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SOMMARIO

REFLESSOLOGIA OGGI RIFLESSI DI BENESSERE - Anno XXIV - N.1 - Maggio 2010

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EDITORIALE Torna “RO”con nuovi “Riflessi di Benessere”

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STAR BENE SI PUÓ Salute&Malattia

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Direttore Responsabile Stefano Suardi Comitato di Redazione Anna Villa Consulente editoriale Carlo Gaeta

L’ANGOLO DELL’ENERGIA Superficie plantare e bioenergetica

Progetto grafico Promotion Merate s.r.l. Merate (LC)

12 DALLA NATURA

Stampa MEDUSA - Caravaggio (Bg) Via L. Da Vinci - Tel. 0363/53919

16 PAROLA AL MEDICO

Direzione,Redazione,Segreteria e Pubblicità: RO - Via A. Manzoni,29 24053 Brignano Gera d’Adda (BG) C/C post.36643203 Tel.334.3112856 e-mail:info@firp.it

FOCUS

Esaltiamo il nostro olfatto con olii essenziali Qualche bruciore di troppo:tutta colpa del reflusso

18 REFLESSOLOGIA

Quando i colpi della vita “rodono”dentro

22 TECNICHE DEL BENESSERE

Qi ni,l’energia dello stomaco si ribella verso l’alto

24 I CONSIGLI DELL’ESPERTO

Digerire meglio con i fiori di Bach

26 PSICOLOGIA

Come migliorare l’attrazione interpersonale

Tutti i diritti sono riservati. Testi e immagini inviati al giornale non verranno restituiti.Gli articoli firmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori. Abbonamento annuale € 30,00, arretrati € 10,00.Versamento su vaglia postale o C.C.P.n.36643203 intestato a FIRP, Via Manzoni,29 24053 Brignano Gera D’Adda (BG).

29 CURIOSITÀ

Periodico in attesa di registrazione presso il Tribunale di Bergamo.

31 EVENTI

Spedizione in abbonamento postale Filiale Bergamo Pubblicità 70%

Continui rialzi nella borsa del benessere L’agenda del benessere


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Torna

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con nuovi

C

Editoriale

Stefano Suardi Presidente Firp e Direttore RO

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“Rifl e

ontinua l’esperienza di Reflessologia Oggi iniziata nella ormai lontana primavera del 1987, con il suo grande prologo “Guarire si può” che risale addirittura al 1983. Una lunga storia editoriale che ha accompagnato l’evoluzione della Reflessologia italiana a partire dagli arbori segnati dalla figura del Maestro Elipio Zamboni fino ai giorni nostri. Il nostro obiettivo rimane diffondere i cardini della scienza reflessologica, non a caso nel corso di questi anni più di mille persone hanno condiviso questo percorso, acquisendo e perfezionando la tecnica attraverso la formazione proposta dalla nostra Scuola Triennale. La FIRP, Federazione Italiana Reflessologia del Piede, che rimane l’editore della rivista, ponendosi in continuità con il passato, ha deciso di ampliare e incrementare i contenuti della rivista che da questo numero si rivolge a tutte le aree del Benessere, quel Benessere con la B maiuscola che sta alla base della nostra attività quotidiana. Oltre che continuare a parlare ai nostri colleghi reflessologi, abbiamo voluto abbracciare un orizzonte ben più ampio sempre nel segno del Benessere. Così è nata l’idea di “Riflessi di Benessere”, senza però rinnegare il nostro vecchio acronimo RO, che tanta fortuna ci ha portato in tutti questi anni. Cambiano l’impostazione editoriale, i contenuti, la grafica e aumenta inoltre il numero delle


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fl essi Benessere” di

copie spedite in modo mirato a chi si occupa di Benessere. Autorevoli esperti del nostro settore e giornalisti si alterneranno nella trattazione di temi specifici con particolare riferimento alla reflessologia plantare, che rimane il “Focus” della pubblicazione, e allo “star bene”, senza dimenticare l’etica professionale e interpersonale, fondamento essenziale per la cura e il Benessere della persona. Tante novità, soprattutto nei contenuti, che devono coinvolgente oggi un pubblico di lettori più ampio con il preciso intento di solleticare un interesse reale verso la pratica reflessologica. Come presidente FIRP, sono stato chiamato a reggere il timone di questo cambiamento dopo tanti anni di direzione svolta professionalmente dall’amica Manuela Mancini, che voglio salutare e ringraziare sentitamente. Ringrazio infine tutti gli amici del Comitato Editoriale che hanno condiviso con entusiasmo il nuovo percorso ed esprimo l’auspicio che il nuovo progetto riceva presto unanimi consensi, supportato dalla concreta e generosa collaborazione dei nostri lettori che vorranno contribuire al rendere davvero “prezioso” il contenuto delle varie rubriche. RO con i suoi nuovi “Riflessi di Benessere” si rimette in viaggio spinta dall’universale desiderio di Benessere con la certezza di dare un piccolo ma significativo contributo alla letteratura di settore.

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ROSTAR BENE SI PUÓ

Salute&Malattia “I

Al centro rimane la persona e la costante ricerca del benessere

buoni medici”, disse una volta SOCRATE, ”quando si presenta loro un ammalato d’occhi dicono che non possono dargli un rimedio unicamente per gli occhi ma che, per risanare gli occhi, devono curare insieme anche la testa e con la testa il tutto, poiché è grande stoltezza il credere che si possa curare da sola la testa, indipendentemente da tutto il corpo.” Queste righe si trovano nel CARMIDE. Sono vecchie di venticinque secoli e le ha scritte non un medico, ma un filosofo. In esse si ritrovano già l’impostazione e la soluzione di un dilemma attorno al quale, fino ai giorni nostri, si sono arroventate molte polemiche della medicina: malattia “dell’organo”, o invece “malattia della funzione”, cioè dell’intero organismo?

Come terapeuti ci siamo veramente mai chiesti cosa è la salute e cosa è la malattia? Malattia e salute sono fuse nel concetto di vita e sono inscindibili: la malattia è uno stato dell’esistenza in squilibrio, ed allora la salute cosa è? La salute se c’è non si sente ed in genere non si vede. Si sente e si percepisce come mancanza e pertanto come bisogno: si riconosce negli altri, quando si è psicologicamente o fisicamente sofferenti, incapaci a causa della propria invalidità di fare quello che si vuole e si è soliti fare. Per la maggior parte delle persone i pensieri ed i discorsi sulla salute cominciano con il primo ricovero, il primo serio malanno e si infittiscono con l’età che è certamente il fattore che più di tutti si associa all’insorgenza delle malattie. La salute, da chi è malato, viene vissuta come un bene personale, una donazione nel senso proprio di dono, che si è improvvisamente dissolto o lentamente consumato e che ora si chiede, ai medici e terapisti vari, di ricostituire e proteggere. Il compito principale di ogni terapista è sempre stato quello di mantenere lo stato di salute dei suoi pazienti e di ristabilirlo nei momenti in cui esso viene meno. Ovviamente è da ritenersi più importante l’aspetto citato per primo, e cioè il concetto di mantenimento che è legato intimamente a quello di prevenzione. Da questo punto di vista l’insegnamento più valido ed antico ci viene senza ombra di dubbio dalla medicina cinese, ove, come tutti sappiamo (almeno prima della Rivoluzione di Mao), il medico era educato e preparato più a salvaguardare la salute dei propri assistiti che a curarne le malattie: ricor-


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diamo come gli antichi agopuntori cinesi fossero retribuiti esclusivamente durante lo stato di salute dei propri assistiti e non durante lo stato di malattia. Oggi, a causa dell’aumento esponenziale delle malattie croniche, penso che ben pochi medici potrebbero sopravvivere ad uno stato cronico di assoluta indigenza: diciamo, in modo più crudo, che saremmo tutti alla fame. E’ improponibile cercare di guarire una qualsiasi malattia senza aver ben chiaro cosa significa, sotto tutti gli aspetti, essere in salute. L’ O.M.S. nel 1946 così definisce la salute: ”la salute sia la risultante di un completo equilibrio fra la psiche e il corpo, espresso da una totale assenza di malattia e dolore e da uno stato di benessere che si rifletta anche sulle relazioni sociali”. Per cui salute come completo stato di benessere fisico, psichico e sociale. Questa definizione fa risaltare ancora più chiaramente l’esasperata dicotomia fra mente e corpo che ha caratterizzato la scienza medica fin dal VI secolo a.C. Infatti il primo ad incrinare quel concetto di unità fra “spirito” e “materia” che aveva contraddistinto tutta la storia antica, fu PARTENIDE. Tale dicotomia ha portato ad una visione più meccanicista della materia e ad una suddivisione in entità fondamentali sempre più ridotte. Come logica conseguenza a ciò la scienza medica è stata indotta a creare specializzazioni sempre più esasperate che, se da un lato hanno portato ad una conoscenza assai approfondita e minuziosa di ogni singolo organo e delle sue funzioni, dall’altro hanno creato dei tecnici troppo spesso incapaci di quella valutazione complessiva dell’essere vivente che è indispensabile per una corretta applicazione della Medicina alla ricerca dello stato di vera salute. Visto che siamo in argomento vorrei spezzare una lancia per la Medicina Omeopatica che fra i suoi principi fondamentali annovera quello di inscindibilità fra mente e corpo e si propone come meto-

do curativo, più di ogni altro, coerente alle disposizioni dell’O.M.S. nel tutelare la salute (5,6,7 e 4 dell’ORGANON). Ovviamente per comprendere adeguatamente il concetto di salute, bisogna tenere conto della cultura in cui si è sviluppato. Per cultura i sociologi intendono l’insieme dei criteri, impliciti ed espliciti, con cui la persona vede la realtà, la sperimenta emotivamente, si relaziona con gli altri ed eventualmente con Dio, inteso come scoperta di un significato di sé e delle cose. Tali criteri risentono certamente della storia personale, della esperienza, ma soprattutto sono ereditati ed acquisiti, più o meno consapevolmente, dalla tradizione, dalla famiglia e dalla società in cui si vive. Tutti insieme costituiscono una sorta di “lente interna” con cui si guarda il mondo circostante. Per quel che riguarda le influenze che la cultura determina sull’atteggiamento che abbiamo nei confronti della salute, vi sono tre conseguenze rilevanti che vanno segnalate. A) La cultura occidentale influenza l’immagine corporea ovvero il modo con cui la persona ha imparato ad integrare, organizzare ed apprezzare il proprio corpo. C’E’ UN CONCETTO NARCISISTI-

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ROSTAR BENE SI PUÓ

CO DELLA SALUTE FINALIZZATO ALL’EQUAZIONE: APPARIRE BENE = STAR BENE B) Un altro concetto profondamente influenzato dalla cultura della società in cui si vive è quello di normalità, frequentemente sovrapposto a quello di salute. Il concetto di normalità si basa sulle credenze, condivise o prevalenti in un gruppo sociale, a riguardo di ciò che costituisce l’ideale di benessere: purtroppo spesso il concetto di normalità corrisponde a ciò che può essere controllato dalla società, essendo considerato anormale tutto ciò che risulta a al di fuori di tale controllo. C) La medicalizzazione della società: l’allargamento del ruolo della medicina e della sanità a fattore di ordinamento della convivenza umana fa sì che, con il declino delle religioni organizzate, le preoccupazioni morali della società occidentale vengano espresse più in termini medici che morali e religiosi. Così al concetto di peccato o di immoralità si sostituisce quello di malattia, mentre a quello di bene quello di salute o meglio di star bene. Come scriveva Ivan Ilich siamo in una società medicalizzata, c’è una delega di parte della propria vita al potere medico o del terapeuta che consiglia cosa bere, cosa mangiare, come respirare, come fare all’amore, poi ci consiglierà cosa leggere, che hobby scegliere, dove andare in vacanza, cosa mangiare, cosa votare etc etc: possiamo considerare i medici come i nuovi sacerdoti, nell’accezione negativa del termine. Guardiamo per esempio la conseguenza degli esami ematochimici o strumentali che sempre più diventano sofisticati e sempre più sono alla base dell’equazione alterazioni biologiche misurabili=malattia. Si arriva a volte a vere e proprie espropriazioni della salute in casi di patologie croniche a lenta evoluzione; queste “sentenze mediche” possono infat-

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ti trasformare un soggetto sostanzialmente sano in un malato dipendente dall’organizzazione medica. Vediamo a volte i patemi d’animo creati dall’eccessivo interventismo diagnostico che portano a rilevare degli angiomi epatici o delle cisti dei reni, alterazioni magari congenite nel paziente e che prima avevano poco ragion d’essere in quanto non si scandagliava così frequentemente ed a tappeto il paziente con esami ecografici (altri esempi l’osteoporosi con le relative MOC, la steatosi epatica, ipercolesterolemia, etc). E’ stato dimostrato che la scoperta di alterazioni, magari lievi come quelle sopra scritte, e l’attenzione eccessiva a esse possono provocare preoccupazioni e perdita di autonomia superiori a quelli che si verificano spontaneamente a seguito dell’alterazione biologica stessa. A fronte di questa impostazione del problema della salute, a partire dagli anni settanta,si è manifestata una reazione tendente ad affermare la possibilità di definire la salute e la malattia in termini soggettivi, in quanto correlate a situazioni ambientali variabili. L’esempio più citato è quello della parità tra cieco e vedente in un ambiente al buio. COSI’ SALUTE E MALATTIA NON HANNO COME PUNTO DI RIFERIMENTO ESCLUSIVO LA VALUTAZIONE MEDICO BIOLOGICA, MA LA PERSONA, GLI SCOPI DA QUESTA PERSEGUITI E LE POSSIBILITA’ CHE A QUESTA VENGONO OFFERTE PER REALIZZARE PIENAMENTE LE PROPRIE POTENZIALITA’. Ritornando al discorso iniziale fatto sulla SALUTE COME RISULTANTE DEL PERFETTO EQUILIBRIO FRA MENTE E CORPO, magnificamente sintetizzato nella massima “mens sana in corpore sano”, possiamo dire che essa è la risultante del perfetto equilibrio energetico dell’essere vivente. Mauro Zambelli Medico omeopata


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L’ANGOLO DELL’ENERGIARO

Superficie plantare e

bioenergetica L

a superficie plantare rappresenta il contatto che il nostro essere possiede con il suolo e come si sà è anche indicativo dello stato di salute fisica ed energetica della persona. Da epoche antichissime, soprattutto in oriente, il piede è stato oggetto di culto e di venerazione nonché di cura e sede di trattamento per tutta la salute dell’individuo. Il piede rappresenta la sintesi di tutto l’insieme del funzionamento degli organi e pertanto verso i medesimi, con opportune pressioni, è possibile inviare segnali energetici ed elettrici per il loro equilibrio e benessere. In occidente la R.P.* viene ad essere accomunata alle varie metodologie riassunte con termine di tecniche Olistiche, laddove l’uomo è inteso nella sua globalità e non viene frammentato. Questo è anche tipico del pensiero medico e filosofico orientale. E’ facile sposare quindi la disciplina del massaggio plantare con una filosofia di utilizzo della medesima che faccia perno sulla medicina Bioenergetica ciclica dell’oriente ed in particolare su quella cino-giapponese che, insieme a quella indiana, pare abbia dato origine alla R.P.*. Oggi noi sappiamo da occidentali che comunque la Superficie Plantare è intrisa di recettori nervosi i quali comunicano direttamente con il nervo sciatico e col S.N.V.** ed è quindi sede di eccezione di trasmissione di segnali nervosi e vegetativi. Premendo sui centri nervosi noi originiamo un segnale che li trasmette non solo a livello locale, ma anche a tutto l’organismo e la mappatura tradizionalmente speri-

mentata ci permetterà anche di fare un trattamento mirato per problemi organici o sistemici precisi. L’irradiamento della superficie plantare con metodologia Biofrequenziale può essere una valida strategia non solo di complemento, ma anche di metodica innovativa. Va detto che possiamo considerare certamente di ottimo pregio questo antico e per millenni sperimentato metodo di benessere olistico. La sinergia tra R.P.* e spettri di Biofrequenza innesca una serie di meccanismi virtuosi, i principali dei quali constano nel rinforzo del segnale come intensità e come qualità bioenergetica dell’impulso inviato dal piede agli organi o ai distretti trattati. Il secondo aspetto da rimarcare è il miglioramento della qualità circolatoria dei fluidi nonché del trofismo e riequilibrio dei tessuti sia a livello del distretto trattato, cioè il piede, sia dell’insieme dell’organismo. Il trattamento può essere ben indicato anche per quei casi ove si presentino stati stressati sia a livello psico-nervoso sia a quello più funzionale ripristinando nel giro di poco uno stato di benessere, rigenerazione e tranquillità della mente e di ripresa armoniosa ed ordinata delle qualità organiche. In spazi opportunamente attrezzati anche con apparecchiature più complesse del semplice modello base (per esempio con il lettino o con la sauna Bioenergetica) è possibile ottenere un effetto di stimolazione ad immersione totale in un cam-

Sull’onda di un trattamento corporeo riequilibrante

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ROL’ANGOLO DELL’ENERGIA po di frequenze naturali biocompatibili che assieme alla stimolazione del piede otterranno un effetto ancora più intenso, persuasivo, diffuso e tonificante. In realtà non vi è disciplina di trattamento corporeo o bioenergetico che non possa trarre un immenso beneficio riequilibrante ed intensificante in complemento con l’onda di frequenza Bioenergetica. Personalmente ritengo, dopo anni di esperienza con questa metodologia che essa possa offrire una opzione la quale muove in una direzione verso cui il mondo della scienza recente si sta indirizzando, ovvero nella ricerca di trovare quegli ambiti delle energie biocompatibili, ecologiche e pulite che possano ausiliare in un percorso di equilibrio ecologico, di confort e di benessere. Esso affiora non solo in sparuti singoli individui, ma anche in una esigenza storica palpabilissima da chiunque. Le biofrequenze non sono altro che amalgame naturali riscaldate e trovano il suo precedente storico nella Moxa Cinese e Nipponica. Detto in altre parole è una cristalloterapia a caldo, la qual cosa può avvenire o per riscaldamento elettrico (una serpentina) o anche per semplice irradiamento solare o per il puro calore corporeo, stimoli tutti quanti che risvegliano il potenziale Bioenergetico delle amalgame del tutto naturali. Un'altra proposta da far risaltare deve essere l’apertura della mentalità collettiva verso l’innovazione, come sta già avvenendo, ovvero puntare ad un concetto di sinergia. È ovvio che qui tocchiamo un terreno delicato, in quanto le sinergie non devono esse-

re degli ammassi caotici e di cose gettate a casaccio ed alla rinfusa, ma risentono anch’esse di un ordine armonioso ed equilibrato di vari componenti e vanno sempre ovviamente testate per passi progressivi. E’ questo anche il caso della applicazione Biofrequenziale alla R.P.*, metodica che non deve spogliare la R.P.* stessa della sua autenticità e dei suoi fini, ma trasferire alla medesima ancora più potenza, efficacia ed intensità operativa. Iniziare quindi un approccio a questa metodica partendo da un semplice irradiamento della superficie plantare, a fine o a inizio seduta o con una soluzione più pervasiva come i materassini Bioenergetici, i quali (senza supporto elettrico) costituiscono le vie più semplici di quello che è un progetto naturale, non invasivo e che semplicemente di fatto potenzia l’effetto riequilibrante, drenante e tonificante di una comprovata tecnica millenaria di salute, energia e saggezza. Nella fattispecie i materassini sono stati progettati per attivarsi con il solo calore corporeo ed in aggiunta possiedono elementi strutturali interni di argento in grado di riallineare e potenziare i campi magnetici terrestri, portando la polarità della zona del capo a nord e quella dei piedi a sud.Tale sinergica azione tra aspetti elettromagnetici ordinati ed equilibrio potenziato del campo magnetico terrestre, comportano una serie ennesima di stimoli atti sia ad incrementare gli effetti della cura, sia a migliorare la qualità bioenergetica dell’operatore e del cliente. Questo tipo di supporto favorisce insieme al trattamento manuale, un’intensità e varietà sinergica di segnali che andranno a riorganizzare tutti i fattori multipli, che di fatto sono lo studio di


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una nuova scienza, ovvero la psico-neuro-immunologia; in essa, la metodologia sopra descritta, può trovare uno spazio di una metodica eccellente di tipo pratico e punto di riferimento scientifico energetico ed informazionale, che questo tipo di scienza si propone di studiare e verificare. L’elettromagnetismo non è difatti un tipo di energia innaturale, ma per la fisica odierna è ciò che crea e lega tutti i fenomeni naturali, ivi compreso ovviamente l’uomo stesso ed anche purtroppo i suoi molteplici disturbi. Le scienze sinergiche offrono ampli spazi di riflessione sia d’indagine, sia di ricerca della psico-neuro-immunologia e di fatto è molto probabile che proprio da questa scienza biologica e medica, possano provenire certificazioni scientifiche ed inopinabili della straordinaria validità terapeutica della R.P.* e delle metodologie di supporto elettromagnetiche e magnetiche qui descritte e proposte. La R.P.* sviluppa un’azione che parte, dal punto di vista della biologia e della Medicina Organicista Occidentale, in prevalenza da un riequilibrio del S.N.V.**, dell’ipofisi e della funzionalità drenante disintossicante dell’organismo. L’utilizzo del supplemento bioenergetico nelle mie personali ricerche, dopo vari anni di sperimentazione, mi hanno portato alla conclusione, che questo tipo di sinergia coinvolga sicuramente in maniera massiccia anche le funzioni del cervelletto, degli apparati organici, con funzionalità rigeneratrice. Quindi è particolarmente indicata per le problematiche ove intervengano evidenze d’intossicazione, malattie croniche del sistema circolatorio e difficoltà cinetiche, rigidità, carenze energetiche e problemi strutturali. È controindicata invece agli ipertiroidei, portatori di pacemaker e alle donne in stato di gravidanza. Va per altro menzionato che la metodologia Biofrequenziale

ha conseguito vari riconoscimenti internazionali scientifici e titoli di merito di qualità in tutto il mondo. Queste ricerche messe da me a punto sono foriere di analisi, di possibili interessanti sviluppi a partire in particolare dalle combinazioni di grande efficacia terapeutica tra segnali corporei riflessi e campi elettromagnetici. Il mio studio sul fatto che le tecniche riflesse in generale che riguardano sia i punti riflessi in generale e le tecniche inerenti la stimolazione o la manipolazione dei tessuti connettivi, ottengono effetti palesi e velocizzati sia sul piano fisiologico, motorio e anche posturale. E’ evidente quindi che tale integrazione apre dimensioni futuribili di significativi ed enormi progressi.

Nei nostri piedi la mappa del benessere

*R.P.: Reflessologia Plantare **S.N.V.: Sistema Nervoso Vegetativo

Fabrizio Mainetti Osteopata, rolfer, ricercatore olistico

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RODALLA NATURA

Esaltiamo il nostro olfatto con

olii essenziali Gli estratti di origine vegetale nostri preziosi alleati. Aromaterapia e benessere.

C

hi di noi non si sente subito meglio, più sereno e disteso, al solo pensiero di un rilassante massaggio con olii dai profumi deli-

cati? Non c’è da stupirsi quindi se l’aromaterapia, tra le tecniche del benessere, è quella ad aver avuto maggior successo negli ultimi anni. Se nella vita di tutti i giorni l’olfatto non gode di grande considerazione, è pur vero che è uno dei sensi più strettamente collegati alla sfera emozionale dell’individuo: il riconoscimento di odori e profumi familiari, da quelli delle persone care a quelli di cibi particolarmente amati, suscita istantaneamente, nell’essere umano, sentimenti di gioia, tenerezza, nostalgia. Parlando di essenze, le profumazioni caratteristiche possono essere di tre tipi: nota di base, di cuore o di testa; si differenziano per intensità, consistenza, persistenza, e anche per l’effetto immediato o a lungo termine che producono sui sensi e sullo spirito. Ma l’efficacia curativa dell’aromaterapia si fonda non soltanto su una particolare disposizione

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emotiva dell’individuo, ma su vere e proprie basi scientifiche. L’elemento imprescindibile dell’aromaterapia sono gli olii essenziali, estratti di origine vegetale in cui sono concentrati i principi attivi delle piante e dei frutti da cui provengono. L’essenza energetica contenuta negli olii essenziali ha la capacità di riequilibrare l’intero sistema corporeo, ma anche di agire su singoli organi o apparati, con un effetto analgesico e risanatore. Alcuni olii hanno proprietà specifiche che li rendono adatti al trattamento di determinate parti del corpo (ad esempio, l’olio essenziale di limone ha un’azione drenante e depurativa sull’apparato digerente, mentre l’olio di soia è particolarmente indicato per ammorbidire ed idratare la pelle, e quello di arnica per curare traumi e contusioni). Gli olii essenziali nella storia Le popolazioni di Egitto, Cina, India e Tibet facevano uso delle essenze per scopi rituali e di cura del corpo ben 5000 anni fa. Gli antichi egizi erano soliti imbalsamare i defunti per aiutarli nel viaggio


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verso l’aldilà; nei frammenti di tessuto utilizzati per fasciare il corpo sono state individuate tracce di estratto di legno di cedro dell’Atlante. Sempre in Egitto, documenti rivelano che un miscuglio di 16 diversi estratti vegetali veniva offerto al dio del sole Ra per esortarlo a sorgere nuovamente il giorno dopo. Dal Medioevo in poi, con lo sviluppo dei laboratori di profumeria, l’uso degli olii essenziali conobbe una diffusione ancora maggiore; ma fu solo durante le pestilenze che imperversarono in Europa nel XVII secolo che si incominciarono ad esplorarne le potenzialità terapeutiche. Queste vennero poi cer-

tificate dal chimico francese Renè-Maurice Gattefossé all’inizio del XX secolo, e successivamente alcuni medici, tra cui Jean Valnet e l’italiano Paolo Rovesti, confermarono l’utilità dell’aromaterapia nel trattamento di sindromi fisiologiche e psicologiche. A Jean Valnet si deve la pubblicazione della prima guida ufficiale di questa disciplina, intitolata Aromatherapie. Estrazione e distillazione degli olii essenziali Oggi conosciamo vari metodi per estrarre le preziose essenze dalle piante: le erbe e i frutti utilizzati si differenziano tra loro per proprietà organiche

OLIO ESSENZIALE

Azione e proprietà

MANDORLE DOLCI SESAMO VINACCIOLO SOIA PEPE SEDANO MANDARINO CANNELLA ARANCIO DOLCE YLANG YLANG LIMONE GINEPRO ROSA PETIT GRAIN VERBENA PATCHOULI INCENSO MIRRA CAMOMILLA ROSMARINO ISSOPO MENTA NEROLI MELISSA GELSOMINO

Rinfrescante, nutriente, rigenerante Calmante, nutriente, antiossidante Idratante, rigenerante Ammorbidente Stimolante, energetico Sedativo, drenante Rilassante, antistress Stimolante, tonico Antispasmodico, sedativo Afrodisiaco, calmante Drenante, astringente, depurativo Antireumatico, diuretico, drenante Sedativo, antidepressivo Depurativo, rilassante, tonico Drenante, depurativo, digestivo Rinforzante, antinfiammatorio, stimolante Purificante, calmante Antinfiammatorio, tonico Sedativo, antinfiammatorio Stimolante, antispastico, antireumatico Antireumatico, tonico Antispastico, analgesico Sedativo, calmante Antidepressivo, sedativo Rilassante, antiansia

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RODALLA NATURA e resa, questo significa che un determinato metodo di lavorazione può essere più o meno indicato per uno specifico vegetale; e che, a pari quantità di materia prima, non tutte le piante producono la stessa quantità di olio essenziale, il che determina anche differenze di prezzo. Uno dei metodi più diffusi è la distillazione per corrente di vapore, una tecnica messa a punto dal celeberrimo medico arabo Avicenna attorno all’anno 1000. Una tecnica di estrazione ancor più affascinante e caratteristica, l’enfleurage, è ben descritta da Patrick Suskind nel suo celebre romanzo Il Profumo, da cui è stato tratto l’omonimo film. Questo antico rituale è oggi caduto quasi completamente in disuso per via dei costi esorbitanti. Ma come funziona l’aromaterapia? Il massaggio è la modalità più diffusa. Per effettuarlo è necessario diluire l’olio essenziale prescelto in un olio detto vettore (olii di uso comune, come quelli di oliva, jojoba o mandorle dolci) o in una crema idratante, per evitare che l’applicazione dell’essenza pura sulla pelle possa provocare irritazione o reazioni allergiche. Attraverso il movimento delle mani del massaggiatore, l’olio essenziale viene assorbito dalla pelle e diffuso in tutto il corpo tramite i vasi sanguigni. L’assunzione più semplice e priva di controindicazioni è quella tramite bagni caldi aromatizzati con 2-3 gocce di essenza, oppure inalazione per diffusione nell’ambiente o suffumigi, con la precauzione di utilizzare acqua tiepida affinché l’essenza non perda le sue proprietà organolettiche e terapeutiche. Gli olii essenziali sono spesso utilizzati anche in cucina, per aromatizzare i cibi ed esaltarne il profumo; tuttavia, l’assunzione diretta per via orale è sconsigliata, e in ogni caso va seguita e regola-

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GLI OLII ESSENZIALI IN COMMERCIO Come riconoscere un olio essenziale? La regolamentazione in materia è assai fumosa, e, anche se l’etichetta presenta il prodotto come naturale al 100%, è difficile capire se si ha a che fare con un vero olio essenziale o con un prodotto adulterato con elementi chimici, quali solventi, diluenti e altri olii meno pregiati. I procedimenti di estrazione degli olii essenziali sono spesso lunghi, complessi, e costosi, e questo può influenzare notevolmente il prezzo. Un prezzo troppo basso dovrebbe essere, a prescindere dalla tipologia, il primo campanello d’allarme. Naturalmente, la maggior parte delle sostanze utilizzate per “diluire” gli olii essenziali in commercio sono pressoché innocue (ad esempio gli ftalati, usati per rendere meno viscosi alcuni olii derivati dalle resine), ma la qualità e l’efficacia del trattamento potrebbero risultare sminuite da queste adulterazioni. Per orientarci meglio, ricordiamo che gli olii essenziali devono essere venduti in boccette di vetro scuro, simili a quelle usate per i medicinali; l’etichetta deve riportare: il nome italiano e botanico della pianta, provenienza geografica, parte utilizzata, metodo di lavorazione, indicazioni e controindicazioni; inoltre un olio essenziale autentico, a differenza di un olio contraffatto, si distende rapidamente sulle superfici ed evapora senza lasciare aloni.


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mentata dal medico e da un aromaterapeuta esperto, a meno che non si scelga di ricorrere alle acque energizzate con olii essenziali. L’azione dell’aromaterapia non è di effetto placebo; pur essendo prodotti naturali le essenze devono essere usate con attenzione: le principali controindicazioni potrebbero derivare da rare, ma possibili allergie. Un metodo semplice e veloce per verificare possibili allergie consiste nell’applicare, con l’aiuto di un tampone di cotone, una goccia di olio, meglio se diluito, nella piega interna del gomito, e attendere pochi minuti per verificare se ci sono reazioni cutanee. Ci sono, inoltre, situazioni particolari, quali una gravidanza, una malattia, o determinate terapie, in cui l’equilibrio dell’organismo è talmente delicato che basta pochissimo ad alterarlo. Non esiste, in questi casi, una letteratura scientifica sufficientemente attendibile ed univoca sugli effetti degli olii essenziali: è quindi consigliabile agire solo dietro suggerimento del proprio medico di fiducia; vale quanto detto anche per i bambini al di sotto dei 1314 anni. Le regole universalmente valide, anche per gli olii essenziali, sono: usare con moderazione, leggere attentamente l’etichetta, attenersi scrupolosamente alle prescrizioni del medico e dell’aromaterapeuta. Farsi del bene è facile e piacevole, ma ricordiamoci sempre di usare la testa!

Arianna Mossali Giornalista free lance

Modalità di estrazione e qualità degli olii essenziali DISTILLAZIONE IN CORRENTE DI VAPORE I moderni distillatori comprendono un generatore di vapore, una serpentina di raffreddamento e diversi contenitori stagni, in cui è possibile inserire più sostanze, in base alla differenza del punto di ebollizione di ciascuna. Il vapore caldo viene “sparato” verso la sostanza contenuta nei recipienti a tenuta stagna, fino a che questa comincia ad essudare liquidi contenenti i principi attivi della pianta.Gli idrolati così ottenuti vengono poi convogliati nella serpentina, e successivamente trattati con sostanze fissative, solitamente resine vegetali, che hanno lo scopo di definire o esaltare la fragranza dell’olio essenziale. ENFLEURAGE Una lastra di vetro viene spalmata con un sottile strato di grasso animale, e successivamente cosparsa completamente di foglie o petali di fiori freschi. Le foglie o i petali devono essere girati a mano ogni 48 ore circa, finché lo strato adiposo non è completamente saturo di profumo. A questo punto, il grasso viene lavato con alcol per ottenere l’essenza desiderata. ALTRE TECNICHE Esistono altre modalità di produzione degli olii essenziali, ma il loro utilizzo è molto più limitato a causa della resa bassissima, sono: infusione o decozione, percolazione (lento passaggio del liquido attraverso una massa filtrante, in genere vegetale), spremitura utilizzata soprattutto per le scorze di agrumi, ed estrazione tramite ultrasuoni.

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ROPAROLA AL MEDICO

bruciore reflusso

di troppo:

Qualche tutta colpa del

FOCUS

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pesso, nel parlare amichevolmente tra noi, il discorso cade sulla salute, essendo l’argomento di primaria importanza sotto tutti i punti di vista per ogni individuo. Lo è per la famiglia, lo è per l’economia, lo è per le strategie applicate a malattie particolarmente gravi, lo è per il nostro futuro.Tante volte ci accorgiamo di non dare peso a sintomi che invece lo meriterebbero; altre volte raccontiamo della routinaria presenza di segni che sono diventati quasi fissi nella quotidianità. Mi brucia un po’ lo stomaco, ma so perché: perché non sto attento a tavola, perché non mangio correttamente, perché sono stressato. Mi brucia da un po’ di mesi, ma non sempre, sicuramente dopo i pasti, a volte anche di notte. Una delle cause di questi bruciori è il reflusso gastroesofageo. Recenti studi ci dicono che è un problema che colpirebbe un italiano su tre, è abbastanza fastidioso, non è da trascurare né da sottovalutare, tende a cronicizzare, ed è dovuto al ritorno nell’esofago del contenuto dello stomaco. Tra i due organi normalmente funziona come valvola di non ritorno il cardias. Questo è un tratto dell’apparato digerente che non è uno sfintere vero e proprio da un punto di vista anatomico; lo è dal punto di vista funzionale, perchè, in condizioni normali, impedisce al contenuto gastrico di ritornare indietro nell’esofago. Il cardias è innervato dal nervo vago, che ha funzione inibente, e dal simpa-


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tico, che ha funzione eccitante. L’ambiente è molto diverso fra esofago e stomaco. Causa la presenza delle ghiandole che producono l’acido cloridrico necessario alla digestione, nello stomaco si crea un ambiente acido. La conseguenza immediata di ciò è la sensazione di bruciore che si avverte come sintomo principale, e riferibile per primo dal paziente. Infatti, il ritorno nell’esofago di un contenuto alimentare, già in parte digerito, e quindi imbevuto di succhi gastrici, causa la sensazione fastidiosa di cui si parlava prima. E’ necessario non sottovalutare questo sintomo, soprattutto quando si protrae nel tempo, perché si potrebbe poi configurare la malattia vera e propria, l’esofagite peptica o da reflusso, malattia conseguente al meccanismo sopra descritto. Facciamo attenzione però, perché il bruciore di stomaco non è un sintomo specifico della malattia correlata al reflusso gastroesofageo. Più precisamente, il bruciore viene avvertito al petto, con irradiazione verso l’alto, verso la gola; con il bruciore, vengono riferiti anche la presenza di rigurgito e di eruttazioni, specie dopo i pasti, ma anche in posizione sdraiata, e in alcuni casi anche la sensazione di corpo estraneo in gola. Il più delle volte il reflusso è associato a un’ernia diaframmatica, cioè a una dilatazione non normale dell’orifizio attraverso il quale l’esofago penetra nel diaframma. Se questo passaggio si al-

larga innaturalmente, una parte seppure piccola dello stomaco risale nella cavità toracica, con il conseguente facile ritorno del contenuto gastrico in esofago. A volte, però, l’ernia diaframmatica può essere presente anche in assenza di reflusso. E’ comunque una situazione che va tenuta sotto controllo, anche con una dieta corretta, povera di grassi, fritti, alcool, ma povera anche di agrumi, pomodori, caffè, cioccolato e bevande gassate. Il controllo si esercita bene con farmaci adatti a neutralizzare l’eccessiva secrezione acida dello stomaco, e quando la situazione è particolarmente complicata, può rendersi necessario l’intervento chirurgico. Come al solito, è meglio prevenire che curare, e quindi è meglio spegnere questi piccoli incendi che bruciano.

Federico Merisi Medico chirurgo

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ROREFLESSOLOGIA

Quando i colpi della vita

“rodono” dentro

FOCUS

L

a gastrite e l’ulcera rientrano nel ramo delle patologie acido – correlate del tratto digestivo superiore. Si è pensato per molto tempo che la causa della gastrite e ulcera fosse la produzione di acido cloridrico, che provocasse danni a lungo andare. Negli anni 80 si scoprì l’Helicobacter Pylori come agente eziologico di alcune forme patologiche dello stomaco. Oggi a distanza di tempo si cerca di estirpare questo batterio con appropriati farmaci senza, alcune volte, riuscirci. L’acidità gastrica si combatte con gli inibitori di pompa (omeprazolo) e ranitidina, che è antagonista dei recettori dell’istamina. E’ evidente l’importanza di una corretta diagnosi da parte del medico curante. L’attività dello stomaco si attiva anche senza l’intervento del cibo, solo per gli impulsi che il nervo vago invia al cervello che risponde di conseguenza per cui la mucosa gastrica emette succhi acidi come si preparasse ad un vero pasto. La maggior parte dell’apparato digerente è innervato dal sistema nervoso autonomo che opera attraverso il simpatico e parasimpatico. La funzionalità digestiva può essere squilibrata da tensioni ed iperagitazione quindi è solo tramite un esemplare equilibrio neurologico che il tutto funziona in maniera efficiente. Acidità gastrica, ulcere e tumori sono manifestazioni la cui intensità è progressiva e che esprimono la difficoltà di digerire i colpi che la vita ci riserva o le situazioni che non ci soddisfano. Il significato simbolico dello stomaco è quello di digerire e di assimilare le esperienze. Poiché il ri-

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Il mal di stomaco scaturisce anche dalla difficoltà di “digerire”le esperienze difficili


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Il frutto del sollievo digestivo: Foeniculum vulgare. Ovvero il

FINOCCHIO

Antispasmodico, colite, gastrite, aerofagia, gonfiori intestinali. I frutti ricchi di olio essenziale (anetolo 50%), dal caratteristico aroma, vengono utilizzati per le loro proprietà medicinali. Oltre alla capacità di stimolare la digestione calmano gli spasmi e i dolori addominali (coliti, gastriti).Il finocchio evita la formazione dei gas intestinali bloccando i processi di fermentazione degli alimenti durante la digestione. Migliora il problema dell’aerofagia, che è all’origine di molti disagi. Associato alla menta si oppone con grande efficacia ai disturbi della digestione: gonfiori,pesantezze postprandiali, aerofagia o nausea.Il finocchio inoltre è consigliato alle donne che allattano perché stimola la produzione di latte. Un bel decotto per dare sollievo allo stomaco Due cucchiai di semi di finocchio, un cucchiaio di menta, un cucchiaio di anice stellato.Aggiungere il tutto in mezzo litro di acqua e far bollire qualche minuto. Spegnere il fuoco e lasciare riposare cinque minuti. Se si desidera si può dolcificare con un cucchiaino di miele ma è già buona così.

MENTA Questa profumatissima erba è simbolo di freschezza e ospitalità Si racconta che, una volta, le persone di povere origini quando avevano ospiti, prima di portare a tavola le vivande, strofinassero il tavolo di legno della cucina con foglie di menta. Così facendo l’ambiente si riempiva di un fresco profumo e degli olii essenziali di cui la menta è ricca, come la scienza oggi dimostra, venivano inspirati durante il pasto, favorendo così anche la digestione di tutti i presenti.

sentimento, l’amarezza e l’antipatia sono gli ostacoli principali che impediscono di assimilare le lezioni della vita, spesso le persone che permettono a tali emozioni di espandersi dentro di sé soffrono di stomaco. Ora vi parlerò di un caso di ulcera peptica che ho affrontato con la reflessologia plantare qualche anno fa. L’ulcera peptica si localizza di solito a livello gastrico e duodenale e si stabilisce dove si altera l’equilibrio tra agenti aggressivi e difensivi. Lucia è una donna di 55 anni minuta, dinamica e vivace nonostante la grave malattia. Quando accumula tensione, Lucia ha attacchi violenti che durano anche 2 o 3 giorni compresa la notte: dolori di schiena, accompagnati da nausea, dolori allo stomaco, si sente gonfia e diventa stitica. Durante la ricerca olfattiva noto che i piedi odorano di un profumo acre e pungente che evidenzia uno stato di ansia. Nel punto di riflesso dello stomaco si evidenzia un leggero rigonfiamento. La ricerca effettuata indica una forte tensione nervosa, punti molto dolenti su tutto l’apparato endocrino, renale e linfatico. Per non parlare dell’apparato digerente in generale nel quale ho trovato lo stomaco, il duodeno con l’intestino tenue dolentissimi. A questo punto inizio il trattamento che comprende: • diaframma (permette di entrare in contatto con la persona e di portarla in uno stato di benessere tale da permettere all’organismo di recepire meglio i messaggi che gli vengono inviati con le nostre stimolazioni); • plesso solare (questo punto è di fondamentale importanza per raggiungere uno stato di rilassamento perché può diminuire i livelli di stress e nervosismo, indurre una respirazione profonda e regolare e riportare la calma); • ghiandole salivari (per stimolare la produzione di saliva, secreto utile per la digestione e la lubrifi-

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ROREFLESSOLOGIA

LO SAPEVATE CHE... con i semi pestati del finocchio, un cucchiaio di argilla verde ventilata pulita e un po' d'acqua potete preparare un dentifricio che rinfresca l’alito e disinfiamma le gengive? un vecchio proverbio giapponese dice “se avete voglia di bere acqua, mangiate un umeboschi”** Poi non gettate via il nocciolo, rompetelo, arrostite il seme che trovate all’interno, polverizzatelo e, quando vi capiterà un disturbo gastrico, con un cucchiaino di polvere nera in una tazza di tè si rivelerà efficace. ** Le umeboschi sono una varietà di prugne che crescono in Cina e in Giappone: vengono fatte essiccare e messe sotto sale per molti mesi.

• • • • • •

• cazione del tubo digerente); • esofago (consente il passaggio del cibo fino allo

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stomaco, dove avverrà la digestione ed impedirne il reflusso dello stomaco insieme ad acido e succhi gastrici); cardias-stomaco-piloro (in quanto organi bersaglio, sede del suo malessere); colonna dorso lombare (in quanto il dolore si può irradiare anche in quella zona); intestino tenue e crasso (completano la digestione dei cibi); fegato – cistifellea (viene trattato per le sue molteplici funzioni); stomaco (per rinforzare lo stimolo dato in precedenza); ghiandole endocrine: ipofisi - tiroide – surreni – pancreas (queste ghiandole vengono trattate per il loro effetto sul metabolismo e in quanto intervengono nella regolazione dell’attività gastrica); sistema nervoso: vago – frenico (tensioni ed eccitazioni possono squilibrare la funzionalità digestiva).


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Questo è il trattamento di base che potrebbe cambiare in relazione allo stato d’animo della persona e all’evolversi dei risultati del trattamento. Ho fatto dieci trattamenti settimanali alla fine dei quali l’ulcera peptica è scomparsa dopo un accertamento diagnostico (gastroscopia) e Lucia è soddisfatta dei risultati ottenuti. Tuttora sta venendo periodicamente per il problema più grave della fibrosi cistica, ma questa è un’altra questione. Morale della favola dobbiamo difendere lo stomaco e noi stessi. Ma in che modo? • MANGIARE SOLO SE SI HA FAME • NON MESCOLARE TANTI DIVERSI ALIMENTI • ATTENZIONE AI CIBI TROPPO BOLLENTI O GHIACCIATI • BERE POCO DURANTE I PASTI • ELIMINARE O CERCARE DI RIDURRE LE BEVANDE ALCOOLICHE (stimolano la produzione di acido cloridrico) • ELIMINARE BEVANDE GASSATE (eccitano la peristalsi) • PRUDENZA NELL’USO DI LATTE E LATTICINI • ELIMINARE O CERCARE DI RIDURRE IL CAFFE’ • METTERE AL BANDO LE SIGARETTE • ATTENZIONE ALLE ETICHETTE DI CIO’ CHE SI COMPRA (eliminare i prodotti che contengono polifosfati e ossidanti in quanto agenti irritanti della mucosa gastrica) • PREDILEGERE LE VITAMINE • INDOSSARE UNA BARRIERA PROTETTIVA PSICOLOGICA CHE FA RIMBALZARE I PROBLEMI E LO STRESS CONSEGUENTE Anche la cromoterapia ci può essere di aiuto: vanno trattati con luce gialla l’addome e la regione lombare per 15 minuti ciascuno; va applicata poi la luce blu alla fronte e alle tempie per 3 minuti. E adesso concludo con un una massima di Leonardo Da Vinci (Codice Atlantico F 78 V) che dice: “Se vuoi star sano, osserva questa norma: non mangiar sanza voglia e cena leve; mastica bene, e

quel che in te riceve, sia ben cotto e di semplice forma. Chi medicina piglia, mal s’informa, guarti dall’ira e fuggi l’aria grieve, di mezzogiorno fa che tu non dorma. El vin sia temperato, poco e spesso, non for di pasto né a stomaco voto, non aspectar, né indugiar il cesso, se fai esercizio sia di piccol moto”.

Carlo Annoni Reflessologo FIRP Infermiere professionale

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ROTECNICHE DEL BENESSERE

L’energia dello stomaco si ribella verso l’alto C

ome suggeriscono gli ideogrammi che compongono questo termine, Qi ni è: “un’energia che si dirige nella direzione opposta o contraria a quella dovuta”. Nella Medicina Tradizionale Cinese lo Stomaco è il viscere più importante che insieme alla Milza, dopo la nascita, è considerato l’origine dell’energia vitale e del sangue. Le funzioni dello Stomaco in Medicina Tradizionale Cinese sono: • Frammentare e rendere omogenei i cibi per la digestione • Trasportare l’essenza degli alimenti • Controllare la discesa dell’energia Vitale • Dare origine ai liquidi. Come si può vedere nelle sue funzioni fondamentali è presente il concetto di movimento energetico verso il basso, poiché deve inviare i cibi trasformati verso l’intestino tenue. L’eventuale reflusso è considerato un’anomalia di funzione fisiologica e quindi una disarmonia energetica. Per avere una buona digestione, il Qi (energia vitale) dello stomaco deve scendere, se questo non avviene, possono verificarsi ristagni di cibo, pesantezza, gonfiore, eruttazioni e rigurgiti, fino ad arrivare al vomito. Il singhiozzo è da considerarsi un Qi controcorrente. Nel compito di digerire e dirigere verso il basso, lo stomaco è aiutato dall’energia del Fegato. Le principali cause che possono creare di-

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sarmonia nella sua fisiologia energetica sono: una dieta errata, come qualità e natura degli alimenti; irregolarità di assunzione dei cibi e cattive condizioni emotive in cui si consumano. La qualità energetica dei cibi da assumere dipende da molti fattori, possiamo dire in generale che è da considerarsi la relazione con la propria costituzione energetica. Si dovrà fare attenzione a non sbilanciare lo Yin e lo Yang del corpo con cibi troppo caldi o troppo freddi. La stagionalità degli alimenti conserva comunque sempre una grande importanza. La regolarità di assunzione dei pasti è invece importante poiché gli Zangfu (organi e visceri) sono soggetti a variazione di marea energetica quindi

Qi ni,medicina tradizionale cinese e Tuina


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hanno orari in cui lavorano meglio di altri. È ovviamente importante l’ambiente in cui si mangia, inteso sia come luogo, che come ambiente interpersonale. Lo stomaco è difatti molto sensibile agli stati d’animo e i disturbi che lo possono colpire derivano facilmente da queste cause. Come abbiamo visto il reflusso gastrico o Qi controcorrente può essere generato da diversi fattori che ovviamente tenderanno a minare l’intera salute dell’individuo e potranno provocare non solo questo fastidioso sintomo. Più nello specifico, la Medicina Tradizionale Cinese, nota la presenza di questo disagio nei quadri di Fuoco di Stomaco o Flegma Fuoco e di Qi di stomaco che si ribella verso l’alto. Questi due quadri hanno in genere segni di reflusso gastrico, bruciori epigastrici, rigurgiti acidi, alitosi, nausea e talvolta vomito ed anche eruttazione e singhiozzo. Questi alcuni dei segni, che vanno uniti ad altri, attraverso una buona valutazione della lingua e del polso secondo la teoria della Medicina Tradizionale Cinese. Il Tuina (Massoterapia Tradizionale Cinese) prevede il trattamento di questo disturbo attraverso la stimolazione di punti e aree del corpo, con le sue specifiche manovre. Attraverso la stimolazione di Neiguan Pericardio 6 (PC-6) e Gongsun Milza 4 (SP4) si stimola e promuove la discesa del Qi dello stomaco. Attraverso i punti del meridiano di stomaco ST-44 Neiting e ST-45 Lidui si favorisce la digestione, si drena il calore nello stomaco e si elimina la ritenzione di cibo. Il trattamento Tuina degli arti inferiori è molto importante per far scendere il Qi dello stomaco e combattere il reflusso; le manovre saranno concentrate sul meridiano di stomaco, ma possono comprendere manualità sui meridiani di Cistifellea e Fegato. Punti e manovre localizzati al centro del corpo e sullo stomaco saranno aggiunte in un secondo momento quando non provocheranno più nessun fastidio a chi riceve il trattamento, Si stimolerà quindi:

Vaso Concezione 12 Zhongwan (CV-12), Shangwan (CV-13) per sottomettere il Qi ribelle. Molto usato è anche Liangmen (ST-21) punto utile in tutti i disturbi da pieno, per controllare il Qi che si ribella verso l’alto, qualora ci fosse anche eruttazione e singhiozzo si aggiunge il punto Liangqiu (ST-34). Si può supportare il lavoro eseguito su gambe e addome con un trattamento generale della schiena che non mancherà di stimolare e trattare i punti BL-20 e BL-21, Pishu e Weishu, direttamente connessi alle energie e fisiologie di Milza e Stomaco. Si possono ottenere ottimi risultati attraverso il trattamento Tuina, in particolare per il reflusso generato da un’alterazione degli stati emotivi. Il Tuina, in questo caso sarà efficacissimo per rilassare il soggetto e ristabilire il corretto scorrere del Qi.

Marco Superbi Docente ed Operatore Tuina e Qigong. Accademia di Medicina Orientale Svizzera. Jianyi Tuina ADO-Uisp

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ROI CONSIGLI DELL’ESPERTO

Digerire meglio con i

FIORI DI BACH

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e anche voi avete difficoltà a “digerire la vita”, cioè se il vostro stomaco combatte non tanto con il cibo, quanto con certe emozioni negative o situazioni che proprio “non digerite”, i fiori di Bach possono aiutarvi. Ne avrete sicuramente già sentito parlare: si tratta di rimedi emozionali che, pur non agendo direttamente sul problema, lavorano sulle cause che hanno contribuito a provocarlo e cioè (in questo caso) stress, ansia, nervosismo. Per utilizzarli, occorre farsi preparare in farmacia il flacone (munito di contagocce) contenente i rimedi scelti (da uno a quattro, tutti in un unico flacone da 30 ml) e si assumeranno da questo flacone 4 gocce 4

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volte al giorno (al risveglio, prima di pranzo, nel tardo pomeriggio e prima di dormire). Naturalmente le indicazioni date in questo articolo valgono solo in linea generale: i fiori di Bach, per un loro corretto utilizzo, vanno “calibrati” in funzione delle singole persone e sarebbe quindi consigliabile – soprattutto se si soffre di problemi che perdurano da tempo – rivolgersi ad un esperto (per informazioni vedi: www.fioridibachpertutti.it).

Se l’ansia è il vostro problema Le persone ansiose soffrono molto di frequente di disturbi gastrici. Le riconosciamo facilmente: si preoccupano per ogni cosa, dimostrano una sorta


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di inquietudine evidente. Uno dei fiori in grado di aiutarle è ASPEN, se all’ansia è connessa una specie di paura diffusa, imprecisata, senza una causa vera e propria. È quello che succede anche a chi avverte delle sensazioni di presagio, preoccupandosi per nulla di preciso e un po’ per tutto. ASPEN è un ottimo rimedio, ma con un’avvertenza: soggetti particolarmente sensibili, all’inizio possono avvertire la sensazione che il disturbo peggiori, invece di migliorare. In genere questo è un segno positivo, nel senso che il problema viene a galla per essere risolto, ma se persiste per più di un paio di giorni, conviene interrompere e rivolgersi a una persona esperta. Altri fiori per chi ha un comportamento ansioso sono LARCH, se quello che manca è la fiducia in se stessi cioè ci si sente incapaci e privi di valore, e MIMULUS, se l’ansia rappresenta una “difesa” dal mondo esterno, in persone timide e sensibili.

tive: quando lo stomaco macina, rumina, elabora e non riesce a digerire conflitti e pensieri. Chi ha questo problema, spesso è esteriormente sereno e ottimista, odia i conflitti e cerca l’armonia in ogni situazione, ma profondamente “si rode dentro”. Avrà allora bisogno di AGRIMONY, un fiore che calma e tranquillizza, ma anche rende “più sinceri”, cioè può tirar fuori il conflitto che non vogliamo (o non sappiamo) vedere. Se ciò ci disturba, diradiamo la frequenza con cui stiamo prendendo le gocce (anziché 4 volte al giorno, prendiamole solo 2 volte), ma proviamo comunque ad esprimere le nostre emozioni: andrà tutto a vantaggio del nostro stomaco! Se, invece, siamo disturbati da pensieri fastidiosi, che non riusciamo a scacciare, quasi una sorta di “sottofondo” che ci infastidisce quando meno lo vorremmo (ad esempio quando cerchiamo di dormire e invece ci troviamo impegnati in dialoghi immaginari con noi stessi), ci vuole WHITE CHESTNUT: darà da subito una sensazione di maggior serenità.

Quando siamo stressati Vi è poi il classico mal di stomaco del “manager”, della persona stressata e piena di doveri, che non riesce più a star dietro agli impegni presi (questo riguarda anche molte madri di famiglia, o le situazioni in cui bisogna preparare un esame). Potrà allora essere utile il fiore ELM, soprattutto per chi è un po’ perfezionista. Chi invece si trova sovraccarico per via del senso del dovere, è più adatto OAK, che aiuta a rilassarsi e non farsi schiacciare dalle circostanze esterne. Un altro rimedio per chi vive le situazioni di stress è IMPATIENS, utile alle persone che sono – come dice il nome – impazienti nei comportamenti e anche nel modo di mangiare. In questo caso, alla situazione di stress si aggiunge un problema in più, in quanto il mangiare di fretta, trangugiando i bocconi e senza far caso al cibo, di certo non aiuta la digestione!

Il lavorio mentale C’è poi un’altra situazione in cui l’apparato digerente può essere messo in subbuglio per ragioni emo-

Mal di stomaco a primavera Spesso il mal di stomaco ha anche una componente stagionale e tende a riacutizzarsi in determinati periodi dell’anno (tipicamente, la primavera), o comunque a intervalli regolari. Se questo è il vostro caso, potete aggiungere SCLERANTHUS, che serve per tutto ciò che è ciclico o ripetitivo. Se invece sembra che il problema sia legato ai cambiamenti (cioè si digerisce peggio quando cambia la stagione o cambiano altre condizioni), il fiore più indicato è WALNUT, che serve ad adattarsi alle situazioni in via di trasformazione.

Barbara Gulminelli Naturopata e floriterapeuta

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ROPSICOLOGIA

Come migliorare

l’attrazione interpersonale

L’

*attrazione interpersonale è la capacità di risultare simpatici, essere apprezzati, piacere, essere desiderati come compagni di lavoro, amici, partner. Lo sviluppo delle relazioni interpersonali, di qualsiasi genere, è influenzato dall’attrazione tra le persone. Le persone che risultano “simpatiche” hanno più facilità ad instaurare relazioni e,

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Un utile “decalogo” comportamentale per gli operatori del Benessere, nuovi e... vecchi


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una volta che ciò si sia verificato, è molto probabile che tali relazioni diventino profonde e durature. Inoltre l’attrazione influisce sull’obiettività dei giudizi interpersonali e del consenso sociale: la simpatia che una persona ispira influisce sui pareri che altri esprimono sul suo conto, sulla valutazione del suo operato, sulla decisione di condividerne le idee e di imitarne i comportamenti. I motivi di attrazione non sono attributi statici delle persone, una sorta di ‘dote’ che alcuni possiedono e altri no. Si può imparare a risultare più attraenti prestando attenzione ai propri comportamenti e a quelli altrui. Aumentare la nostra attrazione interpersonale può portare ad un miglioramento dei nostri rapporti con gli altri: se riusciamo a risultare simpatici è più facile creare intorno a noi dei rapporti costruttivi e positivi, creare le condizioni per una socialità più serena. Ecco alcuni suggerimenti per risultare più simpatici: Curiamo il nostro aspetto senza esagerare. Le persone belle piacciono, tendono ad essere apprezzate anche in altri campi e vengono giudicate con benevolenza. E’ importante non esagerare perché quando le persone si relazionano con noi, effettuano una sorta di “confronto”, valutano se stesse in rapporto a noi. Se temono di fare brutta figura rispetto a noi, risulteremo meno attraenti. Non nascondiamo le nostre capacità, ma evitiamo di sembrare troppo perfetti. Tutti noi ci accompagniamo volentieri a persone abili e competenti.Tuttavia una persona bravissima, che non sbaglia mai, fa sentire a disagio, perché sembra inavvicinabile e si teme che possa cogliere un nostro errore da un momento all’altro. I più amati sono i bravi che mostrano di avere qualche debolezza. Non lasciamo cadere le occasioni di contatto, ma stiamo attenti a non diventare inopportuni. Rispettiamo le distanze convenzionali nelle interazioni faccia a faccia. Evitiamo che l’altra persona si senta invasa. Mostriamoci sereni e non minacciosi con le per-

sone che in qualche modo dipendono da noi. Sveliamoci ma non completamente, restiamo un po’ misteriosi. Siamo pronti ad apprezzare e lodare le persone con cui lavoriamo, ma con discrezione, in modo credibile. A tutti piace essere apprezzati, tuttavia le lodi risultano controproducenti se suscitano il sospetto di un ingraziamento, in tal caso risultano poco credibili ci rendono sospettosi. E’ importante poi valutare il momento in cui dispensare le lodi. Se la persona lodata è concentrata su un problema importante e poco propensa a pensare a se stessa, potrà addirittura esserne infastidita. Stiamo attenti a non sottovalutare i limiti dell’altro al punto da ignorare le difficoltà che incontra, anche perché, se un apprezzamento è in disaccordo con la conoscenza che una persona ha di sé, può non suscitare affatto simpatia. Hanno più efficacia le lodi che seguono a critiche o che vengono da persone che di solito non ci apprezzano. Interessiamoci dei problemi degli altri e siamo disponibili, ma facciamo attenzione a che nessuno si senta legato o in obbligo. In generale chi è disponibile a fare dei favori risulta simpatico e amabile. Tuttavia risulta molto antipatico chi facendo un favore tenta di legare l’altro a sé in qualche modo o di indurlo a ricambiare il favore. Dà fastidio anche chi aiuta per un secondo fine o fa sentire inferiore la persona che sta aiutando. Siamo presenti quando c’è da condividere un momento difficile. Offriamo compagnia e conforto nei momenti di incertezza, stress, disagio, crisi. Facciamolo con discrezione: ritiriamoci se pensiamo che la persona possa provare vergogna per la propria condizione. Attenzione alle critiche! Criticare nella maniera opportuna, “costruttiva” anziché distruttiva, è una

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ROPSICOLOGIA competenza fondamentale da acquisire per migliorare la nostra attrattiva. Innanzittutto una buona critica si concentra su ciò che una persona ha fatto e può fare, senza vedere in un lavoro scadente il segno della personalità del suo autore. Poi, quando riteniamo opportuno effettuare una critica. Ricordiamoci di: Essere specifici. Esplicitiamo che cosa è stato fatto bene, che cosa è stato fatto male e come si può migliorare. Offrire una soluzione. Includiamo nella critica anche dei suggerimenti su come affrontare il problema. Essere presenti. Comunichiamo le nostre critiche in privato, faccia a faccia. In questo modo la persona criticata avrà l’opportunità di rispondere o di chiedere un chiarimento. Essere sensibili. Cerchiamo di essere in sintonia con l’altro e percepire l’impatto di ciò che si dice e di come lo si dice alla persona che riceve il messaggio. Anche quando siamo in profondo disaccordo con un’altra persona, apprezziamola umanamente e offriamole calda simpatia.

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Se nascono delle tensioni, cerchiamo di gestire il rapporto in modo che tutto si risolva serenamente, senza strascichi. Non diamo agli altri l’impressione di rifiutarli e rassicuriamoli quando temono di non essere accettati. Diamo risalto alle cose che abbiamo in comune, ma valorizziamo anche le caratteristiche uniche di ciascuno. Di solito siamo attratti da chi sembra avere delle somiglianze con noi in termini di interessi, attitudini, atteggiamenti. Se però ci troviamo di fronte a delle persone che riteniamo troppo somiglianti a noi, temiamo di perdere la nostra unicità e di non trovare più stimolante e produttiva la relazione. Si tende inoltre ad evitare chi ci somiglia in qualcosa di negativo, perché ci ricorda un nostro difetto.

Valerio Mastronardi Psicoterapeuta


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CURIOSITÀRO

Continui rialzi nella

BORSA del BENESSERE È

di questi giorni la notizia relativa ai complimenti europei ricevuti dall’Italia per il modo in cui ha affrontato e in parte superato il maremoto della grave crisi economica. Il Sistema Italia avrebbe retto all’onda d’urto, pur perdendo posti di lavoro in alcuni comparti,in particolare in quello industriale. C’è invece un settore che pare non aver smarrito il suo trend positivo, anzi dai dati che giungono dalle associazioni rappresentative delle professioni del benessere nel biennio 2008-2009, nel culmine della crisi, dicono che i fatturati sono addirittura sensibilmente aumentati. Il mondo del benessere è molto variegato, composto da segmenti autonomi e specializzati ma allo stesso tempo complementari: istituti di bellezza, centri wellness, hotel e agriturismo con SpA, palestre e piscine, stabilimenti idrotermali e balneari, centri per il benessere fisico. Si parla di almeno 30mila imprese, con oltre 55mila addetti, oltre 16 miliardi di euro di volume d'affari, pari a circa il 2% della spesa annua per consumi delle famiglie italiane, con una spesa pro-capite di almeno 275 euro.

16 miliardi di euro il volume d’affari del settore. Resistono alla crisi i centri wellness,palestre,terme, strutture per la cura del corpo e operatori del benessere

Alcuni numeri del settore Cifre di tutto rispetto per un settore in continua espansione, e che offre una molteplicità di servizi. La parte del leone la fanno i 21mila istituti di bellezza, che rappresentano circa il 70% delle imprese del settore; seguono 4.200 tra hotel e agriturismo, 2.500 tra centri idrotermali e stabilimenti per il benessere fisico,1.400 tra piscine e palestre, circa 500 stabilimenti balneari. Le attività che coniugano turismo e benessere, esercitano un'attrazione particolare, come beauty farm, alberghi al mare, in montagna e

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ROCURIOSITÀ

sui laghi, terme e agriturismo dotati di un vero e proprio centro benessere a scopo rigenerativo e terapeutico.Mancano i dati relativi ai professionisti del benessere, come massaggiatori, reflessologi, naturopati, fitoterapisti, ecc. Numeri altrettanto importanti e significativi che completerebbero in modo ancor più esauriente questo quadro. Gli arrivi nei centri benessere aumentano al ritmo del 10% annuo. Palestre e centri fitness si propongono sempre più spesso come centri polifunzionali, in grado di proporre un'offerta differenziata: aerobica, body-building e personal training, ma anche sauna, idromassaggi, massaggi, bagno turco, solarium, beauty center (la cui presenza è oggi un criterio importante di scelta),senza escludere varie attività collaterali. Evoluzione delle imprese Per comprendere meglio lo sviluppo costante del settore wellness nel nostro paese, è sufficiente esaminare ciò che è avvenuto negli anni 1991-2001 (elaborazioni Aiceb-Confesercenti su dati Istat). Nel decennio di riferimento, spicca la crescita dei centri e stabilimenti per il benessere fisico (+51,6%).Il numero degli istituti di bellezza è raddoppiato (+5.696, pari al +49,9%), incrementando l'occupazione di oltre 12mila unità (+67,3%). In notevole aumento tutti gli impianti sportivi;piscine e impianti polivalenti hanno triplicato il loro numero in dieci anni, mentre la quota delle palestre ha registrato un +84% (circa 3mila in più).Oggi, un indicatore dell'importanza del benessere si può ricavare anche dal numero di eventi e manifestazioni fieristiche dedicate al settore:circa una quarantina.Inoltre,le fiere dedicano sempre più convegni e seminari alla progettazione e gestione di spazi de-

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dicati al benessere, pensati per una clientela sempre più competente che va valorizzata e fidelizzata. Il futuro dei consumi Il modello italiano di consumo si va avvicinando a quello degli altri paesi europei; da metà anni '90 ad oggi,il comparto legato alla salute e all'estetica ha accresciuto la sua importanza.In particolare, si prevedono in crescita tutti i consumi destinati alla cura del corpo e alla bellezza. Saranno molto richieste figure professionali come il massaggiatore, l'estetista e il personal trainer. Inoltre, il desiderio di mantenere il proprio benessere riguarderà tutte le classi di età,coinvolgendo nello stesso modo sia uomini che donne e sosterrà la crescita di fitness, medicine complementari e chirurgia estetica. Inoltre, si affermeranno sempre più forme di consumo salutista, dalla palestra all'alimentazione, alle terme, ai beauty center, ai massaggi, come ad esempio la reflessologia plantare, lo shiatsu, Tuina, ecc., Quindi lo scenario che si profila davanti a noi è quanto mai variopinto. S’impongono però la giusta formazione e una certificata professionalità,acquisite tramite un percorso formativo didattico di base, la pratica, la ricerca e un aggiornamento continuo per rimanere al passo con i tempi e implementare la cultura delle conoscenze, fondamentali nel nostro settore.

Carlo Gaeta Giornalista e consulente editoriale RO


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MAGGIO RIMINIWELLNESS dal 13 al 16 Maggio FIERA Rimini L'Oasi del Benessere e il ciclo di conferenze sul BenEssere nascono da un'idea di Florido Venturi,che ha realizzato queste aree con l'obiettivo di dedicare un’attenzione particolare a quegli operatori e utenti del mondo olistico,che ancora non trovano una precisa collocazione.L'aver voluto portare l’evento e il suo contenuto a RiminiWellness testimonia l'attenzione della manifestazione verso le realtà attente alla cura del corpo e del benessere psicofisico nella sua interezza.I protagonisti saranno quindi le Scuole di Naturopatia e i Centri di Formazione in tecniche di massaggio (derivanti sia dalla tradizione orientale che dal sapere occidentale),riviste ed editoria del settore benessere,prodotti di cosmesi naturale,attrezzature per il benessere,bio design e bio arredo,turismo del benessere,alimentazione bio, ecc… Il tutto sarà presentato come un’isola delimitata dagli stand,al cui interno sarà collocato un tatami che ospiterà dimostrazioni ed esibizioni per i visitatori.www.riminiwellness.com

ARMONIA Castello di Belgioioso, dal 29 maggio al 2 giugno 2010 La manifestazione si propone come ponte tra le varie tradizioni ed i molteplici approcci,a prendersi cura del corpo e dello spirito prendendo spunto dalla ricerca di equilibrio ed armonia,da sempre meta comune di ogni disciplina.Il Castello di Belgioioso, magnifico anfitrione, con il suo meraviglioso parco,si presta perfettamente ad accogliere e a sostenere l'energia della manifestazione,incorniciando gli eventi tra spazi di antica bellezza.Nelle sale del Castello si terranno dimostrazioni e presentazioni delle Discipline più diffuse:Shiatsu,Reiki, Orthobionomy,Kinesiologia,Floripratica di Bach, Ayurveda,Antistress,Iridologia,Reflessologia del piede,Thai e altre ancora. La piscina calda ospiterà il Watsu,l'Ai Chi ed altre discipline acquatiche; negli splendidi giardini si terrà

L’AGENDA il IV° Incontro delle Discipline Interne,con dimostrazioni di Thai Chi Chuan ad opera di varie importanti Scuole.L’Incontro delle Discipline Interne è un importante momento tra i visitatori di Armonia e le varie Associazioni che partecipano alla manifestazione, un’occasione unica di scambio tra praticanti, ricercatori e maestri di Taijiquan/Tai Chi Chuan e altre discipline che,pur nella diversità di principi e di pratica,si riconoscono nel valore del “benessere”che questa disciplina rappresenta per il mantenimento ed il miglioramento delle condizioni psicofisiche dell’essere umano. Un nutrito programma di incontri completerà la manifestazione. Vi segnaliamo in particolare la danza dei monaci tibetani del monastero Jadel Khamsten,la letture di poesie di Claudia Liuzzi,il Tai Chi presentato da tre medici diversi e l’esperienza di gruppo che permetterà ai partecipanti di essere massaggiati dalle vibrazioni delle campane tibetane. Il programma dei convegni,delle discipline presenti e di tutto ciò che si svolgerà in occasione di Armonia è consultabile sul sito www.belgioioso.it La mostra osserverà il seguente orario: continuato dalle 10 alle 20

DEL BENESSERE

EVENTIRO

Eventi,fiere e manifestazioni del nostro settore

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