Baden-Powell, Scautismo per ragazzi Questo manuale, in una nuova edizione arricchita di illustrazioni, informazioni e suggerimenti pratici, è rivolto agli Esploratori e alle Guide e a tutti coloro che desiderano vivere appieno l’avventura scout, divertirsi nell’acquisizione di competenze e capacità utili per affrontare, con sicurezza, la vita all’aperto. Il volume contiene una panoramica delle tecniche che appartengono alla tradizione scout, dalla scelta dell’equipaggiamento alla lettura delle carte topografiche, alle indicazioni necessarie per orientarsi con il sole, la luna e le stelle; dalle segnalazioni alla pionieristica; dal campismo alla sopravvivenza; dall’osservazione alla scienza dei boschi; dall’ igiene al pronto soccorso. € 24,00
La collana sentieri intende offrire a esploratori e guide manuali tecnici e altri sussidi utili per superare le avventurose tappe del sentiero scout, con sempre maggiori competenze e capacità.
Marco Bernardini Manuale di arte scout
“Vivere fuori, all’aperto, tra montagne e alberi, tra uccelli e animali, tra mare e fiumi, in una parola vivere in mezzo alla natura di Dio, con la propria casetta di tela, cucinando da sé ed esplorando: tutto questo reca tanta gioia e salute, quanta mai ne potete trovare tra i muri e il fumo della città.“
Marco Bernardini
Manuale di arte scout
collana sentieri - arte scout
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2 Incaricato nazionale al Settore comunicazione: Niccolò Carratelli Prima edizione: Nuova Fiordaliso, 2003 Seconda edizione: Fiordaliso, 2010 Terza edizione: Fiordaliso, giugno 2019
ISBN 978-88-8054-931-4
Grafica e impaginazione: Studio Marabotto
Š Fiordaliso S.r.l. SB Corso Vittorio Emanuele II, 337 00186 Roma www.fiordaliso.it
Manuale di arte scout
Capitolo 1 Scautismo
Marco Bernardini
Manuale di arte scout
edizioni scout • fiordaliso
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Manuale di arte scout
Ringraziamenti Grazie ad Attilio Favilla che, con tanta pazienza, mi ha aperto gli occhi davanti allo scautismo. Grazie ad Aristide Apolloni, Sandro Asinara, Emanuele Banchieri, Vittorio Bernardi, Mauro Bernoni, Roberto Bertacchini, Sergio Cametti, Giuseppe Carletti, Giovanni De Francesco, Sergio Di Mauro, Antonio Dottori, Cristiano Franchi, Marco Garzelli, Antonio Gorini, Daniela Grifi, Marco Gualandi, Giovanni Luseroni, Antonio Malavolta, Enzo Mancini, Ernesto Marcatelli, Stefano Militi, Maurizio Morelli, Gianni Mundula, Laura Mundula, Fabio Pambianchi, Maurizio Polsinelli, Vittorio Pranzini, Corrado Protti, Roberto Ripamonti, Bruno Romoli, Giacomo Spaggiari, Maurizio Vitale, Domenico Zucca e a tutti coloro che anche con una sola parola e senza saperlo hanno contribuito ad arricchire questi appunti. Grazie a Mariapia Casale, Gabriele Chieppa, Nicola Pangia, Emanuela Riccioni, per i disegni dei vegetali e degli animali. Grazie al personale del Centro Volo Rapaci di Rocca Romana per il concreto supporto che hanno dato alle mie ricerche. Grazie a Luca Regoli per essermi venuto in soccorso ogni volta che avevo problemi di hardware e/o software. Due volte grazie a Gerardo Mannoni, che per primo ha creduto nella validità del mio lavoro. Un grazie oltremodo smisurato a Daniela, Luca e Silvia, per aver continuato a volermi bene durante la mia latitanza in famiglia (perché stavo al computer).
Il ricavato dei diritti spettante all’autore della presente opera sarà da questi devoluto a Parent Project aps, associazione di genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker, patologia genetica rara e per la quale non esiste ancora una cura. Per informazioni: www.parentproject.it
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Capitolo 1 Scautismo
A mamma e babbo per avermi dato la vita, a Daniela, per averla illuminata, a Luca e Silvia, per averle dato un senso
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Capitolo 1 Scautismo
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Indice
Presentazione
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Lo scautismo, arte dell’uomo dei boschi 14 Introduzione 15 Avvertenze 20
Note 23 Legenda dei riferimenti
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Capitolo 1 Scautismo Significato di “scautismo”27 - Scopo del movimento scout 27 - Metodo scout 28 - Educare alla politica 30 - Educazione religiosa 32 - L’opera degli esploratori 34 - Diventare scout 34 La Promessa 35 - Riflessioni sulla Promessa 36 - La Legge scout 40 - Il patrono 56 - Il motto 57 - Il distintivo 58 - Il saluto 59 - L’uniforme 60 - Lo stile 61 - Le specialità 61 - L’alpenstock 62 - La fiamma 63 - Il totem 63 - Le squadriglie 65 - Lo spirito di squadriglia 67 - Il capo squadriglia 68 - Il Quaderno di Caccia 69 - Il libro d’oro di squadriglia 69 - Le riunioni 69 Il reparto 72 - I rover 73 - I capi adulti 74 - Wood Badge 76 - Gillwell: il fazzolettone dei capi 77 - Nodo del fazzolettone 77
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Capitolo 2 Tecnica scout Estote Parati 80 - Preparazione 81 - Preparazione per un campo 81 - Preparazione per un hike 83 - Equipaggiamento e materiale 85 - Il vestiario 86 - L’accetta 90 Il coltello 90 - Le corde 91 - Il fazzoletto multiuso 93 - Il fornelletto 94 - L’isolante per dormire 94 - Gli occhiali 95 - Il sacco a pelo 96 - La tenda 96 - Lo zaino 98 - Cosa portare 102 La cassa di squadriglia 108 - Cartografia 110 - Carte geografiche 110 - Curve di livello 111 - Carte topografiche: sistema UTM 112 - Se non hai la carta topografica 122 - In cammino 125 - Generalità 125 - Guadi 131 - Canoe 133 - Zattere 134 -
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Classificazione dei fiumi secondo la turbolenza delle acque 136 - Paludi e acquitrini 137 Superfici ghiacciate 137 - Montagna 138 - Le grotte 150 - Orientamento 152 - Orientarsi con la posizione del sole al tramonto e all’alba 152 - Orientarsi con le ombre 152 - Orientarsi con l’orologio 154 - Orientarsi con la luna 154 - Orientarsi con la Stella Polare 154 - Orientarsi con Orione 155 - Orientarsi con la bussola 155 - Tecniche dell’“angolazione” e del “punto d’attacco”163 - Andare dritto senza bussola 163 - Se ti smarrisci 163 - Segnalazione 166 Codice Morse 167 - Codice semaforico 167 - Codice delle bandiere 167 - Eliografo 167 Fumo 168 - Suono 168 - Radio 168 - Segnali di servizio 169 - Segnali manuali 170 Segnali internazionali di soccorso 174 - Segnali di notte 174 - Pionieristica 175 - Attrezzi da taglio 175 - L’ascia 176 - Affilare lame 177 - Abbattimento di alberi 178 - Legature e nodi 179 - Colla 182 - Incastri 183 - Caratteristiche dei legni per le costruzioni 183 Picchetti 184 - Coronatura 185 - Costruzioni per il campo 186 - Strutture sopraelevate 192 - Stime 194 - Misure personali 194 - Stima di una grande distanza A-B 194 - Errori delle valutazioni “a occhio” sulle grandi distanze 196 - Distanze percorse durante il cammino 196 - Larghezza di un fiume 197 - Stima di un’altezza 198 - Stima dei tempi 199 - Stima di una quota 200 - Stima di una profondità 200 - Stima dell’intensità del vento 200 - Stima degli angoli 200 - Campismo 201 - Generalità 201 - Buon ordine 203 - I rifiuti 204 Le latrine 205 - La cucina 206 - Lavare le pentole 206 - Lavare la biancheria 206 - Il sapone 206 - La scorta d’acqua 207 - Dormire 207 - Rifugi d’emergenza e capanne 208 - Fuoco 220 - Generalità 220 - Preparazione del fuoco 220 - Esche 221 - Caratteristiche del legno come combustibile 222 - Accendere il fuoco 223 - Fuoco senza fiammiferi 224 - In caso di pioggia 227 - Conservare e trasportare il fuoco 228 - Spegnere il fuoco 228 - Tipi di fuochi 229 - Torce 230 - Acqua e cibo 231 - Acqua 231 - Cibo 232 - Pesi e quantità 235 Il pane 235 - Cucinare 237 - Alcune idee per il menù del campo 240 - Conservare gli alimenti 240 - Sopravvivenza: generalità 242 - Sopravvivenza: acqua 243 - Sopravvivenza: cibo 249 - Cuocere senza pentola 270 - Meteorologia 271 - L’atmosfera 271 - Il vento 271 La pressione 273 - La densità e la temperatura 274 - L’umidità 274 - Le nuvole 274 - I fronti 278 I temporali 278 - Previsioni 280 - Simboli meteo 282 - Clima caldo 282 - Clima freddo 283 Capitolo 3 Osservazione 287 Tecniche di osservazione 290 - Osservazione di notte 291 - Disegnare 291 - Fotografare 291 - Generalità 291 - Tecnica di base 293 - Automatismi 295 - Osservare gli animali 296 - Cercare gli animali 296 - Appostamento 296 - Guida per lo studio di un animale 298 - Pericoli associati agli animali 299 - Nascondersi 304 - Generalità 304 - Muoversi silenziosamente 307 - Costruzione di nascondigli 307 - Suggerimenti per i Grandi Giochi 308 - Le piste 309 - Generalità 309 - Seguire una pista 309 - Nascondere la propria pista 312 - Le tracce 313 - Generalità 313 - Gli escrementi 314 - Le borre 315 - I resti del cibo 317 - Le uova 319 - Le orme degli animali 321 - Le orme delle persone 325 - Età di una traccia 328 - Perdere le tracce 329
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Capitolo 4 Scienza dei boschi La luce, il suono e la materia 337 - La luce 337 - Il suono 338 - La materia 339 - La terra e l’atmosfera 344 - Le ere geologiche 344 - La deriva dei Continenti 345 - Caratteristiche fisiche della Terra 346 - Alcuni record del pianeta 348 - I minerali 354 - L’atmosfera 356 La vita 359 - Forme di vita 359 - La catena alimentare 361 - Suddivisione degli esseri viventi 362 - Le monere 363 - I protisti 363 - I funghi, le alghe e i licheni 364 - Le piante 366 Gli animali 382 - Astronomia 419 - I movimenti della Terra 419 - Giustificazione astronomica dei paralleli fondamentali 420 - Definizioni 421 - La Via Lattea e le galassie 422 - Quant’è grande l’Universo 423 - Come si misurano le distanze 424 - Il Sistema solare 424 - Di cosa sono fatte le stelle 427 - Come funzionano le stelle 427 - Come nascono le stelle 428 Giganti e Supergiganti rosse 429 - Come muoiono le stelle 429 - Stelle variabili 432 Stelle multiple 433 - Classificazione delle stelle 433 - Le costellazioni 436 - Gli ammassi di stelle 447 - Gli asteroidi 447 - Le comete 447 - L’energia oscura 447 - La materia oscura 448 - Le meteoriti 448 - Il moto proprio della stelle 448 - Le nebulose 449 I quasars 449 - La radiazione fossile 449 - La temperatura nello spazio 449 - Ipotesi sulla fine dell’universo 450 - Teorie astronomiche nella storia 450
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Capitolo 5 Cura di se stessi Il corpo umano 454 - L’apparato circolatorio 455 - Il sistema linfatico 456 - L’apparato respiratorio 457 - L’apparato digerente 458 - Lo scheletro 459 - I muscoli 460 - Il sistema nervoso 462 - La pelle 464 - L’apparato escretore 465 - Il sistema endocrino 465 - Gli organi di senso 465 - Tieniti in forma 468 - Il metabolismo 469 - Come viene ricavata l’energia 469 - I nutrienti o principi nutritivi 471 - Come mangiare 474 - L’attività fisica 475 La respirazione 480 - Il riposo 481 - Igiene 481 - Hébertismo 482 - La pallascout (Scoutball) 487
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Capitolo 6 Aiutare gli altri Ricerca e soccorso 490 - Modelli di pattugliamento per la ricerca 491 - Ricerca di persone travolte da valanga 491 - Soccorso in acqua 492 - Soccorso in caso incendio 492 - Trasporto di un ferito 493 - Segnali internazionali di soccorso 496 - Primo soccorso 498 - Occorrente per il primo soccorso 498 - Classificazione degli interventi 499 - EMERGENZE 504 URGENZE 508 - NON URGENZE 518 - Farmacia d’emergenza 530
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Commiato del Chief
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Baden-Powell 536 Bibliografia 542 L’autore 546
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Manuale di arte scout
Capitolo 1 Scautismo
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Presentazione della terza edizione
Un disegno: questo avevo chiesto a Marco un po’di tempo fa. Un disegno da regalare al mio reparto quando avrò trovato il coraggio di appendere il fazzolettone al famoso chiodo. E invece del disegno mi ha regalato l’onore di scrivere questa presentazione a uno dei manuali più belli scritti per gli scout. “Purtroppo” tra gli amici funziona così: ti chiedo una cosa e mi ritrovo con un regalo più grande di quello che ti ho chiesto. Scherzando, ho detto a Marco che non si poteva condensare in qualche centinaia di pagine tutta “la scienza scout”. E soprattutto con quella dovizia di particolari e quell’approfondimento tipico di chi vorrebbe metterci il cuore nelle cose. Marco c’è riuscito. Nel Manuale di arte scout è riuscito a metterci il cuore, a metterci tutto l’affetto che nutre per chi legge questo libro, anche se non lo conosce, ma al quale vuole bene soltanto perché “ha fatto la sua stessa Promessa”. Credo che questo manuale vada letto in questo modo: un segno d’affetto di un “vecchio scout” a uno “giovane”, a un “piede tenero”. Chi prende tra le mani questo manuale è come se si ritrovasse a leggere il Quaderno di Caccia di un vecchio capo squadriglia. Uno di quei quaderni che, a chi è appena entrato in reparto, sembra impossibile da scrivere; sembra impossibile dover affrontare tante avventure, tante storie che in quel quaderno sono riportate: appunti, disegni, annotazioni, qualche piuma, due foto, una canzone… Questo è il Manuale di arte scout: un Quaderno di Caccia di un vecchio capo squadriglia messo a disposizione di un ragazzo appena passato dal branco. Ma è anche un invito: l’invito a superare quel capo squadriglia, per avere un QdC ancora più ricco di informazioni, di note, di appunti, per poterlo poi trasmettere ad un altro, e così via, realizzando quel “trapasso di nozioni” proprio dello scautismo. Già il titolo incute paura: chiamare lo scautismo “un’arte” potrebbe sembrare, a chi
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Manuale di arte scout
non ha mai portato un fazzoletto al collo, autocelebrativo. Ma basta soltanto sfogliare le pagine, anche senza leggerle, per capire che apprendere tutto quello che il libro offre significa veramente diventare un artista. Anche soltanto conoscere una tecnica, in maniera così approfondita com’è riportata, significa essere veramente “Estote Parati”. “I libri sono i migliori amici dell’uomo”, diceva B.-P. Ecco, quello che Marco ci propone è “un amico”. Un libro che abbiamo sullo scaffale, che tiriamo fuori se vogliamo approfondire o iniziare a conoscere una tecnica, se vogliamo avere notizie per raggiungere questa o quella specialità, se dobbiamo aiutare un ragazzo sul sentiero della competenza. Basta “chiamarlo” e il nostro amico arriverà. È un po’ come avere un “maestro di specialità” nel salone di casa, a portata di mano, pronto a servirci in qualsiasi momento e ogni volta con consigli e idee nuove e affascinanti. Conosco la cura che Marco ha messo nello scrivere: ogni parola è stata pensata, studiata, approfondita insieme ad amici, esperti, dottori, insegnanti, altri scout. Non è casuale. Se una frase è stata scritta, è perché “deve” essere scritta in quel modo. Per questo delle semplici nozioni, messe insieme con tanta cura e in maniera così approfondita, possono far diventare un Grande Gioco “un’arte”. Però non dobbiamo nemmeno spaventarci. A nessuno è chiesto di conoscere così a fondo tutto quello che è riportato nel libro. Per questo parlo di “amico”. Perché questo manuale ci dà una mano se e quanto vogliamo noi. Starà poi alla bellezza delle cose fare in modo che si rimanga affascinati anche dal capitolo successivo. Sarà ognuno di noi che, dopo aver imparato tutti i nodi, sentirà la necessità di approfondire anche la fotografia, oppure vorrà iniziare a conoscere meglio quella topografia che sembra tanto difficile da capire, o quali sono le piante commestibili, e così via. E perché non portarsi questo manuale nel bosco, così posso riconoscere le impronte degli animali? E se alla prossima riunione di squadriglia proponessi un’impresa di mani abili? È un amico che non se ne sta in silenzio. Anche dallo scaffale dove
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Presentazione
l’abbiamo riposto ci fa queste domande. Questo libro è fatto per chi ama stare all’aria aperta. Per chi riesce a vedere Dio nella natura (o almeno si sforza di incontrarLo). Per quell’uomo o quella donna “passabili in un salotto, ma indispensabili in un’emergenza”, come diceva B.-P. Se sei “uno di noi” allora inizia a sfogliarlo, non c’è bisogno che inizi dal primo capitolo. Puoi iniziare da dove vuoi, dall’argomento che più ti affascina o che vuoi approfondire. Sono sicuro che non potrai fare a meno di tornare indietro per rivedere quel disegno che ti è passato sotto gli occhi, oppure per rileggere quella frase che ti ha incuriosito. Se invece non sei uno scout… peccato, non sai che mondo ti stai perdendo! Però questo libro ti potrà essere utile lo stesso. Uno scout non è un superuomo (o una superdonna), non ha “poteri speciali”. Però è una persona speciale, questo sì, e te ne accorgerai parlando con uno di loro. A chiunque venga in possesso di questo manuale, auguro non solo “buona lettura”, ma soprattutto il mio “buona caccia”. A Marco il mio ringraziamento per l’opportunità che mi ha dato, per aver “regalato” a tutti noi il suo Quaderno di Caccia, ma soprattutto per la sua amicizia.
Fabio Pambianchi
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Manuale di arte scout
Lo scautismo, arte dell’uomo dei boschi Che cos’è l’arte? L’arte può essere intesa come l’abilità di operare. Le sue diverse forme maturano nell’anima, si sviluppano dai sensi e prendono vita in modi tanto diversi quanto diverse sono le impronte digitali degli artisti che le hanno create. L’arte si fonda sull’intuito e sulle genialità personali, è il frutto dell’estro di uno spirito nobile e di un intelletto vivace che prescinde dallo status sociale e dal sesso. Alle spalle di ogni creatore del bello c’è prima di tutto capacità, abilità e ingegno, ma anche una preparazione, uno studio di esperienze altrui, di relazioni tra i colori dell’iride, di movimenti, di forme, associato alla pratica nell’uso di particolari strumenti o di un linguaggio specifico. A tutto questo si affianca, dopo qualche tempo, l’esperienza personale. Ci sono forme d’arte più comprensibili di altre, ovvero ci sono opere che vengono largamente apprezzate e altre che sono capite solo da esperti: le une e le altre sono comunque classificate come opere d’arte. Van Gogh morì in povertà perché la sua forma d’arte non veniva considerata tale. Non per questo egli modificò il suo modo di creare per compiacere chi non lo condivideva o capiva. Lo scautismo è l’arte dell’uomo dei boschi. Esso racchiude un modo di vivere genuino, basato sull’essenziale e teso a carpire i valori più alti e più veri della vita. Con le sue molteplici attività, che hanno in comune la vita all’aperto, offre l’opportunità di creare opere di enorme valore: le donne e gli uomini di domani. Gli scout vivono nella natura cercando una simbiosi con essa, e questo fine, quello di essere un tutt’uno con le altre opere del Creatore, è senz’altro una delle più nobili forme d’arte. Lo scautismo non ha barriere né di sesso né di status. Offre strumenti del tutto particolari e ognuno è libero di lavorare con quelli che gli sono più confacenti. Nessuna meraviglia è giustificabile se alcuni artisti si sentono più creativi con “lo scalpello piuttosto che col pennello”. Come tutti gli altri artisti, anche gli scout hanno bisogno di basi teoriche. Nelle pagine che seguono troverai alcune note che rappresentano gli strumenti da usare. Sta a te, guida o scout, rover o scolta, capo o aiuto, scegliere quelli che più si addicono alla tua indole e ai tuoi gusti. Usali, ma soprattutto usa la tua sensibilità, la tua capacità creativa e la tua gioia di vivere per fare l’opera più bella da offrire a Dio: la tua anima.
Introduzione
Introduzione … se non sognassimo mai, e non ci sporgessimo mai a tentar di afferrare la sostanza dei nostri sogni, non faremmo mai alcun progresso. B.-P., “L’educazione non finisce mai”
Quando ero bambino sognavo di vivere grandi avventure alla scoperta di città sperdute, oasi preistoriche e inestimabili tesori. Chissà, forse un giorno mi si sarebbe presentata l’occasione e allora dovevo essere pronto. Dovevo imparare tutto quello che poteva servire a diventare un grande esploratore: trovare la strada, leggere le impronte, prevedere il tempo, fare segnalazioni. L’elenco era così lungo che non sarei mai riuscito ad assimilare tante conoscenze in tempo utile. Beati Qui, Quo e Qua che potevano sempre fare riferimento a quel loro manuale così piccolo ma così completo. Tante volte avevo provato a fare il mio Manuale delle Giovani Marmotte riempiendo piccoli quadernetti con le informazioni più varie tratte da libri di scuola o dall’enciclopedia di casa. Dal Corriere dei Piccoli ritagliavo figurine di fiori, soldatini, automobili e personaggi fantastici, e le incollavo sul mio “manuale totale”. Ogni volta però rimanevo deluso perché le cose interessanti non finivano mai, e le figure da ritagliare e incollare erano così tante da far assumere al mio “manualino” una forma a fisarmonica con dimensioni che andavano ben oltre quelle che avrei voluto. Un giorno, mentre ero per strada a giocare, il mio amico Luciano B. mi urlò dall’alto del tetto di un garage che dovevo iscrivermi con lui agli scout: ecco dove potevo iniziare il mio iter da esploratore… e forse avrei anche trovato un ottimo manuale! Tra i disponibili, quelli di un certo Baden-Powell avevano poche figure, così ne scelsi uno che
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conteneva prevalentemente suggerimenti di tecnica e molti disegni. Gli anni che trascorsi da scout furono intensi e bellissimi. Non posso dimenticare la foga del gioco della “pallascout”, quel pennone sostenuto da sole corde al 7° campo nazionale, la prima solitaria veglia alle stelle, la pioggia torrenziale durante la salita verso il monte Forato, lo sguardo di Attilio mentre pronunciavo la Promessa, i Grandi Giochi che iniziavano al mattino e finivano dopo il tramonto. La mia indole di dormiglione non era sufficiente a trattenermi a letto se la domenica mattina c’era l’uscita di reparto o di squadriglia. Sotto gli occhi increduli di mia madre, saltavo dal letto e partivo per andare a pochi chilometri da casa con l’entusiasmo di chi va in capo al mondo. L’atmosfera di mistero che mi penetrava quando mi trovavo da solo in mezzo al bosco catalizzava tutte le mie energie. Calato nei panni di un leggendario esploratore o di un impavido guerriero, sentivo di dover affrontare la sfida di un ambiente sconosciuto, affascinante e velatamente ostile. Non dovevo perdermi, ma dovevo essere pronto casomai fosse successo. Dovevo essere cauto e guardarmi dal compiere passi falsi: il nemico era sicuramente in agguato e se mi avesse tolto lo scalpo non avrei più potuto combattere per la mia squadriglia. Dovevo muovermi nel massimo silenzio con orecchi, occhi e narici spalancati per catturare suoni, immagini e odori di cui solo io, e nessun altro, potevo godere. Riuscire a fare da solo, e con poco, mi faceva sentire in gamba, e mi piaceva gareggiare con gli altri a chi aveva lo zaino più piccolo. A volte tornavo molto stanco, altre volte ho sofferto il freddo o mi sono inzuppato come un pulcino, ma sono state molte di più le volte in cui mi sono sentito un vero uomo dei boschi che nutriva la sua anima con sensazioni meravigliose. In moltissime occasioni facevo riferimento al manuale che portavo sempre con me, ma spesso scoprivo che l’argomento d’interesse non
Introduzione
era sufficientemente sviscerato o non c’era proprio. Iniziai quindi a raccogliere sul mio Quaderno di Caccia una serie di appunti presi qua e là che servivano a integrare il manuale. Fu così, quasi per caso, che mi capitò di dare un’occhiata anche ai testi, già accantonati in prima istanza, di quel Baden-Powell. Scoprii che egli era un ufficiale dell’esercito britannico, ideatore di un sistema rivoluzionario il cui fine era quello di dare alle giovani generazioni solidi ideali di vita, e nelle sue opere trovai idee e spiegazioni su come perseguire detti obiettivi, cioè le regole del gioco dello scautismo. A distanza di anni, penso che questo gioco resti un metodo sicuramente valido per risolvere i problemi generazionali dei nuovi adolescenti che, rispetto ai loro coetanei di 100 anni fa, devono aggiungere alla lista dei vecchi pericoli – cattive amicizie, alcool e fumo – altre voci come pasticche e droga. È vivendo la vita dell’uomo del bosco, di colui che si realizza con poco, che trova la ragione di vita nelle cose semplici: è nell’applicazione dello scouting che si raggiungono gli alti obbiettivi del movimento, perché è attraverso queste cose che i ragazzi acquisiscono, presto o tardi ma comunque autonomamente e senza subire troppe prediche, valori fondamentali necessari per diventare un buon cittadino, responsabile, attento, disponibile e innamorato di Dio. Il tentativo di “migliorare il metodo”, impastando parole e parole con seminari metodologici e prolusioni di pedagogia, serve a complicare ciò che già c’è di semplice e a far sorgere dubbi. “Con l’acqua e i discorsi non si fanno le frittelle”. B.-P., pur non essendo un sociologo, l’aveva intuito e diceva che per prendere dei bei pesci ci vuole un’esca succulenta, non un pezzo di galletta secca. Così aveva preparato la ricetta per un’esca di sicuro effetto: l’avventura. Chi può resistere al gusto di un tal boccone? L’insaziabile sete di scoperta, la necessità di misurare se stessi, la voglia di nuove emozioni, di meravigliarsi di fronte a ciò che è bello, il bisogno di scuotere la vita e sentirsi vivo brucia dentro ognuno di noi come una fiamma.
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L’avventura chiede tenacia, coraggio, determinazione, sacrificio, rinunce e disciplina. Dà vigore al corpo, riposo alla mente, ricchezza all’anima, senso di comunità, fiducia in se stessi e buon umore. Questi sono i risultati che si possono ottenere con la “ricetta di B.-P.”: un metodo educativo accattivante, inimitabile e assolutamente infallibile. Quando iniziai a mettere in bella copia i miei appunti con l’idea di offrirli a qualche “repartaro” assetato di tecnica, mi proposi di scrivere poco e fare più che altro disegni. Non solo non ci sono riuscito, ma non ho potuto fare a meno di aggiungere al testo base moltissime frasi del Chief (è il Capo, Baden-Powell!) che mi stanno particolarmente a cuore. In varie occasioni ho avuto l’impressione che alcune persone non prendano a riferimento nel dovuto modo la “ricetta” che già c’è, ma che tanto vanno cercando. Per sostenere un’idea altrui occorre conoscere il pensiero che ha dato vita all’idea. Sono fermamente convinto che prima di parlare di scautismo sia indispensabile capire che cosa aveva in testa il fondatore: non basta accontentarsi delle due o tre frasi celebri che rimbalzano sulla bocca di tutti. Evitiamo di ripensare una “ricetta” diversa da quella che già si è dimostrata ghiotta: è controproducente cambiare gli ingredienti e alterare le quantità. È dannoso riferirsi a ricettari che tentano di imitare o pretendono di migliorare i testi di riferimento. Non è giusto prendere in parziale considerazione o addirittura snobbare gli scritti di B.-P. solo per il sospetto che contengano predicozzi di un’epoca andata, perché non è così, perché essi contengono, oltre a preziosi consigli di vita, il METODO. Allora tu scout, tu che cerchi l’avventura, tu che gioisci nel portare lo zaino sulle spalle, a cantare intorno al fuoco, a giocare nel bosco, tu che ami la natura perché ti dà la certezza della presenza di Dio, tu che vuoi fare lo scout senza sentir parlare di scout, non privarti del gusto genuino del vero scautismo. Leggi, ma soprattutto medita gli scritti di Robert Baden-Powell, cercando di fare tua la saggezza che egli ci ha tramandato.
Introduzione
In queste pagine, ho pensato di offrirti alcune frasi che, secondo me, per la loro incisività, sono capaci di trasmettere le idee del fondatore di un Movimento che non tramonterà mai, finché verrà applicato nella sua forma originale. GG 113 L’ufficiale dell’esercito ha come guida il suo manuale d’istruzione, e il maestro di scuola ha il libro di testo. Il Capo non ha invece alcun sussidio di carattere estrinseco: deve tirar fuori ciò che può da “Scautismo per ragazzi” e da “Suggerimenti per l’Educatore scout“ (”Il libro dei Capi”, n.d.a.), ma in realtà ciò su cui deve contare è la propria fantasia, unita alla conoscenza del ragazzo.
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Manuale di arte scout
Avvertenze
Ci sono diversi modi di intendere lo scouting, a cominciare dallo scouting militare che a suo tempo ispirò B.-P., per passare allo scouting di chi si inoltra in territori desolati per fini scientifici e finire a quello praticato dal noto movimento giovanile. Ogni scout ha un suo particolare modo di operare e per questo si specializza nelle attività richieste per raggiungere lo scopo specifico. C’è tuttavia un aspetto che accomuna tutti gli scout ed è lo spirito di avventura ma, con tutta la buona volontà, lo spirito da solo non è sufficiente e ha bisogno di essere accompagnato dalla conoscenza di tecniche più o meno complesse. La domanda che mi sono spesso posto è: dove si dovrebbe fermare la preparazione al fine di essere pronti per l’avventura? Ci sono forse dei confini che separano i diversi livelli di avventura? È giusto suggerire un limite valutando unilateralmente dove finiscono spasso, gioia, e gratificazione e dove iniziano fatica, disagio e pericolo? Nella prima edizione del 2003, l’incertezza su come questa mia proposta sarebbe stata accolta mi spinse a essere tendenzialmente sintetico e ad evitare approfondimenti che avrebbero potuto essere giudicati eccessivi. Il risultato editoriale, in termini di copie distribuite, mi ha suggerito l’idea che l’avventura non abbia età, e approfondimenti forse eccessivi per un adolescente potrebbero risultare interessanti per un adulto. Inoltre, in forza del principio secondo cui i sogni vanno inseguiti, anche un adolescente potrebbe essere interessato a conoscere tecniche che vanno oltre le necessità del momento. Per questa edizione ho voluto rivedere tutti gli argomenti trattati, per aggiornare tecniche cambiate nel frattempo, per tenere il passo con le conoscenze che si sono allargate, per concretizzare suggerimenti ricevuti e per aggiungere idee scaturite da una ricerca personale che pare quasi non trovi fine. Spero per questo che nessuno disdegni il mio tentativo di rendere queste note sempre più complete e attendibili.
Avvertenze
Credo che la caratteristica principale di questo libro sia la sua impostazione: non solo la tecnica per l’avventura, ma soprattutto l’avventura vissuta secondo la chiave di lettura del fondatore dello scautismo giovanile, Robert Baden-Powell. Gli argomenti trattati sono quelli toccati da B.-P. in “Scautismo per ragazzi” e ripresi dai manuali rivolti agli scout australiani, canadesi e statunitensi (quelli che io sono stato capace di leggere). Il primo capitolo riporta principalmente quello che era il pensiero di B.-P. sullo scautismo in generale, sugli argomenti richiamati dalla formula della Promessa e dagli articoli della Legge. Qui compaiono termini che, ad oggi, hanno mutato il loro significato, sono stati sostituiti o assumono diverso valore tra le diverse associazioni scout. Le citazioni sono tratte dagli scritti originali e riportate in modo assolutamente fedele. Questa prima parte mi è particolarmente cara perché indica “come deve essere giocato il gioco” e dice, a chi non è d’accordo, di “non giocare a calcio con le regole della pallacanestro”. Il capitolo 2 è stato ulteriormente arricchito, per i motivi già detti, e aggiornato grazie a ricerche mirate su testi dedicati, come risulta dalla bibliografia. Il capitolo 3 include, ora, nuove indicazioni sull’osservazione degli animali: come celare la propria presenza, seguire una pista e interpretare il significato delle tracce. Il capitolo 4 rimane un invito a utilizzare “la chiave del vero scautismo”, cioè la scienza dei boschi, e aprire la porta verso un mondo capace di gratificare lo spirito. Ho approfondito la parte che riguarda gli insetti perché sono creature che, più facilmente di altre, sono in grado di stupire l’attento osservatore. Nel capitolo 5 ho cercato di migliorare i disegni, ampliato informazioni ed esposto diversamente alcuni concetti. Lo scopo di questa parte consiste nel suscitare ammirazione, accrescere il rispetto verso se stessi e aumentare la voglia di coltivare la propria forma fisica, perché il corpo è il tempio dell’anima ed è il regalo più prezioso che abbiamo mai ricevuto.
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Per il capitolo 6, nuove tecniche d’intervento hanno reso indispensabile reimpostare certe azioni in caso di soccorso. Mi auguro che le informazioni qui riportate possano essere particolarmente apprezzate da chi avverte la responsabilità che discende dall’essere alla guida di un gruppo.
Capitolo 1 Scautismo
NOTE Le seguenti definizioni si applicano alle corrispondenti diciture che si trovano nel manuale. ATTENZIONE: tecniche o accorgimenti importanti per l’incolumità delle persone o per la salvaguardia dell’ambiente. NOTA: tecnica o accorgimento che è importante evidenziare o chiarire. Le citazioni trascritte in corsivo sono per la maggior parte di Baden-Powell. In caso contrario è stato riportato il nome dell’autore. Ognuna di esse è comunque preceduta da una lettera e un numero. La prima indica il riferimento, cioè il titolo del libro (vedi “legenda” di seguito), mentre il numero indica la pagina di quel testo da cui la citazione è tratta. Fanno eccezione GG (Giocare il Gioco) e T (Taccuino), per i quali il numero si riferisce al numero progressivo della frase così com’è riportata nel testo originale. Laddove le citazioni non sono esattamente fedeli, indicato con n.t. (= non testuale), è perché ho cercato di condensare concetti meglio e più ampiamente espressi sul testo di riferimento. I distintivi inseriti hanno per lo più valore simbolico e storico. Per i distintivi regolamentari si rimanda al sito www.fiordaliso.it
LEGENDA DEI RIFERIMENTI 2c: … e venne chiamata due cuori, Marlo Morgan, Bur 2014 AtS: Aids to scouting, Lt. Gen. R.S.S. Baden-Powell Gale & Polden Ltd.,1915 C: R. B.-P. Capo Scout del mondo, Teresio Bosco, Elle Di Ci Leumann 1997 E: L’educazione non finisce mai, B.-P., Fiordaliso 2015 F: Boy Scouts of America Fieldbook, 1984 G: Guida da te la tua canoa, B.- P., Fiordaliso 2013 GG: Giocare il gioco, B.- P., Nuova Fiordaliso 1997 K: Kandersteg 1926, Andrea Fossati, Mario Mazza, Agostino Ruggeri d’Aragona, Nuova Fiordaliso 1997 L: Il libro dei Capi, B.- P., Fiordaliso 2014 M: Manuale dei Lupetti, B.- P., Fiordaliso 2014 S: Scautismo per ragazzi, B.- P., Fiordaliso 2014 Spr: Scouting for Boys,, edizione originale del 1908, Oxford University Press, 2004 SS: Simbolismo scout, Vittorio Pranzini, Salvatore Settineri, Fiordaliso 2017 SV: La strada verso il successo, B.- P., Fiordaliso 2014 T: Taccuino, B.- P., Fiordaliso 2014 V: La mia vita come un’avventura, B.- P., Nuova Fiordaliso 2003
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Capitolo 1
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Lo scautismo è un gioco allegro all’aperto, dove “uomini-ragazzi” e ragazzi possono vivere insieme l’avventura come fratelli, crescendo in salute e felicità, in abilità manuale e in disponibilità ad aiutare il prossimo. B.-P.
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S 25 Nota: “Scautismo per ragazzi” è il manuale fondamentale del metodo scout. Marco: «… è scritto anche su “Scautismo per ragazzi!”» Mariasilvia: « Ma quella è roba del 1908!» K 15 introduzione di Mario Sica: … un ritorno alle fonti è sempre indispensabile in un grande movimento educativo e di pensiero…
Non dobbiamo dimenticare la nostra storia. Non possiamo semplicemente scrollarci di dosso i retaggi del passato, gli antichi valori, né abbandonare volutamente le nostre radici. “Solo chi sa da dove viene, può sapere dove sta andando”. “Sulla chiave di volta che dà accesso al campanile era là il bassorilievo del bianco giglio a riportarci indietro ai primi scouts che ce lo diedero in eredità a simbolo di una vita e di un ideale”. Eraldo Borghi
Il giglio dei Lanaioli
Significato di “scautismo” S 23 e L 39 Con il termine scouting si intendono l’opera e le qualità dei trappers, degli esploratori e dei soldati di frontiera… dell’uomo del bosco, del cacciatore, dell’uomo di mare, dell’aviatore, del pioniere. T n.1 Lo scautismo è una nuova e attraente forma di educazione alle qualità virili (metodo) che attraverso l’istruzione nelle arti dello scout, tra cui l’osservazione, le tracce, la deduzione, la scienza dei boschi, la tecnica delle attività sull’acqua, il salvamento di vite umane, la salute, l’economia, l’abnegazione, la disciplina, la responsabilità, la cavalleria, il patriottismo (materie) intende aiutare le organizzazioni esistenti a fare dei giovani della generazione che sale, di qualunque classe o credo religioso, buoni cittadini o utili coloni (scopo).
Scopo del movimento scout T n.74 Il nostro scopo è di agganciare i ragazzi ed aprire il loro animo, di portare fuori il carattere di ciascun ragazzo (e non ve ne sono due esattamente uguali), di farne degli uomini onesti per Iddio e per il loro Paese, di incoraggiarli ad essere lavoratori instancabili e uomini d’onore e impegnati, animati da un senso di fraternità reciproca. T n.85 (a proposito dell’educazione del carattere) … occorre insegnare l’altruismo, l’autodisciplina, un più vasto senso di cameratismo, il sentimento dell’onore e del dovere e tutte quelle doti che permettono all’uomo, indipendentemente dalla sua posizione, di guardare al di là del proprio libro dei conti e del proprio banco e di vedere il vantaggio che il suo lavoro arreca alla società, mettendo nel suo lavoro giornaliero una parte di servizio del prossimo accanto al servizio di se stesso, acquistando anche una certa percezione di ciò che di bello vi è nella natura, nell’arte e nella letteratura, cosicché i suoi interessi più nobili possano essere risvegliati ed egli possa godere dell’ambiente in cui vive, qualunque esso sia. T n.88 Desideriamo mostrare ai ragazzi come essere felici e godersi la vita nel presente e nel futuro. T n.33 La prova del successo nell’educazione. Non è ciò che un ragazzo sa dopo l’esame lasciando la scuola, ma quello che egli fa dieci anni dopo.
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