Il magazine di news, business e trend
ANNO 46 SUPPLEMENTO AL N° 3 di FASHION - IL MAGAZINE DI NEWS, BUSINESS E TREND DEL 30.01.2015
www.fashionmagazine.it
distretti È l’ora della collaborazione More cooperation for the textile clusters
testiMONiANZe per gli iMprenditori l’iMperativo È investire to invest, an iMperative for the entrepreneurs
sALONi novitÀ e sfide delle fiere tessili new challenges for the textile fairs
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INTERVISTA A PIER LUIGI LORO PIANA, PRESIdENTE dI IdEAbIELLA
«Siamo di fronte a una Svolta»
La svalutazione dell’euro sul dollaro e l’energia meno cara offrono un’opportunità unica per tornare a crescere
di Marc Sondermann
Euro falling low versus dollar and the decrease of the price of energy give a unique opportunity to the textile sector: Pier Luigi Loro Piana, president of Ideabiella, thinks that recovery is possible. Quality must be supported by investments in research, creativity, young generations.
C
ome valuta lo stato di salute del mercato italiano? Il 2014 è stato un anno abbastanza positivo, ma finito in leggero rallentamento, senza particolare entusiasmo a livello di fatturati. C’è prudenza come in tutti i settori, si sta soffrendo a causa di fattori congiunturali, ma il tessile italiano continua a detenere la leadership a livello internazionale. Poiché una parte importante della produzione è rappresentata dal tessuto di qualità, di fronte a congiunture che si fanno più volatili gli ordini continuano ad arrivare. Ora, con la svalutazone dell’euro, ci troviamo davanti a una possibile svolta. Quale potrebbe essere uno scenario positivo? Dovremmo avvicinarci alla parità con il dollaro. E se ognuno fa il proprio dovere e ci crede fino in fondo, stanziando i giusti investimenti, esiste l’opportunità di aumentare i volumi. Dobbiamo cogliere la chance di un’energia meno cara, realizzando tutti insieme uno sforzo importante. Bisogna evitare frizioni e la tendenza, per così dire, a tagliare l’erba prima che sia cresciuta. La strada per uscire dal tunnel può esistere. La nostra industria tessile ha saputo fronteggiare condizioni estremamente sfavorevoli: sono orgoglioso di questa capacità di resistenza. La molteplicità di sfaccettature del nostro settore, composto per il 95% da aziende familiari medio-piccole, è un fattore essenziale e noi siamo stati capaci di preservarla. Quali sono i suoi suggerimenti? Il mio è un appello a investire in ricerca e creatività, a non portare a casa esclusivamente i vantaggi dati dalla svalutazione dell’euro, bensì a puntare sui giovani, per essere presenti sui mercati internazionali. Lo ribadisco: bisogna investire, nelle risorse umane e appunto nella ricerca, fare sistema. Non c’è bisogno di riportare a casa i giovani dall’estero, nel nostro settore la Silicon Valley è qui. È la qualità che ci salverà e la qualità va coltivata. L’auspicio è che, al più tardi dal 2016, saremo in grado di creare nuova occupazione. Come vede gli ambiziosi progetti espressi dal vice-ministro Carlo Calenda per Milano Unica? Sono contento dei piani di sviluppo espressi dal vice-ministro Calenda, che è molto preparato e parla la nostra lingua. L’importante è che le risorse siano programmate per diversi anni, così da generare aspettative certe. E che non vengano tolti spazi di manovra e flessibilità. Nel confronto con Parigi, Milano Unica è riuscita negli anni a esprimere una sua unicità e specificità, creando un equilibrio di fondo. A oggi è capace di esprimere una sua esclusività, che va tutelata.
«Come vedo Milano Unica»
Il presidente di Sistema Moda Italia Claudio Marenzi, forte di un nuovo accordo feristico in Cina, commenta i recenti sviluppi relativi a Milano Unica, la più importante fera italiana del tessile Quali sono le novità più importanti emerse in Cina? Siamo molto contenti di essere riusciti nell’intento di formare un’alleanza tra le diverse anime del made in Italy. Con la creazione di un’unica area espositiva all’interno di Chic Shanghai (in programma dal 18 al 20 marzo, ndr) abbiamo unito le forze, facendo confluire i formati cinesi di theMicam e Milano Unica con una sessantina di adesioni da parte del settore abbigliamento. Da un primo vero esempio di fare sistema tra associazioni confindustriali nasce una fase nuova della moda italiana, che unisce le filiere a monte e a valle del tessile-abbigliamento.
Come vede, in questo contesto, le prospettive per Milano Unica, anche alla luce delle recenti iniziative governative? Sono convinto che Milano Unica debba mantenere la propria matrice di esclusività, acquisendo però un orizzonte sempre più globale. È importante che vi sia più spazio per i tessuti donna, oltre che per le eccellenze provenienti da tutto il mondo. Milano Unica, a mio avviso, ha il potenziale per diventare un’esposizione del lusso tessile a 360 gradi, sia per provenienza geografica, sia per estrazione merceologica degli espositori. (m.s.)
Coming back from a business trip to China, Claudio Marenzi (president of Smi-Sistema Moda Italia) underlines the importance of a new synergy of the Italian fairs during the next edition of Chic Shanghai. About Milano Unica, he states: «It is already exclusive, but it can go further and become the exhibition of textile luxury as a whole».
Claudio Marenzi
LA MODA VIVE QUI. SPALANCATE GLI OCCHI.
NUTRITEVI CON LE NOSTRE PAROLE.
UTILIZZATE LE NOSTRE CORSIE.
RESPIRATE LA NOSTRA ARIA. FIUTATE L’ISPIRAZIONE.
DITE I LOVE YOU DITE I HATE YOU ASCOLTATE IL COLORE. FIDATEVI DELLE VOSTRE IDEE.
RINNOVATEVI.
QUI SIETE LIBERI. QUI NULLA PUO’ FERMARVI.
NON LASCIATEVI SFUGGIRE NULLA. SOGNATE. RICOMINCIATE UN’ALTRA VOLTA. QUI SI RESPIRA.
premierevision.com 10 -12 febbraio 2015 Dedichiamo il salone a tutti i principali attori della moda, riunendo a Parigi, sotto il marchio Première Vision tutti i savoir faire:
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SUPPLEMENTO AL N° 3 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd
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Foto R. Meoni
1. Uno scatto alla Zegna Baruffa Lane Borgosesia 2. Il Gruppo Colle di Prato 3. La flatura nel distretto pratese
L’Export del distretto tessile pratese Primi 9 nove mesi 2014 Valore mln e Var %
Filati e fbre tessili 226,65 Tessuti 604,05 Altri prodotti tessili 389,64 Totale industrie tessili 1.220,34
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3° Trimestre 2014 Valore mln e Var %
+10,2 +5,2 +6,8 +6,6
63,36 186,52 123,91 373,78
+2,7 +10,9 +12,4 +9,9
Fonte: elaborazioni Area Studi UIP su dati ISTAT
Distretti: non più competizione ma collaborazione L’export sostiene i distretti tessili, che scommettono sul ritorno degli Usa e sull’euro debole. E mentre non si parla ancora di ripresa, di insolito c’è che le imprese del territorio stanno mettendo da parte le rivalità, per affrontare le nuove sfde del mercato globale di Elisabetta Fabbri
A
lla vigilia di Pitti Filati, e quando mancano pochi giorni all’avvio di Milano Unica, la manifattura tessile si interroga sulle prospettive di un settore che ancora qualcuno si ostina a definire maturo, ma che, a giudicare dall’andamento delle esportazioni, continua a conquistare clienti nel mondo, a volte anche con performance a due cifre. È il caso del distretto pratese (province di Prato, Pistoia e Firenze), dove nel terzo trimestre 2014 le esportazioni hanno registrato un aumento del 9,9% a 374 milioni circa, sostenuto dal +11% dei tessuti. in questo specifico segmento spiccano, in particolare, il +12,4% della voce “tessuti speciali e arredo” e il +10,9% dei “tessuti trama ordito”. Filati e fibre tessili hanno invece accusato un rallentamento (+2,7%, dopo le performance a doppia cifra dei primi due quarter). Nel bilancio a nove mesi, l’export di tessile è salito del 6,6% a 1,2 miliardi di euro. da una stima preliminare, tutto il 2014 dovrebbe chiudere in modo abbastanza positivo. «Non si può ancora parlare di ripresa o di uscita dalla crisi, ma il bilancio non è negativo - conferma Andrea Cavicchi, presidente dell’Unione Industriale Pratese (UIP) -. Le aziende più internazionalizzate hanno mostrato tassi di crescita dei fatturati anche del 10%». Nel distretto toscano si è, infatti, assistito a un ritorno di compratori dagli Usa. il Giappone ha mostrato un trend positivo così come l’Europa, Spagna in testa, mentre la Germania ha ridotto gli acquisti e la Francia è rimasta pressoché ferma. La Corea si sta rivelando un mercato interessante, «pur non facendo ancora grandi numeri», mentre la Cina sta evolvendo soprattutto nella direzione dei tessuti maschili, «favorendo più il distretto biellese che quello pratese». «Resta il punto critico del calo della domanda interna - sottolinea Cavicchi - chiaro sintomo delle difficoltà che sta attraversando la manifattura nazionale. Nonostante ciò sono state premiate le realtà che continuano a investire in ricerca e innovazione: è il caso di alcuni specialisti dei filati fantasia per la maglieria o dei produttori di tessuti più fini ed eleganti, mentre soffre il settore della
Italian textile clusters provide the 2014 balance sheet, on the eve of the most important sectoral fairs. It is not about recovery but about a quite positive year, and 2015 starts with a cautious optimism and unexpected alliances.
lana cardata». Le aziende più penalizzate, in generale, sono quelle con molti dipendenti, con alti costi del lavoro e delle materie prime, sommerse dalla burocrazia. «Ci rimettono soprattutto le produzioni intermedie e il rischio - spiega il capo degli industriali pratesi - è che si perdano pezzi della filiera». Cavicchi fa però osservare che il distretto si sta “allungando”. «Nel 2014 - dice - si è vista una crescita della confezione, della maglieria e della produzione di accessori: fattore che ha contribuito alla tenuta dei ricavi nel territorio». dopo alcune missioni in Cina e Brasile ora le imprese toscane si stanno organizzando per conquistare del tutto gli Usa, complice il deprezzamento dell’euro sul dollaro. «Pensiamo a presentazioni collettive in loco - anticipa Cavicchi -, vorremmo attrarre l’attenzione dei grandi gruppi d’acquisto e delle catene distributive. Stiamo anche studiando un progetto, insieme agli industriali biellesi, per dare visibilità ai rispettivi territori, creare punti di contatto e mostrare quelli già esistenti». Non più competizione quindi, ma collaborazione per dare maggior risalto a due aree che già da qualche tempo collaborano. «Per alcune lavorazioni particolari i biellesi si rivolgono ai pratesi e, viceversa: per certe tinture le aziende di Prato si muovono a Biella. A proposito del distretto piemontese, segnali incoraggianti sull’industria tessile locale arrivano dai numeri del terzo trimestre elaborati dalla Camera di Commercio di Biella. il tessile-moda fa da traino, nel manifatturiero dell’area, grazie alla vitalità su scala globale. i risultati migliori riguardano la produzione nella tessitura (+11,2%) e nel finissaggio (+5,9%). La filatura segna invece un -0,8%. Complessivamente il manifatturiero biellese ha realizzato un +1,2% del fatturato, grazie al +9,2% dell’export. «in generale il 2015 si presenta migliore rispetto al 2014 - commenta Marilena Bolli, presidente dell’Unione Industriale Biellese - un migliora- Ò
Andrea Cavicchi Unione Industriale Pratese
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Industria serica: le performance dei ricavi Var % Var % 9 Mesi 2014 3° Trim. 2014
Totale tessitura serica Tessuto per abb. femminile Tessuto per cravatteria Accessorio tessile
+6 12,3 -5,2 +0,0
+4,8 +10,9 -4,2 +2,6
Fonte: Unindustria Como
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Il trend nel distretto biellese 3° Trim. 2014
Produzione Var %
Filatura Tessitura Finissaggio Altre ind. tessili
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-0,8 +11,2 +5,9 +0,7
Fonte: Camera di Commercio di Biella
Ò mento che è stato percepito anche nei recenti appuntamenti fieristici del settore tessile e della moda maschile. i fattori che lo determinano, però, sono esterni, come il crollo del prezzo del petrolio e l’ulteriore svalutazione del cambio dell’euro, che certamente aiuterà le esportazioni». «Le aspettative moderatamente positive per il 2015 - aggiunge - si traducono, per i nostri imprenditori del settore tessile, fortemente vocati all’export, in buone prospettive relativamente al mercato statunitense, favorito dal cambio. Le previsioni sono invece all’insegna di una maggior prudenza per quanto riguarda il mercato cinese che, pur confermandosi vivace, sta scontando un rallentamento, e quello russo, ancora in fase di stallo. Guardando ai settori più a monte della filiera, poi, potremo avere il polso della situazione della filatura in occasione di Filo, il salone del comparto che si svolgerà a Milano il 18 e il 19 marzo 2015». Passando al distretto comasco, anche gli industriali della seta si apprestano a presidiare le maggiori rassegne tessili con risultati «complessivamente favorevoli», come emerge dalle statistiche fornite dal Gruppo Filiera Tessile di Unindustria Como. Nel periodo gennaio-settembre 2014 il fatturato del comparto ha realizzato un incremento del 6%, cui ha contribuito il +4,8% del terzo trimestre. Ciò che spicca nei numeri trimestrali è la domanda interna, cresciuta dell’8%
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6. e 7. La produzione della seta nel distretto comasco
Marilena Bolli Unione Industriale Biellese
tra luglio e settembre, contro il +2,9% delle esportazioni. «i risultati complessivi - commentano dall’associazione - sintetizzano dinamiche a volte assai diversificate tra le singole aziende, in presenza di un contesto concorrenziale assai impegnativo sia all’interno, sia all’esterno del distretto». il tessuto per abbigliamento femminile è il prodotto che va per la maggiore: +10,9% la crescita nel terzo trimestre e +12,3% quella dei nove mesi. Anche questo cluster si appresta a realizzare un’alleanza, in questo caso all’insegna dell’arte: è quella tra Milano Unica e comOn, “hub della creatività europea” che vuole fare incontrare i giovani talenti con le eccellenze industriali lariane. La fiera milanese ospiterà “Re-Read my Skin”, un progetto creativo degli studenti di alcune scuole medie superiori comasche e dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli IED di Como, a cui è stato commissionato di ripensare, rigenerare, rivedere e rileggere i trend di Milano Unica. Re-Read my Skin, che vede come partner For.Tex ed Epson per la stampa del tessuto digitale, è coordinato da Marina Nelli, direttrice del dipartimento Fashion Textile dell’accademia. n
1. Uno degli impianti del Gruppo Marzotto 2. Close up alla Mantero Seta 3. La produzione da Tollegno 1900 4. e 5. L’archivio storico di Ratti e un disegnatore all’opera
Le esportazioni dell’industria tessile nei principali territori italiani Primi 9 mesi 2014 Valore mln e Var %
Distretto di Prato* Distretto di Biella** Como Milano Bergamo Varese Vicenza Treviso Brescia Cuneo Novara Altre province Export tessile Italia * Export province di Prato, Firenze e Pistoia Fonte: elaborazioni Area Studi UIP su dati ISTAT
1.220,34 924,27 662,83 575,61 467,89 377,10 344,71 198,85 142,20 85,91 78,86 2.155,43 7.234,02
+6,6 +2,4 -0,7 +7,0 +1,8 +7,5 +3,9 -10,9 +5,8 -7,6 -0,8 +6,8 +4,2
** Export province di Biella e Vercelli
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TessuTI e FILATI 1
Il parere dei leader: «La parola d’ordine è investire» Le nuove tendenze, i mercati più vitali e le strategie vincenti, compresa l’importanza di differenziare il business. Abbiamo dato la parola ad alcune aziende di punta del settore tessuti e flati: Tollegno 1900, il Lanifcio Colombo, il Lanifcio Angelico e Filpucci. Tutti d’accordo su un concetto fondamentale: sperimentazione e tecnologia sono i presupposti imprescindibili per spingere più avanti le frontiere della ricerca e dell’innovazione.
Roberto Colombo Ceo Lanifcio Luigi Colombo
«La qualità non ha prezzo» un fatturato di 80 milioni di euro, il CcononLanificio Luigi Colombo ha chiuso il 2014 una crescita del 10%, forte di un’offerta
di Carla Mercurio
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3 1. Il tessuto di Tollegno 1900 sottoposto al trattamento Ice-Linen 2. Proposte del Lanifcio Angelico per la primavera-estate 2016 3. Una fase della lavorazione al Lanifcio Colombo
Lincoln Germanetti Ceo Tollegno 1900
«Non c’è futuro senza innovazione» l timone di un gruppo dalle numerose anime, A Lincoln Germanetti tira le somme dell’anno da poco concluso con ottimismo, sottolineando
l’importanza, in un momento come questo, di continuare a investire. «Il nostro è un settore capital intensive in cui non si è mai a regime e in cui occorre spendere ogni anno milioni di euro per la ricerca e l’innovazione». Un presupposto fondamentale per un’azienda che nel 2014 ha raggiunto un giro di affari consolidato di 140 milioni di euro, in progress del 10%, con la previsione di crescere ancora del 6% nel 2015. «Il nostro lavoro parte dalla selezione delle materie prime, che vengono dall’Australia, e ci porta alla realizzazione dei tessuti e dei filati per maglieria, che impieghiamo anche per i nostri prodotti finiti, che approdano nel wholesale e nei nostri negozi diretti - spiega Germanetti -. Tollegno 1900 è una realtà che si compone di due divisioni industriali dedicate a tessuti e filati e di una divisione prodotto finito e commerciale». Filatura e Tessitura di Tollegno è sinonimo di filati pettinati, cardati e pregiati per maglieria, lavorati interamente presso gli stabilimenti dall’azienda, con il controllo di tutta la filiera produttiva, dalla materia prima al filato. Lanificio di Tollegno si distingue per la produzione di tessuti in lana e altre fibre pregiate per drapperia. La divisione prodotto finito comprende i marchi Ragno, Tollegno 1900, Julipet, Lana Gatto (filati per aguglieria) e la recentissima licenza per l’underwear di Trussardi. Oltre che a
Buoyed by consolidated turnover of €140m in 2014, Tollegno 1900 is composed of one spinning and textiles division and another dedicated to the fnished products. The well-structured company bases its growth around the fundamental principle of continuing to invest, season after season.
una rete vendita wholesale, la distribuzione è affidata a 40 negozi diretti, 20 con insegna Ragno e 20 dedicati al total look uomo e donna con insegna Lanificio di Tollegno. «Il nostro giro di affari si divide in parti uguali fra le tre divisioni dell’azienda - spiega Germanetti - con i tessuti in crescita del 20%, i filati del 10%, il prodotto finito in aumento del 6%». E prosegue: «La forte evoluzione della divisione tessuti è dovuta a un grande lavoro di rilancio, che ha puntato su ingenti investimenti in macchinari e sull’ottimizzazione dei costi ma anche, in generale, al buon andamento del settore tessuti». Oggi il giro di affari di Tollegno 1900 si divide a metà tra il mercato interno e quello estero. «Per essere precisi - evidenzia Germanetti - le divisioni industriali sono più forti oltreconfine, mentre il prodotto finito ha una dimensione ancora nazionale. Ma grazie alla licenza con Trussardi riusciremo a spingerci molto di più fuori dall’Italia». Altra sfida importante è l’online. «Sono già operativi i siti ragno. 1 eu e julipet.it e il prossimo sarà dedicato a Lana Gatto». Significativi riscontri sono attesi per le novità che l’azienda porta in questi giorni a Milano Unica. Accanto alle tradizionali proposte in lana merino extrafine, si è dato ampio spazio alla ricerca di nuove combinazioni e materiali, con un focus sul puro lino, sottoposto a un trattamento speciale per ottenere un effetto di delavatura molto fuso e uniforme, denominato Ice-Linen. Si amplia la proposta di mono e bi-
che comprende la collezione di tessuti e quella di capi finiti. «Il nostro core sono e restano i tessuti - tiene a specificare l’a.d. dell’azienda, Roberto Colombo -. La nostra leadership in questo ambito è incontrastata e riconosciuta a livello mondiale: siamo i primi produttori di tessuti in fibre nobili dai primi anni Novanta in avanti. Parlo di cashmere, cammello, angora, guanaco, vicuña e delle fibre da pelliccia (visone, ermellino, cincillà e zibellino). Non a caso la media dei nostri prezzi è la più alta al mondo nell’ambito del tessile laniero». Fedele ai presupposti, anche per la collezione primavera-estate 2016, di scena a Milano Unica e a Première Vision, l’azienda spinge in avanti le frontiere della ricerca. «Sono due le novità più importanti - racconta Colombo -. La prima è l’Air Cashmere, realizzato con una fibra cava di cashmere puro che dà vita a un filo leggerissimo (160 grammi al metro lineare), che al suo interno contiene una zona d’aria. Un articolo che consente di ottenere blazer destrutturati e non foderati, ideali per la primavera e le sere estive. Altro focus è l’ampliamento della linea Ice, lanciata due stagioni fa, che comprende gli articoli Ice
strech in lana, i 3d wool. Grande novità sono i Tekno-wool con mani meno tradizionali e performance particolari. Per una proposta più fashion, infine, c’è il popeline 100’s compatto e a fantasia. Per quanto riguarda i filati, sotto i riflettori a Pitti Filati, si punta su lane merino extrafine, seta, viscosa e cashmere, declinate in molteplici cromie, cui si aggiunge una linea di articoli pensati per il jersey. La leggerezza è l’obiettivo prioritario che ha portato a reinterpretare la consistenza di alcuni filati già presenti in collezione. n
1. Articoli della divisione flati di Tollegno 1900 2. Il tessuto in puro lino sottoposto a trattamento Ice-Linen per l’estate 2016
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Tessuti ultraleggeri realizzati con le fbre più pregiate: questo il vanto del Lanifcio Colombo
Federico Gualtieri Vice-president Filpucci
«È il momento della maglieria» ual è l’andamento del mercato nel settore QLa maglieria, maglieria? rispetto agli altri comparti
dell’abbigliamento, sembra poter contare sul trend più promettente, che pare catturare le preferenze del consumatore. é un settore che permette di raggiungere quell’equilibrio rappresentato dal Òlusso di mezzoÓ, che piace e funziona, grazie ai requisiti di eccellenza espressi dalle belle lavorazioni. Oggi i maglifici di fascia alta, soprattutto italiani, stanno lavorando bene. E le griffe autorevoli si attrezzano per acquisire in questo campo le migliori prestazioni, legandosi a unità operative specializzate in produzioni di alta gamma, situate perlopiù tra Italia e Francia.
Strengthened by turnover of €80m, company president Roberto Colombo is keen to point out that Lanifcio Luigi Colombo is the undisputed global leader in fne fabrics and fbres. Its position at the head of the market is maintained thanks to an unerring commitment to research that bears new fruits season after season.
Quanto conta la tecnologia nel settore della filatura e quanto l’apporto umano? L’acquisizione di nuovi macchinari con cui elaborare la costruzione e lo sviluppo del filo è per noi fondamentale. Ma ogni nuova macchina comporta una serie di incognite e richiede lunghe sperimentazioni. Una realtà come la nostra, infatti, ha sempre rielaborato i suoi impianti prima di avviare la costruzione dei propri fili innovativi e brevettati. Oltre ai test sulle prestazioni e sulla resistenza del filo, da tempo approfondiamo anche le sue successive potenzialità, per capire a fondo cosa significhi tradurlo in prodotto e arricchirlo di creatività e stile.
Wool, Ice Mohair e Ice Linen. Materiali tecnici molto compatti e del tutto impermeabili, che consentono al sudore di evaporare e all’umidità esterna di non entrare». Anche il prodotto finito è oggetto di grande attenzione. «Abbiamo appena aperto un nuovo store a Seoul e stiamo pianificando della aperture in Cina tra il 2015 e il 2016, partendo da Pechino per poi proseguire verso il nord del Paese». n
Quale vantaggio deriva ai filatori dalla presenza di maglifici tra gli espositori di Pitti Filati? Un buon link con unità produttive qualificate è fondamentale. La nostra ricerca sarebbe vana
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1. e 2. Due proposte del Lanifcio Angelico per la primavera-estate 2016
che dopo l’esordio con l’autunno-inverno 2015, debutta con l’estivo. Una collezione che spazia dal jersey, che rappresenta una novità per la nostra azienda, al tessuto navetta, dalle stampe alla tridimensionalità, con tante disegnature insolite. Articoli ideali per collezioni di gusto fashion, che si prestano anche per la moda femminile. Senza considerare che tutte le nostre proposte sono personalizzabili in esclusiva per il cliente. Quali sono le performance più richieste dai mercati in cui operate? I nostri tessuti superfini (super 140’s e super 160’s) hanno un ottimo gradimento nel settore di alta gamma per il rapporto qualità/prezzo unico. Anche la nuova collezione Ke Idea ha registrato un boom di richieste con la sua prima uscita invernale, a dimostrazione del fatto che la moda maschile accoglie bene i segnali di rinnovamento in
senza l’interazione con i maglifici e gli apporti che derivano dal testare insieme sia nuove tecniche che macchinari inediti. Nel laboratorio interno dell’azienda contiamo su oltre 20 macchine per lo studio di punti e lo sviluppo di telini campione. Ma essendo ormai imprescindibile sperimentare lavorazioni new generation, stiamo arricchendo lo Spazio Ricerca con altre tre apparecchiature Stoll per finezze sottilissime.
Quale il grado di consapevolezza da parte del consumatore finale a proposito di qualità intrinseche e performance della maglia? Il consumatore in genere, soprattutto se italiano, è più attento a fattori come la qualità intrinseca e l’origine. Oggi il cartellino della composizione viene consultato. Ma c’è un limite, purtroppo posto dalla fase economica negativa: in nome del risparmio, buona parte dei consumatori sono disposti a transigere su certi dettagli. n
Ceo Lanifcio Angelico
uali sono le novità di prodotto più QLa novità significative? saliente per noi è la linea Ke Idea,
Knitwear’s time is now. Filpucci vice-president Federico Gualtieri is convinced of it, underlining the importance of striving for excellence in production and research. Synergy between spinners and knitters is fundamental.
La distribuzione si trasforma con le vendite online: quale la vostra percezione del fenomeno per un prodotto come la maglieria? Le vendite sul web sono in effetti un fenomeno al centro dell’attenzione con il loro sviluppo a due cifre. Per ora è senza dubbio la tendenza vincente sul mercato. Il rischio a mio avviso è che, se l’acquisto viene vissuto come mera transazione commerciale, si perda il contatto emozionale con il prodotto nella fase di scelta.
Massimo Angelico
«L’importante è scommettere su una buona Idea»
Alcune proposte di Filpucci per la primavera-estate 2016
2 arrrivo dal mondo del tessuto, che possono portare a una moda più contemporanea e giovane. Avete in programma nuove iniziative? Angelico Retail, l’insegna di negozi monomorca dedicati al nostro total look maschile, ha iniziato un percorso di espansione all’estero con due flagship store in altrettanti mall, a dubai e ad Al Khobar, un monomarca nel centro di Vilnius, e i primi due flagship in Cina, a Macao e Guangzhou, a cui seguiranno ulteriori inaugurazioni. A quanto ammonta il vostro fatturato? Angelico nel 2014 ha raggiunto per la prima volta il turnover di circa 70 milioni di euro. La divisione tessuti pesa per circa il 75% sui conti del gruppo, e quella retail vale il restante 25%. dopo due anni abbastanza duri, il 2014 ha visto un +10% del giro di affari, grazie ad alcuni fattori: il potenziamento dei mercati esteri, sia per i tessuti che per il retail, la già
The Ke Idea line is the stand-out new arrival from Lanifcio Angelico. After its autumn-winter 2015 season debut, the line is back with a summer collection. Meanwhile, the network of stores dedicated to the menswear look continues to grow.
citata nascita della linea di tessuti Ke Idea, che ha consentito di acquisire nuovi clienti nel comparto casual-ricercato, e i primi risultati dell’e-commerce per quanto riguarda abbigliamento e accessori. I mercati esteri rapresentano il 60% delle vendite del lanificio. Quali sono i vostri principali mercati? A livello di tessuti l’Italia copre circa il 40% del giro di affari. Una quota pari a quella degli altri Paesi europei, con ottimi risultati in Germania e Nord Europa. Gli Stati Uniti rappresentano il 12% del nostro turnover, mentre la quota restante è realizzata in Asia, area che sta dando ottimi segnali.
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Due immagini del salone Pitti Filati: all’appuntamento odierno vanno in scena 128 marchi, di cui 16 dall’estero, su una superfcie di 20mila metri quadri. Attesi circa 4mila visitatori, dei quali 1.700 internazionali
I numeri della
fIlatura
Facts & fgures about the Italian yarns sector in 2014: as estimated by SMI and Istat, the turnover is more than 2,9 billion euro, with exports around 881 million.
mld. di euro è il fatturato stimato per il 2014 (-2,2%)
L’appuntamento con Pitti Filati è un termometro importante per misurare la temperatura di un settore che sta riducendo le perdite, ma che deve ancora fare uno sforzo per ripartire di Alessandra Bigotta
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forti. Lo conferma il close up sulle esportazioni di filati dei primi dieci mesi del 2014: cardati in lana -6,1%, pettinati in lana -2,2%, misti chimico/lana -12,4%, per aguglieria -1,2%, in cotone +2,8%, in lino +21,5%. Percentuali, queste ultime, che farebbero da apripista per scenari meno pesanti. «È proprio da Pitti Filati - si legge - che potrebbero arrivare indicazioni significative in merito». Il salone schiera poco meno di 130 marchi, presenti in anteprima mondiale con le collezioni primavera-estate 2016, di cui 16 provenienti da oltrefrontiera (Gran Bretagna, Giappone, Turchia, Cina e Germania). L’atmosfera è, come ribadiscono i portavoce di Pitti Immagine, quella di un «laboratorio globale delle tendenze», dove vanno in scena non solo l’eccellenza della filatura e i maglifici nell’area KnitClub, ma anche la filiera del jeanswear: torna alla ribalta Denim Italiano-Italian Denim Makers, progetto nato a giugno dalla collaborazione tra l’ente fieristico fiorentino e Milano Unica, che raggruppa tessitori, confezionisti, accessoristi, ricamifici e lavanderie, con la direzione artistica di Angelo Figus e l’allestimento a cura di Alessandro Moradei. L’accoppiata Figus-Moradei è anche artefice, insieme all’esperta in maglieria Nicola Miller, dello Spazio Ricerca, osservatorio sperimentale sui trend che stavolta rende omaggio a colori, profumi e sensazioni legati all’italianità: da qui il nome, Magliaitalia. n
Fonte: SMI su dati Istat e indagini interne
Vintage Selection 25esima edizione The “kingdom” of vintage in Florence is the Vintage Selection fair, at its 25th edition, from 28th January to 1st February. In sinergia con Pitti Filati, dal 28 gennaio al primo febbraio si presenta alla Leopolda di Firenze Vintage Selection. La mostra-mercato dedicata ad abiti, accessori e oggetti d’antan giunge al 25esimo appuntamento e, per l’occasione, organizza una serie di eventi: dalla “Silver Night Fever”, esposizione sugli abiti da sera e couture, a “Lampinposa”, set fotografco dove è possibile farsi immortalare con una polaroid. Focus anche sull’artista Giuseppe Restano, che dà vita all’installazione “Loghi”, ispirata alle icone evergreen della pubblicità. Attira l’attenzione infne il “Laboratorio alchemico” di T.A.F. (Trova, Allestisce, Fotografa) insieme alla Scuola Internazionale di Comics, per nobilitare e trasformare con un tocco di argento gli oggetti portati dai visitatori. (a.b.)
VIVIENNE WESTWooD BAllY
ICEBERG
GUCCI
ERMANNo SCERVINo
entre Firenze accende i rifettori sui flati dell’estate 2016, l’autunnoinverno 2015/2016, anche in maglia, è stato protagonista di Milano Moda Uomo. Leggero, avvolgente, aderente, oversize: in passerella si sono susseguite interpretazioni eclettiche del concetto di tricot. Si va dai pull semi trasparenti, in fli super fni, come quelli di Costume National, alle maglie “rustiche” dallo scollo ampio di Dolce&Gabbana, fno ai dolcevita di Ermanno Scervino. Alessandro Michele, neo-direttore creativo di Gucci, ha rispolverato il gilet aderente (ma c’è da scommettere che farà tendenza anche il maglione bianco indossato da lui nel fnale), mentre Iceberg ha utilizzato il mohair, il cashmere e il camel hair per una collezione tra pop, street e Jap style. Originale l’interpretazione di Bally dell’angora. Last but not least, Vivienne Westwood ha giocato su volumi e nuove proporzioni. (a.b.)
DolCE&GABBANA
M
CoSTUME NATIoNAl
The new men’s knitwear under the spotlight at the recent edition of Milano Moda Uomo.
The 76th edition of Pitti Filati, from 28 to 30 January in Florence, is a litmus test for a sector whose estimated 2014 turnover is about 2,9 billion euro, -2,2% in comparison with 2013, an even worse year. But 2015 could be the turning point.
milioni il valore delle importazioni (+0,7%)
Foto Imaxtree.com/Andrea Adriani
a 76esima edizione di Pitti Filati, dal 28 al 30 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze, non è un’edizione qualunque. Si colloca, infatti, in un momento in cui sembra che manchi poco a una inversione di rotta del settore, in vista di una ripartenza definitiva nel 2015. Dai dati di preconsuntivo sul 2014 a cura di Smi-Federazione Tessile e Moda, elaborati in occasione della manifestazione, emergono ancora parecchi segni meno, ma mai come negli anni precedenti. Il fatturato, superiore ai 2,9 miliardi di euro, è calato del 2,2% rispetto all’anno precedente, in cui la riduzione era stata del 4,3%, su un -7,8% del 2012, che metteva la parola fine al trend positivo del 2011, quando era stato raggiunto un incremento del 13,1%. Altri tempi: adesso ci si deve accontentare di timidi segnali, come il -2,8% alla voce valore della produzione (nel 2013 si parlava di un -5,2%) e il -1,9% dell’export, contro il precedente -3,3%. Anche se le importazioni invertono la tendenza negativa, passando da un -2,3% a un +0,7%, il saldo commerciale si mantiene in territorio positivo, attestandosi a 45 milioni di euro (erano 67 nel 2013). L’analisi del consumo apparente, che permette di monitorare il mercato interno, mostra una flessione dell’1,7%. Anche in questo caso, tuttavia, va specificato che l’anno scorso era andata peggio: -4,8%, sul -14,2% del 2012, annus horribilis a tutti gli effetti. Il tallone d'Achille del comparto, come precisano gli esperti di Smi, è la filatura laniera, penalizzata da un andamento del commercio con l'estero al di sotto delle aspettative, mentre sia la filatura cotoniera che quella liniera hanno spalle più
milioni di euro è il valore dell’export (-1,9%)
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In questa pagina, immagini tratte dalla scorsa edizione di Milano Unica
Milano Unica «Pronti per New York, più compatti a Shanghai» Alla luce del sostegno economico garantito dal Ministero dello Sviluppo Economico e dell’unità di intenti raggiunta dai principali attori della moda italiana, Silvio Albini, presidente di Milano Unica, parla dei nuovi progetti del salone rappresentativo del tessile made in Italy e made in Europe. Che, oltre a Milano e Shanghai, andrà in scena a New York di Elena Azzola
presidente di Milano Unica
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l vice ministro Calenda ha parlato, in occasione della conferenza stampa di Pitti Immagine Uomo di gennaio, di importanti investimenti anche sulla fiera del tessuto Milano Unica, sia sull’edizione italiana che su quella cinese, prevedendo anche il debutto negli Stati Uniti (vedi box nella pagina). Cosa bolle in pentola? Il mercato americano ci sta molto a cuore da sempre. Tuttavia, in questo momento, riteniamo fondamentale coltivarlo con maggiore cura, anche perché è sempre più diffusa nel mondo, e in special modo in un’area matura come gli Usa, la necessità di rifornirsi di tessuti di alta qualità, a forte contenuto di ricerca e innovazione, garanti del rispetto dei più importanti parametri di ecosostenibilità: tutti tratti peculiari della nostra industria del tessile. in questa fase storica, inoltre, alla situazione di Paese che ha ormai quasi superato la crisi, si sommano la congiuntura di un euro debole e le prospettive di libero scambio, grazie al Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership). Tutte condizioni, queste, che ci spingono a proporre il successo
In the light of the economic backing pledged by the Italian Ministry for Economic Development and the consensus achieved by the main players in Italian fashion, Milano Unica president Silvio Albini spoke of the upcoming projects of a fashion show synonymous with the Italian and European textiles industries. As well as existing events in Milan and Shanghai, Milano Unica is also set to debut in New York.
dello spin-off di Milano Unica a Shanghai, anche a New York. inoltre, mentre in Cina, quando siamo arrivati, il Paese era pronto soltanto per il prodotto maschile e solo ora va gradualmente aprendosi a quello femminile, il mercato statunitense è rappresentato da clienti uomo-donna di pari peso sociale e gusto. insomma, così come molti marchi di abbigliamento italiani si accingono a potenziare la loro presenza nell’area a stelle e strisce, anche Milano Unica vuole portare il tessile-accessori là dove è apprezzato e ammirato dal consumatore finale, non solo dai produttori di abbigliamento di alta gamma. Come sarà la prossima edizione italiana di Milano Unica, in programma dal 4 al 6 febbraio? Sarà, come sempre, all’insegna della qualità di prodotto. Ciò che ci distingue è proprio l’alto livello delle collezioni proposte e la qualità dei servizi incentrati sul Ò
Il PIano del Governo Per Il made In Italy Calenda: «la cifra stanziata è senza precedenti»
The funds earmarked by the government for the fashion industry will amount to €36m in 2015, eight times the average sum invested in any of the fve preceding years. The move, brought about by the Italian Ministry for Economic Development and ICE, stems from the belief that the so-called “Made in Italy” textiles and clothing industry must from now on engage with global markets in a structured, compact way.
L’
intervento di Carlo Calenda, vice ministro allo Sviluppo Economico, a Pitti Immagine Uomo di gennaio, ha infuso speranze agli imprenditori e agli addetti ai lavori della moda italiana. Il sostegno del Governo alla promozione del made in Italy all’estero si concretizzerà in 261 milioni di euro nel 2015: sei volte il valore medio degli investimenti degli ultimi cinque anni. In particolare, i fondi per il sistema moda ammonteranno a 36 milioni di euro, otto volte tanto la media dei cinque anni precedenti. Carlo Calenda, vice ministro L’esecutivo, attraverso il Ministero allo Sviluppo Economico dello Sviluppo Economico e l’Ice, parte dal presupposto che la moda made in Italy debba d’ora in poi presentarsi sui mercati mondiali in modo strutturato e compatto: in un’ottica di filiera, dai filati al prodotto finito. Le azioni previste (che verranno portate avanti anche nel 2016 e nel 2017, promettono dal Ministero) riguardano nello specifico: il rafforzamento delle principali fiere settoriali italiane di rilevo mondiale (valorizzando le migliori esperienze in campo, da Pitti Immagine a Milano Unica, passando per Filo, Mipel e Lineapelle), il consolidamento della presenza italiana alle più importanti fiere estere (prima su tutte quella di Shanghai), un piano per il lancio di giovani stilisti e, infine, l’organizzazione di mostre mirate a far conoscere a livello globale le eccellenze del made in Italy. «In un mondo sempre più globalizzato, l’obiettivo principale diventa quello di portare i buyer dei mercati maggiormente in espansione a contatto con i migliori produttori italiani - spiega Carlo Calenda -. In questo contesto, sono previste azioni d’attacco principalmente in Cina e Stati Uniti». «Per quanto concerne il Paese asiatico, verranno rafforzate le presenze alla fiera di Shanghai, appoggiandosi a quanto Sistema Moda Italia, Assocalzaturifici e Fiera Milano, con il supporto di Agenzia Ita ed Ente Moda Italia, stanno già provando a realizzare nel marzo 2015, con la confluenza del progetto TheMicam Shanghai, unito all’area dedicata all’abbigliamento Italian Fashion, nella manifestazione internazionale Chic, ospitata nel quartiere fieristico dove ha luogo anche Intertextile, al cui interno si svolge Milano Unica», precisa Calenda. Sul fronte statunitense (verso il quale il potenziale di crescita del nostro export è di circa mezzo miliardo di euro nel 2016, fonte il Ministero dello Sviluppo Economico), oltre alla creazione di un evento fieristico in loco nel 2015, ossia Unica Usa, è prevista una campagna straordinaria di sostegno della filiera italiana presso le principali catene distributive e i negozi specializzati in tutto il Paese. «Sistema Moda Italia, Assocalzaturifici e Fiera Milano dovranno affrontare per la prima volta quest’area in maniera coesa e sistemica, per far sì che anche i produttori di qualità meno noti possano arrivare alla grande distribuzione», è il monito del vice ministro. (e.a.)
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1. La premiazione del sarto Cesare Attolini alla passata edizione di Milano Unica 2. Un insieme di tessuti che delinea una delle tendenze per la primavera-estate 2016 3. La conferenza stampa di presentazione della scorsa edizione di Milano Unica China con Roberto Bolle
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Ò cliente. Ci concentreremo inoltre sulle belle iniziative che arricchiscono il nostro percorso espositivo e che si focalizzano, per esempio, sui giovani, tramite due progetti specifici: “Magazzini Aperti” e “comOn”. Le altre iniziative vanno dall’Osservatorio Giappone al denim italiano, dal catalogo e dall’area espositiva dedicate all’Ecosostenibilità al Touch the Fabrics del distretto pratese, dal Vintage all’esposizione del Lino. Non dimentichiamo, inoltre, che è il nostro decimo anniversario e che vorremo celebrare questo importante traguardo tutti insieme al padiglione 2 con un grande evento nel nostro stile. Sono stati i 10 anni più difficili del tessile italiano, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile camminare insieme, sicuri e orgogliosi, attraverso questo percorso accidentato, ancora carico di incertezze.
A Shanghai per la prima volta a marzo (dal 18 al 20) ci saranno più fiere rappresentative del made in Italy (TheMicam Shanghai, Italian Fashion e Milano Unica). Come vede questa concomitanza? E come si svilupperà in futuro? Come la vedo? È un mio sogno, un mio progetto, che si trasforma in realtà. Durante il mio mandato come presidente di Milano Unica ho sempre puntato a creare, approfondire, stimolare sinergie, collaborazioni e unitarietà di intenti.
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Già i miei predecessori erano stati campioni di questa impostazione strategica e di marketing. Ci siamo sempre trovati in sintonia e per questo Milano Unica può essere considerata il progetto precursore dell’unità che si respira ora nell’aria. Per il futuro vedo solo effetti positivi perché dall’unione nasce la forza. Lo asserisce da sempre un detto popolare, ma soprattutto, lo dimostrano i mercati stranieri che non comprendono un’offerta settorializzata e parcellizzata. Secondo lei si sta andando finalmente nella direzione giusta? Certo, ma vorrei sottolineare che ancora molto c’è da fare. La spinta del Ministero dello Sviluppo Economico è davvero fondamentale e giusta nei tempi e nei modi. Ora si tratta di partire da questa inattesa e gradita ventata di energia economica per concretizzare a livello culturale l’unitarietà: essa deve entrare nei nostri stili di vita, nel nostro modus operandi, da qui in poi. Non ci si può più tirare indietro, non si può più tentennare. Il made in Italy merita compattezza. Ripeto, c’è ancora molta strada da fare. n
Cleto Sagripanti, presidente di Assocalzaturifci, ha espresso piena sintonia con il vice ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, sul progetto per il made in Italy presentato a Pitti di Firenze a gennaio. Il punto che sta più a cuore a Sagripanti è la valorizzazione delle manifestazioni feristiche nel mondo. Il rilancio degli investimenti riguarderà anche TheMicam di Milano, le cui date sono fssate dal 15 al 18 febbraio e, nel secondo semestre dell’anno, dal primo al 4 settembre. (e.a.)
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4. Un corridoio di Milano Unica 5. La presentazione delle Directions per la primavera-estate 2016 da parte di Angelo Uslenghi 6. L’invito all’inaugurazione della 20esima edizione del salone tessile milanese, a cui sarà presente anche Antoine Arnault, presidente di Loro Piana, oltre ai politici Pisapia, Maroni e Calenda
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Sensitive Fabrics: tecnologia da indossare. ®
Un concept innovativo per un nuovo vestire all’insegna di performance vincenti in ogni azione. La nuova tecnologia da indossare coniuga l’unicità dei tessuti italiani Sensitive® Fabrics di Eurojersey con le tecniche di lavorazione più avanzate, sinonimo di alta vestibilità, praticità e libertà di movimento. Un aspetto tailoring unito a prestazioni che offrono massimo comfort, contenuti tecnici, distintive soluzioni di design e creatività illimitata. I tessuti Sensitive® Fabrics, leggeri, traspiranti, no curling, no pilling, sempre perfetti anche dopo lavaggi frequenti, sono fonte di ispirazione per creazioni stilistiche evolute: i giochi avanzati di body mapping e accoppiature con giunture termosaldate con diversi materiali, attraverso la tecnologia bonded e taping, offrono un look all’avanguardia e un ft estremamente confortevole dato dall’assenza di cuciture. Grazie alle più recenti tecniche di applicazione, quali sagomature, tagli al laser, foccatura e stampa digitale ad alta defnizione, prendono forma capi evoluti e sofsticati, come quelli creati nel workshop Eurojersey con gli studenti del Politecnico di Milano. Questi progetti, al centro dell’allestimento dello stand di Eurojersey a Première Vision, edizione Febbraio 2015, danno prova dell’effcacia della nuova tecnologia da indossare attraverso outfts unici per stile ed estremamente funzionali.
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Progetto per Eurojersey di Andrea Busnelli Design della Moda, Politecnico di Milano. Andrea Busnelli’s project for Eurojersey Fashion Design Dept. Politecnico di Milano.
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SUPPLEMENTO AL N° 3 DI FASHION - IL MAGAZINE DI NEWS, BUSINESS E TREND
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Un’immagine tratta dalla pagina Facebook di Première Vision Paris, che punta a fornire una visione dinamica e “umanizzata” della manifestazione, portando alla ribalta i suoi protagonisti e le loro storie
© Paul Lepreux
1. Una panoramica di Première Vision Paris 2. I colori della primavera-estate 2016 interpretati da Paul Lepreux
A Première Vision Paris uno per tutti, tutti per uno Non più Première Vision Pluriel, ma Première Vision Paris: il salone parigino dei flati, delle materie prime, del design e degli accessori tessili entra in una nuova fase evolutiva. di Alessandra Bigotta
n unico ente organizzatore e una nuova politica di marchio UParis, accompagnano l’edizione invernale di Première Vision al Parc des Expositions dal 10 al 12 febbraio. Il passaggio dalla ìvecchia” denominazione (Première Vision Pluriel) all’attuale non riguarda ovviamente solo la forma, ma anche la sostanza. Tutti i saloni della ìgalassia” Première Vision vengono rinominati: non più Expofil, per quanto riguarda i filati, ma Première Vision Yarns; non più Cuir à Paris, per la pelle e la pelliccia, ma Première Vision Leather; non più Modamont, per gli accessori tessili, ma Première Vision Accessories, e così via. L’obiettivo è permettere alle varie manifestazioni (in totale sei, se si contano anche Première Vision Fabrics, ex Première Vision, sui tessuti, Première Vision Designs, ex Indigo, sul disegno e la creazione tessile e Première Vision Manufacturing, ex Zoom, sulla confezione conto terzi) di beneficiare di una maggiore coerenza, «traendo vantaggio dalla notorietà, dall’immagine, dalla potenza mondiale e dall’influenza di un brand forte», come evidenziano gli organizzatori. Una forza ribadita dai fatti: al solo appuntamento parigino il numero degli espositori si aggira sui 1.950 da 30 Paesi (erano 1.772 nel febbraio 2014), con circa 130 new entry. Ma Première Vision significa anche una serie di eventi internazionali: a New York, dove si è chiusa da pochi giorni la rassegna al Pier 92; a San Paolo del Brasile, con una trasferta in programma il 12 e 13 maggio; a Shanghai, dove la due giorni targata Première Vision è fissata il 14 e 15 aprile e, infine, in Turchia, la destinazione più recente, con la seconda edizione di Première Vision Istanbul in calendario dall’11 al
There are now nearly 2,000 exhibitors due to present at Première Vision Paris between 10 and 12 February. Building on the Première Vision Pluriel legacy, the event has adopted a new brand policy, strengthening the connection between its six event venues.
13 marzo. Tornando a Parigi, i portavoce della manifestazione si dicono ottimisti: «Non sottovalutiamo il fatto che l'economia mondiale è fragile e instabile - affermano - ma abbiamo dalla nostra sei fiere solide e complementari e un'elevata percentuale di fedeltà degli espositori». «Un segnale positivo - aggiungono - è il ritorno, dopo diverse stagioni di assenza, di 32 società». Entrando nel dettaglio dei sei "saloni nel salone", una quarantina di filatori (una cifra stabile rispetto all'analoga edizione 2014) si presentano a Première Vision Yarns, ma lo zoccolo duro è dato da Première Vision Fabrics, con un contingente di aziende «in forte aumento» se confrontato con quello di 12 mesi fa (740 marchi) e una sessantina di nuovi ingressi. Satellite di questa sezione è Maisons d'Exceptions, vetrina delle produzioni di alta gamma, dei pezzi unici e delle edizioni limitate, con 27 atelier contro i precedenti 16 e un'alta adesione dall'Italia. Fa parte integrante di Première Vision Fabrics Knitwear Solutions, la ìcasa” della maglieria, adiacente a Première Vision Manufacturing, uno spaccato dell’offerta dei fornitori conto terzi dell’area Euro-Med. Passando a Première Vision Leather, tra le concerie e gli altri produttori di componenti tecnici e materiali per gli accessori spiccano ancora gli italiani, con francesi e turchi in pole position. Sono quasi 200, tra uffici stile e disegnatori, i protagonisti di Première Vision Designs, con uno spazio anche per le fashion school. Per finire, Première Vision Accessories accoglie tra i poco meno di 300 n exhibitor una ventina di new entry.
Texworld a quota 630 espositori An eclectic mix will be presented by over 630 exhibitors at Texworld, the Messe Frankfurt event taking place in Paris between 9 and 12 February.
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rovengono da ogni parte del pianeta gli oltre 630 espositori che mandano in scena a Paris Le Bourget le collezioni per la primavera-estate 2016 in occasione di Texworld. L’appuntamento è fssato dal 9 al 12 febbraio, «dieci giorni dopo le celebrazioni del capodanno cinese, un vantaggio per gli asiatici» dicono gli organizzatori di Messe Frankfurt France, ricordando come, rispetto a febbraio 2014, non sia cambiato nulla al top della classifca delle new entry (circa 70) a livello di provenienza. La pole position è occupata dalla Cina, seguita dalla Turchia - che è anche seconda nel conteggio generale delle aziende partecipanti -, dalla Corea del Sud e dall’India. In un’offerta estesa, gli spunti non mancano: da Messe Frankfurt segnalano, per esempio, i cotoni cinesi di Dacheng Textile Co., la maglieria turca di ArgeȏÖrme Kumas Tekstil, i pizzi e ricami delle indiane Kontemporary e Shagun Overseas, il denim di Eminent Garment Limited (Hong Kong). Solo alcuni nomi in un “universo” da scoprire.
Sopra, buyer a Texworld. A destra, il salone sul sourcing Apparelsourcing Paris, che si svolge nelle stesse date e nella stessa sede di Texworld
REPORTS
Atmosfera ottimista a NY About 4,000 buyers visited Première Vision New York. Pochi giorni prima che Barack Obama annunciasse a chiare lettere «Siamo fuori dalla recessione», sottolineando come il tasso di disoccupazione negli States sia ora più basso di quanto fosse prima della crisi fnanziaria, a Première Vision & Indigo New York già si respirava un clima di fducia. Nonostante le temperature polari, al Pier 92 di Manhattan, dove sono saliti alla ribalta 297 espositori, l’affuenza dei buyer ha superato le 4mila unità. Il prossimo banco di prova sul mercato nord-americano è Indigo New York, prevista il 7 e l’8 aprile con un focus su disegno e creazione tessile.
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Saloni
Flash news
di Elena Azzola
Filo: puntare sull’altissima qualità funziona 18 e 19 marzo: queste le date della 43esima edizione di Filo, il salone dei flati e delle fbre, di stanza al Centro Congressi Le Stelline di Milano. La manifestazione è tra quelle ritenute da valorizzare nell’ambito del piano 2015 per la promozione del tessile-abbigliamento italiano all’estero (vedi box a pagina 11). Paolo Monfermoso, responsabile di Filo, ha dichiarato in occasione delle conferenze stampa di presentazione, che si sono tenute a gennaio a Biella e Milano: «I buoni risultati della rassegna sono frutto della scelta di proporre collezioni di altissima qualità, che onorano la cultura tessile italiana ed europea». «È soprattutto verso i buyer internazionali che dobbiamo promuovere l’eccellenza e il patrimonio di conoscenze tessili che caratterizzano le aziende espositrici di Filo - ha precisato -. Per questo, abbiamo rinnovato e rafforzato per il 2015 la collaborazione con l’Ice». Continua anche l’impegno di Filo nel mostrare che la moda non è un fenomeno estemporaneo ed effmero, ma fonda la sua forza sulla ricerca costante di materiali e lavorazioni distintive, lungo l’intera fliera tessile. «Lo abbiamo già fatto con gli educational day per giornalisti italiani e stranieri e proseguiremo in futuro su questa strada», ha aggiunto Monfermoso. Sulla stessa lunghezza d’onda si declinano le proposte sviluppo prodotto scelte da Gianni Bologna per la 43esima edizione di Filo, che commenta: «Per uscire dal circolo vizioso della mediocrità, tipica di questo decennio, c’è un unico modo: onorare l’arte tessile e puntare su quel savoir faire. Solo attingendo al patrimonio di esperienze e applicandole alle tipologie tradizionali così come a quelle innovative e a quelle di nuova tecnologia, si potrà ancora parlare in futuro di ciò che in passato veniva propriamente defnita l’arte tessile».
Munich Fabric Start: un buon calcio d’inizio Il calcio d’inizio alla nuova stagione tessile, la primaveraestate 2016, è dato come sempre da Munich Fabric Start, il salone di Monaco di Baviera, in calendario dal 2 al 4 febbraio, con al suo interno la Bluezone sulle novità per denim e sportswear, di scena il 2 e il 3 febbraio. Un appuntamento, fondamentale per “servire” i Paesi di lingua tedesca, cui partecipano una novantina di espositori internazionali, per un totale di circa 1.500 collezioni presentate. “Oscillating Identities” è il titolo dell’edizione alle porte, che vede rafforzarsi la Bluezone ed espandersi ancora l’“Eco Village”. In particolare, l’area dedicata agli ultimi sviluppi in fatto denim e sportswear riunisce, sotto la headline “Denim Extremes”, circa 80 aziende, tra produttori di tela indaco ed esperti di fnissaggi e lavaggi. Realtà leader come Candiani, Isko, Orta Anadolu, Tejidos Royo, Calik e Lanifcio Europa si confrontano con newcomer del calibro di Denim Authority, Industrias Morera Unitin, Dnm Textile, Fashion Point e Suryalakshmi Cotton Mills. Tra i plus della Bluezone anche l’ispirazione offerta dallo studio di tendenze e design con sede a Parigi Monsieur-T. e dall’esclusiva label di denim art Nadel & Pen. Il salone si struttura inoltre nelle aree “Fabrics” (con rappresentati tutti i tipi di tessuti, dal basic alla haute couture), “Additionals” (fornitori di servizi e accessori per l’industria dell’abbigliamento), “Asia Salon” (panoramica sulle produzioni cinesi e coreane), “Design Studio” (focus sulle agenzie creative) ed “Eco Village” (con le ultime novità in fatto di tecnologie e certifcazioni). In programma anche seminari sui trend, “eco talk” e un “get-together”: la tradizionale Munich Fabric Night nel primo giorno di fera, questa volta allietata dalla performance “Tonstich” della sound artist Amelie Duchow, che si è ispirata ai suoni dei telai e della manifattura tessile.
The new Spring-Summer 2016 textile season will kick off with Munich Fabric Start in Munich on 2 – 4 February, which will include a Bluezone presenting new denim and sportswear developments on 2 – 3 February. This essential event for serving German speaking countries includes around ninety international exhibitors with a total of around 1,500 collections on show.
The 43rd Filo Exhibition of Yarns and Fibres planned for 18 – 19 March at the Le Stelline Conference Centre in Milan was presented in Biella and Milan today. Considered to be a leading industry event, because of its decision to exhibit the highest quality collections, the show is included among the Italian Ministry of Economic Development’s plan, now implemented by Ice, to develop exhibitions dedicated to Italian manufacturing.
Il polo “alternativo” delle Stelline Nello stesso periodo in cui si tiene Milano Unica, il capoluogo lombardo offre un altro appuntamento sul tessile-abbigliamento: l’ensemble di Intertex Milano, Ready to Show e Faster, in programma al Centro Congressi Le Stelline di corso Magenta dal 4 al 6 febbraio. Qui tessitori e terzisti/partner di produzione espongono il loro saper fare. Si tratta prevalentemente di realtà che provengono da ogni parte del mondo, ma c’è spazio anche per il made il made in Italy nella speciale sezione Area Italia. L’occasione di presentare il proprio lavoro viene offerta anche a giovani stilisti italiani e stranieri: le loro competenze possono essere utili per dare avvio a nuove collezioni o rapporti di collaborazione con le manifatture. In mostra, infne, pure proposte fast fashion realizzate in Italia. Incontri b2b, conferenze e un aperitivo della moda completano l’appuntamento organizzato da T.D.F. di Georges Papa.
At the same time as the Milano Unica show takes place, the Lombard capital will also host another textile and clothing event: the Intertex Milano, Ready to Show and Faster ensemble planned for 4 – 6 February at the Le Stelline Conference Centre in Corso Magenta.
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La lana? Sarà riscoperta anche dai calciatori
Peter Simonsson
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L’organismo mondiale più rappresentativo in materia di lana merino comincia a raccogliere i frutti di una intensa attività di sensibilizzazione estesa a tutta la fliera, designer compresi, fno al consumatore fnale di Elisabetta Fabbri
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aturale, rinnovabile, biodegradabile, isolante, resistente, elastica, per tutte le stagioni, easy care, anti-odore e anallergica: 10 aggettivi per definire un’unica fibra, la lana, che si sta rivelando la risposta giusta alle esigenze del consumatore contemporaneo, sempre più orientato alle fibre naturali ed eco-sensibile. Da The Woolmark Company - la global authority della lana merino australiana - ne sono certi e di anno in anno portano avanti numerose iniziative per sensibilizzare non solo l’acquirente finale, ma anche i retailer e l’industria del tessile-abbigliamento, designer compresi. «I nostri sforzi cominciano a essere ripagati ed è un bene per tutti», conferma Fabrizio Servente, global strategy advisor di The Woolmark Company, che al recente Pitti Uomo ha presentato le tendenze nella moda e nel tessile per l’estate 2016 di The Wool Lab (vedi in basso), realizzate con «i più attenti filatori e tessitori al mondo», nonché una capsule collection in 100% lana merino, che spazia dal cappotto agli short fino all’underwear, frutto dell’incontro tra l’icona americana di stile Nick Wooster e il brand svedese The White Briefs, disegnato da Peter Simonsson. «C’è un grande ritorno alle fibre naturali, già in atto da qualche stagione - prosegue Servente - e la lana è la quintessenza del naturale. Contiene all’origine tutti i requisiti che le fibre sintetiche hanno per sintesi. È molto più fine di 40 anni fa e più confortevole: non c’è nulla di meglio a contatto con la pelle». Forse è anche per questo che svariati settori la stanno riscoprendo. «Quattro o cinque anni fa, a Ispo (il salone tedesco dello sport e tempo libero, ndr) non
The Woolmark Company - the organization of merino wool producers - intensifes its activity focused on inspiring designers, collaborating with clothing manufacturers, educating the retail sector and motivating customers.
si incontravano molti espositori con capi in lana, oggi sono centinaia. Ed è probabile - prospetta l’advisor di Woolmark - che la vedremo addosso ai calciatori: c’è molto interesse in questo segmento. In più c’è un ritorno nell’underwear». Il miglior cliente della lana australiana top di gamma resta quello italiano, che compra sempre «l’eccellenza della materia prima». Ma gli australiani stanno “coltivando” anche una lunga serie di giovani stilisti che si candidano a diventare attenti acquirenti di domani. Lo fanno con l’International Woolmark Prize, assegnato di recente, nel corso di London Collections: Men, a Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow, designer del marchio americano Public School. Il duo accede al round finale, che conta altri quattro finalisti nel menswear, dopo l’esame di 60 stilisti in 21 Paesi. Si tratta di Sise (Giappone), Asger Juel Larsen (Danimarca), Strateas.Carlucci (Australia), The Emperor 1688 (UAE). In palio ci sono 100mila dollari australiani e l’opportunità di vendere le proprie collezioni da Harvey Nichols, Saks Fifth Avenue, 10 Corso Como, Joyce, Isetan Mitsukoshi e matchesfashion.com. n Un look della limited edition di The White Briefs, realizzata con Nick Wooster e The Woolmark Company
Wool Lab detta le tendenze della spring-summer 2016
Capri
Ispirazione
Materiali
Struttura & Disegni
La tradizione sartoriale napoletana. Lo spezzato, espressione di uno stile raffnato e rilassato.
100% lana Merino, mista con seta, mohair e cashmere.
Hopsack, twill, a quadri, panama.
il lifestyle nel Principato di Monaco. Una donna elegante nelle occasioni formali e informali.
100% lana, anche mista a seta, cotone, viscosa o angora.
L’eleganza maschile un po’ sfacciata, nata negli anni ‘70 in Congo, in risposta alla dittatura, che imponeva indumenti sobrii e tradizionali.
Lana, anche mista a cotone e lino.
Liscio, micro jacquard, gessati colorati, quadri, righe vichy, panama.
Colour block, pezze colorate
Look femminile legato alla stilizzazione della natura, tipica dell’Art Nouveau. Le forme sono fuide e le stampe fowery.
Lana, anche mista a viscosa, seta e Tencel.
Liscio, raso, dobby, voile e motivi foreali.
Vivaci e scuri.
Streetwear dinamico che combina i musthave dell’abbigliamento classico con dettagli, accessori e capi high-tech.
Lana, anche mista a cotone, seta e tessuti tecnici.
Motivi classici e basici. pile e flati trattati. trattamenti al plasma, tessuti rigenerati, placcati, cerati.
Blu, grigio, argento.
Abbigliamento pratico ma con un tocco di stile, del moderno esploratore che cerca la funzionalità e la cura nel dettaglio.
Lana, anche mischiata a cotone, lino e nylon.
A quadri, panama, twill, effetto denim, disegni a righe. maglieria jacquard e jersey mélange.
Khaki, blu, bordeaux, arancione, verde scuro.
Sablé, piquet, jacquard tono su tono, trama stile Chanel.
Colori Neutri caldi, bordeaux, offwhite, blu.
Pastello e neutri.
Montecarlo
Sapeur
Floral
Foto Rami Riccardo Studio
Technocasual
Neo Trotter
Creative director di The White Briefs
The White Briefs basa le sue colezioni sulla ricerca di materiali unici. La collaborazione con Nick Wooster e The Woolmark Company ci ha dato la possibilità di esplorare le ottime caratteristiche della più pregiata lana merino e ci ha incentivati a utilizzarla in un nuovo contesto sartoriale
Il PrIncIPe carlo testa la biodegradabilità della fbra
1 The biodegradability of wool was demonstrated by a test made by Campaign for Wool’s Patron His Royal Highness the Prince of Wales. in occasione del quinto anniversario di Campaign for Wool, lo scorso giugno, il Principe Carlo d’Inghilterra - patron dell’iniziativa globale, che punta a informare i consumatori sui benefci e la versatilità della fbra - ha voluto testare gli aspetti ecologici della lana e, in particolare, la sua veloce biodegradabilità nel terreno. di fatto, il Principe di Galles ha sotterrato (foto 1)in un’aiuola di Clarence House, a Londra, un maglione in pura lana e un altro sintetico, alla presenza di brand rappresentativi e di fashion designer. L’iniziativa è stata inoltre descritta in una targa, posta in loco, per informare i visitatori di Clarence House. in ottobre i due capi sono stati dissotterrati: ne è emerso che quello in lana merino era completamente decomposto mentre quello in fbra sintetica era rimasto intatto, pulito, e non si era per nulla deteriorato (foto 2). «La biodegradabilità, commentano da Campaign for Wool, è una questione che riguarda tutti così come il gettare le cose, che va ad alimentare le discriche». Lanciata nel 2010 e da subito patrocinata dal Principe Carlo, Campaign for Wool vede la collaborazione di una rete globale che comprende allevatori di pecore, noti stilisti, rivenditori, produttori, artigiani e designer d’interni. Tra i fondatori spiccano organizzazioni come Australian Wool Innovation (cui fa capo The Woolmark Company), British Wool Marketing Board, International Wool Textile Organisation (IWTO), Viking Wools of Norway e New Zealand Woolgrowers. (e.f.)
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SUPPLEMENTO AL N° 3 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd
Flash news
di/by Angela Tovazzi
All’Ispo di Monaco, in calendario dal 5 all’8 febbraio, l’azienda tessile Eurojersey lancia le nuove collezioni Sensitive Fabrics per il mondo dello sport. Di scena tessuti leggeri, traspiranti, no curling, no pilling, in grado di mantenere la forma anche dopo lavaggi e usi frequenti. Si tratta di soluzioni di design evolute, pensate per gli sport d’acqua, dove l’effetto anticloro e la rapida asciugatura risultano essenziali, e le attività outdoor, per le quali la protezione dai raggi UV nelle situazioni meteo più diffcili costituisce la differenza. Un flo diretto, quello tra Eurojersey e lo sport, sottolineato anche dalla collaborazione con Technogym: in fera, presso lo stand dell’azienda tessile, sarà presente la nuova bike Recline Personal, che permette di tenersi in forma anche da casa.
Hyosung: nuove sfde per creora highclo Ultraresistente al cloro, di lunga durata e indeformabile: è creora highclo di creora (brand dell’elastan controllato dal gruppo coreano Hyosung), alleato dei tessuti tecnici per activewear e swimwear di Sitip. All’Ispo 2015 (a Monaco dal 5 all’8 febbraio), il produttore bergamasco di tessuti svelerà le collezioni per l’autunno-inverno 2016/2017 Microsense (per un massimo comfort grazie all’asciugatura rapida), Acqua Zero (in grado di assicurare totale impermeabilità, ora anche nella versione senza fuoro) ed Eclipse (con proprietà traspiranti e una minore trasparenza del bianco). Intanto Hyosung ha svelato le nuove tendenze per la primavera-estate 2017: si tratta di Interaction, Truth, Charged e Phantasm (nella foto), realizzati con creora Power Fit, creora eco-soft e creora Color+.
Creora’s highclo elastane is the high-performance ally of Sitip’s new activewear and swimwear fabrics.
At Munich ISPO, Eurojersey launches its new Sensitive Fabrics collection for the world of sports.
Cariaggi: l’innovazione sta nel “bespoke” Sempre più vicini ai clienti, sempre più votati al “tailor made”: «Negli ultimi mesi - spiega Cristiana Cariaggi, membro del cda di Cariaggi Fine Yarns Collection - abbiamo ulteriormente perfezionato e potenziato il nostro laboratorio per la creazione di flati “su misura”, al fne di fornire un servizio ancora più bespoke. Una decisione scaturita dal fatto che i clienti più esigenti apprezzano la possibilità di “creare” insieme a noi il proprio flato ad hoc». Oltre alla personalizzazione delle materie prime, le aziende chiedono «qualità, eleganza e, soprattutto per la stagione calda, livelli di fnezza e leggerezza sempre più elevati», precisa Cariaggi. Ecco allora che al Pitti Filati, focalizzato sulla primavera-estate 2016, vengono presentate proposte che esaltano al massimo la leggerezza e l’impalpabilità delle fbre più preziose, con il 100% cashmere e il 100% merino reinterpretati in titoli sempre più fni. Tra le novità della collezione Ultralight spicca Ephesus, un nuovo flato 100% merino con titolo 2/150, a cui si aggiungono i grandi classici Cariaggi presentati in versioni sempre più leggere. Una grande protagonista è la vicuña: l’azienda ha infatti condotto un lavoro di ricerca sul prezioso materiale, da cui sono scaturiti i flati cardati Nobilis (100% vicuña - 2/28) e Suavis (90% cashmere, 10% vicuña - 2/36) e gli impalpabili flati pettinati Regis (100% vicuña - 2/60), Laurea (70% vicuña, 30% seta - 2/60) e Levitas (90% cashmere, 10% vicuña - 2/60).
Even lighter, more customized yarns: for the Spring/Summer 2016 Cariaggi presents 100% cashmere and 100% merino, reinterpreted in increasingly fne counts.
Cristiana Cariaggi membro del cda di Cariaggi Fine Yarns Collection
Swarovski brilla con Lanvin Dall’8 marzo al 23 agosto il Palais Galliera di Parigi ospita la prima retrospettiva dedicata alle creazioni di Jeanne Lanvin, fgura emblematica dell’haute couture parigina a cavallo tra Ottocento e Novecento. Un’esposizione-evento che celebra la più antica maison di moda francese ancora attiva (oggi sotto la guida artistica di Alber Elbaz), mettendo in mostra oltre un centinaio di pezzi appartenenti alle collezioni di Palais Galliera e Lanvin Heritage, molte delle quali impreziosite da cristalli Swarovski. Un sodalizio, quello della casa austriaca dei preziosi con l’alta moda, che dura da oltre un secolo: alla fne del 1800 il fondatore Daniel Swarovski arrivò nella capitale francese con i suoi cristalli tagliati ad alta precisione, che divennero subito un atout per gli atelier sartoriali di Parigi. In seguito Swarovski collaborò con i primi grandi couturier, tra cui Charles Frederic Worth, Jeanne Paquin e, appunto, Jeanne Lanvin, la quale utilizzava i cristalli per impreziosire gli abiti da sera, divenuti il suo marchio di fabbrica (nella foto, il vestito “Bel Oiseau” della collezione autunno/inverno 1928-1929).
Paris hosts the frst retrospective dedicated to Jeanne Lanvin: more than one hundred pieces will be on display, many of which embellished with Swarovski crystals.
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SUPPLEMENTO AL N° 3 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd
h s a l F ews n Filpucci: viscosa, ma non solo
La “non piuma” di Thermore conquista le grife e il mondo active Dopo il successo ottenuto nel mondo fashion (tra i clienti ci sono già nomi come ha deciso di spingere la sua nuova imbottitura EVOdown®, un composto in fbra con effetto piuma, anche nel segmento dell’outdoor e dell’activewear. Per questo l’azienda fondata nel 1972 a Milano e leader nella ricerca, produzione e sviluppo di imbottiture termiche per abbigliamento, ha deciso di presentare la sua ultima scoperta anche a due importanti appuntamenti del settore, come Ispo (Monaco 5-8 febbraio) e Outdoor Retailer (Salt Lake City, 21-24 gennaio). Nelle ultime stagioni, l’aumento del costo della piuma d’oca, la richiesta di tracciabilità della piuma stessa e la crescente attenzione (a cominciare dai media) verso il rispetto per gli animali hanno spinto i produttori di sportswear a cercare valide alternative e Thermore con EVOdown® (che ha da poco ricevuto il riconoscimento green Bluesign) punta proprio a soddisfare questa richiesta del mercato. (an.bi.)
A 20 anni di distanza dal lancio delle prime collezioni, la viscosa rimane la punta di diamante di Filpucci. «È sempre un grande punto di forza - spiega Federico Gualtieri, vicepresidente della flatura toscana -. Alla già vasta collezione si aggiungono ora altri cinque articoli novità». Per l’estate 2016 si prediligono aspetti multiformi, luminosi, oppure texture sottili e impalpabili opacità. Guizzanti, croccanti, sabbiati o ricchi di rifrazioni sono «gusci aerei e vellutati». «Ma l’attenzione di questa collezione - prosegue Gualtieri - si è concentrata molto anche sulle fbre naturali, lino e cotone, elaborate in modo insolito e rivoluzionario. Abbiamo sviluppato effetti lucidi, gommati, metallici, quasi sintetici, per ottenere dei fli naturali ma con “superpoteri”». Una tensione continua alla sperimentazione che a Pitti Filati di Firenze sarà sottolineata, oltre che con i diversi temi dell’offerta (Natural Life, Cotton Attitude, Illusioni Viscose, Perform Passion e Techno Chic), con un nuovo spazio visivo all’interno dello stand, dove saranno protagonisti punti e tecniche frutto dei laboratori Filpucci e di diverse competenze esterne: esposti in bacheca, quasi come al museo.
Alongside viscose, Filpucci focuses on natural fbres, like linen and cotton, with an innovative twist.
After the success in the fashion segment, Thermore is now launching its latest product dedicated to the active sportswear and outdoor market.
TMR Cederna Fodere: l’importanza di essere ecosostenibili Lanfranchi: largo al denim In vista dei prossimi saloni tessili, Lafranchi azienda specializzata nella produzione di zip ha puntato sulla messa a punto di nuove proposte, «cercando - spiega l’a.d. Gaetano Lanfranchi di interpretare e trasporre le indicazioni forniteci dai think tank creativi degli organizzatori delle fere di Milano Unica e Première Vision, operando in tutte le direzioni: sui nastri e sulle componenti metalliche delle chiusure lampo». Risultato: protagonisti per la primavera-estate 2016 saranno «nastri denim con spalmature trasparenti, per dare un effetto quasi lattiginoso a un tessuto ancora oggi di moda». Ma anche zip con spruzzature vintage realizzate a mano, per conferire un effetto “fading”. Sempre grazie alle spalmature, l’azienda ha puntato a ottenere anche «effetti carbon look o elettrici, quasi neon per la brillantezza dei colori». Un capitolo a sé stante riguarda i tiretti, realizzati in materiali naturali come il legno (personalizzabili tramite incisione laser), oppure in metacrilato, per un gusto Seventies oriented. «Siamo riusciti a gestire anche la ceramica, ma in modo irriverente e inconsueto - aggiunge Lanfranchi -. I nastri vengono arricchiti da borchie punk ma con un mood gentile e quasi lussuoso, grazie alla versatilità di questo materiale».
Lanfranchi presents the new zippers for the Spring/Summer 2016: highlights include denim tapes with clear coating.
Tra febbraio e marzo 2015 saranno tre gli appuntamenti feristici dove TMR Cederna Fodere fgurerà tra gli espositori: Munich Fabric Start, Première Vision e Milano Unica Shanghai. Un tour dall’Europa all’Asia per presentare le ultime novità, dove spiccano «i trattamenti di fnissaggio con enzimi e gli jacquard con microdisegni sovrastampati», come spiega Carlo Giardini, alla guida dell’azienda con il fratello Piero. «Ci aspettiamo una buona affuenza di clienti esteri, soprattutto asiatici - aggiunge -. Attualmente l’export rappresenta il 70% del nostro fatturato, con l’Europa come primo mercato e crescite interessanti in Paesi come Turchia e Stati Uniti. Ma vorremmo inaugurare nuovi sbocchi commerciali». Sul fronte del prodotto, un argomento forte continuerà a essere quello relativo all’ecosostenibilità, con cui l’azienda si è già misurata attraverso la collezione di fodere per abbigliamento Greentechline: «Nei mercati dove operiamo - precisa Giardini - c’è molta richiesta di tessuti ecosostenibili, ricavati da materiali riciclati, la cui produzione è a basso impatto ambientale».
Noteworthy recent additions to TMR Cederna Fodere products and processes include enzyme fnishing treatments and jacquard fabrics with overprinted micro-patterns.
Carlo Giardini alla guida di TMR Cederna Fodere con il fratello PIero Giardini
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