Il libro d'oro dei Caimani

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Franco Bianco

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fuori collana


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Il Libro d’Oro dei Caimani

Incaricato nazionale al Settore comunicazione: Niccolò Carratelli Prima edizione: Fiordaliso, novembre 2018

ISBN 978-88-8054-939-0 Progetto grafico e impaginazione: Studio Marabotto

© Fiordaliso SBC Corso Vittorio Emanuele II, 337 00186 Roma www.fiordaliso.it


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Franco Bianco

Franco Bianco

Il Libro d’Oro dei Caimani


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Il Libro d’Oro dei Caimani


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Franco Bianco

Indice

Introduzione

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Maria Iolanda Famà, Gionata Fragomeni e don Andrea Meregalli Incaricati e Assistente ecclesiastico nazionali alla Branca E/G

Prefazione

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Prologo

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di Federica Fatica

di Passepartout

Venti(cinque) anni Caimani di Franco Bianco

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Il Libro d’Oro dei Caimani 22 Le copertine

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I Caimani e altri animali…

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Illustrare il centenario!

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Le tecniche dei Caimani

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Branca E/G

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Come nasce una vignetta

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Ringraziamenti

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”Guida da te la tua canoa” Robert Baden-Powell

Guidare una canoa non è cosa semplice: a volte basta seguire la corrente, altre volte bisogna opporcisi con tutte le forze per mantenere la rotta giusta, a volte, per arrivare alla meta, è necessario addirittura tornare a terra, portarsela in spalla e tornare indietro per un bel tratto. Questo libro è dedicato alla mia famiglia, soprattutto a mia madre, che quando avevo 14 anni mi aiutò a rimettere la canoa sul torrente giusto e a riprendere a seguire i miei sogni, altrimenti ora sarei molto probabilmente un informatico triste, invece di divertirmi a disegnare pupazzetti. Ma è dedicato anche alla mia “famiglia scout”, al mio gruppo, il Roma 95, fratelli e sorelle che mi hanno insegnato a tenere la pagaia in mano. E un pensiero particolare a chi, di entrambe le famiglie, ci ha lasciato lungo la strada, a volte troppo presto.


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Introduzione

Prefazione Federica Fatica

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al 1993 il guidone dei Caimani campeggia sulle pagine di Avventura, e le storie di Yuri, Brasco, Adrian, Einstein, Giampi, Titto e Gnu appassionano tantissimi esploratori, guide e capi reparto. Questo libro racconta le avventure vissute dalla squadriglia in questi anni e come sono nate le idee che hanno ispirato l’autore: la “strampalata” squadriglia Caimani ha attraversato 25 anni della nostra storia, i protagonisti sono rimasti sempre fedeli alle proprie caratteristiche e ogni lettore rivedrà certamente in loro qualcosa di sé. Per questi motivi, la lettura di queste pagine può aiutarci a ripensare, in chiave ironica, la nostra esperienza scout e anche a cogliere gli aspetti divertenti del nostro servizio, aiutandoci a vivere, con un pizzico di allegria in più, le nostre avventure future! Maria Iolanda Famà, Gionata Fragomeni e don Andrea Meregalli Incaricati e Assistente ecclesiastico nazionali alla Branca E/G

L’

idea di questo libro nasce perché non poteva non nascere! Da alcuni anni Franco Bianco, il papà dei Caimani, tentava di convincere tutti che fosse una buona idea, finché, un pomeriggio, i redattori di Avventura entrarono nella sala in cui avrebbero lavorato a un nuovo numero del 2018 e… “Yuriii!!”, il capo squadriglia più famoso d’Italia, era seduto sulla sedia e stava armeggiando con la tastiera del PC. «Sono qui per invitarvi alla festa!». E si stampò sul viso quel sorriso a trecentodue denti. «Quale festa?». «Quella per i miei… i nostri 25 anni!». E tirò fuori dal taschino della camicia una busta stropicciata indirizzata “Alla redazione più figa”. La caporedattrice la guardò e sorrise: capiva bene come questo scapestrato capo squadriglia potesse essere così benvoluto da tutti, grandi e piccoli: «Bellissimo! 25 anni di Caimani su Avventura, quanta compagnia e quante risate con voi, generazioni di scout sono cresciute con il vostro… ehm… esempio. Ma non mettere più le mani su quel computer o dico a Franco di disegnarti con la gonna pantalone». Yuri sbiancò: «Lo faresti davvero?». Poi si fece serio: «Sapete, a volte è difficile essere sempre così, uno che fa un sacco di danni…». I redattori lo abbracciarono: «Yuri, tu sei importante per i nostri E/G: ognuno di noi ha fatto cose non proprio perfette, come te o come uno dei Caimani… Ma questo è il bello: lo sanno tutti che tu e la tua squadriglia siete delle belle persone. Le vostre avventure meritano una pubblicazione perché diventino storia!». È andata proprio così: con la promessa di una festa divertente e un sorriso che conquista, sono state poste le basi per questa raccolta di tavole che racconta, attraverso le avventure di una squadriglia un po’ più vivace delle altre, la storia di una rivista, di tantissimi esploratori e guide. E di come questi diventino grandi continuando a vivere avventure.


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Il Libro d’Oro dei Caimani

Prologo Passepartout

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rbene, credo sia giunto il momento di confessare una trista ma incontestabile verità: non ho mai fatto lo scout! E devo anche ammettere che spesso ho provato un pizzico di invidia per quei fortunati che, zaino sulle spalle e fazzolettone al collo, se ne andavano baldanzosi in giro per le parti più belle e riposte del nostro meraviglioso Paese... In realtà ero addirittura convinto che una radura, un bosco, una cascata, un sentiero, non valessero una visita a meno che non pullulassero di ragazzotti in calzoncini corti e calzettoni che sciamavano fuori dalle loro tende perfettamente montate. E che dire di quei loro misteriosi segni colorati su alberi e massi, che cercavo con la minuziosità e la curiosità scientifica di Alberto Angela? Un vero e proprio linguaggio segreto e arcano per iniziati: roba alla Harry Potter! Guardandoli zampettare di qua e di là, mi figuravo campi da montare (mentre – lo ammetto – la mia parte invidiosetta fantasticava poderose martellate su pollici indifesi), immaginavo serate intorno al fuoco (e nugoli di zanzare all’attacco, tipo kamikaze), ascoltavo, con la fantasia, canzoni (tutti stonati come battellieri del Volga), risate, racconti (tutte balle)... ma hai voglia a malignare: l’invidia (bonaria) rimaneva. Poi, anni dopo, capita che un amico – uno di quelli veri – mi chieda di scrivere due righe di prefazione al libro che raccoglie finalmente le innumerevoli strips e vignette che ha dedicato per lunghi anni agli scout, alla loro “via”, allo stare insieme. Che fare? Beh, intanto, mi attacco al computer e cerco tutto quello che c’è da sapere su di loro.

E ho scoperto un mare di cose: dal nome del loro fondatore, Robert Baden-Powell (conoscevo solo l’omonimo jazzista), ai loro ideali, dal metodo dell’“imparare facendo” attraverso l’attività all’aria aperta di piccoli gruppi (praticamente il contrario del chiudersi in 30 in classi strette e cadenti e rimanere ore seduti in banchi risicati), al loro modo di stare insieme. Ho imparato che la parola “scout“ (che evoca epiche avventure, indiani e praterie) fu scelta pensando ai ragazzi e ai molteplici orizzonti che essi potevano scoprire, trasformandoli in persone in grado di cavarsela da sole nelle situazioni più svariate, tipo imbattibili ninja... Forte di questo “know how”, sono tornato a spulciare le strips e le vignette di Franco e – meraviglia delle meraviglie – c’ho trovato tutto, ma proprio tutto, quel mondo, lì in bella evidenza, tradotto in gags spesso esilaranti. Del resto, si sa che un umorista dà il meglio di sé quando racconta di cose che conosce bene: come si fa a fare vignette sulla vita di coppia se non se ne sperimentano le delizie per un acconcio numero di anni? Come si fa a prendere in giro i politici incapaci se non si è noi stessi un po’ incapaci, visto che li abbiamo scelti noi dal mazzo? Franco negli scout c’è cresciuto, tanto che adesso non so se sia un umorista che ha fatto lo scout o uno scout che sa divertire. E insieme a lui è cresciuto il suo modo di raccontare, di far ridere il lettore. Confrontando i suoi primi disegni con le ultime vignette è evidente come il suo segno e l’anatomia dei suoi personaggi siano maturati, così come il modo di colorare e la maniera di inquadrare e far muovere i personaggi nello spazio delle vignette. Mi chiedo spesso a cosa serva un umorista. E la risposta, a seconda dei miei stati d’animo, varia da “nulla” a “tutto”. Ma credo che quello dell’umorista sia davvero un lavoro importante (e difficile) perché significa saper scegliere e saper raccontare storie e viaggi, percorsi di crescita e scoperte, personaggi e situazioni, attraverso la chiave magica dello humour, con la certezza che attraverso la risata tutto si amalgama, si stempera, si smussa, diventa più affrontabile:


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Franco Bianco

Gianfranco Tartaglia, in arte “Passepartout”, non ha mai fatto lo scout, però mentre si struggeva per questa grave lacuna ha pensato bene, già che c’era, di collaborare con le maggiori testate italiane. Mentre fantasticava di campi e zaini sulle spalle, ha pubblicato vari libri di illustrazioni, vincendo nel 1992 il prestigioso premio per la satira politica di Forte dei Marmi. Attualmente riempie il web di vignette ed è docente al Master in Graphic Novel della scuola Internazionale di Comics.

tutte le esperienze diventano paradigmatiche e importanti. L’umorista è un uomo che ha imparato che ridere è crescere. E crescere è anche imparare a ridere (almeno così mi piace pensare). Dalla matita di Franco, personaggi e scampoli di “vita da scout” escono assolutamente fluidi e pieni di humour e Il suo mondo lo racconta così bene che finalmente anch’io insieme a lui sono stato scout! Ho montato tende sacrificando eroicamente alla causa un numero di pollici incalcolabile, ho cantato canzoni stonate intorno al fuoco mentre battaglioni di zanzare calavano

implacabili, ho raccontato e ascoltato storie talmente inverosimili da essere irresistibili, ho avuto a che fare con un capo squadriglia dal ciuffo riccio e rossiccio, furbo, poco disposto alla fatica e incline allo sfruttamento dei novizi, ma sostanzialmente “un pezzo di pane”; ho incontrato amici come Brasco, Einstein, Adrian, Giampy Ciarli, Titto e i suoi calzini fetenti, e tanti altri straordinari protagonisti delle strips di Franco. Fantastico, grazie amico mio, hai colmato una lacuna dolorosa. E poi, chissà, magari con i calzoncini corti sarei stato ridicolo... o no?


... nelle pagine successive del libro trovi tutte le vignette dal 1993 a oggi. Di seguito qualche pagina...


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Il Libro d’Oro dei Caimani

Ahi… l’hike!

il capo non era con i miei molto d’accordo pagare metodi e me la fece cara...


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Il Libro d’Oro dei Caimani

Titto! non ci hai mai detto come faceva un tuo pedalino a stare su marte!!!


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Il Libro d’Oro dei Caimani


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