4 minute read

7.4 Altre forme di campo

[ 186 ] Parte 2 – Stile e strumenti

7.4ALTRE FORME DI CAMPO R/S art. 22

Advertisement

Sono campi vissuti secondo modalità diverse dalla route, in cui la forma stanziale e non itinerante viene privilegiata per consentire particolari esperienze di spiritualità, di pellegrinaggio, di servizio, di approfondimento sociale o di respiro internazionale.

COS'È E A COSA SERVE

L’emergere di particolari esigenze legate a una specifica progettualità educativa da parte dei capi o all’opportunità di approfondire alcuni temi di interesse della comunità R/S possono condurre alla realizzazione di forme di campo diverse dalla route, il cui carattere di eccezionalità va rimarcato per non dimenticare che la dimensione della strada è tratto peculiare dell’esperienza di Branca. La scelta di tali forme di campo deve essere inquadrata e sostenuta da un progetto significativo, che lo staff R/S avrà cura di condividere con la Comunità capi inserendolo nella cornice del progetto educativo, non tralasciando di tenere in debita considerazione quelle proposte già strutturate offerte dall’Associazione, che potrebbero costituire valide risposte all’esigenza riscontrata.

3.1

Capitolo 7 – Vita di Branca [ 187 ]

IO ROVER, IO SCOLTA

L’esigenza di vivere una forte esperienza di spiritualità ci ha suggerito di svolgere il nostro campo invernale presso una comunità monastica. Assecondando i tempi e i ritmi della loro giornata, abbiamo avuto modo di condividere con i monaci il tempo della preghiera e di svolgere con loro alcuni lavori manuali. È stato un momento particolarmente intenso di comunione tra di noi e di vita interiore, essendoci stata pure regalata la possibilità di partecipare alla lectio sulle letture del giorno che un monaco ci ha aiutato a meditare.

Dopo un percorso che la comunità ha svolto durante l’anno sulle situazioni di marginalità, abbiamo deciso di affrontare un campo pasquale presso un quartiere periferico a rischio. L’esperienza, pensata essenzialmente come campo di servizio ritmato dalla partecipazione alle celebrazioni liturgiche del triduo pasquale con la comunità che ci ha accolto, si è rivelata decisamente feconda ma un po’ diversa dalle nostre aspettative. Abbiamo sperimentato, infatti, come la nostra presenza si stata utile non tanto per il servizio svolto ma per la vicinanza offerta a persone che vivono ai margini…

Quest’anno siamo stati impegnati in un capitolo avente a tema l’educazione alla mondialità e alla pace e abbiamo scelto di partecipare a un campo all’estero AGESCI. Abbiamo così trovato supporto alla realizzazione di un’esperienza oltre confine, dall’ideazione al ritorno a casa. Si è trattato di un percorso molto intenso, che ci ha fatto accostare a storie, situazioni, culture diverse, permettendoci di toccare con mano le fatiche ma anche la ricchezza che nasce dalla tenace convivenza multietnica e multireligiosa. Sentiamo che quest’anno ci ha davvero cambiato, come singoli e comunità, dando slancio al nostro impegno nel territorio,

7.2

art.17

[ 188 ] Parte 2 – Stile e strumenti

consolidando il nostro desiderio di dialogo, accoglienza, servizio, testimonianza…

Quest’anno la comunità ha manifestato l’esigenza di vivere un’esperienza di pellegrinaggio, in cui, pur mantenendo grosso modo la struttura di una route, si potesse respirare oltre al profumo della strada una forte dimensione spirituale.

Il nostro campo pasquale si è svolto facendo servizio presso una mensa Caritas. Eravamo in cerca di una modalità per vivere il triduo pasquale, affiancando alle celebrazioni liturgiche un’esperienza che permettesse di concretizzare nella prassi ciò che veniva celebrato, come impegno alla sequela di un Dio chinato a lavarci i piedi e venuto non per essere servito ma per servire.

7.3

IO CAPO

La possibilità di progettare forme di campo diverse dalla route conferisce al metodo R/S un’importante flessibilità, che consente di modellare e proporre esperienze che si adattano alle specifiche esigenze della comunità, rispondendovi in modo adeguato grazie alla pluralità di strumenti e risorse a disposizione.

La varietà di esperienze da proporre può consentire di offrire ai ragazzi suggestioni sempre nuove, in grado di sollecitarne la curiosità e l’interesse e di tenerne viva la motivazione.

L’incontro diretto con realtà d’impegno, servizio, marginalità, può essere occasione per approfondire temi di stringente attualità o vicini alla sensibilità dei ragazzi con uno

Capitolo 7 – Vita di Branca [ 189 ]

stile di maggior concretezza e aderenza al reale, per pervenire a giudizi di valore su quanto ogni esperienza racconta.

Fare esperienza diretta di luoghi e incontri è, per i ragazzi, occasione per maturare un compiuto senso critico e per accostarsi alle emergenze sociali del territorio in uno stile di maggiore incisività.

ALCUNE ATTENZIONI

• È importante che la scelta di vivere forme di campo diverse dalla route poggi sulla reale esigenza della comunità di sperimentarsi, in logica progettuale, su più efficaci dinamiche di approfondimento dei temi a lei cari e non sia invece motivata dalla volontà di fuggire la strada, adagiandosi più comodamente nella ricerca di uno stile di campo fisicamente meno faticoso o di proposte preconfezionate da accogliere con maggior passività.

• L’esperienza di campo non va vissuta in uno stile mordi e fuggi ma deve essere stimolo a procedere con maggior profondità e compiutezza nell’approfondimento di contenuti specifici.

Richiede pertanto adeguata e tempestiva preparazione e un significativo percorso di rielaborazione a sua conclusione.

• Al termine dell’esperienza è fondamentale che i ragazzi ne valutino la ricaduta in termini di crescita personale e comunitaria, affinché essa s’incardini al meglio nel più complessivo percorso della comunità R/S.

• Al pari della route, anche i campi vissuti secondo diverse modalità devono avere come filo conduttore un significativo itinerario di fede che accompagni e aiuti a rileggere l’esperienza.

4.5

[ 190 ] Parte 2 – Stile e strumenti

TRACCE DI VITA CRISTIANA

«C’è un tempo per ogni cosa». Anche la comunità R/S ha i suoi tempi. Esigenze particolari possono, eccezionalmente, portare la comunità a scegliere altre forme di campo. In questo caso il servizio, la spiritualità, l’incontro con testimoni ed esperienze significative e la fatica – elementi abituali ma non esclusivi di ogni route – saranno vissuti con una diversa ma altrettanto forte intensità.

Qo 3,1-11

This article is from: