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Capitolo 8 Acqua, ambiente educativo in Branca R/S

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Capitolo 8 Acqua, ambiente educativo in Branca R/S

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L’Associazione riconosce la specificità e la peculiarità dello scautismo in ambiente nautico, sia che esso venga vissuto come esperienza occasionale, sia che rappresenti modalità continuativa di pratica scout da parte di unità nautiche. Per promuovere e valorizzare la cultura di questa esperienza educativa, l’Associazione si avvale del Settore nautico affinché ragazzi e capi possano conoscere, sperimentare e crescere grazie alla dimensione pedagogica che questo particolare ambiente è in grado di offrire.

L’acqua è non solo un luogo fisico, ma un contesto educativo particolare per la progressione personale dei rover e delle scolte, dalla scoperta alla responsabilità. Anche attraverso esperienze occasionali, questo ambiente offre delle importanti opportunità educative: per scoprire nuovi limiti da superare e talenti da valorizzare, per costruire esperienze comunitarie di valore, per riscoprire l’abilità manuale e la tecnica, per mettersi a servizio degli altri.

[ 278 ] Parte 3 – Esperienze e sfide educative

STRADA, COMUNITÀ E SERVIZIO

L’ambiente acqua rappresenta uno scenario funzionale a vivere una significativa esperienza di uscita, hike o route, esplorando una dimensione completamente nuova che può generare inaspettati benefici. Un’esperienza in canoa, ad esempio, rende maggiormente coscienti del proprio corpo, ci fa confrontare con nuove difficoltà, ci fa sperimentare il contatto con il Creato in maniera profonda e senza distrazioni, aiuta a vivere l’autonomia e l’avventura in una nuova dimensione.

Vivere la strada in questa modalità offre l’occasione per educare in modo non emarginante, per mettersi “in gioco” in una maniera diversa: non si corre o cammina, ma si pagaia o tiene il timone (in questa prospettiva i ragazzi con certe tipologie di disabilità possono giocare “alla pari” con gli altri o trovare un loro spazio di protagonismo). Su imbarcazioni a vela e a remi sono tante le mansioni nelle quali ogni rover e scolta può esprimere le proprie capacità e ogni ruolo, anche quello che inizialmente può apparire secondario, si rivela fondamentale, un ottimo strumento per sperimentare autonomia e protagonismo.

Nella logica della dimensione comunitaria, condividere esperienze all’interno di una stessa imbarcazione è un modo intenso e concreto di sperimentare la fatica e la ricchezza di vivere fianco a fianco: la convivenza strettissima che si crea in una barca induce inevitabilmente alla relazione e, spesso, dopo possibili momenti di tensione iniziale, si riesce a instaurare un clima di accoglienza e rispetto, e anche chi non si sopportava in sede diventa compagno di avventura da avvicinare e comprendere. Anche la collaborazione in una canoa a due posti offre delle importanti opportunità di relazione: essa, ad esempio, è un’ottima occasione per imparare a fidarsi l’uno dell’altro e per imparare ad andare allo stesso ritmo.

Cap. 12

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Le proposte di servizio esprimibili in ambiente acqua sono connotate da una più spiccata componente di tecnica e competenza. Il concetto del diventare competenti per essere pronti al servizio del prossimo diventa un aspetto fondamentale per i rover e le scolte che, dopo aver acquisito delle capacità tecniche di buon livello, scelgono di prestare il proprio servizio presso un Centro nautico, conducendo in acqua tutte le unità che ne fanno richiesta. Ai ragazzi che presentino interesse verso la nautica è possibile proporre, tra le varie possibilità, un percorso di servizio ricco di opportunità e stimoli che valorizzano competenza e sensibilità.

Anche il saper aiutare una persona in difficoltà in acqua può essere considerata un’occasione per donarsi all’altro, mettendo al servizio le proprie abilità nelle tecniche di salvataggio e sperimentando il coraggio di intervenire, di essere protagonisti attivi non solo nelle situazioni “facili”, ma soprattutto in quelle più complesse, con la consapevolezza di riuscire a farlo perché capaci di farlo.

3.3 “Come costruire una buona esperienza di servizio”

IMMERSI NEL CREATO

Fiumi, laghi e mari rappresentano ambienti ideali per esperienze di catechesi occasionale e occasionata. In acqua il contatto con la natura risulta agevolato, è possibile immergersi in un ambiente insolito che facilita il rapporto con il Creato, senza distrazioni, nel silenzio che si può assaporare in mezzo al mare, in un lago o in un fiume. Il vento impetuoso e la bonaccia, le correnti, l’armamento delle vele, la pesca, il contrasto e la cooperazione a bordo, la necessità di decisioni rapide sono esempi della molteplicità di situazioni che si possono vivere in attività nautiche. E che richiamano esperienze fondamentali del popolo cristiano. Basti pensare alla frequenza con cui nella narrazione biblica, sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, si fa ricorso alle immagini del mare e dell’acqua.

7.5

[ 280 ] Parte 3 – Esperienze e sfide educative

COMPETENZA E SICUREZZA

Vivere la navigazione richiede anche solide competenze. Non ci si improvvisa marinai ed esistono delle abilità di base necessarie, come ad esempio il saper nuotare! Il governo di un’imbarcazione – canoa/vela/gozzo – impone il muoversi in un contesto di cui non si ha il pieno controllo, che occorre conoscere e prevedere nelle sue caratteristiche fisiche e meteoclimatiche e al quale ci si accosta con rispetto e cautela. Particolare attenzione va posta alla trasmissione di regole e al loro rispetto: dalle buone abitudini da tenere quando si va in acqua (ad esempio, la disciplina a bordo di un’imbarcazione) all’insieme di normative che le autorità di salvaguardia hanno definito per la sicurezza delle persone e la tutela dell’ambiente (regole di navigazione, ordinanze di balneazione, regole di buon comportamento...).

È fondamentale conoscere in maniera scrupolosa il luogo in cui si svolge l’attività (tratto di costa, itinerario fluviale, ambiente lacustre), attraverso una mappatura dettagliata delle fonti di

3.1 “Lo stile del cammino: come vivere la strada?”

Capitolo 8 – Acqua, ambiente educativo in Branca R/S [ 281 ]

rischio, individuate per esperienza personale e/o da verificare preventivamente con adeguati sopralluoghi. Ad esempio, la possibile presenza di correnti anomale, di opere antropiche che alterano il naturale corso dell’acqua o di alvei scivolosi, sono solo alcune delle possibili fonti di rischio.

Ogni attività in ambiente acqua deve essere commisurata alle competenze nautiche dei rover e delle scolte. Le competenze adeguate per vivere l’esperienza proposta devono essere acquisite secondo un percorso graduale e progettuale. Se si è programmato un percorso in canoa, è opportuno che il clan/fuoco acquisisca le capacità di navigazione necessarie per affrontare la strada con la preparazione fisica e tecnica adeguata. Prima di imbarcarsi può essere utile sperimentare delle simulazioni di tappa e di situazioni complesse che potrebbero verificarsi durante il percorso, come, ad esempio, provare a riportare la canoa a riva se si ribalta ed è piena d’acqua. La gradualità della proposta è fondamentale per trasferire agli R/S il senso di come ci si avvicina a un ambiente nuovo da scoprire e da rispettare, ricco di meraviglie, ma anche potenzialmente pericoloso.

La capacità tecnica è altresì importante per poter garantire una corretta manutenzione delle imbarcazioni, un utilizzo competente di materiali e strumentazioni da carpenteria e falegnameria impiegati per la costruzione, una verifica frequente dello stato delle dotazioni di sicurezza, un appropriato equipaggiamento personale. Proprio la manualità e la concretezza che l’ambiente acqua richiede costituiscono un’opportunità educativa importante, grazie alla ricchezza di spunti e contenuti educativi, particolarmente indicati, ad esempio, per un noviziato.

L’ambiente acqua è dunque un contesto particolarmente sfidante, avventuroso e ricco dove anche le comunità R/S, vivendo esperienze secondo lo stile della Branca e utilizzando gli strumenti propri del metodo, possono cogliere delle opportunità educative di valore per la comunità e i singoli rover e scolte.

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