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7.18 Riunione

7.18RIUNIONE

Capitolo 7 – Vita di Branca [ 261 ]

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La riunione settimanale, non propriamente uno strumento previsto dal regolamento metodologico, ma un momento della vita R/S che, di fatto, rappresenta un bel pezzo della quotidianità di clan/fuoco e noviziato: ecco perché è un po’ la cartina al tornasole della vita di comunità ed è quindi da valorizzare e vivere secondo lo spirito della strada. Anche sotto il tetto della sede.

3.1

COS'È E A COSA SERVE

È un momento quotidiano, ma mai banale, della vita R/S in cui si mettono, nel tempo, i mattoni dell’edificio comune. È essenziale che sia preparata e non improvvisata ma che lasci anche spazio all’espressione di ogni componente del clan/fuoco o del noviziato. Lo spirito comunitario è il primo elemento chiave della riunione, che deve essere partecipata e aiutare tutti, con assiduità, a entrare nella dimensione comune. È un momento scout, che è bello venga arricchito dagli elementi che ne connotano tipicamente il clima (il canto, il gioco, l’ascolto della Parola di Dio), ma verte anche su contenuti specifici definiti dal programma dell’anno. Vive di una sua ritualità ma lascia spazio alle novità: un po’ di fantasia e di creatività nei modi e negli spazi evita il rischio che prevalga la noia! È un’esperienza preziosa di roverismo/scoltismo ed è spazio in cui il programma dell’anno si concretizza. Se gestita bene e con attenzione ai tempi, una bella attività di un’ora e mezza può dare molto alla vita di comunità.

[ 262 ] Parte 2 – Stile e strumenti

Nello svolgimento del capitolo o nell’impresa non vanno trascurate le riunioni, anzi la programmazione dovrebbe proprio partire da attività gestibili nell’incontro settimanale. È un tempo che deve permettere a tutti di raccontare di sé e di ascoltare l’altro. È un’occasione di responsabilità. Può essere organizzata e gestita da una pattuglia di rover e scolte, così come dai capi, ma è importante che tutti abbiano un ruolo attivo.

5.4

IO ROVER, IO SCOLTA

Mi piace l’esperienza R/S, ma sono davvero insofferente quando passiamo intere serate con le gambe sotto a un tavolo: ho voglia di avventura, di aria aperta, di gioco, non solo di parole, parole, parole!

Mi rendo conto che altri rover e scolte, soprattutto più giovani, faticano a vivere il tempo della riunione come fase stimolante e ricca. Io stessa un paio di anni fa provavo queste sensazioni. Allora provo a metterci del mio per superare il senso di noia che molti lamentano: cerco di trovare delle modalità per rendere la riunione interessante, divertente e

“nuova”, per me e per gli altri.

Esserci, innanzitutto. Il mio clan/fuoco può fare anche senza di me? No, non sarebbe la stessa cosa, perché la comunità che ogni giorno costruiamo è un minestrone in cui ogni ingrediente è essenziale: se manca il mio sapore, si perde una nota fondamentale!

Cerco di vivere la riunione da protagonista: faccio la mia parte nella sua preparazione, partecipo attivamente, cerco di fare proposte, aiuto a scandire i tempi, a rispettare gli impegni... Certo, mi piacerebbe non essere solo io a tirare

Capitolo 7 – Vita di Branca [ 263 ]

avanti la baracca… Ogni tanto penso che dovrei lasciare fare agli altri, ma poi agisco piuttosto che lasciare le cose incompiute.

Non è facile trovare il giusto equilibrio: non nascondersi, ma nemmeno sovrastare gli altri. Richiede attenzione, impegno, delicatezza, lasciando spazi e modi per creare un clima reale di comunità.

Discutere costruttivamente e in modo equilibrato è sempre una sfida. Può essere molto interessante individuare modalità diverse e coinvolgenti per alimentare il dibattito all’interno del gruppo.

Anche se difficile, cerco di vivere l’ascolto e la catechesi della Parola come opportunità per me e la comunità: cerco di portarmi a casa almeno un pensiero che mi sfida, mi interroga, mi dà turbamento o gioia, e di condividere riflessioni, ascolto e preghiera con gli atri rover e scolte.

4.5

IO CAPO

La gestione della quotidianità è un interessante banco di prova della qualità della vita di comunità: devo capire come i ragazzi vivono la riunione, come e quanto partecipano, se ci sono equilibrio e spazio perché tutti si esprimano.

Il tempo della riunione è anche occasione di confronto e discussione. È un ottimo esercizio per crescere nella capacità di dialogare, costruire pensiero, gestire i conflitti: tutti aspetti che fanno da sfondo all’approfondimento di un qualunque ordine del giorno, ma che sono la sostanza effettiva della vita di comunità.

[ 264 ] Parte 2 – Stile e strumenti

I periodi di stanchezza e calo d’interesse da parte dei ragazzi sono fisiologici. Quando si manifestano è opportuno trovare adeguate contromisure costruendo le riunioni con maggior coraggio e creatività, per esempio trovarsi in un luogo diverso dal solito ma significativo in relazione ai temi sviluppati.

L’organizzazione della riunione è un momento importante di autonomia e responsabilità degli R/S, ma si gioca anche sulla competenza. È utile che i capi siano di supporto nell’organizzazione della riunione, suggerendo stili, giochi e tecniche e vegliando sui contenuti e le relazioni.

ALCUNE ATTENZIONI

• Di solito si vive in sede, ma non sempre. Nella bella stagione, e anche più a lungo quando il tempo lo consente, prevedere un incontro settimanale fuori sede, per esempio in un parco cittadino da raggiungere in bici, può essere una scelta vincente.

Capitolo 7 – Vita di Branca [ 265 ]

• Il luogo in cui si svolge la riunione va curato. Che la sede sia di esclusivo uso dell’unità o meno, si può sempre creare un ambiente “nostro” con poco: una cassa in cui riporre l’arredo della comunità, dei cuscini, una tenda, qualche cartellone, delle foto, un leggìo per celebrare la Parola di Dio, qualche gioco da fare insieme.

TRACCE DI VITA CRISTIANA

«Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato» (Mc 6,30). Quella giornata per gli apostoli era stata davvero impegnativa. Gesù li aveva inviati in missione a due a due e senza tante sicurezze; solo un buon paio di scarponi per fare molta strada. Con il mandato ricevuto da Gesù, avevano messo le loro migliori energie a servizio del Vangelo della vita nuova: un Vangelo raccontato con la parola e le azioni. Si erano prodigati a favore delle persone, soprattutto quelle oppresse da ogni sorta di male psichico e fisico. Molti malati, unti con olio, erano guariti.

Poi il ritorno dalla missione: un cerchio attorno a Gesù. Sul loro volto tanto entusiasmo, tanta voglia di raccontare la loro esperienza e anche un po’ di stanchezza. Gesù, che sa leggere i tratti del volto e le profondità del cuore, aveva capito che avevano bisogno di un po’ di riposo, in disparte in un posticino tranquillo. In fondo, se l’erano meritato; e poi nessuno aveva ancora cenato: non c’era stato il tempo, visto la gente che andava e veniva. Ecco, allora, l’invito di Gesù: «Venite un po’ in disparte e riposatevi un po’» (Mc6,31). Un altro tipo di riunione, con tanto di sorpresa.

Mc 6,6b-13

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