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7.19 Uscita

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7.16 Cerimonie

7.16 Cerimonie

[ 266 ] Parte 2 – Stile e strumenti

7.19USCITA

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L’uscita è un’esperienza autentica di strada e di vita all’aria aperta che il clan/fuoco e il noviziato vivono almeno una volta al mese, durante un fine settimana. In essa si sintetizzano, in breve, le caratteristiche della route: il cammino, la natura, un tema su cui confrontarsi, momenti di preghiera e di ascolto della Parola di Dio, l’Eucarestia, la condivisione, la festa, il gioco, il canto, l’incontro con gli altri.

R/S art.21

COS'È E A COSA SERVE

Se la route è il culmine della vita R/S, l’uscita ne è la sua espressione frequente, che accompagna il clan/fuoco e il noviziato dando il ritmo alla vita comune: è sulla strada che una comunità di rover e scolte trova il suo equilibrio, il suo stile, accetta i suoi limiti e impara a superare le difficoltà, individuando nuove sfide da affrontare. La fatica della strada è il primo, indispensabile, ingrediente di ogni uscita. Può capitare a tutti di vivere un’uscita più sedentaria, ma deve essere assolutamente un’eccezione nella vita di un clan/fuoco e di un noviziato. La strada, anche in uscita, si vive con autenticità, cercando percorsi “veri”: non ha senso scendere dal pullman una fermata prima dell’arrivo per ritagliarsi un’oretta di cammino. Bisogna dedicare tempo a individuare mete entusiasmanti e impegnative, dalla cima in montagna alla traversata del lago in canoa. L’uscita è un’opportunità concreta d’immersione nella natura, come pure di valorizzazione delle tecniche e competenze scout.

3.1

9.1

art.24

Capitolo 7 – Vita di Branca [ 267 ]

È un’occasione di apertura agli altri, al territorio, alla realtà, alla storia: l’esperienza della fatica sulla strada ci rende, infatti, più attenti e disponibili all’incontro; la scoperta di luoghi stimola la nostra curiosità e il desiderio di esplorare le ricchezze del territorio. La fatica fatta insieme allenta gli egoismi e rafforza lo spirito di fraternità e rende quindi l’uscita preziosa per la vita della comunità: si gioca tutti lo stesso gioco, che è quello dello scautismo, senza potersi nascondere, condividendo il cibo, il sudore, la festa. L’uscita può anche essere un’opportunità di servizio: per un clan/fuoco e per un noviziato l’impegno a rendersi utili è uno stile permanente da sperimentare nell’incontro con gli altri e nella scoperta di un luogo e di chi lo abita. Va preparata con la massima cura e la sua organizzazione è affidata ai ragazzi che devono definire il percorso, la logistica, i costi, i momenti di vita di fede, l’animazione e la gestione dei temi da affrontare. L’aiuto dei capi è altresì elemento fondamentale, soprattutto nel tempo di noviziato.

IO ROVER, IO SCOLTA

C’è chi si lamenta sempre che vorrebbe muoversi di più, uscire dalla sede... Poi, appena proviamo a individuare delle date per andare in uscita, tutti hanno i loro impegni, sempre più importanti! Per non parlare di quando stabiliamo tutto e all’ultimo ci rendiamo conto che in uscita saremo quattro gatti!

Io non vedo l’ora che arrivi la nostra uscita mensile (di solito cerchiamo di uscire una volta al mese): per me è un tempo bellissimo, per vivere all’aria aperta, fare esperienza di strada, per dare spazio al canto, al gioco, insomma per fare comunità! Anche chi è appena entrato in clan/fuoco ed è spaesato in uscita riesce a trovare più spazi.

[ 268 ] Parte 2 – Stile e strumenti

L’uscita è un’opportunità anche per dare una svolta in alcuni momenti un po’ più faticosi tra noi. È un momento per sognare, ricaricarci, ritrovare slancio. Ed è anche la migliore occasione per affrontare le difficoltà di relazione con gli altri. Si parla meglio sotto le stelle.

A volte, soprattutto d’inverno, la pigrizia prende il sopravvento e poco prima di partire la tentazione di rinunciare emerge con forza… Mi è anche capitato di restare a casa pensando che così avrei potuto starmene due giorni tranquillo, senza dover far fatica, al freddo, sotto la pioggia...

Poi però, alla riunione successiva, mi sono reso conto che mi ero perso un momento proprio bello: avevo visto gli altri così motivati, contenti… più uniti. Mi son reso conto che avrei fatto meglio ad andarci! Ora sono più attento a non perdere queste occasioni…

Per noi in noviziato il tempo dell’uscita è proprio un momento prezioso: riusciamo a conoscere meglio noi stessi e gli altri, troviamo i nostri spazi, viviamo l’esperienza dell’avventura nello stile del cammino…

Perché camminare quando potremmo semplicemente spostarci con il pullman? Perché incaponirsi nel perseguire uno stile che a volte mal si concilia con una più logica organizzazione logistica? Farsi questa domanda è corretto perché ci aiuta a cogliere e rinnovare il senso profondo di quello stile: una disciplina impegnativa che però ci aiuta a sviluppare un punto di vista del tutto nuovo e sorprendente sulle cose.

3.2

Capitolo 7 – Vita di Branca [ 269 ]

IO CAPO

Spesso si cade nella tentazione di assecondare le esigenze dei ragazzi e di rinunciare a questo tempo prezioso non riuscendo a individuare una data in cui tutti siano presenti.

È importante però aiutare i ragazzi a comprendere, anche attraverso l’esperienza, che l’uscita è occasione irrinunciabile… La capacità di scegliere nasce anche dalla necessità di capire quali priorità hanno gli impegni che si assumono e la richiesta di rinunciare ad altro è parte di quel cammino di educazione alla scelta che è proprio della nostra proposta.

[ 270 ] Parte 2 – Stile e strumenti

Ogni uscita è preziosa. Fare sì che diventi occasione di rilancio della vita della comunità è possibile se essa diventa un’esperienza forte e autentica, se si evita il rischio di un appuntamento preparato stancamente. Quali sono le sfide della prossima uscita? I ragazzi sono messi nelle condizioni di dare il massimo nell’affrontarle? Abbiamo individuato i giusti ingredienti per caratterizzarla e renderla adeguatamente interessante?

Il tempo dedicato alla sua preparazione è particolarmente importante: spesso ne determina l’esito ma consente di tirare fuori, nelle dinamiche organizzative, gestionali, relazionali, degli spunti di osservazione estremamente utili al mio lavoro educativo. Devo pertanto provare a essere presente, non tanto come organizzatore ma come facilitatore di processi costruttivi.

La strada è importante, ma tutti devono essere messi nelle condizioni di affrontarla. Per aiutare la comunità R/S a vivere la strada con impegno e spirito di fraternità, meglio puntare sulla gradualità. Partire da imprese più gestibili e puntare via via più in alto.

Osservare, ascoltare, parlare con rover, scolte, novizi o novizie: l’uscita è anche per me, come capo, la migliore occasione per capire cosa sta accadendo nella vita dei miei ragazzi, per conoscerli a fondo.

L’organizzazione di un’uscita consente di attingere a un vasto campionario di competenze pratiche: è un’occasione per sfidare i ragazzi sul terreno del fare concreto.

5.4

1.2

Capitolo 7 – Vita di Branca [ 271 ]

ALCUNE ATTENZIONI

• Non trascurare il gioco, il canto, i momenti di animazione pura: senza questi ingredienti l’uscita perde il suo carattere.

• Il costo delle uscite può, in alcuni casi, diventare un elemento problematico: essere essenziali ed economi è sempre importante ma, quando ne vale la pena, investire un po’ di tempo su un’attività di autofinanziamento per sostenere l’uscita in rifugio o l’affitto delle canoe è tutt’altro che sbagliato.

• Ci sono competenze scout che in Branca R/S rischiamo di trascurare: la cucina trappeur, la topografia, le tecniche alpinistiche, la costruzione di un ricovero, le tecniche di pronto soccorso sono abilità da mettere in gioco durante le uscite. Senza dimenticare che la preparazione dello zaino e di un equipaggiamento adeguato al luogo e al periodo restano un banco di prova sempre utile su cui far sperimentare i ragazzi.

• L’Eucarestia è il cuore della domenica ed è una festa da vivere (in modo attivo, preparandola) insieme all’intera comunità, non un impegno che toglie spazio ad altro. Come tale, pertanto, deve essere fatta vivere agli R/S. Inoltre, quando possibile, l’incontro, nella celebrazione eucaristica, con la comunità ecclesiale del luogo offre un ottimo spunto per sperimentare concretamente la bellezza dell’appartenenza alla Chiesa universale.

7.9

TRACCE DI VITA CRISTIANA

Il clan/fuoco e il noviziato vivono l’esperienza dell’uscita, in cui si esprimono più in breve le caratteristiche di una route. Per cogliere gli opportuni riscontri con l’esperienza cristiana si rimanda, pertanto, al paragrafo corrispondente.

7.3

PARTE 3 - ESPERIENZE E SFIDE EDUCATIVE PARTE 3 - ESPERIENZE E SFIDE EDUCATIVE PARTE 3 - ESPERIENZE E SFIDE EDUCATIVE

[ 275 ]

Parte 3 Esperienze e sfide educative

La nostra Associazione ha sempre inteso lo scautismo come una modalità educativa completa ed efficace, capace di confrontarsi con le sfide e i temi sociali e culturali del nostro tempo e non come uno spazio separato dal mondo, confinato al sicuro delle nostre sedi. La forza della proposta educativa risiede proprio nella fedeltà al metodo originale e nella capacità di riproporlo e attualizzarlo alla luce dei contesti mutevoli.

Tutta la prassi pedagogica dello scautismo è tesa alla formazione del buon cittadino e del buon cristiano e le attività proposte vogliono offrire esperienze di valore in grado di formare persone di qualità capaci di leggere i bisogni, tracciare strade e costruire alternative di pensiero e azione. L’Associazione in determinate occasioni ha sentito il dovere di uscire allo scoperto, prendendo posizioni forti su temi non negoziabili come la giustizia, la pace, la promozione della dignità della persona. In questo non si è voluto deviare nel movimentismo, ma piuttosto riaffermare valori educativi sempre vivi e attuali, operando anche in rete con altre realtà e traducendo tutto ciò in esperienze di crescita per i ragazzi.

[ 276 ]

Queste sfide e questi temi rimangono aperti, con alcune emergenze più visibili e pressanti di altre, sulle quali siamo chiamati oggi ad assumere un rinnovato impegno educativo.

La proposta che oggi mettiamo in opera si arricchisce dunque di sensibilità e opportunità nate in risposta a sfide, bisogni e attenzioni che la nostra Associazione ha maturato nel tempo. Ci sentiamo parte di una narrazione che inizia molto prima di noi, radicati in una storia che oggi vogliamo ancora contribuire a tracciare. Desideriamo continuare a tradurre posizioni e valori in proposte educative concrete, sfruttando anche sensibilità, competenze e peculiarità che ancora oggi contraddistinguono la proposta scout AGESCI. I Settori possono offrire, in questo senso, un contributo per tenere alta l’attenzione su alcuni aspetti educativi e su determinate opportunità metodologiche. Ancora una volta avremo modo di comprendere tutta la ricchezza di un metodo che dobbiamo sempre più imparare a utilizzare con fedeltà, competenza e fantasia nella sua varietà e profondità, proprio per provare a dare risposta ad alcune esigenze educative ordinarie o sfidanti. Riusciremo inoltre a intravedere una varietà di opportunità da poter cogliere e valorizzare per i rover e scolte delle nostre comunità. Si tratta, spesso, di riflessioni o esperienze in divenire, tratti di un cammino che si rinnova a ogni passo e che la Branca prova a raccontare attraverso canali di condivisione, in primo luogo nel sito https://rs.agesci.it. Vi sono attenzioni e sensibilità educative che devono essere patrimonio condiviso, affinché insieme si possa attuare un servizio sempre più significativo per la crescita e progressione dei rover e scolte che così tanto abbiamo a cuore.

Cap. 13

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