Vagabondi e vedette

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B.-P. da Taccuino

Questo libro, in forma colloquiale e immediata, vuole indicare ai ragazzi e ragazze di oggi un cammino, costruito per loro nello scautismo, con l’obiettivo non semplice di guidarli alla felicità. Per diventare persone speciali, davvero non comuni. Vengono indicate le mete che la branca R/S propone, gli strumenti e i modi per raggiungerle comprese le istruzioni per sopravvivere ai piccoli e grandi intoppi della quotidianità. € 12,00

Questa collana intende offrire a tutti i rover e le scolte manuali tecnici e aggiornati strumenti di riflessione, utili per trovare la propria strada verso la felicità.

Stefano Costa Vagabondi e Vedette

Il roverismo ha i piedi sulla roccia e non la testa nelle nuvole. … Lo scopo del roverismo non è quello di fare di un uomo un moralista pedante e soddisfatto di sé… ma di aiutarlo a dirigere la sua gioiosa energia di giovane verso vie che gli arrecheranno una felicità più grande, in quanto la sua vita, essendo al servizio degli altri, sarà degna di essere vissuta.

Stefano Costa

Vagabondi e Vedette

sentieri e sfide del cammino R/S


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2-07-2014

Incaricata del Comitato editoriale: Laura Galimberti

Prima edizione: Fiordaliso, 2002 Ristampa aggiornata: Fiordaliso, 2014

stampato su carta ecologica

ISBN 978-88-8054-916-1

Grafica: Paolo Marabotto Foto di copertina: dal concorso fotografico “Scatti di coraggio” - Marianna Zicoia Disegni: Roberta Becchi Coordinamento editoriale: Maria Sole Migliari

© Fiordaliso Società Cooperativa Corso vittorio emanuele II, 337 00186 Roma www.fiordaliso.it

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Vagabondi e Vedette sentieri e sfide del cammino R/S

edizioni scout agesci / fiordaliso


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Questo libro è stato costruito anche grazie alla rielaborazione del materiale di alcuni numeri della rivista Camminiamo Insieme nel triennio 1998-2000; ringrazio quindi tutti i componenti e i collaboratori della Redazione che mi hanno accompagnato in quel periodo e ancora oggi mi sono stati d’aiuto. Un grazie particolare va a Maria Manaresi e a Mattia Cecchini per i consigli e l’aiuto fornitomi nella stesura del testo e nella correzione delle bozze. Ringrazio infine tutti i Rover e le Scolte con cui ho avuto la fortuna di camminare per un periodo della nostra Strada e il Signore che me li ha messi a fianco. Il titolo del libro Vagabondi e Vedette è la traduzione in italiano corrente di Rover e Scolte, ma è anche un primo indizio del cammino di libertà e attenzione alle piccole cose che vi verrà proposto.


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INDICE

“ UPGRADE 2011 ”

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PRESENTAZIONE

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INTRODUZIONE

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Capitolo 1 Orientarsi al bivio partire o l’arte di scegliere 1.1 Partiamo dalla fine 1.2 Gli ingredienti del cammino R/S 1.3 Le scelte della Partenza 1.4 Scegliere 1.5 Sapersi programmare 1.6 Sapersi affidare 1.7 Le mete della Partenza

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Capitolo 2 Roverismo istruzioni del gioco 2.1 Strada 2.2 Comunità 2.3 Servizio

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Capitolo 3 Giorno per giorno radiografia del quotidiano 3.1 Riunione

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3.2 Chi decide cosa? 3.3 Uscita Capitolo 4 Essere stati scout

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INDICE ANALITICO

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“ UPGRADE 2011 ” Generazione di sconvolti che non hanno più santi nè eroi ?

Sono passati 10 anni dalla prima edizione di questo libro e, pensando alla ristampa, era giusto chiedersi cosa “aggiornare” e rispondere alla domanda se le cose scritte allora fossero ancora valide ed utili oggi. Ripercorrendo le pagine del libro, mi pare che i contenuti siano ancora attuali ed efficaci, ma un aggiornamento nell'inquadramento della situazione generale di oggi (luci ed ombre) può essere utile proprio per vedere come li elementi del vita R/S erano e rimangono essere uno strumento importantissimo per arrivare a costruirsi una esistenza realizzante e felice. Nelle pagine che seguono gli Incaricati Nazionali alla Branca R/S ci diranno quali sono stati i passi fatti dall'Agesci in questi anni rispetto al cammino dei Rover e delle Scolte italiane e dei loro capi. Ma quali sono i temi che ad oggi sembrano essere i più “caldi” e significativi nell'influenzare la vita e la crescita dei ragazzi oggi? La sofferenza più dolorosa dei nostri tempi - nella post-modernità, nei tempi “liquidi”, è la paura della inadeguatezza, l'esigenza ossessiva di apparire, di essere approvati o di essere sempre al centro dell'attenzione, di non fare mai “brutta figura”. Le paure più “gettonate” del momento sembrano essere tre: 1. Non soffrire-non sbagliare che porta a rimanere il più possibile riparati dal dolore e dalla sensazione di avere bisogno: si pensa che vada evitata qualsiasi sofferenza, bisogna anche essere sicuri di non sbagliare mai, non correre rischi, evitare responsabilità eccessive. UPGRADE 2011 – 7


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2. .Non rimanere soli (con sè stessi) ci circondiamo di SMS, squilli, contatti “aperti” su Facebook o Messenger ed invece una delle caratteristiche psicologiche di base per poter stabilire una relazione affettiva significativa è proprio la capacità di stare soli con sè stessi (che si basa su una buona stima di sè), sulla possibilità di non avere un disperato bisogno dell'altro, così da poter rendere l'incontro con l'altro più libero e reciproco. 3. Paura del Futuro - scuola, università: Il 22% dei giovani oggi ha poca o nessuna fiducia nella scuola; il 21,9% non riesce a completare gli studi. Oggi, poi, siamo molto meno eccitati dall'idea della felicità che il futuro arrecherà al genere umano e della strada che vi ci condurrà. Non siamo più tanto sicuri che il cambiamento sia una benedizione assoluta e che “futuro” sia sinonimo di “meglio”. È difficile cercare e ancor più sostenere il modello di una “vita felice” in un mondo instabile, caleidoscopico e mutevole, inguaribilmente incerto. Cosa fare? Da bravi scout, sappiamo che i problemi non ci debbono arrestare, le paure ancor meno e che di fronte alle difficoltà occorre rimboccarsi le maniche e cercare delle strategie di soluzione… ecco ad esempio tre piste di lavoro che possono risultare utili per affrontare efficacemente: a.. Vedersi in positivo, saper trovare in sé (in risultati concreti) conferme. b.. Investire nelle relazioni vere, sapendosi mettere in gioco con passione, lealtà. c.. Fare progetti belli per il proprio futuro, comprendendo anche la possibilità di sbagliare, di dover faticare e ricominciare per realizzarli. Una buona notizia: l'amicizia “regge” ancora! Non ci sono solo cose negative nel panorama dei “giovani di oggi”: l'amicizia, ad esempio, rimane uno dei valori più puri e più frequenti su cui i ragazzi investono, un'area di relazione sana che sembra immune dalle influenze negative che la società ha su molte relazioni (quella di coppia ad esempio è più intaccata); un'area in cui continua a mantenersi una capacità di utopia e di fiducia molto belle e positive e per cui i giovani sono pronti a donarsi con generosità senza richiedere un compenso, senza paura di “rischiare” di compromettersi nell'affidarsi agli altri. Il gruppo rappresenta un momento di aggregazione essenziale per i ragazzi che in esso compiono le scelte più importanti riguardo alla propria 8 – VAGABONDI E VEDETTE


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identità sociale e si sostengono vicendevolmente in queste scelte rispecchiandosi l'un l'altro. Provare per credere Son davvero convinto che di fronte alle tante difficoltà che un ragazzo incontra oggi nel vivere con serenità, nel mettere a frutto i propri doni, il cammino R/S così come tratteggiato in questo libro sia un'esperienza ricchissima, un'opportunità preziosa per essere aiutato dagli altri o, di volta in volta, per dare una mano a loro. E, di conseguenza, questo ci dice anche che ha senso, è utile, investire tempo ed energie per proporre esperienze significative di vita R/S. Bisogna provarci, credere nell'efficacia del metodo oggi (nonostante talvolta tutto attorno a noi sembra dire che ogni piccola conquista viene travolta dal prevalere di stili di vita opposti) e dunque, generosamente, realizzare occasioni curate, belle e 'alte' da offrire al cammino dei ragazzi. E allora, passo passo, vedrete come il cammino che porta alle scelte della Partenza, la strada, la vita di Comunità, il Servizio, le esperienze di Route, Hike, deserto, gioco, vi renderanno persone più solide, serene, capaci di farsi una propria idea delle cose e di sostenerla a testa alta: provate! Stefano Costa

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PRESENTAZIONE

Per spiegare la storia degli ultimi 10 anni di branca R/S, partirei dall'oggi: abbiamo immaginato, progettato e rilanciato il tema del coraggio perché ci sembra molto importante riflettere su questa virtù umana che consideriamo quanto mai attuale per affrontare la realtà odierna in cui sono crollate le sicurezze dei mercati, della famiglia, del posto fisso… Un buon modo per reagire a questa realtà sempre più frammentata è affrontare le situazioni con coraggio; anche ascoltando l'invito di Giovanni Paolo II di “non aver paura”, ci sembra che sia importante oggi prendere in mano la propria esistenza e gettare il cuore oltre l'ostacolo. Oggi i giovani vengono dipinti senza ideali e senza sogni, persone che pensano solo a consumare e non a progettare. Invece, ci sembra che ci siano stati, negli ultimi 10 anni, molti segnali che, per fortuna, smentiscono questa cosa. Per esempio in branca R/S. Immagino il Roverway, il terremoto dell'abruzzo, il Rover mooth… Abbiamo una vivacità in controtendenza a tutto quello che dipinge la realtà giovanile come ferma, immobile, che aspetta solo che il futuro cambi senza provare a cambiarlo. La banca R/S si è messa in ascolto di questa volontà di cambiare. Oggi cogliamo un paradosso: vediamo alcuni immigrati che lasciano il loro presente in cerca di un futuro e approdano alle nostre coste; vediamo studenti di Ingegneria di Torino che vanno a Londra a imparare una lingua per inseguire un posto di lavoro che potrebbe essere a Detroit; e poi abbiamo i giovani della Puglia che finiscono le scuole superiori e vanno a studiare a Torino o Milano per cercare un futuro migliore di quello possibile nelle loro terre… Questo fermento di gente che insegue il futuro altrove è un segnale di vivacità e noi come branca R/S non possiamo non provare a rilanciare il tema del coraggio e dell'affidare l'esistenza a un sogno senza affidarlo ad un sogno e ad una terra che sia un 'altro'. Dobbiamo avere coraggio nel nostro territorio e nel nostro oggi. E così, assieme all'Associazione, abbiamo immaginato la Route nazionale di PRESENTAZIONE – 11


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qui a qualche anno: un momento di incontro e di confronto sul tema del coraggio e di rilancio nei confronti della società civile. Vogliamo immaginare un evento che non sia soltanto per noi, ma che sia cassa di risonanza per la politica e la Chiesa e quindi rilanciare anche ad altri giovani il tema dell'essere protagonisti e dell'essere chiesa, persone significative, che hanno il coraggio di denunciare, di testimoniare e di lavorare nel proprio territorio. Siamo arrivati a questo tema del coraggio, facendo alcuni passi negli ultimi anni: con tanti appuntamenti, tra cui l'apertura della branca R/S alla dimensione internazionale, con il Roverway in Italia per esempio. Quest'apertura deriva anche dalla volontà di incontrare altre persone e la Route nazionale sarà anche l'occasione per dialogare con giovani del Mediterraneo, che per secoli è stato un luogo di incontro e adesso pare un luogo di divisione; invece noi vorremmo rilanciare l'idea del mare nostrum e incontrare una rappresentanza di quegli scout che vivono nei paesi che si affacciano sul mediterraneo. Alcuni di loro hanno vissuto nella primavera araba una esperienza di impegno sociale. Ci raccontava un ragazzo che in Libia e in Algeria gli scout sono stati presenti quando sono stati rovesciati i governi: per trasportare i feriti, distribuire degli aiuti… Lo scautismo rimane insomma quel lievito che nelle società, nel momento della disperazione e del cambiamento, si inserisce con delle azioni positive di dedizione all'uomo. Al suo interno la branca R/S di recente ha fatto un percorso in cui ha riflettuto sul modo con cui camminiamo, e quindi sulla comunità anche come strumento e luogo di persone che camminano e condividono esperienze che servono però ad educare a partire: non è un luogo comodo, la comunità. È un luogo che rilancia verso l'esterno e ci insegna a vivere delle esperienze insieme che ci servono nel quotidiano, dove magari non siamo più comunità perché ognuno ha la sua storia. Abbiamo riflettuto anche molto sulla progressione personale e quindi sul cammino che facciamo: l'ultimo aggiornamento del regolamento metodologico arriva a coronamento delle riflessioni fatte sulla comunità, sul valore del servizio e anche sull'itinerario di fede che ci viene proposto nell'esperienza della comunità R/S. L'Italia è un paese ricco di esperienze di roverismo molto forti e anche molto diverse perché si adattano alle realtà: dalla montagna alle terre confiscate alle mafie, nelle città come nei quartieri di Scampia… siamo una delle poche associazioni presenti ovunque e quindi ci siamo incontrati tra capi che provengono da zone diverse per provare a fare il punto della situazione, della strada e della nostra realtà, sia come capi che rispetto ai ragazzi. Abbiamo anche immaginato un capitolo nazionale sul tema del coraggio che ci farà arrivare alla Route per raccontare che nelle regioni ci sono stati una serie di eventi in cui R/S si sono incontrati per riflettere di alcuni grandi temi, dello sviluppo sostenibile, ad esempio, della strada, 12 – VAGABONDI E VEDETTE


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del futuro, del lavoro che non c'è e che bisogna inventarsi (che sarà anche uno dei temi della Route nazionale). L'obiettivo è quello di camminare e crescere in maniera sempre più aderente alla realtà e in maniera più efficace, anche perché tutto quello che valeva 10 anni fa non è più così, sono cadute barriere e si sono rotti equilibri. Nella branca R/S c'è una voglia di cambiamento, c'è un impegno ad essere attivi e propositori del cambiamento, ecco perché noi viviamo come branca R/S un tempo fortunato, e stiamo cercando di raccogliere più in fretta possibile questi stimoli per riproporli nella route nazionale. Perché nella route nazionale? Perché tutti insieme, se si sogna il cambiamento, lo si può realizzare, partendo dal proprio territorio, non da un'idea lontana. Noi lo abbiamo detto, anche con il nuovo regolamento metodologico, che è importante per la branca R/S fare esperienze e toccare con mano. Basta discutere sui grandi sistemi, bisogna provare a immaginare che nel quotidiano si innesta il cambiamento e per farlo va bene riflettere, però insieme possiamo cambiare: la storia della goccia che con tante altre gocce diventano un oceano è quanto mai esemplare. Buona lettura e buona strada. Francesca Loporcaro, Flavio Castagno e don Jean Paul Lieggi Incaricati e Assistente Nazionali alla Branca R/S 2011

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INTRODUZIONE

Viviamo in un mondo di cambiamenti velocissimi, di tensioni e di pressioni che vengono da tutte le parti e sembra che tutti corrano verso qualche cosa, ma senza avere chiara la meta del loro cammino. A volte rischiamo di lasciarci convincere dai giornali o dalla pubblicità che non esiste una vita serena e che la felicità è fatta solo di momenti fuggevoli e di beni materiali che perdono rapidamente il loro valore. Le difficoltà a pensare un futuro a lungo termine possono giustificare un senso di sfiducia in qualsiasi impegno e portare alla ricerca solo di quelle cose che possono darci una immediata seppure breve soddisfazione; ci viene sempre più spesso chiesto di non sperare, di non avere interessi, e soprattutto di non farci domande. Non si spera più nei giovani, li si condanna in anticipo e, quello che è peggio, li si abitua a non sperare e a non costruire: allora è necessario dire che invece è nei giovani la speranza di questo mondo, è in loro la possibilità di correggere gli errori che le generazioni adulte hanno creato e solo i ragazzi di oggi possono ridare colore e speranza, pace e giustizia al nostro mondo; forse come non mai è nelle vostre mani il nostro futuro, il vostro futuro: questa è una grande possibilità come anche una grande responsabilità. Crescere non è mai stato facile, oggi forse lo è anche di meno, ma è anche appassionante perché è la prima volta che tu con le tue mani hai la possibilità di conoscerti, di conoscere il mondo e di costruire le tue relazioni e il tuo modo di essere; ci saranno momenti di dolore e di insicurezza, ma anche momenti di gioia e di scoperta... in questo cammino è importante potersi chiarire chi voglio essere e riprendere a fare domande a se stessi e al mondo degli adulti.

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Anche negli scout può capitare di aver smesso di porsi domande, di prendere le cose così come sono, senza chiedersi il significato e correndo quindi il rischio di non sapere cosa stiamo facendo. A cosa serve la proposta R/S? Perché facciamo Strada, cosa è davvero la Comunità, cosa il Servizio? Questo libro vuole indicare ai ragazzi e ragazze di oggi un cammino che siamo convinti possa portarli alla felicità; vuole rispondere a queste domande e a tante altre che sono nel cuore e nella testa dei giovani; vuole soprattutto chiarire bene quali sono gli ingredienti della vita R/S e come funziona. E vuole far capire che funziona davvero il nostro modo di vivere per essere felici e per costruire persone di qualità. Vedremo quindi innanzitutto quali sono gli obiettivi del cammino R/S, poi quali sono gli strumenti e i modi per viverlo bene, comprese le istruzioni per sopravvivere ai piccoli e grandi intoppi della quotidianità e infine vedremo assieme come in effetti questo nostro modo di vivere, attraverso scelte e adesione a modelli di vita e comportamento, ci porti a diventare persone speciali, persone davvero non comuni...

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Capitolo 1

Orientarsi al bivio partire o l’arte di scegliere

1.1 Partiamo dalla fine Quello che propone la vita R/S è un cammino piuttosto ambizioso, ammettiamolo pure, e forse, proprio per questo, non adatto a tutti. Per descriverlo invece che partire dall’inizio e narrarne pezzo pezzo ogni passaggio, partiremo dalla fine, dall’arrivo... può sembrare una “Partenza” un po’ strana, ma ha una sua ragione. È un po’ come una gita in montagna, ma non una gita qualunque, una gita che prevede passaggi difficili, impegnativi e che va quindi preparata bene sia come attrezzatura, sia soprattutto come allenamento personale; sempre come per una camminata impegnativa è importante che chi parte sappia bene da subito quali sono le caratteristiche del percorso che dovrà affrontare in modo da potersi godere le parti belle che sa di poter incontrare, ma anche da essere preparato per quelle, invece, più dure. Così iniziando il cammino scout offerto dal roverismo-scoltismo è importante sapere da subito qual è il percorso che stiamo per affrontare e, soprattutto, dove pensiamo di arrivare, cioè qual è la meta che ci aspetta... È poco credibile forse pensare a una gita di 4 anni e a un cammino che fra curve, salite, discese e bei panorami, ci porti giorno dopo giorno, estate dopo estate, ad una meta così lontana per la quale, appunto, occorrono tanti anni per arrivarci; ed è ancora più difficile affermare che un ragazzino di 17 anni possa pensare ad un futuro così lontano per lui. Sicuramente ci sarebbero tantissimi “tuttologi” pronti ad affermare che

ORIENTARSI AL BIVIO – 17


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“per i giovani d’oggi” non è possibile impegnarsi così a lungo per raggiungere un obiettivo. E così c’è il rischio, concreto e visto più volte, che per paura di spaventare, per mancanza di chiarezza, si inizi il cammino della vita R/S in Noviziato o addirittura nei primi anni di Clan, senza sapere bene dove andrà a parare, quali passi saranno da compiere e, soprattutto, qual è la meta da raggiungere. Questo è un errore perché, come accade in montagna, rende meno sicuro il cammino, talvolta impedisce di accorgersi delle bellezze nascoste che potremmo incontrare, perché non sappiamo che ci sono, e, infine fa sì che al momento in cui, verso la fine, ci viene chiesta la “scalata finale” non siamo 18 – VAGABONDI E VEDETTE


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preparati e abbiamo, ormai, poco tempo davanti. Succede talvolta che si passino bei momenti di vita di comunità, magari anche affrontando belle esperienze e facendo importanti riflessioni, ma senza avere in testa una idea precisa di “cosa sto facendo, dove sto andando”, così passa l’anno di Noviziato, il primo anno di Clan, e magari anche il secondo... per fortuna una delle ricchezze del metodo scout è la scansione dei tempi e dei momenti assicurata dai simboli e dalle cerimonie, e così, quando assistiamo alla Partenza di un compagno di strada in Clan, può capitare che ci poniamo alcuni dubbi sulla fine del nostro sentiero, vedendo la fine di quello di un altro. È chiaro, quindi, che, anche per questo motivo, questi simboli e queste cerimonie devono essere davvero curate e realmente ricche di significato perché possano essere di aiuto sia per chi sta finendo, sia per chi ha appena iniziato il cammino R/S, per capirne la profondità. Se una cerimonia della Partenza si risolvesse in un cordiale ed allegro saluto o, ancora peggio, fosse costruita falsamente da una serie di belle frasi raccolte ed appiccicate per dire cose apparentemente grandi, ma che non hanno nessun riscontro nella realtà delle scelte concrete e quotidiane di chi ha scelto e quindi chiesto di prendere la Partenza, allora questa cerimonia non solo sarebbe inutile per tutti, ma sarebbe addirittura dannosa perché potrebbe dare una falsa impressione di un cammino facile e scontato, il cui arrivo è comunque assicurato e sempre in discesa, mentre noi sappiamo bene che non è mai così, almeno non quando vogliamo raggiungere grandi cose.

1.2 Gli ingredienti del cammino R/S Ma cos’è che dobbiamo raggiungere, dove porta, alla fine questo cammino... ce lo volete finalmente dire? Proviamo a spiegarlo usando, innanzitutto, le parole di Baden-Powell: “Ricorda che tu sei tu. Sei tu che devi vivere la tua vita e se vuoi riuscire a raggiungere la felicità, devi essere tu a guadagnartela. Se saprai manovrare con attenzione, navigando con fedeltà ed allegra tenacia, non c’è motivo perché il tuo viaggio non debba essere un completo successo” (La Strada verso il successo). Beh, forse letta così non è che a prima vista questa frase dica un gran che. Però analizzandola bene, troviamo parecchi degli ingredienti fondamentali che caratterizzano la vita R/S: 1) Tu sei tu: mai come in R/S tu sei protagonista della tua educazione, ORIENTARSI AL BIVIO – 19


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delle scelte che portano a indirizzare la tua vita; i tuoi compagni di strada, capi o ragazzi che siano, potranno esserti molto d’aiuto, ma non potranno mai sostituirsi a te nella responsabilità di guidare la tua canoa e nell’essere in prima fila nella decisione e realizzazione delle attività del tuo Clan; altra cosa che è parecchio difficile avere la libertà di fare altrove. 2) Raggiungere la felicità: come obiettivo non è niente male, i grandi potenti della terra, i più ricchi o i più famosi inseguono la felicità, talvolta senza raggiungerla, a te, invece, è offerta..., attenzione però, non su un piatto d’argento, ma quale risultato di un lungo cammino... Ah! È questa allora la fine del cammino, è lì che debbo giungere! Alla felicità! Beh... sì e no... Sì perché questo potrebbe davvero essere il risultato del tuo cammino; No perché non è così facile e perché, forse, verso la fine del sentiero ti accorgerai che potrebbe essere cambiato il tuo modo di pensare la felicità e, soprattutto, perché scoprirai che non si conquista mai per sempre, è sempre in bilico... Quello che però potrai mettere a fuoco sono gli strumenti, i passi da compiere, gli ingredienti fondamentali di una vita felice... ed essere quindi davvero tale. 3) Navigando con attenzione, fedeltà ed allegra tenacia: ecco altri elementi fondamentali del cammino che ti viene proposto: Attenzione - attenzione agli altri, attenzione a te stesso e alle tue vere esigenze che sono tue e non ti debbono essere imposte dagli altri, attenzione alle piccole cose, attenzione ad evitare il male, attenzione a sapersi schierare e prendere posizione... (Vedi il peggio ma guarda il meglio). Fedeltà - di nuovo sia agli altri, sia a se stessi; fedeltà, lealtà e sincerità nei rapporti di comunità, per costruire quelle rare e preziose amicizie che rimangono nella vita, fedeltà agli ideali e ai valori che si scelgono e che, giorno per giorno debbono essere testimoniati con fatica, coraggio e coerenza, così da essere agli occhi di tutti una persona con delle idee e non una banderuola che a seconda di dove tira il vento un giorno dice una cosa e il giorno dopo sostiene il contrario, perché in quel momento è più “opportuno”. Allegra tenacia - eh sì, perché non so se ve ne eravate accorti, ma noi scout siamo sicuramente dei gran testoni ma di quelli allegri, non dei musoni. L’ottimismo è una delle caratteristiche più importanti che, una volta interiorizzata, ti porterà davvero ad essere felice; l’essere costruttivi, il continuare ad andare avanti, anche a dispetto delle apparenze e con il rischio, magari di fare brutta figura, il portare le cose fino in fondo e il non mollarle quan20 – VAGABONDI E VEDETTE


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