Guido Baccelli, viene tuttora celebrata con il gesto simbolico della piantagione di alberi. L’AIAPP, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, per sensibilizzare i cittadini e soprattutto le giovani generazioni ha organizzato diverse iniziative in ogni sezione territoriale dal titolo "Anche gli alberi migrano". Molte delle piante che si ritengono autoctone in realtà provengono da altri continenti e questa “migrazione” probabilmente si ripresenterà a causa dei cambiamenti climatici. Tali cambiamenti, infatti, determinano una crisi ambientale. Inoltre, da qualche anno il Comune di Bologna ha ripreso questa tradizione e fino all’8 dicembre si potrà partecipare a svariate iniziative. In particolare, la dimostrazione “ALBERI SICURI?”, a cura di RTI “Per il Verde di Bologna”, ha visto tecnici comunali, tecnici e operatori delle aziende che curano la manutenzione del verde bolognese e cittadini dedicarsi alle tecniche più innovative per controllare, gestire e intervenire sugli alberi in città. Esperti arboricoltori certificati hanno esposto la metodologia e l’utilizzo degli strumenti più avanzati in questo campo (consolidamenti statici e dinamici, micorizzazioni, tomografia e trazione controllata degli alberi), mentre i tree climber si sono mossi all’interno delle chiome effettuando controlli e interventi di arboricoltura. ■

Concorsi

Orticolario 2017: aperte le iscrizioni al concorso “Spazi Creativi” Sono aperte le iscrizioni al concorso internazionale “Spazi Creativi” per la progettazione e realizzazione di giardini e di installazioni artistiche promosso da Orticolario. La manifestazione si terrà dal 29 settembre al 1 ottobre nel parco storico di Villa Erba a Cernobbio ed il tema sarà la Luna. Il fiore dell’anno di Orticolario 2017 sarà la Fuchsia spp, fiore dalle mille colorazioni e dalle notevoli sfumature sia nel colore dei fiori che in quello delle foglie. Il concorso è aperto a tutti coloro che possono progettare e allestire giardini e istallazioni. Spazi vivaci, originali, semplici e comunicativi, dovranno essere armoniosamente contestualizzati all'interno del parco di Villa Erba e dell'area scelta. Il rispetto del paesaggio esistente, ovvero il 'Genius loci' è un elemento fondamentale così come completare gli spazi prevedendo delle sedute contemplative ed una adeguata illuminazione per l’apertura notturna. I progetti selezionati verranno realizzati e valutati da una giuria internazionale in occasione della nona edizione di Orticolario. L’iscrizione al concorso è gratuita e la domanda di ammissione deve essere inviata in forma scritta entro e non oltre il 31 gennaio 2017 a info@orticolario.it. ■ http://orticolario.it

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Indagini di mercato

È uscito Hillenraad 100 2016: il focus sull’ortofloricoltura Dal 2004 Hillenraad 100 è il report più importante sull’industria agricola e floricola in Olanda e nel mondo che, ogni anno, fa il punto della situazione del settore analizzandone le dinamiche, lo stato attuale e le prospettive. Al suo interno vengono tracciate anche numerose classifiche tra cui: la top 100 delle migliori aziende olandesi che si sono distinte durante l’anno con una breve recensione per ognuna; la top 10 dei migliori Paesi produttori al mondo divisi per comparti produttivi (orticoltura e floricoltura); la top 10 dei migliori prodotti commercializzati in Olanda etc… Nella top 10 dei Paesi produttori di fiori (escluse le piante da vivaio), abbiamo in testa, come sta capitando da diversi anni a questa parte, la Cina con un fatturato di oltre 5 miliardi di euro, seguita dagli USA con oltre 4 miliardi di euro, al terzo posto troviamo l’Olanda (4,310 miliardi di euro), seguita dal Giappone (circa 2,5 miliardi di euro), dal Brasile (1,770 miliardi di euro), l’Italia (1,224 miliardi di euro), la Germania al settimo posto con 1,143 miliardi di euro, seguita dalla Colombia (poco più di 1 miliardo di euro), la Francia (992 miliardi di euro) ed infine il Canada (869 miliardi di euro). Una copia del volume, in lingua inglese, è visionabile presso la biblioteca del Centro Regionale Servizi per la Floricoltura (CSF). Per maggiori informazioni: http://hillenraad100.nl/ ■

Normative

Tecnologie

Agevolazioni Inail: bando ISI agricoltura 2016

Le nuove tecnologie che cambiano il modo di fare agricoltura

L'Inail finanzia le microimprese e le piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori agricoli o forestali o di macchine agricole e forestali, caratterizzati da soluzioni innovative per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, la riduzione del rischio rumore, il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globali delle aziende agricole. Il bando è aperto dal 10 novembre 2016 fino alle ore 18.00 del 20 gennaio 2017. Le imprese potranno inviare, attraverso lo sportello informatico, la domanda di ammissione al contributo, utilizzando il codice identificativo attribuito alla propria domanda. La data e gli orari di apertura e chiusura dello sportello informatico per l’invio delle domande saranno pubblicati sul sito Inail a partire dal 30 marzo 2017. ■ www.inail.it

Oggi, cinque miliardi di persone hanno un dispositivo cellulare per un totale di 7.4 miliardi di sottoscrizioni, e quasi 3 miliardi e mezzo hanno accesso internet, un numero è destinato a crescere e sempre più a cambiare il modo di fare agricoltura. L’utilizzo dei cellulari per conoscere i prodotti, i prezzi ma anche per ottenere informazioni per ottimizzare la gestione delle risorse ha avuto risvolti fondamentali per gli agricoltori in tutto il mondo. È il caso di 8028 Hotline, un servizio sviluppato dall’Ethiopian Agricultural Transformation Agency, che permette di fornire consigli su pratiche agronomiche a migliaia di piccoli agricoltori attraverso SMS o messaggi vocali registrati. Lanciato nel luglio del 2014, è stato raggiunto da 1,2 milioni di persone e 7,3 milioni di chiamate. Oppure il caso di Digital Green, organizzazione no-profit che ha pensato di produrre dei video in cui i protagonisti sono direttamente gli agricoltori che presentano le loro pratiche ai colleghi. In tutto il mondo stanno sempre più sviluppandosi questi sistemi innovativi di fare agricoltura e per stare al passo con tante innovazioni è nato l’ICT for Agricolture and Environment, un corso specifico della FAO e Nazioni Unite in cui verranno presentate ICT (Tecnologie della Informazione e della Comunicazione) specifiche per l’agricoltura, canali d’informazione e banche dati, i principali attori di questo settori, applicazioni, casi specifici, esercitazioni e tanto altro. ■ www.unimondo.org www.ong2zero.org Pag. 13 • Lineaverde Nov/Dic 2016


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> IL PUNTO <

Il vivaismo e la politica verso il paesaggio Nonostante non sia passata la proposta di legge per il bonus fiscale nell'ambito del verde con la finanziaria 2017, resta questo un settore fondamentale per le città e per i suoi cittadini. di Renato Ferretti renato.ferretti@epesrl.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

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a recente approvazione della legge finanziaria per il 2017 ha sancito, se era necessario, il distacco fra politica e vivaismo: tante promesse in merito al bonus fiscale ma alla resa dei conti niente di fat-

to. Personalmente non mi aspettavo niente di diverso, il settore è piccolo e spesso concentrato in territori limitati il peso politico a livello nazionale è tutto sommato relativo. Il settore è però importante perché


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muove molte altre attività ed è l’elemento centrale per realizzare città e paesi sempre più a misura d’uomo, per migliorare il paesaggio, per combattere gli effetti negativi dell’inquinamento ed in sintesi per migliorare la qualità della vita delle popolazioni: argomenti su cui tutte le forze politiche a parole convergono. Allora per passare dalle parole ai fatti è forse necessaria una maggiore attenzione, ed è necessario che i vivaisti la chiedano unitariamente e con forza per ottenere una politica di sostegno al settore complessiva e non clientelare.

Il settore del verde è importante perché muove molte altre attività ed è l’elemento centrale per realizzare città e paesi sempre più a misura d’uomo. Quasi sempre si pensa che le politiche agricole si possano fare solo dall’agricoltura ed in “soldoni” avendo a disposizione risorse finanziare da distribuire agli agricoltori, nel caso del vivaismo ornamentale occorre anche questo, ma si può intervenire anche diversa-

mente con azioni che da un lato strutturino i servizi pubblici in modo più funzionale per il settore e dall’altro con interventi che diano nuova linfa al mercato. Nel primo ambito gli operatori si aspettano che vi sia una nuova at-

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> IL PUNTO <

tenzione al settore e si razionalizzi l’azione pubblica con un adeguato ed organico sostegno alla ricerca per l’innovazione di processo e soprattutto di prodotto ed una riorganizzazione del sistema dei rapporti fra impresa, lavoro e capitali alfine di renderli più funzionali alle nuove esigenze produttive e commerciali. Che via sia una reale semplificazione ed omogeneizzazione del sistema autorizzativo e di controllo degli aspetti fitosanitari che debbono essere sempre più certi sia per i produttori che per i consumatori, ma Pag. 16 • Lineaverde Nov/Dic 2016

anche meno vessatori per le imprese, che spesso sono gravate da inutili sanzioni, per infrazioni formali dovute più alla complessità del sistema di controllo che a sostanziali comportamenti fraudolenti. E’ questa un’esigenza fondamentale anche per dare più competitività commerciale al sistema che sempre di più si caratterizzerà per la qualità e la ecocompatibilità dei prodotti ed anche per la capacità di garantire lo svolgimento delle buone pratiche agricole. E’ poi necessario che siano precisamente definite le competenze dei

vari soggetti in campo ed in particolare delle aziende ed agenzie di scopo (Azienda Sanitaria Locale, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, Agenzia Nazionale Protezione Ambiente, ecc.) affinché siano integrate in un organico, se non addirittura simbiotico, processo di gestione delle funzioni pubbliche e non in continua rincorsa l’uno dell’altro come troppo spesso è accaduto fino ad oggi, avendo anche il coraggio di effettuare, come si fa in arboricoltura, una vera “potatura di riforma” che


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Bisogna avere una nuova visione del paesaggio che non deve più essere considerato come bene da tutelare in maniera assoluta ma bensì come elemento fondamentale del territorio che può essere progettato al fine di rendere più coerente lo sviluppo di nuove attività.

non può risolversi tagliando una delle branche principali dell’albero ma in un razionale ed ordinato intervento finalizzato a togliere tutti i rami: principali e secondari che non producono in modo da lasciare a quelli produttivi, tutte le risorse necessarie, non solo per il loro sostentamento, ma anche per produrre i frutti che in questo caso sono servizi reali e non inutili carte! Anche questa sarebbe un azione a costo zero per le casse pubbliche e che anzi consentirebbe di razionalizzare la spesa pubblica peraltro

senza scomodare difficili riforme costituzionali. Sul secondo filone si tratta di avere una nuova visione del paesaggio che non deve più essere considerato come bene da tutelare in maniera assoluta ma bensì come elemento fondamentale del territorio che può essere progettato al fine di rendere più coerente lo sviluppo di nuove attività a prima vista in contrasto con la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Allora ad esempio la previsione di nuovi insediamenti in aree degradate potrebbe costituire un interessante investimento per la conservazione e tutela delle risorse ambientali e paesaggistiche se la sua realizzazione fosse finalizzata al miglioramento delle caratteristiche paesaggistiche e forestali di un ampia superficie nelle adiacenze. Mitigando l’inserimento paesaggistico delle nuove opere ed al tempo stesso compensando in modo sostanziale le nuove emissioni di carbonio connesse al nuovo insediamento. E’ evidente che una simile impostazione rende le politiche territoriali molto dinamiche portandole fuori dall’asfittica contrapposizione fra tutela e consumo delle risorse naturali, ambientali e paesaggistiche, ponendole su un nuovo piano sicuramente più impegnativo e bisognoso di grandi capacità: quello della progettazione del territorio di domani come hanno fatto a

partire dalla centuriazione dell’agro romano i nostri avi. In questo contesto il vivaismo, e tutto ciò che vi ruota intorno, da una parte e le politiche territoriali dall’altra possono svolgere un ruolo importante. I vivaisti promuovendo l’introduzione in commercio di specie e varietà particolarmente adatte ai nuovi usi sia in funzione di minimizzare il consumo di acqua, di accrescere il saldo positivo del carbonio, della capacità di crescere in ambiti di coltura limitati, della adattabilità alle funzioni di schermatura e di inserimento nei nuovi contesti insediativi. Il sistema pubblico promuovendo politiche territoriali, sostenute con adeguate risorse finanziare, finalizzate al miglioramento dalla qualità dei territori ed alla costruzione di nuovi, funzionali e gradevoli paesaggi in cui le piante abbiano il ruolo centrale e non, come quasi sempre avviene oggi, quello di comparse. Un esempio pratico potrebbe essere quello d’impegnarsi ad investire tutti gli anni 5 euro per ogni cittadino in progetti di miglioramento e costruzione di nuovi paesaggi urbani e non. Sarebbe un modo semplice per fare l’interesse di tutti i cittadini ed immettere nel mercato vivaistico una quantità di risorse significativa in grado di promuovere un sostanziale incremento della domanda interna di piante. n Pag. 17 • Lineaverde Nov/Dic 2016


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> FITOPATOLOGIA <

Contenimento dei danni e delle patologie più gravi delle alberature Non si deve assolutamente soprassedere e nemmeno rallentare sulla necessità di razionali progetti, di controlli tecnici continui e sulle raccomandazioni per l’impiego di alta professionalità nelle manutenzioni, ai fini della corretta esecuzione di tutte le attività necessarie per progettare, curare e risanare le piante e l’ambiente in cui l’uomo vive, per contenerne il degrado e mantenere in salute il mondo vegetale.

di Giorgio Badiali giorgiobadiali@libero.it

Fitopatologo, dottore agronomo, già dirigente della Regione Emilia Romagna

Q

uando si riusciranno finalmente ad eseguire razionali ed adeguate progettazioni per i nuovi impianti arborei e per le successive necessarie manutenzioni, tenendo presenti le principali raccomandazioni che da anni vengono indicate

Non è più ammissibile vedere ed accettare situazioni simili di rischio e degrado, con piante già morte da anni a pochi metri dalla strada con traffico intenso nelle ore di punta.

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ma raramente considerate, ci troveremo finalmente nelle condizioni di partenza per una notevole riduzione delle tante manifestazioni patologiche oggi riscontrabili sulle piante, soprattutto nel verde ornamentale ambientale e nelle diverse


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Giovane fusticino spezzato al colletto per marcescenza probabilmente già sviluppata in fase di produzione e mascherata dalla copertura inefficace con tela di juta già applicata in precedenza.

formazioni boschive esistenti. Ovviamente la massima attenzione deve essere rivolta alle patologie più gravi che in molti casi possono portare rapidamente a morte le piante, pur dovendo prestare la massima attenzione anche su quelle apparentemente meno gravi ma pur sempre dannose. Per ottenere risultati tangibili che nel tempo dovranno diventare una norma ed essere facilmente ripetibili e verificabili, è necessario cambiare completamente il modo di pensare verso il mondo vegetale e di conseguenza occorre agire con interventi che necessitano per la loro esecuzione, di una vera professionalità in possesso obbligatoriamente da chi li deve eseguire. Quindi non si può continuare a svolgere una quantità infinita di incontri e di convegni, raccontando le stesse cose e spesso senza arrivare ad ottenere dei veri risultati operativi, perché alle tante parole anche giuste e ripetute, raramente seguono poi i fatti ed i molti programmi che vengono continuamente proposti restano per troppo tempo fermi al punto di partenza, senza dar vita se non solo saltuariamente a

tangibili risultati. Sono infatti già molti anni che alle tante chiacchierate ed alle infinite proposte anche se ben programmate, raramente seguono i progetti e gli interventi necessari, mentre appaiono troppi i lavori che vengono evitati o svolti da tecnici e manutentori improvvisati che non conoscendo a fondo i problemi realmente esistenti e le tecniche necessarie per risolverli adeguatamente, finiscono in troppe occasioni per compiere interventi privi di veri ed utili risultati, se non addirittura di natura dannosa per le piante e l’ambiente in cui operano. Pertanto, occorre affrontare seriamente le progettazioni e l’esecuzione degli impianti nuovi con le relative attività immediate e future di manutenzione, con l’impiego e l’impegno di tecnici sempre più preparati, di manutentori professionali e volonterosi di risolvere i problemi che purtroppo si presentano, usando la mente e le braccia dove necessità lo impongono e non soltanto dando corso alle tante chiacchiere od alle insulse giustificazioni che continuamente vengono propinate senza alcun costrutto.

Il seccume e la conseguente marcescenza del fusto di questo ciliegio, è iniziato per assenza di protezione iniziale da insolazione nel lato Sud ed è peggiorato nel tempo per assenza assoluta di cure, con la formazione del marciume radicale.

Considerando quindi i casi più gravi di piante morte che spesso vengono lasciate diverso tempo sul posto, appare subito necessario risalire rapidamente alle cause che ne hanno provocato il decesso ed agire rapidamente, effettuando gli abbattimenti e trasportando il materiale di risulta nei luoghi autorizzati senza perdere alcun residuo lungo i trasporti. Le piante devono essere abbattute senza lasciare sul posto a forma di sgabelli per l’eventuale riposo dei passanti, le parti basali dei tronchi tagliati e nemmeno le ceppaie dopo il taglio raso dei fusti nascondendo in questo caso le parti radicali più a rischio, in gran parte marcescenti e facilmente in grado di trasmettere le patologie che hanno provocato la distruzione delle

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> FITOPATOLOGIA <

Pianta di Acero già condannata, con fortissima marcescenza alla base del fusto, provocata dalle crittogame penetrate a seguito delle lesioni al colletto dopo il taglio delle erbe.

Occorre affrontare seriamente le progettazioni e l’esecuzione degli impianti nuovi con le relative attività immediate e future di manutenzione, con l’impiego e l’impegno di tecnici sempre più preparati e di manutentori professionali.

Condizione residuale del suolo dopo l’asportazione di una pianta morta e nel quale verrà sistemato dopo pochissimo tempo un nuovo esemplare, senza nessuna pulizia e disinfezione dai residui radicali infetti e senza un minimo cambio di posizione.

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parti vegetanti. Queste operazioni dovranno essere comunque accompagnate dalle necessarie sostituzioni o disinfezioni sia del suolo sottostante per un buon raggio dal fusto eliminato, sia delle attrezzature impiegate per i lavori, specialmente ad ogni cambio di pianta e della zona di intervento. In questi casi volendo effettuare reimpianti, si dovrà attendere il più a lungo possibile anche per un buon ripristino o ricambio dei suoli, evitando di porre le nuove piantine nelle stesse buche per impedire il facile riproporsi delle infezioni. Contemporaneamente per proteggerle dalle ustioni provocabili dai raggi solari e dal calore elevato, nei tratti dei fusti orientati a sud-sud ovest, soprattutto nelle zone climatiche maggiormente predisposte e per le specie più suscettibili come tigli, prunus, ginkgo biloba, ecc., diventa molto utile ricorrere ad opportune protezioni. Queste possono essere effettuate con materiali di tipo legnoso come assicelle od arelle di canna per un’altezza di circa 2 metri dal suolo e non troppo aderenti ai fusticini, evitando sia i materiali plastici per il calore che accumulano sia le coperture con juta che assorbendo l’umidità presente, favoriscono le formazioni fungine che danneggiano le cortecce provocando marcescenze e formazioni necrotiche sui piccoli fusti, specie se già lesionati in fase realizzativa o produttiva e facilmente mascherati dalle protezioni non consigliate. Al contrario, quelle consigliate potranno servire anche per evitare in parte i danni frequenti che vengono prodotti dalle lame alle zone dei colletti durante il taglio delle infestanti a causa della fretta e della scarsa professionalità di molti operatori che vanno subito sostituti, perché in questo modo provocano le condizioni per le ini-


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ziali formazioni marcescenti dei colletti, oltre alle carie interne ed ai cancri nel legno dei fusti. Quindi non resta che prevenire e denunciare subito ai Servizi Fitosanitari Regionali ogni situazione che non appare normale od è poco conosciuta od anche di eventuale nuova introduzione, cercando di studiarla e conoscerla sempre meglio per contrastarla rapidamente al fine di evitare per quanto possibile, la sua diffusione sul territorio circostante e successivamente anche sugli altri. Purtroppo situazioni di questo tipo se ne sono verificate anche di recente e con maggiore attenzione e rapidità nelle segnalazioni e negli interventi di difesa, avrebbero certamente provocato una minore dannosità complessiva per gli olivi, i castagni, le palme, i bossi, ecc. fra quelle più conosciute, oltre alle varie recrudescenze patologiche riguardanti i platani, i pini, i cipressi, diverse rosacee coltivate (fruttiferi) e spontanee, gli olmi, i pioppi, ecc., per diverse delle quali sono stati emanati da tempo ed anche più recentemente, i vari Decreti di Lotta obbligatoria che purtroppo non sono stati sempre rispettati rigorosamente, riproponendo in diversi casi le forme patologiche solo apparentemente eliminate. Considerando seriamente tutti questi aspetti, si deve concludere che risulta molto più agevole e meno oneroso prevenire seriamente, identificare rapidamente e contrastare subito sia le nuove che le più comuni e dannose patologie presenti da tempo, che non attendere inutilmente una loro spontanea quanto miracolosa risoluzione. Inoltre, senza miglioramenti sull’attendismo imperante, si sarà costretti a sopportare le situazioni di degrado che già si osservano un po’ ovunque, nonché ai danni notevoli funzionali ed estetici provocati

alle piante ed a tutto l’ambiente, al danneggiamento costante a carico della natura tanto preziosa nella sua integrità per la salute di tutti gli organismi viventi, oltre naturalmente agli incalcolabili danni economici per i quali noi uomini, con il

pensiero sempre rivolto al possesso ed all’accumulo di denaro, non riusciamo mai a trovare i minimi finanziamenti necessari per eseguire correttamente le citate attività, assolutamente indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi. n

La nuova piantina di tiglio è già sistemata nella buca evidenziata nella foto precedente. Quante prospettive di vita potrà avere? Praticamente nessuna!

Questa strada era piena di alberi in ogni aiuola verde, ma ora quel che resta è tutto qui, come segno evidente della inesistente attività manutentiva e di un danno incalcolabile.

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> FIERE <

GrootGroenPlus 2016 “la mia pianta preferita”! Una visita a Groot Groen Plus è un must per vivaisti, professionisti, enti pubblici e architetti del paesaggio che qui possono trovare le ultime novità provenienti da varie ditte olandesi e belghe.

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L

a 26ª edizione di GrootGroenPlus si è tenuta dal 5 al 7 ottobre a Zundert, ed è stato un buon successo. In totale, il numero dei visi-

di Renato Ferretti renato.ferretti@epesrl.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

tatori è aumentato del 15 per cento, rispetto all'edizione del 2015. I 305 espositori hanno presentato i loro prodotti e servizi a soggetti nazionali e internazionali interessati. L'aumento del numero di visitatori è dovuto principalmente all'aumento del numero di visitatori professionali mentre il numero di visitatori privati diminuito. Questo potrebbe essere dovuto alla preregistra-


Groot.qxp__01 ferrutensil2_1(fiere) 19/12/16 10:55 Pagina 23

zione digitale. Ci sono stati anche più visitatori internazionali; quest'anno, il numero assoluto è aumentato del 6 per cento con un 23 per cento del totale. Anche il numero di espositori internazionali è aumentato con un più 150 per cento. Questo può essere il motivo dell’aumento dei visitatori internazionali. GrootGroenPlus 2016 è stato visitato anche da un gran numero di giornalisti, dai Paesi Bassi, Belgio, Germania, Finlandia, Francia, Ungheria, Indonesia, Italia, Polonia, Ucraina, Russia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Svezia e Svizzera. La stampa internazionale ha rappresentato 39 riviste specializzate. I visitatori provenivano da 24 paesi

diversi. Quasi la metà dei visitatori (49%) erano coltivatore-produttore. In aumento rispetto al 2015 sia i centri di giardinaggio privati (3%) che le giardinerie pubbliche (2%). Anche per i commercianti-esportatori, c'è stato un forte aumento raggiungendo l’8,4%. Quest'anno erano presenti più tecnici che della precedente edizione. Il tema di quest'anno è stata la mia pianta preferita! I partecipanti ed i visitatori sono stati invitati a raccontare quali erano le loro piante preferite. I visitatori hanno dimostrato preferenze molto diverse. Fra le più menzionate abbiamo: Fagus sylvatica, Prunus, Rododendro, Magnolia, Gingko, Acer (diversi tipi e

cultivar), Viburnum, Liquidambar, Buxus, Carpinus, Fagus, Taxus, e Thuja. Ancora una volta la fiera è articolata in tre percorsi chiusi e quindi i visitatori vedranno tutti gli espositori, che sono approssimativamente della stessa lunghezza. I partecipanti stranieri provenienti da Belgio, Francia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Germania, Italia e Polonia rappresentano il 21 per cento delle iscrizioni. Il numero di espositori internazionali è aumentato, rispetto agli anni precedenti. Tra i partecipanti Olandesi ci sono gruppi regionali, come Treeport Zundert, BSV Venlo, Groenbeurs Haaren e TCO Opheusden. Questo ultimo gruppo ha ricevuto anche un attenzione particolare durante il press tour interno. Circa il 22 per cento degli espositori sono produttori, e il 78 per cento materiale verde vivo, il 6 per cento era a Zundert per la prima volta. Proprio come per le edizioni precedenti, agli espositori ed agli ospiti è stato chiesto di dare una breve recensione della fiera. I primi risultati evidenziano che gli espositori sono molto soddisfatti della visita di acquirenti ed assegnano un 7,2 in media con un aumento di 0,6 punti rispetto al 2015. La qualità dei visitatori ha ricevuto un 7,5 mentre l'ospitalità, la fornitura di informazioni agli espositori e l'atmosfera della fiera hanno ricevuto 8 e cioè un punto in più della precedente edizione. La ristorazione e lo spettacolo serale invece hanno ricevuto punteggi più bassi rispetto all’edizione dello scorso anno. Per anni, GrootGroenPlus ha cercato di dare i contenuti più adatti per consentire al visitatore di farsi un buon programma. Quest'anno ancora di più con gli espositori che hanno recitato un ruolo più centrale sia nelle pubbliche relazione che

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> FIERE <

nell’allestimento della fiera, dando così la possibilità di fare molti contatti importanti in pochi giorni ed in maniera più facile perché pur in un economia globale, in una società pervasa dai social-media il contatto diretto rimane essenziale. La condivisione delle conoscenze è stato il fulcro della fiera di quest'anno, ed oltre ai numerosi libri presentati in un apposito spazio, ogni espositore ha utilizzato un leggio dove potevano essere presentate le loro esperienze. Perchè i libri rimangono il luogo privilegiato della conoscenza. C’era anche area dedicata all’istruzione con diversi programmi formativi in materia di verde. David Bomer, aprendo il Salone ha detto che la conoscenza è un importante strumento in mano agli

imprenditori, oggi ed in futuro sia per i propri prodotti che per il posizionamento dell’azienda. Molti espositori hanno immediatamente confermato l’iscrizione per l'edizione 2017; l'80% degli espositori olandesi, ed addirittura il 100% degli espositori stranieri. E’ in corso di revisione il modulo di registrazione che contiene tutte le informazioni per consentire a tutti di iscriversi. I visitatori hanno valutato la fiera ottima per la posizione, il set-up ed il contenuto. L’82% di loro dice che visiteranno di nuovo la fiera nel 2017, perché la maggioranza dei visitatori ha apprezzato l’offerta degli espositori e la grande mole di novità varietali presentate: venticinque. La migliore novità secondo la

KVBC è stata la Gaultheria Procumbens ‘SpecGP11’ (Gaulthier Pearl) caratterizzata dalle bacche bianche di eccezionale grandezza per la specie, dal portamento compatto e dalla resistenza ai climi freddi. Può essere adatta sia per usi in interno che in esterno nei balconi, sulle terrazze e nei giardini. Personalmente abbiamo trovato la fiera molto interessante sia per l’ampio risalto che viene dato alle novità varietali ed all’innovazione tecnologica e sia per la facilità di visita. Abbiamo apprezzato la grande quantità di aziende che producono tecnologie per il vivaismo e la possibilità di visitare molte aziende della zona. Nel 2017, la fiera si svolgerà dal 4 al 6 ottobre nello stesso luogo a Zundert. n

Il tema di quest'anno è stato ‘la mia pianta preferita!’ che i visitatori sono stati invitati ad indicare. Fra le più menzionate abbiamo: Fagus sylvatica, Prunus, Rododendro, Magnolia, Gingko, Acer (diversi tipi e cultivar), Viburnum, Liquidambar, Buxus, Carpinus, Fagus, Taxus, e Thuja.

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Fiera Milano Rho | 22-24 Febbraio 2017

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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <

La piazza giardino del Nuovo Teatro dell‘Opera di Firenze di Biagio Guccione guccione@paesaggio2000.it

Docente di architettura del Paesaggio all’Università degli Studi di Firenze

Questo recente intervento è un esempio concreto di come la sistemazione paesaggistica contribuisce ad esaltare la qualità architettonica di un edificio.

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apita poche volte che un’opera di architettura si giovi di una sistemazione paesaggistica meditata e calibrata con efficacia. Di tanto in tanto accade ed i risultati felici si avvertono immediatamente. Avevo avuto modo di parlare di questa opera in un’altra sede, ma il tempo che è la verifica più severa per una sistemazione a verde ci spinge a riproporla ai lettori di Linea Verde corredando la descrizione di immagini recenti, che esaltano ancora di più la qualità dell’intervento. La piazza-giardino del Nuovo Teatro dell’Opera è la più recente piazza realizzata a Firenze. La più grande,

16.000 mq. Nasce in una posizione strategica anche se tuttora, dalle migliaia di auto che le passano vicino quotidianamente, pochi ne avvertono la grandezza e l’importanza. Troppo presto per essere metabolizzata dai fiorentini, critici attenti e severi. Questa piazza, nata per introdurre il pubblico al nuovo magnifico teatro dell’Opera di Firenze – finalmente dopo tanti anni un’opera di architettura di qualità! –, è felicemente incastrata tra il parco delle Cascine e la vecchia Stazione Leopolda. Chi ha disegnato questa piazza-giardino era consapevole che ogni segno, ogni tratto ed


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ogni elemento dovessero essere al servizio dell’architettura che domina sullo sfondo, e pertanto ogni porzione di essa è un omaggio al teatro. La scansione metrica e geometrica che si legge nell’alternarsi dei camminamenti e dei prati tende tutta ad avvicinarci a questo grande contenitore della musica, e alla musica fanno riferimento molte componenti dell’impianto generale: dalla pensilina che conduce all’ingresso alle rastrelliere,

dai poetari alla scultura di Corrado Cagli posta all’ingresso e così via. Il difficile rapporto con il viale Fratelli Rosselli, di certo la parte più problematica del progetto, è risolto con un pioppeto triangolare che fa da filtro in un gradevole gioco di vedo e non vedo e sbilancia l’asse visivo dalla parte del vecchio cancello d’ingresso. Da questo polo si apre il percorso principale che, diagonalmente, ricon-

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Una ricerca dei materiali attenta e ben calibrata, densa di richiami simbolici.

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Un’opera di qualità del panorama della paesaggistica fiorentina, realizzata e progettata a più mani, dove si sentono i suggerimenti, le indicazioni ed il mestiere di due brave paesaggiste.

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quista il centro della scena e conduce verso il nuovo Teatro dell’Opera. Due assi ben scaditi corrono parallelamente verso l’ingresso: da una parte i tigli esistenti che fanno da quinta e anche da cerniera con il Parco delle Cascine, da una parte e dall’altra il percorso principale sottolineato dalla tettoia. Encomiabile che questo giardino mantenga le alberature esistenti, mentre è cadenzato da due grandi fasce in ghiaia colorata rossa e verde che, con andamento parallelo alla facciata dell’edificio, scandiscono lo spazio inerbito e sono sottolineate da regolari filari di alberi posizionati in modo da annunciare la facciata del complesso architettonico. I passi risuonano sulla ghiaia e preparano all’ascolto della musica. L’acciaio “naturale” a terra confina i percorsi ed i parterre verdi, mentre in elevato sostiene le vetrate della pensilina di accesso al teatro. Una ricerca dei materiali attenta e ben calibrata, densa di richiami simbolici. Ogni elemento preesistente con forti connotati storici viene valorizzato ed entra nel gioco elegante e raffinato del progetto. Il corso del fosso Macinante -realizzato dai Medici nel cin-


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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <

Scheda di progetto Progetto: Piazza-giardino del Nuovo Teatro dell'Opera Luogo: Piazza Vittorio Gui, Parco della Musica e della Cultura, Firenze, Italia Progettisti: progetto preliminare, definitivo, esecutivo e direzione lavori: Giacomo Parenti responsabile del procedimento - ingegnere, direttore generale del Comune di Firenze, Giorgio Caselli progettista e direttore dei lavori - architetto, dirigente Servizio Belle Arti del Comune di Firenze Collaboratori: tecnici del Comune di Firenze: Ciro Degl’lnnocenti - dottore agronomo, Sergio de Troia - ingegnere, Marco Ceccherini, Mario Pittalis - architetti, Pietro Rubellini - dirigente Direzione Ambiente, Franco Salvini, Fabio Sforzi, Sandro Useli - architetti, Bruno Ulivi - geometra Consulenti: progetto preliminare e definitivo di paesaggio Antonella Valentini, Paola Venturi - architetti del paesaggio (Paesaggio2000 studio associato) quecento -, attraversabile con due passerelle in ferro e legno che connettono il giardino con le Cascine, accompagna i visitatori con un parapetto inciso dai nomi di grandi compositori fiorentini del Novecento. L’accesso in prossimità della Stazione Leopolda è caratterizzato da una schermatura di acciaio che accoglie i volumi tecnici della sistemazione ed ospita un’installazione video per raccontare la produzione digitale metropolitana e la programmazione del grande contenitore culturale. Da qui si giunge ad un parcheggio riservato, separato dal percorso centrale con un filare continuo di frassini. Questa piazza-giardino, dedicata a Vittorio Gui l’ideatore del Maggio Musicale Fiorentino, osservata dalle parti più alte del teatro, ci appare come un delicato parterre; oggi può essere giudicata senza ombra di dubbio uno degli migliori interventi sugli spazi aperti a Firenze in tempi recenti, un’opera di qualità del panorama della paesaggistica fiorentina, realizzata e progettata a più mani, ma dove si sentono i suggerimenti, le indicazioni ed il mestiere di due brave paesaggiste: Antonella Valentini e Paola Venturi. ■

Committente: Comune di Firenze - Area Coordinamento Sviluppo Urbano Cronologia: Piazza-giardino ottobre 2011: progetto definitivo; novembre 2013: progetto esecutivo; novembre 2013-marzo 2014: realizzazione; 10 maggio 2014: inaugurazione Teatro dell'Opera/progetto ABDR Architetti Associati; dicembre 2011: inaugurazione; 10 maggio 2014: apertura definitiva al pubblico Dimensioni: 1,6 ha Costo dell'opera: demolizioni e bonifiche € 1.397.735 - sistemazione paesaggistica € 928.060 - opere di architettura/strutture € 880.313 - impianti € 642.994 - intervento in parte finanziato dal Fondo del Piano Nazionale - contratto di valorizzazione urbana sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Ditte esecutrici: Ati SAC - Società Appalti Costruzioni Spa, LG.lT Spa Materiali: Percorsi in inerti naturali stabilizzati colorati con inserti in pietra serena, i poetari, in calcestruzzo, realizzati a stretta tra casseri in acciaio corteno Portico in acciaio corten e lastre di vetro colorato. Recinzioni in acciaio corten e pannelli in metallo. Schermatura tecnica in acciaio verniciato Arredi: Panchine in blocchi di pietra serena sagomati. Rastrelliere per biciclette in acciaio corteno Cestini e fontanella in acciaio corten Illuminazione: pali in Legno e acciaio con tecnologia LED Vegetazione: frassini/parcheggio; tigli/prolungamento del filare esistente; pioppi/fronte viali circonvallazione Visitabile: tutti i giorni dell'anno, dall'alba al tramonto salvo in caso di particolari eventi al Teatro dell'Opera

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> TECNICHE <

Le magnolie: specie e varietà da Leonard Messel a Lyons F. di Stefano Sogni* e Lorenzo Sogni** stefanosogni@interfree.it

*Tecnico responsabile del settore produzione e promozione di Zelari Piante (PT) **Dottore in scienze vivaistiche ambiente e gestione del verde

Le Magnolie sono piante eleganti con fiori di un incredibile bellezza e per questo coltivate in tutto il mondo, ma classificarle non è affatto facile. In questa serie di articoli, abbiamo deciso di descriverle ordinandole in base al solo nome varietale, al nome della forma od al suffisso specifico.

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lassificare in maniera univoca le specie, forme e varietà delle Magnolie non è semplice. Molte di esse, apparentemente diverse per specie di appartenenza o per nome, sono in realtà duplicate, descritte in tempi e luoghi diversi ma riconducibili una all’altra. Per questo motivo, abbiamo deciso di descriverle ordinandole in base al solo nome varietale, al nome della forma od al suffisso specifico. Questo è il nome in grassetto ad inizio di ogni paragrafo; il nome della specie (o delle specie parentali) figura fra parentesi quadra, seguito da un suffisso che ne indica il tipo (sp. = la specie tipo; subsp. = una sottospecie di una specie tipo; var. = varietà botanica della specie indicata; f. = forma della specie indicata; hyb. = gruppi di ibridi; cv. = cultivar della specie indicata). Ad esempio, Acuminata [Magnolia grandiflora] cv. deve intendersi come Magnolia grandiflora cv. Acuminata. Quando inoltre fra parentesi si indichino più specie, separate da virgola, ciò significa che la specie di appartenenza non è chiara né sicura (od addirittura ignota, quando compaia il solo punto interrogativo).


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L Leonard Messel (fig. 1 e 2) [Magnolia x loebneri], cv. Pianta di piccole dimensioni, questa varietà si è originata spontaneamente; i genitori si pensano che siano Magnolia stellata cv. Rosea e Magnolia kobus; intorno al 1940 la pianta originariamente scoperta fu trapiantata da Mrs. L. C. R. Messel in Nymans (Handcross, Sussex, Regno Unito), dove crebbe. Presentata nel 1955 da Messel nel Journal of the Royal Horticulture Society, questa magnolia ha tipicamente 12 tepali, lineari, che ricordano quelli della Magnolia stellata (da cui, come detto sopra, probabilmente deriva) e raggiungono i 7/8 cm di lunghezza; il loro colore esterno è viola ciclamino (rosso – violaceo del gruppo 73C,secondo la R. H. S. Colour Chart), mentre all’interno sono quasi bianchi; il fiore e di piccole dimensioni raggiungendo al massimo un diametro di 10/13 cm; fiorifera, i fiori compaiono dall’inizio della primavera fino alla sua metà. Le foglie raggiungono i 12 cm e sono lanceolate e ottuse, e presentano una peluria sulla nervatura centrale nella pagina inferiore. Lesley Jane (fig. 3) [Magnolia x loebneri], cv. Questo semenzale di Magnolia x loebneri cv. Leonard Messel fu selezionato per la sua crescita maggiore

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e per la forma. E’ una cultivar di modesto sviluppo (la pianta originale all’età di 10 anni era alta 3 m), generalmente a singolo stelo principale, eretta e ramificata. I fiori sono più pallidi della cv. Leonard Messel, ma sono formati da più tepali che sono anche più turgidi. Prima che siano completamente aperti, i fiori mantengono una qualche sorta di forma a calice e piattino per un breve periodo. Quando sono completamente aperti, le cime dei tepali tendono ad arrotolarsi verso il centro del fiore, formando quasi una sorta di un decorativo arco. Le loro punte sono, senza mezzi vie intermedie, acuminate o arrotondate. Il colore dei tepali è rosso - violaceo (RHS 74C) quando sono appena comparsi sulla pian-

ta. La superficie esterna dei tepali tutta è bianca, più puro in piena fioritura. In piena fioritura, la superficie esterna dei tepali mostra invece una striatura rosso-viola scuro che si estende dalla base per circa 1/3 della lunghezza del tepalo. La striatura parte rosso – violacea (RHS 57C) alla base, per poi sfumare, salendo, in un rosso – violaceo più chiaro (RHS 62C). Gli stimmi sono anch'essi sfumati di rosso - violaceo (RHS 62C). Il numero dei tepali varia da 14 a 17 con una media di 15. Sono larghi dai 1,5 cm ai 2,5 cm e lunghi dai 6 cm ai 7 cm (con eccezioni fino a 10 cm), e quindi piccoli. Fiorisce nello stesso periodo della cv. Leonard Messel. Selezionata da John D. Carlson (Griffithstown, Pontypool, Gwent, Gran


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Bretagna) e dallo stesso registrata nel Maggio del 1997, fu presentata su Magnolia nel 1998. Lilenne [Magnolia x lilenne], cv. Un ibrido tra la Magnolia liliiflora e Magnolia x cv. Lennei originariamente presentata come Magnolia x cv. Lilene da A. W. Massey nel 1974 su Amer. Magnol. Soc. Newsletter. Viene talora assimilata alla Magnolia x soulangeana cv. Lennei Hybrid ma potrebbe non essere la stessa varietà e come tale si preferisce tenerla separata. Liliiflora [Magnolia denudata], var. Indicata come tale nel 1905 da Schneider (e precedentemente descritta da Desrousseaux) si deve invece riportare alla Magnolia liliiflora di cui sotto. Liliiflora [Magnolia liliiflora], var. La varietà tipica. Pianta di piccole dimensioni, nativa della Cina, anche se, per i tanti anni in cui è stata coltivata (soprattutto in Giappone), è difficile identificare oggettivamente un habitat nativo originario. Le foglie, che raggiungono i 10/18 cm, sono obovate o ellittiche e di un verde scuro. I fiori, eretti, a forma di un esile tulipano, formati da 6 petali e lunghi 8/10 cm, compaiono prima o assieme all’emissione delle foglie (infatti il periodo di fioritura delle cultivar si estende da metà primavera fino a quasi inizio estate). Il loro colo-

re è rossastro o violaceo all’esterno e bianco all’interno e sono a forma di calice. Resiste anche a temperature intorno ai – 20 °C. Adatto a piccoli giardini, non si adatta a terreni calcareo-gessosi. Liliput [Magnolia x soulangeana], cv. Un errore di ortografia nella trascrizione della cv. Lilliputian ha causato questa duplicazione. Lilleny (fig. 4 e 5) [Magnolia x soulangeana], cv. Originariamente identificata a Canterbury (Regno Unito) come cultivar specifica, una corrispondenza di A. Pickard indica che questa cultivar corrisponde in realtà alla cv. Lennei Hybrid delle liste americane ed a questa deve esser ricondotta. Lilliputian (fig. 6 e 7) [Magnolia x soulangeana], cv. Una Magnolia x soulangeana nana nella crescita e nei fiori, come il nome indica. Indicata con questo nome dai Semmes Nurseries (Semmes, Alabama, USA) nel 1946. Cultivar molto adatta per aree o giardino dove lo spazio per altre Magnolie non esiste. Simile in ogni aspetto alla Magnolia x soulangeana cv. Late soulangeana che si suppone provenga invece dall’Inghilterra. I fiori, in miniatura, sono di colore bianco con sfumatura rosacea. Qualche volta anche ed erroneamente chiamata cv. Liliputin.

Loebneri [Magnolia kobus] Originariamente indicata come tale da F. Blackburn, nel 954), si deve invece ricondurre alla Magnolia x loebneri di cui subito qui sotto. Loebneri [Magnolia x loebneri], var. La varietà tipo ottenuta dall'incrocio Magnolia kobus x Magnolia stellata, incrocio fatto da Max Lӧbner che fu Garden Inspector al Dresden Botanical Gardens (Germania). Fiorì per la prima volta nel 1917 e in apparenza i fiori sembravano un misto tra le specie madri. Fragranti, a forma di stella, con 12 tepali, lanceolati e snelli, quasi in forma di striscia, di colore bianco puro, i fiori compaiono sulla pianta prima delle foglie verso inizio primavera o poco dopo; le loro dimensioni si aggirano tra gli 8 cm e i 13 cm. Le foglie raggiungono i 10/15 cm e sono leggermente obovate. La cultivar di questa varietà hanno portamento elegante, sono snelle e di piccole dimensioni, e pertanto sono ideali per giardini di modeste dimensioni. Molto resistente, di facile coltivazione, tollerano suoli leggermente alcalini o calcarei e fioriscono in giovane età. Persiste tutt'oggi una grande confusione riguardo la tassonomia e la nomenclatura di queste cultivar. Lois (fig. 8) [Magnolia x brooklynensis], cv.

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Ibrido di M. acuminata x (M. acuminata x M. denudata) ottenuto dal Dr. Mark Tebbitt presso i Brooklyn Botanic Gardens (Brooklin, New York, USA) e presentato nel 1998. molto simile alla sorella Magnolia x brooklynensis cv. Elizabeth ma di un giallo più intenso che non questa e più tardiva (ma fiorisce comunque prima dell'emergenza delle foglie). I fiori, eretti e tulipiformi, sono più piccoli di quelli della citata cv. Elizabeth (5-10cm) ma non sbiadiscono come invece progressivamente fanno i fiori di quest’ultima. Pianta di

vigore medio-buono, sufficientemente resistente al freddo (-15°C). Il nome gli è stato assegnato dalla Dr.ssa Lola Koerting (una grande ibridatrice di magnolie dei Brooklyn Botanic Gardens) in onore di Lois Carswell, appassionata trustee prima e Chairman Emeritus dopo degli stessi fino proprio la 1998. Lombardy Rose (fig. 9) [Magnolia x soulangeana], cv. Cultivar presentata per la prima volta da Clint McDade, Semmes Nurseries (Semmes, Alabama, USA) nel 1946, simile per molti suoi aspetti


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ad un semenzale di cv. Lennei ma più veloce nella crescita, a fioritura più libera, che continua fino ad inizio estate. I fiori di questa cultivar sono grandi, la superficie inferiore dei petali è rosa scuro, quella superiore, invece, bianca. Longifolia [Magnolia virginiana], var. Indicata da Aiton nel 1789 come Magnolia glauca var. longifolia (o con il successivo sinonimo Magnolia longifolia, 1826). Spontanea in Louisiana dove ha habitus sempreverde, altrove deciduo (e come tale viene qui trattata). Probabilmente assimilabile alla Magnolia virginiana var. australis. Nel qual caso però la denominazione longifolia ha prevalenza su quella di australis, per cronologia (e quindi, per correttezza, dovremmo dire che è la australis a doversi assimilare alla longifolia e sotto tale nome finire) Lord Wakehurst [Magnolia wilsonii], cv. Nome riportato come solo nome nudum dai Royal Botanic Gardens (Sydney, Australia) in risposta ad una domanda epistolare del Dr. Fogg nel 1961 Lotus (fig. 10 e 11) [Magnolia x soulangeana cv. Lennei Alba x (M. campbellii 'Lanarth' x M. sargentiana var. robusta) cv. Mark Jury)], cv. E’ un ibrido, presentato nel 1992, proveniente dalla Nuova Zelanda e ottenuta da Felix Jury, un altra delle sorelle della cv. Athene. Ha uno splendido grande fiore (25 cm), di color crema e i cui stami sono rossi, con petali a forma di spatola, simile al fiore di loto (e proprio per questo le è stato attribuito il suo nome). La pianta è di piccole dimensioni e ha un portamento piramidale. Nonostante queste virtù, non è né fiorifero né fiorisce così precocemente come le altre cultivar e varietà (già a cinque anni si vedono comparire i primi fiori ma per avere una fioritura più abbondante dobbiamo aspettare

qualche altro anno). Louis Van Houtte [Magnolia praecox], cv. Descritta come tale da Pucci sul Bollettino della Società Toscana di Orticoltura nel 1907, ha grandi fiori di un rosa – violaceo, ed è rifiorente (i fiori ricompaiono sulla pianta anche in tarda estate). Viene comparata alla Magnolia praecox (van Houtte, 1892), è probabilmente sinonimo di Magnolia liliiflora cv. Reflorescens. Ludoviciana [Magnolia acuminata], var. Varietà con ramoscelli pubescenti; con le foglie dalle ovali alle obovate, a grandi linee, pubescenti nella pagina inferiore; i fiori sono lunghi 7.5 cm, spontanea in Louisiana dove ha habitus sempreverde, altrove deciduo (e come tale viene qui trattata). Riconosciuta come varietà specifica prima da Sargent nel 1919 e da Little (1953) poi, secondo Hardin (1954) si deve invece ricondurre alla Magnolia acuminata tipo. Sinonimo: Tulipastrum acuminatum var. ludovicianum (Sargent) Ashe Lutea [Magnolia fraseri], f. Indicata come tale e come solo nomen nudum da Shelle nel 1903, riprendendo e modificando un precedente inquadramento da parte di Lindley (che nel 1838 la classificava come Magnolia pyramidata f. lutea (ex D. Dietrich), e' un magnolia dal fiore giallo pallido. Viene anche indicata da Audubon, nel suo testo del 1828 The Birds of America, come Magnolia auriculata. Lutea [Magnolia pyramidata], f. La magnolia classificata da Lindley di cui sopra, vedi testo. Lydia [Magnolia obovata], cv. Il portamento di questa cultivar è stretto, ovale ed eretto; i fiori sono arrossati, rosa all’esterno dei tepali. I boccioli compaiono a Giugno, insieme alle foglie. Spontaneamente originatasi da seme, fu spedita dal Giappone dal Dr. T. Rokujo a Polly

Hill (Bernard's Inn Farm, Vineyard Haven, Massachusetts, USA) che le registrò. Descritta ufficialmente per la prima volta nel 1987 sulla rivista Magnolia. Lyons (fig. 12) [Magnolia liliiflora], cv. Cultivar riportata nei suoi cataloghi 1980-81 dai Gossler Farms Nursery (Springfield, Oregon, USA), è simile alla Magnolia liliiflora cv. O'Neill, ma ha un aspetto più “arruffato”. I lunghi ed eretti fiori sono di un viola scuro e leggermente deformati. Lyons F. [Magnolia liliiflora], cv. Cultivar riportata da vivai Otto Eisenhut (Ticino, Svizzera) nel loro catalogo del 1989. Fiori eretti di un colore rosso – violaceo scuro: forse da ricondursi alla Magnolia liliiflora cv. Lyons di cui sopra. n 12

Nota: le foto n. 1, 2, 4, 5, 6, 7, 9, 10, 11 e 12 sono del Vivaio Eisenhut (www.eisenhut.ch); le foto n. 3 e 8 sono di Magnoliastore (www.magnoliastore.com).

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> FIERE <

Ortogiardino a Pordenone: un appuntamento da non perdere Si terrà a Pordenone dal 4 al 12 marzo 2017 la 38esima edizione di Ortogiardino importante fiera sull'ortoflorovivaismo ricca di appuntamenti e concorsi di progettazione.

di Renato Ferretti renato.ferretti@epesrl.it

Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia

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a 38ª edizione di Ortogiardino, Salone della floricoltura, orticoltura, vivaismo si terrà a Pordenone dal 4 al 12 marzo 2017. La prima fiera italiana dell’ortoflorovivaismo, arredo per esterni e vita all’aria aperta, dedicata al pubblico generico. È questo da 38 anni il salone di riferimento per vivaisti, floricoltori, produttori e rivenditori di attrezzature e prodotti per la cura del giardino e dell’orto, bulbi e sementi, attrezzature per giardini e parchi, arredamento da esterni, decorazione. Sono attesi oltre 65.000 visitatori, di cui il 12% stranieri (principalmente da Slovenia, Croazia e Austria), che potranno incontrare su 35.000 mq. di superficie oltre 300 espositori. Un pubblico eccezionale, che conferma Ortogiardino come la manifestazione più importante per gli appassionati di giardinaggio e dell’architettura del verde di tutta Italia e quella con più pubblico in assoluto nel calendario di Pordenone Fiere. La manifestazione sarà accompagnata da altri eventi come la 18ª edizione della Fiera Verde Blu dedicata alle vacanze all’insegna della natura, un Salone dedicato al mondo del camper, camping e caravanning, si tiene nelle aree esterne del quartiere. Ci sarà anche la 18ª edizione di Pordenone Orchidea dedicata alla passione, colore, sensualità di un fiore così significativo e particolare. E’ la più importante mostra mercato del Nordest dedicata ai collezionisti e

agli appassionati di questo raffinato fiore: esemplari unici, selezioni particolari, spettacoli, approfondimenti culturali e mostra mercato. Altra iniziativa di sicuro interesse è il Giardino delle Meraviglie giunto alla 9ª edizione che si terrà all’interno del padiglione 9 su una superfi-


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cie di 4.200 mq dove 60 espositori selezionati presenteranno le loro idee per il giardino ed il terrazzo all’interno di un originale allestimento. Complementi d’arredo, decori, oggettistica, abbigliamento, accessori realizzati da giovani artigiani artisti sono i protagonisti di questa mostra mercato originale e coloratissima punto di riferimento per glamoure innovazione all’interno di Ortogiardino. Ma non solo, Ortogiardino si conferma salone di riferimento anche per l’architettura del paesaggio italiana, un settore in forte espansione che attrae l’interesse professionale di molte categorie economiche, dagli studi di progettazione, ai produttori di arredi, dai vivaisti ai green designer.

Artefice principale è il Festival dei Giardini, giunto alla sesta edizione, evento nell’evento, che grazie ad un format unico nel panorama fieristico italiano stimola il lavoro sinergico di architetti paesaggisti sul fronte progettuale e vivaisti in fase realizzativa. Si tratta di una selezione a livello nazionale che stimola il lavoro sinergico di architetti, agronomi, paesaggisti e costruttori del verde per la progettazione di piccoli giardini su un tema specifico che varia di anno in anno. Il tema del Festival dei giardini 2017 sarà “Metamorfosi - Libertà d’immaginazione” e vuole dare sfogo alla creatività dei progettisti sulla materia viva che connota il giardino:

alberi, arbusti, fiori, disposti all'interno di esso, che creano ambientazioni e suggestioni diverse. L'approfondita conoscenza delle piante ed il loro utilizzo specifico, saranno la sfida attraverso cui, anche attraverso soluzioni innovative, verrà sollecitata la percezione di chi potrà deliziarsi del giardino. A questo spirito di grande libertà creativa, si devono ispirare le progettazioni, facendo così in modo che diventino protagoniste delle creazioni dei partecipanti che troveranno la loro ideale esposizione attraverso i padiglioni fieristici. Il linguaggio universale della natura e quello altrettanto universale dell’arte dei giardini si fonderanno armonicamente in un

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insieme progettuale dalle caratteristiche evocative, quasi magiche, dando vita ad un giardino/esposizione che sicuramente susciterà nello spettatore sensazioni uniche e personali. La competizione 2017 consiste in un concorso di abilità che richiede la progettazione e realizzazione di 10/13 giardini a tema e gli spazi espositivi sui quali predisporli saranno all’interno dei padiglioni fieristici. La pianta potrà avere forma rettangolare o quadrata, con metratura indicativamente compresa tra 120÷200 mq, ed in ogni caso il lato maggiore non dovrà superare i 18 metri lineari. La Commissione, in funzione agli stalli disponibili e alle caratteristiche dei progetti selezionati, si riserva il diritto di disporre questi ultimi a propria discrezione, come di modificarne le dimensioni massime o minime al fine di integrarli al meglio con lo spazio espositivo. L’area destinata al giardino potrà essere eseguita con l’utilizzo di materiali diversi, purché lo spazio messo a disposizione venga occupato almeno al 60% da materiali vegetali, essenze e non solo da pavimentazioni o arredo outdoor, il quale dovrà essere considerato coPag. 38 • Lineaverde Nov/Dic 2016


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> FIERE <

me complemento dell’insieme. Pordenone Fiere, in un’ottica di rinnovamento e di crescita del Festival dei giardini ha deciso di investire con nuove idee, inserendo contenuti attuali e stimoli diversi all’interno di Ortogiardino 2017. I lavori selezionati dalla giuria saranno realizzati e visitabili lungo un suggestivo percorso all’interno dei padiglioni fieristici durante tutta la durata di Ortogiardino. L’evento sarà allestito all’interno dei Padiglioni 3-4-5-6-7-8, inserito in un contesto commerciale, con la possibilità di accedervi dai 3 ingressi dislocati lungo il complesso fieristico e occuperà un’area di oltre 3.000 mq. Nei padiglioni limitrofi 1 e 2, sarà invece allestita l’area commerciale e uno spazio di circa 150 mq dove saranno presenti primarie aziende del settore verde/outdoor e del florovivaismo, in perfetta armonia con il tema del concorso “Festival dei giardini”. La spettacolarità e l’originalità dei giardini selezionati hanno reso il festival l’evento più atteso di Ortogiardino sia dal pubblico generico sia dagli addetti ai lavori che considerano ormai questa iniziativa un laboratorio di idee innovative e con-

temporanee, punto di riferimento dell’architettura del paesaggio in Italia. Curatrice e responsabile artistica del progetto è l’Arch. Giovanna Bellotto. La preiscrizione dovrà essere effettuata inviando, via e-mail all’indirizzo festivalgiardini@fierapordenone.it, entro e non oltre l’8 gennaio 2017, il modulo di pre-iscrizione (Allegato A del bando) con i dati completi del candidato e i contatti (cellulare e indirizzo e-mail) di un referente per ciascun candidato/gruppo; dopo la pre-iscrizione, i candidati presenteranno la documentazione richiesta entro e non oltre il 20 gennaio 2017. Il bando è disponibile nel sito di Ortogiardino alla pagina Festival dei Giardini, nei social network dedicati o su richiesta a: festivalgiardini@fierapordenone.it Insomma gli operatori e gli appassionati di giardinaggio a tutto tondo non possono mancare a questa fiera, impegnativa per gli espositori perché dura 9 giorni con fine settimana, ma di sicura soddisfazione per la pluralità e diversità di visitatori che si possono incontrare, in un territorio accogliente e propositivo. n Pag. 39 • Lineaverde Nov/Dic 2016


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> EVENTI <

‘Paradisi e incanti’ di Pistoia, la Capitale della Cultura italiana 2017 Nel 2017 la città di Pistoia verrà incoronata capitale italiana della cultura. Alla città e ai suoi giardini storici è stato dedicato il meraviglioso libro "Paradisi e incanti". di Laura Bonanno Filosofa della Scienza

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C

onoscere una città attraverso i suoi giardini storici vuol dire conoscere, di questa città, l'anima più profonda e nascosta e questo vale anche per Pistoia, la città toscana, capitale europea della produzione vivaistica, che per il 2017 è stata designata capitale italiana della cultura. Città schiva e appartata nel panorama

toscano essa ha storicamente accolto all'interno della sua cinta muraria prati e orti, e proprio da questi ultimi, più di 150 anni è iniziato lo sviluppo dell'attività vivaistica, specializzata dapprima nella produzione e vendita di alberi da frutto, e via via evolutasi nella produzione di alberi, arbusti e quant'altro serve per la progettazione


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e realizzazione di giardini e verde urbano. Ancora oggi, per chi vi abita e anche per chi vi soggiorna da turista, la caratteristica che si apprezza immediatamente è la vivibilità, la misura ancora umana dei tempi di spostamento e dei ritmi, il sostanziale benessere di cui si gode; e di questo sono elementi fondamentali sia il rapporto intimo con il territorio circostante, con la pianura, le colline e i monti, visibili da ogni punto della città stessa, che il caratteristico aspetto di città medievale che ad ogni angolo di strada ti mette in contatto con un ricchissimo patrimonio culturale e artistico. Alla città e ai suoi giardini storici è dedicato "Paradisi e incanti", splendido testo titolo opera di due studiose pi-

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> EVENTI <

stoiesi, Laura Dominici e Perla Cappellini, pubblicato nelle edizioni Giorgio Tesi. In esso viene illustrato in modo approfondito il ricco patrimonio di giardini storici di Pistoia e della sua provincia; un patrimonio di notevole entità se confrontato, come ci dice Laura Dominici, con quello della Toscana cosiddetta "minore". Sono infatti circa 400 i giardini storici, di varia pertinenza, presenti sul territorio provinciale, i principali dei quali sono presentati nell'opera, che vuole essere il primo loro rendiconto complessivo. Per gli appassionati del verde e i professionisti del settore però il testo è la guida migliore per entrare nello spirito e nella storia della città e per suggerire tracce e percorsi alla scoperta della città e del suo territorio, in un anno speciale come quello in cui essa sarà capitale italiana della cultura. Il testo dedica una prima parte alla città, (Pistoia tra orti e giardini, a cura di Perla Cappellini) e ai suoi dintorni più immediati dove spiccano il Giardino Puccini di Scornio e il museo a cielo aperto di quello della villa Fabroni di Celle di Santomato (I giardini delle ville del territorio pistoiese di Laura Dominici). Una seconda invece affronta le diverse aree della provincia: la montagna (a cura di Renato Ferretti), il Montalbano, Montecatini Terme e la Valdinievole, Pescia e i suoi dintorni (rispettivamente di L. Dominici, P. Cappellini e Paolo Vitali). Con questo articolo vogliamo iniziare con il presentare questo ricco patrimonio nelle sue emergenze principali e più legate alla città stessa, lasciando a ulteriori approfondimenti l’esposizione del territorio nel suo complesso. Cominceremo, sulla scorta del testo, con le due testimonianze storiche più importanti, il Giardino Puccini di Scornio e la collezione di arte ambientale del giardino di Villa Fabroni a Celle di Santomato. Proseguiremo con altri due suggerimenti particolari e irrinunciabili. Pag. 42 • Lineaverde Nov/Dic 2016

Il Giardino Puccini di Scornio Il più amato e frequentato dei giardini pistoiesi è sicuramente il cosiddetto “Villone” cioè il giardino della villa settecentesca di Scornio di proprietà della famiglia Puccini. Il parco raggiunse la massima estensione alla metà dell'Ottocento, conoscendo una prima fase sotto forma di giardino all'italiana, un'evoluzione in forma neoclassica e la definitiva trasformazione in parco romantico ad opera di Niccolò Puccini, filantropo generoso e esponente politico di spicco. In seguito alle vendite che si sono succedute nel tempo il parco è stato frazionato in diverse parti e al pubblico è aperta quella di proprietà del Comune di Pistoia, nella quale spicca il lago grande con l'isola e le suggestive “rovine“ del tempio di Pitagora. Molti altri edifici del parco ottocentesco sono rintracciabili con brevi percorsi nel territorio circostante: il Panteon degli uomini illustri, il castello gotico, la palazzina dei Promessi Sposi, la chiesetta del Romitorio, la Torre di Catilina, le statue della Madonna delle Vigne e di Linneo. Siamo così riportati al clima del nostro Risorgi-

mento dove edifici, statue, colonne sono portatori di messaggi educativi rivolti al popolo. E all'educazione del popolo avrebbe dovuto provvedere, all'interno del Panteon, la “scuola di mutuo insegnamento“, all'epoca la forma più innovativa di istituzione educativa del tempo. Il parco di Villa Fabroni a Celle di Santomato: Giuliani Gori e l’Arte Ambientale. Filantropo dell'età contemporanea e appassionato collezionista di opere d'arte, l'imprenditore pratese Giuliano Gori, nel 1970, acquistò la settecentesca villa Fabroni a Celle di Santomato, a pochi chilometri da Pistoia. In essa e in tutti gli spazi annessi, il grande giardino storico, i poderi, il bosco ha cominciato a trovare collocazione una straordinaria collezione di arte ambientale che si è così sovrapposta all'antico giardino romantico. Le linee guida base del progetto sono stabilite da subito: le opere sono progettate per il luogo e create direttamente sul posto: gli artisti soggiorneranno a Celle e sceglieranno nel parco il luogo più adatto per le proprie istallazioni, con l'unico vincolo di rispettare la "natura"


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Il più amato e frequentato dei giardini pistoiesi è sicuramente il cosiddetto “Villone” cioè il giardino della villa settecentesca di Scornio di proprietà della famiglia Puccini. del luogo scelto, sia esso podere o bosco o costruzione umana. Nell’arco di 26 anni (1982-2008) il progetto prende forma, attirando da tutto il mondo studiosi e appassionati: all’'ingresso della villa sulla via Montalese il Grande ferro Celle di Alberto Burri apre il percorso delle istallazioni. Un primo nucleo di Art Spaces fu inaugurato nel 1982: sedici opere di artisti come Alice Aycock, Dennis Oppenheim, Mauro Staccioli, Robert Morris, Anne & Patrick Poirier: una delle più straordinarie collezioni di arte ambientale al mondo cominciava a nascere arricchendosi di contributi via via più ampi nel corso degli anni, comprendendo alla fine anche un grande teatro all'aperto dedicato a Pietro Porcinai, che ospita periodicamente spettacoli e eventi. La formula applicata fin da principio

da Giuliano Gori, accompagnare gli artisti e i loro progetti dal principio fino alla realizzazione, ha permesso che una straordinaria rete di conoscenze e intuizioni si costituisse e fosse messa a servizio del territorio e, ora, anche dei suoi visitatori. Tra i suoi frutti, straordinari almeno quanto la collezione stessa, altri due interventi, stavolta all'interno della città: il nuovo padiglione per l’Emodialisi all’interno dell’antico Ospedale del Ceppo e, ultimo nato, il Giardino Volante che idealmente e fisicamente vi si collega. Il giardino del nuovo Padiglione di Emodialisi dell'Ospedale del Ceppo Profondo è stato lo stimolo alla crescita culturale e all'apertura ad orizzonti sicuramente non provinciali fornito alla città dall’esperienza della villa di Celle; nel 2005 esso si è concretizzato

nell'inaugurazione dell'innovativo padiglione per l'Emodialisi presso l'Ospedale del Ceppo, antico nosocomio cittadino. La progettazione del reparto, firmata dagli architetti Giannantonio Vannetti e Elena Morici, fin da subito ha scelto linee ondulate e sinuose che raccordassero l'esterno con l'interno. Con esso si sono integrate le opere degli artisti, opere che dovevano cercare risposte alle necessità di chi quello spazio viveva. Esso sarà concepito come spazio che creasse, per pazienti costretti a ricoverarsi per almeno tre o quattro giorni alla settimana per il trattamento dialitico, un luogo di reale "sollievo" psicologico ed emotivo. Il legame con il "fuori", con il giardino, nasce da una visione della natura come luogo di per sè terapeutico e salvifico: un "fuori" quindi, concepito non come abbellimento estetico ed esteriore, ma come legame e rapporto intimo ed interiore con la vita, che va incontro a chi è costretto in un letto e non può uscire lui stesso. Sette artisti di fama internazionale, sotto lo stimolo di Giuliano Gori e con la illuminata partecipazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, sono stati così chiamati a realizzare per il sito opere inedite, in una progettazione pensata e voluta per un "cittadino ammalato" che venga assistito e curato, "non nell'indifferenziato che caratterizza troppe strutture ospedaliere", quanto piuttosto "in un ambiente progettato e realizzato proprio perché al disagio non si aggiunga anche la sciatteria. Un luogo bello e utile", come sottolineato dagli esperti dell'AIAP, nel quale, aggiungerei, il bello partecipa alla "cura". Diritto al bello, quindi e diritto alla salute che si sostanziano l'uno con l'altro in una innovativa impostazione che sarà modello in Italia e all'estero per chi vorrà creare ambienti di vera

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> EVENTI <

accoglienza del malato. Un bellissimo mosaico in marmo bianco e nero riveste così il pavimento del corridoio di accesso, accogliendo pazienti, operatori e visitatori, mentre piccoli giardini zen richiamano all'armonia interiore e alla pacata riflessione, e un grande dipinto murale di Sol LeWitt vivifica l'ambiente con i suoi vitalissimi colori. La presenza a pochi metri di distanza dell'ingresso principale dell'Ospedale del Ceppo con la meravigliosa presenza di uno dei cicli di ceramica "robbiana" più importanti e celebrati, dedicato alle “opere di misericordia”, collega idealmente artisti, progettisti e mecenati che cinque secoli dopo operano nella stessa direzione.

Il Giardino volante Cosa può essere un Giardino volante? Si direbbe a prima vista solo un giardino per i bambini. Ma entrando al suo interno ci si accorge subito che non è il classico giardino per i bambini. Non un giardino qualunque quindi, ma un giardino dove, attraverso l’arte, i bambini possano “volare” alto con la mente e l'immaginazione. Per dirla con le parole di chi per prima lo ha “pensato”, cioè Stefania Gori, la figlia di Giuliano che da sempre con lui collabora, aver sostituito le “normali“ istallazioni per giocare con quelle pensate e progettate dagli artisti permette ai bambini uno sguardo più ampio: è proprio “come se l’arte permettesse anche di volare” e “librandoci più in alto, si sa, si vedono le cose diversamente, le ombre si allungano, la prospettiva cambia”. Questo vale anche per i bambini ed è garanzia per loro di una crescita più aperta e libera rispetto ai condizionamenti e alle pressioni che caratterizzano il nostro tempo. “Oggi né gli adulti né i bambini sono infatti così liberi di pensare immagini nuove dato che siamo sempre più omologati in un immaginario coPag. 44 • Lineaverde Nov/Dic 2016

Cosa può essere un Giardino volante? Non un giardino qualunque, ma un giardino dove, attraverso l’arte, i bambini possano “volare” alto con la mente e l'immaginazione. struito attorno a noi dai media e da una serie di soggetti che producono e influenzano ciò che vediamo. È qui che l’arte ci viene in aiuto, attraverso la sua continua ricerca sull’idea dell’immagine, con una proposta di visione diversa della vita e della realtà, capace di risvegliare ciò che è assopito dentro di noi. Prima ci avviciniamo ad essa e la sentiamo amica, prima essa ci accompagnerà e ci salverà da questa selva di proposte vi-

sive imposte da altri.” E’ proprio in questa prospettiva che è nato a Pistoia il Giardino Volante, perché i bambini possano imparare a coltivare la libertà di pensiero e di gioco. Due “saperi” e ricchezze di Pistoia si sono così intrecciate nel creare questo giardino: la cura e l’attenzione per la crescita dei bambini e la sensibilità verso l’arte ambientale. Della seconda sappiamo ormai riconoscere le tracce,

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INTERVISTA BricoEight, una nuova insegna che entra nel Consorzio Bricolife

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FIERE Eisenwarenmesse 2012: soddisfazione, nonostante il mercato

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Il mercato britannico del fai da te vede la ripresa

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Cliente

Indagine sul campo per capire come gli idraulici si rapportino alla Gds brico

Lug/Ago 2014

Mondobrico Tortona (Al),

Al servizio di due clienti, professionisti e bricoleur: i maggiori player in USA

in •2.500 Apriletutto 2012 mq: • bricolage, ₏ arredamento e molto altro

Anno 28 - N° 6

EISENWAREN

DAL MONDO

PRIMO PIANO

DAL MERCATO

INTERVISTA

Reportage completo dalla fiera di Colonia: il mercato e le novitĂ

Chi sono e come operano i primi 10 grossisti di ferramenta negli USA

Saldatrici elettriche e abrasivi rigidi: tecnica e mercato

Assofermet punta su piattaforma B2B e moralitĂ nei pagamenti

Lamura, sostenere i rivenditori con servizio e assistenza

Ferrutensil Marzo 2012 Il Magazine per l’utensileria e la ferramenta specializzata

Ferrutensil F E R R A M E N TA

FERRUTENSIL dal 1986 rappresenta, per gli operatori dei settori ferramenta, utensileria, fai da te e giardinaggio, una vera e propria “rivista di servizio� completa e autorevole.

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> EVENTI <

della prima invece le possiamo invece rintracciare nella lunga storia della rete di servizi educativi di eccellenza per l’infanzia che il Comune di Pistoia ha iniziato ad istituire a partire dalla fine degli anni ’60 e che ha posto Pistoia, insieme con Reggio Emilia, ai vertici internazionali del settore. Storia che fin dall'inizio si è caratterizzata, tra l'altro, proprio nella valorizzazione dell'esperienza artistica degli ateliers per bambini secondo le indicazioni del pedagogista Loris Malaguzzi. Il giardino è stato così pensato come una serie di istallazioni-gioco che valorizzano l’attività ludica e l’immaginazione come conoscenza ed elaborazione di sé e del mondo. E’ pensato “come una pagina bianca su cui i bambini possono scrivere tante storie diverse”, valorizzando in loro “il gusto del bello, la passione per il mondo naturale, il piacere della scoperta, sempre privilegiando il corpo, il gioco e l’immaginario.” Protagonisti degli interventi nel giardino di via degli Armeni gli architetti progettisti, Lapo Ruffi e Angiola Mainolfi, assieme agli artisti, Luigi Mainolfi, Alessandro e Francesco Mendini, Gianni Ruffi. Sempre per riprendere le parole di Stefania Gori “gli artisti scelti hanno tutti qualcosa in comune: nel corso della loro carriera hanno sempre mantenuto una curiosità per la vita, un’ironia e un approccio all’arte che ben si conciliano con il mondo dei bambini e del gioco. Hanno rigore concettuale coniugato con leggerezza e ironia. Ognuno di loro si esprime in modo diverso, dal momento che proviene da esperienze diverse, eppure davanti alle opere installate nel giardino sentiamo un’energia e un’autenticità che sono solo prerogativa di pochi adulti capaci di restare vicini allo spirito del bambino.” Seguendoli l’avventura può cominciare anche per noi. Pag. 46 • Lineaverde Nov/Dic 2016

Un giardino speciale: l’Arazzo Millefiori In ultimo un legame intenso tra il passato e il presente della “città del verde” il visitatore di Pistoia lo può rintracciare anche in un particolarissimo e bellissimo “giardino” che si può “visitare”, stavolta, non all'aperto ma nella splendida sala a lui dedicata protettivo dell'Antico Palazzo dei Vescovi, in pieno centro a Pistoia. È l’arazzo detto “Millefiori” perché raffigura appunto una grande varietà di piante, fiori e animali che fino agli anni novanta del secolo scorso ha fatto da fondale all’altare argenteo di San Jacopo nella cappella del Giudizio e che ora, restaurato, ha trovato una nuova e più accessibile collocazione. L’opera, di dimensioni imponenti (790×270 cm), capolavoro assoluto dell’arte tessile europea, opera di maestri fiamminghi dell’inizio del XVI

secolo, ci conduce stavolta in un delizioso giardino fiorito “virtuale“, abitato da piccoli animali selvatici, un prato fiorito in cui si possono distinguere primule, rose, garofani, violette, e molte altre varietà botaniche: iris o giaggioli, gigli, cardi, margherite, narcisi, papaveri, nontiscordardimé e violette. Un hortus conclusus cioè, che riunisce tutti i fiori che alludono al Paradiso celeste secondo una simbologia religiosa ancora oggi oggetto di studio. e anche lepri, conigli, il cane, l'airone, il falco, la fagianella e il mitico unicorno sono legati alla rappresentazione di allegorie e virtù. Per Pistoia, capitale del verde e capitale della cultura 2017, il fiabesco bosco tardo gotico inneggiante alla natura rappresenta nello stesso tempo un simbolo e una delle visioni irrinuncabili di cui godere nella visita alla città. n

L’arazzo detto “Millefiori” raffigura una grande varietà di piante, fiori e animali che fino agli anni novanta del secolo scorso ha fatto da fondale all’altare argenteo di San Jacopo nella cappella del Giudizio.


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Fiere In Italia

IPM ESSEN

SALON DU VEGETAL

Dove: Essen (Germania)

Dove: Nantes (Francia)

MY PLANT & GARDEN

Quando: 24-27 gennaio 2017

Quando: 20-22 giugno 2017

Dove:Rho-Pero Milano

Info: www.ipm-essen.de/

Info: www.salonduvegetal.com

Quando: 22-24 febbraio 2017

world-trade-fair/ SPOGA+GAFA

Info: myplantgarden.com/it/ CHRISTMASWORLD

Dove: Colonia (Germania)

ORTOGIARDINO

Dove: Francoforte (Germania)

Quando: 3-5 settembre 2017

Dove: Pordenone

Quando: 27-31 gennaio 2017

Info: www.spogagafa.com

Quando: 4-12 marzo 2017

Info: christmasworld.messefrankfurt.

Info: www.ortogiardinopordenone.it

com/frankfurt/en/besucher/

PLANTARIUM

willkommen.html?nc

Dove: Boskoop (Olanda) Quando: 23-24 agosto 2017

FLORMART

Info: plantarium.nl

Dove: Padova

NORTHWEST FLOWER

Quando: 21-23 settembre 2017

& GARDEN SHOW

Info: www.flormart.it

Dove: Washington (USA)

GREEN IS LIFE

Quando: 22-26 febbraio 2017

Dove: Varsavia (Polonia)

Info: www.gardenshow.com

Quando: 31 agosto - 2 settembre 2017

ORTICOLARIO

Info: zielentozycie.pl/en/news.html

Dove: Cernobbio Quando: 29 settembre - 1 ottobre 2017 Info: orticolario.it SUN

FLORAL EXPO INDIA Dove: Maharashtra (India)

FOUR OAKS TRADE SHOW

Quando: 24-26 febbraio 2017

Dove: Macclesfield (Inghilterra)

Info: www.gardenshow.com

Quando: 5-6 settembre 2017 Info: www.fouroaks-tradeshow.com

Dove: Rimini Quando: 12-14 ottobre 2017 Info: www.sungiosun.it

All’estero LANDSCAPE ONTARIO'S CONGRESS & SHOW Dove: Toronto (Canada) Quando: 10-12 gennaio 2017 Info: www.locongress.com SIVAL Dove: Angers (Francia) Quando: 17-19 gennaio 2017 Info: www.sival-angers.com TPIE (TROPICAL PLANT INDUSTRY EXHIBITION) Dove: Florida (USA) Quando: 18-20 gennaio 2017 Info: www.fngla.org/tpie/

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FLORIGA Dove: Lipsia (Germania)

LANDSCAPE

Quando: 5 marzo 2017

Dove: Londra (Inghilterra)

Info: http://landesverband-

Quando: 12-13 settembre 2017

gartenbau-sachsen-

Info: www.landscapeshow.co.uk

anhalt.de/2016/02/03/floriga-2016/ GROOTGROENPLUS GARTEN MÜNCHEN

Dove: Zundert (Olanda)

Dove: Monaco (Germania)

Quando: 4-6 ottobre 2017

Quando: 8-14 marzo 2017

Info: www.grootgroenplus.nl

Info: www.garten-muenchen.de IFEX NORDIC FLOWER EXPO

Dove: Tokio (Giappone)

Dove: Malmo (Svezia)

Quando: 11-13 ottobre 2017

Quando: 21-23 marzo 2017

Info: www.ifex.jp/en/

Info: www.nordicflowerexpo.com FLOWER SHOW TURKEY ASTANA FLORA EXPO

Dove: Istanbul (Turchia)

Dove: Astana (Kazakistan)

Quando: 23-25 novembre 2017

Quando: 6-8 aprile 2017

Info: www.flowershow.com.tr

Info: www.astanaflorexpo.kz


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