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ANNO 46 SUPPLEMENTO AL N° 3 di FASHION - IL MAGAZINE DI NEWS, BUSINESS E TREND DEL 30.01.2015
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INTERVISTA A PIER LUIGI LORO PIANA, PRESIdENTE dI IdEAbIELLA
«Siamo di fronte a una Svolta»
La svalutazione dell’euro sul dollaro e l’energia meno cara offrono un’opportunità unica per tornare a crescere
di Marc Sondermann
Euro falling low versus dollar and the decrease of the price of energy give a unique opportunity to the textile sector: Pier Luigi Loro Piana, president of Ideabiella, thinks that recovery is possible. Quality must be supported by investments in research, creativity, young generations.
C
ome valuta lo stato di salute del mercato italiano? Il 2014 è stato un anno abbastanza positivo, ma finito in leggero rallentamento, senza particolare entusiasmo a livello di fatturati. C’è prudenza come in tutti i settori, si sta soffrendo a causa di fattori congiunturali, ma il tessile italiano continua a detenere la leadership a livello internazionale. Poiché una parte importante della produzione è rappresentata dal tessuto di qualità, di fronte a congiunture che si fanno più volatili gli ordini continuano ad arrivare. Ora, con la svalutazone dell’euro, ci troviamo davanti a una possibile svolta. Quale potrebbe essere uno scenario positivo? Dovremmo avvicinarci alla parità con il dollaro. E se ognuno fa il proprio dovere e ci crede fino in fondo, stanziando i giusti investimenti, esiste l’opportunità di aumentare i volumi. Dobbiamo cogliere la chance di un’energia meno cara, realizzando tutti insieme uno sforzo importante. Bisogna evitare frizioni e la tendenza, per così dire, a tagliare l’erba prima che sia cresciuta. La strada per uscire dal tunnel può esistere. La nostra industria tessile ha saputo fronteggiare condizioni estremamente sfavorevoli: sono orgoglioso di questa capacità di resistenza. La molteplicità di sfaccettature del nostro settore, composto per il 95% da aziende familiari medio-piccole, è un fattore essenziale e noi siamo stati capaci di preservarla. Quali sono i suoi suggerimenti? Il mio è un appello a investire in ricerca e creatività, a non portare a casa esclusivamente i vantaggi dati dalla svalutazione dell’euro, bensì a puntare sui giovani, per essere presenti sui mercati internazionali. Lo ribadisco: bisogna investire, nelle risorse umane e appunto nella ricerca, fare sistema. Non c’è bisogno di riportare a casa i giovani dall’estero, nel nostro settore la Silicon Valley è qui. È la qualità che ci salverà e la qualità va coltivata. L’auspicio è che, al più tardi dal 2016, saremo in grado di creare nuova occupazione. Come vede gli ambiziosi progetti espressi dal vice-ministro Carlo Calenda per Milano Unica? Sono contento dei piani di sviluppo espressi dal vice-ministro Calenda, che è molto preparato e parla la nostra lingua. L’importante è che le risorse siano programmate per diversi anni, così da generare aspettative certe. E che non vengano tolti spazi di manovra e flessibilità. Nel confronto con Parigi, Milano Unica è riuscita negli anni a esprimere una sua unicità e specificità, creando un equilibrio di fondo. A oggi è capace di esprimere una sua esclusività, che va tutelata.
«Come vedo Milano Unica»
Il presidente di Sistema Moda Italia Claudio Marenzi, forte di un nuovo accordo feristico in Cina, commenta i recenti sviluppi relativi a Milano Unica, la più importante fera italiana del tessile Quali sono le novità più importanti emerse in Cina? Siamo molto contenti di essere riusciti nell’intento di formare un’alleanza tra le diverse anime del made in Italy. Con la creazione di un’unica area espositiva all’interno di Chic Shanghai (in programma dal 18 al 20 marzo, ndr) abbiamo unito le forze, facendo confluire i formati cinesi di theMicam e Milano Unica con una sessantina di adesioni da parte del settore abbigliamento. Da un primo vero esempio di fare sistema tra associazioni confindustriali nasce una fase nuova della moda italiana, che unisce le filiere a monte e a valle del tessile-abbigliamento.
Come vede, in questo contesto, le prospettive per Milano Unica, anche alla luce delle recenti iniziative governative? Sono convinto che Milano Unica debba mantenere la propria matrice di esclusività, acquisendo però un orizzonte sempre più globale. È importante che vi sia più spazio per i tessuti donna, oltre che per le eccellenze provenienti da tutto il mondo. Milano Unica, a mio avviso, ha il potenziale per diventare un’esposizione del lusso tessile a 360 gradi, sia per provenienza geografica, sia per estrazione merceologica degli espositori. (m.s.)
Coming back from a business trip to China, Claudio Marenzi (president of Smi-Sistema Moda Italia) underlines the importance of a new synergy of the Italian fairs during the next edition of Chic Shanghai. About Milano Unica, he states: «It is already exclusive, but it can go further and become the exhibition of textile luxury as a whole».
Claudio Marenzi