Reflessologia oggi 10 2007

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Sped. abb. post. - PubblicitĂ 70% - Filiale di Milano - Anno 21 - N. 3 - Ottobre 2007

Trimestrale di Cultura, Scienza e Tecnica del Benessere

www.firp.it


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Marzo 2007

SOMMARIO

REFLESSOLOGIAOGGI Direttore Resp: Manuela Maria Mancini Comitato di Redaz.: Raffaello Cuter Simonetta Sala Stefano Suardi Consulente editoriale: Carlo Gaeta Progetto grafico Promotion Merate s.r.l. Merate (LC) Stampa MEDUSA - Caravaggio (Bg) - Via L. Da Vinci Tel. 0363/53919 Direzione, Redazione e Pubblicità Via A. Manzoni, 29 24053 Brignano Gera d’Adda (BG) C/C post. 36643203 Segreteria c/o Studio Media P.zza Locatelli, 10 24043 Caravaggio (Bg) Tel. 0363/350135 (9-12; 14,30-17,30) Fax 0363/350654 E-mail: info@firp.it CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente: Raffaello Cuter Vicepresidente vicario: Elena Cirelli Vicepresidente: Emilio Leorin Segretario: Stefano Suardi Consiglieri: Erminio Frezzini, Ariella Lupi, Simonetta Sala, Clara Venturelli, Guido Zandi Collegio dei Revisori dei Conti Sonia Arnaboldi, Claudio Gatti, Renzo Zanier Collegio dei Probiviri: Gloria Fabbroni, Laura Minisini, Emanuela Passador

Trimestrale di Cultura, Scienza e Tecnica del Benessere Organo ufficiale della FIRP Autorizzazione del Tribunale di Bergamo del 25/2/05

EDITORIALE

Il tempo del cuore

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VITA FIRP

La nostra rivista

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CONVEGNO NAZIONALE Perché “Amore e Psiche”

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COME ERAVAMO...

Tra mani amiche

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SCUOLA FIRP

I nostri corsi 2007

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Aggiungi un posto a tavola!

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Un corpo armonico

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Grazie perché

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PODOLOGIA

Il messaggio delle ipercheratosi

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PARLANO DI NOI

Dalla Cina con furore

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Da oriente a occidente

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NUOVI ORIZZONTI

Dall’India un massaggio millenario

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REFLESSOLOGIA

Le storie che i piedi raccontano

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ATTUALITÀ

Dal diario di bordo dell’astronave FIRP

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Tutti i diritti sono riservati. Testi e immagini inviati al giornale non verranno restituiti. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori. Abbonamento annuale € 26,00, arretrati € 8,00. Versamento su vaglia postale o C.C.P. n. 36643203 intestato a FIRP, Via Manzoni, 29 -24053 Brignano Gera D’Adda (BG).

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23°CONVEGNO NAZIONALE FIRP

Un appuntamento da non perdere!

RICCIONE Hotel Nautico 28-30 Aprile 2007


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2 3 °CO N V E G N O N A Z I O N A L E F I R P

“Amoree Psiche” RICCIONE Palazzo del Turismo 28-30 Aprile 2007


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EDITORIALE

di Manuela Maria Mancini

Il tempo del cuore Innamorarsi... è come spalancare una finestra e fare entrare aria fresca e frizzante, è una meravigliosa e indescrivibile danza dei sensi… appena il corpo dell’altro ci abbraccia e ci avvolge, la passione ci travolge e tutto è meravigliosamente perfetto e totale… Il termine inglese fall in love (letteralmente “cadere in amore”) definisce a perfezione questo stato d’animo. Ci affidiamo, ci abbandoniamo letteralmente all’altro, lasciamo semplicemente che questo accada, senza neanche volerlo e ci “scopriamo”, liberandoci dalle protezioni e dalle maschere che nascondevano la nostra parte più fragile e preziosa: le emozioni, la vulnerabilità, la capacità di sentire... L'innamoramento arriva e improvvisamente è come se diventassimo "più" di noi stessi: ci sentiamo più ampi, più espansi... le parti che avevamo sepolto e allontanato sono di nuovo lì, vitali e presenti e, qualsiasi cosa sia questo più, è fonte di creatività, coraggio, gioia e capacità d’improvvisazione. Quel qualcosa in più a cui è dedicato il nostro XXIII Convegno Nazionale di fine aprile: quel pizzico di follia, quella meravigliosa sensazione di rinascita che ci arriva dall’amare e dal sentirci amati. A Primavera inoltrata ci incontreremo nella splendida e solare cornice di Riccione, come ormai di consueto da alcuni anni, per lasciarci incantare dalle meravigliose e spesso sorprendenti facce dell’amore e della sessualità, sua più forte espressione vitale … abbiamo scelto la favola di “Amore e Psiche” come emblema di queste forze inesauribili, motori instancabile dell’universo… E sempre l’amore che si rinnova incessantemente ci ha spinto a cercare nuovi equilibri nel nostro progetto editoriale: finalmente, dopo sei mesi di confronti, scambi, riflessioni siamo maturati ancora di più e possiamo ripartire con la nostra rivista ancora più uniti e organizzati. Nel nuovo Consiglio Direttivo, infatti, sono stati distribuiti i compiti e gli incarichi. Ho l’onore di avere, finalmente, un braccio destro ufficiale, una validissima collaboratrice a cui do ufficialmente il benvenuto: Simonetta Sala, coordinatore editoriale, che si occuperà di raccogliere i vostri articoli, le vostre esperienze reflessologiche, le vostre storie di successo e, perché no? – anche i vostri consigli, pareri e suggerimenti. Siamo al vostro servizio perché è importante che questo strumento editoriale sia utile per coloro ai quali è stato dedicato: i Reflessologi e la Reflessologia. Siamo qui per voi. Allora, fatevi sentire!

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di Simonetta Sala

VITA FIRP

La nostra rivista

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iao a tutti! Mi chiamo Simonet- censioni e spunti di lettura. Eppure da ta e dallo scorso luglio, grazie più parti giungono voci di insoddisfaalla fiducia che mi avete ac- zione. cordato con i vostri voti, sono entrata Mi sono quindi chiesta cosa manca a far parte del consiglio direttivo Firp alla rivista. – Federazione Italiana Reflessologia Cosa è necessario mettere in magPlantare - all’interno del quale ho da gior rilievo perché i soci si sentano poco ricevuto l’incarico di coordinare più a contatto con la Federazione? la pubblicazione della rivista “Refles- Perché se è vero che quelle voci potrebbero essere sologia Oggi” e di solo tali, forse pogestire il sito InDa questo numero di R.O. trebbero anche ternet. mettiamo a disposizione rispecchiare delle Oggi sono qui indi voi soci uno spazio esigenze reali; e tenta a scrivervi, allora perché non quindi, non solo nel quale pubblicare lavorare affinché per presentarmi, suggerimenti, osservazioni si abbia una rivima anche per sta che ci rispecesplicarvi cosa ine pensieri. chi maggiormentendo fare nel mio nuovo ruolo. Alla voce ”comuni- te? Perché non dare corpo e forma care” il dizionario della lingua italiana alle vostre opinioni? recita: “trasmettere, diffondere, pro- Ecco quindi la mia prima iniziativa: pagare, mettere in comune, essere in da questo numero mettiamo a dispocontatto”. Così, come prima cosa mi sizione di voi soci uno spazio nel sono chiesta se la nostra rivista as- quale pubblicare i vostri suggerimensolve tutti questi compiti. Sfogliando ti, le vostre osservazioni e i vostri le pagine di Reflessologia Oggi, ho la pensieri. Perché ogni cambiamento sensazione che sia così: vi si trovano che abbia un obbiettivo comune non infatti articoli di vita federativa, infor- può prescindere dal dialogo e dal mazioni sul percorso legislativo di ri- confronto, che potranno essere anconoscimento della nostra professio- che critici, ma che dovranno sopratne, esperienze del nostro lavoro che tutto essere costruttivi e tenere conto ci hanno maggiormente soddisfatto delle linee guida federative. o emozionato e. per non dimentica- Infine, vorrei sottolineare che l’obiettire, una finestra aperta sul mondo vo del miglioramento, per il quale ci delle altre discipline bionaturali, re- vuole lavoro e pazienza, può essere

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raggiunto solo se voi soci sfrutterete questo spazio, altrimenti da sola potrò fare ben poca cosa… Un grazie di cuore a tutti. Invito tutti i soci FIRP e i lettori di REFLESSOLOGIA OGGI a scriverci e a pro-

porre nuovi articoli indirizzandoli per email a: simonetta_sala@yahoo.it oppure info@firp.it. Per lettera alla segreteria FIRP c/o Studio Media Consulting – Piazza Locatelli 10 – 24043 Caravaggio (Bg). Attendo vostre notizie!

VUOI PUBBLICIZZARE LA TUA ATTIVITÀ SU

REFLESSOLOGIA OGGI? telefona allo 0363.350135 (Segreteria FIRP) oppure allo 039.2753769 (Simonetta Sala)

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di Raffaello Cuter

CONVEGNO NAZIONALE

Perché “Amore e Psiche”

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ella ricerca di argomenti di l’uomo, dal semplice stimolo alla riapprofondimento per il no- produzione per il mantenimento stro lavoro di Reflessologi, della specie, stimolo presente anquest’anno abbiamo scelto un te- che nel mondo vegetale e animale, ma tutto particolare, legato a quel- nell’umanità ha acquisito tutto un l’aspetto intimo di ogni essere uma- insieme di valenze psichiche, affetno che lo accompagna dalla nasci- tive ed emotive. Tutte queste valenta fino alla morte: la sessualità. ze ci portano oggi a trattare questo Il motore della argomento non solo come meccavita è questa nismo di base della continuazione straordinaria di- della specie, ma anche come fonte versità fra gli indivi- di gioie e meravigliose emozioni ed dui che li porta a cer- allo stesso tempo di squilibri funcarsi per zionali, stress, deun vero XXIII Convegno Firp: pressioni, vere e completa- uno storia e lieto fine, proprie malattie. Olmento. La tretutto la nostra souno sguardo Genesi nella cietà occidentale, Bibbia dice ricca e gaudente, ha verso il Cielo “maschio e sviluppato un pessifemmina Dio li creò”. La mo rapporto fra i sessi, facendo tradizione cinese identifi- perdere da una parte valore all’atca nello “yin” e nello to sessuale, dall’altra tralasciando “yang” i due aspetti una serie di identificazioni precise sessuali, rispettiva- che fino a ieri facevano parte della mente uomo e natura e della cultura. donna, neces- Quanto spazio per un Reflessolosari di inte- go, dove nè il medico né lo psicolograzione. go e lo psichiatra possono arrivare! Q u e s t a Ma perché proprio “AMORE E PSIunione, CHE”? nell’evo- Per una manifestazione come il noluzione del- stro Convegno, il titolo è essenziale

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e non potete immaginare quanto tempo viene dedicato dai responsabili per arrivare alla scelta finale! Questo perché il titolo deve non solo invogliare i soci attuali a partecipare a questo importante momento di aggiornamento culturale e professionale e di aggregazione federativa, ma anche perché ogni anno gli “Atti del Convegno” entrano a far parte della nostra cultura reflessologica scritta e documentata. Ed allora perché questo titolo? Nella storia dell’umanità i temi essenziali di vita sono, sia pure in modi diversi, sempre gli stessi. Potevamo intitolare il convegno “Adamo ed Eva” ma - sia pure nello stesso concetto - la figura di Eva tentata dal serpente che fa mangiare la mela ad Adamo e lo condanna al lavoro e alla fatica, sia pur prendendosi l’impegno di parti dolorosi, ci è sembrata un aspetto discriminante e non troppo positivo, anche se la tradizione ebraico-cristiana ha poi esaltato la figura femminile con Maria, la Madonna, Madre del Salvatore, Assunta in cielo. Abbiamo così preferito rivolgerci al mito greco-latino, dove nella favola arrivata a noi attraverso “Le Metamorfosi” di Apuleio una fanciulla, “PSICHE”, inconsapevole sposa del dio “AMORE” è costretta a non guardare in volto il suo uomo. Lei non ci sta e curiosamente rivolge il suo sguar-

do verso Amore. La sua curiosità è punita con dure prove, finché, perdonata, è resa immortale e portata in cielo. Dalle difficoltà in amore, dal rapporto uomo donna, questo mito è passato a simboleggiare l’immortalità dell’anima. Presente nella letteratura, nella pittura, nella scultura e nel teatro, dal Medioevo fino ad oggi, abbiamo deciso di usare queste figure come titolo e simbolo del nostro XXIII Convegno. Una storia che finisce bene, una positività che dà speranza, una certezza dei nostri buoni risultati, uno sguardo verso il cielo.

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CONVEGNO NAZIONALE

P R O G R A M M A Viaggio Reflessologico nella sessualità XXIII Convegno Firp, Palazzetto del Turismo - Riccione 28-29-30 aprile 2007 Sabato pomeriggio 28 Aprile 2007 Coordinatore Ariella Lupi

15,00

Lettera aperta, una di noi Ritorno al sorriso Cerimonia di consegna diplomi Cena

Collaboratori Raffaello Cuter Stefano Suardi Tiziana Vidini Clara Venturelli Biagio Franco

Raffaello Cuter R. Sonia Arnaboldi Dott. Salvatore Aragona Voice - Clara Venturelli Refles - Maria Virzì c/o Hotel Nautico

Domenica mattina 29 Aprile 9,30

Consulente immagine Ezio Pianezzi Service tecnico Digital Network Presentatrice Manuela Maria Mancini

Saluto del presidente Ricominciare si può

Sessualità nella coppia Ritrovarsi Coffee Break Dall’Oriente all’Occidente. dalla filosofia del Kamasutra alla pornografia Colori d’autunno Pranzo

Dr.ssa Clara Serina Refles- Tiziana Vidini Dr.ssa Cristina Salvetti

Refles - Flavio Violetto

Domenica pomeriggio 29 Aprile 15,00

Riti di iniziazione Teologo - Dr. Calogero Falcone L’amore che fa crescere Refles - Luca Meregalli Coffee break Anch’io ballo Testimonial - Silvia Cuter Tango, che passione! Ballerini - Mara e Fabio Coppia di ballo, coppia di vita Refles - Ariella Lupi Cena di gala, spettacolo di Tango Argentino

Lunedì mattina 30 Aprile 9,30

Tantra Yoga: la grande armonia E se il corpo non risponde? Arrivederci dalla Vice- presidente Pranzo

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Esperto - Sergio Maltoni Refles - Orlando Volpe Elena Cirelli


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Eletta s.a.s. Dopo anni di prove, perfezionamenti e sperimentazioni, sono nate le creme Eletta alla lavanda, all’arnicacanfora, psor e ricostitutiva viso. Sono creme all’avanguardia per l’utilizzazione dei principi attivi naturali. Inoltre sono creme prodotte artigianalmente, con erbe delle montagne dell’Alta Valle Seriana, macerate in oli vegetali, senza aggiunta di additivi chimici e conservanti, sfruttano i principi positivi che le piante e le erbe possiedono. E anche oggi, nonostante i notevoli progressi compiuti dalla farmacologia chimica, si assiste ad un graduale ritorno alla ricerca medica nel campo vegetale. Del resto, basta guardare alla popolarità conquistata da illustri cultori del segreto salutare contenuto nelle erbe. Essendo prodotti naturali, le creme Eletta alla lavanda, all’arnica- canfora, psor e ricostitutiva viso non hanno mai dato manifestazioni di intolleranza nei soggetti che fino ad ora ne hanno fatto uso; e nemmeno si sono manifestati fenomeni allergici. Dott. Pierachille Santus Medico chirurgo

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Crema unguento all’arnica-canfora

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di Elipio Zamboni

COME ERAVAMO...

Tra mani amiche Consigli per un perfetto trattamento reflessologico nelle patologie del seno. si affacciava al mio studio per qualUn caso di mastopatia che trattamento. fribrocistica. Pensando alle patologie del seno, Iniziò ad allattare regolarmente il fimi viene in mente un caso sotto cer- glio, sembrava che tutto andasse ti aspetti particolare. Riguarda una bene, ma dopo un po’ di tempo fu delle mie prime allieve che aveva consigliata di interrompere l’allattafatto il corso di reflessologia da me, mento per probabili problemi al sesu consiglio del prof. Giovanni Ca- no. Passati alcuni anni, una mammografia evidenziò molese, che la stava un nodulo, subito seguendo da parecIn questo primo asportato, con la chio tempo sotto l’anumero di “Come paura che fosse un spetto psicologico. eravamo” rendiamo qualcosa di grave. In Il professore era conomaggio al nostro seguito si sono riprevinto che avrebbe posentati dei noduli, ed tuto alleviare da sola i maestro Elipio gravi problemi alla Zamboni con un suo in particolare uno sopra il capezzolo del spina dorso-lombare articolo tratto dalla seno sinistro; venne che la affliggevano ormai da molto tempo. nostra rivista del 1992 praticata l’agoaspirazione e l’esito fu purCertamente l’automassaggio delle zone riflesse ha troppo positivo. una efficacia molto inferiore, rispetto In ospedale però non c’erano posti alle stimolazioni praticate da un liberi e fu messa in lista d’attesa per esperto terapeuta, ma certamente l’intervento. Venne da me e mi chiecon la costanza si possono nel tem- se se intanto si poteva fare qualcosa con la reflessologia. po avere dei buoni risultati. Tornando alla mia allieva, rimase Chiaramente non potevo promettermolto soddisfatta del corso, ma pro- le niente ma, visto che doveva prio per la sua salute cagionevole aspettare, iniziai a farle dei trattanon poté praticare più di tanto la re- menti alternandomi con il marito, flessologia. Ebbe un figlio che non che a sua volta aveva appreso la riusciva a tenere in braccio per i do- tecnica. lori dorso-lombari e periodicamente Dopo una quindicina di sedute il no-

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dulo era notevolmente diminuito di volume, anzi anche la cute nella zona del nodulo, che aveva preso un colore bluastro, dopo la sesta seduta cominciò a schiarirsi migliorando progressivamente. Finalmente, dopo una quarantina di giorni, si è liberato il posto in ospedale e la signora è stata operata, per una quadrectomia. Il nodulo, alla biopsia, è risultato negativo. Non si può affermare, è evidente, che con la reflessologia un tumore maligno possa diventare benigno; ci sarà stato un errore, ma sappiamo che i trattamenti reflessologici trasmettono all’organismo la possibilità di produrre enzimi, ormoni e cortisonici puri che prima non venivano prodotti. L’azione di queste sostanze può agire come regolatrice ed influire beneficamente su un nodulo, fino a farlo diminuire di volume. Diversi altri casi di seni fribocistici mi si sono presentati nei miei anni di lavoro e posso affermare che sempre, con i trattamenti reflessolgici, sono notevolmente migliorati. Ed a proposito di questo argomento, mi viene in mente il caso di una signora che aveva subito una mastectomia bilaterale. Dopo sei mesi dall’ intervento mi si presentò chiedendo se con la Reflessologia si poteva ottenere qualche beneficio per i problemi di circolazione linfatica che le si erano creati a livello ascellare. Prima di tutto feci un’ indagine per controllare le zone più dolenti. Risultò che il centro della cisterna del

Pecquet era dolentissimo, come tutta la zona riguardante la circolazio-

Seno normale

ne linfatica superiore, ma le parti che dettero maggior sensazione di dolore furono le zone riguardanti i due cavi ascellari. Le braccia si presentavano edematose ed in particolare il braccio sinistro, in quanto lo usava meno. Comprimendo il braccio con un dito, si manifestava u n affossamento persistente. Cominciai i

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Seno ptosico


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COME ERAVAMO...

trattamenti impostando la cura per il linfedema e dopo circa cinque sedute si cominciarono a vedere i primi risultati: le braccia erano meno gonfie e la mobilità era notevolmente migliorata. Le consigliai anche, quando andava a letto, di stare alcuni minuti con le braccia alzate, aprendo e chiudendo ritmicamente le mani. Terminati i trattamenti, eccetto i rari casi in cui passava molto tempo con le braccia in giù, il gonfiore era quasi scomparso. Trattamento Si sa che in reflessologia, a seconda dello stato di un individuo, dobbiamo predisporre un trattamento adeguato. Nel caso di cui parliamo in questa rivista, le “patologie del seno”, dopo aver svolto alcuni esercizi di respirazione, è bene trattare accuratamente tutto il riflesso dell’apparato urinario, in quanto è l’apparato addetto specificata-

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mente all’espulsione delle tossine. Si procede poi con il trattamento del punto riflesso delle ghiandole endocrine. L’apparato ormonale lo troviamo spesso in non perfetto equilibrio funzionale nelle donne e soprattutto in quelle che soffrono di patologie mammarie. Sono gli ormoni a guidare la vita del seno e quindi è necessario che ci sia una perfetta armonia quantitativa di essi, se si vuole sperare di ottenere dei buoni risultati; anzi spesso è proprio uno squilibrio ormonale a creare disfunzioni al seno. Altro aspetto importante è la circolazione linfatica in generale ed in particolare i settori riguardanti i punti riflessi della circolazione linfatica della colonna vertebrale e della circolazione linfatica superiore. Si passerà poi al punto riflesso del fegato, in quanto elaboratore delle sostanze nutritive. La zona riguardante il punto riflesso del seno stesso andrà più volte trattata durante ogni seduta. Da non dimenticare i punti riflessi degli occhi e delle orecchie, che avendo un’ azione di stimolo neurologico tutto particolare, aiutano l’attivazione delle risposte. E da questi si passa alla stimolazione di tutte le zone della testa, perché ancora oggi, dopo tanti anni di lavoro, affermo con certezza che infiniti centri di riflesso nervosi non sono ancora stati scoperti, perché bisognerebbe esaminare minuziosamente tutta la parte superiore rispetto al cingolo scapolare.


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IDENTIKIT DEL SENO Di Raffaello Cuter Posizionato tra la terza e la settima costola, il seno ha il suo nucleo centrale in una ghiandola del tipo “ a grappolo “ , la ghiandola mammaria, formata da acini raggruppati in lobuli, o lobi a seconda delle dimensioni. I lobi sono collegati singolarmente al capezzolo mediante un canalino, dove versano il latte, chiamato dotto galattoforo, che prima dello sbocco esterno, si allarga a formare una piccola sacca, serbatoio della produzione del latte durante il periodo di allattamento. Questa ghiandola mammaria comprende una certa quantità di tessuto adiposo che ne determina la rotondità, ed è circondata da tessuto connettivo, che la nutre e la sostiene, chiamato stroma e composto da cellule connettive, fibre connettive e fibre elastiche. Il seno non possiede muscoli di sostegno veramente efficaci; si appoggia a dei legamenti che lo tengono ancorato ai pettorali; in più una specie di capsula fibrosa, detta fascia superficialis, che lo riveste, lo collega strettamente al collo e alla clavicola. La funzionalità del seno è regolata dagli ormoni. Con la pubertà, entrando in gioco progesterone e gonadoptropine, la ghiandola mammaria si sviluppa e la sua crescita progressiva continua, sempre più lentamente, fino ai 30-35 anni di età. I seni hanno poi la loro punta massima di aumento del volume nel periodo della gravidanza, quando sono interessati dall’entrata in circolo degli estrogeni, progenistinici e prolattina; l’aureola scurisce e il capezzolo appare più teso e più turgido, pronto all’evento cruciale dell’allattamento. Comunque ogni mese, con il momento ovulatorio e quello del flusso mestruale, i casi sanguigni che lo irrorano si gonfiano e l’attività ghiandolare aumenta. Si hanno allora variazioni di volume, che rientrano comunque nella normalità. La menopausa costituisce una svolta per il seno. Tutto l’apparato genitale subisce una serie di alterazioni che vengono ad influenzare strettamente la ghiandola mammaria, la quale inizia la propria involuzione e poi si atrofizza. Il tessuto adiposo aumenta e non è più ben sorretto, per cui si hanno in genere ptosi e perdita di turgidità, che provocano l’afflosciamento e l’avvizzimento dei tessuti.

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COME ERAVAMO...

Se le patologie sono di carattere infettivo, direi di insistere di più sui centri della tiroide e delle surrenali, mentre se sono di carattere fibrocistico insisterei di più sulle ovaie e sulle paratiroidi.

Fate attenzione, i tanti casi trattati mi hanno fatto notare che in genere quando si ha una malattia al seno destro è interessato anche l’ovaio destro e viceversa; così per il sinistro.

POSSIBILE SCHEMA DI TRATTAMENTO: z.p. respirazione p.r. apparato urinario p.r. ghiandole endocrine p.r. seno p.r. circolazione linfatica (insistendo sulla superiore) z.s. p.r. fegato p.r. seno p.r. testa in toto (insistendo su occhi e orecchi) p.r. ghiandole endocrine p.r. plesso solare

RINGRAZIAMENTI DAL CONSIGLIO DIRETTIVO Nel corso dell’assemblea generale del 2 luglio 2006, si sono svolte le votazioni per il rinnovo delle cariche consigliari. I membri del nuovo consiglio direttivo esprimono i più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che li hanno preceduti e che, con la loro fattiva collaborazione, hanno consentito la crescita federativa. Presidente: Raffaello Cuter Segretario: Stefano Suardi Vice presidente vicario: Consiglieri: Ermino Frezzini, Elena Cirelli Ariella Lupi, Simonetta Sala, Clara Vice presidente: Emilio Leorin Venturelli, Guido Zandi

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SCUOLA FIRP

I nostri corsi 2007 La Federazione organizza una serie di incontri di formazione professionale e personale, per arricchire la preparazione e favorire l’evoluzione di chi intende crescere, in ottemperanza anche a quanto richiamato dal nostro Statuto art. 5 punto f). I corsi sono organizzati dall’Area Aggiornamento di cui è responsabile la sig.ra Clara Venturelli. La Federazione ricorda a tutti i soci che ogni corso o giornata programmata dall’Area Aggiornamento contribuirà a formare il curriculum di riferimento per il riconoscimento professionale. PROGRAMMAZIONE 2007 DATA

CORSO

TIPO

LOCALITA’

17/3/2007 dalle 14 alle 18,00

La Reflessologia nei trattamenti oncologici. Relatore Gloria Fabbroni

Master Refless.

Caravaggio

1/4/2007

Laboratorio Coordinatore Carlo Ongaro

Aggiorn.

Pontida

5/4/2007 dalle 9.30 alle 17,00

I Muscoli in reflessologia plantare - Relatori: L. Minisini, E. Passador

Master Refless.

Caravaggio

20/5/2007

Laboratorio Coordinatore Carlo Ongaro

Aggiorn

Pontida

27/5/2007 dalle 9.30 alle 18,00

Applicazione del SNP in reflessologia. Relatore Erminio Frezzini

Master Refless.

Sesto S.G.

10/6/2007

Laboratorio Coordinatore Carlo Ongaro

Aggiorn.

Pontida

30/6 – 1/7/2007 dalle 9.30 alle 18,00

Armonizzazione posturale - 1° livello Relatore Michela Poggioli

Corso Compl.

Caravaggio

29/9/2007 dalle 9.30 alle 18,00

Armonizzazione posturale – 2°livello – Relatore Michela Poggioli

Corso Compl.

Caravaggio

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Per adesioni e informazioni rivolgersi a: Clara Venturelli Tel. 039/32.40.16; indirizzo mail despi@ciaoweb.it Segreteria FIRP c/o Media Consulting Tel. 0363/35.01.35; via mail info@firp.it


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di Sergio Maltoni

SCUOLA FIRP

Aggiungi un posto a tavola! La famiglia Firp si allarga con la nuova scuola di Savona

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inalmente il 4 novembre 2006 ha aperto i battenti la scuola Firp di Savona. Sono sincero: ho coronato un sogno che già da tempo era chiuso nel mio cassetto... Mi sentivo come il primo giorno di scuola: un po’ preoccupato; non in tensione, perché grazie allo studio ormai ultradecennale dello Yoga riesco abbastanza bene a gestire le mie emozioni, però ero leggermente turbato. Era la mia prima esperienza di conduzione di una scuola Firp ed in quel momento ho pensato a come stavo e sto bene quando sono alla scuola Firp di Torino, tanto lì c’è Biagio (il responsabile della scuola di Torino) e qualsiasi cosa succeda, qualsiasi problema sorga a livello organizzativo o con gli allievi non mi tocca più di tanto perché c’è l’ancora di salvezza: Biagio… Ma quel fatidico giorno invece c’era… Sergio! Man mano che gli allievi entravano nella sala, li osservavo uno ad uno e mi sembrava di tornare indietro negli anni, al momento in cui avevo tenuto la mia prima lezione di Yoga dovendo sostituire l’insegnante e questo mi era stato annunciato solo due ore

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prima dell’inizio della lezione! La sensazione provata allora era più o meno la stessa di quel novembre 2006: mi sentivo come un cristiano nella fossa dei leoni!... Fortunatamente, però, non sono stato sbranato e così sono in grado di scrivere quest’articolo per la nostra rivista. Era da tempo che desideravo aprire una scuola in Liguria, però tutti gli inizi sono pieni di ostacoli e di momenti che vanno dall’entusiasmo alla paura di non poter realizzare il sogno. “È dai momenti di sconforto che nasce la vera crescita!” Alcuni anni fa con l’amico Erminio Frezzini, sotto il caldo sole d’Agosto, parlando, guarda caso, di piedi e di scuole di reflessologia, ho esternato l’idea di aprire una scuola qui a Savona, però l’ostacolo maggiore, come sempre per chi è agli inizi, è quello di trovare gli allievi… L’estate scorsa sono ritornato alla carica. Erminio ed io siamo andati alla ricerca del posto dove eventualmente tenere le lezioni ma le persone intenzionate ad iscriversi alla scuola si


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contavano sulle dita di una mano, quindi un giorno ero convinto di farcela e il giorno dopo invece…. A settembre ecco la svolta. Di tanto in tanto Biagio mi segnalava indirizzi di persone interessate ad iscriversi alla scuola poi, sempre con Biagio abbiamo deciso di fare una presentazione del corso a Savona presso l’Hotel dove ora si svolgono le lezioni. In quel momento mi è ritornato l’entusiasmo. I tempi stringevano perché l’incontro era fissato per il 14 ottobre e se si fosse raggiunto il numero minimo di iscritti avremmo dovuto iniziare la scuola entro la fine del mese. Parecchie persone si sono presentate il 14 ottobre e se tutti i partecipanti si fossero iscritti sarebbe stato un gran successo, ma sapevo che questo era improbabile ed io, con un po’ di incoscienza, già prima di raggiungere il numero minimo di iscritti, avevo già fissato le date del corso. Ricevevo telefonate dalle persone che avendo già versato la quota della prescrizione alla scuola volevano delle certezze sulla partenza del corso e sulla data d’inizio. Questa è stata la cosa che più mi ha creato tensione, perché in quel momento non c’era proprio nulla di sicuro! Sarebbe stato molto imbarazzante dover dire a coloro che avevano già versato la quota di pre-iscrizione che sarebbe andato tutto a monte!... Ma ho avuto fiducia e sono stato premiato. Ci siamo riusciti. E adesso desidero ringraziare gli allievi, mi correggo, le allieve, perché

senza di loro ovviamente la scuola non sarebbe mai stata aperta e oltre a ciò le ringrazio per l’entusiasmo che mettono e l’interesse che esternano per questo corso. E grazie a loro sono stimolato a dare il meglio di me stesso. Ho ricevuto e ricevo tuttora un grande aiuto da Biagio e certamente senza la sua collaborazione, sia a livello pratico che burocratico, non sarei mai riuscito a portare a termine quanto ho fatto e so con certezza che in qualsiasi momento posso contare su di lui. Un particolare ringraziamento è diretto anche ad Erminio e a tutto il Direttivo Firp per aver creduto a questo mio progetto, avermi dato fiducia e di conseguenza avermi permesso di attuarlo. Spero che questo mio articolo stimoli la mente di qualche socio o docente Firp ad aprire nuove scuole, affinché la nostra Federazione s’ingrandisca sempre di più, diventi ogni anno più potente e importante e la sua voce si faccia ancora più forte, per poter arrivare al più presto all’agognato riconoscimento della nostra professione!

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Alcuni degli allievi della Scuola FIRP di Savona


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di Lucia Guandalino

SCUOLA FIRP

Un corpo armonico

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l giorno 3 e 4 febbraio 2007 si è svol- so, però, dimentichiamo che il corpo è to a Caravaggio il corso base di “Ar- un dono e vi buttiamo dentro ogni comonizzazione Posturale” tenuto dal- sa, dalle emozioni alle fatiche, che a la fisioterapista Michela Poggioli. Era- lungo andare andranno a modificare vamo un bel gruppo tra corsisti, rifles- il nostro atteggiamento posturale. sologi ed operatori del settore. Il cor- Questa consapevolezza è importante, perché nel nostro laso si è diviso in due voro ci può servire a parti, una introduttiIl corso di Michela sviluppare un senso va teorica, l’altra Poggioli: come ricevere critico, prima sull’osprettamente pratiinformazioni dalla sola servazione di noi ca. Nella prima parte abbiamo ap- osservazione della postura stessi e poi sugli altri, in quanto dall’osserpreso che tutti possediamo una struttura fisica comune, vazione della postura dei nostri clienti ma che il modo in cui ognuno di noi vi- possiamo captare informazioni sui love in questa struttura è molto diverso ro problemi e blocchi emotivi. Nella e “unico “. Quando nasciamo già co- seconda parte del corso abbiamo apmunichiamo col nostro corpo ed è so- preso praticamente, lavorando sia a lo grazie al contatto materno, alle ca- coppie che singolarmente, una serie rezze, al contenimento posturale e di tecniche, che abbinate ad adeguasensoriale che la postura potrà cre- ti esercizi di respirazione ci hanno perscere armoniosamente. Il neonato messo di verificare che è possibile un sarà così in grado di sviluppare la sua riallineamento posturale a fronte di identità fisica, motoria, posturale, psi- squilibri fisici. Mi sono resa conto che chica e psico-corporea. Troppo spes- questi semplici esercizi non sono finalizzati solo ad una riarmonizzazione fisica, ma aiutano a prendere coscienza del proprio corpo e a ritrovare attraverso questi movimenti uno stato di equilibrio fisico e mentale. Mi sento di ringraziare Michela Poggioli che ci hai comunicato queste nuove informazioni con la sua professionalità e la FIRP che - attraverso queste esperienze - ci consente di accrescere il nostro bagaglio conoscitivo.

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SCUOLA FIRP

di Ariella Lupi

Grazie, perché...

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asta poco perché una giornata lare ai nostri amici assistenti. Sono nasca bene o inizi storta. Ti infi- loro che ci permettono, con la loro li la giacca che avevi lasciato disponibilità e capacità, di gestire e un mese fa e… in tasca trovi 20 eu- seguire bene tutta la classe. ro! Ecco, ti senti ricco. Esci a prende- Dall’inossidabile Alessandro a Claudio, Eugenia, Edo, Franre il giornale e il tuo edicolante ti ha tenuto da Un riconoscimento cesco, Maria Grazia, Marco, Michele, Sonia, parte la solita rivista che speciale agli Tiziana (ne ho dimentiti eri dimenticato di Assistenti, cato qualcuno? Chiedo comperare. Grazie. Sali scusa…): hanno tutti in macchina e un autoindispensabili stabilito un ottimo legamobilista, sorridendo, ti per seguire bene me con gli alunni; sono lascia immettere subito pazienti e disposti a far in colonna. Grazie. Beh, la classe vedere e rivedere un in giornate come quepunto, fino a quando non è stato ste, ti rendi conto di quanto un sorriso, un grazie, siano contagiosi e co- ben capito; aiutano nel far comprensì, visto che è uno di quei giorni (ho dere i percorsi, insomma sono le notrovato 20 euro in tasca!) ho pensato stre braccia destre (o sinistre se siete di elencare i tanti grazie che devo al- mancini). Davvero, la loro presenza la vita. Quelli miei personali reste- e collaborazione contribuisce a fare ranno un affare privato, ma quelli la- di una domenica di scuola una giornata sì, di quelle per cui dire grazie! vorativi no: eccoli qua. Grazie a chi, tanti anni fa mi ha fatto Un abbraccio di cuore ai nostri assiconoscere la reflessologia plantare: stenti della scuola di Milano. I Docenti Erminio Frezzini che, con il suo entusiasmo mi ha convinto a provarla; grazie alla scuola triennale che mi ha dato “in mano” un lavoro bellissimo ed ha cambiato la mia vita; grazie ai responsabili che (spero non se ne siano pentiti) mi hanno inserito nel corpo docente... A tutto ciò grazie! Ma la domenica di scuola noi tutti docenti dobbiamo un grazie partico-

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di Michele Vescia

PODOLOGIA

Il messaggio delle ipercheratosi

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Un esempio di piede affetto da ipercheratosi

ome ogni riflessologo sa be- sofferenza sistemica, e valutare atne, l’osservazione attenta del tentamente se le alterazioni cutanee piede deve precedere qual- sono dovute o meno a problemi siasi trattamento. Il piede, infatti, propri del piede. Vorrei prendere come “parla” e ci sono tanti esempio l’ispessisegni che possono riPodologia e mento cutaneo che si velare sofferenze naReflessologia può sviluppare sul scoste. I segni più evia braccetto per dorso del secondo o denti di solito sono le un trattamento ancora terzo dito a livello delcheratosi, o meglio, le la falange mediale, in ipercheratosi. Per più completo corrispondenza della ipercheratosi si intengiuntura con la falange distale o de un’eccessiva crescita dello strato corneo della pelle, quello che viene prossimale. a contatto diretto con l’ambiente Di fronte ad una ipercheratosi posiesterno e che svolge soprattutto zionata in questi punti, il riflessologo potrebbe supporre che il paziente l’importante funzione di barriera. Nella maggior parte dei casi, però, soffra di problematiche relative agli l’aumento di cheratina non è rivela- occhi. trice di una patologia, ma è un pro- In realtà, per prima cosa bisogna cesso fisiologi- considerare le motivazioni meccanico. La pelle si che che portano alla formazione di ispessisce per quell’ipercheratosi. La principale è il aumentare le cosiddetto “dito a martello”. L’articosue capacità lazione troppo sporgente, infatti, urprotettive di ta contro la scarpa ad ogni passo e, fronte ad uno appunto per questo, la cute in questimolo esterno. sta zona si ispessisce. Il riflessologo Perché si forma il dito a martello? dovrebbe quindi Questa patologia si presenta più fare attenzione, frequentemente a carico del seconprima di ipotiz- do dito e può essere la conseguenzare qualche za della spinta dell’alluce verso il

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quinto dito che costringe il secondo dito a sollevarsi. Questa situazione si verifica spesso a causa dell’eccessiva compressione che l’alluce riceve nelle calzature errate dove le punte strette, specie quelle femminili, obbligano il piede ad una posizione innaturale. Infatti in una punta stretta non ci possono stare cinque dita, se non con una compressione che viene accentuata dalla deambulazione. Inoltre, la parte terminale delle calzature, per motivi di estetica e di moda, è frequentemente costruita con la punta sul terzo dito. Così risulterà essere inadatta e costrittiva per la maggior parte dei piedi. L’alluce, obbligato dalla calzatura, spingerà le altre dita e una vittima di questa tensione potrebbe essere il secondo dito, che a lungo andare tende a deformarsi. Una volta che la deformità è strutturata, il dorso del dito verrà facilmente in conflitto con la tomaia della calzatura, facendo sì che si formi una callosità. Questa, come già abbiamo accennato, non sarà altro che una risposta fisiologica dell’organismo ad un abnorme stimolo perpetrato nel tempo. Un’altra causa del dito a martello, che però non è imputabile alle calzature, è il cosiddetto “piede pronato” (che appoggia verso l’interno). In questo caso, nel passo, durante la fase propulsiva, l’alluce spinge verso la parte laterale e lo può fare fino a che incontra la resistenza del se-

condo dito. Poiché il piede nella calzatura è compresso, il secondo dito sarà costretto a piegarsi per concedergli spazio. Il secondo dito potrà andare sopra o sotto il primo dito, oppure strutturarsi a martello. Da qui lo sfregamento sulla tomaia e la conseguente cheratosi sulla falange mediale. In questo caso, per evitare le conseguenze di una postura errata, è opportuno consigliare una visita podologica per la prescrizione di un plantare ortopedico. Altra cheratosi derivata dalle dita a martello strutturate (cioè ormai fisse nella loro posizione e non più mobili) si verifica sulla punta delle dita in quanto questa parte sfrega sul terreno e iperappoggia in modo continuato sulla suola della scarpa. Alla luce di questi elementi, prima di iniziare un trattamento, è fondamentale un’attenta osservazione dei piedi. Chiedetevi, ad esempio: “Come cammina il mio paziente? Che tipo di scarpe indossa?” Se al momento ha scarpe comode, ma presenta delle callosità, chiedetegli che tipo di scarpe indossa di solito e per quanto tempo, senza dimenticare di informarvi sul suo stile di vita. Potrete così scoprire anche altre notizie interessanti che vi guideranno nel vostro trattamento.

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Un esempio di piede affetto da ipercheratosi


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di Elena Cirelli

PARLANO DI NOI

Dalla Cina con furore

L La testata Italia-Cina che pubblica un articolo sul massaggio ai piedi

o sapevate che la Cina si sta interessando ai nostri lavori reflessologici? Non sarà che ci vogliono copiare anche qui?!? A parte gli scherzi, vi devo dire che per caso mi è capitato tra le mani un giornale cinese, destinato ai cinesi residenti in Italia, datato….. non lo so, è scritto in cinese, ma sono sicura che è di quest’anno. Bene, in questo giornale ho trovato un articolo scritto sia in italiano che in cinese dalla giornalista Stefania Somarè dove tratta le differenze, ma

soprattutto le uguaglianze della reflessologia cinese con quella nostra italiana. Il testo fa riferimento alla nostra Federazione e al nostro operato di reflessologi molto attenti non solo alla salute, all’equilibrio e al benessere dell’uomo, ma soprattutto focalizzati sulla persona con tutte le sue complessità. L’articolo di Stefania Somarè è interamente riportato nella pagina accanto. Concludendo, vorrei citarvi una massima cinese tratta dall’articolo: “Il piede è lo specchio della vita, si invecchia solo quando esso invecchia”.

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PARLANO DI NOI

di Stefania Somaré

Da oriente a occidente L’esperienza millenaria della Reflessologia, dalla Cina all’Italia

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egli ultimi vent’anni la Medicina Tradizionale Cinese ha riscoperto una tecnica antica che si era persa nei meandri del tempo, la reflessologia plantare; una metodologia tanto efficace da essere subito accettata nei corridoi degli ospedali cinesi, dove è soprattutto utilizzata sia per la riabilitazione dagli ictus e dai traumi celebrali che per la cura delle malattie croniche. La reflessologia plantare cinese, similmente a quella praticata nelle altre culture, si basa sulla digitopressione di alcuni punti detti “di riflesso”, che sono localizzati a livello delle piante dei piedi, dei palmi delle mani e a livello delle orecchie, “ anche se questi ultimi sono utilizzati soprattutto per le diagnosi “, spiega il dottor Li Guoqung. In effetti, un’attenta osservazione di questi punti, unita a una sensibilità allenata, permette di carpire al corpo una serie di “scomodi” segreti, legati al suo stato di salute e alla sua condizione energetica. E le diagnosi che si ottengono sono così precise da rilevare la presenza di una malattia o di una disfunzione quando questi sono ancora al 10% del loro sviluppo, molto prima di quanto non faccia per esempio la

medicina convenzionale, che diventa efficace solo in stadi più progrediti, quando il male è già al 4050% delle sue potenzialità. Certo, esistono malattie che la reflessologia non è in grado di curare, ma ciò è naturale, dato che si tratta di una pratica umana e non divina. Ma questo non le toglie merito. Qual è dunque il segreto di tanta potenza? Forse è insito nella scelta dei punti da lavorare, che furono selezionati nel corso dei secoli dall’esperienza di monaci e curatori, probabilmente basandosi sui meridiani energetici e sui nervi, ma forse anche sulla circolazione. Ipotesi non azzardata, perché se è vero che i piedi sono la parte terminale del corpo, quella più lontana dal cuore e, quindi, quella dove si accumulano maggiormente le tossine, è anche vero che non ci può essere meto-

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PARLANO DI NOI

do migliore per ottenere una pulizia davvero profonda ed eliminare le scorie, riattivando la circolazione sanguigna e linfatica. Il piede, quindi, è un po’ lo specchio della vita di una persona come dimostra un vecchio detto cinese, secondo il quale “si invecchia quando invecchia il piede”. Un’altra dimostrazione del fatto che il piede è così importante per il benessere di una persona, sta nel fatto che la reflessologia plantare non è una pratica esclusivamente orientale, ma si è sviluppata con l’uomo in moltissime altre società, tra cui anche quella egiziana e quella dei

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nativi americani. «E proprio da queste tradizioni più occidentali, quindi più vicine al nostro modo di pensare, è nata la reflessologia plantare italiana» esordisce Raffaele Cutter, Presidente FIRP (Federazione Italiana Reflessologia Plantare). Una metodologia che, pur differenziandosi da quella cinese per molti aspetti anche di carattere culturale, non lo è quasi per nulla nella filosofia di base, che in entrambi i casi si prefigge di mettere al centro la persona con tutte le sue complessità. La vicinanza tra queste due pratiche è però ancora più profonda: la reflessologia plantare non è infatti una tecnica inventata dall’uomo con l’intento di curare qualche disagio, ma è qualcosa di molto più profondamente connesso all’evoluzione della nostra specie. Non dimentichiamoci, infatti, che siamo nati scalzi e che per buona parte della nostra storia non abbiamo usato protezioni per le piante dei piedi che, di conseguenza, sono state naturalmente stimolate dalle asperità del terreno. Ed è anzi probabile che tali esperienze tattili siano state fondamentali anche per lo sviluppo del nostro sistema nervoso. Ecco quindi perché toccarsi e farsi toccare i piedi diventa un modo per recuperare informazioni ancestrali, che fanno parte della nostra storia sia che siamo italiani o cinesi. E con esse, ottenere equilibrio e nuovo benessere.


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NUOVI ORIZZONTI

di Orietta Benatti

Dall’India un massaggio millenario Il Trattamento ai piedi secondo l’Ayurveda

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yurveda, che indica l’antica scienza millenaria diffusa sopratutto nel sud dell’India, nel Kerala e nello Shri Lanca, è un termine sanscrito che significa “conoscenza di vita” ormai usato abitualmente come “scienza di vita”. Essa si basa su concetti filosofici che si rifanno ad una armoniosa sintonia tra il microcosmo (il nostro corpo) e il macrocosmo (l’ambiente circostante). L’Ayurveda considera infatti l’uomo come un riflesso del cosmo a lui intimamente legato. Ciò che accade nell’uomo accade nell’universo e viceversa, pertanto il benessere dell’individuo non può essere separato da quello del cosmo. Quando l’equilibrio si rompe, insorge la malattia. Nel trattare il massaggio al piede utilizzerò un linguaggio che si avvale di una filosofia e di principi che ci sembrano un po’ lontani dal mondo reflessologico, ma che a pensarci bene sono estremamente vicini, vicini perchè in noi e attorno a noi, in ogni istante… Per ciò che concerne i suoi principi, l’Ayurveda ha come principale fondamento l’esistenza di cinque ele-

menti (Panchamahabhuta) che compongono sia l’essere umano che l’universo, essi sono: l’etere, l’aria, il fuoco, l’acqua e la terra. Tutto ciò che esiste è costituito, anche se in proporzioni diverse, da questi elementi i quali danno origine ad altri principi del sistema ayurvedico, primo fra tutti quello dei Tridosha (tre Dosha): Vata, Pitta, Kapa. Vata Pitta e Kapa sono forze sottili, sostanze bioenergetiche che danno origine a tre processi presenti in natura (creazione, trasformazione, unione o resistenza) e che costituiscono in proporzioni differenti la costituzione di ogni singolo individuo, il suo DNA (prakruti). Lo studio di queste tre energie porta all’individuazione della condizione della persona secondo i principi dei tridosha e cioè porta ad evidenziare con strumenti di diagnosi appropriati un eventuale stato di alterazione di uno o più Dosha. In base alla linea di intervento, sia essa di cura o per il mantenimento di una buona condizione di salute, il medico ayurvendico o il terapista potranno utilizzare l’Abyangam ( massaggio ayurvedico ) ai fini terapeutici.

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NUOVI ORIZZONTI

Importanza dei piedi nella cultura indiana e rapporti tra cavità del corpo e rispettivi organi interni. I piedi in India sono sacri e sono stati da sempre adorati. La testa adora i piedi, ecco perché nel conosciuto saluto indiano a un guru o maestro (Namastè), vengono toccati i loro piedi e poi poste le mani giunte sulla sommità del proprio capo. In India vengono offerti fiori ai piedi della madre, del padre, del Guru o della Divinità. I fiori significano amore e i piedi sono sempre stati accomunati al fiore di Loto, ritenuto sacro dalle popolazioni indiane. I piedi tengono poi il contatto con la terra, la madre terra, che è un grande magazzino di energia. Le onde della madre terra sono importanti per la nostra salute e armonia. L’energia della madre terra è il Prana

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e un buon massaggio ai piedi attiva il Prana per mantenere l’armonia tra le energie dei Tre Dosha. In Ayurveda queste tre energie che risiedono principalmente nelle cavità toracica, addominale e pelvica sono rappresentate sulla pianta dei piedi e stimolati dal massaggio indiano attraverso le Nadi (la via del prana), che attivano lo stimolo energetico ai diversi organi e sistemi che risiedono nelle cavità stesse: Rapporti tra le cavità del corpo e le rispettive zone del piede. Dita - Cavità cranica- il massaggio in questa zona aiuta ad alleviare i disturbi del sistema nervoso. Radice delle dita - Cavità della gola – il massaggio in questa zona allevia invece i disturbi alla gola e solleva l’anima. Avampiedi – Cavità toracica – qui il massaggio ha una funzione coadiuvante nei problemi respiratori e circolatori. Centro della pianta – Cavità addominale – qui si interviene sul sistema digerente con fortificazione di Agni (enzimi, fuoco digestivo) Talloni – Cavità pelvica – Questa cavità governa il sistema riproduttivo ed escretorio Interno dei piedi – arcata – Colonna vertebrale Lati esterni – Arti Marma Chakra Tra le definizioni di Marma Chakra ne ho scelte due, una strutturale e l’altra energetica: - punto di incontro tra muscoli, vene,


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legamenti, ossa e articolazioni. Sono intesi in tal senso come importanti crocevia dell’organismo. - sotto il profilo energetico i Marma Chakra vengono descritti come punti d’incontro tra mente e corpo, luoghi in cui i tre Dosha (Vata, Pitta, Kapha) sono presenti anche in forma sottile. Essi sono distribuiti in tutto il corpo in numero di 107; nei piedi sono in numero di 5 e giacché la trattazione dei punti Marma necessita di approfondite conoscenze ayurvediche, lascio a chi di voi volesse intraprendere la conoscenza dell’ayurveda il piacere di studiare e approfondire le tecniche di intervento sugli stessi. Tecnica. La mia formazione viene direttamente dalla fonte, ho avuto infatti la fortuna di studiare per anni con il medico Ayurvedico (Vaydia), nonché maestro (Swami) Joythimajananda che da 20 anni è impegnato nella diffusione dell’Ayurveda in Europa, ed è un piacere per me in questo breve intervento trasferirvi una piccola parte dei suoi preziosi

insegnamenti. La pratica e l’utilizzo degli olii medicati appropriati. Si usa Vata Tailam, ovvero olio per riequilibrare Vata Dosha, riscaldante, tonico. E’ preferibile effettuare il Padadyangam alla sera. Lavare i piedi con un asciugamano imbevuto di acqua tiepida e salata. Iniziare distribuendo l’olio tiepido sui piedi del ricevente ma mai direttamente. Versarlo sulle proprie mani e poi strofinare bene con il palmo della mano la pianta dei piedi, procedere invece con le nocche per il massaggio del collo del piede. Agitare tutte le dita. Passare le proprie dita tra gli spazi infradito del ricevente. Fissando il tallone, premere con il proprio pollice tutto il piede, lentamente, ma con pressione sufficiente. Partire dalla punta del dito alluce e terminare sul tallone. Ripetere per tutte le altre dita, ricordando di terminare sul tallone. Al termine mungere tutto il piede con le mani. orietta.benatti@fastwebnet.it

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Bibliografia: “Aabyangam massaggio ayurvedico” di Swami Joythimayananfda. “Introduzione all’ayurveda la scienza della vita”, Ubaldini Editore, Roma. “Curarsi con l’ayurveda – conoscenza pratica per il benessere”, di Swami Joythimayananda.


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di Clara Venturelli

REFLESSOLOGIA

Le storie che i piedi raccontano

È

stato questo il primo libro di re- lacrime, mi conferma. Dice che “non flessologia che ho letto tanto, tan- ha più la testa” “non ragiona più” perto tempo fa. Se lo sfoglio adesso ché il suo pensiero è sempre fisso sul provo un po’ di tenerezza per quelle suo fallimento matrimoniale. Veronidescrizioni semplici eppure così coin- ca, 15 anni che ha subito un tamponamento in auto, con volgenti. Ma da allora quanti al- Osservando i segnali conseguente colpo di tri libri ho letto? Dai più che ci danno le nostre frusta e viene da me per questo. I suoi piedi pesanti e noiosi a quelestremità, hanno profonde screli in cui l’autore fa volapolature tra le dita, la re la fantasia fino ad otci accorgiamo tenere miracoli! di quante informazioni zona della gola è intoccabile, c’è una noteE’ anche vero che in ci comunicano, vole ipercheratosi nella questi anni ho visto un zona bronchiale e po’ di piedi che, devo senza parlare… quella dei polmoni è ammettere, hanno racrossa e gonfia. Caspita, 15 anni, non contato anche a me - a volte in modo riservato, altre indiscreto - la storia dei fuma, non ha problemi respiratori: e loro “padroni”. Ricordo Tilde, con un allora? Allora, piano piano, esce la brutto eczema alla pianta dei piedi, ho storia di una bambina cresciuta in parlato di lei ad un convegno passa- una famiglia dove si litiga molto, tropto. Bella, elegante, campionessa di po... L’aria di casa è pesante, irrespiballo, che però non riesce più a reg- rabile, la sta facendo letteralmente gere la competizione, lo stress che si soffocare. E poi….Ma davvero, se immanifesta nell’unico punto che, in una pariamo ad osservare e interpretare i ballerina è sempre coperto, ma an- segnali che i piedi di danno ci accorche così emblematico della sua pro- giamo di quanto ci possono dire, senfessione: il piede. Francesco, 30 anni za parole, dei loro proprietari. sposato da due e già separato. Le di- Certo, a tutti noi che lavoriamo, sarà ta dei suoi piedi sono fredde, bianche, successo: e sarebbe bello trovare senza tonicità. Il mio dito che affonda mezza giornata per scambiare quenell’alluce senza trovare nessuna resi- ste esperienze e queste “storie che i stenza, mi dice quello che lui, quasi in piedi raccontano”.

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ATTUALITÀ

Dal diario di bordo dell’astronave FIRP Resoconto ironico della presenza Firp a Salus 2007 Il 26-27 e 28 gennaio scorso la Firp ha partecipato a Salus 2007, il salone della salute e del benessere che si tiene ogni anno a Verona e che offre la possibilità di sperimentare la filosofia del vivere sano e naturale. La fiera propone espositori qualificati e prodotti, servizi e terapie naturali per la cura della persona, del corpo e dell’ambiente, alimentazione salutistica e biologica, architettura ecocompatibile, terme, Spa e strutture Wellness. In un panorama così assortito e importante, noi della Firp non potevamo certamente mancare!! Ci siamo così fatti “sentire” e vedere col nostro stand, per offrire trattamenti gratuiti e far conoscere e apprezzare la nostra tecnica del benessere. La nostra “inviata speciale”, Clara Venturelli, ci ha regalato un report davvero originale… leggiamolo!...

Area FIRP alla Fiera Salus di Verona

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ATTUALITÀ

Data Astrale Gennaio 2007 Siamo usciti dall’orbita della fiera di Belgioioso e da quella di Reggio Emilia e siamo atterrati a Verona, “SALUS” Fiera del Benessere. Appena aperte le portiere (pardon, i portelloni) ci siamo imbattuti in una popolazione molto simile a noi, che correva portando sacchi, pacchi, ecc..Ci siamo uniti a questa folla e siamo entrati in uno spazio chiamato I.A.S. (per chi non fosse pratico di termini spaziali: Interassociazione Arti per la Salute) dove abbiamo sistemato le nostre attrezzature. E ci siamo guardati in giro. A destra, uno strano tipo, forse di un altro pianeta, gira intorno ad una figura sdraiata su di un materassi-

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no, percuotendo, con ritmo sempre piu’ frenetico, un tamburo e agitandolo sopra ed intorno a questa figura. A sinistra altri tipi con fasce e pantaloni multicolori, sfarfallano con le mani su esseri che stanno sdraiati. E noi? Beh! Come ci siamo sistemati, gli abitanti del posto hanno cominciato ad avvicinarsi, chiedere notizie del pianeta Firp da cui arriviamo e hanno voluto, numerosissimi, una dimostrazione di come si lavora da noi. E così è trascorso tutto il tempo che avevamo a disposizione per stare qui e non perdere l’orbita di rientro. Ci siamo rimessi in viaggio e aspettiamo indicazioni dalla base terra “Area Fiere”, per prendere la giusta rotta.


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