Fashion 2 2015

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Anno 46 | N°2 del 19.01.2015 | quindicinale | €. 5,50 | www.fashionmagazine.it

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Il magazine di news, business e trend

Trend 2015/2016

Scenari Childrenswear italiano Le nuove rotte dell’export

Pitti Bimbo Sportswear e web in pole position

Sondaggio Vendite di stagione in taglie mini: il punto con i retailer

Baby, kid e teen tra preppy e active

Jeans under 14 Stretch, comfy, gym: denim oltre il basic

’s Kidnew

world La moda infantile in piena evoluzione

Nella foto: Ice Iceberg Junior








Bambini vestiti da bambini. ilgufo.it


Sommario

n°2 19 GENNAIO 2015 www.fashionmagazine.it

13 L’Editoriale

NEws 14 Moda in Borsa 16 La rentrée di Galliano con Margiela

BusINEss 18 scenari del childrenswear

Poco sereno, molto variabile 21 Pitti Bimbo

Priorità allo sportswear e al web In copertina Ice Iceberg Junior fall-winter 2015/2016

22 Altana

«Importanti sviluppi non solo in taglie mini»

21 28 Mimisol

Milano, Madrid, il Veneto, Doha... e il viaggio continua 30 Grant

24 simonetta

In attesa del socio nuove intese e più retail 24 Monnalisa

Lifestyle e web in primo piano 25 Harmont & Blaine

Destinazione Pechino passando per la Turchia 26 Il Gufo

Parigi ci aspetta

«Bene l’Europa, e-commerce in corsa» 32 Quis Quis

Tutto muta, nulla cambia 34 Gimel

Frizzante, innovativa: arriva Gaëlle Paris 36 I Pinco Pallino/Giovanni Del Vecchio

Un manager del luxury lifestyle per rilanciare il marchio

18 22 19_01_2015

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Sommario

n°2 19 GENNAIO 2015 www.fashionmagazine.it

70

57 38 38 Bonpoint

57 Childrenswear preview

I primi 40 anni 41 sondaggio/Vendite childrenswear autunno-inverno 2014/2015

Manca un gioco di squadra 48 Denim under 14

Fall-winter 2015/2016 66 store to watch

Londra: Couverture & the Garbstore ruBrICHE

Come te, nessuno mai

68 Brand to watch

TrEND

70 Digital fashion

50 Griffe preview

Fall-winter 2015/2016 54 Buyer’s opinion

Lo stile casual-chic sempre più di tendenza

Il Òdigital divideÓ • tra consumatori e aziende

76 ritratti

Bertelli junior va veloce 77 Poltrone 78 Public relations 80 Dieci domande

Imelde Bronzieri 82 Get together

72 Fashion education 75 Art & Books

48

72 66

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PErsoNE

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l’editoriale

Marc Sondermann

Direttore/Editor-in-Chief

Un mercato in rapida trasformazione At present nobody can play safe, included childrenswear: while consumption in the Italian market is still low, nothing can be taken for granted on the international markets, where an ever changing context forces the brands to rethink their strategies. The product must be excellent, as usual, but also very innovative. And, talking about distribution, the digital revolution is a big opportunity to take.

P

arlando con i protagonisti della moda bimbo, in Italia, emerge un quadro chiaro, inequivocabile. La fase di congiuntura anomala che proteggeva il comparto dai capovolgimenti strutturali in atto, a livello mondiale, nel mondo della distribuzione, è ormai terminata. Il surplus di domanda proveniente dai mercati emergenti, in primis dalla Russia, che tanto ossigeno aveva dato ai marchi nostrani, si sta rapidamente esaurendo. Parallelamente, sul fronte domestico, i negozianti del Bel Paese registrano una perdurante recalcitranza ai consumi. Gli acquisti ci sono. Ma sono molto più mirati dal punto di vista merceologico e indirizzati a un'accresciuta attenzione al prezzo. Vale dunque, a maggior ragione, per la moda bimbo ciò che vale per tutto il settore tessile-abbigliamento. Mentre avanzano le catene verticali in grado di offrire un rapporto qualità/prezzo allettante per il consumatore finale, il canale outlet conferma la sua nuova centralità e i Paesi evoluti si convertono con convinzione allo shopping online. È dunque imprescindibile per la galassia che serve gli under 14 prendere queste

nuove sfide di petto e muoversi nel solco di ciò che i player della moda uomo e donna stanno già sperimentando da diverse stagioni a questa parte. In primis spostando il baricentro del proprio fatturato con maggiore determinazione verso quei mercati che fanno attualmente registrare il dinamismo più marcato, per cui parliamo del Nord Europa con Germania, Benelux e Regno Unito in testa, senza dimenticare i lidi del Medio Oriente. E cavalcare la rivoluzione digitale in modo deciso, dalla scelta dei propri canali distributivi all'utilizzo di tutti quegli strumenti comunicativi innovativi in grado di generare visibilità in contesti finora poco esplorati, dai blogger a Instagram. Ovviamente, rimane comunque centrale l'attenzione al prodotto per chi, come il produttore italiano, eccelle in tale ambito. Ma anche su questo versante è l'innovazione a far vincere la battaglia. Sperimentando nuovi materiali. Abbinando il tecnico al sartoriale. E abbracciando i nuovi impulsi provenienti dallo sportswear. Per rimanere, con il made in Italy, comunque in cima alle aspirazioni del consumatore evoluto. Continuiamo a essere i numeri uno in questo camn po. Ma noblesse oblige.

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news in primo piano

L’andamento dell’indice S&P Global Luxury 2,500 2,250 2,000 1,750 1,500 1,250 1,000 750 500 250 Apr 2014

Jul 2014

Oct 2014

Jan 2015 Il rendering dello store Zara che sarà inaugurato a Soho, NY, entro fne 2015

Fonte: S&P Dow Jones Indices

Moda in Borsa

Un 2014 nero, ma c’è spazio per recuperare Euro depreciation and falling oil prices could bolster Italian fashion stock, after a forgettable 2014. La moda quotata a Milano chiude un 2014 da dimenticare, ma il nuovo anno parte sotto i migliori auspici se si pensa all’indebolimento dell’euro, che faciliterà l’export fuori dall’eurozona, e al calo del prezzo del petrolio, che dovrebbe rendere meno onerosi i consumi di energia delle aziende. In più ai primi di gennaio gli analisti di Deutsche Bank hanno rivisto al rialzo alcuni target price. Raccomandando di mantenere le azioni Luxottica in portafoglio, hanno innalzato il prezzo obiettivo del gruppo dell’occhialeria da 44 a 48 euro. I target di Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli sono saliti rispettivamente a 22 (da 20,50) e 20 euro (da 19) e per entrambi i titoli è stato confermato il giudizio “hold”. Lo scorso anno però, gran parte del listino fashion ha sofferto, secondo alcuni esperti, per tornare verso valori più consoni, dopo un lungo periodo di euforia. Titoli come Yoox e Tod’s hanno perso oltre il 40% del loro valore, Safilo il 37%. Non è andata molto meglio per Cucinelli (-28,95%), Moncler (-28,46%), Ferragamo (-26,23%), Piquadro (-20,74%) e Stefanel (-18,86%). Più contenuta la discesa di BasicNet (-1,86%) e Damiani (-0,15%). Vistoso incremento, invece, per Aeffe, scambiato sul segmento Star di Borsa Italiana (+223,65%), che sta migliorando i conti in bilancio. Tra i pochi titoli che archiviano il 2014 positivamente ci sono anche Luxottica (+16,53%), che in dicembre ha ottenuto il giudizio “overweight” (sovrappesare) di Morgan Stanley, Geox (+1,64%) e Ratti (+10,6%). Il lusso ha deluso anche su scala globale, come dimostra il -6% annuale dell’S&P Global Luxury Index, che tiene conto del trend di 80 tra le maggiori società quotate del comparto. Nel lungo periodo però il settore continua a crescere: +13,3% la performance dell’indice a 3 anni e +14,6% la crescita a 5 anni (vedi grafico in alto).

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Fast Fashion

Le metropoli non deludono mai H&M and Mango open mega spaces in the heart of Milan, while Zara will debut in Soho, New York. I grandi del fast fashion continuano ad aprire nuovi store e non solo in mercati inesplorati. A giudicare dai più recenti opening, realizzati o annunciati, sembra che le metropoli, poli d’attrazione di grandi fussi turistici, non perdano mai la loro allure. Lo dimostrano H&M e Mango, vicini di casa a Milano Duomo. L’insegna svedese, che nei primi nove mesi del 2014 ha messo a segno un +27% dei ricavi in Italia, ha inaugurato un fagship di quasi 2.400 metri quadri su quattro piani. La catena spagnola invece si è aggiudicata gli spazi dell’ex negozio Mondadori, in corso Vittorio Emanuele II che, con i suoi 3mila metri quadrati di superfcie, disposti su tre piani, sarà il più grande fagship italiano della catena di abbigliamento. L’opening è previsto il prossimo maggio: prenderà il posto del negozio Mango al civico 24 del medesimo corso, inaugurato nel 2010. Zara invece sta marciando alla conquista di New York. La proprietà, il Gruppo Inditex, ha pagato 280 milioni di dollari per un edifcio di circa 4.400 metri quadrati nel cuore di Soho, dove entro la fne del 2015 sarà inaugurato un nuovo fagship store.



news in primo piano

MATRICOLE

MOdA E pRIvATE EquITy

RITORNI

Per Fedon +24% in Borsa e ambiziosi progetti retail

Al fondo Consilium la maggioranza di Navigare

Galliano lascia il segno con Maison Margiela

Recently listed on Aim Stock Exchange, Giorgio Fedon shares sign +24%. Al momento di andare in stampa le azioni Giorgio Fedon sono trattate a 7,9 euro per azione, il 24% in più rispetto a 6,36 euro, prezzo di apertura della prima seduta sul mercato Aim di Borsa Italiana, il 18 dicembre. Una doppia quotazione, quella dell’azienda produttrice e distributrice di porta-occhiali, accessori per il business ottico e pelletteria con il marchio Fedon 1919, che dal 1998 è scambiata sul Nyse Euronext di Parigi. «La quotazione all’Aim - ha spiegato il presidente Callisto Fedon (nella foto) - è coerente con il nuovo assetto della società e con le nuove strategie di sviluppo. L’Aim è il mercato che meglio si può adattare alle nostre caratteristiche e alle nostre esigenze e attrarre l’interesse di investitori». La realtà veneta, che conta oltre 1.500 dipendenti, chiuderà il 2014 con ricavi intorno ai 62 milioni di euro (+2,6% sul 2013), ma l’obiettivo è arrivare a 90 milioni in 5 anni. L’utile netto 2014 dovrebbe attestarsi a 2,9 milioni (da 1,9 milioni del 2013). Alla voce distribuzione gli obiettivi sono ambiziosi: salire a quota 50 monomarca, dagli attuali 10, grazie anche al potenziamento della presenza nel travel retail. 16

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Consilium fund takes off a majority stake of Navigare. Il 2015 è appena iniziato e i fondi tornano a interessarsi al business della moda. È il caso di Consilium, società di gestione del risparmio che ha acquisito, per conto del fondo Consilium Private Equity Fund III, la maggioranza di Manifattura Riese. A vendere è la famiglia fondatrice, che tramite Navy Group manterrà una partecipazione di minoranza. Manifattura Riese è nota nell’ambito dello sportswear e degli accessori al maschile con il marchio Navigare. Fondata nel 1961, ha chiuso il 2014 con un fatturato intorno ai 35 milioni di euro. I principali ambiti d’azione del nuovo azionista riguardano l’innovazione di prodotto, l’ottimizzazione della rete distributiva e l’internazionalizzazione, per dare il via a un’ulteriore fase di espansione dell’azienda. Consilium, che è stata assistita nell’operazione dallo studio Gattai, Minoli Agostinelli & Partners e da KPMG, investe prevalentemente in aziende di piccole e medie dimensioni. Con Consilium Private Equity Fund III è in fase di raccolta: a oggi la dotazione è di 133 milioni di euro.

John Galliano ÒkingÓ of London with Maison Margiela. Quasi con timore reverenziale, John Galliano ha chiuso la sflata del suo rientro nel fashion system - quella di alta moda Artisanal di Maison Margiela - indossando un semplice camice bianco. Era l’evento più atteso di London Collections: Men, in calendario il 12 gennaio e, a detta dei più, non ha deluso le aspettative. 25 i look presentati, all’insegna dell’artigianalità e dei materiali di qualità, applauditi da un parterre forse irripetibile: da Anna Wintour, che ha contribuito al grande ritorno del designer (dopo le accuse di antisemitismo e la rottura con Dior), a colleghi del calibro di Christopher Bailey, Alber Elbaz e Manolo Blahnik, oltre all’amica di sempre Kate Moss. Una scelta coraggiosa, quella di Renzo Rosso, patron di Diesel, che controlla Maison Martin Margiela. Ora sarà il mercato, seppure di nicchia, a esprimersi sul lavoro di Galliano, declinato per l’occasione in tre colori - rosso, bianco e nero - sulle note di Big Spender, cantata da Shirley Bassey. La collezione potrà essere vista, su appuntamento, anche durante la settimana parigina della couture, dal 25 al 31 gennaio.



business Scenari del childrenSwear

Poco sereno

molto variabile

Per le aziende italiane della moda infantile la Russia si è trasformata in pochi mesi da mercato solido a spina nel fianco. Difficile formulare previsioni per il 2015. L’unica è continuare a presidiare l’area basandosi su una visione di lungo periodo. Intanto si risveglia l’interesse di alcuni Paesi europei verso il made in Italy in taglie mini. E l’Italia? Non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia, anche se i brand forti sono relativamente al sicuro di Alessandra Bigotta

The situation in Russia, one of the most lucrative foreign markets for Italian childrenswear, has forced operators to adopt a “wait and see” attitude. In a delicate balancing act, prospects in other regions are being sounded out.

N

on c’è pace, per i produttori di moda infantile schierati in prima linea all’80esima edizione di Pitti Immagine Bimbo, dal 22 al 24 gennaio a Firenze. Come immaginabile, l’incognita numero uno è l’andamento della Russia. Il 2014 si è chiuso per il rublo con un tasso di cambio a oltre 56 contro il dollaro e a quasi 69 contro l’euro (un anno prima il rapporto era rispettivamente di 32,44 e 45,33 rubli) e, per quanto riguarda la moda infantile, con un calo delle esportazioni verso l’area stimato, per il solo abbigliamento bÈbÈ, intorno al 28% in quantità e all’11% in valore nel periodo gennaio-settembre, in aggiunta alla

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dÈbâcle dell’Ucraina (fonte Smi su dati Istat). «La situazione su un territorio così importante per il made in Italy, soprattutto in piccole taglie, è preoccupante - commenta Christian Simoni, a.d. di Monnalisa -. Alcuni clienti stanno chiedendo a tutti i fornitori riduzioni di ordini, sconti, dilazioni di pagamento e altre agevolazioni. Ma non va sottovalutato il fatto che il settore non ha margini sufficienti per attutire l’impatto del contenimento degli ordini e dei prezzi, che sono già sotto tensione». Ciononostante, il manager dell’azienda aretina si dice «sereno, perchÈ noi di Monnalisa abbiamo costruito una presenza ben strutturata in Russia, il cui fulcro è il nostro ufficio di rappresentanza a Mosca. Condividere una visione di lungo periodo con i clienti è l’unica strada, anche se breve termine non so davvero cosa aspettarmi. Essendo gli outlook sul cambio contrastanti, la sensazione è di incertezza». «È proprio

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l’incertezza l’elemento che influisce più negativamente sull’andamento generale - ribadisce Giovanni Basagni, presidente di Miniconf - prima ancora delle incognite legate, tra gli altri fattori, alla gestione del credito, complice la situazione del rublo, e all’inflazione». Come sottolinea Moreno Patalacci, general manager di Spazio Sei, «siamo condizionati da variabili che non hanno a che fare con l’ambito in cui operiamo, compresa la quotazione del petrolio». Detto questo, abbandonare la Russia è fuori discussione. Così come sarebbe inopportuno smettere di credere nelle potenzialità della Cina, il cui trend di sviluppo appare meno brillante di come si sarebbe potuto pensare solo qualche stagione fa. In parallelo, si cercano sbocchi alternativi o complementari, anche alla luce dei record al ribasso dell’euro (circa 1,18 sul dollaro a inizio 2015), che potrebbe dare una spinta alle esportazioni, soprattutto


oltreoceano. «Stiamo riscoprendo i mercati “tradizionali” - dicono per esempio da Keyart, azienda di Carpi che a Pitti Bimbo lancia la linea Fiorile - come Germania, Inghilterra, Belgio, Spagna e Stati Uniti». «Alcune zone del nostro continente, soprattutto in Nord Europa, sono in ripartenza» osserva Mauro Serafini, numero uno di Grant. Un trend che, se si rafforzasse, potrebbe arrivare a influire sui contenuti stilistici delle collezioni, visto che le mamme del Nord sono in genere più amanti della funzionalità che del bon ton. «L’area “non rublo” dell’ex Urss, con in testa l’Azerbaijan, è in pieno sviluppo - informa Nicola Fusillo, direttore commerciale di Mafrat - insieme ai Paesi del Golfo». Attenzione, però, come fa notare Mauro Serafini, all’effetto domino che il calo dei turisti russi potrebbe scatenare a Dubai e in altre destinazioni mediorientali. E l’Italia? «Il “mantra” è sempre lo stesso - risponde Alberto Dalena, a.d. di Gimel -. Il consumatore ha ben chiaro il rapporto reale tra qualità e prezzo. Per distinguersi dai competitor bisogna investire di più in ricerca e sviluppo». Basandosi su un “Fashion Consumer Panel” relativo ai comportamenti d’acquisto di 4.500 famiglie (circa 11.800 persone) sul nostro territorio, Sita Ricerca ha fatto il punto sul mercato dell’abbigliamento, delle scarpe e degli accessori per il baby e il kid in Italia, il cui valore, da marzo ad agosto 2014, è stato di poco più di 2 miliardi di euro. Premesso che, secondo gli esperti di Sita Ricerca, le performance peggiori sono state registrate dall’adulto, il kidswear da 0 a 14 anni ha archiviato la primave-

1. La sflata de Il Gufo alla scorsa edizione di Pitti Immagine Bimbo 2. Un completo di Miss Blumarine (collezione prodotta e distribuita da Spazio Sei) al salone forentino (foto G. Giannoni)

Società italia

«buyer russi in arrivo a Firenze: la “Notte bianca” è confermata»

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ra-estate 2014 con un calo a valore del 4%, a causa di prezzi medi deflattivi. A soffrire di più è stato il segmento 8-14 anni (-6% a valore), mentre il neonato e il baby hanno evidenziato un trend stabile o in leggera crescita. Tra le fasce prezzo, l’unica a reggere è stata quella economica, mentre nei due target più alti si sono verificate perdite anche a doppia cifra. Il peso delle vendite a prezzo ridotto si è avvicinato al 50% del totale. Come precisano da Sita Ricerca, «i brand più importanti hanno rafforzato la propria leadership. La somma dei primi cinque marchi/insegne ha guadagnato a valore due punti percentuali, passando da una quota del 22% a un 24%». Qualche spiraglio si è aperto a fine 2014: in settembre e ottobre la contrazione dei consumi si è attenuata, con cali concentrati sull’abbigliamento esterno, di cui tuttavia non va sottovalutato il ruolo trainante, visto che rappresenta a valore i due terzi del mercato settoriale. n

The Florence White Night evening event has been confrmed for January 23rd, enabling Italian brands to meet with Russian traders. ÇNonostante la crisi del rublo, numerosi buyer e operatori russi stanno confermando la presenza a Firenze durante Pitti Immagine BimboÈ: Roberto Chinello, co-fondatore con Tatiana Souchtcheva e amministratore delegato di Societˆ Italia, assicura che lÕappuntamento con la decima edizione della Florence White Night, al Grand Hotel Villa Medici di Firenze il 23 gennaio (secondo giorno della rassegna), ci sarˆ. La serata-evento - nata su iniziativa della realtˆ distributrice di molti marchi italiani nellÕex Urss e rappresentante nei Paesi dellÕarea dei saloni Pitti Bimbo, Pitti Uomo e Taste - porta alla ribalta alcuni selezionati brand del childrenswear e altre eccellenze del made in Italy, per un pubblico di addetti ai lavori provenienti da ogni angolo della ÒGrande RussiaÓ. (a.b.)

l’export di abbigliamento bébé italiano Gennaio-settembre 2014 Totale generale Russia Svizzera Spagna Regno Unito Germania Francia Emirati Arabi Grecia Paesi Bassi Ucraina

Tonn. 2.147

Var. % 7,8

Incid. % 100,0

Migl. € 101.716

Var. % -0,2%

Incid. % 100,0

95 92 270 106 154 262 23 150 46 33

-28,4 14,1 16,7 -1,5 9,1 25,1 12,8 -31,8 25,7 -33%

4,4 4,3 12,6 4,9 7,2 12,2 1,1 7,0 2,1 1,5

12.006 10.279 8.217 8.133 8.124 8.085 3.879 2.783 2.640 2.494

-11,6% 27,0 7,2 10,1 17,5 3,6 18,7 -27,8 23,7 -61,2

11,8 10,1 8,1 8,0 8,0 7,9 3,8 2,7 2,6 2,5

Da sinistra, Vincenzo Franco (chief operating offcer di Pitti Immagine), Tatiana Souchtcheva e Roberto Chinello alla scorsa edizione della Florence White Night

Fonte: Smi su dati Istat - Var. % su periodo corrispondente dell’anno precedente

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Pitti Bimbo Firenze!

STAND K/19 — Central Pavilion Ground Floor


business preview pitti bimbo I NUmeRI del SAloNe

440

le collezioni attese a Firenze

Priorità allo sportswear e al web Al via Pitti Bimbo sotto il segno della crisi russa, ma i 440 marchi presenti guardano anche a Cina e Corea. «Negli anni Firenze si è aperta allo sportswear e alla ricerca e al mondo del web», dice il vice d.g. Poletto di Andrea Bigozzi

About 440 childrenswear brands set to show their fall-winter 2015/2016 collections at Pitti Bimbo, January 22-24 in Florence, are stepping up their game.

L

o stand a Pitti Bimbo 80 costa il 5% in più rispetto allo scorso gennaio. Si tratta di un ritocco contenuto, che tiene conto dei tempi non facili per le aziende. La manifestazione “cammina”: il turnover degli espositori è del 20%, una buona percentuale per rinnovare ogni volta la proposta esposi- Agostino Poletto tiva senza stravolgere l’identità della manifestazione. Molte new entry provengono dall’estero, e questo esprime uno dei nostri punti di forza, la leadership internazionale». Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine, dal 22 al 24 gennaio sarà impegnato all’edizione fall-winter 2015/2016 del salone dedicato al childrenswear, dove sono in agenda anteprime, nuovi lanci e ritorni, tra cui Fendi, Scotch & Soda e Woolrich Kid. Un test importante per il settore alle prese con una domanda interna stagnante e la crisi russa.

«

Quali cambiamenti in questa edizione? I cambiamenti sono sempre molti, in un evento che lavora sulla e per la novità: quella delle 440 nuove collezioni (166 straniere), e quella del contesto complessivo di un salo-

ne, che fa ricerca sul lifestyle di bimbi e ragazzi. Del resto a gennaio, con Walkabout Pitti parliamo del camminare, della riscoperta del muoversi a piedi. Perché un’azienda dovrebbe venire a Firenze anziché andare ad altre fiere? Perché qui trova concentrato tutto e il meglio e può ottimizzare l’investimento fatto. Ha l’opportunità di misurarsi con altre aziende italiane. E incontra buyer da tutto il mondo: department store, ma anche boutique. E infine perché in una fiera come la nostra, attenta a presentare nel modo più creativo la creatività, ogni azienda ha più modo di esprimersi e di essere più sé stessa che altrove. A Pitti Uomo la Russia avrebbe dovuto essere Guest Nation, ma ha dato forfait. Vi attendete contraccolpi per il bimbo? La situazione del mercato è certamente complicata per le ragioni geopolitiche ed economiche. A queste si sono aggiunte anche le tensioni sul rublo che renderanno più problematico il lavoro per i buyer e che

166

i marchi provenienti dall’estero

7.200

i compratori all’ultima edizione invernale

hanno portato al rinvio del progetto Russia Guest Nation a Pitti Uomo. Da tempo abbiamo cercato di estendere il raggio di attrazione del salone, in modo da coinvolgere grandi città oltre Mosca e San Pietroburgo: speriamo che questo attutisca gli effetti della congiuntura negativa. Su quali altri mercati state spingendo? Le iniziative di ospitalità verso buyer selezionati che svolgiamo con Ice riguardano la Corea del Sud e la Cina. Altre iniziative promozionali riguarderanno i mercati del nord-Europa, dove la domanda ha risentito meno della crisi. Prossimo step? Confermiamo il nostro impegno sul fronte digitale. Anche le aziende del childrenswear cominciano a capire la centralità dell’ecommerce. Lo testimoniano i numeri registrati dalla piattaforma e-Pitti.com all’edizione estiva del salone: sulle 80mila pagine dell’area bambino, abbiamo raddoppiato i minuti di permanenza dei visitatori e triplicato il numero delle pagine visitate. Quale sezione della fiera “cammina” meglio? Più che di una sezione, parlerei di influenze forti che si estendono sulla gamma complessiva delle proposte. Lo sportswear, che in Fortezza si rappresenta all’interno di Sport Generation, è uno di questi filoni e contagia anche le collezioni più classiche. In generale, le distinzioni tra i vari macro-riferimenti stilistici si stanno facendo meno nette. n 19_01_2015

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business ritratti

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1. Barbara Donadon, ceo di Altana 2. Un look per la prossima estate Pinko kids 3. Una maglia Dondup FW 2015/2016 4. Giacca tecnica Brest FW 2015/2016

altana

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«Importanti sviluppi non solo in taglIe mInI» L’azienda veneta si prepara a nuove sfide, con un’offerta ben diversificata nell’abbigliamento bimbo e ponendo le basi per nuovi sviluppi nell’adulto di Elisabetta Fabbri

The childrenswear company based in Treviso, ranging from luxury to fast fashion, starts a new business - not only in “baby sizes” - in partnership with Forest.

S

caduta la joint venture per l’enfant Moncler (a fine 2013) alla Altana si sono rimboccati le maniche e hanno avviato una serie di nuove iniziative. I primi risultati si notano nei numeri - il fatturato 2014 è rimasto in linea con l’anno precedente, a 89 milioni di euro - ma a Padernello di Paese (TV) sono convinti che c’è ancora molto potenziale da esprimere nelle stagioni a venire. Con l’autunno inverno 2013/2014 l’azienda del childrenswear si è inserita nel segmento del fast fashion, lanciando sul mercato la versione in piccole taglie dei brand Imperial e Please, frutto di un accordo quinquennale con la Imperial di Adriano Aere. L’accordo di licenza più recente riguarda però Moon Boot: un sodalizio a cinque anni che porterà sul mercato l’abbigliamento baby, kid e junior del marchio di Tecnica Group a partire dall’autunno-inverno 2014/2015. Intanto l’unico brand di proprietà della 22

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Altana, Brest, è alla sua seconda stagione invernale e si sta mettendo in luce, soprattutto all’estero. «È una linea in cui crediamo molto - dice Barbara Donadon, ceo e socia dell’azienda fondata da Marina Salamon - che ci dà totale libertà d’azione, essendo di proprietà. Già dalla prima stagione oltre il 50% dei nostri clienti è all’estero. Essendo un progetto di capispalla, puntiamo al Nord Europa ma anche alla Russia: un’area che attraversa una fase delicata, ma non così a rischio se si hanno i clienti giusti». Per non farsi mancare nulla, a metà 2014 Altana ha concluso un investimento: ha rilevato il 51% di Forest, realtà nota per il marchio dei piumini “amici delle oche” Save the Duck (vedi box). Questo non tanto nell’ottica di sviluppare il segmento junior, come si potrebbe pensare, ma per entrare nel mondo dell’adulto. «Si tratta di un passo molto importante per noi - spiega Donadon -. Save the Duck è

un’azienda smart, flessibile, che porta avanti un’idea vincente. Per molti aspetti siamo complementari ma loro hanno esperienza nell’adulto. Al momento non abbiamo programmi definiti in merito, ma ne intravediamo molteplici. Come acquisire nuove licenze uomo o donna e spaziare nelle taglie grandi con progetti nati nel bambino». A Firenze un rApporto privilegiAto con il cliente

Mentre scriviamo fervono i preparativi per l’evento fiorentino, il 22 gennaio a Palazzo Capponi all’Annunziata, dove Altana porta tutto il suo universo. Per la terza volta è fuori dal calendario di Pitti Bimbo. «Ci piace avere un rapporto privilegiato con il cliente - sottolinea il ceo di Altana - e seguirlo direttamente». L’appuntamento è preceduto da una fiera ad Amsterdam (Kleine Fabriek dal 18 al 19 gennaio), «non


Save the Duck

Verso i 20 milioni di fatturato con l’anti-piumino The “100% duck free” brand Save the Duck plans synergies with the partner Altana.

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Un total look Brest per la prossima primavera-estate

d’immagine ma fosoluzione». Con calizzata sulla venil suo portafoglio i numeri di altana dita», che ha coinmarchi, l’azienda Anno di fondazione: 1982 volto il fast fashion. veneta ora punta a Ricavi 2014: 89 milioni di euro Export: 40% delle vendite totali «Quello di Imperial conquistare nuoDipendenti: 150, per lÕ86% donne. - precisa Donadon vi consumatori e a Età media: < 38 anni è il prodotto giusto portare dal 40% al Marchi di proprietà: 1 (Brest) al momento giusto. 60% la quota di exMarchi in Licenza: 9 (Dondup, Sono otto collezioni port. Anche grazie Manila Grace, Jeckerson, Pinko, Moschino, l’anno dall’ottimo all’e-commerce, che Bark, Imperial, Please, Moon Boot) rapporto qualità sta rivelando come Accordi di fornitura: 2 (Gucci e Herno) prezzo». In futuro proprio su questo Multimarca: 540 in Italia, 160 allÕestero anche i bambini si canale si concenMonomarca: 3 (tutti Moschino Baby, Kid Teen) vestiranno con il trino i big spender mix and match? «In delle collezioni delquesto momento - risponde la manager la Casa. Per il momento il business è ge- vanno prodotti molto diversi e molstito con yoox.com e attraverso piattato connotati: il buon rapporto qualità forme estere come alexandalexa.com prezzo, ecologico e rispettoso degli ani(Regno Unito), melijoe.com (Francia) mali di Save the Duck, come pure il luse kidsandcouture.com (Germania). A so di Gucci ed Herno. La gente ha anche quando un e-commerce di proprietà? bisogno di cambiare e il fast fashion, se «Per il momento no - conclude Donan ben fatto e molto creativo, è un’ottima don - ma ci stiamo pensando».

alla fne del 2014, con l’ingresso di Altana come socio, è iniziato un nuovo corso per la milanese Forest, che controlla i marchi Ganesh e Save the Duck. «La mia - spiega l’a.d. Nicolas Bargi - è una piccola realtà, ben organizzata in termini di prodotto e distribuzione, ma avevamo bisogno di essere più strutturati, a livello amministrativo, fnanziario e organizzativo. Quella con Altana è un’alleanza strategica, che prelude allo sviluppo di varie sinergie». Il nuovo socio parte a sua volta da una buona base: nel 2013 Save the Duck realizzava 6 milioni di fatturato, nel 2014 ha raddoppiato e per la fne di quest’anno ha fssato il target a 20 milioni. Numeri che decretano il successo dell’idea, balenata a Bargi nel 2011, di «creare l’anti-piumino», vale a dire un piumino non in piuma d’oca bensì in plumtech, un’imbottitura hi-tech sviluppata in Giappone. «Ho portato alcuni concetti dello sport attivo nel mondo urban - spiega l’imprenditore - con l’idea che la piuma è ormai un concetto vecchio. Oggi esistono materiali rivoluzionari, che non solo permettono di rispettare gli animali ma offrono elevate prestazioni in termini di termicità, traspirabilità, idrorepellenza, asciugabilità e leggerezza». Concetti sempre più apprezzati e non solo da una nicchia di vegani ortodossi o animalisti convinti. La scommessa di Bargi è l’internazionalizzazione, visto che al momento il 75% dei ricavi è legato all’Italia. Per conquistare nuovi buyer le idee innovative non mancano. Con l’autunno-inverno 2015/2016 debutta in versione uomo, donna e bimbo una giacca imbottita “100% duck free” e adatta a ogni stagione. Questo perché prevede un “guscio” sovrapponibile (nella foto), indossabile anche da solo, che alza la capacità termica quando fa freddo e, a qualunque temperatura, protegge dal vento e dalla pioggia.

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business IN prIMO pIANO pagine a cura di Alessandra Bigotta

SIMONETTA

In attesa del socio nuove intese e più retail L’azienda è al centro di progetti importanti: l’espansione retail, la joint venture con Fendi. Bocche cucite sul socio di minoranza Pending the announcement of the new minority shareholder, Simonetta launches a joint venture with Fendi and strengthens its retail presence.

La capsule collection realizzata da Ludmilla Radchenko per Monnalisa

Monnalisa

Lifestyle e web in primo piano 2

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1. Il nuovo monomarca Simonetta a Riyadh 2. Dalla collezione autunnoinverno 2015 di Simonetta, un abito con sottogonna in tulle

ono passati alcuni mesi da quando Roberto Stronati, presidente e a.d. di Simonetta, confermò l’intenzione di valutare l'ingresso di un socio di minoranza. Nel corso del tempo, le ipotesi si sono sprecate: c'è chi ha parlato di un fondo straniero (asiatico?) e chi è convinto che si tratti di una realtà italiana, anche perché Stronati è interessato a un partner più industriale che finanziario. Alla vigilia di Pitti Bimbo le bocche sono cucite. «Siamo in fase esplorativa» taglia corto il direttore generale, Giuseppe Rossi, che si fa più loquace quando si parla di espansione retail. Al di là del progetto One (il format dei negozi «multimarca» che ospitano i brand in portafoglio, che ha debuttato nel 2014 a Shanghai), le novità riguardano le singole collezioni. In particolare Simonetta, «che sta accelerando in Medio Oriente, dove ha aperto uno shop in shop alle Galeries Lafayette di Dubai e uno spazio di 90 metri quadri nella Al Garawi Galleria di Riyadh». «Le prossime destinazioni - precisa Rossi - saranno Macao, la Cina e Hong Kong». Nell’ex colonia britannica è stato inaugurato un monomarca dedicato a Roberto Cavalli Junior, una licenza «storica» (come del resto Fay Junior), pronta a insediarsi a sua volta a Riyadh. Grandi le aspettative su Fendi Kids, la joint venture scaturita da una partnership quadriennale con la griffe nell’orbita di Lvmh. Nel 2014 l’azienda di Jesi - che occupa 200 dipendenti, più un indotto di 140 persone - ha realizzato ricavi per 45 milioni di euro, +6% sul 2013. La quota export è salita al 70%.

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Crisis hasn’t put a stop to activities in Russia for the lifestyle-driven brand. A capsule is being launched and a social commerce project has been kicked off. La crisi dell’ex Urss non rallenta i progetti di Monnalisa. «Nonostante le criticità - afferma l’amministratore delegato, Christian Simoni - abbiamo inaugurato un monomarca a Saratov, nella Russia europea, e rispetteremo la scadenza di marzo per il taglio del nastro di due negozi a Mosca». «Affrontiamo questa prima fase dell’impasse - aggiunge Simoni - basandoci su alcuni punti di forza: una presenza strutturata sul territorio, con un uffcio di rappresentanza dove lavora nostro personale, e rapporti solidi con i clienti, improntati a una visione di lungo periodo. Mentre teniamo sotto controllo quest’area ne esploriamo di altre, oltre a quelle “mature”: per esempio la Cina, presidiata attraverso due showroom direzionali, e il Sud Est asiatico». Alla scorsa edizione di Pitti Bimbo l’azienda fondata nel 1968 da Piero Iacomoni e Barbara Bertocci (oggi rispettivamente presidente del board e direttore creativo) aveva annunciato un nuovo assetto delle linee in portafoglio, nell’ottica di proporre non semplicemente il marchio, ma il lifestyle Monnalisa, di cui fanno parte anche l’easywear frmato Jakioo e il boywear di Hitch-Hiker. «Non solo - precisa l’a.d. -. Riserviamo un’attenzione e aspettative particolari nei confronti di Monnalisa Living, un progetto di brand extension che prevede l’introduzione di linee di bedding, arredo e altro». In quest’ottica allargata rientra il lancio di una capsule ideata insieme alla pop artist Ludmilla Radchenko. «Un’iniziativa - commenta Simoni - che ci ha dato la possibilità di sperimentare qualche cambiamento nel nostro modello produttivo-distributivo, fnora rigidamente organizzato su un programmato puro». Simoni è stato tra i primi, nel settore, a credere nell’omnicanalità. «L’ultima iniziativa in ordine di tempo - informa - è #socialretailmonnalisa, un modo inedito di comunicare con il cliente tramite i social, così da renderlo protagonista di una “customer journey” in bilico tra reale e digitale. In pratica, l’approccio “alla Monnalisa” al social commerce». La realtà aretina ha chiuso il 2013 con un fatturato di quasi 38,9 milioni di euro, in aumento del 2,3% rispetto al 2012. La prospettiva per il 2014 è di salire a 39,5 milioni nel 2014, realizzati per il 65% con l’export. Capillare la distribuzione, in 845 multimarca di cui il 50% oltreconfne e una sessantina tra monomarca e shop in shop: 22 in Italia, sei in Europa, 38 overseas.


Harmont & Blaine

Destinazione Pechino passando per la Turchia A growing turnover in 2014 for Harmont & Blaine Junior, that will open 5 store in Beijing in the next 3 years. Two stores will be opened in Turkey in the frst 6 months of 2015.

Il Ògirls styleÓ nellÕinterpretazione di Harmont & Blaine Junior

Non si arresta la crescita di Harmont & Blaine Junior: AGB Company società licenziataria della linea, controllata al 100% dai fratelli Giuseppe, Antonio e Bruno Montefusco, rispettivamente a.d., responsabile dello stile e direttore commerciale - si avvia a chiudere il 2014 con un fatturato di 11,7 milioni di euro, in crescita di circa il 30% rispetto ai 9,2 milioni dell’anno scorso, che a sua volta aveva messo a segno un +34,8% sul 2012. Il prossimo triennio è all’insegna dello sviluppo internazionale: in seguito a un accordo con un partner cinese siglato a ottobre, è in vista nel prossimo triennio l’apertura di cinque store dedicati alla versione taglie mini del marchio del bassotto nella sola città di Pechino, con calcio d’inizio nei prossimi giorni presso il Solana Shopping Mall. Focus anche sulla Turchia dove, nel primo semestre del nuovo anno, sono in calendario due opening, con la prospettiva di avviare ulteriori cinque vetrine nell’arco di quattro anni. In Italia è in arrivo un monomarca a Palermo, che si aggiunge ai 27 aperti sul territorio nazionale fra il 2011 e il 2013. Il marchio è presente anche nei principali fagship Harmont & Blaine: a Milano, Madrid, Sorrento, Praga, Santo Domingo, Bucarest, in Messico e in Russia. Altri shop in shop si collocheranno a partire dalla primavera-estate 2015 nei punti vendita di Miami, Almaty, Panama e Bogotà.

IMAC

Obiettivo 400 monomarca anche con PRIMIGI Turnover is on the rise for the footwear company, which steps up its new openings. Nelle prime settimane del 2015 Imac è pronto a inaugurare una quindicina di store, alcuni a marchio Primigi, altri abbinati anche a Igi&Co.. L’obiettivo per l’azienda marchigiana di calzature e abbigliamento destinati a grandi e piccoli, cui fanno capo anche i brand Imac ed Enval Soft, è di raggiungere quanto prima i 400 monomarca. A oggi sono operativi 294 Primigi Store, di cui 256 nel nostro Paese e 23 nel mondo, oltre a 15 outlet e 80 Igi & Co.. «Ci insedieremo da Rimini a Catania, da Torino a Sassari, da Reggio Emilia a Gioia Tauro» anticipa Renato Mazzocconi, presidente della società, che ha chiuso il 2013 con un fatturato di 208 milioni di euro, in aumento a doppia cifra. «Da poco - aggiunge abbiamo aperto il primo Enval Store ad Aosta, vetrina delle nostre calzature comode». (g.n.)

Spazio Sei Fashion Group

Opening e un profumo per KidSpace Spazio Sei is focusing on its KidSpace format: two new openings will be opened in Porto Cervo and Abu Dhabi, whilst the new perfume has arrived in the stores. Il negozio è una forma di comunicazione, effcace quanto i media “tradizionali” e digitali: ne sono convinti Franco Ferrari e Moreno Patalacci, rispettivamente amministratore unico e general manager di Spazio Sei Fashion Group e tra i primi a lanciare la formula della boutique “multiazienda” con l’insegna KidSpace. Oggi i KidSpace, che racchiudono le collezioni di punta del gruppo di Carpi leader nella moda infantile (ma attivo anche nel womenswear, con la linea Ki6? Who are you), sono sparsi in tutto il mondo, con la prospettiva di aprire nel 2015 spazi a Porto Cervo e ad Abu Dhabi, che si aggiungono a quelli di Milano, Londra, Parigi, Roma, Dubai, Kuwait City e San Pietroburgo, per citarne alcuni. Ma KidSpace signifca anche un progetto di più ampio respiro legato al prodotto. Dopo il debutto di una linea neonato, è arrivata nei negozi l’eau de parfum: leggera e delicata, evoca le atmosfere degli shop KidSpace, contraddistinti da pareti stuccate di bianco, pavimenti personalizzati con una zigrinatura metallica, sedute in pelle capitonné e lampadari in cristalli Swarovski. Come informa Moreno Patalacci, l’azienda (cui fanno capo, tra gli altri, i brand Ki6? Pretty, Parrot Italy, Ice Iceberg e Miss Blumarine) archivierà il 2014 con ricavi consolidati in linea con il 2013 e un export al 70% del giro d’affari, confermando la Russia e il Medio Oriente come principali mercati di riferimento. 1

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1. La primavera-estate 2015 di Ki6? Pretty, una delle linee che fanno capo a Spazio Sei Fashion Group 2. Il profumo KidSpace

CESARE PACIOTTI

Lo junior insieme a STEFANO CAVALLERI Cesare Paciotti makes his debut in kid’s clothing with Stefano Cavalleri. Cesare Paciotti sceglie Pitti Bimbo per il debutto della sua prima collezione di abbigliamento junior, dedicata a maschi e femmine tra i 2 e i 14 anni (nella foto sopra, una preview dell’inverno 2015/2016). Il ruolo di direttore artistico del progetto è stato affdato a Stefano Cavalleri, stilista che nell’ambito del childrenswear, e non solo, non ha bisogno di presentazioni. Grande l’attenzione ai materiali preziosi come l’alpaca placcata, high-tech come il neoprene - e decisivo il ruolo dei dettagli: ricami, borchie e l’inconfondibile pugnale, simbolo del marchio.

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business InprImOpIanO ILGUFO

Twin-Set Simona Barbieri

Piccole donne

Parigi ci aspetta Dopo l’opening milanese dello scorso settembre, Il Gufo conquista un’altra capitale internazionale e sbarca a Parigi. E intanto prosegue la riorganizzazione aziendale in chiave più manageriale After the opening in Milan last September, Il Gufo conquests another international capital and arrives in Paris. Meanwhile the company is undergoing a phase of reorganisation that aims at achieving a more managerial structure. di Angela Tovazzi

ntraprendenza senza velleitarismo, Isoluta slancio e concretezza, una fedeltà asa valori come qualità, autenticità, trasparenza, rispetto per i più piccoli. La politica imprenditoriale de Il Gufo, azienda trevigiana del childrenswear guidata dai fratelli Alessandra e Guido Chiavelli, continua nel solco tracciato dalla fondatrice, la mamma Giovanna Miletti, adeguandosi alla nuova geografia del business disegnata dal marchio negli ultimi anni, dalle dimensioni sempre più globali. «Siamo in una fase molto vivace e importante - spiega Alessandra Chiavelli, amministratore delegato, responsabile marketing e retail della società -. Stiamo lavorando per strutturare l’azienda in maniera più manageriale, con l’inserimento di figure specialistiche e strumenti più evoluti, in grado di migliorare molti processi e guidare con maggior sicurezza l’espansione dei prossimi anni». Un’espansione che si concretizzerà piantando altre bandierine sullo scacchiere internazionale del retail, dopo aver già aperto 11 monomarca in giro per il mondo: a Milano, dove lo scorso settembre è stato inaugurato uno store di 120 metri quadri in via San Pietro all’Orto 22 (che ha sostituito quello precedente in via Verri), a Roma, Firenze, Treviso e Cortina per quando riguarda l’Italia, e in alcune piazze clou dello shopping estero come Dubai, Chengdu e New York, che tre anni fa ha tenuto a battesimo un negozio sulla Madison avenue. A breve sarà la volta di Parigi. «La location è esclusiva - anticipa Alessandra Chiavelli - perchÈ apriremo in Rive Gauche, vicino a maison di prestigio». Circa 120 metri quadri la superficie espositiva dello spazio, che nel layout riprenderà il concept «understated e dall’atmosfera molto naturale» inaugurato dal flagship milanese. Ma non si tratta dell’unica iniziativa messa in campo per il 2015. A febbraio è fissato il restyling del corner Il Gufo presso La Rinascente 26

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Un’immagine del negozio Il Gufo di Milano

Duomo nel capoluogo lombardo, mentre proseguirà lo sviluppo nei Paesi oltreconfine, con «un focus soprattutto su Oriente e Medio Oriente, in attesa che la Russia, a oggi primo mercato estero per il brand, possa ridare segnali di stabilità». Senza dimenticare gli Stati Uniti, che si stanno rivelando molto performanti anche per il segmento del childrenswear: «L’idea è di ampliare il monomarca sulla Madison oppure di puntare sull’opening di una seconda vetrina», precisa Chiavelli, che fa il nome anche di un’altra capitale del fashion nella top list dei desideri. «È quasi deciso: a partire dal secondo semestre dell’anno cominceremo a pensare a una n location anche a Londra».

In the coming years, the challenge will focus on Europe and Middle East.

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opo il debutto allo scorso Pitti Bimbo di giugno, con l’autunno-inverno 2015 è pronta al lancio la seconda collezione New Born e Baby frmata Twin-Set Simona Barbieri, marchio sinonimo di una linea di womenswear e di una per le girl, ora anche dai Un modello 3 mesi in su. «Si tratta di capi che bébé di Twinsi integrano perfettamente con la Set Simona collezione junior, ormai consolidata Barbieri e di successo», racconta Tiziano Sgarbi, a.d. di Twin-Set Simona Barbieri. Un’offerta «che mantiene un solido radicamento nel mercato wholesale, a cui si affanca - aggiunge - una mirata politica retail, caratterizzata dall’apertura di spazi dedicati all’interno dei più importanti negozi Twin-Set Simona Barbieri, vedi la boutique forentina in via Porta Rossa, la prima che ci ha fatto credere in questo tipo di sviluppo, e poi Torino, Reggio Emilia, Padova e Roma, cui sono seguiti Bruxelles, Barcellona e Monaco». Nel 2013, come spiega l’imprenditore, è stato aperto il primo negozio riservato alla bambina a Bologna e nei prossimi anni la sfda si concentrerà «sui mercati europei, dove annoveriamo i clienti più importanti del settore, e sull’area mediorientale, dove abbiamo realizzato accordi con partner di rilevanza internazionale». (a.t.)

Petit Bateau

È tempo di wholetail The French brand launches a new format, between retail and wholesale. È stato aperto lo scorso dicembre il nuovo store Petit Bateau e Boule de Neige a Milano, frutto della collaborazione tra il marchio francese e lo store di abbigliamento e accessori di corso Como. Una liaison che si inserisce nel progetto “Wholetail” del brand d’Oltralpe, volto a coniugare retail e wholesale. Come funziona? «Individuiamo dei partner motivati spiega Giorgia Serriello, direttore generale Petit Bateau Italia - con i quali studiamo, a seconda della città, un negozio a insegna Petit Bateau con i nostri prodotti e i nostri mobili, ma customizzato dalla posizione e dalla personalità del partner». «Trovare lo stesso negozio a Milano come a Dubai, a Parma come a Londra è sicuramente rassicurante, ma meno divertente - aggiunge la manager -. Con il wholetail ogni cliente fnale ritroverà i suoi prodotti preferiti con un’anima differente a seconda di dove li compra». (a.t.)

Una proposta Petit Bateau per l’inverno 2015/2016


ferrari.com

www.mafrat.com


business IN PRIMO PIANO 1

MIMISOL

Milano, Madrid, il Veneto, Doha...e il viaggio continua Dalla Spagna al Middle East, passando per Milano: dopo un 2014 ricco di opening e altri eventi di impatto mediatico, il marchio MiMiSol si prepara a nuove sfide New monobrand stores from Milan to the Middle East and a strong media presence characterize for the brand founded by Imelde Bronzieri.

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di Alessandra Bigotta

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1. Un abito di MiMiSol immortalato da Mauro Balletti 2. Il monomarca di Doha 3. Imelde Bronzieri insieme alla top model spagnola Cristina Tosio alla Petite Fashion Week

melde Bronzieri, artefice del marchio MiMiSol, è un’instancabile viaggiatrice. Dove l’ha portata il 2014? «In tanti posti, compreso Milano dove abbiamo aperto il flagship di via Borgospesso, anche se uno dei ricordi più recenti è legato alla Spagna» risponde. A metà novembre MiMiSol è stato protagonista, con altri nomi del childrenswear italiano, della Petite Fashion Week di Madrid. «Una vetrina strategica - spiega la stilista-imprenditrice - con un risvolto benefico, dare una mano a Juegaterapia.org, fondazione che tutela i piccoli malati oncologici ed è presieduta da Monica Esteban Moran, moglie del presidente di El Corte InglŽs, uno dei main sponsor della manifestazione». A fine novembre, oltre 50 bimbi vestiti MiMiSol sono saliti in pedana a Palazzo Gobbato di Montebelluna, in uno show organizzato da Donatella Cattaneo di Bimbi Boutique.

A seguire, Doha. «Dopo essere state, io e il mio staff al femminile, in settembre in Kuwait come special guest di Harvey Nichols nel mall The Avenues - racconta Imelde - il 4 dicembre siamo tornate in Medio Oriente per il «grand opening» del monomarca in Qatar, presso The Pearl Porto Arabia-La Croisette 01». Un evento ispirato ai Luna Park italiani e curato nei minimi particolari, come ci si aspetta da una collezione costruita dettaglio su dettaglio. Il brand - la cui sede si trova in un palazzo storico di Bergamo, dove Imelde è affiancata dalla socia Dana Cassina - ha fatturato nel 2013 6,5 milioni di euro (erano 6,2 milioni nel 2012), con un export al 75% e 10 monomarca all’attivo. Nel futuro «guarderemo non solo ad aree come il Middle East, ma anche alla Cina e, perché no, all’America, dove siamo già da Barneys, non più solo a New York ma anche a Beverly Hills».

Gruppo CWF/Il debutto di Carrément Beau

Un preppy style fatto per durare The French group CWF expands its range of in-house brands with Carrément Beau. Two new lines, Kids Around and Billie’s Market, are set for launch. CWF-Children Worldwide Fashion investe su un nuovo marchio di moda infantile realizzato “in house”: dopo il lancio, nelle scorse stagioni, delle collezioni Billieblush (al femminile) e Billybandit (al maschile), debutta con l’autunnoinverno 2015/2016 Carrément Beau, brand che riprende un’espressione in uso tra i ragazzini francesi il cui signifcato, a grandi linee, è “estremamente bello”. Il nome racchiude anche un riferimento agli scacchi (“carré”), motivo iconico nel guardaroba classico, al quale questa gamma di proposte per ragazzi e ragazze dagli 0 ai 12 anni attinge a piene mani, senza tuttavia cadere in un mood nostalgico. «Grazie a Billieblush e Billybandit - spiega Emilie Gaulupeau, responsabile delle linee “in house” di CWF - abbiamo acquisito il know how necessario per procedere sulla strada dello sviluppo dei marchi di proprietà». «La creazione di Carrément Beau - aggiunge - è il naturale passo avanti all’interno di questa strategia, che risponde alle richieste di un numero crescente di clienti». Inserito in una realtà dalle spalle forti (il fatturato di CWF si aggira sui 160 milioni di euro, di cui il 35% realizzato sul territorio europeo, con un portafoglio marchi di cui fanno parte le licenze under 14 di Boss, Burberry, Timberland, Chloé, Dkny, Marc Jacobs e Lee), Carrément Beau si identifca con un look preppy e giocosamente vintage, in tessuti di qualità, «facile da indossare e fatto per durare, con capi che potrebbero facilmente essere passati in famiglia da una generazione all’altra», puntualizza Emilie Gaulupeau. La distribuzione privilegerà i department store, selezionate boutique multimarca internazionali e i principali e-store. Oltre che sul prodotto, CWF sta investendo sulla distribuzione: in ottobre è stato inaugurato a Parigi, in avenue Victor Hugo 113, il primo store dell’insegna “multibrand” aziendale Kids Around, che prenderà progressivamente il posto del format Atelier des Courcelles. Alle linee di proprietà sarà invece dedicato un contenitore ad hoc, Billie’s Market. 28

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Stile “giocosamente vintage” per Carrément Beau, ultimo nato in casa del gruppo francese CWF



business IN PRIMO PIANO Grant

«Bene l’Europa, e-commerce in corsa» 1

Grant is a smash hit in Europe with its e-commerce operation tripling in a year.

Spagna, Olanda, Inghilterra, Belgio: in questi Paesi la Grant di Bentivoglio (Bologna) sta realizzando incrementi di vendite anche a doppia cifra con le linee Miss Grant, Microbe, So Twee by Miss Grant, L:ú L:ú e Grant Garçon, tutte declinate al femminile tranne quest’ultima. «Alcune aree europee stanno ripartendo - ribadisce il presidente, Mauro Serafni - e bilanciano in parte le incertezze legate ad altre nazioni, come l’Ucraina e la Russia. Quanto al Medio Oriente, continua a performare bene ma non bisogna abbassare la guardia, perché ci sono zone che potrebbero risentire del calo dei turisti dell’ex Urss». La Cina è da qualche stagione al centro di uno studio approfondito da parte del presidente di Grant ma senza fretta, «anche perché nella Repubblica Popolare, dove siamo già presenti nel canale multimarca, il segmento bimbo è contraddistinto da dinamiche complesse ed è estremamente di nicchia». «Si parla tuttavia di un territorio immenso - precisa - e sarebbe un peccato non approfttarne. Sono in corso contatti con un gruppo leader in loco e conto di arrivare al dunque prima di fne febbraio». Un’ultima battuta sull’e-commerce, avviato un anno fa: come sta andando? «Benissimo: i ricavi si sono triplicati. E siamo convinti di poter fare molto di più». Le stime della Grant nel 2014 indicano ricavi per 19 milioni di euro, in linea con il 2013, realizzati per il 50% nei Paesi stranieri. Alla voce distribuzione, il wholesale pesa con 450 negozi italiani e 380 esteri. Il retail si articola in dieci monomarca: tre in Italia, sette all’estero. 2

1. Mauro Serafni, numero uno di Grant 2. Il fnale della sflata di Miss Grant e delle altre linee aziendali a Pitti Bimbo. Al centro, la stilista Paola Montaguti

Miniconf

Rafforza il retail e tutela il wholesale New openings for Sarabanda and iDo, as well as a renewed focus on multibrand stores.

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1. Due piumini iDO per l’autunno-inverno 2015/2016 2. Il negozio Sarabanda di Senigallia

Mentre è in fase di ultimazione un piano industriale e gestionale per proiettare nel futuro Miniconf, l’azienda inserita dal 2012 nel programma Elite di Borsa Italiana dà un’accelerata al retail. L’inverno 2014 si è chiuso con l’apertura di un fagship Sarabanda in via della Spiga a Milano, seguito da opening a Stezzano (Bergamo) e a Senigallia. L’altro brand di punta, iDO, ha avviato spazi a Reggio Emilia, Bellinzago, nel novarese, e Sondrio. Giovanni Basagni, presidente e fondatore, elenca alcuni dati: «Nel 2014 i ricavi sono saliti intorno ai 70 milioni di euro (+5%), con un 16% circa di export. Recentemente abbiamo introdotto una risorsa per presidiare meglio l’Europa, mentre affrontiamo la Cina in partnership con Zehejiang Semir Garment Co. Ltd.». Anche l’Est Europa è sotto la lente, «insieme al Nord Africa e i Paesi arabi». Alla voce e-commerce, Sarabanda ha esteso al resto del nostro continente il suo e-shop, «ma più in generale stiamo lavorando a una ibridazione dei canali fsici e virtuali». Se il network retail si articola in 45 store italiani e una sessantina tra boutique e shop in shop oltreconfne, lo zoccolo duro restano i circa 800 multimarca che distribuiscono Sarabanda e i quasi 650 per quanto riguarda iDO. «Vogliamo più che mai sostenere la competitività di questi clienti - conclude Basagni - e per questo stiamo rafforzando la nostra piattaforma B2B con una serie di contenuti e servizi».

Mafrat

A Pitti il lancio di due nuove linee The Mafrat winter 2015/16 portfolio loses Quis Quis and From The World and gains the Gianfranco Ferré and Baldinini Young children’s collections.

Un particolare dello stand di Laura Biagiotti Dolls, uno dei marchi che fanno parte del portafoglio di Mafrat, al salone Pitti Immagine Bimbo 30

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Un portafoglio marchi ben strutturato, un fatturato stabile intorno ai 30 milioni di euro, per il 60% realizzato con l’export: la Mafrat è una delle aziende più rappresentative del childrenswear, con un mix di brand complementari tra loro, comprese griffe come Laura Biagiotti Dolls e GF Ferré. L’inverno 2015/2016 porta con sé il termine della partnership con Stefano Cavalleri per le linee Quis Quis e From The World, ma anche due nuovi ingressi. «A Cavalleri ci legano grande stima e amicizia - commenta il direttore commerciale, Nicola Fusillo -. Abbiamo lavorato molto insieme nella fase di start up dei suoi brand. A un certo punto abbiamo capito che la soluzione ottimale era separarci, per crescere ognuno nel proprio segmento di mercato». A Pitti l’azienda, capitanata da Mario Totaro, presenta le due new entry Baldinini Young, il childrenswear visto nell’ottica del famoso marchio di calzature creato da Gimmi Baldinini, e Gianfranco Ferré versione “taglie mini”. «Ci occupiamo da tanto tempo di GF Ferré - spiega Fusillo - e in accordo con la griffe abbiamo deciso di presentare una collezione di alta gamma della main label, composta per il 70% da proposte per la bimba». Oltre al canale wholesale, Mafrat presidia il retail con l’insegna omonima e con Quore, negozi “multibrand” aziendali per i quali nel 2015 si proflano 20 aperture.



business in primo piano quis quis

Unishop

Investe a Milano e in Russia

Tutto muta, nulla cambia

The first Ninetta store and an agreement with Bosco di Ciliegi in Russia.

Terminato il sodalizio con la Mafrat, Stefano Cavalleri si lega a un’altra realtà di Putignano, la I.V.R. After Mafrat, Stefano Cavalleri has entrusted his brands to another Putignano company, I.V.R.

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1. Stefano Cavalleri con una sua creazione 2. Lo stile di Quis Quis

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er Stefano Cavalleri il 2015 è un anno all’insegna del rinnovamento. Dopo tre anni di collaborazione con Mafrat, le collezioni Quis Quis e From The World, disegnate dallo stilista, cambiano licenziatario e passano a I.V.R.. «Non si tratta di un terremoto ma di un’evoluzione» precisa Cavalleri, per il quale l’inverno 2015/2016 segna anche il debutto come direttore artistico dell’abbigliamento junior di Cesare Paciotti. «L’esperienza con Mafrat - aggiunge - è stata più che positiva. L’azienda mi ha messo a disposizione spazi e risorse fondamentali per la nascita e la crescita dei miei brand». Ora il designer entra in una nuova fase. «A Putignano - dice - ho dato vita a un vero atelier, dove ho ritrovato l’artigianalità e la creatività che mi avevano accompagnato nei 30 anni de I Pinco Pallino e dove ho coinvolto alcuni emergenti,

per dare spazio anche ai giovani». La città pugliese, dove hanno sede sia la Mafrat che la I.V.R., è diventata la seconda casa del designer bergamasco. Ma come cambieranno le collezioni Quis Quis e From 2 The World? «Non ci saranno stravolgimenti - risponde Cavalleri -. Continuerò a rivolgermi al target alto, con una differenziazione di prezzo tra una linea e l’altra. E, importante, a produrre assolutamente e totalmente in Italia le proposte di Quis Quis, mentre per quanto riguarda From The World i ricami e alcune manifatture sono realizzati in India e parte degli accessori in Marocco». Per le scarpe, arricchite con l’inverno 2015/2016 dalla capsule “Exclusive”, è confermato il sodalizio con Andrea Montelpare.

Era l’ottobre 2013 quando Unishop, realtà milanese attiva nei settori direct retail e abbigliamento, acquisiva i marchi Mirtillo e Ninetta. Oggi i due brand possono contare sulla presenza in circa 300 negozi multimarca, più una decina di monomarca per Mirtillo, che come Ninetta ha anche uno shop aziendale. A proposito di Ninetta, ha aperto il suo primo fagship a Milano, in via Tivoli 8 (nella foto): 40 metri quadri dove sono in vendita i modelli della main collection e delle limited edition. Una novità riguarda la Russia, dove è stato siglato un accordo con Bosco di Ciliegi per la distribuzione di entrambe le collezioni e dove è prevista a febbraio la partecipazione al salone Cpm di Mosca.

Keyart

Con Fiorile nel segmento “lusso quotidiano” New arrival at Keyart: the Carpi-based company, which has been entirely owned by the Romitti family since the end of 2013, launches its “daily luxury” Fiorile brand. Con la nuova gestione affdata al 100% alla famiglia Romitti, dopo l’uscita di scena nel novembre 2013 del socio Stefano Olmi, nel 2014 Keyart ha messo a segno un’operazione importante, l’ingresso nel portafoglio di Kid’s Company: un marchio di childrenswear fondato 25 anni fa a Torino come evoluzione di un’attività famigliare di sartoria che, come spiegano dall’azienda di Carpi, «ha rappresentato il successo più signifcativo dell’anno. Benché la tendenza generale sia considerare la Penisola un’area incapace di dare segni di vitalità, questi risultati ci hanno insegnato che, in presenza di proposte ben studiate, il mercato interno è ancora uno dei più ricettivi». In parallelo, è proseguita l’espansione dei negozi Bottega Keyart, vetrine delle linee aziendali, con due new opening a Milano e la prospettiva di avviare spazi nelle località turistiche e all’estero, «con trattative già partite». La prima novità del 2015 è l’esordio a Pitti Bimbo di Fiorile, «un brand di proprietà, tutto al femminile, rivolto a bimbe e ragazze dai 4 ai 18 anni, che si avvale per lo stile della collaborazione di Donatella Pertegato, creatrice di Paesaggino (collezione che già fa parte della scuderia di Keyart, ndr)». Fiorile si posizionerà nel segmento del lusso “quotidiano”, «con un rapporto prezzo-qualità decisamente vantaggioso». Attualmente Keyart è guidata dai fondatori Isa Goldoni e Mauro Romitti, supervisori rispettivamente dello stile e della direzione generale, insieme ai fgli Gianni, al timone della divisione commerciale e fnanziaria, e Nicola, che presidia il marketing.

Un’anticipazione dell’inverno 2015/2016 di Fiorile

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business in primo piano Gimel

Frizzante, innovativa: arriva Gaëlle Paris

1. Alberto Dalena, amministratore delegato di Gimel 2. Michele Cilli, fondatore di Gaëlle Paris 3. Lo stile di Gaëlle Paris 1

The “mini” version of young designer Michele Cilli’s womenswear collection at Pitti Bimbo launches Gaëlle Paris, a new addition to the Gimel portfolio ffrontiamo la crisi generale come una sfida per elaborare strategie in grado di farci “restare in piedi” nel nostro Paese e di cogliere nuove opportunità all’estero, soprattutto oltreoceano»: quelle di Alberto Dalena, a.d. di Gimel, non sono solo parole. In occasione di Pitti Bimbo, la scuderia dei marchi che fanno capo all’azienda pugliese si arricchisce dei capi per bimbe e ragazzine dai 4 ai 14 anni firmati Gaëlle Paris, che interpretano in chiave childrenswear l’omonima linea, creata nel 2009 dal giovane Michele Cilli. «Con Michele - spiega Dalena - l’intesa è stata immediata. Il carattere innovativo, direi rivoluzionario del brand ci ha subito con-

«A 3

quistati. A sua volta, il fondatore di Gaëlle Paris, un perfezionista nato e amante del bello, ha mostrato di condividere i nostri valori». Detto, fatto: con l’autunno-inverno 2015/2016 parte un’intesa pluriennale per la produzione e distribuzione di una cinquantina di modelli tra felpe, T-shirt, canotte, abiti, bomber, legging, proposte in denim, short e pantaloni. «Il canale distributivo a cui ci rivolgeremo - puntualizza Dalena - è quello dei multimarca di fascia medio-alta, seguito con una rete commerciale di cinque agenzie che presidiano tutta la Penisola». Per la prima stagione il mercato di riferimento sarà dunque l’Italia. A seguire, l’estero. «Il marchio Gaëlle Paris per la donna - informa l’amministratore delegato di Gimel - può già contare su uno

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zoccolo duro di oltre 450 punti vendita nel mondo». Un’altra novità riguarda FeFé: «Per il nostro brand, dedicato ai piccolissimi e lanciato nel gennaio 2014 al salone fiorentino, stiamo confermando una piccola, ma strategica presenza all’interno di uno dei più importanti department store americani, Bergdorf Goodman, sulla Quinta Strada di New York. Un primo step dal quale partire per uno sviluppo più consistente negli Stati Uniti». Oltre a Gaëlle Paris e FeFé, a Gimel fanno capo Alviero Martini 1a Classe Junior, Donnaventura Junior, Mimisol e Tagliatore Junior, di cui la realtà di Putignano (che ha archiviato il 2013 con un valore della produzione stabile rispetto al 2012, un anno record con un +61%, e con la prospettiva di un +2-3% nel 2014) è licenziataria esclusiva. Confermata la partnership con Versace per la linea Young Versace.

Preca Brummel e MCS

Un’intesa nel segno del lifestyle “West America” The new partnership between Carnago, based in Varese, and MCS is launched: the rugged and refned brand is now available in small sizes.

La “nuova generazione” di MCS esordisce a Pitti Bimbo, in collaborazione con Preca Brummel

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Dall’autunno-inverno 2015/2016 il look “rugged and refned” di MCS sarà disponibile anche per gli under 16, grazie a un accordo tra il marchio nell’orbita di Emerisque e Preca Brummel, azienda leader nella moda infantile cui fanno capo le collezioni Brums, Bimbus e Mek, con ricavi pari a 96 milioni di euro e un network distributivo di circa 320 monomarca, 1.200 multimarca e 120 concession presso Conbipel, Toys Center e Coin (una cifra destinata a salire a quota 150 nel 2015). Carola Prevosti, direttore generale della realtà di Carnago (Varese), parla di «una grande gioia, ma anche una grande sfda, per quanto riguarda sia il prodotto che la distribuzione». «L’obiettivo che ci poniamo - aggiunge Leo Cantagalli, ceo di MCS - è vedere il nostro Rider (il simbolo del brand, ndr) diventare un riferimento non solo nel menswear, ma anche nel kid dai 6 mesi ai 16 anni». Come sottolinea Carola Prevosti, l’ingresso di MCS avviene in un momento in cui Preca Brummel sta puntando all’internazionalizzazione. «A oggi - afferma - l’estero rappresenta il 5% del fatturato aziendale, ma entro tre-cinque anni vogliamo raggiungere un 20-25%». «Tra i mercati che attualmente funzionano meglio - prosegue - spiccano, a parte l’Italia, la Russia e la Grecia, ma ci stiamo espandendo anche in Polonia, Slovacchia, zona dei Balcani ed ex Jugoslavia. Senza contare il Medio Oriente, dove siamo in procinto di chiudere un deal con un importante partner locale, mentre dagli States arrivano segnali di interesse che potrebbero trasformarsi in qualcosa di più». L’e-commerce, con il sito fantaztico.com, sta dando soddisfazioni. «Tra il 2013 e il 2014 - fa notare Prevosti - le vendite su questo canale hanno fatto un balzo in avanti del 30%. Merito anche di un’impostazione user friendly che comprende, tra gli altri servizi, la creazione del proflo personalizzato del bambino, la wish list, le gift card spendibili anche nei negozi fsici Brums e Bimbus e la lista regali da condividere con amici e parenti».

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L’Oriental Obsession di Barbie e LuisaViaRoma Charity auction for the new Barbie at the Firenze4Ever event launched by the boutique. C’era anche la Barbie a Firenze4Ever, evento organizzato durante Pitti Uomo dalla boutique forentina LuisaViaRoma insieme ai fashion blogger. La fashion doll della Mattel si è presentata per l’occasione in una veste inedita, realizzata da Mario Paglini e Gianni Grossi (designer di Magia 2000), traendo spunto da un bozzetto dell’artista Hiroyuki Kikuchi. Le 10 Barbie Oriental Obsession, creazioni uniche ispirate al leitmotiv di questa edizione di Firenze4Ever, sono state messe all’asta a partire dal 12 gennaio sia su eBay, sia in negozio, con una madrina d’eccezione, Anastacia. Tutto il ricavato sarà devoluto a The Anastacia Fund, progetto lanciato dalla popstar in sinergia con la Breast Cancer Research Foundation.



business inTeRviSTe giovanni del vecchio/i Pinco Pallino

Un manager del luxury lifestyle per rilanciare il marchio 1

Già presidente di Ermini Automobili Italia, con esperienze nell’arredo e nel ready to wear, Giovanni Del Vecchio è il nuovo a.d. de I Pinco Pallino. «Con Lunar - assicura - difenderò il dna del brand» With a wealth of experience in the felds of automotive, furniture and ready-to-wear, Giovanni Del Vecchio takes the reigns at I Pinco Pallino. «This brand is similar to those of the adult world - he explains -. Me and Lunar Capital will preserve its dna». di Alessandra Bigotta

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opo lÕammissione al concordato preventivo e l’affitto d’azienda alla newco D Ipp srl, nellÕorbita del fondo asiatico Lunar Capital, il brand I Pinco Pallino entra in una nuova fase sotto la guida di Giovanni Del Vecchio, da ottobre amministratore delegato al posto di Gaetano Sallorenzo, oltre che operating partner di Lunar Capital. Del Vecchio proviene da Ermini Automobili Italia, nome storico delle vetture sportive, di cui era presidente. Ma pu˜ contare un consolidato background anche nel settore arredo (presso Molteni, Toncelli e Gebrüder Thonet Vienna) e nel fashion, avendo lavorato per Salvatore Ferragamo e Prada. Nel suo curriculum spiccano esperienze in vari ambiti, tra cui il fashion, ma non nel bimbo. Come si trova ad affrontare un comparto per lei nuovo, alla guida di un brand forte, ma che negli ultimi anni ha vissuto una fase delicata? é vero, nel mio percorso professionale mancava il childrenswear, ma c’è tanto lifestyle e lusso. Ed è quello che serve a un brand come I Pinco Pallino, sui generis rispetto al resto della moda infantile e per molti versi assimilabile alle dinamiche dell’adulto. Forse l’unica difficoltà, al di là della specificità del brand e del suo “vissuto”, recente e passato, è il doversi rivolgere non a un unico interlocutore, ma a due: la mamma e il figlio. I Pinco Pallino è una “colonna” del made in Italy in piccole taglie. In che modo, insieme a una realtà che viene da lontano 36

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come Lunar Capital, intendete tutelare questo patrimonio di italianità? Al di là di quanto potrebbe sembrare, esiste un filo rosso che lega un marchio italiano, o meglio bergamasco, quale è I Pinco Pallino, a un player come Lunar Capital, che presidia da tempo il segmento bimbo, ma che non era ancora presente nel luxury childrenswear: I Pinco Pallino è, per così dire, il tassello mancante. Ed è interesse di Lunar Capital preservarne l’identità, riportando in primo piano l’essenza del marchio, ma con la consapevolezza che I Pinco Pallino di dieci anni fa non pu˜ essere replicato ai giorni nostri.

del retail per un marchio come questo. Attualmente i monomarca (tre in Italia e 11 all’estero, ndr) rappresentano il 40% del business e i multimarca il 60%. Una percentuale che intendiamo invertire nel prossimo triennio, anche attraverso investimenti importanti in Asia. Ma sono in arrivo novità anche sul territorio italiano.

Quindi la produzione resta italiana? Il brand è made in Italy e tale resterà. Non solo a livello di produzione, tranne alcuni dettagli, ma anche nella prototipia, nella modelleria, nei disegni, tutti seguiti internamente. Alla guida del team creativo è confermato Umberto Consiglio, mentre abbiamo rafforzato con alcune new entry gli uffici commerciali e marketing.

Manterrete la licenza del childrenswear di Trussardi? Certo. Si tratta di una realtà perfettamente complementare alla nostra. Che, non dimentichiamolo, ha il suo fulcro nella bergamasca come I Pinco Pallino. n

La distribuzione: come la affrontate? I fondatori de I Pinco Pallino avevano capito in anticipo sui tempi l’importanza

A che punto è la procedura di concordato preventivo? Stiamo lavorando a stretto contatto con il commissario, in modo da chiudere la procedura al pi• tardi entro fine 2015.

1. Il monomarca I Pinco Pallino al Plaza 66 di Shanghai 2. Giovanni Del Vecchio 3. Una preview dell’inverno 2015/2016 de I Pinco Pallino

Una capsule con ZHANG ZIYI

I Pinco Pallino launches a capsule collection at Pitti with actress Zhang Ziyi. Zhang Ziyi, protagonista di flm come Memorie di una Geisha e La Tigre e il Dragone, frma per I Pinco Pallino una capsule di abiti e accessori. Il debutto è fssato il 22 gennaio, alle 16, nello stand del marchio in Fortezza da Basso, alla presenza dell’attrice. Si tratta della prima tappa di un progetto di scouting internazionale del brand, insieme a personaggi provenienti da diversi settori e culture.

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business inprimopiano Bonpoint

AndreA MontelpAre

In arrivo una nuova showrooM a Milano Andrea Montelpare will open its new showroom in Milan.

40 anni

con sflate opening e co-branding

Un compleanno nel segno delle novità per la griffe che presenterà la nuova collezione a Parigi. Focus sulle Beauty Spa di Andrea Bigozzi

Bonpoint will kick off its 40th anniversary celebrations with a show during Haute Couture Week in Paris. For this spacial birthday, the French brand will create also a capsule collection. na capsule collection che riediterà i pezzi iconici del marchio, il restyling del flagship di avenue Montaigne, il progetto di una Spa per i più piccini: così BonUpoint celebra il suo 40esimo compleanno. Il brand francese fondato nel 1975 e oggi di proprietà del gruppo Epi, darà il via ufficiale ai festeggiamenti il 28 gennaio a Parigi, quando in concomitanza con i giorni dell’alta moda, si terrà la sfilata della nuova collezione nell’atelier di rue de Tournon (nella foto, la sfilata della primavera-estate 2015). «Presentare durante la settimana dell’haute couture - spiega Christine Innamorato, direttore artistico di Bonpoint - rafforza l’immagine di brand lifestyle e pone l’accento sull’aspetto che ci stanno a cuore, come il savoir faire delle lavorazioni, senza perdere di vista il confort di cui hanno bisogno i nostri clienti». L’ambizione di Bonpoint, presente in 27 Paesi (Italia inclusa) con 120 store, è quella di passare da brand deluxe del childrenswear a marchio lifestyle, come dimostra anche la linea teen Yam, da due stagioni al centro di importanti investimenti. Per il 2015 sono stati confermati tutti i co-branding avviati, tra cui quelli con Golden Goose e Dr. Martens (calzature), Aurelie Bidermann e Stone (accessori) e altri sono in fase di studio. Ma il progetto che più sta a cuore a Innamorato è quello del beauty. «Un business iniziato tre anni con fa con lo skincare e le fragranze - dice la designer - poi evoluto con le Spa itineranti e che vogliamo potenziare». I festeggiamenti per l’anniversario non distoglieranno Bonpoint anche dal piano retail: a fine 2014 il marchio ha inaugurato uno storea Mexico city (ma l’opening clou è stato a New York in primavera) e nel 2015 consoliderà la presenza in Cina e Giappone. n

In vista per Andrea Montelpare, produttore marchigiano di calzature bimbo di alta gamma, l’apertura di una showroom di 450 metri quadri a Milano, in via Pietro Mascagni 15. «Si tratta di una tappa strategica e imprescindibile - commenta il fondatore ea.d., Andrea Montelpare (nella foto) - in un momento molto positivo del nostro sviluppo internazionale. Milano è una città capace di attrarre clienti da ogni parte del mondo. Ed è il mondo, del resto, la destinazione naturale delle collezioni nel nostro portafoglio». All’azienda, nata oltre 20 anni fa a Fermo, fanno capo quattro brand di proprietà (Andrea Montelpare, Bumper, Montelpare Tradition e AM 66) e 12 licenze: Simonetta, Cesare Paciotti, Cesare Paciotti 4US, Diesel, Dsquared2, From the World designed by Stefano Cavalleri, GF Ferré, Ice Iceberg, John Galliano Kids, MiMiSol, Quis Quis (sempre disegnata da Cavalleri) e Roberto Cavalli Junior. (a.b.)

120% Cashmere

Con l’inverno scommette sul flo eco-friendly In its winter kids collection 120% Cashmere uses an eco-friendly yarn. Brand owner Palladium Moda is planning new stores abroad.

Gilet 120% Cashmere Kids in cashmere eco 38

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Con la stagione fredda Palladium Moda punta all’innovazione anche in taglie mini, nella linea 120% Cashmere Kids. «Abbiamo scelto un flo in cashmere rigenerato - spiega Alberto Peretto, fondatore e ceo di Palladium Moda - del tutto eco-friendly e duttile. Lo proponiamo per le felpe, con interno in cotone, ma anche mischiato al mohair e al lino, infeltrito, bouclé o dall’aspetto “pelle”, grazie al trattamento Leathertex». L’azienda di S. Agata Bolognese (Bo), che chiude il 2014 con una tenuta dei ricavi, a 11 milioni di euro, esporta circa l’85% della produzione, destinata anche al’adulto, e continua a puntare sull’estero. Dopo i monomarca di Milano, St.Martin, Miami e Palm Beach, Peretto prevede di aprire a Londra e di fare il bis a Miami. Quanto all’e-commerce, avviato tre anni fa con consegne in tutto il mondo (eccetto la Cina), l’imprenditore dice: «È una scommessa: procede lentamente ma cresce, specia negli Usa». (e.f)




ilSONDAGGIO

Sondaggio vendite

Abbigliamento e accessori bimbo Autunno-Inverno 2014/2015 Come sono andate le vendite di abbigliamento infantile in questo autunno-inverno?

5% Meglio

32%

63%

Come lo scorso anno

Peggio

In base all’andamento della stagione, come prevedete andranno i saldi invernali di moda bimbo?

E quelle di accessori infantili?

8%

47%

Meglio

Come lo scorso anno

45% Peggio

27%

48% 25%

Meglio dello scorso anno

Come lo scorso anno

Peggio

Manca un gioco di squadra La crisi colpisce, e in modo pesante, anche le vendite di childrenswear, segmento dell’abbigliamento tradizionalmente privilegiato all’interno del budget famigliare. Al problema congiunturale se ne sovrappone uno strutturale: come per l’adulto, la clientela tende a chiudere un occhio su qualità e made in Italy, a favore di capi acquistati a buon prezzo nelle catene della fast fashion. Solo la collaborazione tra i dettaglianti e le aziende, e fra i commercianti stessi, può aiutare a superare le difficoltà. Lo sostiene la quarantina di multimarca della Penisola che hanno risposto al nostro sondaggio di Elisabetta Campana

The crisis hits even sales of children’s wear, a clothing segment traditionally privileged within the family budget. Italian people don’t buy and many Russian customers have disappeared. Only collaboration between retailers and companies, and among the traders themselves, could help the multi-brand stores in overcoming the diffculties.These are the results that emerge from our survey about childrenswear sales during the current fall-winter season, carried out with a panel of 40 leading Italian multi-brand retailers.

U

na stagione da dimenticare per le vendite di moda bimbo in Italia. È quanto emerge dal sondaggio di Fashion effettuato con la collaborazione di una quarantina di multimarca al top sparsi nella Penisola. La crisi economica colpisce, e in modo pesante, anche un segmento dell’abbigliamento tradizionalmente privilegiato all’interno del budget famigliare. Alle prime avvisaglie di difficoltà i papà stringono i cordoni della borsa, poi seguono le mamme e, solo in ultimo, i genitori tagliano, riducendo all’indispensabile gli acquisti di vestiario e accessori per i figli. È quello che, dopo anni di contrazione della capacità di spesa degli italiani, sta accadendo ormai da tempo nel nostro Paese. Ma ora è in atto anche un cambiamento strutturale nell’attitudine all’acquisto del childrenswear, che riguarda pure chi di fatto non ha problemi economici. Come per l’adulto, si tende sempre più spesso a chiudere un occhio su qualità e made in Italy, a favore di capi “usa e getta”, acquistati a buon prezzo nelle tante catene italiane ed estere della fast fashion. «Il mutamento è epocale - dichiara Angela Frisone di Baby Dress a Bari -. In 50 anni di attività siamo passati attraverso varie crisi, ma questa è diversa: anche chi è ricco non spende più». Non si investe nemmeno per la cerimonia che, in special modo al Sud, è sempre stata un’occasione di shopping imprescindibile: «Anche per la comunione 19_01_2015

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il SONDAGGIO

I brand di abbigliamento bimbo pi• venduti

uMonnalisa v Il Gufo

w Twin-Set Simona Barbieri

IL GUFO

MONNALISA

FENDI KIDS

Cristina Sartori

ArrEdo BABy, fidEnzA

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Cristina Sartori, Torino 63% dei negozianti aggiunge Frisone - con intervistati lamenta di la scusa che i bambini «Il settore del childrenswear aver venduto meno poi giocano a calcio, i ha bisogno di novità: i brand abbigliamento infangenitori vestono i madovrebbero investire di più in tile rispetto all’autunschietti con pantaloncino-inverno 2013ni e maglietta». Questo creatività, proporre fash in 2014 (alcuni addiritautunno-inverno, inolcorso di stagione e rivedere parlano di un tre, il caldo prolungato le tempistiche delle consegne tura calo del 50%), il 32% fino a metà dicembre adeguandole alle esigenze dichiara un sell out in non ha certo facilitato linea con quello dello la vendita dei capispalclimatiche e del mercato» scorso anno e solo un la più pesanti (e più co5% vanta un incremento del giro d’affari. stosi) in corso di stagione. Anche perchÈ i Leggermente migliore la performance sul saldi anticipati al 3 gennaio - spesso precefronte accessori, rispettivamente del duti già a dicembre, se non prima, da vendi45%,47% e 8%. Un risultato comunque di te scontate sottobanco - hanno di fatto dispoco aiuto: questa merceologia incide infatsuaso i bendisposti allo shopping natalizio a ti marginalmente sul fatturato dei negozi di comprare a prezzo pieno. Infine, la mancanchildrenswear, anche perchÈ come sottoliza dei russi si è fatta sentire anche nel businea qualche commerciante: «Purtroppo ness di moda infantile, penalizzando princispesso cappellini, borsette e fermacapelli palmente le boutique presenti nelle città e vengono chiesti in omaggio». A fronte di località turistiche e di transito internazioquesti dati non può stupire che solo il 2% nale. La situazione fotografata dal nostro degli interpellati dichiari di voler aumentasondaggio non dà adito a facili ottimismi. Il


I marchi di accessori bimbo pi• venduti

uFendi Kids, Gucci, Monnalisa v Golden Goose,

Armani Junior w Hogan, Twin-Set Simona Barbieri GUCCI

Tra i nuovi brand di moda bimbo vincono:

MSGM

uBabe & Tess v Msgm

w Invicta GOLDEN GOOSE

re il budget per il prossimo autunno-inverno. Il 53% manterrà gli stessi ordini dello scorso anno e il 45% li ridurrà, lasciando anche un po’ di spazio per l’acquisto di pronto moda. Ciò premesso, i dettaglianti italiani non si perdono d’animo e cercano di affrontare con la professionalità, l’impegno e l’esperienza che li contraddistingue le tante difficoltà di mercato. Vista la gravità del momento, non possono farcela da soli. Auspicano pertanto la collaborazione dei produttori affinché realizzino collezioni più mirate e innovative, con un giusto rapporto qualità-prezzo, concordino budget ragionevoli e accettino una percentuale di resi a fine stagione. I fornitori dovrebbero anche rivedere le tempistiche di presentazione, acquisto e consegna dei capi, in base alle vere esigenze dei consumatori e all’effettivo cambiamento climatico a cui stiamo assistendo, con un occhio di riguardo per i flash in corso di stagione e le proposte di pronto moda. Tra i best seller di questo inverno dominano i marchi italiani: nell’abbigliamen-

to vince Monnalisa, seguita da Il Gufo e Twin-Set Simona Barbieri. Sul fronte accessori hanno la meglio Fendi Kids, Gucci, Monnalisa (al primo posto), Golden Goose e Armani Junior (al secondo), Hogan e Twin-Set Simona Barbieri (al terzo). Tra i brand di recente affermazione commerciale vengono segnalati Babe & Tess, Msgm e Invicta. «Penso BArBErA JUnior, CAstEllAmmArE dEl golfo (tP) sia importante promuovere presso le aziende l’importanza del prodotto made in Italy - spiega Francebino a più di mille euro: sarà anche griffato, sco Depinto di Depinto Kids a Barletta - e ma è una cifra improponibile - dice un negospingerle a realizzare capi in grado di sodziante, che preferisce mantenere l’anomidisfare appieno le vere esigenze dei bambimato -. Stesso discorso per sneaker che ni: dai pesi adatti (soprattutto per felpe e vanno in vendita a 160-180 euro e che dumaglie), alla vestibilità e flessibilità di utilizrano il tempo di una stagione». A maggior zo dei capi, oltre ai prezzi più concorrenziaragione per le collezioni di target elevato è li». Il problema dei cartellini elevati resta in indispensabile che le aziende assicurino primissimo piano: «Ormai è impensabile l’esclusiva di zona. «In questi ultimi anni di vendere un giubbotto in pelle per un bamofferta inflazionata, si trova tutto e di più 19_01_2015

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il SONDAGGIO

ok groUP, Angri (sA)

BrUnA, fossomBronE (PU)

PEtEr PAn, mirAno (VE)

roBirÒ, BErgAmo

PrimAmodA, CosEnzA

ovunque, anche negli outlet - dice Cristina Simionato di Peter Pan a Mirano (Ve) -. L’esclusività dell’offerta è garantita solo, o quasi, dai marchi di ricerca, poco diffusi. Senza ovviamente sottovalutare il valore e la storicità dei brand conclamati che, se ben distribuiti, possono dare ancora ottime soddisfazioni». «Da poco - aggiunge Simionato - abbiamo aperto il nostro sito e-commerce: dobbiamo ancora crescere, ma credo molto in un futuro giocato tra reale e virtuale». Sono a tutt’oggi una rarità i multimarca di childrenswear che vendono online, ma sicuramente come sta accadendo per l’adulto la multicanalità è un percorso a cui non si può, e non si potrà, rinunciare. Alle istituzioni e alle associazioni di settore i commercianti chiedo44

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PEtitE mAdElEinE, tErmoli (CB)

Elisabetta Bonello

negozi che fin dai prino invece una magAnna Annibali, mi arrivi praticano lo gior salvaguardia del Civitanova Marche (Mc) sconto del 20%. Così settore e più tutela sul «In questo momento di certi clienti, oltre a non fronte dei saldi selvaggi e della competicrisi le aziende dovrebbero acquistare da noi, arrivano a pensano che zione sleale. «Tra la essere più fessibili sul siamo dei ladri». «Altro concorrenza degli fronte budget e venire fattore penalizzante outlet center, dei cenprosegue Bardazzi - è tri commerciali in incontro alla clientela, come sempre l’avvio promozione continua sana, corretta e che paga» dei saldi invernali a rie di tutti i negozi che dosso delle feste natalizie, quando il freddo effettuano sconti in ogni momento, al punvero sta arrivando e si protrarrà fino ad to che i saldi sembrano ormai liberalizzati, aprile». Un pensiero condiviso da molti ini negozianti corretti come fanno ad andare tervistati: buona parte dei negozianti voravanti?», si domanda Andrea Astarita di rebbe che i saldi venissero posticipati di un Andrea Baby a Vico Equense (Na). «Oltre mese, all’inizio di febbraio, in modo da poal danno, la beffa - rincara la dose Erika ter vendere full price più a lungo. Anche Bardazzi di Mini Moda a Prato -. Ci sono



il SONDAGGIO

dEPinto kids, BArlEttA

CAVAllUCCi BABy JUnior, tErni

CristinA sArtori, torino

Maria Paola Bernabei

una vera collaborazioperchÈ la crisi non fa Pongo/Pinocchio, Rimini ne sia tra i commersconti a nessuno: «Chiucianti, sia con le aziendono pure i negozi sto«I saldi invernali dovrebbero de. «Purtroppo invece rici - osserva Matteo essere posticipati all’inizio - afferma Giordana Barbera di Barbera di febbraio: attualmente Conte di In Moda a Junior a Castellammasono troppo a ridosso del Belvedere di Tezze sul re del Golfo (Tp) -. Se gli Brenta (Vi) - alla fine agricoltori patiscono la Natale e partono quando è ognuno cura il proprio siccità il Governo li aiuappena iniziato il freddo, orticello. Continuiamo ta con degli incentivi. penalizzandoci nella vendita» a farci la guerra a suon Come mai nel nostro di promozioni e ribassi settore, nonostante le per finti rinnovi, trasmettendo alla clientecalamità e le difficoltà tocchino anche a la solo confusione. Dovremmo invece creanoi, nulla ci è dovuto e dobbiamo solo pare un gruppo di seri professionisti che con gare? Eppure i nostri negozi hanno storicacoraggio continuino a emozionarsi nel vemente contribuito alla crescita economica stire bene i bimbi, nel vedere soddisfatte le del Paese». Per affrontare questo periodo mamme e nel fare più belle le nostre città». difficile, che al momento sembra non terIl gioco di squadra potrebbe aiutare, e non minare mai, e anche per creare un nuovo poco, il settore. modo di fare commercio è indispensabile n

styl BABy, CrotonE

Ringraziamo il nostro panel Anna Castagna – Al nido dEl Condor – Piacenza; Andrea Astarita – AndrEA BABy – Vico Equense (Na); Elisabetta Bonello – AnnA AnniBAli – Civitanova Marche (Mc); Roberta Baccari – ArrEdo BABy – Fidenza (Pr); Elisabetta Bezzi – BABy doC – Ravenna; Angela Frisone – BABy drEss – Bari; Gianni Amati – BABy lEAm – Roma; Matteo Barbera – BArBErA JUnior – Castellammare del Golfo (Tp); Caterina Fanelli – BiAnCAnEVE – Francavilla Fontana (Br); Bruna Galli – BrUnA – Fossombrone (Pu); Manuela Bizzarri – CAVAllUCCi BABy JUnior – Terni; Cristina Sartori – CristinA sArtori – Torino; Gaetano De Florio – dEflorio – Noicattaro (Ba); Francesco Depinto – dEPinto kids – Barletta (Ba); Waltraud Schaefer – dErBy JUnior – Brunico (Bz); Chiara Nodari – frEEPort BABy – Clusone (Bg); Nadia Gagliardone – gAgliArdonE – Saluzzo (Cn); Federico Giglio – giglio PiCColo – Palermo; Alessandra Zenati – gloriAnA BABy – Peschiera del Garda (Vr); Ferdinando Ferrara – i BimBi di JoE – Frattamaggiore (Na); Raoul

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Negri – il gABBiAno – Sirmione (Bs); Enzo Trifrò – il gErmoglio – Alba (Cn); Anna Maria Cammi – il monEllo – Piacenza; Giordana Conte – in modA – Belvedere di Tezze sul Brenta (Vi); Luigia Angelilli – lA fAtinA – Lucera (Fg); Martina Rossi – lA VolPE rossA – Ponte a Egola San Miniato (Pi); Maria Arena – mArinEly – Messina; Erika Bardazzi – minimodA – Prato; Debora Mari – morBillo – Thiene (Vi); Giuseppina D’Antuono – ok groUP – Angri (Sa); Michele Pedico – PEdiCo – Barletta; Cristina Simionato – PEtEr PAn – Mirano (Ve); Marilena D’Urbano – PEtitE mAdElEinE – Termoli (Cb); Franca Bojeri e Veronica Galbero – PAPAllA – Novara; Maria Paola Bernabei – PinoCCHio/Pongo – Rimini; Fulvio Ciardullo – PrimAmodA – Cosenza; Daniela Ruggeri – roBirÒ – Bergamo; Saverio Passero – styl BABy – Crotone; Jessica Fanton – tAto E tAtA – Costabissara (Vi); Vincenza Staropoli – toPolino modA – Vibo Valentia; Andrea Diaz – VElA sHoP JUnior – Cagliari; Ivana Vesprini – VEsPrini – Civitanova Marche (Mc)



business mercato denim under 14

Come te, nessuno mai Il denimwear conferma il suo ruolo di spicco nel guardaroba dei bambini. In un’arena sempre più affollata, vincono i brand capaci di garantire innovazione e propositività, contrastando le grandi catene anche sul loro stesso terreno: la freschezza dell’offerta in negozio di Carla Mercurio

Highly popular with children and loved by moms for practicality, denimwear continues to occupy a prominent place in the children’s wardrobe. An important opportunity for the childrenswear companies, even if they deal with a crowded market, where the competition from large retailers is increasingly strong. It is more and more time to leverage creativity, making products that are unique and recognizable.

T

rasversale, pratico e confortevole, il denim ribadisce il proprio ruolo di primo piano nel guardaroba dei bambini. Lo confermano i dettaglianti, che continuano a venderlo con ottimi risultati anche in tempi di crisi. «Dai 6 anni in avanti vogliono solo i jeans, a patto che abbiano un’immagine pulita e fit piuttosto aderenti, declinati in tessuti stretch, per assicurare comodità», racconta Cristina Sartori, della boutique Sartori a Torino. «I bambini di tutte le età non vogliono farne a meno e le mamme lo amano perché è indistruttibile», conferma Federico Giglio del punto vendita Giglio Piccolo a Palermo, dall’altro capo della Penisola. Le prospettive non mancano, dunque, per quanti gravitano in questo settore: realtà che, tuttavia, si muovono in uno scenario caratterizzato da un forte affollamento di marchi e dalla concorrenza dei grandi retailer. «Il mondo del jeanswear bambino da tempo pullula di label note e meno note, vecchie e nuove - osserva Germano Ferraro, a.d. di Brave Kid, cui fa capo Diesel Kid -. Il settore è particolarmente ricco di proposte e la concorrenza sempre più agguerrita. La chiave per emergere è data dal connubio qualità più innovazione. Per questo nella nostra offerta il Jogg Jeans è diventato il prodotto chiave, simbolo della fusione tra dna della label e comfort». «I colossi della distribuzione hanno cambiato completamente le logiche del mercato, ma proprio in questo nuovo contesto crediamo che il nostro prodotto possa avere una grande

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storia da raccontare - sottolinea Sauro Mariani, corporate marketing e communication director di Antony Morato Junior -. Accanto alla proposta dei retailer si avverte forte la necessità di un’alternativa: come completamento di un look, come proposta speciale per il giorno, come idea per far contento il bambino che sta crescendo e guarda sempre più all’adulto. Il nostro prodotto costituisce

1. Un outft di Vingino 2. Un insieme di Antony Morato Junior

un complemento e un’opportunità più ricca, ma comunque accessibile in termini di prezzo». «Oggi le aziende devono in qualche modo adeguarsi al confronto con i grandi retailer e soprattutto individuarne i punti positivi, cercando di adattarli al proprio brand - fa notare Elia Guidi, country manager della filiale italiana dell’azienda olandese Vingino -. Un punto importante, per esempio, è l’altissima


price, suddivise nelle tre fasce Good, Better, Best, coerenti con i vari prezzi e canali distributivi. In particolare il Gruppo Zannier è specializzato e riconosciuto nel mondo delle prime taglie (core business) e da anni distribuiamo con successo il cadeaux ÒMy First Levi’sÓ, ovvero il primo jeans dalla taglia 6 mesi». 4

sempre piÙ cosmopoliti, sempre piÙ focalizzati sulla distribuzione

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valutazione del rost (indice di rotazione dello stock), tipica delle grandi catene, dove il prodotto nuovo arriva almeno due volte al mese». E prosegue: «Penso sia fondamentale riproporre questo modello anche ai nostri clienti, dando l’opportunità di acquistare sempre merce nuova, più volte durante l’anno, con periodo di consegna ben precisi». comfort, gym, power stretch battono il basic

Il denim è un argomento caldo per Vingino, che sviluppa un vero e proprio total look con le tele indigo (pantaloni, camicie, giacche e sweat pant color denim) declinato in vari fit (skinny, slim, tapered, regular) e tantissimi lavaggi. «Il jeans è una parte importante nel nostro business - ribadisce Guidi - e abbiamo la certezza, confermata anche dai dati di sell out dei nostri clienti, che in futuro potrà crescere ulteriormente». Denim in primo piano, anzi nel dna, per Guess Kids, che nelle taglie piccole concentra i concetti migliori delle linee adulto: «Comfort dei tessuti, vestibilità perfette e dettagli che ne arricchiscono l’aspetto - spiega un portavoce dell’azienda -. In particolare il power

Prezzi diversi, target diversi, capsule collection e flash speciali all’interno di una stessa collezione ricompongono un’offerta studiata per assecondare le esigenze di un mercato sempre più vasto, abitato da consumatori altrettanto eterogenei. Una tappa obbligata, quella dell’internazionalizzazione, a cui il settore del childrenswear non si sottrae. Olanda, Russia, Belgio e Portogallo, oltre all’Italia, sono i mercati più ricettivi per 5 Antony Morato Junior, mentre si rafforza 3. Un look della la presenza in Germania, Grecia, Francia pre-fall 2015 di Guess Kids e Spagna. Un impegno che si traduce in 4. Una camicia di Levi’s Kidswear una quota export del 40% sul giro di af5. Una proposta frmata To fari totale (6 milioni di euro, in crescita Spin per il prossimo inverno del 10% sul 2013) «destinata a supera6. Il Jogg Jeans di Diesel Kid re il 50% nel 2015», puntualizza Sauro per il maschietto 6 Mariani. Spagna, Grecia e Russia (nonostante i recenti avvenimenti) sono i referenti prioritari per il Gruppo Fratelli stretch denim è uno dei punti forti delCasillo, cui fa capo, fra le altre, l’etichetta la nostra offerta, che consente altissimi di sportswear per il maschietto Ronnie livelli di comfort. Su questo filone contiKay, che realizza all’estero il 20% del nuiamo a sviluppare, con sempre più graproprio giro di affari. Ma fanno gola andimento da parte del mercato, una parte che le nazioni del Nord Europa e i Paesi in knit denim. Inoltre a ogni uscita dediasiatici. Anche sul fronte della distribuchiamo una parte del campionario a una zione si moltiplicano iniziative e strateÒspecial event capsuleÓ: capi dal gusto gie. Il prossimo marzo Vingino aprirà più deciso, dove il denim diventa uno dei il primo monomarca in Italia a Rimini protagonisti, con borchie, strass, lavaggi insieme a un partner e la strong». Sul concetto di previsione è di inaugurarne comfort, particolarmente altri due minimo nel 2016. sentito in questo momen- Differenziare Nel mese in corso avvieto, insiste Pepe Jeans con l’offerta: un must rà quattro shop in shop in il nuovo Gymdigo, comodo partnership con realtà come come una maglia in jersey per dialogare Sorelle Ramonda, Time ma realizzato come un con un pubblico Out di Peschiera del Garda, jeans: una fusione tra un Hollywood di Castelletto pantalone da jogging e un internazionale Ticino e Poli di Grosseto e jeans di stile urban. L’amaltri sono in dirittura di arrivo entro piezza dell’offerta rappresenta un punto giugno. Aree personalizzate anche per forte per LeviÕs Kidswear, come sottoliDiesel Kid, che si concentra sulla prenea Federico Bareggi, responsabile vensenza presso key account di fama interdite Italia del Gruppo Zannier, licenzianazionale (department store in Europa, tario del brand: «Il marchio si affaccia al Stati Uniti e Asia e kid specialty store), mercato italiano in maniera trasversale e per Antony Morato, che i suoi spazi li e affronta tutte le taglie del childrenswesta aprendo presso le boutique dell’aar, tipologie di prodotto diverse ideate e n dulto in Arabia Saudita. distribuite nella logica del retail target 19_01_2015

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trend Griffe Fall-winter 2015/2016

It-boys & girls

In contemporanea con Pitti Bimbo, le grandi griffe presenti o meno al salone - animano le loro showroom con le collezioni junior all’insegna del “just kidding”

di Andrea Bigozzi

At the same time of Pitti Bimbo, the fashion brands - taking part or not at the fair in Florence - show in their showrooms their new junior collections, that will be full of “kidding “.

Miss Blumarine Jeans Fra i temi che rendono speciale la nuova collezione della griffe spiccano il maculato e le rose, sviluppati su capi caratterizzati da una sofsticata praticità.

Boss Hugo Boss veste con eleganza e praticità anche i più piccoli: la collezione Boss per il prossimo autunnoinverno è ricca di capi casualchic, come cappotti e felpe.

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Dsquared2 La linea junior proposta da Dsquared2 per il prossimo inverno racchiude diverse ispirazioni. Tra queste c’è il tema del tartan, interpretato con il tocco ironico tipico del fratelli Caten, che piace tanto a bad girls e bad boys.

Ermanno Scervino Junior Una collezione ricca, con cinque mood, diversi tra loro per colori, lavorazioni e fantasie. Per raccontare una bambina che ha voglia di giocare con la moda senza rinunciare alla praticità. Tanti i colori, tra cui non manca il total black.

Junior Gaultier Sempre fedele allo stile Gaultier, la collezione Junior Gaultier FW16 gioca con i contrasti, mescolando elementi classici come le righe e il blu navy con grafche e illustrazioni prese dai fumetti.

Moschino Baby Kid Teen Catene, focchi, pois e righe, il bianco e il nero: i simboli intramontabili del brand Moschino ricorrono in tutta la nuova collezione pensata per le taglie piccole.

Ice Iceberg Passione per il colore, outwear come stile di vita: gli elementi distintivi di Iceberg sono protagonisti anche nella linea Ice Iceberg, declinati in capi comodi e moderni come la felpa con stampa Batman e il pantalone in gabardina con toppa sul ginocchio.


A sinistra, il bozzetto del tema Fendi Roma (ispirato a un logo disegnato da Karl Lagerfeld e ripreso dagli archivi della maison), anticipazione della collezione autunno-inverno 2015/2016 che Fendi Kids presenta a Pitti. Sotto, un look della collezione primavera-estate 2015, che segna il debutto della newco Fendi Kids

Roberto Cavalli Junior Roberto Cavalli mette la fantasia e la natura al centro della collezione Junior. Per lei stampe giaguaro con farfalle, per lui stampa jungle sia sul giubbino sia sul jeans. Kenzo Kids Kenzo ripropone le stampe inconfondibili e i colori vivaci delle collezioni per adulti anche nella linea Kids. L’utilizzo audace delle stampe rende ogni look divertente e alla moda.

New deal

Fendi e Simonetta: da licenza a joint venture Following the 2010 licensing agreement with Simonetta, Fendi chooses the company as its partner once again for Fendi Kids. A new joint venture starting with the spring/summer 2015 collection.

G Young Versace La collezione invernale ruota intorno ad alcuni capisaldi del brand della Medusa, come il denim dégradé, le borchie multicolor e le macro greche, su abiti, T-shirt e felpe.

Armani Junior Armani Junior offre una collezione ecclettica che presta attenzione alla moda e praticità. Capi nel perfetto stile del brand, come l’abito in tessuto jacquard maculato e il top bianco in georgette stretch portato sui pantaloni sempre jacquard.

iˆ licenziataria del marchio Fendi dal 2010, lÕazienda marchigiana di abbigliamento bimbo Simonetta trasforma lÕintesa con il marchio romano del lusso in una joint venture. Con la collezione primavera/estate 2015 debutta la newco Fendi Kids. ÇLa joint venture con Simonetta - dichiara Pietro Beccari, presidente e ceo di Fendi - • un passo naturale, dopo anni di stretta collaborazione e con il desiderio condiviso di sviluppare sempre di pi• la linea Fendi Kids. Sono certo che, con questa partnership, rafforzeremo la nostra presenza nel segmento di mercato neonato e bambinoÈ. ÇLa costituzione della Fendi Kids - commenta Roberto Stronati, presidente di Simonetta - • un importante riconoscimento alle capacitˆ industriali della nostra azienda, da parte di uno dei pi• importanti marchi del lusso nel mondo. Ci lanciamo in questa nuova avventura con la consueta passione e professionalitˆ, che ci contraddistinguono da 60 anni sia per il marchio Simonetta, sia per i brand in licenzaÈ. Tra i marchi leader nel childrenswear, con boutique monomarca e corner da Harrods a Galeries Lafayette, da Dubai a Hong Kong, ora Fendi Kids Çsi pone nuovi e ambiziosi obiettivi di sviluppo, rafforzando sempre pi• la giˆ capillare distribuzione, anche attraverso nuove aperture che si stanno delineando allÕorizzonteÈ. (e.f.) 19_01_2015

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trend Griffe Novità

Strategie

Marni by Brave Kid al debutto a Pitti Bimbo

Dolce&Gabbana: il business bimbo si fa grande con cinque opening

Passa al gruppo Otb la licenza della linea junior della griffe, prima affidata a Spazio Sei. Capi per la bambina, ispirati ai codici dei grandi Marni has signed a licensing agreement with Brave Kid for the production and distribution of its children’s line. A further step in the collaboration between Marni and Renzo Rosso, who took a majority stake in the Milanese brand in December 2012 through OTB. The lineup is to debut at Florence’s Pitti Bimbo. rafforza il sodalizio tra Marni e il gruppo Otb. Il brand Sdi idisegnato da Consuelo Castiglioni ha siglato un accordo licenza con Brave Kid per la produzione e distribuzione su scala mondiale della linea Marni dedicata ai più piccoli. Il debutto a Pitti Bimbo con la collezione per l’autunno-inverno 2015/2016. «La collaborazione con Brave Kid - commenta Gianni Castiglioni, amministratore delegato di Marni Group - ci permetterà di rafforzare e ampliare la nostra strategia di immagine e distribuzione, mantenendo coerente l’identità del brand». «Un brand dall’identità unica - gli fa eco Germano Ferraro, a.d. di Brave Kid - con un grandissimo potenziale nell’area bambino». La nuova licenza con Brave Kid (preceConsuelo Castiglioni demente la produzione era di Spazio Sei), rappresenta un ulteriore step dell’alleanza tra il gruppo di Renzo Rosso e Marni, maison entrata a far parte di Otb nel 2012. Brave Kid, controllata dalla stessa Otb, è specializzata nella produzione e distribuzione di abbigliamento e accessori per bambini. Con 30 anni di esperienza alle spalle, iniziata con Diesel Kid e poi con John Galliano Kids e la linea junior di Dsquared2, oggi è presente con tutti i suoi marchi in 40 Paesi e 1.200 punti vendita. Dedicata esclusivamente alle bambine, la collezione Marni in piccole taglie è ispirata al look dei grandi, con un’offerta che spazia dall’abbigliamento agli (a.t.) accessori, come borse, zaini e cappelli.

Dolce&Gabbana is continuing the expansion of its children’s wear line. In 2015 the fashion brand will open fve new stores for children (including New York and São Paulo). Macina record di vendite (vale circa il 5% del fatturato totale, escludendo i ricavi dai prodotti in licenza, beauty e occhiali) e scopre nuove strade dove inaugurare monomarca dedicati, il childrenswear frmato Dolce&Gabbana. Anche quest’anno la maison da un miliardo di ricavi annui ha scelto Firenze, nella settimana di Pitti Bimbo, per presentare la nuova collezione autunno-inverno 2015/16 con un evento in agenda il 22 gennaio all’interno della boutique di via de’ Tornabuoni. Per il prossimo inverno gli stilisti propongono per i più piccoli gli stessi temi delle collezioni da adulti, come di consueto: dunque, stampe con la rosa rossa e abiti in broccato e abiti in velluto nero, stemmi araldici e camicia bianca per i bambini. La presentazione dei nuovi look anticipa di qualche settimana le aperture dei monomarca a Jeddah e San Paolo Alcune preview della (entro febbraio 2015), New York collezione Dolce & Gabbana fall winter (entro aprile 2015) oltre agli shop 2015/2016 in shop a Hong Kong e Singapore, primi opening di un’annata che si preannuncia davvero promettente. Ad oggi la collezione Dolce&Gabbana bambino è presente nel mondo con 15 monomarca (tra cui Milano, Firenze, Capri, Londra, Dubai, Hong Kong, Pechino, Shanghai) e 22 shop-in-shop. (an.bi.)

Quvenzhané Wallis fa il bis con Armani L’attrice QuvenzhanŽ Wallis sarà il volto della campagna pubblicitaria Armani Junior anche per la stagione primavera/estate 2015. Quvenzhané è stata la più giovane candidata agli Oscar come miglior attrice protagonista grazie alla sua performance in Beasts of the Southern Wild del 2012. Sarà protagonista, insieme a Jamie Foxx e Cameron Diaz, nel flm Annie, in uscita in Italia da aprile 2015. Per il suo ruolo in Annie l’attrice ha ricevuto la nomination ai Golden Globe 2015. Un moodboard della linea Marni dedicata ai pi• piccoli

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trend BUYERS’ OPINION

Lo stile casual-chic sempre più di tendenza Quattro buyer italiani e stranieri, alla vigilia di Pitti Bimbo, parlano del mercato del childrenswear: in Italia e Germania si punta su un look casual-chic, a Dubai l’attenzione è rivolta al neonato di : Elisabetta Campana (ha collaborato Marcelo Crescenti)

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Quali i best seller di abbigliamento bimbo dell’autunno-inverno 2014/2015? Gli abiti per le bambine da 4 a 8 anni sono stati i best seller di questo autunno-inverno. Grazie alla crescita demografca della regione, il corredino rimane uno dei capi più venduti, soprattutto come regalo.

Foto TextilWirtschaft

Francois Schweitzer KataKeet (chalhoub group) Dubai In una stagione invernale che ha dovuto fare i conti con un clima eccessivamente caldo anche in Germania, hanno registrato un buon sell out la maglieria casual e le giacche di gusto sportivo. I capispalla pesanti hanno invece sofferto.

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Quali i best seller di accessori bimbo dell’autunno-inverno 2014/2015? Tra gli accessori hanno avuto successo le borse per le bimbe dai 6 a 10 anni, che soddisfano il desiderio delle più piccole di assomigliare alle loro mamme. Per i neonati i “nids d’ange” (sacco nanna, ndr), i baby wrap e le copertine restano tra i regali preferiti.

Best seller di questo autunno-inverno sono le borse di tutti i tipi e i bijoux per le bambine.

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Quali le novità nell’assortimento bimbo della prossima stagione fredda? Continueremo a investire su tutti gli articoli da regalo per i neonati: rappresentano un business importante, perché sono acquistati d’impulso per festeggiare un momento di grande gioia.

L’assortimento sarà orientato verso capi di gusto casualsportivo. In generale punteremo su proposte di maggiore qualità, a livello stilistico e di materiali, tali da giustifcare i prezzi elevati.

Felix August Pfüller august pfüller francoforte Questa stagione sono andati bene i capispalla di Moncler, Woolrich Kids e K-Way, sia per i maschi che per le femmine. Le bambine hanno particolarmente apprezzato le gonnelline scozzesi tipo kilt, riviste in chiave fashion.

Le sneaker di Polo Ralph Lauren e le borse di Cheidea per le bimbe (apprezzate anche dalle mamme) in velluto, ecopelle e paillettes.

Abbiamo venduto meglio Monnalisa, Miss Grant, Armani Junior, Peuterey, Liu Jo Junior e Baby e Woolrich Kids. Chiudiamo la stagione con una moderata fessione del sell out, anche perché qui al Sud il caldo si è fatto veramente sentire. Inoltre c’è chi non compera per la crisi e chi invece potrebbe non lo fa, perché teme di spendere.

Sul fronte accessori sono state preferite dalla clientela le proposte di Hogan, Gucci, Fendi Kids e Paciotti.

Rossana Ballabio gemellino milano

Fulvio Ciardullo primamoDa cosenza 54

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Mantenendo fede allo stile casual-chic che contraddistingue le proposte di Gemellino, introdurremo novità anche per quanto concerne gli accessori.

Selezioneremo i brand in vendita, eliminando quelli che si sovrappongono come offerta a marchi più di successo. Premieremo quelle aziende con cui è possibile creare un rapporto di collaborazione.

MISS GRANT


The quotes of four children’s wear buyers from Italy, Germany and Dubai, highlight the growing importance of the casual-chic trend in Europe and the proposals for newborns in Middle East. The budgets, overall stable, are formulated paying great attention to the quality of the collections. LIu JO BABy

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Quali i trend vincenti dell’autunno-inverno 2015/2016?

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A cosa il bimbo e i suoi genitori non rinunceranno

per la prossima stagione fredda?

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Il budget bimbo • in aumento, in diminuzione o stabile?

Gli abiti continueranno a essere protagonisti, così come crescerà l’interesse nei confronti delle calzature e di tutti i prodotti “minime effect”, ovvero che permettono ai più piccoli di assomigliare ai propri genitori.

Saranno vincenti tutti i capi caratterizzati da un forte valore emozionale, che enfatizza l’amore dei genitori per i propri fgli.

Aumenteremo leggermente il budget, considerando il dinamismo del mercato mediorientale e le buona propensione allo shopping della nostra clientela. Mettiamo in conto anche una possibile contrazione degli acquisti da parte dei turisti europei e russi.

Lo stile sport-chic sarà quello più apprezzato da tutti i piccoli consumatori. I ragazzini opteranno anche per proposte dal gusto decisamente maschile.

Le proposte più esclusive, ricercate e di elevata qualità (non necessariamente di brand altisonanti, che a volte deludono). A un multimarca come il nostro la clientela richiede il massimo, a maggior ragione adesso che bisogna fare i conti con la concorrenza di Internet.

Nel complesso il budget sarà stabile, anche se aumenteremo gli acquisti di maglieria e diminuiremo quelli di capispalla pesanti. Fermo restando che i clienti sono disposti a spendere per capi speciali, che non si trovano ovunque.

Uno dei must rimarrà il piumino, anche se in versione più slim e asciutta rispetto alle proposte attuali. I bambini e i ragazzini non vogliono più capi troppo voluminosi e ingombranti, nemmeno troppo corti o troppo lunghi: la misura ideale è quella del parka.

Il prossimo autunno-inverno sarà un must-have il cappotto, soprattutto per i ragazzini e le ragazzine che già quest’anno hanno incominciato a chiederlo.

Probabilmente acquisteremo qualcosa in più. Sperando di non essere penalizzati, come quest’anno, dal caldo prolungato e dall’inizio dei saldi anticipato al 3 gennaio. Gli sconti dovrebbero partire un mese dopo.

Credo saranno vincenti i marchi che propongono soluzioni innovative come per esempio Paolo Pecora. Andrà il colore (in primis i verdi) e tutto ciò che è creativo e in grado di alllettare all’acquisto. Condizione indispensabile resta il giusto rapporto qualità-prezzo.

Al parka non rinuncerà nessuno, in special modo a quello di Woolrich.

Ridurremo gli acquisti del 5-8%, tagliando principalmente le collezioni che non performano bene. Confdo anche che le aziende non impongano più i budget, ma che collaborino con noi dettaglianti in modo costruttivo

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trend fall-winter 2015/2016

Si cambia

musica A new “soundtrack” and new “chords” for fall-winter 2015/2016 collections.

La colonna sonora dell’autunno-inverno 2015/2016? Note romantiche, con ruggenti accenni rock. di Angela Tovazzi

MEK

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trend fall-winter 2015/2016

I PINCO PALLINO

BILLIEBLUSH

fairytale romance Natural colors, some black and glitter details for every special occasion.

L:ò L:ò

GAUDí TEEN

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Colori naturali, qualche tocco di nero e dettagli glitter per il look delle grandi occasioni. Con silhouette svasate e gonne di tulle. Per principesse in miniatura.

PRETTY BALLERINAS

TWIN-SET SIMONA BARBIERI


FIORILE

PARROT ITALY

T-SHIRT T-SHOPS

LIU JO JUNIOR MILLY MINIS

YCLUÕ

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trend fall-winter 2015/2016

SILVIAN HEACH KIDS

PEPE JEANS LONDON

UrBan Beat

GAèLLE PARIS

The new streetwear: denim, comics prints, masterfeece and a lot of comfort.

Un po’ di denim, stampe comics, tanta felpa e il comfort come fil rouge: la ricetta per lo streetwear più di tendenza.

PRIMIGI

ORIGINAL MARINES

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BALDUCCI

MCS KIDS


STONE ISLAND JUNIOR

DIMENSIONE DANZA SISTERS CASCAXSAXAS

IKKS

MIRTILLO

MIRTILLO

DONDUP KIDS

FRACOMINA MINI SIMONETTA

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trend fall-winter 2015/2016

MINIBANDA

U.S. POLO ASSN.

GAUDĂ­ TEEN KI6? PRETTY

liGHt DUVet Full color or printed: the quilted jacket remains an essential winter item.

BLAUER JUNIOR

Pratico, comodo e ultralight, il piumino si conferma un atout del guardaroba invernale, con le versioni stampate e full color. DESIGUAL KIDS

C.P. COMPANY UNDERSIXTEEN

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BIMBUS

K-WAY KIDS



trend fall-winter 2015/2016

CARREMENT BEAU

MYTHS KIDS

preppy reloaDeD

ASTON MARTIN

The college style is interpreted by cardigans, jackets, shirts and tie.

Lo stile college resta un evergreen: protagonisti giacche e cardigan, cappottini check, camicie con cravatta e bretelle. Ma anche il nuovo denim.

BRUMS

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120% CASHMERE KIDS

BILLIEBLUSH


promotion

HIT PARADE La top list di Crespo Rappresentanze Bomboogie Kids Un urbanwear ad alto tasso fashion, per bimbi e ragazzi dai 2 ai 18 anni. Macchia J Capi lavati, destrutturati, handmade, affancati dalla capsule frutto della collaborazione con Marvel Comics. Stella McCartney Pezzi colorati e divertenti, che traducono in versione mignon e con prezzi low cost il womenswear della griffe britannica. Aston Martin Un prodotto value for money, dal pedigree sportivo, prodotto su licenza da Arav Fashion.

Dove il childrenswear è di casa

Burberry Non ha bisogno di presentazioni: un atout dell’abbigliamento informal-chic.

Con oltre 60 collezioni in portafoglio e un’expertise maturata con i nomi più importanti del settore, Crespo Rappresentanze è uno specialista dell’abbigliamento in piccole taglie. Una realtà sempre in evoluzione, ora protagonista con un nuovo sito, ancora più user-friendly.

Met Un denim made in Italy dal gusto metropolitano. Segni particolari, applicazioni e lavorazioni ricercate.

È

un punto di riferimento per i negozi di Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e, da qualche stagione a questa parte, anche per il wholesale estero. Stiamo parlando di Crespo Rappresentanze, un’istituzione sul mercato per quanto riguarda il childrenswear, grazie a una showroom di 1.500 metri quadri nel cuore di Torino (uno spazio espositivo ricavato da un’ex fabbrica degli anni Cinquanta), uno staff di circa 20 persone motivato e competente e, soprattutto, un carnet di oltre 60 collezioni di abbigliamento e accessori under 16, con un mix and match di marchi haut de gamme e brand emergenti dal concept innovativo, accomunati dall’offerta di prodotti di alta qualità, dall’immagine up-to-date e dal prezzo competitivo. Una flosofa imprenditoriale che ha permesso ai fratelli Paolo, Alberto e Monica Crespo di essere riconosciuti come consulenti a 360 gradi e veri alleati del business per aziende e dettaglianti, alle prese con un mercato provato dalla crisi e sempre più esigente. In questa strategia si inserisce il lancio del nuovo sito cresporappresentanze.it, caratterizzato da un design accattivante e user-friendly, in grado di consentire una navigazione semplice e intuitiva. Una piattaforma dove condividere news sul settore e un aggiornamento sull’offerta della showroom.

Crespo Rappresentanze s.n.c. Via San Marino 21/a 10134 Torino Tel. +39 011 61 32 21 Fax +39 011 31 70 923 paolo.crespo@cresporappresentanze.it www.cresporappresentanze.it

L:ú L:ú Un casual chic versatile e raffnato per le bambine e le ragazzine da 2 ai 14 anni.

Msgm Un childrenswear dall’esprit ironico, con stampe colorate e innovative. Nanan Un total look per neonati e bimbi fno ai 6 anni, che utilizza materiali naturali e una vasta gamma di colori pastello. To Spin Proposte urban-chic che scommettono su un’innovativa combinazione di colori, fantasie, lavaggi e tessuti denim. Ai-Riders on the storm Giacche sportive high tech dotate di tre brevetti, create e disegnate da Giovanni Chicco. Giorgetti Un knitwear che unisce il savoir faire della tradizione con una forte innovazione tecnologica. Silvian Heach Kids Un brand dinamico e di tendenza, contraddistinto da creazioni glamour e versatili.


trend store to watch

Più esclusività nelle proposte, meno brand conclamati Couverture & the Garbstore

Nel quartiere di Notting Hill, a Londra, Emily Dyson e Ian Paley, coppia consolidata nella vita e nel lavoro, sono l’anima di Couverture & the Garbstore. Un lifestyle concept store per uomo, donna, bambino e homewear che scommette sull’esclusività: in vendita proposte ricercate e di nicchia, special edition e nuovi designer di Peppe Orrù

Emily Dyson and Ian Paley, the husband and wife team, are the life and soul of a lifestyle concept store in Notting Hill, London. The focus is on exclusive niche brands and labels, special editions, and new upcoming designers of apparel and accessories for men, women, and children as well as homewear.

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articolarità del sistema distributivo londinese, le boutique multimarca di childrenswear “fioriscono” nei bei quartieri residenziali invece che nelle mete iconiche dello shopping tipo Bond street, Covent Garden, Mayfair o Knightsbridge. Il motivo è semplice: le mamme con figli in tenera età (e quindi con carrozzine o girelli al seguito) preferiscono fare una passeggiata e gli acquisti nelle vicinanze di casa piuttosto che avventurarsi nel centro città e affrontare le folle di Oxford street o Regent street. Eleganti vie londinesi di Chelsea, West Brompton, Hampstead, Barnes, St John’s Wood, Islington e Stoke Newington ospitano pertanto interessanti negozi dedicati alla clientela locale, ma anche a chi è alla ricerca di proposte particolari e di nicchia. Uno di questi originali concept store è Couverture & The Garbstore, al 188 di Kensington Park road, nel cuore di Notting Hill. Il punto vendita offre non solo un’ottima selezione di abbigliamento e accessori uomo, donna, bimbo e homewear, ma anche una shopping experience unica e stimolante. Fondato nel marzo del 2008 da Emily Dyson e Ian Paley - che precedentemente avevano gestito una bou-

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tique in King’s road specializzata in moda bimbo, oggettistica, pezzi vintage e modernariato - il lifestyle concept store si differenzia grazie a una precisa polica. «Evitiamo deliberatamente tutti i grandi marchi blasonati - spiega Ian Paley - in favore di collezioni che abbiano un qualcosa di più speciale e autentico: ci concentriamo su etichette indipendenti e di nicchia, collaborazioni esclusive e talenti emergenti». Una scelta estetica ed etica che viene seguita alla lettera anche per quanto riguarda l’offerta di childrenswear. In vendita capi d’abbigliamento e accessori per bimbe e bimbi dai tre mesi ai 12 anni insieme a giocattoli, libri, accessori per la casa, mobili e oggetti di design e/o rétro meticohe losamente selezionaer ciò c sione p s n a ti in tutto il mondo. p Ia a e ll n yso ati da «Abbiamo focalizza- Accomun peciale, Emily D erienza esp es to i nostri ordini per è unico tano una lunga l lifestyle. e n a v e la primavera-estate oda d o Paley della m ella linea uom e r o tt e d 2015 soprattutto e nel s h . c a cupa an lla donn sui capi in jersey di Lui si oc re e lei di que ti per to American OutfitGarbs li acquis g o n n fa ters, sugli abitini fanInsieme cept store che n o c il “credo” tasia di Bellerose, sui e il loro im r p s e giubbotti e giacconi di Pen-

ppia o c a n U esso c c u s i d


field e sulle collezioni firmate Bobo Chose, Ouef e Morley» spiega la portavoce Aude Shelley, sottolineando: «La maggior parte delle collezioni in vendita da Couverture & The Garbstore sono in esclusiva per l’intero mercato britannico». Il one-stop shop inoltre collabora con alcuni marchi per la realizzazione di capsule collection dedicate a questo store. Per quanto riguarda il negozio, non bisogna farsi ingannare dall’ingresso con un’unica vetrina di dimensioni abbastanza ridotte. Una volta varcata la soglia, il multimarca, che occupa gli spazi di un ex deposito di legname, si sviluppa su tre piani per complessivi 250 metri quadri di superficie espositiva. Prima di lanciare Couverture & The Garbstore e la linea d’abbigliamento maschile di tendenza Garbstore, Ian Paley ha lavorato per Paul Smith, LeviÕs, Burberry e fondato con due partner la label di streetwear One True Saxon. Numerose esperienze nel mondo della moda anche per Emily Dyson, figlia di sir James Dyson, l’inventore della rivoluzionaria gamma di aspirapolveri, che si occupa della linea di womenswear Couverture. Entrambi fanno gli acquisti per il concept store che esprime il loro “credo”. n

Alcune immagini del concept e lifestyle store londinese Couverture & The Garbstore, con gli spazi dedicati alle collezioni di abbigliamento e accessori per i più piccoli, con tanto di giochi, peluche, libri e gadget. Qui a destra, una proposta di American Outftters.

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trend brand to watch a cura di angela Tovazzi

Specialized in denim, To Spin kidswear by Arav Fashion goes for a gritty, whimsical and fun concept.

TO SPIn

Girare, ruotare, inventare: è questo il significato di To Spin, progetto kidswear di Arav Fashion, gruppo conosciuto soprattuttto per il brand Silvian Heach. Focalizzata sul denim, la collezione mescola atmosfere metropolitane e influenze vintage, per dare anche al look dei più piccoli uno stile grintoso, divertente e ironico. Segni particolari, trattamenti “used” e “destroyed”, stampe irriverenti e giocose, colori in libertà. Arrivato alla seconda collezione, il marchio è presente in 200 multimarca italiani ed è commercializzato direttamente dall’azienda attraverso una quindicina di agenti, con prezzi medi sell in intorno ai 18-19 euro.

BaBOL CaCHEMIRE MILanO

Creata nel 2006 da due amiche unite dalla passione per la moda e il tailor made e, soprattutto, da un evento importante come la nascita dei loro bambini, Babol Cachemire Milano è una collezione di knitwear che punta a rivisitare i classici con un approccio glamour e contemporaneo, per un “vero lusso in piccole taglie”. Oggi il marchio è guidato da Francesca Nardi, figlia d’arte (sin da piccola ha respirato moda nella storica azienda tessile di famiglia) ed è sinonimo di capi artigianali made in Italy per la fascia 0-16 anni, distribuiti in Italia, Giappone, Russia e Germania, con prezzi medi sell in compresi tra 25 e 70 euro. La showroom di riferimento è Jomari, con base a Londra e Mosca.

Y CLU’

After fast fashion comes the ready-to-wear: the second Yclu’ collection debuts at Pitti Bimbo, a Fratelli Casillo group project. 68

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Putting a glamorous, contemporary spin on the classics is the mission of this brand, synonymous with 100% Made in Italy handcrafted garments.

Si presenta sulle passerelle di Pitti Immagine Bimbo il nuovo marchio firmato dal gruppo Fratelli Casillo, realtà campana da 30 milioni di euro di fatturato, specializzata nel childrenswear e attiva con i marchi fast fashion To be too, Gaialuna e Ronnie Kay. Dedicata a bimbi e bimbe, YClu’ - questo il nome della linea, arrivata alla seconda stagione - è una collezione di programmato, che scommette su proposte di qualità, dal forte contenuto moda e value for money (i prezzi sell in sono inferiori ai 15 euro). Disponibile presso la showroom aziendale di San Giuseppe Vesuviano (Na), il marchio è distribuito attraverso diverse agenzie di rappresentanza sia in Italia (in 350 multimarca), sia all’estero, con focus su Spagna, Grecia e Russia.


PAOLO CRESPO

aRSEnE ET LES PIPELETTES

The ChloŽ de Bailliencourt brand is 100% French and focuses on a total look that combines comfort with an irreverent spirit.

gIORgETTI

«Il tempo dei modelli che stringono o danno fastidio e dei tessuti che fanno prurito è finito»: con questo assioma, ChloŽ de Bailliencourt, che si è ricordata delle proprie “ossessioni” di quand’era bambina, nel 2005 ha lanciato Ars•ne et les Pipelettes, un brand 100% francese, che della comodità e di un esprit ironico e irriverente ha fatto il proprio portabandiera. Studi alla ƒcole supŽrieure des Arts AppliquŽs DuperrŽ, a Parigi, poi alla St. Martin’s School di Londra, la stilista-imprenditrice ha aperto un primo negozio nel 2011 a Bayonne e un secondo un anno dopo a Saint-Jean-de-Luz. Oggi il marchio è presente in più di 100 multimarca nel mondo, dall’Europa fino all’Asia e agli Stati Uniti. I prezzi medi sell in si aggirano intorno ai 20 euro. (g.p.)

Made in Umbria, the collection focuses on outerwear in luxurious knit fabrics created by the company.

Cashmere, misto cashmere e cashmere infeltrito taglio vivo: la cifra stilistica di Giorgetti, collezione di childrenswear lanciata nel novembre 2013, sta tutta nell’utilizzo di questo pregiato materiale e nel savoir faire di una realtà specializzata nel knitwear che opera sul mercato dal 1991. Con una produzione made in Umbria, dove ha sede la società, il marchio (che ha ottenuto la certificazione TF All Made in Italy) è sinonimo soprattutto di capispalla con tessuti a maglia esclusivi, creati dall’azienda, affiancati da accessori, cuscini e coperte, naturalmente in cashmere. Disponibile nei multimarca, è distribuito tramite la showroom aziendale di via Spartaco a Milano e attraverso altre sette agenzie, sei in Italia e una a Monaco.

Crespo Rappresentanze

Tra i marchi da tenere d'occhio ci sono To Spin, un denimwear con ottimi lavaggi e cartellini low cost, e Macchia J, una collezione fresca, con capi destrutturati e handmade. Interessante anche Giorgetti, progetto di nicchia con prodotti in cashmere e lana di alta qualitˆ, ma dai prezzi competitivi

LOUIS LOUISE

Creato nel 2006, Louis Louise nasce come marchio di abbigliamento per la notte. Un primo approccio con il childrenswear, che permette a Julie Meiler di farsi conoscere. Con Carine Enthoven, redattrice di moda, ed Elise Hattab, esperta di comunicazione, la stilista amplia successivamente l’assortimento con creazioni destinate a un pubblico tra i 2 e i 12 anni. Una prima boutique nel 2012 nell’elegante rue du ChercheMidi a Parigi, una nel 2013 in rue de la Pompe, più un’offerta online consolidano il successo del marchio, presente in Paesi come l’Australia, il Giappone e gli Stati Uniti. Una moda cittadina e chic dal sapore “parisien”, con colori vivaci e modelli passe-partout. La showroom parigina è al 20 della rue Saint-Nicolas. I prezzi retail sono compresi tra i 40 e i 95 euro. (g.p.)

It’s called Louis Louise and features an urban, ÒParisian chicÓ style with bright colors and passepartout pieces.

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digital fashion E-COMMERCEMODABIMBO

Il “dIgItal dIvIde” è tra consumatorI e azIende Non tutte, ma molte aziende del childrenswear sono ancora lontane dalla realizzazione di e-shop funzionali. Per contro, le mamme, i papà e i nonni sono sempre più “digitali” di Elena Azzola

With a few exceptions, childrenswear companies are still light years away from setting up online stores for their collections. On the other hand, mothers, fathers and ever grandparents are increasingly “e-savvy”.

«I

marchi di moda bimbo non potranno non avere un sito di ecommerce nel prossimo futuro. Se non ci penseranno le aziende, lo faranno i loro distributori o i negozianti oppure i loro capi saranno in vendita sulle piattaforme dei grandi player stranieri del commercio elettronico». Non ha dubbi Michele Prevosti, amministratore delegato di Grynstar, società che gestisce in esclusiva l’e-commerce di Preca Brummel. Il gruppo varesino dell’abbigliamento infantile, attivo con i marchi Brums, Bimbus e Mek, si può considerare all’avanguardia nelle vendite via Internet, essendo partito nel lontano (in termini di ere tecnologiche) 2011. Secondo Prevosti, nella moda bimbo c’è ancora poca competizione online, a fronte di un’esigenza - quella di acquistare i capi per i piccoli attraverso il web - sempre più avvertita, anche in Italia, soprattutto dalle mamme, ma anche dai papà e dai nonni. Le aziende sono in generale ancora lontane dalla realizzazione di e-shop funzionali, dedicati alla vendita delle proprie linee. Anche se qualcosa si muove: in casa Monnalisa (vedi articolo a pagina 24) è allo studio un’iniziativa di “social commerce” con hashtag dedicato, mentre da Grant (articolo a pagina 30) Mauro Serafini parla, per quanto riguarda l’e-commerce, di un fatturato triplicato in tre anni. Tuttavia, la “debolezza” di un’offerta specifica va a tutto vantaggio dei grandi e-tailer “generalisti”, come Zalando e Yoox (che hanno sezioni sul bambino), ma anche dei club di flash sale a prezzi scontati, vedi vente-privee e Showroomprive, che lanciano di 70

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frequente “campagne” su abbigliamento e accessori per i più piccoli, traendo da questa voce un’importante quota dei loro fatturati. Nel caso di vente-privee, il numero di vendite relativo a questo settore è cresciuto del 22% nel 2014 rispetto al 2013. Una performace alla cui base ci sarebbe, secondo i responsabili dell’e-company fondata in Francia da Jacques-Antoine Granjon e sbarcata in Italia nel 2010, la perfetta corrispondenza fra il target del sito (principalmente femminile) e l’offerta. Le donne acquistano infatti per sé e per tutta la famiglia. In particolare, l’abbigliamento per bambini viene messo nel carrello nel 75% dei casi da donne della fascia d’età dai 35 ai 40 anni. I capi per bambini dai 3 agli 8 anni sono quelli più gettonati, ma anche i prodotti dedicati ai neonati godono di grande successo, come pure le vendite di calzature. Su Zalando, con sede a Berlino ma presente in Italia dal 2011, per il segmento bambino abbigliamento e calzature sono alla pari in termini di share. La singola commodity group più venduta è la sneaker. Tra i brand più ricercati, il gigante dell’e-commerce cita Benetton, Primigi, Geox e Naturino. Buoni riscontri ottengono anche le proposte per bambino di Converse e Timberland (sia abbigliamento che calzature). «Un altro trend che si sta affermando è il “mini me”: l’acquisto dello stesso prodotto per genitore e figlio», aggiunge Giuseppe Tamola, country manager Italia e Spagna di Zalando. Se a livello internazionale si stanno imponendo luxury site dedicati al bambino con la possibilità di acquistare in pochi passaggi le migliori

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griffe in piccole taglie, come ad esempio AlexandAlexa.com, in Italia ancora non si segnala nulla di simile. Preca Brummel è tra le aziende di childrenswear più “confident” con il commercio elettronico: è partita con l’esperienza di Outletbambini per lanciare nell’ottobre del 2011 Brmkstore.com, sito dedicato alla vendita delle collezioni dei due marchi di casa Brums e Mek. Nel 2013 il rebranding del website, bat-


showroomprive

Per le mamme lo shopping deve essere intelligente A study by the French company shows mothersÕ willingness to shop online.

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tezzato Fantaztico.com, l’inserimento del terzo marchio della scuderia Preca Brummel, Bimbus, e il lancio della versione in lingua tedesca. Il 2014 è stato l’anno del cambiamento di piattaforma con il passaggio a Magento e dell’innesto di «brand complementari delle calzature», come Kickers, Primigi e Balducci, oltre che di Gusella. Il lavoro è stato orientato a razionalizzare e ottimizzare la navigazione del sito e nell’implementare e integrare le gift card, rendendole valide anche nei negozi fisici Brums e Bimbus. «Abbiamo intenzione di espandere ulteriormente il sito multimarca Fantaztico.com, per farlo diventare un punto di riferimento della moda bimbo in Italia e non solo afferma Michele Prevosti -. Attualmente compriamo gli articoli degli altri marchi ma siamo disponibili anche a partnership per atturare il conto vendita, come già facciamo nel caso di Gusella». Il team interno all’azienda che si occupa dei siti Fantaztico.com e Outletbambini è composto da quattro persone, che si occupano principalmente della parte prodotto: catalogo, promozioni e customer service. «La nostra è una struttura molto flessibile - prosegue Prevosti -. Per altri aspetti, come la logistica, la manutenzione tecnica del sito, la creatività e il digital marketing preferiamo affidarci a realtà che rappresentano il meglio nel loro ambito sul mercato». n

1. Una pagina del luxury site inglese dedicato al bambino AlexandAlexa.com 2. L’homepage di Fantaztico.com del gruppo Preca Brummel 3. Il sito di Zalando 4. Una famiglia che compra online, in un’immagine di vente-privee 5. Lo screenshot di OutletBambini.it

ello spot tv “Il bello dello shopping intelligente”, andato in onda sulle reti Mediaset a settembre, l’obiettivo di Showroomprive è stato comunicare al pubblico target del sito, ossia donne tra i 25 a i 49 anni, i vantaggi del fare acquisti online: comodità, rapidità, sicurezza e divertimento. La realtà d’oltralpe specializzata nelle vendite evento su Internet, presente in otto Paesi europei tra cui l’Italia, partiva dello studio intitolato “Showroomprive Smart Shopping Satisfaction 2014” (realizzato su un campione di mille “donne digitali”), secondo il quale il 40,6% delle italiane fa i conti con poco tempo libero. Percentuale che raggiunge il 42% nel caso specifco delle mamme. L’essere “sempre occupate” ha fatto sì che il 35% delle madri della Penisola abbia sviluppato nuove modalità di acquisto basate su Internet. Dalla ricerca si apprende anche che il 31,2% delle donne ricorre allo shopping online per risparmiare tempo. Dato che sale al 36% quando si hanno fgli. Il 96% delle mamme associa il “fare acquisti intelligenti” con il trovare un prodotto di qualità a un prezzo minore e senza aver impiegato troppo tempo nella ricerca. Ancora: il 71% delle madri afferma che, grazie a Internet, ha sviluppato nuove tecniche di acquisto, che permettono di comprare articoli di valore, senza uscire dal proprio budget di partenza. Infne, il 34,6% delle donne italiane dichiara di acquistare di più online da quando ha fgli. Il 70% di loro ha comprato su siti di fash sale. (e.a.)

Un frame dello spot tv di Showroomprive

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fashion education a cura di Elisabetta Fabbri ˃ Il gruppo MIroglIo fInanzIa una borsa dI studIo per Il Mafed

Miroglio Group supports students at the Mafed master of Sda Bocconi School of Management.

˃ In aula con fIloblu acadeMy per IMparare a gestIre l’e-coMMerce

Digital commerce specialist FiloBlu organises an e-commerce academy with courses in Milan, Venice, Naples, on site and online. Volete avviare un sito di e-commerce ma non sapete la differenza tra piattaforma open source e custom? Non avete un’idea di come si crea un catalogo online o di come precedere per l’analisi della concorrenza? Avreste mai pensato a una campagna keyword adv per il lancio del vostro e-shop? Per dare risposta a tutte queste domande, FiloBlu ha realizzato una vera e propria e-commerce academy, con un ricco programma di corsi di formazione aperti a tutti, e in particolare a imprenditori che si vogliono cimentare nel commercio elettronico, funzionari marketing e amministrativi, store manager, responsabili IT, tecnici informatici e addetti al customer care. Si svolgono a Milano, Venezia e Napoli, dove ha sede FiloBlu - tra le aziende leader in Italia, con oltre 50 progetti attivi di e-commerce internazionale - ma anche “on site”, sulla base di programmi condivisi con l’azienda richiedente. Prevista pure la formula “Aula pubblica”: un servizio continuativo che permette, previo abbonamento, di seguire una selezione di moduli ricorrenti nel calendario, che si possono seguire anche via web. Si realizzano inoltre veri e propri progetti formativi su misura, in base alle necessità specifche di ogni singola impresa.

˃ pIccolI talentI

dI polIModa crescono

Polimoda talent Gianfranco Villegas presented in Florence his new Self Made collection. L’edizione numero 87 di Pitti Uomo è stata l’occasione per puntare i rifettori anche su uno dei più giovani talenti sfornati dal corso di Fashion Design di Polimoda. Si tratta di Gianfranco Villegas, che a Villa Favard ha presentato la sua nuova collezione Self Made (nella foto, un look), nell’ambito della Polimodatalent Exhibition, ormai alla sua quinta edizione. Nato e cresciuto a Firenze da genitori flippini, 25 anni, si è laureato all’istituto toscano nel 2013. Lo scorso aprile ha sflato durante la London Fashion Week, grazie alla manifestazione Fashion Culture. Al termine degli studi, dopo un’esperienza con Cedric Jacquemyn, ad Anversa, è stato scelto per uno stage da Damir Doma, a Parigi. Self Made by Gianfranco Villegas - che con l’autunno-inverno 2015/2016 presenta volumi oversize, colori tenui declinati in materiali pregiati (cashmere, pura lana e pelle) e scritte ricamate a mano - è in vendita sul sito notjustalabel.com e, dalla prossima estate, a Tokyo, presso lo store Addition Adelaide. 72

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Per il secondo anno consecutivo, il Gruppo Miroglio ha fnanziato una borsa di studio, dedicata alla memoria dell’industriale Franco Miroglio, che coprirà l’intero costo del corso del master in Fashion Experience & Design Management (Mafed) di Sda Bocconi School of Management. La borsa di studio è stata assegnata da Giuseppe Miroglio, presidente del gruppo di famiglia, a Chiara Morgera (nella foto), brillante studentessa di Napoli. «L’iniziativa spiegano dal gruppo di Alba - conferma la vocazione a investire sulla formazione e sullo sviluppo delle risorse umane ma anche a rappresentare un momento di particolare attenzione ai giovani meritevoli, che abbiano un forte interesse per il tessile-moda, oltre al desiderio di intraprendere una carriera internazionale nel settore». Il Mafed, full time e in lingua inglese, è stato fondato da Stefania Saviolo ed Erica Corbellini e pianifcato con Fondazione Altagamma, per formare sugli aspetti manageriali cruciali in ambito fashion, design e lusso. Il programma prevede, oltre alle lezioni in aula, visite frequenti alle aziende del territorio e stage intensivi.

˃ lectra supporta glI studentI della sMr dI sansepolcro

Lectra technologies help students at SMR Fashion School. SMR Fashion School, attiva da oltre 30 anni a Sansepolcro (Ar), per studenti che «vogliono imparare in maniera concreta il linguaggio delle aziende di moda», rinsalda il sodalizio con Lectra. Lo specialista nelle soluzioni tecnologiche per la moda - dal design allo sviluppo prodotto, fno alla produzione - collabora con l’istituto da oltre 15 anni attraverso sessioni in laboratorio e in aula, ma anche con l’e-learning specifco, per imparare a utilizzare le tecnologie (Kaledo e Modaris 3D, solo per citare alcune delle più note prodotte da Lectra) e le loro evoluzioni, in parallelo con quelle della fashion industry. Le tecnologie, come sostengono dalla scuola diretta da Rossella Chiassarini, aiutano gli studenti a trasformare un’idea creativa in un capo d’abbigliamento funzionale e allineato alla realtà della produzione industriale. In più facilitano il fusso di informazioni e la comunicazione fra gli attori della catena del ciclo di vita del prodotto. Conoscere le nuove tecnologie è inoltre un plus nel curriculum vitae. Oltre il 90% degli studenti che sanno utilizzare le soluzioni Lectra, confermano dalla scuola toscana, trovano un lavoro nell’industria della moda, soprattutto nella modellistica (nella foto, un progetto realizzato da una delle diplomate SMR, Claudia Latini).


˃ IstItuto MarangonI: non solo bIg della Moda In Mostra con la toMbInI art

Marangoni students and big fashion brands for ÒTombini ArtÓ: open air creations in Milan. Ci sono anche due studenti dell’Istituto Marangoni, tra i 24 creativi protagonisti della mostra open air milanese “Sopra il Sotto - Tombini Art raccontano la Città Cablata”, promossa da Metroweb e curata dell’ideatrice Monica Nascimbeni con il patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana e in partnership con Oxfam Italia. La terza edizione, sul tema dell’internazionalità di Milano e le sue eccellenze, si svolge dal 24 febbraio 2015 al gennaio 2016. A decorare 24 tombini del Quadrilatero, nomi del calibro di Giorgio Armani, Just Cavalli, Etro, Prada, Valentino ed Emilio Pucci, ma anche i fashion designer dell’Istituto Marangoni Santi e Alessandro Garofolo (nella foto, i loro tombini artistici), vincitori del contest indetto da Metroweb. ˃ con

parsons parIs Il Master sI tIene al Museo

Parsons Paris starts two new masters. One of them is inside the MusŽe des Arts DŽcoratifs. Parsons Paris - campus europeo della scuola newyorchese di arte e design Parsons The New School for Design - lancia due nuovi master. Uno di questi, il master in Storia del Design e studi curatoriali, si terrà all’interno del MusŽe des Arts DŽcoratifs e permetterà agli studenti di incontrare curatori di fama internazionale, designer e collezionisti e di lavorare al loro fianco. L’altro progetto al debutto è il master Design e Tecnologia, che ogni semestre prevede workshop dedicati per unire la ricerca alla pratica, collaborare con altri studenti e connettersi con il master gemello di New York.

˃ Ied In partnershIp con lIne per Il character desIgn

IED Milano and Line Corp. partner to develop Òcharacter designÓ. IED Milano (Istituto Europeo di Design) e Line Corporation (realtà giapponese che sviluppa e gestisce l’applicazione Line di servizi di messaggistica) hanno dato vita a un nuovo progetto, Sticker design @ IED: studenti, designer e docenti hanno unito le forze per esplorare le nuove opportunità professionali legate alla comunicazione digitale. Allievi ed ex del corso di illustrazione si sono messi alla prova nel character design, per realizzare una serie di divertenti sticker (versione elaborata delle più note “faccine” o “emoticons”, che non si limita a connotare il messaggio ma lo sostituisce del tutto) per la comunicazione non verbale, ampiamente in uso tra i nativi digitali. Come è emerso alla premiazione del miglior set di sticker (in alto e qui accanto), disegnati da Diego Paparelle, il mondo del lavoro si sta aprendo ad ambiti inimmaginabili, fno a qualche tempo fa, che mettono in una relazione sempre più stretta creatività, tecnologia e comunicazione. Gli sticker, che attraverso Line possono essere visti e venduti in tutti il mondo, presentano anche molteplici sviluppi nel merchandising. Quelli più scaricati si candidano a “vivere” anche al di fuori del disegno, in forma di pupazzi, sulle T-shirt o su innumerevoli prodotti per la scuola o oggettistica per la casa.

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mostre & libri a cura di Tatiana Tincani

Sala di lettura

I nostri suggerimenti per scoprire le novità in libreria su moda, tendenze e attualità Tory Burch, nel suo primo libro, Tory Burch: In Color, esplora tutto ciò che per lei signifca "vivere a colori". La pubblicazione, con la prefazione di Anna Wintour, è strutturata sulla base dei colori che infuenzano la vita e le stampe della designer. Tra le pagine del volume si scoprono i momenti più personali di Tory, ad esempio i viaggi con i fgli o l'infusso indelebile esercitato dai genitori, Buddy e Reva sulla collezione, l'azienda e la sua flosofa. ◆ Tory Burch: In Color, Abrams, pp. 256, 50 $

All'interno del lussuoso Thompson Miami Beach Hotel, Jeremy Scott ha presentato il libro omonimo che porta il suo nome. Il volume, con la prefazione del gallerista newyorkese Jeffrey Deitch, è edito Rizzoli International. La pubblicazione include immagini editoriali di Inez and Vinoodh, Steven Meisel, Ellen von Unwerth e Terry Richardson e racconta la storia della passione dello stilista per la cultura pop, l’iconografa e la moda. ◆ Jeremy Scott, Rizzoli International, pp. 278, 85 $

Storie di collezioni

In giro per il mondo tra arte, cultura e esposizioni

roma Il Maxxi di Roma ospita nei suoi spazi la mostra Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968, nata in collaborazione con Altaroma. Fino al prossimo 3 maggio sarà possibile addentrarsi in un periodo della storia italiana di straordinaria creatività, visto con uno sguardo indedito. Il secondo dopoguerra viene fatto rivivere grazie agli abiti, accessori e gioielli di Schubert e Sorelle Fontana, Germana Marucelli e Mila Schön, Sarli e Simonetta, Capucci e Gattinoni, Fendi, Pucci, Valentino e Galitzine. Senza dimenticare la Roma del cinema, dei divi hollywoodiani e della Dolce Vita. Un libro, edito da Electa, completa e integra il progetto, attraverso una sorta di atlante visivo. Main sponsor dell’intero progetto è Bulgari, altro simbolo nel mondo di eccellenza Made in Italy. ◆ Bellissima. L'Italia dell'alta moda1945-1968, Maxxi, Roma, fno al 3 maggio 2015

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persone ritratti

Bertelli Junior va veloce Foto tratta dal proflo uffciale di Lorenzo Bertelli sul sito wrc.com

Lorenzo, primogenito di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, 26 anni, entra nel consiglio di Prada Holding. Laureato in filosofia, è un pilota di rally: nel 2015 gareggia nel campionato WRC, consapevole di avere poco tempo per ottenere successi al volante. L’azienda di famiglia lo attende di Elena Azzola

Lorenzo, the oldest son of Miuccia Prada and Patrizio Bertelli, has joined the Prada Holding Board of Directors at the age of 26. He is also a rally driver with a degree in philosophy and a passion for speed and new challenges.

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ontestualmente al trasferimento fiscale in Italia e alla rioganizzazione e semplificazione della galassia di società del gruppo, nel consiglio di Prada Holding è entrato il primogenito di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, Lorenzo. Una decisione che getta le basi per il futuro passaggio generazionale all’interno di una delle maggiori realtà italiane della moda, con i suoi 3,6 miliardi di euro di ricavi annui, e accende inevitabilmente i riflettori su un personaggio ancora poco noto nel mondo del fashion, non foss’altro per la sua giovane età: 26 anni. Lorenzo Bertelli è nato nel 1988 (il 10 maggio, lo stesso giorno di mamma Miuccia). Cresciuto a Milano, si è laureato in filosofia con Massimo Cacciari all’Università Vita Salute del San Raffaele. Invece di seguire la passione paterna per la vela (di lui e del fratello Giulio, minore di due anni, si ricordano le foto da piccoli ad Auckland, in Nuova Zelanda, durante la prima avventura in America’s Cap di Luna Rossa), sono i motori ad attrarre il rampollo di casa Bertelli-Prada. Lorenzo Bertelli è un pilota di rally. Ha esordito nel 2010 e lo scorso anno ha partecipato al campionato WRC2 al volante di una Ford Fiesta, riportando una vittoria nel ral-

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LOrENZO BErtELLi Nasce nel 1988, il 10 maggio (stesso giorno di mamma Miuccia) Cresce a Milano: con la famiglia segue da piccolo le regate di Luna Rossa Si laurea in flosofa con Massimo Cacciari all’Università Vita Salute del San Raffaele Nel 2010 esordisce nelle gare automobilistiche Nel 2014 partecipa alla guida di una Ford Fiesta al campionato WRC2, ottenendo tre podi e una vittoria in Sardegna Nel 2015 entra come amministratore nel consiglio di Prada Holding. Come pilota fa il salto di categoria, gareggiando nel WCR

ly di Sardegna. Nel 2015 ha deciso di fare il salto di categoria, gareggiando nel WCR, come si apprende dal magazine specializzato FormulaPassion.it. Alla testata il giovane ha dichiarato, il primo dicembre scorso: «Non penso di avere molti anni davanti in cui divertirmi, perché dovrò lavorare nell’azienda di famiglia. Quindi devo affrontare seriamente i rally. Per me non sono uno scherzo. Quest’anno siamo migliorati molto. Alcune persone hanno detto che sarebbe meglio restare e provare a vincere nel WRC2, ma preferisco alzare l’asticella. È la strada più difficile, ma penso che sia anche quella più interessante e probante. Mi piace molto mettermi alla prova». Ma se il 2015 sarà l’anno decisivo per la carriera di

pilota, nel frattempo Lorenzo prenderà confidenza anche con le responsabilità di amministratore di Prada Holding, il luogo deputato alle decisioni degli azionisti per la gestione della società operativa, Prada Spa, quotata a Hong Kong. Chissà se anche in questo contesto il giovane Bertelli saprà sfoderare la grinta dimostrata alla guida? Come quasi tutti i giovani della sua età, ha un profilo su Twitter, che ha superato quota 3mila follower. In occasione del raggiungimento del traguardo, Lorenzo scrive: «Il primo di voi che retweetterà questo post riceverà una T-shirt del merchandising #Fuckmatie (dal nome del World Rally Team di cui fa parte, ndr)». Il primo passo di una lunn ga carriera nella moda?


persone CARRIERE a cura di Andrea Bigozzi

inCAriChi

Wolford ha un nuovo ceo ai vertici sale Ashish Sensarma Ashish Sensarma has been appointed new ceo of Wolford.

rentrée

Robert Polet (ex Gucci) sale a bordo di North Sails International sportswear brand North Sails has appointed former Gucci Group ceo Robert Polet as a partner of its apparel division. L’ex ceo di Gucci group, nonché attuale presidente di Saflo, robert Polet, è entrato a far parte della compagine di north Sails Apparel come socio di minoranza, con una quota imprecisata. A pesare, nella decisione di Polet di investire nel marchio di abbigliamento entrato a far parte del fondo Oakley, la lunga amicizia che lo lega a eric Bijlsma, il manager olandese che è ceo e azionista di North Sails apparel, con il quale Polet condivide da anni la passione per la vela. Nei piani dell’azienda Polet: «Porterà la sua esperienza nel processo di transizione di North Sails da leader mondiale nella produzione di vele a marchio globale». «Saprà supportarmi e guidarmi - ha aggiunto Bijlsma, approdato in North Sails Apparel dopo l’esperienza ai vertici di Scotch & Soda - attraverso la cultura italiana. North Sails è un brand molto radicato in Italia, in termini di quote di mercato, sviluppo prodotto e produzione». L’a.d. di North Sails Apparel ha defnito il nuovo socio un “architetto” del marchio, «una caratteristica di fondamentale importanza per noi in questo particolare momento. È anche appassionato di vela e nutre un notevole interesse per tutto ciò che è innovazione e performance. Questi sono i motivi principali che spiegano il suo ingresso nella società. Ma soprattutto siamo amici». Nato a Kuala Lumpur (Malesia) nel 1955, Robert Polet è stato presidente e a.d. del Gruppo Gucci dal 2004 al 2011, contribuendo con successo al rafforzamento e alla crescita del Gruppo e dei suoi marchi. Polet è arrivato in Gucci dopo aver trascorso 26 anni in Unilever, dove è stato presidente della divisione Ice Cream & Frozen Food. Dal 2011 l’executive è presidente non esecutivo del gruppo Saflo.

Giri di POltrOne

Serge Piolat al vertice di Euratex Euratex, European Apparel and Textile Confederation, has named Serge Piolat as its new president. Dall’inizio di gennaio Serge Piolat è il nuovo presidente di euratex, l’european Apparel and textile Confederation che lo ha votato all’assemblea generale dello scorso giugno. Succede ad Alberto Paccanelli, che ha retto la presidenza per quattro anni. Piolat, che resterà al timone dell’associazione fno alla fne del 2016, ha un ambizioso programma. Come imprenditore di lunga esperienza punterà a mettere in stretto contatto le associazioni commerciali con le industrie produttive. Euratex intende focalizzarsi sulle maggiori esigenze e problematiche del settore e sensibilizzare i policy maker, al fne di sostenere la manifattura del tessile-abbigliamento europeo. Piolat è co-proprietario di Schappe, gruppo francese specializzato nei flati tecnici, che fornisce vari settori industriali. La sua è un’esperienza internazionale nel ramo tessile, grazie anche a una carriera all’interno di Porcher industries Group, tra i leader europei nell’abbigliamento tecnico da lavoro. La confederazione rappresenta direttamente e indirettamente 186mila imprese europee, che impiegano complessivamente 1,8 milioni di addetti. (e.f.)

Ashish Sensarma è stato nominato ceo di Wolford. Dal 7 gennaio è responsabile del brand austriaco della calzetteria e dell’intimo e ne coordinerà le strategie, avvalendosi del contributo di Axel dreher (coo) e thomas Melzer (cfo). Ashish Sensarma, 55 anni, indiano di origine e olandese di nazionalità, ha più di 30 anni di esperienza nell’industria della moda. Ha iniziato la sua carriera in Mexx, realtà che ha seguito per oltre 20 anni. In anni più recenti è stato coo di Vilebrequin, brand del beachwear di alta gamma.

riCOnOSCiMenti

Sami Bazzi nuovo Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia Sami Bazzi has been appointed Cavaliere by the president of Italian Republic. Sami Bazzi, fondatore di Joint Projects, società attiva nel retail di fascia alta per bambini con sedi in Kuwait ed Emirati, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine della Stella d’italia da Giorgio napolitano. Il presidente della Repubblica ha concesso all’imprenditore libanese di origini italiane l’alta onorifcenza per il lavoro di promozione e diffusione dei più importanti luxury brand per bambini all’estero. Tra i clienti della società si annoverano oltre 60 marchi premioum per lo più italiani: dolce&Gabbana, Monnalisa, harmont & Blaine, Philipp Plein, Patrizia Pepe, twin Set, hogan, lanvin, e molti altri. «Questo riconoscimento rappresenta per me motivo di orgoglio e di gratitudine nei confronti dell’Italia», ha dichiarato Bazzi alla cerimonia di premiazione». 19_01_2015

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persone PUBLIC RELATIONS a cura di Tatiana Tincani

˃ UN

NUOVO RUOLO IN PAUL&SHARK

˃ LITOLFF

ENTRA A FAR PARTE DI COLUMBUS/ITALIA

Litolff, realtà tedesca specializzata in abbigliamento, accessori e complementi d’arredo per bambino, entra a far parte del portfolio clienti dell’agenzia Columbus/Italia. La divisione milanese Columbus/BB gestirà tutte le attività di PR ed eventi, nonché l’uffcio stampa corporate e prodotto.

˃ LARDINI

SI AFFIDA A RICKY CORTESI

Lardini, storica azienda marchigiana simbolo dell’eccellenza made in Italy, ha affdato il proprio uffcio stampa e comunicazione a Ricky Cortesi. Le attività di pr si svolgeranno con il supporto interno di Brenna Lardini.

Keren Avni è il nuovo direttore marketing e comunicazione a livello mondiale di Paul&Shark, brand di luxury sportswear made in Italy. Il suo ruolo rappresenta una nuova fgura strategica all’interno dell’azienda. Opererà tra la sede di Varese e la nuova showroom milanese in via Ciovassino.

˃ NUOVE

ACQUISIZIONI PER PROBEAT AGENCY

Nuove acquisizioni per l’agenzia milanese Probeat Agency, diretta da Emanuela Schiavone e Paolo Ruffato. Dalla showoom di via Panzeri 4 verrà gestita la comunicazione di tre nuovi brand: Champion, Superdry e Wycon. Le news e i materiali stampa dei vari marchi sono come sempre disponibili sul blog d’agenzia.

˃ MUSERRA ˃ NUOVA

PR PER BULOVA ITALIA

Bulova, storica azienda di orologeria, affda le sue attività di pubbliche relazioni e uffcio stampa a Marta Gamba. Dopo un passato in Fossil Italia, sarà pr coordinator del brand per il mercato italiano, nella sede di Bulova Italia in via Trebazio 1 a Milano. 78

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DE LUCA PER HACKETT LONDON

Da questo mese di gennaio Elena Muserra De Luca è la nuova pr/communication consultant di Hackett London. Tutte le attività verranno gestite nella showroom del brand a Milano, in Piazza V Alpini 12.

˃ IL

GRUPPO LOMBARDINI SCEGLIE LUCA FERONE

˃ NUOVA

Luca Ferone è il nuovo responsabile dell’uffcio comunicazione e pr interno del Gruppo Lombardini, proprietario dei brand Atos Lombardini e Violet. Entrambe le collezioni saranno disponibili presso lo showroom di via Manzoni 38, sede dell’uffcio comunicazione e pr, a partire dalla primaveraestate 2015.

Da inizio 2015 Moma Pr di Monia Zarba press offce & communication gestisce le attività di uffcio stampa, corporate e prodotto di Princess Handle With Care, giovane brand di abbigliamento femminile, creato dalla stilista romana Laura Azzariti.

COLLABORAZIONE PER MONIA ZARBA



persone dIEcI dOmaNdE a cura di Carla Mercurio

Imelde BRONZIERI

Non ditemi che sono treNdy!

A chi deve dire grazie? Vorrei poter dire a me stessa. Ma la prima persona è a mia madre, che mi ha dato gli strumenti per essere la persona che sono orgogliosa di essere e di essere sempre stata. Poi a una serie di persone al femminile che ho incontrato nella mia vita, che mi hanno sostenuto, accompagnato, consigliato. Fino ad arrivare all’imprenditrice Dana Cassina, che ha voluto condividere con me il nuovo progetto MiMiSol. Per essere creativi ci vuole…? Per essere creativi ci vogliono sensibilità, determinazione, curiosità e la capacità di essere ricettivi a ogni stimolo quotidiano. Avere sempre le antenne alzate!

Imelde Bronzieri, creative director di MiMiSol

An interview with Imelde Bronzieri, creative director of the childrenswear brand MiMISol. Dov’era a 18 anni? A 18 anni ero già in un’azienda di moda donna, all’ufficio acquisti. Chi erano i suoi idoli? I miei idoli, da sempre, sono Marisa Bellisario, una donna e imprenditrice che ha saputo farsi valere in un mondo che allora era dominio incontrastato dell’universo maschile, e Adriano Olivetti, da quando ho letto la sua illuminante biografia. Quando la moda è entrata nella sua vita? A 18 anni, appunto. Quante ore lavora al giorno? Tante!!!

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19_01_2015

È attenta al lavoro degli altri colleghi? Sinceramente seguo una mia strada ma ho naturalmente un’attenzione particolare per tutte le dinamiche e i protagonisti del mondo del bambino, e non solo per quanto riguarda la moda. Si tratta di un interesse completo, a 360 gradi. Quanto è importante la formazione nel suo mestiere? La formazione è sicuramente importante, soprattutto per i giovani di oggi. Ma ritengo che l’apprendimento sul campo sia della massima importanza, per sapersi muovere e per acquisire quella sensibilità che solo l’esperienza può dare. Quale la parola del fashion system che non vorrebbe mai fosse attribuita a lei? Odio la parola trendy. Quale la parola del fashion system ormai dimenticata? Mi dispiace un po’ dirlo ma è “il buon gusto diffuso…”.

Il magazine di news, business e trend

Direttore Marc Sondermann (m.sondermann@fashionmagazine.it) Caposervizio Alessandra Bigotta (a.bigotta@fashionmagazine.it) Redazione Elena Azzola (e.azzola@fashionmagazine.it), Andrea Bigozzi (a.bigozzi@fashionmagazine.it), Elisabetta Campana (e.campana@fashionmagazine.it), Elisabetta Fabbri (e.fabbri@fashionmagazine.it), Carla Mercurio (c.mercurio@fashionmagazine.it), Angela Tovazzi (a.tovazzi@fashionmagazine.it) Segreteria di redazione Tatiana Tincani Realizzazione grafca Nadia Blasevich, Carlo Maraschi, Laura Marcarini Collaboratori Mariella Barnaba, Ornella Bignami, Marcelo Crescenti, Valentina De Giorgi, Gianpiero Di Bari, Maddalena Ghezzi, Katya Lavrovskaia, Paola Pisa, Eugeny Utkin, Laura Varalla, Peppe Orrù (Londra), Giuliana Poletto (Parigi), Cristiana Lopez (New York), Alessandra Colombo (Madrid), Vladimir Gridin (Mosca), Caterina Bernardini de Pace (Shanghai), Simrita Dhillon (Mumbai), Stefania Viti (Tokyo) Amministratore delegato Marc Sondermann Direttore pubblicità Stefano Giordano (s.giordano@fashionmagazine.it) Pubblicità e promozione Ilaria Roberta Galli (i.galli@fashionmagazine.it) Daniela Locatelli (d.locatelli@fashionmagazine.it) Stephanie Ouadfel (s.ouadfel@fashionmagazine.it) Barbara Sertorini (b.sertorini@fashionmagazine.it) Uffcio traffco Stefania Aguanno (traffco@fashionmagazine.it) Segreteria e servizi Valentina Capra, Tiziana Grazioli (fashion@fashionmagazine.it) Amministrazione Cristina Damiano, Ester Miazzo Diffusione e abbonamenti Daniele Costanzo (abbonamenti@fashionmagazine.it) Edizioni Ecomarket Spa Redazione, Amministrazione, Pubblicità: piazza Pio XI 1, 20123 Milano telefono: 02 80620-1 telefax: 02 80620-444 (redazione) - 02 80620-333 (pubblicità e abbonamenti) Edizioni Ecomarket Spa Fashion - Il magazine di news, business e trend Registrazione presso il Tribunale di Milano n. 389 del 6-11-1970 Iscrizione n. 1418 al ROC Registro Operatori della Comunicazione Direttore responsabile Gianni Passavini È vietata la riproduzione anche parziale Articoli, disegni e fotografe, anche se non pubblicati, non verranno restituiti © Fashion 2014 Edizioni Ecomarket - Milano Abbonamento annuale 185,00 e (quindicinale) - c/c postale n. 16879207 È possibile richiedere gratuitamente la rettifca o la cancellazione scrivendo a: Edizioni Ecomarket Spa - servizio abbonamenti - piazza Pio XI 1 - 20123 Milano Numeri Arretrati: 11,00 e cad L’editore garantisce che i dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione come quelli relativi agli invii in omaggio non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Garanzia di riservatezza per gli abbonati in ottemperanza al D. Lgs. n.196/2003 (tutela dati personali) Pre-press: CLX Europe spa - Via dell’Artigianato 8/b - 37135 Verona Stampa: Vela Web Srl - Via Copernico 8 - 20082 Binasco (Mi) Distribuzione esclusiva per l’Italia: Messaggerie Periodici Me.Pe. Spa - Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano Fashion fa parte del Gruppo DFV - Verlagsgruppe Deutscher Fachverlag www.dfv.de Le altre testate moda del gruppo sono: TextilWirtschaft, Frankfurt; TextilJurnal, Praha; Sportswear International, Frankfurt; öTz österreichische Textil zeitung, Wien; DivatMarketing, Budapest; Images Business of Fashion, New Delhi.



persone Get toGether A roundup of the events that took place during Pitti Uomo. The German designer Philipp Plein is one of the members of the jury of the new talent show headed by Raffaella Carrà. London Collections: Men has been the frst stage of the celebrations for the 40th anniversary of C.P. Company.

PiTTi Uomo Fuori dai confni della Fortezza Sfilate, happening e presentazioni: come sempre nutrito il calendario degli happening à côté di Pitti Uomo

Marni, menswear guest designer Andrea Incontri, designer project del salone Tilda Swinton, protagonista della performance Cloakroom

Un momento della presentazione di Furla

Lo special guest Hood by Air

PhiLiPP PLein È tempo di andare Forte Forte Forte Philipp Plein è uno dei membri della giuria internazionale del nuovo talent show di Raffaella Carrà Forte Forte, Forte, in onda su Rai 1. Una sfida importante per lo stilista tedesco, che si trova per la prima volta a calcare le scene televisive.

Philipp Plein con gli altri membri della giuria: Raffaella Carrà, Asia Argento e Joaquín Cortés 82

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Peuterey, special event della rassegna

C.P. ComPany al via da Londra i festeggiamenti per i primi 40 anni Prima tappa della serie di eventi che suggelleranno i 40 anni di C.P. Company è stato l’evento durante London Collections: Men. Il clou? La sfilata prevista a Milano

Un outft di C.P. Company per il prossimo inverno

Due momenti della presentazione di C.P. Company a Londra


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