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7.17 Stile essenziale
[ 256 ] Parte 2 – Stile e strumenti
7.17STILE ESSENZIALE
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Lo stile essenziale è un carattere fondamentale della vita R/S perché traduce lo spirito della strada – ottimismo e provvisorietà, frugalità e gioia, fatica e relazioni autentiche – in un concreto modo di vivere. È dunque un costume, una pratica semplice e quotidiana che non deve ridursi per la comunità a un elenco di “si può” e “non si può”.
COS'È E A COSA SERVE
Lo stile essenziale nasce dall’esperienza della strada vissuta nello spirito della Legge e della Promessa. Chi cammina con lo zaino sulle spalle, spostando ogni mattina il suo accantonamento, impara a badare a ciò che è davvero importante: un maglione e un riparo se fa freddo o piove, il cibo e l’acqua, la Parola di Dio. Per la stessa ragione, si traduce in gioia di vivere, amore per le cose semplici, attenzione all’altro. Non è quindi uno stile musone o punitivo, ma allegro e vitale. In altre parole, stile essenziale è ciò che guida ogni rover, scolta o capo nell’essere integralmente e genuinamente uomo o donna. Ogni clan/fuoco fissa sulla carta di clan i pensieri che definiscono e caratterizzano il modo peculiare di vivere il proprio stile R/S. Quando, insieme ai ragazzi, parliamo di essenzialità non dobbiamo però restare sulla superficie di banali precetti e decaloghi comportamentali: dire sì o no al vino e al caffè, definire regole che limitino l’uso del telefono cellulare, obbligare chi fuma a contenersi. Ogni regola può essere utile ma solo se rimanda a un significato, a un obiettivo di crescita, alla ricerca di
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Capitolo 7 – Vita di Branca [ 257 ]
una libertà di pensiero e di azione che si estrinsecano nello svincolarsi da vizi e cattive abitudini. Se non si riesce a intravedere il senso ultimo di una disciplina condivisa, si rischia di banalizzarne il valore. Lo stile essenziale è fatto di tanti aspetti: uno zaino leggero e ben equilibrato in cui però c’è tutto ciò che serve ad affrontare il cattivo tempo; una cerimonia della Partenza asciutta e intensa, senza parole vuote o sbrodolamenti emotivi; un’uscita in montagna ben preparata, con un percorso e un programma condivisi e conditi da momenti per giocare, pregare, discutere e stare insieme; la capacità di abbracciare il sacrificio del proprio tempo nel servizio; la continenza e puntualità delle parole dette in sede di verifica. Stile essenziale è anche fare scelte coraggiose e coerenti con i valori che scegliamo di perseguire. Per esempio, acquistare beni che siano prodotti in modo equo e all’interno di filiere eticamente garantite; rispettare le risorse e l’ambiente; differenziare i rifiuti (anche in route) portandoli con sé fino a un punto di raccolta ufficiale; riparare ciò che si rompe invece di buttarlo. Stile essenziale, infine, è amore per la bellezza semplice. Le cerimonie, l’uniforme, la pulizia e l’ordine dell’accantonamento o della sede sono altrettante occasioni per maturare buon gusto.
IO ROVER, IO SCOLTA
Il passaggio in Branca R/S, la libertà e la maggiore autonomia vissute in noviziato ci ha spinti a credere di poter vivere con più leggerezza lo stile scout. Nel corso dei mesi, aiutati dai maestri dei novizi e dalle esperienze vissute insieme, in particolare sulla strada, abbiamo però iniziato a capire il valore e la ricchezza dell’essenzialità, della frugalità, della coerenza.
La comunità ci aiuta a imparare cos’è lo stile essenziale. Insieme cerchiamo di acquisire buone abitudini, aiutando-
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ci l’uno con l’altro senza diventare dei rigidi censori della pagliuzza nell’occhio del vicino. Ci vuole tempo, pazienza e molta delicatezza ma anche disponibilità a farci carico reciprocamente della qualità dei comportamenti di tutti.
Essenzialità è per me anche dare valore al tempo, gestendo con attenzione i miei impegni, provando a dare le giuste priorità nella costruzione delle mie giornate, cercando di trovare spazio per pregare, fare silenzio, andare a trovare un amico che non vedo da tempo…
Sobrietà è cura anche delle mie relazioni con l’altro: è sapersi mettere in ascolto, è attenzione alla puntualità, è contribuire in modo attento alla vita della comunità.
IO CAPO
Per me capo è importante coltivare uno stile di essenzialità e sobrietà all’interno della comunità R/S. Sostengo i ragazzi nel definire e nel portare avanti con fedeltà e continuità le proprie scelte: quelle più concrete associate a buone abitudini di vita, quelle politiche che si traducono in gesti concreti e persino quelle estetiche che definiscono, sobriamente, lo stile proprio del clan/fuoco.
La crescita dei ragazzi passa anche attraverso l’adozione di scelte di comportamento che diventano uno stile, purché siano autentiche e non imposte. Senza diventare moralisti o pedanti, senza trasformarci in noiosi cultori della tradizione, possiamo chiedere a ogni rover e scolta di verificare lo stile di vita che li caratterizza, sia nelle esperienze di noviziato o clan/fuoco che al di fuori di esse, alla luce dei valori che hanno scelto di incarnare.
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La route o un’uscita che permetta di assaporare al meglio la strada e lo spirito dello scouting sono le occasioni migliori in cui proporre al clan/fuoco e al noviziato di fare il punto sul proprio stile in costruzione e sulla sobrietà dei comportamenti.
Occhio a evitare i moralismi e i processi, puntiamo sull’esempio. I “devi” e “non devi” suonano falsi alle orecchie dei ragazzi, che invece rispondono bene quando si trovano di fronte a un capo testimone che si impegna non a essere perfetto, ma a mettersi in gioco come tutti.
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ALCUNE ATTENZIONI
• La questione dell’uso del denaro e della responsabilità nel gestirlo è un’importante testimonianza di essenzialità cui dedicare tempo e investimento educativo.
• È sempre utile condurre i ragazzi a leggere criticamente e in prima persona le scelte di stile e di disciplina interni alla comunità, coltivando con esse un rapporto sereno e maturo.
• Lo stile essenziale passa anche dalla cura e dall’ordine con cui facciamo le attività e ci mostriamo all’esterno. Un campo ben montato in route, uno zaino ben fatto, la cura delle cerimonie, la cortesia nel rapportarsi agli altri, la capacità di sorridere e infondere coraggio, fortificano l’idea di solidità, affidabilità e concretezza.
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TRACCE DI VITA CRISTIANA
Lo stile è quella tendenza che porta una persona a vedere, a giudicare e ad agire in un certo modo. Un insieme di spontaneità e determinazione, di schemi mentali e percettivi, principi di giudizio e valutazioni etiche. Quando lo stile è orientato al bene, esso assume la fisionomia della virtù (habitus modus operandi). Lo stile essenziale fa riferimento ai cosiddetti “nuovi stili di vita”, scelta preferenziale dei buoni cristiani e dei cittadini responsabili. Scelte e azioni nuove, generative di quel mondo migliore che tutti sogniamo e vogliamo. Un nuovo rapporto con le cose, con le persone, con la natura, con la mondialità. La scelta di Cristo e del Vangelo, prima o poi, si deve tradurre in nuovi stili di vita: «Se uno è in Cristo è una creatura nuova, le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove» (2Cor 5,17). L’apostolo Paolo dedica i primi undici capitoli della Lettera ai Romani a raccontare la grande novità che è entrata nella storia e che è in grado di spalancare il cuore alla gioia e alla speranza: siamo salvi in virtù dell’amore gratuito (grazia) di Dio, amore che si è manifestato e comunicato in Cristo Gesù. Da questa ferma convinzione di fede (conosciuta anche come dottrina della giustificazione), deriva, per la persona credente, un particolare modo di essere e di agire: la vita nuova in Cristo, un nuovo stile di vita. A tal proposito, è sempre utile leggere e meditare tutto il capitolo dodici della Lettera ai Romani: sono le buone azioni del cristiano che ha scoperto, in Cristo, un nuovo modo di stare al mondo.
art.25
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