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European conservatives and reformists group - flickr

IN ARRIVO LE NUOVE LINEE GUIDA EUROPEE PER FORMARE PROPRIETARI ATTENTI E COSCIENZIOSI FIN DA PRIMA DELL’ARRIVO IN CASA DEL CUCCIOLO

L’EUROPA PER UN POSSESSO RESPONSABILE

Alessio Arbuatti Medico veterinario A llevatori, negozianti, veterinari e futuri proprietari, seppure con ruoli differenti, sono tutte figure coinvolte lungo il delicato percorso che sostiene il benessere del cane nell’arco di tutta la sua esistenza. Già nel 2015 dati dell’Eurobarometro evidenziavano come per il 74% dei cittadini il benessere degli animali da compagnia meritasse una maggiore protezione. Una tematica di elevato interesse comunitario, come dimostrato dalla prossima adozione di iniziative europee volte a sensibilizzare i cittadini sul possesso responsabile e sul commercio on line di cuccioli.

La piattaforma europea del benessere animale

Lanciata nel 2017 dal commissario europeo Vytenis Andriukaitis (al centro della foto di apertura), la piattaforma europea del benessere animale raccoglie al suo interno 75 rappresen

tanti tra i quali esperti scientifici, Stati membri, paesi SEE (Spazio Economico Europeo), organizzazioni internazionali e ONG, al fine di scambiarsi esperienze e contribuire a migliorare il benessere degli animali, anche da compagnia. La piattaforma è composta da gruppi di lavoro specialistici e aiuterà la Commissione nello sviluppo e nello scambio di azioni coordinate in materia di benessere animale. Ogni cittadino deve svolgere il proprio ruolo, non a caso fin dal 2012 il motto della strategia dell’UE per il benessere degli animali è: «Siamo tutti responsabili».

Progetti a breve e medio termine

Lo scorso 15 giugno, durante il settimo meeting della Piattaforma Europea sul Benessere Animale, Léon Arnst, Ministro dell’Agricoltura dell’Olanda, ha presentato le iniziative da mettere in atto frutto dell’intenso lavoro svolto dal gruppo d’iniziativa sul benessere dei pet che ha visto coinvolti membri di nove nazioni, associazioni e un esperto indipendente. “Conclusions of the voluntary initiative on the health and welfare of pets (dogs) in trade - Infographs and accompanying leaflets for buyers of dogs and for online platforms” è il titolo dell’intervento che nasce da una lunga attività progettuale sviluppatasi in numerosi incontri a partire da luglio 2019.

Sono stati presentati opuscoli e infografiche, in tutte le lingue europee, che saranno disponibili entro l’anno al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica europea sull’acquisto di cani.

La responsabilizzazione dei futuri proprietari

Formare proprietari attenti e coscienziosi fin da prima dell’arrivo in casa del cucciolo. Ecco quanto emerge dalla lettura delle bozze dei primi flyer che verranno distribuiti in tutta Europa.

Da subito emerge quanto il proprietario debba affidarsi al proprio veterinario di fiducia per richiedere informazioni sulle necessità etologiche e sanitarie, sulla razza più idonea e se acquistarlo o adottarlo. Prima di accogliere il cane in casa sarà importante recarsi, anche più volte, presso l’allevatore o il rifugio dove è ospitato insieme a tutta la cucciolata, valutarne la personalità e l’interazione con la madre, dalla quale non dovrebbero essere allontanati cuccioli con meno di otto settimane. Altre raccomandazioni sono: mai incontrarsi con i venditori di un singolo cucciolo in parcheggi o luoghi pubblici; controllare sempre prima, anche con la consulenza del proprio veterinario, lo stato sanitario, la documentazione necessaria, la presenza di microchip nel cucciolo; affidarsi solo a professionisti seri del settore, evitando acquisti fatti in fretta, o basandosi solo su semplici immagini; richiedere i contatti reali del venditore e dell’allevatore per interpellarli e fare tutte le domande del caso. Non da ultimo, sarà fondamentale informarsi su referenze e richiedere chiarezza contrattuale.

Informazioni chiare nelle compravendite online

Alle piattaforme che consentono la vendita di cuccioli si richiederanno dei requisiti minimi finalizzati a bloccare quelle offerte che potrebbero nascondere illeciti. Per ogni esemplare proposto in vendita si consiglia di fornire le immagini reali e una serie di informazioni dalle schede di razza, a quelle riferite a microchip, codici, registrazioni e parametri sanitari. In tal modo la persona interessata potrà valutarli avvalendosi del proprio veterinario.

Allo stesso modo è richiesta una chiara tracciabilità, contatti reali del venditore e informazioni riguardo l’allevamento di provenienza, inerenti per esempio il carattere professionale o amatoriale dell’attività, con gli eventuali codici di riconoscimento.

Palazzo Commissione Europea Sébastien Bertrand - Flickr

Un mercato che richiede chiarezza: l’approccio One Health

Veterinari, negozianti, allevatori professionali, amatoriali e proprietari hanno tutti il dovere di garantire il benessere animale. Tutte queste figure devono collaborare al fine di segnalare alle autorità la commercializzazione di animali nel caso non vengano rispettate le normative vigenti. Non bisogna inoltre dimenticare che il benessere animale è parte integrante del moderno concetto di One Health (salute unica).

Le movimentazioni e il commercio di animali al di fuori dei parametri fissati dalla legislazione possono portare alla diffusione di nuovi ceppi patogeni virali e batterici nonché di parassiti. Le attività del gruppo specialistico impegnato nel miglioramento della salute dei pet sono continue e già dal prossimo autunno saranno affrontate nuove tematiche, tra le quali la creazione di linee guida sul benessere canino in allevamento, sul trasporto commerciale di cani e gatti e un progetto riguardante l’importanza della socializzazione di cani e gatti. ●

IL PROBLEMA DEI TRAFFICI ILLECITI

È dello scorso quattro giugno la notizia, resa nota dal Ministero dell’Ambiente, riguardante un’importante operazione condotta dei carabinieri forestali di Lodi. A seguito dell’intervento dei militari, sono state emesse quattro misure cautelari verso cittadini italiani ritenuti membri di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di cuccioli provenienti dall’Est Europa. Un’indagine che, per oltre un anno, ha monitorato gli arrivi illeciti di cuccioli di razza dall’Ungheria dopo viaggi di anche 1000 km, condotti senza il rispetto delle norme sanitare e la frequente insorgenza di gravi patologie tra i cuccioli che in alcuni casi non sopravvivevano. I cani, venduti via web e dichiarati come “italiani” e con “genitori e cucciolate visibili”, erano accompagnati da documenti contraffatti e privi di microchip.

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