Anno 48 | N°9 del 07.07. 2017 | quindicinale | € 5,50 | www.fashionmagazine.it
НА РУССКИЙ
E H I S SI D GL IN EN ION RS VE
ПЕРЕВОД
Il magazine di news, business e trend
Seismic Shock Quando ogni trend è lecito, emerge chi osa scommettere sulla forza del messaggio
Nella foto: Marcelo Burlon County of Milan
N° 9 7 LUGLIO 2017
SOMMARIO
www.fashionmagazine.it
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L’EDITORIALE
PROTAGONISTI
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«Siamo globali, ma il nostro cuore batte a Stoccolma»
MIKAEL SCHILLER/ACNE STUDIOS
12 BUYERS AT PITTI UOMO Oltre gli effetti speciali c’è di più 16 BUYERS AT MILANO MODA UOMO I trend ci sono, cercasi wow effect
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22 WHITE MAN & WOMAN Il fare sistema che piace ai buyer In copertina
Marcelo Burlon County of Milan @Imaxtree - Spring-summer 2018
24 MILANO UNICA Aziende al fotofinish ma pronte all’anticipo 26 FASHION DISTRICTS Napoli, a tutti gli effetti un brand di qualità
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N° 9 7 LUGLIO 2017 www.fashionmagazine.it
SOMMARIO
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34 WOOLRICH «Con lo store di Milano il retail cambia pelle» 38 OLIVER REICHERT
109 YARNS AND FABRICS
CASHMERE & SILK
FALL-WINTER 2018-2019
«Oggi comfort e qualità battono le griffe»
Season in focus
51 CPM MOSCOW Più che mai un banco di prova
BIRKENSTOCK
50 VICTORIA SAAVA
«Siamo oltre il fashion»
52 MARKETS
BUSINESS
41 DIGITAL FASHION DAY Il meglio deve ancora venire
ANDREAS SCHMEIDLER
Arriva dall’Europa e dall’online il presidente di Tsum
TREND
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61 PITTI 92 SPRING-SUMMER 2018 Relaxed confidence 85 MEN’S FASHION SHOW
SPRING-SUMMER 2018
Forms of dialogue
97 MENSWEAR
SPRING-SUMMER 2018
The cutting edge
103 WOMENSWEAR
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07_07_2017
SPRING-SUMMER 2018
Eté d’elegance
117 CHILDRENSWEAR
SPRING-SUMMER 2018
Ready, steady, go
126 BRAND TO WATCH
PEOPLE
128 Q&A/LUCA MAGLIANO «Che gara. Mai avrei pensato di vincere» 130 CAREERS 131 PORTRAITS/PATRIK FRISK Con il super coach Under Armour è pronta al rilancio 132 ENGLISH VERSION 135 RUSSIAN VERSION 137 FASHION PEOPLE 138 RED CARPET
M I L A N O
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N E W
Y O R K
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T O K Y O
T.
8 0 0
8 3 5
0 3 9
S H O W R O O M
VIA DELLA SPIGA 30
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M O S C A
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L B M 1 9 1 1 . I T
In un momento in cui i tradizionali meccanismi di comunicazione e interazione sono in discussione, anche i formati che li agevolano e li coagulano devono farsi valere come imprescindibili veicoli del nuovo. Quando tra il brand e il consumatore finale agisce una pletora di soggetti, chi con più e chi con meno presa sulle parti in causa, la chiave di volta consiste nel mettersi nei panni del cliente finale. Questo vale in particolar modo per chi, da sempre, sta vicino al settore in quanto tale, dunque per gli organizzatori di fiere e di fashion week. Oggi non è più sufficiente portare gli addetti ai lavori a parlarsi tra di loro, magari arroccati su posizioni di saturazione, in un ambiente chiuso, sigillato, separato dagli umori e dalle pulsioni del consumatore. Che dal canto suo sta vivendo una vera e propria rivoluzione dei mores e dei costumi. È invece più che mai necessario interagire in modo vivace con questi cambiamenti anche quando ci si raduna, con successo, nei consueti formati come il Pitti e Milano Moda Uomo. In questo contesto, le edizioni appena concluse ce lo insegnano, c’è ancora tantissimo da fare. L’osservatorio delle tendenze di prodotto va assolutamente integrato con un osservatorio degli stili di vita, colti alla base, nel profondo, sul territorio. I tempi di un dialogo a scoppio ritardato sono ormai irrimediabilmente perduti. Il consumatore ha il diritto e la voglia di conoscere le cose sul nascere, mentre l’azienda può cogliere un feedback di mercato ancor prima di consegnare in negozio. Tutto questo già esiste, se guardiamo al fast fashion e all’ecommerce, ma si sta diffondendo anche laddove l’artigianalità e la creatività arricchiscono in modo maggiore il valore della proposta. L’orecchio verso il consumatore va teso, anche senza passare in modalità see now buy now. Si tratta di uno step inevitabile, da attuare al più presto, per rimanere rilevanti, freschi ed attuali. A Firenze e a Milano si sono visti i primi passi in questo senso. Ma il ritmo di marcia va assolutamente incrementato.
L’EDITORIALE
Il consumatore al centro
The trade mechanism needs to be opened to the input and feedback of the final consumer. This does not mean senselessly marrying the dictates of see now buy now. It is, however, vitally necessary to keep collections fresh, stimulating and alluring.
Marc Sondermann
Direttore/Editor-in-Chief
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INTERVIEW
MIKAEL SCHILLER/ACNE STUDIOS
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«SIAMO GLOBALI, MA IL NOSTRO CUORE BATTE A STOCCOLMA» 1
D Tra sviluppo oltrefrontiera e fedeltà alle radici svedesi, Acne Studios festeggia i 20 anni di attività. Un traguardo importante, in un momento di grandi iniziative, fra cui rientra l’opening della boutique milanese di piazza del Carmine, la prima nella Penisola. «Insieme alla Francia, l’Italia è il cuore della moda: è importante esserci», commenta Mikael Schiller, chairman e contitolare del marchio DI CARLA MERCURIO
Between globalization and loyalty to its Swedish roots, Acne Studios celebrates 20 years of activity. An important milestone at a time of great expansion, that includes the opening of the boutique in Milan, in piazza del Carmine, the first one in Italy. «Together with France, Italy is the heart of fashion: it is important for us to be there» says Mikael Schiller, chairman and co-owner of the brand.
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a qualche settimana anche Milano si è aggiunta alle 50 città nel mondo scelte da Acne Studios per la sua espansione retail. Dopo anni di ricerca, piazza del Carmine è risultata la location adatta per presentare al pubblico dei milanesi la collezione del brand svedese. Un primo passo verso l’espansione in Italia e uno step importante nel piano di espansione internazionale, che oggi vede la label da 200 milioni di euro ben radicata in Europa e super gettonata negli Stati Uniti dove, nella sola Manhattan, conta ben tre negozi diretti. Nel mirino c’è anche l’Asia, con boutique tra Tokyo, Pechino e Hong Kong. Un momento di grande dinamismo, proprio ora che Acne taglia il traguardo dei 20 anni, con lo status consolidato di fashion house internazionale, al tempo stesso fedele al suo dna e al suo credo (Acne è l’acronimo di “Ambition to Create Novel Expressions”), che molto deve, ancora oggi, alle influenze scandinave. Non a caso Jonny Johansson, fondatore del marchio, presiede ancora la creatività. E non a caso il brand continua a essere l’espressione di più menti, il risultato di un lavoro di squadra che ai vertici, accanto a Johansson, vede due figure strategiche: il ceo Mattias Magnusson e Mikael Schiller, chairman, contitolare e braccio destro di Johansson. A lui abbiamo chiesto di fare il punto della situazione in questa intervista esclusiva. Nel 2017 ricorre il 20esimo compleanno di Acne Studios: cosa è cambiato dal 1997? Siamo cresciuti molto e lungo il cammino abbiamo stabilito la nostra rotta. Oggi siamo orgogliosi di essere una fashion house internazionale con sede a Stoccolma, in Svezia: una cosa non comune.
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1. Mikael Schiller, chairman e contitolare di Acne Studios 2. Veruschka, testimonial della collezione Resort 2018 3. La boutique Acne Studios in piazza del Carmine a Milano 4. Gli headquarters di Stoccolma 5.Una proposta della collezione uomo primavera-estate 2018
Abbiamo negozi in città strategiche come Parigi, New York, Los Angeles, Tokyo, Seoul e ora anche Milano. Non è cambiato il nostro impegno nell’evolvere e guardare avanti, con Jonny Johansson che ancora presiede la creatività. Come celebrate questo importante anniversario? Non abbiamo previsto un evento 4 e tuttavia nel corso di quest’anno ci saranno molte novità. Ci trasferiremo in nuovi headquarters a Stoccolma, ispirati all’estetica brutalista, apriremo altre boutique e continueremo a sviluppare inedite collezioni. Questa primavera abbiamo anche rilanciato la nostra offerta denim con una linea completa, battezzata Blå Konst (Blue art in svedese, ndr) che racchiude l’essenza di ciò che abbiamo fatto negli ultimi 20 anni. Come evolve la collezione? Lavoriamo continuamente per ridefinire e migliorare la nostra offerta. Siamo forti nel denim e nel prêt-à-poter da tanto tempo e abbiamo lanciato anche una proposta di borse più ricca, gli occhiali e la piccola pelletteria. Cosa vuol dire per voi oggi la parola denim? Il denim è per noi una tela blu. Un punto di partenza fantastico. È parte del nostro dna e lo sarà sempre e quindi è importantissimo, a New York come a Los Angeles, Parigi, Londra, Milano o Tokyo. Quali sono i prodotti che vendete di più e quale la giusta alchimia in fatto di prezzi? Vendiamo molto denim, maglieria, outerwear, felpe, pelle e scarpe, caetgorie che fanno la parte del leone nelle nostre collezioni. Il prezzo è importante e il value for money per noi è fondamentale: vogliamo fare prodotti fantastici, con listini ragionevoli. Perché presentate le vostre collezioni a Parigi? I buyer e la stampa internazionali non vengono a Stoccolma, così Parigi è diventata la nostra seconda casa. Nella capitale francese abbiamo anche un piccolo studio di design e una showroom per le vendite wholesale, perciò questa scelta è naturale per noi.
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Quali sono i mercati in cui siete più forti? Siamo molto presenti negli Stati Uniti e in Europa. Ci stiamo espandendo anche in Asia, dove abbiamo aperto negozi a Tokio, Pechino e Hong Kong, un paio di mesi fa. Oltre a Milano, inaugureremo nel corso dell’anno punti vendita a Sydney, San Francisco e West Hollywood.
L’apertura a Milano rappresenta un’accelerazione del vostro business in Italia? Il negozio di piazza del Carmine è il primo punto vendita di Acne Studios nel Paese. Da tempo cercavamo la location adatta e siamo felici di questo spazio, anche perché abbiamo già visto che ai milanesi piace molto. L’Italia, insieme alla Francia, è il cuore della moda e per noi è importante, dal punto di vista sia economico che emozionale. Rafforzeremo la nostra presenza nel Paese. Quanto è importante oggi l’equilibrio tra retail, wholesale ed e-commerce? È vincente amalagamare al meglio i vari canali e conoscere bene la funzione di ciascuno. Il sito acnestudios.com, che consideriamo come uno dei nostri flagship store, è un canale di vendita sempre più importante, un posto dove la gente può vedere i nostri progetti e trovare ispirazioni. Gestiamo direttamente l’e-commerce da dieci anni ed è una parte rilevante del business. I negozi diretti sono altrettanto importanti: sono spazi fisici che possiamo controllare e dove possiamo incontrare direttamente il consumatore finale. Il network wholesale è strategico per raggiungere una nuova fetta di clientela. Ovviamente cresceranno le funzioni omnichannel, anche se lavorare in questo modo a livello internazionale è piuttosto difficile. Voi tre (Jonny Johansson, Mikael Schiller, Mattias Magnusson) formate un team quasi inseparabile: quale il segreto di questa armonia? Jonny è un fantastico creativo e Mattias è molto brillante, solido e calmo. Insieme abbiamo trovato un modo ottimale di lavorare e riusciamo a far crescere l’azienda dal punto di vista sia geografico che di prodotto. Mi sento fortunato. Quanto vi sentite svedesi e quanto globali? La Svezia è un piccolo mercato ma è la nostra patria e influenza molte delle cose che facciamo e il modo in cui le facciamo. Il nostro cuore è a Stoccolma ma amiamo esplorare nuovi mercati, trovare ispirazioni altrove e, anche, portare Acne Studios in nuovi posti. È un’esperienza entusiasmante aprire un negozio in una nuova città e cominciare a vedere le nostre shopping bag rosa in giro per la città. Con i luoghi in cui abbiamo inaugurato punti vendita si crea sempre un legame speciale. ■
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NEWS a cura di ELISABETTA FABBRI
la famiglia arnault sale al 94% di christian Dior The Arnault family has upped its stake in Christian Dior Se to 94.2%. Holding Dior sold the couture business to Lvmh. Dopo l’Opa lanciata a inizio giugno la famiglia di Bernard Arnault è arrivata a detenere il 94,22% della holding Christian Dior Se (e il 96,52% dei diritti di voto) cui fa capo il 41% di Lvmh. L’offerta rientra in un più ampio programma di semplificazione della struttura di Lvmh e di rafforzamento del controllo degli Arnault. Nell’ambito dell’operazione Christian Dior Se ha ceduto il 100% di Christian Dior Couture a Lvmh, che aveva già in portafoglio il business dei profumi del marchio Dior.
Bastagli rileva Shanghai Tang da richemont
versace
john Richmond
ricavi in aumento ma il bilancio va in rosso
l’83% del brand agli Ammaturo
The fashion house Versace posted a €7.4 million annual loss, despite a 3.7% rise in revenues. However, the board has decided to distribute a €6 million dividend.
The Ammaturo Family bought a 83% stake in John Richmond label from Fashioneast. The revival will start in September in Milan with a co-ed fashion show.
Versace archivia l’anno fiscale 2016 con una perdita consolidata di 7,4 milioni, rispetto al precedente utile di 15,3 milioni. I ricavi dell’esercizio del gruppo, da un anno guidato da Jonathan Akeroyd (nella foto), risultano in crescita del 3,7% a 668,7 milioni di euro. Il risultato negativo sarebbe la conseguenza di un incremento dei costi operativi, saliti di 60,7 milioni, a causa degli investimenti mirati allo sviluppo del business, che lo scorso anno hanno portato all’apertura di 29 negozi e cinque outlet. Sempre durante il 2016 l’azienda si è concentrata sullo sviluppo della label Versus e sull’implementazione dell’online. Il piano di espansione retail sta proseguendo nel 2017, con l’avvio di quattro nuovi punti vendita nel primo quarter dell’anno. Nonostante la perdita, la casa di moda controllata per l’80% dalla famiglia Versace e per il 20% dal fondo Blackstone, ha deciso di distribuire un dividendo di 6 milioni di euro. «Sono in atto cambiamenti importanti nel management, per affrontare la crescita negli anni a venire - si legge in una nota -. Con un nuovo team manageriale e una chiara strategia, Versace continua a investire sul brand, la distribuzione e la comunicazione». «Siamo sicuri di essere sulla buona strada per fare leva sulle immense opportunità di questo marchio», sostengono dal gruppo.
La famiglia Ammaturo ha acquisito da Fashioneast l’83% del marchio John Richmond. Il fashion designer (nella foto, durante Pitti Bimbo) - che ha creato la sua label negli anni Ottanta e ha in mano una quota di minoranza - resta al timone creativo di tutte le collezioni e si stabilisce nel nuovo ufficio stile di Londra, insieme a un design team interno «giovane e internazionale». Gli Ammaturo e Richmond hanno inoltre stipulato con il Gruppo Arav - fondato da Giuseppe Ammaturo e Mena Marano - un contratto di master licensee per la produzione e distribuzione delle linee di ready to wear e accessori del marchio. Dopo il lancio, in febbraio a Milano, di una capsule di 40 capi iconici (20 donna e altrettanti uomo), il ritorno in grande stile della label è fissato per settembre con una sfilata co-ed. La centralità di Milano è ribadita dall’intenzione di aprire un flagship in città entro fine 2018, che si aggiungerà a quello già attivo a Praga. Previsto anche un potenziamento delle licenze, dopo che sono state siglate partnership con Compagnia delle Pelli per le borse e Rodolfo Zengarini per le scarpe. Intanto debutta sul mercato la versione under 14 di John Richmond lanciata al Pitti Bimbo di gennaio. I modelli “mini-me” sono distribuiti in oltre 250 boutique italiane e circa 150 straniere.
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Luxury group Richemont sold Hong Kong based fashion luxury label Shanghai Tang to Italian entrepreneur Alessandro Bastagli. Alessandro Bastagli ha rilevato il marchio Shanghai Tang da Richemont. Si tratta di uno dei più noti marchi cinesi di moda di lusso, fondato nel 1994 a Hong Kong da Sir David Tang e controllato dal gruppo del lusso elvetico dal 2008. L’imprenditore toscano - già proprietario di Lineapiù Italia, Finalba e A.Moda (cui fanno capo Dimensione Danza e la licenza Everlast) - è ora al lavoro per creare il team creativo e manageriale che lo affiancherà nel rilancio del brand, in un’ottica di espansione internazionale.
PISA OROLOGERIA CRESCE A CIFRA DOPPIA Milan based retailer Pisa Orologeria boosts revenues by 14% in 2016 to euro 59 million and plans the Patek Philippe store restyling. Pisa Orologeria cresce a due cifre: nel 2016 i ricavi si sono attestati a 59 milioni di euro (+14%). La realtà milanese - da 77 anni specializzata nei segnatempo di alta gamma - si prepara al restyling dello store a insegna Patek Philippe di via Verri, che si trova accanto al flagship Pisa Orologeria inaugurato nel 2016. In più ha all’attivo una boutique Rolex in via Montenapoleone. Tra gli asset figurano anche due laboratori, in grado di eseguire revisioni e riparazioni anche istantanee.
ONE TOUCH OF NATURE MAKES THE WHOLE WORLD KIN WILLIAM SHAKESPEARE
CARIAGGI
ENVIRONMENTAL SUSTAINABILITY
Men’s fashion Week
I BUYER A pitti uomo 92
OLTRE GLI EFFETTI SPECIALI C’è DI PIù Location da mille e una notte, special guest d’eccezione, happening in Fortezza e in ogni angolo della città: la formula Pitti Uomo non delude le aspettative. E i contenuti? L’offerta è vastissima e completa, dicono i buyer, anche se secondo alcuni non sempre si trovano proposte che sappiano emozionare e stimolare le vendite di CARLA MERCURIO E ANGELA TOVAZZI
Prestigious locations, very important special guests, happenings in Fortezza and in every corner of the city: the Pitti Uomo formula does not disappoint the expectations. And what about the collections? The offer is vast and complete, according to buyers, but some of them say it’s not always easy to find proposals able to arouse emotions and increase sales.
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etrina indiscussa del menswear, anche in questa edizione Pitti Uomo ha sfoderato tutte le sue armi per catturare l’attenzione di un pubblico internazionale, a suon di eventi ed effetti speciali, con un’offerta variegata di oltre 1.200 marchi. Quattro giorni nel corso dei quali la Fortezza è stata visitata da 30mila operatori, con un totale di 19.400 compratori. Un po’ meno le presenze italiane dell’edizione record dello scorso anno, ma si parla comunque di un esercito di addetti ai lavori che si sono riversati a Firenze, per scoprire le novità della primavera-estate 2018. Ad alcuni di loro, mentre si aggiravano tra i padiglioni e saltavano da un appuntamento all’altro in città, abbiamo chiesto un parere sulla manifestazione, sulle proposte più interessanti e sui trend emergenti. «Nonostante facesse molto caldo, in fiera
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si respirava una grande location bellissime». «Gli energia - è il commento di eventi speciali portano Terry Luk, senior buyer movimento e animazione, 19.400 di Lane Crawford a come accade a Milano, compratori Hong Kong -. Un’occasiodurante il Salone del Mone importante per trovare bile - gli fanno eco Gre30.000 nuove ispirazioni e brand gorio e Raffaele Galiano, visitatori in totale inediti. Mi sono piaciuti delle boutique Galiano di 1.231 molto la sezione Touch! Napoli e provincia - anche marchi e il Padiglione Centrale. se a nostro avviso non è Convincente la scelta destata un’edizione in linea 546 gli special guest designer: con i Pitti migliori, con brand dall’estero dallo show di Off White un’affluenza significatia quello di JW Anderson. va solo all’inizio. Inoltre, Davvero emozionanti». Per la prima volta nonostante l’offerta fosse molto ampia, ci in visita a Pitti Uomo, Alix Rutsey, buyer aspettavamo più proposte in grado di stumenswear di Ssense a Montreal, parla pire il pubblico, in un momento in cui la di «un perfetto mix tra i grandi nomi del gente cerca emozioni, idee e storie». Vamenswear e nuove collezioni di ricerca, lerio Manzetti della boutique Manzetti per una vera brand experience, con show in a Roma, è sulla stessa lunghezza d’onda:
PITTI In numeri
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muST HAVe
ZZegna
SPrInG - Summer 2018
JW ANdERSON: SFiLATA CON ViSTA Lo stile athleisure
Jonathan Anderson showed in a garden on the hilltops his menswear collection focused on lightness.
Fortela
Le camicie colorate e stampate
Berwich
I capi recycled
I pantaloni dai nuovi volumi
Woolrich
«Una fiera sicuramente vivace, con una buona affluenza, ma scomoda dal punto di vista della logistica rispetto a quelle di Parigi, Berlino e Barcellona, che sono più fruibili». E un po’ «ermetica», come la definisce il buyer, perché «le aziende espongono solo il 20-30% delle collezioni, rendendo difficili le valutazioni». Una scelta obbligata per molti espositori, visto che gli stand sono spesso piccoli e non consentono ai brand di esprimersi al meglio. Ciò nonostante i quattro giorni della manifestazione hanno fornito una ricca panoramica della moda maschile della prossima estate, con indicazioni preziose sui trend, come hanno ribadito i compratori intervistati. «Ho apprezzato il gusto per l’heritage e i materiali di riciclo, per le proposte di origine militare o di estrazione work», afferma Carlo Porrini dello store
Xacus
Il giardino incantato di Villa La Pietra sulle colline di Firenze e sullo sfondo le immagini di “Camera con vista”, il film cult di James Ivory: è questo il palcoscenico scelto da Jonathan Anderson per firmare la sua performance fiorentina. Che è stata un inno alla leggerezza e alla normalità, tra stampe vintage, grafismi pop e il “cuore” come leitmotiv. «I giovani - ha detto lo stilista - vogliono vestire una moda reale».
L’high-tech Federico Curradi
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Men’s fashion Week
iL TAiLORiNG HiGH-TECH di ViRGiL ABLOH A great show in the courtyard of Palazzo Pitti with art projections and perfomances for Off-White. Style yourself: non ci sono regole. Sei tu a decidere chi sei. Questo il punto di partenza di Off White. Classe 1980, designer, architetto, dj, influencer, icona dei Millennials, l’artefice del marchio Virgil Abloh è stato mattatore al salone con uno show a piazza de’ Pitti, tra proiezioni dell’artista Jenny Holzer e una performance dell’Opera di Firenze. In passerella la sua visione disruptive, che cerca nuove sintesi dal mix di sartoriale, streetwear, active: giacche doppiate di nylon trasparente, cerniere che si aprono sul retro dei blazer e fenditure a sorpresa.
BiKE POLO iN PiAZZA PER CHRiSTiAN LOUBOUTiN Focus on the “Aurelien” sneakers in the tournament held in piazza Santa Maria Novella. Niente tacchi a spillo ma sneaker per l’evento di Christian Louboutin. Lo stilista francese ha organizzato un torneo di hardcourt bike polo in piazza Santa Maria Novella con otto squadre in campo, tra cui il team italiano dei treee che si è aggiudicato la vittoria. Ognuna delle formazioni indossava una diversa versione della sneaker Aurelien, modello di punta del prossimo inverno.
Porrini a Besozzo, in provincia di Varese. Il buyer cita collezioni come Ibrigu, che nel Nord della Francia, in Bretagna, scova antichi kimono o vecchie pellicce poi rigenerate con cui crea capi ex-novo, o come Fortela, che ha fatto gilet con tende del negozio Brioni di Roma degli anni Sessanta, o ancora Man1924, East Harbour Surplus e infine Waxman Brothers, che usa tessuti stampati africani trattati con la cera. «Per un negozio di provincia come il mio - conclude Porrini - il brand di ricerca è fondamentale per stimolare il consumatore e fare la differenza. Non è possibile vendere solo i marchi che hanno tutti». Grande protagonista è stato il colore, come evidenzia Miguel Angel Zarco Ruiz, responsabile camiceria della divisione maschile de El Corte Inglés: «Finalmente un po’ di vivacità.
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HUGO, TRA SiMBOLiSMO VUdÙ E FOTO di BASQUiAT Back on catwalk inspired by the first collection of the label, dated 1993. Per il ritorno di Hugo in passerella gli stilisti Bart De Backer e Jenny Swank Krasteva, rispettivamente a capo dello stile uomo e donna, hanno scelto di ispirarsi alla collezione di esordio della label, nel 1993, rivista con uno spirito nuovo. In passerella, alla Manifattura Tabacchi, una proposta ispirata al simbolismo vudù, con molti riferimenti ad artisti come Basquiat, con la loro immagine disinvolta, personale e lontana dalle regole. Un lifestyle che troverà posto nel nuovo concept store dedicato al brand, al debutto il prossimo anno.
sto un gusto classico italiano, Ho visto tante camicie stamche riecheggia gli anni Ottanpate con piccole fantasie». HO APPreZZATO ta, con spalle più importanti Sotto la lente anche i pantaloIL GuSTO Per e molto colore. Bella la colleni, capo in sensibile evoluzioL’HerITAGe e I zione di Lardini, completa e ne grazie a player specialisti mATerIALI DI con prezzi equilibrati», sottolicome Gta, Berwich, Viganò rICICLO neano Gregorio e Raffaele Gae Michael Coal, per citarne liano. A sorpresa non sono solo alcuni, che si sono messi in Carlo Porrini i prodotti destinati ai Millengioco con nuove vestibilità e Boutique Porrini nials a dare ossigeno alle ventessuti super-performanti: «Mi dite, ma anche le proposte per sono piaciuti i pantaloni più i teenager, come fa notare Stealti in vita, che sperimentano fano Bagnoli della showroom Wivian’s materiali high-tech. Ho apprezzato inolFactory di Milano: «Stanno andando betre i cappelli estivi e la proposta di caminissimo brand come Boy London (nella cie», dice Gabriele Vietti delle boutique sezione Urban Panorama, ndr) oppure, Vietti, presenti in Lombardia, Piemonte e non presente al salone, ShopArt». «È Svizzera. E anche se lo sportswear e lo vero che i giovanissimi ti sposano e poi streetwear rappresentano una buona fetta ti abbandonano - conclude - ma quando dell’offerta, il classico ha dimostrato di ■ acquistano lo fanno sul serio». mantenere il suo appeal: «Abbiamo rivi-
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FLASH neWS On stage the Pitti award won by Wp Lavori in Corso, the Salon of Excellence round table and Who Is On Next? Uomo.
WP LAVORi iN CORSO CONQUiSTA iL PiTTi AWARd HUNTiNG WORLd ALLA LEOPOLdA CON iL REAdY-TO-WEAR The Us label specialized in accessories showed its first melting pot apparel line. Il marchio Usa, fondato nel 1965 da Bob M. Lee e specialista negli accessori, ha presentato alla Stazione Leopolda la sua prima linea di abbigliamento, realizzata dal designer di White Mountaneering, Yosuke Aizawa. In pedana un melting pot di sportswear, fashion e high-tech, con camicie camouflage, giacche military-style e giubbini in denim.
Cristina Calori e il suo team di Wp Lavori in Corso sono saliti sul palco di Palazzo Vecchio per ritirare il Premio Pitti Immagine 2017. «Ci ha premiato ha commentato - la costanza di essere sempre stati pionieri e di aver saputo creare un rapporto solido con i clienti».
SALON OF EXCELLENCE: SCOUTiNG diGiTALE SÌ O NO? Lo scouting digitale aiuta davvero il sell out? Ne hanno discusso, moderati dal direttore e ceo di Fashion marc Sondermann, Mario Dell’Oglio (Camera Buyer), Elisa Cesari (Lambert & Associates), Claudio Betti (Spinnaker), Andrea Molteni (Tessabit), Bruna Caselli (Bernardini) e Giorgia Caovilla (O’Jour).
ALANUi: UN ACCAMPAMENTO iNdiANO AL TEPidARiUM dEL ROSTER Unisex, oversize cashmere cardigans are the clou of this one-product eco-friendly label, selected as emerging brand by Pitti Immagine. Il cardigan unisex oversize, in cashmere jacquard, è diventato il loro biglietto da visita: Nicolò Oddi e sua sorella Carlotta sono stati tra i new name a Pitti Uomo con Alanui, collezione monoprodotto che nel giro di due anni ha conquistato circa 130 top client internazionali. La mission è ecofriendly, contro la moda usa e getta: «I nostri cardigan - spiegano i fratelli - sono fatti per durare. Pezzi unici, realizzati con un chilo di cashmere, che richiedono 15 ore di lavorazione».
LUCA MAGLiANO SUL POdiO di WHO iS ON NEXT? Magliano, il brand disegnato da Luca Magliano e prodotto da Arcari e Co., è il vincitore della nona edizione di Who Is On Next? Uomo. Il designer si è imposto su una rosa di sei brand finalisti.
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men’s fashion Week
i buyer a Milano Moda uomo
i trend ci sono cercasi wow effect Il calendario breve, senza alcuni big, non è stato un problema e l’inseirmento di nomi nuovi è visto come una chiave per crescere. Confermati i trend sportswear e confort tailoring, ma l’esplosione del colore promette di rivitalizzare le vendite, anche in Italia di Andrea Bigozzi
The thinner schedule was not a problem thanks to the presence of some intersting new names, but a lack of originality was pointed out by international buyers in Milan.
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uando Davide batte Golia due volte di fila le conseguenze sono imprevedibili. Davide è Milano Moda Uomo, che a questa edizione partiva davvero in sordina: il calendario che non riusciva a comporsi e le defezioni dell’ultimo minuto, che avevano portato alla perdita in corsa di una giornata. Golia è Pitti Uomo, col suo programma ben oliato e con la lista degli special guest pronta (e comunicata) da settimane. Eppure ai molti buyer intervistati tra una sfilata e l’altra, superati i timori della vigilia, la fashion week è piaciuta e soprattutto, caldo a parte, è stata un weekend di “puro” lavoro con una Milano super efficiente «al contrario di Pitti, dove si fa tanto networking, ma lavorare a Firenze fuori dalla Fortezza è difficile e si perde troppo tempo», fa notare Mario dell’Oglio, proprietario della boutique Dell’Oglio a Palermo. «Alla fine - prosegue presidente della Camera Italiana Buyer Moda - il calendario breve di Milano non è stato un problema perché è stato bilanciato da un’immagine forte dei singoli show». Non è un problema di durata del calendario nemmeno per Massimiliano De Marianis, menswear buyer di LuisaViaRoma. «Milano - assicura - l’ho trovata più frizzante ed eclettica: pur con pochi show, ha dato immediatamente un’idea di quali saranno i trend di stagione». Lo scontro tra Davide e Golia si è giocato non solo sul piano geografico tra Milano e Firenze, ma anche su quel-
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Sprint del menswear nel 1° trimestre (+5%) The Italian Chamber of Fashion predicts growth of 5% in the first quarter of the year. Nel primo trimestre 2017 le aziende italiane di menswear sono cresciute tra il 4% e il 5%, grazie alle esportazioni (salite di oltre il 5%). Secondo i dati diffusi dalla Camera Nazionale della Moda Italiana il mercato interno ha registrato una crescita trimestrale intorno al +1%. Per quanto riguarda i mercati esteri, i Paesi dell’Ue hanno incrementato le importazioni del 7%. In Europa spicca la Germania (+13%). Le esportazioni extra-Ue totalizzano un +2% ma con performance disomogenee. L’Asia marcia a doppia cifra (+11%), così come la Russia (+21%). Gli Usa restano quasi immobili (+1,6%) e gli Emirati Arabi arretrano.
lo generazionale/dimensionale tra i marchi, con stilisti e brand nuovi chiamati a riempire i buchi lasciati dai marchi assenti e che questa volta, almeno in alcuni casi, non hanno deluso. «Il debutto di Sulvam è stato un grandissimo successo con un soft tailoring bellissimo dal punto di vista dello styling. La collezione di Sunnei è sempre un inno al divertimento e al gioco, ma questa stagione messo in scena qualcosa di più maturo», così Reece Crisp, menswear buyer mana-
ger di Farfetch incorona due outsider della fashion week, ma le promozioni dei top buyer verso gli under 30 riguardano anche altri, a cominciare da Francesco Risso di Marni. «Milano si sta aprendo finalmente a un panorama di proposte più diversificate rispetto al passato: indipendentemente dalle potenzialità commerciali immediate, sfilate come quelle di Palm Angels e Malibu 1992 sono state empatiche e coinvolgenti», fa notare Dell’Oglio. Chiuso l’ampio capitolo delle diatribe suicalendari e sui nomi vecchi e nuovi del panorama italiano, ci sarebbe da parlare anche delle collezioni della primavera-estate 2018, il motivo per cui gli addetti ai lavori sono passati da Milano. Dal punto di vista dei contenuti creativi, nessuna rivoluzione in atto: sulle passerelle continuano ad andare forte il soft tailoring e soprattutto lo sportswear evoluto. «L’abbigliamento sportivo nel senso stretto del termine continuerà a dominare, ma è stato bello vedere più riferimenti sartoriali, in particolare con il blazer a doppiopetto. Le camicie aperte continueranno ad essere un elemento chiave della stagione, così come le borse a tracolla, i pantaloni larghi
English version on pages 132-135
Surprisingly, the percentage of men in the Italian fashion workforce is growing.
spring - summer 2018
Sovrapposizioni
Sunnei
Nella settimana della moda maschile, il fashion system si scopre un settore a tinte blu. È uomo, infatti, il 58% delle persone impiegate nel comparto, cinque anni fa la percentuale si fermava al 56%. Ma il peso maschile nella moda è ancora più evidente se si pensa che, secondo i dati della Camera di Commercio di Milano, il 75% di chi ha a che fare con il menswear ha un capo uomo. L’ondata blu ha invaso soprattutto Biella, dove la forza lavoro maschile sale al 70% (nella foto il backstage di Ermenegildo Zegna, brand bilellese disegnato da un biellese doc come Alessandro Sartori).
must have
Marni
La moda è un mestiere da uomini e da...biellesi
Righe
Forme Morbide
Fendi
stagionale in alcuni show e presentazioni di Milano - riflette Sam Kershow, buying manager di Mr Porter- , che ha raggiunto l’apice nella collezione di Thom Browne per Moncler Gamme Bleu». In cima alla lista degli ordini dei top buyer tutti i marchi che hanno presentato collezioni immaginifiche e colorate e accenni agli anni 90, da Marni a N°21 a Msgm. «Mi sono piaciute - ribadisce Downing - certe tonalità pastello polverose e ho trovato azzeccati anche gli accenni agli anni Nineties». «C’era colore ovunque, specie il giallo e l’arancio», sintetizza Kershow, conquistato da Tom Ford, tornato a Milano con una presentazione in sordina: «Ha usato una palette forte e vibrante e non solo nella maglieria, ma anche negli smoking, che ha proposto addirittura in rosa». Ma questa botta di colore, evidentemente antidepressiva, aiuterà le vendite di buyer che hanno confermato i budget per metiro dell’online? «Possibile - risponde Claudio Betti -. Nel nostro negozio di Alassio da inizio 2017 per la prima volta dopo tanti anni le vendite non sono diminuite». Un buon inizio. (ha collaborato Alessandra ■ Bigotta)
Ritorno del logo
Palm Angels
e il denim», è la sintesi di Crisp, che rispecchia il parere di tanti altri colleghi che scommettono anche sul ritorno, ma in chiave ironica, dell’uso del logo. La qualità del prodotto, per tutti, si è confermata alta, così come tutti i compratori hanno promosso la proposta stilistica di Prada, Fendi, Giorgio Armani e Ermenegildo Zegna by Alessandro Sartori. «Ho trovato fantastico lo show di Prada, in particolare ho colto degli echi punk e new wave interessanti», ha commentato Ken Downing, senior vice president e fashion director di Neiman Marcus. «Uno show sempre diverso e inaspettato, sono contento che dalla springsummer 2018 la collezione di Prada tornerà su luisaviaroma.com», annuncia De Marianis. Claudio Betti di Spinnaker guida lo schieramento di chi (e sono in tanti) pensa che quella di Giorgio Armani sia la collezione commercialmente da incorniciare: «Ha aumentato i volumi delle giacche, ma senza esagerare e senza imitare certe griffe francesi», dice. Un trend ancora solo agli inizi, ma che potrebbe rivelarsi “rivoluzionario” per il mercato e i negozianti è l’irrilevanza delle stagioni. «Ho avvertito un mood trans-
Giorgio Armani
Moncler Gamme Bleu
Sport vintage
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MEN’s fashion Week A cura di Andrea bigozzi
Tempo di bilanci: Dall’ottimismo di Cucinelli alla prudenza di Ruffini From Brunello Cucinelli to Remo Ruffini, the entrepreneurs’ sentiment remains strong. Dalle sfilate arrivano regolarmente commenti sul mercato da parte di manager e imprenditori di aziende, che si dimostrano uno strumento affidabile per cogliere le dinamiche future delsettore fashion. Nonstante le molte incertezze, anche tra i capitani d’azienda c’è ottimismo. «I clienti apprezzano sempre di più il made in Italy e sono in cerca di prodotti di qualità, non troppo distribuiti. Premiano chi si impegna nell’offrire questo valore aggiunto», racconta Brunello Cucinelli (sotto, nella showroom di Milano), impegnato sia a Pitti Uomo che alla fashion week, ipotizzando un trend di crescita sostenuta per il suo gruppo anche nei prossimi mesi. Soddisfatto di come è partito il 2017 di Moncler è Remo Ruffini (sopra, con Stefania Rocca alla sfilata di Moncler Gamme Bleu): «In generale possiamo dire di avere registrato un buon primo semestre. Il difficile viene adesso, con la vendita delle collezioni invernali, con la quale realizziamo il grosso dei volumi. Il quarto trimestre 2016 era stato di super successo, quindi il quarto trimestre del 2017 sarà per noi challenging».
Gio Moretti e Antonia prestano “casa” agli indipendenti Italian buyers like Antonia and Gio Moretti putsspotligh on indipendent designers. Si dice che durante la fashion week di Milano i buyer, schiacciati tra le sfilate dei big e i re-see in showroom, i designer nuovi o indipendenti non hanno il tempo di andarli a trovare. Questa volta è capitato che alcuni compratori se li siano portati “in casa”. Giovina Moretti ha deciso di offrire a Fausto Puglisi il suo store di via della Spiga come location per presentare la collezione Spring-summer 2018. «È stata un’esperienza positiva - dice Giovina Moretti (nella foto con Puglisi e la figlia Monica, ndr) -. All’evento sono intervenuti addetti ai lavori, ma anche clienti. Io e Fausto abbiamo provato a fare qualcosa di diverso: il mercato del menswear ne ha bisogno e la passerella non è l’unica possibilità». Ma Gio Moretti non è stato l’unico multimarca a investire sugli outsider: le vetrine di entrambi i negozi Antonia (via Cusani ed Excelsior Milano) sono state dedicate a Palm Angels, brand di Francesco Ragazzi tra i cui soci c’è il buyer Claudio Antonioli.
Modelli in passerella: è scontro tra generazioni Millenials vs Silver Foxes:comparing generations on the catwalks in Milan.
Silver Fox
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Millennials
Il confronto generazione sulle passarelle milanesi c’è stato non solo tra stilisti, ma anche tra modelli. Alle sfilate di Dolce&Gabbana e di Billionaire sono stati effettuati casting agli antipodi: nel primo show si è optato per far sfilare Millennials, influencer e figli d’arte under 21. La passerella del brand di proprietà di Philipp Plein, invece, è stata invasa da modelli veterani con capelli brizzolati e tempie ingrigite. Non c’è da soprendersi della scelte. Millennials e SIlver Foxes sono entrambi i target high spender del momento sul mercato della moda maschile.
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men’s fashion Week A cura di Andrea bigozzi
Gucci non c’è ma continua a dettare la linea commerciale To skip the menswear show was the perfect commercial tactic of Gucci.
Solidarietà tra colleghi: Burlon e Giorgetti in prima fila da malibù 1992 e sunnei
«La mia sfilata preferita? Quella di Gucci». A sentire i commenti dei buyer presenti a Milano sembrava quasi che il marchio di Kering fosse ancora in calendario. Per molti di loro la Resort 2018 presentata a fine maggio sta facendo da “driver” nelle campagne acquisti.
Massimo Giorgetti and Marcelo Burlon: support their colleagues’ shows. Non è così frequente vedere stilisti seduti in prima fila allo show di un collega. Spesso i designer fanno fatica a confessare anche solo di aver visto le foto di qualche show sui giornali. Così non sono passate inosservate le presenze di Massimiliano Giorgetti di Msgm e Marcelo Burlon, rispettivamente agli show di Sunnei e Malibu 1992. Molto rilassati trovandosi “dall’altra parte” Giorgetti e Burlon (fotografato dopo la sfilata di Malibu 1992) non hanno risparmiato applausi ai colleghi più giovani , per i quali sono forse dei modelli da seguire.
le sfilate sui Social: Armani, versace e Plein campioni di engagement Giorgio Armani, Versace and Philipp Plein at the top of the Instagram rankings.
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gli Studenti protagonisti di una mini fashion week Milan Fashion Week connected thousands of students with a lot of events.
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Una fashion week nella fashion week. È così che si potrebbe definire la partecipazione degli studenti alla settimana della moda uomo. In calendario infatti non c’era solo la terza edizione di Milano Moda Graduate, il contest organizzato da Cnmi per sostenere i laureandi delle scuole di moda italiane - e vinto quest’anno da Alberto Furlan (foto 3 con il presidente di giuria Renzo Rosso). Quasi in contemporanea si è svolto un altro concorso, l’International Lab di Mittelmoda, che ha visto diversi designer in erba premiati, come Merve Ucar, a cui è andato uno dei premi speciali Lectra (foto 2). I giorni della fashion week sono stati anche il contenitore per le sfilate di fine corso di Marangoni (foto 1) e dello Ied, che ha realizzato uno show in cima al grattacielo Pirelli.
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La fashion week si è conclusa con un vincitore, almeno dal punto di vista dei social. Secondo la tradizionale classifica di Blogmeter, realizzata attraverso l’Instagram Fashion Index, il brand più coinvolgente è stato Giorgio Armani che ha raggiunto 1,9 milioni di interazioni, seguito da Versace con 1,2 milioni e da Philipp Plein con 529mila. Per questa vittoria Re Giorgio deve dire grazie al cantante canadese Shawn Mendes: a lui si devono i 10 post più coinvolgenti della fashion week. Plein è stato il brand più attivo nel periodo preso in considerazione (125 post), mentre Prada è quello che dopo Armani è riuscito ad accrescere di più la sua community su Instagram, con 30mila new follower. Viene solo da chiedersi se i risultati della chart sarebbero gli stessi se nel panel anche ci fosse stato anche Dolce&Gabbana, mai monitorato perché non fa parte del calendario ufficiale degli show.
MEN’s fashion Week
white man & Woman
il fare sistema che piace anche ai buyer Le molteplici collaborazioni avviate - anche con il fashion system estero - trovano l’approvazione dei buyer. Gli organizzatori di White auspicano di fare più sistema nelle edizioni di giugno e gennaio. di elisabetta fabbri
The many collaborations started by White fair - even with foreign fashion players - find buyers’ approval. Now organizers hope to strengthen their system approach in June and January.
W
hite - lo scorso giugno nella versione Man & Woman - ha mantenuto costante il numero di visitatori esteri, mentre gli italiani hanno registrato un calo del 12%, rispetto a un anno prima. Preso atto della flessione, in linea con altre manifestazioni della moda, il fondatore del salone della moda contemporary, Massimiliano Bizzi, auspica un incontro con gli altri attori del fashion system «per intraprendere strategie comuni e fare sistema, come previsto in settembre». Un’analoga compattezza in giugno e gennaio permetterebbe di «giocare alla pari la partita fondamentale del menswear e delle pre-collezioni donna, prima che altre capitali della moda prendano il sopravvento». Il concetto di fare fronte comune è apprezzato anche dai buyer. «White è sempre interessante, forse perché crede veramente nel fare sistema, come dimostrano le iniziative con la Camera dei Buyer o con la Camera Nazionale della Moda Italiana», conferma Tiziano Cereda di Biffi Boutique a Milano. «L’appeal internazionale di eventi come Pitti Uomo e White - prosegue - non fa che dare spessore a tutto il settore». Cereda apprezza anche la formula uomo+donna che vede il White tra i pionieri - e la presenza di collettive di creativi stranieri, come i coreani (grazie all’intesa con la fashion week di Seul) o i danesi (in collaborazione con il sa-
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Miaoran
spazio all’athleisure Tomorrow showroom created with White a new area focused on athleisure. White Man & Woman ha creato una nuova sezione, Ahead-Athleisure for the future, in collaborazione con la showroom di Londra Tomorrow. In vetrina marchi tra i più creativi del settore come C-Clique, Geym, Exkite, Ports 1961 per Everlast, Sapopa e 42/54.
lone Revolver, «che stuzzica i buyer». «Ho trovato interessante la sfilata di Wood Wood - prosegue -. Il fatto che fosse nel calendario di Milano Moda Uomo dà l’idea di squadra». Alla domanda “Quali brand l’hanno colpita di più?” Cereda risponde: «Ho trovato proposte interessanti, ho steso ordini ma preferisco non fare nomi. Piuttosto parlerò del segmento che mi è sembrato più innovativo, lo streetwear: non più “debosciato” ma calibrato, pulito, sofisticato, in tutte le sue declinazioni, dall’abbigliamento agli accessori». «Sono andato al White come sempre - dichiara Giovanni Zamboni di Zamboni Boutique a Reggio Emilia - e questa volta devo dire che le proposte più interessanti erano nella parte dedicata alle collezioni
donna, dove ho individuato quattro/cinque nuovi brand da inserire. La parte maschile non si è rivelata altrettanto interessante. Forse il salone ha perso in parte il suo carattere originale, è diventato un po’ generalista». «White è stata una bella scoperta - ribatte Quoc-anh Cornette del multimarca Handosome Paris a Parigi -. Mi sono mosso con facilità attraverso un percorso piacevole. L’area dedicata agli artigiani italiani era un concentrato di bei prodotti e bei marchi, tra i quali Giorgio Corvaglia». A proposito del nuovo spazio dedicato all’athleisure, creato in collaborazione con la showroom Tomorow, Cornette pensa che abbia dato un aspetto moderno al salone e dice di avere scoperto dei nuovi marchi molto interessanti. «La sezione di designer dalla Corea - prosegue - faceva proprio al caso mio, visto che sono buyer di un concept store di origine coreana, benché con sede a Parigi. Credo che l’area abbia rappresentato perfettamente la moda locale del momento. Mi hanno attratto soprattutto i bijoux del marchio Contempoh». «Più in generale - conclude - il salone è un universo interessante, dallo sportswear all’abbigliamento più formale, fino ai brand più creativi come 69». La prossima edizione di White, dedicata a womenswear e accessori, avrà un giorno in più: inizierà ■ il 22 settembre per chiudersi il 25.
Karl Mommoo
Department Five
Nehera, special guest donna Czechoslovakia based brand Nehera was the womenswear special guest. 69
Il marchio special guest di questa edizione, nell’abbigliamento donna, era Nehera. Slovacco, fondato nel 1930 da Jan Nehera e rilanciato nel 2014, il brand è molto noto in Est Europa e di solito partecipa alla fashion week di Parigi.
Costumi di Sicilia
Alan Wilson
Giovanni Fabiani
poan on stage a milano moda uomo Poan - London based menswear brand designed by Georg Weissacher - was on stage during Milan Fashion Week. Poan, marchio special guest per la moda maschile allo scorso White, è entrato anche nel calendario della fashion week, grazie alla collaborazione del salone con Camera Nazionale della Moda Italiana. La primavera-estate in passerella, intitolata “The Phenomenon of Man”, era ispirata al pensiero del filosofo e gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin. Il marchio Poan - acronimo di People of all nations - è stato fondato nel 2015 dal designer austriaco Georg Weissacher, che in passato è stato head designer da Vivienne Westwood. Come lui stesso ha spiegato, la linea è disegnata a Londra ma prodotta a Firenze.
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textile fairs
milano unica alla prova di luglio
aziende AL FOTOFINISH ma pronte alL’ ANTICIPO L’anticipo da settembre a luglio è una rivoluzione per le aziende tessili, da alcune accettato con favore, da altre subito. L’auspicio degli organizzatori è che alla lunga tutti possano lavorare con meno frenesia di elisabetta fabbri
Milan Unica anticipates its dates from September to July. A revolution in textile companies: some accepted the change favorably, others suffered it. The organizers hope that everyone can work with less frenzy in the long term. è una grande scommessa, «L’anticipo che ha visto una risposta molto po-
sitiva da parte degli espositori, aumentati soprattutto nei segmenti donna e sportswear». Così Ercole Botto Poala, presidente di Milano Unica, ha commentato la svolta del salone, a fine giugno in conferenza stampa a Milano. «Si tratta di una scelta coraggiosa - ha aggiunto - che crediamo giusta, per assecondare i cambiamenti in corso nell’industria della moda». Per la prima volta, infatti, la fiera dei tessuti sposta le date da settembre all’11-13 luglio e si presenta a Fiera Milano Rho con 77 nuovi espositori, rispetto alla precedente edizione dedicata alle collezioni autunno-inverno, per un totale di 456 aziende. Comincia così un percorso «per tentativi», che a tutt’oggi non trova un consenso unanime e i cui effetti positivi si esplicheranno, nelle stime degli organizzatori, nel giro di tre/quattro anni. Fashion ha cercato di capire, “prima della prima”, se gli imprenditori sono effettivamente pronti al test di luglio.
l’anticipo, per le aziende tessili una prova tosta ma fattibile «È stato impegnativo ma arriviamo a Milano Unica come da aspettative: onore al merito al nostro team di disegnatori», afferma Umberto Quaglia, sales & marketing director di Guabello (Gruppo Marzotto) a Mongrando (Bi). «A giudicare dagli appuntamenti si prospetta un’edizione vivace - aggiunge -. Sono favorevole alla decisione di anticipare: con molto coraggio la fiera ha preso l’ini-
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ziativa di andare incontro alle esigenze dei clienti». Il marchio Guabello si presenta alla 25esima edizione cavalcando il trend dei tessuti performanti con proposte natural stretch, anti-piega e idrorepellenti. In assortimento anche flanelle di vari pesi e aspetti, oltre a proposte pensate per le giacche upper casual. «Qualche problema a rispettare le scadenze c’è stato - ammette Silvio Botto Poala, ceo della Botto Giuseppe di Valle Mosso (Bi) -. Siamo in piena produzione dell’invernale, che si deve bloccare per dare la precedenza ai campionari». «Noi eravamo a metà, tra favorevoli e contrari - spiega -. Penso che sia una soluzione positiva ma non per tutti: sicuramente i compratori dell’abbigliamento donna più grandi e più strutturati apprezzano. Vedremo, è giusto fare una prova». E mentre anticipa che prima o poi il mercato dovrà fare i conti con un aumento dei prezzi delle materie prime, l’imprenditore parla del buon andamento dell’azienda sui mercati esteri, soprattutto in Corea, Giappone e Cina, mentre l’Europa e gli Usa restano difficili. «Siamo fiduciosi - dichiara -. Vediamo degli spazi nel Far East, di nuovo in Russia e chissà che l’India non ci riservi delle sorprese». Il lanificio porta a Milano Unica tessuti all’insegna della leggerezza per capi maschili e femminili in lane superfini e cashmere stretch, ma anche proposte in tweed dall’aspetto rustico e stoffe con microrilievi, grazie alle lane stratorte. Per l’activewear le stoffe in fibre nobili e feltro sono accoppiate a membrane iper tecniche. Non manca la gamma Naturalis Fibra,
che impiega lane “mulesing free” ed è prodotta dallo stabilimento di Tarcento, in Friuli, secondo processi ecofriendly certificati da Cradle to Cradle. «In questo momento stiamo correndo per arrivare pronti all’appuntamento della fiera: siamo bi-stagionali, da noi è importante l’estivo quanto l’invernale» dice Bartolomeo Terracciano, responsabile commerciale estero al Lanificio Reggiani, focalizzato sui tessuti stretch per l’abbigliamento donna. «La decisione di anticipare prosegue - ci ha lasciati perplessi: di solito i nostri clienti si fanno vivi da settembre in poi. È tutto da scoprire chi verrà. Penso che ne beneficeranno di più i produttori di tessuti maschili». Tuttavia questo non è un mondo cui la Reggiani è del tutto estranea. Infatti, l’azienda di Varallo (Vc) sta iniziando a portare il suo know how nel segmento uomo, «che sta diventando sempre più easy». Così a Milano Unica si vedranno flanelle fantasia (specie gessati non classici) in pesi leggeri, misti nylon e poliestere ritorti e popeline stretch, accoppiati con una membrana windtex. Roberto Bottoli pre-
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1. Un interno alla Botto Giuseppe 2. Uno scatto alla Lane Bottoli 3. I tessuti Guabello Fall-Winter 2018/2019 4. Le nuove proposte uomo di Reggiani 5. Un rendering per l’evento “On tour” che il salone dedica alla Campania 4. La scorsa edizione di Milano Unica
origin passion and beliefs torna a fieramilano rho For the second time, Milan Unica hosts the Origin Passion and Beliefs fair.
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sidente di Lane Bottoli, a Vittorio Veneto (Tv) fa parte di una minoranza sul fronte del “No”, quella dei produttori di tessuti fantasia. «Non sono ancora riuscito a individuare i motivi reali di questo spostamento di date - dichiara -. Temo che noi fantasisiti di Ideabiella, che siamo i più innovatori, daremo un mese e mezzo di tempo in più a chi ci copia. Dobbiamo creare i campionari con tre mesi di anticipo, nel pieno della produzione e fare i campioni in agosto: la trovo una scelta sconsiderata, che va anche contro una certa etica del lavoro». Un altro problema, secondo Bottoli, è che a furia di anticipare la filiera perde del tutto il polso del mercato, perché «non si ha nemmeno un
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riscontro sulle vendite dei capi in negozio». Critico anche sulla riconferma degli spazi di Rho-Pero - non proprio evocativi del lusso e che costringono a impegnativi spostamenti, specie con le temperature estive - conclude: «Non resta che augurarci che vada bene». Il lanificio si presenta all’appuntamento milanese con proposte «più che dai disegni, dai filati particolari» dove spiccano le combinazioni di materiali diversi come i fili con nodini, frisé o bouclé. Operati, ma senza le esasperazioni del passato, «hanno un aspetto molto mosso, molto ricco, non banale, ideale per giacche e cappotti». Dopo la prova del nove di luglio, il salone tessile si metterà al lavoro in settembre, per orga-
Per la seconda volta Milano Unica ospita al suo interno Origin Passion and Beliefs, salone organizzato da IEG-Italian Exhibition Group per fare incontrare le aziende italiane più rappresentative della manifattura moda e accessorio con i decision maker dell’alto di gamma. Circa 80 gli espositori suddivisi nelle aree textile, leather, technology e stone. In agenda workshop e tavole rotonde.
nizzare un evento ancora top secret in vista della fashion week, che vuole dare un segnale di compattezza del sistema moda italiano. Quanto all’edizione di febbraio, il presidente di Milano Unica ha parlato di uno spostamento di data allo studio. «Si tratterà più che altro di qualche settimana o giorni - ha specificato -. Bisognerà vedere come si muoverà il mondo a valle: aspettiamo che capisca i passi che stiamo facendo». Da un nostro piccolo sondaggio, questa proposta trova gli imprenditori di nuovo divisi fra indecisi, favorevoli «perché non cambia molto» e contrari. L’auspicio di Ercole Botto Poala è che alla lunga tutti si trovino a pro■ cedere con minore frenesia.
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fashion DISTRICts
il polo campano si riprende
napoli, a tutti gli effetti un brand di qualità Business in fermento, nell’eterogeneo mondo del distretto campano dell’abbigliamento, concentrato soprattutto a Napoli e dintorni. Fieri delle loro origini, grandi e piccoli stanno cogliendo la sfida dei mercati esteri. Anche se a volte, dicono, «è un po’ come lottare contro i mulini a vento» di ELSABETTA FABBRI
The fashion district based in Campania, mainly concentrated in Naples, is recovering, also due to the fact that the Parthenopean origin is a surplus value now, a condensate of know-how, creativity, good taste recognized in Italy and abroad. However, doing business here sometimes «is a bit like tilting at windmills».
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ono finiti i tempi in cui ai produttori di abbigliamento della Campania veniva consigliato, per vendere le loro collezioni, di rimuovere dall’etichetta ogni riferimento al territorio d’origine. Oggi la provenienza partenopea è un plusvalore, un condensato di saper fare, creatività, buon gusto riconosciuti anche all’estero. Non è un caso se il monte della filiera, alla prossima edizione di Milano Unica (11-31 luglio), con l’evento speciale «On tour: il dialogo del made in Italy con il mondo» ha deciso di presentare «i colori e i profumi della Campania, la sua gente, il suo spirito». E non c’è da stupirsi se un’azienda olandese ha chiamato una collezione “Artu Napoli”, benché di napoletano pare non abbia proprio nulla. Nel distretto, concentrato soprattutto nei dintorni del capoluogo, convivono più realtà che hanno diversificato l’offerta: alta sartoria maschile ma anche upper casual, fast e easy fashion, fino al womenswear da red carpet. Prevalgono le Pmi, ma ci sono anche grandi gruppi da centinaia di milioni di fatturato, spesso molto attivi anche nel retail, che hanno fatto la scelta di produrre all’estero. Nessuno di loro è disposto a rinunciare alle proprie radici e se trasloca, perché amplia l’attività, resta nelle vicinanze o al più passa dalla periferia al centro, magari recuperando un edificio storico per dare lustro anche alla città. LA RIPRESA PARTE DAL RESHORING E DALL’OFFERTA DIVERSIFICATA «Il distretto è finalmente in ripresa» conferma Carlo Casillo, presidente della sezione Sistema Moda presso l’Unione Industriali di Napoli. «Nel corso del mio mandato vorrei coalizzare le diverse anime per farne una forza: grandi imprese, ma anche chi si sta
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il distretto della moda
affermando e chi si occupa di private label con numeri imporin cifre tanti, la vera base». Il neoeletto che è anche il titolare della Push 8.172 di Nola, cui fanno capo il readyle aziende della to-wear Hanita, H Couture moda* campane (4.600 (per le occasioni mondane) e nell’abbigliamento) Gretha Milano (nuovo proget33.500 to per le 16-35enni) - elenca tra gli addetti nella moda* le ragioni del recupero in atto il reshoring, che di fatto «ricono1-9 sce nell’origine campana di un il n° di addetti capo un punto di forza». Inoltre, nell’86% delle imprese le aziende già affermate hanno investito in risorse umane di alta oltre 1 mld S professionalità. «Anche una rel’export 2016 della altà come la nostra - aggiunge moda* (il 44% è - ha contribuito allo sviluppo: abbigliamento) nel territorio non c’era l’attitu*Abbigliamento e accessori in pelle dine a lavorare l’abito in tessuto Fonte SRM leggero, i focus erano la giacca o il cappotto della tradizione napoletana. Quando questo segmento è entrato in crisi è cominciata la diversificazione nei tessuti delicati. Oggi siamo arrivati al total look». Ma non si tratta solo di questo. «Il bello è ben fatto è nel nostro dna, il personale ha fantasia, è abituato a fare squadra, conosce l’arte di arrangiarsi, che fa risolvere più facilmente i problemi: sono fiero di avere intorno
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1. La realizzazione di un capo Finamore 1925 Napoli 2. Camicie Barba Napoli per l’estate 2018
HARMONT & BLAINE
In corsa verso il traguardo dei 100 milioni Harmont & Blaine management is examining ways to expand in US and expects to achieve 1 billion euro sales target in advance, by 2018. 2
a me collaboratori così» chiarisce Casillo, prospettando nel 2018 l’apertura di un nuovo stabilimento accanto alla sede attuale. «La sensazione - ribadisce Raffaele Barba di Barba Napoli - è che le aziende del distretto stiano andando bene: chi ha l’organizzazione imprenditoriale giusta non può che crescere». Barba Napoli nasce quasi 30 anni fa ad Arzano, dove nelle vicinanze c’è una forte rappresentanza della sartoria napoletana a partire da Kiton (vedi box a pag.28) e Isaia. «Il distretto ci aiuta - sostiene Barba perché questa tradizione si tramanda di generazione in generazione». Ora il marchio, che realizza all’estero il 40% dei propri ricavi, ha in programma di appartenere aprire un monomarca a Londra o New York entro il al distretto 2018 (il terzo dopo Milano e Roma) e da pochi mesi aiuta: la ha avviato il proprio e-shop. Anche Finamore 1925 tradizione Napoli della Siap di Napoli punta agli Stati Uniti, sartoriale si in parallelo con investimenti per accrescere la brand tramanda tra awareness. «Il nostro - spiega Paolo Finamore - è un generazioni concetto di sartoriale che non esiste altrove e ci auguriamo tutti che continui a essere trasmesso alle nuove generazioni. Napoli è un brand di qualità e credo che se non vedessimo il sole e il mare di qui, non avremmo gli stessi spunti creativi». «In passato Napoli è stata un centro della moda, per quanto riguarda la sartoria pura, poi è stata oscurata dal Nord - racconta Paolo Montefusco, ceo di Harmont & Blaine (vedi anche box a destra) -. La rivalsa è cominciata con Kiton e attualmente la sensazione è che il distretto viva un momento di crescita costante, dove sono favorite le aziende più orientate all’export. Le oscillazioni del dollaro potrebbero creare problemi, ma credo nella
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Era il 1997 quando Harmont & Blaine lanciava sul mercato la polo Vietri, ancora oggi tra i best seller nei negozi del marchio del Bassotto. Da allora ha continuato a crescere, mantenendo i legami con il territorio ed estendendo, anno dopo anno, il proprio mercato in Italia e all’estero (nella foto, lo store di Parigi), fino a totalizzare nel 2016 81 milioni di euro di ricavi (+7%, grazie anche al +10% dell’Italia). Il traguardo dei 100 milioni potrebbe essere raggiunto anche prima del previsto, forse già nel 2018, grazie alla strategia di sviluppo e rafforzamento oltre frontiera della società in capo alla famiglia MennitiMontefusco e per il 40% al fondo Clessidra. «Abbiamo definito una partnership per la Cina con Ygm - anticipa l’a.d. Paolo Montefusco, uno dei quattro fratelli fondatori del brand - che ci porterà ad aprire 27 punti vendita nei prossimi cinque anni, di cui 10 già nel primo biennio». Nei piani anche l’espansione in America, con un partner che aprirà nuovi punti vendita e avvierà la distribuzione nei multimarca. «Vogliamo capire a fondo le potenzialità del mercato - dice Montefusco - ma i segnali sono ottimi: i punti vendita di Miami funzionano benissimo, forse grazie al nostro lifestyle mediterraneo. E poi gli Stati Uniti sono il nostro secondo mercato online dopo l’Italia». In Russia è prevista la riapertura a breve di uno store a Mosca e in Europa è in programma l’ingresso in Polonia, Belgio e Germania attraverso il canale wholesale. Grazie al patto con El Corte Inglés, invece, saliranno a otto gli shop in shop in Spagna entro fine anno. (an.bi.)
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capacità del distretto di reagire». «Harmont & Blaine - precisa - ha scelto di muoversi nel mondo dell’upper casual che non è tipico di questo territorio ed è la dimostrazione che, se si crede in un progetto, si possono raggiungere certi traguardi anche in un contesto difficile». «Un po’ - osserva - sono cambiati anche i napoletani, in ogni ambito: credono di più nelle loro capacità e nel loro potenziale. Pure nei servizi turistici stanno ricevendo consensi: Napoli è un progetto che interessa sempre di più al mondo». L’abbigliamento, secondo Montefusco, unisce alla creatività italiana i concetti di friendly, ospitalità, gioia di vivere: «Qui ognuno li esprime a modo suo. Noi anche nella comunicazione vogliamo che passi il messaggio di capo confortevole. Il colore evoca sempre momenti piacevoli e giocosi».
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ESPERIENZA, COERENZA NEL MODELLO DI BUSINESS, ELASTICITÀ MENTALE TRA LE CHIAVI DEL SUCCESSO Anche la P.F.C.M.N.A. di Palma Campania, titolare del marchio Fracomina, ha fatto una scelta sui generis che la sta premiando nonostante tutto. «Da subito - racconta il ceo Ferdinando Prisco abbiamo deciso per l’easy fashion, nel senso dell’accessibilità dei capi. È quello che sappiamo fare meglio e resta un punto fermo 1 anche nell’ambito della riorganizzazione intrapresa da tre anni, con l’ingresso di un nuovo management. Questa scelta sembra darci ragione, dal momento che nel triennio siamo cresciuti del 35% anno su KITON anno. Un ritmo che ci permette di fissare l’obiettivo per il 2019 a 90 milioni di ricavi». «A volte però ci sembra di combattere contro i mulini a vento, lo sforzo è quasi doppio rispetto a quelKiton is launching a limited edition jacket in extra light vicuña de lo dei colleghi del Nord Italia - aggiuinge -. C’è luxe for collectors: the sell out price is 30.000 euro. For 2017, the ancora molto da fare a livello di infrastrutture e Arzano (Na) based company expects double digit growth in revenues. occorrerebbe un maggiore sostegno da parte di Kiton, uno dei massimi esponenti del menswear campano, lancia chi ci governa. Dalla nostra abbiamo una certa una limited edition de luxe per gli appassionati di giacche (nella foto). elasticità mentale, oltre all’esperienza, anche nel «Uno degli emblemi della qualità Kiton - racconta il ceo Antonio De commerciale (la famiglia Prisco è nella moda da Matteis - è la summer vicuña, che con una materia prima di appena tre generazioni, ndr)». Pino Luciano, ceo del250 micron al metro è espressione di massima leggerezza e qualità. la società Luciano di San Giovanni a Teduccio, Abbiamo realizzato 200 pezzi in vendita a 30mila euro, per clienti che proprietaria del marchio Orazio Luciano Naposono quasi dei collezionisti». Il marchio sta vivendo una crescita di li, rammenta che l’azienda è nata per volontà del interesse per l’abito, soprattutto negli under-35, mentre la fascia più padre negli anni Novanta. «Da subito - precisa agée apprezza anche «qualcosa di più sportivo». «Anche su questo - siamo sbarcati in Giappone, oggi nostro merfronte - spiega il ceo - esprimiamo la nostra ricerca a un livello altissimo, cato di riferimento, ma siamo apprezzati anche unendo tradizione e innovazione: si pensi al giaccone in cashmere in Cina, Hong Kong e Corea, grazie a una nuova lavorato con speciali nanotecnologie, che abbina il comfort a prestazioni generazione di consumatori, i trentenni, che hancome l’idrorepellenza, oppure allo spolverino più leggero del mondo, no studiato all’estero e sanno riconoscere il pre90 grammi di nylon». Tra gli accessori una delle novità sono le scarpe gio delle creazioni sartoriali». «Siamo una sartorealizzate con un unico pezzo di pelle di coccodrillo, coordinate allo ria - aggiunge - che realizza prodotti di nicchia, zaino. Kiton, che nel 2016 ha totalizzato 118 milioni di ricavi (+4%), al massimo 15-18 capi al giorno, con un unico stima di mettere a segno un +10% nel 2017. «L’estero è ormai l’85% del imperativo: eccellenza e attenzione maniacale fatturato - puntualizza De Matteis - e gli Usa sono il primo mercato, che alle rifiniture e ai dettagli». Quanto al distretto continua ad andare molto bene, tanto che abbiamo aperto da poco uno nel suo complesso, Luciano ha una percezione store a Miami e vogliamo procedere a un restyling a New York. In Europa molto positiva. «Il mondo dell’impresa - dice - è l’opening più recente è a Cannes, mentre prevediamo di rinfrescare il in fibrillazione. Da noi i clienti confermano gli look del monomarca di Parigi». Ma niente vendite online: «Il lusso è ordini, arriva qualche nuovo buyer asiatico e stiaanche questo, il rapporto diretto con il cliente». (a.b.) mo spingendo negli Usa, dove c’è molta richiesta del nostro prodotto, perché vogliono proposte
30mila euro, la giacca in vicuÑa più preziosa al mondo
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1. Alcune proposte Hamaki-Ho, marchio del Gruppo Ggm Italia con base a Nola 2. Il brand di C.A Group con sede a Nola Entre Amis allo scorso Pitti Uomo 3. Il denimwear Fracomina
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nuove». Oggi l’azienda sta cercando una location in zona per ampliarsi. «Ci piace stare qui: siamo collegati bene all’autostrada, vicini al centro di Napoli e c’è un grande gruppo di giovani che vuole lavorare con noi. Io stesso ne sono sorpreso. Hanno passione, spesso sono figli di sarti. Una scuola di alta sartoria della città ci segnala i più promettenti». «Potrò anche sbagliare - ribadisce - ma io tengo molto a restare, perché ho bisogno di vedere tutto del prodotto, da quando nasce a quando viene consegnato. Mi rammarico solo di non avere conosciuto le persone giuste 10 anni fa». LA SCARSITÀ DI RISORSE SPECIALIZZATE, UNO DEI PROBLEMI PIÙ SENTITI «Qui si lavora bene - ribatte Dalila Calabrese della divisione marketing di Carpi Group - ma abbiamo il problema di reperire le risorse umane: il polo campano non è attraente agli occhi dei giovani designer, non si trasferiscono volentieri». Forse saranno più invogliati ora che il gruppo, vicino a superare i 300 milioni di fatturato con il fast fashion Alcott e il menswear Gutteridge (incrocio fra heritage scozzese e know how napoletano per la progettazione) ha deciso di traslocare dalla storica sede di Nola al centro di Napoli. In giugno Carpi Group ha finalizzato l’acquisizione di Palazzo Caravita di Sirignano, una dimora nobiliare del XVI secolo che al termine della ristrutturazione, stimato nel 2019, ospiterà i circa 200 impiegati del quartier generale attuale. Il problema della forza lavoro è tra i più sentiti tra gli imprenditori della moda. «Il distretto - sostiene Car-
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ANTONY MORATO
Il wholesale resta prioritario The Nola (Na) based company Antony Morato is opening direct stores abroad but also takes into account the commercial relationships established with wholesalers around the world.
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1. Il womenswear Hanita, prodotto dalla Push di Nola 2. Un look Salvatore Piccolo Napoli 3. Le camicie Orazio Luciano Napoli per la prossima estate 4. Il marchio Michael Coal della napoletana Germin Group a Pitti Uomo 92 4
lo Casillo - ha bisogno di figure specializzate, da quelle nella campioneristica ai tecnici della produzione: in accordo con la Regione vorremmo creare dei laboratori per la formazione». Secondo Paolo Finamore, mancano pure certe professionalità nei servizi. «Anche i piccoli - dice - necessitano di ragionare in modo industriale, specie se vogliono vendere all’estero, dove esigono risposte immediate». «Sono auspicabili un miglioramento dei collegamenti stradali e investimenti nella banda larga - elenca Paolo Montefusco - ma anche uno snellimento della burocrazia, una politica più vicina alle aziende e una maggiore collaborazione fra imprese: stiamo migliorando, ma non siamo ancora a regime». Tutto questo rende meno attraenti le aziende della Campania. «Se un manager decide di trasferirsi qui - commenta il ceo di Harmont & Blaine - è quasi esclusivamente perché innamorato del progetto». A proposito dell’arrivo di nuovi manager, Prisco di Fracomina osserva che nel distretto non tutte le famiglie di imprenditori sono disposte a fare un passo indietro. «C’è un problema di
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Antony Morato dà un ulteriore slancio al canale retail con due importanti aperture. «In luglio avviamo uno spazio a Parigi, in rue Etienne Marcel e poi sarà la volta di Madrid in avenida Fuencarral - annuncia Raffaele Caldarelli, chairman dell’azienda di Nola -. Ma il wholesale, un business che ora conta circa 2mila plurimarca, resta prioritario». E chiarisce: «Puntiamo a stringere alleanze sempre più strette con i clienti. È questo network a tenerci giovani e a farci rimanere competitivi». Altra scommessa importante è l’e-commerce: «Un business giovane - dice il presidente - che ci dà grandi soddisfazioni: rappresenta il 2% del fatturato nelle vendite dirette e il 5% nelle indirette». L’azienda, che nel 2016 ha raggiunto i 98,9 milioni di ricavi (da 91 milioni), il 70% dei quali realizzati all’estero, ha appena inaugurato due punti vendita a Teheran, aprirà il secondo store in Sudafrica (a Pretoria) e ha stabilito contatti in Nigeria. Invece a Londra inaugurerà i primi due shop in shop, a Newcastle e Leeds, con House of Fraser. «Un assaggio - anticipa Caldarelli - in vista di uno sbarco en solitaire entro il 2018». Continua inoltre l’avventura in Cina, «dove il segmento medio comincia a ritagliarsi uno spazio importante» e dove è in arrivo il terzo monomarca. Parlando dell’anima partenopea dell’azienda, Caldarelli afferma: «Noi napoletani abbiamo avuto la fortuna di essere nati in un contesto che fonde culture diverse, spesso agli opposti. Questo ci consente di metterci in discussione quotidianamente, che non vuol dire vivere alla giornata ma dare la giusta importanza all’oggi, per poter crescere domani e non rischiare di diventare obsoleti». (c.me.)
cultura d’impresa - afferma -. Abbiamo casi di eccellenza come Carpisa, Yamamay, Antony Morato (vedi box a sinistra) che hanno creato vere organizzazioni di persone e dirigenti. Noi stessi ultimamente ci siamo dotati di 17 nuovi manager, ma altri non lo accettano». «Il distretto - prosegue - ha potenzialità incredibili ma è dicotomico come la città di Napoli: o organizzatissimo o disorganizzatissimo. Però è proprio da qui, dove i falsi sono un business, che nascono iniziative come Il Museo del Vero e del Falso, per fare cultura in tema di contraffazione». E mentre Casillo anticipa che all’associazione degli industriali si valuta la tracciabilità dei capi con chip nelle etichette, Raffaele Barba è convinto che uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del fashion locale sia legato alla questione della certificazione «made in Italy». «A oggi basta che due fasi della lavorazione su cinque siano fatte in Italia - ricorda l’imprenditore - per dichiarare di essere made in Italy. Il discorso andrebbe affrontato in maniera seria. Si tratta anche di una questione sociale: noi abbiamo 120 dipendenti tutti italiani, produciamo il 90% dei nostri prodotti a Napoli, il jeans in Veneto, i pezzi in pelle in Toscana e utilizziamo solo tessuti italiani». E si domanda: «Quanta occupazione ■ creano in Italia quelli che fatturano miliardi di euro?»
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1. Palazzo Caravita di Sirignano, nel centro storico di Napoli, sarà la futura nuova sede del Gruppo Capri 2. Alcune proposte del marchio di proprietà Gutteridge
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NICCOLÒ BIONDI/ROY ROGER’S
«VIA AL VERO DENIM SARTORIALE» Roy Roger’s at Pitti Uomo launched its new Made to Measure project: fully-tailored jeans for the most attentive and sophisticated of customers. «Nel 1952 siamo stati la prima azienda italiana a fare i jeans e ora ci aggiudichiamo anche il primato di essere la prima realtà del denimwear a proporre il verso sartoriale: un jeans totalmente su misura». Con queste parole Niccolò Biondi, amministratore delegato di Roy Roger’s, ha presenta il nuovo progetto Made to Measure in occasione di Pitti Uomo. Non a caso nello stand c’era un sarto che ha preso le misure e concordato il modello più adatto con i primi clienti, i quali hanno potuto scegliere il tessuto, il filo per le cuciture (tra ben 165 colori), i rivetti per le tasche, la salpa, le fodere interne e persino il tipo di lavaggio. Con un tempo di consegna di un paio di settimane». «È un servizio innovativo, all’apice del vero lusso, che rivolgiamo alle nostre boutique di Milano, Firenze e Forte dei Marmi e ai clienti wholesale, tramite trunk show itineranti - spiega Niccolò Biondi -. Si parte questo mese di luglio dall’Olanda, con la boutique Elton, per proseguire con la Spagna, da El Corte Inglés, e poi sarà la volta della Germania e di altri Paesi». Intanto Niccolò Biondi è pronto a fare il grande passo in Cina, affiancato da un partner locale: l’apertura di un corner a Shanghai da Daimaru, nel mese in corso, cui farà seguito il primo negozio ad Hangzhou, in settembre. Intanto sono in corso trattative per un opening a Shanghai. Con l’export che rappresenta il 10% del turnover, il brand da 19 milioni di euro di fatturato ha letteralmente il mondo davanti: «Nel 2016 abbiamo raddoppiato le vendite all’estero e anche nei primi mesi dell’anno in corso siamo cresciuti con lo stesso ritmo», conclude. (c.me.)
L.L.BEAN A PALAZZO SAN NICCOLÒ
TEMPO DI LIVING EXPERIENCE During Pitti Uomo, Asap showroom inaugurated Palazzo San Niccolò, a historic building dedicated to hospitality: 25 refurbished apartments and a lounge area with a space dedicated to the iconic L.L.Bean boots. Il mondo della moda si apre sempre più al lifestyle. Lo scorso giugno, in occasione di Pitti Uomo, la showroom fiorentina Asap ha aperto le porte di Palazzo San Niccolò, un edificio storico del 1400 nell’oltrarno, destinato all’ospitalità, con 25 appartamenti ristrutturati con gusto e nel rispetto dell’architettura originaria, che si affacciano sul giardino con pista da ballo. Al piano terra ci sono l’area lounge con angolo ristoro e uno spazio che viene dedicato a rotazione ai brand nel carnet di Asap, per regalare agli ospiti una living experience in cui anche la moda ha un importante voce in capitolo. Punto di partenza, gli iconici boot americani firmati L.L.Bean, di cui lo studio di rappresentanze che li distribuisce in Italia ha voluto mettere in evidenza l’heritage, il legame con il mondo dell’outdoor e al tempo stesso la vocazione urban. (c.me.)
GAUDÌ
CREDE NELLO SVILUPPO ALL’ESTERO E NELL’INTEGRAZIONE OFFLINE-ONLINE The Gaudì brand owner - Gaudì Trade - invests in domestic and foreign markets. Management also plans to integrate online and offline stores. Forte di una crescita costante, Gaudì Trade punta al consolidamento del mercato italiano e allo sviluppo internazionale. Il gruppo di Carpi (Mo) - proprietario dei brand uomo-donna Gaudì, Gaudì Jeans, Gaudì Shoes & Accessories e del womenswear Almagores - scommette in primis su Europa e Russia, già destinazioni importanti delle proprie linee, ma anche su Middle e Far East. L’azienda guidata da Stefano Bonacini (ceo) e Roberto Marani (stilista linea uomo) punta a una crescita sostenibile, che valorizzi il prodotto e i brand distribuiti. «Poniamo grande attenzione - spiega Bonacini - alle lavorazioni e alle materie prime. Siamo certi di avere fatto un ottimo lavoro per creare delle collezioni accattivanti, di qualità e con prezzi sell in estremamente interessanti». «A supporto dello sviluppo sui vari mercati - aggiunge prevediamo importanti investimenti nella comunicazione offline e online, due canali sempre più integrati e fluidi». Il manager crede inoltre nell’integrazione e interazione tra store fisico ed e-commerce: «Le potenzialità e i benefici che si possono generare rappresentano una grande opportunità in termini di visibilità del marchio e di sell out, a vantaggio sia dei flagship store che dei multimarca». Gaudì Trade realizza inoltre in licenza Denny Rose, «brand dinamico e con un suo importante posizionamento all’interno del womenswear» e le collezioni maschili e femminili Pacha, marchio legato alla nota discoteca di Ibiza.
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WOOLRICH
«Con lo store di Milano il retail cambia pelle» L’apertura imminente a Milano del nuovo store “emozionale,” in zona San Babila, è una delle novità nel 2017 di Woolrich, che fa leva sul retail per sostenere lo sviluppo internazionale. Anche il prodotto nel mirino, con l’atteso rilancio della linea outdoor
1. Una proposta di Woolrich John Rich & Bros dell’estate 2018 2. Cristina Calori, president e chairman Woolrich International 3. Andrea Canè, global creative director
di Carla Mercurio
The forthcoming opening of a new “emotional store” in Milan, in the San Babila area, is one of the greatest novelties in 2017 for Woolrich, that leverages the retail market to shore up international development. The product also is in the viewfinder, with the expected revival of the outdoor line.
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asciato alle spalle un fiscal year in sensibile crescita (+9%), Cristina Calori, president e chairman di Woolrich International, gioca la partita del 2017 sulla scia della fusione tra Woolrich Europe e Woolrich Inc., avvenuta nel novembre del 2016. «Il nostro orizzonte è diventato globale - spiega -. Abbiamo molti progetti in cantiere e un piano di aperture retail nelle maggiori capitali mondiali. Sto valutando nuove partnership a livello internazionale, per accelerare il piano di sviluppo». In autunno sarà svelato a Milano il concept retail ideato dal global creative director Andrea Canè, in tandem con lo studio di architettura giapponese Wanderwall, che debutta con uno spazio di 700 metri quadri in zona San Babila (l’indirizzo è ancora top secret). Uno store basato sui contenuti emozionali, che vuol dire non solo prodotto e non solo Woolrich, ma anche una serie di collaborazioni con altri brand e porte aperte al food e al green, protagonista nell’area dedicata alle piante. Un’occasione, anche, per lo sviluppo innovativo della parte omnichannel e digitale. «I negozi brick and mortar sono e rimarranno importanti ma devono cambiare pelle, offrendo non solo prodotto ma anche servizio ed esperienze - spiega Andrea Canè -. Mi piace pensare al flagship nel capoluogo lombardo al tempo stesso come una lounge, un luogo di passaggio all’inse-
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gna del comfort e della customer care e come un hub di sperimentazione e di contaminazioni». Lo spazio milanese è l’apripista di una serie di cinque opening nelle città più grandi: «Il prossimo sarà a New York, per la Fall 2018, e poi sarà la volta di Parigi, Londra e Tokyo». Accanto alle mega inaugurazioni, il piano di sviluppo retail procede nel 2017 con l’apertura di nove negozi tra cui Toronto, all’interno dello Yorkdale Mall, e Düsseldorf, che andranno ad aggiungersi ai 24 già esistenti. Sul fronte del prodotto la novità è il rilancio della linea outdoor, al via dalla Fall 2018: «Sarà una svolta per questa collezione distribuita nel Nord America - anticipa Canè - che andrà ad affiancare con coerenza l’etichetta John Rich & Bros». Quest’ultima continua a evolvere, alla ricerca di un equilbrio sempre più perfetto tra outdoor e città, come si è visto nello stand a Pitti Uomo. Una scommessa basata su capi convertibili, stratificati grazie a layer mul-
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tifunzionali, capaci di adeguarsi alle diverse modalità d’uso, così 2 come al passaggio delle stagioni. Proposte in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più strategico, dosata nel rispetto dell’estetica. Come nel caso della Plum Run Track Jacket, impermeabile e traspirante, con una leggera imbottitura in Thermore Ecodown, perfetta per le variazioni di temperatura, o la Pacific Jacket in 3 tessuto traspirante, con cappuccio regolabile e tasche sigillate da zip impermeabili. Alla kermesse fiorentina l’impegno di Cristina Calori (e del suo team di Wp Lavori in Corso), che oggi detiene la maggioranza del brand americano da 190 milioni di dollari, è stato premiato con un importante riconoscimento, il Pitti Immagine Award, assegnato il 13 giugno a Palazzo Vecchio. Un traguardo significativo, che la vede proiettata a ritmi serrati verso ■ nuove mete.
NEWS
TRAIANO MILANO
«Con il formal-activewear le giacche si lavano in lavatrice» Super-functional jackets, trousers and shirts, all machine washable and no-iron, yet smart and refined: this is the essence of Traiano Milano, the new brand launched by Filippo Colnaghi and Francesco Fumagalli, based on a main ingredient: the technical Sensitive Fabrics by Eurojersey. Visto che il consumatore non intende più rinunciare alla praticità della moda sportiva, perché non contaminare gli abiti formali con il germe dell’active? L’intuizione l’ha avuta Filippo Colnaghi, 27 anni (nella foto), durante un viaggio di ritorno dagli Stati Uniti, dove si è laureato in scienze politiche: realizzare abiti maschili super-funzionali, elasticizzati, indeformabili, freschi e traspiranti. Proposte lavabili in lavatrice, che oltretutto non si stirano. Insieme all’amico di lunga data Francesco Fumagalli, 26 anni, Filippo lancia il brand Traiano Milano: giacche, pantaloni e camicie da uomo, realizzati con i tessuti dell’azienda di famiglia, il Gruppo Tessile Carvico, di cui fa parte Eurojersey, noto per i Sensitive Fabrics, che diventano l’ingrediente principale del progetto. Materiali utilizzati nell’activewear o impiegati dalla griffe moda di ricerca, che tramite procedimenti di stampa in 3D riescono a emulare le stoffe tipiche del menswear formale, dalle lane ai cotoni, dagli effetti lino ai gessati, dai check alle microdisegnature. Un progetto che ottiene subito il consenso degli addetti ai lavori, racconta Colnaghi: «Nel 2016 siamo approdati a Pitti Uomo come finalisti del concorso Who is on Next? Uomo, dove la collezione viene notata dai vertici di Saks Fifth Avenue, che la acquistano per i propri store negli Stati Uniti. E a giugno scorso siamo tornati alla rassegna fiorentina per la terza volta». Sono tanti i negozi dove Traiano Milano è già approdata, nomi come Boutique Mantovani a Carate Brianza, Tiziana Fausti a Bergamo, Cenci a Roma, Maximilian a Bressanone, Lodenfrey a Monaco di Baviera, Gränicher Mode a Lucerna e Barney’s Japan. Mentre già si pensa all’e-commerce, in arrivo sul sito della label, traiano.com. (c.me.)
I pantaloni di Viganò
«a 50 anni siamo sempre più in gamba» Specialized for over 50 years in the production of trousers, Viganò pushes the accelerator on exports with an everwider and targeted collection, in which classic pants stay together with casual models and fashion proposals get on well with leasure items. Meanwhile womenswear line evolves. In sensibile evoluzione, grazie a player specializzati che si sono messi in gioco con nuove vestibilità e tessuti super-performanti, il pantalone è stato uno dei capi sotto la lente a Pitti Uomo. Un momento importante per Viganò, azienda di Besana Brianza (Monza e Brianza) che produce pantaloni da oltre 50 anni, con una vasta collezione in cui convivono modelli classici e casual, fashion e leisure, legati dal filo conduttore della qualità. «Qualità nella manifattura, nella scelta dei dettagli e dei tessuti, tutti made in Italy», sottolinea Alberto Rossetti, export manager, da poco più di un anno nelle fila dell’azienda, oggi guidata dalle sorelle Alessandra e Guli Viganò, figlie del fondatore, Antonio Viganò, ancora oggi attivamente impegnato nella gestione del business. Una realtà che realizza oltrefrontiera il 60% del giro di affari (34 Paesi in totale, dal Giappone agli Stati Uniti, dalla Russia, al Belgio e alla Francia) e che mira a proiettarsi in una dimensione sempre più internazionale, ponendo l’enfasi sull’expertise maturata in tanti anni di attività, anche per conto di grandi nomi del menswear. «I nostri pantaloni sono venduti da store come Boyds a Filadelfia, Beams a Tokyo, Harvey Nichols a Istanbul, Stanley Korshak a
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Dallas, Trillion a Palm Beach - racconta Alberto Rossetti -. Sono articoli dai 50 ai 90 euro sell-in, declinati in sei fit diversi (dagli slim ai larghi con più pince), tagliati in Italia e confezionati nel nostro stabilimento in Romania, per poi tornare a Besana Brianza per le finiture». Fra le proposte viste in stand ci sono il Kb (nella foto), un capo iconico dell’azienda declinato in nuovi tessuti, che si caratterizza per i gancetti laterali al posto della cintura, la gamba comoda e la vita leggermente alta, i modelli in Ice Cotton, tessuto sottoposto a trattamento speciale con effetto lana o, ancora, la linea Relax, nata qualche stagione fa all’insegna del comfort, con coulisse in vita e polsino morbido. Intanto cresce la donna: 12 modelli per ora, dalle versioni a sigaretta alle più modaiole, con fondo a zampa. (c.me.)
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Oliver Reichert ceo di Birkenstock
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«siamo oltre il fashion» Il brand tedesco da 500 milioni di fatturato e 25 milioni di calzature vendute all’anno sfrutta la suo appeal sulla fashion community per dare il via a una serie di iniziative di rafforzamento dell’immagine, tra sfilate e collaborazioni con i best concept store del mondo
1. Oliver Reichert è il primo ceo di Birkenstock esterno alla famiglia fondatrice in 240 anni 2. Il container cargo trasformato nel Birkenstock Box 3. Un momento dello show di Parigi, dove è stata svelata la collezione Spring-summer 2018
di Andrea bigozzi 2
The German heritage label used its firstever fashion event in Paris to show its Spring-summer collection and talk about the new mobile retail format, debuting with Andreas Murkudis and 10 Corso Como.
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è inutile mettere in una casella Birkenstock. Il nostro è un marchio realmente universale
ì, c’è la moda. Ma non c’è la moda e basta. Perché le possibilità di vendere per un brand “beyond fashion” come Birkenstock sono davvero molteplici. «Non spingiamo l’elemento fashion - racconta il ceo del gruppo tedesco Oliver Reichert -. Preferiamo continuare a essere noi stessi: un brand di calzature comode e di qualità. Il nostro successo in questo segmento sta avvenendo in maniera spontanea: è il mondo della moda che ci segue. Quello che sta succedendo è che un insegnante tedesco di 60 anni ama lo stesso modello di scarpe di un Millennial di New York». È così che Reichert prova a riassumere il successo ottenuto nel segmento lusso dal marchio di calzature, che vende circa 25 milioni di scarpe l’anno e fattura oltre 500 milioni di euro. E anche se ai piedi delle fashion victim finiscono solo una piccola parte di questi 25 milioni di calzature, Reichert ha deciso di prendersene cura con una serie di nuovi progetti, a partire dalla scelta di presentare a Parigi durante la fashion week dell’uomo la collezione primavera-estate 2018 e il lancio di un nuovo format retail in collaborazione con i migliori concept store del mondo come Andreas Murkudis a Berlino e 10 Corso Como a Milano. Qual è il bilancio di questa prima esperienza parigina? Molto buono. Abbiamo optato per una presentazione statica con in più una sfilata che proseguiva al oltranza, dove 40 modelli indossavano 115 paia di Birkenstock, solo una minima parte rispetto ai 1.800 modelli diversi che portiamo sul mercato. Abbiamo scelto un angolo dei Jardins des Tuileries e ricreato una situazione molto rilassante, dove i nostri ospiti potevano intrattenersi tutto il tempo che volevano. Diverso da quello che succede ai classici eventi della fashion week, dove finito lo show gli invitati scappano subito via.
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Oliver Reichert Ceo Birkenstock
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Proporrete qualcosa di analogo anche la prossima stagione? Ci stiamo pensando. Forse torneremo a Parigi o magari andremo a New York. Sono queste due città le capitali della moda a cui ci interessa legarci. mentre Milano è “the place to be” quando si tratta di design: per questo abbiamo scelto il Salone del Mobile per presentare i nostri letti lo scorso aprile. Sempre per restare in tema di fashion, state anche per lanciare Birkenstock Box, un format che vi porterà a collaborare con i migliori concept store del mondo... Per noi si tratta di un esperimento. Ciascuno dei buyer coinvolti nell’iniziativa non solo ha personalizzato l’interno dei container cargo che abbiamo trasformato nei Birkenstock Box, ma ha anche curato una selezione di abiti, accessori, libri e profumi da abbinare con le nostre collezioni, oltre a realizzare una capsule collection in esclusiva. Abbiamo iniziato da Andreas Murkudis a Berlino, ma si tratta di un progetto itinerante: ad agosto saremo da Kirna Zabête negli Hamptons e a settembre da 10 Corso Como a Milano. Ci sono una serie di trattative in corso con altri negozi specializzati. Questo progetto segna un progetto di upgrading della distribuzione? No. Si tratta solo di un’iniziativa tra tante. La nostra distribuzione tradizionale va avanti e stiamo iniziando a operare in maniera diretta in molti nuovi mercati. Penso che sia inutile cercare di mettere in una casella Birkenstock. Il nostro è un marchio realmente universale. ■
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Foto Andrea Benedetti
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il meglio deve ancora venire L’online è entrato nella gestione quotidiana di tutti i brand della moda. Ora si tratta di unire intelligenza artificiale ed emotiva per centrare nuovi obiettivi: se ne è parlato al Digital Fashion Day 2017 testi di alessandra bigotta, andrea bigozzi, elisabetta fabbri, carla mercurio, angela tovazzi
All fashion brands are dealing with digital in their strategies. Now it’s time to face new challenges, using artificial intelligence but also a deep knowledge of every customer: the report of our Digital Fashion Day 2017.
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econda edizione, il 7 giugno al Rosa Grand Starhotel di Milano, per il Digital Fashion Day: un appuntamento che nonostante i tentativi di imitazione resta unico nella sua formula, quella di mettere intorno a un tavolo imprenditori della moda ed esperti della tecnologia applicata al web, per monitorare le tappe della digital revolution. Moderati dal nostro direttore e ceo, Marc Sondermann, i panel di discussione si sono concentrati su tre punti: come mettere il turbo alla già robusta crescita digitale, in che modo garantire un’eccellenza del servizio e dell’engagement in
ambito e-commerce e quali strategie adottare per costruire una “customer seamless experience”. Alla ribalta alcuni dati di fatto, primo fra tutti che la parola digitalizzazione assume una valenza diversa a seconda delle singole realtà, anche se nessuno può esimersi dal rimettere in discussione l’intera struttura aziendale, dal monitorare passo dopo passo il consumatore, dal farlo sentire parte di un sistema aperto e interattivo, dal garantirgli un servizio che non deluda mai le sue aspettative. Come si è detto da più parti, dall’approccio “one-tomany” si è passato a quello “one-to-one”,
che richiede mezzi tecnologici avanzati, ma anche un’intelligenza emotiva in grado di incanalare nel verso giusto le enormi potenzialità dell’intelligenza artificiale. Alla ribalta anche i “keynote speech” di Alessandra Guffanti (presidente del Gruppo Giovani di Sistema Moda Italia) e di Carlo Terreni (direttore generale di Netcomm Suisse): due voci provenienti da ambiti diversi, ma con la consapevolezza che quella che si sta verificando è una svolta di sistema, con onde di innovazione che si propagano in tutti gli ambiti, crean■ do input vitali per il futuro.
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non si puÒ piÙ ragionare per cluster alessandra guffanti/smi
«l’e-commerce È diventato pop» According to Alessandra Guffanti, chairman of the young entrepreneurs’ group in Sistema Moda Italia, «digital is becoming ‘pop’ and influences everyone and everything, revolutionizing the textile chain». «Finito il periodo rock, oggi l’e-commerce è pop e influenza tutti»: così Alessandra Guffanti, presidente del Gruppo Giovani di Sistema Moda Italia. «Per la moda - ha proseguito l’online è un canale che rappresenta opportunità incredibili nel B2C, ma anche nel B2B». Il ruolo del digitale non è più solo «pull» ma diventa «push», in grado di spingere processi innovativi che pervadono l’intera filiera: «Penso all’interazione tra Herno, Radici Group ed Eurojersey, che insieme hanno dato vita al progetto della giacca made in green». Anche le fiere, sull’onda di e-Pitti.com, modificano le proprie strategie «e non a caso Milano Unica presenterà a breve MU-365, che permetterà a espositori e potenziali clienti di incontrarsi su un portale ad hoc». Il digitale consente di cambiare rotta, ma va usato con la testa. Anche in questo campo «le formule vanno sempre rimeditate. Storytelling sì, ma basta a termini abusati come «heritage» e «dna». E trasparenza, come nel caso di Zady, un e-store in cui ogni prodotto è raccontato, a partire dal filato». (an.bi.)
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Il “modello Amazon” può funzionare per la moda? Non proprio. Perché ogni azienda è digital a modo suo e i consumatori non sono omologabili tra di loro Digital is fundamental per every brand, but without common rules. The certain thing is that digitalization is not only a matter of e-commerce. And the consumer needs a one-to-one approach.
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Achieving the E-Commerce Breakthrough to Excellence
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How to Turbocharge Digital Growth
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a digitalizzazione marcia di pari passo con la customizzazione. Un punto fermo che ha fatto da fil rouge agli interventi di Francesco Bottigliero di Brunello Cucinelli (presente con un contributo video), Andrea Molteni del gruppo di boutique multimarca Tessabit, Giuseppe Grandinetti di Vibram Group, Maurizio Capobianco di Salesforce Commerce Cloud (in precedenza nota come Demandware) e Fabio Maglioni di Splio. Come ha sottolineato Bottigliero, «ognuno ha il suo modo di utilizzare il digitale, ma esiste una regola comune: il cambiamento riguarda l’intera struttura aziendale». Un discorso
engagement eterna sfida Il prezzo non è tutto per il consumatore, che vuole sentirsi parte attiva del “viaggio” che intraprende con l’acquisto Maria Beatrice Falcione (Space 2000) and Sara Della Corte (Silvian Heach) talked about the new ways to understand customers’ habits, through interaction, monitoring and a direct line with them.
Maria Beatrice Falcione Digital Department Manager Space 2000
Sara Della Corte Digital & E-commerce Manager Silvian Heach
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uello che un tempo si definiva acquisto, oggi è un viaggio: per le aziende seguire il consumatore nella “customer journey” tra online e offline è una priorità. Ne hanno parlato Maria Beatrice Falcione di Space 2000 e Sara Della Corte di Silvian Heach, due voci femminili provenienti rispettivamente dal mondo dell’urban apparel e del contemporary. Come ha spiegato Maria Beatrice Falcione, «l’analisi quotidiana di tutte le fasi della vendita e del percorso d’acquisto sono una prassi: il cliente deve essere seguito, incentivato, coinvolto in eventi e
Cloud, che consente alle imprese di attuare un’unica customer experience per ogni canale. «Grazie al digitale - ha precisato - nessun progetto è troppo ambizioso, tantomeno quelli Giuseppe Grandinetti Francesco Bottigliero Andrea Molteni Maurizio Capobianco Fabio Maglioni Global Head Digital Chief Digital Officer CEO RVP Salesforce Country Manager legati all’internazionalizzazione, Usa Eu Asia Vibram Group Brunello Cucinelli Tessabit.com Commerce Cloud Splio Italia seppur con sistemi e regole diversi a seconda dei Paesi». valido anche per chi lavora famose suole in gomma ha costruito Quello che si sta uniformando è il nella distribuzione. Il caso un lifestyle, si è digitalizzata in tutte le processo d’acquisto, «in nome di un di Tessabit è esemplare: sue divisioni, per venire incontro a un “unified commerce”». Fabio Maglioni nato come insegna fisica, consumatore che, come ha precisato di Splio (società che crea soluzioni per il si è aperto con successo Giuseppe Grandinetti, «ha verso di noi Customer Experience Management) ha all’online. «Con tessabit. alte aspettative». «In azienda - ha aggiunto sottolineato l’importanza del cloud e dei com - ha detto Andrea - stiamo sperimentando la piattaforma servizi SaaS (Software As A Service), che Molteni, che ha al proprio Einstein, che con l’intelligenza artificiale non comportano investimenti onerosi e attivo anche un’esperienza permette di captare il sentiment delle si possono agevolmente cambiare se non come business developer persone, ottimizzando l’interazione con conformi alle aspettative. Una flessibilità di Farfetch - abbiamo loro. «Forse lo implementeremo nell’eche però si deve ritrovare anche nelle creato una piattaforma in cui confluiscono commerce - ha annunciato il manager aziende, «dove tuttora non è raro che il prodotto e contenuti editoriali, «necessari - ma il primo obiettivo è avere clienti dipartimento dell’e-commerce sia separato per spiegare chi siamo». «La usability sempre soddisfatti». All’incontro hanno da quello del retail». Un errore da non è imprescindibile - ha precisato - ma il partecipato anche fornitori di soluzioni commettere, così come non bisogna mai contatto diretto con il cliente non è da per le fashion company, come Maurizio dimenticare che «il consumatore non è meno». Vibram, realtà che intorno alle Capobianco di Salesforce Commerce cluster, ma un individuo». (e.f.)
carlo terreni/netcomm suisse
promozioni. I suoi consigli sono preziosi, ma anche i detrattori li trattiamo come vip». «Aumentare il percepito del brand è un imperativo - ha ribadito Sara Della Corte -. Supportati da Eurostep, abbiamo lavorato e lavoriamo di cesello sulla customer journey, servendoci anche di strumenti come le mappe di calore, per tracciare i movimenti del mouse, i click e lo scroll». Space 2000 ha invece attivato con Kooomo una chat line e sta investendo sui bot, anche se ad affiancare gli assistenti virtuali ci sono sempre quelli reali. «Il fattore umano è imprescindibile - ha concluso Sara Della Corte - e, a questo proposito, tengo a precisare che i dettaglianti multimarca, spesso diffidenti verso le aziende che fanno e-commerce, devono remare con noi per coinvolgere il consumatore finale in una narrazione “circolare” del prodotto». (a.b.)
«dalla rivoluzione siamo passati all’evoluzione» As Carlo Terreni (Netcomm Suisse) said, in five years everything changed: now digital is everywhere and new business models are emerging. «Quando cinque anni fa cominciammo a parlare di rivoluzione digitale, i brand erano scettici. Oggi non è più così»: a Carlo Terreni, direttore generale di Netcomm Swisse, il compito di tracciare il bilancio di solo cinque anni una vera rivoluzione. «Tutti hanno capito l’importanza fa, la rivoluzione dell’omnicanalità - ha precisato -. Basti citare Vf digitale sembrava Corporation, che nel primo trimestre 2017 ha registrato un’utopia e invece È con l’online un balzo del 25% delle vendite, oppure di diventata una realtÀ Richemont, che fino al 2012 vedeva l’e-commerce come per tutti un buco nero e oggi sta facendo un’importante azione Carlo Terreni di recruiting in ambito digitale». Terreni - che ha parlato a nome di un’associazione nata nel 2010, che raggruppa oltre 80 imprese del Canton Ticino - ha ricordato come entro il 2022 in Svizzera un quarto del fatturato moda sarà realizzato con le vendite in Rete. Più in generale, ha evidenziato alcuni fenomeni in atto: dalla tendenza delle griffe a gestire non più in outsourcing ma in autonomia il canale digitale, alla capacità dei fornitori di tecnologia di garantire servizi bespoke. «Noi di Netcomm Suisse - ha concluso - stiamo lanciando il Fashion Digital Lab: un polo per l’innovazione tecnologica e acceleratore d’impresa, che farà anche da ponte tra gli istituti accademici e le aziende alla ricerca di specialisti». (a.t.)
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abbandono del carrello un’insidia da evitare Oggi la customer experience è “seamless”, senza soluzione di continuità tra e-store e negozio fisico. L’obiettivo da centrare è la finalizzazione dell’acquisto, attraverso un mix di servizio, tecnologia, logistica, organizzazione e una buona dose di empatia A seamless customer experience results from many factors: technology, service, logistics, internal organization. The goal is to lift the conversion rate and avoid the shopping cart abandonement, using empathy as well as technical tools.
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How To Enact A Seamless Customer Experience
Alessandro Milia Head of Global Omnichannel La Martina
Enrico Fantaguzzi E-commerce Manager Woolrich
Marco Serpilli Founder & CEO Warda
Maurizio Alberti Managing Director Mapp
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’abbandono del carrello è un’insidia per tutti i brand alle prese con l’omnicanalità. Per schivare il rischio, l’esperienza d’acquisto deve essere gratificante. Ne hanno parlato Alessandro Milia, head of global omnichannel di La Martina, Enrico Fantaguzzi, e-commerce manager di Woolrich, Maurizio Alberti, managing director di Mapp e Marco Serpilli, founder & ceo di Warda. Il caso di La Martina è emblematico. «Siamo il primo brand in grado di integrare nel proprio e-commerce tutti i canali di vendita, dai franchisee al wholesale - ha detto Alessandro Milia -. L’obiettivo? Dare una chance di aumento del fatturato ai negozianti». Anche il consumatore rientra in un circolo virtuoso di innovazione, che non lo vede solo in veste di acquirente. «Recentemente - ha affermato Milia - abbiamo siglato una partnership con il torneo londinese Polo in the Park, intorno a cui abbiamo costruito una serie di contenuti esperienziali». «Il cliente è al centro - ha ribadito Enrico Fantaguzzi di Woolrich -. Se entra in negozio dopo aver scelto un capo sul sito Internet e quel capo non è disponibile, l’addetto alla vendita deve essere in grado di fargli ordinare
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l’articolo online, con consegna a domicilio o in boutique entro 48 ore. Basta un iPad in dotazione». A chi compra sul web e ha esaurito il plafond della carta di credito «bisogna dare un’alternativa immediata:il contrassegno, PayPal, MyBank e Sofort, il che - ha concluso Fantaguzzi - può aumentare il tasso di conversione anche del 50%, a parità di visite». A nome di Mapp - società che supporta le aziende nell’ottimizzazione delle comunicazioni via e-mail, mobile, social e web, Maurizio Alberti ha sottolineato quanto sia importante una comunicazione digitale coerente, «con dati uniti in un unico ambiente» Alberti ha anche
rivalutato il ruolo degli sms e delle mail, «strumenti tutt’altro che obsoleti anche per il recupero del carrello abbandonato». Marco Serpilli (alla guida di Warda, realtà che sviluppa soluzioni software volte a ottimizzare i processi di business usando gli asset digitali) ha posto l’accento sull’importanza di catalogare e utilizzare in modo scientifico dati e informazioni accumulati dalle aziende. «È stato il gruppo Ovs-Coin a chiederci di affiancarlo nella gestione digitale di immagini, video e altro materiale - ha detto -. L’inizio di un’avventura che ci ha portati a dialogare con realtà come Brunello Cucinelli, il (c.me.) Gruppo Kering e Geox».
entreamis.it
fine italian trousers
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networking time
the power of getting connected Non solo panel e keynote speech: al Digital Fashion Day anche la convivialità rappresenta un’occasione di condivisione di idee e contatti tra gli operatori di moda e high-tech Not only roundtables and keyonote speechs: at Digital Fashion Day also conviviality always means sharing ideas and contacts between two sides of the same coin, fashion and high-tech.
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1. Antonella Sala (TrendFor Trend) con Marc Sondermann e Giampiero Molteni di Tessabit 2. Il numero di Fashion dedicato alla digital revolution e la brochure distribuita al convegno 3. Giuseppe Grandinetti (Vibram) e Sara della Corte (Silvian Heach) con Maurizio Capobianco e Ivano Casagrande (entrambi di Salesforce) 4. Alessandro Milia (La Martina) e Claudia Lo Russo (Swarovski) 5. Close up sul pubblico 6. Humberto Maureira e Vasiliy Piacenza (entrambi di Piacenza Cashmere) con Giulia Balestrem di Havas 7. Alessandro Pacetti (Woolrich) 8. Annalisa Musacchia e Claudia Mossa (Shiseido) 9. Simone Mancini (Lanificio Colombo) 10. Giulia De Giorgio e Rossella Marcazzan (entrambe di Vizeum), Diletta Malhotra (Burberry) e Francesca Andolfo (Amplifi)
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Digital NEWS
contactlab e send
«one-to-many? ormai è il passato» Contactlab, specialized in customized digital marketing solutions, organized in Milan the Send open summit, where it launched Contactone, a tool for a one-to-one approach to international customers. Surprise, Engage, Nurture, Digitally: dalle iniziali di queste quattro parole è nato Send, open summit organizzato a fine giugno presso il Teatro Franco Parenti di Milano da Contactlab, società attiva nell’ambito del digital marketing personalizzato. Un evento articolato in diversi interventi e approfondimenti, sul filo conduttore delle soluzioni e dei prodotti più all’avanguardia nel customer engagement 4.0. Tra questi Contactone, «un’applicazione di clienteling in base alla quale gli addetti alla vendita possono attivare conversazioni personalizzate con la clientela prima, durante e dopo la visita in negozio, attraverso e-mail, sms e instant messaging» spiega Massimo Fubini, ceo e fondatore di Contactlab. Uno strumento utilizzabile in tutto il mondo, «che permette ai brand di fidelizzare i clienti, conoscendoli a fondo, e a chi sceglie questi marchi di sentirsi al centro di una relazione “one-to-one”». Tra le case history affrontate a Send quella di Coltorti, insegna multimarca di Jesi: partita 80 anni fa come merceria, oggi è pronta a sperimentare lo store concept Phygital, in grado di connettere strettamente online e offline. Di scena anche una griffe del calibro di Fendi, che si è affidata a Contactlab per sviluppare il business delle e-mail transazionali, pensando non solo alla quantità ma anche alla qualità e personalizzazione dei messaggi inviati ai clienti e ottenendo risultati oltre le più rosee aspettative. (a.b.)
yamamay
passi avanti nell’ecommerce con triboo Yamamay recently launched its new website, with the support of Triboo Digitale and Bootique. Yamamay accelera nell’omnicanalità: in tandem con Triboo Digitale e Bootique, rispettivamente e-commerce company e digital communication agency del Gruppo Triboo, ha rinnovato completamente, nell’immagine e nei contenuti, il suo e-store yamamay.com, puntando su un’immagine coerente con il nuovo concept applicato ai negozi e sulla prospettiva imminente di introdurre il servizio di ritiro della merce ordinata online in oltre 400 boutique. Un dato non secondario, al di là della usability più chiara e della piacevolezza della consultazione, è la velocità con cui è possibile gestire il check out. Migliorata inoltre la fruibilità da mobile, per un sito attualmente disponibile in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. Da esplorare la sezione Yhome, con un focus sulla collezione casa di Yamamay, che arricchisce il lifestyle del marchio. Tutto concorre a un obiettivo: aumentare l’engagement della clientela e la customer satisfaction. «Yamamay si apre a un’inedita dimensione digitale - ribadiscono i portavoce della label - in nome di un’integrazione dei vari canali di vendita, in modo da accompagnare il consumatore lungo tutto il suo viaggio di acquisto». (a.b.)
liu jo
con il click&collect il servizio alle clienti diventa piÙ completo One of the last investments of the Liu Jo contemporary brand its Click&Collect service, involving 32 direct stores all around Italy. Anche il contemporary brand Liu Jo punta sul servizio Click&Collect e lo fa attraverso un servizio attivato per il momento in 32 negozi di proprietà su tutto il territorio nazionale. Le clienti che effettuano l’ordine online e che decidono di ritirare la merce in store hanno a disposizione un periodo abbastanza lungo - 10 giorni lavorativi - per andarsi a prendere quanto acquistato, in un punto vendita selezionato in base alla zona in cui sono più comode. Il tutto senza costi aggiuntivi. Scegliendo la formula Click&Collect si può decidere anche di restituire direttamente in store quanto acquistato su Internet, semplificando le procedure di reso. (a.t.)
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markets
in russia prove tecniche di ripresa
In Russia sembra rafforzarsi una ripartenza già avvertita nell’ultima parte del 2016, dopo l’annus horribilis 2015. Secondo Sistema Moda Italia, nel gennaiomarzo 2017 il tessile italiano ha indirizzato verso la Russia merce per 32,3 milioni di euro (+27,9%) e l’abbigliamento per quasi 232 milioni (+17,2%), con il menswear più dinamico del womenswear (rispettivamente +14,9% sempre in valore, contro un +5,7%). I buyer dell’area hanno ricominciato ad affollare i saloni, con un +10% a Pitti Uomo, un +16% a Pitti Bimbo e addirittura un +50% a Pitti Filati. The Russian recovery appears stronger. According to Sistema Moda Italia, in January-March 2017 the value of our textile exports to Russia was around 32,3 million euro (+27,9%). As for clothing, the value was close to 232 million euro (+17,2%), with +14,9% for menswear and +5,7% for womenswear. Good news from the recent Italian fashion fairs: the number of Russian visitors at Pitti Uomo increased by 10%. +16% at Pitti Bimbo and +50% at Pitti Filati.
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Victoria Saava/cashmere & Silk
«Oggi comfort e qualità battono le griffe » Cashmere & Silk, distributore del lusso in Russia, compie 20 anni rafforzando l’identità nella qualità e nello stile. Saava: «Con Cucinelli, Herno e Zanellato stop alla crisi» di Andrea Bigozzi
Cashmere & Silk plans to mark its 20th anniversary with a strong focus on Italian brands. «With Cucinelli, Herno and Zanellato we stop the crisis» says Victoira Saava, owner of the Russian luxury goods distributor.
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e c’è un punto su cui i professionisti della moda concordano è che stiamo per assistere al ritorno della Russia. Report dopo report si continua a parlare di una crescita nel 2016 del mercato del lusso, pari a un +5% a 3,5 miliardi di euro, e di una ripresa degli investimenti. Secondo una ricerca firmata della società di consulenza Cbre, l’anno scorso Mosca ha conquistato il settimo posto tra le città del mondo per numero di retailer sbarcati sul suo mercato. 39 brand internazionali (per il 70% legati alla moda, tra cui Rolex, Charlotte Olympia, Rubeus Milano) sono entrati per la prima volta nella capitale russa, tutti o quasi con l’aiuto di partner locali. Sono tutte buone notizie per Victoria Saava, fondatrice di Cashmere & Silk, la società che occupa il terzo posto nel settore retail in Russia dopo i grossi gruppi Bosco di Ciliegi e Mercury, grazie a 48 negozi fra mono, multibrand e outlet e 90 marchi distribuiti, il 90% dei quali italiani.
Come vede il mercato russo? Si può davvero parlare di fine della crisi? L’arrivo o il ritorno di brand stranieri sul mercato è da associare alla stabilizzazione della situazione. La gente si è abituata gradualmente alla crisi e ha imparato a gestire il proprio denaro nella nuova congiuntura. In questi anni di difficoltà sono mutati i i gusti: ora il cliente finale è più esigente, spende un po’ meno e cerca un legame più duraturo con le marche.
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aSSocalZatUriFici
i PaeSi CSi inVeRtOnO la ROtta In 2016 Italian shoes’ exports to CIS grew by 16% in volume. Good perspectives for 2017.
cPm moScoW 2
1. Lo store di Herno a Mosca 2. Victoria Saava durante i festeggiamenti per i 20 anni di Cashmere & Silk 3. Il monomarca Zanellato a Mosca
È cambiato anche il suo modo di selezionare i brand da distribuire? Assolutamente no. Quando ho aperto il primo negozio a Mosca nel 1997 la nostra offerta era fuori dal trend. Puntavano sul cashmere di qualità, mentre tutti cercavano le griffe più pubblicizzate. Mi sono subito rivolta alle aziende italiane: a Brunello Cucinelli con cui lavoro dal primo giorno, e Lorena Antoniazzi con cui collaboro da 15 anni. In 20 anni quel mix ideale tra qualità e semplicità dello stile su cui abbiamo puntato fin dagli esordi si è affermato: oggi sono in tanti in Russia a cercare qualità e comfort, prima ancora della griffe. Con i suoi partner mette a punto delle collezioni ad hoc? Questi non sono più i tempi delle collezioni pensate appositamente per un mercato, però crescono l’importanza e la necessità di poter offrire edizioni limitate o capsule collection. Ormai una delle esigenze del consumatore russo è l’esclusività. È sempre Mosca la città su cui investire? Non solo. A settembre prevediamo nuovi opening a San Pietroburgo: in questa città abbiamo ottenuto ottimi risultati, anche negli anni difficili. Apriremo un negozio più grande di Brunello Cucinelli, che si trasferirà nello spazio lasciato libero da Louis Vuitton. E poi anche un monomarca Herno e uno di Peserico, due aziende con ■ cui stiamo lavorando benissimo.
PiÙ CHe mai un banCO Di PROVa The 29th edition of CPM Moscow will take place at Expocentr from 30th August to 2nd September. «La situazione in Russia sta tornando a essere positiva, lo diciamo su basi realistiche»: parole di alberto Scaccioni, a.d. di emi-ente moda italia, in attesa della prossima edizione di cpm moscow, salone nell’orbita di igedo company previsto dal 30 agosto al 2 settembre all’Expocentre della capitale russa, con un migliaio di collezioni tra cui 118 dal nostro Paese (erano 94 a settembre 2016). Tra le novità il restyling della sezione cpm kids e spazi ampliati per le collettive di Francia e Turchia, «ma anche noi italiani - annuncia Scaccioni - abbiamo esteso la nostra area rispetto a un anno fa, con 27 new entry e quattro rientri». Tra questi Braccialini per gli accessori e montaliani per la camiceria uomo. «Da segnalare per il beachwear Raffaela D’Angelo - sottolinea l’a.d. di Emi -. Un marchio prodotto dalla Valery, vincitore del premio dell’anno 2017 a mode city di Parigi». Insieme a ice e Sistema moda italia è previsto per gli exhibitor italiani l’incoming di oltre 30 top buyer, non solo moscoviti, con una Coffee Lounge come luogo di incontro con le aziende. A Cpm Moscow sono previsti fashion show e seminari, tra cui quello sempre più seguito sui trend realizzato da Igedo e Wgsn, che vista l’alta partecipazione si sposta nella Hall 8.3. La rassegna investe anche sul digitale, con un’app lanciata da poco e una “chatroom” creata online per favorire il dialogo tra buyer ed expositori (nella foto, Beatrice B in pedana all’edizione di febbraio del salone). (a.b.)
Durante l’assemblea annuale di Assocalzaturifici, la presidente Annarita Pilotti ha fatto il punto sul mercato russo, vitale per le scarpe made in Italy. «Nel 2016 il calo di ordinativi in area Csi si è fermato - ha detto - registrando un incremento in volume del 13%». Un recupero che, tuttavia, «ci colloca ancora al di sotto di circa il 40% in quantità e del 50% in valore rispetto ai livelli del 2013». Nel primo trimestre 2017 le nubi si sono ulteriormente diradate, con un +25,8% in quantità, «ma i prezzi sono stati decrescenti, con un -10%». Pilotti ha ribadito la contrarietà di Assocalzaturifici verso le sanzoni Ue nei confronti della Russia, rinnovate per sei mesi e criticate dall’imprenditrice. (a.b.) motiVi
all’euROPeiSKY COn il nuOVO StORe COnCePt Motivi (Miroglio Group) launched its new store concept at Europeisky in Moscow. Motivi, uno dei marchi di punta del Gruppo Miroglio, ha lanciato il nuovo store concept nel centro commerciale moscovita Europeisky (nella foto): un debutto celebrato con un cocktail con oltre 200 tra clienti, giornalisti e vip, oltre che con un press day alla presenza di alcuni influencer locali, nell’ottica di investire nelle digital pr anche in quest’area. Motivi è presente dai primi anni Duemila sul mercato russo, dove attualmente può contare su 29 monomarca, di cui 22 di proprietà e sette in franchising. (a.b.)
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ANDREAS SCHMEIDLER
Arriva dall’Europa e dall’online il presidente di Tsum Già country manager di vente-privee in Italia, Andreas Schmeidler è il nuovo chairman di Tsum. Con lui lo storico department store russo nell’orbita di Mercury Group si apre a nuove sfide all’insegna dell’omnicanalità e dell’internazionalizzazione
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di ALESSANDRA BIGOTTA
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After a six years experience in Italy as country manager of venteprivee, as new president of Tsum Andreas Schmeidler is ready to put his omnichannel experience at the service of this department store.
1. Andreas Schmeidler 2. Una veduta notturna dello Tsum di Mosca
Lei è passato da una realtà come vente-privee allo Tsum: cosa porta con sé? Una delle cose che ho imparato dall’online è l’importanza di conoscere da vicino le abitudini del cliente ed è questo il mio punto di partenza - oltre all’esperienza specifica nel digital commerce - nella nuova avventura con Tsum e con DLT, la filiale del department store a San Pietroburgo. Come, in concreto, metterà al servizio di Tsum e DLT il suo know how digitale? Essendo uno dei migliori department store al mondo, il focus di Tsum sul digitale e l’omnichannel è già forte. Attualmente il 10% del turnover proviene dall’e-commerce ma vogliamo portarci al 20%, visto l’incremento “triple digit” dei ricavi su questo canale. L’obiettivo è andare oltre il concetto di department store classico, per proiettarci verso la dimensione di piattaforma online, in grado di fornire ai marchi internazionali impegnati in Russia un servizio a 360 gradi. Come sta cambiando il consumatore di moda nel Paese? Quello che noto è una grande selettività e un’elevata attenzione alla qualità. A differenza di quanto accade nei mercati saturi, qui c’è ancora entusiasmo non solo verso
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TSUM
in cifre 70.000 mq gli accessori, ma anche nei confronti del ready-to-wear.
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DIPENDENTI
Quali invece gli errori da evitare? Scegliere partner sbagliati. Ed essere avidi.
Su cosa i marchi made in Italy dovrebbero OLTRE 1.500 Omnicanalità a parte, scommettere per essere FASHION BRAND come sarà il futuro di Tsum competitivi nell’ex Urss? e DLT? Su una politica di prezzi giusti In primo piano c’è il riconoscimento ine coerenti, perché nel contesto globale non ternazionale, essere punti di riferimenc’è una ragione per cui i brand italiani coto nell’ambito dei department store di stino di più in Russia rispetto all’Europa. moda. Del resto, è la prima volta che un Noi di Tsum e DLT a San Pietroburgo siamanager proveniente dall’Europa prende mo orgogliosi del fatto di avere introdotto le redini di una fashion company russa. nei nostri punti vendita e nelle boutique del Mi concentro su questo obiettivo, insieMercury Group prezzi “europei”, uguali a me al mio team composto dalla fashion quelli di Milano e Parigi. Quest’anno lo director Alla Verber, dal direttore creaTsum sarà anche lo store pilota nell’offritivo Natasha Goldenberg e da Ricardo re alla clientela il rimborso Tax Free, nel Tortato, che è fashion director per l’uomo contesto di un programma governativo su e l’online. A livello di offerta, scommetquesto tema. Un altro aspetto su cui i nomi tiamo sui contemporary brand e su un apitaliani dovrebbero lavorare è creare colle■ proccio fresco alla moda. zioni speciali, pensate per la Russia.
NEWS
AT.P.CO
«A QUOTA 50 MILIONI ENTRO IL 2022»
1. Un sarto al lavoro da Gta 2. Una proposta della primaveraestate 2018
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Angelo Loffredo, sales marketing manager of At.P.Co (Golden Season), speaks about the brand’s commercial strategies, focusing on an internationalization process that is touching key markets such as the United States and Russia. At.P.Co ha intrapreso da qualche stagione un nuovo percorso di internazionalizzazione. A che punto siete? Ormai siamo presenti in buona parte dell’Europa, come Francia, Spagna, Germania e Paesi del Nord in Europa, oltre che in Giappone e Corea. Da questa stagione abbiamo aperto mercati come l’Australia, il Canada e gli Usa, dove è stata inaugurata una filiale. Con la primavera-estate 2018 possiamo anche contare sulla showroom Vittorio Emanuele per conquistare nuove posizioni in Russia: un mercato dove pensiamo di avere un grande potenziale di crescita. Come vi muoverete in futuro? Continueremo a investire sull’espansione oltreconfine, tanto che dal primo luglio è in forze in azienda un nuovo responsabile estero (Angelo D’Arcangelo, ndr). Più che ad aprire nuovi mercati, pensiamo ora a consolidare quelli che conosciamo, lavorando sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Obiettivi? Abbiamo chiuso l’ultimo esercizio a 25 milioni di euro, attraverso le vendite di 680 multimarca italiani, 300 door all’estero e sei negozi monomarca. Ci stiamo strutturando per arrivare a raggiungere i 50 milioni di euro entro il 2022. (a.t.) Un look per la primavera-estate 2018 di At.P.Co, brand uomo e donna della bresciana Golden Season
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GTA IL PANTALONE
LA RIVOLUZIONE CONTINUA CON IL SARTORIALE HIGH-TECH Gta’s relaunch continues with a collection signed by a new team of young designers and further investments in foreign development. A circa tre anni dall’acquisizione da parte di una cordata di imprenditori, Gta - fondata dalla famiglia Tognolo nel 1955 - aggiunge un altro tassello al suo percorso di rilancio, presentando a Pitti Uomo una collezione disegnata da un nuovo team di giovani creativi, che ha puntato a rielaborare e reinterpretare il concetto di eleganza sartoriale in chiave contemporanea. Risultato: i pantaloni sono stati ripensati a livello sia di materiali che di vestibilità, con 13 modelli capaci di abbracciare quattro differenti fit (slim, regular, skinny e comfort) e 48 nuovi tessuti (in aggiunta ai 13 storici), trattati, lavati e tinti sfruttando le nuove tecnologie. Il risultato è un’immagine artigianale dalla texture high-tech, con il plus di disegni esclusivi e dettagli studiati ad hoc per rendere ogni pantalone, all’esterno e all’interno, un pezzo unico. «Abbiamo cambiato tutto, con un balzo creativo che svela tutto il savoirfaire di Gta e regala alle collezioni nuove emozioni visive e tattili», racconta la marketing manager Patrizia Peruzzo. Una rivoluzione, quella del marchio veneto guidato dall’a.d. Carlo Soglia, che passa anche attraverso una progressiva riqualificazione distributiva, con un focus in particolare sull’estero, grazie anche all’inserimento di un export sales manager, Luca Alberti, che seguirà key market come il Giappone e aree in crescita quali gli Usa (dove Gta è entrato recentemente da Saks Fifth Avenue), Francia (presidiata anche con un corner da Printemps) e Paesi del Nord Europa. (a.t.)
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ASAHI KASEI CORPORATION - OSAKA (Japan) - tel: +81 06 76363299 - fax: +81 06 76363479 ASAHI KASEI FIBERS ITALIA s.r.l. - GALLARATE (Italy) - tel: +39 0331 213716 - fax: +39 0331 705666 - info@asahikaseifibersitalia.com
NEWS
EDEN PARK
il papillon rosa alla conquista dell’italia The French brand, exhibitor at Pitti Uomo, is 30 years old and aims to grow in Italy, with the plan to open a shop in Milan. Una storia nata per gioco 30 anni fa e oggi pronta ad aprire un altro capitolo, forte di un fatturato in espansione (60 milioni di euro nel 2016) e una nuova immagine più fashion-oriented: il marchio francese Eden Park - che a Pitti Uomo ha portato una collezione ispirata al viaggio, che inizia da Cap d’Antibes e prosegue verso la costa atlantica, fino a tornare a “casa” a Parigi - mira a espandersi nel sud dell’Asia e nel Far East e affila le armi anche in Italia. «L’obiettivo - dice il ceo Franck Mesnel, ex campione di rugby - è nel breve di raddoppiare il numero di clienti, puntando su un modello di business che supporti realmente i nostri partner». In attesa di conquistare posizioni anche nel retail: «Abbiamo recentemente rinnovato il nostro store concept - spiega -. Speriamo di poterlo utilizzare presto anche a Milano». Il brand è nato nel 1987, quando si disputò una partita decisiva per Mesnel, non solo per la sua squadra - il Racing Club de France - ma anche per il suo futuro da imprenditore: tutti i giocatori decisero di presentarsi all’ultimo match del campionato con giacche e papillon rosa, in segno di sfida e anticonformismo e, anche se persero la finale, entrarono nella storia di questo sport. Il papillon rosa divenne il punto di partenza di una nuova avventura, questa volta nel business: il lancio di un marchio di abbigliamento ispirato al rugby, che si è progressivamente trasformato in una label globale: oggi Eden Park vanta 46 monomarca in Francia e un network wholesale in 34 Paesi, per un totale di 536 store. (a.t.)
ALBERTO GUARDIANI
Fa il bis in Turchia e accelera in Russia The shoe brand Alberto Guardiani has opened its second flagship in Turkey and is growing double digit in Russia. Dopo il monomarca di Ankara aperto nel 2013, Alberto Guardiani raddoppia in Turchia e inaugura a Istanbul. Il flagship si trova all’interno dell’Akasya Mall e fa parte di una strategia di ampliamento della rete distributiva su questo mercato, il terzo come giro d’affari, dopo l’Italia e l’Est Europa, come spiega il global brand director Mario Rinaldi. Un negozio che si aggiunge a quelli presenti - oltre che ad Ankara - a Milano e Mosca. Proprio la Russia rappresenta uno dei driver dell’espansione della label di calzature, che nell’area realizza circa il 30% del fatturato: «Da circa un anno stiamo crescendo a doppia cifra e dovremmo riuscire presto a recuperare i livelli pre-crisi» spiega Rinaldi. Il brand, attivo con circa 480 multimarca worldwide (di cui 140 in Italia), sta valutando anche lo sbarco negli Usa e in Cina: «Sono key market sotto osservazione - precisa -. Vogliamo trovare dei partner seri e affidabili, con una buona sensibilità sul prodotto». Fondata nel 1947 a Montegranaro (Fermo), l’azienda ha archiviato il 2016 a 17,5 milioni di euro di fatturato, e «il 2017 chiuderà in linea con il fiscal year precedente». «Questo sarà un anno di importanti investimenti, anche nella struttura organizzativa - aggiunge Mario Rinaldi -. L’obiettivo è di tornare a crescere con il 2018». (a.t.)
PT Pantaloni Torino
Una capsule con Giugiaro e la donna con Capannolo PT Pantaloni Torino launched at Pitti Uomo the pants capsule made with designer Fabrizio Giugiaro and is ready to unveil its new women’s collection, designed by Gianluca Capannolo. A Pitti Uomo PT Pantaloni Torino ha aperto il capitolo delle collaborazioni speciali firmando con Fabrizio Giugiaro la capsule Kult-Kinetic Ultimate Trousers. «Una liaison nata per caso - racconta il ceo Edoardo Fassino (nella foto con Giugiaro e il presidente Pierangelo Fassino) -. Fabrizio stava progettando un’auto per un’azienda e noi ne abbiamo realizzato gli interni in denim. Subito dopo è venuta l’idea di creare insieme una limited edition di tre modelli, inserita nella linea PT01». Per il brand si tratta di una prima volta, ma già si sta pensando a come sviluppare questa partnership, che ha moltiplicato il traffico nello stand di PT in Fortezza. Dopo Pitti Uomo toccherà alla nuova collezione femminile, la Spring-Summer 2018, disegnata da Gianluca Capannolo. «La presentazione sarà in luglio - dice Fassino - e si preannuncia davvero positiva». (an.bi.)
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07_07_2017
info@koralline.it - www.koralline.it
KORALLINE, SEMPRE PIÙ EXPORT
E DAL 2018, PRONTI PER GLI U.S.A. Continua la forte ascesa del marchio Italiano, pronto ad entrare anche in nuovi continenti. Dopo il consolidamento e l’espansione in Italia, l’azienda punta ad approdare negli Stati Uniti nel 2018. A confermarlo sono Andrea Tutolo e Luca Cappelloni, ai vertici della linea. «La crescita esponenziale dei numeri dell’ultimo anno ci fa pensare in grande. Gli U.S.A. fanno gola a tanti, ma solo in pochi riescono ad entrarci. Per noi più che un obiettivo sarà una sfida. Un banco di prova, per misurare la nostra capacità sulle collezioni e cercare di espandere il pensiero Koralline in tutto il mondo». Dall’1 giugno la collezione Spring-Summer 2018 è disponibile negli showroom di tutta Italia, Europa, Medio Oriente, Giappone, Corea, Nuova Zelanda. Koralline dà appuntamento a tutti i nuovi clienti al prossimo Who’s Next di Parigi, dall’8 all’11 settembre 2017.
KORALLINE, MORE FOCUS ON EXPORTS
READY FOR THE USA IN 2018 The Italian brand is continuing its ascent and is ready to enter new continents. After consolidating and expanding its presence in Italy, the company aims to land in the United States in 2018. This is confirmed by the brand’s directors, Andrea Tutolo and Luca Cappelloni. «The exponential growth of last year’s figures has made us think big. Many companies want to enter the US market, but few succeed. For us, it is not just a goal, but a challenge. It is a litmus test to measure the success of our collections and to expand Koralline’s vision worldwide». From 1st June, the Spring-Summer 2018 collection is available in showrooms all over Italy, as well as in Europe, the Middle East, Japan, Korea and New Zealand. Koralline will present itself to new customers at the upcoming Who’s Next, which will be held in Paris from 8th to 11th September 2017.
NEWS
MANILA GRACE
progetti a tutto campo New investments on retail expansion and Mafrat as a new partner for childrenswear: projects on the way for Manila Grace. Dopo gli investimenti in Italia - attraverso sei corner presso La Rinascente nei primi mesi del 2017 - e un 2016 denso di aperture worldwide, Manila Grace guarda avanti, focalizzandosi in primis sulla Cina: presente a Shanghai nel Golden Eagle e con opening recenti a Pechino, nel China World e al Parkson Shopping Center (utilizzando il nuovo retail concept di Galante + Menichini Architetti), il brand intende avviare in loco 15 negozi entro tre anni, insieme a Fresh&Clothing. Se in Medio Oriente Manila Grace è presente al Panorama Mall di Riyadh e al Mall of Arabia di Jeddah, in Russia sono attivi corner in tre store multibrand a Krasnodar, Nizhnevartovsk e a Mosca, nel Tsvetnoy Central Market. Nei Balcani, in tandem con Fashion & Company, sono in cantiere dieci shop-in-shop tra Croazia, Serbia e Montenegro. Alla voce web, con un sito rinnovato (insieme a FiloBlu) Manila Grace si affaccia a nuovi Paesi tra cui Svizzera, UK, Russia e, appunto, Stati Uniti. Dulcis in fundo, il kidswear, pronto a nuove sfide con il nuovo licenziatario Mafrat (nella foto, la direttrice creativa Alessia Santi con le sue “girl”). (c.me.)
ROSSO 35
UN’IDENTITÀ PIÙ FORTE Rosso35 invests into its first monobrand store in Milan, the introduction in the collection of “identity items” and new marketing strategies, also with its own R35 magazine. «We love our work, we love our town, we love our product»: un messaggio chiaro sul sito di Rosso35, marchio di abbigliamento femminile “made in Genova”, esempio di una realtà di impostazione famigliare (la Silky, nata nel 1973), che ha saputo guardare avanti attraverso il ricambio generazionale. Il risultato sono proposte create nei laboratori genovesi del brand, all’insegna di uno stile contemporaneo ma con contenuti radicati di qualità. Rosso35 sta investendo su diversi fronti a partire dal retail, con l’apertura del primo monomarca a Milano in via Pontaccio, a Brera: uno spazio frutto del lavoro congiunto tra Agl Architects e Charlotte Mello Tegga, che ospita la collezione in un ambiente
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CRISTINAEFFE
al via il brand nam-myo Starting with Spring 2018 CristinaEffe’s world will be segmented into three lines: CristinaEffe, CristinaEffe Suite and the new Nam-Myo. Nuovo corso CristinaEffe. Il marchio fondato e guidato dai coniugi Cristina Fava, stilista e Paolo Bertelli, mente imprenditoriale, dalla primavera-estate 2018 riorganizza l’offerta commerciale, per conquistare un pubblico più ampio. «Segmenteremo i target, concentrando le proposte più eleganti, con tanti abiti da cocktail, nell’etichetta Suite, mentre di CristinaEffe continuerà a far parte la gamma più daytime» racconta il neo-direttore commerciale Roberto Nicolino, alle prese anche con il lancio del brand di knitwear Nam-Myo (nella foto, un modello per la primavera 2018), dal nome del mantra buddhista: «Un progetto etico, con un forte richiamo alla natura e al saper vivere, in sintonia con lo spirito della maglieria e i filati naturali». Per Nicolino Nam-Myo è soprattutto l’occasione per confrontarsi con un target ancora più giovane del solito: «La collezione punta sul colore e su un ottimo rapporto qualità-prezzo - ribadisce - rivolgendosi a una cliente più fashion». «Per la prima stagione il progetto sarà proposto solo sui mercati italiano e russo - conclude il direttore commerciale - per poi essere esteso a tutti i Paesi. Anche dal punto di vista distributivo l’obiettivo è conquistare un trade diverso, con negozi più attenti alla ricerca». (an.bi.)
sofisticato e accogliente, giocato sui colori chiari e su materiali naturali come i tronchi in rovere, il cemento grezzo e l’ottone galvanizzato, arricchiti da tessuti in lino e piante tropicali. Un negozio che intende essere vivo e propositivo, grazie a mostre ed eventi legati alle storie femminili. Storytelling, del resto, è una delle parole chiave delle strategie di marketing, basate anche su un modo più evoluto di utilizzare le immagini: ai tradizionali lookbook si affiancano ora i capsule shooting, in grado di rappresentare al meglio il prodotto. Una delle scommesse riguarda un progetto editoriale, il lancio del magazine semestrale R35, contenitore e veicolo del nuovo concept di Rosso35 presso la consumatrice, alla quale è dedicata in parallelo un’innovazione nel prodotto: una serie di capi unici che, di volta in volta, arricchiranno il campionario, giocando su un forte impatto visivo ed evocativo. (a.b.)
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PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
relaxeD ConfidenCE
photo Di ILARIA LAMOTTE BY FZEROPHOtOGRAPHERS/imaxtree/PITTI UOMO 92
Affermare la propria individualità senza rompere i codici della tradizione è la sfida che si pone l’uomo moderno. Ferree norme imposte dall’esigenza di dover essere sempre pertinenti al luogo e all’evento, dettano legge nel guardaroba maschile. Eppure la bella stagione è quella che più di ogni altra consente di sperimentare con i propri vezzi personali e osare con scelte più ostentate, alla ricerca di uno stile che meglio ci rappresenta. di ALBERTO CORRADO
Asserting one’s identity without breaking from tradition is the challenge the modern man sets for himself. Hard and fast rules, imposed by a need to always be relevant to the setting and the event, make the rules of the male wardrobe. Yet summer is the season that gives us most freedom to show personal style and push the boat out, with braves choices. WOOLRICH ph.Takahito Sasaki. stylist Jordan Schneider
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PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
PATRIZIA PEPE
CIRCOLO 1901
Look essenziale per giacche e pantaloni nei toni ispirati alla natura pugliese
DANOLIS
Giacca decostruita con tasche applicate abbinata su camicia in cotone a righe
DUNE SEASON s
Un mix tra uno chic classico e un’eleganza non forzata prende vita nei capi realizzati con tessuti innovativi e reversibili, pensati per un uomo dinamico che non vuole rinunciare alla praticità e alla funzionalità del vivere quotidiano. E alterna giacche antipioggia e impacchettabili a capispalla sportivi, traspiranti e antivento, senza rinunciare a soprabiti dalla vestibilità regolare. A mix of classic chic and natural elegance comes to the fore in garments made with innovative and reversible fabrics, designed for a dynamic man who doesn’t want to without the practicality and functionality of everyday life. And who alternates packaway waterproof jackets with sporty outerwear, breathable and windproof garments and regular fit overcoats.
ALBERTO FASCIANI
Francesine morbide, leggere, flessibili, in materiale conciato al vegetale con fondo cucito a mano
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PASHMERE
Maglie polo in tinture a base di bacche e radici, lavorate a mano dai più esperti artigiani sul campo.
PENCE
Giacca dal taglio morbido con ricamo del frutto rosso della pianta del caffè
XACUS
Camicie alla coreana in lino leggero e camicia in cotone con motivi pin-stripe
MASSIMO ALBA
Collezione ispirata al libro “Infinite Jest” di David Foster Wallace: giacca svuotata, maglia girocollo e pantalone chino
WOOLRICH
HAMAKI-HO
T-shirt, polo profilata con patch tono su tono, camicia kimono, bermuda a vita alta e giacca in lavorazione used
LUMBERJACK
Derby nei toni sabbiati e grigi
Capi convertibili , stratificati su layer multifunzionali, capaci di adeguarsi al passaggio delle stagioni nelle tinte sottobosco, beige, blu profondi
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PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
BERWICH
Pantaloni slim fit con pince, realizzati in cotone stretch declinato nei tessuti rigati e nelle fantasie check
BOGLIOLI
Giacche sartoriali dalle spalle morbide nelle tonalità del blu e senape
VIGANÓ’
Pantaloni in micro e macro check, o off-white in cotone
SERAPIAN
Borsa in pellame italiano nei colori brandy e nero
SARTORIAL EDITING s
Una selezione di capi che nascono dal desiderio di costruire una qualità a partire dai tessuti pregiati e dalla manifattura artigianale italiana, per risolvere i problemi della quotidianità del vestire.
ALFREDO
Girocollo patchwork con rifiniture a mano su colori della terra
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A selection of garments that stem from a desire for quality which begins with fine fabrics and the Italian artisan manufacturing. To solve everyday clothing conundrums.
LARDINI
Sahariana in lino leggerissimo di color beige, giacca a due bottoni in check in tessuto mischiato
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PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
PAOLO PECORA
Capi easy to wear in cotone, affiancati a tessuti più lavorati per un effetto vissuto
HEVÓ
Bomber in micro check, trench e rain-coat con cappuccio in colore deserto
BAGUTTA
Camicia in cotone con microfantasia cravatta
THE GIGI
Completo color salvia con polo a righe. Particolare la giacca con revers larghi e doppio tessuto
COMFORT ZONE s
Un concetto immediato, semplice, unico: i capi che indossiamo devono essere simbolo di benessere per tutti i giorni, unendo ricerca, design, tendenza e creatività in prodotti dal carattere multifunzionale, contemporaneo e accattivante. I principi della leggerezza, della libertà di movimento, di materiali biologici o sostenibili, suggeriscono nuovi stili di vita “comfort cool”, che puntano a una qualità sempre più alta e sofisticata, interamente realizzata dalla filiera italiana.
ZZEGNA
Una selezione di capi realizzati in materiale Techmerino wash & go by Alessandro Sartori
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An immediate, simple, unique concept: garments we wear must exude everyday wellbeing, combining research, design, trendiness and creativity in multi-purpose, contemporary and charming products. The principles of lightness, freedom of movement, organic or sustainable materials, suggest new “comfort cool” lifestyles, that strive for increasingly higher and more sophisticated forms of quality, 100% made in Italy.
FERRANTE
Innovativa capsule di maglieria ealizzata dai due fratelli Amedeo e Emiliano Ferrante
A guide to the best wool fabrics and yarns in the world.
Š 2017 The Woolmark Company Pty Ltd. All rights reserved.
THE#12 ISSUE Autumn Winter 2018/19 featuring Sport Edition Milano Unica, Milan 11th - 13th July 2017 Discover The Wool Lab Idea Biella, Pavilion 20, Central lounge The Wool Lab Magazine is available in all the best bookstores and textile trade fairs worldwide, purchase on line at modeinfo.com woolmark.com
PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
ANGELO NARDELLI
GABRIELE PASINI
Giacche morbide e decostruite in tessuto 3D ed elasticizzato, abbinate a pantaloni in cotone
Giacca con spalle morbide e revers ben visibili, gilet, pantalone dritto con pince in doppio al punto-vita
AT.P.CO
Giacca total white, con camicia in cotone su stampa floreale e pantalone disegno cravatta
LUIGI BIANCHI MANTOVA
CONTEMPORARY FACTORY
Giacche sartoriali Principe di Galles, check, over-check in lana e seta
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L’unione tra l’eleganza sartoriale e il dinamismo moderno. Le forme morbide, le giacche più lunghe, i preziosi tessuti e un ritorno del colore su capi versatili, pensati per il viaggio, sono gli elementi del nuovo guardaroba maschile.
ERNESTO
Giacche decostruite, dalla modellatura perfetta, declinate nei colori dal pavone al blu, fino a marroni e verdi
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The union between sartorial elegance and modern dynamism. Soft forms, longer jackets, fine fabrics and the return of colour on versatile garments, designed for travel, are the features of the new men’s wardrobe.
FRADI
Pocket Jacket in jersey con estrose fantasie regimental
PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
PERSONAL CODE s
Passe-partout maschili, declinati sulla pulizia delle linee, che interpreta in ottica moderna quello che altrimenti sarebbe semplicemente uno stile “formale”. Il ritorno a prodotti unici, apparentemente scollegati tra di loro, ma uniti dalla personalità di ognuno, che permette di dare credibilità a tutto ciò che si indossa. Something for men to fall back on at any time. Clean lines that offer a modern take on what would otherwise simply be known as “formal”. The return to unique products, apparently unconnected, that are brought together by everyone’s personality, allowing us to give a bit of credibility to all that we wear.
DESIGUAL
SAVE THE DUCK
Camicia con stampa indie con bermuda cargo
Field Jacket, parka termonastrati con tessuti performanti riciclati e imbottitura sintetica
ANDREA FENZI
CHERVÓ
Maglie girocollo dal taglio sartoriale nei colori azzurro pervinca, rosso sfumato ibiscus e amaranto, mastice e sabbia
Polo e girocollo nei toni caldi dell’estate
BERTOLO
Polo tre bottoni o con zip nei colori del pastello, azzurro, blu, bordeaux e rosso
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BALDININI
Mocassino in vitello in color arancio, verde mela e arancio
ALTEA
Maglieria elegante con cura dei dettagli realizzata nella nuances pastello
PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
OFF WHITE
COLMAR
Bomber in tessuto tecnico idrorepellente, color verde mela
UNUSUAL C R E AT I V E
ROY ROGER’S
Pantalone in cotone, maglia girocollo con tasca applicata e giubbotto con patch, tutto nelle sfumature del giallo
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Un look che fa da ponte tra lo sportswear e uno stile senza tempo. La sfera “unusual” richiama finiture particolari, texture naturali, stampe e microfantasie dall’aspetto handmade dai colori solidi quali tabacco, ruggine, verde e azzurro coloniale. La parte “creative” è legata al gusto pulito in connubio con uno stile sporty, per modelli dal gusto rétro, con colori decisi e freddi quali blu, beige, il rosso e il bianco.
ROSSIGNOL
Capi unseasonal realizzati con materiali innovativi. Dettagli raffinati nei colori blu, grigio, bianco e rosso
PT01
Pantalone cargo a vita alta in colore coloniale
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A look that bridges the gap between sportswear and timeless style. The “unusual” sphere showcases special finishes, natural textures, prints and micropatterns with a handmade feel in strong colours like tobacco, rust, green and colonial blue. The “creative” part is a clean feel combined with a sporty style, rétro models with strong and cool colours like blue, beige, red and white.
BARACUTA
G9 Varsity con “rib” sul giro vita e polsini e logo ricamato sulla manica
SEVENTY
Giacca in tessuto leggero, pantaloni jogging in lino, polo smacchinata su filati pregiati, sneaker in vitello e cintura in suede
SCAGLIONE
Maglia girocollo e felpa in stile Costa Azzurra, dalla linea pulite, minimale
PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
MINO RONZONI
Cinture intrecciate in cuoio con metalleria quadrata
GAUDÍ
DUE SOLI
Classico giubbotto in denim con inserto di fiori disegnati sul dorso
BOOMBOGIE
Rain coat in tessuto soft in color giallo con cerniere a contrasto
B E L L A I TA L I A s
FORTELA – FATTO A MANO
Giacca e gilet in tessuto vintage, pantaloni creati con telai giapponesi
Le giornate estive dei luoghi balneari più amati del Bel Paese sono il mood delle collezioni, che attraverso i colori del corallo e della sabbia, alternati alla palette più esaustiva dei blu, vestono un uomo raffinato, dallo stile di vita elegante e casual, che si tratti di un’escursione in barca o di un aperitivo al tramonto sul lungomare.
ALLEGRI
Rain coat tinto in capo con dettagli reflex
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Summer days in Italy’s most loved seaside resorts are the mood of collections which, through the colours of coral and sand, alternated with the more exhaustive palette of blues, dress a refined man with an elegant and casual style, be it for a boat trip or a drink at sunset on the seafront.
ALPHA STUDIO
Polo a nido d’ape nei colori estivi delle divise sportive da tennis
NORTH SAILS
Giubbotto con cappuccio su stampa logata
CAMPOMAGGI
Cinture in cuoio con fibbie riproducenti effigi di animali: leoni, serpenti, coccodrilli e camaleonti HUNTING WORLD
BOTTEGA MARTINESE
Giacca dal gusto military con tasche ampie, patch indie sulla chiusura
RRD
Parka, raincoat e bomber in tessuti tecnici nella palette sfumata del rosso
T R AV E L POSTCARDS s
Cartoline di viaggio ispirano nostalgiche collezioni, che rievocano paesaggi costieri trovati. Maglie da pescatore, costumi da bagno, pantaloni leggeri dal classico pattern. Tutti simboli di vita in riva al mare. E tutti studiati in modo da creare collezioni basate in primis sulla texture dei ricordi.
HAVANA&CO
Giacca con tasche applicate nel colore coloniale
Postcards are the inspiration for nostalgic collections that recall coastal landscapes, discovered for the first time. Fishermen’s sweaters, swimming costumes, light trousers with classic patterns. All symbolic of life by the sea. And all designed to create collections based primarily on the texture of memories.
GTA
Pantaloni con volumi morbidi, vite più alte per un gusto rétro
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PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
TATRAS
Filed jacket realizzata in tessuto tecnico antipioggia e giacche in tessuto tecnico camouflage. con filo di bava ed effetto finale 3D
BRUNELLO CUCINELLI
PARAJUMPERS
Biker in pelle di colore blu con zip e patch
TEN C
Iconico parka giapponese con tessuto e finissaggio particolare
DRUMOHR
true B L U E
Giacca doppiopetto in “maglia milano” su pantaloni a righe
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Una scelta sicura, un colore che non tradisce mai. Elegante eppure facile, accessibile a tutti, capace di sopravvivere a ogni stagione e a ogni tendenza. A safe choice, a colour that never disappoints. Elegant yet easy, accessible to all, able to survive every season and every trend.
SARTORIA LATORRE
BLAUER
Giacca in pelle d’ispirazione militare in colore blu con jogging in tessuto denim
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GALLUCCI
Sneaker Minimal Low Top in pelle di ispirazione british con impunture sartoriali
Giacche sartoriali con revers a lancia e classico, proposte nelle tonalità del blu, dai motivi checked e righe
VISIT US AT: MILANO UNICA 11-13 JULY 2017 MUNICH FABRIC START 5-7 SEPTEMBER 2017 PREMIèRE VISION 19-21 SEPTEMBER 2017
Unzipping Creativity Worldwide, according to Nature. Innovation at the heart of Italian thinking and making. At Lampo we craft value into every detail. Lampo is a registered trademark of Ditta Giovanni Lanfranchi Spa
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PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
EDEN PARK
Camicia con polo piquet a righe su bermuda in cotone nero
BARB'ONE
TINTORIA MATTEI
Camicie alla coreana con colletto morbido nelle fantasie regimental, floreali o tinte in capo
ALEA
SUNSTRIPE
Bomber in tessuto tecnico, termonastrato con tessuto floreale
La camicia con stampa floreale si riveste di un effetto a rilievo
POOL PA R T Y s
Estate, tempo di bagni di sole e in mare, di colorati cocktail tropicali, di feste in piscina e di giochi in spiaggia e di divertimento. Tutto questo è una dichiarazione d’amore alla stagione della spensieratezza e della leggerezza, come confermano i tessuti traspiranti e light.
BLUEMINT
Costumi da bagno nei colori tradizionali caraibici che vanno dal blu e dal rosso ai colori sabbiosi
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Summer, a time for bathing in the sun and the sea, for colourful tropical cocktails, pool parties, games on the beach and fun. All of this is a declaration of love for the season of light heartedness and frivolity, as confirmed by the breathable and light fabrics.
MMX
Bermuda a vita alta su stampe floreali, a righe o all over nei colori estivi
PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
MANUEL RITZ
Giacca in maglia con interni a righe, abbinata a camicia in cotone su disegno batik
BARENA
Giacca con spalle morbide su stampe di mosaici bizantini
J.W. ANDERSON
TAGLIATORE
P PAOLON
Nuova linea di pantaloni con tre tipologie di vestibilitĂ : regular, slim e baggy
Giacca in seta e lino, revers a lancia, tasche a toppa, spalla insellata, maniche a camicia. Tra i dettagli sartoriale asole aperte e i bottoni effetto corno
COOL NOMAD s
Nomadi che si spostano da un continente a un altro, in un costante e incessante movimento. Un viaggio nel passato guardando al futuro, cercando di fondere la lavorazione tradizionale dei tessuti con le nuove esigenze tecnologiche. Giacche sahariane abbinate a pantaloni stile military. Giubbotti stratificati e spolverini leggeri da portare con gli short, per un gioco di lunghezze diverse, nella rivisitazione di capi medio-orientali in chiave occidentale.
FREEDOMDAY
Giacca con cappuccio con ricami indie a contrasto
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Nomads who move from one continent to the next, constantly and incessantly on the move. A journey into the past while looking at the future, seeking to meld traditional fabric processing with new technological necessities. Saharian jackets paired with military-style trousers. Layered jackets and light dust coats, be worn with shorts for a game of alternating lengths.
REPLAY
Giacca camouflage con motivi patch e scritte a contrasto
PITTI 92 SPRING - SUMMER 2018
GAS
Pantaloni a cinque tasche in enim o in tela Isko Cosy, top in jersey, felpe con cappuccio in nylon, inserti di mesh e zip waterprof.
MOOSE KNUCkLES
Brand canadese wild and luxurious, che unisce tecnica e design d’avanguardia, con un occhio attento verso i dettagli e un leisurewear tecnico e cool
INGRAM
Camicie in cotone su stampa micro e macro check
HERNO
ALBERTO GUARDIANI
Bomber e giubbotti realizzati con cuciture ad ultrasuoni, termonastrature e tessuti tecnici che li rendono impermeabili, traspiranti e antivento
Sneaker One Soul con fondo tecnico, tomaia in vitello gommato, tessuto tecnico lucido bianco e spoiler
SOFT GUERRILLA s
La voglia di contestare si dilata, fino a esternare sugli abiti un manifesto leggibile di uno stile gang, ma più studiato e ammorbidito. A partire dai dettagli pensati per la città. Non più anfibi, ma sneaker o stringate con la suola di gomma.
IL BISONTE
Borsa da viaggio su stampa bisonte da portare a mano o a tracolla
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The desire for confrontation is extended to give the clothes a clear gang-style feel. But the look is more studied and subtle. Beginning with the details designed for the city. Combat boots are out, replaced by sneakers or lace-ups with a rubber sole.
K-WAY
Giacca corta, impacchettabile, idrorepellente e antivento. Le cuciture interne sono termosaldate con apertura frontale, full zip con puller personalizzato
FRANKLIN & MARSHALL
ESEMPLARE
Trench coat con cuciture ultrasuoni termosaldate in nylon stretch 3 layer water repellent ; “Shell” in nylon, traspirante e termoregolatore
ANNAPURNA-AIDA BARNI
Maglia con bermuda sporty con logo nastrato
active D AY W E A R s
Tessuti tecnici come il nylon o il jersey, volumi rilassati e la tendenza di un bianco all over, sneakers in tinta per il daywear. La tenuta sportiva si nobilita dopo il tramonto, grazie a cardigan nei più morbidi cotoni e a scarpe comode di vitello o cuoio spazzolato.
AEREONAUTICA MILITARE
Felpa military con cappuccio, nastrata e con zip a vista nel tessuto
NEW BALANCE
Sneaker Full Core Sonic nuova tomaia, intersuola REVlite e suola in gomma leggera
Technical fabrics like nylon or jersey, relaxed volumes and trendy all-over white. Sneakers to match the daywear. After sunset the sporty look becomes more refined, with cardigans in the softest cottons and comfortable calfskin or brushed leather shoes.
VFTS
VFTS è l’acronomico di Voices of the Street per una sneaker tecnologica, flessibile e confortevole
PEOPLE OF SHIBUYA
Giubbotto comfort in tessuto tecnico su stampa camouflage
CHRISTIAN LOUBOUTIN
Sneaker con parti in cuoio ridefinite a mano e gomma applicata dettagliata da una scansione di pelle di coccodrillo
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PRADA
MEN’S FASHION SHOWS SPRING - SUMMER 2018
FORMS OF DIALOGUE Tocchi di rosso, mood geometrici, il tailoring in stile street e dettagli speciali. È la rivoluzione a colori delle passerelle. Un fil rouge per cambiare. A partire dall’evoluzione stilistica, che segue la traiettoria dal classicismo verso uno stile più contemporaneo. E per rimanere impresse nella memoria, grazie a per un sottile gioco di decostruzione e costruzione del guardaroba. Un uomo che sceglie l’estate come tempo di seduzione e piacere.
@imaxtree.com
di ALBERTO CORRADO
Touches of red, geometric moods, street-style tailoring and special details. The colour revolution of the runway. A leitmotif for change. Beginning with the stylistic evolution, that follows a trajectory from classicism to a more contemporary style, and sticks in the minds, thanks to the subtle game of constructing and deconstructing the wardrobe of a man who matches summer with seduction and pleasure.
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MEN’S FASHION SHOWS SPRING - SUMMER 2018
ALEXANDRE Mattiussi
DOLCE&GABBANA
Katie Eary
ASTRID Andersen
BLOOMS POEM
DRIES Van Noten
ROKSANDA
EDWARD Crutchley 86
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MSGM
Wood Wood
ALEX MULLINS
DIRK BIKKEMBERGS
Giorgio ArmanI
Oliver Spencer
Cerruti 1881
FORMAL ODDITY
HAIDER Ackermann
Daks
MARNI
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MEN’S FASHION SHOWS SPRING - SUMMER 2018
Sunnei
BERLUTI
Y. Project
DIOR HOMME
Paul Smith
FREE WAY
VERSACE
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WHITE Mountaineering
Poan
PRADA
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ERMENEGILDO ZEGNA
EMPORIO ARMANI
VALENTINO
LOW KEY
FENDI
Neil Barrett
SALVATORE FERRAGAMO
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MEN’S FASHION SHOWS SPRING - SUMMER 2018
Craig Green
DSquared2
MARCELO Burlon COUNTY OF MILAN
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ISSEY Miyake
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HUSSEIN Chalayan
MARINE SPIRIT
Frankie Morello
BILLIONAIRE
HermÈs
Munsoo Kwon
GCDS
WALTER Van Beirendonck
JUNIA Watanabe MEN
SHARP AND PREPPY THOM Browne
Moncler GAMME BLEU
VIVIENNE Westwood
Sacai
Wooyoungmi m
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MEN’S FASHION SHOWS SPRING - SUMMER 2018
Wolf Totem
Palm Angels
PHILIPPE Plein
ALEXANDER McQueen
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Balmain
PROG ENERGY
RICK Owens
DIESEL
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MENSWEAR SPRING - SUMMER 2018
THE CUTTING EDGE Non solo sfilate: le fashion week uomo di Milano, Parigi E LONDRA sono state ricchissime di presentazioni, lontane dalle passerelle. Siamo andati a scoprire in anteprima quali saranno le tendenze per la primavera-estate 2018 e i pezzi-chiave, fra collezioni e accessori, destinati a diventare must-have. Un guardaroba costruito fuori dagli schemi, purché si celebri il sodalizio tra classico e sportswear, tra forme e materiali che un tempo erano inconciliabili.
@imaxtree.com
di ALBERTO CORRADO
Not just fashion shows: men’s fashion weeks in Milan, Paris and London are packed with presentations, well away from the catwalks. We went to get a sneak preview of the trends for the Spring-Summer 2018 season and the key items, among the collections and accessories, that are destined to become must-haves. A non conformist, that celebrates the union between classical and sportswear, between forms and materials that were once upon a time incompatible.
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MENSWEAR SPRING - SUMMER 2018
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ThE HYPE OF MILANO 1 CORNELIANI 2 Eleventy 3 ETRO 4 Paul & Shark 5 Santoni 6 Dondup 7 Kiton
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CHILLING IN PARIS 1 Rochas 2 LOEWE 3 SANDRO HOMME 4 Les Benjamins 5 CÇdricCharlieR 6 ARMANDO CABRAL
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COOL BREEZES IN LONDON 1 Barbour 2 Band of Outsiders 3 Belstaff 4 Qasimi 5 What We Wear 6 Nigel Cabourn 2
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TERRE
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WOMENSWEAR SPRING - SUMMER 2018
ETÉ D’ELEGANCE Le nuove collezioni per la prossima stagione calda sono un inno alla gioia di vivere a un’innata versatilità, che dissolve i confini tra daywear e soirée. a cura di ALBERTO CORRADO
The collections for the next Summer season are an ode to joie de vivre and to an innate versatility, that blurs the confines between daywear and evening wear.
ALBERTA FERRETTI RESORT
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WOMENSWEAR SPRING - SUMMER 2018
Genny RESORT
TRICOT CHIC
col ore LARDINI
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DONDUP RESORT
e nuove collezioni donna sono sorprendenti, vivaci e solari: un vero inno alla gioia di vivere, alla positività , all’energia dinamica e instancabile che pervade tutte le creazioni. Sono lo specchio di una donna poliedrica e piena di risorse. Ogni collezione si adatta a molteplici abbinamenti, semplicemente attraverso la variazione degli accessori. Le collezioni respirano geometrie, grafie e stampe sapientemente bilanciate: le tinte cromatiche si fondono nella creazione di un nuovo equilibrio; i tessuti impalpabili si mescolano magicamente
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EMILIO PUCCI RESORT
he new collections for the next Spring-Summer 2018 season are surprising, vibrant and joyous: a real ode to joie de vivre, to positivity, to the dynamic and untiring energy that pervades all its creations. The reflective of a multi-faceted and resourceful woman. Every collection has an innate versatility that blurs the confines between daywear and evening wear, adapting to multiple combinations, simply varying accessories. The collections stand out for their skilfully balanced geometries, graphics and prints: shades of colour blend together in the crea-
DIEGO M
D-EXTERIOR
terra CIVIDINI
CRISTINAEFFE
con altri dal sapore espressamente materico; le maxi proporzioni e le forme ampie si mixano con silhouette slim, esprimendo una raffinata e decisa sensualità. Le linee rigorose, pure, realizzano sorprendenti abiti che scivolano sulla pelle ed esaltano la sinuosità del corpo, ma anche caban e robe-manteaux da indossare su pantaloni flair, per vestirsi in maniera inaspettatamente sexy. La palette è ampia, le cromie delicate ed inebrianti come il profumo delle serate estive, intervallate dai colori base, dalla freschezza dell’ivory e dalle tonalità del white. I
PESERICO
tion of an equilibrium; impalpable fabrics are magically paired with others with a specifically more tactile feel; maxi proportions and large styles are mixed with slim silhouettes. for a refined and determined sensuality. The rigorous, pure lines produce eye-catching clothes that slide over the skin and enhance the body’s curves but also peacoats and dress coats to wear with flared trousers for a surprisingly sexy look. The palette is broad, colours are as delicate and inebriating as the scent of summer evenings, broken up by basic colours, the freshness of ivory
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NENETTE
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f iori BLUMARINE RESORT
ERMANNO SCERVINO RESORT
colori variano dal vivace soleil al tenue sable, fino al raffinato peche, alternando contrasti decisi a sfumature sinuose. Le leggere stampe si contrappongono ai monocromatismi, per collezioni dall’equilibrio perfetto. La tradizione viene rivisitata, evolvendosi in un concetto nuovo, moderno, assolutamente attuale. I ricami si accompagnano a inserti su voile, contrapposizioni di carattere forte, che delineano uno stile contemporaneo, in armoniosa evoluzione rispetto al passato. ■
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ELISA FANTI
and tones of white. Colours range from the bright soleil to faint sable and refined peche, alternating strong contrasts with sinuous nuances. The light prints are a counterpoint to the plain colours for collections that are perfectly balanced. Traditions are revisited, evolving into a new, modern and highly topical concept. Embroidery is accompanied by inserts on voile, strong contrasts that shape a contemporary style, in harmonious evolution with the past. ■
GIOVANNI FABIANI for
Sara Kent
Fabiani
Fabiani
Italia e resto d’Europa nel mirino di Giovanni Fabiani
Giovanni Fabiani sets its sights on Italy and the rest of Europe
IL CALZATURIFICIO PUNTA ALLO SVILUPPO INTERNO ED ESTERO CON UN TRADING PARTNER
THE SHOE FACTORY IS FOCUSING ON DEVELOPMENT IN ITALY AND ABROAD WITH A TRADING PARTNER
Il calzaturificio marchigiano Giovanni Fabiani, oltre al marchio omonimo (la main line) controlla Sara Kent (la linea contemporary) e Fabiani (la linea per la businesswoman). L’obiettivo è l’espansione in Europa, con focus sui multimarca che spaziano nell’abbigliamento e negli accessori del segmento premium di mercato. Il progetto di espansione nel retail fisico è affiancato da un piano di rilancio dell’e-commerce che da luglio si ripropone con una piattaforma rinnovata in grado di dialogare con il consumatore digitale attraverso campagne social mirate. L’azienda, che al momento conta showroom direzionali nella sede di Fermo, Shanghai e Mosca, porta avanti i progetti di espansione anche con la partecipazione a fiere come: theMicam e White a Milano, FFAny-New York Shoe Expo, FN Platform a Las Vegas, Shanghai Fashion Week e La Moda Italiana@Chic a Shanghai, Fashion World Tokyo, oltre a tutte le più importanti manifestazioni del settore in Russia, Biellorussia e Romania come Obuv Mir Kozhi, CPN, Mosshes e Minks, per citarne solo alcune. Il resto lo fa il prodotto, dai contenuti moda importanti, in pellami di qualità, con finiture artigianali tutto realizzato internamente da personale qualificato del noto distretto della calzatura.
The Marche-based shoe factory Giovanni Fabiani, as well as the brand of the same name (the main line), controls Sara Kent (the contemporary line) and Fabiani (the line for businesswomen). Its aim is to expand to Europe, with a focus on multi-brand stores that offer clothing and accessories in the premium segment of the market. The physical retail expansion project is supported by a plan to relaunch the company’s e-commerce site, which will be redesigned in July to enable dialog with digital consumers through targeted social media campaigns. The company, which currently has executive showrooms at its offices in Fermo, Shanghai and Moscow, is pursuing expansion projects that include participation at fairs such as theMicam and White in Milan, FFAny-New York Shoe Expo, FN Platform in Las Vegas, Shanghai Fashion Week and La Moda Italiana@Chic in Shanghai and Fashion World Tokyo, as well as at the most important trade shows in Russia, Belarus and Romania such as Obuv Mir Kozhi, CPN, Mosshes and Minks, to name just a few. Their products speak for themselves, featuring important fashion content, high-quality leather and artisan finishes entirely created by qualified craftsmen from the famous show district.
CALZATURIFICIO GIOVANNI FABIANI S.R.L. Via dell’Industria 50 - 63900 Fermo (FM) - info@giovannifabiani.it - Tel 0734 642479 www.giovannifabiani.it - shop.giovannifabiani.it - ` Giovanni Fabiani - giovannifabiani
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YARNS AND FABRICS FALL- WINTER 2018 - 2019
SEASON IN FOCUS Le fiere di tessuti e filati anticipano le tendenze autunno-inverno 2018-2019 del Ready to Wear. Il comune denominatore delle proposte a Pitti Filati e Milano Unica è essere la sostenibilità, anzi il lusso sostenibile. di alberto corrado
Fabric and yarn fairs disclose ready-to wear trends for fall-winter 2018/2019 The common denominator of the proposals at Pitti Filati and Milano Unica is sustainability, indeed sustainable luxury.
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timetable e le pianificazioni stagionali sono al centro di una rivoluzione, non solo a causa del continuo dibattito in corso, nel mondo dei designer, ma anche per la decisione di mostrare in anticipo i tessuti. La logica è semplice: il fashion world vuole vedere le collezioni di tessuti e filati prima possibile. Alla ribalta una nuova generazione di sofisticati, impalpabili tessuti e filati fantasia. Apparente semplicità per materie eleganti e complesse, dal touch liscio e scorrevole che consentono una facile lavorazione. ■
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imetables and seasonal planning not just because of the continuing debate about “see now, buy now” amongst designers, but also because of the decision to anticipate forward its fabric shows. The logic is simple: fashion world wants to see fabric collections earlier. A new generation of sophisticated, impalpable fabrics and fantasy yarns comes to the fore.Apparent simplicity for elegant and complex formulas with a smooth, sliding touch, easy to work. ■ 07_07_2017
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YARNS AND FABRICS FALL- WINTER 2018 - 2019
HEAT & DUST
Christoph Waltz
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BOTTO GIUSEPPE
“Il percorso virtuoso è il cuore dell’immagine di ogni azienda” Silvio Botto Poala, a.d. di Botto Giuseppe
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LINEAPIÙ
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ollezioni che s’inseriscono nel futuro con un’aura di meditazione e una compostezza senza eccessi, mirate a generare un senso di calore e leggerezza, per creare look raffinati e informali al tempo stesso. Il ritmo cadenzato della vita è fonte d’ispirazione delle fibre nobili, riscoperte nella loro veste più pura, nelle finezze più rare che la natura offre. Fibre che sono anche storie di popoli, di luoghi magici ed evocativi, che raccontano il rapporto tra uomo e territorio, allevamento e tradizioni tessili. ■
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ollections that talk about the future with a hint of meditation, a composure designed to create a sense of warmth and lightness, for refined and informal looks at the same time. The rhythm of life is a source of inspiration for noble fibers, rediscovered in their purest version, in the finer titles than nature offers. Fibers that are also stories of peoples, magical and evocative places, that tell the relationship between man and territory, breeding and textile traditions ■
NEW MESH s
LORO PIANA Tony Servillo
ILARIA
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Z E G N A B A R U F FA
TOLLEGNO 1900
ALPES
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rotagoniste della prossima stagione sono le mescole tra le fibre naturali e pregiate, che s’imprimono come segno di distinzione con le nuance suggerite dalla natura, e il “caos di stampe” guidate dal gusto del colore, con disegni ispirati al mondo dell’arte, pied-de-poule ed effetti pelle. L’obiettivo è rispondere alle esigenze dell’uomo moderno, sospeso tra prestazione e ricerca del benessere in ogni ambito della vita, per una “filosofia umanistica” 2.0. ■
CARIAGGI
“Le ispirazioni e le migliori idee nascono dall’osservazione delle piccole cose” Lincoln Germanetti, a.d. Tollegno 1900
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he coming season focuses on the mix of natural and precious fibers, which appears as a sign of distinction with the nuances suggested by nature, and the “printed chaos” guided by the taste of color, inspired by the world of art , with pied-depoule and skin effects.The goal is to respond to the natural necessities of modern man, his suspended performance a search for well-being in every area of his life for a “humanistic 2.0 philosophy”. ■
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YARNS AND FABRICS FALL- WINTER 2018 - 2019
MINI PATTERNS Benedict Cumberbatch
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LANIFICIO LUIGI COLOMBO
BERTO E.G
JD DE BALL
T E S J D I V. D U C A V I S C O N T I D I M O D R O N E
LAMPO
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REDA
e parole che caratterizzano le nuove collezioni invernali sono tradizione e innovazione. Le nuove e le vecchie tipologie si mischiano, creando antiche atmosfere e patterns al tempo stesso contemporanei. L’utilizzo di fili fantasia e di particolari “arature” rendono i tessuti tridimensionali e conferiscono movimento ai disegni più classici. Come tutti gli anni non possono mancare le lampo, che sfidano i limiti tecnologici e dimensionali, seguendo il nuovo lifestyle dell’uomo contemporaneo, che preferisce capi casual e funzionali. ■
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“Stiamo andando verso una personalizzazione del prodotto fra tradizione e innovazione. La scelta di anticipare è una risposta rapida ai cambiamenti che il mondo della moda sta vivendo” Ercole Botto Poala, presidente di Milano Unica e a.d. di Successori Reda
he words that characterize new winter collections are “tradition” and “innovation”. The new and old typologies combine, to create contemporary atmospheres and patterns at the same time. The use of fancy wires and special plowing gives life to three-dimensional fabrics and gives motion to the more classic designs. Like all the years, zips exceed technological and size limits, following the new lifestyle of a contemporary man who prefers casual and functional garments. ■
Showroom Vittorio Emanuele Piazzale Antonio Baiamonti 4 - 20154 Milano tel. +39 02 62086046 +39 02 97378350 mob. +39 328 5941243 fax +39 02 36587871 www.showroomvittorioemanuele.com
nEWS
ACCADEMIA COSTUME & MODA
PITTI FILATI 81
In pedana i next talent della maglieria Under the spotlight at Fortezza da Basso in Florence more than 100 pieces designed by the 12 students of the first master in Italy exclusively dedicated to knitwear, promoted by Accademia Costume & Moda in Rome.
i numeri deL THINK TANK DELLA FILATURA Pitti Filati closed with 5,350 visitors. Italian buyers slightly down (-2%). Sono state circa 5.350 le presenze a Pitti Filati, il salone fiorentino che si è chiuso lo scorso 30 giugno. Un dato leggermente inferiore rispetto a un anno fa («Ma si trattava di un’edizione record, con 5.400 compratori», precisano da Pitti Immagine), con i buyer stranieri a quota 2.900 e gli italiani in lieve flessione (-2%). «I feedback sono stati più che positivi - ha commentato Raffaello Napoleone, a.d. di Pitti Immagine con un grande apprezzamento verso le nuove collezioni presentate dalle filature d’eccellenza italiane ed estere, e la presenza di un qualificatissimo pubblico di designer, portavoce di uffici stile e operatori del settore». Un’importante occasione di confronto in un momento non particolarmente roseo per la filatura italiana, che nel primo trimestre dell’anno ha registrato un -4,8% della produzione, anche se, grazie al recupero di aprile (+2,9%), il quadrimestre è terminato con un -1,5%. Segni meno anche per l’export nelle statistiche di Smi: da gennaio a marzo le vendite all’estero hanno subito un calo del 3,6% a 213 milioni di euro. L’import ha registrato un -0,7% a 242 milioni, provocando un disavanzo della bilancia commerciale del comparto di 29 milioni. Un inizio d’anno che segue un 2016 non troppo soddisfacente in cui l’industria dei filati ha totalizzato 2,8 miliardi di euro di ricavi, in calo del 2,7%. Le vendite all’estero sono diminuite del 4,9% a 828 milioni, mentre l’import è salito del 3,8% a 881 milioni. (a.t.) In alto, lo Spazio Ricerca di Pitti Filati, curato da Angelo Figus e Nicola Miller
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In occasione di Pitti Filati 81 hanno sfilato i 12 allievi del primo master in Italia (promosso da Accademia Costume & Moda di Roma) dedicato esclusivamente alla maglieria, dove i designer hanno portato in scena creazioni personali e tre industry project sviluppati con le aziende. L’evento, organizzato da Fondazione Pitti Discovery con l’archivio di maglieria Modateca Deanna, The Woolmark Company, Max Mara e Avant Toi, ha acceso i riflettori su oltre 100 capi realizzati dagli allievi, arrivati da tutto il mondo a Roma per seguire la prima edizione del master in Maglieria, Creative Knitwear Design. Per due dei giovani stilisti del corso post diploma il passaggio dalla passerella alle vetrine dei negozi di abbigliamento sarà molto breve: l’industry project di Atzuko Karuizawa con Diesel sarà prodotto e distribuito da novembre in alcuni punti vendita del brand, mentre la collezione “Light my Fire” di Gabriela Braga Rodrigues, grazie ad Avant Toi, sarà acquistabile nei negozi da settembre. Ma le aziende che hanno collaborato a questo progetto collettivo sono state oltre 40, tra cui Woolmark, che ha dato la possibilità agli allievi di prendere ispirazione da cinque dei sette temi del The Wool Lab autunnoinverno 2018/2019, per realizzare outfit di maglieria in lana Merino, con il supporto di Zegna Baruffa Lane Borgosesia. (an.bi.)
LORO PIANA
Il Knit Game a due studentesse del Politecnico di milano Martina Micheli and Rosalba Fucci, students at Politecnico of Milan, won the second edition of Loro Piana Knit Game contest. Protagonista a Pitti Filati la seconda edizione di Loro Piana Knit Game, un contest studentesco condotto tra marzo e maggio scorsi in collaborazione con il Royal College of Art di Londra, l’École Supérieure des Arts Appliqués Duperré di Parigi, il Politecnico di Milano e lo Iuav di Venezia. Il concorso è volto alla selezione di figure di talento, chiamate a dare la propria interpretazione creativa di alcuni filati iconici che rappresentano l’eccellenza di Loro Piana. La vittoria finale è andata a Martina Micheli e Rosalba Fucci (nella foto), studentesse del Politecnico di Milano, che partendo dal tema assegnato, “Born to be free”, hanno dato vita a un concept che si è distinto per l’interpretazione creativa, unita a una componente di forte credibilità, per la tecnica impiegata e per l’utilizzo di filati e materiali diversi, anche riciclati ed ecosostenibili. (an.bi.)
TOLLEGNO
Ricavi a 156 milioni e dipendenti a quota mille Tollegno Holding closed 2016 with a turnover of 156 million euro, compared with 150 in 2015. Tollegno Holding archivia il 2016 con un risultato positivo, segnando una crescita del 4% sull’anno precedente. Il fatturato consolidato 2016 si è attestato infatti sui 156 milioni di euro rispetto ai 150 milioni del 2015. Un incremento che ha portato a raggiungere la quota di circa mille dipendenti diretti nel mondo. «Siamo orgogliosi di questa performance - ha commentato Lincoln Germanetti, a.d. del gruppo biellese - perché la nostra realtà è uno dei pochi esempi del comparto a filiera integrata in Italia. Il principale obiettivo per noi è esportare la tradizione tessile biellese in tutto il mondo con un prodotto di qualità eccellente, soddisfacendo i clienti attraverso una struttura giovane, con un forte orientamento ai cambiamenti e all’innovazione». Tollegno Holding, tra gli espositori dell’ultimo Pitti Filati, può contare su una filiera produttiva completa, che affianca alla divisione filati e tessuti (con uffici diretti a New York, Hong Kong e Osaka) una unit dedicata al prodotto finito, con i marchi Ragno e Julipet. (an.bi.)
cariaggi
export con il turbo The company accelerates abroad: good performances especially in Europe. Cariaggi, presente a Pitti Filati con il nuovo filato pettinato Gala (nella foto), dall’effetto pelliccia al tatto, e Ikat, nato dall’unione di cashmere e seta, ha iniziato il 2017 con performance positive sui mercati esteri. Dopo aver chiuso il 2016 a 93 milioni di fatturato, l’azienda marchigiana nei primi quattro mesi dell’anno, pur accusando un calo negli Stati Uniti, ha messo il turbo in Francia (+18,2%), Gran Bretagna (+59,4%), Corea del Sud (+44,9%) e Svizzera (+39,8%). Focus anche sull’innovazione: Cariaggi ha appena investito 6 milioni nell’ampliamento del quartier generale di Cagli (Pesaro-Urbino), per riunire i team dello stile e di ricerca e sviluppo. (a.t.)
PARISI TAORMINA for
Occhi puntati sulle First Lady all’evento del G7 Le First Lady presenti a Taormina per il G7 presso la boutique Parisi 170. A fare gli onori di casa Emanuela Mauro, moglie del primo ministro Gentiloni. Super ammirata Melania Trump, in Dolce&Gabbana. Intanto l’insegna Parisi si lancia nell’e-commerce Una mattina diversa, tra un impegno e l’altro del G7, per le First Lady in trasferta a Taormina: un assaggio della cultura locale proposto dai titolari delle boutique Parisi - Franco, Pancrazio e Salvatore - nello store dedicato alla donna, in corso Umberto 170. Una galleria di otto vetrine e all’interno una vista mozzafiato sul mare, che il 27 maggio hanno accolto le consorti dei capi di Stato con l’allegria dei tamburelli di Dolce & Gabbana, che ha stemperato la serietà dei servizi segreti in azione e delle security al gran completo. Un parterre unico in cui spiccava una super fotografata Melania Trump vestita Dolce&Gabbana, insieme a Brigitte Macron, alla first lady giapponese Akie Abe, alla keniota Margaret Gakuo
Kenyatta e a Joachim Sauer, marito di Angela Merkel, con Emanuela Mauro, moglie del primo ministro Paolo Gentiloni, a fare gli onori di casa. Oltre al giro di ordinanza in negozio, dove spiccavano tutte le prime grandi linee della moda nazionali ed internazionali e gli allestimenti di Dolce & Gabbana, Etro, Salvatore Ferragamo e Corneliani, gli ospiti sono stati intrattenuti dai titolari della ditta Iudici di Caltagirone, intenti a
modellare al tornio e a dipingere le famose “teste” in ceramica, da un ottantenne artigiana del posto che intrecciava i fili del tombolo per decorare coperte e dalle “mani d’oro” di Sikuly, che hanno realizzato le tipiche coffe siciliane, regalate alle presenti. Presente anche l’amico di famiglia Guido Spinello, del lounge bar Morgana, che ha proposto agli invitati i suoi cocktail. A seguire aperitivo nella meravigliosa terrazza con vista sull’Etna e sul mare del ristorante Baronessa, di proprietà dei Parisi, e poi il pranzo: un’occasione per presentare Orange Fiber, la nuova startup made in Sicily, che realizza tessuti dalle bucce di arance. La famiglia, che a Taormina ha anche altre cinque boutique di moda, si lancia ora nell’online con il nuovo sito di e-commerce, parisitaormina.com.
Parisi Taormina, corso Umberto n° 1,79,101,144,170,186 - www.parisitaormina.com 07_07_2017
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Main Office Via Roma, 37/1 - 35020 Due Carrare (PD) Ph. +39 0499115446 scrivi@societaitalia.it Milan Showroom Via Cerva, 30 - 20122 Milan (MI) Ph. +39 0276005131 showroommilano@societaitalia.it Saint Petersburg Showroom Per. Krylova, 7/5 - 191023 Saint Petersburg (Russia) Ph. +7 812 6010688societa@mail.ru
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Ready, Steady, Go E’ tornata a Pitti Immagine Bimbo ( ma non solo) l’energia vitale del sole e dei fiori. Protagonista all’appuntamento internazionale con la moda dedicata ai bambini, la primavera/estate 2018: con un mix di motivi ispirati al viaggio on the road e uno stile urbano grintoso, stampe floreali e outfit in denim. In perfetta sintonia con il tema della manifestazione fiorentina le linee “mini me”, ovvero capi dedicati ai bambini in armonia con quelli di mamma e papà, generazioni a confronto sul filo conduttore della moda. di alberto corrado
The vibrant energy of sun and flowers came back to Pitti Immagine Bimbo and more. The Spring-Summer 2018 season took centre stage at the international childrenswear fair, with a mix of motifs inspired by on the road travel and a gritty urban style, floral prints and denim outfits. In addition, in perfect harmony with the theme of the Florence-based event, the “mini me” lines, children’s garments similar to those of their parents, generations brought together by fashion.
BLAUER KIDS
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Abito bianco con motivo a ruches e tasche applicate con ricami in paillettes
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Giubbino in tessuto Plaster accostato al cotone cerato, con maxi-check bianco/blu
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READY? SARABANDA
Giacca a due bottoni con camicia a pois su jeans; giacca a due bottoni con motivo check camicia leggera con papillon su pantalone chino
Ph Giovanni Giannoni
Fantasie da sperimentare e stili da mescolare: è il diktat del nuovo urbanwear. Così accade per la bambina, in un candido abito con le ruches laterali abbinato ad un zaino portatutto. Mentre il bambino grintoso ama il denim, con il risvolto di graffiti urbani e i motivi check del bomber.
__________ Guess Kids
Camicia in denim con ricami di rose e giacchina in vanisé
Patterns to try and styles to mix and match: this is the ethos of the new urbanwear. For little girls a brilliant white dress with ruches , paired with a rucksack. Meanwhile, bold little boys will love the denim jeans with urban graffiti turn-ups and the check motifs of the bomber jacket.
Pepe JeanS LONDON
T-shirt logata “Uno, Nessuno e Centomila Chilometri”, con gonna colorata su dalle stampe etniche
Giubbotto in denim con T-shirt a righe abbinata a jeans con risvolti grafici
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Stella Jean KIDS
FUN FUN
Giacca gialla a due bottoni con gilet e pantaloni pinstripe; giacca a due bottoni a righe, T-shirt con stampa grafica e jeans
SilviaN Heach Kids Felpa in tessuto leggero con applicazioni floreali
Tuc Tuc
T-shirt in stampa fosforescente, bermuda elaborati in jersey
ON THE
ROAD Da NYC a Nairobi, passando per l’Italia remota e il Grande Nord, a caccia di atmosfere fancy, urbane, esotiche. Bambini preparate la valigia , si parte con mamma e papà!
N°21 KIDS
Bomber con stampe floreali Ph Giovanni Giannoni
Woolrich Kids
Shore Jacket realizzata in tessuto iconico Ramah Cloth versione estiva
__________ From NYC to Nairobi, via the remotest parts of Italy and the outermost reaches of the Northern hemisphere, in search of fancy, urban and exotic atmospheres. Children pack your bags, you’re leaving with mum and dad!
Fracomina Mini
Un maxi gilet, T-shirt e gonna con ruches per un imprinting sudamericano
Gallucci
Sandalo a doppia fibbia con pinstripe oversize
Mayoral
Giubbotto e jeans in denim per uno stile country
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childrenswear SPRING-SUMMER 2018
Simonetta Mini
Abito dalla linea A in organza multicolor a più strati
Please Kids
Bomber in seta stampata a fiori, jeans bianchi con strappi
FANTASY
ALL DAY Little Marc Jacobs
Caramelle colorate, nuance zucchero filato, gustosi lecca-lecca, liquirizie e gelati in rilievo per il mini abito stampato della collezione “Sweat Neon”.
L’eleganza up to date e tessuti pregiati sono l’ideale ponte verso il mondo della fantasia, per collezioni che traducono l’impronta glam nella moda di tutti i giorni. La gamma colori è un omaggio alla stagione estiva, che spazia dai rosa e i rossi intensi, ai blue con tutte le sue sfumature.
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Ermanno Scervino Junior Bomber con ricami street, gonna in pizzo Sangallo con elastico logato
Contemporary elegance and fine fabrics are the ideal bridge towards the world of fantasy, for collections that add a touch of glamour to everyday fashion. The colour palette pays homage to the summer season, ranging from pinks and intense reds to blues of all shades.
Minismall by Malone Souliers
PatrizIa Pepe Junior
Tailleur pantalone nelle nuance del Rose, camicetta con ruches e fiocco
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07_07_2017
Rock’n’ Lullaby
Giacchino denim su abito in tessuto pratese con papavero, simbolo del brand
Ballerina Robyn, nella versione flat, in versione glitter, con soletta imbottita per sostegno ai piedi.
F**K
Bikini bicolore in pizzo Sangallo e cotone
WATER
SPLASH DOuuod Kids
Maglia e pantalone in mood marina militare
Coccodè
Pagliacetto su stampa fruit, bottoncini laterali per apertura
Divertimento a tutto spiano è lo slogan per la stagione a venire. Ed ecco che per godere questa estate al mare sono in arrivo una sfilza di capi irrestibili per lei e per lui, come abitini a righe o con le stampe, cappelli di paglia, sneaker ricamate, boxer da mare, tutti dalle fantasie accese e spiritose.
__________ Fun all the way is the slogan for the forthcoming season. And to enjoy this summer on the beach lo and behold a series of irresistible garments for boys and girls, like striped or printed little dresses, straw hats, embroidered sneakers and beach boxers, all with bright and vibrant patterns.
Petit Bateau
Maglia marinière con gonna ampia in cotone
Melania
Scarpe da barca in vitello blu
Il Gufo
T-shirt con stampa tropical, gilet e zaino nei toni dell’écru, camicia a righe abbinata a jeans délavé
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childrenswear SPRING-SUMMER 2018
John Richmond Junior Bomber multicolor impreziosito da ricami
FEEL
LIKE STARS Monnalisa
Abito con maniche a calla doppiate su stampa jungle
Piccole principesse metropolitane, giovani rocker, enfant prodige nelle vesti degli amati cartoon. Lo young look diventa eclettico. Uno sguardo fresco e contemporaneo per narrare gli abiti.
Mimisol
Abito in tessuto leggero con ruches sul punto vita e ricami garden
__________ Little metropolitan princesses, young rockers, child prodigies dressed as cartoon lovers. The young look becomes eclectic. For clothes with a fresh and contemporary feel.
Paolo Pecora Milano Giacca, camicia, papillon con jeans blush su sneaker con calze a righe
Emilio Pucci Junior Junior: Felpa con ruches abbinata a pantaloni su stampa Leblon
Dolce&Gabbana
Giubbotto in pelle rosa, T-shirt stampata, gonna ruota con stampa rose, sneaker bianca con suola a contrasto
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Elisabetta Franchi La Mia Bambina
Camicetta con stampa Betty Doll e pantaloni con gamba a palazzo e lunghezza crop
Bumper
Sneaker bicolor con carrarmato
CHOSE
YOUR SPORT Marni BambinA
Golf di cotone con motivo a ruches su gonna a trapezio
Abiti sportivi, gonne e maglie per lei. Bomber, felpe, bermuda, che ricordano il mondo della nautica, del tennis e anche quello di un piccolo esploratore in cerca di farfalle per lui. Il guardaroba di primavera propone tanti must-have, interpretati in chiave moderna. Tessuti versatili per i capi piĂš sportivi e dettagli preziosi per i look piĂš eleganti.
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Ice Iceberg
T-shirt con stampa Bugs Bunny, pantalone jogging con bande laterali, felpa bianca e sneaker bicolore con logo
Sergio Tacchini Kids Polo in piquet su pantaloni chino blu
Ph Giovanni Giannoni
Sporty garments, skirts and tops for her. Bomber jackets, sweatshirts and bermuda shorts inspired by the nautical world, tennis and little butterfly catchers for him. The Spring wardrobe contains lots of must-haves with a modern twist. Versatile fabrics for sportier clothes and precious details for more elegant looks.
Stefano Ricci Junior
Neil Barrett Kids
Felpa con grafica pop su bermuda di popeline
Giubbotti in colore Rosso Eros, Giallo Apollo, Blu Zeus su bermuda bianchi
I Pinco Pallino
Camicia con stampa cravatta, gilet rosso e pantaloni chino
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NEWS PAGINE A cura di ALESSandra Bigotta
STELLA JEAN
esempio vivente di come le contaminazioni tra culture e razze diverse costituiscano un arricchimento. La primavera-estate 2018 di scena in Fortezza da Basso ha tratto ispirazione da un viaggio immaginario tra l’Africa del Maasai Mara e Haiti, che si traduce in abiti colorati, leggeri e curati nei dettagli, anche grazie all’apporto degli artigiani locali, nel rispetto delle loro tradizioni e dei loro A partnership with Unique Children Wear territori. Della collezione fa parte una T-shirt opens new perspectives to Stella Jean’s childrenswear collection, «the meeting point speciale, che riporta lo slogan “Uno, Nessuno, between a multicultural approach and an Centomila Chilometri”: “Uno” come il Italian DNA». punto da cui si parte, quello dove si nasce e ci si forma; “Nessuno”, ossia il percorso a I bambini devono essere bambini e avere Stella Jean al salone fiorentino chilometro zero che ognuno deve fare dentro il diritto anche di sporcarsi con una se stesso; “Centomila”, come appunto i chilometri per esplorare macchia di cioccolato o di fango, se capita. La pensa così Stella storie e culture di popoli lontani. Molto dell’infanzia ad Haiti è Jean, tornata a Pitti Bimbo con la collezione Spring-Summer 2018 rimasto nelle creazioni di Stella Jean e le proposte “mini me” in taglie mini, frutto della nuova partnership con Unique Children non fanno eccezione: «Non dimentico certi caftani di tela che Wear, produttrice e distributrice mondiale della linea. «Ho pensato indossavo nei miei primi anni di vita, oltre all’immagine di mia a proposte d’impronta multiculturale ma con un dna made in Italy mamma che amava già allora mescolare tanti tessuti colorati, nei contenuti sartoriali - ha detto -. Niente high-tech, preferisco la spontaneità». Di madre haitiana e padre italiano, la designer è un per dare vita a combinazioni uniche».
«Bambini multiculturali e liberi di giocare»
MONNALISA
Fiaba al Giardino Corsini, concretezza nei progetti During Monnalisa’s show in Florence, president Piero Iacomoni announced a new logistic hub at its Arezzo premises: «The investment was about 7 million euro, but this new plant counts double». Come sempre Monnalisa è stato uno dei marchi sotto i riflettori durante la prima serata di Pitti Bimbo, oltre che all’interno del salone. Lo show al Giardino Corsini ha presentato proposte a metà tra un gusto romantico e ispirazioni jungle, destinate agli under 14 ma anche, a volte, alle mamme vestite uguali alle figlie. «Con questo Pitti siamo arrivati alla 99esima collezione - ha detto il patron Piero Iacomoni - e al traguardo dei 49 anni di attività, credendo nel brand con i fatti e non con le parole». L’ultimo fatto in ordine di tempo è costruzione di un magazzino semi-automatizzato di quattro piani, per un totale di 24mila metri quadri, in modo da potenziare l’organizzazione delle consegne, rendendole più veloci e flessibili, anche nell’ottica di un’offerta non più “a blocco unico” ma con capsule e pre-collezioni, per soddisfare le esigenze di specifici segmenti e mercati. «Il magazzino ci è costato 7 milioni - osserva il fondatore e presidente - ma ne vale 14».
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07_07_2017
SIMONETTA
FLASH NEWS
Il futuro è nelle mani di Isa Seta Stronati family is no more at the helm of Simonetta: the iconic childrenswear company has been acquired by Isa Seta, which will relaunch it starting from quality, but with accessible prices as well.
Una proposta
di Simonetta Presentazione sontuosa a Palazzo Pucci nei giorni di Pitti per l’estate Bimbo per la versione taglie mini di Emilio Pucci, affidata 2018 in licenza a Simonetta. A distanza di pochi giorni, l’annuncio che la brianzola Isa Seta (Gruppo Carisma) ha acquisito il 100% dell’azienda marchigiana di childrenswear. Da tempo si sapeva che la famiglia Stronati, fondatrice di Simonetta oltre 60 anni fa, era in cerca di un socio, ma molti pensavano che si sarebbe trattato di un partner di minoranza. Ora la notizia del cambio di proprietà, con Isa Seta che procederà a un rilancio «puntando su qualità, stile italiano e, non ultimo, prezzo accessibile» ha detto Giovanni Cagnoli, azionista di controllo. Fondata nel 1959 come Isa SpA, Isa Seta è sinonimo di un’attività che spazia dal beachwear all’intimo, dal loungewear al leisurewear, fino a calze, tessuti, accessori tessili, vantando intese con oltre 40 luxury brand. Tra questi Zegna, Roberto Cavalli, Dsquared2, Jimmy Choo e Fendi. Con la new entry Giovanni Cagnoli punta in alto: «Nei prossimi anni - ha assicurato - contiamo di diventare il benchmark di successo nel childrenswear a livello mondiale».
GAO FENG/LITTLE STAR BRANDS
«Pronti per il quartier generale milanese»
Blauer Junior crescE double digit Blauer Junior, produced by Fgf Industry, saw orders for next Fall-Winter grow by 35%. Continua a crescere il kidswear di Blauer, che come spiega Giuseppe D’Amore (managing director dell’azienda produttrice Fgf Industry), «pur esistendo da una quindicina d’anni continua a darci soddisfazioni. Abbiamo chiuso l’autunno-inverno con un +35% di ordini, non solo in Italia ma anche all’estero». L’export riguarda il 20%-25% del fatturato di questa linea, con una presenza in circa 100 negozi, contro i 320 italiani. In primo piano nella primavera-estate 2018 i temi Outdoor e Urban con influssi militari e camouflage quasi floreali. Importante il ruolo della ricerca sui tessuti, come i nylon stretch di ultima generazione e kle mischie cotone/poliestere trattate con una speciale tecnica “burnout”.
A former executive of Bottega Veneta, Gao Feng is now the number one of Little Star Brands, the Chinese group that acquired I Pinco Pallino. Among other projects, its Italian headquarters were shifted to Milan.
Guffanti Concept tra made in italy e web
Tre domande a Gao Feng, numero uno del gruppo cinese Little Star Brands, che ha acquisito I Pinco Pallino e ne guida il rilancio, incontrato alla recente edizione di Pitti Bimbo.
Guffanti Concept took part in Pitti Bimbo with 17 represented brands (10 made in Italy) and new digital projects.
Quali sono gli obiettivi a proposito de I Pinco Pallino? Costruire una piattaforma high end, con questo marchio come testa di ponte e la linea IPP by I Pinco Pallino quale sinonimo di “everyday ceremony”. Pensate a un’espansione distributiva per il brand? Sicuramente. Oggi I Pinco Pallino è presente in 12 monomarca (due in Italia e dieci in Cina), ma vorremmo accelerare soprattutto nella Repubblica Popolare, dove puntiamo a 50 store. In parallelo, ci concentriamo su una presenza internazionale nei migliori department store e boutique. Ci sono progetti in vista in Italia? Sì. Nel 2019 inaugureremo un quartier generale a Milano, che ospiterà un flagship, una showroom e gli uffici, in una zona centrale ora top secret.
Con 17 brand rappresentati, di cui 10 made in Italy, la showroom Guffanti Concept è stata in forze anche a Pitti Bimbo. Fondata nel 1989 da Gianfranco Guffanti e cresciuta con l’ingresso dei figli Francesco e Alessandra, l’azienda fattura 18 milioni di euro (dato 2016) con un export oltre il 35%, spaziando dal womenswear al menswear, fino alla moda infantile. Tra le new entry in showroom Oji, brand pratese under 14 fondato da due imprenditori meno che trentenni. Da segnalare la partnership con e-Pitti.com, progetto online di Pitti Immagine, per lo sviluppo della versione custom made di Ready-to-Order: l’integrazione di questa app B2B per iPad nel business della showroom è il primo passo di un percorso più ampio di digital transformation.
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TREND
BRAND TO watch Collezioni al debutto, in fase di rilancio o con alle spalle poche stagioni. Il loro fil rouge? Un concept originale e una storia da raccontare DI ANGELA TOVAZZI
Collections ready to debut, brands undergoing a re-launch or lines born few seasons ago, with an original concept and a story to tell.
SATORISAN
M140
Launched by Alejandro Monzo Tadeo, the brand is present in 450 worldwide multibrands and recently made its debut in Italy.
Michele Canziani and Stefano Ghidotti, who design the tailoring sportswear brand, were among the six finalists in the contest Who Is On Next? and they won the Herno Award.
Nato nel 2010 da un’idea di Alejandro Monzo Tadeo, che ha messo a frutto oltre 20 anni di esperienza nel settore calzaturiero, Satorisan è sinonimo di scarpe di impronta sportiva dall’immagine rétro, come il modello iconico Heisei (nella foto), con soletta rimovibile, studiata dal Biomechanics Institute di Valencia per garantire la massima funzionalità ergonomica. Con oltre 450 clienti multimarca nel mondo, è arrivato recentemente anche in Italia, appoggiandosi a showroom come Governa Maurizio Rappresentanze a Milano, H&K a Genova e Jeff ad Ancona. Attualmente è presente in 260 negozi, con prezzi retail tra i 79 e i 260 euro.
Nato nel gennaio 2016, quando Michele Canziani, insieme all’amico Stefano Ghidotti, decide di ridare linfa all’azienda tessile fondata dal nonno nel 1961, M140 (da Milano 140, indirizzo del primo laboratorio artigianale) è uno sportswear di impronta sartoriale, prodotto ancora oggi nel varesotto dalla confezione di famiglia. Tra i sei finalisti del contest Who Is On Next?, il brand ha conquistato il podio della seconda edizione dell’Herno Award, conferito durante Pitti Uomo, assicurandosi la possibilità di firmare una capsule collection Herno Untitled. Distribuito dalla milanese Point Showroom, M140 è forte soprattutto nel mercato asiatico, con una presenza in top shop come 10 Corso Como a Seoul, Club 21 a Singapore e Lui’s a Tokyo. I prezzi sell in sono compresi tra i 20 euro di una T-shirt e i 200 di un cappotto.
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FASE FACTORY Fitness, Casual and Fashion are the lines of Fase Factory, the sartorial streetwear of La Rocca company (Bergamo). Al debutto a Pitti Uomo nella sezione Touch!, Fase Factory intende celebrare, come dice il nome, il valore delle varie fasi di lavoro di un capo moda, nella convinzione che ogni abito sia strettamente legato al suo luogo di nascita e alla filiera produttiva da cui proviene. 45 pezzi tra uomo e donna, il marchio, alla sua seconda stagione, è disegnato da Flavia Grazioli e prodotto da La Rocca, azienda di Martinengo (Bergamo), specializzata nello sportswear di lusso da oltre 60 anni. Con prezzi sell in compresi fra i 60 e il 200 euro, Fase Factory è distribuita dalla milanese Tag Showroom e sta muovendo i primi passi nella distribuzione wholesale in Italia, Giappone, Est e Nord Europa.
IBRIGU The brand born in Salsomaggiore (Parma) produces its collections with 90% of vintage materials, relying on Italian tailors and craftsmen. Firmato da una piccola azienda a conduzione familiare di Salsomaggiore Terme (Parma) con la passione per il sartoriale, Ibrigu è un progetto prima che un brand: una collezione uomo e donna di pezzi unici, realizzati a chilometro zero da sarte e artigiani che solitamente vivono all’ombra di grandi marchi e prodotti per il 90% con materiali vintage, spesso datati e provenienti da produzioni di alto livello. Alla seconda stagione, la linea maschile - on stage all’ultimo Pitti Uomo - è venduta con prezzi sell in intorno ai 400 euro da negozi come Flow Store a Firenze, Effero a Milano Marittima e Schito in Svizzera. Showroom di riferimento è Breramode di Milano.
BEAROUND A sophisticated sportswear that bets on outerwear and knitwear: BeAround makes its debut with Spring-Summer 2018 and it is going to open its first flagship in Milan. Uno sportswear esclusivo, che promette alte performance e una vestibilità impeccabile: con la primavera-estate 2018 nasce BeAround, progetto ideato da Chiara Trezzi, che ha affidato a un team di giovani creativi la firma di una collezione interamente made in Italy, realizzata da realtà produttive del Nord Italia. Di taglio unisex, con capispalla e maglieria come protagonisti, il marchio mixa in maniera sofisticata dna sportivo, dettagli street e contenuti fashion, affidando la propria immagine al cestista Usa David Moss. Il debutto sul mercato coinciderà con l’opening del primo monomarca, previsto a Milano entro gennaio 2018 e preceduto dal lancio dell’e-shop.
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Q&A A cura di Andrea bigozzi
designer e vincitore di WHO IS ON NEXT? UOMO 2017
Luca Magliano
«che gara, mai avrei pensato di vincere»
Pensava di vincere? Francamente no. Non voglio sembrare modesto a tutti i costi ma davvero è così. So essere competitivo ma in questo caso è andata diversamente . I progetti dei designer che hanno partecipato con me mi sembravano tutti potenziali vincitori. C’era qualche concorrente che temeva di più? Nessuno in realtà. Ma una delle cose più belle di Who Is On Next? è stato incontrare proprio gli altri finalisti che adoro: Omar, Michele Canziani e Stefano Ghidotti di Milano140, Marina Rubini e Zoow24 di Bad Deal, Gianfranco Villegas e Matteo Lamandini. Ha mosso i primi passi in un progetto womenswear, poi si è dedicato alla linea maschile. Perché questo passaggio? Il mio progetto di womenswear si chiamava I Was Naked, inutile raccontare di quanto mi sentissi nudo in quel momento. Con Magliano mi sono immerso in un territorio sconosciuto fino a quel momento, il guardaroba maschile, ma che poteva darmi l’occasione di essere più sincero. Comunque continuo a progettare abbigliamento donna per altri marchi. Chi pensa diventerà il suo cliente tipo? Uomini e donne, dai 5 ai 99 anni, possibilmente dotati di senso dell’umorismo.
Luca Magliano with this brand Magliano is the winner of the ninth edition of Who Is On Next? Uomo. After a period in Milan, he went back to Bologna, where he was born, to work with Manuela Arcari, designing the Hache and Ter et Bantine lines. He showed his women’s wear collection for Spring/summer 2016 “I Was Naked” in Paris, and the following year he signed his first capsule collection for men Magliano, made by Arcari e co.. Qual è la prima persona a cui ha telefonato per annunciare la vittoria a Who Is On Next? Uomo? Mia madre. Non sono un mammone e non voglio sembrarlo, ma era d’obbligo. Senza il supporto della mia famiglia, di cui spesso la mamma è il “presidente”, non avrei mosso un passo in nessuna direzione. Poi Manuela Arcari che mi produce ed è la mia prima estimatrice e ancora Dario Apollonio della L.UN.A.(Libera Università delle Arti), che tanto tempo fa assieme a Barbara Nerozzi mi ha accompagnato in un viaggio, direi quasi al confine delle capacità del pensiero.
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Dov’era a 18 anni? Sui banchi di scuola. Anzi per essere sincero. Più frequentemente nei bagni della scuola, direi! Chi erano i suoi idoli all’epoca? Pier Vittorio Tondelli, Luis Ferdinand Céline (di cui avevo letto solo un libro ma era abbastanza), Doris Lessing…Volevo fare lo scrittore, se ricordo bene. Quando la moda è entrata nella sua vita? Da adolescente, un po’ come per tutti credo. Guarda il lavoro degli altri colleghi? ha qualche amico vero tra i colleghi designer? Certo che sì (ride). Se fossi l’unico designer della terra non sarebbe affatto divertente fare vestiti. E sì, ho anche amici designer.
Il magazine di news, business e trend
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A chi deve dire grazie? A chi ha fatto qualcosa per me, senza chiedere niente in cambio.
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La parola del fashion system che non vorrebbe mai fosse attribuita a lei? Facile.
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CAREERS a cura di Andrea Bigozzi
È pronta la squadra di Hoegstedt per guidare il rilancio di Miroglio Fashion Hans Hoegstedt advances with his revolution in Miroglio Fashion by appointing the new top manager team. New brand director for Elena Mirò and Fiorella Rubino.
Hans Hoegstedt avanza con la sua rivoluzione in Miroglio Fashion nominando la nuova squadra di top manager. Il ceo di origine svedese si è insediato sette mesi fa e ha già ottenuto un aumento del fatturato del 18% nei primi tre mesi dell’anno, ma ora punta a rafforzare l’azienda introducendo una serie di figure chiave nella stanza dei bottoni del gruppo di Alba. Nel team di top executive arrivano quattro nuove figure. Daniele D’Amuri è stato nominato cfo e services director, mentre Nicoletta Greco ha assunto il ruolo di strategic development e business intelligence director del gruppo. New entry ai vertici anche per i due marchi ammiraglia della realtà di Alba, con l’inserimento di Martino Boselli per Elena Mirò e Anne van Merkensteijn per Fiorella Rubino, nei rispettivi ruoli di brand director. «Dopo aver registrato una partenza positiva del 2017 - commenta Hoegstedt - l’inserimento di questi profili di alto livello ci permette rafforzare la squadra, puntando con maggiore forza al rilancio di Miroglio Fashion».
Gianluca Flore (ex Brioni) nel team di Burberry Gianluca Flore, the former Ceo of Brioni, was named president Americas at Burberry.
Dopo l’uscita da Brioni lo scorso febbraio, dove era ceo dal 2014, Gianluca Flore riparte come presidente della regione America di Burberry. La sua nuova base è a New York: il manager è entrato in carica il 5 luglio, lo stesso giorno in cui si insiedato ufficialmente il nuovo ceo della griffe inglese, Marco Gobbetti. Prima di approdare in Brioni, dove è stato sostituito da Fabrizio Malverdi, Flore ha trascorso più di sei anni da Bottega Veneta, prima come presidente della regione America, poi come direttore retail & wholesale worldwide e ceo della regione Asia-Pacifico.
Pal Zileri chiama Rocco Iannone Pal Zileri names Rocco Iannone as creative director. The designer succeeds Mauro Ravizza Krieger in the role. His first collection for the brand will be unveiled in January 2018.
Pal Zileri ha scelto di affidare la direzione creativa a un giovane designer italiano, Rocco Iannone. Classe 1984, il designer dal 3 luglio ha preso il posto di Mauro Ravizza Krieger. Diplomatosi all’Istituto Marangoni, in precedenza ha lavorato da Giorgio Armani, occupandosi della collezione uomo e di progetti speciali. Lo stilista esordirà con la collezione autunno-inverno 2018/19 del marchio, che verrà presentata a gennaio 2018 a Milano. Il marchio Pal Zileri fa capo alla Forall, dal 2016 interamente di proprietà del fondo del Quatar Mayoola for Investments.
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07_07_2017
Munafò diventa ceo di Marco De Vincenzo Marco De Vincenzo names Renato Munafò Ceo. He succeeds Giuseppe Grillo, who remains president of the company.
Marco de Vincenzo ridisegna il suo organigramma. Il marchio, fondato dall’omonimo stilista e che dal 2014 fa parte del gruppo Lvmh, ha chiamato al proprio vertice Renato Munafò: il manager assume il ruolo di amministratore delegato, dopo un’esperienza nella divisione commerciale di Fendi. Munafò prende il posto di Giuseppe Grillo, che cede la poltrona di ceo, ma mantiene quella di presidente della società. All’interno del brand, distribuito in più di 80 negozi, Munafò sarà impegnato nel percorso di crescita con focus sui mercati esteri.
Cremonesi: da Jil Sander a Zuhair Murad Zuhair Murad taps Alessandro Cremonesi, who was Ceo of Jil Sander,for its ready-to-wear.
Zuhair Murad ha nominato Alessandro Cremonesi nuovo amministratore delegato della divisione prêt-à-porter e accessori. Il manager, per otto anni alla guida di Jil Sander, è entrato a far parte della maison libanese lo scorso maggio. La nomina rientra in un piano strategico di riorganizzazione del marchio che ha portato all’apertura di una nuova sede a Lugano, dove saranno operativi vari uffici, tra cui quello dedicato allo stile e alla logistica. La produzione continuerà a essere realizzata tra Italia e Libano. Sul fronte retail la maison, che già conta su un flagship a Parigi, uno store in franchising in Kuwait e su una settantina di clienti wholesale nel mondo, è alla ricerca di una nuova location nella capitale francese, da riservare alla collezione di prêt-à-porter.
portraits
patrik frisk/nuovo presidente e coo di under armour
con il super coach la nuova squadra È pronta al rilancio Una carriera trentennale in cui è passato dallo sportswear, con VF Corporation, alle scarpe con Aldo Group. Kevin Plank, patron di Under Armour, ha voluto Patrik Frisk al suo fianco e a capo di una squadra rinnovata, per mettere il turbo al brand. di Alessandra bigotta
With a global experience in brand building and a long experience in VF Corporation (sportswear), followed by three years at Aldo Group (footwear), Patrik Frisk is for Kevin Plank, founder of Under Armour, the right man at the right time.
P
erché complicare le cose quando possono essere semplificate? Pare che questa sia una delle frasi preferite dal 54enne Patrik Frisk, neo-nominato presidente e coo di Under Armour dopo una carriera solida ma anche eclettica, in cui ha saputo destreggiarsi tra il mondo del retail - dove ha iniziato il suo percorso professionale in Scandinavia - e quello dell'industria, tra lo sportswear con la lunga esperienza presso VF Corporation e le calzature di target medio di Aldo Group, l'insegna fondata 45 anni fa da Aldo Bensadoun, che nel 2016 ha raggiunto i 200 milioni di clienti in tutto il mondo compresa l'Italia, dove punta a 100 store entro il 2020. Kevin Plank, numero uno di Under Armour, ha voluto in squadra un manager dall'esperienza trentennale nel brand building, lui che di squadre se ne intende, essendo stato capitano del football team dell'università del Maryland negli anni Novanta, quando ha fondato il marchio partendo da una semplice T-shirt. Ma muovere una sola pedina non gli bastava, in un momento in cui avvertiva chiaramente che la crescita esponenziale dell'athleisure brand stava iniziando a incrinarsi, sotto il peso dell'accresciuta competitività globale. Nel primo quarter 2017 per la prima volta l'azienda di Baltimora ha accusato una perdita di 2,3 milioni di dollari, a fronte di un utile di 19,2 milioni nello stesso periodo 2016, pur con un +7%
• Patrik Frisk arriva in Under Armour dopo tre anni in Aldo Group, realtà delle calzature con 3mila punti vendita e 200 milioni di clienti, della quale è stato ceo nel quartier generale di Montreal.
del fatturato, a quota 1,1 miliardi di dollari. Tutto questo dopo un 2016 con ricavi in corsa (pari a 4,8 miliardi di dollari, +22%) ma • Nei dieci anni precedenti ha militato nelle fila di VF con qualche cedimento del quarCorporation, dove il suo ultimo incarico in ordine di to trimestre, in cui l'utile netto tempo è stato quello di coalition president Outdoor Americas, con la responsabilità sui marchi The North si è ridotto del 6% e il margine Face, JanSport, Lucy, SmartWool e Timberland, di lordo è sceso dal 48% al 44,8%. cui in precedenza ha avuto la presidenza. Sempre in Plank ha quindi messo in atto VF ha guidato la divisione Outdoor & Action Sports un'azione a più ampio raggio, Emea, con un focus sui brand The North Face, Vans, promuovendo tra gli altri Paul JanSport e Reef. Fipps a chief technology officer, Colin Browne a chief supply • La sua carriera è cominciata al di qua dell’oceano, chain officer e Kevin Eskridge a in Scandinavia, dove ha gestito un’attività nel settore chief product officer, in modo da retail e ha rivestito posizioni senior presso Peak avere più tempo per elaborare le Performance e W.L. Gore & Associates. strategie di un marchio che insegue i colossi Adidas e Nike, ma molto da lontano. Come ha fatto notare Christian Buss di Credit Suissfondando il muro della fascia prezzi più se, sotto l'egida di Patrik Frisk, dal 2011 alta (in quest'ottica rientra per esempio la al 2015 VF Corporation ha incrementato collaborazione con Tim Coppens, mentre le vendite direct-to-consumer dal 15% al è quasi pronto il lancio della linea Un28%, mentre il margine operativo è passato stoppable Lifestyle), cavalcare in modo dal 12% a quasi il 15%. Senza parlare del vincente la grande onda del digitale, spinsuo ruolo chiave nel rilancio di una label gere sull'internazionalizzazione: un ambito iconica, ma che aveva perso parecchio suo in cui anche l'Italia gioca un ruolo chiave, smalto, come Timberland. Anche il periovisto che dopo l'inaugurazione del primo do trascorso dal manager nelle fila di Aldo punto vendita nel nostro Paese all'OrioGroup potrebbe tornare utile a Under Arcenter il partner distributivo della label, mour, in un'ottica di brand extension. Le Oberalp, ha dichiarato che questo è solo il sfide sul piatto sono tante: guadagnare ulprimo passo di un piano di 20 opening nei teriori posizioni nell'abbigliamento, anche ■ prossimi anni.
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the business. It is also no coincidence that the brand continues to be an expression of many minds, the result of teamwork led by two strategic figures alongside Johansson: CEO Mattias Magnusson and Mikael Schiller, chairman, co-owner and right-hand man to Johansson. We asked him to take stock of the situation in this exclusive interview.
Mikael Schiller/Acne Studios «WE ARE global, but out heart lies in stockholm» Between globalization and loyalty to its Swedish roots, Acne Studios celebrates 20 years of activity. An important milestone at a time of great expansion, that includes the opening of the boutique in Milan, in piazza del Carmine, the first one in Italy. «Together with France, Italy is the heart of fashion: it is important for us to be there» says Mikael Schiller, chairman and co-owner of the brand.
by Carla Mercurio A few weeks ago, Acne Studios added Milan to the 50 cities worldwide that it has selected for its retail expansion. After years of research, piazza del Carmine was chosen as a suitable location to present the Swedish brand’s collection to the Milanese public. It is a first step towards expansion in Italy and an important step in the company’s international expansion plan: the label, which has a turnover of 200 million euro, is well-established in Europe and highly in-demand in the US where, in Manhattan alone, it has three direct stores. The brand is also focused on Asia, with boutiques in Tokyo, Beijing and Hong Kong. This is a time of rapid development for Acne, which has just celebrated its 20th anniversary and has a consolidated status as an international fashion house that nonetheless remains true to its DNA and its beliefs (Acne is an acronym for “Ambition to Create Novel Expressions”). The label still owes a lot to Scandinavian influences. It is no coincidence that Jonny Johansson, the brand’s founder and creative director, is still at the heart of
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This year it’s Acne Studios 20th birthday: how do you celebrate this important anniversary? What has changed since 1997 and what has remained unchanged? Many things have changed. We have grown a lot and kind of defined our path, as we have gone along. We are very proud to now be an international fashion house based out of Stockholm, Sweden. That is not very common. We have stores in key fashion cities like Paris, New York, LA, Tokyo, Seoul and now also in Milan. Something that has not changed is that we still strive to evolve and move forward. Jonny Johansson is still at the heart of the creative part of Acne Studios. We won’t do a celebration per se, still a lot of things are happening this year. We will be moving into a beautiful brutalist new HQ building in Stockholm and we will open some more stores and obviously continue to develop and explore new collections. We also relaunched our complete denim programme this spring, with the collection called Blå Konst. We are very proud about it and it feels like the heart of what we have been doing for the past 20 years. How is the collections evolving? And how would you define Acne Studios today? Are you planning a brand extension? We are constantly working on redefining and pushing our product offering. We have been very strong in denim and ready-to-wear for a long time and have also launched a bigger bag selection, eyewear and small leather goods. What does it mean for you having been able to sell your jeans in the United States? And what does denim mean to you today? The US market is important. Denim for us is a blue canvas. A fantastic starting point. Denim is part of our DNA and always will be, so of course it is very important for us. Regardless if we talk New York, LA, Paris, London, Milan or Tokyo. Which are the products that sell more and what is the right price alchemy? We sell a lot of denim, shoes, knit, outerwear, fleece, leather and shoes. So pretty much of
most of the collections. Price is important and it is important for us to offer good value for money. We want to make fantastic products, but still try to be moderately priced. Why do you present your collections in Paris? Paris has always been our second base. No international buyers or press comes to Stockholm, so Paris became our second home. We also have a small design studio in Paris and do our wholesale out of a showroom there, therefore it became natural for us to also show the collections in Paris. In which markets is Acne Studios stronger and where do you plan to develop the business now? US and Europe. We are also expanding in Asia at the moment. We opened new stores in Tokyo, Beijing and Hong Kong a couple of months ago. Besides Milan, we’ll also open stores in Sydney, San Francisco and West Hollywood later this year. Is the recent opening of Milan's store in piazza del Carmine an acceleration on the Italian market? How important is Italy for your business? Our store in piazza del Carmine is our first one in Italy. We looked for the right space for a long time. We are very happy and proud of this store. Recenty I had dinner with the Italian Giovanna Battaglia Engelbert, who is married to a Swedish friend of mine. She said piazza del Carmine is her favourite spot in Milan. I am very happy to see that the local milanese people seem to really like our store. Sometimes, as a foreigner and outsider, it is difficult to come to a new
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city and understand it. Which obviously is important. Italy is together with France the heart of fashion. Italy is very important for us both financially going forward but also emotionally. Our ambition is to continue and develop our presence in here. Are there other openings on schedule and how important is retail for you nowadays, compared to wholesale? What is the winning format? What about e-commerce? The winning format for us is to have a good balance and know the purpose of each channel. In December last year we launched a new acnestudios.com. We treat our .com as one of our flagship stores and it is an increasingly important sales channel for us. We have been doing e-commerce by ourself for over 10 years and it is a very important part of our business. It is also a place where our customers can see everything we do, be inspired and learn about our projects. Our own stores are obviously also very important as physical spaces, that we control in every sense and that can meet directly with our end customers. Our wholesale channels are extremely valuable for us, to reach a new clientele and also people that do not visit our online or physical stores on an regular basis. Obviously omnichannel functions will grow also - but making this work cross border is quite tricky. The three of you (Jonny Johansson, Mikael Schiller, Mattias Magnusson) form an almost inseparable team: how do you manage to work together in harmony? Jonny is a fantastic creative and Mattias is very smart, structured and calm. Together we have found a a good way to work together and make the company develop from a product perspective as well as geographically. I feel very blessed. What is for Acne Studos the right balance between global and local? Sweden is a small market, but it is our home and I think it influences a lot of things that we do and how we do it. Our heart is at home in Stockholm and it’s surrounding archipelago. But we all love to explore new markets, get inspiration elsewhere and also to bring Acne Studios to new places. It is a fantastic experience when you open a new store in a new city and start seeing our pink bags being carried around the city. I think I have a special connection to the cities where we have a store.
Federico Curradi
THE BUYERS AT PITTI UOMO 92 BEYOND THE SPECIAL EFFECTS THERE’S MORE Prestigious locations, very important special guests, happenings in Fortezza and in every corner of the city: the Pitti Uomo formula does not disappoint the expectations. And what about the collections? The offer is vast and complete, according to buyers, but some of them say it’s not always easy to find proposals able to arouse emotions and increase sales.
by Carla Mercurio and Angela Tovazzi The undisputed showcase of menswear, this edition of Pitti Uomo once again brought out all the big guns to capture the attention of an international public with events and special effects and a varied range of more than 1,200 brands. Four days during which the Fortezza was visited by 30,000 operators and a total of 19,400 buyers. Slightly fewer than the record edition of last year but certainly it was a real army of fashionistas that made its way to Florence to discover the new garments for the spring-summer of 2018. We asked some of them, as they divided their time between the pavilions and events in the city, to give us their opinion of the exhibition, the most interesting proposals and the emerging trends. «Even though it was very hot, there was great energy at the trade fair - said Terry Luk, senior buyer of Lane Crawford in Hong Kong -. A terrific opportunity to find new inspiration and little-known brands. I really loved the Touch! Section and the Central Pavilion. The choice of the special guest designers was a great success: from the Off-White show to that of JW Anderson. Really exciting». Visiting Pitti Uomo for the first time, Alix Rutsey, menswear buyer of Ssense in Montreal, spoke of a
«perfect mix of big names in menswear and new sophisticated collections for a true brand experience, with shows in beautiful locations». As great fans of the side events, but with some comments on the content of the exhibition, Gregorio and Raffaele Galiano, of the Galiano boutique of Naples, said: «The special events bring movement and animation, as happens in Milan during the Salone del Mobile. However, in our opinion, it wasn’t one of the top editions as regards the proposals, and it was only really busy on the beginning. Although the offer was very wide, we were expecting proposals able to surprise the public, at a time in which people are looking for emotions, ideas, stories». Valerio Manzetti of the Manzetti boutique in Rome was on the same wavelength: «A lively trade fair with good attendance but difficult from the logistics point of view compared to Paris, Berlin and Barcelona, which are more accessible». Above all, the buyer regards it as “a little hermetic”, because «the companies are only exhibiting 20-30% of the collections, making judgment difficult». An unavoidable choice for many exhibitors, given that the stands are often small and prevent them from showing their wares to the full. Notwithstanding that, the four days of the exhibition provided a rich panorama of next summer’s male fashion, with valuable indications on trends, as the buyers interviewed confirmed. «I appreciated the taste for heritage and recycled materials, the military-based or miner-style proposals» said Carlo Porrini of the Porrini store in Besozzo (Varese). The buyer mentioned collections like Ibrigu from Brittany in Northern France, which hunts down ancient kimonos or old furs to recycle and create garments from scratch, or Fortela, which has made waistcoats from the curtains of the Brioni store in Rome in the nineteen sixties, or Man1924, East Harbour Surplus and finally Waxman Brothers, which uses African printed fabrics treated with wax. «For a provincial store like mine - concluded Porrini - the emerging brands are essential in attracting the consumer and making the difference. Selling only brands that everybody has in their wardrobes doesn’t work». The main feature was colour, as made clear by Miguel Angel Zarco Ruiz, shirt department manager of the men’s division of El Corte Inglés: «At last, some vivacity. I’ve seen so many shirts with unimaginative prints». Also under the spotlight were trousers, garments
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undergoing noticeable development, thanks to specialist players like Gta, Berwich, Viganò and Michael Coal, to mention a few, which are offering new fittings and super-performing fabrics: «I like the more practicable trousers, that experiment with high-tech materials. I also appreciated the summer hats and the shirts» said Gabriele Vietti of the Vietti boutique, with branches in Lombardy, Piedmont and Switzerland. And even if sportswear and streetwear are a big slice of the offer, the classic showed that it holds its appeal: «We have revisited classic Italian taste, echoing the nineteen eighties, with bigger shoulders and many colours. The Lardini collection is beautiful and complete, with reasonable prices» emphasised Gregorio and Raffaele Galiano. Not only were the products intended to boost sales to Millennials but also to teenagers, as pointed out by Stefano Bagnoli of the Wivian’s Factory showroom in Milan: «Brands like Boy London (in the Urban Panorama section, ed.) or ShopArt, which was not at the exhibition, are going very well». «It’s true that the very young can be fickle - he concluded - but when they do buy, they do it in a big way».
Moncler Gamme Bleu
buyers at Milano Moda uomo Milan is on-trend, but wow effect” is missing The thinner schedule was not a problem, thanks to the presence of some interesting new names, but a lack of originality was pointed out by international buyers in Milan.
by Andrea Bigozzi When David beats Goliath twice in a row, the consequences are unpredictable. David
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is Milano Moda Uomo, which really started off on the back foot: scheduling problems and last-minute defections resulted in the loss of a day. Goliath is Pitti Uomo with its well-oiled program and list of special guests that was ready (and communicated) weeks earlier. Yet, after overcoming their initial concerns, many of the buyers who were interviewed between one fashion show and another liked fashion week and, aside from the heat, it was a weekend of “pure” work «as opposed to Pitti, where people do a lot of networking but it is difficult to work outside the Fortress and you lose too much time» noted Mario Dell’Oglio, owner of the Dell’Oglio boutique in Palermo. «Ultimately - continued the president of Camera Italiana Buyer Moda - Milan’s short calendar was not a problem, because it was balanced by a strong image of single shows». Massimiliano De Marianis, menswear buyer for LuisaViaRoma, agreed that the problem is not the length of the calendar. «I found Milan vibrant and eclectic - he commented -. Just a few shows immediately gave an idea of what the season’s trends will be like». A David and Goliath-like clash took place not only between Milan and Florence, but also in relation to the age and size of brands, with designers and new brands called to fill the voids left by absent names: a choice which this time, at least in certain cases, did not disappoint. «Sulvam’s debut was a great success, featuing soft tailoring, that was beautiful from a styling perspective. Sunnei’s collection is always an ode to fun and games, but this season they presented something more mature» according to Farfetch’s menswear buyer Reece Crisp, who complemented these two outsiders at the fashion week. Top buyers also spoke favourably about other under 30s, starting with Marni’s Francesco Risso. Milan is finally opening up to a panorama of more varied proposals than in the past: regardless of their immediate commercial potential, Dell’Oglio considered runway shows such as those by Palm Angels and Malibu 1992 to be empathetic and original. After the large chapter of diatribes about calendars on the Italian scene and their old and new names, we should also mention the collections of Spring-Summer 2018, the reason why industry professionals went to Milan. There was nothing revolutionary in terms of creative content: soft tailoring and especially evolved sportswear continue to
be popular on the runways. «Sportswear in its strictest sense will continue to dominate, but it was great to see more tailoring references, in particular with the doublebreasted blazer. Open shirts will continue to be a key part of the season, as well as shoulder bags, wide trousers and denim»: this is Crisp’s summary, which reflects the opinion of many of his colleagues, who foresee the ironic return of the logo. Everyone agreed that product quality was high and all the buyers promoted the stylistic proposals by Prada, Fendi, Giorgio Armani and Ermenegildo Zegna by Alessandro Sartori. «I think Prada’s show was fantastic: I noticed interesting echoes of punk and new wave» comments Ken Downing, senior vice president and fashion director of Neiman Marcus. «It is a show that is always different and unexpected and I am happy that from Spring-Summer 2018, Prada’s collection will return on luisaviaroma.com», De Marianis remarks. Claudio Betti of Spinnaker is one of many who thinks that Giorgio Armani’s collection was the best in commercial terms: «He has increased the quantity of jackets, without ever exaggerating and without copying certain French brands» he observes. The perception of the seasons in the strict sense of the word as irrelevant is a trend that is still in its early stages, but it could prove “revolutionary” for the market and for shopkeepers. «I noted a trans-seasonal mood in some of the shows and presentations in Milan - reflects Sam Kershow, Mr Porter’s buying manager which was most evident in Thom Browne’s collection for Moncler Gamme Bleu». The top buyers favoured all the brands that presented imaginative, colourful collections with hints of ‘90s style, from Marni to N°21 to Msgm. «I liked certain dusty pastel shades - stresses Downing - and I think the ‘90s hints were spot-on». «There was color everywhere, especially yellow and orange - observes Kershow, who was particularly impressed by Tom Ford, who returned to Milan with a sneak preview -. He used a strong, vibrant color range, not only for knitwear, but also for smoking jackets, which he presented in pink». But will this evidently antidepressant burst of color help the sales of buyers, who have confirmed their online budgets? «Possibly - according to Claudio Betti -. In our shop in Alassio, since the start of 2017, sales have not fallen for the first time in years». A good start.
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Виктория Саава / Cashmere & Silk
в составе группы Mercury, откроются новые задачи и перспективы.
«Сегодня комфорт и качество побеждают бренды»
Автор: Алессандра Биготта
«Cashmere & Silk» отмечает свои 20 лет и, чтобы расти дальше, укрепляет идентичность в том, что касается качества и простоты стиля. Саава: «Остановим кризис с Cucinelli, Herno и Peserico» Автор: Andrea Bigozzi
Раз за разом мы продолжаем говорить о восстановлении сектора роскоши в России: от роста рынка, на 5 % в 2016 году, до 3,5 миллиардов евро инвестиций. По исследованиям консалтинговой компании Cbre в прошлом году Москва заняла седьмое место в мире по количеству сетей розничной торговли, вышедших на ее рынок. 39 международных брендов (70 %которых связаны с модой) впервые появились в российской столице, причем все или почти все из них - при помощи местных партнеров. Хорошие новости для Виктории Саава, основательницы торговой марки Cashmere & Silk - компании, занимающей третье место в России по розничным продажам после крупнейших групп Bosco di Ciliegi и Mercury, благодаря 90 брендам, 90 % из которых итальянские, продаваемым в 48 моно- и мультибрендовых магазинах и торговых центрах. Каково ваше видение российского рынка? Можно ли на самом деле говорить об окончании кризиса? Выход или возвращение на рынок иностранных брендов можно связать со стабилизацией ситуации. Люди постепенно привыкли к кризису и научились управлять своими деньгами в новой экономической ситуации. Такая эволюция российского рынка подтолкнула вас изменить собственный метод отбора брендов для продажи? Абсолютно нет. Когда в 1997 году я открыла первый магазин в Москве, наше предложение выходило за рамки тренда. Мы делали упор на качество кашемира, в то время как все хотели видеть наиболее разрекламированные бренды. Я сразу же обратилась к итальянским фирмам: к Брунелло Кучинелли, с которым работаю с первого дня. Потом появились другие. В конце концов за 20 лет то идеальное сочетание качества и простоты стиля, которое мы выбрали, дало свои результаты: сегодня многие в России ценят качество и комфорт больше, чем имя какого-либо бренда. Сегодня Москва является городом, в который стоит вкладывать деньги? Не знаю. В сентябре открываются новые магазины в Санкт-Петербурге: в этом городе, мы добились отличных результатов, даже в трудные годы. Мы откроем самый большой магазин Brunello Cucinelli, который займет площадь, освободившуюся после ухода Louis Vuitton. Затем еще два монобрендовых магазина Herno и один Peserico, две итальянских фирмы, с которыми мы очень тесно работаем.
Beatrice B
CPM MOSCOW ПЛАТФОРМА ДЛЯ НОВЫХ НАЧИНАНИЙ «Можно с полной уверенностью говорить, что ситуация в России меняется к лучшему», - заявил Альберто Скаччони, генеральный директор организации Emi-Ente Moda Italia, в преддверии Cpm Moscow - выставки, которая проводится под руководством Igedo Company. В рамках этого события с 30 августа по 2 сентября в ЦВК «Экспоцентр» в столице России будет представлено множество коллекций, среди которых - 118 из Италии (в сентябре 2016 года было представлено 94 итальянских коллекции). Посетители смогут оценить обновленную секцию Cpm Kids и площадки для участников из Франции и Турции, «однако и мы, итальянцы, - делится Скаччони, - расширили свою секцию в сравнении с прошлым годом, добавив 27 новых брендов и 4 уже знакомых». Например, посетители смогут оценить аксессуары от Braccialini и мужское белье от Montaliani. «Стоит отметить линию пляжной одежды Raffaela D’Angelo, - подчеркивает генеральный директор Emi. - Это марка производства Valery, победителя парижской выставки Mode City в 2017 году». Помимо Ice и Sistema Moda Italia итальянские представители ожидают более 30 байеров высшего ранга, и не только из Москвы. Местом встречи участников выставки станет Coffee Lounge. Cpm Moscow не ограничивается выставкой - планируется также проведение модных показов и семинаров. В частности, огромной популярностью пользуется семинар об актуальных трендах от Igedo и Wgsn, который пройдет в зале 8.3. Также выставка получила цифровое сопровождение в виде нового приложения и «чатрума», в котором байеры и участники выставки смогут взаимодействовать онлайн.
АНДРЕАС ШМАЙДЛЕР Европейский специалист по онлайн-продажам возглавил совет директоров ЦУМа Андреас Шмайдлер, региональный менеджер закрытых распродаж в Италии, теперь занял кресло председателя совета директоров ЦУМа. Под его руководством перед легендарным российским торговым комплексом, находящимся
Вы сменили закрытые распродажи на ЦУМ. Что вы привнесете в его работу? Работая в онлайн-сегменте, я, помимо прочего, понял, насколько важно как можно ближе познакомиться с привычками клиента. Именно от этого, а также от опыта торговли в Интернете, я и буду отталкиваться в работе с ЦУМом и ДЛТ - филиалом универмага в Санкт-Петербурге. Как именно вы планируете использовать свой опыт работы в онлайн-сегменте в руководстве ЦУМом и ДЛТ? На данный момент мы получаем 10 % прибыли от продаж в Интернете, однако мы хотим повысить этот показатель до 20 %, благо рост дохода от этого канала превышает 100 %. Наша главная цель - уйти от классической концепции универмага. Как меняется потребитель продуктов моды в этой стране? Я отметил высокую избирательность и огромное внимание к качеству. В отличие от насыщенных рынков, здесь по-прежнему с энтузиазмом относятся не только к аксессуарам, но и к изделиям прет-а-порте. На что следует обратить внимание итальянским маркам, чтобы успешно конкурировать с другими производителями на рынке бывшего СССР? Прежде всего, на справедливое и последовательное ценообразование. Мы гордимся тем, что нам удалось установить «европейские» цены - такие же, как в Милане и Париже - в ЦУМе, санкт-петербургском ДЛТ и в бутиках группы Mercury. Также итальянским маркам стоит разрабатывать и создавать специальные коллекции, ориентированные на российского покупателя. К тому же, благодаря специальной государственной программе в этом году ЦУМ станет первым магазином беспошлинной торговли. Каких ошибок следует избегать? Не стоит связываться с ненадежными партнерами. И жадничать. Каково будущее ЦУМа и ДЛТ? В первую очередь мы планируем добиться международного признания и сделать эти магазины ориентиром среди модных универмагов. В остальном стоит отметить, что это первый случай, когда европейский менеджер возглавил российскую компанию в сфере моды. Именно на этом сосредоточен я и моя команда: фэшн-директор Алла Вербер, креативный директор Наташа Гольденберг и Рикардо Тортато - фэшндиректор мужского сектора и онлайн-сегмента. Что же касается нашего предложения покупателям, мы делаем ставку на современные бренды и на свежий взгляд на моду.
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EDIZIONI ECOMARKET S.P.A. (sogg.alla direzione ed al coordinamento della soc. DFV Deutscher Fachverlag Gmbh - a socio unico)
Sede Legale: Milano, Piazza Pio XI, 1 Capitale Sociale: Euro 1.000.000,00 interamente versato Iscritta al Registro Imprese di Milano al n.: 10074660159 ***
BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2015 forma Abbreviata ex art. 2435 bis del C.C.
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CONTO ECONOMICO
(sogg.alla direzione ed al coordinamento della soc. DFV Deutscher Fachverlag Gmbh - a socio unico)
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A)
Valore della produzione 1. 2.
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3. 4. 5.
***
ATTIVO A)
31/12/16
Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti di cui parte già richiamata di cui parte ancora da richiamare
0
B)
IMMOBILIZZAZIONI
I
Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni immateriali lorde fondo ammortamento immobilizzazioni immateriali fondo svalutazione immobilizzazioni immateriali Totale
II
III
0
B) 6. 7. 8. 9.
2.725.261 (2.718.265) 0 6.996
2.721.014 (2.709.331) 0 11.683
28.266 (10.246) 0 18.020
288.146 (261.878) 0 26.268
1.033 1.033
1.033 1.033
10.
Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni materiali lorde fondo ammortamento immobilizzazioni materiali fondo svalutazione immobilizzazioni materiali Totale Immobilizzazioni finanziarie Totale
26.049
38.984
100
100
867.175 867.175
680.667 680.667
11. 12. 13. 14.
ATTIVO CIRCOLANTE
I
Rimanenze
II
Crediti che non costituiscono Immobilizzazioni esigibili entro l'esercizio successivo: esigibili oltre l'esercizio successivo:
III
Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
IV
Disponibilità liquide
C) 15. 16.
TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE
852.896
1.438.525
1.533.663 17.
D)
RATEI E RISCONTI ATTIVI
I
Disaggio su prestiti EDIZIONI ECOMARKET
0
S.P.A.
13.626
Altri ratei e Milano, riscontiPiazza attivi Pio XI, 1 Sede Legale: Capitale Sociale: Euro 1.000.000,00 interamente versato Iscritta al Registro di Milano al n.: 10074660159 TOTALE RATEI EImprese RISCONTI ATTIVI ***
BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2015
TOTALE ATTIVO
forma Abbreviata ex art. 2435 bis del C.C.
PASSIVO A) I II III IV V VI VII VIII IX
12.050
13.626
12.050
1.478.200
1.584.697
31/12/16
31/12/15
* *Sede * e perdite Legale: su Milano, cambiPiazza Pio XI, 1 17. Bis Utile Iscritta al Registro Imprese di Milano al n.: 10074660159 BILANCIO D'ESERCIZIO AL interamente 31 DICEMBRE Capitale Sociale: Euro 1.000.000,00 versato 2015 su cambi * utile * * Abbreviata forma ex art. 2435di bisMilano del C.C. Iscritta al Registro Imprese al n.: 10074660159 perdite su cambi BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2015 *** forma Abbreviata ex art. 2435 bis del C.C. BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31
D) D) 18. D) 18. 18.
PATRIMONIO NETTO Capitale Riserva da sovrapprezzo delle azioni Riserva di rivalutazione Riserva legale Riserve statutarie Riserva per azioni proprie in portafoglio Altre riserve Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) dell'esercizio
400.000 0 0 0 0 0 339.261 (675.781)
1.000.000 0 0 0 0 0 2 (392.433) (118.309)
TOTALE PATRIMONIO NETTO
63.480
489.260
B)
FONDI PER RISCHI ED ONERI
291.668
979
C)
T.F.R.
706.659
683.165
DEBITI
416.393
402.633
esigibili entro l'esercizio successivo
416.393
402.633
19. 19. 19.
E) E)
20.
E)20. 21.20. 21.
D)
esigibili oltre l'esercizio successivo E)
RATEI E RISCONTI PASSIVI
0
8.660
I II
Aggio su prestiti Altri Ratei e risconti passivi
0 0
0 8.660
1.478.200
1.584.697
24.000 0 24.000
36.250 0 36.250
TOTALE PASSIVO E NETTO CONTI D'ORDINE
Proventi e oneri finanziari Proventi da partecipazioni Altri proventi finanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni 0 b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni 0 c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 0 d) proventi diversiECOMARKET dai precedenti 1.095 EDIZIONI S.P.A. Interessi e altri oneri finanziari: della soc. DFV Deutscher Fachverlag Gmbh - a socio unico) (sogg.alla direzione ed al coordinamento EDIZIONI ECOMARKET S.P.A. verso imprese controllate 0 Sede Legale: Milano, Piazza Pio XI, 1 (sogg.alla direzione al coordinamento della soc. DFV Deutscher Fachverlag Gmbh - a socio unico) Capitale 1.000.000,00 interamente versato versoSociale: altri edEuro 0 EDIZIONI ECOMARKET S.P.A.
Sede Legale: Milano, XI, 1alsoc. Iscritta al direzione Registro diPio Milano n.:DFV 10074660159 (sogg.alla edImprese al Piazza coordinamento della Deutscher Fachverlag Gmbh - a socio unico) Capitale Sociale: Euro 1.000.000,00 interamente versato
0
(sogg.alla direzione ed al coordinamento della soc. DFV Deutscher Fachverlag Gmbh - a socio unico)
II
Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci Per servizi Per godimento beni di terzi Per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fine rapporto d) trattamento di quiescenza e simili e) altri costi Ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazioni dei crediti compresi nell' attivo circolante e delle disponibilità liquide Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti Oneri diversi di gestione Totale Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)
571.250
21.
Rettifiche di valore di attività finanziarie DICEMBRE 2015 (15+16-17+17bis) forma Abbreviata ex Totale art. 2435 bis del C.C. Rettifiche di valore di attività finanziarie Rivalutazioni: Rettifiche di valore di attività finanziarie a) di partecipazioni Rivalutazioni: b) di immobilizzazioni finanziarie che non a) di partecipazioni Rivalutazioni: costituiscono immobilizzazioni b) didiimmobilizzazioni finanziarie che non partecipazioni c) a) di titoli iscritti nell'attivo circolante che costituiscono immobilizzazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non non costituiscono immobilizzazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che costituiscono immobilizzazioni Svalutazioni: non c) costituiscono immobilizzazioni titoli iscritti nell'attivo circolante che a) di di partecipazioni Svalutazioni: non immobilizzazioni b) dicostituiscono immobilizzazioni finanziarie che non a) di partecipazioni Svalutazioni: costituiscono immobilizzazioni b)a)didiimmobilizzazioni finanziarie che non partecipazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che costituiscono immobilizzazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non non costituiscono immobilizzazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che costituiscono immobilizzazioni Totale delle rettifiche (18-19) non c) costituiscono immobilizzazioni di titoli iscritti nell'attivo circolante che Totale delle rettifiche non costituiscono immobilizzazioni (18-19) Proventi e oneri straordinari Totale delle rettifiche Proventi, con separata indicazione delle (18-19) Proventi e oneri straordinari plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono Proventi, con separata indicazione delle Proventi e oneri straordinari iscrivibili al n. 5 plusvalenze da separata alienazioni i cui ricavi non sono Proventi, con indicazione delle Oneri straordinari, con separata indicazione iscrivibili al n. 5 plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono delle minusvalenze da alienazioni i cui effetti Oneri straordinari, con separata indicazione iscrivibili al n. 5 contabili non sono iscrivibili al n. 14, e delle delle minusvalenze da alienazioni i cui effetti Oneri straordinari, con separata indicazione imposte relative a esercizi precedenti contabili non sono iscrivibili al n. 14, e delle di delle cui: minusvalenze da alienazioni i cui effetti imposte relative a esercizi precedenti contabili non sono iscrivibili al n. 14, e delle imposte relative agli esercizi precedenti diimposte cui: relative a esercizi precedenti di cui: imposte relative agli esercizi precedenti
imposte relative agli esercizi precedenti RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (AB+-C+-D+-E) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (AB+-C+-D+-E) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A22. Imposte sul reddito dell'esercizio B+-C+-D+-E) correnti 22. Imposte sul reddito dell'esercizio anticipate correnti sul reddito dell'esercizio 22. Imposte differite anticipate correnti differite anticipate 23. UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO differite 23. UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 23. Il presidente UTILE (PERDITA) del consiglio diDELL'ESERCIZIO amministrazione
fidejussioni Altri conti d'ordine Totale
2.055.557
2.699.523
0 0 0 50.066 2.105.623
0 0 0 60.040 2.759.563
82.589 800.405 97.320 1.748.608 1.038.879 282.576 80.945 0 346.208
93.221 1.129.708 149.108 1.437.866 1.057.452 290.927 87.787 0 1.700
Costi della produzione
0 0
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI C)
31/12/15
0 0
Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti Variazioni dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi Totale
8.933
14.570
10.247 0
14.622 0
7.015
5.798
0 0 0 27.849 2.782.966
0 0 0 37.965 2.882.858
(677.343)
(123.295)
0 1.095
0 4.867 0 0 0 13.163
0
0 0 0
(17)
0 (17)
0 0 1.078
4.867
0
0
0 0
0 0 0
0 0 0 0
07_07_2017
0 0 0
0 0 0
0 0 0
0 0 0 00 0 00
0 0 0 00 0 00
0
0
0
0
0
0 0
0
0 (2)
0
(2)
00
(2)(2)
0
(2)
(676.265) 0
(118.430)(2)
(676.265) 484 (676.265) 0 484 0 0 484 484 00 484 (675.781) 0 484 (675.781)
(118.430) 121 (118.430) 0 121 0 0 121 121 00 121 (118.309) 0 121 (118.309)
(675.781)
(118.309)
Sig. Klaus Kottmeier Il presidente del consiglio di amministrazione Sig. Klaus Kottmeier Il presidente del consiglio di amministrazione PROSPETTO DI DETTAGLIO
DELLE VOCI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31.12.2015 pubblicato ai sensi dell'art. 9, della delibera 129/02/CONS dell'Autorità per le Garanzie PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31.12.2015 nelle Comunicazioni denominata Informativa Economica di Settore pubblicato ai dell'art. 9,DELLE della delibera dell'Autorità per le Garanzie PROSPETTO DIsensi DETTAGLIO VOCI 129/02/CONS DEL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31.12.2015 RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI nelle Comunicazioni denominata Economica di Settore pubblicato ai sensi dell'art. 9, della deliberaInformativa 129/02/CONS dell'Autorità per le Garanzie Ricavi della vendita di copie 65.181 RICAVI DELLE denominata VENDITE Informativa E DELLE PRESTAZIONI nelle Comunicazioni Economica di cui per abbonamenti 53.520 di Settore Sig. Klaus Kottmeier
Ricavidella dellavendita venditadidispazi copiepubblicitari RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI 65.181 Ricavi 1.452.905 cuiper perlaabbonamenti 53.520 didiRicavi cui vendita tramite concessionarie di pubblicità 0 della vendita di copie 65.181 Ricavi della vendita di spazi pubblicitari 1.452.905 COSTI PER SERVIZI di cui per abbonamenti 53.520 di cui per lapresso vendita tramite concessionarie di pubblicità 00 lavorazioni terzi Ricavi della vendita di spazi pubblicitari 1.452.905 0 0 agenzie di cui di perinformazione la vendita tramite concessionarie di pubblicità COSTI PER SERVIZI 0 lavorazioni presso terzi COSTI PER SERVIZI 0 agenzie di informazione 0 lavorazioni presso terzi 0 agenzie di informazione
136
0 0 0
0
Il presidente del consiglio di amministrazione Sig. Klaus Kottmeier Il presidente del consiglio di amministrazione Sig. Klaus Kottmeier Il presidente del consiglio di amministrazione Sig. Klaus Kottmeier
78.721 67.359 78.721 1.584.811 67.359 0 78.721 1.584.811 67.359 00 1.584.811 0 0 0 0 0 0
people di Carla Mercurio
FILIPPO CIRULLI E FILIPPO FIORA
«In viaggio con Edhèn, tra Brera, Kensington e gli Hamptons» Kensington, Majorelle, Hamptons, Antibes, Brera: fashion bloggers and influencers Filippo Cirulli and Filippo Fiora dedicate the men's shoes of their brand Edhèn Milano to the most elegant places in the world. Kensington, Majorelle, Hamptons, Antibes, Brera: sono i nomi dei posti eleganti in giro per il mondo a cui Filippo Cirulli e Filippo Fiora dedicano le scarpe da uomo del loro brand Edhèn Milano. Un omaggio alla passione per il viaggio che coltivano entrambi. Fashion blogger di successo, con il sito “The Three F” nato nel 2010 (loro lo definiscono un «online menswear & lifestyle magazine»), e influencer con oltre 120mila follower per ciascuno, Cirulli (classe 1988) e Fiora (nato nel 1987) si sono messi in gioco nell’arena della creatività quattro stagioni fa. È nata una proposta di calzature dedicate a un globetrotter raffinato ed esigente: «Edhèn Milano - raccontano - vuole essere un tributo alla bellezza e a un'idea di eleganza rilassata, giocosa, chiara nei riferimenti al classico ma contemporaneamente giovane». Sono creazioni artigianali, che traggono spunto dalla tradizionale Belgian Loafer, rivista e declinata con uno spirito attuale. Scarpe realizzate in Italia (a Parabiago), con pellami scelti e lavorazioni artigianali. «We are going to make everything beautiful around us»: questo il filo conduttore che, spiegano, lega l'attività sul digital e il lavoro sul prodotto. «Abbiamo un gusto preciso, coltivato negli anni grazie al blog, che ora applichiamo con la stessa energia alle nostre calzature». Per la collezione della prossima estate, presentata lo scorso giugno con un evento all'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, l'ispirazione nasce dalle opere dell'architetto Aldo Rossi, uno dei maestri del ‘900 italiano: «Il richiamo all’archetipo caro a Rossi - chiariscono - si tramuta nell’utilizzo di forme (triangoli, quadrati, cerchi) e volumi basilari (cubo, cilindro, piramide), che vengono poi combinati creando un lessico inedito. La collezione applica questi elementi essenziali in forma di intarsi di pelle e intagli che impreziosiscono le tomaie con un nuovo linguaggio grafico». Dedicate a una nicchia di pubblico internazionale, le creazioni di Edhèn Milano sono vendita da Level Shoe District a Dubai, Isetan, United Arrows e Barney’s in Giappone, Lane Crawford in Cina e Hong Kong, Apropos in Germania, oltre che da Ratti a Pesaro.
Erik Conover
«Adrenalina à go-go con Paul &Shark in Norvegia» Social media star Erik Conover has made his craft out of adventures around the world. That's why Paul&Shark entrusted him with the task of testing the new Shark777 capsule among the Norwegian fjords. «La vita è un’avventura audace, oppure non è nulla». Prende in prestito le parole di Hellen Keller, scrittrice sordo-cieca vissuta a cavallo tra il 1800 e il 1900, Erik Conover, 27enne surfistainfluencer, che ha fatto del pericolo la sigla dei suoi vlog sui social media. «La vita comincia ad accadere quando hai il coraggio di rischiare e di lasciare le tue certezze - spiega -. Se continui a sostare nei confini della tua comfort zone non accadrà nulla che sia degno di condividere». Star di YouTube quasi per caso, questo giovane americano ha cominciato due anni fa a postare i suo filmati sui social network e in poco tempo si è trovato a raccontare di viaggi meravigliosi in giro per il mondo, tra Giappone, Martinica, Bahamas, Bali e Maldive. Avventure incredibili, esperienze indimenticabili, che oggi sono diventate la sua professione, dopo quella di bagnino che ha esercitato per anni ad Atlantic City. «La stagione degli uragani sulla East Coast può creare seri pericoli in mare e mi sono trovato molte volte tra la vita e la morte, non solo mie, ma delle persone che ho salvato». In Norvegia, di recente, Conover ha avuto l’occasione di mettere alla prova tutto il suo coraggio e la sua prestanza atletica grazie a Paul&Shark, che gli ha affidato il ruolo di testare la nuova capsule Shark777, il top della performance e della leggerezza, grazie all’impiego di un tessuto tecnico a tre strati ultrasottile, traspirante, antivento e con elevata resistenza alla pressione dell’acqua. Una settimana di sport estremi tra kitesurf a Sola Beach e surf a Jaeren Beach, tra rafting a Voss River e bike tour sulla Trollstigen, compreso il sailing vicino al vortice più pericoloso al mondo, il Saltstraumen Maelstrom. «L’esperienza più bella - racconta - è stata quella sul ghiacciaio, la più pericolosa quella in bici sulla Trollstigen Mountain Road: basta una curva sbagliata e si precipita giù per centinaia di metri. Un vero pieno di adrenalina». Dopo la Norvegia Erik ha già voglia di rimettersi in gioco: «La Nuova Zelanda è in cima alla mia lista dei viaggi, insieme all’Islanda e alle Hawai. Posti che voglio esplorare con la mia community online, alla ricerca di inedite prospettive».
07_07_2017
137
red carpet a cura di CARLA MERCURIO
a firenze
tre giorni a misura di bambino
Griffe in primo piano a Pitti Bimbo, con il chiosco di fiori di Dolce&Gabbana in Fortezza (ad alto tasso di selfie con i cloni degli stilisti) e, la sera del 22 giugno, il lancio del mini-me di Emilio Pucci, affidato a Simonetta. Una tappa di un “fuori salone” di tutto rispetto, con le sfilate de Il Gufo in riva all’Arno e di Monnalisa al Giardino Corsini, ma anche Hogan Junior da Obicà con la Fondazione Francesca Rava, Vingino da Flo Firenze e Petit Bateau dai Canottieri. Ricco anche il calendario della seconda giornata, con la visita agli Uffizi offerta da Goganga, Roberto Cavalli Junior alle Serre Torrigiani e il Boom Pitti Blooms Party a Villa Palmieri. Negli spazi del salone, appuntamenti e vip a volontà: avvistate, tra le altre, Claudia Galanti con i figli, ospite del Gruppo Casillo, ed Elisabetta Gregoraci con il piccolo Natan Falco Briatore da Boy London.
Gran finale per la sfilata de Il Gufo alla Spiaggia sull’Arno, fra tende e dune di sabbia, pensando a un “sogno nel deserto”
Claudia Galanti con i figli Tal Harlow e Liam Elijah per il Gruppo Casillo
chantecler
parisi a taormina
Festa d’estate per brindare ai 70 anni
first lady in negozio
Party di mezza estate nella casa milanese di Gabriele e Teresa Aprea. Il titolare di Chantecler - con le sorelle Maria Elena e Costanza - ha voluto brindare insieme a pochi intimi al 70esimo anniversario della maison gioielliera, fondata a Capri nel 1947. Sotto i riflettori le Marinelle, le creazioni gioiose e colorate del brand, ideali per la stagione calda.
Da sinistra Gabriele, Costanza, Maria Elena Aprea e Teresa, moglie di Gabriele
Le Marinelle di Chantecler
Le inconfondibili fantasie di Emilio Pucci ora anche sugli abiti delle bimbe: un’istantanea colta durante il cocktail di lancio a Palazzo Pucci
Riflettori puntati su Melania Trump all’evento in store organizzato nella boutique Parisi 170 di Taormina. Un percorso tra moda e tradizioni locali, che i titolari - Franco, Pancrazio e Salvatore Parisi - hanno proposto alle First Lady, giunte nella località per il G7. Presenti Brigitte Macron, la giapponese Akie Abe, la keniota Margaret Gakuo Kenyatta e Joachim Sauer, marito di Angela Merkel, con Emanuela Mauro, moglie del primo ministro Paolo Gentiloni, a fare gli onori di casa.
L’evento di Roberto Cavalli Junior alle Serre Torrigiani
Brigitte Macron firma il registro degli ospiti
Il Boom, Pitti Blooms Party a Villa Torretta di Firenze
Melania Trump in Dolce&Gabbana
Foto di gruppo al ristorante Baronessa
Brands in the foreground at Pitti Bimbo, with Dolce & Gabbana flower stand in Fortezza and, on the evening of June 22nd, the launch of the mini-me by Emilio Pucci, produced by Simonetta. Among the collateral events of the day, the fashion shows of Il Gufo and Monnalisa, and the happenings by Hogan Junior, Vingino and Petit Bateau. The day after the calendar was also rich with the Uffizi tour promoted by Goganga, Roberto Cavalli Junior at Serre Torrigiani and Boom, Pitti Blooms Party at Villa Palmieri. At the fair we met Claudia Galanti with her children, guests of Casillo Group, and Elisabetta Gregoraci with little Natan Falco Briatore at Boy London. In Taormina, under the spotlight at Parisi 170 boutique Melania Trump, special guest at the in store event organized by the owners Franco, Pancrazio and Salvatore Parisi - who invited the First Ladies, in Taormina for G7, at a morning happening between fashion and local traditions. There were Brigitte Macron, Japanese Akie Abe, Kenyan Margaret Gakuo Kenyatta and Joachim Sauer, Angela Merkel’s husband, with Emanuela Mauro, Prime Minister Paolo Gentiloni’s wife, to do homage. Mid-summer party in the house of Gabriele and Teresa Aprea in Milan. The owner of Chantecler - with his sisters Maria Elena and Costanza - wanted to toast, together with a few close friends, the 70th anniversary of the jeweler’s house, founded in Capri in 1947. 138
07_07_2017
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Mary Katrantzou Designer
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