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IL RUOLO DEL GRUPPO PER LA MOBILITÀ DEL FUTURO
A quasi tre anni dall’inizio della crisi causata dal Covid-19, il percorso di ritorno alla normalità per la mobilità di passeggeri e merci si può dire concluso e la domanda ha ripreso a correre, registrando, secondo le stime del Rapporto Audimob23, una significativa accelerazione, ritornando a volumi molto vicini alla soglia pre-Covid (-6% gli spostamenti e -15% i passeggeri-km rispetto al 2019).
Il 2022, e in particolare nei primi 9 mesi rispetto allo stesso periodo del 2019, evidenzia l’avvicinamento sostanziale dei livelli di fine 2019, in particolare per il traffico stradale extraurbano (rispetto al volume dei veicoli leggeri si registra appena il -5% nella rete ANAS e il -3% nella rete autostradale), mentre più lento il recupero del trasporto pubblico (il divario gennaio-settembre 2022 rispetto al 2019 è del -20% per l’Alta Velocità, -23% per trasporto ferroviario regionale e -13% per i passeggeri complessivi del Trasporto Pubblico Locale – TPL), aggravato, dal lato dell’offerta, dall’aumento esponenziale dei costi energetici e più in generale dell’inflazione provocati dalla crisi innestata dal conflitto russo-ucraino In riferimento alla scelta dei mezzi di trasporto, il profilo della ripartizione modale nel 2020 è stato profondamente influenzato dall’impatto della crisi sanitaria con un deciso orientamento verso la mobilità attiva, la riscoperta del valore della prossimità e dello spazio pubblico. I dati dal 2019 al primo semestre del 2022 disegnano un ritorno alla vecchia normalità: la quota dell’auto sale appena sotto la soglia del 65%, un punto e mezzo in più del livello pre-Covid (sceso al 59% nel primo anno della pandemia), riaffermando quindi la posizione dominante nelle preferenze modali degli italiani. La combinazione tra ripiegamento della mobilità attiva, pieno recupero dell’auto e faticosa risalita del trasporto pubblico, sta producendo un’uscita dall’emergenza sanitaria nella domanda di mobilità verso equilibri meno virtuosi, sotto il profilo della sostenibilità, rispetto agli anni precedenti.
In tale quadro, nonostante le criticità sopra descritte, la forte spinta nella lotta al cambiamento climatico - confermata dal Green Deal Europeo e dal pacchetto Fit for 55 (il piano dell’UE su clima ed energia), l’accelerazione assicurata dai fondi del PNRR e la necessità di favorire la mobilità come servizio (Mobility-as-a-Service - MaaS) - rappresenta oggi un’opportunità da cogliere per favorire una mobilità sempre più condivisa e sostenibile, resiliente e inclusiva e per garantire la creazione di valore di lungo periodo per tutti gli stakeholder.