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Razze feline

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Acquariologia

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Francesca Serena Medico veterinario Master II liv in Medicina Comportamentale Vice presidente Commissione Tecnica Centrale ANFI Presidente Assemblea Allevatori con Affisso ANFI

Come tutti i felini “domestici”, l’angora turco discende dal Felis silvestris lybica, il gatto originario delle terre della mezzaluna fertile. In questi territori, per la prima volta, i gatti vennero a contatto più stretto con gli insediamenti umani, fino a raggiungere qualcosa di molto simile all’addomesticamento. Gatti provenienti dalle regioni montuose orientali della Anatolia antica e dintorni, allevati attraverso la consanguineità e la selezione naturale, dettero origine a soggetti con un pelo folto come il turco van e l’angora turco.

Dall’Anatolia allo Stivale

Questo tipo di gatti furono importati in Gran Bretagna e in Francia dall’Asia minore, dall’Iran e dalla Russia già nel tardo XVI secolo, anche se ci sono indicazioni che potrebbero essere arrivati in Europa già nel XIV secolo al seguito dei crociati. In Italia l’angora arrivò nel XVII secolo insieme all’illustre archeologo Pietro della Valle, il quale ritornando dai suoi viaggi portò con sé degli stupendi esemplari che regalò ai vari patrizi romani. L’eleganza e il fascino dell’angora turco conquistarono velocemente le grandi famiglie dell’aristocrazia francese e, sembra addirittura anche la regina di Francia Maria Antonietta. Dopo essersi diffuso in tutta Europa, divenne il gatto preferito dalle dame delle grandi famiglie aristocratiche e anche della nuova borghesia.

Un tesoro nazionale turco

Dall’ottocento in poi la storia di questi gatti, si confonde con quella del persiano e, purtroppo, nei primi anni del 1900, l’angora fu utilizzato in maniera indiscriminata in programmi di allevamento di gatti persiani, tanto da

NON RICHIEDE PARTICOLARI CURE E, GRAZIE AL CARATTERE AFFETTUOSO E GIOCOSO, È MOLTO INDICATO ANCHE PER LE FAMIGLIE CON BAMBINI PICCOLI

L’ANGORA TURCO

determinarne quasi la sparizione come razza. La fortuna volge a suo favore all’inizio del ’900, quando il governo turco iniziò, in collaborazione con gli zoo di Ankara, Izmir e Istanbul, un serio programma di protezione e allevamento della razza, giungendo a proclamare questo gatto, esclusivamente nella sua variante di colore bianco, tesoro nazionale. La riscoperta dell’angora turco come razza risale agli anni ’50. L’angora turco venne riconosciuto dalla Cat Fancy Association (CFA) nel 1973, ma solo nella variante bianca. Dal 1978 vennero riconosciuti anche gli altri colori e disegni del mantello.

L’aspetto generale

Gatto di medie dimensioni con un corpo lungo, snello ed equilibrato, è l’immagine della grazia. “Long”, cioè allungato, è l’aggettivo che meglio caratterizza questa razza di gatti. L’angora ha un corpo lungo, gambe lunghe, coda lunga, mantello lungo, orecchie grandi e occhi grandi. È rinomato soprattutto per il suo splendido, lungo, mantello setoso che sembra luccicare quando si muove. Il mantello è privo di sottopelo e la lunghezza è dettata dalla stagione: si assottiglia nei mesi caldi e nei mesi freddi cresce più spesso e più lungo; gorgiera, criniera e pantaloni si infoltiscono e prendono corpo e la coda diventa più folta ed elegante. Questi tratti sono retaggio di strategie di sopravvivenza ai rigidi inverni e alle calde estati nel suo paese natale, la Turchia.

Il mantello

La lunghezza del pelo è media, senza sottopelo; più lungo quello della gorgiera. Al tatto si presenta serico e lucente, leggermente ondulato sul ventre. La struttura del pelo è sottile e ha la luminosità della seta. Nel primo anno di età la gorgiera non è ancora nel suo pieno sviluppo ma in seguito diventa ampia e abbondante, come i calzoncini, specie nel maschio. Il pelo estivo è notevolmente più corto di quello invernale che funge da protezione al freddo.

I colori ammessi

Tradizionalmente, il bianco puro è stato il colore preferito nell’allevamento di questo gatto e per molto tempo le associazioni hanno accettato solo il bianco per le competizioni. Il

Lo standard

Aspetto: l’angora ideale è un gatto equilibrato nelle forme e aggraziato. Testa: di media grandezza, in equilibrio con la lunghezza del corpo, a forma di cuneo. Orecchie: grandi, larghe alla base, appuntite, alte sulla testa ed erette. Occhi: grandi, a forma di mandorla, leggermente inclinati verso l’alto con espressione aperta e fiera; i colori includono il blu, che comprende le sfumature dal color del cielo allo zaffiro, verde, che può variare da uva spina a smeraldo; verde-oro, occhi impari (cioè un occhio blu e l’altro verde, oppure uno oro e l’altro verde o ambra. Collo: aggraziato e piuttosto lungo. Corpo: indicato di dimensioni medie, dove l’equilibrio generale, la grazia e la raffinatezza sono più importanti delle dimensioni. Gambe: posteriori più lunghe di quelle anteriori e terminano con piedi piccoli, rotondi e delicati. Coda: lunga e affusolata parte da un’ampia base fino ad arrivare a una estremità stretta.

La salute

Sebbene sia generalmente sana, la razza presenta incidenze variabili di problemi di salute riconducibili a una caratteristica genetica. È noto che i gatti bianchi solidi, con uno o due occhi blu, sono inclini alla sordità in una o entrambe le orecchie. Altri problemi che sono stati osservati nella razza sono l’atassia e la cardiomiopatia ipertrofica (HCM). L’atassia è una malattia neuromuscolare fatale che colpisce gattini molto giovani tra le due e le quattro settimane di età. Uno screening attento ha notevolmente ridotto l’incidenza della malattia. L’HCM dell’angora turco sembrerebbe, a differenza delle altre razze in cui è nota, il risultato di una diversa mutazione. L’incidenza di entrambe queste condizioni patologiche è ridotta da rigidi programmi di controllo dei riproduttori effettuati dagli allevatori.

colore bianco è determinato da un gene dominante che in realtà definisce l’assenza di colore. Ma, gli angora sono naturalmente una razza in evoluzione e recentemente gli allevatori hanno sottolineato la varietà di colori con cui sono nati, che sono più di venti.

Tutte le colorazioni sono ammesse. E con esse si includono anche tutte le varietà di bianco e le quantità di bianco in aree del corpo differenti; per esempio la fiamma bianca sul muso, il medaglione sul torace, il petto bianco, il ventre più bianco o più bianco sui piedi. Sono esclusi invece i disegni point, cioè le estremità scure e il corpo più chiaro come i siamesi e le colorazioni come il chocolate (cioccolato), lilac (malva), cinnamon (cannella) e fawn (camoscio).

Il carattere

L’angora è un gatto intelligente che lega bene con gli umani. Con la sua personalità affettuosa e giocosa, l’angora è la scelta migliore per le famiglie. Va d’accordo con tutti: bambini, anziani, visitatori e ospiti. È molto attaccato alla sua famiglia umana e non ama essere lasciato solo a lungo. Per sua indole desidera partecipare a tutte le attività della famiglia ed è estremamente persistente nel richiedere attenzione.

Non è a disagio con gli altri animali ospitati comunemente in casa con cui va d’accordo sebbene tenda a mettere subito in chiaro chi è che comanda e a chi “appartiene” la casa. Ama la sua indipendenza a volte scegliendo di stare in braccio per non più di pochi minuti alla volta. Il suo stare vicino alle persone si esprime nel rimanere nella stessa stanza sempre attento e vigile su ciò che succede. Questa razza adora la vocalizzazione tanto che può condurre una conversazione animata per lungo tempo: una simpatica caratteristica che lo rende particolarmente accattivante durante queste lunghe disquisizioni.

La cura del pelo

Il mantello setoso per l’assenza del sottopelo non forma nodi e non richiede particolare attenzione. Esso va pettinato con un pettine a denti fitti una o due volte alla settimana per eliminare i peli morti e mantenere la naturale lucentezza del vello. Durante i mesi invernali va spazzolato con maggiore frequenza (soprattutto i soggetti che possono stare all’esterno). La spazzolatura è anche importante per evitare che il gatto, leccandosi, ingerisca il pelo in eccesso. Per gli angora bianchi si richiede un’ulteriore accortezza, un bagno almeno ogni due mesi con shampoo specifico per gatti a manto bianco. ●

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