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SOMMARIO RIFLESSI DI BENESSERE - Anno XXIV - N.2 - Settembre 2010

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EDITORIALE Tutto e niente senza salute

Direttore Responsabile Stefano Suardi Comitato di Redazione Anna Villa

STAR BENE SI PUÓ Fermenti lattici:miti e realtà

Consulente editoriale Carlo Gaeta Progetto grafico Promotion Merate s.r.l. Merate (LC)

DALLA NATURA Una buona ripresa con i fiori di Bach

Stampa MEDUSA - Caravaggio (Bg) Via L. Da Vinci - Tel. 0363/53919

11 Gestire lo stress degli impegni da rientro e le difese

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PAROLA AL MEDICO Il sistema immunitario

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REFLESSOLOGIA Prepariamo le difese immunitarie per l’inverno

24 TECNICHE DEL BENESSERE

“Niente domande,la risposta è nel fare”

27 PSICOLOGIA

Psicologia dello stress e sistema immunitario

30 ATTIVITÀ

A settembre si riparte

31 CONSIGLI ED EVENTI

L’agenda del benessere

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FOCUS

immunitarie dagli attacchi dall’inverno

Direzione,Redazione, Segreteria e Pubblicità: RO - Via A. Manzoni,29 24053 Brignano Gera d’Adda (BG) C/C post.36643203 Tel.334.3112856 e-mail:info@firp.it Tutti i diritti sono riservati. Testi e immagini inviati al giornale non verranno restituiti. Gli articoli firmati impegnano esclusivamente l’opinione dei singoli autori.Abbonamento annuale € 30,00,arretrati € 10,00. Versamento su vaglia postale o C.C.P.n.36643203 intestato a FIRP, Via Manzoni,29 24053 Brignano Gera D’Adda (BG). Registrazione Tribunale di Bergamo n.14/05 variata il 4 maggio 2010 Spedizione in abbonamento postale Filiale Bergamo Pubblicità 70%


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Tutto è niente C

Editoriale

Stefano Suardi Presidente Firp e Direttore RO

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ari lettori, dopo la pausa estiva vi saluto con grande piacere e soddisfazione: il primo numero della rivista uscita, come promesso, completamente rinnovata nella veste e nei contenuti, ha ottenuto un risultato lusinghiero che ci spinge a proseguire nella strada intrapresa. In questo numero trattiamo delle funzioni del sistema immunitario e di come meglio aiutarlo affinchè possa essere pronto per l’autunno che sta arrivando. Ogni stagione ha le sue peculiarità, e l’uomo deve saperle cogliere e viverle tutte al meglio per gustarsi a pieno la vita. Essere ottimisti fa vivere più a lungo? Secondo la psicologa Americana Suzanne Segerstrom, il sistema immunitario degli individui con una personalità ottimista funziona meglio. Ciò aiuta a combattere stress e malattie e, indirettamente, allunga la vita. Lo dimostrerebbero gli esperimenti condotti nel 1996 - 1997 presso le università della California e del Kentucky. La ricerca statunitense ha osservato un campione di studenti con sistema immunitario sano. Dopo un semestre di stress da studio, il 67% di quelli che avevano mostrato un atteggiamento pessimista aveva il sistema immunitario indebolito, contro appena il 29% degli ottimisti.

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salute!

Un altro studio americano a lungo termine, iniziato nel 1920 e conclusosi nel 1991, ha invece tenuto sotto controllo la vita di 1500 bambini prodigio. Analizzando le date di morte di quelli scomparsi, è emerso che, in media, i pessimisti erano morti 3 anni prima degli ottimisti. E allora: Penso positivo!! Come recita la canzone di un famoso cantautore italiano... Infine, ricordiamoci che, come ha scritto Schopenhauer, "La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente". E' un dovere di tutti noi, per noi stessi e come operatori del Benessere per gli altri, promuovere la salute fisica e mentale, come bene primario per poter condurre una vita serena. Buona lettura!

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Fermenti lattici: miti e realtà

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om’è ormai ben noto alla scienza, la maggior parte dei batteri e microrganismi esistenti in natura sono amici dell’uomo, cioè non nocivi oppure utili o addirittura indispensabili per la nostra salute e il nostro benessere. Solo pochi sono nemici dell’uomo, ovvero patogeni: si calcola che solo lo 0.03% sia

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nocivo. I batteri sono la forma più diffusa di microrganismi, cioè quella categoria di esseri microscopici che comprendono anche le microalghe, i protozoi, i lieviti (funghi microscopici) e le muffe. La nostra microflora intestinale è costituita quasi esclusivamente da batteri, con popolazioni


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molto estese numericamente, fino a centomila miliardi di individui in totale, raggruppabili in un discreto numero di generi, ciascuno occupante specifiche aree nel nostro organismo e classificabili come: dominanti, sottodominanti, fluttuanti. Sono presenti nel latte materno con la funzione di "colonizzazione" dell'intestino del neonato, in cui danno origine, infatti, alla flora batterica, che qui rimarrà per tutto il proseguo della vita dell'individuo. Si trovano comunemente nel latte e nel formaggio (sono importanti per la maturazione del formaggio), ma certe specie sono anche rintracciabili in grande numero nella flora intestinale dei bambini (Lactobacillus bifidus) e nella vagina (Lactobacillus acidophilus), mentre altre favoriscono il processo di inacidimento di prodotti vegetali (come nell'insilamento di foraggio per animali e nei crauti). In alcuni Paesi i fermenti lattici sono stati usati per centinaia di anni in combinazione con Lieviti e Streptococchi per produrre bevande o latte fermentato, come nel caso dello yoghurt (Lactobacillus bulgaricus) dell'Europa orientale e centrale, del Busa del Turkestan, del kefir dei cosacchi, del Koumiss dell'Asia centrale e del Leben dell'Egitto. Solo i “Fermenti Lattici”, pur essendo batteri, non hanno mai avuto la fama di cattivi, in quanto l’uomo ha fatto uso di latte fermentato sin dai tempi antichi e perché da un secolo circa se ne conoscono scientificamente i benefici. Il termine "fermento lattico" indica un batterio dotato di attività enzimatica di fermentazione nei riguardi del latte di cui usa la parte zuccherina (il lattosio) per nutrirsi, crescere e moltiplicarsi, producendo allo stesso tempo acido lattico ed altre sostanze utili al nostro organismo. I batteri intestinali, sopratutto quelli del genere “LATTOBACILLO” e “BIFIDOBATTERIO”, sono nostri collaboratori ed amici, anche se bisogna fare delle importanti distinzioni: alcuni fermenti lattici sono “amici occasionali” in quanto costi-

tuiscono per noi un ottimo alimento ricco di proteine, enzimi e vitamine del gruppo B, altri sono “amici veri” cioè fedeli per tutta la nostra vita in quanto convivono all’interno del nostro sistema gastrointestinale dove formano colonie stabili che costituiscono la cosiddetta FLORA BATTERICA PERMANENTE, dotata di caratteristiche specifiche ben definite e tipiche della specie umana. Una flora batterica che forma quasi un organo in più associato al nostro intestino, che ci aiuta a digerire con enzimi specifici gli alimenti che introduciamo, che ci protegge dall’invasione di batteri patogeni di cui impedisce la proliferazione, che stimola il nostro sistema immunitario mediante prodotti metabolici, che ci fornisce importanti vitamine da essi stessi prodotte in loco. Tutto questo in cambio della nostra ospitalità e di un po’ dei nostri alimenti: è un esempio perfetto di vita in comune (simbiosi) con reciproco vantaggio fra batteri ed umani; per questo si parla di BATTERI PROBIOTICI cioè con azione favorevole (PRO) alla nostra vita (BIOS). La quasi totalità dei fermenti lattici in commercio è costituita da fermenti vivi liofilizzati e sono di provenienza vaccina, cioè tipici della specie bovina di appartenenza: probiotici sì, ma per i vitelli e non per l’uomo, per il quale costituiscono solo un ottimo alimento ma non un PROBIOTICO in grado di formare colonie permanenti con tutti i benefici dello scambio simbiotico di cui abbiamo parlato. Esistono però anche fermenti lattici AUTOCTONI DELL’UOMO, in forma liofilizzata, che hanno la capacità di formare colonie permanenti nel nostro sistema gastrointestinale, aderendo alle pareti dello stesso e localizzandosi in varie aree anatomiche a loro congeniali lungo tutto il percorso dallo stomaco al retto, con tutti i benefici di cui abbiamo discusso (digestione enzimaticamente facilitata, conferimento di vitamine del gruppo B, stimolazione del nostro sistema im-

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munitario tramite sostanze metaboliche, protezione contro la proliferazione di batteri opportunisti e patogeni, riequilibrio dell’ecosistema microbiologico, ecc.). I fermenti lattici UMANOSPECIFICI ad azione PROBIOTICA conosciuta e certa sono i L. ACIDOPHILUS, L. RHAMNOSUS, il B. BIFIDUM, B. LONGUM, B. BREVE, B. INFANTIS. Concludendo, quindi, ove si voglia usufruire dei benefici probiotici e non semplicemente gustare un buon alimento, è necessario accertarsi che il prodotto commerciale (yogurt, latte fermentato, polveri liofilizzate) contenga i fermenti lattici del tipo PROBIOTICO UMANO-COMPATIBILE summenzionato; che siano fermenti vivi e vegeti cioè che sia rispettata la data di scadenza; che si tratti di prodotti ben formulati cioè non di miscele eterogenee di tutti i fermenti esistenti in quanto le varie specie possono competere una con l’altra e limitarsi reciprocamente; che la confezione sia conservata in modo appropriato al riparo dalla luce e dal calore e preferibilmente al freddo. Riassumendo, quindi, i fermenti lattici sono indispensabili alla nostra sopravvivenza in quanto: • favoriscono molti processi vitali indispensabili per lo sviluppo fisiologico • riordinano la flora batterica intestinale, ostacolando lo sviluppo di molti microrganismi

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dannosi, inclusi i batteri nocivi e putrefattivi prevengono le infezioni intestinali (in presenza di una flora batterica sana i germi non riescono ne a moltiplicarsi, ne a diffondersi) ricostruiscono una adeguata flora batterica dopo cure con assunzioni di antibiotici migliorano il transito digestivo, contribuendo a garantire il perfetto funzionamento del tratto intestinale aiutano la scomposizione degli alimenti, prevenendo problematiche, tipiche di un processo digestivo non corretto, come l'alitosi, la diarrea, la stipsi, il meteorismo e i dolori addominali indotti dall'irritazione della mucosa intestinale rafforzano le difese immunitarie, producendo immunoglobuline, situazione che giustifica il ruolo primario che viene attribuito ai fermenti lattici nella prevenzione delle allergie scindono il Lattosio e producono Acido Lattico

Hanno anche un importante ruolo nel sistema immunitario, in particolare nell’inattivazione dei composti cancerogeni, soprattutto ad opera di lactobacillus, bifidobacterium e escherichia coli, e nella formazione di antibiotici naturali, detti batteriocine, cha combattono i batteri dannosi. Ultima annotazione d'uso pratico: per agire, devono avere del substrato da elaborare; questo substrato, presente nel canale digerente, altro non è se non il cibo introdotto ed in via di digestione. Se vogliamo che i fermenti lattici siano utili, dobbiamo assumerli circa un'ora dopo un pasto, in modo da dar loro materia prima da utilizzare. Buon appetito e… buon lavoro!

Donato Virgilio Medico chirurgo, omeopata


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Una buona ripresa con i

Fiori di Bach S

e vi trovate in difficoltà al termine delle ferie, ciò dipende innanzi tutto dalla fatica a ri-adattarsi alla situazione quotidiana. In questo ci viene in aiuto il fiore Walnut, utile in generale nei casi di cambiamento, cioè quando le condizioni mutano e non riusciamo ad adattarci ad esse. Walnut aiuta infatti in modo decisivo sia la nostra mente che il nostro fisico in tutti i casi di scombussolamento dovuti ad esempio a cambio di fuso orario o semplicemente di abitudini. Contro la stanchezza e la routine Un altro aspetto è quello della stanchezza: subi-

Le vacanze appena finite non sempre sono servite per una vera ripresa:faticosi spostamenti e cambiamento dei ritmi si aggiungono alla difficoltà a riadattarsi alla situazione quotidiana.Ecco come affrontare tutto questo con i fiori di Bach

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si sente stanca soprattutto al mattino, quando è anche un po' irritabile e teme di "non farcela" ad affrontare gli impegni della giornata. La stanchezza, poi, passa man mano che la giornata avanza. Inoltre, spesso soffre anche di difficoltà di concentrazione, in quanto il suo stile di vita è orientato troppo sul lavoro mentale e troppo poco sulle attività fisiche.

to dopo il ritorno dalle vacanze, quando riprende la consueta attività lavorativa o scolastica con i suoi impegni e le sue pressanti richieste, capita di sentirsi subito stanchi. Naturalmente non si tratta di stanchezza dovuta ad effettivo esaurimento fisico, in quanto il lavoro vero e proprio è appena iniziato. Si è, piuttosto, in uno stato nel quale ci si trova oppressi dalla routine, che fa sentire stanchi ancor prima di iniziare. Si teme perciò di non riuscire ad affrontare la situazione e si ricorre al caffè o ad altri stimolanti, ma la stanchezza scompare all'improvviso se vengono prospettate attività interessanti. In questo stato si ha bisogno del fiore Hornbeam. Questo rimedio, utile anche per gli stati di debilitazione e convalescenza in genere, si caratterizza per il fatto che la persona che ne ha bisogno

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Per ritrovare l’entusiasmo Il rimedio Hornbeam, anche se naturalmente non può eliminare la routine in sé, aiuta ad affrontarla meglio, non tanto adattandosi alle situazioni esterne (questa è più opera di Walnut), bensì riuscendo a ritrovare entusiasmo in attività quotidiane abituali e a renderle più "personali”, innalzando così il livello di qualità della nostra vita. Altri due rimedi che possono servire in tal senso, sono Elm e Wild Rose. Il primo è utile in tutti i casi in cui si teme di non farcela a riprendere attività, impegni e responsabilità con la solita abilità ed efficienza, soprattutto se questo genera ansia, stress e un certo senso di timore e sovraccarico. Il secondo (necessario, fortunatamente, in casi meno frequenti), serve quando alla stanchezza si accompagna un inizio di depressione e si è talmente stanchi e apatici che sembra che nulla abbia senso. Ritrovare l’entusiasmo è comunque un obiettivo importante non solo per riprendere l’usuale attività lavorativa, ma per fortificarsi in ogni senso, rinforzando anche il sistema immunitario per prepararsi ad affrontare al meglio i rigori dell’inverno.

Barbara Gulminelli Naturopata e floriterapeuta


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nostri cinque sistemi sensoriali ci informano costantemente di ciò che accade all’esterno del nostro organismo, e in quest’ottica il sistema immunitario è un organo di senso un po’ particolare perché deputato al riconoscimento di virus e batteri con il compito di neutralizzarne la tossicità. Ecco che il sistema immunitario è una delle tante possibilità che ha a disposizione il nostro corpo per riconoscere, contrastare e sconfiggere le malattie. E’ un sistema fatto da milioni di soldati che ci aiutano a proteggerci, naturalmente con la nostra attiva collaborazione. Ci sono, nel sistema immunitario, potenziatori che dimezzano le probabilità di contrarre malattie, altri che ci allungano la vita, altri ancora che accelerano la guarigione. Non c’è bisogno di cercare molto lontano: particolari vitamine o minerali e quindi l’alimentazione, molti fitoterapici, l’esercizio fisico e non ultimo le tecniche di rilassamento come la meditazione e anche la preghiera.

Gestire lo stress degli impegni da rientro e le difese immunitarie dagli attacchi dell’inverno

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ROSA CANINA La parte più importante della pianta è rappresentata dal frutto (cinorrodonte), che in effetti non è un vero frutto, ma contiene un elevato quantitativo di acido ascorbico (vitamina C) che è indicata per contrastare le infezioni alle vie respiratorie in quanto rinforza le difese dell’organismo. Svolge un’azione immunostimolante nel prevenire influenze e raffreddori, in particolare nei bambini. Ha inoltre un’azione antinfiammatoria e antiallergica. Questa pianta selvatica dei boschi europei e dell’America tropicale, contiene nei suoi piccoli frutti, una quantità di vitamina C, 50 - 100 volte superiore agli agrumi tradizionali (arance, limoni) ed è per questo che è in grado di contribuire al rafforzamento delle difese naturali dell’organismo, (100 grammi di cinorrodonti contengono la stessa quantità di vitamina C contenuta in un Kg di agrumi). Il concentrato totale del principio attivo è ottenuto dai cinorrodonti di rosa canina mediante estrazione a freddo per evitare l’alterazione delle vitamine che sono termolabili. Tisana: 200 gr di acqua, 3 gr di cinorrodio (frutto essiccato).

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Solo ora la ricerca scientifica è in grado di dirci esattamente come agiscono con dosi appropriate e in che modo. Lo scettro di potenziatori immunitari spetta agli ANTIOSSIDANTI. L’immunologa Elinor Levy e il giornalista scientifico Tom Monte spiegano che “Questi composti migliorano le comunicazioni all’interno di ogni cellula, ne proteggono la membrana, migliorano le sue capacità di riconoscere gli antigeni (cioè l’invasore), inoltre stimolano alcune cellule del sistema immunitario a moltiplicarsi in presenza dell’antigene”. Per esempio la vitamina C,la vitamine E ed il betacarotene,la vitamina B6 e B12,il selenio,il Glutatione,tutte sostanze che agiscono al meglio se introdotte nel nostro organismo con l’alimentazione. Il betacarotene aumenta il numero di cellule immunitarie, la vitamina C riduce l’ossidazione delle cellule, la vitamina B6 è essenziale per la produzione di CITOCHINE che sono dei messaggeri chimici che hanno un ruolo principe nel sistema di difesa. Per esempio con un’alimentazione ba-


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sata su cereali integrali, frutta come mele, arance e meloni, vegetali in foglie, broccoli e olio di oliva li introduciamo in quantità sufficienti. Un discorso a parte merita la vitamina E che si può assumere come integratore (200 mg al dì). Secondo Mohsen Meydan dell’Univesità di Boston “Il sistema immunitario di una persona che aggiunge 200 mg di vitamina E al dì per sei mesi, reagisce meglio e con maggior forza, questa vitamina infatti, spinge alcune cellule immunitarie a riprodursi con maggior rapidità. Un’altra vitamina la B12 si trova nelle aringhe, nel fegato, nel tuorlo d’uovo, nella trota e nella carne; una sua carenza produce una riduzione del numero di alcuni linfociti e dell’attività delle cellule natural killer. Poi ci sono i minerali, i più adatti sono: Zinco, Ferro, Magnesio e Selenio. Lo Zinco, che si trova soprattutto nella carne, influisce sulla buona salute del timo, ghiandola che produce cellule immunitarie. Il Ferro incide sulla capacità dei Macrofagi di eliminare batteri

e virus: ottime fonti sono miglio e tofu. Il Magnesio si trova nel miglio, fave e spinaci, agisce come collante per le cellule immunitarie. Il Selenio, si assume con i cereali integrali e con il pesce, aumenta la produzione di cellule killer naturali. Il mondo dei fitoterapici è ricco di sostanze che “aiutano” il sistema immunitario.

ECHINACEA E’ considerata una delle erbe più popolari del mondo occidentale. Questo gruppo di piante contiene sostanze in grado di stimolare le difese immunitarie (esistono diverse varietà tra cui la angustifolia i la più potente), è ricca di: - fenoli (funzione antibatterica, fungicida, antinfiammatoria) - flavonoidi (attività antiradicalica, potenti antinfiammatori) - oli essenziali (antibatterici, fungicidi, antivirali) - poliacetileni (proprietà antibiotiche) - amidi alchilici (sostanze che stimolano la fagocitosi e l’attività dei globuli bianchi) - polisaccaridi (stimolano il sistema immunitario) L’echinacea quindi è una pianta officinale che è in grado di interrompere il ciclo delle infezioni batteriche croniche e contrastare i sintomi iniziali di infezioni batteriche soprattutto grazie all’aumento del tasso dei globuli bianchi e alla sintesi di una molecola essenziale al sistema immunitario: l’interferrone. Numerosi studi clinici, hanno fornito la prova dell’attività immunostimolante dell’echinacea di fronte a diverse affezioni di deficienza immunitaria e debolezza. L’echinacea è una pianta preziosa da assumere come cura preventiva da 1 a 3 mesi all’inizio di ogni inverno per premunirsi contro le infezioni tipiche di questa stagione.

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ALOE VERA Pianta conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà curative e benefiche. Appartiene alla famiglia delle Liliacee, ed è una pianta dalle foglie lunghe grandi e succulenti di gel. Più di 300 tipi di Aloe prosperano in Australia, Africa, America centrale e meridionale, in alcune zone asiatiche come il Giappone, la Cina e l’India. Tra tutti questi tipi solo quattro hanno un’efficacia dimostrata e la più preziosa per il benessere dell’uomo è l’Aloe Barbadensis Miller. Il suo gel contiene oltre 75 elementi nutritivi (proteine, aminoacidi essenziali, vitamine, sali minerali, acemannano, enzimi, lignine, ecc.) in un equilibrio naturale che aiutano a preservare la salute sotto tutti gli

Oltre ai Fitoterapici, le Spezie e i Funghi possono potenziare in modo eccellente le nostre difese immunitarie: ECHINACEA, ASTRAGALO, GINSENG e PROPOLIS sono veri e propri immunostimolanti. L’Echinacea stimola i macrofagi a distruggere

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aspetti. La presenza dell’acemannano potenzia e riattiva le difese immunitarie. Inoltre l’Aloe è un potente antinfiammatorio, un antibiotico naturale, possiede una grande capacità battericida, è un antipiretico, stimola la fagocitosi dei virus e delle tossine. In commercio si trova in forma liquida. Diffidare dal “fai da te” perché il gel si ossida appena viene a contatto con l’aria. Rivolgersi ad aziende serie che ottengono il gel con pastorizzazioni a freddo per mantenere inalterate le proprietà e la composizione dei principi attivi. Iniziare a bere il gel di Aloe in settembre come preventivo, e protrarre la cura almeno per 3 – 4 mesi.

batteri e virus, favorisce la produzione di linfociti T e aumenta il numero di globuli bianchi. E’più potente se combinata con altre piante come l’astragalo; i suoi estratti sotto forma di Tintura Madre agiscono su macrofagi e linfociti T. Il Gingseng favorisce la moltiplicazione dei linfociti T ed una maggiore attività di macrofagi e granulociti, globuli bianchi che “divorano” le tossine. La Propolis potenzia le difese immunitarie grazie al suo prezioso contenuto in minerali, vitamine e flavonoidi. Tra le Spezie che attivano il sistema immunitario ci sono Zafferano e Chiodi di Garofano. L’estratto di Chiodi di Garofano spinge i macrofagi ad attaccare prontamente virus e batteri, mentre lo Zafferano favorisce la moltiplicazione dei Linfociti T e aumenta i livelli di Glutatione che è un prezioso antiossidante. Parliamo ora dei FUNGHI Si tratta di funghi SHIITAKE, originari dell’Asia, oggi diffusi anche in Occidente.


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Questi funghi contengono una sostanza chiamata “lentinan” che in Giappone è stata approvata come farmaco anticancro. Studi effettuati presso il National Cancer Institute americano confermano che questi funghi stimolano l’azione dei macrofagi e celle cellule Natural Killer naturali. Ma non dimentichiamo l’aglio che aumenta l’attività di queste cellule, oltre a stimolare la proliferazione delle cellule T. La psiconeuroendocrinologia, scienza che coniuga psiche, sistema nervoso, endocrino ed immunitario, conferma la correlazione tra stress e sistema immunitario. Ogni volta che siamo sotto stress il nostro organismo produce sostanze chimiche come il Cortisolo, ormone che favorisce la respirazione, le encefaline e le endorfine, che riducono la percezione del dolore. Il Cortisolo influisce sulla produzione di Citochine che promuovono la formazione delle cellule CD4, importanti cellule immunitarie. Lo psicologo Sheldon Cohen della Carnegie Mellon University of Pittsburgh, ha dimostrato che chi è sotto stress si ammala con maggior facilità e prende, ad es, più spesso l’influenza. Con uno studio pubblicato su Psychosomati Medicine, ha misurato i livelli di stress in 55 volontari sani, per poi infettarli con il virus dell’influenza. Dopo 8 giornate, analizzando la quantità di Interleuchina 6 (una sostanza prodotta

dal sistema immunitario) che rende l’organismo più o meno vulnerabile alle infezioni respiratorie, i più stressati avevano livelli più elevati ed erano stati maggiormente colpiti da virus. Ecco perché le tecniche di rilassamento, tipo yoga, training autogeno, meditazione trascendentale, bio feedback hanno come “effetto collaterale” il potenziamento delle difese immunitarie. La meditazione, in particolare, determina la regolazione della produzione di Cortisolo, riduce la noradrenalina, neurotrasmettitore prodotto sotto stress e aumenta la produzione di DHEA, ormone che ha un ruolo importante sul sistema immunitario. E’ positiva anche l’attività motoria e sportiva. E’ il movimento, infatti, che, grazie alle contrazioni muscolari, permette alla linfa di muoversi in tutto il corpo. Ma attenzione, se un esercizio moderato rende i macrofagi più agguerriti ed aggressivi, esagerare indebolisce il sistema immunitario alterando il livello di alcuni ormoni dello stress.

Rosi Coerezza Medico chirurgo, omeopata

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PAROLA AL MEDICO

Il sistema immunitario

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l sistema immunitario dell'uomo è una straordinaria rete integrata di mediatori chimici e cellulari sviluppatasi nel corso dell’evoluzione per difendere l’organismo da qualsiasi forma di insulto chimico, traumatico o infettivo all’integrità dell’organismo stesso. Una caratteristica fondamentale del sistema immunitario è quindi la capacità di distinguere tra le strutture endogene o esogene che non costituiscono un pericolo e che dunque possono o devono essere preservate (self ) e le strutture endogene o esogene che invece si dimostrano nocive per l’organismo e che devono quindi essere eliminate (non-self ). La discriminazione tra self e non self avviene a livello molecolare ed è mediata da particolari strutture cellulari che consentono la presentazione ed il riconoscimento di componenti dell’agente lesivo definite antigeni (letteralmente induttori di anticorpi). A seconda delle modalità di riconoscimento degli

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antigeni si possono distinguere due aree del sistema immunitario: - immunità aspecifica: comprende mediatori chimici (responsabili dell’infiammazione) e cellulari responsabili di una prima linea di difesa contro le aggressioni. Riconosce una generica condizione di pericolo e pone il sistema immunitario in una condizione di “allarme”, che favorisce lo sviluppo dell’immunità specifica - immunità specifica: comprende mediatori chimici e cellulari responsabili di una risposta difensiva più potente e mirata, ma più lenta. È evolutivamente più recente e poggia sulla risposta aspecifica per numerose funzioni di presentazione e distruzione degli antigeni. Si divide a sua volta in: - immunità specifica umorale (cioè mediata da anticorpi) - immunità specifica cellulo-mediata


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Immunità aspecifica L’immunità aspecifica o innata costituisce la branca evolutivamente più antica e l’impalcatura fondamentale del sistema immunitario. Essa infatti non solo si configura come prima linea di difesa dell'organismo contro il non-self, ma funge anche da innesco e da “forza lavoro” ausiliaria per la risposta immunitaria specifica coordinata dai linfociti CD4+. Un ruolo non meno rilevante dell’immunità aspecifica è infine quello della rimozione di strutture self danneggiate o consumate (es. eritrociti). All’interno dell’immunità aspecifica si riconoscono misure difensive di tipo: - fisico-chimico, costituite dalle barriere anatomiche epiteliali e mucose, dalle secrezioni esocrine (es. saliva) e dai mediatori dell’infiammazione - biologico, costituite da numerose specie cellulari prevalentemente della linea mieloide, ma anche della linea linfoide. La caratteristica fondamentale dell’immunità aspecifica è la capacità di rispondere immediatamente ad un vasto numero di agenti patogeni grazie al riconoscimento di un limitato numero di profili molecolari non-self estremamente diffusi in natura. La rapidità del riconoscimento e della risposta difensiva conseguente è dovuta al fatto che i meccanismi di riconoscimento sono presenti uniformemente su tutti i componenti dell’immunità aspecifica e sono completamente determinati a livello genetico senza alcun bisogno di processi maturativi di tipo epigenetico. Immunità specifica L'immunità specifica è costituita prevalentemente da cellule della linea linfoide (della serie T e B) e da cellule accessorie. I linfociti T si suddividono in linfociti T helper + e linfociti T citotossici. La funzione effettrice dei primi è quella di coordinare il complesso della risposta immu-

ne attivando linfociti e macrofagi o linfociti B e di contrastare il processo infiammatorio. Tale attività è svolta attraverso interazioni cellula-cellula o mediante rilascio di particolari fattori solubili detti citochine. La funzione effettrice dei linfociti T helper è quella di lisare le cellule infette grazie alla produzione delle linfochine. I linfociti B attivati si specializzano invece in cellule secernenti anticorpi (plasmacellulle). A differenza dell’immunità aspecifica o innata, l’immunità specifica o acquisita è stata selezionata dall’evoluzione per la sua capacità di adattarsi dinamicamente alla variabilità di agenti ambientali riconosciuti come un pericolo per l’organismo. Tale variabilità è ovviamente una caratteristica peculiare di molti microrganismi infettivi in continua co-evoluzione con il sistema immunitario che cerca di distruggerli. L’immunità specifica deve dunque essere in grado di rispondere a tutte le possibili combinazioni molecolari presenti in natura e in grado di interagire con l’organismo. L’adozione di una forma di riconoscimento antigenico non precostituita e in grado di evolversi con la storia biologica dell’individuo pone il sistema immunitario nella necessità di dotarsi di alcune funzioni particolarmente evolute normalmente proprie di sistemi superiori come il Sistema Nervoso. - Il sistema immunitario deve mantenere memoria delle strutture di riconoscimento antigenico dimostratesi efficaci nel rispondere a precedenti aggressioni, che potrebbero ripresentarsi - Il sistema immunitario deve poter essere “istruito” a riconoscere il self dal non self per rendere più efficace la risposta alle aggressioni e prevenire l’autoimmunità (sebbene alcune reazioni autoimmuni controllate siano parte della fisiologia della risposta immune stessa). I fenomeni di controllo dell’autoimmunità vengono definiti tolleranza e si svolgono negli

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PAROLA AL MEDICO

organi linfoidi primari (tolleranza centrale) durante la maturazione delle cellule del sistema immunitario e in periferia al termine di questo processo (tolleranza periferica). La maturazione dell’immunità specifica si svolge prevalentemente durante il primo anno, anche se in realtà prosegue per tutta la vita dell’individuo - L’”istruzione” dei linfociti T (prodotti a livello midollare) avviene nel timo (che si atrofizza in genere dopo l’infanzia) - I linfociti B si sviluppano e maturano nel midollo osseo. Immunità specifica umorale Nella difesa specifica umorale il ruolo fondamentale spetta agli anticorpi che sono prodotti dalle plasmacellule delle cellule derivate dalle cellule clone che a loro volta sono cellule derivate dai linfociti B. Il processo di difesa umorale inizia quando un linfocita rileva un agente esterno grazie al suo recettore specifico, ossia rileva uno ed un solo corpo esterno, (ci sono vari gruppi di linfociti B che hanno diversi recettori) e inizia la produzione di cellule clone che in parte saranno destinate alla memoria immunologica e in parte andranno a formare le plasmacellule. Le plasmacellule poi produrranno gli anticorpi che si legheranno al corpo esterno bloccando i suoi siti attivi facilitando la fagocitosi da parte dei macrofagi. Immunità specifica cellulare È svolta dai linfociti T, che distruggono un virus che ha già infettato una cellula. I linfociti T tramite recettori specifici si legano al complesso self-non self esposto dalle cellule APC (antigen presenting cells, cellule che presentano l'antigene) in modo che possano creare dei fori nella parete cellulare mediante l'azione di un enzima da loro secreto, la perforina.

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Questo porta la cellula alla lisi. Esistono diversi tipi di immunità: - immunità congenita: un individuo senza mai essere messo a contatto con un antigene, riesce ad opporvisi - immunità naturale attiva: quella che ci possiamo costruire solo vivendo - immunità naturale passiva: è un tipo di immunità che ci è data passivamente (es. il bambino che riceve gli anticorpi della madre tramite l'allattamento) - immunità artificiale attiva: è l'immunità che ci procuriamo tramite i vaccini - immunità artificiale passiva: consiste nella sieroterapia; questa però, oltre ad essere molto costosa, ha anche lo svantaggio di avere una durata limitata poiché gli anticorpi durano solo 10-15 giorni. Il sistema immunitario è dislocato in tutto l’organismo e viene denominato M.A.L.T.: tessuto linfoide associato alle mucose (agglomerati da 1 mm a 12 cm di cellule linfoidi e rappresenta i 4/5 di tutte le cellule linfoidi dell’organismo) che assicura una risposta immunitaria completa: - umorale (linfociti B) - cellulare (linfociti T) - APC – cellule M (cellule presentanti gli antigeni) Il M.A.L.T. si può suddividere in: - GALT: tessuto linfoide associato all’intestino (Placche del Peyer) - BALT: area bronchiale - NALT: naso - SALT: pelle - VALT: sistema vascolare - CALT: congiuntiva - FALT: anello oro-faringeo (tonsille, adenoidi, ghiandole salivari)


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GALT (Tessuto linfoide intestinale) Rappresenta il 40-50% di tutto il MALT. Il sistema immunitario può essere considerato un secondo sistema nervoso o sistema nervoso liquido che espleta le proprie funzioni anche a distanza. Il GALT deve gestire un ecosistema intestinale composto da 10.000.000.000.000 (diecimila miliardi) di germi!! per un totale di 1,5 Kg di peso. Per questo è molto importante l’alimentazione e l’implementazione di pre e probiotici al fine di assicurare il giusto equilibrio tra i batteri intestinali. Come si vede il SI è un sistema molto complesso e in continuo divenire, in relazione alle necessità dell’organismo nei confronti dell’ambiente. Si pensa che il SI debba esercitare la sua funzione anche in stretta collaborazione col SNC (Sistema Nervoso Centrale), col Sistema Endocrino (SE), con l’Apparato Respiratorio e Digerente, ecc.. per poter riconoscere il self dal non-self e da tutti quegli "stimoli antigenici nuovi " e potenzialmente nocivi che quotidianamente si possono presentare nell’organismo. Molti aspetti rimangono ancora sconosciuti e sono fonte di studio. Diventa sempre più importante studiare l’UOMO nella sua totalità per poter comprendere il

funzionamento anche di un singolo organo o sistema, in quanto il SNC opera, attraverso il SNP (Sistema Nervoso Periferico), continui ordini, input e funzionamenti per cui un qualcosa che agisce sulla psiche si può tramutare in uno stato organico particolare. La Medicina Omeopatica, così come tutte le metodiche mediche "olistiche" analizzano l’essere umano nei suoi tratti mentali, comportamentali, generali e fisici cercando di inserire il disfunzionamento di un apparato in un’economia più ampia che rappresenta l’Uomo nella sua totalità. Il SI non fa eccezione e, per contribuire al suo funzionamento ottimale, bisogna somministrare quel rimedio in grado di far superare al paziente ansia, angoscia, paura, superstizioni, esagerazioni, collera, tristezza, disperazione, senso di inferiorità, insicurezza, ecc… che sono alla base di tutta la patologia.

Francesco Siccardi Medico Chirurgo, Omeopata

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REFLESSOLOGIA

Prepariamo le difese immunitarie per l’inverno I

FOCUS

l nostro sistema immunitario è paragonabile ad un esercito messo a difesa di un castello con tanto di fossato e ponte levatoio. La distribuzione dell’esercito di difesa inizia già prima del ponte levatoio e del fossato (pelle, mucose) e poi, se i nemici sfondano questa barriera, (creando ad esempio infiammazione, affrontata dai Globuli Bianchi, Neutrofili), prima di arrivare al nucleo centrale del castello, si imbattono in altre difese maggiormente organizzate, linfociti T, Natural Killer, che attivano linfotossine. Tuttavia talvolta accade che il nemico è talmente forte che il nostro esercito rischia di soccombere se non arrivano i rinforzi. L’intervento del medico e quindi della medicina, ci viene in aiuto quando il nostro corpo non riesce più a difendersi con le proprie forze e si profila un rischio per la salute, in pratica quando il castello sta per essere espugnato. Una delle strategie più efficaci che possiamo attuare per affrontare al meglio i nemici è quella di mantenere i nostri soldati interni in vigilanza ed in allenamento costante. In pratica, fare prevenzione. La prevenzione si può attuare in vari modi, per esempio nel seguire un’alimentazione equilibrata, praticare dello sport, coltivare il buon umore e la positività (“Il riso fa buon sangue” perché rafforza i globuli bianchi), assumendo dei prodotti naturali consigliati in maniera soggettiva da un Omeopata o da un Erborista. Il mondo del bionaturale, con le sue tecniche corporee (tra cui la Reflessologia) che mirano

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principalmente al riequilibrio energetico delle nostre forze vitali, ci offre un’altra possibilità di fare prevenzione che si può tranquillamente aggiungere a quelle sopra citate. Vedremo ora qui di seguito cosa può fare la Reflessologia per aiutarci a mantenere stabili le nostre difese immunitarie in preparazione del periodo invernale. Quanto esporrò è in parte


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generalmente accettato dalla didattica reflessologica e in parte soggettivo, basato sull’esperienza personale. Un altro collega potrebbe infatti procedere in modo differente pur incontrandoci nel fine ultimo. I riflessi dei vari apparati e organi presenti nel

piede sono energetici e la Reflessologia è una scienza basata cioè sull’esperienza, in questo caso pluricentenaria e su un’ampia casistica. Per quanto riguarda il sistema immunitario sappiamo che esiste un’immunità “specifica” (resistenza a certi tipi di batteri o tossine), e un’immunità “non specifica” (resistenza ad una varietà di agenti o condizione nocive). Sappiamo

inoltre che la prima barriera di difesa è costituta dalla pelle e dalle mucose e che la maggior quantità di linfociti si trovano nel midollo osseo, nel timo, nei linfonodi e nella milza. Da questa premessa si potrebbe dedurre che se identifico nel piede i punti o le aree di riflesso delle parti del corpo sopra elencate, posso in qualche maniera intervenire per aiutare naturalmente l’organismo a mantenere un buon livello di difesa. Tutti coloro che vedono nella Reflessologia una relazione stretta tra organo e sintomo penserebbero a questa ipotesi. In realtà non è sbagliata, si può agire anche così, tuttavia la Reflessologia non lavora direttamente sulla sintomatologia in quanto, nel riequilibrio, si preoccupa di stimolare energeticamente le zone che risultano più forti al fine di aiutare quelle più deboli colpite da un sintomo. In questa visione si comprende la diversità di un trattamento bionaturale rispetto ad un intervento sintomatologico di tipo medico. Per quanto riguarda quindi il trattamento reflessologico a scopo di prevenzione e di preparazione per l’inverno, si potrebbe agire nel modo seguente: - Effettuare dapprima un’indagine reflessologica al fine di verificare se ci sono squilibri energetici in risposta ai riflessi dei vari apparati e a quanto ci racconta la persona. - Impostare un trattamento soggettivo sulla persona in questione. Con questo modus operandi, cioè personalizzando il trattamento va da sé che risulta molto difficile protocollare un iter di trattamento uguale per tutti. Vi sono tuttavia delle zone riflesse che più di altre possono rientrare in questo tipo di trattamento reflessologico per il sistema immunitario a scopo preventivo, in quanto si è notato in molti casi un cambiamento nell’umore e nella forza vitale delle persone. Riassumiamo alcuni Riflessi energetici di: cervello, stomaco, pancreas, intestino tenue, milza, fe-

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REFLESSOLOGIA gato, reni, ghiandole endocrine, colonna vertebrale il cui obiettivo, da un punto di vista reflessologico, è il mantenimento del benessere e del riequilibrio energetico: Cervello: rilassare, distendere la muscolatura, aiutare a stimolare la produzione di serotonina, effetti benefici sull’umore Circonvoluzione pre e post centrale: aiutare a stimolare il buon filtraggio del sangue ad opera di milza e fegato Stomaco e intestino tenue: rilassare, apportare calma, aiutare a stimolare la produzione di serotonina, effetti benefici sull’umore Milza e Pancreas: combattere la stanchezza fisica e psichica, stimolare la purificazione del sangue, migliorare l’umore Fegato: regolare il tono muscolare e apportare vigore, forza, migliorare qualità del sonno Reni: rilassare, apportare calma, migliorare qualità del sonno e nello stesso tempo portar maggior energia vitale nel senso che ci si stanca di meno. Inoltre, aiutare l’organismo a depurarsi. Colonna vertebrale e ghiandole endocrine da sole possono già portare un buon risultato nella ricerca dell’omeostasi dell’organismo in quanto sono considerati, a livello reflessologico, alla stregua di due importanti riequilibratori. In primis, va detto che il rilassamento che inducono è rigenerativo e porta forza vitale, poi aiuta il riequilibrio energetico del sistema nervoso autonomo e di quello ormonale, utile al

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Per stimolare le difese immunitarie, i cachi sono il rimedio naturale che aiuta contro i malanni invernali. Energeticamente i cachi rappresentano il sole che entra nelle ossa fornendo quel calore necessario a tenere lontani i malanni invernali. I parassiti ed i tarli stanno lontani dalla pianta e dai frutti perché la pianta è in grado di emettere secrezioni che tengono lontani gli invasori. Anche gli uccelli non vanno mai a nidificare tra i rami. Quindi mangiare i frutti è importantissimo ma, importantissima è anche la tisana che si prepara con le foglie. Tritare 4-5 foglie, il picciolo, i semi e preparare la tisana. Bere a fine pasto (colazione, pranzo, cena) dopo aver mangiato il frutto. Si può tritare una foglia e il picciolo aggiungendoli all’insalata per avere un’azione protettiva della pelle e per ricevere l’energia della pianta.

corretto funzionamento di tutti gli organi. Quando effettuare questa tipologia di trattamenti? Per cercare di aiutare al meglio l’organismo da


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ta effetti collaterali peggiorativi delle situazioni anche patologiche che una persona può avere in quanto mira al rilassamento ed al riequilibrio energetico. Tuttavia vi sono dei casi in cui conviene utilizzare prudenza e chiedere alla persona di avere il parere del proprio medico prima di sottoporsi ai trattamenti o evitare di trattare. Tra questi casi ricordiamo: 1) Le donne gravide prima del terzo mese di gravidanza. Il sistema immunitario fino a quella data tende a rigettare il feto in quanto lo riconosce come corpo estraneo 2) Chi ha subito un trapianto di organo. Per evitare il rigetto queste persone assumono farmaci che tengono basse le difese immunitarie. Conclusioni La Reflessologia si pone come tecnica bionaturale preventiva, rilassante e riequilibrante delle funzioni dell’organismo. Può essere inoltre di supporto a terapie farmacologiche dietro controllo e parere medico.

un punto di vista reflessologico sarebbe utile praticare almeno due trattamenti a settimana per i mesi di ottobre e novembre. Durata del trattamento singolo: almeno 45 minuti. Nella norma, i primi risultati si ottengo dopo cinque o sei trattamenti, ma ovviamente questo è un dato empirico, quello soggettivo può variare.

Suggerimenti: Quando vi rivolgete ad un Reflessologo assicuratevi che abbia fatto un iter formativo almeno di durata triennale. I corsi di pochi giorni, pur fornendo delle utili nozioni, non possono per loro natura affrontare molte tematiche che risultano poi utili nel momento dell’effetuare un’indagine reflessologica e nell’impostazione di un trattamento mirato.

Cosa ci si aspetta? Un benessere generale della persona ed una maggior forza vitale e resistenza alle malattie invernali. Ci sono controindicazioni a questo tipo di trattamenti per il sistema immunitario? La Reflessologia è una tecnica che non presen-

Orlando Volpe Reflessologo, operatore shiatsu

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TECNICHE DEL BENESSERE

“Niente domande, la risposta è nel fare” C

hi mi chiede: cos’è il Tai Chi Ch’uan? Se volete sapere come si scrive: Tai Chi o Taijiquan, dipende dalla traslitterazione o nozione fonetica, invece per quanto riguarda la sua pratica, mi sento sempre un po’ in difficoltà, non per mancanza di conoscenza ma per la complessa e straordinaria storia che racchiudono queste tre piccole parole: “Tai Chi Ch’uan”, e per trovare espressioni che identifichino la sua palpabile efficacia. A questo mi lega un ricordo di quando posi la stessa domanda al mio maestro quasi 25 anni or sono, e lui mi rispose “niente domande, la risposta è nel fare”. Non capii se non sapesse rispondere o volesse evitare ore di conversazione nello spiegarmi il suo significato, ma dopo alcuni anni di pratica compresi ciò che il mio maestro voleva comunicarmi; il mio corpo e la mia mente avevano una carica ed una energia straordinaria, e tutto questo senza sapere cosa significasse “Tai Chi Ch’uan”. La traduzione letterale significa “Boxe della Suprema Polarità”, questa denominazione indica che il Tai Chi è un’arte marziale basata sulle leggi che regolano l'interazione e l'alternarsi di quelli che sono, secondo la filosofia e il pen-

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siero cinese, lo yin e lo yang. Mi sembra doveroso e necessario spendere alcune righe per introdurvi in questo affascinante mondo. Un mondo che arriva dalla lontana Cina, addirittura c’è chi afferma che i primi germogli nacquerò già verso il 1000 a.c. con tecniche di ginnastica, respirazione per combattere e prevenire malattie, per poi evolversi come medicina verso la fine della dinastia Han, quando Hua Tuo (141-203 d.C.), noto medico e scienziato, sosteneva l'efficacia dell'esercizio per aumentare le difese immunitarie. Ginnastica dolce, ginnastica energetica, meditazione in movimento, arte marziale, Tai Chi è tutto questo e non solo, dietro le quinte si cela una profonda filosofia di vita che affonda le sue radici nel Taoismo. Quest’ultimo fa riferimento ad un principio fondamentale dell’antica filosofia cinese e della medicina tradizionale cinese, lo “yin e lo yang”, ovvero i due opposti: il giorno e la notte, l’uomo e la donna, il caldo e il freddo, ecc. Queste due forze opposte devono essere sempre armonizzate e fondersi insieme in un ciclo continuo perché tutto sia in equilibrio, così nella natura come nel corpo umano, perché noi


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siamo la natura. Nel pensiero taoista, a questo principio si unisce la considerazione che le relazioni con noi stessi e con il mondo che ci circonda hanno un ruolo essenziale. Quello che noi compiamo, quello che riusciamo a essere dipende sostanzialmente da queste relazioni. Lao Tzu (VI secolo a.c.) famoso filoso taoista sviluppò il concetto di “Tao”, solitamente tradotto come la Via, un concetto il cui significato è strettamente collegato all'ordine cosmico dell'universo: La Via è la Natura. Lao Tzu sviluppò anche il concetto di Wei Wuwei (o Weiwu-wei, o semplicemente Wu Wei), l'azione senza azione. Questo non significa affatto che non bisogna fare nulla, ma che bisogna astenersi dall'avere obiettivi irraggiungibili. Lao Tzu affermava che la violenza deve essere rigettata quanto più possibile, e che la guerra, anche se vinta, è sempre portatrice di morte piuttosto che di vita. Lo scopo del taoismo e del Tai Chi Chuan, è quello di raggiungere l’unità di corpo e mente, liberarsi da rigidità e tensioni fisiche e mentali e concentrare l’attenzione su ciò che si sta facendo, imparare a cambiare in modo flessibile e cedevole, ascoltare per conoscere se stessi e gli altri. Un altro aspetto fondamentale nel Tai Chi Ch’uan è il “respiro”,“soffio”, ovvero il “Chi” o “Qi”, inteso come energia vitale interiore la cui qualità e il cui flusso più o meno armonico influenzano lo stato di benessere o l'insorgere della malattia. Da questa linea di pensiero derivano direttamente i concetti di yin e yang. Secondo questa teoria, il “Qi” è presente negli organi del corpo umano e circola al suo interno seguendo i meridiani (canali lungo i quali scorre l’energia vitale nel corpo umano), producendo un effetto protettivo sia all'interno che alla superficie del corpo umano. L’elevata quantità di esercizi del Tai Chi dal punto di vista della medicina, serve per garantire la salute psicofisica ed il corretto funzionamento degli organi. Questo antico metodo cinese di allenamento, attraverso la meditazione, unitamente a specifici movi-

menti aerobici e isometrici, combinati con particolari tecniche di respirazione, visualizzazione e ritenzione del respiro, permette ad un individuo di controllare le funzioni del proprio corpo. A prescindere dagli obiettivi realizzabili in campo spirituale, sul piano fisiologico la pratica di questo metodo riduce lo stress, migliora la circolazione arteriosa e fortifica il sistema endocrino ed immunitario, attivando, al contempo, l’energia psico-fisica, armonizzando e riequilibrando lo yin e lo yang.

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TECNICHE DEL BENESSERE Il Tai Chi Ch’uan è entrato così a far parte della medicina tradizionale Cinese e delle medicine complementari dando benefici ai clienti che integrano le proprie cure con l’inserimento di una visione olistica. Una recente review degli “Archives of Internal Medicine” conferma gli effetti benefici dalla pratica del Tai Chi, soprattutto in età avanzata, come il potenziamento dell’equilibrio, la stabilità posturale, l’efficienza cardiorespiratoria e la mobilità delle articolazioni. Gli studi condotti su persone affette da patologie articolari (artrite reumatoide, per esempio) hanno dimostrato che questa disciplina garantisce un miglioramento della mobilità, aumento della forza e prevenzione delle cadute. Altro fattore importante è la riduzione dei valori pressori ottenibile con questa disciplina, nell’arco di poche settimane si ha una diminuzione della pressione di circa 77 mm/hg per la sistolica e di 2-3 mm/hg per la diastolica. Il Tai Chi Chuan può essere praticato a tutte le età e per tutta la vita. Lo studio e la pratica della respirazione profonda durante gli esercizi favoriscono una conseguente ossigenazione ed ogni ciclo respiratorio agevola il cambio di pressione all’interno del torace; in tal modo la circolazione coronaria è più libera ed efficace; aumentano la capacità e l’elasticità dei capillari e si rinforza il processo di ossigenazione e riduzione di anidride carbonica nel corpo. Questo migliora il funzionamento del muscolo cardiaco prevenendo l’arteriosclerosi e le diverse malattie cardiache e cardiovascolari. Il Thai Chi può prevenire molte malattie aumentando la resistenza e la forza del corpo. Previene l’osteoporosi e aiuta ad alleviare mal di schiena. Sperimentazioni recenti dell'Institutional Review Board dell'Università della California di Los Angeles (UCLA) hanno stabilito che il Tai Chi combatte la causa principale del dolore associato alle cefalee da tensione. Si ritiene che la tensione muscolare o spasmo della testa, del collo, del viso o della mascella

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siano la causa principale della cefalea, ma può anche essere il risultato delle variazioni biochimiche che avvengono nel cervello e che impediscono il flusso sanguigno nella testa e nel collo provocando l’insorgere di emicranie. Gli analgesici hanno come obiettivo unicamente i sintomi dello stress. Quando l'effetto del farmaco finisce, il dolore può tornare perché il problema alla base non è stato adeguatamente trattato. Agendo sulla respirazione, sul rilassamento e sulla coordinazione dei movimenti, il Tai Chi sembra agire direttamente sullo stress e la tensione che provocano il dolore causato dalla cefalea. Oltre ad agire sul dolore, il Tai Chi agisce su altri sintomi generati dallo stress come la tachicardia, la stanchezza, l'ansia, l'insonnia ecc., migliorando la qualità della vita. Gli effetti psicologici del Tai Chi sono stati valutati sia negli adulti sia nei bambini in età scolare. Nei più giovani si è vista aumentare la percezione della propria efficacia, così come è migliorata l’integrazione viso-motoria, cioè quell’insieme di abilità che grossolanamente possono passare sotto il termine di coordinazione. Negli adulti si è riscontrato che c’è un generale miglioramento del tono dell’umore e una diminuzione degli stati d’ansia. Molti ospedali italiani adottano il Tai Chi Chuan come prevenzione e supporto nelle terapie, nei reparti di riabilitazione motoria, cardiologia e oncologia. In conclusione, il Tai Chi Ch’uan è un’arte complessa da spiegare, ma semplice nel percepire i suoi benefici nella pratica. “Niente domande, la risposta è nel fare”.

Stefano Sgrazzuti Istruttore Tai Chi, Massaggiatore


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PSICOLOGIA

Psicologia dello stress e sistema

immunitario Q

uando il primario pediatra di un altro ospedale venne a visitare il reparto dove allora lavoravo, nel vedere che i bambini non erano nei loro lettini, ma stavano sereni nella sala giochi con un animatore e con la presenza dei loro genitori, e non vedendo bambini con attaccata la fleboclisi, chiese al nostro primario perchè quei bambini fossero ricoverati e dove erano i bambini più gravi. Naturalmente i bambini erano solo quelli che aveva visto. Poi fu curioso di sapere perchè le terapie fossero quasi esclusivamente somministrate per via orale mentre nel suo reparto erano praticate soprattutto per via iniettiva. In realtà era uno dei primi reparti in Italia dove la presenza dei genitori era non solo permessa ma fermamente auspicata, e dove la presenza per quasi tutta la giornata di un animatore permetteva ai bambini di non vivere, o comunque di elaborare, quello che avrebbe potuto essere un distacco traumatico dalla famiglia con tutte le fantasie colpevolizzanti e abbandoniche che spesso colpivano il bambino ospedalizzato, e che potevano costituire un elemento depressogeno e di stress. E i tempi della guarigione sembravano essere più veloci della media. Non è azzardato ipotizzare, come fece il primario già allora, che l'ambiente favorevole e sereno, la

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PSICOLOGIA mancanza di stress, la continuità della situazione affettiva, potevano migliorare l'attività del sistema immunitario favorendo in molti casi una guarigione più veloce. Naturalmente in molti casi è vero anche il contrario, e cioè che stimoli depressogeni e stressanti, soprattutto se cronici, possono inibire l'attività del sistema immunitario con varie possibili conseguenze.Ed è questa la situazione più frequente nella nostra cultura, intrisa di stati mentali continuamente sotto tensione perchè ci si richiede di raggiungere gli obbiettivi posti dalla società il più presto possibile e il meglio possibile; la competizione è il nostro atteggiamento quotidiano, non possiamo restare indietro rispetto agli altri, dobbiamo essere sempre in forma sia fisicamente che mentalmente. Alcune persone possono resistere perfettamente a questo stile di vita, altre sviluppano malattie varie, spesso proprio legate al sistema immunitario. Tutti abbiamo conosciuto almeno una persona che sviluppa malattie che richiedono un ricovero ospedaliero e che, da ricoverate, a parte le lamentele di rito, si sentono finalmente sottratte a ritmi di vita stressanti e per loro impossibili da sostenere. Questo è naturalmente un caso limite, ma non poi così raro attualmente. Oggi è abbastanza accettato che il sistema immunitario, attraverso relazioni complesse, è piuttosto sensibile allo stato psicologico della persona. Quando si parla del funzionamento delle difese immunitarie e della loro possibile correlazione con gli stati psicologici della persona, non si può sfuggire al discorso psicosomatico e non porsi delle domande. Qual'è il rapporto tra la mente e il corpo e attraverso quali meccanismi la mente può influenzare il funzionamento del corpo? (anche l'inverso, ma non è questo il luogo per discuterne). Oggi si sa che l'origine di ogni malattia è multifattoriale, non ha cioè una causa unica, ma è piuttosto determinata dall'interazione di fattori diversi. Si può parlare di un modello della malattia "biopsicosociale" dove i vari elementi entrano in gioco

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in proporzioni variabili nelle diverse malattie, da una causa prevalentemente biologica all'importanza maggiore, all'altro estremo, dei fattori psicologici e/o sociali. Per stress si intende uno stato di attivazione dell'organismo più intenso del normale in risposta a situazioni potenzialmente pericolose o problematiche. Se in molti casi lo stress influisce negativamente sul sistema immunitario, in altri casi può accadere l'opposto, così come nelle malattie autoimmuni può aggravare la situazione aumentando le reazioni difensive. Questo ci dice quanto la situazione sia complessa, tuttavia alcune conoscenze sembrano oggi accettate da tutti. Per prima cosa non tutti gli stress sono uguali: lo stress di uno studente agli esami di maturità ad esempio, non è certo uguale allo stress di un paracadutista dilettante che prova il piacere di lanciarsi nel vuoto, così come uno stress cronico, ad esempio legato al lavoro, non è paragonabile ad uno stress acuto, ma transitorio, legato ad una particolare situazione momentanea. Di per sè i cambiamenti indotti dallo stress hanno una funzione adattiva per meglio rispondere alle esigenze del momento, ma è quando queste ri-


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chieste divengono croniche che insorgono più facilmente i vari disturbi perchè il sistema immunitario tende a perdere la sua capacità di adattamento e la sua plasticità e a rispondere in modo disordinato. Risulta evidente che lo stress (e quindi le sue ripercussioni sul corpo, in particolare sul funzionamento del sistema immunitario) ha molto a che fare con la situazione psicologica e sociale della persona e quindi anche con la cultura nella quale si trova a vivere. Una persona in ritardo che corre per prendere il treno con l'ansia di perderlo non fa, fisicamente, nulla di diverso da una persona che corre alla stessa velocità per tenersi in forma, eppure per la prima persona quel che fa è stressante, per la seconda probabilmente invece rilassante. Non è cioè quel che facciamo a rendere la situazione più o meno stressante, ma il modo (lo stato d'animo) con cui lo facciamo: vale a dire le emozioni che lo accompagnano o non lo accompagnano e come siamo in grado di elaborare queste emozioni. Sembra infatti abbastanza provato che sono le emozioni che mediano il rapporto tra mente e corpo, che li collegano attraverso delle sostanze chimiche contribuendo così a regolare sia la fisiologia che la patologia della mente, ma anche del corpo.Eventi precoci nella vita di una persona,come ad esempio una precoce separazione dalla madre, o eventi più tardivi come la perdita di un congiunto, un cambiamento o la perdita del lavoro, per alcune persone anche il cambiamento di residenza, possono influenzare il sistema immunitario in vari modi, favorendo l'insorgere di varie malattia, così come possono influire situazioni croniche come l'insoddisfazione nella vita relazionale-affettiva o lavorativa, soprattutto se manca una sufficiente elaborazione mentale delle emozioni connesse a questi avvenimenti. Il loro valore patologico non sta nel provarle, ma nel reprimerle senza elaborarle e lasciarle fluire liberamente. Non esistono ricette generali per sfuggire allo

stress (che in piccola parte peraltro è utile perchè stimola le capacità di adattamento), possiamo solo suggerire alcune idee. La prima è che è importante accorgersi che siamo stressati: questo ci permette di fermarci a riprendere contatto con le parti più profonde di noi stessi, rilassarci in vari modi. Possono essere le varie tecniche di massaggio, di rilassamento come il training autogeno o la filosofia yoga e la meditazione, una particolare importanza può assumere anche la psicoterapia, in particolare la psicoterapia di gruppo. E' un atteggiamento prima di tutto culturale, il rifiuto della competizione spinta all'estremo delle proprie energie, il dare più importanza al benessere personale e agli affetti,familiari e amicali, coltivare il piacere di poter stare soli con sè stessi prendendosi dello spazio solo per sè. Purtroppo ciò non è sempre possibile: basti pensare alla situazione socio-economica attuale e alle angosce che inevitabilmente provoca ad esempio in persone rimaste senza lavoro. Un altro possibile rimedio è acquistare una "competenza emotiva" riconoscendo il ruolo delle emozioni per il nostro benessere: tutte le emozioni autentiche sono positive, anche quelle dolorose, purchè non le rifiutiamo bloccando il loro libero scorrere nella nostra mente. Se elaborate, le emozioni dolorose non portano stress dannoso, ma contribuiscono a renderci più umani e a comprendere meglio gli altri e i loro problemi oltre che noi stessi. Questo è un compito non facile in questa società, e ne abbiamo le prove ogni giorno, tutta tesa al fare (che cosa?) più che al pensare, all'avere più che all'essere, come diceva Fromm.

Gianpaolo Bonetti Psicologo - psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico

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SCUOLA DI REFLESSOLOGIA

A settembre si riparte... Nove sedi in Italia per formare seri reflessologi

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opo la ristoratrice pausa estiva rientriamo nelle nostre città e ci pervade il desiderio di riprendere la routine lavorativa con qualche piccolo svago che ci possa aiutare a rilassarci, intraprendendo un’attività che ci piaccia e ci dia piena soddisfazione. Ed eccoci qua! Anche la scuola di reflessologia della FIRP (Federazione Italiana di Reflessologia del Piede) riapre le iscrizioni in settembre in attesa della ripresa a pieno ritmo delle lezioni a partire dalla fine di ottobre. La nostra scuola, fondata dal padre della reflessologia italiana Elipio Zamboni nel lontano 1987, è una delle poche scuole professionali con ben 23 anni di storia alle spalle e vanta numerosi allievi diplomati, oramai reflessologi affermati su tutto il territorio italiano. Questa storia ultraventennale è sicuramente garanzia di serietà, lavoro duro e portatrice di vere soddisfazioni, soprattutto per i “decani” che han-

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no fondato la FIRP insieme a Zamboni. E’ importante ricordare che le associazioni rappresentative di professioni non regolamentate da Albi e Ordini sono di fatto garanti degli standard professionali dei propri associati e quindi punto di riferimento della professionalità degli stessi. Le associazioni fissano quindi il decalogo professionale e i codici etici. Il Codice Deontologico, in assenza di leggi e regolamenti nazionali, diventa sinonimo di qualità e professionalità del reflessologo. Altro nostro impegno è la volontà di aprire scuole vicine agli studenti. Questo lo dimostrano le numerose sedi che negli anni abbiamo aperto e che sono tuttora operative in molte regioni italiane. Oltre alle storiche sedi scolastiche di Milano, Torino, Pordenone e Savona, nel 2009 abbiamo aperto corsi ad Ancona e prossimamente seguiranno corsi a Perugia, Brescia, Faenza e Bergamo. Il nostro motto è: “la formazione di reflessologi consapevoli, diffusi sul territorio nazionale, quale miglior garanzia di qualità e riconoscimento”. FIRP cerca di agire nel rispetto della voce dei soci per rappresentare ed insegnare l’originale ed antica tecnica della reflessologia plantare. Ci vediamo sui banchi di scuola... la cultura non ha età!

Anna Villa Segretario FIRP


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CONSIGLI ED EVENTI UNIVERSO BENESSERE: L’IMPEGNO FIRP Botta e risposta con il nostro esperto, dr. Federico Merisi LA FIRP SI RICONOSCE NELLE DISCIPLINE BIONATURALI? La FIRP è impegnata già da alcuni anni all’interno di tutte le Associazioni e le Federazioni che si riconoscono nelle discipline bionaturali. L’impegno significa contatti, riunioni, comunicati, consigli, e tutto quanto è necessario. Significa anche un lavoro costante, ma decisivo quando sarà il momento opportuno. L’impegno è sostenuto dalla passione,e dalla certezza che giorno per giorno il nostro modo di pensare e di essere dà i suoi frutti. QUAL È L’APPORTO DELLE SCUOLE FIRP? Le scuole FIRP sono l’impronta primaria della nostra federazione sul territo-

rio.Tre sono le sedi storiche: Milano,Torino, Pordenone e Savona, cui si è aggiunta Ancona l’anno scorso. Siamo da sempre convinti che il radicamento della nostra professione debba obbligatoriamente passare attraverso un percorso formativo articolato e completo, oltreché condiviso. E’ per questo motivo che i nostri docenti si confrontano e contribuiscono a strutturare una metodologia didattica uniforme. NEL CONTESTO DELLA REGIONE LOMBARDIA COME SI STA’ MUOVENDO LA FIRP? Da tempo la FIRP si muove in Regione Lombardia per affermare la propria identità,sia come singola federazione a

cui sono iscritti molti soci, che come singola scuola sul territorio, cui è demandata la necessaria formazione. La FIRP fa parte del Coordinamento Tecnico Scientifico previsto dalla Legge Regionale n. 2/2005, che prevede un percorso per il riconoscimento della professione. Effettivamente il percorso è un po’lungo e complicato, ma mettere assieme esigenze diverse, realtà variegate, non è così semplice, anche se il fine è comune.

L’AGENDA DEL BENESSERE OTTOBRE/NOVEMBRE WELLNESS SPA & BEAUTY EXHIBITION Fiera Bellezza e Benessere Ottobre 2010 Wellness SPA & Beauty Exhibition si tiene a:Milano - Italia Sito:www.wellness.fieramilanoexpocts.it

GRANDE EVENTO COLAP Anche la FIRP insieme al COLAP partecipa al Grande Evento Colap del prossimo 22 ottobre. L'evento si terrà a Roma nella prestigiosa

Villa Miani - Via Trionfale 151 - Roma presso il Salone Bellevue. Una grande iniziativa, promossa dal CoLAP, per creare un momento di incontro con le forze politico/istituzionali ed uno spazio aperto alla società civile per conoscere e discutere i temi che attengono al mondo delle nuove professioni e all’associazionismo professionale.

ENERSOLAR+ dal 17 al 19 novembre 2010 Fiera Milanocity http://www.zeroemission.eu/pages/index_zem_IT.asp

GREENERGY EXPO 2010 Milano, Fiera Milano - Rho 17 - 19 novembre 2010 http://www.greenergyexpo.eu/it_gee/i ndex_gee.asp

7A FIERA DEL PRODOTTO BIOLOGICO 19 - 21 novembre 2010 http://www.fierabolzano.it/biolife2010/. PORTALE appuntamenti VINO BIOLOGICO: http://www.vinobiologico.it/Fiere_e_ manifestazioni.html

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Reflex 01-2010 ok

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