La collana sentieri intende offrire a esploratori e guide manuali tecnici e altri sussidi utili per superare le avventurose tappe del sentiero scout, con sempre maggiori competenze e capacità.
I nodi dell’avventura
€ 9,00
Giorgio Cusma
Ci sono mille occasioni in cui è utile saper eseguire un nodo. Nella vita all’aperto e nelle avventure, specie per esploratori e guide, l’arte dei nodi è addirittura essenziale. L’autore presenta i nodi più comunemente usati, attraverso esaurienti spiegazioni e chiare illustrazioni che conducono facilmente, fase dopo fase, alla loro realizzazione.
Giorgio Cusma
I nodi dell’avventura
Nodi per ogni occasione
collana sentieri - arte scout
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Incaricato nazionale al Settore comunicazione: Niccolò Carratelli Prima edizione: Nuova Coletti, 1991 Seconda edizione: Nuova Fiordaliso, 1996 Ristampa: Nuova Fiordaliso, giugno 1998 Terza edizione: Nuova Fiordaliso, 2001 Prima ristampa: Nuova Fiordaliso, novembre 2003 Seconda ristampa: Fiordaliso, aprile 2010 Terza ristampa: Fiordaliso, giugno 2014 Quarta ristampa: Fiordaliso, marzo 2021 ISBN 978-88-8054-857-7 Disegno di copertina e tavole illustrate: Giorgio Cusma Disegni tecnici ridisegnati dall’originale: Sergio Trama Grafica e impaginazione: Studio Marabotto Coordinamento editoriale: Francesco Casale
© Fiordaliso S.r.l. SB Piazza Pasquale Paoli, 18 00186 Roma www.fiordaliso.it
I nodi dell’avventura
Nodi per ogni occasione
Giorgio Cusma
I nodi dell’avventura
edizioni scout • fiordaliso
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I nodi dell’avventura
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Nodi per ogni occasione
INDICE
INTRODUZIONE 7 I SIMBOLI 10 PARTI PRINCIPALI DI UN NODO 12 Capitolo 1 Nodi per ogni occasione
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Capitolo 2 Nodi per il campo
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Capitolo 3 Legature per la pionieristica
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Capitolo 4 Nodi per la nautica
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Capitolo 5 Nodi per l’alpinismo
89
Capitolo 6 Impiombature e fasciature
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Capitolo 7 Nodi ornamentali
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Capitolo 8 In pratica
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TERMINI TECNICI USATI NEL TESTO ELENCO DEI NODI PRESENTATI NEL LIBRO
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I nodi dell’avventura
Nodi per ogni occasione
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INTRODUZIONE
Ci sono mille occasioni in cui è utile saper eseguire un nodo. Nella vita all’aperto e nell’avventura, l’arte dei nodi è addirittura essenziale ed è capitato spesso che un nodo ben fatto abbia salvato una persona in pericolo di vita. Per guide ed esploratori la conoscenza dei nodi costituisce una delle tante competenze da acquisire per essere dei veri mani abili. Per questi motivi ho voluto offrirvi un piccolo riassunto tratto dalla grande famiglia dei nodi che l’uomo ha elaborato nei secoli per rendere più sicura e gradevole la propria esistenza. I primi nodi sono stati forse inventati nelle caverne, per saldare all’ascia la punta di una lancia, per tendere un arco, per cucire le pelli degli animali domestici. Ad un certo momento della sua storia, l’uomo iniziò ad usare il nodo anche per scopi decorativi: ornando armi, arnesi e vestiti. Ma fu con le grandi esplorazioni, quelle che allargarono gli orizzonti dell’uomo fino alle terre più lontane, che l’arte dei nodi ebbe il suo momento trionfale.
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I nodi dell’avventura
Sulle navi a vela c’erano centinaia di metri di cime, sartie, drizze, scotte, ecc. Tutto doveva essere curato per resistere all’usura del vento e della salsedine, per cui nodi, impiombature e legature di forme e usi diversi si moltiplicarono nella ricerca continua di soluzioni sempre più pratiche e funzionali. Le lunghe navigazioni indussero i marinai a fare dei nodi un’arte sofisticata con delicati lavori simili a fini merletti eseguiti con insuperabile maestria da mani tozze e callose. Per loro diventò un vanto essere abili e accurati nell’eseguire e inventare i propri capolavori. Agli inizi di questo secolo l’antica arte iniziò un lento e inesorabile declino. Al giorno d’oggi i nodi pratici vengono usati soltanto da alcune categorie di persone e soltanto pochi appassionati si dedicano a quelli ornamentali, soppiantati ormai da tanta bigiotteria di plastica. Pertanto, questo libro vuole essere anche un invito a riprendere l’antica arte, continuando con una ricerca personale più approfondita. I nodi qui descritti sono quelli più comunemente usati e abbastanza semplici da eseguire: non manca qualche pizzico di difficoltà, ma ciò conferirà più gusto ai vostri lavori. Ricordate che per imparare bene un nodo è necessario procedere per gradi: a) all’inizio eseguitelo osservandolo con attenzione; b) quando credete di saperlo fare bene, provate a eseguirlo a occhi chiusi;
Introduzione
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c) potrete dire di conoscere un nodo solo quando sarete in grado di eseguirlo, senza vederlo, tenendo mani e corda dietro la schiena. Durante l’apprendimento seguite le illustrazioni del libro aiutandovi con le spiegazioni scritte. Ogni frase disegnata ha un corrispondente punto scritto: la terminologia usata è spiegata sia all’inizio del libro che alla fine, nel dizionarietto tecnico. Per utilizzare il libro nel modo migliore leggete ancora le poche pagine che seguono: vi aiuteranno a comprendere meglio le indicazioni che vi vengono fornite dai disegni e dai testi che li accompagnano. A questo punto non mi rimane che augurarvi buon lavoro e spero che il mio contributo vi possa essere veramente utile.
L’autore
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I nodi dell’avventura
I SIMBOLI Ecco i simboli usati nei disegni per fornirvi utili informazioni sul modo di procedere mentre eseguite il nodo: 1) le frecce nere indicano il percorso che la corda farà proseguendo nel nodo, iniziando tutte con una specie di ellisse che racchiude l’estremità da muovere; 2) le frecce tratteggiate chiare indicano le direzioni in cui assuccare il nodo e i punti da cui esercitare tale trazione; 3) gli asterischi indicano dei particolari cui si deve fare attenzione durante l’esecuzione del nodo; 4) le lettere indicano, in ordine alfabetico, la successione da osservare per l’esecuzione del nodo. La lettera “Z” è dedicata alla fase finale del nodo, spesso inserita in un riquadro che la evidenzia meglio; 5) il colore grigio viene usato per gli oggetti che fanno da supporto al nodo e rappresentano via via pali, bastoni, anelli, bitte, colonne, ecc. Viene usato anche per evidenziare una delle due corde utilizzate per un nodo d’unione.
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I simboli
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I nodi dell’avventura
PARTI PRINCIPALI DI UN NODO Per indicare le operazioni da svolgere nell’esecuzione di un nodo è essenziale conoscere alcuni termini tecnici: serviranno sia per comprendere meglio una spiegazione che per fornire ad altri una descrizione corretta di ciò che si sta facendo. Questi i termini usati nelle schede: 1) doppino - quando la cima forma una “U”, cioè tirante e dormiente non si incrociano, ma rimangono paralleli; 2) collo - il complesso formato dalla cima, in cui tirante e dormiente si incrociano e si dispongono paralleli; 3) mezzo collo - il complesso formato dalla corda quando tirante e dormiente si incrociano e si dispongono in direzioni opposte; 4) volta - è il mezzo collo quando viene messo attorno a un oggetto; 5) gassa - il cappio (evidenziato in grigio) formato da tirante e dormiente che si incrociano; 6) asola - equivale a gassa; 7) occhio - la zona interna (evidenziata in grigio) di una gassa, di un collo, di un mezzo collo, di una volta o di un’asola; 8) dormiente - la parte (evidenziata in grigio) di cima che non verrà interessata dal nodo, sta dalla parte opposta rispetto al tirante; 9) tirante - la parte libera (evidenziata in grigio) della cima che viene utilizzata per costruire, tesare, assuccare il nodo; 10) corrente - equivale a tirante.
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Parti principali di un nodo
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5 6
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8 9 10
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I nodi dell’avventura
Nodi per ogni occasione
1. Nodi per ogni occasione
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I nodi dell’avventura
Nodi per ogni occasione
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NODI PER OGNI OCCASIONE Sono quelli che si usano in tutte le occasioni, i più elementari in fatto di esecuzione. Una persona appena un po’ esperta saprà applicare altri nodi più indicati per ogni diversa situazione, ma il principiante riuscirà a cavarsela già solo con questi, anche se non rispetterà la regola d’oro dell’arte dei nodi: «nodo diverso per necessità diversa». Ma l’importanza di questi nodi sta soprattutto nel fatto che vi aiuteranno a prendere confidenza con le corde e ciò diventa indispensabile per passare poi a quelli più difficili e complessi. • • • • • • • • •
Nodo semplice Nodo piano Nodo galera Nodo del pescatore Nodo a bocca di lupo Nodo parlato Nodo parlato doppio Nodo margherita Gassa d’amante semplice
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1. Nodo semplice
È un nodo che tutti sanno fare, il più elementare. La sua funzione è di ingrossamento, infatti viene usato nelle cuciture a mano per fermare le estremità del filo e in tutti gli altri casi in cui si vuole evitare che l’estremità libera della cima sfugga da una qualsiasi strettoia. Interviene spesso nella costruzione di nodi più complessi (nel nodo del pescatore, ad esempio). La sua costruzione, che sarebbe superfluo descrivere, consiste in un mezzo collo che diventa una volta quando il tirante ripassa all’interno dell’occhio già formato. Ma, pur nella sua semplicità, anche questo nodo può diventare interessante se lo userete per i due esercizi di abilità che trovate nei riquadri - m - ed - n -. a - b - Eccovi la semplice esecuzione del nodo. m - Per eseguire una serie di nodi semplici in velocità seguite le operazioni indicate dalle figure. Dovete prestare attenzione, nella fase (*), affinché le volte non vi sfuggano tutte insieme dalla mano. n - Ed ecco come fare un nodo semplice usando una mano soltanto: il cordino deve essere a contatto solo con la mano che lavora, e con nient’altro! Fare attenzione a tenerlo saldamente nella fase (*).
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2. Nodo piano È un nodo di giunzione, serve infatti per unire due cime dello stesso diametro e dello stesso materiale; anche nel Pronto Soccorso per legare i bendaggi a fascia triangolare. Si scioglie anche quando è stretto, ma se su una delle due cime si esercita uno sforzo forte, il nodo si rovescia e perde la sua sicurezza. Per eseguirlo esistono un paio di metodi, ma quello illustrato nella figura è il più semplice. a - Iniziare formando un doppino con la cima chiara, passare il tirante della cima scura all’interno del doppino già fatto. b - Passare il tirante avvolgendo inferiormente il doppino; uscire dalla parte da cui si è entrati. c - Il nodo finito, da assuccare: controllare che tirante e dormiente della stessa cima escano dal doppino dell’altra facendo la stessa strada: o entrambi sotto, come fa la cima scura (**), o entrambi sopra, come la cima chiara. Fate molta attenzione nell’eseguirlo correttamente perché nel caso si faccia un errore di “uscita” il nodo apparirà come quello nel riquadro XXX, il cui nome è “nodo dell’asino”, che non è sicuro in quanto si rovescia sotto sforzo. n - Il nodo piano ganciato: il tirante ritorna all’interno del doppino. In questa fase il nodo può venir assuccato, per scioglierlo sarà sufficiente tirare il corrente (*). Il ganciamento serve per sciogliere il nodo in modo sicuro e veloce e può essere eseguito anche sugli altri tipi di nodi.
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Nodi per ogni occasione
a b
c
* * n
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