Tabloid all 6 2015

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Il magazine di news, business e trend

ANNO 46 SUPPLEMENTO AL N° 11 di FASHION - IL MAGAZINE DI NEWS, BUSINESS E TREND DEL 08.07.2015

pitti filati un think tank in fortezza da basso a “think tank” in the fortezza da basso

filatori italiani cauti ma con un pizzico di ottimismo cautious but with a proactive attitude pages 3-4

www.fashionmagazine.it

maglieria il nuovo knitwear uomo a milano new men’s knitwear on stage in milan

pages 6-7

pages 8-9

intervista a piergiorgio cariaggi

<<bisogna puntare sulla specializzazione>>

Parlando con Fashion, l’imprenditore a capo dell’omonima azienda di famiglia ripercorre le tappe che hanno portato la Cariaggi a essere un leader mondiale incontrastato nel campo dei flati di alta gamma. Puntando a un fatturato di 105 milioni per l’anno in corso di Marc Sondermann

In this interview with Fashion Piergiorgio Cariaggi explains how, within a generation, he managed to turn his family’s enterprise into a world market leader in the feld of fne yarns. Based on the two core principles of quality and service, revenues in 2015 are planned to exceed 105 million euro ignor Cariaggi, a che cosa è dovuto Sprodotti? il successo che riscuotono i suoi Alla base del nostro lavoro ci sono una grande passione per l’argomento che trattiamo e una grande attitudine verso un costante lavoro di ricerca e sviluppo. Insieme, queste due caratteristiche si traducono nel metodo del made in Italy che ci ha permesso di registrare una crescita costante negli anni. Quale fu l’intuizione iniziale su cui si fonda l’azienda? Mio padre Aurelio, tra la fne dell’Ottocento e i primi del Novecento, cominciò a lavorare come assistente tessile presso una flatura, come ce n’erano tante di piccolissime dimensioni sul territorio umbro-laziale-marchigiano. A un certo punto si avviò sulla strada dell’imprenditoria, a cui parecchi anni più tardi mi associai anch’io. Il mio intervento non portò però a un’escalation, siamo stati pienamente complementari. Mentre lui si occupava del lato tecnico, io presidiavo l’aspetto commerciale. Verso il Novanta, come azienda, ci rendemmo conto che gli articoli tradizionali non erano più all’altezza dei tempi. Cambiammo dunque strada e puntammo esclusivamente sulla fbra alta, destinata al lusso. In

quell’ambito a livello internazionale erano in pochi, per cui mi resi conto che gli spazi per crescere non mancavano. Come si concretizzò la svolta? Andammo in Cina e con un player locale formammo una joint venture per la raccolta della materia prima (il cashmere, ndr). Selezionando meticolosamente solo la fbra migliore potemmo poi offrire proposte di flati con le particolarità che la clientela più esigente richiedeva. Mentre un tempo dominavano gli scozzesi, dai prodotti molto duraturi ma poco docili al tatto, si fece strada una tendenza per cui il cliente volle sincerarsi nel momento dell’acquisto della morbidezza del prodotto. La crescita come si è alimentata? Con grande energia seguimmo un percorso di ricerca e sviluppo, che ci ha portato dapprima a conquistare e poi a difendere un determinato vantaggio sulla concorrenza. Sono stati i continui investimenti in tecnologia che ci hanno permesso di vincere nel tempo e di diventare la prima flatura al mondo in questo comparto. Siamo inoltre sempre stati attenti a rispettare i nostri principi cardine, che si chiamano qualità e servizio. Mentre la qualità è determinata in

primo luogo dalla pregiatezza della materia prima e dalla precisione della lavorazione, il servizio consiste nel mettere a disposizione dei clienti una squadra di assistenza tecnica sempre disponibile, permettere consegne anche nel giro di 20 ore, e mantenere a disposizione della clientela un’ampia gamma di colori. Ultimamente, in che cosa state investendo in particolar modo? Da qualche anno perseguiamo una forte ottica di sostenibilità, per cui studiamo coloriture il più possibile naturali, il meno inquinante e nocivo possibile. Siamo diventati molto selettivi nell’u-

tilizzo di agenti chimici, cosa peraltro sempre più richiesta dai capitolati che ci inviano i grandi committenti di prestigio, le maison di grido per intenderci. Per il futuro che cosa si sente di raccomandare ai suoi fgli? Non potendo prevedere le sfde del futuro, non voglio infuenzarli più di tanto in questo senso. Ho tra l’altro la fortuna di avere un fglio che coltiva la stessa passione del nonno per i macchinari, per cui sono sicuro che andremo avanti sulla strada della specializzazione. È senz’altro questo il percorso giusto, premiante e portatore di crescita. ●

Aurelio Cariaggi, fondatore dell’omonima azienda, coltivò una grande passione per i macchinari tessili. Sopra: un’immagine di Piergiorgio Cariaggi, presidente dell’azienda

i best buyer dei flati italiani

The most important clients of the Italian yarn producing industry are Hong Kong, Romania, the United Kingdom, the Czech Republic, Croatia, Tunisia and Portugal. In base ai dati elaborati da Smi-Sistema Moda Italia, relativi al primo trimestre 2015, Hong Kong è il maggiore acquirente di flati made in Italy in lana pettinata (il segmento che ha più appeal all’estero). E gli acquisti accelerano: +9,1% rispetto al primo trimestre 2014. Il secondo maggiore cliente di questo tipo di flo è la Romania (principalmente per effetto della delocalizzazione di numerose aziende europee), i cui acquisti, però, sono diminuiti del 33% nel quarter. Seguono Germania (-6,5%), Francia (-20%) e Repubblica Ceca (+21,9%). La produzione nazionale è apprezzata anche per le proposte cardate, che vedono in cima alla lista dei top buyer di nuovo l’ex colonia britannica (+15,6% nel trimestre). Il Regno Unito è al secondo posto, con importazioni salite del 20,6%. Seguono la Croazia (-49%), la Tunisia (+36,9%) e il Portogallo (+56%). Per quanto riguarda i flati in cotone, il principale Paese di destinazione è la Germania, che tuttavia ha ridotto gli acquisti (-3,8%). La seguono mercati come la Repubblica Ceca (-9,1%), l’Austria (+22,5%), la Croazia (+18,3%) e l’Inghilterra (+37,7%). A proposito del segmento chimico-lana, il maggiore buyer è la Turchia (-1,8%), seguita da Hong Kong, in forte accelerazione (+38,6%). La Croazia è al terzo posto (-1,1%), davanti a Francia (+14%) e Romania (+68,8%). (e.f.)



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SUPPLEMENTO AL N° 11 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd

FILPUCCI Il flato Ninetyfve

Cautela sì ma Con un pizziCo di ottimismo

Consumi facchi, materie prime più care, ma anche il ritorno di clienti esteri alla ricerca di prodotti innovativi e di qualità. E una Cina che fa un po’ meno paura: la flatura italiana afronta il mercato cauta ma con un atteggiamento propositivo di Elisabetta Fabbri

Weak clothing consumption, more expensive raw materials, but also the return of foreign buyers looking for innovative and high quality products: Italian yarn industry is cautious but with a proactive attitude. industria della flatura italiana archiL’ via il 2014 con ricavi di nuovo in calo (vedi tabella), a 2,9 miliardi di euro in base alle stime di Smi-Sistema Moda Italia anticipate da Pitti Filati, ma la discesa rallenta (-2%, dal precedente -4,3%). Si stabilizza la fessione dell’export (-3%, da -3,4%), che rappresentano circa il 30% del fatturato totale del settore: sulle vendite estere pesa l’arretramento della flatura laniera (-5,6%), mentre salgono i comparti liniero (+19,3%) e cotoniero (+1,9%). Anche l’avvio del 2015 (in base ai dati di Smi disponibili al 30 marzo) mantiene il segno negativo nelle esportazioni: -4% la performance, per efetto, del -5,1% dei fli in lana e del -2,4% di quelli in cotone. La produzione in lino, invece, continua a essere apprezzata (+4,2%). Più in generale, i ricercatori parlano di una flatura «afaticata», rispetto ad altri comprati della fliera, che potrebbe restare in calo per tutta la prima parte dell’anno. Gli imprenditori sentiti da Fashion alla vigilia della rassegna forentina non rientrano nel trend dell’intero comparto. Nel 2014 se non hanno mantenuto le quote di mercato è perché sono cresciuti, anche con incrementi a due cifre, grazie a proposte innovative e di qualità, corredate da servizi sempre più apprezzati come la customizzazione. Sui primi sei mesi del 2015 però, la cautela è d’obbligo. «Il 2014 è andato oltre le aspettative - dice Alessandro Bastagli, ceo di Lineapiù, specialista dei flati fantasia - ma il momento attuale ci preoccupa. Il mercato è nervoso, sintomo della scarsa serenità degli imprenditori: sarebbe già un successo confermare i risultati dello scorso anno (42 milioni i ricavi, in rialzo quasi del 10%, ndr)». Ad alimentare le preoccupazioni ci sono anche le quotazioni delle materie prime. Negli ultimi due mesi si è assistito a un’impennata del prezzo della lana, per non parlare degli incrementi di mohair e alpaca, molto richiesti da quando le passerelle (anche del menswear) hanno imposto capi “pelosi”

ed efetti pelliccia e da quando gli animalisti, prese a cuore le sorti del coniglio d’angora, hanno provocato la messa al bando del pregiato flato. L’euro debole, in questo caso, non fa che aggravare la situazione. Favorite invece le esportazioni verso gli Sati Uniti che però, secondo Bastagli, sono tornati in Italia soprattutto perché «alla ricerca del bello». La chiave dei successi dell’azienda di Capalle è un’oferta diversifcata: l’alto di gamma di Lineapiù ma anche Filclass, con gli stessi contenuti di ricerca e tecnologia del brand ammiraglio ma a prezzi più contenuti. «C’è anche un altro business - spiega Bastagli - che ci sta dando soddisfazione. È quello dei fli per aguglieria: iniziato un anno fa sta raccogliendo i consensi del mondo del “fatto a mano”, che nonostante sia una nicchia cresce e apprezza la qualità».

salE il prEzzo dEllE lanE, aumEntano i listini «Il mercato oggi è inappetente ma potrebbe riservare delle sorprese». Ne è convinto Antonio Carli, direttore commerciale di Olimpias, la realtà tessile che, dopo la ristrutturazione di Benetton, ha assorbito tutta la parte business to business del gruppo, passando da un migliaio a 1.500 dipendenti e, nelle proiezioni, da 220 a 440 milioni di euro di fatturato. «Il minieuro - prosegue - ha fatto salire l’export verso gli Usa ma il prezzo delle lane, che si pagano in dollari, è schizzato. I buyer con base in Europa saranno penalizzati da un aumento dei listini, mentre gli Stati Uniti sono ancora tutti da interpretare, visto che alcune note fashion house stanno soffrendo sui mercati europei. Potrebbe darci un po’ di respiro il fatto che anche la Cina si trova con una valuta indebolita nei confronti del dollaro e in più deve fronteggiare l’aumento dei prezzi delle materie prime». Il mercato di riferimento per Olimpias resta l’Europa. La sfda adesso, secondo Carli, è che i grandi gruppi esteri tornino nell’area Euromed. Il mercato a stelle e strisce sta dando soddisfazione alla Filpucci di Capalle (Fi). «A gennaio era un mercato in difcoltà - dice Federico Gualtieri, vice-

ToLLegno 1900 In alto, alcune proposte di scena a Pitti Filati e una coperta di G.H. Hurt & Son Ltd in lana merino extrafne prodotta dal lanifcio italiano: la stessa scelta dalla coppia reale, William e Kate, per la piccola Charlotte Elizabeth Diana

presidente della società - per via dell’impasse di alcuni grandi brand, oggi sta tirando alla grande». A proposito dei possibili benefci del deprezzamento dell’euro, osserva: «I listini per la stagione in corso si basavano su un euro forte. Solo in un secondo tempo si è indebolito, favorendo i margini sulle vendite. D’ora in avanti, però, dovremo fare i conti con una difusa instabilità politica ed essere prudenti nel fssare nuovi valori». Nel parere di Gualtieri a fare la diferenza nelle vendite non è solo la valuta ma il sentiment dei consumatori: «Di positivo c’è che oggi la moda sta assistendo a una crescita smisurata dell’e-commerce». Intanto l’azienda mantiene le quote: 36,5 milioni di euro i ricavi del 2014, in linea con l’anno prima, così come la prima metà del 2015. «Con un portafoglio ordini in crescita del 25% - ipotizza - se chiudessimo con questo trend potremmo raggiungere i 39 milioni di euro per fne anno». Altre storiche flature del made in Italy sono riuscite a consolidare le vendite, nonostante le turbolenze nei consumi, e portano avanti nuovi progetti con fducia. «L’inizio del 2015 si mostra in linea con un anno fa e forse per la fne del 2015 si potrà assistere a un miglioramento - aferma Luciano Ò

zegna Baruffa lancia il processo H2dRY Zegna Baruffa Lane Borgosesia introduces a new production process, H2DRY, which permits to obtain totally easy care wool yarns. Alla Zegna Baruffa Lane Borgosesia hanno messo a punto un nuovo processo produttivo, chiamato H2DRY, che promette performance fno a oggi sconosciute, ai flati in fbre naturali. Una delle principali caratteristiche del flo realizzato con il sistema H2DRY, testata nei laboratori del Politecnico di Torino, è quella di essere total easy care. Può essere lavato e asciugato in macchina, risulta particolarmente ingualcibile (perfetto per i capi da portare in viaggio) e con un’elasticità naturale, che mantiene nelle fogge più originali. In più ha la capacità di veicolare l’umidità corporea verso l’esterno.

L’innovativo processo è stato utilizzato, in questa prima fase del debutto, per le fnissime lane della linea Re Active (che arrivano a 80 chilometri di flato al peso di un chilogrammo) ma anche per le lane K-Wool con titoli leggermente più «ingrossati», destinati alla maglieria più tradizionale. «Con H2DRY - spiegano dal gruppo di Vigliano Biellese - abbiamo voluto dare riconoscibilità a un processo di produzione esclusivo. Questo ci permetterà di implementarlo, in funzione delle esigenze del mercato e di dare così vita a un progetto che avrà continuità anche nelle future collezioni».


4 oLImPIAs I misti alpaca in colori naturali

SUPPLEMENTO AL N°11 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd

L’industria della flatura italiana (2011-2014) (Valori in milioni di euro)

Fatturato

2011

2012

2013

2014

3.376

3.113

2.979

2.918

-7,8

-4,3

-2,0

929

898

871

-6,8

-3,4

-3,0

78

66

38

Var % Esportazioni

996

Var % Saldo commerciale

-71

Fonte: SMI su dati ISTAT e indagini interne

FULgAR Uno degli impianti produttivi della Fulgar e, nel bollo, il nuovo flato mélange Space 3.0

LIneAPIù L’archivio storico nella sede di Capalle

CARIAggI Alcune proposte della collezione autunnoinverno 2016/2017

Ò Bandi, ex Loro Piana, di recente passato alla direzione commerciale di Zegna Barufa Lane Borgosesia -. Stiamo assistendo a una serie di cambiamenti radicali: la Cina non è più così competitiva, inoltre comincia a interessarsi ai nostri prodotti; Stati Uniti e Francia, come confermano i maglifci, stanno tornando ad acquistare perché abbandonano la logica della produzione di prezzo per una produzione di qualità. Qualità che dimostrano di volere certifcare, chiedendo le etichette del nostro marchio da apporre sui capi». Nord America, Giappone e Corea sono i mercati più in crescita alla Cariaggi. «L’euro debole un po’ si sente - conferma Cristiana Cariaggi, consigliere di amministrazione dell’azienda di famiglia - ma senza risultati eclatanti: i nostri clienti hanno mantenuto le quote che acquistavano prima. Anche il mercato italiano sta tenendo, sostenuto dalle lavorazioni per i marchi esteri. Dobbiamo quindi essere cauti, ma con una punta di ottimismo». L’azienda di Smirra di Cagli (PU) ha chiuso il 2014 con 103,2 milioni di euro di giro d’afari (+1%) e prevede un 2015 in linea, portando avanti nuovi progetti e ricerche «con energia e propositività». Il gruppo biellese Tollegno 1900 ha realizzato una crescita del 10% nel 2014, a 140 milioni di euro, 70 dei quali legati al business della Filatura e Tessitura di Tollegno. Per la prima metà del 2015 l’a.d. Lincoln Germanetti stima un aumento del 6%. «Da gennaio - spiega - i maggiori riscontri sono arrivati dal mercato nazionale, grazie alla forte vocazione dei nostri clienti a rifornire i mercati esteri. Inoltre abbiamo verifcato la tendenza, da parte dei nostri interlocutori esteri, a tornare in Italia, a scapito della Cina. Gli americani, in particolare, non sono solo interessati ai nostri flati ma anche a produrre moda da noi. Pitti flati sarà una cartina di tornasole di questa tendenza». Dalla lana alle fbre sintetiche, la Fulgar di Castel Gofredo (MN) - tra i leader internazionali del settore - stima 235 milioni di ricavi nel 2014,

in linea con l’anno prima. «Il business più dinamico - spiega Alan Garosi, marketing manager dell’azienda - è stato quello della maglia circolare, cresciuto di oltre il 16% in un anno. Il mercato più reattivo? Il Far East, dove stanno alzando gli standard qualitativi per servire una gamma più alta di mercato e dove ha un peso il contributo dei marchi stranieri che producono in loco. Il trend positivo della maglieria circolare rivela anche una tenuta di aree di riferimento come i distretti pratese e comasco. Per quanto riguarda le futtuazioni dei cambi, il manager dice: «Cerchiamo di mantenere i prezzi stabili. Se ci sarà un movimento molto forte delle valute, ci adegueremo ma nel lungo periodo». Per fronteggiare la salita dei prezzi delle materie prime può essere vantaggioso incrementare le scorte ma la tendenza è «mantenersi snelli». Anche perché uno dei servizi su cui punta la Fulgar è la customizzazione del flo. «Abbiamo oltre 1.300 articoli in catalogo, che possiamo personalizzare con caratteristiche tecniche speciali». il Filo si riCiCla E si riGEnEra Uno dei floni di ricerca che Fulgar sta portando avanti è il cosmetotessile, che dopo gli esordi, in passato, nella calzetteria è evoluto. «Oggi - spiega Garosi - ha un efetto permanente, non si perde con i progressivi lavaggi, e sta per tornare alla ribalta nello sportswear e nel denim». Tra le proposte dei punta dell’azienda mantovana anche Q-Nova, una microfbra in poliammide ottenuta da materiale riciclato e, ultima frontiera, Space 3.0: un intreccio a tre fli (non più a due) per un flato mélange di nuova generazione, indicato per la maglieria circolare, la calzetteria e i capi seamless. Anche Filpucci ricicla, anzi “rigenera”, ma nelle fbre naturali. E il caso della collezione sostenibile Ninetyfve che elenca proposte CO2 free in cashmere rigenerato (post-consumer) e “re-engineered” (pre consumer), ottenuto attraverso il processo Re.Verso, una catena integrata del tessile, che con-

sente l’approvvigionamento di materiali di alto valore pre-consumer (mai arrivati al consumatore fnale) messi a disposizione dei produttori di moda internazionali. La biellese Zegna Barufa Lane Borgosesia sta invece puntando su un nuovo processo produttivo, registrato con il marchio H2DRY (vedi box al centro). «Cambierà il volto della lana - anticipa Luciano Bandi - perché la renderà al 100% easy care, con un grado di ingualcibilità superiore alla norma, elasticità naturale ed estrema traspirabilità». I fli di Cariaggi per l’autunno-inverno, di scena a Pitti Filati, indagano i temi della leggerezza e del volume. «Abbiamo messo a punto sofsticate tecnologie - dice Cristiana Cariaggi - per portare agli estremi il concetto di sofcità, pur mantenendo invariate le principali caratteristiche del cashmere. Siamo arrivati anche a sottigliezze “estreme” nei pettinati». Proseguono inoltre le ricerche nell’ambito delle colorazioni vegetali, di recente sfociate in un percorso culturale: una mostra, a Palazzo Vecchio, sulla storia del colore e le sue applicazioni tessili (vedi box a destra). Al salone forentino Lineapiù festeggia 40 anni con uno speciale flato celebrativo contenente un sottile flo d’oro puro. Nella collezione per l’autunno-inverno 2016/2017 sono al centro i volumi, con efetti tridimensionali, come pure le proposte in mohair (in linea con il revival dello stile vittoriano) e in alpaca, indicati per look dal gusto “primitivo”. In questa edizione Tollegno 1900 si focalizza invece sulla lana merino extrafne sia in versione stand alone che abbinata ad altri fli preziosi come la seta. Le «nuove logiche del colore», come spiegano dall’azienda, prevedono divagazioni nei verdi, nei bruciati, nelle nuance naturali fno alle varianti del blu. Nell’ampio assortimento di Olimpias sarà protagonista la pura lana, oltre a quella rigenerata o mischiata al nylon. Tra i temi anche il tweed bottonato, i fli pelosi, dall’aspetto rustico e i mouliné “disquilibranti” che provocano “efetti scrittura” ● sulla maglia.

mostre

a Palazzo

Vecchio, Per scoPrire la ciViltÀ dei colori

Cariaggi has set up an exhibition in Florence celebrating colours. In occasione dei saloni estivi di Pitti Immagine, l’azienda tessile Cariaggi ha organizzato a Firenze la mostra Tinctoria: la civiltà dei colori, che resterà aperta fno al 3 luglio nella Sala delle Bandiere di Palazzo Vecchio. Si tratta di un viaggio alla scoperta del colore e della sua evoluzione nel corso dei secoli, articolato in otto sezioni. La prima tappa parte con la preistoria per arrivare ai primi del Novecento, con la scoperta dei colori sintetici. Segue lo studio delle erbe, con erbari a stampa e antiche tavole botaniche. Tre aree sono dedicate al guado, la pianta dalle cui foglie e radici si estrae un blu usato per tingere i tessuti. Nell’area «arazzi» è in mostra un lavoro di ricerca e restauro dell’opifcio delle Pietre Dure. Nella sezione «tecnologie green» i protagonisti sono i colori vegetali e i processi tessili sostenibili. Chiude la rassegna un focus sulla flatura Cariaggi, tra innovazione e tradizione, produzione artigianale e industrializzazione.



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lo street food di scena alla leopolda con Vintage Selection Four days dedicated to the fans of vintage culture: on stage in Florence the 26th edition of Vintage Selection. Appassionati, collezionisti, curiosi alla ricerca di capi originali, ma anche stilisti, cool hunter e creativi delle grandi griffe internazionali: è questo il pubblico di Vintage Selection, mostra-mercato di abbigliamento, accessori e oggetti vintage che dall’1 al 4 luglio ritorna a Firenze in concomitanza con Pitti Filati. «Un laboratorio di ricerca che guarda alla moda del passato, ma anche un ricchissimo archivio storico da cui i designer di oggi traggono spunto per le loro collezioni», spiegano gli organizzatori, che per la 26esima edizione hanno individuato un tema in sintonia con l’Expo-pensiero: «The Colors of food». Il colore, tema guida degli appuntamenti forentini, alla Leopolda sarà declinato attraverso il fascino del cibo, con una serie di food-track, tutti rigorosamente vintage, che offriranno ai visitatori cibi e bevande di qualità. «Core» della manifestazione saranno però le proposte d’antan di una trentina di espositori, come A.n.g.e.l.o, Alt Means Old, Wardrobe, Atelier Lucchi e Delphine Vintage, per citarne alcuni. Una sorta di «festival» della moda vintage, da vedere e da comprare, che all’ultima edizione ha registrato 4.500 presenze. (a.t.)

al via pitti filati con un think tank in fortezza 135 marchi internazionali si danno appuntamento a Firenze, dall’1 al 3 luglio, per la 77esima edizione di Pitti Immagine Filati, focalizzata sulle collezioni di flati per maglieria dell’autunno-inverno 2016/2017. “Make it” il titolo del nuovo Spazio Ricerca di Angela Tovazzi

135 international brands will meet in Florence from July 1 to 3 for the 77th edition of Pitti Immagine Filati, focused on yarn collections for knitwear for autumn-winter 2016/2017. “Make it” is the title of the Spazio Ricerca. opo Pitti Uomo e Pitti Bimbo, i rifettori della moda tornano a illuDminare Firenze. Dall’1 al 3 luglio la For-

tezza da Basso ospita Pitti Filati, con l’anteprima mondiale delle collezioni di flati per maglieria dell’autunno-inverno 2016/2017. «Un laboratorio di ricerca e allo stesso tempo un autorevole osservatorio per le tendenze lifestyle del futuro», sintetizza Rafaello Napoleone, a.d. di Pitti Immagine, che snocciola i numeri di questo 77esimo appuntamento: 135 marchi, di cui 32 provenienti dall’estero (in primis da Gran Bretagna, Giappone, Turchia e Romania), 33 espositori nell’area Fashion at Work, 20 quelli nella sezione KnitClub. Una manifestazione alla quale sono attesi oltre 5mila visitatori e che ancora una volta scommette sul binomio business & entertainment, in un cortocircuito di moda, arte, sport e design. A partire dallo Spazio Ricerca: osservatorio sperimentale dove vengono analizzati e lanciati i trend, stavolta il “think tank” di Pitti Filati sceglie il tema “Make it”, concentrandosi sul concetto di manualità e mestieri. Risultato: il visitatore è accompagnato in una sorta di viaggio attraverso la storia per individuare oggetti speciali sopravvissuti al tempo: non solo quelli di design, ma anche quelli ordinari, quotidiani, dove «l’argianalità si fonde con la necessità e con il sapersi arrangiare», spiega Angelo Figus, coordinatore del progetto insieme all’esperta di maglieria Nicola Miller e ad Alessandro Moradei (curatore dell’allestimento). All’insegna di due leitmotiv: «Acquisire una storia, rendere unico un oggetto» e «Niente si butta, tutto si ripara».

I NUMERI DI PITTI FILATI

135 marchi, di cui 32 stranieri 33 espositori nell’area Fashion at Work

20 brand all’interno della sezione KnitClub

20mila metri quadri

di superfcie espositiva

5.200 i buyer a giugno 2014, dei quali 2.800 (il 53,8%) proveniente dall’estero

DenTro il sAlone: zoom su FAshion AT Work, moDA FuTuribile e kniTClub Altro tema clou, a questa edizione di Pitti Filati, è quello che ruota intorno alla tecnologia. In primis attraverso lo spazio “Fashion at Work”, che a questo appuntamento accoglie 33 espositori, di cui 18 provenienti da Gran Bretagna, Turchia, Germania, Francia e Cina. Presenti sono come di consueto aziende impegnate in consulenze stilistiche, progettazione di punti e prototipi, stampa su maglia, macchine per maglieria, bottoni e minuterie, accessori e passamanerie, ricami e applicazioni, tintorie e fnissaggi, quaderni di tendenza e bureaux de style, sistemi di codifca del colore e sistemi software per il disegno o la confezione. Qualche nome: Meilian Handpainting, Cierre Ricami, Bdp Blu Di Prussia, Studioarchivio, Fmg Fashion Manufacturing Group, Marcel Art Stamperia, Puntoart e Peclers Paris. La tecnologia, questa volta nel suo rapporto con l’artigianalità, è il fl rouge anche del progetto “Moda Futuribile”, a cura di Dyloan Studio. Arrivata alla terza edizione, l’iniziativa vede protagonisti tre designer - Alan Maughan, Maria Schmiedt e Laura Theiss - che presentano altrettante capsule collection create intorno al concetto di “artigianato tecnologico”, dove maglie dal sapore hand made, lavorazioni manuali e pattern tradizionali acquistano nuova vita grazie a tecnologie come termosaldatura, stampa digitale, sagomatura, laser e trattamenti quali resine e gommature. Degna di nota inoltre, tra le news del prossimo Pitti Filati, la crescita dello spazio KnitClub, l’area dedicata ai maglifci di qualità. 20 i nomi


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formazione

21 studenti in gara per aggiudicarsi il Feel the Yarn 2015

At Pitti Filati returns Feel the Yarn, the contest for aspiring designers: 21 students compete. Una borsa di studio erogata da C.P.F. (Consorso Promozione Filati), destinata a fnanziare corsi di formazione, e uno stage altamente specializzato offerto dal Gruppo Stefanel: sono questi i premi messi in palio dal concorso Feel the Yarn, arrivato alla sesta edizione. In corsa per salire sul podio ci sono 21 studenti di otto scuole di moda internazionali (tra cui Royal College of Art, Bunka Fashion College e Politecnico di Milano-Scuola di Design), abbinati a 21 flature italiane espositrici alla rassegna forentina, come Cariaggi Lanifcio, E.Miroglio, Filmar, Filpucci, Manifattura Sesia, Zegna Baruffa Lane Borgosesia, per citarne alcune. La selezione avrà un doppio step: i lavori esposti saranno prima giudicati dai visitatori della manifestazione (che potranno votare il capo più interessante) e poi esaminati da una giuria uffciale, che valuterà i contenuti di innovazione e di aderenza al tema del contest, «Dual», focalizzato sul contrasto e sulla fusione di elementi opposti per volume, materia, lavorazione, colore. Le creazioni degli allievi (progettate e fatte a maglia usando i flati forniti dalle aziende) saranno esposte nella zona Cavedio, con una scenografa ad hoc. La premiazione avrà luogo il 3 luglio alle 12 nella Taste Lounge, con la partecipazione di stampa, flature e autorità. (a.t.)

In queste pagine, alcune immagini dell’ultimo appuntamento di Pitti Immagine Filati in Fortezza da Basso a Firenze. La 77esima edizione si tiene dall’1 al 3 luglio

Matilda Norberg, vincitrice del concorso Feel the Yarn 2014

nell’exhibitor list, come Linea Adani, Bruno Atelier, Burns & Factory, Capelli Gilberto Maglieria, Clouds, Ellynore e Maglifcio Mgs. «Si tratta di una valida opportunità di confronto commerciale tra i maglifci espositori e i buyer, i designer e gli ufci stile dei più famosi brand worldwide di moda che frequentano da sempre Pitti Filati - spiegano gli organizzatori -. Un progetto che alimenta idee e favorisce una più avanzata integrazione di tutta la f-

liera produttiva, organizzata nei tempi del calendario internazionale più consoni per il settore del knitwear». lAsT, buT noT leAsT, gli evenTi: lA pArolA A lineApiÙ iTAliA e CAriAggi Oltre i cancelli della Fortezza, anche la città condivide gli happening organizzati dagli specialisti del settore (vedi anche pag. 4). Inaugurata durante Pitti Uomo, resta aperta fno al 3 luglio a Palazzo Vecchio, nella Sala delle Bandiere,

la mostra di Cariaggi Lanifcio “Tinctoria - La Civiltà dei Colori”, dedicata alla storia e all’applicazione dei coloranti vegetali per tintura. Mentre nel Salone dei Cinquecento, sempre a Palazzo Vecchio, è di scena la storica azienda pratese di flati Lineapiù Italia, al traguardo del 40esimo compleanno: in programma una serata di gala per la presentazione del libro “Yarns, Lineapiù Italia, 40 anni di emozioni”. L’appuntamento è mercoledì 1 luglio alle 20. ●

a tu per tu con angelo figus We spoke with Angelo Figus, artistic director of Spazio Ricerca at Pitti Filati together with knitwear expert Nicola Miller, about the themes for the autumn-winter season 2016/2017 and the evolution of the yarn productions in recent years. Il titolo di questa edizione dello Spazio Ricerca è «Make it»: in cosa si traduce oggi per la moda questa esortazione? «Make» è la parola più usata e abusata del momento, spesso in maniera artifciosa e superfciale. Nel caso di Pitti Filati è un invito energico a cercare nelle manualità altamente specializzate e più suggestive la fonte di ispirazione per i nuovi prodotti e mood. La moda del futuro rifetterà su competenze e mestieri affascinanti e non esotici, traducendo gesti e competenze in straordinarie lavorazioni, colori neorealistici e atmosfere ordinarie. Quali sono i temi forti che stanno orientando le aziende nella produzione di flati per l’autunnoinverno 2016/2017? La razionalizzazione e la riproducibilità dell’errore, la preservazione e l’intervento sulla tradizione, il pezzo unico “in serie”, il worn out “de luxe”, la viscosità. Ma anche la carne, le tecniche di rilegatura complessa, il matelassé, la barba e la rasatura, l’orologeria d’alta precisione.

Lei coordina lo Spazio Ricerca da molto tempo: dal suo osservatorio, quali sono state le evoluzioni più signifcative negli ultimi anni? Una straordinaria crescita della coscienza delle aziende nella ricerca di un prodotto altamente specifco e unico nella proposta. Una sempre maggiore attenzione alla tradizione e al dna aziendale nelle produzioni, salvaguardando lo storico da una parte e spingendo la sperimentazione dall’altra. Un approccio che ha reso possibile il raggiungimento di risultati dal punto di vista tecnico e ingegneristico quasi impensabili dieci anni fa, sia in termini di flo che di prodotto fnito. Una poetica industriale nuova e concreta, umana, dove anche la stampante 3D si confronta con la sensibilità dei materiali organici e naturali, fondendo e confondendo la perfezione della misura e l’imprevedibile della reazione materica. Mai come oggi creare maglia signifca avere a disposizione il meglio del flo e il massimo delle possibilità tecniche per realizzare capi straordinari e desiderabili.

Uno scatto dello Spazio Ricerca al Pitti Filati 76


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ermenegildo zegna

Foto Imaxtree.com/Andrea Adriani

SUPPLEMENTO AL N° 11 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd

damir doma

mEN IN kNITwEAR TRA zen, ironia e ricerca

Ascetica, minimalista, sottile quasi come una seconda pelle: a pochi giorni dalla presentazione delle novità di Pitti Filati per l’inverno 2016/2017, Milano ha presentato un’anteprima della maglieria maschile per la primavera 2016, sensuale e creativa di Alessandra Bigotta

A sensual, creative, innovative yet classic men’s knitwear for spring-summer 2016 has been under the spotlight during the recent edition of Milano Moda Uomo. Light sweaters, new jumpers with delicate micro-patterns and free-and-easy pullovers ft perfectly a nonchalant, relaxed man.

L

’immagine di un uomo che vive la moda con estrema nonchalance ha dominato le recenti passerelle milanesi del menswear, dedicate alla primaveraestate 2016: un punto a favore della maglieria, emblema per eccellenza di una rafnatezza che non accetta costrizioni. La leggerezza, prerogativa delle collezioni dedicate alla stagione calda, viene interpretata con una doppia valenza: da un lato maglie che aderiscono al corpo quasi come una seconda pelle ma senza generare calore, anzi disperdendolo attraverso trame impalpabili, simili a evanescenti tatuaggi. Dall’altro modelli scivolati sul corpo, quasi ascetici, destinati a moderni guru metropolitani che, tra i colori,

non possono che prediligere i naturali, il bianco in primis. Ma c’è dell’altro, nel nuovo tricot al maschile: pull e cardigan caratterizzati da superfci mosse, volutamente imperfette, patchwork di punti e fnezze, con labili reminiscenze grunge ma con soluzioni innovative negli accostamenti di pesi e cromatismi. In quest’ambito l’imperfezione, interpretata a regola d’arte, diventa il massimo della perfezione. Emerge poi una terza tendenza, che si insinua nel guardaroba maschile ma che, c’è da scommetterlo, farà proseliti anche in quello femminile: è il gusto per una maglia “artsy”, divertente, che fa delle microfantasie vivaci, ripetute all’infnito, la propria chiave di lettura. Il leitmotiv di

questi tre macro-temi, che generano altre divagazioni e interpretazioni, è la ricerca: quasi sempre le maglie viste in pedana sono frutto dell’incontro tra grife al top in fatto di creatività e aziende produttrici che difendono con il loro lavoro quotidiano l’eccellenza del made in Italy. Il flato, il più delle volte di origine naturale ma nobilitato da trattamenti all’avanguardia, rappresenta l’essenza della nuova moda, in grado di prendere il meglio della tradizione e dell’alta tecnologia mettendole al servizio di un lusso che, ormai molto lontano dall’esibizione fne a se stessa, punta alla forza dei contenuti. Soprattutto quando si parla di maglia, la qualità non si improvvisa. ●

pATch & raw

etro

bottega veneta

Aspetti e lavorazioni handmade, fli irregolari, stampe dégradé, cuciture a vista e il patchwork, riabilitato dalla moda, che trasforma la maglia quasi in una tavolozza: è autenticità la parola d’ordine di pull dalla vestibilità sciolta e confortevole, rustici alla vista ma non al tatto. Nulla è perfetto, tutto è studiato nei minimi dettagli.

vivienne westwood

msgm

The return of patchwork, the importance of handmade and the use of uneven yarns create perfect imperfection.


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SUPPLEMENTO AL N° 11 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd

NATURAL evolution Refned knitwear, for conoisseurs who do appreciate the fnest cotton, silk and linen yarns, hyper-light and always sophisticated.

salvatore ferragamo

SERIAL patterns

n° 21

prada

stella jean

marni

Irony and divertissement for knitted products that express an artsy and ironic mood, with subtle cultural hints but a not too highbrow attitude.

Il primo impatto è all’insegna dell’ironia, della curiosità. Ma dietro le maglie contraddistinte da efetti trompel’oeil, microfantasie, giustapposizioni grafche e motivi ripetuti all’infnito ci sono sottili riferimenti alla cultura, all’arte (si pensi ai labirinti di Escher) e all’architettura. Una tendenza colta ma senza snobismi, che cattura l’attenzione con la forza del colore e dei dettagli.

neil barrett

daks

guglielmo capone

giorgio armani

versace

emporio armani

ermanno scervino

corneliani

Materie prime ricche di storia ma anche di futuro (cotone, lino, seta) stanno alla base della nuova naturalità da non confondere con la semplicità, perché il risultato dell’utilizzo dei flati più fni e delle lavorazioni più sofsticate è rafnatezza allo stato puro. La maglia si alleggerisce, si movimenta con microscopici contrasti di armature. Fluida ma compatta, riscrive il concetto di minimalismo.


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SUPPLEMENTO AL N° 11 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd

FILO: PrOssIma edIzIOne neL segnO dI LeOnardO, poi si va in Cina

La fera di fbre e flati, in programma dal 30 settembre al primo ottobre a Milano, darà la possibilità di visitare la mostra sul genio italiano alle Stelline. Dal 13 al 15 ottobre la prima trasferta del salone a Shanghai, a fanco di Milano Unica China di Elena Azzola

Between September 30 and October 1, the Filo trade fair will give participants the chance to visit the Leonardo da Vinci exhibition at Palazzo delle Stelline in Milan. Between October 13 and 15, the show heads to Shanghai for the frst time alongside Milano Unica China

randi novità per Filo, il salone di fbre Gprogramma e filati la cui 44esima edizione, in dal 30 settembre al primo

ottobre 2015 a Palazzo delle Stelline di Milano, è stata presentata recentemente a Biella e nel capoluogo lombardo. Oltre alle news relative alla sessione alle porte, sono state illustrate le tendenze e la novità assoluta rappresentata da Filo Shanghai. La conferenza stampa a Milano si è tenuta nella sede dell’Ice all’interno di Palazzo delle Stelline, a sottolineare la forte collaborazione fra Filo e l’agenzia

per la promozione all’estero delle imprese italiane. «Una partnership che dura da tempo e che intendiamo portare avanti per far conoscere l’eccellenza italiana nei flati nel mondo», ha detto Marinella Loddo, direttore dell’ufcio Ice di Milano. Piercarla Delpiano, presidente di Fondazione Stelline, ha anticipato che, durante la prossima edizione di Filo, Palazzo delle Stelline ospiterà la mostra su Leonardo “Inside the Last Supper”, che espositori e compratori potranno vedere in esclusiva: un ottimo biglietto da visita per la manifestazione che però, a causa dello svolgimento in contemporanea della mostra leonardesca, deve procedere ad alcuni cambiamenti nel layout. La tensostruttura, in passato ospitata nel chiostro centrale rispetto ai corridoi del percorso espositivo, sarà allestita nel giardino a fanco. Si cercherà tuttavia di creare un forte collegamento tra gli spazi e nuove aree gradevoli e d’impatto. «La richiesta di adesioni sta andando molto bene - ha fatto sapere il responsabile di Filo, Paolo Monfermoso -. Siamo già oltre le 70 presenze». Altra novità della fera è il sito, completamente rinnovato, più ricco e funzionale, online da alcuni giorni, con 5mila

iscritti già raggiunti dalla relativa newsletter. Gli espositori italiani avranno inoltre la possibilità di essere a Shanghai dal 13 al 15 ottobre: Filo è infatti tra le fere considerate idonee dal vice ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, per essere portate all’estero ed è stata incentivata in questo senso. «Alla trasferta cinese parteciperanno 15-20 aziende - chiarisce Paolo Monfermoso -. Il costo per uno stand di 15 metri quadri pre-allestito è di soli 3mila euro: un prezzo molto vantaggioso». La trasferta cinese di Filo si terrà in una location del National Exhibition and Convention Center confnante con Milano Unica China sui tessuti, per una mostra il più possibile completa della fliera italiana. Gli incontri di Biella e Milano hanno visto anche la presentazione delle tendenze stilisti-

Nella foto a fanco, da sinistra a destra, Marinella Loddo, Paolo Monfermoso e Piercarla Delpiano. Qui sopra, l’area tendenze alla scorsa edizione di Filo

che studiate per la 44esima edizione da Gianni Bologna, che ha ricordato come innovazione e creatività debbano sempre guidare il lavoro dei flatori e di chi opera nella moda. ●

EDIZIONI ECOMARKET S.P.A (sogg.alla direzione ed al coordinamento della soc. DFV Deutscher Fachverlag Gmbh - a socio unico) Sede Legale: Milano, Piazza Pio XI, 1 ❀ Capitale Sociale: Euro 1.000.000,00 interamente versato ❀ Iscritta al Registro Imprese di Milano al n.: 10074660159 BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2014 forma Abbreviata ex art. 2435 bis del C.C. ATTIVO A)

B) I

II

III

(C) I II III IV

D) II

31/12/14 Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti di cui parte già richiamata di cui parte ancora da richiamare

31/12/13

0 0 0

0

9.

10.

0 0

IMMOBILIZZAZIONI Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni immateriali lorde fondo ammortamento immobilizzazioni immateriali fondo svalutazione immobilizzazioni immateriali

2.719.337 (2.695.041) 0

2.717.109 (2.677.986) 0

Totale

24.296

39.123

Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni materiali lorde fondo ammortamento immobilizzazioni materiali fondo svalutazione immobilizzazioni materiali

294.925 (257.273) 0

296.273 (265.546) 0

Totale

37.652

30.727

Immobilizzazioni fnanziarie Totale

1.033 1.033

1.033 1.033

TOTALE IMMOBILIZZAZIONI

62.981

70.883

100 583.294 583.294 0

100 973.097 973.097 0

17.

0 953.930

0 1.139.113

17. Bis

TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE

1.537.324

2.112.310

RATEI E RISCONTI ATTIVI Disaggio su prestiti Altri ratei e risconti attivi

0 15.363

0 27.192

TOTALE RATEI E RISCONTI ATTIVI

15.363

27.192

TOTALE ATTIVO

1.615.668

2.210.385

PASSIVO

31/12/14

31/12/13

ATTIVO CIRCOLANTE Rimanenze Crediti che non costituiscono Immobilizzazioni esigibili entro l'esercizio successivo: esigibili oltre l'esercizio successivo: Attività fnanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Disponibilità liquide

A)

PATRIMONIO NETTO

I II III IV V VI VII VIII IX

Capitale Riserva da sovrapprezzo delle azioni Riserva di rivalutazione Riserva legale Riserve statutarie Riserva per azioni proprie in portafoglio Altre riserve Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) dell'esercizio

1.000.000 0 0 2.667 0 0 0 0 (395.099)

1.000.000 0 0 152.470 0 0 0 0 (149.803)

TOTALE PATRIMONIO NETTO

607.568

1.002.667

B)

FONDI PER RISCHI ED ONERI

1.100

1.513

C)

T.F.R.

629.028

752.155

D)

DEBITI

362.129

442.792

esigibili entro l'esercizio successivo esigibili oltre l'esercizio successivo

362.129 0

442.792 0

RATEI E RISCONTI PASSIVI Aggio su prestiti Altri Ratei e risconti passivi

15.843 0 15.843

11.258 0 11.258

TOTALE PASSIVO E NETTO

1.615.668

2.210.385

E) I II

36.250 0 36.250

36.250 0 36.250

31/12/14

31/12/13

Ricavi delle vendite e delle prestazioni Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e fniti Variazioni dei lavori in corso su ordinazione Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni Altri ricavi e proventi

2.620.356 0 0 0 109.437

2.894.542 0 0 0 109.386

Totale

2.729.793

3.003.928

82.175 1.242.685 147.673

105.129 1.305.669 143.535

CONTO ECONOMICO A) 1. 2. 3. 4. 5.

Valore della produzione

B)

Costi della produzione

6. 7. 8.

Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci Per servizi Per godimento beni di terzi

11. 12. 13. 14.

Totale Differenza tra valore e costi della produzione (A-B)

1.429.754 1.033.748 311.485 83.982 0 539 50.491 17.055 14.056 0 19.380 0 0 0 42.794

1.575.861 1.138.221 341.020 94.670 0 1.950 39.892 19.144 9.220 0 11.528 0 0 0 68.430

2.995.572

3.238.516

(265.779)

(234.588)

Proventi e oneri fnanziari Proventi da partecipazioni Altri proventi fnanziari: a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni c) da titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono partecipazioni d) proventi diversi dai precedenti Interessi e altri oneri fnanziari: verso imprese controllate verso altri Utile e perdite su cambi utile su cambi perdite su cambi

0 13.163 0 0 0 13.163 0 0 0 0 0 0

0 17.617 0 0 0 17.617 0 0 0 (40) 0 (40)

Totale (15+16-17+17bis)

13.163

17.577

0 0 0

0 0 0

0 0 0

0 0 0

0

0

0

61.245

(2)

0

0

0

Totale delle partite straordinarie (20-21)

(2)

61.245

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+-C+-D+-E) 22. Imposte sul reddito dell'esercizio

(252.618) (142.481)

(155.766) 5.963

correnti anticipate differite

(29.360) (113.534) 413

(35.683) 41.508 138

UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO

(395.099)

(149.803)

C) 15. 16.

I D) 18.

19.

Rettifche di valore di attività fnanziarie Rivalutazioni: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni fnanziarie che non costituiscono immobilizzazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono immobilizzazioni Svalutazioni: a) i partecipazioni b) di immobilizzazioni fnanziarie che non costituiscono immobilizzazioni c) di titoli iscritti nell'attivo circolante che non costituiscono immobilizzazioni

Totale delle rettifche (18-19) E) 20.

Proventi e oneri straordinari Proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5

21.

Oneri straordinari, con separata indicazione delle minusvalenze da alienazioni i cui effetti contabili non sono iscrivibili al n. 14, e delle imposte relative a esercizi precedenti di cui: imposte relative agli esercizi precedenti

23.

Il presidente del consiglio di amministrazione Sig. Klaus Kottmeier

CONTI D'ORDINE fidejussioni Altri conti d'ordine Totale

c)

Per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento di fne rapporto d) trattamento di quiescenza e simili e) altri costi Ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazioni dei crediti compresi nell' attivo circolante e delle disponibilità liquide Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti Oneri diversi di gestione

0 PROSPETTO DI DETTAGLIO DELLE VOCI DEL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31.12.2014pubblicato ai sensi dell'art. 9, della delibera 129/02/CONS dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni denominata Informativa Economica di Settore RICAVI DELLE VENDITE E DELLE PRESTAZIONI Ricavi della vendita di copie 103.225 di cui per abbonamenti 89.729 Ricavi della vendita di spazi pubblicitari 1.543.704 di cui per la vendita tramite concessionarie di pubblicità 0 COSTI PER SERVIZI lavorazioni presso terzi agenzie di informazione Il presidente del consiglio di amministrazione Sig. Klaus Kottmeier

0 0



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SUPPLEMENTO AL N°11 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd

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1. Il tema New Makers di The Wool Lab AW16/17 mette in risalto il talento emergente, celebrando il mix eclettico tra mondo moderno e classicità 2. L’abbigliamento maschile invece è protagonista di due temi, tra cui Posh che vede l’eleganza in chiave contemporanea 3. A Milano torna la Campaign for Wool: l’8 settembre ci sarà una sflata in via Montenapoleone e le tradizionali pecore torneranno invadere la città come già nel 2013 4. Karl Lagerfeld e Yves Saint Laurent sono stati i vincitori del Woolmarlk Prize nel 1954 1

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Sport e Sfilata in montenapoleone: le carte di Woolmark per catturare i giovani

L’”authority” della lana merino austrialiana ha sempre più voglia di connettersi con i tempi che cambiano. Insieme alla Campaign for Wool (che torna a Milano) e al contest per i designer emergenti, il progetto The Wool Lab è parte integrante di questa strategia e dall’anno prossimo avrà un capitolo dedicato allo sport di Andrea Bigozzi

The Woolmark Company unveiled its latest seasonal guide, launching The Wool Lab Autumn/Winter 2016/17 exclusively at Pitti. And on September 8th Via Montenapoleone will host a fashion show organized by Milano Unica in collaboration with Woolmark: an all-wool catwalk open to the city raggruppa oltre 30mila allevatori locali - anche perché è uno strumento che condiziona migliaia di ordini ai produttori ed è apprezzato dagli operatori di tutta la fliera. In passato alcuni dei nostri suggerimenti sono diventati nel tempo delle grandi tendenze».

Fabrizio Servente

L

o stand di The Woolmark Company sarà di certo uno dei luoghi chiave di questa edizione di Pitti Filati, come lo è stato anche due settimane fa a Pitti Uomo. A fare da calamita per designer, produttori, responsabili di collezione e, più in generale per tutti i professionisti che lavorano all’ideazione delle collezioni, è The Wool Lab autunnoinverno 2016/2017, la ìsourcing guide” che anticipa i trend più signifcativi e commercialmente rilevanti relativi a tessuti e flati in lana, stilata con la collaborazione dei più prestigiosi flatori e tessitori al mondo. A verifcare in presa diretta l’interesse suscitato da The Wool Lab in fera è Fabrizio Servente, global strategy advisor di The Woolmark Company, che di questa iniziativa è anche l’ideatore. «Chiamarlo trend book sarebbe riduttivo - commenta il rappresentate dell’associazione non profit supportata dal governo australiano che

Che novità ci sono in questa edizione? Questa volta The Wool Lab dedica quattro dei suoi sette temi all’abbigliamento femminile (tra cui l’androgino), perché la lana è sempre più utilizzata al di fuori del tradizionale ambito sartoriale maschile. Per l’uomo ci siamo concentrati su argomenti come la contemporaneità (tema Posh) e il ritorno alla natura (tema Into the Wild). C’è anche il tema New Makers che mette in risalto il talento emergente. Poi dal 2016 introdurremo anche una nuova sezione dedicata allo sport. Non potevamo non farlo: la lana sta tornando a essere impiegata nel calcio, nel ciclismo e generalmente nell’abbigliamento sportivo. Fino a un anno fa ai saloni della moda sportiva si trovavano solo tessuti tecnici, ora le collezioni in lana si stanno moltiplicando. Lana e Italia sono un binomio assoluto per Woolmark? Certamente sì e The Woolmark Company ha tutte le intenzioni di coltivare questo rapporto fruttuoso. Abbiamo deciso che nel 2016 le fnali dell’edi-

zione maschile dell’International Woolmark Prize si svolgeranno a Firenze, proprio durante l’edizione di gennaio di Pitti Uomo. Per quanto riguarda la moda uomo abbiamo deciso che le fnali del contest non saranno più itineranti, si alterneranno sempre tra Londra e Firenze, perché sono queste le capitali della moda maschile. E proprio in questi giorni stiamo iniziando a defnire con gli organizzatori di Pitti i dettagli del progetto. Poi a settembre torneremo a Milano con un evento collegato alla Campaign for Wool, il programma mondiale di educazione e promozione della lana come fbra eco-sostenibile patrocinato dal Principe Carlo d’Inghilterra. Sarà uno degli eventi del 2015. Cosa avete in mente per l’occasione? L’8 settembre, in collaborazione con Milano Unica, trasformeremo via Montanapoleone in una passerella a cielo aperto che coinvolgerà alcuni giovani stilisti internazionali selezionati per On stage. La via sarà chiusa al trafco e arriveranno anche le pecore, nostre testimonial. Sarà un po’ la prosecuzione di quanto avevamo fatto nel 2013 in Galleria Vittorio Emanuele. Ci sarà anche il principe Carlo? Il principe del Galles è uno dei maggiori sostenitori della Campaign for Wool e come nel 2013 sarà coinvolto nell’evento ● attraverso un video messaggio.

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news

Doppio premio a Lenzing per La sostenibiLitÀ

Two sustainability prizes for Lenzing, the Austrian producer of man-made fbers: the Energy Globe Awards and the CSR Newcomer Trophy from Trigos. Lenzing, gruppo austriaco specializzato nelle fbre man-made, ha ottenuto di recente due riconoscimenti per la sostenibilità. Uno riguarda la versione austriaca degli Energy Globe Awards (nella foto 1, da sinistra Helmut Mödlhammer, presidente dell’Austrian Association of Municipalities e membro dell’honorary board dell’Energy Globe Foundation consegna il premio ad Andreas Dorner, value chain manager della società): Lenzing si è imposto tra 20 candidati nella categoria “Earth” per la fbra Lenzing Modal Color, prodotta dalla cellulosa del legno di faggio, che permette di ridurre dell’80% l’impatto ambientale tipico della tintura tessile. L’altro premio è il Csr Newcomer Trophy di Trigos, ottenuto per le stringhe delle scarpe (foto 2), sviluppate con il produttore di calzature Legero, in Tencel al 100%. Si tratta di un prodotto qualitativamente identico a quello convenzionale con due differenze: è ecologico e totalmente riciclabile. Il Tencel è una fbra cellulosica il cui processo produttivo stesso è eco-friendly e che Lenzing descrive come «più assorbente del cotone, più soffce della seta e più fresco del lino». (e.f.)

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SUPPLEMENTO AL N° 11 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd

gore-tex

CelC

tre milioni di eUro di investimenti per la promozione del lino The European Confederation of Linen and Hemp (CELC) and the European Union invest 3 million euro in the promotion of the use of linen. Gli attori della fliera agro-industriale del lino che fanno parte della Celc-Confederazione europea del lino e della canapa, insieme all’Unione europea, cofnanziano un nuovo programma di promozione della fbra naturale, destinato soprattutto al consumatore fnale, che prevede un investimento di oltre 3 milioni di euro. Il progetto, chiamato BE LINEN#2, partirà nel settembre 2015 per concludersi nel 2018. I principali mercati in cui il lino sarà pubblicizzato sono quelli che ospitano i maggiori utilizzatori: Francia, Italia e Gran Bretagna. «Sarà l’occasione - spiegano dalla confederazione per mettere in risalto le innovazioni del lino in settori quali la moda, la casa, l’arte di vivere e i materiali compositi ad alte prestazioni per i settori come sport & tempo libero, design ed edilizia. Una leva unica per autoproclamarsi fbra della civilizzazione e del futuro, dalle virtù ecosostenibili, per un’art de vivre 100% lino, rappresentativa di un continente che, da solo, realizza l’80% della produzione mondiale». Il programma vuole dare impulso alla rete di distribuzione multicanale di ciascun Paese coinvolto (dai grandi magazzini e concept store di fama ai monomarca e ai multibrand, passando per l’e-commerce) e a “sedurre” il grande pubblico con eventi mirati a Parigi, Milano e Londra. Previsti inoltre un periodo di formazione riservato ai professionisti della distribuzione e alle scuole di marketing, workshop creativi sviluppati con strutture di riferimento come Ensad, Politecnico e Royal College of Art, contenuti digitali di nuova generazione (tra gli altri, un documentario multimediale), nonché un’ampia campagna stampa. Il lino europeo è anche in esposizione al padiglione della Francia dell’Expo di Milano. (e.f.)

amplia gli orizzonti nell’oUterwear e nelle CalzatUre Gore-Tex products extend their application on lifestyle, urban fashion and shoes. Gore-Tex sta estendendo il raggio d’azione nei segmenti lifestyle e urban fashion ma anche nelle calzature. Tra i nuovi clienti spiccano nomi come Napapijri, Woolrich, Skoop, Black Crows e Gaastra, mentre tra i marchi “affezionati” si confermano Adidas Y-3, Herno e Bugatti. Uno dei nuovi sviluppi è la protezione, grazie a uno speciale laminato (nella foto, prove per la laminazione di tessuti in nylon e poliestere con la membrana Gore-Tex), delle imbottiture di un piumino, sia in 100% piuma d’oca sia in sintetico. Gore-Tex può rendere, inoltre, impermeabile una giacca imbottita grazie a una fodera interna. Il capo non perde appeal in eleganza, si presta a vari tipi di costruzioni (come gli imbottiti con il “guscio”), isola dal freddo, dal vento e dalla pioggia ma resta traspirante, confortevole e del tutto light. Nel segmento calzature, impiegano le tecnologie Gore-Tex realtà come Adidas, Asics, Camper, Clarks, Reebok, Salewa, Igi&Co e Primigi. Il nuovo prodotto Gore-Tex Surround, in particolare, rende le scarpe traspiranti nonché impermeabili, in qualsiasi condizione meteo. La tecnologia consente di far uscire calore e umidità dalla tomaia, mentre nelle suole è previsto un sistema di ventilazione. Ora le ricerche dell’azienda con base a Newark (Delaware) - che fattura oltre 3 miliardi di dollari l’anno spaziando, con i suoi prodotti, dal tessile all’elettronica, dall’industriale al medicale - si stanno concentrando sul concetto di comfort: complesso da gestire, perché soggettivo. L’idea è quella di ottimizzarlo a seconda delle latitudini. (e.f.)

dryarn

anCora più performante Con oUtwet High capacity to expel humidity and antiirritations: Dryarn becomes more tecnological. La fbra Dryarn, prodotta da Aquafl, diventa ancora più tecnologica con Outwet, marchio di intimo tecnico sportivo totalmente made in Italy. Uno dei plus è la capacità di veicolare velocemente il sudore verso l’esterno, lasciando la pelle asciutta: un requisito importante per gli atleti che praticano sport outdoor e sottopongono il corpo a sbalzi di temperatura. Un altro punto di forza di Dryarn è la non allergenicità: la fbra garantisce a chi indossa i capi Outwet che durante l’attività fsica la pelle non si irriti, specialmente quella sensibile, quando è sottoposta allo stress della sudorazione e alle sollecitazioni dovute all’intensità dell’esercizio fsico. Dermatologicamente testata, la microfbra mantiene asciutta la pelle. Inoltre, essendo colorata in fase di flatura, non rilascia le sostanze utilizzate normalmente nella tintura dei tessuti che, interagendo con la pelle, possono provocare irritazioni, allergie o semplici fastidi. (e.f.)

oUtlook Cotone

Cotton Usa

nel 2014 qUasi 10 milioni di Capi italiani vestono Cotone ameriCano In 2014 Cotton Usa label was on 9,9 million fashion items and ha 16 Italian partners. Il cotone americano è una materia prima sempre più apprezzata anche dal tessile-moda italiano. Nel 2014 i capi marchiati Cotton Usa nel nostro Paese hanno raggiunto i 9,9 milioni, mentre sono 16 le aziende partner licenziatarie che utilizzano la label. Tra queste Original Marines, con cui in giugno è stata lanciata la nuova campagna di comunicazione “Cotton lovers. Perché chi ama il cotone merita il meglio” (nella foto), che esalta la qualità dei capi prodotti con il cotone Cotton Usa, giudicato «tra i più puri al mondo, naturale, pregiato e resistente». Questa attività di co-branding va in parallelo con una maggiore sensibilità degli italiani ai materiali dei capi che indossano come attestano alcuni dati del Global Lifestyle Monitor diffusi dal Cotton Council International, organismo con base a Washington, che promuove il cotone americano nel mondo. Il 63% dice di preoccuparsi delle fbre, il 77% controlla sempre l’etichetta e il 50% ritiene che l’abbigliamento migliore sia quello al 100% in fbre naturali. Inoltre è il 70% a preferire di indossare capi in cotone o mischie. (e.f.)

sUl trend delle qUotazioni pesano alCUne inCognite Cotton Council International estimates a production defcit in cotton and a reduction of stock. Dopo cinque anni consecutivi di surplus, per il 2015/16 è probabile un defcit della produzione mondiale di cotone, rispetto ai consumi globali, nonché un calo degli stock. Sui prezzi, attualmente stabili (al momento di andare in stampa, poco sopra i 70 cent per libbra, in base al Cotlook A Index), pesano diverse incognite, secondo un’analisi di Cotton Council International. Come le possibili vendite, da parte della Cina, delle consistenti riserve e l’andamento delle importazioni, ma anche la produzione indiana e il clima nell’ovest del Texas, che sta mostrando livelli eccezionali di siccità. Il più importante produttore mondiale di cotone è la Cina (27% del totale), seguita da India (24%) e Stati Uniti (14%). I maggiori utilizzatori sono Cina (35%), India (20%) e Pakistan (10%). In termini di volumi esportati, però, spiccano gli Usa con una quota del 29%, seguiti da India (19%) e Australia (10%). Un primato, quello americano, che secondo Cotton Council International si deve ai requisiti tipici del prodotto locale: qualità, purezza e sostenibilità. (e.f.)


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SUPPLEMENTO AL N°11 di FASHiON - iL MAGAZiNE di NEWS, BUSiNESS E TRENd

asaHI KaseI/cupro

Bayer materIaLscIence sempre pIù sostenIBILI con ImpranIL eco Bayer MaterialScience launches Impranil eco, a new range of waterborne, bio-based polyurethane dispersions Per la prima volta sarà possibile realizzare materiali sintetici e tessuti spalmati con un alto contenuto di materiale rinnovabile in ogni strato. Bayer MaterialScience presenta infatti la gamma di bio dispersioni poliuretaniche a base acquosa Impranil eco. Con un contenuto di rinnovabilità nell’ordine del 65%, questa classe di prodotti contribuisce a una forte riduzione delle emissioni di Co2. Si tratta di una new entry nell’ambito del programma Insqin, focalizzato sui poliuretanici a base acquosa in ambito tessile. «Questi primi prodotti sono stati sviluppati considerando l’impiego nell’abbigliamento, negli accessori e nelle calzature e daranno un grande aiuto ai player del comparto per le loro strategie legate alla sostenibilità», spiega Nicolas Smith, global head of textile coating di Bayer MaterialScience. Altro aspetto importante è che le fonti bio usate non sono in competizione con la catena alimentare. «L’attenzione all’ambiente - sottolinea Nicolas Smith - sta diventando una discriminante nelle scelte di acquisto dei consumatori e occupa una posizione di primo piano nelle strategie dell’industria tessile». (c.me.)

Hyosung ancHe IL pIzzo dIventa HIgH tecH Thanks to the new creora Color+ dyeable elastane, Hyosung gives new chances to laces for underwear and swimwear Sono creora highclo elastane ultra-resistente al cloro - 20/30 denari per tessuti più leggeri e 55 denari per una maggiore compressione - e creora Color+ elastane dyeable, per la realizzazione di pizzo colorato, le novità che Hyosung porta a Interflière Paris, in calendario dal 4 al 6 luglio, nell’ambito dei settori swimwear e lingerie, per capi che uniscono moda e funzionalità. Una conferma viene da Xu Liangfu, presidente dell’azienda cinese DongYang HongJi Lace, che impiega il creora Color+ per i suoi tessuti. «Siamo costantemente impegnati nella creazione di prodotti dal design unico per i nostri clienti dichiara -. L’elastane creora Color+ dyeable ci ha permesso di espandere le strutture e di migliorare la morbidezza del pizzo, ottenendo sfumature di colore più scure e intense ed evitando l’effetto grin-through». L’elastane creora Color+ dyeable spicca nella tendenza Precious, proposta da Hyosung per la biancheria intima della prossima primavera-estate 2017, che punta sull’unione di fbre cellulosiche come modal e cotone, che con lo spandex/elastane creora eco soft donano un effetto soffce e si impreziosiscono grazie ai pizzi ultraleggeri, realizzati con la nuova proposta di Hyosung. creora Color+ dyeable ritorna nella tendenza Jamboree per lo swimwear, dove insieme allo spandex diventa l’ingrediente per costumi da bagno dalle tonalità intense e brillanti. Sempre nello swimwear, creora highclo ultraresistente al cloro fa la parte del leone nel trend Equilibrium, che scommette su prodotti pensati per i più abili nuotatori, ai quali garantisce rapidità di asciugatura, sostegno e lunga durata. Articoli ultraleggeri che hanno una struttura compatta, in grado di migliorare la performance sportiva. (c.me.)

InvIsta Lycra sI muove InsIeme aL consumatore With its underwear, swimwear and hosiery collections Invista aims both at reaching a strategic market positioning and at meeting the needs and emotions of the consumers Forte di un portfolio di fbre del livello di Lycra, Lycra Beauty e Tactel, cui si aggiunge il tessuto tecnologico Coolmax, Invista aggiorna di continuo le proprie proposte per i settori intimo e bagno, basandosi sull’analisi attenta del comportamento dei consumatori. Nel 2016 sarà dato ampio spazio alla fbra Lycra Beauty, impiegata per collezioni ad alto tasso di seduzione e a Lycra Xtra Life, rivolto alle collezioni per il mare e la competizione sportiva. Anche i plus del Tactel saranno ideali per proposte all’insegna del fashion, mentre Coolmax verrà utilizzato in virtù delle caratteristiche tecniche e della capacità di mantenere la pelle asciutta, garantendo un giusto microclima corporeo. Al fne di rendere fruibili le informazioni, Invista ha dato vita a una collezione completa, ideale per aziende, uffci stile dei brand partner e per fornire alle consumatrici anticipazioni sulle tendenze della prossima stagione. Anche nel settore delle calze la multinazionale ha presentato le macro tendenze moda con collezioni speciali, ponendo l’attenzione sui diversi stili di vita dei consumatori. Fondamentale è stata la collaborazione con l’agenzia olandese Stijlinstituut di Amsterdam, specialista in previsione di tendenze. «Quest’anno, in linea con la nostra nuova strategia Lycra Moves You, abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, creando una linea che guarda al futuro, sia per raggiungere un posizionamento di mercato più strategico, sia per connetterci maggiormente con i consumatori a livello emozionale», ha spiegato Consuelo Bañon, marketing manager di Invista per il segmento Hosiery & Socks. Fra le proposte più innovative, quelle all’insegna della tecnologia Xceptionelle, che offre comfort e stile al mondo plus-size, di Freef!It, che consente di realizzare un cinturino in vita sempre più confortevole, di Fusion, resistente alle smagliature, e di Living Lights, che dona ai capi colori più naturali e ricchi. (c.me.)

a toucH of nature Made from cellulosic waste materials, Cupro is a fber that redefnes the meaning of natural Frutto dell’utilizzo degli scarti derivanti dalla cellulosa trasformati in una fbra che ridefnisce il concetto di naturale, il Cupro, fore all’occhiello di Asahi Kasei, è entrato a far parte del gruppo dei sostenitori della Fondazione Master delle Fibre Nobili di Biella, che si focalizza sulla formazione post-universitaria nel tessile, con corsi e borse di studio. Un riconoscimento importante delle valenze di questo prodotto che, «grazie al procedimento del tinto in flo, consente di ottenere effetti cangianti d’impatto», spiega Gianni Stefano Coda, responsabile marketing e comunicazione di Ashai Kasei Fibers Italia, facendo il punto su una fbra che ha conquistato non solo i vertici nei settori delle fodere per l’abbigliamento maschile e femminile, ma anche dell’outerwear e dell’intimo. A Interflière saranno sotto i rifettori le nuove collezioni di tessuti in puro Cupro per la lingerie e il nightwear in satin, chambray, mischie di cotone, voile, georgette e crêpe, insieme a disegnature jacquard tinto in flo, con fnissaggio lucido o con il tipico aspetto “angel skin” dei tessuti in Cupro. Non mancherà il nuovissimo e fnissimo 33 dtex Cupro, studiato per il mercato dell’hosiery alla ricerca di soluzioni più naturali. Affancare il Cupro al nylon è garanzia di comfort, con l’aggiunta di un messaggio eco rivolto al consumatore. Per veicolare le valenze di un materiale così speciale, Asahi Kasei ha lanciato un’iniziativa di comunicazione rivolta al consumatore fnale in occasione di Expo 2015, sponsorizzando i taxi che fanno la spola tra gli aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio e il Centro cittadino. Un’operazione ripetuta a Firenze, durante Pitti Uomo. (c.me.)

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