EVENTI
TECNICHE
Anteprima Vestire il Paesaggio, in attesa della edizione 2017
Continua la serie sulle magnolie: curata da Stefano Sogni
VERDE URBANO Prevenire danni e patologie per ridurre il degrado
Lineaverde ATTUALITÀ
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T ECNICA
PER
V IVAISTI , P ROGETTISTI
E
C OSTRUTTORI
DEL
V ERDE
Brexit Quali conseguenze per il florovivaismo italiano? Luglio/Agosto 2016 Anno 42 - N°4
Fiera Milano Rho | 22-24 Febbraio 2017
LA FIERA PROFESSIONALE DEL FLOROVIVAISMO E DEL GARDEN piante
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> SOMMARIO <
Il punto Il florovivaismo dopo la Brexit ............................................... PAG. 2 di Renato Ferretti
Lineaverde è edita da EPE Edizioni Srl
Architettura del Paesaggio Il parco de La Villette oggi ......................................................PAG. 6 di Biagio Guccione Eventi Per un vivaismo di qualità sostenibile ed ecocompatibile .................................................PAG. 12 di Ilaria Bonanno
Redazione: Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02.89.50.18.30 - Fax 02.89.50.16.04 E-Mail per richiesta abbonamenti o informazioni: info@linea-verde.net E-Mail per invio comunicati o altro materiale alla redazione: lineaverde@linea-verde.net Sito Web: www.linea-verde.net Direttore responsabile: Massimo Casolaro massimo.casolaro@epesrl.it
Eventi Anteprima Vestire il Paesaggio, in attesa dell’edizione 2017 ..................................................... PAG. 15 di Rinaldo Vanni
Direttore editoriale: Renato Ferretti renatoferretti@tin.it
Editor: Silvia Vigé silvia.vige@epesrl.it
Tecniche Le magnolie: specie e varietà da Kalmhout a Kwanso ....... PAG. 18 di Stefano Sogni e Lorenzo Sogni Fiere Anve porta a Flormart 2016 l’eccellenza florovivaistica italiana ............................................................... PAG. 22 a cura della redazione
Hanno collaborato: Giorgio Badiali, Ilaria Bonanno, Biagio Guccione Comitato tecnico: Giorgio Badiali Francesco Ferrini Franca Gambini Biagio Guccione Laura Schiff Redazione: Claudia Perolari claudia.perolari@epesrl.it
Fitopatologia Prevenire patologie e danni intervenendo rapidamente per ridurre il degrado ......................................... PAG. 26 di Giorgio Badiali Concorsi Villa Melzi d'Eril e Villa Litta i 'Parchi più belli' 2016 .............. PAG. 30 a cura della redazione Eventi I Maestri del Paesaggio 2016: pensare 'wild', vivere 'green' .................................................. PAG. 34 a cura della redazione INFORMARE ......................................................................... PAG. 36
Sara Cavallini sara.cavallini@epesrl.it
Segretaria di redazione: Silvia Mariani silvia.mariani@epesrl.it
Impaginazione: Claudia Bellelli claudia.bellelli@epesrl.it
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Pag. 1 • Lineaverde Lug/Ago 2016
> IL PUNTO <
Il florovivaismo dopo la Brexit di Renato Ferretti renato.ferretti@epesrl.it
Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia
D
opo il voto da parte dei cittadini del Regno Unito, che hanno scelto di lasciare l'Unione europea, ci attende un periodo di incertezza prima di comprendere tutte le ripercussioni di questa scelta. La Gran Bretagna è fuori dall’Unione europea. Sul versante agricolo, subito dopo l’esito referendario, Boris Johnson (ex Sindaco di Londra) avrebbe assicurato adeguato sostegno agli agricoltori britannici, che peraltro sembra proprio abbiano votato massicciamente per la Brexit. Comunque gli agricoltori britannici dovrebbero continuare a percepire la Pac almeno fino al 2019, anche perché i negoziati di uscita avranno un iter, ai sensi dell’articolo 50 del Trattato europeo, tra i due e i cinque anni. E' indubbio che sia il Regno Unito che i paesi membri dell'UE hanno ancora interesse a mantenere buone relazioni commerciali e, pertanto, riusciranno a raggiungere una sorta di accordo commerciale.
Sterlina debole, export difficile Tuttavia, in questo momento non possiamo ancora sapere quali aspetti verranno inclusi, e quali non verranno inclusi, in queste negoziazioni e quale sarà il conseguente impatto sul commercio nel settore del florovivaismo. Nel breve periodo, saranno le variazioni del tasso di cambio tra la sterlina e l'euro ad avere l'impatto più significativo. Per ora la sterlina si è indebolita e se questa siPag. 2 • Lineaverde Lug/Ago 2016
L'uscita della Gran Bretagna dall'UE porta sicuramente a ripercussioni importanti su tutti i mercati. Anche il settore florovivaistico risentirà di tale cambiamento soprattutto in campo di importazione di fiori recisi e di piante ornamentali. tuazione dovesse persistere, nell'arco di un determinato periodo di tempo il Regno Unito potrebbe cercare di ridurre le proprie importazioni di piante e fiori dall'Unione europea e di aumentare la propria produzione interna. Tuttavia, il Regno Unito ha perso un'ampia fetta della propria base produttiva per quanto riguarda i fiori recisi ed è improbabile un aumento della produzione in serra di piante ornamentali a causa degli alti costi energetici e della manodopera. Anche i produttori di piante da esterno in contenitore potrebbero perdere parte delle proprie esportazioni verso il Regno Unito. Tuttavia, i tassi di cambio sono sempre fluttuanti, quindi potrebbe trattarsi soltanto di uno shock a breve termine: i produttori e gli importatori/esportatori non possono prendere decisioni strategiche sulla base delle informazioni di cui disponiamo per il momento. Il Regno Unito è un importatore netto, con un margine significativo, di fiori, bulbi, alberi e piante ornamentali; in teoria, ciò dovrebbe significare che l'UE sarà favorevole a mantenere la situazione attuale in relazione al commercio di questi prodotti. Tuttavia, la realtà è che è molto improbabile che a questa piccola porzione degli scambi commerciali tra Regno Unito e UE sia concesso un trattamento speciale, pertanto gli esiti dipenderanno da un accordo commerciale generale. “Il contenuto del suddetto accordo
commerciale generale – ha recentemente affermato Tim Briercliffe, Segretario Generale, AIPH (International Association of Horticultural Producers) - dipenderà dal grado di flessibilità mostrato da entrambe le parti in relazione agli altri aspetti che sono fonte di seria preoccupazione per il Regno Unito, ossia gli aspetti relativi alla libera circolazione dei cittadini e alle normative UE. Indubbiamente, il motivo principale
per cui il Regno Unito ha votato per lasciare l'Unione europea è stata la percezione che la libera circolazione dei cittadini all'interno dell'UE abbia portato l'immigrazione a livelli inaccettabilmente elevati e che questa situazione diventerà ancora più grave in futuro, minacciando ulteriormente le prospettive relative all'occupazione e al tenore di vita dei cittadini del Regno Unito.” La firma di un accordo commerciale
l'eventuale scelta del governo di ridurre gli oneri legislativi che si sono venuti a creare in conseguenza dell'introduzione delle norme UE. Una parte della legislazione ambientale dell'UE ha contribuito a ridurre la produttività florovivaistica del Regno Unito, presumibilmente senza benefici corrispondenti dal punto di vista ambientale. Esempi in questo senso sono i controlli sui fitofarmaci e il recente divieto di uso dei neoni-
Trovarsi fuori dall'UE darà al Regno Unito la possibilità di stabilire nuovi accordi commerciali con paesi extraeuropei tra cui i principali esportatori di fiori e piante. definitivo dipenderà dalla capacità di entrambe le parti di raggiungere un compromesso su queste problematiche. Sia il modello Norvegese che quello Svizzero sembrano proponibili e pertanto sarà necessario definire un nuovo modello di relazioni con il Regno Unito.
Deregulation dalle normative UE, un vantaggio per i vivaisti A dispetto degli esiti del voto numerosi produttori nel Regno Unito fanno molto affidamento sulla forza lavoro proveniente da altri paesi come Polonia, Bulgaria, Romania, ecc. Questi lavoratori sono disposti a lavorare duramente in cambio di salari e condizioni che molti cittadini del Regno Unito non tollererebbero. Un'eventuale riduzione dell'accesso a questa forza lavoro aumenterebbe sicuramente i costi della manodopera per i produttori del Regno Unito e, allo stesso tempo, ridurrebbe la produttività. Un'opportunità più positiva, dopo la Brexit, per il settore nel Regno Unito potrebbe essere rappresentata dal-
cotinoidi che, secondo il governo del Regno Unito, non si basa su solide evidenze scientifiche. Il processo di armonizzazione legislativa relativo ai fitofarmaci nell'UE ha portato anche alla perdita della possibilità di utilizzare molti prodotti di sintesi che il Regno Unito avrebbe potuto decidere di mantenere se non avesse fatto parte dell'Unione europea. Sempre Briercliffe ha detto che “il governo del Regno Unito valuterà quali delle norme UE ha intenzione di mantenere in vigore e di quali ha intenzione di disfarsi, per il momento non c'è tuttavia nessuna indicazione sul fatto che queste norme, introdotte a scopo di protezione dell'ambiente, verranno abrogate. La realtà è che le ONG ambientaliste faranno molta pressione per evitare queste modifiche e che il dipartimento responsabile del governo del Regno Unito - Defra (Dipartimento per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari Rurali) - non dispone di abbastanza risorse per gestire un cambiamento di questo tipo in un
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> IL PUNTO <
breve periodo di tempo. L'UE potrebbe esigere che le norme in materia di protezione dell'ambiente siano parte di qualsiasi accordo commerciale, pertanto non sappiamo ancora in che modo evolverà la situazione.
Stretta sulle norme fitosanitarie Il Regno Unito potrebbe inoltre decidere di implementare una legislazione più rigida in ambito fitosanitario. L'epidemia causata dal fungo Chalara fraxinea (responsabile del deperimento del frassino) nel 2012 era stata motivo di frustrazione per il governo del Regno Unito, a cui era stato impedito di introdurre controlli sulla sicurezza biologica secondo il "modello australiano" a causa delle norme UE.” Altro grosso motivo di preoccupazione nel Regno Unito è la protezione degli alberi autoctoni e, qualora un'altra ondata di parassiti о un'epidemia di malattia minacciasse nuo-
Scorci di vivai inglesi.
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vamente l'ambiente, la conseguenza sarebbe indubbiamente un controllo più stretto sull'importazione di piante. Ciò avrebbe ripercussioni significative per i paesi dell'UE che esportano nel Regno Unito ma, allo stesso tempo, potrebbe rafforzare la base produttiva del Regno Unito. Anche in questo caso, la decisione da parte del Regno Unito di prendere о meno dei provvedimenti dipenderà dal tipo di accordo commerciale che verrà stipulato. Potrebbero esserci delle ripercussioni anche per la ricerca scientifica e le campagne di promozione, con la potenziale esclusione del Regno Unito dall'accesso ai fondi di ricerca e ai fondi di promozione UE, ma anche questo dipenderà dalle modalità con cui il futuro governo del Regno Unito sceglierà di ripartire il proprio nuovo budget dopo che i contributi finanziari all'UE verranno sospesi definitivamente.
Infine ci sarà un impatto anche sulla registrazione della privativa comunitaria relativa alle novità vegetali. Infatti i diritti relativi a questa privativa sono applicati nel Regno Unito principalmente mediante il sistema normativo europeo. In assenza delle norme europee, molte varietà di piante potrebbero non essere più protette nel Regno Unito, a meno che quest'ultimo non decida di applicare separatamente il proprio sistema normativo; tale scelta comporterebbe tuttavia ulteriori costi associati.
Dazi doganali, per import ed export In assenza di un accordo commerciale il Regno Unito sarà soggetto a dazi doganali, anche se per quanto riguarda il florovivaismo, un settore in cui la quantità di esportazioni del Regno Unito è esigua, l'effetto sui produttori UK sarà minimo. Allo stesso modo, il Regno Unito potrebbe imporre dazi doganali sulle importazioni; trovarsi fuori dall'UE darà inoltre al Regno Unito la possibilità di stabilire nuovi accordi commerciali con paesi che non fanno parte dell'Unione europea, compresi altri paesi tra i principali esportatori di fiori e piante. Ci sono pertanto molti possibili esiti, ma tutto dipenderà dalla natura dell'accordo commerciale che verrà stipulato, dalla flessibilità dell'UE in materia di libera circolazione dei cittadini e dalla capacità da parte del Regno Unito di comprendere e gestire gli interessi relativamente minori dei produttori durante le negoziazioni dei prossimi due anni che si preannunciano ricche di pressioni. Ecco un'altra occasione in cui il settore florovivaistico italiano deve far sentire la sua voce all’unisono ma anche riuscire a stabilire una linea d’azione comune con gli altri paesi Europei nei confronti dei singoli governi e della Unione Europea. n
> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Il parco de La Villette oggi A distanza di 30 anni dall’apertura al pubblico del Parco de La Villette ed a 25 anni dal suo completamento illustriamo lo stato del primo parco urbano contemporaneo.
di Biagio Guccione guccione@paesaggio2000.it
Docente di architettura del Paesaggio all’Università degli Studi di Firenze
Pag. 6 • Lineaverde Lug/Ago 2016
I
l concorso per il parco de La Villette a Parigi costituì una pietra miliare nella progettazione dei parchi urbani contemporanei. Per la prima volta, nel 1983, dopo anni ed anni, un parco urbano diventava oggetto di un concorso di progetta-
zione internazionale, e ben 470 gruppi provenienti da tutto il mondo si confrontarono sulla visione del verde nella città per gli anni 2000. Infatti, sino ad allora, i parchi realizzati nelle città di tutto il mondo erano legati ai modelli del pas-
2002
Camminamento pedonale.
2016
sato, soprattutto al giardino paesaggistico che si era spinto sino al ‘900 per un malinteso rispetto della natura o delle forme naturali. Di certo il Parco de la Villette costituì una rottura consapevole, anche se la scelta della giuria che assegnò il primo premio all’architetto svizzero Bernard Tschumi non convinse tutti i paesaggisti del mondo. I lavori cominciarono quasi subito ma, mentre andava avanti celermente la realizzazione degli edifici previsti nel parco (Zenith sala concerti 1984, Grande Halle 1985, Città della Scienza e dell’Industria 1986), i primi spezzoni di aree verdi vengono aperti al pubblico nel 1986, e solo nel 1991 il parco è completato. Ho avuto modo di visitare questo parco diverse volte, ne ho un po’ seguito l’evoluzione e diverse volte ho ribadito le mie perplessità (*), come d’altronde hanno fatto critici più autorevoli, come l’italiano Pizzetti, l’inglese Robert Holden, il francese Michel Viollet: ma la lista è lunga. Confesso che tornare alla Villette dopo diversi anni, e verificare che il disegno del progettista è un vago ricordo, dispiace. Certamente le ‘folies’ troneggiano nel
parco, invecchiate ma indistruttibili, con il loro colore rosso sgargiante e la struttura di metallo fra prati e boschi e canali d’acqua, ma dell’originaria planimetria che gli studenti di paesaggistica conoscono a memoria è rimasto ben poco, tranne il suo bel disegno nei cartelloni che ci guidano alla visita. Con molta buona volontà si può percorrere la promenade cinématique, ma questa sin dall’inizio era riservata agli esperti, mentre il grande pubblico era decisamente disinteressato e che sia sopravvissuta o meno poco importa. Il parco è molto frequentato ed utilizzato, piegato ai bisogni della gente, ma spesso negli aspetti più beceri come l’introduzione di ogni tipo di attività e di padiglioni di vario genere: in un parco già densamente costruito questo contribuisce a cancellare il disegno originario e l’immagine del parco voluta dal progettista. La disinvoltura con la quale non si rispetta il progetto ha spinto qualcuno ad addossare ad una ‘folie’ un edificio di tutt’altro aspetto e d’altro materiale, che irrita chiunque abbia un minimo di sensibilità e buon gusto. Il parco è affollato di ogni tipo di attrezzature da Luna Park collocate casualmente, dove c’è rimasto un po’ di spazio e gli alberi non danno fastidio. Il raffinato scivolo a forma di drago realizzato con i rocchettoni in legno dei fili dell’alta tensione è stato sostituito con un drago meno degradabile in plastica dai bei colori, di certo meno originale e raffina-
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Il parco de La Villette è molto frequentato ed utilizzato ma piegato ai bisogni della gente spesso negli aspetti più beceri come l’introduzione di ogni tipo di attrezzatura da Luna Park collocata casualmente. Pag. 7 • Lineaverde Lug/Ago 2016
> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO < 1986 2016
Anfiteatro verde.
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Lampioni e alberi fastigiati.
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to del precedente. Sono state aggiunti anche passaggi sul canale in zattere più confortevoli ma decisamene improvvisate, che non hanno nulla a che fare con l’idea progettuale iniziale. Siamo andati a rivedere i famosi lampioni che si alternavano agli alberi fastigiati, uno degli errori più banali, mai risolto e ora decisamente scomparso; infatti quell’area è utilizzata per affittare dei tricicli con il cavalluccio ai bambini, gli alberi coprono l’area completamente e gli inutili lampioni fanno da confine. I patetici vigneti terrazzati sono sempre lì con l’insulsa pavimentazione, dove un improvvido gestore ha posto dei vasi ora semiabbandonati. Anche l’anfiteatro verde a prato, un pezzo non originale ma che ben figurava davanti all’edificio della Città della Scienza, appare spelacchiato e mal tenuto! Certamente fra tutti questi disastri l’aspetto che più mi è dispiaciuto è stato verificare lo stato d’abbandono della valle del bambù, il capolavoro di Alexandre Chemetoff, che ho sempre portato a modello ai
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Passaggio pedonale sul canale.
Le folies troneggiano, invecchiate ma indistruttibili, con il loro colore rosso sgargiante e la struttura di metallo fra prati e boschi e canali d’acqua ma dell’originaria planimetria del parco è rimasto ben poco. miei studenti. Oramai non si legge più nulla, una selva incomprensibile anche per chi quel progetto aveva ammirato ed amato per le scarpate ben risolte e per il dialogo raffinato fra il bambù e gli elementi tecnologici; oramai nulla di nulla è percepibile, si intravedono lacerti indistinti di quello che era il pezzo migliore de La Villette. Scrivere queste cose non è piacevole. Perché in fondo la Villette è stato un atto di coraggio. Aveva aperto una strada verso nuovi orizzonti e vedere umiliato l’impianto iniziale fa male. Certamente oggi come oggi si trova difficoltà a mantenere i parchi storici, ancor più difficile appare mantenere quelli moderni, progettati esclusivamente per i bisogni della gente, dei cittadini che li fruiscono e pertanto spesso piegati a queste necessità, ma cancellare completamente l’idea iniziale sembra eccessivo, anche se
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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
grazie alla presenza forte delle ‘folies’ collegate con i camminamenti in quota, ad un visitatore distratto il Parco de La Villette può apparire sempre lo stesso. ■
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(*) B. Guccione, Il Parco de La Villette, in Lineaverde, novembre 1989; B. Guccione, La Villette, in Parchi e giardini contemporanei, Alinea Ed. 2001, Firenze, pag. 2428; B. Guccione, Rivisitiamo i Parchi di Parigi, in Lineaverde, giugno 2003. Valle del bambù.
Del Giardino di Bambù, capolavoro di Alexandre Chemetoff, ammirato ed amato per le scarpate ben risolte e per il dialogo raffinato con gli elementi tecnologici si intravedono solo lacerti indistinti in una selva abbandonata. 2016
Vigneto.
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organizzato da:
in contemporanea con:
> EVENTI <
Vestire il Paesaggio 2016: per un vivaismo di qualità sostenibile ed ecocompatibile Il 26 giugno, a Pistoia, si è tenuta la prima giornata dell'anteprima di ‘Vestire il Paesaggio 2016’. Il seminario ha affrontato temi legati ai criteri ambientali ed economici del vivaismo ornamentale legati ad una produzione sostenibile ed ecocompatibile. Ecco il resoconto della giornata.
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di Ilaria Bonanno Provincia di Pistoia
L
a prima giornata dell' Anteprima di Vestire il Paesaggio 2016 a Pistoia è stata dedicata ad un seminario tecnico finalizzato ad indagare le opportunità ed affermare l'importanza di un vivaismo eco-sostenibile. Dopo la relazione di Rinaldo Vanni, Presidente della Provincia di Pistoia e Sindaco del Comune di Monsummano Terme, pubblicata integralmente, ha preso la parola Luca Iozzelli, Presidente della Fondazione
Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, ha iniziato facendo i complimenti alla Provincia che, nonostante le difficoltà economiche, ha comunque trovato le risorse per realizzare l'anticipazione di Vestire il Paesaggio. «Eco-compatibilità, sostenibilità e biodiversità sono parole che si ripetono e appartengono al nostro immaginario collettivo, esse sono profondamente legate al futuro del nostro pianeta.» Queste parole vanno allora a contraddistinguere il territorio pistoiese e oggettivamente ne incrociano il futuro. Se Pistoia vuole mandare un messaggio chiaro sul suo ruolo di città del verde, si devono superare le divisioni interne.
coerente con il principio della rinnovabilità e sostenibilità. Anche nel campo del vivaismo ornamentale si deve effettuare una ricerca di specie e varietà sempre più adatte ai diversi usi ed alle diverse esigenze dei cittadini. Il mercato deve essere ampliato utilizzando tutte le potenzialità che le piante ci offrono in tutte le loro componenti: la corteccia e del legno, le forme della chioma, i frutti e non solo del colore delle foglie e dei fiori. Vestire il paesaggio può allora dare un contributo in questo senso anche verso la comprensione della pianta quale unico prodotto capace di stoccare anidride carbonica, unico modo di minimizzare l'impatto ambientale.
Lo sviluppo durevole del vivaismo ornamentale Nella relazione su “Lo sviluppo durevole del vivaismo ornamentale” Renato Ferretti ha evidenziato che Pistoia possiede per il vivaismo caratteristiche uniche a livello nazionale ed europeo. Si tratta infatti di una piccola area con relazioni molto strette e pressioni di carattere ambientale altrettanto significative. Questa situa-
zione deve allora essere sfruttata a vantaggio della produzione e del settore. La filiera produttiva è importante perché la parola vivaismo significa moltiplicazione e riproduzione delle piante da talea, da innesto e da seme. Se questo manca, è sinonimo di debolezza. Nella riproduzione della filiera Pistoia è sempre stata all'apice, negli ultimi decenni ha perso un po' di smalto, anche se lo sta recuperando pian piano. Ci si deve allora specializzare mantenendo una forte diversificazione all'interno del distretto e l'eco-sostenibilità dei nostri processi produttivi diventa un elemento di forza. Altro elemento di sviluppo durevole è la diversificazione del ciclo di produzione, sia che si svolga in pieno campo, che in contenitore.» In particolare per la produzione di piante per parchi e giardini formarle in pieno campo consente di avere piante più robuste con maggiori possibilità di avere una vita lunga nel loro sito definitivo. Infatti le piante allevate in pieno campo e trapiantate ogni due, massimo tre anni acquisiscono una forza superiore. In vaso invece l'ambiente è costretto e la pianta si vizia. Produrre piante in grado di sopravvivere in ambienti ostili è allora un grande vantaggio competitivo. Occorre creare un uso consapevole e
Le tecniche di coltivazione ecocompatibili “Le tecniche di coltivazione ecocompatibili” sono poi state illustrate da Giulio Lazzerini, Dottore Agronomo libero professionista, ha evidenziato che il settore del vivaismo pistoiese è concentrato, questo determina delle pressioni in termini di uso delle risorse e di input chimici. «Ma negli ultimi anni -dice Lazzerini- ho visto molti esempi di innovazioni tecnologiche che i vivaisti hanno saputo introdurre: dal classico riciclo delle acque che circoscrivo-no l'area del vivaio agli esempi interessanti di lotta integrata, o l'utilizzo di substrati alternativi come il cocco, meno impattante rispetto alla torba. Ho visto anche validi esempi di riuso degli scarti verdi all'interno del ciclo produttivo.» La valutazione della sostenibilità per l'azienda vivaistica passa dall'individuazione di indicatori, di metodi di valutazione, e di soglie di sostenibilità per la gestione ambientale aziendale. L'LCA è la metodologia utilizzata con individuazione e valutazione attraverso tutto il ciclo di vita della pianta degli elementi in ingresso e in uscita, nonché i potenziali impatti ambientali di un sistema di prodotto (Norme ISO
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> EVENTI <
Riemerge il ruolo di "Vestire il Paesaggio" meeting internazionale a cadenza triennale per coniugare la capacità produttive con la capacità progettuali del verde che affondano le proprie radici nelle tradizioni culturali della Toscana e nella storia Granducale. L'appuntamento è per il 2017 dal 9 al 18 giugno a Pistoia Capitale Italiana della Cultura. 14040/14044-2006). Poi si definiscono i fattori di criticità per le diverse componenti ambientali: acqua, suolo e aria. Infine dobbiamo individuare gli obiettivi di miglioramento e le buone pratiche colturali capaci di ottimizzare i processi produttivi. Ultimo ma essenziale passaggio è quello del monitoraggio nel tempo della gestione ambientale aziendale. L'LCA può consentire un miglioramento delle prestazioni ambientali ed economiche di un prodotto e la definizione di un sistema di certificazione ambientale sia di prodotto che di processo e può essere utilizzata per la definizione delle strategie di marketing. Le riduzioni di emissioni di CO2 possono essere in-
grata.» Il PAN rappresenta il braccio operativo di questo processo. Si parla allora di tutela dell'ambiente e salute del consumatore, riducendo così l'uso dei prodotti chimici di sintesi. Delle due normative esistenti sulla difesa integrata, una è obbligatoria e l'altra volontaria. La prima deriva dalla direttiva CE 128 e prevede il monitoraggio degli organismi nocivi quali parassiti e avversità, così come la previsione degli interventi necessari preferendo sempre quelli biologici e comunque più ecocompatibili.
fatti comunicate attraverso il Carbon Footprint, la norma ISO 14064, standard internazionale per la misurazione, il monitoraggio, la rendicontazione e la verifica delle emissioni e delle rimozioni dei gas serra a livello aziendale. «Il protocollo tecnico di gestione ambientale, allargato a un maggior numero di aziende serve per certificare un territorio partendo dal basso. Creando un processo partecipativo a cui le aziende possano collaborare dal punto di vista economico e commerciale», conclude Lazzerini.
“Il ruolo del Dottore Agronomo per una produzione vivaistica sostenibile” è stato tracciato da Francesco Bartolini (Presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Pistoia) focalizzando l'importanza dell'aspetto sociale della sostenibilità. Come descritto bene nella recente Carta dell'Agronomo, redatta in occasione di Expo Il dottore agronomo riveste un ruolo decisivo a fianco delle aziende per indirizzarle verso una produzione sostenibile garantendo azioni per il futuro, promuovendo un uso di agrofarmaci a basso impatto monitorandone l'uso.
La difesa integrata in vivaio Giovanni Vettori, funzionario del Servizio fitosanitario della Regione Toscana, ha poi illustrato “La difesa integrata in vivaio”. «Da un punto di vista normativo, non si può fare difesa integrata se non si fa agricoltura intePag. 14 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Il ruolo del Dottore Agronomo per una produzione vivaistica sostenibile
Il Distretto di Pistoia verso un vivaismo di qualità sostenibile “Il Distretto di Pistoia verso un vivaismo di qualità sostenibile" è stato
l'intervento finale del seminario da parte di Francesco Mati, presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale pistoiese. Mati richiama la politica a svolgere pienamente il proprio ruolo a supporto del settore, in particolare tutelando la produzione e comunicando la qualità dei prodotti che Pistoia riesce ad immettere sul mercato. Altrimenti il rischio è quello di essere superati da prodotti di scarsa qualità, magari neanche italiani, che però hanno costi di produzione minore. La globalizzazione è il mercato spietato che, secondo Mati, le aziende devono combattere ed hanno bisogno della tutela politico-istituzionale sia nazionale che Europea. Con un dialogo continuo per creare un prodotto vivaistico di eccellenza e riconoscibile anche fuori dall'Italia, così come accade già per altri prodotti alimentari. «Va valorizzato il carattere storico del prodotto vivaistico afferma Mati- per creare un brand frutto anche delle sinergie politiche di settore. Le opportunità a quel punto si aprono non solo a livello nazionale, ma europeo». Ed ecco che in conclusione riemerge il ruolo di "Vestire il Paesaggio" meeting internazionale a cadenza triennale per coniugare la capacità produttive con la capacità progettuali del verde che affondano le proprie radici nelle tradizioni culturali della Toscana e nella storia Granducale. L'appuntamento è per il 2017 dal 9 al 18 giugno a Pistoia Capitale Italiana della Cultura. n
> EVENTI <
Anteprima Vestire il Paesaggio, in attesa dell’edizione 2017 di Rinaldo Vanni Presidente della Provincia di Pistoia
La relazione introduttiva di Rinaldo Vanni, Presidente della Provincia di Pistoia, alla prima giornata di ‘Anteprima Vestire il Paesaggio’.
N
onostante le numerose difficoltà siamo riusciti ad organizzare (tutto in casa e senza risorse finanziarie dedicate) in questo mese di giugno l'anteprima della quarta edizione di Vestire il Paesaggio dedicata al vivaismo ornamentale ed alla biodiversità per la progettazione del verde e del paesaggio, che invece sarà uno dei principali eventi di "Pistoia, Capitale Italiana della Cultura", con un programma di appuntamenti ed attività distribuiti nella terza settimana del mese di giugno del 2017. Quest'anno sono stati comunque organizzati alcuni eventi tecnici, propedeutici all'edizione 2017, denominati "Anteprima Vestire il Paesaggio". Nello specifico, il Seminario Tecnico di stamattina "Per un vivaismo di qualità sostenibile ed ecocompatibile" ed il Seminario Tecnico di domani "La Biodiversità strumento d'innovazione e di qualificazione del vivaismo ornamentale pistoiese", che invece si terrà presso il Polo Universitario UNISER, ed infine una novità: la Lezione in foresta "Dall'Orto Botanico le potenzialità ornamentali della Flora spontanea con particolare rife-
rimento a quella Appenninica" che si terrà domenica 10 luglio, presso l'Orto Botanico Forestale di Abetone e che ha l’ambizione di stimolare la ricerca di valore ornamentale in specie tipiche della flora locale. Abbiamo consolidato i rapporti con la Fiera di Padova che fin dalla prima edizione è stato un nostro partner con nuove sinergie tra Flormart e Vestire il Paesaggio per un florovivaismo e una filiera green più ecocompatibili. La storica fiera professionale del florovivaismo, giardinaggio e architettura del paesaggio di Padova, giunta alla 67a edizione (21-23 settembre), si presenta oggi agli operatori del distretto
vivaistico di Pistoia e di quello floricolo di Pescia e Viareggio. Questa giornata si conclude con il concerto in prima nazionale dei Samurai Diatonic Accordion nella villa medicea La Magia di Quarrata (patrimonio dell’Unesco). Tutte queste attività sono state organizzate dallo staff di Vestire il Paesaggio che opera nell’ambito della Provincia di Pistoia e, come di consueto, sotto l’egida della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e con il contributo della Camera di Commercio di Pistoia che da sempre collabora con noi per tutti gli eventi di Vestire il Paesaggio sia a Pistoia che fuori Pistoia come le partecipazioni alle Floralie in tutta Europa. Vestire il Paesaggio è un meeting internazionale a cadenza triennale per coniugare la capacità produttive con la capacità progettuali del verde che affondano le proprie radici nelle tradizioni culturali della Toscana e nella storia Granducale. Ecco allora il facile abbinamento di considerare le piante per il paesaggio come le stoffe per i vestiti ed immaginare Pistoia come il centro della produzione della cultura del pae-
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> EVENTI <
gata all’ambiente pedoclimatico in cui si opera, nonché all’applicazione di adeguate e diversificate tecnologie a seconda delle produzioni e dell’uso successivo al quale sono destinati i prodotti vegetali ornamentali. I produttori attuano infatti diverse tecniche produttive che vanno dalla coltura in pieno campo, alla coltura in contenitore, in airplant, ecc. Ogni processo è comunque ispirato a criteri tecnici omogenei e standardizzati che consentono di garantire la migliore qualità delle piante prodotte.
Qualità totale
“Vestire il paesaggio” è un evento culturale, scientifico, promozionale ed anche commerciale per presentare al meglio le capacità produttive del territorio ma anche per far crescere la cultura del verde e del paesaggio. saggio. Nasce così “Vestire il paesaggio” evento culturale, scientifico, promozionale ed anche commerciale per presentare al meglio le capacità produttive del territorio ma anche per far crescere la cultura del verde e del paesaggio. E’ opportuno sottolineare che Pistoia rappresenta la provincia leader a livello non solo nazionale, ma anche europeo, nelle produzioni di piante ornamentali. Gli operatori del verde del distretto pistoiese hanno da tempo stabilito in questo campo un vasto sistema di relazioni con i mercati internazionali nei quali vengono apprezzate la qualità e l'ampia varietà delle loro produzioni e Vestire il Paesaggio, fin dalla prima edizione, ha senz’altro contribuito a rafforzare questi contatti ed a costruire una solida rete di comunicazioni a livello europeo. Pag. 16 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Vivaismo e paesaggio: le piante materia prima per la costruzione del paesaggio. Le piante con il loro ampio assortimento di specie, varietà, forme e colori costituiscono la materia prima per la costruzione e la realizzazione dei paesaggi. Il vivaismo ornamentale svolge una funzione fondamentale per ampliare continuamente la gamma dei prodotti utilizzabili e rispondenti al fabbisogno d'innovazione che le modificazioni ambientali e socio economiche richiedono, grazie alle capacità di adattamento ed alla duttilità di molte specie vegetali. Ma anche riuscendo a valorizzare le funzioni ornamentali delle foglie, dei fiori, dei frutti e dello stesso legno sempre ispirandosi a criteri qualitativi certi. La qualità delle piante è in funzione sia del processo che del prodotto. La qualità del processo produttivo è le-
La qualità del prodotto si estrinseca oltreché nella armonica architettura dell’albero, componente determinante per la costruzione di aree verdi di pronto effetto, anche nella particolare cura destinata alla sana e robusta crescita dell’apparato radicale in modo tale da consentire alle piante di attecchire e crescere anche negli ambienti più difficili come quelli urbanizzati. Altro elemento importante è la garanzia di uno standard qualitativo elevato, permanente nel tempo e facilmente misurabile e confrontabile. I nostri produttori sono quotidianamente impegnati nella definizione per le diverse produzioni di standard che vadano oltre l’altezza, la circonferenza del tronco, la dimensione del vaso, ecc. per meglio definire parametri oggettivi in grado di esprimere concetti di alta qualità. La qualità totale delle piante ornamentali è quindi la risultante dei fattori esposti e supportata dall’organizzazione delle singole aziende, del sistema produttivo e territoriale, da una continua attività di selezione varietale e di conservazione del germoplasma, per poter disporre delle risorse genetiche necessarie al miglioramento dei caratteri utili alla migliore utilizzazione delle nostre piante per il verde urbano. Insomma i vivaisti, e questa manife-
stazione intende sostenerli nella loro azione, sono alla ricerca continua della qualità dei prodotti idonei ai diversi usi del verde ed ai differenti ambienti in cui si costruisce il verde che è una componente fondamentale della qualità della vita. Il paesaggio è quindi visto come insieme fruibile del territorio che si costruisce per svolgere funzioni estetiche, ricreative e produttive sia dirette che indirette. Il paesaggio è di qualità quando si conserva nella belle, nella funzionalità e nella piena fruibilità in relazione alle modificazioni sociali ed economiche. Insomma un paesaggio non effimero e non imbalsamato ma che si trasforma e si evolve insieme alla società ed all'economia del territorio rispondendo alle nuove esigenze delle comunità. Quindi possiamo dire che Vestire il Paesaggio ha saputo intuire ed anticipare l’importanza che la cultura del verde avrebbe assunto nel corso degli anni; l’importanza di una progettazione ambientale capace di valorizzare le
città e favorire, in maniera efficace, il contatto del cittadino con la natura, la bellezza e la salubrità del verde. Bisogna investire nel verde e nel paesaggio alfine di contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico. Infatti il vivaismo producendo piante stocca CO2 e contribuisce a mitigare gli effetti negativi dell'emissione di gas serra. L'utilizzazione di piante ornamentali rende "sostenibili" i nuovi insediamenti urbani migliorando la qualità paesaggistica del territorio e mitigando gli effetti del cambiamento climatico. Il vivaismo contribuisce così sia nella fase produttiva che in quella di utilizzazione del proprio prodotto allo sviluppo dell'economia verde. Per questo il vivaismo riesce al contempo a fare impresa ed a fare paesaggio, cioè a produrre materia prima per fare i paesaggi facendo direttamente paesaggio. E' questa una consapevolezza che i vivaisti debbono acquisire pienamente per soddisfare una domanda che sarà sempre di più
diversificata, particolare e, sopratutto, di nuovi prodotti ornamentali di semipronto effetto idonei per l'impiego nei diversi ambienti e per le diverse funzioni del verde e del paesaggio, valorizzando al massimo la biodiversità delle proprie produzioni. Questo è lo spirito di Vestire il Paesaggio anche in questa anteprima 2016 con la consapevolezza che per il 2017, per la quarta edizione di Vestire il Paesaggio nell’anno di Pistoia Capitale Italiana della Cultura dobbiamo lavorare sodo per accreditare ancora di più Pistoia come centro della produzione e della cultura del verde. Sono e siamo consapevoli delle difficoltà istituzionali, finanziarie del nostro Ente ma insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, alla Camera di Commercio di Pistoia ed al Comune di Pistoia faremo tutti gli sforzi necessari per essere all’altezza dell’impegno: la struttura della Provincia è impegnata già a preparare l’appuntamento del prossimo anno che si terrà dal 9 al 18 giugno 2017. n
La cultura del vivaismo ornamentale Vestire il Paesaggio è il meeting internazionale a cadenza triennale per coniugare la capacità produttive con la capacità progettuali del verde che affondano le proprie radici nelle tradizioni culturali della Toscana e nella storia Granducale. Ecco allora il facile abbinamento di considerare le piante per il paesaggio come le stoffe per i vestiti ed immaginare Pistoia come il centro della produzione della cultura del paesaggio. Nasce così “Vestire il paesaggio” evento culturale, scientifico, promozionale ed anche commerciale per presentare al meglio le capacità produttive del territorio ma anche per far crescere la cultura del verde e del paesaggio. Nonostante le numerose difficoltà siamo riusciti ad organizzare (tutto in casa e senza risorse finanziarie dedicate) nello scorso mese di giugno l'anteprima della quarta edizione di Vestire il Paesaggio dedicata al vivaismo ornamentale ed alla biodiversità per la progettazione del verde e del paesaggio, che invece sarà uno dei
principali eventi di "Pistoia, Capitale Italiana della Cultura", con un programma di appuntamenti ed attività distribuiti nella seconda settimana del mese di giugno del 2017. Quest'anno sono stati comunque organizzati alcuni eventi tecnici, propedeutici all'edizione 2017, denominati "Anteprima Vestire il Paesaggio". Nello specifico, due Seminari Tecnici: "Per un vivaismo di qualità sostenibile ed ecocompatibile" e "La Biodiversità strumento d'innovazione e di qualificazione del vivaismo ornamentale pistoiese". Tutte queste attività sono state organizzate dallo staff di Vestire il Paesaggio che opera nell’ambito della Provincia di Pistoia e, come di consueto, sotto l’egida della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e con il contributo della Camera di Commercio di Pistoia che da sempre collabora per tutti gli eventi di Vestire il Paesaggio. Quest'anno si è anche rinnovata la collaborazione con la Fiera di Padova presente a Pistoia.
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> TECNICHE <
Le magnolie: specie e varietà da Kalmhout a Kwanso di Stefano Sogni* e Lorenzo Sogni** stefanosogni@interfree.it
*Tecnico responsabile del settore produzione e promozione di Zelari Piante (PT) **Dottore in scienze vivaistiche ambiente e gestione del verde
Magnolie veramente uniche provenienti da ogni parte del mondo: dalla Nuova Zelanda al Giappone passando dalla Svizzera arrivando fino alla California.
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Keiskei [M. stellata], cv.
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lassificare in maniera univoca le specie, forme e varietà delle Magnolie non è semplice. Molte di esse, apparentemente diverse per specie di appartenenza o per nome, sono in realtà duplicate, descritte in tempi e luoghi diversi ma riconducibili una all’altra. Per questo motivo, abbiamo deciso di descriverle ordinandole in base al solo nome varietale, al nome della forma od al suffisso specifico. Questo è il nome in grassetto ad inizio di ogni paragrafo; il nome della specie (o delle specie parentali) figura fra parentesi quadra, seguito da un suffisso che ne indica il tipo (sp. = la specie tipo; subsp. = una sottospecie di una specie tipo; var. = varietà botanica della specie indicata; f. = forma della specie indicata; hyb. = gruppi di ibridi; cv. = cultivar della specie indicata). Ad esempio, Acuminata [Magnolia grandiflora] cv. deve intendersi come Magnolia grandiflora cv. Acuminata. Quando inoltre fra parentesi si indichino più specie, separate da virgola, ciò significa che la specie di appartenenza non è chiara né sicura (od addirittura ignota, quando compaia il solo punto interrogativo).
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K Kalmhout (fig. 1) [M. x kewensis], cv. Varietà identificata da un semenzale molto fiorifero di Magnolia x kewenensis nell’arboreto di Kalmhout (Antwerp, Belgio): Fiore bianco tipicamente a sei tepali. Talora indicato come cultivar di Magnolia x soulangeana. Karl Flinck [M. macrophylla x M. virginiana], cv. Un clone vigoroso e resistente dscitto nel 1989, con fiori intermedi tra i genitori. I tepali interni mostrano una macchia viola. Keiskei (fig. 2) [M. stellata], cv. Coltivata in Giappone e ivi nota con il nome Hime-Kobushi viene riportata per la prima volta nel 1912 da Makino nel Botanic Magazine. Arbusto di modeste dimensioni finali, molto ramificato, molto fiorifera con fiori piccoli, ma dai numerosi tepali, esternamente di colora rosa scuro Sinoni-
mo: M. keiskei (Makino) ed anche indicata (Arboricultural Bulletin of The University of Washington nel, 1948), come Magnolia stellata cv. Rubra. Kew Clone [M. x kewensis], cv. Riportata per la prima volta come commercialmente disponibile da Treseder’s Nurseries nel loro catalogo del 1973, (Truro, Cornwall, Inghilterra). Il nome è stato dato all’ibrido originale M. kobus x salicifolia che fu trovato nel 1952 come piantina spontanea nei Royal Botanic Gardens di Kew vicino ad una M. kobus. Fiorisce a metà primavera, i fiori sono di un bianco puro, profumati e invero simili alla pianta madre M. kobus. Kew No. 40 [M. campbellii], cv. Pianta vigorosa, con fiori larghi di un viola pallido, coltivata a Kew, in Inghilterra e indicata come tale per la prima volta sul Journal of the Royal Horticultural Society nel1968 Kew No. W. 4 [M. campbellii], cv. Cultivar con fiori di un colore rosa
profondo all’esterno e di un rosa pallido internamente. La pianta è coltivata ai Royal Botanic Garden di Kew, in Inghilterra, segnalata per la prima volta sul Journal of the Royal Horticultural Society nel1968 Kew No. W. 5 [M. campbellii], cv. Cultivar con fiori di un colore di un rosa brillante. La pianta è coltivata ai Royal Botanic Garden, Kew, Surrey, in Inghilterra, segnalata per la prima volta sul Journal of the Royal Horticultural Society nel1968 Kew Pink Form [M. x soulangeana], cv. (Treseder’s Nurseries Catalog, circa 1973, p. 11, Truro, Cornwall, England). Questa cultivar è superiore a quella in circolazione. I tepali sono più ampi e soffusi di rosa anziché malva. Probabilmente il clone originale Soulange-Bodin del 1826. Kew's Surprise (fig. 3) [M. campbellii], cv.
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> TECNICHE <
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Molto verosimilmente un incrocio M. campbellii x M. campbellii var. mollicomata, questo ibrido fu ottenuto da Charles Raffill ai Royal Botanic Gardens di Kew nel 1946. Due delle piantine ottenute furono mandate al Caerhays Castel in Cornwall nel 1951 e la prima pianta di questi ibridi fiorì per la prima volta dopo quindici anni, nel 1966. Varietà propagate vegetativamente fioriscono in realtà molto più precocemente. L’anno successivo a quello sopra citato, il 1967, le fu riconosciuto il rango di cultivar (F. Julian Williams, Journal of The Royal Horticulture Society). I fiori sono molto grandi (25 cm), a “tazza e piattino” con 12 tepali di un rosa cremisi intenso esternamente, mentre la superficie interna è bianca con striature rosa tenue. Meno diffusa e propagate rispetto alla cv. Charles Raffill, di cui ha fiori meno scuri, può raggiungere dimensioni finali medio-grandi. Kew's Surprise [M. x raffillii], cv. Uno dei semenziali di Charles Raffill cresciuti a Caerhays, in Cornwall. I magnifici fiori sono più grandi della cv. Charles Raffill e il colore esterno dei tepali è di un rosa scuro, sul violaceo. Verosimilmente assimilabile Pag. 20 • Lineaverde Lug/Ago 2016
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alla M. campbellii cv. Kew's Surprise di cui sopra. Altresì riportata dai Treseder’s Nurseries (1965, Truro, Cornwall, Inghilterra) come cv. Surprise. Kewensis [M. kobus x M. salicifolia], var. Pianta di media taglia, molto resistente e di facile coltivazione, ha un portamento slanciato, a grandi linee conico in giovane età (forma espansa quando la pianta è adulta), come aspetto e habitus vegetativo simile a quelli dei suoi genitori. Le foglie sono ellittiche e di colore verde-bluastro nella pagina inferiore e lunghe 12 cm. I fiori, lunghi 6 cm e larghi 12 cm e a forma di calice aperto, hanno la stessa fragranza dei fiori di arancio, sono di colore bianco e compaiono sulla pianta in Aprile, prima delle foglie. Ottenuta a Kew nel 1938 circa. Kikuzaki (fIg. 4) [M. stellata], cv. Riportata dai Gossler Farms Nursery nel loro catalogo del 1988-89 (Springfield, Oregon, USA), questa cultivar ha fiori formati da 20-30 tepali, di un rosa chiaro e la pianta fiorisce abbondantemente già il secondo anno di età. Le piante vengono dagli Henderson Gardens (Fresno, California, USA). Killerton [M. kobus], cv.
Una pianta compatta che fiorisce in giovane età e i cui fiori sono doppiamente più grandi di quelli tipici della specie. Raramente si trova in commercio. King Rose (fIg. 5) [M. stellata], cv. Una varietà dall’habitus globulare di M. stellata con fiori rosa chiaro in boccio, che si aprono in un bianco con rosa pallido alla base, caratterizzati da una grande abbondanza di tepali. La pianta originale viene dalla Nuova Zelanda. Riportata per la prima volta dal Gossler Farms Nursery (Springfield, Oregon, USA) nel loro catalogo del 1988-89,. King Rosea [M. stellata], cv. Riportata come tale dai vivai Otto Eisenhut, (Ticino, Svizzera) nel loro catalogo del 1989. Fiori rosa tenue quando in boccio, sbocciano quasi bianchi, con una sfumatura rosacea alla base. Assimilabile quindi alla M. stellata cv. King Rose di cui sopra Kinju (FIg. 6) [M. acuminata], cv. Cultivar con fiori più grandi della specie tipo, ovviamente gialli come tutte le varietà che abbiano sangue di Magnolia acuminata. Klassen [M. acuminata], cv. Pianta a rapido accrescimento di 30 anni in Urbana [Illinois], con portamento abbastanza tipico e colorazio-
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ne autunnale del fogliame intensa. Altamente autofertile. Descritta per la prima volta nella Newsletter of the American Magnolia Society nel 1973, ha, come da genia, fiore giallo. KO1 [M. x brooklynensis] cv. Varietà descritta da Joe McDaniel molto simile alla Woodsman della quale ha fiore più chiaro. Koban Dori (fIg. 7) [M. acuminata], cv. Varietà riportata dalla Otto Eisenhut Nursery (Ticino, Svizzera) nel loro catalogo del 1989. Descritta con questo nome da Nakamura, è altresì conosciuta con il nome occidentale di Golden Plate Bird. Fiore giallognolo con pochi tepali, introflessi Kobus (fIg. 8) [M. kobus], var. La varietà tipica. Originaria del Giappone e dell’isola Quelpaert della Sud Corea, è una pianta dalle piccole alle medie dimensioni con un portamento a grandi linee conico. Le foglie sono aromatiche, spesso raggrinzite e leggermente obovate; raggiungono la lunghezza di 20 cm. Fiorisce all’inizio della primavera ed i suoi fiori a forma di calice e piattino sono piccoli (10 cm), bianchi (qualche volta macchiati di rosa alla base) e delicatamente profumati; non sono però particolarmente affascinanti slavo in
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massa quando l’intera pianta è in fiore. E’ una pianta particolarmente resistente al freddo, adatta per poterla piantare in punti esposti. A causa della sua ampia distribuzione questa specie presenta una estrema varietà morfologica (alcune varietà hanno fiori così piccoli da non essere apprezzabili) e poiché vengono vendute piantine nate da semi, non c’è modo di sapere cosa potrete ottenere. Kochanakee [M. salicifolia], cv. Un’altra M. salicifolia con una fioritura copiosa, simile alla cv. W. B. Clarke, presentata dal Gossler Farms Nursery (Springfield, Oregon, USA) nel loro catalogo del 1988-89. Koeler [M. tripetala], cv. Una varietà vigorosa a portamento piramidale offerta da Louisiana Nursery (Opelousas, Louisiana, USA) dettagliatamente descritta da Dorothy J. Callaway nel suo The World of Magnolias (edizione del 1994). Koln [M. campbelli], cv. Talora indicata anche come cultivar di M. sprengeri (Vivai Otto Eisenhut), questa varierà, come si evince dal nome, è stata originariamente identificata a Colonia. Varietà dal fiore bianco dalle dimensioni medio-piccole, è estremamente resistente al freddo.
Kronos [M. Atlas x Big Dude], cv. Varietà a fiore bianco con sfumature rosacee, mediamente profumati. Probabile ibrido Atlas x Big Dude (esse stesse di complessa genealogia) (vedi). Identificate e descritta da Michael Gottschalk (Germania) Kobushi-modoki (o Kobushimodoki) (fIg. 9) [M. psudokobus], cv Varietà descritta in Giappone da Tetsuo Magaki, ha fiore medio-grande a sei tepali, obovati bianchi con talora una sfumatura rosa alla base del lato inferiore, leggermente estroflessi e con apice rivolto verso il basso alla completa apertura. Stami da bianco crema a purpurei. Caratterizzata da lenta crescita, fiorisce in età tardiva. Kwanso [M. sieboldii], cv. Varietà giapponese con fiore bianco più o meno doppio, a noi descritta per la prima volta da D. Todd Gresham (Santa Cruz, California, USA) nel 1961. n
Nota: le foto n. 1 - 4 - 5 e 6 sono di Magnoliastore (www.magnoliastore.com); le foto n. 2 - 3 - 7 - 8 e 9 sono di Burncoose Nursery (www.burnocoose.co.uk).
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> FIERE <
Anve porta a Flormart 2016 l’eccellenza florovivaistica italiana a cura della redazione
Grazie ad un accordo fra l’Associazione nazionale vivaisti esportatori e Flormart, al 67° salone del florovivaismo di Padova sarà proposto un viaggio nella varietà della produzione nazionale attraverso una selezione di imprese di punta da tutta Italia. Al momento confermate diciassette (ma sono in arrivo altre). Accanto a big come Giorgio Tesi Group e Piante Faro, quindici aziende medio-piccole.
A destra, Marco Cappellini, presidente di Anve. Nella pagina accanto, Daniele Villa, amministratore delegato di PadovaFiere.
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no spaccato del florovivaismo italiano dal nord al sud attraverso una selezione di imprese di punta provenienti da oltre la metà delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria. Imprese di differenti dimensioni e diverse specializzazioni produttive (dalle piante ornamentali e forestali alle piante aromatiche o fiorite, dalle coltivazioni in pieno campo a quelle in vaso e in serra) che ben rappresentano le tante forme in cui
si manifesta la produzione florovivaistica di qualità in Italia. E’ il percorso espositivo di mille metri quadri, a cura dell’Associazione nazionale vivaisti esportatori (Anve), che sarà proposto alla 67^ edizione di Flormart, il salone del florovivaismo, giardinaggio e architettura del paesaggio di Padova in programma dal 21 al 23 settembre 2016, grazie a un accordo siglato fra Anve e il team di Flormart. «Sono molto orgoglioso della prestigiosa partnership con Anve, a dimostrazione del lavoro
che Flormart ha fatto in questi mesi nei maggiori distretti di settore – dichiara Daniele Villa, amministratore delegato di PadovaFiere -. Il progetto triennale di rilancio di Flormart che, ricordo, è iniziato già con la scorsa edizione, quest'anno mette in campo ancor più contenuti di grande valore pensati per soddisfare al meglio il business di aziende e operatori. Un format innovativo per un Flormart in evoluzione. Assieme ad Anve proporremo un vero e proprio viaggio tra le eccellenze del vivaismo italiano riconosciute a livello internazionale e di assoluto interesse per buyer e operatori in arrivo a Flormart da tutto il mondo». «Questo accordo – afferma Marco Cappellini, presidente di Anve - ha
un valore politico importante per il vivaismo italiano, perché riunisce in una sola area tante aziende di eccellenza di tutte le regioni d'Italia. L’Anve sarà infatti presente, attualmente, con 17 aziende associate (numero che presto aumenterà: ci sono altre aziende vivaistiche interessate, nonchè alcuni partner di servizio convenzionati con l’associazione) rappresentative della maggior parte delle regioni d’Italia e delle diverse produzioni vivaistiche che caratterizzano questi territori. Siamo contenti che ciò avvenga al Flormart, che è storicamente un punto di incontro del vivaismo nazionale ed internazionale. Questa presenza organizzata e rappresentativa di Anve è il miglior esempio di come si possa fare squadra a livello nazionale in questo
Assieme ad Anve proporremo un vero e proprio viaggio tra le eccellenze del vivaismo italiano riconosciute a livello internazionale e di assoluto interesse per buyer e operatori in arrivo a Flormart da tutto il mondo.
settore e di come, superando divisioni anacronistiche e egoismi locali, si possa promuovere il vivaismo nazionale».
I vivai che parteciperanno Le imprese selezionate da Anve che hanno già dato conferma sono 17, ma superano i 20 centri di produzione se consideriamo che una delle aziende in esposizione a Flormart 2016 è la Giorgio Tesi Group, fra le imprese vivaistiche leader in Europa per dimensione e varietà di piante coltivate (oltre 1500), che si articola in cinque filiali produttive: la sede centrale di Pistoia, altre due in Toscana a Grosseto e Orbetello, una a Piadena (Cremona - Lombardia) e una a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno - Marche). In tutto, diciassette imprese che valgono circa 85 milioni di euro alla produzione. Al primo posto fra le regioni per numero di imprese presenti in rassegna, la Sicilia e la Toscana, se contiamo appunto i tre centri produttivi di Tesi Group, e Buongiovanni Vivai Piante, azienda pistoiese che, oltre a coltivare piante, realizza giardini e parchi pubblici. Dalla Sicilia arriverà a Flormart un altro big del florovivaismo italiano, Piante Faro di Giarre in provincia di Catania, azienda di punta in Europa per la produzione e commercializzazione di piante mediterranee, subtropicali e per climi aridi, con 600 ettari di superficie coltivata. Accanto all’azienda di Venerando Faro, altre tre imprese del distretto florovivaistico siciliano di Milazzo (provincia di Messina) dedite alle piante mediterranee ornamentali, in primis agrumi e olivi: Sicilia Verde di Giambò Antonino, Vivai Valenti Piante e Piante Imbesi. L’Abruzzo è rappresentato da due aziende della provincia di Chieti:
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> FIERE <
Questa presenza organizzata di Anve è il miglior esempio di come si possa fare squadra a livello nazionale in questo settore e di come, superando divisioni anacronistiche ed egoismi locali, si possa promuovere il vivaismo nazionale. Vivai De Laurentis di Casoli, specializzata nella «produzione in vaso da 3 a 18 litri di conifere, conifere nane e cespugli in varietà», e Oasi Vivai Piante di Ripa Teatina, che «si pone al vertice della filiera di produzione, poiché propaga per talea piante ornamentali, prontamente utilizzabili da vivaisti». Poi c’è la Lombardia che, oltre ad annoverare la filiale di Piadena di Tesi Group, presenta l’azienda di progettazione e realizzazione di giardini Lambo (San Giovanni in Croce, Cremona). Tutte le altre regioni coperte sono al momento rappresentate da un’azienda ciascuna. Eccole una per
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una: Glionna Vivai Piante in provincia di Potenza (Basilicata), che produce piante ornamentali e forestali e realizza opere di ingegneria naturalistica; Vivai Imperatore in provincia di Caserta (Campania), che, nata nel 1870, ebbe tra i suoi clienti la «Real Casa»; Terra Alta di Albenga (Liguria), che produce, accanto alle rose rampicanti, piante aromatiche e fiorite; Vivai Acciarri di Ascoli Piceno (Marche), che coltiva piante adatte al clima mediterraneo (alberi, arbusti fioriti, siepi ecc.); Vivaio Verde Molise a Termoli in provincia di Campobasso (Molise), che coltiva oltre 100 specie di essenze
mediterranee e in particolare il Quercus Ilex in contenitore; Compagnia del Lago Maggiore a Verbania nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte), con le sue 200 varietà di camelie e 60 varietà di azalee; Vivai Buemi a Palagiano in provincia di Taranto (Puglia), che produce piante d’olivo (oltre 30 cultivar) e da frutto (oltre 50 cultivar) allevate in vaso di dimensioni diverse; e, infine, Ideaverde a Perugia (Umbria), che coltiva alberature mediterranee in cui trovano ampio spazio il Cipresso (Cupressus sempervirens pyramidalis), differenziato per clone, e il Leccio (Quercus ilex), coltivato nelle forme ad albero, cono e cespuglio. Per ulteriori informazioni sulla 67esima edizione di Flormart, e sulle modalità di iscrizione come espositori o di partecipazione come visitatori, si può consultare il sito web del salone del florovivaismo, giardinaggio e architettura del paesaggio organizzato da PadovaFiere: www.flormart.it. ■
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> FITOPATOLOGIA <
Prevenire patologie e danni intervenendo rapidamente per ridurre il degrado di Giorgio Badiali giorgiobadiali@libero.it
Fitopatologo, dottore agronomo, già dirigente della Regione Emilia Romagna
Il degrado ambientale è già troppo diffuso e le piante ancora presenti vengono spesso maltrattate e non curate, finendo in molti casi per trovarsi in condizioni precarie di salute tanto che deperiscono e muoiono anche rapidamente, creando vuoti incolmabili e tante brutture sparse nell’ambiente, con grossi rischi e conseguenze inevitabili anche per la salute degli uomini.
V Evidente degrado ambientale con diffusione incontrastata della malattia crittogamica Phytophthora cinnamomi che mal curata e dimenticata, ha praticamente distrutto tutta la piantagione di Cupressocyparis leylandii.
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iene spesso da pensare che noi poveri uomini, almeno in gran parte non abbiamo ancora capito che le piante rappresentano l’unica fonte di vero benessere e che senza di loro non saremmo certamente in grado di sopravvivere a lungo. Infatti, solo le piante sono in grado per via naturale, di eliminare dal-
l’ambiente in cui brevemente viviamo, una parte notevole dei nostri rifiuti organici e di trasformarli in sostanze utili sia per loro che per la vita di tutti gli organismi animali presenti compreso l’uomo, ma soprattutto di trasformare la CO2 (anidride carbonica) che continuamente produciamo, eliminandola in gran parte e rilasciando al suo posto l’ossigeno indispensabile per la sopravvivenza di tutti. Si tratta quindi di concetti e di conoscenze molto semplici da recepire, molto facili da trasmettere ma che devono essere maggiormente divulgati ovunque soprattutto nelle scuole (una lode particolare per dove sono già programmati), sin dai primi anni di vita dei nostri ragazzi che sono certamente in grado di capire questi concetti e forse di crescere più umanamente e consapevolmente, meno distrattamente e meno meccanicamente cliccando ogni cosa, tanto da migliorare con un loro adeguato comportamento prossimo e futuro, le tante tristi situazioni che oggi si notano un po’ dovunque a livello
Pianta in età avanzata con il fusto invaso da carie del legno ed a rischio di schianto da molti anni in luogo frequentato, per la quale non si è forse mai voluto pensare alla necessità dell’abbattimento immediato.
soprattutto ambientale e non solo. Infatti, per molte delle nefaste situazioni ambientali citate e criticate spessissimo negli ultimi anni, ampiamente descritte dalla stampa e da tutti gli altri mezzi di comunicazione soprattutto televisiva, spesso con il termine solo raramente appropriato di “emergenze”, nella maggior parte dei casi si è trattato e si tratta ancora oggi, semplicemente di scarsa attenzione ed osservazione oltre che di lavori ignorati o malamente eseguiti che provocano sempre cattive condizioni ambientali e vegetazionali a scapito della natura, sempre a seguito dell’incuria continua o della fretta esecutiva ovunque imperante e della mancanza di interventi equilibratori e non distruttivi, tra l’altro già da tempo conosciuti ma applicati soltanto da qualche diligente benpensante nell’ambito del limitato territorio gestito o frequentato. In molti casi questi interventi anche abbastanza semplici, rivolti alla salute delle piante ed alla salvaguardia dell’ambiente, necessitano di applicazioni operative soprattutto manuali/meccaniche e non sempre come si è pensato, proposto ed effettuato per molti anni, di interventi basati sull’impiego principale delle sostanze chimiche tuttora purtroppo ancora dilaganti, ma necessariamente da ridurre notevolmente. Questa sempre più auspicabile tipologia di interventi che devono tendere maggiormente al biologico, soprattutto dopo l’emanazione delle nuove regole dettate dal PAN (Piano d’Azione Nazionale) sull’impiego più ristretto e razionale dei prodotti fitosanitari, deve risultare sempre più
sostenuta dall’osservazione costante ed attenta dei luoghi e di quanto in essi si verifica, dalla conoscenza sempre più professionale delle patologie che si presentano e nei casi dubbi dalla loro puntuale ed immediata denuncia agli organi tecnici competenti e presenti su ogni territorio, quali i Servizi Fitosanitari Regionali e le loro sedi periferiche, al fine di una vera quanto rapida identificazione e di ricerca delle possibili immediate risoluzioni. In molti casi questi interventi anche abbastanza semplici rivolti alla salute delle piante e dell’ambiente, necessitano di applicazioni operative di tipo manuale o meccanico che per le solite ragioni di ordine economico o di mancanza di tempo o di carenza nel personale, raramente vengono eseguite soprattutto perché non se ne conoscono sia le vere utilità, sia le modalità esecutive per loro mirate e la necessità di stabilire le precedenze da rispettare per i vari luoghi o per le specie di piante presenti, per il tipo di danneggiamento o di patologia da risanare e per i momenti esecutivi più adatti ed utili, al fine di ottenere i risultati positivi che anche nell’ambiente tecnico sono purtrop-
po ed in molti casi ancora poco conosciuti. Una buona conoscenza di questi aspetti è certamente indispensabile al fine di minimizzare o di concentrare le necessità degli interventi e di ottenere notevoli riduzioni sui costi spesso esagerati da sostenere. A questo punto, se anziché intervenire seguendo almeno a grandi linee i concetti espressi e pur notando o forse capendo l’importanza dei problemi, si lascia correre e non si fa quasi nulla per frenarli, ecco che quanto si sta verificando non può al raggiungimento dell’apice di dannosità, essere considerata una “emergenza” come ora si tende ad enfatizzare, ma questo termine che viene usato purtroppo continuamente e per troppi casi, deve essere chiaramente sostituito con quello più appropriato di “negligenza” o di generale noncuranza verso le cose che si verificano anche purtroppo per incuria e con notevole frequenza. Pertanto, non solo l’Ente pubblico che appare comunemente citato come il maggiore responsabile di quanto si sta verificando, ma anche i privati cittadini per la parte che
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> FITOPATOLOGIA <
possono sostenere, devono concorrere unitariamente al raggiungimento di un risultato positivo a favore dell’ambiente in generale, perché tutti (pubblico e privati) devono essere responsabili per la loro parte nella salvaguardia della natura, anche senza dovere incorrere in costi troppo elevati, da varie parti considerati spesso per comodità e per giustificazione addirittura insostenibili.
Quali comportamenti occorre tenere nelle più comuni e frequenti circostanze Sono soprattutto i lavori di manutenzione male eseguiti o non effettuati sia su suolo pubblico che privato, oltre alle più gravi patologie delle piante che possono presentarsi o ripresentarsi in qualsiasi momento e per le più varie ragioni, le cause più comuni di situazioni spiacevoli che si notano spesso a livello ambienta-
Abbandono e degrado ambientale in zona turistica di mare a pochi metri dalla spiaggia, con rischi notevoli di schianti ed uno spettacolo indecoroso.
Caso frequente di inerzia ed abbandono evidente, riscontrabile anche fino ai bordi stradali, con piante a rischio non solo per la viabilità e di pessimo aspetto ambientale.
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le sul verde in vegetazione, ma in prevalenza la loro presenza più frequente si nota nelle zone in cui impera già il degrado e l’abbandono per l’assenza di ogni controllo sulla vegetazione in atto e di tutte le attività anche molto semplici che possono incidere positivamente sugli equilibri ambientali. Considerando a questo punto la situazione generale in precedenza descritta e corrispondente alle molte realtà attuali, verrebbe subito da dire ”facciamo presto qualcosa e poi alla fine si vedrà”. Assolutamente NO! Perché altrimenti sarebbe come riproporre il solito comportamento che ha condotto in molti casi alla trascuratezza, al lassismo di sempre ed all’aumento del degrado esistente. Pertanto, si deve subito cominciare a lavorare seriamente ed in seguito continuare, ripartendo dall’insegnare a coloro che sono o che verranno addetti ai lavori di manutenzione, almeno le attività più semplici e normali che devono compiere quotidianamente e ripetutamente, per farli lavorare seriamente in modo produttivo e pretendere questo con attenti e frequenti controlli dei lavori che devono essere effettuati ogni volta, da parte di coloro che sono incaricati di indirizzare e dirigere. Infatti i manutentori del verde, avendo a che fare con organismi viventi e quindi molto fragili, difficili da gestire e da curare, devono conoscere a fondo ogni operazione che vanno a compiere su di essi perché ogni danneggiamento inopportuno eseguito sulle piante anche con intenti migliorativi, può predisporre a grossi danni futuri e certamente all’apertura di vie di penetrazione per i tanti parassiti sempre presenti. Dove non si disponga ancora di personale in grado di assolvere compiti così delicati, occorre formarlo con urgenza programmando adeguate for-
me d’insegnamento almeno per le attività più importanti e frequenti. E fino a che non si disponga di manutentori preparati, almeno sulle piante vegetanti ed ancora in buone condizioni di salute, è meglio evitare interventi istintivi e casuali che andrebbero soltanto a produrre danni futuri, favorendo anche l’insediamento di patologie non ancora presenti. Entrando ora nel merito delle principali necessità esecutive del momento attuale, si deve subito partire dalla indispensabile eliminazione e diretta destinazione ai luoghi di distruzione (discariche autorizzate) di tutto il materiale di risulta (fusti, rami, ceppaie radicali e radici per quanto possibile) delle piante già morte o moribonde ed ancora in piedi un po’ dovunque, subito dopo l’esecuzione dei loro necessari abbattimenti, prestando contemporaneamente molta attenzione alla eventuale ricomparsa delle patologie allontanate od alla possibile introduzione di altre nuove manifestazioni dannose. Questo perché almeno da ora in poi, si deve cominciare a considerare che se una pianta muore, deve sempre essere presente un valido motivo precedente che qualora non possa venire imputato ad un fatto vandalico, ad un dimostrabile incidente, ad un forte evento climatico o ad un intervento non professionale del personale addetto alle manutenzioni, deve giocoforza essere attribuito ad una forma patologica anche piuttosto grave che prima l’ha invasa, poi gradualmente debilitata fino a completa distruzione e morte. n
Piante di bosso nel periodo iniziale di infestazione riscontrata nell’anno 2013 da parte dell’insetto Piralide (Cydalima perspectalis) già presente in Italia da oltre due anni ed ancora contenibile in questa fase, intervenendo con attenzione contro le larve presenti.
Altre piante di bosso completamente distrutte dalla Piralide nell’anno 2014, a causa della mancanza di osservazione e dei necessari interventi durante gli attacchi iniziali, tanto che la allora definita “emergenza” deve essere soltanto considerata un’altra “negligenza”.
Piante ormai senza storia perché non protette nei giovani fusti durante la fase vegetativa iniziale e non curate successivamente nelle subentrate lesioni corticali, ormai invase dalla marcescenza che le condanna ad una fine tristissima.
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> CONCORSI <
Villa Melzi d'Eril e Villa Litta i 'Parchi più belli' 2016 La giuria de ‘Il parco più bello d’Italia’, ha scelto quest’anno due parchi facilmente visitabili entrambi nel corso di uno stesso weekend: il Giardino di Villa Melzi d'Eril, affacciato sul Lago di Como e Villa Borromeo Visconti Litta a Lainate (Mi).
a cura della redazione
Villa Melzi d’Eril (foto Franco Papetti).
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l Comitato Scientifico del Premio Il Parco Più Bello d'Italia ha selezionato anche quest'anno i due parchi vincitori della XIV edizione del concorso "Il Parco Più Bello d'Italia", entrambi in Lombardia ma diversi per la loro storia e per l'emo-
zione che offrono al visitatore. Questi due gioielli naturalistici sono stati scelti tra gli oltre 1.000 partecipanti al concorso, iscritti al network dei Parchi Più Belli d'Italia e presenti nella guida online www.ilparcopiubello.it, che da oltre tredici
anni è promotrice di un turismo verde alla scoperta dei gioielli del patrimonio paesaggistico e botanico italiano. Il vincitore 2016 per la categoria “Parchi Pubblici” è Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate (Milano), mentre quello per la categoria “Parchi Pubblici” Villa Melzi d'Eril a Bellagio (Como). Due parchi facilmente visitabili entrambi nel corso di uno stesso weekend: il Giardino di Villa Melzi d'Eril, affacciato sul Lago di Como, sapientemente curato e gestito dalla proprietà della famiglia Gallarati Scotti, e Villa Borromeo Visconti Litta, un vero polo culturale e botanico riportato agli antichi splendori dal Comune di Lainate.
Villa Melzi d’Eril (foto Franco Papetti).
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Tutti possono votare per il 'vincitore popolare' In occasione dell'annuncio dei due vincitori 2016, Il Parco Più Bello lancia inoltre un sondaggio tra gli utenti del network e i visitatori dei Parchi e Giardini d'Italia, che potranno votare il loro preferito tra i 10 finalisti, ed eleggere così il Vincitore Popolare 2016. Partecipare è semplicissimo: basta andare su questo link e seguire le istruzioni: http://bit.ly/2arLPmf I Parchi partecipanti alla votazione, selezionati dal Comitato Scientifico come i 10 finalisti 2016, sono: • Villa della Regina (Torino) • Oasi Zegna (Trivero, Biella) • Villa Visconti Borromeo Litta (Lainate, Milano) • Villa Melzi d'Eril (Bellagio, Como) • Villa Pisani Bolognesi Scalabrin (Vescovana, Padova) • Villa Sorra (Castelfranco Emilia) • Villa Celle (Santomato, Pistoia) • Giardino Buonaccorsi (Potenza Picena, Macerata) • Villa Floridiana (Napoli) • Giardino Pubblico” Vittorio Emanuele” (Caltagirone, Catania)
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> CONCORSI <
Villa Visconti Borromeo Litta (foto Fotoclub Foto in Fuga).
Villa Melzi d'Eril Villa Melzi d'Eril a Bellagio nacque come residenza estiva di Francesco Melzi d’Eril, vicepresidente della Repubblica Italiana al tempo di Napoleone (1801-1803). Il progetto, affidato all’illustre architetto Giocondo Albertolli, fu eseguito dal 1808 al 1810. La costruzione, perfetta espressione dello stile neoclassico, è circondata da incantevoli giardini dove campeggiano statue classicheggianti e piante secolari ed esotiche. La passeggiata a lago lungo il viale dei platani, la cappella affacciata sul porticciolo di Loppia, il padiglione museo nell’aranciera adiacente alla villa, si ispirano anch’essi ai canoni eleganti, equilibrati, rigorosi dell’arte neoclassica. Autentico spirito romantico emana invece dai gruppi di rododendri giganti e di azalee sparsi sui prati e lungo i pen-
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dii, verso l’idilliaco laghetto. Non a caso qui trovarono ispirazione il musicista Lizst e lo scrittore Stendhal, ospiti della villa come altri celebri personaggi del mondo
della cultura e della politica. La dimora e il giardino - oggi Monumento Nazionale nell’insieme - sono tuttora di proprietà privata ma in gran parte accessibili al pubblico.
I vincitori delle edizioni precedenti Ricordiamo i vincitori delle precedenti edizioni: il Giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio (2003), il Giardino de La Mortella a Ischia (2004), i Giardini del Castel Trauttmansdorff a Merano (2005), Villa d’Este a Tivoli (2006), l’Isola Bella sul Lago Maggiore (2007), Villa Pisani a Stra (2008), la Reggia di Caserta (2009) il Parco del Castello di Racconigi (2010), il Giardino di Villa Lante (2011), il Vittoriale degli Italiani (2012), Il Parco Giardino Sigurtà (cat. Parchi Privati 2013) e il Giardino della Villa Medicea di Castello (cat. Parchi Pubblici 2013), Villa San Michele a Capri (cat. Parchi Privati 2014) e il Real Bosco di Capodimonte a Napoli (cat. Parchi Pubblici 2014), il Giardino di Ninfa a Latina (cat. Parchi Privati 2015) e Villa Medici a Roma (cat. Parchi Pubblici 2015) - Vincitore popolare 2015 Villa Serra (Sant'Olcese, Genova).
Villa Visconti Borromeo Litta (foto Dario Fusaro).
Villa Visconti Borromeo Litta (foto Fotoclub Foto in Fuga).
Motivazioni della giuria. Il giardino e il parco di Villa Melzi, che circondano su tre lati la residenza neoclassica progettata da G. Albertolli sfruttando le peculiarità dell’incantevole sito esteso tra la riva del lago e la retrostante collina, hanno conservato intatto l’assetto paesaggistico conferito loro due secoli orsono da L. Canonica e L. Villoresi grazie all’esemplare e ininterrotta manutenzione del complesso da parte della proprietà, passata per via ereditaria dai Melzi d’Eril ai Gallarati Scotti. Particolare attenzione merita la componente botanica che, nonostante gli inevitabili avvicendamenti, ha rispettato e valorizzato nel tempo l’originario rapporto tra pieni e vuoti e tra specie autoctone ed esotiche, tra cui le pregiate collezioni di camelie e di aceri giapponesi, mentre l’ampio viale rettilineo, deli-
mitato da platani pluricentenari abilmente potati, asseconda la riva del lago esaltandone le visuali.
Villa Visconti Borromeo Litta A circa 70 chilometri, a Lainate, troviamo invece Villa Visconti Borromeo Litta, una delle più suggestive residenze nei dintorni di Milano, con un giardino tardocinquecentesco di circa tre ettari aggiornato nel Settecento e impreziosito dalla carpinata, che con i suoi ottocento metri di lunghezza, rappresenta l’esempio più lungo d’Europa, un “corridoio verde” utilizzato dai signori come passeggiata soprattutto nella stagione estiva. Altri punti di interesse sono la settecentesca fontana di Galatea decorata con otto statue rappresentanti divinità protettrici dei lavori agricoli, il prezioso patrimonio botanico con splendidi
esemplari arborei appartenenti a 56 specie differenti tra cui il raro Ginkgo biloba che pare risalire all’Ottocento; da ultimo, l’articolato Ninfeo (un unicum nel suo genere), riccamente decorato con mosaici, stucchi, pitture e giochi d’acqua, dove erano esposte le pregiate collezioni del proprietario, il conte Pirro I: un capolavoro unico nel suo genere. Dal 1971 la villa è proprietà del Comune di Lainate che ha promosso diversi interventi di restauro, tra cui la riqualificazione delle ottocentesche serre delle orchidee, di recente inaugurate. La villa è un riuscito esempio di gestione e valorizzazione di un bene pubblico, con il positivo coinvolgimento di volontari. Motivazioni della giuria. Il complesso di Villa Litta fu ideato dal conte Pirro I Visconti Borromeo, che alla fine del XVI secolo - avvalendosi della collaborazione di alcuni fra i migliori artisti lombardi - volle conferire ai propri possedimenti i caratteri ludici delle residenze nobiliari dell’Italia centrale, con giardini “all’italiana” e il meraviglioso Palazzo delle acque. Fulcro del giardino, il ninfeo è un capolavoro del Manierismo, articolato in più vani, rivestiti di conchiglie, adorni di sculture e mosaici; in esso sono stati ripristinati gli originari giochi d’acqua, così come riportate a nuova vita, di recente, le antiche serre delle orchidee. Alla bellezza e importanza del ninfeo e del parco, restaurati con sapienza e rigore filologico, si aggiunge una gestione del complesso da parte di un’associazione che si avvale anche dell’apporto di volontari, con la regia del Comune di Lainate, proprietario del bene. Molto incisivo, ai fini della gestione, è il coinvolgimento della comunità locale, non solo mediante visite guidate (in particolare destinate anche alle scuole) ma anche attraverso numerose attività creative che uniscono il diletto alla conoscenza. ■ Pag. 33 • Lineaverde Lug/Ago 2016
> EVENTI <
I Maestri del Paesaggio 2016: a cura della redazione
L’edizione 2016 de ‘I Maestri del Paesaggio’, la kermesse organizzata dal Comune di Bergamo e dall’associazione culturale Arketipos, giunta alla sesta edizione, dal 7 al 25 settembre 2016 rifletterà sul bisogno sempre più esplicito dell’uomo moderno di riconnettersi con la natura, importandola nel quotidiano.
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razie alla partecipazione dei massimi esperti “green”, Bergamo per 19 giorni si trasformerà in un osservatorio unico del paesaggio, fatto di provocazioni e sorprendenti rivelazioni. A partire dai due principali e insoliti allestimenti di Città Alta: Piazza Vecchia, espressione della biodiversità del territorio bergamasco, diviene luogo di incontro tra uomo e natura con la rappresentazione di 5 paesaggi spontanei e Piazza Mascheroni, principale porta di accesso a Bergamo Alta, vede protagonista la riscoperta del wild attraverso i divertimenti del parco avventura dedicato ai bambini e alle loro famiglie. Gli allestimenti 2016 delle Green Square Piazza Vecchia e Piazza Mascheroni a Bergamo Alta- nascono dall’energia creativa dei 16 studenti iscritti alla Summer School 2015. A dare il pro-
prio contributo per donare un nuovo volto a piazza Vecchia anche gli artigiani della manifestazione “Il Legno, dalla Natura alle Cose".
Le archistar Il momento clou della riflessione sul wild si avrà con l’International Meeting of the Landscape and Garden, il 23 e 24 settembre al Teatro Sociale, evento di punta di tutta la manifestazione, vetrina d’eccezione durante la quale appassionati e specialisti del settore potranno incontrare relatori di fama nazionale e internazionale. Due giorni di osservatorio intensivo sui migliori esempi di cultura del paesaggio e del giardino con la straordinaria partecipazione di: James e Helen Basson (FR) pluripremiati garden design, Andrea Cochran (USA), la paesaggista che con i suoi giardini “co-
: pensare 'wild', vivere 'green' struiti”, contrapposti al wild, permetterà di comprendere meglio il focus 2016, Lisa Delplace dello studio Oehme van Sweden Landscape Architecture (USA) che è stato il precursore di uno stile wild di concepire gli spazi verdi, Laura Gatti (IT) che ha collaborato tra gli altri progetti alla realizzazione del “Bosco Verticale” con Stefano Boeri, Jenny B. Osuldsen dello studio Snohetta (NO) e Andy Sturgeon (UK), medaglia d’oro al Chelsea Flower Show 2016. Uno standing internazionale quello che da sempre caratterizza la kermesse, che si rinnova anche quest’anno, con le menti più geniali del landscaping mondiale, pronte a confrontarsi e «contaminarsi» a vicenda con stimoli, suggerimenti, progetti di alto profilo. La manifestazione si conclude con un “fuori rassegna” il 30 settembre con
l’Arboricolture Seminar che propone un approfondimento della conoscenza dell’architettura degli alberi attraverso il contributo della biologa vegetale canadese luminare a livello mondiale Jeanne Millet.
La formazione Attesissima anche la terza edizione della Summer School, a cui parteciperanno 15 studenti europei esperti di paesaggio che si dedicheranno alla Città Bassa di Bergamo e lavoreranno per dare una risposta concreta alla riqualificazione di Via Autostrada, attraverso lo strumento della progettazione partecipata. L’obiettivo è trasformare una semplice bretella autostradale con connotazioni di grande arteria extraurbana in viale urbano, che accoglie Bergamo e la connota come città attenta agli spazi
aperti. A guidare gli studenti, ancora una volta, l’eclettico paesaggista Peter Fink (UK). Rimanendo in tema formazione, la già citata Universitè d’Été, diventata parte integrante del progetto didattico de I Maestri del Paesaggio, il 9 settembre porterà all’Aula Magna del Campus Universitario Sant’Agostino il convegno: «Bergamo: un osservatorio permanente sul paesaggio». Dalla collaborazione tra GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e l’Università norvegese di Agder nasceranno invece 4 workshop di formazione e approfondimento sulla Land Art, tenuti dal professor Jan–Erik Sørenstuen, durante i quali ai partecipanti sarà chiesto di mettersi in gioco in prima persona e di creare nuove espressioni di Land Art. ■
Nasce l'Osservatorio internazionale di studi sul paesaggio e sul giardino Il 25 luglio è stata ufficialmente sottoscritta la costituzione dell’Osservatorio Internazionale di Studi sul Paesaggio e sul Giardino a Bergamo – Bergamo Landscape & Garden Institute, tra Università degli Studi di Bergamo, Comune di Bergamo, Regione Lombardia, Fondazione Lombardia per l’Ambiente e Associazione Culturale Arketipos. A settembre il primo appuntamento promosso dall'Osservatorio, Université d'été un appuntamento internazionale dedicato al paesaggio e al territorio a cui parteciperà anche Maguelonne Dejant Pons, Capo divisione Patrimonio Culturale, Paesaggio e Gestione del Territorio del Consiglio d'Europa. Questo progetto prevede percorsi di analisi e interpretazione paesaggistica con sguardo pluri e inter-disciplinare: lettura geo-storica, paesaggio vegetale, dinamiche urbane, con idee progettuali sperimentabili anche sul campo, come la valorizzazione degli spazi e ambiti territoriali esistenti nel contesto urbano di riferimento, i processi di rigenerazione urbana che promuovono pratiche inedite del progetto di spazio pubblico e privato, applicazione di metodologie di progettazione partecipata e collettiva. L’attività di formazione seguirà diversi filoni, in base ai diversi ruoli e alle diverse competenze dei soggetti fondatori: a partire da percorsi di Alta formazione universitaria (corsi di formazione specialistica, di perfezionamento, master) promossi dall'Università degli Studi di Bergamo, che si occuperà anche di pianificazione, supporto all’elaborazione dei temi e dei contenuti, al coordinamento delle attività di Alta formazione universitaria; alle attività di promozione, pubblicazione e comunicazione nell’ambito della comunità scientifica di riferimento di ricerche sui temi di competenza dell'Osservatorio. Un altro filone di attività riguarderà le attività culturali e formative inserite nella programmazione della manifestazione “I Maestri del Paesaggio” promossa dall'associazione culturale Arketipos, con la sua ricerca sul campo e applicata, a cui si aggiunge un'azione divulgativa e di sensibilizzazione sul pubblico italiano e internazionale.
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Lineaverde News LUGLIO/AGOSTO 2016
Associazioni
Rinnovato il Consiglio di Presidenza dell’AIAPP: Luigino Pirola nuovo presidente Il 30 giugno 2016 a Bologna, si e tenuta l’ Assemblea Nazionale Aiapp presso il Palazzo D'Accursio, nella Cappella Farnese. In quell’occasione è stato rinnovato il consiglio di presidenza per il triennio 2016/2019 sono risultati eletti : U. Zorzi (delegata IFLA), M. Minnelli, M. C. Tullio (consiglieri) F. Pasqualini (vicepresidente), Luigino Pirola, (presidente), S. Pivetta (segretario), A. Meli (tesoriere). Hanno ricevuto moltissimi voti le altre tre candidate che non avevano presentato una lista unitaria: A. Aires, M. B. Andreucci e C. Canzonieri, che di certo avranno un ruolo significativo all’interno dell'associazione. Tutti i nuovi eletti hanno ringraziato calorosamente Anna Letizia Monti, straordinaria presidente dell’AIAPP per 4 anni. Il Consiglio di presidenza eletto si è presentato nel solco della continuità con il preciso obbiettivo di mettere a frutto gli esiti positivi del Congresso dell’IFLA che ha avuto uno grande successo a tutti i livelli. ■
Attualità
Sfalci e potature di provenienza urbana, cambia la normativa È in corso al Senato l’esame del DDL AS 1328-B c.d. Collegato Agricoltura che contiene importanti criticità per i Comuni. Il provvedimento reca infatti una norma che muta il regime giuridico degli “sfalci e potature provenienti da aree verdi urbane” disponendo, di fatto, la loro esclusione dalla disciplina dei rifiuti. Ciò oltre a risultare in palese contraddizione con i principi sanciti dalla Direttiva Europea 98/2008 sui rifiuti ed a costituire una modifica normativa dalla quale scaturirà l’avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, provocherebbe dal lato operativo: - l’azzeramento di tutto il sistema di trattamento e controllo previsto dalla vigente normativa che oggi garantisce la sostenibilità ambientale nel recupero di sfalci e potature derivanti dalla manutenzione del verde urbano, con il conseguente ed inevitabile loro smaltimento senza controllo, su terreni agricoli anche assieme a materiali inquinanti (plastiche, vetri, carte, metalli, terra, inerti etc.); - una criticità interpretativa soprattutto a livello di Comuni ed enti d’ambito per l’evidente contrasto tra la disciplina che si sta introducendo e la normativa vigente laddove è previsto che i Rifiuti da giardini e parchi urbani sono appunto “rifiuti”. ■ Pag. 36 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Concorsi
Syngenta Photography Award Lanciato nel 2012, il Syngenta Photography Award è una competizione internazionale che mira ad attirare l’attenzione e a promuovere il dialogo sulle sfide globali più importanti attraverso il potere della fotografia. Dalla prima edizione, l’iniziativa ha ricevuto oltre 5000 iscrizioni da tutto il mondo. Il Syngenta Photography Award invita fotografi professionisti e amatoriali a presentare le loro opere in due categorie: la Professional Commission e la Open Competition. Il montepremi complessivo ammonta a 65.000 $. Il tema di quest’anno è Crescere-Conservare. Con il continuo aumento della popolazione mondiale, diventa sempre più profonda la tensione tra la nostra incessante domanda di cibo, energia e risorse e la protezione del pianeta. Come possiamo gestire la crescita economica, sociale e tecnologica in modo da soddisfare le nostre esigenze odierne e quelle delle generazioni future? Un’azione coraggiosa che racchiuda al suo interno una grande trasformazione non è mai stata più necessaria. La mostra delle fotografie presentate all’Award e delle immagini vincitrici sarà aperta al pubblico da marzo 2017 in varie località internazionali. Le precedenti mostre del Syngenta Photography Award hanno toccato vari paesi, inclusi Belgio, Brasile, Italia e Regno Unito. ■ www.syngentaphoto.com
Attualità
Valorizzare i giardini storici lombardi E’ stato presentato il progetto “Valorizzare il patrimonio dei giardini storici lombardi... Il Piano di Gestione come strumento operativo” promosso da ReGiS, Rete dei Giardini Storici, e finanziato da Fondazione Cariplo. Il progetto si è occupato di elaborare strategie per la fruizione pubblica dei giardini e strumenti tecnici come il Piano di Gestione Programmata, e di promuovere eventi pubblici compatibili, integrando l’offerta culturale legata alla fruizione dei giardini storici con l’offerta e le dinamiche dei circuiti turistici, inserendo così i giardini nei processi dello sviluppo economico locale. Attraverso il lavoro collaborativo di una rete di comuni ed Enti territoriali, Istituzioni culturali e scientifiche, tecnici, operatori e professionisti, sono stati analizzati dieci importanti casi studio nell’area milanese, evidenziando valori, criticità e potenzialità di ogni sito, ed è stato realizzato, tramite l’organizzazione di seminari, viaggi studio, visite guidate e attività di educazione permanente, un percorso di sensibilizzazione rivolto al pubblico di tutte le età, e di formazione e aggiornamento professionale rivolto ai tecnici comunali e agli operatori del settore, sulle principali tematiche legate verde storico e alla sua gestione. Il progetto coinvolge 10 siti dell’area milanese, nei quali sarà anche ospitata la mostra che illustra il progetto: Giardino di Villa Ghirlanda Silva (Cinisello Balsamo), Giardino di Villa Raimondi (Minoprio), Giardino di Villa Visconti Borromeo Litta (Lainate), Giardino di Villa Cusani Traversi Tittoni (Desio), Giardini di Villa Mylius e Villa Zorn (Sesto San Giovanni), Giardini Reali (Monza), Giardino Sola Cabiati (Gorgonzola), Giardino Sanatorio Regina Margherita (Legnano), Giardino di Villa Confalonieri (Merate). ■ Pag. 37 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Lineaverde News Produttori
Dal 30 agosto, Porte aperte ai Vivai Nord (a Pistoia) La stagione vivaistica 2016-2017 è “alle porte”: è proprio il caso di dirlo da parte di Vivai Nord, che ha organizzato per i giorni 30 - 31 agosto e 1 settembre 2016, dalle 9.00 alle 17.00, le giornate Porte Aperte presso la nuova sede operativa di Pistoia, Via Pratese 334. Il Porte Aperte costituirà l’occasione ufficiale per presentare ai propri clienti e a tutti i professionisti interessati la produzione disponibile per la nuova stagione, nella cornice della filiale di Pistoia operativa dal 2016. Sarà così possibile verificare visivamente specie, varietà e articoli che da sempre arricchiscono l’ampia offerta di Vivai Nord, con l’aggiunta, da quest'anno, della produzione tipica dell’area pistoiese. Per i clienti delle provincie di Como e limitrofe, nella giornata di giovedì 1 settembre è prevista l’organizzazione di un pullman con partenza dalla sede di Lurago d’Erba (CO) a Pistoia e ritorno. Per la limitatezza dei posti disponibili è necessaria e fondamentale la prenotazione, da inviare entro il 19/08/2016 e, comunque, fino ad esaurimento delle disponibilità. Per chiarimenti e informazioni o per prenotare la propria partecipazione, di cui è gradita la conferma, il personale di Vivai Nord è disponibile ai seguenti recapiti: tel. 031 699749; mail: vivainord@tin.it - f.bossio@vivainord.it ■
Fitopatologia
Xylella fastidiosa, gli ultimi aggiornamenti All’ultimo Wokshop di Efsa "Xylella fastidiosa: lacune nelle conoscenze e priorità di ricerca per l'UE” tenutosi a fine giugno è stata sottolineata la necessità di istituire un laboratorio in pieno campo in oliveti interessati da X. fastidiosa nel Salento, dove poter condurre esperimenti per sviluppare strategie per controllo della malattia e del vettore, come pure studi sull'epidemiologia e screening per genotipi tolleranti o resistenti. Risulta necessaria anche la partecipazione dei soggetti già interessati nei vari progetti di ricerca e la condivisione di dati tramite data base online centralizzati. Sono stati inoltre aggiornati gli elenchi delle piante attaccate da X. fastidiosa subsp. multiplex in cui vengono inserite anche: Calicotome villosa (Poiret) Link, Genista corsica (Loisel.) DC. e Helichrysum italicum (Roth) G. Don. Resta confermato l’elenco delle piante sensibili a X. fastidiosa subsp. pauca. ■
Mostre mercato
Giardinity 22-23 ottobre a Villa Pisani - Vescovana (Pd) La quarta edizione Giardinity, la mostra mercato di giardinaggio che si svolge nell’ultimo scorcio di stagione a Villa Pisani Bolognesi Scalabrin (a Vescovana in provincia di Padova), sarà ricca d’interessanti novità e ambisce a diventare l’appuntamento autunnale più ricco e meglio frequentato del Nord Est italiano. Molte le novità tra le quali anche la curatrice: Mimma Pallavicini, un’autorità indiscussa nel mondo del giardinaggio, conosciuta naturalista, fotografa, giornalista dal 1985, cura l’organizzazione del Garden Show atteso sabato 22 e domenica 23 ottobre 2016 nella storica Villa Pisani Bolognesi Scalabrin a Vescovana. ■ www.giardinity.it Pag. 38 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Attualità
Boschi e sentieri: un sms per contribuire alla manutenzione ERSAF, l'ente che gestisce per conto di Regione Lombardia le 20 foreste presenti sul suo territorio, sta sperimentando un modo per permettere agli escursionisti che lo desiderano di contribuire alla manutenzione di boschi e sentieri: basta mandare un sms da 1 euro. Lungo i sentieri di alcuni siti pilota (per ora Corni di Canzo, Gardesana Occidentale, Val Grigna, Val Masino) sono stati collocati cartelli con l’invito agli escursionisti a versare 1€ tramite un sms al numero telefonico 4864869, ricevendo in seguito del materiale informativo digitale (mappe, opuscoli, etc.) relativo al sito in cui si trovano. Il ricavato incassato da ERSAF verrà destinato ad azioni di presidio e ripristino dei servizi ricreativi culturali: ad esempio, la manutenzione dei sentieri. Insomma: tu godi della natura? Contribuisci a pagare le spese per mantenerla bella, pulita, efficiente, godibile da tutti. ■
Fiere
GaLaBau 2016: preparare al meglio la visita al salone Dal 14 al 17 settembre 2016 il GaLaBau, Salone Internazionale per il Verde Urbano e gli Spazi Liberi, prenderà il via per ben la 22a volta al Centro Esposizioni Norimberga. Oltre 1.400 espositori incontreranno più di 67.000 visitatori professionali: in 13 padiglioni, nel parco della fiera e nell'area dimostrativa all'aperto. Nelle quattro giornate le aziende internazionali mostreranno una proposta merceologica a 360 gradi per la progettazione, la realizzazione e la manutenzione di giardini, parchi e spazi verdi. La NürnbergMesse offre agli operatori vari servizi con cui programmare in modo ottimale il proprio viaggio d'affari a Norimberga. I visitatori potranno prepararsi in modo ottimale all'evento servendosi della pagina web chiara, comprensibile e dai contenuti ben strutturati www.galabau-messe.com (disponibile in tedesco e in inglese). ■
Lineaverde News Mostre mercato
Orticolario 2016, 'il risveglio' Dal 30 settembre al 2 ottobre 2016 si terrà l'ottava edizione di Orticolario a Villa Erba (Cernobbio, Lago di Como); il tema di quest’anno sarà “Il risveglio”. Ogni uomo ha un senso che vive e si espande oltre la percezione dei fenomeni fisici, grazie al quale si sente la forza vitale della natura, che circonda, ispira e coinvolge, seduce e regala piacere. E' il sesto senso: la magia che risveglia le emozioni e invita ad ascoltarle, che conduce verso un dialogo fra uomo e natura, alla scoperta di nuovi linguaggi, per una maggior consapevolezza verso ciò che il mondo vegetale è e rappresenta. Il fiore di questa ottava edizione è l'Anemone, il fiore del vento: oltre venti le varietà autunnali di Anemone saranno selezionate e accudite dai Vivai Priola (Treviso) per le aiuole del Parco a Orticolario 2016. Il premio “per un giardinaggio evoluto”, quest’anno verrà consegnato al paesaggista spagnolo Fernando Caruncho “Per l’armonia che sa infondere ai suoi progetti di paesaggio, nei contesti più diversi, trovando sempre stimolanti punti di contatto fra filosofia e arte dei giardini, storia e botanica, cultura e natura”. Passeggiando nel Parco di Villa Erba, i visitatori di Orticolario potranno andare alla scoperta dei Giardini e delle Installazioni selezionati attraverso il Concorso Internazionale “Spazi Creativi” 2016. Si tratta di spazi originali, giardini vivibili e fruibili contestualizzati all'interno del parco di Villa Erba nel rispetto del paesaggio esistente, ovvero il 'Genius loci'. I progetti selezionati concorreranno al premio “La foglia d’oro del Lago di Como”, attualmente esposta e custodita a Villa Carlotta. Quanto agli espositori, tra i 'nuovi' in evidenza Abbaye de Morienval da Parigi, unico vivaista europeo con oltre 80 varietà di rose David Austin, di cui è distributore ufficiale; Pépinières Figoli dalla Provenza, coltivatore di oltre 100 varietà di piante di fico (a Orticolario 2016 ne porta più di 40); Green Service (Venezia) con graminacee ornamentali ed erbacee perenni, Taxus e carpini a spalliera. Tra i vivaisti: Vivaio Giardino Tara (Bolsena – Vt), specializzato in ortensie rare per collezionisti e ortensie in vaso, porterà anche la sua collezione di melograni (Punica granatum); Tillandsia di Michieli Floricoltura (dalla provincia di Padova), che realizza in Ala Cernobbio una grande installazione dalle infinite forme e colori della Tillandsia, la pianta dell’aria; Cactusmania (Ventimiglia – Im), che tra le sue novità e rarità, stupisce con un maestoso esemplare di Ferocactus stainesii pilosus, dalle fitte e resistenti spine color rosso fuoco; Maioli Enzo Azienda Agricola (Salvaterra – Re) con una collezione di 40 vitigni italiani ed europei di uve da tavola ecologiche, che non sono mai state trattate (e non devono esserlo) con fitosanitari. Tra i relatori dei convegni, interessante l'intervento dell'accoppiata Francesco Ferrini e Francesco Mati che parleranno di "L'amore per il giardino e l'odio verso le piante: ossimoro o realtà?", mostrando cosa voglia dire odiare gli alberi e come un tale comportamento non sia poi così raro. ■ www.orticolario.it
Concorsi
'La fioritura più bella d'Italia' è quella del parco giardino Sigurtà Il milione di tulipani di Tulipanomania, assieme a giacinti, narcisi e muscari del Parco Giardino Sigurtà (Valeggio sul Mincio, VR) sono stati i vincitori del sondaggio tra i visitatori lanciato dal network www.ilparcopiubello.it per la prima edizione del Premio "La fioritura più bella d'Italia". I parchi e giardini partecipanti sono gli oltre 1000 affiliati al network dei Parchi Più Belli d’Italia che hanno potuto autocandidarsi. Tra una selezione di dodici grandi e rinomate fioriture, i visitatori hanno potuto decretare il vincitore attraverso un sondaggio online: migliaia di utenti hanno votato durante le 3 settimane di apertura del sondaggio, dall’11 aprile al 2 maggio. Pag. 40 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Mostre mercato
Bonsai tra natura e leggenda Crespi Bonsai Museum e Università del Bonsai celebrano quest’anno i 25 anni di fondazione. Due realtà uniche che, attraverso la didattica rivolta ad amatori e professionisti del settore e l’esposizione di capolavori, svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione dell’arte e della cultura del bonsai in Europa, da quasi tre decenni. Per celebrare questo importante traguardo, dal 30 settembre al 2 ottobre, Crespi Bonsai propone nella storica sede di Parabiago l’evento “Bonsai, tra natura e leggenda”, che rientra nelle celebrazioni ufficiali per il 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia. Tantissime le iniziative in programma durante questo week-end d’inizio autunno: il programma completo su www.crespibonsai.com ■
Giardini
Galleria Borghese: il giardino di Tramontana torna all’antico splendore Rinasce il Giardino di “Tramontana”, storica area verde della Galleria Borghese, inaugurato all’interno dell’omonima Villa. Artefice del remake l’associazione senza scopo di lucro Mecenati della Galleria Borghese, che ha finanziato questo importante intervento di restauro e riportato così alla luce lo spazio verde, un tempo noto come “giardino di cipolle” perché conteneva una grande e appariscente varietà di bulbose da fiore. Dato in adozione dal Campidoglio alla Galleria Borghese, i Mecenati hanno avviato i lavori di ristrutturazione del Giardino - nel pieno rispetto dell’antico progetto - a inizio maggio, affidando il lavoro a “Il Giardino Malandrino”, società di Roma specializzata in campo ornamentale, agro-forestale e nell’arboricoltura urbana. Lungo quasi 90 metri, il Giardino antistante alla bellissima uccelliera è composto da aiuole di peonia, cisto, erigero, canna, viburni, pruni e ibisco, con intorno agrumi e pruni a formare splendide composizioni con fioriture importanti nel periodo primaverile-estivo. Nel centro dell’area una fontana di marmo con una bassa vasca che ospita una scultura in travertino di un drago alato, che le dà il nome di Fontana del Drago (altro emblema borghesiano). ■
Lineaverde News Vestire il Paesaggio
Le specie di interesse ornamentale dell'Appennino toscano Domenica 17 luglio, nel contesto dell’anteprima di Vestire il Paesaggio, Angelo Lippi, già curatore dell’orto botanico di Lucca e Direttore responsabile pubblicazioni A.Di.P.A., ha presentato in una cornice insolita ma molto piacevole, di fronte al masso dei licheni nel cuore dell’Orto Botanico-Forestale di Abetone, alcune delle specie arboree ed arbustive presenti sull'Appennino toscano con interessanti caratteristiche ornamentali. Sono stati presenti numerosi operatori del settore, tecnici ed amatori delle piante. Il tema: “Dall’Orto Botanico le potenzialità ornamentali della Flora spontanea, con particolare riferimento a quella Appenninica” ha dato la possibilità di analizzare dal vivo le potenzialità ornamentali della flora Appenninica, che può contribuire all’ampliamento dell’offerta produttiva del vivaismo Pistoiese e definirne nuovi vantaggi competitivi. Fra le piante segnalate ci piace evidenziare: la Fusaggine arborea o berretto da prete arboreo (Euonymus latifolius) è un albero spogliante di piccole dimensioni (2-5 m) caratteristico dei boschi montani di latifoglie con fruttificazione molto ornamentale ed una ricca colorazione autunnale in rosso 1 delle foglie. Da qualche tempo, nell’ambito del giardinaggio, sono sempre più richieste specie facenti parte della flora spontanea nostrana, spesso però non facilmente rintracciabili nei vivai. Dopo un interessante dibattito al quale hanno partecipato anche i vivaisti Niccolai, Vignoli, Incerpi, Nanni e Lotti c’è stata la visita guidata all’Orto Botanico Forestale con la sapiente guida di Eva Sagona (Curatrice Orto Botanico Forestale dell’Abetone). Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Provincia Rinaldo Vanni per la riuscita tecnica e per l’interesse che l’anteprima di Vestire il Paesaggio, articolata nelle tre giornate (24, 25 giugno e 17 luglio) e dedicata alla sostenibilità ed alla biodiversità è riuscita a suscitare, dando spunti di riflessione sia agli operatori che ai tecnici e creando i migliori presupposti per la 4° edizione di Vestire il Paesaggio che si terrà dal 10 al 18 di giugno 2017. ■
Concorsi
Miss Malibu vince il FleuroStar Award Fleuroselect, l’Organizzazione internazionale per l’industria delle piante ornamentali, annuncia che Miss Malibu di Dümmen Orange ha vinto il FleuroStar Award 2016/17. Con la sua grande esplosione di colore rosa carico, Miss Malibù mette in mostra una grande quantità di fiori doppi, che non possono passare inosservati nei Garden Center. Grazie al portamento semi pendente, questa “Miss” è perfettamente adatta per vasi, basket e strutture nelle aiole. I consumatori apprezzeranno le eccellenti prestazioni in giardino, che offrono colore in continuazione per tutta l'estate fino ai primi geli. Sono oltre 30 i professionisti dell'ibridazione, produzione, commercio all'ingrosso e al dettaglio come pure giornalisti e specialisti in marketing che hanno valutato le nuove varietà da punto della loro attrattiva sul punto vendita e relativo potenziale commerciale, per scegliere la vincitrice con il maggiore effetto. Il vincitore del premio FleuroStar riceverà un considerevole supporto pubblicitario (di marketing): una campagna pubblicitaria dal valore di 3.000 euro, oltre ad una presentazione fatta su misura del vincitore per il punto vendita per un valore di 1.500 Euro. ■ Pag. 42 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Convegni
Alla Fondazione Benetton, incontri su pensare e fare giardino nel mondo contemporaneo Ritornano a settembre, in Fondazione Benetton Studi Ricerche, a Treviso, gli incontri dedicati al pensare e al fare giardino nel mondo contemporaneo, ispirati, ancora una volta, alla naturale inclinazione di Ippolito Pizzetti. Quest’anno una speciale un’attenzione sarà dedicata al mestiere del paesaggista, attraverso tre appuntamenti. Mercoledì 14 settembre alle ore 17.30, è in programma l’incontro pubblico Nel sottobosco di Ippolito Pizzetti: genio naturale. Pierfrancesco Stella, architetto, presenterà i risultati della ricerca svolta presso la Fondazione Benetton nell’arco di un semestre appena concluso sulla figura del grande paesaggista. Nel solco dell’eredità di Pizzetti è pensato anche il secondo dialogo, che si terrà mercoledì 21 settembre alle ore 17.30, incentrato sulla professione del paesaggista, – che in Italia ancora stenta ad essere riconosciuta, e tanto meno è valorizzata –, e sul ruolo dell’AIAPP (Associazione Italiana Architettura del Paesaggio) per la promozione della qualità della progettazione e della cultura del progetto di paesaggio nel nostro paese. La riflessione sulla professione si concluderà, mercoledì 21 settembre alle ore 21, con la proiezione del film documentario Un architecte dans le paysage (Suisse, 2009, 60’), dedicato al lavoro del paesaggista svizzero Georges Descombes, autore di alcune tra le più interessanti realizzazioni nel panorama del paesaggismo europeo dei nostri giorni. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero. ■ www.fbsr.it
Lineaverde News Fiere
Flora Trade Show 2016: business internazionale interattivo e attento all’ambiente Il salone del florovivaismo e del paesaggio di Rimini Fiera giunge alla sua seconda edizione forte del successo ottenuto al suo debutto lo scorso anno. La manifestazione si svolgerà in contemporanea a Macfrut, l’evento leader dedicato alla produzione ortofrutticola organizzato da Cesena Fiera, dal 14 al 16 settembre nei 16 padiglioni della fiera di Rimini dando vita a un marketplace internazionale fortemente orientato al business e alla formazione professionale. Non mancheranno gli elementi vincenti della scorsa edizione che verranno confermati e consolidati: la piattaforma di business meeting con i buyer internazionali, i seminari per urbanisti e paesaggisti, gli eventi di flower design, iniziative che si sono rivelate importanti per promuovere l'innovazione del settore e favorire il networking commerciale tra aziende e operatori. Numerosi saranno i momenti di confronto tra mondo istituzionale, trade e produttori. I seminari, gli incontri e i convegni che avranno luogo a Flora Trade Show costituiranno per il pubblico b2b un'occasione di aggiornamento professionale e porteranno all'attenzione dell'intero settore e delle istituzioni importanti temi sulla tutela e salvaguardia ambientale e paesaggistica. La manifestazione si terrà nel mese di settembre, momento ideale per realizzare un focus sul vivaismo e le diverse tematiche legate alla progettazione del verde pubblico e privato. A Flora Trade Show non mancheranno inoltre attrezzature ed accessori per garden centre e fioristi, sistemi e tecnologie per la produzione, aree dimostrative dedicate al verde urbano, il tutto affiancato al settore ortofrutticolo grazie alla concomitanza con Macfrut. Flora Trade Show, patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Confagricoltura, CIA, Coldiretti Emilia-Romagna, Associazione Nazionale Piante e Fiori d´Italia, offre quindi agli operatori coinvolti, dai grossisti di piante, ai responsabili del verde pubblico, paesaggisti e urbanisti, buyer di catene specializzate nella distribuzione di prodotti florovivaistici, ma anche buyer di grosse strutture turistiche, centri sportivi, parchi tematici e così via, una panoramica unica in Italia sul settore del florovivaismo e del paesaggio. Rimini Fiera rappresenta un’eccellenza italiana in termini di quartiere espositivo, una struttura moderna e luminosa organizzata su un unico livello, con stazione ferroviaria interna al quartiere e collegata tramite navette all'aeroporto di Bologna. ■
Formazione
La progettazione degli spazi aperti negli edifici pubblici: scuole, ospedali, carceri L’Università degli Studi di Milano organizza il Corso di Perfezionamento “La progettazione degli spazi aperti negli edifici pubblici: scuole, ospedali, carceri” (durata 30 ore). Il corso, coordinato dal prof. Alessandro Toccolini, è finalizzato all’approfondimento delle tematiche relative alla progettazione degli spazi aperti annessi agli edifici pubblici con particolare riferimento a scuole, ospedali e carceri e si terrà presso il dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, via Celoria 2, 20133 Milano, nelle seguenti giornate: 30 novembre; 1 dicembre; 14 dicembre; 15 dicembre 2016. L’ammissione al corso è regolata da apposito bando disponibile, indicativamente da metà settembre 2016, sul sito dell’Università di Milano http://www.unimi.it/studenti/corsiperf/43494.htm. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del corso: http://159.149.119.13/spaziaperti. Il corso partecipa al piano per la formazione professionale continua dei dottori agronomi e dei dottori forestali con l’attribuzione di CFP ai sensi del Regolamento per la Formazione prof. Continua del Conaf. ■ Pag. 44 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Associazioni
Mostre mercato
L’ENA ha tenuto l’Assemblea Generale in Bulgaria
Giardini d’Autore 24-25 settembre a Rimini
L’Assemblea Generale dell’Associazione Europea del Vivaismo (ENA) si è tenuta a Sofia – Bulgaria – il 21 giugno 2016. I delegati di 17 paesi europei, tra cui l'Italia, hanno partecipato all’assemblea e hanno discusso le principali questioni relative al settore vivaistico. La questione tecnica più discussa nel corso dell’Assemblea Generale è stata quella relativa al regolamento UE sulle Specie Esotiche Invasive (IAS, Invasive Alien Species). Sebbene i delegati abbiano riconosciuto l’estrema importanza di controllare le IAS, in gran parte non ancora presenti in Europa, sono state comunque espresse serie preoccupazioni in merito alle modalità di implementazione del Regolamento IAS. La prima lista di specie esotiche invasive di rilevanza unionale sarà pubblicata molto presto, pertanto in sede di assemblea si è deciso di concentrare gli sforzi sulla prossima lista. Il Socio italiano ANVE – Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori ha esposto la situazione relativa alla emergenza Xylella fastidiosa riportando quanto comunicato dalla Regione Puglia in occasione del convegno organizzato dall’Associazione e tenutosi a Monopoli ovvero che sono pronti nuovi fondi e nuovo personale per attuare il monitoraggio capillare nelle zone colpite dal batterio. Inoltre ci sono buone notizie anche dalla ricerca scientifica poiché a breve sarà individuato il beneficiario della call Horizon 2020 sulla Xylella. Riguardo ai nuovi Codici Doganali per le piante ornamentali si è convenuto di attendere il 2017 per verificare i risultati statistici e valutarne i benefici. Infine, l'attuale presidente dell’Ena, Tim Edwards, è stato rieletto e Jan-Dieter Bruns è stato eletto vicepresidente. ■
Giardini d’Autore, la famosa mostra di giardinaggio con i migliori vivaisti italiani, rinnova l’appuntamento per tutti gli appassionati di giardinaggio il 24 e 25 settembre a Rimini presso il Parco Federico Fellini di Rimini per un’edizione autunnale ricca di novità ed eventi. Accanto ai vivai saranno presentati i designer, gli architetti, i paesaggisti e gli artigiani per offrire al pubblico di Giardini d’Autore tante idee e spunti per ripensare e vivere gli spazi verdi. Installazioni, progetti e idee che segnano la tendenza nel mondo del giardinaggio e dell’arredo ecosostenibile. Il Parco Federico Fellini, location scelta per sviluppare il cuore della manifestazione, è un’area importante della città che racconta la sua storia e ne esprime il fascino intramontabile. Rilevante anche dal punto di vista paesaggistico: i giardini furono creati nel 1879, con una composizione informale di aiuole fiorite e alberi ad alto fusto e trasformati nel 1948 su progetto di Pietro Porcinai. ■ www.giardinidautore.net
Da Acer a Zelkowa tutte le piante da innesto. Collezione completa di glicini (Wisteria)
Magnolia 'Vulcan'
Via della Chiesina 40 – 51100 Santomato (Pistoia) Tel/Fax: 0573-47 97 69 Mail: vignolivivai@hotmail.it www.vignolivivai.it - www.wisteria.it Pag. 45 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Lineaverde News Eventi
Meeting sul florovivaismo a Pistoia, si inizia il 30 settembre Torna il Meeting sul florovivaismo, promosso dall'Associazione internazionale produttori del verde «Moreno Vannucci», per la prima volta organizzato di concerto con l'Associazione vivaisti italiani e anche con il nuovo comitato «Intraprendere». La 17esima edizione è stata presentata da Renzo Benesperi, nella sede del Monte dei Paschi di Siena di Pistoia, alla presenza dei rappresentanti del mondo economico, produttivo e artistico locale. «L'associazione vivaisti italiani e il comitato Intraprendere – ha spiegato Benesperi – saranno destinate a ereditare questa manifestazione, che con tanti sacrifici ma anche con tanti consensi, questi ultimi sempre in crescita e di buon livello, abbiamo portato avanti fino ad oggi». Anche questa edizione si articolerà in diverse manifestazioni, dal 15 settembre al 30 novembre. Un programma molto intenso e variegato, non del tutto definito per quanto riguarda le date, «in attesa – è stato spiegato - delle conferme di alcuni ospiti importanti». «Il primo appuntamento – ha spiegato ancora Benesperi – riguarda due “perle” nate recentemente, il Pistoia Nursery Park e il collegato Campus, che sono due strutture veramente avveniristiche. Il 15 settembre sarà ospite del Nursery Campus il sottosegretario alla formazione, che terrà un convegno sulla formazione continua, di cui c'è infinito bisogno». ■ Fonte: Toscana TV
Fiere
Messe Essen in ristrutturazione, IPM 2017 cambia disposizione Con un investimento di circa 90 milioni di euro, i radicali interventi di ammodernamento che stanno interessando l’area fieristica di Essen procedono a pieno ritmo. Questo causerà cambiamenti significativi nella disposizione della prossima IPM 2017: i padiglioni 9 e 9.1 verranno smantellati. In sostituzione di questi ultimi, saranno disponibili i padiglioni temporanei 13 e 14 e la Grugahalle, il padiglione collegato direttamente all’edificio Est della fiera. Questo non comporterà rinunce in termini di superficie espositiva, comfort o assistenza. Al contrario: i padiglioni temporanei presentano una disposizione strategica. L’ammodernamento costituisce un’occasione per raggruppare in aree distinte l’offerta di IPM Essen e per organizzare la struttura dei padiglioni sulla base dei visitatori cui sono destinati. I padiglioni temporanei 13 e 14 e la Grugahalle saranno riservati agli espositori di piante italiani, che in precedenza occupavano l’intero padiglione 6. A est, l’entrata in fiera avviene direttamente attraverso il foyer collegato al padiglione 14. Tutti i visitatori che entreranno in fiera dalla zona est attraverseranno i padiglioni 13 e 14 per entrare e uscire. Ad approfittare di questa nuova disposizione sono gli espositori del settore florovivaistico del padiglione 7, che nel 2017 si trasferiranno nell’ex padiglione italiano (6), direttamente collegato al padiglione 4, creando così un’unica grande area dedicata al florovivaismo. In questo modo, IPM Essen soddisferà la richiesta - espressa a più riprese da parte degli espositori - di separare l’area florovivaistica da quella tecnica. ■
Pag. 46 • Lineaverde Lug/Ago 2016
Associazioni
Rinnovo delle cariche sociali per Piante e Fiori d'Italia Nuovo mandato per Cristiano Genovali alla presidenza dell’Associazione nazionale Piante e Fiori d’Italia, organismo creato più di 50 anni fa dalle camere di commercio che ha sede legale a Roma e sede operativa a Imperia. I vicepresidenti sono Federico Allavena (Liguria), Giovanni Nicastro (Sicilia) e Mario Zecca (Puglia). Genovali annuncia obiettivi forti per il nuovo mandato: un disciplinare entro il 2016 per rilanciare il marchio di prodotto “Piante e Fiori d’Italia” e una riforma dello statuto per aprire a soci esterni alle camere di commercio (soggetti privati del settore florovivaistico) entro fine 2017. Il rinnovo del mandato a Genovali, designato dalla camera di commercio di Lucca, è avvenuto nel consiglio direttivo del 12 luglio a Roma. «E’ stata un’elezione all’unanimità nella quale abbiamo potuto eleggere sia il presidente che tre vicepresidenti – racconta Cristiano Genovali – e abbiamo puntato a una rappresentanza la più ampia possibile, per coprire tutto il territorio nazionale, dal nord al sud. L’intenzione è che i vicepresidenti, che con me formano il comitato esecutivo dell’associazione e sono tutti florovivaisti espressi da camere di commercio del Paese (ma non necessariamente membri delle camere di commercio, ndr), si occupino in seguito prevalentemente di ambiti di specializzazione distinti. Ma il comitato sarà aperto e, a seconda delle tematiche affrontate, inviteremo a dare un contributo di volta in volta anche altri esponenti dell’associazione. Definiremo il programma di mandato intorno ai primi di settembre». Qualche anticipazione sugli indirizzi e obiettivi del programma? «Innanzitutto vorremmo agire più puntigliosamente sui territori – spiega Genovali -, cioè dando maggiore
visibilità alle iniziative nelle varie camere di commercio del territorio, dove organizzeremo, in concomitanza con le riunioni della nostra associazione, piccoli eventi per promuovere sia l’associazione che, soprattutto, il marchio di prodotto Piante e Fiori d’Italia, che è già abbastanza conosciuto all’estero e usato da diversi produttori italiani», ma ha bisogno, per essere rilanciato con più efficacia, spiega Genovali, di un disciplinare che ne identifichi precisamente l’origine territoriale. «Il nostro compito – dice – sarà definire un disciplinare entro la fine del 2016». Non c’è conflitto con il marchio Vivaifiori, nella cui associazione di tutela è presente anche Piante e Fiori d’Italia? «No - risponde Genovali - Vivaifiori è un marchio di processo, che va a certificare un processo di produzione, non l’origine territoriale». Ed è necessario, a suo avviso, anche un marchio di prodotto legato al territorio. L’altro grande obiettivo del prossimo mandato, per «ampliare l’operatività di Piante e Fiori d’Italia a 360° e farla diventare centro di aggregazione della rappresentanza nel settore», annuncia Genovali, è «modificare lo statuto aprendo la possibilità di associarsi a tutte le aziende e i consorzi del florovivaismo» e non più solo alle camere di commercio. Questo, spiega, aprirebbe la strada anche a bandi europei e sponsorizzazioni per finanziare meglio le attività. Attività che comunque, ha assicurato Genovali, hanno ancora il pieno supporto delle camere di commercio e della stessa Unioncamere. Anche per questa vera e propria riforma statutaria Genovali ha in mente una scadenza temporale: «un anno e mezzo, entro la fine del 2017». ■
Mostre mercato
Garden festival d’autunno nei Centri di Giardinaggio AICG AICG, l’Associazione Italiana Centri di Giardinaggio, ha deciso di organizzare e promuovere la prima edizione del Garden Festival d’Autunno: un’iniziativa nazionale che coinvolgerà più di 100 centri di giardinaggio in tutta Italia e che avrà il suo clou domenica 25 settembre, proponendo eventi anche dal 24 settembre al 2 ottobre 2016. L'obiettivo è quello di presentare la bellezza mai banale della natura in autunno, sensibilizzare curiosi e appassionati di giardinaggio all’importanza dei mesi autunnali per la salute e la bellezza dei propri spazi verdi e svelare i segreti delle piante di questa stagione. Per conoscere i Centri di Giardinaggio che organizzeranno il Garden Festival d’Autunno: visitare il sito www.aicg.it ■ Pag. 47 • Lineaverde Lug/Ago 2016