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Razze feline

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Approfondimenti

Approfondimenti

Francesca Serena

Medico veterinario Master II liv in Medicina Comportamentale Vice presidente Commissione Tecnica Centrale ANFI Presidente Assemblea Allevatori con Affisso ANFI L’ORIGINE DI QUESTO GATTO RIMANE MISTERIOSA. MOLTI CREDONO CHE SIA IL RISULTATO DI UNA MUTAZIONE SPONTANEA DELLA RAZZA ABISSINA. UNA TEORIA PIÙ PROBABILE INVECE RITIENE CHE ABBIA AVUTO ORIGINE IN INGHILTERRA NEGLI ANNI ’40

IL SOMALO

Era il dopoguerra e il conflitto non era stato una catastrofe solo per gli esseri umani, ma anche per le popolazioni animali. Gli allevatori di gatti abissini erano disperatamente a corto di soggetti per perpetuare le linee di sangue e molto probabilmente iniziarono a introdurre soggetti di altre razze, fra i quali gatti dal pelo lungo. Quando però iniziarono ad apparire nelle cucciolate degli abissini i primi soggetti a pelo lungo, gli allevatori andarono nel panico e dettero in adozione questi esemplari come pet sterilizzati in modo da non “inquinare” lo standard.

La storia

Raby Chuffa di Selene fu il primo abissino a pelo lungo a comparire ufficialmente sulla scena americana nel 1953 e uno dei primi nati nei quali fu identificato il gene longhair. Presumibilmente tale gene derivava dalla madre, una femmina abissina inglese la cui madre era di origini incerte e probabilmente era portatrice del gene longhair. La maggior parte degli allevatori continuò a tacere sugli occasionali gattini a pelo lungo che nascevano nelle proprie cucciolate di abissini, ma altri riconobbero la bellezza unica e le potenzialità di questa nuova razza, e continuarono ad allevarli, concentrandosi interamente su di essa. Il primo allevatore che raggiunse obiettivi importanti fu Evelyn Mague di Gillette, New Jersey, che mise le basi per la creazione di una nuova linea di abissini a pelo lungo, i cui appartenenti furono i primi somali ufficialmente portati in esposizione negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, e all’insaputa di Mague, gli allevatori in Canada, Europa, Australia e Nuova Zelanda avevano portato avanti il lavoro di selezione con i soggetti a pelo lungo già da diversi anni. Quindi, quando Mague chiese soggetti di linee di sangue

diverse da quelle americane per dare forza e vigore alla razza, fu felice di scoprire che c’era già un buon numero di allevatori con i quali poteva collaborare. Ma altri allevatori di abissini non erano soddisfatti di questo sviluppo e trattavano gli allevatori di abissini dal pelo lungo con sussiego ritenendo che la variante a pelo lungo fosse una deviazione dallo standard da non perseguire. Questa scuola di pensiero arrivò addirittura a opporsi al fatto che questi soggetti fossero chiamati “Abissini”, tanto che alla fine Mague decise di chiamare i suoi soggetti “Somali”. La Somalia confinava infatti con l’Abissinia (ora Etiopia) e Mague sostenne che, così come i confini terrestri sono una creazione umana, così lo è il confine genetico tra l’abissino e l’abissino a pelo lungo. Nel 1972, Mague fondò il Somali Cat Club of America e, nel 1979, la razza fu riconosciuta dal CFA (Cat Fanciers Association) in Nord America e poi in Europa nel 1982. Attualmente la razza è ampiamente (anche se non universalmente) accettata a livello internazionale e partecipa ai campionati di tutte le più importanti associazioni feline.

La personalità e il temperamento

Questo gatto vivacissimo porta una ventata di energia esplosiva nella famiglia umana. Curioso e giocoso, ha la destrezza di aprire armadi, aprire i rubinetti dell’acqua, esplorare gli scaffali più in alto della cucina e trovare gli spazi più piccoli dove andare a curiosare. Secondo quel che dicono alcuni proprietari di questi gatti, il somalo può tenere i croccantini e gli oggetti nelle zampe come se fosse dotato di piccole manine. Alcuni tratti

LO STANDARD

Aspetto generale. Aspetto molto accattivante con grandi orecchie mobili e con un folto pelo, spesso e pieno sul petto e intorno al collo (l’area indicata come collare), che termina in una folta coda soffice simile a una volpe. È un gatto medio-grande, muscoloso e ben proporzionato, naturalmente elegante ma solidamente costruito. È una razza a lento sviluppo, che raggiunge le sue dimensioni, maturità e potenziale completi intorno ai 18 mesi. Testa. Leggermente arrotondata e a cuneo. Sul muso ci sono linee scure che si allungano dagli occhi, contornandoli come se fossero truccati, e dalle sopracciglia e che proseguono lungo la schiena. Occhi. Sono grandi, a forma di mandorla, di colore dorato o verde e con espressione attenta. Orecchie. Grandi e larghe. Zampe. Sono sottili con piedi piccoli e compatti di forma ovale, tanto che sembra che questi gatti stiano in piedi sulle punte. Coda. A spazzola, piena e piumosa, spessa alla base e affusolata in fondo. Mantello. Morbido e setoso con una struttura fine e compatta, più denso è meglio è, si distingue dall’abissino anche per la presenza di una gorgera intorno al collo e di «pantaloni» di pelo che gli conferiscono un aspetto decisamente vistoso insieme ai ciuffi di pelo che gli ornano le orecchie. Con l’abissino condivide il pelo agouti, cioè ogni pelo singolo presenta per tutta la lunghezza da 4-20 bande di colore; questo disegno su ogni pelo conferisce al mantello il colore ticked (ticchettato); più bande sono presenti, più il mantello è apprezzato; il ticked è abbastanza lento a svilupparsi; su un gattino di 12 settimane si potrebbe vedere solo sulla parte posteriore del collo, ma si sviluppa in pieno dopo l’anno di età. Colori. Il mantello ticked è composto da bande alternate di colori caldi o freddi, ma comunque molto naturali; tra questi, è possibile distinguere tre categorie di varianti cromatiche: 1) Lepre o Ruddy: calde tonalità marrone ruggine, con petto, interno zampe, sottocoda e base del pelo di un colore arancio intenso; 2) Blu: mantello blu-grigio intenso, ticking acciaio scuro e sottopelo crema rosato; 3) Sorrel: rosso rame, con punta della coda rossobruno scuro. Le varietà chocolate (cioccolato) sono forme diluite con il sorrel e presentano toni più rossi; il lilac (lilla) è una variante del blu con toni più leggeri e delicati; nel fawn (camoscio) il mantello è color cremarosato freddo, con ventre e interno zampe crema pallido. Il pelo assume la sua colorazione definitiva attorno ai due anni di età. Difetti rispetto allo standard di razza. Testa troppo rotonda, muso pinzato (più stretto distalmente), sottopelo troppo chiaro, troppo scuro o troppo grigio. Assenza o poca presenza di ticking nelle parti dove è richiesto.

della personalità sono veramente tipici della razza: uno è la sua tendenza a improvvisi picchi di energia durante il giorno, allora corre dappertutto e salta su tutte le superfici. A causa della sua elevata energia e curiosità, il somalo deve essere tenuto in ambienti sicuri, come si farebbe per un bambino. Detto questo, è un gatto che ama stare con gli esseri umani e gradisce sentire il loro affetto e la loro attenzione, desiderando passare con loro più tempo possibile. Affettuoso e socievole, il somalo rimarrà vicino alle persone senza essere troppo impegnativo, ma cercherà di condividere ogni aspetto della vita della famiglia. I somali si adattano bene a qualsiasi situazione dove si sentano amati e apprezzati: se i componenti della famiglia passano molto tempo fuori per lavoro o a scuola, sarà opportuno trovargli una compagnia che possa tenere testa al loro livello di attività. Sono una scelta perfetta per famiglie con bambini e cani. Sono abbastanza intelligenti per sottrarsi ad attenzioni indesiderate senza problemi ma amano i bambini, perché sono in sintonia con la loro energia e curiosità. Nulla li spaventa, certamente non i cani, e faranno presto a fare amicizia con loro, come con altri pet della famiglia.

La salute

I somali, come gli abissini, possono manifestare alcuni problemi di salute di natura genetica. I problemi che possono interessarli sono le malattie periodontali, la lussazione della rotula e una patologia chiamata Atrofia progressiva della retina, (PRA) una malattia dell’occhio degenerativa, che gli allevatori tengono sotto controllo tramite oculati incroci di linee di sangue prive del problema. Un’altra malattia ereditaria che colpisce questi gatti è l’amiloidosi renale, che determina l’accumulo di una proteina detta amiloide negli organi del corpo, soprattutto nei reni fino a causare insufficienza renale.

La cura del pelo

Il mantello del somalo è generalmente morbido, ma la consistenza può variare a seconda del colore a causa del modo in cui le particelle di pigmento sono modellate e distribuite all’interno del fusto del pelo, non è comunque un mantello complicato da gestire e richiede solo una moderata quantità di cura. È sufficiente pettinarlo una volta o due alla settimana con un pettine in acciaio inox per rimuovere il pelo morto e prevenire o eliminare i nodi. In primavera, quando il gatto effettua la muta, potrebbe essere necessario pettinarlo ogni giorno. In questi momenti un bagno contribuirà a rimuovere il pelo in eccesso più rapidamente. ●

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