FARCORO 2-2022

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Storia

Ignazio Donati Un compositore dalle Marche a Ferrara e Casalmaggiore

DI RICCARDO RONDA Musicista e ricercatore

Ignazio Donati La biografia di Ignazio Donati (1568?-1638), nonostante la relativa fama di questo compositore, risulta oscura e finora indagata per sommi capi. La recente esecuzione dei Salmi Boscarecci e Concertati (Luca Colombo, Ensemble Biscantores, Ensemble UtFaSol), opera di rarissimo ascolto e proporzioni colossali, presso il Venetia Picciola Festival 2022 di Casalmaggiore (CR), di cui mi pregio assieme a Stefano Ghirlandi, Pietro Magnani, Vittorio Rizzi e Giuseppe Romanetti di essere ideatore e organizzatore, mi dà l’occasione di offrire alcuni chiarimenti riguardo al percorso di Ignazio Donati, in particolare considerando il periodo 1612-1623.

Un prologo del tutto personale Molta è la confusione attorno ai natali del Donati: l’ipotesi finora più diffusa in contesto enciclopedico, quella di Casalmaggiore, non trova riscontri né in fonti documentali né nel contesto storico locale. Anzi, numerose sono le smentite: i documenti che l’Archivio Abbaziale di Casalmaggiore restituisce delineano chiaramente una provenienza “estera”, smentendo la pista lombarda. Alle origini di questa erronea credenza parrebbe esservi il musicologo François-Joseph Fétis (1784-1871), autore di una errata lettura dell’incarico di “Maestro di Cappella della Terra di Casalmaggiore”. In esso il riferimento non è alla provenienza del Donati, quanto al sistema di Terre Separate allora esistenti nel Ducato di Milano, enti con ampie forme di autonomia locale di cui Casalmaggiore era esempio. Già solo considerando la cronologia dei primi incarichi (Urbino, Pesaro, Fano) si potrebbero ascrivere le origini del compositore al contesto del centro Italia. Come se non bastasse, lo stesso Donati, nella prefazione alle Messe a 4.5.6 (1622)1, recentemente ritrovata in unico esemplare presso l’Archivio della Cattedrale di Vercelli (ringrazio il maestro di Cappella mons. Denis Silano), si riferisce al Patrizio casalasco Nicolò Cavalli che lo «trasse a servire per Mastro di Capella in così nobile et honorata Terra»2, andando a fugare ogni dubbio. Non conoscendo con certezza la provenienza di Donati anche l’anno di nascita pone qualche problema. L’atto di morte (1638) conservato a Milano, dove il compositore terminò la propria esistenza, ci fornisce qualche indicazione: «die uigentessimo primo Januarij. Porta Orientalis Parochia 1. Quella a 6 voci ripresa con l’aggiunta di un ripieno vocale e strumentale nei Salmi Boscarecci. 2. Ignatio Donati, Messe a quattro, cinque et sei voci.... Vincenti, Venezia 1622, parte del Sesto, pagina non numerata (Dedicatoria a A. M. Cavalli).

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