Gli illustratori Margherita Sgarlata e Riccardo Francaviglia sono di Catania. Riccardo scrive e disegna, Margherita colora. Si sono conosciuti agli scout e adesso vivono e lavorano insieme. Hanno pubblicato per tanti editori italiani e stranieri e nel 2007 hanno avuto l’onore di realizzare i francobolli e il calendario per il centenario dello scautismo. Costanza e Caterina, le loro figlie, conoscono a memoria tutti i loro libri. Eccone alcuni: La bambina mostruosa (San Paolo Edizioni); Colapesce, Il pirata Mordilosso, I miti in Sicilia (Splēn edizioni). Per la Fiordaliso: Francesco e i suoi amici, Costruire giocattoli e tutta la collana di manuali giochiAMO. Per essere sempre aggiornati sulle loro pubblicazioni visitate il sito www.riccardoemargherita.com
… “Lui quasi non ci credeva, era confuso e felice; continuava a fare quello che aveva sempre fatto: stringeva le mani a tutti e tutti lo abbracciavano e gli stringevano le mani. La sera, tornando a casa, ognuno sentiva un profumo forte, fresco, intenso, come quello delle mani pulite, appena lavate con un buon sapone, genuino come lo faceva la nonna.” dal racconto Il profumo delle mani
€ 16,00
Pippo Scudero Pippo Scudero Prendiamoci per mano… più gioia ci sarà
L’autore Giuseppe Scudero (Pippo per gli amici) è nato ad Acireale (in provincia di Catania, a un passo dal mare e a due passi dall’Etna) nel 1954 e vi abita pure. È sposato, ha due figli. È medico, specialista in psichiatria, psicoterapeuta. Ha collaborato con il Tribunale per i Minorenni di Catania in qualità di Giudice Onorario. Impegnato da molti anni, prima come scout e poi come educatore, nell’AGESCI è stato Responsabile Regionale della Sicilia e Capo Scout Nazionale; fa parte dell’Associazione Italiana Castorini. Gli piace scrivere racconti e filastrocche per bambini e soprattutto spera che piacciano a loro e li aiutino un poco a crescere. Ha pubblicato numerosi libri per ragazzi (racconti e filastrocche).
Prendiamoci per mano… più gioia ci sarà Illustrazioni di
Margherita Sgarlata Riccardo Francaviglia
I racconti di questo libro sono freschi come l’acqua di sorgente, fanno sorridere come un vento leggero di primavera, fanno spalancare gli occhi come il sole che spunta dalle nuvole. Ci raccontano la bellezza dello stare insieme senza litigare, la ricchezza dell’essere diversi l’uno dall’altro e ci fanno sperare che il mondo allegro e sereno di questi racconti, prima o poi, faccia capolino anche nel nostro. Pagine per bambini, per educatori, da leggere da soli o insieme agli altri e, perché no, da mettere in scena e da rappresentare.
8 Il castello al centro del mondo
collana piste - racconti
Incaricato nazionale Agesci alla Comunicazione: Niccolò Carratelli
Prima edizione: Fiordaliso, 2009 Prima ristampa: Fiordaliso, 2017
stampato su carta ecologica
ISBN 978-88-8054-855-3
Grafica e impaginazione: Studio Marabotto Consigliere delegato all’Editoria non periodica: Andrea Fabbri In Redazione: Francesco Casale Coordinamento editoriale: Stefania Cesaretti
© Fiordaliso Società cooperativa Piazza Pasquale Paoli, 18 00186 Roma www.fiordaliso.it
Pippo Scudero
Prendiamoci per mano… più gioia ci sarà Illustrazioni di
Margherita Sgarlata Riccardo Francaviglia
edizioni scout • fiordaliso
indice
Il castello al centro del mondo 9
Tre popoli, un pozzo
14
Il tessitore di arcobaleni
18
Tonno salvagente
25
Rosso Giallo Verde
32
Il profumo delle mani
38
Voci diverse
44
In punta di piedi
51
Porte aperte
58
Il vocabolario di pietra
65
7
Introduzione
Ognuna delle storie che leggerete in questo libro è una piccola scoperta. Leggere una storia e ancor più ascoltare un racconto ci trasporta sulle vie della fantasia e dell’emozione: è una sosta nella fretta di ogni giorno che ci fa assaporare che cosa davvero è importante. I racconti, quando scritti e narrati con amore, ci riconciliano e ci rivelano la parte migliore di noi e stimolano la voglia di creare altri racconti, per narrare ciò che di prezioso conserviamo in noi. I racconti di questo libro sono freschi come l’acqua di sorgente, fanno sorridere come un vento leggero di primavera, fanno spalancare gli occhi come il sole che spunta dalle nuvole. Ci raccontano la bellezza e la gioia dello stare insieme prendendoci per mano, senza litigare, la ricchezza dell’essere diversi l’uno dall’altro e ci fanno sperare che il mondo allegro e sereno di questi racconti, prima o poi, faccia capolino anche nel nostro. Pagine da leggere da soli per riconoscere il buono che possiamo fare germogliare in noi, pagine da leggere insieme agli altri perché ci aiutino a scegliere bene e a lavorare meglio per portare la pace e la comprensione anche dove non ci sono. E, perché no, anche pagine da mettere in scena e da rappresentare: in vacanza, a scuola, in parrocchia, nelle sedi scout, in una “caccia o volo d’atmosfera”. Buona lettura e buoni racconti a tutti! Cinzia Pagnanini, Massimo Bertolucci, Don Andrea Lotterio Arcanda, Akela e Baloo d’Italia 2009
9
Il castello al centro del mondo A guardarlo dalla Luna, avresti detto che quello era il centro del mondo. Era una immensa valle tutta piatta, circondata da montagne; al centro di essa sorgeva un magnifico castello, che apparteneva al Re di quel Paese. Il castello aveva sette torri, trecentoquindici stanze, dodici saloni e cinque scale di marmo, dieci scuderie e cinquanta cucce per i cani di tutte le razze ed era interamente circondato da un fiume largo e profondo. Il Re, anche se il Paese era in pace da moltissimi anni, era sempre preoccupato che i Re e gli eserciti confinanti potessero attaccarlo e distruggere il castello. CosĂŹ decise di fare
costruire un altissimo e robusto muro tutto intorno ad esso. Fu proclamato un bando per trovare abili progettisti e muratori e se ne presentarono tanti. Il Re ne scelse uno, che gli sembrava il piÚ adatto: era bravissimo e veloce a costruire muri, di grossi massi a secco, di pietre e calce, di mattoni, di legno con tavole e tronchi. Suo padre costruiva muri e pure suo nonno e suo bisnonno. Si vantava addirittura che un suo antenato era andato in Cina al seguito di Marco Polo ed era rimasto là per dare una mano a costruire qualche pezzo della Grande Muraglia. Lo chiamavano quando c’era da recintare qualcosa, o da dividere un terreno, o quando occorreva impedire alla gente di entrare in un posto. Aveva una squadra di operai, anch’essi specializzati in muri, che pietra dopo pietra o mattone dopo mattone alzavano il