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Approfondimenti
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GRAZIE ALLE LORO STRAORDINARIE QUALITÀ, I PRODOTTI DELL’ALVEARE SONO AMPIAMENTE UTILIZZATI NELLA MEDICINA E NELL’ALIMENTAZIONE UMANA. QUALCHE APPLICAZIONE SI TROVA GIÀ NEL SETTORE PET FOOD, MA ANCORA MOLTE SONO LE POTENZIALITÀ DA SFRUTTARE
LE API AL SERVIZIO DEI PET
Le prime testimonianze della raccolta menticate nel corso dei secoli. Oggi, del miele sono antichissime, in parti- grazie al miglioramento delle tecniche colare in un’incisione nella Cueva di allevamento, all’igiene degli alimenti dell’Arana in Spagna, risalente a circa e alla ricerca, i prodotti dell’alveare il 5000 a.C., dove si vede un uomo in- sono ampiamente impiegati nella metento a raggiungere un alveare. Con dicina e nell’alimentazione umana. la nascita dell’apicoltura in Egitto, Vediamo quindi quali sono gli utilizzi 2400 - 2600 anni fa, l’uomo ha iniziato di questi prodotti e quali le loro poa utilizzare tutti i prodotti derivati tenzialità nel settore pet. dall’attività delle api. Non solo miele ma anche cera, propoli, pappa reale e polline. Egizi, greci e romani ne hanno fatto ampio uso apprezzandone alcune proprietà che sono state talora di-
La duttilità del miele
Il miele è un alimento energizzante ricco di zuccheri semplici (80%), questa caratteristica ne ha permesso un duttile
UNA SOCIETÀ LABORIOSA E COMPLESSA
L’ape mellifera, Apis mellifera (Linnaeus, 1758), è un insetto che vive in colonie nelle quali si riconoscono tre forme di esemplari: la regina, i fuchi (maschi) e le operaie. Ogni classe ha i propri compiti specifici all’interno e all’esterno dell’alveare che può essere dunque considerato come un unico super organismo. Le operaie bottinatrici hanno il compito di portare l’alimento (polline, nettare e melata) (Fig. 1) dalle piante all’alveare. Una volta rientrate, il materiale raccolto è passato di bocca in bocca, trasformandosi in un miele che necessiterà di ulteriore asciugatura.
David Hoshor
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utilizzo come ingrediente in diversi prodotti destinati ai pet. Grazie al potere dolcificante superiore al saccarosio, è utilizzato in piccole quantità tanto da essere tra gli ingredienti impiegati in alcune linee di snack per cani, uccelli e piccoli roditori. Le proprietà ricostituenti lo rendono interessante anche nelle linee dedicate alla cura del mantello così come l’essenza odorosa è inclusa in alcune linee di lettiere. A fronte del potere energizzante e delle numerose differenze fisiologiche tra le diverse specie di pet, per il consumo dei prodotti a base di miele e anche, per l’eventuale somministrazione della materia prima tal quale, è vivamente consigliato seguire le indicazioni del veterinario. Sarebbe inoltre più corretto parlare di mieli, poiché solo in Italia ne sono prodotte 40 varietà monofloreali alle quali vanno aggiunte quelle millefiori, tutte con caratteristiche organolettiche differenti, e specifiche proprietà. Meno noto ma altrettanto importante è l’utilizzo del miele, fin dall’antichità, per il trattamento delle ferite. Isola, protegge la lesione e favorisce lo sviluppo del nuovo tessuto di granulazione. Oggi sono disponibili linee di prodotti specifici veterinari a base di mieli utilizzati per il trattamento di lesioni cutanee anche importanti. Grazie all’elevata osmolarità derivata dagli zuccheri, al basso pH e all’enzima glucosio ossidasi che favorisce la formazione di perossido d’idrogeno sulla ferita, il miele funge da ottimo supporto alle terapie farmacologiche. Sarà dunque solo il veterinario a prescrivere questi specifici prodotti o particolari mieli titolati idonei a tale fine, i più noti dei quali sono quelli ottenuti dalla pianta di manuka, leptospermum scoparium (Fig. 2).
Anche la cera fa la sua parte
La cera è un composto lipidico nobile che riveste un ruolo fondamentale all’interno dell’alveare. È infatti utilizzata dalle giovani api operaie per creare il favo (Fig. 3), per delimitare le singole celle e per tapparle durante l’opercolatura. Per lungo tempo l’origine di questo composto è stata dibattuta, tanto che Aristotele riteneva derivasse dai fiori. In realtà le api operaie possiedono specifiche ghiandole ceripare tramite le quali producono un sottile strato liquido che a contatto con l’aria si solidifica sottoforma di una microscopica scaglia di cera. Una volta estratta dai favi e dagli opercoli, la cera può essere utilizzata per vari scopi poiché si presenta flessibile, untuosa e duttile. Si compone per l’80% di esteri cerosi, 14% acidi grassi liberi, idrocarburi e infine in piccole quantità (1,5%-2%) di propoli, pollini, alcoli e acqua. Nel settore pet è utilizzata, miscelata ad altri oli ed estratti vegetali, per la produzione di linee naturali destinate alla protezione dei cuscinetti plantari. Tali prodotti sono indicati sia durante la stagione fredda sia prima di passeggiate su terreni sconnessi, grazie all’azione protettiva, idratante, isolante unita all’intrinseca insolubilità in acqua. Essendo di origine naturale e non dige-
Jacinta Lluch Valero 2 3
David Goehring
Vipin Baliga 4 5
Nickodoherty
ribile, la cera d’api si dimostra sicura anche in caso di ingestione accidentale.
Un cibo non solo per regine
La pappa reale è la gemma più nobile dell’alveare; è prodotta dalle ghiandole faringee e mandibolari delle api nutrici che la destinano all’alimentazione delle larve e non solo della futura regina (Fig. 4). La produzione di pappa reale è complessa; dipende dalla tecnica utilizzata, dalla salute delle api, dalle condizioni climatiche e dalla manualità dell’operatore negli innesti. Appena estratta, si presenta di colore biancastro, dall’odore acre e leggermente acida. La quantità massima prodotta è di circa 500 g per alveare, ma ciò che la rende molto interessante è la composizione. È infatti costituita da zuccheri semplici come fruttosio e glucosio ma presenta soprattutto un contenuto proteico medio del 14%, con un profilo ricco di amminoacidi essenziali. I grassi rappresentano solo circa il 5% ed è ampio il contenuto di vitamine del gruppo B oltre che di sali minerali. Una materia prima delicata poiché sensibile alla temperatura e all’esposizione alla luce. In medicina umana è ampiamente utilizzata sia per i pazienti geriatrici sia in pediatria e le ricerche ne hanno dimostrato i numerosi benefici fisiologici apportati. Nel pet food la pappa reale, seppur indirettamente, può essere compresa nell’ampio gruppo dei superfood e la si ritrova, previa liofilizzazione, in piccole percentuali tra gli ingredienti utilizzati nella produzione di alcune linee di alimenti completi e snack per cani e gatti, sia umidi sia secchi. La liofilizzazione consente di mantenere inalterate le qualità garantendo allo stesso tempo una sicurezza igienico-sanitaria della stessa. Simili utilizzi si ritrovano nell’ornitologia ornamentale.
Una resina dalle sorprendenti qualità
La propoli è prodotta a seguito di diversi passaggi che iniziano con un’ape bottinatrice che raccoglie piccole porzioni di composti resinosi su specifici alberi ad alto fusto. La resina è trasportata sottoforma di pallina nell’alveare dove altre api ripuliscono la portatrice e rielaborano il materiale arricchendolo di secrezioni salivari ed enzimi. Il derivato è la propoli (Fig. 5) che è poi utilizzata per rinforzare alcune porzioni dell’alveare. La composizione chimica di questa sostanza varia in relazione a diversi fattori, dalla stagione al tipo di alberi presenti, ma si caratterizza in linea generale per la presenza di oli essenziali, acidi alifatici, aldeidi, resine, cere, idrossiacidi, oltre a sali e vitamine. Una review scientifica del 2015 sull’utilizzo della propoli nella medicina canina ha evidenziato la necessità di condurre specifiche indagini scientifiche su questo prodotto proprio perché la bibliografia scientifica, pur fornendo interessanti spunti, comprende spesso ricerche condotte in vitro. Tra queste alcune svolte in laboratorio mostrano l’effetto della propoli sulle cellule del tumore venereo trasmissibile (sarcoma di Sticker) e nell’osteosarcoma canino. Interessanti spunti derivano anche dalle proprietà antibatteriche a livello cutaneo, in presenza di otiti esterne e patologie dentali dove si è rivelata di interesse a supporto della terapia veterinaria prescritta. L’utilizzo come ingrediente in alimenti completi è per ora limitato a specifiche linee per cani, gatti, in ornitologia e in acquacoltura ornamentale.
Un patrimonio da studiare e valorizzare
La scoperta di numerose proprietà dei prodotti d’apicoltura, tra le quali quelle antibatteriche e immunostimolanti, sono il frutto di ricerche condotte per lo più in ambito umano o in laboratorio. Sarebbe dunque auspicabile creare progetti di ricerca dedicati alle singole specie di pet al fine di pubblicare una maggior mole di dati scientifici. Questi potrebbero a loro volta portare a un utilizzo più ampio e mirato di queste materie prime nell’industria dei prodotti per pet. Allo stesso modo, non tutti i prodotti d’apicoltura sono uguali, basti solo pensare a quanti fattori possono modificare le qualità di un miele. Non da ultimo, i proprietari non devono mai procedere con il “fai da te” ma è sempre opportuno avere come riferimento il proprio medico veterinario, che saprà consigliare quale, come e quando utilizzare specifiche formulazioni a base di prodotti d’apicoltura. ●