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Sped. abb. post. - PubblicitĂ 70% - Filiale di Milano - Anno 23 - N. 1 - Marzo 2009
Trimestrale di Cultura, Scienza e Tecnica del Benessere
www.firp.it
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marzo 2009
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SOMMARIO
REFLESSOLOGIAOGGI Direttore Responsabile Manuela Maria Mancini Comitato di Redazione Raffaello Cuter Stefano Suardi Consulente editoriale Carlo Gaeta Progetto grafico Promotion Merate s.r.l. Merate (LC) Stampa MEDUSA - Caravaggio (Bg) - Via L. Da Vinci Tel. 0363/53919 Direzione, Redazione e Pubblicità Via A. Manzoni, 29 24053 Brignano Gera d’Adda (BG) C/C post. 36643203 Segreteria c/o Studio Media P.zza Locatelli, 10 24043 Caravaggio (Bg) Tel. 0363/350135 (9-12; 14,30-17,30) Fax 0363/350654 E-mail: info@firp.it CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Raffaello Cuter Vicepresidente vicario Emilio Leorin Vicepresidente Guido Zandi Segretario Stefano Suardi Consiglieri: Erminio Frezzini, Carlo Ongaro, Biago Franco, Carlo Annoni, Martino Papetti, Collegio dei Revisori dei Conti Sonia Arnaboldi, Claudio Gatti, Renzo Zanier Collegio dei Probiviri Gloria Fabbroni, Aldo Oneto, Michele Rasizzi Scalora
Trimestrale di Cultura, Scienza e Tecnica del Benessere Organo ufficiale della FIRP Autorizzazione del Tribunale di Bergamo del 25/2/05
EDITORIALE
Il segreto di un quarto di secolo insieme
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CONVEGNO 2009
L’evoluzione della reflessologia italiana scritta nelle pagine del convegno
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25 anni di appassionante avventura
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La nuova reflessologia integrata
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Programma 25° convegno FIRP
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Una cerniera tra piede e sistema nervoso
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REFLESSOLOGIA
ATTUALITÁ
Quel piacevole... dolore
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Il caso di Maria
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Un’abbinata vincente!
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Una grande opportunità per un risveglio consapevole
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Quando il corpo ride
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FISCALMENTE PARLANDO La posizione fiscale e contributiva del reflessologo
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SCUOLA FIRP
Corsi FIRP 2009 - In-formarsi conviene!
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VITA FIRP
Assemblea Soci FIRP
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CARTOLINE
25° Convegno FIRP a Pesaro
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Tutti i diritti sono riservati. Testi e immagini inviati al giornale non verranno restituiti . G li articoli firmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori . A bbonamento annuale € 26,00, arretrati € 8,00. Versamento su vaglia postale o C.C.P. n. 36643203 intestato a FIRP, Via Manzoni, 29 -24053 B rignano G era D’Adda (BG).
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25° Convegno Nazionale FIRP Centro Congressi “BAIA FLAMINIA RESORT”
Come raggiungerci
Pesaro, 17-19 Aprile 2009
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25°CONVEGNO NAZIONALE FIRP
IL VIAGGIO CONTINUA Un altro passo verso il futuro Pesaro - 17-19 Aprile 2009 OSPITE D’ONORE
DEVON
SCOTT Venerdì
17 Aprile, ore 21,30
Autrice del libro “PODOMANZIA”
“Ogni volta che mi siedo e prendo tra le mani un piede per leggerlo, penso che davvero, come diceva Elipio Zamboni, sia un atto di umiltà e amore, oltre che di professionalità. Ma penso anche che l’amore più grande sia quello espresso da chi mi si affida completamente, da chi mi rende partecipe della sua vita, di ciò che sente, patisce, teme e spera, che conta su di me per essere aiutato a vedere più chiaro in se stesso e a stare meglio. Alla fine, il dono più grande è quello che viene fatto a me”. Devon Scott
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EDITORIALE
di Manuela M. Mancini
Il segreto di un quarto di secolo insieme
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l Convegno FIRP quest’anno festeggia le sue nozze d’argento e noi con lui… fieri e soddisfatti di tanta longevità! Il nostro segreto? Quella rete energetica, quel legame impercettibile, evanescente ma forte, invisibile ma presente che ci unisce tutti e ci fa sentire parte unica e importante di un tutto più grande: la Federazione Italiana di Reflessologia del piede. Siamo come le dita di un mano, ognuna diversa e speciale, insostituibile ma contemporaneamente parte di un tutto armonico più grande che funziona grazie all’insieme delle singole parti. Come scrive Gregg Braden scienziato, geologo, ex collaboratore della Nasa e progettista informatico aerospaziale, nel suo capolavoro letterario “La Matrix Divina”, ogni cosa nell’universo, dall’abbondanza materiale al successo nelle relazioni, è parte integrante di un campo intelligente di energia – la Matrix Divina, quella rete di interconnessioni che tutto permea e tutto connette, costituita da un intreccio di filamenti molto simili a quelli presenti nel nostro cervello. Essa funziona in modo simile a un computer Cosmico Cosciente, che usa le nostre funzioni e credenze per creare la Realtà. Così, anche noi della Firp abbiamo la nostra Matrix Divina e creiamo la nostra realtà, il nostro collegamento luminoso di pensieri, di affetti, di intenzioni e di successi che si manifesta e si perpetua di anno in anno attraverso il nostro Convegno. Il meeting annuale dei reflessologi è il nostro grande segreto, un’occasione di abbeverarsi alla fonte, di tornare alle vere origini di tutto, di arricchirsi e ricaricarsi nel contatto coi soci, nuovi e più esperti e coi colleghi reflessologhi di ogni parte d’Italia. Al convegno la sperimentiamo davvero questa appartenenza, rafforziamo questo legame, questa rete di luce, di conoscenze e di sorrisi, passiamo il testimone e lo rendiamo sempre attuale. L’evoluzione della Firp passa anche e soprattutto attraverso il Convegno, così come la nostra evoluzione di uomini e professionisti. Un Convegno che quest'anno vedrà protagonista la Reflessologia, al centro di una rete di connessioni inter e multidisciplinare. Saremo promotori della nuova "reflessologia integrata". E quindi non dimentichiamolo: il convegno è il nostro segreto... Vi aspettianmo numerosi!
25°
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di Carlo Gaeta
CONVEGNO 2009
L’evoluzione della reflessologia italiana scritta nelle pagine del convegno
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utto ruota sempre intorno a Lui, il grande Maestro della Reflessologia italiana: Elipio Zamboni da Songavazzo provincia di Bergamo, a due passi da Clusone, ai piedi della Presolana. Un bergamasco purosangue trapiantato a Monza, dove pian piano si afferma come massofisioterapista, erborista e fitopreparatore. Fa anche il massaggiatore nel Monza Calcio ai tempi del grande allenatore Gigi Radice, che porta la squadra brianzola in serie B, avvalendosi anche del contributo di
giocatori del calibro di Claudio Sala. Zamboni però ha altre idee in testa, guarda più in là, vola più in alto verso i paradisi del benessere. Così il 1974 finisce nella Foresta Nera in terra germanica per svolgere un corso che ha come docente l’accreditata Hanne Marquardt, autrice del libro “Il massaggio zonale riflesso del piede” che si fonda sugli studi e sulle osservazioni dell’americano W. Fitzgerald (1872–1942) che per primo suddivise il corpo umano in 10 zone longitudinali che, partendo dalla punta delle dita percorrevano la testa e il corpo per arrivare ai piedi. Zamboni si entusiasma e spicca il volo verso la reflessologia. Prende l’attestato di partecipazione al corso e torna in Italia con la precisa volontà di fare proselitismo, di promuovere la scienza che già era stata di egizi e cinesi. Nella sua casa di via Copernico 2 a Monza, insieme alla compagna Zita, ricava uno studiolo nel quale inizia la sua attività di reflessologo, alimentando sempre quella “mania” per le erbe tramandatagli dal padre. Cresce la passione e si allarga il giro d’interesse.
Festeggia un quarto di secolo l’annuale appuntamento FIRP
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La storia del Convegno Firp
La gente inizia ad arrivare da ogni parte e lui prima tratta e poi “insegna” il piede. Negli Anni Ottanta il salone della sua abitazione si trasforma in una vera e propria aula dell’ “Università” di reflessologia. Una cattedra un po’ casalinga ma efficace, se è vero, com’è vero, che da li passano in tanti e pure alcuni dei nomi più rappresentativi oggi in FIRP, come Guidino Zandi e il Frezz, al secolo Erminio Frezzini, il podologo Raffaello Cuter, Martino Papetti, Franco Biagio, Renzo Zanier e Stefano Suardi. Naturale coordinare il nascente gruppo di appassionati reflessologi in una associazione: così nasce AIRP. L’Associazione Italiana Reflessologia del Piede si costituisce ufficialmente nel 1983 a Milano al Circolo De Amicis alla presenza dell’Onorevole Aldo Aniasi, già sindaco del capoluogo meneghino. Sempre nel 1983, aiutato dal giornalista Erasmo Buzzacchi, Elipio edita “Guarire si può” la prima rivista di reflessologia, antesignana dell’odierna “Reflessologia Oggi” nata nel 1987. Zamboni non si ferma. Dopo l’assemblea costituente, l’idea di un convegno annuale sorge spontanea.
Nel 1984 il primo vero meeting nazionale si svolge a Padenghe del Garda al West Garda Hotel. Inizia così la storia di quello che sarebbe diventato l’annuale appuntamento dei reflessologi italiani, momento di comunicazione, informazione e scambio culturale. Nell’85 al Circolo De Amicis il 2° convegno. L’anno successivo si transita da Abano Terme per chiudere il primissimo ciclo degli eventi targati AIRP. Nel 1987 i reflessologi ritornano al West Garda Hotel di Padenghe del Garda e qui prende il via la vera parabola del Convegno Nazionale FIRP, la Federazione Italiana figlia dell’AIRP, che si presenta ufficialmente al mondo. Nell’88 l’annuale appuntamento si sposta a Salsomaggiore Terme nella splendida cornice del Grand Hotel et de Milan. In quegli anni il meeting dei reflessologi si svolge nel tardo autunno a novembre, poi verrà spostato in primavera. Da Salsomaggiore al Casimiro Park Hotel di Portese del Garda dove il convegno diventa monotematico. I relatori si confrontano sulle allergie. Nel 1990 Asiago con “Le rachialgie” e poi Rimini con “Le cefalee”. Tra il ’92 e il ’93, per due edizioni, la Firp s’incontra alle Terme di Galzignano per confrontarsi su “La depressione” ed “Epatopatie e stress”. Nel luglio ’92 la prematura e repentina scomparsa del Maestro mette in dubbio la vita stessa della FIRP, ma nel nome del fondatore il gruppo storico continua. Nel 1994 si torna ad Abano Terme con il tema “Prenatalità e gestazione”. Si salta un anno e nel ’96 la prima puntata a Riccione, che a lungo sarebbe stata la sede preferita del convegno. Ospite d’onore è lo psicologo, sessuologo e scrittore Willy Pasini. “Squilibri funzionali dell’età evolutiva” è il titolo dell’incontro. Si rimane sul versante adriatico nel 1997 per far tappa a Numana. Tema: “Essere giovani nella Terza Età”. Si ripassa dal Garda nel ’98 dove a Costermano l’argomento è “Reflessologia 2000: le nuove frontiere”. Un convegno particolarmente riuscito grazie alla presenza di uno sciamano indiano navajo. Tra il ’99 e il 2000 la FIRP sceglie Loano e i temi sono: “Alla ricerca degli equilibri perduti” e “Fitness & Reflessologia”. Nel 2001 si apre il lungo periodo riccionese all’Hotel Nautico e al Palazzo del Turismo, interrotto solo nel 2004 per la trasferta a Pieve di Cento. Il Nautico era già stato apprezzato contenitore dell’evento del 1996. Nell’ordine i temi affrontati: Viaggio nell’arcipelago dello stress; Over 70. Una nuova sfida da vincere. Nel 2003 la Firp ospita il convegno europeo del Rien dal titolo “Una storia al femminile” con quasi 400 partecipanti, un record. “Anatomia di un’emozione” è il tema di Cento, dove, combinazione, c’è anche Vasco Rossi che sta provando con la sua band per il tour di quell’anno. Nel 2005 con “Professione reflessologo” si torna al Nautico. Quindi nel 2006 “La Reflessologia sorride ai bambini”, poi “Amore & Psiche, viaggio reflessologico nella sessualità” e quindi lo scorso anno “A piedi nudi nei sensi. Reflessologia e sensorialità”. Ospite è l’alpinista scalzo Tom Perry che anima una divertente serata. Un lungo cammino, durato un quarto di secolo, attraverso il quale la reflessologia italiana si è evoluta e si è messa al confronto con il mondo, partecipando anche ai convegni internazionali della federazione europea RIEN. Il viaggio continua con una nuova tappa a Pesaro.
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Giustizia - RIEN - I.C.R.). Quanto realizzato rende oggi la FIRP una realtà che ha i numeri per poter proporre un itinerario di lavoro qualificato, con il preciso compito di continuare a scegliere, attentamente, le proprie linee progettuali in coerenza con le sue finalità statutarie, insieme ad altri soggetti della società civile e istituzionali, preposta a dare garanzia di professionalità dei suoi diplomati. Lo statuto e il Codice Deontologico regolano l’attività della nostra Federazione e dei suoi associati e definiscono gli ambiti di intervento e le pratiche
salutistiche di competenza del reflessologo, promuovendo la diffusione e la conoscenza della reflessologia, tutelando gli interessi collettivi dei propri associati, garantendo agli utenti una sicurezza di “qualità” e vigilando sul corretto comportamento, in conformità alle norme che regolano lo svolgimento della professione stessa. La FIRP vuole continuare ad essere guida, informazione e tutela, garantendo ai suoi associati anche la possibilità di aggiornamento professionale continuo e una formazione avanzata.
La nuova reflessologia integrata
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arà un convegno multidisciplinare quello di quest’anno, che raccoglie una serie di interventi su varie tecniche olistiche che si possono ben integrare con la reflessologia, potenziandone l’effetto e rendendola ancora più completa. Inizieremo con la possibilità di relazionarci, in quanto reflessologi, con la medicina germanica. E’ possibile infatti sfruttare i concetti della medicina hameriana per approfondire i trattamenti reflessologici e viceversa col massaggio sostenere e alleviare gli effetti dei traumi psichici. Immancabili vari accenni alle costituzioni omeopatiche e alla Legge degli opposti, che evidenzia come gli organi sul piede possano anche avere una caratteristica energia, maschile o femminile, Yin o Yang. Il massaggio reflessologico verrà anche considerato e valorizzato nella sua complementarietà con altre tecniche olistiche, come la fitoterapia, l’omeopatia, la floriterapia. Scopriremo come anche lo Yoga e la Reflessologia hanno punti di incontro, infatti i punti che vengono stimolati con gli asana (le posizioni dello Yoga, N.d.R.) sono gli stessi che vengono interessati dal passo del bruco... Ampio spazio verrà dato alla pratica e ai casi reflessologici e alla conoscenza di come alleviare un dolore muscolare attraverso i punti riflessi. Infine, un’interessante e imprescindibile dimostrazione scientifica della validità della Reflessologia, con la visione di un’area nel cervello neurologico che riflette la zona toccata sul piede, a dimostrazione scientifica del legare tra punti riflessi e cervello. Vi aspettiamo numerosi!
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CONVEGNO 2009
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C O N V E G N O F I R P IL VIAGGIO CONTINUA Un altro passo verso il futuro
Pesaro - Centro Congressi Baia Flaminia Resort VENERDÌ 17 APRILE 2009
ore 15,00 Video introduttivo Intervento di Raffaello Cuter, Presidente Firp ll reflessologo oggi, alla luce della nuova medicina germanica Oltre la ricerca L’uomo nello spazio e nel tempo: “Da Darwin alla PsicoNeuroEndocrinoImmunologia” Esperienze: l’incontinenza Aperitivo Cena Devon Scott, autrice del libro ‘Podomanzia’
Daniela Carini Gloria Fabbroni Donato Virgilio Sonia Arnaboldi
Ospite d’onore della serata: SABATO 18 APRILE 2009 Biagio Franco Mario Luvié
ore 9,00 Star bene si può L’esistenza fisica: da cosa è controllata? Coffee break La legge degli opposti: una visione tridimensionale della reflessologia La sorgente dei riflessi: dalla cute al sistema nervoso Pranzo ore 15,00 Ansia e depressione, disarmonie psicofisiche La muscolatura nell’aspetto reflessologico plantare Coffee break Il sorriso di un bimbo nella reflessologia La reflessologia nelle terapie complementari Cena di gala
Giovanni Mercanti Luigi Giannachi
Orlando Volpe Fabrizio Mainetti
Maria C. Virzi Rosangela Coerezza
DOMENICA 19 APRILE 2009 ore 9,30 Guido Zandi-Gloria Fabbroni Il trigemino secondo Elipio Zamboni Sergio Maltoni - Franco Zavattiere Reflessologia e yoga unite per il benessere Consegna Diplomi 2008 Carlo Gaeta Fotoromanzo del Convegno Arrivederci al 2010 Pranzo Presenter: Manuela Mancini e Carlo Gaeta Organizzazione a cura di Stefano Suardi
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REFLESSOLOGIA
di D.Krogsgaard e P. Lundfrandsen
Una cerniera tra piede e sistema nervoso
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l trattamento dei problemi di sciatica è pratica comune tra i reflessologi. Conoscendo le cause più frequenti del dolore, il trattamento è relativamente semplice. Ma forse pochi ancora sanno che il nervo sciatico può anche essere responsabile di problemi alle ginocchia, gonfiore e altri disturbi alle gambe; e quanti reflessologi sono consapevoli del fatto che il nervo sciatico è preposto a ritrasmettere al sistema nervoso centrale gli impulsi provenienti dalla pianta del piede? Semplicità e conoscenza vanno spesso di pari passo. Per quanto possa essere semplice curare i disturbi di sciatica, il trattamento richiede comunque una certa conoscenza delle cause più comuni del problema e delle connessioni coinvolte. Questa è una delle tematiche sviluppate nel workshop Touchpoint intitolato “Sulla spina dorsale”. Nel presente articolo verranno prese in esame alcune delle tecniche principali da includere nel trattamento della sciatica. La sciatica causa un dolore che si irradia dalla natica a tutta la gamba. E’ provocata da un qualche tipo di blocco che il nervo sciatico incontra lungo
il suo percorso e che causa dolorose irritazioni o infiammazioni. Nervo sciatico: Nome scientifico: Nervus Ischiadicus Origine: L4-S3 (plesso sacrale) Percorso: attraverso il bacino fino alla regione glutea in maniera profonda per il muscolo gluteo più grande e in maniera distale per il muscolo piriforme. Continua lungo la parte posteriore della gamba dove si divide in due rami, detti nervo tibiale e nervo peroneale.
Il nervo sciatico: come “trattarlo” e perchè
Figura 1
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REFLESSOLOGIA
ne sulla radice nervosa coinvolge i nervi spinali da L4 a S3. Questi potrebbero essere stati danneggiati da un disco intervertebrale mal posizionato o affetto da ernia, problema abbastanza frequente nella fascia d’età che va dai 30 ai 50 anni. Un blocco del nervo potrebbe essere anch’esso dovuto a un restringimento di origine artritica del corridoio spinale (stenosi spinale). Questo caso è più frequente negli anziani.
Figura 2
Innervamento motorio: Tendine posteriore del ginocchio, tutta la parte inferiore della gamba e il piede. Innervamento sensoriale: parte inferiore della gamba e il piede. Il nervo sciatico è il maggiore nervo periferico del corpo umano. Nella regione gluteale il suo diametro è pari a quello di un mignolo.
Peter Lundfrandsen
Pressione alla radice Si possono distinguere due cause principali di dolore alla sciatica: impedimento nel percorso della radice nervosa o tensione muscolare nella regione pelvica o gluteale. La pressio-
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Il muscolo piriforme Una causa ancor più comune di sciatica è la tensione muscolare nei glutei. Il nervo sciatico si allontana dalla regione pelvica attraverso un’apertura (canale intrapiriforme) in cui lo spazio è limitato a causa della concentrazione di muscoli, nervi e vasi sanguigni (fig. 1). Questo nervo è strettamente collegato al muscolo piriforme, in certe persone addirittura passa attraverso il muscolo stesso. Il muscolo piriforme ha origine nella regione ventrale, all’interno dell’osso sacro al livello S2S4, e si congiunge al femore (grande trocantere). Le tensioni in questo muscolo possono facilmente comprimere il nervo sciatico (sindrome piriforme), causando quindi dolore. Fortunatamente, questa situazione è facilmente individuabile e curabile. Riflessi plantari del muscolo piriforme Il punto riflesso viene manipolato intensamente, con movimenti lenti e
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nervo sciatico
profondi. E’ bene prestare particolare attenzione all’origine (osso sacro) e alla congiunzione (grande trocantere) (fig. 2). Riflessi plantari del nervo sciatico Il nervo ha una collocazione riflessa ben precisa sul bordo superiore dell’osso della caviglia (fig. 3). L’ideale sarebbe operare utilizzando le tecniche della reflessologia nervosa, e cioè effettuando un’accurata pressione statica sul periostio dell’osso fino a quando il dolore in quel punto non svanisce del tutto (massimo 15 secondi). Una tecnica straordinaria Una tecnica in grado di ottenere risultati notevoli nel trattamento dei dolori sciatici è la cosiddetta mobilizzazione nervosa. Si tratta di un metodo sviluppato dal fisioterapista australiano David Butler. Si applica un bendaggio elastico in corrispondenza del nervo che può aiutare a liberare il nervo stesso dalle pressioni e dalle tensioni cui è sot-
toposto. Una volta che il nervo è ben adagiato nel tessuto connettivo circostante, la circolazione al suo interno (flusso asso plasmatico) si normalizza e le sue funzioni tornano alla normalità. Tecnica (vedi foto a pag. 12): in piedi a lato del lettino, spalle rivolte al paziente. Con il braccio più vicino al lettino, reggere la parte inferiore della gamba del paziente e sollevarla lentamente fino a quando tutta la gamba sia distesa. Il movimento deve essere totalmente passivo, il che significa che il paziente non deve compiere alcuno sforzo. Fatevi descrivere costantemente eventuali dolori e, non appena il paziente inizia ad avvertire il consueto dolore alla sciatica, arrestate il movimento della gamba riabbassandola fino a quando il dolore non sarà scomparso. Quindi, tentare di nuovo
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Dorthe Krogsgaard
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REFLESSOLOGIA di sollevarla. Ripetere il procedimento per 10-15 volte, cercando ogni volta di sollevare un po’ di più la gamba. Questa tecnica dà modo, per così dire, di entrare e uscire dal dolore, e progressivamente noterete che ogni volta il punto di soglia del dolore si sposterà un po’ più in alto grazie alla mobilizzazione del nervo. Mobilizzare durante il trattamento Risultati strabilianti si possono ottenere anche manipolando il punto riflesso del nervo sciatico e contemporaneamente operando la mobilizzazione sopra descritta. Così facendo, il nervo viene trattato contemporaneamente dall’esterno estendendo i tessuti, e dall’interno attraverso l’impulso riflesso. Nella maggior parte dei pazienti affetti da sciatica, queste tecniche danno risultati immediati in termini di maggiore mobilità e diminuzione del dolore. A livello pratico, può essere utile iniziare una sessione verificando di quanto è pos-
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sibile sollevare la gamba senza causare dolore, successivamente effettuate il trattamento e la mobilizzazione, quindi proseguite con una normale trattazione reflessologica e, al termine della seduta, cercate di nuovo di sollevare la gamba. Sia il terapeuta che il paziente noteranno la differenza! Ovviamente, l’effetto ottenuto con una sola sessione non è duraturo, è però utile a spezzare il circolo vizioso che ha fatto sì che i muscoli rimanessero costantemente in tensione, oltre che ovviamente a motivare il paziente a fare di più per risolvere il suo problema. Il nervo della reflessologia Il nervo sciatico è naturalmente interessante, visto anche il numero di persone affette da disturbi ad esso legati. I reflessologi dedicano però un’attenzione particolare a questo nervo, che è preposto alla trasmissione di tutti gli impulsi tattili e dolorosi provenienti dai piedi. Ciascun piede contiene circa 75.000 terminazioni nervose libere che registrano ogni movimento del reflessologo. Questa incredibile quantità di informazioni viene ritrasmessa al sistema nervoso centrale attraverso il nervo sciatico. E’ quindi palese come il corretto funzionamento di questo nervo sia essenziale per la buona riuscita del trattamento reflessologico, specialmente se si considerano attendibili le teorie sull’operatività della reflessologia attraverso il sistema nervoso.
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REFLESSOLOGIA
di Carlo Ongaro
Quel piacevole.... dolore
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no dei primi aspetti da tener presente per dimostrare la veridicità di una disciplina è quello di analizzarne i fondamenti e se questi ultimi, come nel caso della reflessologia plantare, sono ben radicati in una solida tradizione più che millenaria, diventa necessario, là dove è possibile, “buttare” uno sguardo sul passato per consolidare i principi generali odierni. La reflessologia moderna ed antica, sia nell’indagine che nell’iter, ha sempre considerato il dolore come un fondamento irrinunciabile. Lo stesso Elipio Zamboni, a cui è intitolata la nostra scuola, rimanendo fedele a quelli che erano gli insegnamenti dei suoi maestri europei, nel portare la reflessologia plantare in Italia, ha sempre sottolineato l’importanza del fattore “dolore”. Un’indicazione a riguardo, ben più antica, ci viene proposta da una civiltà enormemente sviluppata ed enigmatica quale quella degli Egizi. Noi tutti sappiamo che esiste una rappresentazione iconografica egizia, datata 2330 a.C., che descrive una scena di tipo reflessologico, però ben
pochi conoscono il contesto interessante in cui questo fatto viene raffigurato. Nell’immagine sotto riprodotta, si vedono due Nubiani nell’intento di “massaggiare” mani e piedi a due persone. Come mai i reflessologi sono sicuri che si tratti di reflessologia? La risposta ci viene dalla frase sovraimpressa che dice “Guariscimi! Ma non farmi troppo male”. Bene, noi tutti sappiamo che per attuare in modo appropriato la reflessologia plantare il dolore che i nostri clienti sentono li porta inesorabilmente a trovarsi nella stessa situazione. La speranza di guarire è commisurata con la speranza di non sentire troppo male.
Passando dalla sofferenza al piacere, la malattia si trasforma in salute
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Rappresentazione egizia della reflessologia scoperta in una tomba a Saqqara
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REFLESSOLOGIA
Elipio Zamboni, grande Maestro reflessologo
Il verbo “ guariscimi” viene espresso in maniera perentoria, il cliente sembra quasi proferire un ordine. Ora, sapendo che la tomba in cui è stata trovata questa immagine è del medico di Saqqara, sapendo inoltre che i medici e gli studiosi di allora formavano una casta esigua di personaggi secondi solo al Faraone, possiamo immaginare chi fosse colui che impartiva quell’ordine! “Guariscimi” lascia ben pochi dubbi sulle finalità di quel “massaggio”. Ankh-mahor, il medico di Saqqara in questione, esegue non un “massaggio” per il “ benessere”, bensì un’azio-
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ne curativa. A conferma di tutto ciò si deve aggiungere che l’intero ambiente è letteralmente tappezzato di geroglifici che trattano inequivocabilmente di medicina. Ma lasciamo parlare l’egittologo John Anthony West: “Le scene mediche sono su entrambi i lati della porta che conduce alla sala a cinque pilastri. Sulla destra si trova una dettagliata operazione; il chirurgo dice: “L’unguento (probabilmente una sorta di anestetico) serve a renderlo accettabile”. A sinistra il volto del paziente tradisce sofferenza. Il chirurgo dice “Tienilo in modo che non cada”. L’assistente risponde: “Farò come dici” […] Il significato dei rilievi (e qui viene il bello, n.d.r.) sulla parete di sinistra è incerto. Due uomini si stanno facendo fare “qualcosa” a mani e piedi. Tra le varie spiegazioni potrebbero esserci chirurgia, manicure, pedicure e massaggio. Ma dal momento che il testo recita “ fa che non sia doloroso” il massaggio sembra escluso”. Evidentemente all’archeologo mancavano le conoscenze appropriate della reflessologia, ciò che prontamente abbiamo cercato di colmare. In conclusione, possiamo affermare che gli antichi Egizi conoscevano la reflessologia, sapevano che era curativa e che, soprattutto, per poter essere efficace, non era esente dal dolore! A onor di cronaca, e non senza una punta di rammarico, possiamo aggiungere, vista l’equa rappresentazione tra chirurgia e reflessologia, che a
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quei tempi il chirurgo e il reflessologo lavoravano in pieno accordo per uno scopo unico: quello di risolvere la malattia del proprio assistito! Nella nostra “evoluta” società, questa antica collaborazione è praticamente assente… Si potrebbe andare avanti nell’analisi dissertando sul perché il medico/sacerdote di Saqqara avesse riportato nella sua tomba la chirurgia insieme alla reflessologia, sapendo che ogni elemento ed ogni scelta avevano una importanza quasi ossessionante! Ma ciò, anche se interessante, ci porterebbe fuori argomento. Dai nativi indiani Hopi e Pueblo, passando attraverso Fitzgerald, fino ad arrivare alla moderna reflessologia, il dolore sapientemente mirato e sopportato è sempre stato un fondamento di questa disciplina. A questo punto ad un profano della materia , come è accaduto al nostro egittologo, verrebbe da domandarsi come mai così tanta gente utilizza l’intervento refles-
sologico, visto che causa dolore; la risposta può essere una sola: evidentemente… funziona!! Ciò viene dimostrato oltre che dalle innumerevoli testimonianze dei reflessologi, anche da una recente indagine (tuttora in corso) in cui si sono analizzati più di 250 casi, con una percentuale di soluzione parziale o totale vicino al 98%: in tutti questi casi il dolore era presente. Vorrei rammentare due episodi accaduti qualche anno fa. Il primo risale a metà degli anni ‘90, e riguarda una studentessa del terzo anno di Milano. Allora si era soliti portare dei casi trattati, il compito dell’insegnante era quello di coordinare lo scambio di esperienze, dando suggerimenti e consigli. Tutti avevano, chi più chi meno, ottenuti dei risultati, tranne la studentessa. La questione si faceva un po’ imbarazzante, fino a quando chiesi se al suo cliente eseguiva il massaggio reflesso con la
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REFLESSOLOGIA presenza del dolore. La risposta fu: “Ah no! Mio marito non sopporta il dolore!”. Le dissi che era indispensabile per la riuscita dell’intervento, magari procedendo gradatamente. Inutile dire che dopo qualche tempo la situazione si risolse. Il secondo esempio, ancor più significativo, è più recente. Primi anni del 2000 - nsegnavo a Pontida - da noi venne una persona già diplomata in un’altra scuola. Il motivo dell’iscrizione era che non vedeva risultati soddisfacenti. La direzione Firp di allora decise di ammetterlo al terzo anno. Mi accorsi subito della differente impostazione, che non riguardava il caratteristico movimento basculante, bensì la pressione enormemente leggera. Naturalmente gli dissi che il buon reflessologo doveva utilizzare la sensazione dolori-
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fica sia nell’indagine che nell’iter. Si ripropose di richiamare tutti i clienti che avessero accettato questa novità. Il risultato fu che gli esiti dei suoi interventi, prima negativi, si trasformarono in soluzioni positive. È utile inoltre ricordare che il dolore accompagna spesso la malattia, è difficile non abbinare la sofferenza alla malattia. Nell’atto propriamente reflessologico succede sempre una cosa straordinaria, che noi tutti conosciamo e che è una prerogativa della nostra disciplina: la trasformazione delle zone dolorifiche in zone quasi piacevoli se non piacevoli (a tal punto che Zamboni aveva definito questa sensazione con l’ossimoro “ il piacevole dolore”… geniale!!). Ma è proprio in questa trasformazione dinamica che si evidenzia il binomio malattia-dolore / sanità-piacere. Quasi inconsciamente la persona sottoposta al trattamento reflessologico avverte il passaggio dal dolore in “quasi piacere” e lo vive come se passando dal dolore al piacere anche la malattia si trasformasse repentinamente in salute. È ovvio che se manca anche uno solo di questi due termini, il processo non avviene. È logico che queste poche righe non danno una risposta definitiva ad una ipotetica “ legge reflessologica”, che, secondo me, come espressi nel convegno del 2008, sta in una probabile comunicazione logica/cellulare instauratasi nell’atto reflesso, però possono fornire una valutazione in più del perché questa straordinaria disciplina sia così efficace.
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REFLESSOLOGIA
di Silvia Russo
Il caso di Maria
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aria la conosco da quando ero bambina e la ricordo come una persona gioviale, aperta e disponibile. Purtroppo un carcinoma al seno ha spezzato tutte queste sue buone qualità. Era l’inizio di luglio quando approda alla reflessologia poco dopo l’intervento al seno su consiglio di un’amica comune che aveva fatto un corso di supporto ai trattamenti oncologici. Durante le prime sedute Maria era spaventata e naturalmente preoccupata per i problemi che avrebbe provocato sia psicologicamente che fisicamente la chemioterapia. Ma dopo circa un mese ha ritrovato gran parte del suo buon umore e, più serena e fiduciosa, ha continuato con le sedute. Il numero di incontri erano di due a settimana, mai eseguiti però nei giorni del trattamento chemioterapico, ma sempre due o tre giorni prima e dopo. Il mio lavoro consisteva nel rilassarla, aumentare le difese immunitarie e prepararla al trattamento farmacologico risolvendo in seguito tutti quei problemi legati al post-chemio tipo: nausea, vomito e stipsi. Dopo i primi due mesi i valori degli esami sono migliorati sensibilmente. Ma il mio lavoro su Maria continua
con la stessa frequenza come continuano i suoi trattamenti farmacologici e i miglioramenti appaiono tangibili. Mi sembra doveroso aggiungere che Maria durante tutto il trattamento non ha mai smesso di lavorare, ha continuato a fare la perfetta moglie e madre di una famiglia piuttosto numerosa con tutte le problematiche che questa comporta, astenendosi dai suoi compiti familiari solo il giorno della chemio. All’inizio di novembre Maria si ammala di bronchite e quest’ultima fa oscillare tutti i valori chimici, ma grazie a uno sciroppo omeopatico e alle sedute di reflessologia in breve tempo tutto guarisce. A fine novembre Maria finisce i due cicli di chemioterapia e radioterapia e si sente veramente bene, grazie al suo corpo che ha retto questi pesanti trattamenti. Gli esami sono nettamente migliorati e finalmente ha ritrovato la sua serenità e la gioia di vivere.
Chemioterapia e reflessologia alleate per una nuova “Rinascita”
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di Luigino Codutti
REFLESSOLOGIA
Un‘abbinata vincente!
L Il dottor Ryke Geerd Hamer
a nuova medicina del dottor Geerd Hamer è un innovativo approccio al malato e alla malattia che sta ottenendo un crescente successo internazionale. Questo rivoluzionario metodo è basato su cinque leggi biologiche (legge significa evento verificabile sempre, ovunque e per qualsiasi soggetto preso a caso). Le leggi contrastano e sono contrastate dalla medicina ufficiale, ma preferisco non esprimere pareri a riguardo. La comprensione delle cinque leggi permette alla persona colpita dall’”evento malattia” di riappropriarsi della comprensione del proprio stato di disagio e delle cause che lo hanno determinato. In questo modo non si sentirà più raggelato dal panico e dall’impotenza di fronte alla pato-
logia. La terapia di Hamer è, quindi, un intervento ad personam, basato oltre che sui sintomi, sulla storia personale e sulla ricerca profonda e sistematica degli eventi traumatici che hanno scatenato la risposta biologica e quindi la perdita dello stato di benessere psicofisico. Secondo la metodologia hameriana uno choc biologico (acuto, drammatico, vissuto con un senso di isolamento, senza possibilità di attuare i meccanismi fondamentali di lotta e di fuga, quindi che coglie l'individuo impreparato) chiamato DHS, o sindrome di Dirk Hamer, o focolaio di Hamer, attiva un programma speciale che si differenzia dai normali programmi di risposta agli stimoli in quanto permette all'organismo di funzionare in condizione di pericolo. Questo programma, chiamato SBS (speciale, biologico, sensato) si attiva contemporaneamente su tre livelli: psichico-cerebrale-organico, ha un decorso sincrono e si sviluppa in tre fasi: fase attiva o di simpaticotonia permanente, fase vagotonica di risoluzione del conflitto detta CL o conflittolisi interrotta da una crisi epilettoide a circa metà dell’ultima fase, detta di riparazione. Durante la fase simpaticotonica post
Il metodo Hamer e la reflessolologia
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DHS di conflitto attivo avremo uno stress permanente, con sintomi come insonnia, vasocostrizione, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, irrigidimenti, sudorazioni fredde. In questa fase troviamo le cosiddette malattie fredde (anemie, consunzioni, astenie). Dopo l’eventuale soluzione del conflitto o conflittolisi “CL” seguirà la fase di rilassamento o di vagotonia permanente, l’attivazione parasimpatica (nervo vago), la vasodilatazione, il rallentamento del ritmo cardiaco e la diminuzione della pressione arteriosa. In questa fase troviamo le cosiddette malattie calde (febbre, stanchezza, dolori persistenti, ecc.... Al centro della fase di riparazione di durata massima di sei settimane avremo la fase epilettoide, cioè una violenta crisi simpaticotonica che permette, a livello cerebrale, di espellere i liquidi trattenuti dal corpo durante la prima fase di riparazione. A livello organico avremo: crisi motoria tonico clonica, conati di vomito, coliche intestinali, lisi polmonare, ittero, infarti. Da questo momento l'organismo tende a ripristinare tutte le sue funzioni e rientra nella normalità e nel normale ciclo alternato giorno-notte. Si intuisce facilmente, a questo punto, come possiamo intervenire reflessologicamente durante le varie fasi per aiutare l'organismo. È da precisare che le localizzazioni del focolaio di Hamer si possono trovare in: tronco cerebrale e cervelletto, (cervello antico) corteccia cere-
brale e midollo cerebrale (neo corteccia) a seconda del tipo di conflitto. E' impossibile condensare tutte le nozioni di base in un solo articolo per cui mi limiterò a dare alcune indicazioni. E' mio parere che noi reflessologi già interveniamo, senza saperlo, su questi meccanismi. In fase attiva o simpaticotonica, il nostro compito, (sempre affiancati da una diagnosi e con la collaborazione di un medico hameriano!) sarà di ridurre la cosiddetta massa conflittuale data da intensità dello choc per durata del conflitto, agendo con la sequenza: zona di localizzazione cerebrale del conflitto-cervello limbico-ipotalaRyke Geerd Hamer , medico, mo- (base e internista, primario in ginecologia centrale del oncologica, insegnante neurovegetatiuniversitario inizia le sue ricerche vo)- catena sima partire da un fatto molto patica e paradoloroso: la morte di suo figlio simpatica, nelDirk, ucciso sull’Isola di Cavallo l'ordine, per rieda Vittorio Emanuele. Per questo, quilibrare il siquando scopre in cosa consiste stema diaframquella condizione particolare da ma-plesso solacui ha inizio la “malattia”, decide re. Otterremo di chiamarla col termine di DHS quindi, se non (Sindrome di Dirk Hamer) in onore altro, una grandi suo figlio. Hamer attualmentele de riduzione delvive e continua le sue ricerche in lo stress, ma anesilio in Norvegia, dove ha dovuto che probabilrifugiarsi in seguito all'apertura di mente qualcosa un procedimento penale nei suoi di più. Sarà capiconfronti con la presunta accusa tato a tutti, almeno una volta, di "istigazione contro i popoli e di vedere la perrazzismo". sona che inizia a
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REFLESSOLOGIA
tremare durante il trattamento, prima con un tremore localizzato (bocca, oppure arti inferiori o superiori) e successivamente con un tremore generalizzato. Ebbene, mi spingo a ipotizzare che questa sia la famosa crisi epilettoide o di risoluzione del conflitto. Noterete che è possibile, quindi, ridurre i tempi di risoluzione della seconda fase (CL). In fase di conflittolisi il lavoro si sposterà sulla catena del simpatico per tentare di ridurre la violenza dei sintomi fisici. Paradossalmente la fase di risoluzione è la più pericolosa perché, ad esempio, una risoluzione di conflitto di territorio con somatizzazione alle coronarie, può risolversi con un infarto acuto. Useremo anche una stimolazione della circolazione linfatica superiore
e dell'apparato urinario per ridurre l'edema da risoluzione, tipico guaio post conflittolisi. È inopportuno trattare direttamente l'organo per evitare dolorose reazioni; meglio agire sul neurovegetativo, per loggia energetica secondo la medicina cinese e sui muscoli riflessi secondo la chinesiologia. Questo vuol essere solo uno schema di base su cui integrare caso per caso altri punti secondo i vari conflitti e le varie evoluzioni. È opportuno frequentare anche un corso base della metodologia di Hamer per avere maggiore comprensione del sistema. Mi permetto di consigliare a tutti, data la delicatezza del lavoro, un atteggiamento non miracolistico, una maggiore precauzione e sopratutto di lavorare a contatto stretto e su suggerimento di un medico hameriano.
Ultimo saluto a Emiliano Il Consiglio Direttivo, gli allievi e i docenti della Scuola Triennale di Milano, la rivista RO e tutti gli amici reflessologi partecipano sentitamente al grave lutto per l’improvvisa scomparsa di Emiliano Ceriani, che tutti noi ricordiamo con grande affetto per la sua sensibilità e generosità.
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di Douglas Gattini
Una grande opportunità per un risveglio consapevole
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ssere o avere”… “La moglie ubriaca e la botte piena”… “Salute, soldi e amore”…. sono alcuni dei tanti slogan che attanagliano la nostra mente in questo periodo ogni volta che apriamo un periodico o ascoltiamo un telegiornale. E non possiamo che chiederci fino a quando poteva durare l’arroganza dell’Avere contro l’Essere e la sua presunzione di riempirci di illusioni facendo stare i cittadini del mondo in stato di anestesia mentale e facendo credere che solo il soldo fosse la soluzione dei problemi, dimenticando il fattore salute in un mondo di illusioni e amori basati su valori per lo più superficiali e retrogradi. Noi crediamo che la crisi planetaria attuale possa essere una grande occasione di rinnovamento mondiale, dove alcuni vecchi valori possano lasciare il posto ai nuovi: l’amore per le leggi della natura, quello per la ricerca di una buona salute consapevole, autogestita col senso dell’autoeducazione, i valori del rispetto della cultura di tutti i popoli contro i fanatismi e i possibili danni alle tradizioni territo-
riali. E noi, operatori del settore delle Discipline Olistiche per la Salute, che rappresentiamo antiche tradizioni che hanno sostenuto da millenni i più alti valori etici e sociali dell’essere umano, non possiamo che essere molto preoccupati per la situazione attuale. Allo stesso tempo, però, ci sentiamo sicuri che l’offerta che stiamo dando alla società è una proposta seria e di grande valore storico: equilibrare in una giusta proporzione la vita e la realizzazione esistenziale con le esigenze materiali, acquisire una giusta quantità di energia per risvegliare in noi e nelle persone a noi vicine una profonda consapevolezza più attenta ai valori della vita, dove la salute e il sentimento non siano mai meno alla quantità di soldi accumulati. La IAS – Interassociazione Arti per la Salute è un Ente particolare, come pochi al mondo, che rappresenta gli
Le Discipline Olistiche per la Salute e la crisi planetaria
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operatori del settore con le loro rivendicazioni professionali e culturali, ma, soprattutto, vuole essere una sfida al riconoscimento delle nostre arti come valori essenziali della convivenza umana. Si badi bene, le nostre rivendicazioni sono soprattutto basate sulla convinzione (anche storica che ci accomuna) che le nostre proposte siano davvero una risposta ponderata e assai precisa per il cambiamento di rotta, ormai necessaria e non più rimandabile, sulle scelte economiche, culturali ed esistenziali dell’essere umano su questo pianeta. Per questo motivo la IAS ha lavorato in tutti questi anni a tutti i livelli: all’interno delle associazioni per
La Reflessologia sbarca su Facebook Carlo Gaeta, consulente editoriale della nostra rivista, si è fatto recentemente promotore del gruppo “Amici della Reflessologia plantare” nel popolare social network internazionale facebook via internet. Per accedere basta semplicemente digitare www.facebook.com, iscrivendosi con una propria scheda completa di un breve profilo e foto di riconoscimento per poi aderire al gruppo in questione, chiedendo di volta in volta “l’amicizia” ad altri componenti. Attraverso facebook è possibile attivare un continuo scambio, anche via chat, tra amici. Si tratta certamente di un ottimo sistema di comunicazione e informazione. E’ possibile inoltre inserire album fotografici e video che saranno disponibili per tutta la community reflessologica.
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valorizzare e alzare al massimo la nostra professionalità; all’esterno a livello dell’informazione, del pubblico in generale e delle istituzioni. In questo senso sono stati importanti i nostri interventi in tutte le Regioni italiane (ultimo dei quali la nostra presentazione di un Codice deontologico presso la Regione Lombardia a cui il Comitato relativo al nostro settore non aveva proprio pensato), ma anche presso il Parlamento, la Presidenza del Consiglio, la Presidenza della Repubblica, il Vaticano. Tutte sedi che continueranno ad essere - anche nel prossimo anno a venire - sotto la nostra pressante attenzione. E’ di notevole rilevanza l’intervento del nostro Presidente Onorario, avvocato Giuseppe Montanini, nelle sedi giudiziarie a difesa della nostra figura professionale, corredato da azioni storiche di grande portata non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Il prossimo periodo ci vede già presenti in un contesto internazionale con un aumento dei nostri collegamenti con le associazioni europee gemellate con noi, non solo riguardo le nostre rivendicazioni, ma anche sul campo dell’equiparamento professionale internazionale sia come settore degli operatori, che come insegnamento delle nostre arti. Sarà quindi molto importante la realizzazione del nuovo settore IAS internazionale e la relativa fondazione dell’Agenzia transnazionale che avverrà nei prossimi mesi, anche in vista dell’Expo 2015 a Milano.
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di Roberto Gava
Quando il corpo ride
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rmai è noto che un’attività fisica quotidiana, per quanto semplice e breve sia: - mantiene le funzioni del nostro apparato osteo-articolare, - ha la capacità di farci prevenire l'obesità, il diabete, I'arteriosclerosi, I'ipertensione arteriosa e le malattie cardiovascolari in generale (che oggi sono la principale causa di morte nei Paesi industrializzati), - rallenta l'inizio della senilità e del decadimento psico-fisico e - collabora efficacemente nell'aiutarci a scacciare dalla nostra mente tanti pensieri viziosi che potrebbero risultare mortali per il nostro spirito. Questa ginnastica, che può essere chiamata “esercizio fisico ricreativo”, dato che dovrebbe essere una vera e propria ricreazione, è necessaria a tutti: bambini, adulti, anziani, industriali, agricoltori, operai, studenti, donne di casa, ecc. Non ha importanza se uno compie sforzi fisici o meno durante il suo lavoro, perché quello che fa bene all'organismo e che può scaricare le nostre tensioni non è tanto il movimento di per se stesso, quanto un movimento fatto in certe condizioni di rilas-
samento psico-fisico. In cosa si differenzia l'esercizio ricreativo dal clima di competitività in cui viene normalmente svolto oggigiorno lo sport? E, più in generale, quando l'attività fisica diventa utile per la nostra salute? Un esercizio fisico ricreativo è utile solo se è spontaneo, libero, personale, fatto possibilmente all'aria aperta, con poche o nessuna imposizione regolamentare, compiuto con il minimo di concentrazione mentale, ma con tutto il cuore. Quest'ultima affermazione non dovrebbe sorprendere, perché dovremmo sapere che tutto perde di senso se non viene fatto col cuore e tutto, anche il gesto più insignificante, acquista significato se compiuto con amore. E' il nostro atteggiamento interiore che impreziosisce o meno le azioni che compiamo. Impostato in questo modo, allora, si può anche modificare quanto è stato detto poco sopra; si può cioè dire che anche un movimento fisico compiuto durante il comune lavoro quotidiano, o in circostanze che non sarebbero di per se stesse “ricreative”, acquista significato “sportivo” e quindi di utilità
L’importanza di un quotidiano esercizio ricreativo per la nostra salute olistica. Dal nuovo libro di Roberto Gava.
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per la nostra persona se è compiuto “col cuore”. Perché, quando facciamo qualcosa con amore, non possiamo essere tesi o arrabbiati. Ci esorta infatti San Paolo: "Sia dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio" (1Cor 10,31) ed è certo che, se compiamo qualcosa per la gloria di Dio e non per la gloria nostra o di altri uomini, lo faremo sicuramente con tutto il cuore, in modo puro e disinteressato e cioè con amore. Tutto può diventare esercizio fisico ricreativo Posto in questi termini, allora, tutto può diventare esercizio fisico ricreativo: dipende principalmente dall'indirizzo che colui che compie una certa azione dà all'azione stessa e poi, in un secon-
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do tempo, dipende anche dal tipo specifico di azione. Alla luce di questa affermazione e della definizione suddetta di esercizio fisico ricreativo (un esercizio fisico ricreativo è utile solo se è spontaneo, libero, personale, fatto possibilmente all'aria aperta, con poche o nessuna imposizione regolamentare, compiuto con il minimo di concentrazione mentale, ma con tutto il cuore), possiamo cercare di 'giudicare' ogni tipo di sport o attività fisica per capire se è veramente tale, e quindi utile alla nostra salute, oppure se è un vero e proprio “lavoro” che però siamo stati erroneamente abituati a chiamare “sport”. I giochi di salotto, tanto per citare un esempio, non sono esercizi ricreativi, perché avvengono generalmente in un luogo chiuso, fumoso, talvolta rumoroso e, proprio perché tendono a predisporre all'imbroglio e premiano il vincitore, creano competitività e quindi non distendono i partecipanti(1). Dalla definizione precedente risulta che, affinché sia vantaggiosa come ricreazione, un'attività sportiva dovrebbe essere compiuta senza preoccupazioni. Le migliori attività ricreative sono quelle che ci mettono in intimo contatto con la Natura, sia con le piante che con gli animali: per esempio la gita in montagna e la corsa per i campi, ma eseguite senza il cronometro in mano, lasciando passare avanti “colui che ci corre dietro” e fermandoci ogni tanto a contemplare la Natura: il suo cielo e le montagne, le sue piante, i fiori, gli ani-
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mali e le stesse creature umane, che alla Natura appartengono. Altrettanto ricreative sono le gite e le nuotate al mare, l'agriturismo ippico e mille altre possibilità che ci vengono offerte. In queste condizioni, l'esercizio fisico ricreativo diventa veramente tale e acquista significato non solo per il corpo (rilassamento muscolare e ripristino dei normali equilibri biologici), non solo per la psiche (scarico di tensione accumulata), ma pure per lo spirito, perché da una contemplazione umile e compiuta a 'cuore aperto' non si può non giungere a Colui che tutto ha sapientemente e amorevolmente creato: Colui che, alla fine, non è altro che nostro Padre e, in quanto tale, ha creato tutto per il bene dei Suoi figli, indipendentemente da quanto coscienti o riconoscenti essi siano. Anche il giardinaggio è utile, perché permette di scaricare le tensioni psicofisiche e nello stesso tempo permette di essere gratificati dall'osservazione
delle piante che crescono ogni giorno, palpitano e vivono anche grazie al nostro intervento dalla raccolta di frutti e ortaggi che sono anche il frutto del nostro lavoro, dalla realizzazione di uno svago sano e salubre, utile a noi, alla nostra famiglia o agli altri. Con discernimento, buon senso, un giusto pizzico di amor proprio e alla luce dei concetti base espressi in queste pagine, ciascuno dovrebbe poter trovare un'attività fisica che gli procuri piacere e benessere. Liberamente tratto da:” L’uomo, la malattia e il suo trattamento” di Roberto Gava. Edizioni Salus Infirmorum (1) Ciò non toglie che i giochi di salotto, come qualsiasi altra azione in sé buona e compiuta correttamente, mantengano una loro utilità sociale come occasione di incontro e di relazione con gli altri, ma in questo capitolo stiamo parlando degli esercizi ricreativi che ci diano rilassamento, tonicità muscolare e movimento.
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di Valerio Gastoldi
FISCALMENTE PARLANDO
La posizione fiscale e contributiva del reflessologo Categoria di appartenenza Al momento l’attività viene ricompressa tra le attività economiche ATECO 2007 al codice 96.09.09 “Altre attività di servizi per la persona NCA reflessologo”. Lo Studio di Settore collegato a questo codice è SG99U e la tabella dei codici corrispondenti alle attività esercitate dai contribuenti svolgenti servizi per la persona nca è la seguente: 75 Attività di massaggi - 76 Attività di riflessologia - 77 Attività di pranoterapia - 78 attività di naturopatia - 79 altri trattamenti di benessere fisico.
prenditoriali e di lavoro autonomo”. INPS E’ necessaria l’iscrizione alla gestione separata Inps con il codice attività 21 “operatore nel settore dell’igiene e della salute, pranoterapeuta” oppure 26 “operatore per il benessere fisico”. Il contributo previdenziale obbligatorio dovuto per l’anno 2009 è stabilito nella misura del 25,72% ridotto al 17% per gli iscritti con altre coperture previdenziali; le predette aliquote sono applicabili ai redditi conseguiti fino al raggiungimento del massimale che per l’anno in corso è fissato in € 91.507,00 . Tale contributo viene calcolato sia per il regime d’imposta ordinario che per l’applicazione dei regimi Irpef agevolati sul reddito dell’attività determinato sulla differenza tra i ricavi e i costi dell’attività. La tempistica del versamento dei contributi Inps segue le normali scadenze del modello Unico PF; ossia: il saldo deve essere versato entro il 16 giugno dell’anno successivo a quello in cui si è prodotto il reddito; il primo acconto, nella misura del 50% del contributo dovuto, deve essere versato contemporaneamente al sal-
I principali adempimenti fiscali dell’operatore reflessologico
CCIAA Trattandosi di attività che genera un reddito di lavoro autonomo e non di reddito di impresa NON è richiesta l’iscrizione alla CCIAA. Agenzia delle Entrate / Ufficio IVA E’ necessaria la preventiva iscrizione all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente al fine di ottenere il numero di partita Iva. Nella dichiarazione di inizio attività deve essere eventualmente richiesta l’opzione per l’applicazione di regimi agevolati quali “contribuenti minimi”, “nuove iniziative im-
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do Inps; il secondo acconto, nella misura del 50% del contributo dovuto, deve essere versato entro il 30 novembre. I versamenti sia per saldo che per il primo acconto possono essere rateizzati in massimo sei rate di pari importo maggiorati degli interessi del 6% in ragione d’anno mentre il secondo acconto non può essere oggetto di rateizzazione. IMPOSTA SUI REDDITI Contribuenti Ordinari Il reddito dell’attività derivato dalla differenza tra i ricavi prodotti e i costi sostenuti deve essere dichiarato nel quadro RE del modello Unico PF e viene tassato con l’imposta Irpef. Detta imposta colpisce complessivamente il reddito prodotto dal contribuente e si determina in base ad aliquote progressive. Per l’anno 2008 la tabella dell’imposta Irpef prevede le seguenti fasce di reddito: fino a € 15.000,00 aliquota 23% - fino a € 28.000,00 aliquota 27% - fino a € 55.000,00 aliquota 38% fino a € 75.000,00 aliquota 41% - oltre € 75.000,00 aliquota 43% La tempistica del versamento dell’imposta Irpef segue le normali scadenze del modello Unico PF; ossia: il saldo deve essere versato entro il 16 giugno dell’anno successivo a quello in cui si è prodotto il reddito; il primo acconto, nella misura del 39,60% dell’Irpef dovuta, deve essere versato contemporaneamente all’imposta a saldo; il secondo acconto, nella misura del 59,40% dell’Irpef dovuta, deve essere versato entro il 30 novembre.
I versamenti sia per saldo che per il primo acconto possono essere rateizzati in massimo sei rate di pari importo maggiorati degli interessi del 6% in ragione d’anno mentre il secondo acconto non può essere oggetto di rateizzazione. Oltre all’Irpef dovuta a saldo si deve versare l’imposta Addizionale Regionale e l’imposta Addizionale Comunale che variano in funzione della regione e del Comune di residenza, oltre che della fascia di reddito. Mediamente si può calcolare un 1,40% sul reddito imponibile complessivo del contribuente. Entrambe le addizionali si versano con le stesse regole valide per l’Irpef. Contribuenti Minini Il reddito dell’attività si genera dalla differenza tra i ricavi prodotti e i costi sostenuti e dedotti i contributi Inps versati nell’anno, deve essere dichiarato nel quadro RE del modello Unico PF e viene tassato con un’imposta sostitutiva Irpef in misura fissa del 20%. I contribuenti minimi devono includere tra i costi anche il valore dei beni strumentali acquistati nell’anno. L’imposta sostitutiva deve essere versata con il modello F24 entro il termine del 16 giugno dell’anno successivo a quello in cui si è prodotto il reddito. Nuove Iniziative Imprenditoriali Il reddito dell’attività si genera dalla differenza tra i ricavi prodotti e i costi sostenuti, deve essere dichiarato nel quadro RE del modello Unico PF e viene tassato con un’imposta sostitutiva Irpef in misura fissa del 10%. L’imposta
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FISCALMENTE PARLANDO
sostitutiva deve essere versata con il modello F24 entro il termine del 16 giugno dell’anno successivo a quello in cui si è prodotto il reddito. IRAP Contribuenti ordinari I contribuenti in regime Irpef ordinario normalmente sono soggetti ad imposta Irap; pur tuttavia se il lavoratore autonomo svolge la propria attività in assenza di capitali e di lavoratori alle proprie dipendenze può essere richiesta la disapplicazione di detta imposta. Contribuenti Minini I contribuenti Minimi sono esclusi per legge dall’imposta Irap. Nuove Iniziative Imprenditoriali I contribuenti che svolgono l’attività in regime Irpef agevolato previsto per le nuove iniziative imprenditoriali normalmente sono soggetti ad imposta Irap; pur tuttavia se il lavoratore autonomo svolge la propria attività in assenza di capitali e di lavoratori alle proprie dipendenze può essere richiesta la disapplicazione di detta imposta. IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO – IVA Contribuenti ordinari Per i contribuenti in regime ordinario, eccetto alcuni casi di in detraibilità oggettiva o soggettiva, totale o parziale, di alcuni beni o servizi, liquidano l’imposta Iva sulla differenza tra l’Iva incassata dai propri clienti e l’Iva pagata sugli acquisti di beni e servizi. La differenza deve essere versata all’Erario entro il giorno 16 del mese successivo al periodo di com-
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petenza, oppure con una maggiorazione dell’1% il contribuente può optare per versarla con le seguenti scadenze: 1° trimestre (gennaio-febbraio-marzo) entro 16 maggio 2° trimestre (aprile-maggio-giugno) entro 16 agosto; 3° trimestre (luglio-agosto-settembre) entro 16 novembre; 4° trimestre (ottobre-novembre-dicembre) entro 16 marzo. Inoltre entro il giorno 27 dicembre di ciascun anno deve essere versato un acconto calcolato nella misura dell’88% del pari periodo dell’anno precedente che sarà sottratto in sede di versamento del 4° trimestre. Contribuenti Minini I contribuenti Minimi sono esclusi per dall’Iva. Emettono fatture senza applicazione dell’Iva ai sensi dell’art. 1 c.100 L. 244/2007 e non detraggono l’iva esposta sugli acquisti. Nuove Iniziative Imprenditoriali I contribuenti agevolati devono seguire le medesime regole dei contribuenti ordinari; solamente il versamento all’Erario viene liquidata annualmente con scadenza 16 marzo. STUDI DI SETTORE Contribuenti ordinari I contribuenti ordinari sono soggetti agli studi di settore Contribuenti Minini I contribuenti minimi sono esclusi dall’applicazione degli studi di settore Nuove Iniziative Imprenditoriali I contribuenti agevolati sono soggetti agli studi di settore
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SCUOLA FIRP
Corsi Firp 2009 In-formarsi conviene! Anche quest’anno la Federazione propone una serie di corsi formativi di grande utilità e arricchimento sia da un punto di vista personale che professionale per tutti gli amici reflessologi. Non mancate!
DOMENICA 29 MARZO 2009 Fisiognomica del piede Lettura dei segni sul piede. Livello fisico e livello emozionale Relatore: Biagio Franco Iscrizioni (numero chiuso): entro il 13 Marzo Euro 60,00 oltre la data Euro 80,00 DOMENICA 3 MAGGIO 2009 Reflessologia plantare e prenatalità. Applicazioni pratiche Relatore: Giuseppe Armellino Iscrizioni (numero chiuso): entro il 17 Aprile Euro 60,00 oltre la data Euro 80,00 DOMENICA 24 MAGGIO 2009 Massaggio del tratto cervicale Postura e cervicalgia Manovre articolari sul piede Massaggio tratto cervicale Taping neuromuscolare in reflessologia Relatore: Angelo Goisis Iscrizioni (numero chiuso): entro 8 Maggio Euro 60,00 oltre la data Euro 80,00
DOMENICA 14 GIUGNO 2009 La legge degli opposti in reflessologia Acquisizione della percezione tattile nel riequilibrio del punto riflesso. Teoria e pratica Relatore: Giovanni Mercanti Iscrizioni (numero chiuso): entro il 29 Maggio Euro 60,00 oltre la data Euro 80,00 SABATO 20 E DOMENICA 21 GIUGNO Reflessologia Psicosomatica Analisi del piede in base ai quattro elementi. Effetti della reflessologia su un trauma o blocco emotivo. Pratica Relatore: Helga Dittman, laureata in pedagogia presso l’Università di Berlino Iscrizioni (numero chiuso): entro il 29 Maggio Euro 200,00 oltre la data Euro 220,00 Tutti gli incontri si terranno a Caravaggio presso l’Hotel Verri In autunno saranno programmati altri corsi. Per prenotazioni contattare la Segreteria (Tel. 0363 - 350510 - info@firp.it)
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Reflex 01-2009
11-03-2009 11:30
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VITA FIRP
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI F.I.R.P. Tutti i soci sono invitati all’assemblea ordinaria che si terrà in prima convocazione Venerdì 26 Giugno 2009 alle ore 8.00. Qualora in prima convocazione l’assemblea non fosse regolarmente costituita, ai sensi dell’art. 10 dello Statuto, la seconda convocazione si terrà:
Domenica 28 Giugno 2009 – ore 9.30 presso Hotel Verri – zona Santuario di Caravaggio Via Beata Vergine – Misano Gera d’Adda (Bg). Ordine del giorno: A. PARTE ORDINARIA 1. approvazione bilancio esercizio 2008 2. relazione del Presidente 3. rinnovo cariche organi interni: - consiglieri - revisori dei conti - probiviri 4. varie ed eventuali B. PARTE STRAORDINARIA 1. modifica statuto 2. varie ed eventuali Si invitano tutti i soci a presenziare numerosi all’importante appuntamento annuale, ricordando che risultano gradite le eventuali candidature per le cariche sociali da comunicare in segreteria entro il 30 Maggio. Il Presidente Raffaello Cuter Si informa che presso la sede Firp è a disposizione dei soci il bilancio. In caso di impossibilità ad intervenire si prega di farsi rappresentare da un altro socio conferendo apposita delega. Si ricorda che ogni socio può ricevere una sola delega.
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