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4.7 Alcuni strumenti utili ai capi
Capitolo 4 – Educare alla vita cristiana in Branca R/S [ 93 ]
4.7ALCUNI STRUMENTI UTILI AI CAPI
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LEGGERE, STUDIARE, PREGARE, VIVERE LA BIBBIA. Il compito di capi testimoni e catechisti ci impegna a una conoscenza profonda della Parola di Dio, affinché possa essere luce ai nostri passi e Parola che libera. La Bibbia, e in particolar modo il Vangelo, sia un libro “aperto”, conosciuto, dove capi, rover e scolte possano trovare nutrimento per la propria vita di fede ma anche stimoli e sfide nel messaggio che la Scrittura ci affida. Il Vangelo è Gesù che ci parla e ci chiama alla sua sequela, per essere come lui, testimoni dell’amore del Padre. Si comprenda come il Vangelo è alternativo alle logiche del mondo, una parola forte che risuona come “buona notizia”, che rivela l’amore del Padre verso i suoi figli. Uno strumento utile, che permette alla Parola di Dio di entrare nella vita di ognuno, è la Lectio divina. Può essere utile che i capi in Co.Ca. la utilizzino, per cogliere come Dio desidera accompagnare la vita. La Bibbia non è il libro delle regole, non impone un modello di vita e neppure condanna ogni insuccesso: essa vuole essere una fedele compagna di strada che illumina, libera e sostiene il cammino.
VIVERE L’APPARTENENZA ECCLESIALE. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, i documenti del magistero, gli interventi del Papa rappresentano i punti di riferimento più autorevoli ed è necessario che i capi li conoscano e sappiano tradurne il messaggio per i rover e le scolte. In questo modo i capi possono comunicare curiosità, fiducia, desiderio di comprendere e di partecipare al cammino della Chiesa. Dalle parrocchie, dalle diocesi e da altre associazioni del territorio arrivano spesso proposte utili al percorso dei rover e delle scolte. Possono essere incontri di preghiera o con testimoni, momenti di confronto tra coetanei e di approfondimento di tematiche specifiche. Si tratta di esperienze preziose per educare alla dimensione comunitaria in un senso più ampio, che supera i confini della co-
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[ 94 ] Parte 1 – Fondamenti e contenuti della proposta
munità R/S aprendosi a orizzonti più ampi, rispetto ai quali ogni ragazzo potrà orientarsi autonomamente dopo la Partenza.
PUC, SENTIERO FEDE, CATECHESI NARRATIVA. Il Progetto Unitario di Catechesi (PUC) è stato pubblicato nel 1983. In sintonia con le scelte catechistiche della Chiesa italiana, si è sentita la necessità di qualificare la catechesi nello scautismo in termini di progettualità e unitarietà. Si è offerto così ai capi dell’Associazione uno strumento utile a preparare programmi di catechesi per le proprie unità e capace di coniugare essenzialità dei contenuti (il “che cosa”) e gradualità della proposta (il “come”). L’AGESCI offre così ai suoi capi un insieme di conoscenze, esperienze, attività nell’ottica dell’iniziazione cristiana, ossia per introdurre all’esperienza della fede e della prassi ecclesiale. I capi hanno a disposizione uno strumento educativo utile a costruire itinerari di catechesi dalle coordinate chiare, in rapporto con il progetto educativo del Gruppo, che opera
cfr.
PUC, Le tappe per la crescita cristiana nella progressione scout
Capitolo 4 – Educare alla vita cristiana in Branca R/S [ 95 ]
in un contesto pastorale e sociale particolare, e in rapporto con i catechismi della Chiesa italiana, nell’articolazione delle tre Branche verso la Partenza.
Il Sentiero fede (1997) traduce la seconda parte del PUC in schede (44 fascicoli nello stile del laboratorio della fede e dell’imparare facendo) con cui imparare a progettare la catechesi in armonia con il metodo e la vita scout. Il Sentiero fede è attraversato da una idea di fondo: lo scautismo, quando è praticato nella fedeltà al metodo e nell’esperienza ecclesiale, diventa un terreno buono e fecondo in cui il buon seme del Vangelo porta dei buoni frutti (il buon cittadino e il buon cristiano). Con un linguaggio immediato e vicino alla realtà dei capi si offrono contenuti e strumenti di lavoro spendibili nella concretezza della prassi educativa, per essere in grado di offrire ai giovani «una catechesi frutto di un cammino effettivo di conoscenza dei contenuti della fede cristiana, delle esigenze dei ragazzi, della proposta formativa della Chiesa italiana»4 . Negli ultimi anni il percorso associativo si è arricchito anche della proposta Narrare l’esperienza di fede5. Tutta la storia della salvezza è una grande narrazione dell’opera di Dio e dell’esperienza umana. Essa è narrata nella Bibbia e la narrazione è la modalità tipica di trasmissione della fede che ci mostra il mondo biblico. Nella catechesi la narrazione del vissuto si fa interpretazione delle esperienze, attraverso una Parola che svela il senso della storia, personale e collettiva. L’esperienza di fede si manifesta nella nostra esistenza, quando riusciamo a rileggerne la trama in un’ottica di fede, riconoscendo la presenza di Dio. Per mezzo del manifestarsi di Cristo nella nostra storia, la nostra esistenza è ricondotta all’unità (che è il senso proprio del termine salvezza).
L’Associazione è di fronte alla sfida di sempre: trovare forme sempre più adeguate per “raccontare” ai ragazzi la vita buona del Vangelo; formare capi, uomini e donne nuovi, capaci di narrare con credibilità il Vangelo di Gesù Cristo, iniziare alla vita cristiana, far crescere nella fede, rispondere alla domanda che interroga noi, come i discepoli stessi di Gesù: «Voi chi dite che io sia?».
4
AGESCI - Gruppo sulle Tracce, in I.R. PE 8/2009, Narrare l’esperienza di fede, p. 6
5
AGESCI - Gruppo sulle Tracce, Narrare l’esperienza di fede, Fiordaliso, Roma 2013
Convegno fede Ma voi, chi dite che io sia? (2013)