Reflessologia oggi 06 2005

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Reflex Cover Giu. 2005

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Reflex 2a e 3a di cop n.2-05

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L’ALBUM DEL CONVEGNO

Reflessologia Oggi

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Trimestrale di cultura, scienza e tecnica del benessere Organo ufficiale della FIRP Autorizzazione del Tribunale di Bergamo del 25/2/05

EDITORIALE Una professione che fa star bene

Direttore Responsabile Manuela Mancini

VITA FIRP Il testamento del Maestro Elipio Zamboni

Comitato di Redazione Stefano Suardi, Franco Biagio, Elena Cirelli, Raffaello Cuter Consulente editoriale Carlo Gaeta Progetto grafico e fotolito Promotion Merate s.r.l. - Merate (LC)

Perché riconoscere le discipline bio-naturali

Stampa MEDUSA - Caravaggio (Bg) Via L. Da Vinci - Tel. 0363/53919 Direzione, Redazione e Pubblicità Via A. Manzoni, 29 - 24053 Brignano Gera d’Adda (BG) C/C post. 36643203

Una finestra sull’Europa

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Comunicare La reflessologia

XVI

Belli fuori... e dentro

XVII

Le tabelline del piede

XVIII Viaggio tra i meridiani

XIX

Donne in carriera

XX

Diplomati 2004

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SPECIALE CONVEGNO NAZIONALE

I

Ritorno a Riccione

II

Reflessologo è bello

III VIII

Vivere la dialisi CONSIGLIO DIRETTIVO

Simboli e spiritualità

IX

L’arte della grande energia

X

Dedicato a voi, “reflessologi belli”!

XII

Respira il tuo sogno

XIII

La vita oltre la vita

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XXII Segreteria c/o Studio Media - P.zza Locatelli, 10 24043 Caravaggio (Bg) Tel. 0363/350135 (9-12; 14,30-17,30) Fax 0363/350654 E-mail: info@firp.it

E se arrivano i Nas?

Presidente Raffaello Cuter Vicepresidenti Biagio Franco, Elena Cirelli Segretario Stefano Suardi Consiglieri Guido Zandi, Erminio Frezzini, Martino Papetti, Emilio Leorin, Angelo Paglietti Collegio dei Revisori dei Conti Luigi Gandolfi, Renzo Zanier, Sonia Arnaboldi Collegio dei Probiviri Clara Venturelli, Ariella Lupi, Mario Nadin Tutti i diritti sono riservati. Testi e immagini inviate al giornale non verranno restituiti. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori. Abbonamento annuale € 26,00, arretrati € 8,00. Versamento su vaglia postale o C.C.P. n. 36643203 intestato a FIRP, Via Manzoni, 29 -24053 Brignano Gera D’Adda (BG).

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e n o i c Ric 5 0 0 2

Le discipline bionaturali tra Stato e Regione

Come sempre... una grande festa tra amici!

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Il Corsivo del Direttore

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uando penso alla professione che svolgiamo, la professione di facilitare il benessere altrui, in costante contatto con chi desidera conquistarsi la propria salute, mi ritengo una fortunata. Perché? direte voi. Perché mi sento utile, importante. Sento che la mia vita ha un senso molto più grande, grazie a questa missione. Non credo si possa parlare di un lavoro, comunemente inteso, perché connetterci con l’armonia universale per diventare onda del mare, una goccia che si perde nell’oceano sconfinato, richiede una passione, una missione che i lavori consueti non reclamano. Richiede il diventare canale di qualcosa di più grande, come fa l’albero di bambù che viene tagliato per portare l’acqua dal fiume al campo sterile. E così, grazie anche alla nostra opera, la vita rifiorisce e Manue l’amore può tornare nuovamente a scaldare altri la Man cini cuori infreddoliti e soli. Perché è bello fare il Reflessologo? Perché è una missione che, da sola, può dare senso a un’intera vita. Perché dare agli altri ci obbliga, prima di tutto, a dare a noi stessi. Non si può donare quello che non ci appartiene. E perché ridonare la salute a chi soffre è soprattutto un atto d’amore. Siamo, per così dire, costretti ad amarci e ad amare. E, oltre a ciò, siamo pagati per stare bene. È come se, ogni volta che quella mano - la mano del cliente - ci offre del denaro, con gli occhi ridenti per la fiducia, ci chiedesse di impiegarlo per moltiplicare quella fiducia e quell’amore, per scoprire altri mondi e punti di vista, che verranno, tempo al tempo, ridonati a quegli stessi occhi e a quelle stesse mani. Cresciamo grazie ai temi vissuti dai nostri clienti e, come in uno specchio, siamo in una costante sfida con noi stessi, sfida che ci permette di crescere ed evolverci, anche quando non ci pensiamo o non vogliamo farlo. La vita è un’avventura e la Reflessologia lo è, allo stesso modo, per porgere sempre, senza tregua, quel fluido d’amore, quella corrente di vita che è l’unica nostra, meravigliosa e straordinaria, forza. Non a caso la parola “vita” in latino (vis) significa forza…Allora Reflessologo è bello perché è… vita.

Una professione che fa star bene

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Vita FIRP

Il testamento del Maestro Elipio Zamboni di Raffaello Cuter

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uesto è il testamento che ci ha lasciato Elipio Zamboni, da Lui tenuto in bella vista, inquadrettato ed esposto all’entrata del suo studio, che ci ricorda:

“Non dimenticare mai, questo è il tuo vangelo: Sedere ai piedi di un paziente è un atto di umiltà, di amore e di professionalità”. Una frase che tutti conosciamo e di cui abbiamo anche abusato, dandole significati pietistici e inutili. Ma cerchiamo ora di comprenderla in profondità, facendone un esame esegetico parola per parola. Non dimenticare mai quindi un qualcosa di indispensabile, un atteggiamento che deve penetrare sempre ognuno di noi quando pratica la Reflessologia. questo non tante cose, non altre cose, ma l’unica realtà essenziale, accanto magari ad altre (cultura,conoscenze scientifiche, ecc). sufficiente anche dasola, perché unica indispensabile ed incondizionata, senza la quale tutto il resto non serve. r te u Raffaello C è affermazione assoluta. Non possibilistica: “potrebbe essere”, nè moralistica “dodrebbe essere”, ma indiscutibile: è. il tuo non una verità “per i reflessologi” in genere, né indeterminata come se avesse detto “vostro”, ma rivolta in forma estremamente personale a ciascun operatore e studente di reflessologia: “tuo”. vangelo la parola vangelo, in questo caso, non indica gli scritti biblici, ma figurativamente la formulazione dei principi fondamentali di una dottrina, una realtà inconfutabile ed assoluta. sedere ai piedi un atteggiamento caratteristico di chi pratica reflessologia, alla pari di altri usi che si fanno del verbo “sedere” quali: “sedere in giudizio” identificante per un giudice, “sedere in cattedra” per un insegnante, “sedere in trono” per chi comanda di un paziente una persona che mette con pazienza, tolleranza e fiducia i piedi nelle tue mani per chiederti aiuto è un atto di umiltà virtù con la quale l’uomo riconosce i propri limiti, rifuggendo da sensazioni di orgoglio e di sopraffazione di amore dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva, nel rapporto fra persone e di professionalità capacità di svolgere la propria attività con competenza ed efficienza.

Il codice etico-professionale del bravo reflessologo

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Vita FIRP

Perché riconoscere le discipline bio-naturali di Antonello Angeleri, relatore della Legge sulle Discipline Bio-Naturali*

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a Reflessologia: una vera e propria professione al servizio di coloro che cercano di migliorare la qualità della loro vita. Ecco l’obiettivo che istituzionalmente ci siamo posti come Amministratori pubblici quando abbiamo presentato in Regione Piemonte il primo progetto di legge sul riconoscimento professionale delle discipline bio-naturali. Era il 1999 e da allora molte altre regioni d’Italia hanno adottato provvedimenti analoghi. Nell’Ottobre 2002 il Piemonte approva la prima legge in Italia sulle medicine non convenzionali bocciate nel Gennaio 2004 dalla Corte Costituzionale. Il 31 Maggio 2004 nuovamente la Regione Piemonte legifera in favore delle discipline bio-naturali e ancora una volta la Corte Costituzionale solleva una questione di legittimità in via principale per violazione dell’art. 117, 3° comma della Costituzione. Nel corso di questi anni, tuttavia, è finalmente nata una consapevolezza fra i Legislatori Regionali e Nazionali: non è possibile che una materia legata alla salute del cittadino, quindi di una estrema delicatezza, venga lasciata senza un inquadramento legislativo che dia indicazioni sia sulla formazione e sia, conseguentemente, sul riconoscimento di una vera e propria professione al pari di molte altre.

Un passo avanti molto importante che ha visto l’approvazione in molte regioni di analoghi progetti di legge ma soprattutto un passo che ci ha fatto arrivare in Parlamento con il Testo Unico sul riconoscimento delle nuove professioni oggi seguito con estrema attenzione dal Presidente della Commissione Attività Produttive dr. Bruno Tabacci. L’obiettivo è quello di dare la possibilità al cittadino di scegliere liberamente come curarsi senza differenze di ceto, senza ostacoli burocratici e soprattutto senza che in modo miope, molti medici (non tutti) blocchino e impediscano di scegliere in totale libertà il miglior modo di curarsi utilizzando tutte le conoscenze nel campo della medicina e delle discipline naturali oggi note. Se riusciremo nell’intento avremo conseguito una vera e propria crescita del nostro servizio sanitario nazionale.

*Torinese di nascita, da sempre nel mondo della politica, da consigliere comunale di Torino è poi diventato assessore al Turismo, nonché presidente della VII Commissione (Industria). Fondatore e Presidente dell’Associazione Politica Culturale Italia Propone, è relatore di molte leggi tra le quali la prima legge sulla regolamentazione delle medicine non convenzionali.

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Antonello Ang eler consigliere Regi i, one Piemonte


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Vita FIRP

Una finestra sull’Europa Delegazione Firp

Stoccolma ha ospitato l’Annual General Meeting RiEN

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toccolma ha ospitato l’AGM 2005 del RiEN. Per quanti non conoscessero queste sigle è utile ricordare che RiEN, ovvero Reflexology in Europe Network, è l’associazione europea che raggruppa le federazioni dei vari paesi. Ogni anno il RiEN si riunisce in un’assemblea generale a cui partecipano i delegati delle varie federazioni e a turno i vari paesi ospitano questo Annual General Meeting. L’Italia e la Firp hanno ospitato l’AGM 2003 a Riccione in occasione anche del Convegno europeo. Di anno in anno il RiEN prende forza e allarga la sua base: anche quest’anno il Segretario Hans van der Werff nella sua relazione ha vantato ben sei nuove iscrizioni. Al di là del piacere di ritrovare persone che ormai sono diventate come amici di lunga data, l’AGM offre ogni anno l’opportunità di mettere a confronto la realtà della reflessologia nei vari paesi e di avere delle informazioni di prima mano, dai vari delegati, in merito alle problematiche connesse con il riconoscimento e la regolamentazione dell’attività da parte delle autorità. È interessante constatare che talune difficoltà sono simili. In Italia come in Germania, Francia o Slovenia, ad esempio,c’è una forte resistenza da parte della lobby medica che vede nelle terapie alternative una sorta di metodologia competitiva e conflittuale con la medicina classica quindi, anziché aprire a tutte quelle terapie che possono essere complementari e coadiuvanti nel recupero della salute, mette in campo tutta la sua forza e i suoi grandi numeri per osteggiarne lo sviluppo. La discussione avviata da un paio di anni all’in-

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terno del RiEN, tesa ad elevare lo standard di preparazione del reflessologo può solo essere un bene per l’intera categoria, in quanto servirebbe a tenere alla larga personaggi vari che, sulla base di poche conoscenze apprese in corsi della durata di uno o due weekend, pretendono di poter esercitare una ‘professione’. Non solo, pensando all’eliminazione delle frontiere, almeno all’interno dell’Europa, la libera circolazione tra i vari Paesi non significa solo poter fare i turisti da un luogo all’altro, ma significa anche potersi spostare da un paese all’altro esercitando la propria attività. Dunque è necessario che in futuro ci siano delle basi comuni di conoscenze e manualità per potere a ragione definirsi reflessologo. È rassicurante sapere che ci si sta muovendo tutti verso un traguardo condivisibile, ma è anche un vantaggio poter beneficiare dell’esperienza altrui per evitare errori o per accellerare i tempi, sulla base di quanto già ottenuto da paesi che hanno già affrontato gli stessi problemi. Ogni paese vive o ha vissuto le stesse problematiche, quindi scambiarsi queste informazioni serve a procedere nella giusta direzione e in modo più rapido. Il RiEN offre questa possibilità di condivisione di traguardi, strategie, esperienze. Occorre costruire giorno dopo giorno e far crescere questo contatto. L’Italia può fare molto e anche la Firp. C’è un piccolo problema da risolvere… all’interno del RiEN la lingua di comunicazione è l’inglese. Un ostacolo per noi Italiani, ma contemporaneamente una sfida e un incentivo superabile con un po’ di buona volontà!


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Speciale Convegno Nazionale

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Professione Reflessologo

21° Congresso Nazionale Palazzo del Turismo - Riccione 6 - 8 Maggio 2005

• Reportage • Sintesi delle relazioni • I diplomati 2004


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Speciale Convegno

Ritorno a Riccione di Manuela Mancini

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bbene sì, non abbiamo resistito alla tentazione di tornare a Riccione, che già ci aveva ospitato caldamente nel 2002 e 2003. E, naturalmente, abbiamo scelto ancora l’Hotel Nautico, comodo, ospitale, grande quanto basta e dalla cucina strepitosa e succulenta! Non ci è mancato niente. A coronare le due giornate di convegno nazionale, un sole caldo e frizzante, il mare accogliente e rilassante della riviera adriatica, le mille vetrine colorate e assortite e i bar all’aperto, che ci hanno fatto sentire già in vacanza! Così, anche nei prossimi anni, la meta fissa del nostro appuntamento annuale sarà sempre l’Hotel Nautico di Riccione, che ormai ci fa sentire “a casa”… Che dire di queste tre giornate? Che tutto è andato alla grande, a partire dagli interventi, che quest’anno hanno ampliato il loro raggio d’azione, coinvolgendo anche altre discipline del bio-naturale: il

anti L’arrivo dei partecip io al Convegno: Biag ngressisti Franco saluta i co piemontesi

Thai Chi Chuan e lo Shiatsu. È importante la sinergia tra tecniche del mondo olistico, dato che i presupposti da cui partiamo sono sempre gli stessi, quindi il confronto con altre discipline del bio-naturale può solo arricchirci.

Gli interventi: Reflessologo è bello A partire dal titolo dell’intervento di apertura, quello di Raffaello Cuter, Reflessologo è bello, l’accento è stato posto su quanto è importante e arricchente svolgere la professione di Reflessologo, che ci fa appartenere a un mondo più grande, spirituale e ricco di senso, nel quale il nostro scopo principale è quello di porgere la propria forza, il proprio “fluido”, la propria vibrazione d’amore a chi ne ha bisogno. L’attenzione della platea è poi scivolata verso un disagio molto diffuso e paralizzante: la dialisi e il riequilibrio psico-fisico nel paziente dializzato (Vivere la dialisi di Laura Minisini ed Emanuela Passador) e di quanto può fare la Reflessologia per dare valore a una vita dura e difficile e guarire l’anima di chi soffre. L’arte della grande energia (Cesare Giardini) ci ha fatto immergere nell’affascinante mondo dello Shiatsu, in cui l’uomo riscopre se stesso, ma allo stes-

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Speciale Convegno

so tempo specularmene si apre all’Universo e alle energie che lo formano, ritrovando dentro di sé il proprio sacro limite. Elena Cirelli, in Simboli e spiritualità, ha delineato i significati più profondi e psicospirituali del piede, spaziando dall’universo del mito a quello religioso, esoterico e spirituale. Manuela Mancini, nelle vesti di trainer di Respiro Trasformativo (Respira il tuo sogno) ha posto l’accento su quanto è importante il Respiro Consapevole per realizzarci pienamente e vivere il qui e ora con gioia e intensità, mentre Carlo Gaeta si è sbizzarrito in Comunicare la Reflessologia, un intervento che ha illustrato molto chiaramente le basi di una buona ed efficace comunicazione, sia con i clienti che con i collaboratori esterni. La vita oltre la vita, di Maria Virzi, ha raccontato con tanta commozione il dischiudersi della vita – in una gravidanza con fecondaGruppo di famiglia in esterno con i docenti FIRP: Frezzini, Zandi e Lupi

Desk Rec al Conve eption g lavoro so no Firp: Martino do per Papetti

zione assistita – grazie al potere della Reflessologia, che ha scatenato in Debora le energie bloccate nel periodo della sua infanzia, concedendole – finalmente! - di diventare madre. Il nostro scenario ha poi aperto il sipario a Clara Venturelli e Ariella Lupi che ci hanno illustrato (Belli dentro… e fuori), sia teoricamente che praticamente, un caso reflessologico quantomai attuale: la ricerca sfrenata della bellezza esteriore ad ogni costo. Ma, fortunatamente, la nostra tecnica permette di arrivare alle cause e ritrovare quella serenità e accoglienza che sole possono consentirci di amarci così come siamo. Ne Le tabelline del piede Giovanni Mercanti ha spaziato tra simboli, miti e scienza dei numeri per offrirci una rappresentazione esoterica e mistica del piede, in tutti i suoi significati più allegorici e in

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Speciale Convegno , Manuela Mancini ancora una volta trice sapiente presenta del Convegno

tensi e per riportarci al vero senso dell’”essere Reflessologo” e quindi “dell’essere uomo”. La platea ha poi intrapreso un avvincente “Viaggio fra i meridiani” con Nadia Legittimo e Lucia Giusti, che sono partite da una sintesi teorica dello Shiatsu e delle sue origini per poi arricchirla con una dimostrazione pratica, quantomai completa. Immancabili gli spunti e i contatti col mondo reflessologico. Infine, la carrellata si è conclusa con Donne in carriera (Annamaria Antinori, Angelo Paglietti, Ornella Stefani e Flavio Violetto), che ha posto l’accento sull’importante e imprescindibile risultato offerto dalla Reflessologia: contribuire al processo di cambiamento favorendo la lucidità e il riavvicinamento della persona alle basi fondamentali dell’esistenza, ossia la dimensione biologica e quella affettiva. Allora è proprio vero che: Reflessologo è bello!

Le discipline bio-naturali fra Stato e Regione Spazio a parte, sabato pomeriggio, è stato dedicato all’avvincente e attuale dibattito della tavola rotonda, che ha visto come protagonisti Raffaello Cuter, moderatore al posto dell’avvocato Giuseppe Montanini, Presidente Ias, colto da una forma influenzale e quindi impossibilitato a partecipare, Antonello Angeleri, Consigliere Regione Piemonte e promotore della prima Legge sul riconoscimento professionale delle discipline bio-naturali approvata dalla Regione Piemonte nell’ottobre 2002 e Silvia Bartolini, Consigliere Regione Emilia Romagna. Argomento della tavola rotonda: “Le discipline bio-naturali fra stato e Regione”, ossia il riconoscimento della professione di operatore delle arti per la salute. A che punto siamo? Il bidattitto ha posto l’accento, per il riconoscimento della professione, sul ruolo imprescindibile delle Regioni che “sole possono dare una spallata ai lavori della Commissione di approvazione della Legge Lucchese” ha spiegato Silvia Bartolini. Sulla

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La folta platea del convegno: oltre 240 i partecipanti


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Speciale Convegno

stessa linea l’intervento di Angeleri, volto a riconoscere come gli stessi dati nazionali (10.000.000 di cittadini si rivolgono alle medicine non convenzionali) ci portino al necessario riconoscimento e regolamentazione di una professione che è già un dato di fatto! Il Sistema Sanitario nazionale deve al più presto integrare medicine convenzionali e non convenzionali, chiamate da sempre, non a caso, integrative.

Serata a pre mi presentata da Carlo Gaeta con la com plicità di Guido Za ndi

Gran Galà tra danza del ventre, Franz Schüber e fiumi di champagne… Le serate sono state allietate da immancabili

Dimostrazione shiatsu

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momenti goliardici. A cominciare da venerdì sera, dedicato all’esilarante “Quiz a premi” con domande e gag, magistralmente condotto dal duo Gaeta-Zandi, che hanno scimmiottato il duo Amadeus-Bonolis, anzi, vista la mole di Gaeta, più che Bonolis… Jerry Scotti! I premi in palio, numerosissimi, sono stati gentilmente offerti da amici sponsor, tra cui Isabella Ianieri della “Capsor”, che produce una vasta gamma di prodotti naturali per il benessere psico-fisico, Simona Colombo, titolare del negozio di oggettistica e profumeria “Il Raccolto” di Seregno e “Baxol”, prodotti per la cura e la pulizia dell’auto. Indimenticabile la serata di gala, morbidamente avvolta dai veli di una straordinaria odalisca (Silvia Cuter), cibo succulento, colorato, ben presentato e appetitoso, il mitico reflessologo del Sud Tirolo, Franz Schüber (un inedito Carlo Gaeta abilmente mascherato!) e danze scatenate per tutti i gusti e le età. Indubbiamente, sappiamo divertirci e vivere intensamente ogni istante, dando respiro e vita, attimo per attimo, al nostro motto: “Reflessologo è bello”!


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L’intervento del Presidente

Reflessologo è bello di Raffaello Cuter, Presidente Firp

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iviamo in quella che si ama definire l’era atomica, un’epoca nella quale la ricerca scientifica procede a velocità quasi vertiginosa, senza nulla concedere a ciò che non è totalmente razionale. Ma è proprio questa dir Raffaello Cute lagante aridità delle scienze tecnologiche che sta portando l’umanità ad una naturale reazione: riscoprire, trovandone conferma proprio nelle scoperte scientifiche e nelle tecnologie più avanzate, le scienze umanistiche e lo spirito. Uno spirito che, inesorabilmente, ci avvicina a Dio. E l’uomo, proiezione di Dio sulla terra, torna a guardare in sé per riscoprire ciò che di vivo e vibrante esiste all’interno della sua struttura fisica e morale. L’uomo è così l’universo e parte dell’universo, ricevente ed emittente della straordinaria e sottilissima forza che tutto pervade e tutto è. E la nostra conoscenza umana non è ancora giunta a identificare e a dare un nome a questa forza, un fluido senza confini, che può essere definito come un’energia, una vibrazione che ha quasi superato il concetto stesso di materia e del quale si può semplicemente dire che “esiste”. Credo che in queste particelle infinitesimali definibili in mille modi risieda la più intima struttura dell’uomo. Ed è proprio quando si vanno a colpire queste particelle – che chiameremo Quark – che si verificano reazioni spesso imprevedibili ma sempre legate a un doppio effetto, fisico ed emozionale, in quanto è tutto il “plasma” circolante nel nostro corpo, contenente enzimi, anticorpi e tutte le materie che lo compongono, che viene coinvolto e sollecitato dalle percezioni degli organi sensoriali. Potremmo definire questo “fluido” – con una sola parola - “amore”. E in questo caso non si tratterà di amore nel senso stretto del termine, ma di amore universale, aderente ad un messaggio più francescano che poetico. In questa armonia universale l’uomo è in perfet-

ta simbiosi e partecipa a questa “onda”, nella quale egli è parte e tutto, così come una goccia è parte del mare e allo stesso tempo è l’intero mare. Ridonare la salute a chi soffre è soprattutto un atto d’amore. E’ la precisa volontà di porgere la propria forza, il proprio “fluido”, la propria vibrazione a chi ne ha bisogno. Si tratta di indirizzare in un certo modo questa nostra forza. La reflessologia è uno dei mezzi per giungere a questa forma di “amore”. Essa, infatti, rappresenta un catalizzatore, un metodo attraverso il quale l’uomo è portato ad offrire ad un altro uomo che ne ha bisogno, qualcosa di sé. Non vi può essere freddezza in chi la pratica, ma deve esistere in lui una motivazione e una convinzione di tipo umano, oltre alla precisa coscienza di quello che si accinge a fare. Ed è proprio per questo che… Reflessologo è bello!

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Silvia Cuter, splendida non solo nel ruolo di fine dicitrice al podio


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Le Relazioni

Vivere la dialisi di Laura Minisini ed Emanuela Passador, docenti Firp

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nche con una vita piena di dolore, sto guidando verso un tra guardo che dia valore ad una vita dura e difficile”

Il liquido viene lasciato agire per diverse ore e poi estratto quando si è arricchito di sostanze tossiche sottratte all’organismo. La perdita della funzione renale e della Friedrich Nietzpossibilità della minsche zione assumono per il cliente il significaLichtemberg scrisse to di rottura della che “la percezione sua integrità fisica e di una buona salute del suo equilibrio viene dopo un pepsicofisico. riodo di malattia”. Il sentimento di Emanuela Passador e Laura Minisini Infatti, la malattia “perdita” di una allerta la coscienza parte del corpo, in della presenza del corpo; quindi il corpo emerge caso di espianto del rene, la minaccia della morte, dal suo stato silente e parla attraverso la voce del il cambiamento della dieta e del regine alimentare, dolore. Entriamo così nel campo specifico: la dialisi le complicazioni fisiche, l’allestimento e la puntura con il suo significato simbolico: dialisi = rene = della fistola artero-venosa, le conseguenze quali paura. crampi muscolari, dolori osteoarticolari, disturbi La dialisi è una tecnica particolare che permette di cardio-respiratori rappresentano una fonte inesaudepurare il sangue dalle sostanze tossiche che si ribile di disagio emotivo e psicologico. accumulano in circolo quando il rene non è più in Il trattamento dialitico, quindi, appare non soltangrado di svolgere tale funzione. Esistono due tipi di to come la terapia continuativa di una malattia dialisi: cronica, ma anche come una particolare esperien- l’emodialisi, che consiste nel trasferimento del za di vita che coinvolge tutti coloro che sono cosangue di un soggetto, in un circuito chiuso, ove stretti a sperimentarla, compresi i familiari del paviene fatto scorrere su una membrana semiperziente dializzato, che non possono allontanarsi dal meabile. Qui il sangue si depura e viene reimmesproprio centro dialitico per una breve vacanza o so nell’organismo. La seduta dialitica dura circa per delle ferie. quattro ore per tre volte alla settimana. La reflessologia, fortunatamente, interviene nella - la dialisi peritoneale che utilizza come membrana stimolazione degli organi che non hanno più la losemipermeabile il peritoneo, cioè la sottile lamina ro funzione primaria di depurazione, aiutandoli a che ricopre all’interno la cavità addominale. Viene “lasciar andare” le tossine e sostenendo il paziente immesso nella cavità addominale, tramite un catead accettare la sua malattia e ad abbracciare le tere, una certa quantità di liquido di composizione proprie imperfezioni e limiti, con amore, pazienza adeguata. e umiltà.

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Le Relazioni

Simboli e spiritualità di Elena Cirelli, vicepresidente e docente Firp

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nostri piedi, sostegno per il corpo, consentono la deambulazione e racchiudono indubbiamente altri significati più profondi che vanno dal mito, i ll e alla religione, Elena Cir al soprannaturale, all’ambito esoterico, abbracciando tutta una serie di contesti che illustrano meglio il loro significato psicospirituale. Per tutti questi motivi, sia visibili che invisibili, il piede risponde, permettendo oggi, a noi reflessologi, di parlarne e di studiarne i significati più profondi. Con un buon massaggio reflessologico, infatti, noi andiamo a riequilibrare le energie del corpo, della mente e, perché no, dell’anima e… proprio come la vita è paragonata a un cammino, così i piedi diventano il mezzo per poterla percorrere tutta, possibilmente senza inciampi. Come recita il Salmo 73: “Egli dà ordine ai suoi Angeli di custodirti in tutti i tuoi passi (…) perché non inciampi nella pietra del tuo piede”. L’orma del piede, nella sua forma simbolica, era tenuta in gran considerazione in epoca preistorica e, come dimostrano i disegni rupestri, può far pensare alla presenza, sulla terra, di esseri soprannaturali provenienti da altri mondi. Inoltre, essendo il piede a contatto con la terra, era credenza molto diffusa che trasmettesse al terreno i poteri e le influenze di chi lasciava l’impronta, fosse esso un dio o un essere soprannaturale. Proprio per questo, durante le colonizzazioni, era usanza che lo scopritore appoggiasse il suo piede sul nuovo suolo per acquisirne la proprietà. Segno di devozione e considerazione verso po-

tenti e conquistatori era baciare loro i piedi, mentre segno di gran rispetto era togliersi le scarpe, come si fa ancor oggi entrando in alcuni luoghi di culto. Nella religione cattolica l’”abluzione dei piedi”, in occasione del giovedì santo, costituisce la primaria espressione simbolica d’umiltà, sull’esempio di Gesù il quale, seguendo un’usanza orientale mol-

to antica, lava i piedi degli Apostoli. A conferma di tutto ciò, la visione indiana del piede racchiude tutto il corpo, sia nella sua manifestazione fisica che nel suo divenire. Nella figura del piede di Buddha è raccontata la storia della nostra evoluzione: dai pesci, posti nel tallone, passando attraverso rappresentazioni simboliche e d’animali, fino ad arrivare alla scintilla divina, presente in ogni uomo, che si trova al centro di tutta la ruota solare. Il cuore di questo messaggio lo ritroviamo riassunto nelle parole di un imperatore leggendario che girò scalzo tutto il mondo: “Bisogna partire dal basso per poter salire verso l’alto”.

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Le Relazioni

L’arte della grande energia di Cesare Giardini, insegnante e membro dell’Associazione Internazionale Thai Chi Chuan

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l Tai Chi Chuan nasce in Cina ed è tra le più antiche arti marziali, se non la più antica arte marziale interna. Si differenzia da altre arti dette esterne, perché l’attenzione del praticante viene spostata all’interno della propria persona. Non esiste nessun nemico al di fuori delle paure, delle chiusure, dei vincoli che ci siamo imposti, o a cui abbiamo scelto di aderire. Per cui il lavoro di colui che pratica il Tai Chi Chuan è del tutto rivolto alla conoscenza della propria natura. Nella parola Tai Chi, il termine Tai ha significato di “grande”, mentre Chi per i cinesi significa energia, soffio, qualcosa di leggero. Possiamo quindi tradurre Tai Chi con “ L’Arte della grande Energia”. Per capire bene il significato di tutto ciò, è importante ricordare che quest’arte millenaria si appoggia totalmente sui portati della filosofia taoista. Nel taoismo l’uomo è visto come la riproduzione microcosmica dell’Universo, senza nessuna differenza. Le leggi che compongono l’uomo sono identiche a quelle dell’Universo: “Come in Cielo così in Terra”. Così, attraverso l’arte del Tai Chi l’uomo riscopre se stesso, ma allo stesso tempo specularmene si apre all’Universo e alle energie che lo formano. È una forma di movimento che ricerca l’armonia tra corpo interno e corpo esterno, tra anima e corpo fisico, esprimendo lo spirito attraverso il movimento del corpo. Per fare questo si parte da osservazioni

semplici e molto concrete, quali l’attenzione al respiro che deve restare libero e ampio, col diaframma rilassato e il movimento, la postura che si ispira alle posizioni del bambino, che è ancora totalmente libero nell’istinto del Cesare Gia movimento. rdini Questa grande arte è continuamente menzionata anche nei testi antichi di Medicina Tradizionale Cinese, innanzitutto perché nel Tai Chi si ricerca un tipo di movimento che non ha come scopo il potenziamento muscolare, bensì la morbidezza del movimento. Ovvero un movimento che parta dalla primaria attenzione ai meridiani, e poi successivamente ai tendini e i muscoli. Ma il rilassamento dei muscoli è una logica conseguenza del fatto che l’energia sta scorrendo liberamente nei polmoni, fluendo poi dal Cuore in tutti i meridiani, andando così a nutrire tutto il corpo, gli organi e riportando la persona ad uno stato di equilibrio o Tao.

Sorrisi al fotografo mentre la platea è attenta alle relazioni

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Fotoromanzo d

Dedicato a voi, “re

A me la reflessologia mi fa un baffo: parola di Guidino! Respira!!!!

Cappuccetto e il lupo Raffaello

La bella odalisca e il simpatico ragiunatt

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nzo da Riccione

“reflessologi belli”!

Quiz: a chi appartiene la mano morta? Lo intuite dall’allegra espressione della reflessologa in secondo piano

Mitico autista del bus di Torino

Tutti al ballo, segretario compreso, con una Mancini scatenatissima

Un inedito Carlo Gaeta nel ruolo di Franz, improbabile reflessologo sudtirolese ai “piedi” delle Dolomiti

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Respira il tuo sogno di Manuela Mancini, trainer di Respiro Consapevole

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erché la nostra vita non è esattamente come vorremmo? Perché, a volte, più sogniamo qualcosa e più questa si allontana da noi? Esistono una serie di resistenze al cambiamento e di pensieri inconsci limitanti che ci saboi Mancin la e u tano nel manifestan Ma re nella realtà ciò che più desideriamo. Ma è possibile trasformarli e avvicinarci a ciò che ci rende FELICI. Transformational Breath è una tecnica di evoluzione personale che usa un particolare modello di respiro che utilizza l’energia stessa dell’individuo per vivificare e sostenere i naturali meccanismi di recupero e trasformazione, ottenendo come risultato cambiamenti nella coscienza e nella qualità delle esperienze. TB lavora - oltre che sul corpo, sulle emozioni e sull’energia spirituale anche sulla nostra mente inconscia, predisponendola a ricevere esattamente quello che meritiamo! Difatti questa tecnica può essere definita una “scienza avanzata” che permette di convertire la resistenza in entusiasmo. Il nostro respiro è il modo principale con cui assumiamo (inspiriamo) e rilasciamo (espiriamo) l’energia tra il nostro campo energetico e il mondo più vasto. L’inspirazione rappresenta la nostra apertura a ricevere, mentre l’espirazione è una metafora di quanto sappiamo “lasciar andare”… Quando respiriamo secondo schemi ristretti o poco profondi, limitiamo la quantità ottimale di energia – quindi di amore, salute, prosperità, abbondanza - per la nostra mente e il nostro corpo. Costrizioni e limitazioni del respiro si verificano regolarmente, ma noi esseri umani non siamo progettati per funzionare così. Basta pensare a come cambia la nostra respirazione quando abbiamo paura o proviamo rabbia. Uno dei meccanismi più usati per controllare il flusso dei sentimenti è proprio quello di tenere o limitare il nostro re-

spiro. Facendo questo sopprimiamo o reprimiamo l’emozione /energia negativa (dell’esperienza) nei nostri corpi, imprimendola nella memoria cellulare: l’energia dell’evento rimane con noi, diventando parte del nostro “campo energetico”. TB nasce appunto per ripulire e rilasciare questi vecchi schemi energetici, permettendoci di espandere la nostra capacità respiratoria e di agire e vivere in modo più consapevole, libero e gioioso. Transformational Breath apre gli schemi ristretti di respiro, pulisce il subconscio, ci connette pienamente con il nostro Essere aprendo il respiro nella pancia, nel plesso solare, nel petto, come un’onda fluida e gentile. E così apre anche la nostra Vita. Il Respiro apre ogni porta. Anche la porta del Sogno… “Se posso sognarlo, posso anche farlo!”

Ariella Lupi nel ruolo di consapevole cavia, durante la lettura psicosomatica del respiro

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La vita oltre la vita di Maria Virzi, docente Firp

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ebora è un’inseI primi cicli di trattagnante di lettere, mento sono stati finaha 34 anni ed il lizzati a riequilibrare il suo grande sogno è di disistema immunitario riventare mamma. Il rapducendo le tensioni, porto di conflitto con la migliorando la circolastessa madre è la chiave zione pelvica ed enerdei problemi che l’affliggetica, per preparare ge dalla prima infanzia, l’utero al transfer empoiché ha vissuto come brionale. un abbandono l’indipenIl 4 Agosto vengono denza della madre che, trasferiti tre embrioni, appena nata, l’affida alle due dei quali attecchicure amorevoli di una tascono, dando origine ta. Il grande disagio che ad una gravidanza gele provoca la disattenziomellare. La gravidanza ne materna porta Debora ovviamente è considea creare situazioni di marata ad alto rischio e il lattie psicosomatiche che medico consiglia alla Maria Virzi, durante la simulazione di trattamento l’accompagnano dalla gestante riposo ed reflessologico presentato al convegno prima infanzia fino ai astensione dal lavoro. I giorni recenti, quando orcicli di trattamento remai sposata, desidera con determinazione, in perfetflessologico proseguono a cadenza bisettimanale, to accordo con il marito, un figlio che stenta ad arrifinché… nascono Stefano e Giorgio! vare. Attraverso questo percorso, la forza vitale di Debora Per problemi di infertilità i medici le consigliano tenha scatenato in lei le energie che erano state bloccatativi di fecondazione assistita. Previa visione anche te durante il periodo dell’infanzia, dando così via lidegli esami seminali del marito, Debora e il coniuge bera ai processi di auto guarigione di mente, spirito e sono indirizzati a eseguire un tentativo di FIVET. corpo. La fecondazione in vitro (FIV) è una Tecnica di RiproL’esperienza dell’amore rappresenta il primo nutriduzione Assistita che consiste nel mettere in contatmento del bambino; l’essere amato e considerato è la to, in laboratorio, uno o diversi ovociti (gamete femprima condizione per il suo sviluppo armonico. minile) con gli spermatozoi (gamete maschile). I priLa reflessologia è un potentissimo strumento per mi due tentativi di fecondazione falliscono, finché esplorare ed esplorarci, e dimostra come i piedi riDebora apprende da una sua cara amica che esistospecchino il corpo e come i risultati raggiunti non dino tecniche di reflessologia plantare che la potrebbependano da un’azione meccanica sul sistema nervoso ro aiutare, e fissa un appuntamento presso di me. o circolatorio, ma da un sistema di energia presente Il caso si presenta molto delicato e complesso. Deboin ciascuno di noi che può renderci capaci di guarire ra ha molta ansia, paura, rabbia e tensioni. noi stessi. Richard Bach affermava che: ogni persona, ogni avvenimento nella tua vita sono là perchè tu ve li In accordo con Debora concordo di eseguire tre trathai attratti. Quello che scegli di fare dipende da te. tamenti a settimana.

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E se arrivano i Nas? di Giuseppe Montanini, avvocato e Presidente IAS (Interassociazione Arti per la Salute)

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l compito istituzionale dei Nas è quello di operare affinché la legge venga rispettata, in particolare nel nostro settore intervengono, solitamente, quando hanno avuto segnalazioni relative ad un abuso di proi fessione. Il reato di in n a Mont Giuseppe abuso di professione è previsto dall’art. 348 del codice penale che punisce con la reclusione fino a sei mesi o con una multa da 100 a 500 Euro ”Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato..” La finalità dei Nas nel corso dell’accertamento è quello di verificare se l’attività che il “malcapitato” operatore svolge sia identificabile con una professione che rientri tra quelle per le quali è richiesta una speciale abilitazione da parte dello Stato. Nessuna legge dello Stato prevede per la professione del reflessologo una speciale abilitazione e questa è la prima cosa che va detta ai Nas: la professione di reflessologo è libera. Ma, ovviamente, non è il nome che determina la professione, ma il contenuto concreto dell’attività che viene svolta, e questo i Nas cercheranno di accertare. E non potendolo fare materialmente, la loro indagine si basa sulle “parole” utilizzate, cioè sulla descrizione verbale che noi stessi ed i nostri clienti gli forniamo circa la nostra attività. Questo serve a comprendere come le parole utilizzate e scritte da noi o dai nostri clienti siano estremamente importanti. Allora quali sono i comportamenti vietati e quali sono i termini che li definiscono? Le attività riservate alle professioni sanitarie sono la cura, la profilassi e la diagnosi di eventi

morbosi (patologie). Si può ancora dire che è riservata qualsiasi attività che abbia finalità terapeutiche. Quindi i Nas nel nostro studio cercheranno tracce e impronte di attività terapeutiche, diagnosi di cura di patologie. In qualsiasi scheda, scritta pubblicitaria, ricetta, prescrizione e dichiarazione nostra o dei nostri clienti, cercheranno parole che consentano di dedurre che la nostra attività sia finalizzata alla terapia. Allora si deve evitare che nei nostri studi, nella documentazione o pubblicità si utilizzino termini che possano far pensare ad un’attività terapeutica (nel senso della medicina). La nostra attività produce effetti benefici sullo stato di salute dei pazienti, ma non per questo deve essere confusa con l’attività terapeutica delle figure sanitarie, che è altra cosa. Così noi non facciamo né diagnosi, né profilassi, né curiamo patologie, anche se valutiamo lo stato del paziente, agiamo per mantenerlo in buono stato di salute e ne miglioriamo lo stato di benessere anche in presenza di patologie, che, però, riguardano il medico. Per concludere, se arrivano i Nas devono trovare una situazione chiara, che dimostri la natura non terapeutica della nostra attività e non consenta equivoci.

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Comunicare la Reflessologia di Carlo Gaeta, docente in Tecniche della Comunicazione

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nella giusta maniera, con omunicare è da semla giusta umiltà (come sopre un bisogno primasteneva il Maestro Zamborio dell’uomo: a magni), ma anche con la giusta gior ragione la comunicaziodeterminazione e il giusto ne diventa indispensabile sapere. quando si tratta di presentare Un sapere che va comunie promuovere la propria atticato e spiegato con sicuvità professionale, in questo rezza per stabilire con il caso la professione del reflesnostro interlocutore un sologo. rapporto che alla lunga diSostanzialmente abbiamo venta vera complicità. due livelli di comunicazione: Per comunicare in modo una comunicazione relazionaefficace non dobbiamo imle, fatta di interazione empatiparare a memoria un coca con il nostro cliente, e una pione, ma entrare in sintocomunicazione “d’impresa”, nia con ogni singolo sogatta a sostenere la nostra attigetto con il quale vogliavità. mo adeguatamente interaLa comunicazione dunque è il gire, programmando un mezzo con il quale si costruiCarlo Gaeta obiettivo, modulando la sce la relazione tra persone. propria azione in funzione dell’ottenimento del risulMa non basta comunicare in maniera unica, ovvero tato concordato, verificando il traguardo raggiunto in una sola direzione (chi sono,cosa faccio, perché lo con chiarezza, per reciproca soddisfazione. faccio, quando lo faccio e come lo faccio), ma devo Per l’approccio all’incontro vi consigliamo un bel necessariamente ottenere delle risposte, verificando il CRISS: Cortesia, Riconoscimento, Identificazione,Sorlivello di comprensione dell’altro, altrimenti il mio riso e Simpatia. Utilizziamo le nostre capacità di Puprocesso comunicativo non avrà ottenuto alcun risulblic Relations: ovvero facciamo bene la nostra profestato. sione e facciamolo sapere. Essere competenti nelle relazioni con gli altri necessiSi creerà così un volano comunicativo che non manta quindi di grandi capacità personali: capacità di cherà di dare i suoi frutti. problem solving, controllo delle emozioni, sensibilità, Nella comunicazione vale sempre la grande regola una buona stima di sé, saper contestualizzare l’interadell’AIDA: suscitare Attenzione, far scattare l’Intereszione cogliendo le aspettative di chi abbiamo di fronse, far nascere il Desiderio, per giungere all’Azione. te, quindi grande empatia, ovvero mettersi nei panni Ovvero: vi racconto cosa faccio così in voi si genera il dell’altro non concentrandosi sul proprio IO. Perché desiderio di provare. Chi proverebbe una cosa che spesso le relazioni con il paziente sono conflittuali e non conosce affatto? problematiche. Pertanto ogni questione va affrontata

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Belli fuori ...e dentro di Clara Venturelli e Ariella Lupi, docenti FIRP

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vero, l’imperativo dei nostri giorni sembra essere “Belli ad ogni costo”. Siamo bersagliati da immagini di uomini e donne in forma perfetta, magri, lisci, tonici, scattanti. Gli uomini rappresentano una percentuale molto alta nel consuturelli n e V a r mo di prodotti di la C bellezza e si avvicinano sempre più ai trattamenti estetici, alla depilazione e così, via. E noi donne? Dal bagno di latte di Cleopatra in poi, non siamo da meno. Tutto questo, se resta nei limiti del buon senso, si può anche considerare giusto ma, quando diventa una corsa senza fine verso modelli irraggiungibili, può diventare patologico. Vogliamo crearci una bella facciata, ma dentro? Abbiamo il vuoto, la mancanza di equilibrio e di benessere interiore che non ci permettono di accettarci per quello che siamo. Soprattutto per noi Reflessologi, il significato vero di Benessere equivale a “il bene dell’ESSERE”. Questa premessa per parlarvi di Alessandra, una giovane donna di 36 anni indubbiamente bella, ben proporzionata che, però, non si piace. Da quando la conosco ha provato di tutto. Il risultato? Obiettivamente buono ma, per lei, non è mai sufficiente: è sempre alla ricerca di qualche cosa di “miracoloso” che la trasformi nell’ideale che si è prefissata. Perché? Perché una ragazza bella, giovane non riesce a piacersi mai? È la domanda che mi sono posta più volte, per tutte quelle persone, uomini compresi, che cercano, sperano di ottenere, con la perfezione fisica, anche l’appagamento, l’approvazione degli altri e trovare l’amore per se stessi. Non bisogna essere psicologi per supporre che queste persone non si vogliano bene, che abbiano un gran vuoto dentro che cercano di riempire con l’eccessiva cura di sé. Non mi piaccio e non posso piacere agli altri, non mi amo e nessuno può amarmi. Noi possiamo sognare, sperare in risultati eclatanti ma

poi… ci guardiamo e dobbiamo ammettere che il tempo, la forza di gravità, la vita lasciano il segno e non basta volere il contrario. Accettarsi: come è difficile! Queste considerazioni mi hanno fatto decidere di proporre l’intervento reflessologico, in abbinamento ai trattamenti estetici perché ho la convinzione che la reflessologia sia in grado di riportare in equilibrio un organismo, e ritrovare ciò vuol dire armonia… E ci sono riuscita! Ma come? Per Alessandra ho pensato di individuare i suoi punti deboli nella mancanza di stima e di amore per se stessa, nell’insicurezza, nella paura di non piacere. Dopo avere eseguito il trattamento reflessologico classico, ho impiegato gli ultimi dieci minuti lavorando, secondo la logica della mappa dei sentimenti. Ho preso in considerazione, nel piede destro, il terzo dito, che corrisponde alla paura: nel piede sinistro, il secondo ed il quarto dito che, rispettivamente sono legati ai sentimenti in generale e all’amore. Il massaggio è eseguito con un movimento rotatorio, avvolgente, che si svolge in senso orario, su entrambi i piedi.

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Ariella Lupi tratta il caso reflessologico


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Le tabelline del piede di Giovanni Mercanti, docente Firp

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’albero delle Sefirot è una sere e parte del simbolismo rappresentazione schemaSefirotico in collegamento tica e simbolica del corpo con le catene gangliari, andell’uomo con le sue emozioni, ch’esse vie misteriose e mitoleggi morali, miti. Sembra sia logiche. Questa parte è il stato elaborato dallo stesso fondamento della mia espoMosè dopo aver ricevuto da sizione e su questa parte Dio (Elahim) i Dieci Comandascorre il percorso reflessolomenti e la TORAH sul monte gico che influenza l’essere Sinai. L’albero delle Sefirot è ontologico. parte integrante della QABBATornando al triangolo supeLAH, che è una lettura misteririore, vediamo la relazione ca e simbolica della TORAH che esiste tra le ossa delle dove ogni lettera dell’alfabeto cinque dita di ogni piede e le ebraico corrisponde ad un nuvertebre cervicali e le 12 paia mero e ad un significato. L’aldi nervi cranici: le quattro dibero delle Sefirot è schematizta hanno 4 x 3 = 12 falangi, zato da tre cerchi che si coml’alluce ne ha due 12 + 2 = penetrano attraverso i loro 14 per riduzione è 5 che corGiovanni Mercanti esegue un trattamento centri e rappresentano il corpo risponde alle cinque vertebre reflessologico davanti all’attenta platea umano che va dalla parte più cervicali del rachide comprealta e più nobile, il capo, le se nel tratto riflesso CD. Le meningi e passando attraverso il rachide, giunge alla dodici paia di nervi cranici oltre ad avere riflessi nell’alluparte più bassa del calcagno, zona di riflessi genitali YEce, si dividono sulle restanti quattro dita nelle articolaSOD. Ovviamente in Reflessologia plantare questo corzioni delle 12 falangi. po è rappresentato dai piedi. Ma l’uomo è tutto così? Purtroppo no! C’è anche la maI triangoli racchiudono e rappresentano parti del corpo trice oscura, che deriva dal mito del peccato originale: umano sia fisicamente sia moralmente. proprio qui si innesta il secondo triangolo rovesciato, la Il triangolo superiore rappresenta l’uomo ontologico, cui base coincide con la base del primo che abbiamo ossia l’uomo che rispecchia Dio e ne ha la sua impronta, già descritto e i punti corrispondenti HESED e DIN coinil suo soffio, non e’ contaminato dal peccato originale cidono con gli altri due perché non esiste giustizia senza ed esprime la sua natura divina. E’ la matrice che ci rinmisericordia, giustizia senza saggezza, saggezza senza faccia il male e ne evidenzia il rifiuto; il cervello, il midolintelligenza. lo allungato, le dodici paia di nervi cranici, le fibre nerQuesto metodo è molto importante anche se semplice vose cervicali in anastomosi con le catene gangliari, sovisto senza le sue componenti misteriche e allegoriche. no l’espressione fisica di quest’essere. Nei piedi l’espresCi consente di lavorare la coscienza dell’individuo che si sione di questo triangolo sono le dieci dita e le loro faaffida a noi e questa è una responsabilità che esige da langi. Dal punto riflesso della base cranica parte, con noi pulizia interiore e non è un caso che una volta i dotl’atlante e l’epistrofeo, tutto il rachide all’interno del tori erano anche sacerdoti. Nessuno è in grado di scaquale corrono le fibre nervose che si diramano per tutto gliare la prima pietra, ma quelli che lavorano sulle parti il corpo. In questi canali scorre il mistero del nostro essottili degli altri hanno il dovere di migliorarsi.

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Viaggio tra i meridiani di Nadia Legittimo e Lucia Giusti, istruttori shiatsu

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o shiatsu è una tecnica vandogli un’applicazione corporea di origine giapspecifica attraverso lo Shiatponese che si basa presu, mettendo a fuoco in movalentemente sulla pressione do dettagliato il sistema di delle dita o delle mani esercicircolazione energetica dei tata lungo il tragitto dei merimeridiani, che parzialmente diani energetici e sulle aree di si sovrappone a quello diagnosi energetica. dell’M.T.C., mentre per altri Lo scopo è quello di permetaspetti se ne discosta e lo tere una migliore circolazione completa, identificando clinidell’energia vitale “liberancamente attraverso la tecnica do” i meridiani, cioè i canali di Stretching il decorso di 12 Lucia Giusti (secondo da sinistra) e gli allievi dove scorre l’energia stessa. meridiani principali sul trondella scuola shiatsu di Aldo Ricciotti La malattia, infatti, non è doco e sugli arti superiori, infevuta ad altro che a uno squiriori e sulla testa. Definisce librio energetico, a una ‘occlusione’ del meridiano di inoltre anche specifici aspetti della tecnica di pressione scorrimento, con conseguente disarmonia all’organo o come l’utilizzo della mano madre e la relazione del rapviscere collegato al meridiano stesso. porto Kyo-Jitsu (vuoto/pieno, partendo dal vuoto per La tecnica shiatsu è così un completo ed efficace trattariequilibrare il pieno). mento energetico, nonché una forma di prevenzione, La nostra scuola nata nel 1979, segue questo stile, ma è per riportare o mantenere l’organismo nel suo stato di un’ulteriore evoluzione dello stesso, derivante dalla perequilibrio dinamico e di benessere. sonale ricerca di Fabio Zagato, fondatore, presidente e Il termine shi = dito, atsu = pressione, è stato coniato in direttore didattico dell’IRTE. epoca relativamente recente da T. Namikoshi; in realtà oltre al pollice, vengono usati più strumenti quali il palmo della mano e i suoi bordi perimetrali, il gomito, il ginocchio. L’impianto teorico alla base dello shiatsu deriva dalla medicina cinese, mentre la pratica ha avuto un’evoluzione specifica in Giappone ad opera principalmente di Namikoshi e Masunaga. Questi due stili si differenziano in quanto: • lo stile Namikoshi lavora su 780 punti in tutto il corpo, partendo dai punti corrispondenti ai fori di emergenza Dimostrazione dei nervi occipitali, proseguendo sulla colonna vertebrashiatsu sul palco le, sulle regioni anteriori del corpo e sui grandi fasci nerdel convegno vosi degli arti, finendo sulle ramificazioni nervose terminali del piede, non si serve dell’impianto teorico della M.T.C. ma si affida alla diagnosi convenzionale medica occidentale. • Masunaga invece recupera il bagaglio della MTC, tro-

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Donne in carriera di A. Antinori, A. Paglietti, O. Stefani e F. Violetto, reflessologi e assistenti Firp

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l male di vivere” è un’espressione di Eugenio gere è un lavoro enorme, Montale, ma perché utilizzarla in un contesto deche egli non potrebbe dicato al benessere? Perché la definizione dello mai compiere se non fosstato di benessere si sviluppa per sottrazione: sottrazione se in virtù della reflessodai disturbi. Infatti il benessere in senso assoluto non esilogia stessa. Infatti i tratste, ma è una condizione che sfuma nel malessere ed è tamenti reflessologici l’eccezione alla norma: si può stare molto male, male, becontribuiscono al pronino, bene. Sappiamo che il termine “guarigione” è vago: cesso di cambiamento non si guarisce mai veramente da niente, perché la malatpoiché favoriscono la tia sta nella vita stessa. Ciò è tanto più vero se valutiamo lucidità, il riavvicinalo stato del benessere dal punto di vista psichico, oltre che mento della persona Angelo P aglietti fisico. Si può accusare un malessere, pur godendo di soalle basi fondamenstanziale buona salute. Le discipline olistiche affermano tali dell’esistenza, che che esiste un’indissolubile corrispondenza tra il piano masono poi la dimensione biologica ed affettiva. teriale ed immateriale nelle manifestazioni nell’uomo. In Alcuni sostengono che questo non può accadere senza questo senso, se esiste un divario tra lo stato di benessere una forte presa di coscienza di sé da parte di chi soffre, e nei due piani, è solo momentaneo, in quanto il malessere questo può essere vero. Ma la presa di coscienza non è di un piano è destinato a manifestarsi, prima o poi, anche un fattore di guarigione assoluto, bensì relativo e sopratnell’altro. Questo è vero anche in senso inverso, poiché tutto graduale; proprio come l’efficacia del trattamento l’evoluzione verso uno stato di minor malessere, ad esemolistico dipende dal livello di competenza e di auto copio a livello fisico, ha un effetto positivo che si riflette sulla scienza del terapeuta. Quanti più elementi sono coinvolpsiche. ti nella dinamica di un malanno, tanto più è articolato il “Chi inquina, prima o poi beve l’acqua”, recitava uno slopercorso del trattamento reflessologico. Pertanto, per figan per sensibilizzare sul tema dell’ambiente. L’acqua e la nalizzare chiaramente l’azione del trattamento può esseterra ricevono tutto, ma lo restituiscono anche, oltre che re utile stabilire innanzitutto la tipologia dei fattori che trasformarlo. Come tramite dell’energia creatrice, la doncausano un problema. na, che è la Signora della materia, assorbe, restituisce e trasforma tutto, come fanno l’acqua e la Ornella terra. Stefani esegue il Pertanto, di fronte a donne in difficoltà per protrattamento blemi di salute è utile porsi una domanda: ci si a Flavio può chiedere quanto siano inquinate la loro acVioletto qua e la loro terra, ma indagando non con la prospettiva dell’archeologo che scava negli strati del vissuto alla ricerca della causa primordiale del disturbo, ma con la prospettiva dell’energia rigeneratrice, l’energia vitale, la quale è in grado di propiziare il miglior stato di salute possibile partendo dalle condizioni psicofisiche pregresse. Eppure non si tratta soltanto di questo: in realtà il lavoro che il reflessologo viene chiamato a svol-

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Scuola Firp

Diplomati 2004 SCUOLA DI MILANO Roberto Adamo Giada Vanina Bettè Massimiliano Bianchi Crema Patrizia Bove Giannina Bradanini Celeste Bredice Silvana Ciancio Nazzario Delle Vergini Luciana D'onofrio Monica Galbiati Rosaria Gambardella Walter Ghirimoldi Emanuela Gioviali Ivan Leoni Simona Locatelli Ivano Lualdi Mariangela Maffei Emiddia Mascolo Giorgio Nava

Simona Pozzani Marina Stefania Santini Barbara Sciani Silvia Varalli

Assunta Nolè Emiliano Orlandi Moreno Pasquino Massimo Pedrola

SCUOLA DI TORINO Manuela Alby Gian Mario Bellora Gabriella Colombotto Salvatore Convento Giancarlo Faedi Concetta Gambino Annamaria Gastone Piera Giovine Giuliana Guigas Maria Carla Maina Alice Milan Carolina Musicco Marina Palmero Giuliano Piunti Giovanna Ruggieri Rosina Sericola Federica Vallero

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Scuola Firp

Diplomati 2004 SCUOLA DI PORDENONE Marco Barghini Jessica Ganili Marta Grotto Laura Macorutti Alessandra Monico Giusj Moro Fabio Mucignat Angelo Paglietti Morena Secco Ornella Stefani Maura Vendramin Flavio Violetto Carla Visintin Alessandra Zarattin Nazzarena Zarattin

I CONSIGLIERI FIRP con, al centro, il Consigliere Regionale del Piemonte Antonello Angeleri

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Tavola rotonda

Le discipline bionaturali tra Stato e Regione di Manuela Mancini

Raffaello Cuter, Presidente Firp, moderatore della tavola rotonda con Antonello Angeleri, consigliere Regione Piemonte e Silvia Bartolini, consigliere Regione Emilia Romagna

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a aperto l’attualissimo dibattito il nostro Presidente, che ha fatto le veci dell’avvocato Giuseppe Montanini, assente dal convegno perché colpito da una forma influenzale. Raffaello Cuter ha esordito evidenziando che nell’organizzazione dell’incontro è stato interesse della Firp invitare certe figure istituzionali e ministeriali perché è loro compito lo sviluppo delle nuove professioni e dell’istruzione. Sono stati invitati anche esponenti della Commissione Affari Sociali della Camera che stanno portando avanti una proposta di legge per regolamentare le attività come la nostra. “Ma certamente” – ha esclamato Cuter - “quando si invitano a partecipare figure politiche, il “no” alla reale presenza alla tavola rotonda è sempre in agguato; i politici, sia per impegni maggiori – nel loro interesse

– che di partito o di tipo istituzionale possono dirci di “no” all’ultimo minuto. Erano stati doverosamente invitati anche tutti i consiglieri regionali che in questi anni si sono attivati per portare avanti leggi sulla nostra professione e che le hanno già fatte approvare in alcune regioni. Comunque, – ha concluso il Presidente Firp – ringraziamo e siamo felicissimi di avere qui fra noi Silvia Bartolini e Antonello Angeleri, il primo in Italia a far approvare una legge per riconoscere e regolamentare la nostra professione nella Regione Piemonte “. Cuter ha poi ricordato il primo incontro per il riconoscimento della professione nell’83 a Milano al Circolo De Amicis, che ha rappresentato l’inizio di un percorso ancora in fieri e che, dalla creazione dello CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) alle

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Tavola rotonda varie istituzioni regionali e statali, comincia ora a dare i suoi frutti. Questo anche per merito dell’Istat che ha sensibilizzato le istituzioni sul fatto che il 10% degli Italiani si cura con le medicine non convenzionali. Così, in quest’ultimo anno molte regioni hanno approvato leggi di regolamentazione sulle professioni e le discipline bio-naturali, seppur ritoccabili, che però riconoscono l’utilità sociale del nostro lavoro. Dall’83 ad oggi molte cose sono cambiate. “ In questo momento” – ha continuato Cuter - “le Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Friuli Venezia Giulia hanno approvato leggi che regolamentano il nostro lavoro. Alcune sono state attaccate dal Consiglio di Stato, altre sono attualmente valide ma non attive, però sono pur sempre scheletri di un’impostazione che deve essere riempita di sostanza. I decreti di attuazione della legge, a tutt’oggi, non sono stati fatti da nessuna regione, ma intanto è stata riconosciuta una realtà che esiste. Hanno riconosciuto che abbiamo una certa cultura, un tipo speciale di conoscenza non accademica – siamo anche una tecnica, ma non solo questo. In questo momento, comunque, possiamo prestare la nostra opera professionale all’interno dello spazio che la Costituzione Italiana ci dà (art 41): “L’iniziativa eco-

nomica privata è libera e non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, libertà, dignità umana.” . SILVIA BARTOLINI: “Nella legge che intendiamo far approvare si dice che noi ci occupiamo di una figura professionale e sanitaria che punta sulla prevenzione e sul benessere psico-fisico, lavorando nell’ambito educativo, preventivo e assistenziale per una valutazione olistica del cliente. Nella legge sono previste 1200 ore di studio, di cui 200 pratiche e 400 ore di corso base con specializzazioni. Una Commissione competente descriverà l’organizzazione degli studi e stilerà i criteri in base ai quali accreditare o meno le scuole pubbliche o private che ci sono già. Quindi non statalizziamo questo settore, ma ci limitiamo a stabilire qual è il criterio di accreditamento. Abbiamo proposto questa legge all’inizio del 2004 per tre ragioni fondamentali. La prima è stata per toglierci di dosso l’enorme arretratezza culturale nazionale, laddove molti paesi europei hanno riconosciuto e inserito le professioni bio-naturali nel personale paramedico, facendole rientrare nelle normali pratiche sanitarie. Secondariamente, la Regione Emilia Romagna con l’Organizzazione Mondiale della Sanità han-

Il consigliere Regionale Antonello Angeleri col Presidente Raffaello Cuter

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Reflex Giugno 05 ok

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Tavola rotonda no svolto una ricerca che ha rivelato l’ampio utilizzo delle medicine non convenzionali da parte dei cittadini. Il dato più interessante è che l’80% dei pazienti comunicano ai loro medici generici di usare queste terapie e, addirittura, in molti casi sono proprio i medici generici a indirizzare i loro pazienti verso le tecniche complementari. L’integrazione tra medicina convenzionale e non convenzionale, che è il nostro obiettivo, è già reale. La terza ragione per cui abbiamo proposto questa legge è che il 70% delle persone che hanno sperimentato le cure mediche non convenzionali ha espresso un parere positivo. Questa legge è stata votata da tutti i partiti politici: chi non tiene un Rescue Remedy nella borsa o non si è mai sottopsto a un trattamento di shiatsu? Così, l’Assessorato Emilia Romagna ha istituito una Commissione per sperimentare alcune integrazioni tra la medicina convenzionale e quella non convenzionale. Ma grande potere, ora, hanno le Regioni. Se cinque di loro si coalizzano, hanno la facoltà di proporre alle Camere un progetto di iniziativa di legge, dando una spallata – più che auspicabile! – ai lavori della Commissione di approvazione della Legge Lucchese, fermi da tempo. Uno dei nostri punti forti è dato dal fatto che usare le terapie non convenzionali, lavorando sulla prevenzione, permette grandi risparmi per il mondo sanitario. L’enorme ammontare di malattie iatrogene, cioè il

gran numero di persone che si ammalano stando in ospedale, è uno dei più grandi costi per la sanità” ANTONELLO ANGELERI: in Piemonte la legge di cui sono stato promotore è passata nel 2002 con il consenso del 99% dei gruppi parlamentari presenti all’interno della Regione. Noi siamo partiti, come Silvia Bartolini, da dati oggettivi: circa il 35% della popolazione italiana si rivolge saltuariamente alle medicine alternative, 10.000.000 di cittadini si rivolgono con costanza a questo tipo di terapia. Allora, non è possibile che in un paese civilizzato ci siano operatori del bio-naturale che crescono a dismisura su una domanda così ampia senza una regolamentazione: è normale che qualcuno se ne approfitti e che ci siano operatori improvvisati. Occorre regolamentare questo universo; così le regioni si sono mosse, sollecitando i propri Parlamentare, nonostante la lobby dei medici sia contraria ed abbia ostacolato alcuni lavori di questi anni, prima fra tutte la Legge Lucchese che non riesce ad andare avanti. Ed è proprio che grazie alle Regioni, iniziatrici di questo percorso, che si parla di medicine complementari, facendo crescere la cultura delle terapie alternative e la consapevolezza che c’è un mercato e ci deve essere, pertanto, una regolamentazione. Regolamentazione che sola può portare verso un’integrazione del Sistema Sanitario, che dopo quello francese è il secondo a livello mondiale per qualità ed efficienza….

LE FOTO DEL CONVEGNO Tutti coloro che desiderassero acquistare il CD contenente oltre 200 foto del Convegno di Riccione possono rivolgersi ai responsabili delle scuole di Milano, Torino e Pordenone o alla Segreteria FIRP

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Reflex 2a e 3a di cop n.2-05

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L’ALBUM DEL CONVEGNO

Reflessologia Oggi

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Trimestrale di cultura, scienza e tecnica del benessere Organo ufficiale della FIRP Autorizzazione del Tribunale di Bergamo del 25/2/05

EDITORIALE Una professione che fa star bene

Direttore Responsabile Manuela Mancini

VITA FIRP Il testamento del Maestro Elipio Zamboni

Comitato di Redazione Stefano Suardi, Franco Biagio, Elena Cirelli, Raffaello Cuter Consulente editoriale Carlo Gaeta Progetto grafico e fotolito Promotion Merate s.r.l. - Merate (LC)

Perché riconoscere le discipline bio-naturali

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Una finestra sull’Europa

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Comunicare La reflessologia

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Belli fuori... e dentro

XVII

Le tabelline del piede

XVIII Viaggio tra i meridiani

XIX

Donne in carriera

XX

Diplomati 2004

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SPECIALE CONVEGNO NAZIONALE

I

Ritorno a Riccione

II

Reflessologo è bello

III VIII

Vivere la dialisi CONSIGLIO DIRETTIVO

Simboli e spiritualità

IX

L’arte della grande energia

X

Dedicato a voi, “reflessologi belli”!

XII

Respira il tuo sogno

XIII

La vita oltre la vita

XIV

XXII Segreteria c/o Studio Media - P.zza Locatelli, 10 24043 Caravaggio (Bg) Tel. 0363/350135 (9-12; 14,30-17,30) Fax 0363/350654 E-mail: info@firp.it

E se arrivano i Nas?

Presidente Raffaello Cuter Vicepresidenti Biagio Franco, Elena Cirelli Segretario Stefano Suardi Consiglieri Guido Zandi, Erminio Frezzini, Martino Papetti, Emilio Leorin, Angelo Paglietti Collegio dei Revisori dei Conti Luigi Gandolfi, Renzo Zanier, Sonia Arnaboldi Collegio dei Probiviri Clara Venturelli, Ariella Lupi, Mario Nadin Tutti i diritti sono riservati. Testi e immagini inviate al giornale non verranno restituiti. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori. Abbonamento annuale € 26,00, arretrati € 8,00. Versamento su vaglia postale o C.C.P. n. 36643203 intestato a FIRP, Via Manzoni, 29 -24053 Brignano Gera D’Adda (BG).

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e n o i c Ric 5 0 0 2

Le discipline bionaturali tra Stato e Regione

Come sempre... una grande festa tra amici!

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Reflex Cover Giu. 2005

4-07-2005 15:31

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