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RO REFLESSOLOGIA OGGI

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RIFLESSI DI BENESSERE Anno XXV - N. 2 - Giugno 2011

SOMMARIO 4 6 8

EDITORIALE Dedicato agli amici celiaci

Direttore Responsabile Stefano Suardi

STAR BENE SI PUÓ Quando il glutine diventa un pericoloso nemico Celiachia: ipersensibilità al glutine

Consulente editoriale Carlo Gaeta Progetto grafico Promotion Merate s.r.l. Merate (LC)

12 ALIMENTAZIONE

Il celiaco a tavola con serenità

Stampa MEDUSA - Caravaggio (Bg) Via L. Da Vinci - Tel. 0363/53919

16 MEDICINA

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Quel piedino rigido e dolente

22 SCIENZE

Segnali elettromagnetici in reflessologia

24 INFORMAZIONE

Un negozio per celiaci

26 TECNICHE DEL BENESSERE

La celiachia in medicina cinese

Direzione,Redazione, Segreteria e Pubblicità: RO - Via A. Manzoni,29 24053 Brignano Gera d’Adda (BG) C/C post.36643203 Tel.334.3112856 e-mail:info@firp.it Tutti i diritti sono riservati. Testi e immagini inviati al giornale non verranno restituiti. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori.Abbonamento annuale € 10,00,arretrati € 5,00. Versamento su vaglia postale o C.C.P. n.36643203 intestato a FIRP, Via Manzoni,29 24053 Brignano Gera D’Adda (BG).

28 PSICOLOGIA Alla faccia del glutine!

Registrazione Tribunale di Bergamo n.14/05 variata il 4 maggio 2010

30 CONSIGLI ED EVENTI

Spedizione in abbonamento postale Filiale Bergamo Pubblicità 70%

L’agenda del benessere

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FOCUS

Il nostro intestino si ribella al glutine

18 REFLESSOLOGIA Il supporto della reflessologia al celiaco

Comitato di Redazione Gianpaolo Bonetti Federico Merisi Ezio Pianezzi Anna Villa Donato Virgilio


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Dedicato agli amici c

Editoriale

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n questo numero della nostra rivista, riprendendo il cammino editoriale, i nostri esperti si sono impegnati su un tema particolare: la celiachia, che viene affrontata e discussa da punti di vista diversi, dai medici agli operatori del Benessere, per offrire un’informazione esauriente e competente. Si tratta di un’intolleranza permanente al glutine, insieme di proteine contenuto in frumento, orzo, segale, avena, farro, kamut; è un’intolleranza da non sottovalutare che colpisce tutte le età, con notevoli risvolti psicologici, ad esempio per i bambini al momento dell’inserimento in mensa scolastica. Le statistiche nazionali parlano di malattia in progressivo incremento in quanto stanno via via aumentando le diagnosi; addirittura si dice che ne soffra 1 italiano su 100. La celiachia a volte è subdola, non


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ci celiaci sempre chiara nei sintomi, anche perchè il glutine può essere nascosto nei cibi e perfino in alcuni farmaci, come additivo, conservante o aroma. Quindi, molta attenzione non solo al pane e alla pizza. Siamo convinti che il lettore avrà la possibilità, scorrendo i vari articoli, di accedere a nuove conoscenze sulla celiachia, aggiungendo ulteriori informazioni al proprio bagaglio culturale. È questo il nostro intendimento primario, frutto del lavoro appassionato di tutta la Redazione attenta a recepire le istanze degli operatori del Benessere. Buona lettura.

Stefano Suardi Presidente Firp e Direttore RO

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glutine nemico

Quando il diventa un pericoloso Ricordiamo sempre: una dieta adeguata azzera il problema

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a celiachia si manifesta con il malassorbimento intestinale, secondario a delle lesioni della mucosa dell’intestino contraddistinte da un rapido miglioramento alla sospensione di alcuni cereali contenenti il glutine. La sua presenza sembrerebbe dello 0,03 per cento della popolazione occidentale, ma attualmente questo dato sembra sottostimato. La celiachia è in realtà solo una espressione di una sindrome che interessa più organi, ad esempio la tiroide, l’apparato riproduttivo nella donna, il Sistema Nervoso Centrale, la pelle, ecc. La celiachia colpisce la superficie della mucosa intestinale, dove i villi diventano piatti o del tutto assenti, mentre le cripte si fanno notevolmente ipertrofiche. Le componenti assimilative si riducono e presentano anomalie citologiche. In esse gli enzimi della mucosa che contribuiscono all’assorbimento sono ridotti, e la mucosa del piccolo intestino è infiltrata da cellule del sistema immunitario che producono immunoglobuline, soprattutto del tipo secretorio IgA. Nella nascita della malattia è essenziale l’interazione delle proteine resistenti all’acqua (come il glutine) di alcuni tipi di cereali con la mucosa del piccolo intestino. In particolare è la gliadina, una complessa miscela di proteine del glutine di frumento, ad essere responsabile dei sintomi e delle lesioni intestinali.

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RO Sembra dunque verosimile che alla base della celiachìa vi sia la reazione immunologica al glutine della dieta o, secondo altri autori, a prodotti tossici che deriverebbero dalla digestione del glutine (ma è solo un’ipotesi). I sintomi più comuni consistono in calo di peso e debolezza, con scariche dissenteriche precedute da più o meno intensi dolori addominali. Inoltre compare malassorbimento di Vit. D per legame con gli acidi grassi, anemia, perdita di calcio e magnesio. La cute perde di elasticità; la bocca presenta cheilosi e glossite con papille linguali

diminuite; spesso è presente una neuropatia periferica con perdita di sensibilità tattile e vibratoria, dei riflessi tendinei. Al contempo, si assiste spesso ad una ridotta capacità di produrre difese immunitarie valide verso le comuni situazioni di rischio ambientale (virus, microbi, funghi, etc.…) Cosa si può fare? Poco a livello risolutivo, molto come convivenza con il problema. Teniamo presente che una dieta adeguata a-z-z-e-r-a la patologia, quindi… a buon intenditor poche parole! Ma a volte la convivenza con un regime dietetico obbligato crea scompensi altrettanto fastidiosi della malattia stessa, come senso di dipendenza, di “diversità”, di minorazione specie se i malati sono – come spesso accade – bambini. Allora diventa importante l’essere presenti, compensare questa “perdita” alimentare con considerazioni diverse, rassicurando il piccolo sulla sua non-diversità insistendo sulla sua particolarità, che non è minorazione ma solo diversificazione. La celiachia può manifestarsi fin dalla prima infanzia e quindi alcune risposte vanno ricercate non solo nell’interessato ma anche nella sua famiglia, poiché certi atteggiamenti organici (eccesso di risposta immunitaria pur se non di tipo allergico) possono rappresentare una caratteristica di tipo epigenetico. Informarsi sulle condizioni della gravidanza, sugli eventi sociali o familiari che hanno scosso la vita dei genitori, su particolari abitudini alimentari o voluttuarie della madre durante la gestazione, o su traumi da lei vissuti poco prima della maternità: non necessariamente porteranno a qualcosa, ma se non si comincia a cercare altrove, non si troverà mai nulla.

Donato Virgilio Medico, omeopata, fitoterapeuta

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Celiachia: ipersensibilità al glutine L’informazione strumento primario per convivere adeguatamente con questa particolare intolleranza Identificata per la prima volta oltre un secolo fa, la celiachia è stata messa in correlazione con il glutine solo dopo la fine della seconda guerra mondiale. La celiachia o morbo celiaco Detta anche “sprue celiaca”o enteropatia da glutine o sprue non tropicale, è caratterizzata dalla cattiva assimilazione delle sostanze nutritive e

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da una struttura abnorme dell’intestino tenue che torna ad essere normale una volta che si esclude dall’alimentazione il glutine ed in particolare alcune delle sue componenti come la gliadina o le prolamine. Il glutine e la gliadina si trovano principalmente nel frumento, nell’avena, nell’orzo, nella segale, nel farro e nel kamut (varietà antiche di frumento).


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Segni e sintomi I sintomi appaiono più comunemente nei primi tre anni di vita, dopo l’introduzione dei cereali nella dieta. Un secondo picco di incidenza compare nel corso della terza decade. I sintomi più diffusi sono: diarrea o feci sciolte, spesso con gocce di grasso, indice di malassorbimento, perdita di peso, rallentamento della crescita, crampi, debolezza muscolare, formicolii, alterazioni cutanee, afte, anemia da carenza di assorbimento di ferro. La comparsa di uno o più di questi sintomi associati dovrebbe suggerire di sottoporsi a test e screening specifici e, nel caso di positività agli anticorpi, ad approfondire l’indagine con biopsia intestinale. Cause Oltre alla sensibilizzazione al glutine che determina anticorpi diretti contro la mucosa dell’intestino tenue, si ritiene che l’introduzione precoce del latte vaccino nell’alimentazione, sia uno dei fattori scatenanti del morbo celiaco. La ricerca ha dimostrato (23/11/2005 Archives of Diseases of Childhood), che l’allattamento al seno e una somministrazione ritardata di latte vaccino e cereali nell’età dello svezzamento siano le prime azioni preventive che riducono il rischio di sviluppare la malattia. Infatti a quest’età, l’immaturità della mucosa intestinale potrebbe favorire l’ingresso di proteine, o frazioni di esse, presenti nel latte e cereali, che possono generare anticorpi contro la mucosa stessa. La celiachia sembra avere anche una causa genetica, con la frequenza di individui geneticamente predisposti alla malattia, molto più alta nell’Europa centrale e del Nord e nell’India nord-occidentale. La coltivazione di frumento in queste zone ha avuto uno sviluppo più recente. Cos’è il glutine? E’ una proteina presente in vari cereali, in particolare nel frumento, e quindi nella maggior par-

te dei prodotti da forno, nella pasta e nel pane. È per questo che la sua presenza quotidiana sulle tavole può rendere non semplice la sua eliminazione dalla dieta. Infatti, fino a qualche anno fa, il celiaco era costretto a rinunciare a questi alimenti. Oggi invece sono molte le aziende e i ristoranti che offrono cibi “gluten free”, cioè privi di glutine, (pane, pasta, fette biscottate, biscotti, birra, omogeneizzati ecc….) adatti ai celiaci consentendo loro una vita migliore e meno problematica rispetto al passato. La celiachia in cifre Secondo i dati dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC), in Italia la celiachia colpisce una persona su cento. Ogni anno vengono effettuate cinquemila nuo-

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ve diagnosi e si stima che nascano 2800 nuovi celiaci, con un incremento di circa il 10%. Tuttavia, la reale diffusione della malattia non è ancora ben individuata. I nuovi metodi di ricerca messi a punto, nei prossimi anni, consentiranno di migliorare la diagnosi con un probabile aumento della percentuale di popolazione coinvolta. Nuove abitudini alimentari La celiachia è la conseguenza di un’anomalia permanente del sistema immunitario. Il celiaco che, non va considerato un malato, deve solo acquisire una nuova mentalità che gli consenta di convivere senza soffrire di disagi con la propria condizione. Anzi, chi soffre di celiachia, modificando le proprie abitudini alimentari ed il proprio stile di vita, diviene più consapevole dell’importanza di essere medico di sé stesso, e questo anche grazie al supporto ed aiuto di associazioni come l’AIC, che aiutano ad affrontare positivamente questa condizione. Inoltre, a disposizione del celiaco esiste una gamma sempre più vasta di prodotti specifici “gluten free”, che possono essere anche biologici, e che gli consentono di variare la scelta del cibo, a seconda del dei gusti e preferenze. Egli è inevitabilmente stimolato ad acquisire un bagaglio di dati ed informazioni che lo rendono sempre più consapevole e critico nello scegliere l’alimento più sano e gradevole. Ecco come uno svantaggio, un dover accettare delle restrizioni dietetiche, sviluppa una maggior sensibilità e comprensione dell’importanza di nutrirsi con attenzione. Informazione: strumento fondamentale Grazie ad essa il celiaco può affrontare e gestire al meglio il suo stato di salute. AIC, l’Associazione Italiana Celiaci è impegnata da oltre 30 anni nell’assistere i celiaci attraverso molteplici attività di informazione e formazione

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in collaborazione col Ministero della Salute e il Servizio Sanitario Nazionale. L’AIC promuove iniziative di sensibilizzazione delle Istituzioni politiche, amministrative e sanitarie, la realizzazione di un Prontuario di prodotti per celiaci, certificato dal Ministero della Salute. L’AIC ha avviato un progetto di marchio (Spiga Barrata) apposto su concessione, a tutti i prodotti che hanno superato i controlli e verifiche per assicurare uno standard di qualità previste dall’Associazione. AIC ha avviato un importante progetto”Alimentazione Fuori Casa”, rivolto ai ristoratori disposti ad offrire un servizio adegua-


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to alle necessità dei portatori di morbo celiaco. www.celiachia.it Ipersensibilità al glutine: Il glutine è una sostanza molto utilizzata, direi esageratamente, nell’industria alimentare. Il consumo di prodotti sempre più raffinati, sbiancati, lavorati e manipolati industrialmente che forniscono principalmente calorie e anche copiose, ma morte, cioè “vuote“ di principi nutrizionali e quindi alimenti sbilanciati, possono creare problemi anche a chi non è celiaco. In questi casi si può parlare di “ipersensibilità” al glutine o Gluten Sensitivity (GS), condizione in

cui gonfiori addominali, diarrea (feci molli) e/o alternanza di stipsi e diarrea, disturbi intestinali, non si associano a positività dei test per la celiachia. Recenti studi indicano sempre di più che il glutine è una proteina tossica per tutti, vale a dire che il consumo eccessivo e per lungo tempo di cereali può determinare l’instaurarsi di un intolleranza verso questa proteina o frazioni di essa, specie se nella storia clinica ci sono stati abusi di farmaci (antibiotici), che hanno alterato la fisiologia intestinale e del Sistema Immunitario. La celiachia è geneticamente determinata, ma oggi sappiamo che i geni non sono tutto, cioè le informazioni in essi contenute (genotipo) si manifestano nell’organismo (fenotipo) solo in base alle condizioni di un complesso sistema di regolazione, a sua volta condizionato da molti altri elementi: per esempio, un bimbo geneticamente predisposto alla celiachia potrebbe non manifestare i sintomi se allattato al seno, o alimentato con latte adattato, o non precocemente svezzato, o possibilmente non trattato con antibiotici. Stile di vita, esposizione alla luce solare, movimento fisico, stare all’aperto in aria non inquinata, assunzione di alimenti naturali biologici, preferibilmente crudi, integrali, privi di Ogm, privi di pesticidi e conservanti, ricchi di antiossidanti (frutta e verdura), …e parallelamente emozioni, sentimenti pensieri positivi, coltivare buone abitudini…tutto ciò ci preserva dallo stress e dalla malattia mantenendo in efficienza il sistema di regolazione. Dott. Anna Maria Storti Medico Chirurgo, Medicina Preventiva Naturale, Omeopatia, Agopuntura, Nutrizione, Check-Up Bioenergetico, Medicina Estetica

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ALIMENTAZIONE

Il celiaco a

tavola con serenità

La dieta strumento fondamentale per sconfiggere l’intolleranza al glutine

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a diagnosi di celiachia rappresenta un evento che disorienta, soprattutto per quanto riguarda le limitazioni e le restrizioni alimentari. Questo è, tuttavia, un timore che non ha ragione di esistere. Una vita con la celiachia, infatti, può essere vissuta con assoluta serenità nel rispetto di alcune regole specifiche. Una rigorosa alimentazione senza glutine è l’unica terapia che, al momento, garantisce al celiaco un perfetto stato di salute. Per curare la celiachia è necessario escludere dall’alimentazione il glutine e tutti gli alimenti che lo contengono anche solo in tracce. Piccolissime quantità di glutine possono, infatti, provocare danni a livello intestinale. L’alimentazione senza glutine richiede costanza, impegno e l’adeguamento ad un modello alimentare che prevede l’eliminazione dal menù quotidiano di alimenti contenenti glutine come farine, pane, pasta e loro derivati, nonché particolare attenzione verso tutti quegli alimenti presenti in commercio che potrebbero essere contaminati. I vantaggi di una alimentazione senza glutine sono molteplici: l’intestino ritorna alla normalità e le sostanze nutritive possono essere assorbite

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e utilizzate dall’organismo; si riacquistano appetito e peso corporeo; sono ripristinate condizioni psicofisiche ottimali. Che cosa si può mangiare? Gli alimenti possono essere classificati in tre categorie: alimenti liberi, a rischio e vietati. Gli alimenti che contengono glutine solo assolutamente vietati e devono essere eliminati dalla dieta. Gli alimenti liberi possono essere consu-


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mati tranquillamente perché sono naturalmente privi di glutine. Sono definiti a rischio alcuni alimenti che non possono essere considerati completamente sicuri perché negli ingredienti potrebbe comparire glutine oppure potrebbero essere stati contaminati durante il processo

tichetta di un prodotto deve riportare una descrizione dettagliata di tutte le materie prime e di tutti gli additivi utilizzati per la sua produzione. L’Associazione Italiana Celiachia (www.celiachia.it) ha predisposto un prontuario completo di alimenti sicuri che dovrebbe essere consultato prima di consumare sostanze dubbie. Si può mangiare pasta? Nell’alimentazione del celiaco possono rientrare pasta, pane, pizza, biscotti, merendine, crackers ...a patto che siano privi di glutine! Sul mercato sono disponibili diversi prodotti dietetici studiati e realizzati dalle aziende alimentari e farmaceutiche proprio per le esigenze dei celiaci. L’erogazione di questi prodotti è gratuita. I cibi privi di glutine devono presentare sull’etichetta il logo internazionale di riferimento. Alimenti come pasta e pane possono anche essere preparati a casa utilizzando farine senza glutine e seguendo apposite ricette.

produttivo. Ad esempio se in un’azienda viene lavorato, oltre alla materia prima senza glutine, anche frumento o un altro cereale proibito, sussiste un forte rischio di contaminazione dei prodotti finiti. Tali prodotti possono essere consumati solo dopo aver accertato l’assenza di glutine. Per scoprire se un alimento a rischio non contiene glutine, la prima cosa da fare è leggere l’etichetta del prodotto. Secondo la legge, l’e-

Come cucinare? Quando si preparano i cibi a casa, bisogna adottare alcuni accorgimenti per evitare contaminazioni: Scegliere gli ingredienti che sono sicuramente privi di glutine Evitare l’uso di prodotti di cui non si conosce l’esatta composizione Non toccare il cibo con mani infarinate o con utensili non lavati che sono stati a contatto con cibi non permessi Non appoggiare il cibo direttamente su superfici contaminate da altri alimenti con glutine (piano di lavoro, teglie, griglia, base del forno). Ricordarsi sempre di pulire il piano di lavoro prima di iniziare a cucinare. Non utilizzare olio di frittura già usato per friggere cibi impanati o infarinati con farine con glutine

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ALIMENTAZIONE

Non utilizzare l’acqua di cottura già usata per la pasta con glutine. Fare attenzione all’acqua in ebollizione contaminata per possibili schizzi! Non utilizzare lo stesso scolapasta, non mescolare con lo stesso mestolo e naturalmente non utilizzare cestelli per cotture multiple nella stessa acqua! Non utilizzare l’acqua di cottura o il brodo, già usati per la pasta con glutine, per cuocere riso o verdure, né utilizzarli per diluire sughi o altre preparazioni Usare carta da forno o fogli di alluminio su piastre e superfici che possono essere contaminate Preparare il caffè con una macchinetta diversa da quella con cui viene preparato il caffè d’orzo Le confezioni dei prodotti senza glutine devono essere conservati in un contenitore destinato esclusivamente a tale uso, munito di coperchio. Se l’involucro esterno dei prodotti è stato rimosso è necessario porre un’etichetta per identificare il prodotto utilizzato. Come comportarsi fuori casa Seguire una alimentazione senza glutine non significa non poter mangiare fuori casa, né dover rinunciare alle occasioni di incontro e di socializzazione. L’importante è ricordarsi una semplice regola: spiegare e domandare. In albergo, al ristorante, al bar è sempre meglio spiegare di che cosa si necessita, quali sono le norme da osservare per evitare la contaminazione dei cibi e domandare chiaramente come vengono preparati. L’Associazione Italiana Celiachia predispone periodicamente elenchi delle strutture ricettive e di ristorazione informate sulla celiachia e sulle modalità di preparazione delle pietanze. In questi esercizi, così come nelle scuole, il personale è già a conoscenza della situazione e dei provvedimenti da adottare per soddisfare le esigenze specifiche del celiaco.

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Se si viaggia è bene informarsi prima di partire su quali sono i punti vendita che dispongono di prodotti senza glutine e sugli alberghi che offrono menu senza glutine. Può essere comunque utile portare con sé alcuni alimenti senza glutine da avere a portata di mano. Esempi di alimentazione quotidiana Come fare colazione Caffè, tè, succo di frutta oppure cioccolata Latte o yogurt Frutta fresca, secca o cotta Fette biscottate senza glutine con burro e marmellata Biscotti, croissant o brioches senza glutine Latte con müsli senza glutine Uova alla coque o strapazzate Formaggio e prosciutto Come fare pranzo Pasta senza glutine o riso con condimento a piacere (pomodoro, verdure, ragù, frutti di mare, ecc.) Bistecca di vitello, maiale, pollo o pesce (al vapore, ai ferri, in padella, in forno, in umido o con panatura senza glutine) Verdura cruda o cotta condita con olio e aceto Pane senza glutine Patate Polenta Frutta fresca cruda o cotta o macedonia con panna Insalata mista con tonno, uova e formaggio Acqua Vino Caffè Come fare merenda Frutta fresca o spremuta Frullato di latte e frutta Brioches o biscotti senza glutine Yogurt con frutta fresca o secca


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Panino senza glutine con prosciutto crudo Come fare cena Minestra o passato di verdure oppure zuppa di legumi con pasta senza glutine Insalata di riso Formaggio, affettati e/o uova Verdura fresca o cotta condita con olio e aceto Frutta fresca o secca o dessert senza glutine Acqua, vino Caffè La dieta senza glutine consente di alimentarsi in modo sano, gustoso ed equilibrato. Per il benessere dell’organismo è consigliabile mangiare di tutto, bere molta acqua, usare il sale con moderazione e fare attività fisica. Come comporre il menù Variare l’alimentazione è importante tenendo conto dell’abbinamento con i vari cibi. Frutta e verdura: contengono fibre alimentari, vitamine, Sali minerali, microelementi e antiossidanti. Ogni giorno è bene consumare 3 porzioni di verdura e 2 di frutta, ciascuna di circa 120 grammi. Cereali e amidacei: pane e pasta senza glutine, patate e riso, contengono molti carboidrati e molte fibre; contengono, quindi, molta energia che l’organismo può facilmente utilizzare. Consumate almeno uno di questi alimenti ad ogni pasto del giorno. Carne, pesce, uova e legumi: questi alimenti contengono proteine, grassi, minerali e vitamine del gruppo B. Cercate di mangiare carne o pesce (100-120 grammi) ogni giorno, o in alternativa consumate legumi (fagioli, piselli, lenticchie e ceci) 2 volte alla settimana. Il consumo di uova, invece, va limitato a 2 volte alla settimana al massimo.

Latte e latticini: questi prodotti, come lo yogurt e i formaggi, contengono proteine, grassi, calcio e vitamine. Mangiate ogni giorno 2 porzioni di latte o latticini (ciascuna di 120 grammi circa) dando la preferenza a quelli più magri. Grassi da condimento: contengono acidi grassi essenziali e vitamine liposolubili (A, D, E, K). Possono essere assunti ogni giorno con moderazione. I grassi animali, come il burro, vanno consumati con misura. Quelli vegetali, come l’olio extravergine d’oliva e gli oli di semi, possono essere consumati fino ad un massimo di 3 porzioni al giorno, di circa 10 grammi ciascuna. Riferimenti bibliografici 1. www. Celiachia.it 2. Norme per la preparazione di un pasto senza glutine – linee guida 2004 Dott.ssa Giuliana Bruno Medico chirurgo

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MEDICINA

Il nostro intestino si ribella al glutine L

FOCUS

a celiaca o celiachia è un’intolleranza di origine autoimmunitaria che colpisce l’intestino e si scatenata in soggetti geneticamente predisposti (presenza dei genotipi DQ2 e DQ8 del sistema di istocompatibilità HLA) dall'ingestione di glutine, frazione proteica del grano e di altri cereali quali segale ed orzo. La celiachia è la più frequente intolleranza alimentare presente a livello mondiale, con

una prevalenza attualmente stimata intorno a 1-1,5% sia nei bambini che negli adulti; ne risulta quindi affetta una persona su 100. In Italia i celiaci sarebbero quindi circa 600 mila, ma ne sono diagnosticati solo 60 mila: l'estrema variabilità dei sintomi e dei segni con cui la celiachia si manifesta rende spesso la diagnosi difficile e, di conseguenza, sono frequenti i casi di diagnosi tardive o addirittura sbagliate. Recenti studi riportano che il periodo medio che intercorre dalla presa di consapevolezza dei sintomi da parte del paziente alla diagnosi supera i sei anni. Si stima addirittura che per ogni celiaco diagnosticato ce ne siano almeno dieci non consapevoli di essere affetti e che, di conseguenza, non seguono la terapia dietetica, esponendosi a sintomi che interferiscono severamente sulla qualità di vita. Nel nostro Paese, ogni anno vengono effettuate cinquemila nuove diagnosi ed ogni anno nascono 2800 nuovi celiaci. Le manifestazioni cliniche della celiachia

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sono estremamente variabili, a seconda dell'età del paziente. La forma classica è caratterizzata da sintomi gastrointestinali da malassorbimento (vomito,diarrea, alvo alterno, calo ponderale, deficit di crescita) ed è generalmente frequente nei bambini; negli adolescenti e nei giovani adulti la celiachia si manifesta frequentemente con un quadro clinico dominato da sintomi e segni extra-intestinali, a carico di organi e apparati diversi quali il sistema nervoso centrale, cute, apparato endocrino, sistema immunitario, emolinfopoietico e ginecologico (forme atipiche). Tra gli adulti, la celiachia colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini, con un rapporto di 3:1 e si manifesta tipicamente con segni e sintomi dovuti a malattie autoimmuni, anemia, aumento delle transaminasi, ipocalcemia. Molti pazienti adulti giungono tardivamente alla diagnosi di malattia celiaca, dopo essere stati trattati per anni come affetti da colon irritabile o da altre malattie gastrointestinali. Fortunatamente sta aumentando il numero di soggetti diagnosticati affetti da celiachia in seguito a programmi di screening serologici della popolazione generale o su gruppi a rischio (parenti di soggetti celiaci, soggetti affetti da Sindrome di Down, Sindorme di Turner o diabete mellito insulino-dipendente ) che al momento della diagnosi non presentano nessun sintomo o disturbo o lamentano soltanto un senso di malessere generale dopo un pasto con cibi contenenti glutine. La diagnosi di celiachia viene effettuata in seguito al sospetto clinico di intolleranza tramite la ricerca di anticorpi anti-endomisio (EMA) e anti-transglutaminasi (tTG); si tratta di anticorpi ad elevata sensibilità e specificità per la celiachia. Si ha quindi a disposizione un marcker serologico, dosabile con un prelievo di pochi

ml di sangue, che permette di individuare molto accuratamente i soggetti da sottoporre all'accertamento endoscopico definitivo. In seguito si può procedere all’esame endoscopico e alla biopsia che dovranno confermare le caratteristiche lesioni a livello della mucosa intestinale. L’unica terapia attualmente disponibile per la celiachia è l’esclusione totale e permanente dalla dieta dei cereali contenenti glutine: grano tenero e duro, segale ed orzo. Per quanto riguarda l’avena, le evidenze sperimentali indicano che la stragrande maggioranza dei celiaci può tollerarla, tuttavia si preferisce precauzionalmente non includerla nella dieta priva di glutine soprattutto per il rischio di contaminazione. Una stretta osservanza della dieta priva di glutine è obbligatoria per gli individui celiaci al fine di ottenere la remissione dei segni e dei sintomi dell’intolleranza, ma soprattutto per prevenire lo sviluppo delle sue complicanze; è infatti noto che la prolungata esposizione al glutine aumenta il rischio di patologie autoimmuni e neoplastiche, soprattutto linfoma intestinale e adenocarcinoma del tenue (rif. i rapporti annuali sulla celiachia a cura del Ministero della Salute). La terapia dietetica è quindi necessaria, ma difficile da seguire a causa della diffusione dei cereali contenenti glutine nell’alimentazione quotidiana. La qualità di vita dei celiaci è quindi condizionata dalla dieta con una certa difficoltà a consumare pasti fuori casa. Inoltre il glutine si trova anche in molti prodotti alimentari non contenenti cereali: per questo motivo, sono allo studio alternative terapeutiche al trattamento dietetico. Dr. Carlo Jamoletti Medico psico-terapeuta

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REFLESSOLOGIA

Il supporto della reflessologia ai celiaci Il massaggio sul piede per ristabilire parte degli equilibri perduti

FOCUS

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a Reflessologia può essere un valido strumento di sostegno nel percorso di vita del celiaco. Dobbiamo comunque far presente a chi si rivolge al reflessologo che, nel caso di intolleranze e allergie, con il trattamento reflessologico è possibile ristabilire un equilibrio immunologico. Considerando la sintomatologia che caratterizza chi soffre di celiachia, si verificheranno in alternanza diarrea e stitichezza, che se protratte nel tempo risultano fortemente debilitanti. Una grande attenzione la rivolgeremo all’apparato endocrino ed alla circolazione linfatica, estremamente importanti e coinvolti in questo processo. La stimolazione reflessa degli apparati riportati la dobbiamo considerare rivolta al tessuto linfoide associato alle mucose di Stomaco, Intestino (Placche di Peyer), Urinario e Respiratorio. Modalità di applicazione della pressione: l’alterazione nell’assorbimento dei cibi induce la

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persona nel tempo ad essere facilmente irritabile, nervosa, inoltre sovraccarichi emotivi possono influire sulla flora batterica intestinale. E’ importante effettuare una stimolazione in sedazione, con passaggi lenti e non incisivi, la presa del piede e lo stimolo del reflessologo dovranno essere valutati con maggior attenzione. Durata e frequenza del trattamento reflessologico: le sedute avranno frequenza bisettimanale per le prime tre settimane per poi passare a cadenza settimanale. Segnalo le zone che saranno maggiormente considerate e coinvolte nel trattamento (oltre a quelle rilevate in fase di indagine): Respirazione e rilassamento in fase di apertura Apparato urinario in toto Plesso Solare: riveste un’importanza notevole in tutti i trattamenti, facente parte del SNA (vegetativo) è in relazione con il sistema endocrino.


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Associare il sistema linfatico nella zona addominale Diaframma. Importante muscolo che connette dinamicamente cuore e respiro Ghiandole endocrine (importante stimolare più volte Ipotalamo, Ipofisi, Tiroide, Surrenali) Apparato Digerente nel suo complesso Addome superiore, Intestino tenue (interessato al malassorbimento) Circolazione linfatica GENERALE (tutte le zone reflesse del linfatico) Colonna vertebrale e relativa componente nervosa, Fegato, Vescica Biliare, Pancreas Intestino Tenue (+ valvola ileciecale) associato al Rachide lombosacrale- coccigeo Ripetere passaggi su Ghiandole Endocrine in toto Testa in generale Plesso Solare

Giuseppe Armellino Reflessologo Firp

NUOVA APERTURA FIRP - Scuola Triennale di Reflessologia del piede “Elipio Zamboni”

Corso 2011-2012 presso

Centro Yoga Imperia Per informazioni: L’Albero della Gioia” – claudiayoga@libero.it Imperia Oneglia - Via V.Monti 1 - Segreteria FIRP: 334.3112856 - info@firp.it

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REFLESSOLOGIA

Il caso di una bimba affetta da celiachia

Quel piedino rigido e dolente Un supporto contro apatia e irritabilità

FOCUS

I

l caso che andiamo a esporre è quello di una bambina di tre anni che dopo l’introduzione del glutine, aveva iniziato nel corso dei mesi a soffrire di stipsi tanto che si erano dovuti recare al pronto soccorso dopo cinque giorni che la bimba non evacuava. Al pronto soccorso avevano provveduto ad effettuare raggi all’addome e clisteri. Da questo “blocco intestinale“ la situazione peggiora, la bimba è sempre più irascibile, si lamenta del dolore alla pancia che a sua volta risulta gonfia, soffre sempre più di meteorismo e stipsi. La bambina presenta segni di irrequietezza e stanchezza cronica, è apatica, non vuole giocare, ha gli occhi molto segnati e presenta edemi agli arti inferiori... La situazione continua così sotto gli occhi dei genitori che preoccupati decidono di fare degli approfondimenti. Durante la ricerca nel piedino della piccola mi accorgo che a livello dell’addome risultano dei blocchi, la parte è rigida e dolente. Sospetto che il problema sia a livello di alimentazione e consiglio loro una visita gastro enterologica.

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Da tutti gli esami si evince che la bambina è celiaca. Il gastroenterologo decide di metterla a dieta senza glutine. APPROCCIO REFLESSOLOGICO Il sistema immunitario può andare incontro a squilibri che ne minano in particolare la funzionalità, perdendo l’azione di difesa. Zona riflessa di organi ed apparati da trattare: Timo, milza, tonsille, midollo osseo e sistema linfatico.


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Massaggio solitamente dolce, lento, armonioso e rilassante.

- MIDOLLO OSSEO Sistema linfatico

Sistema nervoso centrale: - IPOTALAMO Sistema immunitario: - TIMO - MILZA - TONSILLE

Ghiandole endocrine: - IPOFISI - TIROIDE - SURRENALI Apparato digerente - INTESTINO TENUE - FEGATO Apparato urinario per eliminare le tossine. La vita della bimba cambia in meglio, è un’evoluzione a tutti gli effetti. Riesce ad andare in bagno quasi tutti i giorni, gradualmente si sente più serena, non si lamenta più del mal di pancia. Sul viso, sulle gote inizia ad apparire quel colorito roseo che i suoi genitori non vedevano più da molto tempo.

Maria Catena Virzi Reflessologa FIRP

NUOVA APERTURA FIRP - Scuola Triennale di Reflessologia del piede “Elipio Zamboni”

Corso 2011-2012 presso

Centro Olistico “L’Arte del Massaggio” di Pierangelo Chierico Per informazioni: www.centroolisticoartedelmassaggio.com - chiericoa@libero.it BERGAMO - Via Costantina, 19 - Tel. 035.0770855 - Segreteria Firp: 334.3112856

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SCIENZE

Segnali elettromagnetici in reflessologia (Seconda parte)

I

Il Tedeschi,con le sue attente ricerche sulle frequenze cerebrali emesse dai 2 emisferi del cervello umano, ha anche permesso di comprendere molto meglio i meccanismi che intercorrono fra Coscienza e mente, nel senso dei rapporti che intercorrono fra la funzionalità Luce/Mente considerata nel suo insieme e il corpo fisico costituito da cervello, organi e sistemi; per mezzo di tecniche reflessogene e pranoterapiche egli ha dimostrato come tutti gli esseri viventi complessi sono anche dei BioRisuonatori Universali, sorta di “diapason” che, se opportunamente sollecitati, consentono di far risuonare i diapason/organi del corpo non solo proprio, ma anche quelli di altre persone. Questo particolare fenomeno è chiamato BioRisonanza del corpo. Nel 1906 il premio Nobel per la Neurologia, Ramon y Cajal, sostenne nei suoi studi, l’importanza della “nevroglia” come primo anello fisiopsichico di interazione fra cervello e mente.Queste cellule (nevroglia) del sistema nervoso centrale e periferico sono 10 volte più numerose dei neuroni e costituiscono la metà del volume dell’intero sistema. Questa sorta di struttura matriciale dei neuroni, la placenta nella quali essi si formano, si ritiene che sia fotosensibile; l’albero del Sistema Nervoso ha le sue foglie nella “nevroglia” che, in quanto foto-sensibile, permetterebbe alla Luce/inFormAzione di modulare la struttura base (sotto forma di impulsi bio luminosi elettronici) dei neuroni,i quali a loro volta trasformerebbero la “Luce”, l’inFormAzione da impulsi luminosi/elettronici in segnali bio chimici, affinché i neuroni stessi possano creare sinapsi, collegamento circuitali con altri neuroni. Occorre ricordare a questo punto che tutta la

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materia,compreso il corpo umano,è composta di atomi o campi atomici, e che questi vibrano secondo determinate lunghezze d’onda. La malattia è una alterazione di queste vibrazioni (frequenze); ne abbiamo la dimostrazione nell’utilità delle apparecchiature bio-elettroniche di tutti i tipi. Nessuno dubbio vi è nella comunità scientifica sull’importanza della Risonanza Magnetica come l’esame strumentale che più da vicino riesce a rappresentare l’anatomia di ciascuna regione del corpo umano. Recenti studi nel laboratorio Europeo di ricerca sulle particelle sub nucleari hanno confermato che ogni particella sub nucleare è influenzata dalle variazioni (cioè dalle informazioni) lunari, terrestri e solari (le loro varie fasi, alterazioni dei loro campi magnetici, macchie solari, terremoti, quindi dai campi elettromagnetici più importanti fino a quelli più sottili), per cui abbiamo la di-


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mostrazione che tutta la materia vivente (anche i corpi umani) è interagente con qualsiasi altra materia a livello sub atomico. Le cellule interagiscono, assorbono, riflettono anche la radiazione cromatica (intesa come Luce) che è sempre la solita radiazione elettromagnetica nel campo spettrale da 400 a 700 nanometri. L'assorbimento della luce è un caso particolare e concettualmente abbastanza secondario della più ampia interazione delle radiazioni EM con la materia vivente. Le cellule intese come corpuscoli in sospensione per lo più riflettono e disperdono la luce. I composti intra cellulari l'assorbono un poco, se sono cromogeni naturali (clorofilla, emoglobina, porfirine, ecc.) o artificiali (esempio: psoraleni). Le normali strutture cellulari (esempio: proteine, DNA, ecc.) non assorbono molto la luce cromatica, ma sono molto sensibili alla radiazione della luce più energetica (ultravioletti). Tutte le membrane biologiche dell’organismo sono polarizzate, ovvero presentano una differenza di potenziale elettrico fra il versante interno e quello esterno, variabile fra 20 e 100 mV, dovuto alla costituzione del doppio strato fosfolipidico (bilayer idrofobico) e al funzionamento dei canali a controllo di potenziale (pompe Na+/K+) secondo il modello a mosaico fluido di Singer e Nicholson. La compartimentazione delle reazioni biochimiche che permettono alla cellula di produrre energia cellulare sotto forma di ATP per lo più a livello mitocondriale avviene ad un costo energetico mantenuto al minimo per quanto riguarda la formazione del doppio strato lipidico, ma la polarizzazione delle membrane richiede un dispendio di ATP. L’energia espressa da un tessuto o da un organo è fornita dalla sommatoria delle energie accumulate dalle membrane biologiche delle singole cellule e dei rapporti intercellulari mediati dalla matrice extracellulare. Nel sistema nervoso centrale la differenza di potenziale transmembrana può essere modificata da vari tipi di potenziale locale che si trasformano in potenziale d’azione se raggiungono il potenziale soglia propagando l’informazione secondo

una rete neurale ben definita attivando i canali a controllo di ligando mediante rilascio di un neurotrasmettitore. Però si ritiene oggigiorno che strutture non appartenenti al sistema nervoso con abbondante matrice extracellulare possano dar luogo a movimenti oscillatori o a pulsazioni elettriche in caso di stiramento meccanico delle loro strutture e che tali informazioni vengano trasmesse attraverso la matrice.Da un punto di vista biofisico le membrane cellulari si comportano come condensatori di potenziale elettrico, mentre il tessuto connettivo è una rete di comunicazione a semiconduttori che può trasportare i segnali bioelettronici in qualunque parte dell’organismo. In questo caso il segnale bioelettrico determinerebbe l’apertura dei canali ad attivazione da stimolo meccanico, innescando meccanismi a cascata intracellulari o modifiche del citoscheletro.L’interazione di diversi circuiti di segnalazione a livello cellulare sarebbe finalizzata al mantenimento della propria integrità e a proseguire le relazioni con la matrice extracellulare per il corretto funzionamento di un organismo pluricellulare. In definitiva la presenza di campi biologici elettro-magnetici nell’organismo consentirebbe di spiegare il traffico ordinato delle molecole nello spazio e nel tempo. Anomalie della rete elettromagnetica che coordina il traffico molecolare comporterebbero alterazioni del normale flusso di energia con conseguenti situazioni patologiche. Molte patologie croniche e degenerative possono essere considerate come alterazioni fisico-energetiche conseguenti a processi infiammatori cronicizzati con alterazioni chimico-fisiche che si autoperpetuano nel tempo favorendo una anomala risposta di rimodellamento.

Luigi Giannachi Medico chirurgo

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INFORMAZIONE

Il negozio anti-glutine Intervista ad un imprenditrice celiaca che ha dato vita ad un attività commerciale espressamente rivolta ai celiaci

Q

ual è stata la spinta per aprire un'attività particolare come questa?

Già da adulta, ad agosto del 2009 ho avuto la conferma diagnostica di essere celiaca; come tutti, ho cominciato a fare la spesa nella farmacia sotto casa. I miglioramenti fisici ci sono stati da subito, ma è subentrata una sorta di disagio psicologico: fare la spesa dove si comprano medicinali significava essere ammalata, e questo per me si rivelava un peso notevole. Parlando con un mio amico di questo disagio, ho cominciato seriamente a pensare di aprire un negozio di prodotti per celiaci. Quali sono state le difficoltà? Le difficoltà maggiori,come per tutte le attività,sono quelle di individuare una zona con un bacino d'utenza sufficiente per poter lavorare. Per superare questo ostacolo mi è stata molto utile l'AIC (Associazione Italiana Celiaci). I negozi come il mio sono pochi, e, seppure la parte burocratica non sia effettivamente di particolare difficoltà, diventa un problema trovare l’assistenza concreta,magari del commercialista, per mettere insieme tutte le carte necessarie.Bisogna anche rendersi conto che, per il futuro gestore di un negozio, può essere molto impegnativo districarsi fra le varie domande e autorizzazioni. Poi, magari per caso, arriva l’illuminazione da parte di un esperto del settore che viene a trovarci per motivi di lavoro, e che ci risolve le difficoltà nell’avvio della gestione.

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Mi pare che i vostri clienti, oltre ad acquistare, si fermino anche a fare quattro chiacchiere. Ho voluto aprire questo negozio anche per chi, come me, ha grossi problemi a reperire i prodotti e spesso con poca scelta. Questo porta, come dicevo prima, ad un disagio psicologico che a me non è mai piaciuto. E' per questo motivo che mi rendo disponibile nei confronti dei miei clienti e non solo, perché la celiachia non è solo un problema per il celiaco, ma anche di chi gli sta intorno. Le regole del senza glutine non si limitano alle quattro mura di casa, ma anche alle feste di compleanno dei bambini, alle mense scolastiche e a tantissime altre situazioni di vita quotidiana. E' per questo che per me è molto importante avere un rapporto di fiducia e di amicizia con i clienti. Secondo lei la celiachia oggi è ancora un problema? Per certi aspetti sì. Ad esempio, il primo periodo dopo la diagnosi è sempre il più difficile, come in tutte le situazioni. Si deve capire e imparare a comportarsi diversamente; in pratica, per l’alimentazione non si può più fare quello che si vuole, perché sono pochi i locali pubblici che offrono garanzie per il celiaco. Oggi si diffonde sempre più la sensibilità verso i celiaci, tanto è vero che anche in ristoranti e in agriturismi è presente il menu dedicato. E' davvero una buona cosa, non crede? Sono pienamente d’accordo con la sua afferma-


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RO zione. Io, come buona parte dei celiaci, sono iscritta all’AIC e nel giornale “Celiachia notizie regioni” del marzo scorso è indicato l'incremento del 50% di ristoranti e pizzerie rispetto agli anni scorsi. Questi dati fanno sperare che in un prossimo futuro avremo meno difficoltà ad andare al ristorante e a mangiare qualcosa con gli amici. Da celiaca, crede che un approccio bionaturale che integri la dieta gluten-free possa apportare ulteriori vantaggi? Premettendo che non sono un medico e nemmeno una esperta di bio-natura, ho cercato di capire cosa vuole dire approccio bio-naturale, e cioè la pratica e le tecniche naturali, energetiche, psicosomatiche, artistiche e culturali esercitate per fa-

vorire il raggiungimento, il miglioramento e la conservazione del benessere globale della persona non assumendo farmaci, quindi educare ad uno stile di vita. Il celiaco per curare la sua patologia già in minima parte vive questa esperienza, perché non vengono utilizzati farmaci ma una dieta equilibrata e corretta, e rigorosamente senza glutine. Personalmente penso che tutto ciò che aiuti a migliorare lo spirito possa fare solo bene.

a cura di Anna Villa Segretaria FIRP

Celiachia Store - Via Rossini, 2 - Treviglio (BG) - Tel. Fax 0363.305271 - www.celiachiastore.it

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TECNICHE DEL BENESSERE

La celiachia in

MEDICINA CINESE L

a Medicina Tradizionale Cinese non è in grado di eliminare l’intolleranza, ma può trattare i disagi che provoca; infatti in medicina Cinese il nome della disarmonia è associato maggiormente al disagio che prevalentemente lo caratterizza. Xietong: diarrea dolorosa. Letteralmente scariche dolorose. Xingti Xiaoshou: deperimento corporeo, corpo emaciato. Letteralmente consumarsi o diventare magro. Leiruo: debolezza, stanchezza. Il disturbo è generalmente inquadrato come sindrome dell’intestino irritabile e più nello specifico, come due sindromi specifiche:

1) DISARMONIA DI FEGATO MILZA CON STASI INTERNA DI UMIDITÀ CALORE 2) VUOTO DI QI E YIN CON STASI DI UMIDITÀ CALORE 1 - Disarmonia di Fegato - Milza con stasi interna di umidità calore. In questa sindrome i sintomi principali sono: diarrea persistente con feci pallide maleodoranti, talvolta bruciore dopo l’evaquazione, dolore addominale, affaticamento, stanchezza e deperimento. La lingua in genere è pallida, spessa, gonfia, con induito bianco o giallo. Il polso talvolta rapido, scivoloso a corda. Il trattamento consiste nell’armonizzare l’energia del Fegato e della Milza ed eliminare il calore. In questo caso i punti più utilizzati sono: ST-36 Zusanli - 3 cun sotto il punto di Stomaco35, Dubi, parallelo alla parte inferiore della rotula. ST-25 Tianshu - 2 cun al livello di CV-8. Ombelico. CV-10 Xiawan - 2 cun sopra CV 8 (ombelico). CV11 Jianli - 3 cun sopra CV 8 (ombelico). LR-3 Taichong - Sul dorso del piede in una depressione distale agli svincoli del 1° e 2° metatarso.

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RO I punti Taichong e Zusanli in combinazione armonizzano il Fegato e la Milza. I punti Xiawan, Tianshu, Jianli armonizzano lo stomaco, gli intestini, eliminano l’umidità e fermano la diarrea. L’energia del Fegato e Milza in disarmonia, sono la causa più comune dell’irritazione intestinale. Fegato-Milza in disarmonia sono in realtà in medicina cinese termini per descrivere quello che in occidente si potrebbe riferire come uno stress indotto al sistema digestivo. Nella medicina cinese il Fegato non è solo il Fegato, comprende in questo caso una parte del sistema nervoso ed è molto importante per il funzionamento corretto della digestione. È stato recentemente rilevato dalla medicina occidentale, che ci sono in realtà più connessioni neurali nel sistema digestivo che nel cervello. L’energia della Milza dà origine a umidità interna. L’energia del Fegato compromessa, può generare calore. Il Fegato in medicina cinese è anche parte del sistema nervoso e la Milza è parte del processo digestivo. Il lavoro nella medicina cinese sarà quello di calmare il Fegato e rafforzare la Milza. 2 - Vuoto di Qi e Yin con stasi di umidità calore. Diarrea persistente, affaticamento, freddolosità a mani e piedi. Magrezza, viso pallido, possibile calore ai cinque centri, tinnito, palpitazioni, sudore notturno, insonnia, nella donna anche interruzione del ciclo. La lingua in genere pallida talvolta gonfia con punta rossa e patina scarsa. Il polso rapido, debole.

Il trattamento consiste nel sostenere il Qi e nutrire lo Yin, eliminare il calore, eliminare l’umidità e fermare la diarrea. Il trattamento sarà sui punti ST-36 Zusanli, ST-25 Tianshu, CV-10 Xiawan, CV-11 Jianli, KI-7 Fuliu, 2 cun sopra KI-3 sul bordo anteriore del tendine di Achille. Il punto Fuliu nutre lo Yin, Zusanli fortifica la milza e sostiene il Qi, insieme i due punti supportano il Qi corretto. I punti Tianshu, Xiawan, Jianli armonizzano stomaco ed intestini ed eliminano l’umidità fermando la diarrea. Il punto ST-36 Zusanli è solitamente indicato semplicemente come Sauli. Alcuni maestri ricordano che in cinese classico “li” stia a significare, legare, rettificare o regolare, quindi Sanli si riferirebbe alla capacità di questo punto di regolare i tre bruciatori\riscaldatori che compongono il corpo nella medicina cinese. Ricordiamo infatti che i testi attribuiscono a questo punto le seguenti capacità: nutrire la milza e lo stomaco, armonizzare l'intestino, armonizzare il sangue, trattare tutte le disarmonie della milza e dello stomaco, trattare il Qi contro corrente, e molte altre ancora. Sia per la prima che per la seconda sindrome, i punti singoli verranno stimolati con manovre di digitopressione, la zona addominale con frizioni, rotolamenti ed impastamenti. Sulle gambe in particolare il meridiano di stomaco potrà essere trattato con frizioni, impastamenti, rotolamenti e massaggio trasverso.

Marco Superbi Docente e Operatore Tuina Qigong F..I.S.T.Q. ed A.D.O. Uisp

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PSICOLOGIA

Consigli utili per vivere una vita normale

ALLA FACCIA DEL GLUTINE!

“M

amma, li ho portati a casa per te, io non posso mangiarli". E' una bambina affetta dal morbo celiaco a parlare così al suo ritorno da scuola. Frequenta la quinta elementare, c'è stata la festa per il compleanno di una compagna, la mamma ha portato i pasticcini per tutti gli alunni della classe, ma non ha pensato che Sara, una bambinetta bruna, vispa come le sue compagne e intelligente (oggi che mi racconta questo episodio è laureata e libera professionista felice) non li può nemmeno assaggiare perché da un paio d'anni le è stato diagnosticata la celiachia. Non è difficile chiedersi come si sentirà Sara con i suoi compagni e come si sentirà la mamma di Sara preoccupata delle reazioni della figlia alla celiachia e di quanto questa le potrebbe impedire una normale vita di relazione. Anche se oggi questa intolleranza è perfettamente controllabile semplicemente tra-

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mite la dieta, questo non evita paure e pregiudizi. Il rischio è l'isolamento del bambino da sane relazioni sociali con gli amici. Un ambiente troppo protettivo potrebbe favorire, pur con le migliori intenzioni, l'isolamento sociale del figlio. Ciò significa che si può pensare che sia più facile che si instauri un alterato rapporto madre-bambino anche se non conosco statistiche significative in tal senso. E l'adolescente? Non può fare tutte le stesse cose che fanno gli altri. Sentirsi diverso e per certi aspetti inferiore rispetto ai suoi compagni è quanto di peggio possa capitare ad un adolescente, proprio nel momento nel quale ha più bisogno della relazione con i coetanei per potersi staccare dalla famiglia di origine e trovare una sua personale identità. E' vero che basta la dieta per prevenire i sintomi della malattia, ma provate a dover condizionare gli amici ogni volta che si organizza di andare a mangiare una pizza e bisogna scegliere per forza una pizzeria dove si fanno pizze adatte ai celiaci: può facilmente nascere un senso di vergogna,spesso anche inconscio,che fa rinunciare al ritrovo conviviale. Ricordo il caso di un giovane uomo, quindi già non più adolescente, che dopo che gli amici avevano scelto una pizzeria con la possibilità di cuocere la pizza dietetica proprio per lui, non si è presentato all'appuntamento con loro. Un atto aggressivo e di rifiuto verso gli amici ritenuti più fortunati? La non accettazione della propria condizione fisica? Il non tollerare di doversi ogni volta confrontare con la propria diversità? Certamente per l'adolescente con malattia celiaca la crescita, come è intuibile, presenta qualche difficoltà maggiore. Non è facile sfatare il luogo comune che vuole che si debbano evitare i pasti fuori casa e


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quindi anche le occasioni di incontri conviviali. Il rischio di non accettare la malattia e di non seguire quindi con precisione la dieta è sempre presente così come il rischio dell'instaurarsi di un disturbo depressivo,per quanto secondario,soprattutto se la malattia non è stata precocemente diagnosticata. E' ormai comunemente accettato che le malattie organiche presentano, in genere, almeno alcuni aspetti di natura psicologica e che tali disturbi possono interferire, in senso peggiorativo, con il decorso della malattia stessa. Queste osservazioni ci suggeriscono che un sostegno psicologico, sia alla persona con la malattia sia ai genitori se il malato è un bambino, ma in genere a tutto il contesto che vive e influisce sulla malattia del singolo, ovviamente in forme diverse, può essere molto utile. Non si tratta di fare della psicoterapia come se si trattasse di persone con disturbi psicologici, ma di fornire un sostegno inteso come prevenzione del possibile instaurarsi nel tempo di disturbi più difficili poi da eliminare. La presenza di disturbi psicologici può essere la causa di un peggioramento della qualità della vita, ma soprattutto può diminuire l'adesione (compliance) al trattamento con dieta priva di glutine. Di questo intervento deve farsi carico, al primo livello, e prima di un intervento più specifico di uno psicologo, sia con bambini che adolescenti e anche adulti, il medico o il pediatra di base Quali risultati si deve perciò proporre di ottenere l'intervento psicologico? Un aspetto fondamentale è quello di porre il paziente nella condizione di conoscere esattamente quali atteggiamenti sono funzionali al suo benessere e quali invece lo possono danneggiare. E' lo stesso intervento che si fa per il fumo, ma qui con maggiori probabilità di successo perché i sintomi sono evidenti subito e non proiettati nel futuro. Il paziente deve poi imparare a riconoscere e a distinguere le emozioni, utili o al contrario controproducenti, che possono accompagnare la ma-

lattia: alcune, come ad esempio un senso di frustrazione, il dispiacere e la tristezza per quello che si sente come una diminuzione di alcune possibilità, il desiderio comunque di realizzare se stessi, spingono il soggetto a porre in atto tutte quelle misure che gli permettono di cambiare la situazione o di adattarsi nel modo migliore per quegli aspetti che non possono essere modificati, altre, ad esempio rabbia, colpa, depressione, richieste inconsce a volte agite, di risarcimento emotivo, non aiutano a migliorare la situazione né favoriscono l'adattamento dove necessario. Non si tratta di negare le emozioni, al contrario di poterle pensare ed esprimere e, attraverso la loro espressione verbale, diventare più consapevole del loro significato e del loro valore , adattivo o disadattivo. Spesso è necessario un aiuto psicologico per imparare a gestirle in modo adeguato e funzionale al benessere personale. Ciò richiede che la persona giunga ad una buona accettazione di sé stesso con la sua malattia e nonostante la sua malattia significa non disconoscere i disagi che la condizione di malattia potrebbe provocare, ma sentirsi ugualmente bene con sé stesso e in questo modo sentirsi meglio anche con gli altri accettando la loro disponibilità senza sentirsi troppo ferito nel proprio narcisismo. Di fronte ai problemi pratici di tutti i giorni gli sarà più facile cercare di sviluppare la capacità di trovare delle soluzioni piuttosto che evitare il problema chiudendosi in sé stesso in uno sterile isolamento. La persona portatrice della malattia celiaca deve sapere che può condurre una vita assolutamente normale e felice, per quel poco di felicità che gli uomini possono avere, come tutte le altre persone, i suoi amici, il suo partner.

Gianpaolo Bonetti Psicologo - psicoterapeuta a indirizzo psicoanalitico

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CONSIGLI ED EVENTI UNIVERSO BENESSERE: L’IMPEGNO FIRP Botta e risposta con il nostro esperto, dr. Federico Merisi COME E’ RAPPRESENTATA LA REFLESSOLOGIA IN EUROPA? La Reflessologia in Europa è rappresentata dal RIEN, insieme di associazioni e Federazioni organizzate, e da alcune singole scuole. Ciò riproduce una base ampia e solida per la nostra tecnica,anche perché il RIEN è nato nel 1992 in risposta alle intenzioni e ai progetti per una maggiore integrazione in Europa.

QUAL E’ LA CONSISTENZA? Attualmente al RIEN sono associate 38

associazioni e 10 scuole, distribuite in 18 paesi. In Slovenia e in Ungheria la reflessologia è ufficialmente riconosciuta dal governo. Altrove c’è commistione con la pratica medica. In altre nazioni, come l’Italia, il percorso è ancora difficile, ma qualcosa continua a muoversi nella logica del riconoscimento ufficiale.

CI SONO PROSPETTIVE REALI? Sicuramente sì,ma le prospettive devono basarsi su percorsi comuni, che at-

tualmente rimangono ancora per buona parte sulla carta.Però la FIRP partecipa sempre alle conferenze biennali che il RIEN organizza per portare la reflessologia alla portata di tutti, mantenendo in questo modo anche i necessari contatti a qualsiasi livello.Essere presenti conviene, ma conviene soprattutto operare bene nell’interesse di tutti.E così stiamo facendo anche in Italia.

L’AGENDA DEL BENESSERE AGOSTO 2011 FIERA VERDE CASA 2011 FESTAMBIENTE 5-15 Agosto a Grosseto

SETTEMBRE 2011 SANA- Salone Internazionale del Naturale 8-11 Settembre a Bologna

NATURE – Fiera del naturale e del benessere 9-11 Settembre a Mestre GAIA – Fiera della città aperta 18 Settembre a Mestre TUTTAUNALTRACOSA - Fiera nazionale del commercio equo e solidale, 23-25 Settembre a Reggio Emilia QUATTRO PASSI – Fiera per un’economia di giustizia 24-25 Settembre a Treviso

NUOVA APERTURA FIRP - Scuola Triennale di Reflessologia del Piede “Elipio Zamboni” Corso 2011-2012 presso

Per informazioni: www.armoniaebenesserefaenza.it - info@armoniaebenesserefaenza.it FAENZA - Via Risorgimento, 22 - Tel. 0546.623845 - Segreteria Firp - tel. 334.3112856

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A Scuola di Benessere CORSI FIRP 2011 LOMBARDIA: Trattamento Osteo-Riflesso - Docente: Fabrizio Mainetti GRANDE NOVITĂ€! Dermoriflessologia, la dinamica del ricordo Docente: Flavio Gandini Reflessologia facciale - Docente: Fabrizio Mainetti Armonizzazione posturale - Docente: Michela Poggioli Il respiro, questo sconosciuto - Docente: Sergio Maltoni Le correlazioni nervose sulla colonna vertebrale Docente: Orlando Volpe Tocco ZEN - Docente: Gabriele Frangi La legge degli opposti per una visione tridimensionale della reflessologia - Docente: Giovanni Mercanti PIEMONTE Tecnica metamorfica - Docente: Giuseppe Armellino Massaggio dorso-lombare - Docente: Angelo Goisis La legge degli opposti per una visione tridimensionale della reflessologia - Docente: Giovanni Mercanti Reflessologia in gravidanza - Docente: Giuseppe Armellino TRIVENETO Massaggio tratto cervicale - Docente: Angelo Goisis Le correlazioni nervose sulla colonna vertebrale Docente: Orlando Volpe Il respiro, questo sconosciuto - Docente: Sergio Maltoni Come comunicare il Benessere - Docente: Carlo Gaeta (disponibile nelle tre aree: Lombardia,Piemonte e Triveneto)

Per avviare i corsi è necessario raggiungere un numero minimo di iscrizioni. Prenotatevi subito.

info@firp.it - Tel. 334.3112856


I - II- IV cop. Reflex 2_2011

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