IL PUNTO
TECNICHE
INTERVISTA
Revisione delle macchine agricole: è davvero uno strumento per migliorare la qualità del lavoro?
Riprende la serie sulle magnolie: curata da Stefano Sogni: specie e varietà da Illinois a Just Jean.
Leonardo Capitanio, amministratore dell’omonimo vivaio e vice presidente ANVE
Lineaverde ATTUALITÀ
E I NFORMAZIONE
T ECNICA
PER
V IVAISTI , P ROGETTISTI
Congresso IFLA 2016 a Torino Resoconto completo dell’evento dell’anno per il paesaggismo mondiale
Maggio/Giugno 2016 Anno 42- N° 3
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> SOMMARIO <
Il punto La revisione delle macchine agricole: complicazione burocratica o strumento per migliorare la qualità del lavoro? ...................................... PAG. 2 di Renato Ferretti Architettura del Paesaggio Il Congresso dell’IFLA di Torino ............................................ PAG. 4 di Biagio Guccione
Tecniche Le magnolie: specie e varietà da Illinois a Just Jean ................................. PAG. 12 di Stefano Sogni e Lorenzo Sogni
Intervista Vivai Capitanio: il colore in giardino ....................................... PAG. 18 di Silvia Vigé
Fitopatologia Migliorare il verde ambientale con mezzi ed azioni orientati al biologico ............................... PAG. 22 di Giorgio Badiali Premi Le foreste dei meli selvatici del Tien Shan ............................. PAG. 26 di Silvia Vigé
Lineaverde è edita da EPE Edizioni Srl Redazione: Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02.89.50.18.30 - Fax 02.89.50.16.04 E-Mail per richiesta abbonamenti o informazioni: info@linea-verde.net E-Mail per invio comunicati o altro materiale alla redazione: lineaverde@linea-verde.net Sito Web: www.linea-verde.net Direttore responsabile: Massimo Casolaro massimo.casolaro@epesrl.it
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Sara Cavallini sara.cavallini@epesrl.it
Segretaria di redazione: Silvia Mariani
Fiere Spoga+gafa 2016: un giardino di incontri e novità ................ PAG. 30 di Francesca Giurranna e Renato Ferretti
INFORMARE ......................................................................... PAG. 32
silvia.mariani@epesrl.it
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INSERZIONISTI / Agraria Checchi
III cop.
/ Mati Piante
PAG 41
/ Everris
II cop.
/ Nippon bonsai
PAG 43
/ GaLaBau
PAG 39
/ Spoga Gafa
PAG 35
/ GT Piante
PAG 7
/ Vannucci Piante
IV cop.
/ Flora Trade Show
PAG 15
/ Vignoli
PAG 45
/ Flormart
PAG 17
/ Zelari
PAG 9
/ Kostplant
PAG 37
Direttore commerciale: Maurizio Casolaro maurizio.casolaro@epesrl.it
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> IL PUNTO <
La revisione delle macchine a g burocratica o strumento per mi Il 30 giugno verrà emanato il secondo decreto attuativo contenente le modalità applicative di revisione per le macchine agricole che vedrà coinvolte circa un milione e seicento mila trattrici.
Pag. 2 • Lineaverde Mag/Giu 2016
di Renato Ferretti renato.ferretti@epesrl.it
Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia
L
a cosiddetta Legge Milleproroghe pubblicata in GU n° 74 il 26 febbraio 2016, stabilisce che entro il prossimo 30 giugno sia emanato il secondo decreto attuativo contenete le modalità applicative del provvedimento di revisione per le macchine agricole.
Infatti, a meno di proroghe dell'ultimo minuto, prassi quasi divenuta abituale nel nostro paese (la precedente scadenza bucata in extremis era fissata al 31 dicembre 2015), il provvedimento dovrà entrare in vigore e riguarda circa 1 milione e 600 mila trattrici con età media di 20 anni, di cui circa 668 mila sprovviste di strutture di protezione in caso di ribaltamento e 1 milione e 240 mila senza cinture di sicurezza. Il primo nodo è capire come dovranno regolarsi i proprietari e conduttori di que-
a gricole: complicazione migliorare la qualità del lavoro? ste macchine che continuano ad essere importanti soprattutto nelle piccole aziende. L'entrata in vigore del provvedimento di revisione, quindi s’imbatte in un panorama complesso e difficile, che, come al solito ci mette in difficoltà rispetto ai partner europei dove è normale prassi e dove il parco macchine è probabilmente più vecchio del nostro e dove si vedono utilizzare normalmente mezzi datati ma efficienti. In Italia probabilmente riusciremo ad ingarbugliare le cose al punto di impoverire il patrimonio di macchine ed a rendere inutilizzabili mezzi ancora efficienti per soli cavilli burocratici ed applicazione rigida di principi che, essendo tali, dovrebbero essere applicati con intelligenza alle diverse situazioni. Oltre al problema delle macchine dovrà essere risolto quello dei soggetti che potranno revisionare e certificare i parametri di sicurezza previsti dal Testo unico per la sicurezza sul lavoro o Decreto Legislativo 81 del 2008, con un lungo elenco di elementi da sottoporre a controllo e non per l’ultimo l'atteggiamento da tenere nei confronti dei numerosissimi mezzi agricoli modificati, ovvero integrati con l’applicazione di attrezzature fisse senza che ci sia stato l'aggiornamento della carta di circolazione. In questo quadro incerto, di sicuro ci sono i tempi che scandiscono la revisione per trattori e motoagricole, ora denominate trattrici con pianale di carico e il fatto che, come da Decreto del ministero delle Infrastrutture di concerto con quello dell'Agricoltura e nel rispetto dei criteri di cui all’arti-
colo 80 del Dgls n° 285, ovvero del codice della strada, la revisione è competenza della Motorizzazione. Fanno eccezione tutti quei mezzi ammessi alla revisione da organi privati e descritti nella apposita legge che comprende autoveicoli, motocicli e camion fino a 105 quintali e quindi potrebbe esserci uno spiraglio anche per i mezzi agricoli fino a questo limite di peso. Per quanto riguarda le scadenze la normativa ha stabilito che per quanto riguarda nello specifico i trattori, i mezzi immatricolati fino al 31 dicembre del 1973 dovranno essere sottoposti a revisione entro il 31 dicembre del 2017. A questi seguiranno quelli immatricolati fino al 1990 che andranno revisionati entro il 31 dicembre 2018, per proseguire fino ad arrivare a regime con una revisione
ogni 5 anni per le macchine immatricolate dal 2016. Per quanto riguarda i soggetti autorizzati ad effettuare la revisione, speriamo che venga data la possibilità, con una importante modifica al vigente decreto, in modo che ai sensi dell’articolo 19 della legge 270 del 1966, fermo restando che la revisione potrà essere effettuata a cura degli uffici competenti del dipartimento dei trasporti, i soggetti pubblici e privati potranno richiedere l’espletamento della revisione delle macchine agricole presso sedi opportunamente attrezzate ed a ciò autorizzate come avviene per i motoveicoli e le autovetture. In poche parole le officine meccaniche dovranno dotarsi dell’idonea strumentazione per effettuare le revisioni. E’ un miglioramento ma non credo che risolva i problemi degli agricoltori di collina e di montagna spesso lontani dalle officine e soprattutto laddove il numero di mezzi da sottoporre a revisione sia molto basso certamente non sarà conveniente attrezzarsi per rispondere ai requisiti che richiederà la motorizzazione. Infine credo che ancora una volta si vadano a penalizzare le piccole aziende sia agricole che meccaniche impoverendo ancora di più i territori marginali, forse il legislatore dovrebbe fare più attenzione a salvaguardare le attività nelle aree marginali, nelle economie deboli individuando anche dei percorsi agevolati per corrispondere alle nuove normative sicuramente adatte ad un agricoltura industrializzata e standard ma poco confacenti ad attività di nicchia come il florovivaismo e l’agricoltura di collina e montagna. n Pag. 3 • Lineaverde Mag/Giu 2016
> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Il Congresso dell’IFLA di Torino Si è svolto a Torino nei giorni 20-21-22 Aprile il 53° Congresso dell’IFLA ( International Federation of Landscape Architects). Un evento straordinario nel nostro paese per chi si occupa di Architettura del Paesaggio. Le foto sono tratte dagli atti del convegno IFLA.
di Biagio Guccione guccione@paesaggio2000.it
Docente di architettura del Paesaggio all’Università degli Studi di Firenze
C Uta Zorzi, Piero Fassino, Kathryn Moore, Letizia Monti.
Pag. 4 • Lineaverde Mag/Giu 2016
ertamente negli ultimi anni l’Architettura del Paesaggio ha registrato una crescita esponenziale a tutti i livelli: qualità e quantità dei progetti, interesse diffuso, elaborazione teorica approfondita, sensibilizzazione degli amministratori pubblici e forse ancora di più. Il Congresso dell’IFLA di Torino svoltosi dal 20 al 22 Aprile presso il Lingotto, è stato uno degli appuntamenti mondiali che ha registrato e restituito al vasto pubblico l’alto livello di qualità raggiunto dalla nostra disciplina. Frequento da decenni questi appuntamenti. Ho iniziato con il famoso Congresso IFLA di Cambridge del 1979: si celebrava allora il 50° anniversario della fondazione del Landscape Istitute britannico, ad aprire il Congresso fu allora il fondatore dell’IFLA, sir Joffrey Gellicoe . Ho ancora davanti agli occhi le prime immagini che proiettava, una relazione coltissima da grande maestro, così come le altre che l’hanno seguita. Poi c’è stato Parigi, Copenaghen, ed altri appuntamenti simili, ma posso sostenere con convinzione che il Con-
gresso di Torino è stato qualcosa di speciale e di straordinario, il top per la paesaggistica mondiale. Il salto di qualità era tangibile in ogni dove, un’offerta eccezionale di documentazione scientifica e professionale. Certamente i relatori ufficiali - quelli che con un termine anglofono i miei colleghi preferiscono chiamare “keynote speaker”- hanno lasciato il segno con contributi di spessore. Ma non solo. Se si entrava in una sezione a caso, si ascoltarono discorsi interessatissimi, freschi, moderni, mai banali o improvvisati, tutti legati alla realtà quotidiana. La Paesaggistica come disciplina che risponde ai bisogni della gente, della società d’oggi così come essa è strutturata: dunque risposte che si fanno sempre più diversificate. Ne potrei citare innumerevoli, mi limito a fare qualche cenno: dalla trasformazione di un parcheggio ad area alberata al campo agricolo ornamentale, dai vigneti di qualità secondo la tradizione all’agricoltura urbana di Rotterdam negli spazi di risulta, dalla campagna come giardino all’identità del paesaggio, dal paesaggio culturale dell’acqua in Cile all’insegnamento di Burle Marx in Venezuela per il giardino botanico di Maracaibo, dal turismo ecologico in Messico per la difesa del paesaggio all’anarchica streetscape come ribellione alla moderna estetica urbana di Taiwan. Una miriade di stimoli che è difficile elencare, ma anche semplicemente ricordare. Per fortuna gli Atti sono pubblicati (*) e sono un patrimonio inestimabile, perché nella
felice sintesi di ogni contributo abbiamo in quelle 500 pagine un quadro esaustivo dello stato dell’arte. Certamente gli Atti non contengono tutto quello che l’Architettura del Paesaggio nel mondo ha prodotto negli ultimi anni, ma da quel volumone si evince il vasto spettro che la nostra disciplina copre oltre al livello di qualità ed approfondimento raggiunto. Quello che è prevalso è soprattutto il nuovo approccio al paesaggio, alle nuove tematiche, alla trasformazioni veloci del paesaggio che creano problemi sociale oltre che ecologici, alle nuove dinamiche urbane che impongono la sostenibilità non come slogan ma necessità urgente per la sopravvivenza stessa delle popolazioni insediate. Si è trattato anche di un Congresso aperto, con la voglia di ascoltare tutti e tutto quello che influenza la nostra professione, non a caso l’intervento di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food,
è stato molto ascoltato e applaudito, non poteva esser altrimenti, la sua battaglia è in perfetta sintonia con il tema del convegno. Petrini ha criticato la moda delle trasmissioni televisive sulla cucina e le ricette, rivendicando la centralità del ruolo della donna sia nel produrre un’alimentazione sana, sia nel saperla trasformare e di conseguenza nel proteggere il paesaggio di qualità che ancora sopravvive, ed ha citato con accorata partecipazione affettiva le tradizioni delle sue Langhe, che sono arrivate sino a noi con la loro suggestiva bellezza. Gli ha fatto eco Pietro Laureano che con le sue ricerche portate avanti per conto dell’UNESCO sull’agricoltura tradizionale africana ha dimostrato, attraverso una serie di esperienze pratiche, come le nuove tecniche oltre che essere inefficaci sono dannose per l’economia africana, e come molti
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Partecipanti da 60 nazioni.
Il ruolo dell’architetto del paesaggio è minimale e straordinario insieme: connette azioni, ricuce lacerti, definisce una trama sottile di sollecitazioni, sintonie, sottolineature, evidenzia differenze e discrasie e propone piccole azioni fatte di terra, semi, piante, pietre che tengono in considerazione culture locali, clima, storia, disponibilità idriche. Pag. 5 • Lineaverde Mag/Giu 2016
> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Austria, realizzazzione ferrovia.
Barcelona, Villa Amelia.
Brentford High Street (L. Kinnear).
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aiuti umanitari per i paesi in via di sviluppo, che impegnano ingenti risorse, spesso siano devastanti, perché non si basano mai sulla tradizione locale sedimentata nei secoli. In questo quadro si giustifica la presenza dell’autorevole filosofo Raffaele Milani, che ha illustrato le sue riflessioni sulla valenza estetica del paesaggio: un’altra arma in soccorso delle ragioni della difesa del paesaggio. Naturalmente ci fa piacere segnalare che il nostro governo sia stato presente al Congresso IFLA con Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretaria con delega al paesaggio che ha fatto un appassionato intervento più da esperta che da politico. Ovviamente le relazione dei paesaggisti militanti hanno tracciato i punti cardini dello stato dell’arte. Fra questa la Fra questa la bellissima relazione di Jordi Bellmunt, “Progetti di paesaggio: nuovi percorsi della contemporaneità”, una carrellata affascinante attraverso i progetti paesaggistici recenti secondo 10 chiavi di lettura. E’ emerso un panorama mozzafiato sulla paesaggistica degli ultimi anni che credo ogni paesaggista debba avere davanti per capire i passi da gigante fatti dalla nostra professione nell’ultimo decennio. Mi auguro che Jordi abbia il tempo di pubblicare integralmente questo straordinario saggio Christian Dobrick, dello Studio West 8, prestigioso team olandese, ha mostrato alcuni progetti realizzati in diverse parti del mondo, dimostrando ancora una volta la specificità del loro operare: grande sensibilità nel leggere i problemi dei siti dove intervengono, inventando di volta in volta modelli progettuali originali legati alla sensibilità culturale e storica del luogo. Grande successo ha avuto il paesaggista cinese Kongjian Yu, si è trattato di una vera propria standing ovation . La Cina è arrivata di recente nel mondo della paesaggistica, carica di problemi peculiari che l’occidente non
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> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Castello Grinzane Cavour (g. paludi).
Friendship Park a Praga. (Urszula-Forczek Brataniec).
Kongjian Yu, parco Shanghaoi Houtan.
può immaginare, primo fra tutti l’inquinamento atmosferico e delle acque. La risposta che il collega Yu dà a queste tematiche complesse è al contrario semplice: imparare dai contadini, dall’agricoltura tradizionale “Bisogna ricreare l’armonia fra terra e persone - sostiene Yu - . Io applico questa tesi, nei miei progetti, ai materiali: spesso reperiti in loco come le impalcature di bambù, materiale economico, compatibile, sostenibile. A volte sono moderni come il vetro e l’acciaio; bisogna adattarsi ai luoghi, mai stravolgere la natura, dobbiamo lasciar fare. ”Si veda il suo progetto di Shanghaoi Houtan, un’esperienza unica , un’area verde ecologia e biologica che serve per depurare le acque e diventa occasione di riqualificazione urbana attraverso queste “spugne naturali” che al tempo stesso sono un’occasione per realizzare un parco urbano fruibile. Spiace qui non poter citare tutti i maestri della paesaggistica presenti a questo appuntamento, ed erano numerosi, che con le loro relazione hanno focalizzato aspetti importantissimi. Una goduria per chi ama la paesaggistica. Se a questo punto vogliamo sottolineare la specificità di questo Convegno, ricorrerei alle parole dell’attuale presidente dell’IFLA, Kathryn Moore, che ha preso atto che oramai la paesaggistica non può avere un’unica direzione ed identici contenuti disciplinari e professionali in ogni parte del mondo, ma che dobbiamo essere consapevoli che la sua diversità è fortemente legata alle caratteristiche e
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Un nuovo approccio al paesaggio e alle sue trasformazioni veloci, che creano problemi sociali oltre che ecologici, alle nuove dinamiche urbane, che impongono la sostenibilità non come slogan ma necessità urgente per la sopravvivenza stessa delle popolazioni insediate. Pag. 8 • Lineaverde Mag/Giu 2016
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Visita al giardino della famiglia Agnelli a Villar Perosa di Russel Page.
problematiche di ciascun paese. Lo stesso concetto ha ribadito Simon Bell, che per anni è stato presidente dell’Eclas, organizzazione degli studenti e docenti di Architettura del Paesaggio: anche le scuole sono for-
temente diversificate in base alla tradizioni nazionali ed è impossibile tentare un’omologazione dell’insegnamento. Il Congresso non è stato solo dibattito, ma sono stati consegnati diversi prePaesaggio dell'oasi (P. Laureano).
Sammer garden San Pietroburgo.
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mi agli studenti di Architettura del Paesaggio che hanno partecipato a concorsi specifici dedicati a loro. E’ stato assegnato il Premio Geoffrey Jellicoe a Peter Latz, stimato collega tedesco, noto in tutto il mondo per la riqualificazione dell’area industriale del bacino della Ruhr. Molti gli eventi collaterali, visite guidate, concerti ed altro ancora come succede in questi casi. Personalmente ho avuto la fortuna di visitare Villar Perosa, il giardino privato degli Agnelli, progettato da Russel Page, un’opera pregevole, dove solo in questi casi eccezionali si può avere la gioia di accedere. Un incanto! Un capolavoro! Vorrei concludere con delle note molto personali, perdonabili solo per i quasi raggiunti limiti d’età. I nuovi responsabili dell’AIAPP, la nuova generazione che è emersa negli ultimi anni, fatta in molta parte di nostri allievi anche se tutto è cambiato, la paesaggistica è cambiata, il nostro lavoro è cambiato - rimangono legati all’insegnamento del passato ed a chi questo insegnamento rappresenta, e nessuno dei vecchi dirigenti è stato dimenticato. Il Consiglio di Presidenza non ha ‘rottamato’ nessuno, anzi, ad ognuno di noi ha cercato di assegnare un ruolo nel Congresso, sottolineando con forza la continuità, dando spazio ai maestri in un’ideale staffetta, che Guido Ferrara ha ben sintetizzato nel suo messaggio. Al Congresso IFLA di Fi-
> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
renze del 1996 “ci proponemmo – ha scritto Ferrara - di esplorare una missione impossibile, ovvero quella di costruire e gestire il Paradiso in terra. Allora infatti il tema da dibattere era “Paradise on Earth: The gardens of XXI Century”, con riferimento diretto agli ‘spazi coltivati a regola d’arte’, sia alla piccola scala che nei territori d’area vasta. Quest’anno a Torino il tema è “Tasting the landscape”, in cui il messaggio trasmesso dagli stessi ‘spazi coltivati a regola d’arte’ diventa valutazione ed apprezzamento dei sensi, perché nei tanti angoli di paradiso sparsi su tutta la terra si produce e si condivide il benessere e la bellezza della “natura che si fa pensiero”, come ci ricordava anni or sono Rosario Assunto.” Il Congresso dell’IFLA di Torino è un’esperienza indimenticabile per chi c’è stato da spettatore o da relatore, ma senz’altro lo sarà per chi lo ha programmato e gestito. Per questo vorrei concludere con le belle parole pronunciate da Anna Letizia Monti a nome del Consiglio di Presidenza e di tutti coloro che con fatica e passione hanno portato a termine con successo questa impresa. “In un momento storico così difficile e critico - ha detto la presidente dell’AIAPP Monti - in tutti gli angoli del pianeta il ruolo dell’architetto del paesaggio è minimale e straordinario insieme: connette azioni, ricuce lacerti, definisce una trama sottile di sollecitazioni, sintonie, sottolineature, evidenzia differenze e discrasie e propone piccole azioni fatte di terra, semi, piante, pietre che tengono in considerazione culture locali, clima, storia, disponibilità idriche. Deve lavorare con umiltà, voglia di ascoltare, attenzione ai particolari, per migliorare la qualità della vita delle persone e permettere che tutti possano nutrirsi di paesaggio.” ■ (*) AAVV. Tasting the Landscape, 53° IFLA Congress, April 20-21-22 2016 Torino Italy, Edifir Firenze 2016.
Village of flowers Mairipora San Paolo, Brasile (M. Vassalo).
WEST 8 Madrid Rio C Municipality of Madrid.
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> TECNICHE <
Le magnolie: specie e varietà da Illinois a Just Jean di Stefano Sogni* e Lorenzo Sogni** stefanosogni@interfree.it
*Tecnico responsabile del settore produzione e promozione di Zelari Piante (PT) **Dottore in scienze vivaistiche ambiente e gestione del verde
Ricominciamo con una rubrica molto importante che ci ha accompagnato tempi addietro. Ripartiamo da dove eravamo rimasti, scopriremo così le Magnolie dalla Illinois dai fiori bianco puro alla Just Jean dal colo rosa chiaro. I
Magnolia insignis
C
lassificare in maniera univoca le specie, forme e varietà delle Magnolie non è semplice. Molte di esse, apparentemente diverse per specie di appartenenza o per nome, sono in realtà duplicate, descritte in te-mpi e luoghi diversi ma riconducibili una all’altra. Per questo motivo, abbiamo deciso di descriverle ordinandole in base al solo nome varietale, al nome della forma od al suffisso specifico. Questo è il nome in grassetto ad inizio di ogni paragrafo; il nome della specie (o delle specie parentali) figura fra parentesi quadra, seguito da un suffisso Pag. 12 • Lineaverde Mag/Giu 2016
che ne indica il tipo (sp. = la specie tipo; subsp. = una sottospecie di una specie tipo; var. = varietà botanica della specie indicata; f. = forma della specie indicata; hyb. = gruppi di ibridi; cv. = cultivar della specie indicata). Ad esempio, Acuminata [Magnolia grandiflora] cv. deve intendersi come Magnolia grandiflora cv. Acuminata. Quando inoltre fra parentesi si indichino più specie, separate da virgola, ciò significa che la specie di appartenenza non è chiara né sicura (od addirittura ignota, quando compaia il solo punto interrogativo).
Illinois [M. x loebneri], cv. Molto simile alla cv. Spring Snow, ovvero ha fiori di color bianco puro con quindici petali ciascuno; è una cultivar dalle buone dimensioni finali. Illinois No. 1 [M. x loebneri], cv. (J. C. McDaniel, University of Illinois) = cv. Spring Snow. Inodora [M. liliiflora], var. varietà decritta da Pampanini nel 1916 nel Bollettino della Società Toscana di Orticoltura, presenta foglie ovali, acuminate e glabre e quindi lisce al tatto. I fiori, inodori, sono larghi, globosi e campanulati, di un colore pallido e composti da 9 tepali ovali e carnosi e con gli apici concavi. Sinonimo: M. inodora (de Candolle, 1817). insignis [Magnolia insignis Wall.] sp. Più propriamente classificata dalla moderna nomenclatura come Manglietia insignis (Wall.) Blume, questa Magnoliacea sensibile al freddo originaria del Nepal e descritta per la prima volta nel 1824, ha foglie da ovate a lanceolate cuoiose, lucide. I fiori, medio-piccoli, prodotti dalla primavera all'estate, eretti, a coppa, hanno un colore che va dal rosata con sfumatura crema al rosso camrinio esonoe composti da 9-12 tepali. Iolanthe (fig.1) [M. x soulangeana cv. Lennei x M. x cv. Mark Jury (M. campbellii ssp. mollicomata x M. sargentia-
na var. robusta)], cv. Registrata da Felix M. Jury (Waitakere, Nuova Zelanda) nel 1974 come incrocio di M. x soulangeana cv. Lennei x Magnolia x cv. Mark Jury (M. campbellii ssp. mollicomata x M. sargentiana var. robusta). Molto simile alla Magnolia x cv. Mark Jury, ma con fiori di un colore più pallido che non quelli di questa. E' infatti anch'essa una pianta vigorosa, a portamento eretto e di altezza finale medio-grande ma soprattutto dal notevole sviluppo in larghezza. Fiorisce in età relativamente precoce. Le sue foglie obovate sono di un colore verde opaco e spento. I fiori, molto suscettibili al freddo, sono di dimensioni notevoli (circa 25 cm di larghezza) e a forma di coppa; rosa pallido all’esterno e bianco crema all’interno, hanno un aspetto ricadente proprio a causa della loro grandezza. Compaiono già nella giovane età della pianta e si ripresentano ogni anno a metà primavera, quasi un sistema della adottato dalla natura proprio per evitare eventuali gelate tardive. Richiede un suolo acido. Isca [M. x veitchii], cv. Il nome di questa varietà deriva proprio dalla città di Isca, in Exeter (UK) dove fu per la prima volta isolata da Robert Veitch & Son, Exminster Nurseries, negli anni subito anticedenti il 1950 e dallo stesso Veitch descritta per la prima volta nel Roy. Hort. Soc., Camellias & Magnolias Conf. Report: questa magnolia ha i fiori che sono approssimativamente delle stesse dimensioni di quelli della Magnolia veitchii tipo, di un colore rosa pallido in
boccio, orizzontalmente satinati di bianco all'apertura per poi divenire di un bianco quasi puro una volta sbocciati completamente; fiorisce circa circa una settimana prima che non nella abbastanza similare cv. Veitchii clone. Questa varietà è stata selezionata dallo stesso lotto di piantine dalle quali fu isolata la cv. Peter Veicht, ma ha una crescita più lenta di questa ultima. Iskia [M. x veitchii], cv. Descritta da Kruessmann (sic) nel 1970 nell’Index Tremoniensis, Dortmund Botanic Garden, (Germania), altri non è che un sinonimo dell sopracitata cv. Isca. Iufer (fig. 2) [M. salicifolia x M. kobus], cv. Introdotto da Iufer Nursery (Salem, Oregon, USA) e descritta per la prima volta nelle pubblicazioni Magnolia nel 1986. E' una piccola pianta piramidale, quasi a forma di albero di Natale, di modeste dimensioni (esemplari trentenni difficilmente hanno superato i 6/7 m di altezza) e ricoperta da grandi fiori bianchi con stami dalla punta di colore rosso. Iufers Form [M. salicifolia], cv. Presentata dai vivai Otto Eisenhut (Ticino, Svizzera) nel loro catalogo del 1989 come una cultivar si Magnolia salicifolia dai fori larghi e con fioritura copiosa, altro non è che la sopracitata M. kobus x M. salicifolia cv. Iufer Ivory Chalice (fig. 3) [M. acuminata x M. denudata], cv. Registrata da David Leach, nel 1894 a Hubbard Road, a Madison, in Ohio, (USA) e descritta per la prima volta nel 1986 in Magnolia. I fiori sono for-
mati da nove tepali: all’interno di color bianco giallognolo (giallo 8D, secondo i codici della Royal Horticulture Society), color giallo-verdognolo (145A) sulle nervature di quelli esterni; anche il gineceo è giallo-verdognolo (150B); le antere di colore giallo (8C) con strette ed in punta assumono un colore rosso-violaceo. I fiori sono di generose dimensioni: le corolle sono mediamente di 16 m in larghezza e 9-10 cm in lunghezza. E’ capace di resistere a temperature fino a – 30 °C.
1
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J J. C. Williams [M. sargentiana cv. Robusta x M. sprengeri cv. Diva], cv. Questo ibrido fu ottenuto da Philip Tregunna (capo giardiniere a Caerhays dal 1956 al 1996) e descritto per la prima volta in Magnolia nel 1988. Il seme madre è una piantina di prima generazione dall’originale M. sargentiana cv. Robusta, pianta inviata a Caerhays dall’Arnold Arboretum (Boston, Massachusetts, USA) (Il polline madre era di una piantina della cv. Diva che proprio a Caerhays cresceva). La cultivar J.C. Williams è simile alla M. campbellii var. mollicomata cv. Lanarth, ma ne differisce leggermente per il colore dei fiori e lo si nota quando vengano messi a confronto due esemplari cresciuti nella stessa località ed in condizioni simili (e solo allora, tanto sono altrimenti fra loro simili). Il nome deriva da J.C. Williams (1861–1939), membro della famosa famiglia di plant hunters che fondò e creò il giardino a Caerhays
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> TECNICHE <
(dove fiorì la prima M. sargentiana cv. Robusta nel Regno Unito) e che acquistò l’originale piantina della cultivar Diva coltivata a Caerhays e da cui, come detto sopra, la cultivar in oggetto origina. E’ stata registrata nel giugno del 1997 da F.J. Williams. Come le piantine di M. sargentiana cv. Robusta x M. sprengeri cv. Diva. Janaki Ammal (fig. 4) [M. kobus], cv. Descritta da Dorothy J. Callaway per la prima volta nel 1994, è una forma poliploide indotta mediante trattamento con colchicina originata presso il Royal Horticultural Society Garden di Wisley. Descritta in letteratura talora come una cultivar della Magnolia 4
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kobus var. stellata. Jane (fig. 5) [M. liliiflora cv. Reflorescens x M. Stellata cv. Waterlily] cv. Descritta per la prima volta da Dudley & Kosar nel 1968 è una delle otto ‘Little Girls’ ottenute dal U.S. National Arboretum (U.S. Natl. Arb. #28349) e come le altre sette risultato di ibradazione fra cultivar di Magnolia lilliflora e cultivar di Magnolia stellata; è un arbusto eretto di medie dimensioni e dall’habitus vegetativo compatto. Fioritura tardiva (tarda primavera), con fiori a forma di coppa piccoli ma profumati, 7,5-10 cm in diametro, le gemme sono erette, elongate, rosso violaceo. I tepali sono 8-12, obovati-spatolati, 5/6 cm in lunghezza, 3/4 cm in larghezza, ottusi ed involuti, viola che sfumano gradualmente sul rosso violaceo o viola pallido con il procedere della fioritura, bianco all’interno, gli abbondantissimi stami (90-110) sono rossi-violacei. Le foglie sono ovali, lucide e verdognole, lunghe 15 cm. E’ una triploide sterile. Jane Platt (fig.6) [M. stellata], cv. Questa varietà è stata identificata nel giardino di Jane e John Platt a Portland (USA)e per la prima volta presentata a Gossler Farms Nursery Springfield, Oregon, USA) nel loro catalogo del 1984-85. I fiori sono di un rosa più chiaro di quello della cv. Rosea, ma I tepali sono 20-30 tepali contro gli 8-12 che caratterizzano la M. stellata cv. Rosea. Japanese [M. denudata], cv. Presentata dai Treseder’s Nurseries (Truro, Cornovaglia, UK) nel loro catalogo del1965, ed altresì nota come Ja7
panese Clone è una selezione della specie tipo. Sinonimo: cv. Wada's Form. Jermyns (fig. 7) [M. salicifolia], cv. Descritta da Hilliers nel loro Manual of Trees and Shrubs del 1973. Una pianta arbustiva ad accrescimento lento con habitus espanso, con ampie foglie vistosamente glauche nella pagina inferiore e fiori larghi (13 cm) con lunghi e sottili tepali che compaiono sulla pianta tardivamente. Uno dei migliori ibridi di questa specie di Magnolia per la fioritura. Jersey Belle (fig. 8) [M. sieboldii var. sinensis x M. wilsoni ], cv. Identificata nel 1970 ottenuta ed originariamente riportata come un semenzale di M. sinensis e descritta per la prima volta da Violet LortPhillips, La Colline Garden, Gorey, Jersey, Channel Islands, U.K. (nel 1981) e infine inquadrata come oggi descritta in Magnolia nel 1984. Incrocio naturale fra le due citate specie genitrici, le foglie ed il portamento (eretto) sono simili a quelle della Magnolia wilsonii, verde scuro sopra, verde chiaro sotto e con fine peluria. I fiori penduli e profumati, grandi 15-20 cm, sono di colore bianco, con 6 tepali e stami porpora violaceo, globulari e leggermente più grandi di quelli dei suoi “genitori”, ma molto simili, ed è difficile riconoscerla da questi senza paragone diretto. Joe McDaniel (fig. 9) [M. x soulangeana cv. Rustica Rubra x M. x veitchii], cv.
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organizzato da:
in contemporanea con:
> TECNICHE <
Registrata da Ken Durio (Opelousas, Louisiana, Usa) e descritta per la prima volta in Magnolia nel 1984. Ibrido Gresham, ha il fiore con il viola più scuro fra tutti questi. E’ un ibrido fastigiato che cresce molto rapidamente. Le gemme, a forma di tulipano e di un viola intenso, si aprono formando fiori a forma di coppa. Sinonimo: JMcD#6, LA#77, G66-3. Joe McDaniel 2 [M. x soulangeana cv. Rustica Rubra x M. x veitchii], cv. Presentata dai Otto Eisenhut Nursery (Ticino, Svizzera) nel loro catalogo del 1989 come una cultivar dal fiore molte elegante, di un rosa intenso. Stessi colori e forma dei fiori della precedente (Joe McDanile) ma la punta dei petali di quella varietà in oggetto è di un colore bianco puro che dona un contrasto apprezzabile. In entrambi gli ibridi I fiori si trovano eretti sulle branche ancora spoglie. Sinonimo: cv. Mary Nell, JMcD#2, LA#87, G66-1358. Jolly Friar Tuck [M. liliiflora], cv. Descritta per la prima volta nel 1976 nella Newsletter della American Magnolia Society, è una cultivar dai fiori vistosi, di un viola rossastro all’ester-
no e bianco internamente, sono molto più grandi di altre varietà di questa specie ed ha un odore molto caratteristico che secondo alcuni ricorda quello tipico dell’anguria. Jon Jon (fig. 10) [M. x soulangeana, M. x veitchii], cv. Descritta per la prima volta da John Allen Smith (Magnolia Nursery, Chunchula, Alabama, USA) e da questo selezionata da uno degli ibridi di Todd Gresham piantati presso il Gloster Arboretum (Gloster, Mississippi, USA) è stata presentata al commercio per la prima volta dai vivai Otto Eisenhut (Ticino, Svizzera) nel loro catalogo del 1989. E' un ibrido a tarda fioritura che fiorisce copiosamente. I tepali sono di un profondo viola rossastro alla base, e che diventano un viola rosato più chiaro verso la punta. I tepali raggiungono i 14/15 cm. Sinonimo: JG#3. Judy (fig. 11) [M. liliiflora cv. Nigra x M. stellata], cv. Un'altra delle otto ‘Little Girls’ ottenute dal U.S. National Arboretum, il portamento è più eretto rispetto a quello delle altre sorelle e cresce più lenta-
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mente di queste. Descritta per la prima volta da Dudley & Kosar, nel 1968 nel Bollettino del Morris Arbioretum, questa cultivar fiorisce a mezza stagione; I fiori sono piccoli, 5/6 cm in diametro, gemme fiorifere erette di un colore rosso violaceo piuttosto intenso, composti da 10 tepali svasati e con apice quasi capovolto e retroflesso, di un color rosso violaceo un poco più tenue all'apertura, internamente bianco crema con talora una accenno di una leggera sfumatura di tono rosa; il fiore porta dai 40 ai 50 stami di color rosso violaceo. E’ una triploide sterile. U.S. Natl. Arb. #28345. Julian Hill [M. macrophylla], cv. Cultivar isolata dal Polly Hil Arboretum (Vineyard Haven, Massachusetts, USA) e presentata in Magnolia nel 1984 è una varietà altamente fertile, completamente resistente al gelo fino a -23 °C (Zona 6 USDA Hardyness zone). Le foglie ed i fiori sono quelli tipici della specie (e come tali di dimensioni quasi in incredibili). Just Jean (fig. 12) [M. x soulangeana], cv. Questa fiorifera cultivar è un semenzale trovato durante gli anni ‘70 da John Gallagher nel Dorset (UK), come dallo stesso riportato in una pubblicazione del 1988. Ha un portamento compatto e distintivo, foglie larghe ed obovate. A metà primavera produce fiori a forma di calice di un colore rosa chiaro, più scuro alla base. Inizialmente indicato come solo nome nuduem ma poi riclassificato da J. M. Gardiner nel 1989). n
Nota: una consistente parte del materiale fotografico per questa pubblicazione è stato gentilmente concesso da MagnoliaStore (www.Magnoliastore.com), che qui si ringrazia; il rimanente, salvo diversa indicazione, debbono intendersi foto dell’autore.
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> INTERVISTA - IL VIVAISTA <
Vivai Capitanio: il colore in giardino Situato a Monopoli, nel cuore della Puglia, Vivai Capitanio è specializzato nella produzione di piante mediterranee. Per il 2016 ha deciso lanciare diverse e colorate novità. di Silvia Vigé silvia.vige@epesrl.it
Dottore agronomo, redazione
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ivai Capitanio di Monopoli, in provincia di Bari, è una realtà giovane e dinamica, affermata e riconosciuta anche all’estero per la professionalità maturata nella produzione di piante ornamentali da esterno. L’azienda produce circa 400 specie e varietà di ogni provenienza, forma e caratteristica, particolarmente indicate per clima mediterraneo per la loro origine o adattabilità. L’azienda dispone di circa 30 ettari di produzione in perfetta armonia con la natura e nel pieno rispetto dell’ecosistema grazie all’utilizzo di energie rinnovabili, lotta integrata, fertilizzanti a lenta cessione, materiale riciclabile, riciclato, riduzione di consumi idrici, diserbanti… Abbiamo intervistato Leonardo Capitanio, amministratore della Vivai Capitanio, uno dei più giovani vivaisti dello scenario italiano, alla vigilia dell’attesa “Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo” giunta ormai alla sua ottava edizione. Leonardo Capitanio dirige l’azienda insieme al fratello Simone sotto l'occhio amorevole della madre Giovanna.
Molte le novità per questo 2016: da dove incominciamo? L’inizio dell’anno è stato caratterizzato dal lancio del nostro nuovo marchio, rinnovato nella grafica ma che conferma le linee e i colori che da sempre ci contraddistinguono. Abbiamo operato un cambiamento d’immagine rinnovando il logo e creando un catalogo piante nuovo per seguire i passi del tempo e adeLeonardo Capitanio, amministratore del Vivaio Capitanio e vicepresidente ANVE.
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guarci alle nuove tendenze grafiche. Abbiamo fatto anche un grosso investimento in termini di social network per arrivare ad un pubblico sempre più vasto. Strategia dell’informazione: vogliamo farci conoscere attraverso le notizie che diamo in tempo reale. Il nuovo catalogo inoltre dà rilevanza alle piante, oltre alla descrizione delle circa 420 varietà in coltivazione, nell’ultima parte si trovano gli estratti delle tesi di laurea che hanno vinto le edizioni passate del Premio Stefano Capitanio. Il nostro cambiamento d’immagine è stato anche propedeutico ad una serie di investimenti in azienda: dall’ampliamento dei terreni, ora l’azienda conta di circa 30 ettari di vivaio all’aperto e di 5 ettari di serre utilizzate per la propagazione, all’incremento sulle tecnologie. Cerchiamo di crescere e con orgoglio anche i numeri ci stanno dando ragione. In questi otto anni, dalla scomparsa di mio padre Stefano, siamo riusciti a tenere testa in un momento difficile del mercato florovivaistico. Problema Xylella, come la state affrontando? Il nostro vivaio si trova a Monopoli, la Xylella fastidiosa è ormai giunta a due passi da noi. Per ora siamo esenti ma il peggio forse deve ancora arrivare. Per questo stiamo lavorando e stiamo cercando di fronteggiarla anche con la collaborazione delle ricerche universitarie e delle nuove tecnologie. A questo proposito, stiamo per realizzare degli importanti investimenti che ci permetteranno di fronteggiare al problema,
coltivando in ambienti controllati e garantiti. Pubblicheremo interessanti novità a breve. Inoltre collaboriamo molto con le università che nonostante i loro momenti di crisi per la mancanza di finanziamenti nella ricerca, noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare un contributo come ad esempio il nostro premio di laurea, collaborando ad alcuni progetti mettendo a disposizione non solo energie aziendali ma pure noi stessi come organizzatori di questi progetti. Principalmente collaboriamo con l’Università di Bari ma anche con il centro ricerche di Locorotondo Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura, CRSFA, Basile-Caramia - con il quale stiamo firmando un accordo di rete per la realizzazione di un polo tecnico costituito da 180 aziende del settore agricolo. Personalmente, poi, come vicepresidente ANVE - Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori - ho seguito negli ultimi due anni i progetti su Xylella, tema sul quale ho la delega specifica. Inutile nascondere che la Xylella si sta allargando, sono state ampliate le aree denominate infette al fine di consentire un’individuazione migliore dei vari focolai. Nonostante ciò continua l’attività di colloquio con il Ministero e la Regione, purtroppo la questione è molto confusa e la politica fa fatica a prendere decisioni operative. Parliamo dei progetti internazionali che hanno visto le vostre piante protagoniste. Le nostre piante sono ormai distribuite in tutta Europa e non solo, con
Sopra, il nuovo catalogo. Sotto, produzione in serra.
soddisfazione possiamo dire che sono entrate a far parte di grandi progetti dove siamo stati scelti come fornitori per la realizzazione di grosse opere a firma di grandi progettisti. Uno degli ultimi lavori che ci ha visto coinvolti è quello del “Stavros Niarchos Foundation Cultural Center” nel cuore di Atene. L’opera che porta la firma dell’architetto Renzo Piano ha visto la messa a dimora di numerose specie mediterranee (più di 150 mila in varie dimensioni) che fanno da cornice al Teatro Nazionale dell’Opera e alla Libreria Nazionale Greca. Già anni prima avevamo collaborato a un progetto a firma di Renzo Piano, il Centro Servizi “Vulcano Buono” a Nola, Napoli, dove avevamo fornito circa 126mila piante prodotte dietro programmazione per rivestire il cono del vulcano. Il lavoro ad Atene ci ha particolarmente inorgogliti perché ci ha valorizzato e ci ripaga di uno sforzo per il quale è nata
questa azienda quasi trent’anni fa e cioè quello di ricercare e valorizzare le piante mediterranee. Lavorare con una firma così importante è stata una bella esperienza, è stata una grande sfida vinta. Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo, qualche anticipazione? Il 3 e 4 giugno si terrà l’VIII Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo e il Premio “Stefano Capitanio” evento che vedrà la presenza di importanti personaggi del mondo della politica. Siamo stati contentissimi per i risultati ottenuti e per la sicura alta partecipazione di pubblico. Fare un convegno qui a Monopoli, in azienda, su tematiche inerenti il florovivaismo e riempire circa 200 posti con colleghi interessati da tutta Italia non è cosa da poco ai giorni d’oggi. È un evento seguito e sentito forse perché siamo riusciti ad essere con-
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> INTERVISTA - IL VIVAISTA <
Le farfalle autoctone hanno una bellezza inaspettata e una sensibilità diversa: quello che oggi scopri da noi domani lo potresti ritrovare nel tuo giardino di casa. Le farfalle tropicali fanno sicuramente più scena ma il nostro intento è quello di sensibilizzare le persone all’ambiente in generale. Abbiamo così ricreato un giardino costruito appositamente in base al tipo di famiglie di farfalle che vi abbiamo portato, abbiamo inoltre ricreato zone per seguire da vicino tutto il ciclo vitale dal bruco alla farfalla.
Messa a dimora delle piante per il Stavros Niarchos Foundation Cultural Center.
Un momento della Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo(*). Inaugurazione della serre delle farfalle(*).
creti negli eventi e nella scelta dei relatori. Abbiamo avuto anche quest’anno un bel riscontro anche dai partecipanti del premio di laurea considerato l’argomento molto tecnico dove i temi sono arrivati un po’ da tutta Italia. Inoltre si terrà in quei giorni anche l’Assemblea dei Soci ANVE in cui si terranno le votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo che rimarrà in carica fino al 2018. Come dicevamo il 2016 è pieno di novità, così nei giorni dal 2 al 5 giugno Pag. 20 • Lineaverde Mag/Giu 2016
in cui si terrà invece la mostra mercato “Il colore in giardino” e il nostro giardino botanico verrà aperto al pubblico, ci sarà anche l’inaugurazione di “Farfalia” la prima serra di farfalle autoctone allevate a scopo dimostrativo e divulgativo che si sviluppa su una superficie di circa 300mq. Con mio fratello e tre giovani entomologi, che avevano fatto dei lavori di ricerca e divulgazione sulle farfalle, già due anni fa era nato il sogno di costruire la prima casa delle farfalle di Puglia e così abbiamo fatto.
Ci parli della vostra produzione. Come dicevo abbiamo circa 420 varietà in coltivazione in questo momento. Abbiamo un patrimonio botanico veramente interessante e importante. Cerchiamo nuove varietà tra collezionisti, ricercatori vari un po’ in tutta Europa. Cerchiamo di unire il collezionismo e la ricerca all’aspetto commerciale. Il 75% dei nostri clienti arrivano dall’Italia costiera anche per affinità climatica. Lavoriamo bene con i garden e con i manutentori del verde sia pubblico che privato, abbiamo una duplice attitudine: i nostri prodotti sono carini da commercializzare in un garden e anche utilizzati molto da giardinieri appassionati e attenti. Qualità estetica e solidità tecnica delle piante: è questo che ci viene riconosciuto. Piante belle, compatte e ben radicate risultati ottenuti a suon di “forbici e sole”. Non può mancare un commento sulle fiere in cui ci siamo incontrati. Cominciamo da IPM. A IPM quest’anno abbiamo fatto una bella presenza sia per l’iniziativa di unirci con altre due aziende per lo spazio espositivo dove i visitatori potevano trovare un vasto assortimento di piante. Questa per noi è stata la terza edizione, un’escalation in salita in punta di piedi, ma che ci
Premi di Laurea “Stefano Capitanio” Il Premio di Laurea “Stefano Capitanio”, per la prima volta dalla costituzione della borsa di studio, ha visto tre vincitori anziché due. Infatti, per le tesi magistrali, sono stati premiati i due seguenti laureati in quanto meritevoli di aver ottenuto lo stesso punteggio: • Nicolò Pagliani, laureato presso l’Università di Bologna con la tesi dal titolo “Logistica e competitività nel comparto vivaistico ornamentale: il posizionamento degli operatori” • Chiara Aglietti, laureata presso l’Università di Firenze con la tesi dal titolo “Messa a punto della tecnica LAMP per la diagnosi di Phytophthora ramorume Xylella fastidiosa” Per la tesi triennale è stata invece premiata la seguente laureata: • Lucrezia Lopes, laureata presso l’Università di Firenze con la tesi “La corte delle stagioni: progetto di giardino pubblico per la riquaVincitori del premio . lificazione di Piazza dello Spirito Santo a Pistoia” *)
ha appagato, abbiamo fatto più contatti dell’anno prima. Quest’anno siamo maturati, abbiamo investito nell’esposizione, eravamo anche in un posto di passaggio giusto, ben illuminato, non ci possiamo lamentare. La fiera è e resta la migliore ad oggi in ambito europeo, aspettiamo di vedere le novità che ci saranno l’anno prossimo sul cambiamento dei padiglioni. Una cosa però la vorrei dire a titolo generale: la fiera secondo me non la fa l’organizzazione ma la fa chi espone, se si va con lo stesso stand, la stessa immagine tutti gli anni, la gente non è invogliata a venirti a trovare e a prendere contatti. Se non investi, non cambi, non proponi nulla di nuovo sei destinato a essere messo da parte soprattutto a livello di competitività che c’è oggi dove ti de-
Stand a IPM 2016.
vi confrontare con aziende giovani provenienti da tanti e diversi parti del mondo e che hanno specialmente alle spalle idee fresche. Passiamo ora a Myplant&Garden. Myplant&Garden rappresenta oggi qualcosa di nuovo, persone nuove, un po’ di aria fresca, certo ha solo due anni di vita ma ha già dato segni di coraggio interessanti. Non si può certo replicare da un anno all’altro una nuova Essen però se le
aziende iniziano a crederci e iniziano a investire e invitare clienti può diventare una buona occasione di incontro. Inoltre la fiera è sita in un posto adeguato, ha alle spalle un’organizzazione buona, i costi sono quelli che si trovano anche da altre parti, è l’espositore che ci deve credere! Le strategie oggi sono cambiate; prima il marketing lo facevi in fiera ora lo devi fare in azienda. In Italia non può non esserci una fiera di successo. n
Saper coltivare permette di raccogliere i migliori frutti della vita. Coltivare un’amicizia, un amore, una passione o un hobby è come coltivare una pianta. Coltivare è una regola di vita. Stefano Capitanio
Stand a Myplant&Garden.
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> FITOPATOLOGIA <
Migliorare il verde ambientale con mezzi ed azioni orientati al biologico di Giorgio Badiali giorgiobadiali@libero.it
Fitopatologo, dottore agronomo, già dirigente della Regione Emilia Romagna
Appare sempre meno utile e costruttivo insistere sulla progettazione di opere a verde esagerate e costose, spesso impiegando specie arboree inadatte, mentre si dovrebbe puntare su realizzazioni più semplici, già studiate ed economicamente affrontabili, con costi più contenuti e con il rischio minore di tanti plateali insuccessi.
I Senza un minimo di prevenzione queste piante non protette al momento dell’impianto e poi abbandonate a se stesse, sono state condannate a morte sia a causa dell’irraggiamento solare che dell’uomo negligente ed impreparato.
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n situazioni critiche soprattutto come quella attuale, che presenta difficoltà economico-gestionali dichiarate e diffuse ormai a livello planetario, appare ora necessario guardarsi attorno seriamente e compiere scelte che almeno al momento ma sempre con orientamento al futuro, diano la possibilità di superare le crisi tanto declamate e più o meno realmente esistenti. Pertanto, una delle prime cose da fare è senz’altro basata sulla riduzione
degli sprechi che da tante parti si sono purtroppo verificati negli ultimi tempi e si stanno ancora verificando, favorendo da subito la qualità dei nuovi interventi da realizzare, limitandone per il momento anche le quantità ed evitando il lassismo od il facile abbandono che in molti casi ne hanno seguito le realizzazioni. Ciò appare più facilmente ottenibile impiegando sia in fase progettuale che nelle fasi successive, soltanto tecnici e personale operativo riconosciuti validamente preparati e professionalmente in grado di assolvere i delicati compiti che gli vengono di volta in volta assegnati. Gli scarsi finanziamenti che molto negativamente risultano rimasti oggi a disposizione degli Enti Pubblici, sia per le manutenzioni del verde esistente che per le nuove realizzazioni che il Settore verde deve pur programmare e compiere nel tempo, da ora dovranno essere sempre meglio utilizzati e calcolati in forma aderente alle reali esigenze dell’ambiente e delle piante presenti, senza dare corso alle fantasiose immaginazioni di qualche illuso progettista o di qualche dirigente soprattutto politico ma anche tecnico,
I danni meccanici che minano per sempre la salute di qualsiasi esemplare arboreo, sono spesso sottovalutati e difficilmente rimediabili, tanto che provocarli per fretta od incuria rappresenta uno degli atti più gravi che l’uomo possa compiere contro le piante.
voglioso di mettere comunque in evidenza la sua presenza anche momentanea in quel ruolo, specialmente in un momento di oggettiva generale difficoltà. Oggi si parla molto di verde in senso generale, mentre si realizza pochissimo in particolare e spesso anche malamente, specialmente quando si tratta di dover intervenire correttamente, professionalmente e rapidamente, con azioni purtroppo quasi sempre promosse tardivamente a causa principalmente della mancanza nelle necessarie osservazioni che dovrebbero essere costanti e nell’assenza degli accurati controlli che al contrario dovrebbero sempre essere tassativamente eseguiti e migliorati, al fine di riuscire ad ottenere diagnosi precoci su ogni tipo di problema che si presenta nel vasto settore del verde ambientale. Queste considerazioni diventano sempre più necessarie perché ci troviamo di fronte ad organismi vitali come sono le piante, che necessitano di continue attenzioni da parte di chi viene preposto alla loro cura e manutenzione, tanto che non possono essere abbandonate al loro destino, soprattutto negli ambienti urbani in cui si trovano a convivere con l’uomo e con tutte le brutte cose che ormai troppo spesso gli vengono perpetrate anche se non sempre volontariamente. Infatti l’uomo vuole sempre avere ragione su tutto e per ogni cosa che compie anche sulle piante che a loro volta sono sempre costrette a subire, ricevendo in troppi casi soltanto danneggiamenti e per le loro cure soltanto gli avanzi di tempo, le risorse economiche spesso del tutto marginali e soprattutto una scarsissima attenzione da parte di molti anche fra gli addetti ai lavori.
Per queste tristi ragioni che in troppi casi ed in tanti territori tendono sempre più a sovrapporsi negativamente, diventa ancora più urgente un comportamento più razionale, più allargato e diffuso per ogni tipologia di attività necessaria al fine del mantenimento in salute ed efficienza del verde ambientale, con interventi puntuali e sempre più orientati alla naturalità ed alla semplicità, con il concetto che finalmente sembra prevalere del ricorso sempre meno frequente ai prodotti chimici, passando progressivamente ad attività senza dubbio meno pericolose e dannose soprattutto per la salute dell’uomo e di tutti gli altri esseri viventi, con l’intento principale di riuscire un giorno ad impiegare soltanto i prodotti meno dannosi ammessi dalla legislazione ed esclusivamente nei casi di valutata e riconosciuta necessità.
Regole precise, equilibrate e realmente applicabili, sono alla base di ogni possibile miglioramento E’ giunto finalmente il momento di tracciare delle regole anche molto semplici ma precise e di farle rispettare su tutto il territorio nazionale. Infatti, il rispetto delle regole è molto più facile da ottenere se queste sono ben definite, semplici da seguire, con limitati punti di incertezza esecutiva e coinvolgono uniformemente ma sempre chiaramente anche vasti
territori, senza presentare scarso equilibrio collettivo e limitazioni operative esagerate, quasi impossibili da rispettare da parte di coloro che le devono applicare. Per questo, anche il Piano d’Azione Nazionale (PAN) per il corretto impiego dei prodotti fitosanitari, di cui si deve e si dovrà parlare molto nel prossimo futuro, già da ora necessita che venga tassativamente impostato, programmato e seguito su tutte le Regioni e le Province autonome, mentre rappresenterà di certo e per molto tempo una via da percorrere e seguire coerentemente, mediante le Linee Guida che ognuno di questi Enti ha già almeno in parte predisposto o sta per farlo su tutto il territorio nazionale, fino ad ottenere una vera uniformità di comportamento, tendente sia a mantenere in salute ed in vita le piante sia in condizioni accettabili tutto l’ambiente che le dovrà per sempre contenere e nutrire, senza creare altri seri problemi soprattutto a carico della salute dell’uomo. Solo in questo modo che per ora sta presentando come era intuibile diverse criticità, incertezze e dubbi da chiarire e risolvere il più possibile rapidamente, si potrà sempre più avvicinare ed affermare quello stato di equilibrio maggiormente naturale, da cui dipende la salute e la vita di tutti gli organismi viventi, con l’uo-
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> FITOPATOLOGIA <
mo in primis che per ora si comporta in troppi casi forse inconsciamente, senza valutare questi importanti aspetti della situazione. Rimane comunque la speranza di riuscire un giorno a permettere una più facile convivenza di tutti gli organismi viventi presenti e di continuare a produrre le risorse loro necessarie, ritornando in misura maggiore verso attività più direttamente pensate, valutate e svolte dall’uomo senza l’esagerato apporto della chimica, lavorando anche manualmente e più intensamente con l’impiego di tecniche sempre meno basate sull’uso di sostanze spesso molto tossiche, al fine di ottenere il proprio sostentamento facendo ricorso in modo sempre minore a tutte quelle sostanze indesiderabili, oggi ancora impiegate in modo anche dissennato ed a volte senza alcuna conoscenza e senza troppe considerazioni sulla non sempre utile propensione verso un loro molto facile ed ormai divenuto comunissimo impiego. Ne consegue la necessità di dovere acquisire una maggiore professionalità generale, in un settore in cui il pressapochismo, le scarse capacità tecniche professionali ed il desiderio generale di ridurre al massimo gli interventi più naturali soprattutto ma-
nuali e meccanici che sono quelli più impegnativi ma maggiormente orientati verso il biologico, hanno in molti casi prevalso su tutti gli aspetti più logici e sani, creando le condizioni che ora pur con notevole ritardo, si sta finalmente cercando di riproporre, ricorrendo con le nuove regole verso la massima riduzione dell’intervento chimico oggi troppo utilizzato ed il più consistente ritorno alle quasi dimenticate ma oggi aggiornate tecniche di natura biologica, comunque rivolte ad un maggiore equilibrio ambientale ed alla sempre più ricercata naturalità da parte di coloro che amano l’ambiente e ne desiderano la sostenibilità. Pertanto occorre proporre l’insieme dei nuovi argomenti con la massima chiarezza possibile, cercando di ridurre al massimo i diversi punti critici che stanno emergendo durante l’attività di studio e di confronto fra le varie proposte di soluzioni, riscontrabili nel corso dei lavori che ogni Ente sostiene e dovrà ancora sostenere, per rivedere le discordanze e cercare di indirizzare verso interventi atti ad eliminare o contenere le diverse criticità emergenti al termine degli incontri collegiali di approfondimento e di verifica, coinvolgenti possibilmente la totalità degli organismi interessati.
Il taglio meccanico del prato eseguito con molta attenzione, rifinito manualmente o effettuato con adeguate protezioni dei fusti presenti, è da considerare il migliore intervento biologico non aggressivo, ma deve essere eseguito con operatori professionali e sotto costante controllo.
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Per il momento, considerando i dubbi e le incertezze ancora esistenti sui principali comportamenti che ogni Ente pubblico dovrà tassativamente in futuro ma già da ora imporsi di tenere, al fine di applicare correttamente sul proprio territorio le regole previste dalla nuova legislazione, ovviamente in sintonia con tutti gli altri situati in territori anche molto distanti, le azioni da svolgere ed i necessari provvedimenti da prendere che stanno emergendo con evidenza, riguardano in primo luogo la necessaria esclusione o la riduzione dei prodotti fitosanitari non più ammessi o limitati dalla legislazione attuale ed il ricorso immediato per sopperire a queste limitazioni, a tutte le attività curative agronomiche ed ai mezzi di natura biologica che già da tempo si conoscono ed in alcuni territori vengono almeno parzialmente già applicati. A questo proposito, si propone e consiglia di consultare una copia della Rivista Lineaverde n. 3 dell’anno 2007 che all’articolo “Il biologico e la cura del Verde urbano”, il cui testo potrebbe essere oggi ripubblicato praticamente senza l’apporto di alcuna variazione e nel quale venivano evidenziati, chiariti e consigliati in quanto già applicati da tempo, i mez-
L’impiego dell’intervento chimico negli orti urbani deve essere assolutamente vietato, ricorrendo soltanto alle tecniche ed agli interventi di natura biologica che devono essere divulgate dettagliatamente ed imposte a tutti i conduttori.
zi e gli interventi principali di natura biologica e biotecnica già da allora conosciuti ed in diverse occasioni precedenti proposti e divulgati. Fra questi ed in sintesi se ne possono ricordare alcuni già affermati da tempo e successivamente migliorati, come ad esempio l’esposizione sulle piante delle trappole di cattura e monitoraggio degli insetti a base di feromoni, la distribuzione di antagonisti utili per il riequilibrio delle infestazioni, il taglio e la raccolta manuale con relativa distruzione ed allontanamento di rami o piante morte o loro parti secche o marcescenti compresi gli apparati radicali o visibilmente infette da varie forme cancerose, oltre a fogliame e rametti infestati o portanti ricoveri contenenti larve od ovature molto evidenti, come nei casi di Processionaria del pino, di Iphantria cunea, di Cameraria horidella, di varie cocciniglie, ecc., il tutto da riconoscere precocemente, da eseguire rapidamente e sempre nei momenti più favorevoli ed indicati dalle tecniche più affermate e conosciute, senza mai trascurare tutti gli interventi previsti per legge dai vari Decreti di Lotta obbligatoria tuttora in vigore e non sempre doverosamente applicati.
Risulta ormai impensabile che si possano ancora raggiungere simili condizioni di abbandono e degrado che oltre alla morte delle piante ed ai rischi per il transito sulla strada, rappresenta un aspetto estetico inguardabile.
A questo punto e nel concludere, si deve ulteriormente evidenziare che di fronte alle molte limitazioni imposte di recente ed alla chiara necessità di riproporre tutti gli interventi rivolti al biologico, soprattutto quelli di natura agronomicomeccanica anche con l’ausilio di adeguate attrezzature da impiegare in modo del tutto professionale, sta diventando sempre più necessario l’impiego di tecnici e di operatori del verde dotati di notevole professionalità che in molti casi dovrà essere assolutamente formata o migliorata (laddove fortunatamente già esistente), per non creare soprattutto nel verde ambientale, danni ancora maggiori di quelli purtroppo già presenti ed anche chiaramente rilevabili in progressivo peggioramento. n
Per sostituire una pianta morta, si deve eliminare ogni suo residuo organico, lavorando ed arieggiando il suolo anche per più anni al fine di purificarlo, disinfettandolo pure adeguatamente ed evitando di inserire la nuova pianta nella stessa buca, al contrario di quanto si può notare in questo caso.
Non è possibile trascurare le piante fino a questo punto, facendo finta da parte dei manutentori di non vedere per anni, con rischi gravi anche per i cittadini circolanti in quei luoghi.
Il fogliame ancora qui presente a fine inverno, doveva essere raccolto e distrutto in autunno, perchè contenente le crisalidi svernanti di Cameraria ohridella insetto defogliatore degli ippocastani, i cui nuovi adulti che schiudono in primavera infestano subito la nuova vegetazione.
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> PREMI <
Le foreste dei meli selvatici del Tien Shan Il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche ha scelto di dedicare la campagna di studio e di attenzioni della XXVII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino alle foreste dei meli selvatici del Tien Shan.
di Silvia Vigé silvia.vige@epesrl.it
Dottore agronomo, redazione
1. Malus sieversii in primavera nelle zone pedemontane della regione di Zailiysky, con montagne dalle vette alte fino a 7.010 metri s.l.m., intorno ad Almaty, l’antica capitale kazaka. In quest’area il 70 per cento degli alberi sono scomparsi in seguito alla deforestazione. 2. Foreste di Malus sieversii in primavera, nelle zone pedemontane della regione di Zailiysky, in quella parte del Tien Shan prossima ad Almaty.
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ell’Asia centrale, sparsi lungo il versante settentrionale della catena montuosa del Tien Shan, rimangono frammenti dell’immensa e antica foresta che milioni di anni fa, nel Terziario, faceva crescere al suo interno decine di specie che sono all’origine dei frutti che accom-pagnano la storia dell’uomo. Dall’ovest della Cina, attraverso il nord di Kirghizistan e Uzbekistan, fino al sud del Kazakistan, predominano in questi luoghi i meli selvatici, con un’evidenza tale nel paesaggio da dare il nome all’antica capitale del Kazakistan, Almaty, cioè “luogo delle mele”. A questo sistema di foreste e ai molti temi posti da questi luoghi e dalla fragile condizione che essi condividono con le attività e la cultura dell’uomo, testimonianza preziosa di biodiversità
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culturale, il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche ha scelto di dedicare la campagna di studio e di attenzioni della XXVII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino. I più antichi precursori del melo vi arrivarono probabilmente con semi trasportati da uccelli in volo dalla Cina, portandovi una variabilità che la diversità ambientale del Tien Shan ha a sua volta incrementato, mostrando ancora oggi, nonostante millenni di disboscamenti e incendi, soprattutto per dare spazio all’agricoltura, una straordinaria biodiversità, espressa da forme, dimensioni, sapori, colori, altezze e portamenti degli alberi: un giacimento genetico di interesse incommensurabile, che nessuna forma di biotecnologia può avvicinare.
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3. La guardia forestale responsabile di zona, sulla sommità del massiccio del Djungarsky, sullo sfondo il Malus sieversii. Tien Shan, Sud-Est del Kazakistan, nel distretto di Sarqant, spedizione 2015.
raggiungono le cento unità per boschetto e l’età è superiore ai duecento anni. I sieversii risalgono i nevai lungo i pendii della montagna: sono gli ultimi alberi prima delle nevi perenni.
4. Boschetti di Malus sieversii su un altopiano arido. Le popolazioni
5. Il canyon desertico di Aksu, nella Catena del Karatau, Tien Shan sud-
Il melo selvatico del Kazakistan ha un nome: Malus sieversii, dal botanico Johann Sievers, che per primo lo descrisse, alla fine del XVIII secolo. Tra montagne che raggiungono i 7.000 metri, profonde valli, altipiani e versanti variamente esposti con climi estremi per temperature e umidità, la diversità rappresentata da questo frutto si manifesta con caratteri propri secondo le regioni interessate. Nella regione più a nord, nel massiccio del
Tarbagatai, forma nuclei composti da dieci a duecento alberi, anche su ripidi pendii, fino a toccare le nevi eterne. Nel Djungarsky il melo selvatico è l’albero dominante di foreste ampie, con esemplari di età e di altezza smisurate: fino a 30 metri e a trecentocinquanta anni. Nell’Axou Diabagly, alla frontiera con il Kirghizistan, gli alberi, in posizione solitaria o in piccoli boschetti, mostrano particolare resistenza alle malattie e alla siccità, anche
occidentale, a circa 1.000 chilometri da Almaty. 6. Massiccio del Djungarsky, 600 chilometri a nord di Almaty. Malus sieversii sui pendii delle montagne, nella regione kazaka di Lepsinsk.
estrema. Foreste, queste tre, che hanno subito grandi tagli, ma mai come nello Zaliskii, la porzione delle Montagne Celesti più vicina alla città di Almaty, dove i boschi si sono ridotti, in epoca sovietica, anche dell’ottanta per cento. La diversità è il dato caratterizzante del Malus sieversii. Completamente eterozigote, non si autofeconda e ha bisogno di un partner sessuale. Le fo-
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> PREMI <
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7. Un esemplare di Malus sieversii di oltre centocinquant’anni, a circa 1.000 chilometri da Almaty, nella regione desertica di Aksu, nel Tien
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Shan sud-occidentale. 8. Fioritura di Malus sieversii in primavera in un’area pedemontana
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(1.560 metri s.l.m.) dello Zailiysky, area del Tien Shan caratterizzata da vette particolarmente alte intorno a Almaty (fino a 7.010 metri s.l.m.). I colori dei fiori, che passano dal bianco al porpora scuro, rivelano la notevole biodiversità. 9. Massiccio del Djungarsky, regione di Konstantinovka, 600 chilometri a nord di Almaty. Alberi di Malus sieversii che colonizzano il territorio. 10. Fruttificazione di Malus sieversii, di età superiore ai cento anni, nel massiccio del Djungarsky, Tien Shan. Il diametro medio dei frutti è di 4,5 centimetri.
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reste sono quindi costituite essenzialmente da alberi diversi gli uni dagli altri. Ne deriva una biodiversità impressionante tanto nei frutti (calibro, peso, colore, profumo, aspetto della polpa, gusto), quanto nell’aspetto delle foglie e nell’architettura dell’albero stesso. I meli possono presentare un portamento prostrato, colonnare, espanso, allargato, a rami ricadenti, o completamente piangenti. Il tronco può essere unico e monumentale, fino a superare i 2,5 metri di diametro, oppure multicaule. Non è possibile paragonarne l’altezza a quella degli altri Malus selvatici o dei meli coltivati: alcuni esemplari possono raggiungere i 30 metri. Nell’ambito dello stesso ecotipo può
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Malus sieversii: la specie selvatica all’origine della mela coltivata Classificazione clade: Angiosperme clade: Dicotiledoni vere clade: Rosidae clade: Fabidae ordine: Rosales famiglia: Rosacee sottofamiglia: Maloideae genere: Malus serie: Malus specie: Sieversii nome: Malus sieversii (classificazione APG III, 2009) Origine: 40-65 milioni di anni (stima): è stato ritrovato polline di Malus in sedimenti risalenti alla fine del cretaceo. Luogo di origine: Kazakistan (montagne del Tien Shan verso i confini della Cina e del Kirghizistan). Numero di cromosomi: 17. Caratteristiche principali della specie: riproduzione sessuata e alto polimorfismo. Caratteristiche dei frutti: eccezionale diversità con alcuni frutti grandi e dolci.
L’habitat in Kazakistan I Malus sieversii crescono nelle foreste primarie del Tien Shan, in Kazakistan. Se ne trovano in misura minore anche sul versante orientale cinese del Tien Shan, come pure sui versanti settentrionali in Kirghizistan e in Uzbekistan. Il Malus sieversii si sviluppa sotto forma di foreste primarie o di ampi boschetti di meli selvatici, sopportando temperature estreme in zone al margine delle nevi perenni. Questa scoperta è stata sbalorditiva, infatti fino ad allora il melo era considerato un albero coltivato, frutto del lavoro dell’uomo. In questa regione del Kazakistan, invece, crescono vere e proprie foreste e boschetti di meli allo stato selvatico endemico, la cui origine è riconducibile alla fine del Terziario. Il Malus sieversii non è un melo come gli altri. Per trovarlo è stato necessario spingersi lungo i fianchi delle montagne, ad altitudini assolutamente inabituali, sui bordi di torrenti, di zone pedemontane, in valli glaciali e in canyon situati tra i 600 e i 2.400 metri o più di altitudine. Le popolazioni di Malus sieversii si diversificano da una regione all’altra.
11. Mele sieversii fucsia, diametro di 4,5 centimetri. Regione di Zailiysky, in quella parte del Tien Shan prossima all’antica capitale kazaka, Almaty. 12. Malus sieversii“élite” di Aymak Djangaliev, chiamata Ascar, originaria del massiccio del Djungarsky, Tien Shan, Kazakistan sud-orientale.
presentarsi la diversità descritta precedentemente; l’aspetto dell’albero, pertanto, non sarebbe solo la conseguenza della sua capacità di adattamento all’habitat, ma sarebbe correlato anche alla sua estrema diversità genetica. Degna di nota è la grande variabilità della corteccia e del colore del legno. Alcuni alberi hanno legno e foglie rossi, frutti rossi dalla polpa rosso-fucsia. La diversità dei frutti è il risultato di innumerevoli combinazioni e ciò rende difficilissima una descrizione dettagliata. Va sottolineato che nella gamma dei gusti compare il “dolce” in contraddizione con il pensiero comune, secondo cui sarebbe merito del lavoro dell’uomo aver reso la mela “grande e dolce”. Un’altra caratteristica eccezionale che presentano molti di questi alberi, e oggetto degli studi scientifici di genetica, è la loro resistenza e una notevole tolleranza rispetto alle malattie (funghi e batteri) e agli attacchi degli insetti. n Pag. 29 • Lineaverde Mag/Giu 2016
> FIERE <
Spoga+gafa 2016: un giardino di incontri e novità Si terrà dal 4 al 6 settembre a Colonia spoga+gafa fiera internazionale del gardening. Sono previsti circa 2.000 espositori da oltre 60 paesi e molte le novità di quest'anno per i visitatori. di Francesca Giurranna* e Renato Ferretti** francescagiurranna@virgilio.it renato.ferretti@epesrl.it
*Dottore agronomo **Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia
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È
stata presentata a Parigi l’edizione 2016 di Spoga+gafa che si terrà dal 4 al 6 settembre a Colonia, la fiera internazionale del gardening dove sarà possibile trovare tutti i trend e le innovazioni per la prossima stagione outdoor. Lo scorso anno la spoga+gafa ha ottenuto ottimi risultati in termini di partecipazione e internazionalità, i visitatori sono stati circa 37.000 provenienti da 108 paesi e una presenza estera superiore al 60%. Anche sul versante degli espositori la spoga+gafa ha svolto egregiamente la sua funzione di salone del gardening leader a livello internazionale: 2.034 aziende da 57 paesi hanno presentato una vasta offerta merceologica nei padiglioni del
comprensorio fieristico di Colonia e hanno sfruttato questa piattaforma per lanciare le ultime novità. Nel 2015 la partecipazione di espositori esteri si è attestata all'83%. Per il 2016 sono previsti circa 2.000 espositori da 60 paesi. Nel mese di maggio il 97% della superficie espositiva è già stato assegnato. Il garden living, che rappresenta il più grande segmento merceologico, occupa la superficie maggiore: in esso sarà possibile trovare circa 700 espositori di mobili da giardino, ma anche aziende che producono articoli decorativi. Percorrendo il “boulevard of ideas” grazie alle numerose doppie esposizioni di tante aziende qui presenti, i visitatori, dirigendosi verso i padiglioni e
"passando" per il boulevard, potranno conoscere le ultime novità in esposizione, semplicemente ammirando questa selezione. Quest'anno la ripartizione più rigorosa e la suddivisione in categorie merceologiche renderà ancora più semplice farsi un quadro generale dell'offerta.
Le piante in primo piano Anche durante questa edizione nel padiglione 5.1 si svolgeranno le giornate di Landgard dedicate alle ordinazioni di piante; qui la distribuzione e i buyer troveranno un interessante assortimento di piante da vivaio, in vaso e stagionali. La collaborazione con Landgard si ripete ormai per il terzo anno e ha sempre fornito alla spoga+gafa impulsi importanti, soprattutto in termini di ampliamento del target. Inoltre quest’anno verrà realizzato un passaggio tra i padiglioni 4/5 denominato per la prima volta “viale delle piante”. In questo passaggio inondato di luce e vicinissimo al padiglione 5.1 saranno alloggiati per la prima volta altri espositori dei segmenti piante & fiori e prodotti biochimici & terre. Il passaggio sarà ulteriormente ravvivato dalla presenza di molte piante vive e costituirà il cuore verde della spoga+gafa insieme alle giornate di Landgard dedicate alle ordinazioni di piante nel padiglione 5.1. In questo modo gli operatori potranno ammirare un estratto delle ultime novità di questa categoria, oltre che abbreviare i tragitti da coprire a piedi. Quasi due padiglioni (5.1 e 6) saranno dedicati alle ultime novità delle aziende di macchine e accessori, utensili, attrezzature, casette da giardino, acqua e luce. Il settore del garden bbq occuperà un intero padiglione (7), dedicato interamente a grill & BBQ: in quest'area esporranno circa 200 aziende, permettendo alla spo-
I vertici dello spoga+gafa 2016.
ga+gafa 2016 di proporre ancora una volta la più vasta offerta espositiva a livello mondiale nel segmento grill & barbecue. ll segmento garden unique, ovvero i produttori di mobili da
giardino di fascia premium, ma anche, ed è la novità di quest'anno, le aziende di altri marchi importanti, saranno alloggiati nel padiglione 10.2. n Pag. 31 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Lineaverde News MAGGIO/GIUGNO 2016
Attualità
Giorgio Tesi Group ospita il set di “La Pazza Gioia” di Paolo Virzì La Giorgio Tesi Group è attore non protagonista nel nuovo film di Paolo Virzì “La Pazza Gioia”. Molte delle riprese della prima parte del film, quelle ambientate in un vivaio, si sono svolte nel vivaio di Spazzavento della Giorgio Tesi Group. La Lotus Production ha scelto l’azienda pistoiese per la bellezza dell’ambientazione e della produzione. Infatti, molte piante presenti nelle scene, anche quelle non girate nel vivaio, sono prodotte dalla Giorgio Tesi Group. Il film, uscito il 17 maggio, è stato in concorso al Festival di Cannes dove ha ricevuto dieci minuti di applausi e grande commozione al “the end”. Il successo ottenuto e le ottime recensioni hanno già fatto scattare un incredibile interesse per le vendite internazionali tant’è che il film è stato richiesto da 40 paesi. Oltre alla disponibilità del vivaio come set di oltre 15 minuti di riprese, anche alcuni dipendenti dell’azienda vivaistica hanno svolto ruoli da comparse nel film. La Lotus Production ha scelto le piante della Giorgio Tesi anche per allestire altri set della pellicola e il rapporto con il regista e le attrici è stato splendido. ■
Formazione
Agricoltura di montagna alla Summer School of Floriculture di Sanremo La sesta edizione della Summer School of Floriculture ha come tema “l'Agricoltura di montagna: opportunità e sfide per il settore florovivaistico e delle piante officinali” ed è organizzata dalla SOl (Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana) e da Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell'Università degli Studi di Torino; Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IRF); Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali di Sanremo (CREA-FSO); Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola di Albenga (CERSAA) con la collaborazione del Centro Regionale Servizi per la Floricoltura (CSF) della Regione Liguria. Il corso intende affrontare il complesso e attualissimo tema della gestione delle risorse del territorio montano e degli strumenti di valorizzazione e promozione. Un particolare approfondimento è rivolto a offrire un'ampia conoscenza del comparto delle colture delle piante floricole e officinali con particolare attenzione agli aspetti più innovativi delle tecniche di coltivazione e produzione. La Summer School si svolgerà a Sanremo (Im) dal 5 al 9 settembre 2016. Le lezioni saranno svolte in lingua italiana, presso le strutture dell'IRF (Via Carducci, 12 Sanremo), del CREA-FSO (Corso Inglesi, 508 Sanremo) e del CeRSAA (Regione Rollo Inferiore, Albenga). La domanda di ammissione è disponibile sul sito della SOl Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (www.soihs.it); scadenza presentazione domanda 19 giugno 2016. www.regflor.it www.istflori.it www.cersaa.it ■ Pag. 32 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Lutto
Morto Eugenio Ciuti, uno dei padri del vivaismo pistoiese Nella mattina di giovedì 2 giugno si è spento all’età di 91 anni il professor Eugenio Ciuti, uno dei padri storici del vivaismo pistoiese e tra i fondatori, nel 1986, del Cespevi, il Centro Sperimentale per il vivaismo. E’ stato capo dell’Ispettorato agrario di Pistoia, socio onorario della Fondazione Caripit, si impegnò anche in politica, e dal 1960 al 1970, fu sindaco di Sambuca. Numerosi i messaggi di ricordo. ■
Normative
A Pistoia divieto di ampliamento delle aree vivaistiche L’adeguamento del nuovo piano territoriale alla legge regionale per il Comune di Pistoia escluderà l’inserimento di nuove aree vocate all'attività vivaistica rispetto a quelle già inserite nel piano vigente e nel regolamento urbanistico. E dovrà anche contenere una fascia di rispetto di almeno dieci metri tra le case (o insediamenti produttivi) e i vivai. Il Comune di Pistoia ritiene che "l'ampliamento di tale perimetro porterebbe ad insediare l’attività vivaistica in aree collinari già molto fragili da un punto di vista sia ambientale che infrastrutturale, oltre che a modificare natura e fisionomia del paesaggio". Quindi niente nuovi vivai, ma non solo: il Comune chiede infatti tutele per le abitazioni e gli insediamenti in prossimità dei vivai, chiedendo "fasce di rispetto, ampie almeno dieci metri, nelle quali siano messe a dimora specie di alto fusto che attenuino sensibilmente il passaggio di rumori, polveri e fitofarmaci”. Cia Pistoia chiede innanzitutto un chiarimento di tale punto apparentemente contraddittorio, riservandosi di ritornare prossimamente con documenti più approfonditi del suo Gruppo Vivaisti su tutte le importanti questioni in esso toccate, meglio se dopo aver potuto leggere in versione integrale le osservazioni inviate dal Comune alla Provincia per l’aggiornamento del Piano territoriale di coordinamento. Infatti la frase iniziale del comunicato del Comune, «nessuna estensione delle aree vocate ad attività vivaistiche», sembra avere un significato diverso e più forte del semplice no all’«ampliamento del perimetro» per impedire l’insediamento di «attività vivaistica in aree collinari già molto fragili da un punto di vista sia ambientale che infrastrutturale» che potrebbero modificare «natura e fisionomia del paesaggio». Non si tratta di una disputa terminologica accademica, precisa Cia Pistoia, perché esistono nelle frazioni pistoiesi di Chiesina Montalese, Nespolo e Case Soldi aree già di fatto collocate tra i vivai e per lo più di proprietà di vivaisti che sono penalizzate da un Regolamento urbanistico vigente miope (approvato nell’aprile 2013 e già più volte criticato da Cia) che le classifica come aree non vocate. Questo provoca molte difficoltà ai vivaisti che si trovano ad operare lì con tanti vincoli in più relativi agli annessi e a vari aspetti dell’attività. ■
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Lineaverde News Attualità
Va avanti la cordata Mati per salvare il Cespevi La cordata per salvare il Cespevi è ufficializzata. Il Centro sperimentale per il vivaismo è stato messo in vendita, dopo che la Camera di commercio, proprietaria per l’80% (l’altro 20% è della Fondazione Caript), ha lanciato un bando europeo, poiché per legge deve disfarsi delle partecipazioni ritenute non strategiche. Nella cordata, lanciata in prima battuta dal presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia Francesco Mati, entrerà anche la Cia di Pistoia. Le imprese vivaistiche che hanno già aderito al progetto di costituire una apposita società – battezzata per il momento “NewCo” – per l’acquisto del 60% delle quote del Centro sono invece Flora Toscana, Innocenti Rolando, Romiti Vivai, Rose Barni e Azienda Agricola Magazzini Luca. L’obiettivo è acquisire mediante asta pubblica il 60% del Cespevi. Per l'ingresso nella cordata, però, Cia chiede che si elabori, insieme a un modello di governance un po’ meno rigido di quello formulato dalla cordata in prima battuta, un business plan credibile e sostenibile del futuro Centro sperimentale per il vivaismo, in cui siano indicate chiaramente le sue funzioni con relative previsioni di costi e ricavi. A tal fine chiede alle associazioni di categoria agricole e florovivaistiche di tutte le bandiere di convocare al più presto un tavolo tecnico o comunque un momento di confronto riservato agli addetti ai lavori - magari guidato dall’esperto agronomo Renato Ferretti, presidente dimissionario del Cespevi che da tempo cercava di sollecitare le imprese vivaistiche a muoversi per salvare il centro ricevendo solo assensi verbali ma niente atti concreti -, per elaborare tutti insieme il piano di rilancio del futuro Cespevi e definire meglio la governance ipotizzata dalla “cordata di Mati”, tenendo conto anche delle proposte avanzate da altri in precedenza, ad esempio da Anve (l’Associazione nazionale vivaisti esportatori). ■
Formazione
A Genova convegno per la gestione del rischio degli alberi in aree urbane Il 29 giugno si terrà a Genova dalle ore 9 alle 17 presso la sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale il Convegno con Mark Duntemann, esperto statunitense - di fama internazionale - di strategie per la gestione del rischio degli alberi in aree urbane. Attraverso il suo contributo e con il supporto di numerosi casi concreti, il convegno si propone di affrontare criticamente il tema del rischio connesso agli alberi, evidenziando i limiti dei protocolli oggi disponibili ed offrendo spunti per il superamento delle diverse criticità degli stessi. Si tratta dunque di una fondamentale occasione di conoscenza ed aggiornamento, la prima di questo genere nel nostro Paese, per tutti coloro che, a vario titolo, si trovano ad operare sul patrimonio arboreo. Il Convegno è organizzato da A.S.Ter S.p.A Azienda dei Servizi di Manutenzione del Comune di Genova e AR.ES S.a.S Società di Consulenza sul Verde di Ferrara, con il Patrocinio del Comune di Genova, della Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Liguria, l’adesione dell’Associazione Italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini e della Società Italiana di Arboricoltura. Verrà rilasciato un attestato di partecipazione, per la richiesta dei crediti formativi presso l’ordine professionale della sede di appartenenza. ■ www.astergenova.it Pag. 34 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Fitopatologia
Rinvenuta in Trentino la cimice asiatica marmorata, dannosa per le fruttifere Sono stati rivenuti per la prima volta anche in Trentino, nella parte settentrionale del centro abitato di Zambana, i primi esemplari della cimice asiatica marmorata (Halyomorpha halys). Ad identificarli sono stati, il mese scorso, i tecnici della Fondazione Edmund Mach che ora si pongono in prima linea sia nell'attività di monitoraggio e assistenza ai produttori sia nell’individuazione con i ricercatori delle migliori strategie di controllo. Si tratta di una emergenza fitosanitaria che presenta al momento poche certezze sulle contromisure e molte incognite sulla sua evoluzione. La prima segnalazione italiana di questo insetto invasivo è avvenuta in Emilia-Romagna nel 2012. Si è diffuso rapidamente in tutte le regioni settentrionali ed è presente da poco anche in Alto Adige. La specie è caratterizzata da elevata polifagia (si nutre di oltre 100 piante ospiti) e notevole mobilità (è un abile volatore), oltre ad essere potenziale causa di danni ingenti alle produzioni frutticole (soprattutto pero, pesco e melo) e orticole. I ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione spiegano che oltre ai mezzi chimici, che hanno una efficacia solo parziale, il metodo di difesa che al momento fornisce i migliori risultati è la protezione degli impianti con reti anti-insetto. In collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia sono in fase di identificazione “antagonisti naturali” allo scopo di valutarne l’utilizzo per il controllo biologico e sono in corso ricerche per il miglioramento delle trappole attualmente esistenti tramite la decifrazione della comunicazione chimica ed acustica della specie. ■
www.spogagafa.com
Fiera del gardening
04.09.–06.09. 2016 Immergetevi nel mondo del gardening alla spoga+gafa, la fiera del settore leader al mondo. Su un’area espositiva di circa 225.000 m2 potrete ammirare piante, mobili, tecnica, ispirazioni e tendenze che faranno fiorire il Vostro business.
www.fmach.it Tel. E-mail
+39 02 8696131 info@koelnmesse.it
Lineaverde News Fiere
Cresce il Salon du Végétal, si trasferisce e cambia date Dopo le modifiche apportate nel 2016, il Salon du Végétal continua la sua ricerca di eccellenza per diventare tra i più grandi eventi dedicati ai fiori e al mondo delle piante. La fiera si svolgerà il 20, 21 e 22 giugno 2017, si sposterà a Nantes, al "Parc de la Beaujoire", beneficiando di una superficie espositiva più grande, dentro e fuori, che consentirà di presentare un'offerta più ampia e quindi di ottenere acquirenti più professionali. I cambiamenti del Salon du Végétal sono stati ampiamente apprezzati da visitatori ed espositori. E’ stata riorganizzata la mostra dei centri, utilizzando il tema “Gardens in Towns”, avendo un ambasciatore come Stéphane Marie, invitando e accettando solo i professionisti dell'universo di fiori e piante, creando un giardino dimostrativo e sviluppando conferenze. Il cambiamento del mese di svolgimento è dovuto al fatto che nel corso degli anni, gli organizzatori si sono accorti che febbraio è diventato sempre più impegnativo, tra vacanze scolastiche e un commercio del settore già avviato. La terza settimana di giugno è un ottimo periodo per tutte le categorie di acquirenti: per la distribuzione e la produzione, viene dopo l'intera stagione della primavera, e questo periodo è fertile per le idee e per preparare la prossima stagione. I fioristi sono più disponibili, i grandi eventi sono passati. ■ www.salonduvegetal.com
Workshop
I Maestri del Paesaggio tornano a settembre a Bergamo Alta Green revolution dal 7 al 25 settembre in Italia con i più importanti paesaggisti internazionali. Torna alla sua sesta edizione “I Maestri del Paesaggio – International Meeting of the Landscape and Garden” (arketipos.org/edizione-2016/la-manifestazione-2016) diciannove giorni di natura e bellezza selvaggia che trasformeranno Bergamo Alta, uno dei borghi più suggestivi d’Europa, in un giardino a cielo aperto, quest’anno tutto dedicato al fascino del “Wild Landscape”. Un focus sviluppato da Stefan Tischer, con il progetto proposto dalla Summer School per le Green Square 2016, che sarà declinato in seminari, workshop, eventi culturali ed enogastronomici, spettacoli e percorsi di land-art per un calendario imperdibile. Novità, programma, protagonisti di questa nuova edizione della manifestazione sono stati presentati alla stampa il prossimo giovedì 9 giugno a Palazzo Lombardia a Milano, direttamente da Tischer insieme al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, l’assessore alla RL Claudia Terzi e i rappresentanti di Arketipos, associazione culturale che insieme al Comune di Bergamo organizza la manifestazione. ■ Pag. 36 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Fitopatologia
Un “ponte” contro la Xylella fastidiosa Ponte (Pest Organisms Threatening Europe) è un progetto di ricerca internazionale di quattro anni finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020-Societal Challenge 2-2014. Ponte ha l’obiettivo di acquisire nuove conoscenze sulla genetica, la biologia, l’epidemiologia, l’ecologia dei vettori e gli impatti economici di tre patosistemi che rappresentano una minaccia concreta per le colture agrarie e forestali del territorio dell’Ue. Particolare attenzione è dedicata all’organismo da quarantena Xylella fastidiosa, cui è destinato il 40% del budget di 6.850.000,00 euro. È proprio per l’urgenza di affrontare l’epidemia di Xylella, nel cui studio un ruolo trainante hanno avuto i ricercatori della sede di Bari dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Ipsp) del Cnr, che la Commissione europea ha proposto di finanziare in via eccezionale il progetto Ponte, allo scopo di far progredire rapidamente le conoscenze, le tecniche di rilevazione e le opzioni di gestione al fine di contenere la diffusione di questo batterio. Il progetto mira all’individuazione di strategie di contenimento sostenibili dal punto di vista economico, tecnico e ambientale. ■ www.ponteproject.eu.
Concorsi
È online il bando per il premio La Città per il Verde È stato pubblicato il bando per il Premio “La Città per il Verde”, iniziativa promossa dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, rivolto ai comuni italiani che hanno investito nel verde pubblico e nella sostenibilità ambientale. La partecipazione al Premio è gratuita e prevede l’invio del materiale entro e non oltre il 22 luglio 2016. La cerimonia di assegnazione del Premio si svolgerà il 10 novembre 2016, nell’ambito della manifestazione internazionale Ecomondo, a Rimini. ■ www.ilverdeeditoriale.com
Lineaverde News Seminari tecnici
“Anteprima” di Vestire il Paesaggio, seminari in giugno e luglio La quarta edizione di Vestire il Paesaggio sarà uno dei principali eventi di "Pistoia, Capitale Italiana della Cultura", con un programma di appuntamenti ed attività distribuiti nella terza settimana del mese di giugno del 2017. Quest'anno saranno comunque organizzati alcuni eventi tecnici, propedeutici all'edizione 2017, denominati "Anteprima Vestire il Paesaggio". Nello specifico, un seminario tecnico "Per un vivaismo di qualità sostenibile ed ecocompatibile" (venerdì 24 giugno), un seminario tecnico "La Biodiversità strumento d'innovazione e di qualificazione del vivaismo ornamentale pistoiese" (sabato 25 giugno), ed una lezione in foresta "dall'orto botanico le potenzialità ornamentali della flora spontanea con particolare riferimento a quella appenninica" (domenica 10 luglio), unica data che si svolgerà all'Abetone, presso l'Orto Botanico Forestale, anziché nella città di Pistoia, presso la Biblioteca San Giorgio ed il Polo Universitario, in Via Pertini. Per partecipare ai seminari del 24 e del 25 giugno ed alle iniziative dell'Anteprima di Vestire il Paesaggio 2016 è obbligatoria l'iscrizione che si può effettuare esclusivamente sul sito www.vestireilpaesaggio.it dal 5 al 22 giugno 2016. ■ www.vestireilpaesaggio.it
Giardini
Otto nuove entrate nel network di Grandi Giardini Italiani Sono entrati a far parte del Network Grandi Giardini Italiani otto nuovi splendidi parchi per il 2016: Parco Nocivelli (Verolanuova, BS), Villa Badia (Sezzadio, AL), Villa Grock (Imperia), Palazzo Colonna (Roma), Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte (S. Giovanni La Punta, CT), Casa Cuseni (Taormina, ME), Villa Tasca d’Almerita (Palermo) e Tenuta Regaleali (Sclafani Bagni, PA). Si tratta di una notevole conquista non solo per Grandi Giardini Italiani, il network dei più bei giardini visitabili in Italia, ma per l’intero settore dell’Horticultural Tourism. Con 120 giardini visitabili in 12 regioni italiane, Grandi Giardini Italiani è dunque un protagonista di quel Turismo Culturale che è oggi in crescita esponenziale: rappresenta una nuova forma di slow tourism che offre una miglior accoglienza e più servizi grazie alla promozione dei giardini storici e contemporanei attraverso l’appartenenza al network e al loro graduale ammodernamento in termini di ricezione turistica. Nel 2015 il network ha registrato circa 8 milioni di visitatori: dato molto positivo, a cui hanno contribuito la forza promozionale di Expo 2015, e l’entrata nel network dei due giardini dello Stato Vaticano: Castel Gandolfo e Giardini Vaticani. L’aumento di circa il 30% del numero dei visitatori rispetto al 2014 è da attribuirsi, inoltre, anche al numero crescente di eventi creati e prodotti nel network, oltre 700 l’anno nei 120 giardini aderenti alla rete. ■ www.grandigiardini.it Pag. 38 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Premi
Fondazione Benetton Studi Ricerche, parte seconda edizione delle borse di studio sul paesaggio La Fondazione Benetton Studi Ricerche propone la seconda edizione delle borse di studio sul paesaggio intitolate rispettivamente a Sven-Ingvar Andersson (1927-2007), Rosario Assunto (1915-1994) e Ippolito Pizzetti (1926-2007), tre figure straordinarie, fondamentali per il lavoro scientifico della Fondazione fin dalla sua istituzione, la cui eredità culturale e professionale continua a ispirare e orientare gli studi e le ricerche sul paesaggio. Le borse di studio residenziali sono indirizzate alle tre aree tematiche che ne rappresentano il profilo culturale e il campo operativo: Progetto di paesaggio (Sven-Ingvar Andersson), Teorie e politiche per il paesaggio (Rosario Assunto), Natura e giardino (Ippolito Pizzetti). I risultati della prima edizione, appena conclusa, saranno presentati entro la fine del 2016. Nella seconda edizione, saranno due le borse di studio che verranno attivate, una relativa al tema Progetto di paesaggio (Sven-Ingvar Andersson) e una a Natura e giardino (Ippolito Pizzetti). I candidati sono invitati a presentare un solo progetto di ricerca, originale e costruito esplicitamente attorno a una delle due aree tematiche. Le borse sono destinate a laureati (laurea magistrale) e post laureati italiani e stranieri, che non abbiano compiuto 36 anni alla data di scadenza del bando, fissata al 31 agosto 2016. Il valore di ciascuna borsa è di 10.000,00 euro (lordi). Il periodo di svolgimento sarà dal 1° dicembre 2016 al 30 maggio 2017 nella sede della Fondazione Benetton Studi Ricerche, a Treviso. Il bando è disponibile nel sito www.fbsr.it ■
Lineaverde News Attualità
3S Eco-nursery, progetto di filiera per un vivaismo più sostenibile 3S Eco-nursery, Smart Specialisation Strategy' è il progetto integrato di filiera (Pif) coordinato da Coldiretti, presentato a Pistoia a Palazzo dei Vescovi. Mette insieme enti di ricerca e oltre 90 aziende vivaistiche, di cui oltre 20 che investono direttamente; capofila del progetto è la Romiti Vivai. In totale oltre cento partner del Pif approvato da Regione Toscana nell'ambito del Psr 2014-2020. 5,7 milioni di euro gli investimenti previsti da 3S Eco-nursery, Smart Specialisation Strategy', con un contributo pubblico di 2,6 milioni. L'obiettivo del progetto è sperimentare innovazioni nelle varie fasi produttive dei vivai, al fine di ottenere una maggiore ecosostenibilità ambientale, introducendo nuove metodologie produttive che determinino: risparmio energetico; uso di risorse rinnovabili; risparmio di torba nei terricci; utilizzo di bio pesticidi; uso di concimi e pacciamanti organici; messa a punto di un vaso biodegradabile; valutazione di impatto ambientale delle attività vivaistiche; messa a punto di un sistema di tracciabilità della produzione vivaistica. Grazie al progetto integrato di filiera, mettendosi insieme, vivaisti piccoli e meno piccoli riescono a raggiungere la massa critica e poter accedere a collaborazioni con enti di ricerca primari: università di Firenze, Viterbo, Salerno, del Cnr e del Crea-Viv insieme per rendere sempre più verde il verde delle piante ornamentali pistoiesi. ■
Fiere
In agosto l’edizione autunnale di Florall Trade Il 24 agosto avrà luogo la fiera autunnale Florall Trade, un'iniziativa commerciale belga che offre una panoramica completa di prodotti orticoli e vivaistici per la stagione autunnale. Luogo di incontro per il settore orticolo del Belgio, Florall presenta gamme di prodotti e novità per il giardino ai centri garden, grossisti, commercianti, cash & carry, rappresentando l'occasione ideale per i professionisti di incontrarsi con i clienti per scoprire le nuove tendenze del settore. Nello stesso giorno si svolgerà la cerimonia di “Florall Award”, il concorso che si compone di due categorie: migliore nuova varietà e il miglior concetto. La giuria annuncerà i vincitori sempre il 24 agosto. L'obiettivo del concorso è quello di dare ai vincitori del premio un ulteriore attenzione commerciale e dei media. ■ www.florall.be
Formazione
Green Summer School all’Università di Pisa Il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa organizza una Green Summer School dal titolo “Servizi ecosistemici in ambito urbano per il benessere del cittadino nell’era del cambiamento climatico”, la quale si terrà a settembre 2016, indirizzata a giovani laureati in discipline agrarie, forestali, ambientali, biologiche, naturalistiche e architettoniche desiderosi di ampliare le loro conoscenze sul tema del verde cittadino. In totale verranno ammessi 25 candidati. Le immatricolazioni online sono possibili dal 1 al 30 giugno 2016. Per maggiori informazioni: Segreteria Nursery Campus: Tel. 0573 382212 info@nurserycampus.it ■ Pag. 40 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Fiere
GaLaBau 2016, il mondo del paesaggismo in mostra a Norimberga Dal 14 al 17 settembre 2016 il Centro Esposizioni Norimberga si trasformerà di nuovo in un polo d'incontro per i professionisti del verde dell'Europa e del resto del globo grazie al GaLaBau, l’esposizione internazionale che offre una visione d’insieme completa sulla progettazione, la realizzazione e la manutenzione di spazi urbani, liberi e verdi. I visitatori professionisti sono aziende attive nell’allestimento di giardini e nella sistemazione di paesaggi e spazi liberi oltre che progettatori appartenenti a istituzioni statali, regionali e comunali. Il GaLaBau è perfettamente completato da una vasta offerta di prodotti e servizi per chi gestisce parchi del tempo libero, campeggi e asili e per responsabili della costruzione, manutenzione e gestione di campi da golf. Il salone si svolge con cadenza biennale al centro fieristico di Norimberga. Rispetto a due anni fa la situazione delle iscrizioni è decisamente migliore. Ad esempio dalla Francia ha aderito già oggi un numero di aziende pari a quasi il doppio di quante avevano esposto alla precedente edizione del 2014. In generale la fiera conta su circa 1.400 presenze internazionali e la visita di oltre 67.000 operatori. Per far fronte alla ripetuta crescita della domanda di spazi verrà aggiunta anche nel 2016 ulteriore superficie, il padiglione 2, così da permettere una più ampia presentazione di prodotti nel segmento delle piante e dei materiali da costruzione. I visitatori professionali saranno spronati a provare le attrezzature in prima persona: gli espositori mostreranno macchine per la manutenzione e per il trattamento del suolo (rasaerba, arieggiatori, escavatori, piccole macchine da costruzione, cippatori e trinciatori, ecc.), presentandoli su prato e terreno vero. Nel padiglione 3A sarà invece tutto incentrato sulle esigenze dell'albero. Nell'area Baumpflege LIVE (Manutenzione arborea LIVE), infatti, ad attendere i visitatori ci saranno relazioni informative e appassionanti dimostrazioni eseguite su un'impalcatura speciale. ■ www.galabau-messe.com/en
Lineaverde News Fiere
Flormart 2016: più che raddoppiati gli spazi espositivi e trend in crescita rispetto a inizio giugno 2015 Procedono bene le prenotazioni di spazi espositivi alla 67^ edizione di Flormart, il salone del florovivaismo, giardinaggio e architettura del paesaggio di Padova, che si svolgerà dal 21 al 23 settembre 2016 presso PadovaFiere. Grazie alla qualità del programma fieristico e ad alcune promozioni mirate, ad oggi gli spazi espositivi prenotati sono più che raddoppiati rispetto a quelli dell’anno scorso alla stessa data ed è in crescita anche il numero degli espositori. L’amministratore delegato di PadovaFiere Daniele Villa ricorda che sabato 4 giugno il direttore commerciale di Flormart Gian Filippo Panazzolo ha presenziato a Monopoli (Bari), nella sede dei Vivai Capitanio Stefano c.da Conghia, al convegno sul tema “Il futuro produttivo e commerciale del florovivaismo: nuovi scenari di sviluppo determinati dalle normative europee”, organizzato da Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori) nella cornice della 8^ Giornata Nazionale del Vivaismo Mediterraneo e a cui erano presenti i rappresentanti ufficiali di distretti fondamentali del settore come quelli pugliese, ligure, siciliano e pistoiese. Presenza che gli ha consentito di illustrare a numerosi imprenditori del florovivaismo pugliese e non solo accorsi all’incontro i contenuti di Flormart 2016, che rendono la fiera organizzata da PadovaFiere «un’opportunità da non perdere per vivaisti e floricoltori». «Per via di una collaborazione con Vestire il Paesaggio – annuncia infine l’amministratore delegato di PadovaFiere Daniele Villa – il 24 e 25 giugno saremo a Pistoia all’anteprima della manifestazione curata da Renato Ferretti, che quest’anno ha come argomenti principali due temi molto cari a Flormart: il florovivaismo eco-compatibile e la biodiversità come elemento d’innovazione e qualificazione del vivaismo ornamentale, anche in chiave paesaggistica. In quell’occasione, il 24 giugno alle 12, terremo una conferenza stampa in cui saranno illustrate le sezioni in cui è articolata l’edizione 2016, mentre il giorno successivo abbiamo in programma le riunioni delle giurie di due dei nostri premi: il concorso di architettura del paesaggio Flormart Garden Show; e nòva_green, che seleziona le innovazioni più promettenti nei vari segmenti della filiera del verde. Nelle due giornate di Vestire il Paesaggio, presso la biblioteca San Giorgio, saranno attivi anche una postazione di video presentazione del prossimo Flormart e un nostro sportello informativo per chi volesse saperne di più o iscriversi subito». Per informazioni sulle modalità di iscrizione come espositori o di partecipazione come visitatori: www.flormart.it ■
Fitopatologia
Piralide del bosso: è ora di alzare la guardia E’ ora di alzare la guardia nei confronti della piralide del bosso (Cydalima perspectalis), il temibile lepidottero che, allo stadio di larva, può causare gravi danni ad una delle specie più utilizzate per abbellire giardini pubblici e privati. Lo scrive il CeRSAA di Albenga in un suo articolo pubblicato sulla recente newsletter. Le piante di bosso attaccate, in particolare quelle della varietà rotundifolia, risultano in certi casi completamente defogliate e presentano un intreccio di fili sericei che unisce foglie e rametti. La lotta si basa sull’impiego di formulati a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki o var. aizawai (attivo per ingestione) o su mezzi chimici registrati su piante ornamentali (piretroidi, esteri fosforici o regolatori di crescita). Fondamentale può risultare il monitoraggio del fitofago attraverso opportune trappole a feromoni in modo da limitarne in tempo l’infestazione. Per maggiori informazioni: www.cersaa.it agrinews@cersaa.it ■ Pag. 42 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Riconoscimenti
Ai coniugi Ricci il “Premio Giorgio Gallesio” Antonio Ricci e Silvia Arnaud Ricci sono stati premiati con il “Premio Giorgio Gallesio” per il giardinaggio, orticultura, botanica, agricoltura, e tutela del paesaggio, dal Circolo degli Inquieti di Savona per essere "promotori dei restauri di Villa della Pergola e dei suoi giardini ad Alassio”. Antonio Ricci, insieme alla moglie Silvia Arnaud Ricci, storica dell’arte ed esperta di beni culturali, ha salvato dal rischio di una speculazione edilizia la storica Villa, curandone poi il restauro degli edifici e del giardino. Il Circolo degli Inquieti ha assegnato il Premio ad Antonio e Silvia Ricci insieme ed ex aequo a Marco Magnifico, Vice Presidente Nazionale del FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano. Nelle prime tre edizioni il Premio, dedicato a Giorgio Gallesio grande botanico e naturalista originario della Provincia di Savona è stato assegnato all’architetto paesaggista Paolo Pejrone (2013), alla direttrice del mensile di giardinaggio Gardenia Emanuela Rosa Clot (2014) e al maestro giardiniere delle Isole Borromee Gianfranco Giustina (2015). ■
Mostre mercato
Cactus Folies a Verbania dal 15 al 17 luglio 2016 Giunta alla 14° edizione, la Mostra Mercato Cactus Folies si terrà a Verbania Pallanza nella cornice del parco di Villa Giulia dal 15 al 17 luglio 2016. Organizzata dal Verbania Garden Club e dedicata alle piante succulente e rare da collezione vedrà la partecipazione di vari vivai specializzati: Astrokaktus, Centrai Park, Floricola Val Roya, Hoyamania, Il Peccato Vegetale, Il Sole rarità botaniche, MilenaAudisio, Mondocactus di Andrea Cattabriga, Orchidee del lago Maggiore, Paolo Drovandi, Uhlig Kakteen, Vivaio Autore ■
Produzione
Innovazioni varietali per rilanciare la redditività L’innovazione può rilanciare l’agricoltura: proteggere con un brevetto le nuove varietà vegetali è la sfida che le imprese agricole italiane possono lanciare per recuperare valore e redditività in un settore considerato troppo poco innovativo. A proporlo, lo studio legale Trevisan & Cuonzo che nel convegno “La protezione delle nuove varietà vegetali per la competitività delle imprese agricole” organizzato presso la Confagricoltura di Roma ha spiegato come una più moderna frontiera verde dell’innovazione possa dare nuova linfa al settore agricolo consentendo un recupero di redditività. Infatti, secondo un recente studio della società di ricerca Hffa Research GmbH specializzata in ambito agricolo dal 2000 a oggi l’innovazione varietale ha contribuito alla crescita del Pil europeo per 14 miliardi di euro. Secondo lo studio, l’innovazione varietale ha concorso per il 74% alla crescita della produttività totale, con un incremento delle rese dell’1,24% l’anno, contribuendo con 14 miliardi di euro all’aumento del PIL europeo. L’incremento della produttività ha poi consentito una significativa crescita delle scorte di prodotti alimentari che hanno permesso di stabilizzare i mercati e ridurre la volatilità dei prezzi. ■ Pag. 43 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Lineaverde News Concorsi
La Top Ten dei parchi più belli d’Italia Il Comitato Scientifico della XIV edizione del concorso "Il Parco Più Bello d'Italia" ha decretato la “Top Ten” delle bellezze paesaggistiche italiane 2016. Entro la prossima estate, tra i dieci finalisti, verranno scelti i due vincitori, rispettivamente per la categoria Parchi Pubblici e per la categoria Parchi Privati. Tra i finalisti 2016 figurano: Villa della Regina a Torino; a Trivero (Biella) l'Oasi Zegna; a Lainate (Milano) la Villa Visconti Borromeo Litta; a Bellagio (Como) la Villa Melzi d'Eril; Villa Pisani Bolognesi Scalabrin a Vescovana (Padova); a Castelfranco Emilia (Modena) Villa Sorra; a Santomato (Pistoia) Villa Celle; il Giardino Buonaccorsi a Potenza Picena (Macerata); Villa Floridiana a Napoli; il Giardino Pubblico Vittorio Emanuele di Caltagirone (Catania). ■ www.ilparcopiubello.it
Dalle aziende
Soddisfazione per Flora Toscana che segna +8,5% Evidenti i primi segnali di ripresa del mercato e l’impegno attuato per aumentare la competitività sul mercato grazie ad un piano strategico da parte di Flora Toscana che ha approvato il bilancio 2015 con un aumento di 8,5 punti percentuali ed un fatturato di oltre 32 milioni di euro. La Cooperativa è attiva dal 1979 e con i suoi 250 soci, che si estendono su una superficie coltivata pari a oltre 320 ettari, rappresenta la realtà cooperativa agricola del settore florovivaistico piú importante della Toscana ed una delle maggiori in Italia. Le aziende sono concentrate per il 70% tra le provincie di Pistoia e Lucca e per il restante 30% in Campania, Sicilia, Lombardia, Liguria, Piemonte, oltre che in Spagna, Albania ed Etiopia. ■ www.floratoscana.it
Pubblicazioni
Costi di produzione della floricoltura ligure: pubblicati i dati del secondo anno E' disponibile per il download gratuito il secondo volume del progetto "I Costi di Produzione della Floricoltura Ligure" relativi all'annata produttiva 2013/2014 messa a confronto con quella 2012/2013. Il rapporto, realizzato nell'ambito di una convenzione di studio stipulata tra l'Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) e l'Istituto Regionale per la Floricoltura (IRF) di Sanremo è il risultato di un attività di ricerca congiunta che, oltre all'INEA e all'IRF, vede coinvolti il Centro Servizi per la Floricoltura della Regione Liguria (CSF) e il Distretto Florovivaistico del Ponente Ligure. Nel volume a una prima parte teorica di inquadramento del settore florovivaistico ligure e di metodologia di studio dei costi di produzione si affianca una seconda parte dedicata alla descrizione dei risultati tecnico-economici conseguiti dalle aziende floricole liguri dedite alla coltivazione di anemone, ranuncolo, margherita, piante aromatiche, mimosa, ginestra e ruscus. ■ Download a questo link: www.crea.gov.it/wp-content/uploads/2016/05/FLORICOLTURA_2012_2013_definitivo.pdf Pag. 44 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Fitopatologia
La certificazione genetico-sanitaria dei materiali di propagazione Lo scorso 24 maggio 2016, nella sede dell’Accademia dei Georgofili si è svolta una giornata di studio su: “Quale certificazione per la qualificazione dei materiali di propagazione delle piante da frutto?”, organizzata su proposta del Comitato consultivo sui problemi della difesa delle piante dei Georgofili. Nel corso dell’incontro, sono state esaminate le emergenze fitosanitarie, la quarantena, gli aspetti pomologici, il ruolo delle Regioni e del Servizio nazionale di certificazione volontaria, il sistema di certificazione e il ruolo dell'interprofessionale. Secondo Piero Cravedi, presidente del comitato consultivo che ha organizzato l’evento: “Il vivaismo è un settore molto complesso. La normativa sulla certificazione per la qualificazione dei materiali di propagazione ha un ruolo determinante per l'attività vivaistica, sia per il mercato interno sia per gli scambi internazionali. Partire da materiale vivaistico sano e certificato permette di poter creare le basi di una filiera produttiva in linea con la qualità, con la sicurezza alimentare e con la sostenibilità ambientale ed etica. L'Italia sotto questo profilo è un Paese sicuramente all'avanguardia. La diffusione epidemica di molte malattie ed infestanti ha richiamato l'attenzione sul ruolo di prevenzione che l'attività vivaistica deve svolgere ma è fondamentale che ci siano norme stringenti ed uniformi su tutto il territorio nonché coesione in tutti i settori della filiera vivaistica”. ■ Fonte: www.georgofili.info
Attualità
Manifesto per il Progetto di Paesaggio: petizione su Change.org AIAPP ha lanciato la petizione con Change.org relativa al "Manifesto per il Progetto di Paesaggio, per uno sviluppo equo e sostenibile", documento finale del 53° IFLA World Congress 2016 di Torino. Il Manifesto, sottoscritto dal presidente AIAPP Anna Letizia Monti e dal presidente IFLA World Kathryn Moore, invita l'Italia e tutti i Paesi del mondo a diffondere la necessità di progettare i paesaggi a livello globale, per garantire equità, qualità, futuro, condivisione, sviluppo sostenibile. AIAPP chiede che il Governo italiano si faccia promotore di iniziative concrete perché ogni opera pubblica e privata di rilievo in Italia, sia espressione di qualità paesaggistica, e che si preveda l'obbligatorietà del Progetto di Paesaggio. Vi invitiamo a firmare il Manifesto e a condividerlo con tutti i vostri contatti. ■
Da Acer a Zelkowa tutte le piante da innesto. Collezione completa di glicini (Wisteria)
Davidia involucrata 'Sonoma'
Via della Chiesina 40 – 51100 Santomato (Pistoia) Tel/Fax: 0573-47 97 69 Mail: vignolivivai@hotmail.it www.vignolivivai.it - www.wisteria.it Pag. 45 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Lineaverde News Associazioni
Marco Cappellini rieletto presidente ANVE Nei giorni 3 e 4 giugno, in occasione del Premio Stefano Capitanio, si sono tenuti l’Assemblea, il Congresso e gli eventi ANVE che hanno portato a numerose novità e al festeggiamento dei primi 10 anni dell’Associazione. Infatti, il giorno 3 giugno si è tenuta l’Assemblea dei Soci in cui si sono tenute le votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo in carica fino al 2018. Subito dopo le elezioni dei 15 Consiglieri, l’Assemblea è stata chiamata a votare il nuovo presidente e, al riguardo, è stato formalmente nominato e confermato all’unanimità il presidente uscente Marco Cappellini. A seguire si è tenuto il Congresso ANVE in cui sono state presentate le attività interne e le società di servizio convenzionate con l’Associazione. E’ intervenuto il segretario Edoardo Sciutti il quale ha presentato ai presenti le opportunità offerte dalla nuova certificazione di processo VivaiFiori, il nuovo portale Phytoweb ricco di informazioni doganali e fitosanitarie per esportare nei Paesi extra europei e co-finanziato da ICE/Agenzia e MISE, il database botanico per consultare 1500 varietà vivaistiche e l’accordo di Infodesk per la certificazione MPS ABC. Relativamente al portale Phytoweb, è intervenuta anche l’Agenzia ICE tramite il suo rappresentante Marcello Gentile che ha altresì esposto le attività volte all’internazionalizzazione che essa propone alle imprese, in particolare quelle del mezzogiorno grazie ai fondi disponibili dal piano Export Sud. Molto interessante l’intervento di Padova Fiere che ha presentato il programma e le proposte commerciali riservate ai soci per il prossimo Flormart previsto dal 21 al 23 settembre. ■
Convegni
“Lo sviluppo dell’albero e la sua diagnosi”: il 30/9 a Bergamo con Jeanne Millet. Lineaverde partner dell’iniziativa "Se posso aiutare a garantire lo sviluppo sano di alberi e massimizzare la loro aspettativa di vita, avrò raggiunto il mio obiettivo”. Da queste parole emerge chiara la missione di Jeanne Millet, pioniere dell’Architettura degli Alberi da oltre 25 anni, ricercatrice e docente presso il Dipartimento di Scienze Biologiche dell'Università di Montreal, Canada. Dalle sue ricerche ha pubblicato il primo libro mai scritto sull’architettura degli alberi nelle regioni temperate. Jeanne Millet, il 30 settembre è in Italia per la prima volta, per condividere le sue ricerche con tutti gli agronomi, forestali, arboricoltori, studiosi degli alberi e tecnici interessati. Il titolo del Convegno è "Lo sviluppo dell'albero e la sua diagnosi. L'architettura degli alberi: nuove frontiere della conoscenza in arboricoltura.” L’evento di svolge a Bergamo, presso il Centro Congressi Giovanni XXIII, e Lineaverde sarà presente come media partner. L’intervento di Jeanne Millet a Bergamo ci fornisce le basi per l'osservazione e valutazione dell’accrescimento architetturale degli alberi e conoscere l'architettura di un albero vuol dire apprendere un linguaggio utile a comprendere cosa "dice" l'albero quando lo guardiamo e quando lo potiamo. L’evento è destinato a tutti coloro che si occupano di arboricoltura: agronomi, operatori forestali, arboricoltori, docenti, liberi professionisti, funzionari di amministrazioni pubbliche, operatori e tecnici. Il Convegno è valido per il riconoscimento di crediti formativi per i Dottori Agronomi e Dottori Forestali e per i Periti Agrari e Periti Agrari Laureati. L’evento è tradotto in simultanea, dal francese all'italiano. Per maggiori informazioni visita il sito www.architetturadeglialberi.it. ■ Pag. 46 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Web
Rinnovato il sito www.anve.it Rinnovato il portale ANVE, www.anve.it, nella grafica e nella struttura responsive. Nuove sezioni e contenuti aggiornati oltre alla sezione dedicata ai soci, soci sostenitori e ai partner. Il sito presenta l'elenco dei servizi esclusivi, le novità sull’associazione e sul settore florovivaistico, l’annuario ANVE, documenti e normative e l'agenda con gli appuntamenti istituzionali per fornire un valido strumento di informazione per gli operatori del settore. ■ www.anve.it
Convegni
AIPH Forum per conoscere i benefici delle International Horticultural Expos Oltre 100 delegati provenienti da Cina, Taiwan, Hong Kong, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Tailandia, Australia, UK, Olanda, Germania e Svezia hanno partecipato al primo International Horticultural Exhibition Forum AIPH (Associazione internazionale dei produttori orticoli) tenutosi in Cina. Durante il Forum, organizzato da AIPH con l’Associazione CFA, China Flower Association, e il Tangshan Municipal Government, è stato affrontato il tema dei benefici che le fiere internazionali orticole portano non solo all’industria orticola ma anche alla città, stimolando lo sviluppo ambientale, la qualità della vita, la comunicazione internazionale e la diversità culturale. A questo proposito sono intervenuti vari esponenti, mostrando i progressi ottenuti e i criteri per il successo, portando come esempi la International Horticultural Exposition 2014 di Qingdao (Cina), la Taipei 2010 Expo a Taiwan, ma anche le future Taichung World Horticultural Exposition 2018 di Taiwan e International Horticultural Exhibition 2019 di Pechino. ■ www.aiph.org
Fiere
“I Parchi Urbani” a Flora Trade Show dal 14 al 16 settembre 2016 Finalizzato alla promozione della produzione florovivaistica e della cultura del paesaggio in tutte le sue forme, Flora Trade Show si terrà dal 14 al 16 settembre a Rimini Fiera in contemporanea a Macfrut. Il Salone Internazionale del Florovivaismo e del Paesaggio ospiterà il progetto “I Parchi Urbani”, mostra ideata da Rimini Fiera in collaborazione con lo Studio Grassi Design e dedicata all’evoluzione delle aree verdi per esterno. All’interno di questa mostra verrà realizzato un percorso interattivo che condurrà gli operatori attraverso le più svariate forme di parco urbano - dalle aree verdi del waterfront all’ortoparco, dal verde per la riqualificazione di aree industriali dismesse al parco storico -, il tutto integrato da una serie di seminari, workshop, e attività formative per le diverse professioni. Flora Trade Show, fortemente orientato al business e alla formazione professionale, si distinguerà per la forte spinta sull’internazionalità, grazie al programma di business meeting con delegazioni di buyer provenienti da Francia, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Austria, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Macedonia, Albania, Romania, Bulgaria, Turchia, Tunisia, Marocco, Algeria. ■ www.floratrade.it
Pag. 47 • Lineaverde Mag/Giu 2016
Lineaverde News Attualità
Vento di ripresa per i vivai pistoiesi In un’intervista de La Nazione a Fabrizio Tesi, titolare di “Giorgio Tesi Group”, importante azienda nel settore del vivaismo ornamentale, è stata affrontata la situazione del distretto pistoiese. Nonostante il blocco dell’export deciso dall’Ue contro Putin, le dispute fitosanitarie con la Turchia con un conseguente calo del 10-20% del fatturato 2016 e le ripercussioni dell’allarme Xylella, nonostante la Toscana abbia ottenuto la certificazione “Xylella free”, e grazie alla ridotta produzione di alcune aree, come la Spagna, i vivai pistoiesi iniziano a respirare aria di ripresa. Recentemente, infatti, sono ripresi i flussi di export verso i maggiori Paesi europei e secondo Tesi “Sembra che la domanda sia tornata a superare l’offerta, una condizione che dovrebbe consentire di aumentare i prezzi per l’export”, come riportato nell’intervista. ■
Pubblicazioni
Concorsi
Pubblicata la nuova edizione della “Lista di specie legnose e specie perenni”
Aperte le iscrizioni per la 3a edizione del Syngenta Photography Award
È stata pubblicata la nuova edizione (2016 – 2020) della “Lista di specie legnose e specie perenni” contenente più di 12.000 nuove voci. Nella lista sono presenti i nomi comuni, i sinonimi e i nomi commerciali di quasi 45.000 piante legnose e 24.000 piante perenni, ovvero la quasi totalità delle specie di piante coltivate in Europa e in gran parte degli Stati Uniti. I cambiamenti più significativi riguardano l’aggiunta di più di 12.000 nuovi nomi (8.500 piante legnose e 3.500 piante perenni), i cambiamenti nella tassonomia dei nomi ottenuti dalla consultazione con gli operatori di settore e l’aggiunta di brevetti di oltre 7000 specie. ENA, European Nurserystock Association, e ISU, Internationale Stauden Union, hanno dato il loro contributo garantendo un buon equilibrio di correttezza scientifica-legale e attuabilità pratica. ■ www.internationalplantnames.com
Lanciato nel 2012, il Syngenta Photography Award è una competizione internazionale che mira ad attirare l’attenzione e a promuovere il dialogo sulle sfide globali più importanti attraverso il potere della fotografia. Il Syngenta Photography Award invita fotografi professionisti e amatoriali a presentare le loro opere in due categorie: la Professional Commission e la Open Competition. Il montepremi complessivo ammonta a 65.000 $. I fotografi, a prescindere dall’approccio, sono invitati a presentare immagini che esplorino il tema “Crescere-conservare” e raccontino il rapporto e i compromessi esistenti tra queste due forze che stanno modellando la sostenibilità del nostro pianeta. La mostra delle fotografie presentate all’Award e delle immagini vincitrici sarà aperta al pubblico da marzo 2017 in varie località internazionali. Per maggiori info e iscrizioni: www.syngentaphoto.com ■
Pubblicazioni
Online il nuovo navigatore varietale di Clamer Informa E’ disponibile la nuova versione del Navigatore Varietale 2015/2016 edito da Clamer Informa, ormai un appuntamento fisso per tutti gli appassionati di piante e fiori, hobbisti e professionisti, per conoscere tutte le nuove varietà di fiori e piante immesse sul mercato. Per la prima volta il volume è disponibile anche in versione pdf e non solo nella tradizionale veste cartacea. Le categorie in cui sono divisi i prodotti sono 3: top variety (le migliori novità dell’anno); new entry e best seller per categorizzare meglio le ricerche. Disponibile anche in lingue straniere. Per maggiori informazioni: www.navigatorevarietale.it www.clamerinforma.it ■ Pag. 48 • Lineaverde Mag/Giu 2016